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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/06/14 in Risposte
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Se fossi un collezionista amante della numismatica saresti felicissimo di aver passato un'ora cercando e guardando tante monete. Lo spirito speculativo con cui l'hai fatto invece ti ha lasciato, purtroppo per te, solo l'amaro in bocca :D4 punti
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Ultimo arrivo, pur non avendo la legenda al D completa presenta un bel ritratto. peso gr.1,363 punti
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Buondì, con soddisfazione ho acquistato questo tornese di Ferdinando I del 1817 Le foto come al solito non sono il massimo ma gradirei vostri pareri in merito alla qualità della moneta :) Non ne girano poi tanti, voi che dite?2 punti
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Taglio: 50c Nazione: Italia Anno: 2012 Tiratura: n.d. Condizioni: BB Città: Palermo Note: news e mancante ... era ora!!!2 punti
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Allego le immagini di un esemplare del sesino di Desana (peso = 1,030 g; diametro = 16 mm): unitamente alle immagini di un corrispondente sesino di Piacenza (peso = 1,050 g; diametro = 17 mm Per quanto riguarda la loro descrizione faccio esplicito rinvio a quanto già riportato da giollo2. Dabbene osserva acutamente che “quello che colpisce e fa pensare è la particolare cura della moneta contraffatta coi tizzoni ben visibili e di buona qualità nel complesso rispetto ad usuali contraffazioni”. Io aggiungerei che l’accuratezza della fattura e lo stile dell’imitazione sono persino migliori di quelli del sesino imitato. Infine, noto che giollo2 usa sia il termine “contraffatto” che il termine “imitato”. Il secondo sembra essere più appropriato perché le leggende sono così diverse tra di loro che almeno le persone colte erano in grado di distinguere facilmente il sesino di Piacenza da quello di Desana ma, considerando le differenze opportunamente evidenziate da dabbene, direi che le due monete potevano facilmente essere distinte l’una dall’altra anche da chi non sapesse leggere purché fosse in condizione di confrontare contestualmente l’una con l’altra. Solo i distratti o coloro che avevano poca familiarità col danaro potevano quindi esser tratti in inganno. A questo proposito vorrei azzardare un’ipotesi, ossia che il vero scopo del sesino di Desana non fosse quello d’ingannare colui che lo maneggiava ma solo quello di avvalersi della reputazione di cui godeva il sesino di Ottavio Farnese per abbassare la soglia di legittima diffidenza che l’uomo comune ha sempre nei confronti di ogni nuova forma di pagamento. Se non erro, nel marketing moderno si parla di “effetto di trascinamento” quando viene sfruttata la scia di un prodotto prestigioso da parte degli imitatori.2 punti
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Controllato: La medaglia celebra la grande vittoria navale ottenuta per grazia divina, contro i turchi nel 1571 - Voltolina - medaglie nn. 564 - 565 D/ AN(NO) MAGNAE NAVALIS VICT(ORIAE) DEI GRA(TIA) CON(TRA) TVRCAS - MDLXXI r/ è nei tipi della Scuola della Passione ... con coltissime varianti del campo2 punti
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E' con immenso piacere che Vi annuncio finalmente l'uscita del tanto atteso libro degli Atti del 32° Convegno di Torino tenutosi lo scorso marzo 2013. Edito da: Ass. Numismatica Taurinense a cura di: Ass. Culturale Phalantos e LaMoneta.it Formato: A4 - 120 pag. , foto a colori + tavole delle 72 monete false messe in mostra durante il convegno. Il libro è costituito da 120 pagine formato A4 con tantissime foto, ingrandimenti, tabelle e didascalie interamente a colori; raccoglie i lavori di tutti e 5 i relatori oltre alle foto di ben 72 monete + 2 coni, esposti durante il convegno. Il libro sarà acquistabile versando un contributo all'Associazione Numismatica Taurinense di 12€ cadauno (+ eventuali spese di spedizione) e il numero totale delle copie stampate sarà di 150. La copia potrà essere prenotata e ritirata direttamente al prossimo Convegno di Torino del 29-30 marzo oppure potrete decidere di riceverla per posta. Per prenotare la vostra copia vedere le modalità scritte al link specifico: http://www.lamoneta.it/topic/101045-32-convegno-di-torino-2324-marzo-mostra/?p=1367407 Alcune immagini tratte dal libro:1 punto
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ragazzi...ma stiamo scherzando? "un conio in pietra"?...con buona pace di chi ha scritto l'articolo. neanche in diamante reggerebbe...e in ogni caso non lo potevano incidere...sarà stata una matrice per lamine o per cere..ma un conio no davvero...le pressioni specifiche nei vari punti vanno ben al di là di qualsiasi modulo di deformazione o di grado di assorbimento delle forze di compressione di qualunque pietra. evidentemente, il Greco, era piuttosto digiuno di metallurgia1 punto
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denario di augusto, databile tra il 2 e il 4 dc con al retro caio e lucio nipoti di augusto , stanti di fronte reggono scudo e lancia1 punto
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behh... fa piacere vedere persone affascinate dalla storicita' delle monete! fa niente per la sovrapposizione! :-)1 punto
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Altre informazioni raccolte in rete: http://atlante.beniculturalicalabria.it/luoghi_della_cultura.php?id=25438 "Tra i ritrovamenti più interessanti si segnala infine il recupero di un conio in pietra riferibile alla monetazione incusa di Laos del V sec. a.C., dato di estremo interesse se si tiene conto che il contesto archeologico non va più indietro della metà del IV sec. a.C. Il prezioso reperto è stato recuperato in maniera sporadica, in seguito alle arature del terreno precedenti l'intervento di scavo e appare piuttosto significativo e di straordinario interesse tenuto conto del fatto che si tratta di un unicum e che, in più, rimanda alla città di V secolo di cui non si conoscono altre tracce. Gli edifici finora messi in luce furono infatti utilizzati fra il IV ed il III sec. a.C." http://www.archeocalabria.beniculturali.it/archeovirtualtour/calabriaweb/ laos4b.htm "...rinvenimento, sebbene in giacitura secondaria, di un conio in pietra relativo ad una delle serie di monete incise in argento di Laos del V sec. a.C." Monete "incluse", monete "incise"... che strafalcioni! Comunque, dalle notizie frammentarie sopra riportate, si tratterebbe di un rinvenimento sporadico non inserito in uno strato di precisa datazione. In ogni caso, al di là delle nostre sensazioni soggettive, l'unico modo di dirimere la questione è riuscire a leggere Laos I. Purtroppo da una ricerca su OPAC il volume non risulta essere disponibile nelle biblioteche torinesi, sabato mattina proverò a chiedere un prestito interbibliotecario, o al limite potrò consultarlo direttamente presso la sede dell'Istituto tarantino durante le vacanze di Pasqua, quando tornerò al "natio borgo selvaggio" a inspirare diossina d.o.c.g.. Come promesso, vi terrò aggiornati. Saluti :) Nico1 punto
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Il brano riportato da Fedafa al post # 41 costituisce la prima notizia, riportata nel 1987, relativa al rinvenimento di questo "conio di pietra", che è stato trovato durante la campagna di scavi di settembre 1986. Una ulteriore notizia che ho reperito su internet è tratto dal volume di Aversa e Mollo del 2010 sul parco di Laos, scaricabile sul sito di Academia.edu. Non dimentichiamo che l'antico abitato di Laos è ubicato sulla sommità del colle di San Bartolo a Marcellina, l'ultimo dei rari terrazzi marini che bordano ad anfiteatro l'ampia e fertile piana di Scalea, solcata dal basso corso del fiume Lao. Su questa collina sono stati condotti varie campagne di scavi, che hanno permesso di isolare varie strutture. Il "conio di pietra" è stato trovato, come reperto sporadico, nella cosiddetta "casa dei pithoi". Ecco la pagina da Aversa e Mollo: Invece più distante fu trovata un'altra struttura, reputata essere la sede dell'officina monetaria di Laos, forse addirittura la sua zecca: Non si capisce a cosa si riferisca la figura 49 di questa pagina. In ogni caso il "conio di pietra" non è stato trovato in questa sede, dove si coniavano le monete, e sembra, da altre informazioni, riferirsi a un frazionale della serie arcaica di Laos. Per il resto aspettiamo se è reperibile una buona immagine di questo benedetto conio di pietra, che pure ha avuto una certa risonanza nell'ambiente archeologico. Resta il fatto che Emanuele Greco (classe 1945) era stato il direttore degli scavi a Laos, quindi un valente archeologo (con circa 200 pubblicazioni e libri), ma non so quanta competenza abbia in campo numismatico….1 punto
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http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/mefr_0223-5102_1987_num_99_1_8263 Pag. 525.1 punto
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Di seguito vado ad illustrare il programma del convegno: Venerdì 28 marzo, asta Montenegro Sabato 29 marzo (9-18) e domenica 30 marzo (9-12) : convegno numismatico Sabato 29 marzo ore 11.00: presentazione atti del convegno 2013 stampato dall'ass. Numismatica Taurinense e a cura di Phalantos e LaMoneta.it. A tal proposito vi rimando al post apposito dove troverete tutte le informazioni relative agli atti con le modalità di prenotazione e acquisto: http://www.lamoneta.it/topic/101045-32-convegno-di-torino-2324-marzo-mostra/?p=1367407 presentazione dei volumi di D. Luppino dal titolo: "Prove e progetti dell'Albania" e "Prove e progetti della Repubblica italiana, città del Vaticano, San Marino e A.F.I.S" conferenza di Fiorenzo Catalli sulla monetazione dell'imperatore Augusto (con possibilità di acquistare il volume). Vi ricordo inoltre che nella sala che fa da anticamera alla sala conferenze e alla sala del convegno, sarà presente il consueto tavolo di LaMoneta.it e dell'Ass. Culturale Phalantos che quest'anno, sulla scia del precedente convegno sui falsi, allestirà un banco sperimentale attrezzato con alcuni strumenti utili all'esame visivo diretto delle vostre monete più il pratico strumento ideato dall'Ing. Debernardi per il controllo del contenuto del fino nelle leghe binarie (oro e argento). Gli strumenti saranno utilizzati per offrire consulenze gratuite circa l'autenticità delle vostre monete oppure consigli tecnici circa un eventuale restauro. I tecnici che interverranno potranno darvi consigli pratici sulla conservazione delle vostre monete.1 punto
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Ma con che criterio effettuano le spedizioni ? Di sicuro non seguono l'ordine in base al ricevimento delle prenotazioni ... Personalmente sono un po' deluso... più che precisione crucca mi sembra una gestione tipicamente italiana... :(1 punto
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Si Bavastro, ottimo ulteriore spunto Siena, con Cosimo I abbiamo un testone e un giulio con una mezza figura della Beata Vergine nimbata e velata, è sopra le nubi e con le braccia aperte in atto di proteggere la città. Quello della protezioni, del guardare dall'alto la popolazione è un motivo che ritorna, queste monete venivano spesso montate e tenute come immagine santa di devozione. Il giulio che vedrete è di Cronos 7, autunno 2013, lotto 60, moneta tra l'altro molto rara e veramente suggestiva. Poi, se non ci saranno altri interventi, possiamo fare anche un elenco delle varie zecche individuate in discussione ma spero che ci siano ancora altri spunti.....1 punto
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concordo, fondamentale inserire la città del ritrovamento, se poi è un paesino sperduto non conosciuto anche la nazione...1 punto
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5 cent Italia 2002 con asse ruotato di circa 30° In questi casi si sente la mancanza di una macchina fotografica decente............... :lol:1 punto
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Hai centrato l'identificazione! Riporto dalla mia scheda di classificazione che ho compilato ieri: CLAUDIO II (dopo 270 d.C.) Zecca: ibrido Zecca di Roma (sesta officina) od officina locale(?). Caratteristiche fisiche: Antoniniano; AE; 1,59 gr; 16,56 mm; or. assi 12h. D/ Busto radiato a dx; legenda parzialmente fuori tondello e usurata: “[…] CLAVDIO”. R/ La Provvidenza stante a sx con in mano bastone e scettro, ai piedi globo; legenda parzialmente usurata e fuori tondello: “PRO[…]”, nel campo a dx segno di zecca “Ϛ”. Note: La moneta si presenta come ibrido della serie DIVO CLAUDIO, da RIC 256 (vedi fig. a), e PROVIDENT AVG, RIC 94 (vedi fig. b). Nick Wells nella sua lista di esemplari ibridi di Claudio II ha ricondotto questa tipologia di ibrido alla zecca di Roma, sesta officina, datandola, secondo la teoria di Bland e Burnett, al primo anno del regno di Aureliano (270-1) e quindi coeva all’emissione della serie DIVO CLAUDIO - CONSECRATIO. Secondo diversi autori (vedi anche RIC) nonostante il periodo di confusione che regnava nella zecca di Roma, queste emissioni non sono da considerarsi del tutto casuali. È debole la tesi che le ricondurrebbe alla deificazione in vita di Claudio II, piuttosto sono da porre in relazione (come tutta la serie DIVO CLAVDIO) al ruolo che ebbe il Senato nel tentativo di ostacolare Aureliano e alla rivolta dei monetieri della zecca dell’Urbe capitanata dal rationalis Felicissimo repressa dal neoeletto imperatore dopo una sanguinosa battaglia presumibilmente proprio negli anni 270-71 (v. Vincenzo Cubelli, “Aureliano Imperatore: la rivolta dei monetieri e la cosiddetta riforma monetaria”). a) b) Ora, la situazione della Zecca di Roma in quegli anni era alquanto caotica: rivolta dei monetieri, truffe operate da costoro nei confronti delle riserve metallifere della zecca medesima, un senato che acclamava Quintillo, rimpiangeva Claudio e non vedeva di buon occhio Aureliano... ma è sufficiente questo mix di ingredienti per giustificare una produzione relativamente elevata di ibridi? O forse più che di un mix bisogna focalizzarsi solamente su qualche aspetto particolare per cercare la spiegazione più logica per queste monete? La deificazione in vita di Claudio è da escludere, altrimenti tali monete sarebbero indubbiamente più comuni e inoltre i tipi "canonici" della serie presentano rovesci altrettanto canonici (pira, altare e aquila) che rimandano comunque al passaggio a miglior vita dell'imperatore. Probabilmente è debole anche la vecchia tesi che riconduce le emissioni di consacrazione a partire dal regno di Quintillo. Quasi certamente si tratta di emissioni battute sotto Aureliano, dall'analisi del ripostiglio de "La Venera" i 573 esemplari della serie DIVO CLAVDIO hanno un peso medio di 2,70 gr che si allinea maggiormente agli standard delle prime emissioni di Aureliano - peso medio di 2,76 gr - che non alle monete battute a nome di Quilntillo il cui peso medio è pari a 2,86 gr. Le 12 officine romane batterono la serie di consacrazione ed esistono ibridi di questa serie con i rovesci delle varie monete proprie delle singole officine. L'esistenza di questi ibridi, di buona fattura nonostante le ridotte dimensioni, a mio avviso propendono per una coniazione eseguita con coni ufficiali, tuttavia: non potrebbero essere queste le emissioni (o parte delle stesse) coniate in maniera truffaldina dai monetieri dell'Urbe usando conii ufficiali in uno o più laboratori non ufficiali? In fin dei conti sottrarre conii (anche stanchi e usurati) di rovesci non più in uso doveva essere relativamente più semplice del trafugare conii di uso corrente (anziché distruggerli si occultavano)... voi che ne pensate? Ipotesi, idee...? NB Per la cronaca si tratta di monetina acquistata da venditore professionale tedesco con regolare documentazione fiscale.1 punto
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Potrebbe essere "pietra temperata" Inviato dal mio iPhone utilizzando Lamoneta.it Forum1 punto
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Comunque c'è' la patina che le dona un bell'aspetto, anche se siamo al QBB anche per me...complimenti Sent from my JY-G3 using Lamoneta.it Forum mobile app1 punto
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scusa un attimo, sarò pignolo io ma città: 'Germania' credo sia un po troppo vago a fini statistici dico non so cosa ne pensate ;)1 punto
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Lasciando perdere gli errori grammaticali e di nomenclatura (l'uomo di Leonardo si chiama Vitruviano, non Vetruviano), io farei le verifiche del caso prima di affermare che si tratta di un falso... Poi, se lo è veramente, approvo e mi accodo all'invito di consegnarla alle autorità competenti. Comunque qualcuno si è divertito eccome con questa povera moneta ! Basta guardare le deturpazioni a ore 3, 8 e 11 per capire che è stata bloccata con una morsa o qualcosa di simile per conciarla così.1 punto
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Concordo su molto di quanto ha scritto, rivedendo poi le prove originali SG e questa non ho proprio più dubbi. Se nota i due progetti del Soldo e 3CT i fondi si staccano chiaramente dall'impronta, assumono tonalità differenti. Nel 5 lire l'immagine è piatta, non vi è alcuna variazione, neppure attorno alla legenda. L'utilizzo dei macchinari con virola di contenimento a bordo incuso è della seconda metà del 1808, l'ho scritto prima. I punzoni utilizzati sono differenti da quelli per la monetazione in argento (e questo era uno dei punti che mi sarei volentieri tenuto per me). Dovrei studiare la testa ma anche in questo caso mi pare non sia quella del 1807. A mio giudizio, tutt'altro che insindacabile, è un conio riprodotto e non è di zecca ufficiale di Milano 1807. Se poi l'hanno fatta nel 1880 o nel 1970 non lo so. Sulle tracce di ossido mi devo ricredere, non pensavo si potesse perpetrare una simile barbaria. Per inciso non mi ha importunata, mi pare che si abbia avuto un rapporto abbastanza schietto, anzi mi ha confermato la presenza su e-bay (chi non ha avuto un comportamento coerenti dubito che lo dica pubblicamente) e son contento per Lei non se la sia aggiudicata. Il fatto che l'antiquario abbia una grande collezione di prove del periodo non ne garantisce la certezza dell'originalità. Come più volte scritto non esiste collezione senza falsi per quanto importante sia (SM, British, KHM, etc. Etc.), io ne ho in raccolta, è solo questione di separare il sentimento dalla realtà. Inviato dal mio iPad utilizzando Lamoneta.it Forum1 punto
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Stanno già effettuando i prelievi dalle carte. Fax inviato il 25/02 oggi mi ritrovo l'addebito. Ottimo direi.1 punto
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Oiniadai emise diverse varianti con Zeus/Acheloo. Quella postata da Pietro presenta al rovescio un monogramma nel campo a sinistra e la legenda in alto (SNG Fitzwilliam VI 635). Una ulteriore variante con monogramma a sinistra presenta un tridente in alto al posto della legenda (SNG Fitzwilliam IV 2795, attribuita a Thyrreium). La moneta postata all'inizio di questa discussione sembra invece mostrare tracce di legenda nel campo a sinistra, e non un monogramma. In questo caso dovrebbe essere la variante con legenda a sinistra e tridente in alto, catalogata SNG Manchester 887. Per le monete Akarnane esiste un catalogo d'asta considerato una referenza, dato che venne esitata una impressionante collezione di monete coniate nell'area: BCD Collection: Münzen & Medaillen. Sammlung BCD : Akarnanien und Aetolien. Auction 23 (18 October 2007, Stuttgart). Riguardo Acheloo, il dio fluviale per eccellenza del mondo Greco, esistono diverse fonti letterarie antiche che descrivono il suo potere di trasformarsi sia in toro che in altre forme. La cosa interessante è che in nessuna fonte a noi pervenuta Acheloo è mai descritto come toro dal volto umano! Probabilmente gli artisti che lo rappresentarono come toro androprosopo furono ispirati dalle precedenti raffigurazioni di altre divinità del mondo antico medio-orientale, che dovettero sembrare ai greci ben adatte a descrivere la metamorfosi narrata dal mito. Dal mio punto di vista l'immagine che noi vediamo riprodotta su tante monete (ma anche pitture vascolari, bassorilievi, statue, gemme, ecc.) non è da considerarsi come statica, ma come una specie di fermo immagine del preciso momento in cui Acheloo si sta trasformando da uomo a toro, dunque non rappresenta propriamente un toro dal volto umano, ma un momento del passaggio da una forma all'altra. L'iconografia del cosiddetto toro androprosopo divenne inoltre il prototipo per raffigurare molte altre divinità fluviali, soprattutto in Sicilia. Per avere un'idea di quanto l'iconografia fu diffusa sulle coniazioni del mondo greco consiglio questi siti, tutt'ora in costruzione, in cui si sta cercando di raccogliere un repertorio dei tipi conosciuti: http://manfacedbulls.wordpress.com/ http://manfacedbullsar.wordpress.com/ http://manfacedbullsau.wordpress.com/ Saluti :) Nico1 punto
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@@ArgentumPapam Potrebbe essere valutata tranquillamente anche qFdc.....ma più divento vecchio.... più divento noioso....e prediligo la grande conservazione! La valutazione della conservazione è molto soggettiva e quella che Ti ho proposto in precedenza è più vicina ad una visione internazionale (che generalmente è più rigida nel giudizio).1 punto
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non la vedo molto bene, potrebbe essere polacca solo per tipologia ti posto questa http://www.cgbfr.it/pologne-royaume-de-pologne-sigismond-iii-vasa-vingt-quatrieme-de-thaler-ou-poltorak-koronny-ou-trois-polker-1625-cracovie,EA_102_114_101_95_51_50_50_53_54_53,a.html1 punto
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@@mistippo Non penso possa essere conteggiata però, in quanto la regola dice che monete con tiratura superiore ai 4.000.000 trovati nello stesso stato di emissione della moneta non possono essere postate ( a parte qualche eccezione indicata ) . Però , essendo news non so se possa cambiare qualcosa in merito ..1 punto
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Verissimo, e posso anche aggiungere di aver visto tante aste su ebay in cui venivano acquistate le monetine di Mister Day come fossero vere. Descrizioni del tipo "sconosciuta" o "as is" o "non sono esperto di.." ecc... Dal mio punto di vista lo sbaglio è alla radice : le riproduzioni, tranne quelle a scopo illustrativo ai fini di studi seri, apprendimenti, ecc, andrebbero assolutamente vietate e perseguite pesantemente. Penso che bisognerebbe anche vietare l'immissione di annunci del tipo "non garantisco autenticità perché non sono un perito" ... ma scusa, allora non le vendere! Le vuoi vendere? Ok, vai da un perito, e se lui te le conferma come autentiche, le vendi, altrimenti no. Punto. Ma perché si permette tutto questo scempio? Su ebay, non vorrei esagerare, ma a naso almeno il 20%-25% delle monete romane è falso, e di quelle del tipo "sconosciute", le monete false sono il 60%/70% !!! E' allucinante. Ti levano anche la voglia di cercare un buon affare, è come essere obbligati a nuotare in un mare di letame in cerca di un'onda d'acqua. Ti viene privata, in un certo senso, una sorta di libertà intellettuale. Quante volte, ho segnalato a ebay le contraffazioni, le patacche, le inserzioni fraudolente, le procedure fuorvianti, ma ebay cosa fa? Quasi nulla. A un certo punto mi stufo anche no? A volte sembra di essere a Porta Portese, dove vendono tanti "argenti magnetici" . E se provi a dirgli che ti stanno fregando, e che non è argento si incavolano pure. Una volta andai appositamente con una calamita a "sputtanarli", specialmente uno che truffava quotidianamente decine di persone, vendendo patacche di ferro cromato come argento. E sapete una cosa? Gliel'ho fatta la mossa, e indovinate cosa ha risposto ? "E allora? C'è argento e argento, dipende dalla concentrazione!" ecco, per farvi capire il livello non tanto di ignoranza, quanto quello di furbizia. Una furbizia che viene gestita a piacimento di fronte ai vigili urbani che passano indifferenti e che se ne fregano alla grande, proprio perché alla base c'è un permissivismo gravissimo che si schiera contro le regole, contro le leggi. Questa è l'Italia. Perdonate lo sfogo, ma ho preso la palla al balzo.1 punto
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Il caduceo è simbolo del commercio, anche se viene pure utilizzato come insegna dell'attività farmaceutica. Quindi nel gettone Brioschi il caduceo ha il duplice significato simbolico di attività commerciale nel settore chimico-farmaceutico. In questo distintivo della Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura prodotto dalla Johnson, invece, il caduceo alato è simbolo del commercio assieme alla ruota dentata, alle ciminiere fumanti, all’incudine su piedistallo e alla vanga. apollonia1 punto
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Sono molto dispiaciuto per l'annullamento della razzia. Poiche' mi sento in parte responsabile dell'accaduto vorrei porgere le mie piu' sincere scuse a @@DanPao in primis e poi anche agli utenti che hanno aderito a questa operazione. Purtroppo nell'ultimo periodo, per cause di forza maggiore, non mi sono connesso regolarmente al Forum (se non per seguire la sezione che gestisco) e mi sono accorto solo l'altra sera che l'operazione era ripartita (l'ultima volta che avevo avuto modo di leggere, avevo appreso che l'iniziativa era in fase di stand-by per motivi di lavoro di DanPao). Da parte mia ho immediatamente risposto in questo topic e ho mandato un MP a DanPao scusandomi per il ritardo e per i disagi che, anche a causa mia, ha avuto con il fornitore e inoltre, per cercare di rimediare in qualche modo, mi sono proposto per smaltire eventuali rimanenze. Ho anche lasciato il mio indirizzo mail e il numero di telefono per eventuali contatti piu' veloci ma probabilmente era ormai troppo tardi. Chiedo scusa quindi poiche' quanto successo non rientra nei miei modi di comportarmi (e chi mi conosce lo sa). Purtroppo a volte si verificano delle situazioni e dei problemi che non permettono di dedicarsi alle proprie passioni come si vorrebbe. Magari accade che nel momento in cui si aderisce ad un'iniziativa (e ci si assume quindi un impegno), si ha il tempo materiale per potervici dedicare; poi capita che, per svariati motivi, i tempi dell'iniziativa si prolungano un po' e quindi diventa piu' complicato starci dietro (sempre per cause esterne di forza maggiore). Naturalmente questa non vuole essere una giustificazione e porgo ancora una volta le mie piu' sentite scuse a @@DanPao per il mio comportamento poco corretto ma assolutamente involontario. Capiro' se @@DanPao vorra' escludermi dalle sue future operazioni. sagida1 punto
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Io ho imparato un'altra cosa. Quando si affrontano discorsi inerenti la numismatica, con amici e conoscenti, e si comincia a raccontare la storia che gira intorno alla numismatica rimangono ad ascoltarti. Ho imparato che la numismatica non è solo monete, la numismatica è legata strettamente alla storia che ci insegnavano a scuola. Parlare di Roma, oggi, senza parlare delle loro monete, del messaggio che veniva dato con le loro impronte è parlare a metà. Parlare del Regno di Vittorio Emanuele III° senza parlare delle sue monete e della sua grande passione è sminuire la sua figura, che poi abbia fatto bene o male, anche quello fà parte della storia. La moneta, come oggi, ha governato e governa il mondo: non si può parlare di storia senza parlare di numismatica. Di questo parlo con amici e conoscenti: non solo di monete, ma di storia e quando mi chiedono quanto costa o quanto vale, riamango sempre sul vago ribadendo che quello che a me interessa non è il valore ma quello che la moneta rappresenta e cioè STORIA.1 punto
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Non so se l' argomento e' stato gia' trattato , ho provato a fare una ricerca in "Cerca" ma non mi ha dato risposta di discussione aperta in precedenza . Le monete romane imperiali che portano al rovescio la legenda Consecratio , come sappiamo venivano emesse alla morte di un Imperatore , congiunto o Cesare , quando non ne era stata decretata la Damnatio Memoriae , questa serie di monete erano rappresentate piu' comunemente tramite una pira , un altare , un aquila . Per quello che riguarda la mia ricerca vorrei pero' soffermarmi soltanto nei primi due esempi di iconografia , la pira e l' altare . La rappresentazione piu' comune , cioe' la presupposta Pira , mi lascia un po' perplesso che sia tale , si dice che sia una iconografia allegorica , non reale , perché sarebbe assurdo fare una pira funebre rappresentata da statue e quadrighe , in effetti e' proprio questa ricchezza di particolari raffigurati che mi fa pensare ad altro , esattamente credo che questa "pira" non sia tale , ma che rappresenti invece il Mausoleo di Adriano , l' odierno Castel Sant'Angelo , dove vennero sepolti gli Imperatori da Adriano fino a Geta e Caracalla , non si hanno notizie storiche che vi siano stati deposti imperatori successivi a questi , pero' e' possibile . Quanto rappresentato nelle monete assomiglia molto alle ipotetiche ricostruzioni fatte del Mausoleo , anche i pochi resti antichi , tamburo centrale ed interni , inglobati nelle mura medioevali e rinascimentali , di cui i muri perimetrali esterni ricalcano gli antichi , fanno pensare che la "Pira" , non sia altro che la raffigurazione in miniatura del Mausoleo di Adriano ; in piu' abbiamo una testimonianza di prima mano , oculare , di uno storico del VI secolo , Procopio di Cesarea , che segui Belisario in Italia durante gli anni terribili per l' Italia e Roma , della guerra gotica , ebbene Procopio ci descrive in modo preciso la forma e struttura del mausoleo al suo tempo quando in pratica era ancora quasi intatto , aveva una base quadrata al cui interno si ergeva un tamburo a piu' strati ornati di statue , sopra ad ornamento della copertura del mausoleo non e' chiaro se ci fosse Adriano in quadriga o la famosa Pigna con i due pavoni , in bronzo , che oggi orna i Giardini vaticani . L' altra rappresentazione della Consecratio , cioe' l' Altare , anche qui dubito che rappresenti un semplice altare , un altare non ha porte , come quelle che si notano in questa serie di monete , in genere un altare lo immaginiamo come un monolite finemente ornato , all' interno di un tempio ; penso piuttosto che questo Altare sia in effetti l' Ustrinum , cioe' il luogo sacro dove venivano cremati i corpi degli Imperatori , questo Ustrinum sorgeva vicino , poche decine di metri , al Mausoleo di Augusto in Campo Marzio , ed era una costruzione all' interno di un recinto , all' interno del quale furono trovati nel 1777 preziosi vasi di alabastro cotognino , iscrizioni e piedistalli con i nomi dei luoghi precisi dell' Ustrinum dove erano stati cremati i corpi degli Imperatori , insomma doveva essere un luogo di una certa grandezza , forse un grosso edificio con piu'' reparti per la preparazione dei corpi . Sarei interessato a sentire i vostri pareri in merito , se l' argomento spero interessi . Sotto due esempi , tra i numerosi , di monete con la Pira e l'Altare , alcuni disegni ipotetici del Mausoleo di Adriano e la famosa Pigna con i due Pavoni , mentre dell' Ustrinum purtroppo non rimangono piu' tracce archeologiche visive solo una descrizione antica dei secoli scorsi , vasi , piedistalli ed iscrizioni conservate nei Musei .1 punto
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Pur nell'approssimazione dell'articolo (e noi siamo ipercritici di natura con i profani, io incluso), credo che il riferimento alle 10 lire 1947 vada contestualizzato nell'ambito della monetazione repubblicana dove, in effetti, rappresenta una delle massime rarità1 punto
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Ciao, talvolta ricorre, nelle discussioni degli anni precedenti, il tema del riuso delle monete romane. Uno degli esempi più classici è costituito dal riutilizzo come pendente, mediante adozione di un foro passante marginale. Chiaramente il rinvenimento di una moneta forata se decontestualizzata non può automaticamente fornire indicazioni sul periodo di utilizzo secondario e per questo motivo ho pensato di segnalare la comunicazione del ritrovamento seguente. Nel 2004 è stato scavato nei pressi della Cattedrale di Verona (Via Duomo, 8) un complesso residenziale di età romana imperiale utilizzato sino al IV secolo d.C. Durante il periodo altomedioevale l’area fu usata a fini sepolcrali e furono rinvenute alcune tombe. Una di queste conteneva i resti di una bambina di 3-4 anni con un corredo funerario composto da gruppi di monili posti alla base del collo, a sinistra del bacino e tra i due femori. Si tratta di alcune collane/braccialetti costituiti perloppiù da perle di pasta vitrea e ambra. La terza concentrazione di manufatti, vicino al femore destro, è costituito da alcune monete forate. Le monete sono attribuibili a: - Probus antoniniano VIRTVS PROBIAVG (276 d.C.) - Constans GLORIA EXERCITVS - Constantius II FEL TEMP REPARATIO cavaliere che cade - decanummo ostrogoto serie felix Ravenna /aquila - mezzo follis bizantino di Giustiniano (565 d.C.) Il terminus post quem al 565 d.C. ha consentito l’attribuzione ad una popolazione di tipo longobarda che spesso presentano una sorta di “recupero del passato” manifestata nelle presenza di manufatti più antichi rinvenuti nei corredi funebri. Un confronto si può portare con la deposizione 79 della necropoli longobarda di Romans d’Isonzo che presentava nel corredo funerario cinque monete bucate del IV secolo d.C. che erano assicurate alla cintura della defunta. Quindi l’uso di monete non è esclusivo di bambini/e ma è proprio anche delle sepolture femminili di epoca longobarda; inoltre l’uso di appenderle alla cinta può essere proposto anche per la sepoltura di Verona. Per la cronaca, a Romans d’Isonzo solo due monete risultano leggibili e si tratta più precisamente di un follis di Costantino VRBS ROMA e un GLORIA ROMANORVM di Graziano. La presenza di monete romane, gote e bizantine potrebbe testimoniare la loro circolazione almeno in termini di moneta di piccolo valore; nel contempo la loro antichità conferiva loro valore e resi degni di ostentazione e quindi, di riuso come decorazione. Sembra che fosse uso comune il riuso delle monete bizantine di metalli prezioso presso l’elite e forse l’uso di quelle in bronzo cercava di imitare questo utilizzo. In mancanza di monete talvolta venivano utilizzati dischetti bronzei lisci. Tratto da: http://www.univr.it/documenti/Documento/allegati/allegati423707.pdf1 punto
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Ahh... il male della comunicazione via Internet e dell'informatica alla portata di tutti! Era meglio quando scrivevano in pochi ma intelligenti :D Chi si compra il capo firmato o un altro gingillo consumistico è destinato a dimenticarlo, a vederne diminuire l'interesse. Al contrario, monete e banconote non perdono il loro fascino. Vederle dà sempre un'emozione :)1 punto
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Enigma risolto, si tratta di un tipo inedito della zecca di Stratos in Akarnania. A questo link un confronto: http://manfacedbullsar.files.wordpress.com/2013/01/663694.jpg Grazie a tutti per l'interessamento. Saluti :) Nico1 punto
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! Faccio i miei complimenti..un ulteriore prova di quanto certa gente abbia da dare agli altri ;D1 punto
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Complimenti vivissimi a tutti per l'iniziativa e per l'impegno per la divulgazione e la conoscenza della numismatica, Mario1 punto
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Faccio i complimenti all'amico Francesco, ed agli altri soci del circolo, per questa lodevole iniziativa. Sono certo che raccoglieranno i risultati che meritano. Non posso che fare i miei più sinceri auguri, sperando di passare presto a trovarvi.1 punto
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1917 OSPEDALE MILITARE TERRITORIALE N. 10 MONTEROSA - MILANO Diam. mm. 21 - Dorata con croce rossa a smalto. Rif. Stefano Johnson LE RIVENDICAZIONI ITALIANE DEL TRENTINO E DELLA VENEZIA GIULIA NELLE MEDAGLIE n. 4251 punto
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Interessantissima discussione ! Personalmente uso il corsivo inglese per le monete in generale e la gotica per quelle .. medievali :D, uso inchiostro color sepia e rosso e una stilografica ... in vetro ... :D :D :) poi riporto i dati delle monete, compresi del prezzo di acquisto su dei diari in pelle formato anticato :D .. una mia piccola mania :)1 punto
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