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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/11/14 in Risposte

  1. Ops ....ho sbagliato categoria, quella precedente era monete contemporanee, e allora aggiungo questa che è da mettere tra le monete moderne: Autorità emittente: Repubblica di Genova Valore nominale: mezza doppia, periodo dei Dogi Biennali. Peso: gr. 3,32 gr Diametro: 20 mm (max) Metallo: Au 875/1000 Descrizione del dritto: ET * REGE * EOS * 1748 . O . M * * * La Santa Vergine Regina di Genova sulle nubi con il Bambino in grembo e lo scettro in mano. Descrizione del rovescio: + DVX * ET * GVB * REIP * GENV - Croce ornata e fogliata accantonata da quattro crocette Descrizione del taglio: liscio Provenienza: Principato di Monaco, Asta Gadoury Note storiche e numismatiche ( facoltative ): L'episodio di Balilla del 5 dicembre 1746 con la rivolta e la cacciata degli austriaci da Genova hanno vasta eco nell'arte letteraria; un aristocratico, Steva De Franchi, scrive in versi la Lezzendia dro retomo dro morta, un gesuita genovese, Girolamo Maria Doria, scrive il poemetto epico Genova Liberata; anche la Repubblica, che con il trattato di Acquisgrana del 1748 potè tirare un sospiro di sollievo dopo i momenti tragici dell'occupazione austriaca, volle essere riconoscente con i cittadini che l'avevano sostenuta e li premiò iscrivendo nel libro d'oro: Giambattista Celesia, Giuseppe Calvi, Giuseppe Aspirati, Giambattista Carrogio, Giorgio Torelli, Giuseppe Lagomarsino e Agostino Maggiore, infine tributò solenni ringraziamenti al doge Gio. Francesco II Brignole Sale.
    6 punti
  2. E allora aggiungiamo una moneta a cui tengo moltissimo nella categoria contemporanee. Autorità emittente: Regno di Sardegna (1849-1861) Valore nominale: 20 lire, marengo. Peso: gr. 6,45 Diametro: 21 mm Metallo: Au 900/1000 Descrizione del dritto: Testa del Re a sinistra, sotto il millesimo 1860. Lungo il bordo: VICTORIUS EMANUEL II D.G.REX SARD.CYP.ET.HIER. - Sul taglio del collo il nome dell'autore F (Ferraris) Descrizione del rovescio: Stemma con croce Sabauda sovrastato da Corona Reale e fregiato dal collare dell'Annunziata tra rami di lauro. Lungo il bordo: DVX SAB . GENVAE ET MONTISF . PRINC . PED . & - In basso segno del Direttore di Zecca P in scudetto (Giovanni Parodi), ancoretta, L . 20 Descrizione del taglio: rigato Provenienza: Francia, Asta Monnaies d'antan Note storiche e numismatiche ( facoltative ): E' l'ultima moneta coniata dalla Zecca di Genova che era in attività dal 1139 (ma molti studiosi sostengono che era funzionante, clandestinamente, anche prima e coniava "bruni e brunetti"). L'ultimo direttore della Zecca è stato Giovanni Parodi e nel suo monumento funebre ha voluto fosse rappresentato anche il "torchio" che utilizzava per la produzione monetaria.
    6 punti
  3. Monete Contemporanee in altri Metalli: Autorità emittente: Deutsches Reich (Impero Tedesco) Valore nominale: 20 Pfennig Peso: 6,18 g Diametro: 23 mm Metallo: Nichel Descrizione del dritto: Valore Nominale in grande al centro e Legenda lungo la circonferenza "Deutsches Reich 1887 * 20 Pfennig*. Incisore E. Weigand. Descrizione del rovescio: Aquila Imperiale Tedesca racchiusa in una Corona di foglie di Quercia, ai lati della Coda dell'Aquila vi sono il segno di Zecca, in questo caso A, Berlino. Incisore W. Kullrich. Descrizione del taglio: Liscio Catalogazione: Grosser Deutscher Münzkatalog, pagina 520, n.9 Note storiche e numismatiche: Da notare la somiglianza al dritto con il 20 Centesimi di Umberto I del Regno d'Italia. Mi scuso per le foto non ottimali, ma essendo chiusa in un oblò, non potevo far di meglio. Moneta comunque in alta conservazione. Acquistata ad inizio 2013.
    5 punti
  4. Buonasera, un contributo anche da parte mia per la categoria Monete Medioevali: Repubblica di Lucca – A nome di Ottone IV - Seconda metà del secolo XIII Grossone o Grosso da 2 soldi Peso: 2.38 g Diametro: 21 mm Argento D/ OTTO • REX • in caratteri gotici, nel campo monogramma di Ottone IV formato da due T fogliate ed ornate, con una barra orizzontale perlinata che le unisce trasformandole in H. Sopra la barra un globetto. R/ ᵴ. VVLT’. D. LVCA ✜, busto con paludamento del Volto Santo per un terzo a sinistra con corona aperta a tre fioroni. Taglio liscio. CNI 9; Bellesia 11/A, MIR-123/2. Asta Stack’s Bowers Agosto 2013 (Chicago ANA World Fair of Money) - lotto 34960. Il CNI colloca questa moneta nella prima metà del XIV secolo (Monete al nome di Ottone IV ma battute sotto Federico II), ma l’orientamento più recente la attribuisce alla seconda metà del XIII secolo, al pari delle prime emissioni di grossi da 2 soldi delle altre zecche toscane. Il Volto Santo di profilo a sinistra per un terzo, che sulle monete d’argento lucchesi fa la sua apparizione per la prima volta proprio sui grossi da 2 soldi (con una rappresentazione di grande impatto, a mio parere, che conferisce a queste monete un fascino particolare), sarà una costante nella produzione di questa zecca fino al XVII secolo.
    4 punti
  5. Salve a tutti, mi sembra che l'argento tra le antiche non lo avevo ancora postato... :) Categoria monete antiche (greche) Autorità emittente: Alessandro Magno (Alessandro III di Macedonia). Coniata tra il 323 e il 320 a.C. Valore nominale: tetradramma Peso: 17,12 grammi Diametro: 26 mm. Metallo: argento Descrizione del dritto: Profilo volto a destra di Eracle (l'Ercole romano) con sulla testa un copricapo di leone ( il leone Nemeo ucciso nella prima delle 12 fatiche di Ercole). Descrizione del rovescio: al centro Zeus, signore dell'Olimpo seduto sul trono, mentre con la sinistra tiene lo scettro. Sulla sua destra si trova appoggiata un'aquila, uccello protettore e sacro di Zeus, che seguiva sempre Alessandro nei suoi spostamenti e in battaglia. Sulla sinistra del campo trovate parte delle armi di Eracle: l'arco e la faretra con le frecce. Descrizione del taglio: bordo sia al dritto che al rovescio perlinato e irregolare. Catalogazione: Price 110 C. La catalogazione come Price 110 di tipo C viene dal fatto che nella moneta al rovescio la scritta circolare riporta "Alexandrou Basileos" ossa tradotto, " moneta di Alessandro Re" . Negli esemplare più comuni, sempre Price 110 ma non di tipo C, viene invece riportata la scritta invertita "Basileos Alexandrou" ossia "moneta del Re Alessandro". Note storiche e numismatiche: Zecca di Anfipoli (antica Tracia, attuale nord est della Grecia, nella provincia di Macedonia) Conquistata nel 357 a.C. da Filippo II di Macedonia, Re e padre di Alessandro Magno, rappresentò una delle principali zecche attive durante la vita di Alessandro. La moneta è stata acquistata nel 2013 nel negozio Vcoins di Aphrodite Gallery (che tra l'altro mi ha fatto anche un buono sconto :) ) p.s. In basso oltre le foto della moneta mi sono permesso di riportare anche un'immagine del celebre dipinto del Pollaiolo con Eracle, che, con copricapo del leone Nemeo (già ucciso durante la sua "prima fatica") si appresta a uccidere anche l'Idra di Lerna (la sua "seconda fatica").
    4 punti
  6. Dopo tre mesi di attesa il "dottore" ha finito la cura: considerando com'erano prima e come sono ora, da profano, per me è stato un bel lavoro. Lascio ai vostri occhi esperti un giudizio in merito, grazie
    3 punti
  7. Come da titolo, voglio mostrarvi questa moneta. È la prima volta che acquisto una moneta napoletana e devo dire che me ne sono innamorato :) Voi cosa ne dite? Grazie. Simone :) Inviato dal mio iPhone utilizzando Lamoneta.it Forum
    3 punti
  8. :) ...gran buongiorno a tutti.......un viaggio ne la nostra memoria che volevo convidere con voi,.....anche si le nuove tecnologie anno levato in partita il vele del mistero,quelle opere lasciate da i nostri antenati,chi dano al piu profondo di noi,qualcosa di naturalmente palpabile,che l'anima risente.....ma malorosamente impossibile a giustificare e analisare con precisione.......se non e che il loro accesso e disposizione son girate versso l'alba sempre ripetata di puoi che gira la terra..... :mellow:
    3 punti
  9. Buon pomeriggio faccio il tris con una monetina veneziana, messa così, così, ma è un vero miracolo che, così piccina, sia arrivata fino a noi. :pardon: Acquistata in occasione del convegno di Verona nel maggio scorso; non potevo lasciarmela scappare, con un leone visibile per intero e per il resto? Basta questo e avanza in una moneta che misura a malapena 8 mm di diametro. Francesco Foscari (1423-1457) Denaro di nuovo tipo con leone rampante Materiale: Mistura, diam. 8 mm., gr. 0,21 D/ + ° FRA ° FO ° DVX ° R/ Leone nimbato senza ali, rampante a sinistra, nel campo S°°M saluti luciano
    3 punti
  10. Monete Contemporanee in Rame: Autorità emittente: Deutsches Reich (Impero Tedesco) Valore nominale: 4 Reichspfennig Peso: 5 g Diametro: 24,1 mm Metallo: Rame Descrizione del dritto: Valore Nominale in grande al centro, Legenda lungo la circonferenza "Deutsches Reich 1932 . Reichspfennig ." Incisore R. Kullrich. Descrizione del rovescio: Aquila Imperiale, sotto alla sua Coda il segno di Zecca, in questo caso A, Berlino. Incisore R. Kullrich. Descrizione del taglio: Liscio Catalogazione: Grosser Deutscher Münzkatalog, pagina 538, n.52 Note storiche e numismatiche: Chiamata anche Brüning-Pfennig, perché coniata durante il mandato del Cancelliere del Reich Brüning. Mi scuso per le foto non ottimali, ma essendo chiusa in un oblò, non potevo far di meglio. Moneta comunque in alta conservazione. Acquistata ad inizio 2013.
    3 punti
  11. Aumento del personale = aumento dei costi Aumento dei costi = aumento dei prezzi Aumento dei prezzi = nuove lamentele Vale la pena ? Io dico di no. Forse sarebbe invece il caso di portare tutti più pazienza. Capisco i casi limite in cui è d'uopo contattare l'UFN, ma quante vere e proprie scocciature invece ritardano il lavoro agli addetti ? Siamo sicuri di essere proprio tutti a posto con la coscienza per non avere MAI rotto le scatole inopportunamente all'UFN per questioni che si sarebbero invece aggiustate da sole nel giro di poco tempo ?
    3 punti
  12. nooo .. di già al 10-1-14 la discussione sui "2 euro commemorativi 2015" domani se siete d'accordo mi porterei avanti un po' ed aprirei la discussione " 2 euro commemorativi 2022 - Ventennale dell Euro in circolazione " :) :)
    3 punti
  13. In questi giorni sto affrontando una lettura che avevo rimandato da un po' e che non pensavo di poter affrontare... invece, complice una traduzione dal tedesco all'inglese, ho iniziato a leggere il lavoro di Elmer sulla monetazione dell'impero gallico (tanto per cambiare :P). Orbene, una serie di letture e ricerche incrociate/collegate mi hanno portato a recuperare in rete un paio di monetine davvero interessanti (ahimé solo le immagini!) che ho deciso di condividere con voi sperando di suscitare un po' di interesse e, magari, qualche altra dritta. Elmer, trattando la questione delle zecche e della proclamazione a imperatore di Vittorino arriva ad una conclusione abbastanza fondata e difficilmente ribaltabile: le zecche galliche ufficiali erano al tempo due, una si trovava sicuramente a Colonia e l'altra con buona probabilità e approssimazione a Trier. Il fatto che la zecca di Colonia come prima emissione (verso la fine del 268) fu l'unica ad emettere aurei quasi certamente dimostra che in quel momento Vittorino doveva trovarsi nella città, tra l'altro eletta a sede palatina già da Postumo (dopo averla sottratta a Salonino). Il tenore dei rovesci di questa prima emissione (e pure della seconda) ben si sposano con il momento trattandosi di PAX AVG (la pace dopo il periodo turbolento che vide il passaggio da Postumo a Vittorino con l'interporsi appunto di Leliano e Mario), INVICTUS (che sottolineava appunto l'invincibilità del neo proclamato imperatore) e FIDES MILITVM (a mo' di plauso alla fedeltà delle truppe che hanno consentito la sua ascesa al trono). In merito a questo fatto, la presenza dell'imperatore a Colonia, depone anche la contemporanea attività dell'altra zecca, Trier, le cui prime due emissioni furono caratterizzate dal rovescio dell'AEQUITAS AVG (riconducibile a virtù dell'imperatore? a suo moto/attenzione nei confronti dei sudditi per indicare quello che sarà il suo spirito di governo per gli anni, pochi ahimé per lui!, a venire?) e soprattutto dal fatto che il ritratto al dritto era mutuato dalle precedenti emissioni di Mario, il che significa che a Trier ancora non avevano avuto modo né di vedere l'imperatore né di avere copia di un suo simulacro (probabilmente oggi Vittorino avrebbe fatto un tweet con un selfie via istagram... perdonatemi questa licenza tecnologica e modernista! ...ma non voglio vestire i panni dell'accademico :P). A ogni modo, questo è quanto uscì dalla zecca in questione: è palese la somiglianza del ritratto con i busti del predecessore Mario (vedi seconda moneta, VICTORIA, inserita per raffronto) e soprattutto balza all'occhio la differenza con le successive emissioni di Vittorino contraddistinte dal naso aquilino e dalla lunga barba. Continuando a scorrere l'Elmer, scorrendo la successione di emissioni della zecca di Colonia, in corrispondenza della terza troviamo ancora solo aurei (il bronzo veniva battuto solo a Trier per il momento) e ne troviamo, tra gli altri, uno di datato, P M TR P III COS I I P P, e uno dal tenore decisamente commemorativo (come del resto anche gli altri): D\ IMP CAES VICTORINVS P F AVG R\ ADVENTVS AVG, Victorinus riding to the right, his right hand raised in greeting Generalmente la monetazione riguardante l'adventus veniva emessa con carattere celebrativo e riguardava il "rientro/ritorno" in patria/capitale dell'imperatore dopo una campagna vittoriosa o per una visita ufficiale legata a un evento di una certa importanza/portata. La domanda è: dove se n'è andato Vittorino dopo essere stato proclamato imperatore? Non gli piaceva il palazzo imperiale di Colonia? E soprattutto, quanto tempo è stato via? Elmer prova a dare delle risposte e a fare delle ipotesi. Innanzitutto, circa la datazione dell'evento Elmer sostiene che il fatto dovrebbe essere riconducibile alla fine di dicembre dell'anno 269 (o 270 stando alla datazione proposta qui: http://www.forumfw.com/t7153p15-victorinus-a-identifier). Elmer ipotizza che Vittorino lasciò Coloniaprima del 1 gennaio 269 per comandare in prima persona una campagna militare che dovette concludersi a suo favore, al termine della quale tornò nella sua residenza imperiale. L'attività contemporanea della zecca di Trier (aurea e bronzea) vide come rovesci i temi MARS VICTOR (con l'imperatore raffigurato con lancia e scudo) e, ad esempio, FORT REDVX (riferibile al ritorno vincente dell'imperatore da una delle sue gloriose imprese). Durante il turbolento periodo di passaggio tra Postumo e Vittorino, finché Leliano mise in atto la sua ribellione, fu sotto agli occhi di tutti (per lo meno di chi era a conoscenza di quanto accadeva ai confini tra i due imperi) quanto accadde a Milano. Aureolo si ribellò all'impero centrale e chiese la protezione di Postumo, che tuttavia non venne in soccorso perché impegnato a fronteggiare Leliano. Le beghe interne dell'impero Gallico (Postumo vs Leliano vs Mario) fecero sì che Aureolo e Milano furono lasciati a sé stessi e Claudio II si riprese la città facendo passare a miglior vita Aureolo. In questo clima di incertezza che si respirava nell'impero Gallico, vedendo bene quale poteva essere la sorte in caso di tradimento, la città di Augustodunum (Autun) vide bene (o male!) di dichiararsi fedele a Claudio II e di passare sotto l'egida dell'impero centrale. Ecco quindi la possibile "meta" della "gita fuori porta" di Vittorino: la riconquista della città di Autun, che puntualmente avvenne e presumibilmente durante il 269, tant'è che Vittorino, tornando a Colonia (passando per Trier?) si guadagnò pure un bell'aureo emesso proprio a Trier (motivo per cui Elmer vi ipotizza il passaggio) con l'appellativo di RESTITVTOR GALLIARVM. Orbene, questo il contesto storico. Ma le monete? Ancora un po' di pazienza (poca poca a dire il vero!) Finora abbiamo parlato di una sola emissione ADVENTVS in oro, perché è l'unica che risulta nota e censita (e ben studiata come abbiamo visto) da Elmer. Tuttavia, qualche anno fa è apparsa sul Forum Ancient Coins questa moneta: Ben si intravede il profilo con il tipico nasone di Vittorino al dritto, mentre al rovescio si vede un cavallo con imperatore che marcia verso sinistra. Ufficiale o imitativo? Reminiscenza dell'aureo? Le uniche notizie su questa moneta sono legate alla descrizione del suo possessore (correva l'anno 2005): E già una moneta di questo tenore rappresenterebbe una bella scoperta... tuttavia, ecco la seconda moneta incriminata (attualmente in vendita, per chi fosse interessato): di questa, il venditore dice: a differenza dell'altro esemplare, qui non vi è dubbio che si tratti di una imitazione, se non bastasse lo stile del dritto, si veda pure la legenda degradata al rovescio. Orbene... e il prototipo? Un precedente adevntus di altro imperatore? L'aureo di Vittorino? Oppure un'emissione ufficiale così rara da non essere mai stata censita e aver visto la luce (se non altro mediatica) nel 2005 con il passaggio sul FAC? Lascio a voi ulteriori ipotesi, commenti, raffronti e quant'altro. Io di mio ritorno alla lettura dell'Elmer e mi scuso per qualche piccola licenza lasciata qua e là e per le imprecisioni dette di cui non mi sono accorto!
    2 punti
  14. Ottimo Convegno, piacevolissima giornata in compagnia di tanti amici del Forum e non!! Ottime monete riportate a casa!! Un grazie a Massimo Filisina per l'ospitalità al suo tavolo, al Dott. Montenegro per la disponibilità e la cortesia, agli amici di sempre: Roberto e Simone....a Luca che da Torino si è fatto tre ore di treno per esser dei nostri!! Grazie Luca per la monetina che mi hai "rifilato" Ai Lamonetiani che conoscevo e a quelli che ho conosciuto oggi: è stato un piacere incontrarvi!! Renato
    2 punti
  15. Segnalo che è arrivato da Heritage il permesso all'utilizzo delle immagini.
    2 punti
  16. E se fosse un'imitazione di questa? http://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=237175
    2 punti
  17. Vista la foto della zigrinatura, ( l'appiattimento della stessa ed i segni - leggi striatura ), un' altra ipotesi più verosimile che l'usura da montatura, ( trovo difficile che una montatura righi in questo senso la zigrinatura) potrebbe essere una leggera tosatura con limate sul taglio.... saluti TIBERIVS
    2 punti
  18. Per l'autofinanziamento della Reggia di Caserta la vedo molto dura.. qualche anno fa il Governo ha affidato la vendita dei biglietti di ingresso della Reggia ad una società esterna, la stessa che gestisce anche gli scavi di Pompei, ovviamente si tratta di una società privata, tralasciando il modo con cui è stata scelta proprio tale società e che a capo di essa c'è una certa persona che faceva parte di quello stesso Governo occupando uno dei posti più importanti, tale società vende per la Reggia di Caserta i biglietti di ingresso a 11 euro, ma di tale somma 7,50 euro vengono trattenuti come guadagno da questa società che gestisce la vendita dei biglietti e solo 3,50 euro arrivano nelle casse della Reggia di Caserta.. A voi ciò sembra normale?! Per me è una cosa assurda e vergognosa, mi pare solo l'ennesimo modo di lucrare alle spalle dei cittadini e dei nostri beni culturali per i loro soliti interessi personali!! :pissed:
    2 punti
  19. Categoria : MEDAGLIE Anno : 1969 Apollo 12 fu la sesta missione con equipaggio nell'ambito del Programma Apollo della NASA e la seconda ad allunare
    2 punti
  20. Le contraffazioni e le imitazioni bulgare La Bulgaria, sottomessa nel 1018 da Basilio II, tra il 1185 ed il 1186 riuscì a liberarsi dalla dominazione bizantina: per la seconda volta nella storia rinacque il regno bulgaro indipendente e Tŭrnovo ne fu la capitale. La rinnovata indipendenza bulgara venne consolidata dall’imperatore Kalojan, salito al trono nel 1196, al quale Innocenzo III riconobbe il titolo reale. Tra il 1195 ed il 1215-20, nella capitale del regno, Tŭrnovo, prossima alle miniere di rame, e forse anche in altre località, i bulgari coniarono numerosi trachy ad imitazione di quelli bizantini. In una fase iniziale, si tratta di una vera e propria contraffazione monetaria, in quanto non vi è la volontà di battere una propria moneta, ma di contraffare quella di Bisanzio, mantenendo quanto più possibile invariato tanto il disegno, quanto la legenda. Le differenze sono il risultato di una imprecisa riproduzione dell’originale e non espressione della volontà di differenziare la moneta bulgara da quella di Costantinopoli. Poiché tali coniazioni avvennero durante il dominio dei fratelli Asen, soprattutto lo zar Giovanni III, le contraffazioni bulgare vengono attribuite a questo nome. I tipi contraffatti sono tre, e corrispondono ai tipi di maggiore diffusione e, durante il regno di Alessio III, le coniazioni bulgare e quelle bizantine sono concomitanti: Manuele I (1143-80): trachy n. 18: Manuele stante incoronato dalla Vergine; Isacco II (1185-95): trachy n. 26: Isacco stante; Alessio III (1195-1203): trachy n. 29-31: Alessio e S. Costantino stanti. Le contraffazioni bulgare generalmente (ma non sempre) appaiono più rozze, e la legenda è approssimativa. Le differenze sostanziali tra le contraffazioni bulgare e gli originali risiedono nella mancata “codificazione” nell’uso delle perle nel collare, nel pettorale e nel cinturone, nella minore dimensione (diametro e peso) e nell’uso del rame in luogo della mistura. Poiché tanto il peso quanto il diametro dei trachy originali oscilla ampiamente intorno ai valori caratteristici, spesso è difficile distinguere tra i trachy originali e quelli contraffatti. Nel caso delle contraffazioni dei trachy di Manuele I e di Isacco II, il diverso materiale utilizzato per il tondello generalmente li rende più facilmente riconoscibili. Le contraffazioni bulgare, non hanno la tipica lucentezza scura, opaca e cerosa che caratterizza i trachy di Manuele I, né tanto meno i residui di argentatura superficiale generalmente presente su quelli di Isacco II. A ciò possono aggiungersi, quando presenti e riconoscibili, le piccole ma importanti differenze nel disegno. Infine, generalmente vi è un ampio divario nella qualità della coniazione e nella regolarità della forma del tondello. La contraffazione del trachy di Manuele I corrisponde quasi senza eccezione al tipo con al verso Cristo seduto in trono con una stella ad ogni lato. Per quanto concerne la monetazione di Alessio III, essa è spesso approssimativa e, quindi, non dissimile da quella bulgara contraffatta. Occasionalmente vi possono essere alcuni dettagli atti a differenziare facilmente originale e copia: per esempio, l’uso dello scettro in luogo del labaro. Ma il più delle volte, la loro conservazione è talmente modesta da impedire una corretta e chiara lettura della moneta e non sempre le differenze sono evidenti. Non è possibile dare un’indicazione univoca per il riconoscimento delle contraffazioni bulgare. In linea di massima, ogni qual volta ci imbattiamo in un trachy con una decorazione della lorica che non corrisponde a quella canonica e a nessuna delle sue varianti, abbiamo una elevata probabilità di essere di fronte ad una contraffazione, tanto più se la fattura è grossolana ed il peso inferiore al dovuto (ma attenzione: vi sono contraffazioni anche di peso superiore a quello caratteristico dell’originale bizantino). Sul tema, esiste un unico studio approfondito, dovuto a Joppich (2007): un tema molto complesso, sul quale restano ancora numerose incognite e che, al collezionista, può facilmente riservare la sorpresa di imbattersi in esemplari non ancora catalogati. A dimostrazione delle difficoltà insite nel riconoscere e catalogare correttamente le contraffazioni bulgare, è il fatto che il più delle volte i listini d’asta riportano trachy contraffatti attribuendoli ai corrispondenti imperatori bizantini, soprattutto nel caso della monetazione di Alessio III. Nella misura in cui il prestigio di Costantinopoli e, soprattutto, il suo potere politico ed economico venivano a meno, insieme ad essi veniva anche a meno la convenienza di contraffare i trachy bizantini. Appare a questo punto una fase molto interessante, nella quale i trachy bulgari, pur mantenendo l’iconografia canonica della coniazione di Alessio III, adottano particolari che ne rendono volutamente evidente l’origine. Per questa ragione non è piú corretto parlare di contraffazioni, ma di monetazione imitativa di quella di Alessio III. Questa monetazione imitativa probabilmente fu contemporanea a quella di Alessio III, proseguendo anche successivamente alla detronizzazione dell’imperatore bizantino. Antvwala
    2 punti
  21. Dal libro sulle cartoline di Capua che ho da poco postato ,2 immagini della stazione dell'omonima città campana.
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  22. Buttate questi iPhone ( o imparate ad usarli!) quattro domante nella stessa discussione + altra discussione uguale! saluti TIBERIVS http://www.lamoneta.it/topic/117517-5-lire-in-oro-1954/
    1 punto
  23. Grazie, sono contento che piaccia anche a qualcun altro, oltre a me. La moneta piu' bella del 2012 era un grosso da 6 denari imperiali, se non ricordo male. Il mio è un ben più modesto e comune grosso da 4. Comunque, chi si accontenta gode, dice il proverbio. ;)
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  24. Ho conosciuto proprio poco fa @@ilconte1984, mio concittadino, e devo dire che è alimentato davvero da una grande passione e da una grande fiammella che arde. Sto spargendo anche io la voce, sul Forum e dal vivo, per quel piccolo raggio di conoscenze che ho, ma se andrà come mi auguro, sia per gli spettatori che per i partecipanti sarà una grande manifestazione, senza dimenticare la bellezza e l'importanza storica di Alatri, la città dei Ciclopi !
    1 punto
  25. @@Arciduca Conosco derek di persona e ti assicuro che ci sente bene, fare un post con lettere di quella dimensione vuol dire non urlare ma urlare ancora più forte. Se abbiamo chiesto più volte di rientrare in topic c'è un motivo ma lasciamo questi richiami ai curatori, in particolare a Ciccio che si occupa della sezione euro..... :good:
    1 punto
  26. La zecca potrebbe essere Tessalonica, in esergo mi sembra di leggere SMTS (Sacra Moneta TeSsalonica)
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  27. Ciao @@gatto preistorico, prova con questa di Constantino
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  28. Ciao Ale, è un bel carlino del 1798, la conservazione è orientativamente bb/spl ma andrebbe visionato con foto più chiare e nitide. Il peso dovrebbe essere 2,29 grammi, magari quando hai tempo potrai verificare meglio. Il suddetto millesimo è il più comune della serie, in genere il 1788 è molto più latitante. Non penso proprio di aver dubbi sull'originalità, non si sa mai, ma almeno posso dirti con certezza che finora non mi è mai capitato un carlino falso di questo tipo.
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  29. Ciao sul retro è rappresentato Sandan su leone, al dritto sembrerebbe Macrino ma bisognerebbe vedere meglio l'iscrizione vi posto comunque quello che mi sembra. silvio Cilicia.doc
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  30. quasi... Tarsos BMC 230 Maximinus I AE37 of Cilicia, Tarsos. AVT K G IOV OVH MAXIMEINOC C P-P, laureate, draped & cuirassed bust right / TAPCOV T-HC MHTPOPOLEWC AM/K-G/B, Nike advancing left over globe, holding palm & cilicarch crown with four imperial heads. SNG Lev 1092v, SNGFr 1594-5. Text
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  31. Fatta anche questa ;) http://usa-coins.collectorsonline.org/moneta/US-1/4 petronius :) P.S.: come si toglie dalla scheda il simbolo dei lavori in corso?
    1 punto
  32. ci fornisci anche un microscopio per vederla?
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  33. tutti girati per sempre versso un alba nuova.....ripetata con una misura senza sbagli di poi secoli e secoli....!!... :lol:
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  34. ipotesi di costruzione sotto terra per muri e tetti,e dopo terrazamento per vedere l'opera in piedi?!magia de le elevazione trasmite da li "egipziani"?!centinaie di uomini alti e forti lavorando comme diavoli?!.....chi sa?..come avrano fatto?e perche?.. :o
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  35. io voglio portarvi letteralmente in Perù ed in particolare sul Machu Picchu. Il Machu Picchu è un sito archeologico Inca situato nella valle dell'Urubamba a circa 2400 metri di altitudine in Perù, il suo nome significa vecchia montagna (dai termini quechua Machu = Vecchio e Pikchu = Cima o montagna). Viene definita come la città perduta anche se in realtà non è mai stata persa ma solo dimenticata. Le prime notizie di visitatori al sito si anno nel 1902 quando un proprietario terriero di Cuzco Agustin Lizarraga giunse sul posto alla guida di alcuni conterranei ma si ipotizza che fin dal 1894 Lizarraga avesse visitato Machu Picchu. Il merito di aver fatto conoscere al mondo la città va però allo statunitense Hiram Bingham che appreso la notizia del sito giunse a Machu Picchu con una spedizione il 24 giugno del 1911 e vi trovò due famiglie di contadini che si erano stabilite sul posto ed usufruivano ancora dei terrazzamenti e dei canali incaici per coltivare la terra. Rimase così impressionato da tutto ciò che vide che fece pressioni alle autorità Peruviane e chiese l'appoggio della National Geographic e dell'Università Yale per attivare uno studio del sito e farlo rinascere così come lo vediamo oggi.
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  36. Questa è carina, guardate mezz'ora fà cos'è passato fuori casa mia. Masseria Picone è un'azienda vinicola della provincia di Caserta. Pensavo di trovare il rovescio dall'altro lato del furgoncino e invece c'è lo stesso dritto. :blum: Bellina, no?
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  37. @@alexxio i rilievi potevano esserci ma notando , le tracce d'usura sulla stella a cinque punte , sulle foglie , colpetti vari al bordo di uno uno abbastanza evidente ad ore 2 al R/ , con la conservazione mi fanno restare sul bb+/qspl ( più bb+ che qspl ) Saluto .
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  38. La visione dei FERT ha tolto ogni dubbio la moneta è buona! Complimenti a @@ilcollezionista90 che aveva perseverato nella sua idea di genuinità della moneta argomentando la sua opinione e chiedendo altre foto per ulteriori conferme..non voglio polemizzare con alcuno ma ho l' impressione che a volte le monete postate dagli utenti vengano trattate con molta superficialita' battezzando la genuinita' delle monete da una semplice foto come se fossimo tutti espertissimi del settore...non siamo sempre di fronte a patacche da mercatino...a volte un po di umiltà nel giudicare non guasterebbe affatto! Naturalmente il discorso è rivolto a me per primo e a nessuno in particolare! ;)
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  39. Il primo che hai postato é fantastico, e tra l'altro estremamente inconsueto. Ne avevo un esemplare simile e sto ancora piangendo per averlo perso (puo' apparire orribile -e lo é-, ma stanti le dimensioni se per caso ti cade... é fatta). Anche il secondo é bellissimo, seppur già proiettato verso il "classico". Tornando al tema: il problema nell'individuazione delle frazioni é legato ai differenti sistemi ponderali teorici utilizzati da ciascuna città, ed al range effettivo degli esemplari conosciuti. A Focea nel periodo della ninfa rappresentata sopra il sistema era il milesiaco. Inoltre va detto che la definizione di emitetartemorion per il pezzo in questione si deve essenzialmente al curatore della vendita dato che l'unico riferimento "scientifico" che viene citato, il catalogo della Rosen Collection edito dalla ANS, al numero 598 (un pezzo di g. 0,111) recita "uncertain denomination". Purtroppo, stante il fatto che l'individuazione di un nominale o dell'altro é in questi casi spesso basata sul secondo decimale, e che ovviamente esiste un certo tasso di variabilità in seno alle emissioni (con aggiustamenti peraltro incredibilmente precisi, stanti i mezzi disponibili all'epoca), é difficile sulla base del peso di un singolo esemplare stabilire cosa questo rappresenti effettivamente in termini di nominale. Il ragionamento va fatto sul peso medio di una serie. Ed é questo che ha portato il Kraay all'ipotesi di cui sopra.
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  40. La figura femminile, poiché regge un asta su cui è posato il berretto frigio, è SICURAMENTE l'allegoria della Libertà . Ciao Jagd !
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  41. Adesso che risulti nella lista numismatica, richiedi la moneta unendo alla lettera un assegno oppure inoltra il tutto per posta elettronca indicando i dati della tua carta ( meglio se ricaricabile.... )... Tentar non nuoce.... ;)
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  42. Gallo, le corna si fanno sempre in due ;)
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  43. categoria banconote Autorità emittente: BANCO DE CUBA Valore nominale:3 PESOS data di emissione:1995 Ernesto Che Guevara
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  44. Al monmento non è la funicolare di Napoli ,ma il vecchio tram che univa il centro di Bologna con il Piazzale di San Michele in Bosco ( I.O.R. )
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  45. Questa sezione è regolarmente monitorata dallo staff perché spesso vengono postate qui discussioni che vanno in altre sezioni (negli ultimi 30 secondi ne ho giusto spostate due :P). Quindi discussioni non numismatiche vengono sicuramente spostate da me o da qualcun altro. È vero che qui la numismatica è argomento di "riflesso" ma secondo me questa discussione può stare qui. Probabilmente non sono neanche l'unico moderatore a pensarla così visto che è qui dal 10 dicembre.
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  46. Molto pertinente l’osservazione di Aulisio. Per spiegare il termine “kapeloi”, forse sconosciuto a molti, bisogna partire dal termine greco “kapelike”, composto dai termini “kapelos” (vendere al minuto) e dal suffisso “-ike” (arte di). Quindi, secondo Aristotele, “kapelike” significa letteralmente “arte del vendere al minuto”, al massimo “arte dello scambio commerciale”. In realtà pare che Aristotele, che era contrario all’idea dello scambio lucroso, con grandi profitti, abbia dato alla parola un significato ironico. Lo scambio commerciale non era, naturalmente, il piccolo commercio, non la vendita al minuto, ma piuttosto il vero scambio commerciale, che avveniva sulle rotte marittime. Aristotele ha poi distinto questa parola da: “chrematistike”, che significa “arte di fare denaro” o più semplicemente “arte del procurare i beni necessari per il vivere”; “metadosis”, spesso utilizzato per indicare il baratto, ma che più esattamente significa “dare a ognuno la sua parte”. I “kapeloi” erano quindi quelli che praticavano il “kapelike”. Secondo Erodoto, l’invenzione della moneta era collegata con il fatto che i Lidii erano divenuti “kapeloi”. Erodoto racconta che anche Dario fu soprannominato “kapelos”. In effetti pare che sotto questo sovrano persiano i magazzini militari avessero indotto la pratica del commercio del cibo. Solo successivamente “kapelos” diventò sinonimo di “imbroglione, truffatore, impostore”…..
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  47. Ottima segnalazione! Grazie mille. .... ma chi è questo grancesco? Meno male che non hai sostituito l ultima C con una S. Ahahah
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  48. @@Paleologo @@incuso @@Rex Neap @@Michelangelo2 :good: :good: Ottimo! Grazie per la risposta, però sono pienamente convinto che dietro c'è sempre qualcosa che va oltre. Riguardo il fatto che Ferdinando IV avrebbe considerato tutti i sudditi uguali c'è qualcosa che devo dirti, all'epoca è pur vero che c'era distinzione di classe sociale tra nobiltà, clero e plebe ma .......... non dimentichiamo che proprio due anni prima del 1791, ossia nel 1789, il re firmò lo statuto leuciano per la colonia di San Leucio (sulle colline di Caserta), il primo esperimento al mondo riuscito di socialismo applicato! http://digilander.libero.it/scuolaterritorio/serv02.htm http://it.wikipedia.org/wiki/San_Leucio_(Caserta) MA LE MIE TEORIE HANNO FONDAMENTO SU UNA COSA ANCOR PIù IMPORTANTE: lo statuto leuciano del 1789 fu approvato dal re ma scritto dal massone Antonio Planelli, chi siglava le monete di Ferdinando IV in quell'epoca? Chi era Antonio Planelli? Che ruolo aveva nella Regia Zecca? Vedete anche voi quel che vedo io?
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  49. Buonasera. Apro questa discussione non tanto per le solite autenticità/conservazione, ma per chiedere invece ai più esperti un parere su alcune considerazioni che mi sono sorte spontanee dopo un più attento esame della moneta in oggetto. Preciso che si tratta della prima (e spero non ultima) "incursione" nella monetazione papale per me, che, pur da poco nel campo numismatico, mi sono prefisso come campo d'azione il Regno, con tutt'alpiù qualche Savoia di confine ... :P Si tratta di una moneta in alta conservazione che ben evidenzia i pregi della tipologia. A dire il vero l'ho fatto solo per via della mia grande stima per l'ultimo papa dello Stato Pontificio (che, sconosciuto o bistrattato dai più nel migliore dei casi, giganteggia in questa parte di secolo al confronto con regnantucci vari ... ma non andiamo OT). Quello che ho notato, è la splendida qualità e profondità dei rilievi nel busto del papa. Addirittura nella sua semplicità, se non quasi banalità, il retro (il solito ramo d'ulivo intrecciato alla quercia) spicca per la sua magnificenza se paragonato ai coevi "ramoscelli" savoiardi sugli scudi d'argento del regno. Forse riesce ad uguagliarlo solo la qualità di Umberto, ma lasciamo perdere VEII ... Domanda: secondo voi, ciò è dovuto alla bravura dell'incisore e/o al livello tecnico della zecca di Roma (che è pur anche quella di VEII, a partir da una certa data...) ? Forse quanto detto è solo una mia troppo discutibilissima, se non sbagliatissima, opinione ... ma a me vien proprio da dire che l'Arte (quella con la "A") in questo alveo ha dato il meglio, e si vede anche nelle monete... :D
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  50. Ciao, ti ringrazio. Si, le monete di cui ho riferito erano in conservazione così bassa che quando ci passi vicino non ci fai neppure caso.. l'occhio guarda in automatico altrove.. il prezzo era ottimo se si pensa oggi giorno cosa si trova per una cifra simile, però poi ti domandi se prenderle o meno, perchè chi potrebbe mai essere interessato all'acquisto di piastre del genere, siccome furono coniate in un quantitativo così elevato (mi riferisco alle piastre del 6°tipo di Ferdinando II, con le dovute eccezioni di rarità) che è facile reperirne in alta qualità ad una cifra contenuta... noi collezionisti di monete borboniche siamo o non siamo noti in giro per la nostra caparbietà nel ricercare sempre i pezzi migliori da inserire nelle nostre collezioni?! Perciò anche se avessi voluto farne commercio sinceramente non le ho acquistate perchè così come per me cerco di offrire solo il meglio anche quando propongo in vendita qualcosa agli altri, per me la qualità viene prima di ogni cosa. :)
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