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  1. antonio bernardo

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/21/14 in Risposte

  1. Ciao a tutti. L'amico Antonio mi ha trasmesso alcuni atti relativi al suo procedimento penale. Riterrei, al momento, di rendere pubblici unicamente la richiesta di archiviazione del P.M. (molto interessante) e il decreto di archiviazione del G.I.P. Al di là della legittima soddisfazione di Antonio per la felice conclusione di una vicenda giudiziaria ingiusta, che lo ha sottoposto ad una dura prova per due lunghi anni, abbiamo finalmente modo di leggere un'articolata motivazione con la quale il pubblico ministero è giunto a formulare la richiesta di archiviazione. Una volta tanto si ha l'impressione di aver trovato sulla propria strada un magistrato che non solo conosce ed applica correttamente la legge sui bb.cc. ma che vive su questa terra e non su Marte o chissà dove. Ho indicato con alcune frecce i passaggi della motivazione che mi sono sembrati, al riguardo, più significativi della capacità (umana) del p.m. di comprendere ciò che accade quotidianamente nelle centinaia di mercatini delle nostre città e fra le persone normali che coltivano, nel rispetto delle regole, la disciplina numismatica. Qualcuno penserà che questa mia sia una considerazione banale...ma Vi assicuro che non è affatto così. La capacità di calarsi in alcuni contesti sociali e di capirne le dinamiche è merce rara nei palazzi di giustizia. Anche se ancora non la conosciamo, si percepisce inoltre dalla richiesta di archiviazione come la corretta impostazione della perizia svolta dal Dott. Catalli per conto della Procura, abbia contribuito in maniera determinante al raggiungimento di questo risultato. Adesso è giusto che Antonio si goda il meritato successo. Rimane da definire un'altra vicenda collegata davanti al Giudice di pace, non di natura penale, ma comunque sempre antipatica, che si ha il ragionevole motivo di ritenere che potrà anch'essa andare a buon fine. Quando tutto sarà finito, Antonio valuterà se chiudere il discorso e considerare quello che è accaduto come un brutto sogno....oppure....se togliersi qualche sassolino dalle scarpe. Ogni cosa a suo tempo. Saluti. M. A.B..pdf
    6 punti
  2. Ho il piacere di comunicare che in data odierna ho ricevuto dal mio legale gli atti del Tribunale e della Procura che oltre a definire l'archiviazione dispone anche la restituzione di tutte le monete della mia collezione che finalmente, lavoro permettendo sono in Libano, rientreranno a casa e spero anche con una bella certificazione della Soprintendenza dei beni archeologici culturali. Come da accordi presi, il grande Bizerba provvederá alla pubblicazione degli atti ufficiali con la speranza che possano essere di supporto a tutti coloro che collezionano in modo onesto valorizzando e tutelando il Patrimonio Artistico Nazionale. A tal proposito sento di sottolineare la professionalitá, la scrupolositá, l'aderenza e il senso di giustizia e responsabilitá tenuto dal perito funzionario archeologico Dr. Fiorenzo Catalli che con il suo operato ha indirizzato il Magistrato verso la definizione e l'accertamento della veritá dei fatti, pertanto ribadisco di avere sempre fiducia verso le istituzioni che ho l'orgoglio di servire. Antonio
    5 punti
  3. carissim* non avevo visto questo thread stanotte! Ringrazio anzitutto a nome mio e dell'editore @@RaffaeleCorti, che mi aveva chiesto la cedola di prenotazione per sé, ma vedo che si è attivato subito autonomamente per raggiungere l'obiettivo minimo necessario per la stampa. Ringrazio anche @@dabbene per le congratulazioni e @@miroita per la fiducia :). Spero che quando avranno il volume, non rimangano delusi. Comunque ho parlato anche stamani con l'editore, che mi ha chiamato proprio perché è già giunta qualche prenotazione in più in seguito a questa iniziativa, e al quale qualcuno ha chiesto se si potevano sapere con maggior precisione i tempi di uscita. Lui risponderà personalmente a chi ha scritto, ma intanto lo scrivo anche qua, per chiarezza. La situazione è quella in breve descritta dall'utente che ha avviato il thread: tutto dipende in quanto tempo si riuscirà a raccogliere il numero di prenotazioni minime necessarie per andare in stampa, perché purtroppo vista la crisi del settore e i problemi della piccola editoria , per questo volume, che non ha altra copertura finanziaria, non si può procedere diversamente. Ovviamente, è chiaro che la sottoscritta non percepirà una lira, come avvenuto per il primo tomo, ma il costo del volume serve solo a coprire le spese editoriali vive (grafica, impaginazione, revisione bozze e stampa). Infine , quanto ai contenuti di questo secondo volume, volevo indicarvi esso affronta vari temi, che riassumo in ordine di illustrazione nel volume: la situazione monetaria nel Quattrocento a Pisa sotto la prima dominazione fiorentina, con l'edizione di alcuni ritrovamenti inediti, tra i quali un interessante ripostiglio con monete in argento e oro di varie zecche toscane e italiane; ovviamente la monetazione e la gestione della zecca durante la Seconda Repubblica di Pisa; il problema delle cosiddette tessere e piombi con le insegne comunali di Pisa, di tipo doganale o meno. Il volume contiene inoltre un aggiornamento del I volume, con i pochi inediti ed i nuovi ritrovamenti più interessanti censiti nel frattempo, e degli indici analitici per entrambi i volumi. Sarà cura dell'editore comunque inviare il sommario del volume ed i vari aggiornamenti sulla possibile stampa a chi ha effettuato, o effettuerà la prenotazione. Per il momento mi pare tutto, ma se avete bisogno di altre delucidazioni, fatemi sapere qui o per MP; oppure per cose più tecniche scrivete all'editore. Un caro saluto e buona giornata, MB
    4 punti
  4. Dopo due anni dall'avvio del procedimento a mio carico ho il piacere di comunicare l'árchiviazione delle indagini preliminari disposte dal GIP di Udine in conformitá a quanto proposto dal PM. Seguiranno ulteriori comunicazioni e atti ufficiali non appena disponibili. Ringrazio di cuore Bizerba che non mi ha mai fatto sentire solo. Mi ha sempre ben consigliato e dato la forza per andare avanti a testa alta. Il sentimento che provo é contentezza mista a rabbia per il rammarico e il dispiacere e a volte il senso di impotenza provato in questi due lunghi anni dove mi é stato impedito di continuare a seguire i miei interessi culturali in ambito numismatico. Un ultimo ringraziamento va alla mia famiglia e ai miei colleghi che hanno sempre confidato sulla mia lealtá e sulla buona fede. Antonio
    3 punti
  5. Maggiori informazioni prossimamente nella sezione Contest, concorsi e premi
    3 punti
  6. A poche centinaia di metri dall' Arco di Gallieno , esattamente nell' attuale Piazza di Vittorio Emanuele II , sorge all' interno di un parco a giardino , un grande complesso architettonico di epoca romana , che nei disegni del '700 e del primo '800 del vicino Arco di Gallieno , si intravvede come rudere all' interno della luce dell' Arco . Era questo rudere , una delle grandi Fontane monumentali pubbliche dell' antichita' , che fortunatamente , unica , e' sfuggita alla distruzione , oggi e' comunemente , ma erroneamente , chiamata "I trofei di Mario" . Il nome antico di questa Fontana monumentale non e' sicuramente noto , si suppone fosse "Nymphaenum Alexandri" in quanto il complesso architettonico fu costruito sotto Alessandro Severo , oppure un altro nome potrebbe essere quello di "Lacus Orphei" , mentre il nome in uso nel medioevo era "Cymbrum Marii" in quanto nel complesso erano poste due grandi statue poste in alto , una per lato , raffiguranti secondo la leggenda e la credenza medioevale , due Trofei militari , a ricordo delle vittorie sui Cimbri e Teutoni ottenute da Caio Mario nel 102 a.C. circa , ai Campi Raudii ; infine nel Rinascimento il complesso era stranamente noto come "Le Oche armate" , poi torno' in auge fino ad oggi il nome collegato a Caio Mario . Questa in breve la storia del monumento , le due statue raffiguranti i Trofei oggi sono bene in vista , fin dal tempo di Papa Sisto V , sulla balaustra del Campidoglio , in cima alla scalinata . Tornando al nome del complesso della Fontana si puo' ipotizzare , in base alla Vita di Alessandro Severo , riportata dalla Storia Augusta , che possa essere collegato al passo XXV , dove si dice "Primo tra gli Imperatori chiamo' una vasca col nome di "vasca dell' Oceano" mentre Traiano aveva dedicato le vasche ai singoli giorni" ; e' facile collegare una vasca ad una fontana , la differenza tra i due nomi e' minima , possono entrambi essere collegati per intendere una raccolta o concentrazione di acque ; oltretutto essendo chiamata Oceano , si presuppone essere stata di grandi dimensioni . Forse questa Fontana monumentale e' rappresentata in un medaglione e sesterzio , rarissimi , forse unici , di Alessandro Severo , conosciuti dal Cohen , ma credo non dal RIC ; il monumento raffigurato nella moneta , i resti antichi riportati in epoche passate su disegni , dai quali ne furono realizzate ipotetiche ricostruzioni e i resti attuali presenti nella Piazza , consentono di poter in teoria associare la raffigurazione della moneta , alla Fontana . Sotto il foglio del Cohen con il disegno del medaglione , poi foto della Piazza con i ruderi attuali , segue poi un disegno antico , una ipotetica ricostruzione del grande complesso architettonico e una delle due statue sul Campidoglio .
    3 punti
  7. Magari avesse avuto l'appiccagnolo, ci saremmo trovati di fronte ad una testimonianza storica di devozione e benevolenza nei confronti del nostro re Ferdinando. ....... il nostro vero sovrano ......
    3 punti
  8. Rimane il tuo pensiero... Come ha detto lui , il problema dell'italiano, è la scarsa comprensione di parole, aggettivi, verbi, avverbi, ecc Non era un riferimento personale, ma collettivo... Il concetto da me espresso e' molto piu' semplice di quanto ora invece volete farla credere, portandola cosa sul nulla... La discussione non chiede pareri su che stato di conservazione collezionare... Che ti metti a raccontarmi che te collezioni facendo la scalata , la discussione richiede con che criterio collezioni? Assolutamente NO... Quindicon questo intervento fuori luogo che messaggio vuoi mandare??? Chiedeva semplicemente un parere SULLA moneta e prezzo, nulla di piu... Sono queste uscite fuori luogo degli ossessionati dell'alta conservazione (meglio una moneta in Fdc che addirittura 100 in Mb) che danno disprezzo per le monete acquistate con sacrificio da chi le posta... Questo e'... Mi sembra che qualcuno (e non pochi) abbiano capito e apprezzato il mio intervento in merito... Se te invece vuoi guardare e remare solo nella tua direzione, non so che dirti... Ma non accendiamo fuoco dove non ce ne bisogno... Anche perche' il mio ultimo intervento sulla superiorita' era una domanda per avere una risposta e capire, e non una affermazione... Chi vuole impartire lezioni e convertire gli altri sulle alte conservazioni, puo' aprire un'apposita discussione... Ciao.
    3 punti
  9. Grazie ad un amico di questo forum sono riuscito ad inserire questa rara tipologia in collezione : Filippo II (1496-1497) Quarto IV Tipo D/ + PhILIPVS DVX SABAV B - Nel campo la scritta FERT in gotico tra 4 rette parallele R/ + IN TE DONE CONFIDO B - Croce Mauriziana Mir Savoia 286 Mistura gr. 0,85 ; 19 mm. Rarita' : R8 Nel mio esemplare troviamo il segno di zecca B sia al D/ che al R/ , medesima ripetizione in quello del Mir Savoia con la sigla PC Al R/ nella legenda del mio esemplare osservate il termine CONFIDO in particolare la N e la F
    2 punti
  10. Per come la vedo io, non importa che la moneta sia b, mb, bb, spl, fdc…l'importante è che piaccia alla persona che l'ha presa, certo anche a me piacerebbe avere tutte monete in fdc assoluto, ma mi sono sempre accontentata . Certo, se uno ha una svagonata di soldi, prendere degli fdc non non è un problema, ma per chi, magari ha finanze un pò più limitate cerca di accontentarsi come può! Ogni moneta è degnissima di entrare in collezione qualunque sia la conservazione :) L'importate, per alcune monete, è non rischiare di buttare i soldi dalla finestra per ritrovarsi con dei falsi
    2 punti
  11. certamente si' ... poi bisogna vedere cosa intendi per "qualcosa" - se non sei già ricco, certamente non lo diventerai con queste monetine, pero' a prescindere dal valore sono sempre una bella testimonianza storica e da questo punto di vista certamente ti possono arricchire. ciao
    2 punti
  12. Bella domanda, questa posta in discussione. Ci sono tanti modi di collezionare questo tipo di monete: secondo me, in base al carattere di ognuno e agli interessi, esistono tantissimi modi di metterle in collezione. Puoi focalizzare la tua attenzione sullo studio delle varianti o di chi quelle monete le ha "progettate" o materialmente impresse (come ha fatto con ottimi risultati il nostro Pietro @@Rex Neap) e allora nel Viceregno troverai infinite soddisfazioni, oppure puoi seguire un criterio "estetico" e a quel punto ti accorgerai che ducati/mezzi ducati vicereali e piastre settecentesche e primo-ottocentesche sono delle raffinate opere d'arte; o ancora, il tuo interesse potrà essere storico e quindi sceglierai di mettere in collezione monete di un periodo che ti affascina particolarmente (da questo punto di vista la moneta rappresenta un punto di contatto "materiale", tangibile, con la storia): basti pensare ai lunghi regni di Carlo, Ferdinando IV e Ferdinando II, o al periodo napoleonico per tenerti impegnato una vita intera. Il bello è che ognuno di noi avrà un dverso approccio ma che tutti confluiamo su punti in comune sui quali nasce il confronto (e qualche volta anche qualche piccola discussione). Qualunque sia il tuo criterio di scelta, resta sempre valido, a mio avviso, che la moneta giusta è quella che ti emoziona ed incuriosisce mentre la tieni in mano, che sia una monetina in rame tutta consunta o una "Fecunditas" in perfetta conservazione. Ciao
    2 punti
  13. Ciao Giamma Quello che voglio dire e' che, se mi trovassi nella situazione di acquistare una moneta per me importante, vuol dire che la conosco, l'ho studiata, desiderata, ne ho capito i punti fondamentali, l'ho vista, mi e' piaciuta, l'ho comprata e chiesto al perito che mel'ha venduta di chiuderla. Il resto viene dopo, sarebbe, a mio avviso, sbagliato prendere una moneta a seconda del perito. A ''cuor leggero'' devi andarci tu quando hai visto una moneta che ti piace, i periti son tutti seri e sarai sempre tutelato che la moneta e' buona. Non c'e' un collezionista che guardando la perizia, dice '' il famoso perito ''Eccheca''' l'ha chiusa in FDC ECZ +++++, la posso comprare tranquillo '' . Nemmeno un neofita lo fara' mai :)
    2 punti
  14. Dunque, innanzitutto calmiamo gli animi ;) Ognuno la pensa in maniera diversa su cosa, come, quando, dove e perchè collezionare una moneta in una certa conservazione….. c'è a chi non piacciono gli mb, e c'è a chi invece piacciono le monete circolate….su questo ci siamo no? ognuno ha il proprio pensiero, ma sempre nel rispetto delle opinioni altrui ;)
    2 punti
  15. Chi fosse interessato all’annerimento che si osserva su monete d’oro e d’argento può scaricare dal sito http://scienceserver.cilea.it/cgi-bin/sciserv.pl?collection=journals&issn=10010521&volume=26&issue=1&firstpage=68&form=html il lavoro ‘Investigation of the tarnish on the surface of a panda gold coin’ nel quale studiosi dell’Università di Dalian (Cina) hanno dimostrato sperimentalmente che anche le macchie marroni che possono comparire su una moneta d’oro (in particolare quella cinese del panda) sono costituite prevalentemente da solfuro d’argento formatosi dall’argento in lega assieme a piccole quantità di solfato d’argento. Nella tesi di laurea dal titolo ‘Tarnishing Mechanism and Anti-tarnishing Techniques of Gold and Silver Coins’ preliminare al lavoro di cui sopra è stato dimostrato sperimentalmente con la microscopia ottica, la microscopia elettronica a scansione (SEM) ed altre tecniche a raggi X come l’EMPA (electron microprobe analysis), la XPS (X-ray photoelectron spectroscopy) e la XRD (X-ray diffraction), che i componenti delle parti annerite di una moneta d’argento sono principalmente il solfuro d’argento accompagnato da piccole quantità di ossido e di solfito d’argento. Quando l’argento è esposto all’ambiente esterno contenente contaminanti a base di zolfo, si ha l’annerimento e si forma solfuro d’argento sulla superficie. All’aumentare dello spessore del solfuro, il colore dell’argento cambia gradualmente da argenteo a giallo pallido, marrone, porpora, blu. I risultati di test di laboratorio per determinare l’effetto dello stato superficiale, dell’umidità relativa, della temperatura e della luce hanno dimostrato che l’illuminazione accelera la solfurazione dell’argento, come pure l’umidità relativa (in misura minore) e la temperatura. Sulla base dei parametri termodinamici della reazione di formazione del solfuro d’argento, sono state proposte tecniche di passivazione chimica per proteggere l’argento dall’annerimento da solfuro. In questa tabella tratta da una tesi di laurea in Ingegneria dei materiali dell’Università di Padova (A. A. 2010-2011) sulla resistenza al tarnishing di leghe d’argento, è riportata la composizione chimica della superficie reagita in funzione della composizione dell’atmosfera. Tabella 3.1 – Composizione chimica della superficie reagita in funzione dell’atmosfera. Atmosfera Composizione del Film H2S Ag2S OCS Ag2S H2S + SO2 98% Ag2S + 2% Ag2O H2S + Cl2 90% Ag2S + 10% AgCl H2S + SO2 + Cl2 + NO2 40% Ag2S + 50% AgCl + 10% Ag2SO4 Si vede che la reazione può portare a solfuro d’argento, da solo o accompagnato da altri composti, in presenza di altri composti dello zolfo, dell’azoto e del cloro. La presenza nell’ambiente di componenti inquinanti/reattivi come possono essere i gas SOX, COX, NOX , CFC, CH4 e O3 e polveri varie, comporta una differente composizione del film. E’ stato osservato che lo strato ottenuto attraverso una reazione in ambiente chiuso è composto da Ag2S, mentre nel caso di ambiente aperto con inquinamento esterno si formano anche il solfato e il cloruro d’argento. Si nota che nella composizione del film si può avere in un caso formazione concomitante di ossido d’argento, ma in percentuale molto modesta rispetto al solfuro. La patina di ossido d’argento si può formare invece di quella di solfuro in condizioni particolari, ad es. per azione sul metallo di energici ossidanti come l’ossigeno atomico o l’ozono, ma nelle condizioni di conservazione ed uso di una moneta d’argento la sua patina naturale e stabile è quella di solfuro d’argento. apollonia
    2 punti
  16. Quella del mio grosso parlante è una lunga storia... In realtà, quando lo prendo in mano, S.Marco e il doge si danno di gomito, mi guardano e si mettono a ridere... Quindi più che parlante, è il grosso ridente... Arka P.S. E' tra quelli del nostro catalogo... :rolleyes:
    2 punti
  17. Tetricus I, estate del 271 – primavera del 274 d.C. D: IMP C TETRICVS P F AVG, busto radiato, drappeggiato e corazzato rivolto a destra. R: SPES [PUBLICA], Speranza avanzante verso sinistra reggente fiore nella mano destra alzata e la veste in quella sinistra. RIC 136, Braithwell (2009) 171 ( 32 esemplari nell' hoard). Peso 1,56 g, diametro massimo 17 mm, asse di conio 180°. Zecca di Treveri (?) - Mint I. 272-273 d.C. Tappa il vuoto nella collezione globale come SPES PVBLICA a nome di Tetricus I. Notate, curiosamente, come il ritratto di Tetricus rimandi a quello di Victorinus (vedi sotto), nonostante sia un’emissione tarda del regno. Tetricus II, 270-273 d.C. D: [C PIV ESV] TETRICVS CAES, busto radiato, drappeggiato visto da dietro e rivolto a destra. R: COMES AVG, la Vittoria stante verso sinistra, reggente corona nella mano destra e palma appoggiata sulla spalla nella mano sinistra. RIC 224, Cohen 4, Braithwell (2009) 178 ( 12 esemplari nell' hoard). Peso 2,29 g, diametro massimo 18 mm, asse di conio 0. Zecca di Treveri (?). Mint I. Moneta ibrida con dritto di Tetricus II e rovescio COMES AVG di solito utilizzato dal padre. Non sono rari fenomeni di questo tipo tra le monete dei Tetrici. Quattro antoniani nemmeno troppo rari, a ben guardare. Ma un bel tesoretto per il sottoscritto! :D Ciao Illyricum :D
    2 punti
  18. @@Fidelio Ciao Fidelio non ci sono ne azzardi e ne equivoci il sesterzio è stato dichiarato autentico da persone che, a mio modesto parere, danno un supporto altamente professionale con i loro giudizi al forum,l'azzardo è stato solo per la foto che ha tratto in inganno Legio ma non le persone alle quali ho fatto riferimento sopra. @@pier67 Forse a te può bastare un semplice si o un no ma sul forum c'è gente che legge anche per apprendere e poter sapere distinguere un falso da un originale e possibilmente se gli si danno anche delle spiegazioni indicando anche i punti critici o meno della moneta potranno arricchire la loro conoscenza e la loro sete di sapere per evitare delusioni e possibili fregature. Saluti Babelone
    2 punti
  19. Oltre aver liberato le mie due uniche periziate e sigillate (come scritto in precedenza), ho anche tagliato tutte le serie annuali che possedevo, monete "imprigionate" da quelle odiose plastiche soffocanti, che siano protettrici o meno... epossidiche o no, colleziono monete e non confezioni.
    2 punti
  20. Se penso a cosa e' diventata la zona di piazza vittorio dove e' situata la fontana,mi viene da piangere.
    2 punti
  21. Ciao, come ormai tutti i frequentatori della Sezione risulto affetto da “hoardite britannica cronica con particolare interessamento del Braithwell Hoard” :D … Le monete di questo deposito monetale sono esaurite presso il FAC, Imperial Coins ha chiuso i battenti, per cui come fonte rimane solamenteYork Coins che per scelta non invia in Italia. Oltre a ciò la collezione globale che assomma le mie a quelle di Cancun annovera quasi tutte le tipologie più rappresentate nel deposito monetale per cui trovarne nuove o inedite è particolarmente complicato. Comunque recentemente, con i salti mortali, sono riuscito ad aggiudicarmene quattro. La prima è la seguente, già presente nella collezione personale Cancun ma assente nella mia: Tetricus I, estate del 271 – primavera del 274 d.C. D: IMP C TETRICVS P F AVG, busto radiato, drappeggiato e corazzato rivolto a destra, R: PAX AVG, Pax stante a sinistra reggente un ramo d’oliva nella mano destra sollevata e scettro verticale nel braccio sinistro. RIC V, parte II, 139, Elmer 775, Cohen 95, SRCV 11243, Sear 3179, Braithwell (2009) 173 (111 esemplari nell'hoard) Peso 1,654 g, diametro massimo 18,9 mm, asse di conio 0° Zecca di Colonia. Anno 272-3 d.C.
    1 punto
  22. Per quanto mi riguarda sono stato sereno sin dall'inizio… Mi permetto di rispondere agli utimi interventi che mi riguardano, dopodiche' come ha fatto chi mi ha preceduto, chiudo definitivamente pure io… Inanzitutto sono stato chiamato in causa (post 21) dopo avere commentato (post 19)… Quindi, nel momento che si prende l'impegno di interpellare qualcuno, si deve essere consapevoli di potere ricevere pareri e pensieri discordanti, e accettare delle critiche, se queste costruttive (post 24)… Ho risposto con un'armonia e serenita' disarmante, facendo la premessa di Rispettare il parere ma di non condividerlo, ho schematizzato il tutto per rendere piu' chiaro possibile il mio concetto (del resto capito da parecchi utenti visto l'apprezzamento) e ho concluso con i saluti, di piu' penso non si potesse fare… A questo punto chi mi ha chiamato in causa , ha tolto il discorso dell'esperienza piu' volte, evidenziando la cosa con piu' righe nel suo ultimo intervento (post 59)… Se mi si parla di esperienza basata sul sapere valutare una moneta, sul riconoscere un falso, sul muoversi nel mercato, sul miglior modo di conservazione, ecc, allora posso dare anche ragione sul fatto di poterne sapere piu' di me (questo sempre dopo averlo verificato), ma se mi si parla di esperienza perche' si è arrivati a collezionare Fdc, allora si parla del nulla, perche' questa è una scelta, che per forza di cose puo' variare da soggetto a soggetto per molteplici motivi, io potrei contrabbattere dicendo che l'esperienza invece mi ha portato a collezionare monete in mb… Quello che mi lascia perplesso , è come sia possibile che "un anziano collezionista" (cosi si è definito), con esperienza piu' del sottoscritto , non abbia appreso in tutto questo tempo, che un collezionista alle prime armi, ma anche alla seconda, e cosi via, come colui che ha aperto la discussione, vada incoraggiato e non demoralizzato con certe affermazioni fuori luogo… -Saranno soldi buttati quando non piacera' piu' -Meglio una moneta Fdc che 100 in Mb , proprio quando colui che ha aperto la discussione , posta una moneta in questa conservazione (entrambe nel post 21) Forse non basta avere solo piu' esperienza nel mondo numismatico per acquisire certi valori umani Da qui altri interventi a sostenere questa tesi , a mio modestissimo parere fuori luogo come quello di partenza (post 32 e 44), c'è stato raccontato il modo di collezionare, cosa che sinceramente la discussione aperta non richiedeva, invece si una valutazione della conservazione e del prezzo… Ho trovato da parte degli interessati una tale convinzione che la moneta sara' sicuramente in futuro cambiata ( post 21, 32, 44 )… Ecco arriviamo al punto… Ho semplicemente chiesto a chi intervenuto su quali basi e certezze possano affermare quanto espresso, alla fine non vuol dire nulla che cio' che ho fatto io lo debbano fare gli altri… Mi spiace non avere ricevuto risposta da 2 utenti che ammiro e non poco per le loro conoscenze, nonostante la mia insistenza nel chiederlo piu' volte, invece ne hanno fatto una questione personale deviando il discorso su qualsiasi cosa tranne su quanto richiesto… Voglio evidenziare anche come il sottoscritto si sia sempre espresso al plurale (post 24, 34, 36, 45, 49 ) visto che ho gia' letto e riletto altre discussioni simili dove escono puntualmente coloro che elogiano se stessi su cio' che collezionano in modo assolutamente sgarbato perche' non richiesto dalla discussione, quindi era un discorso generale, senza puntare il dito su un singolo… Ultimissima cosa … condivido quanto detto (post 59) sul fatto che se si vuole rispetto bisogna averne per il prossimo … Mi chiedo allora… Dopo avere rianalizzato tutto dal principio, la predica arriva dal giusto pulpito?? Lascio a voi trarre le conclusioni… Concludo porgendo le mie scuse ai curatori di sezione per il dibattito (ripeto a mio modo di vedere comunque sereno), ma soprattutto a @@Maverick per avere contribuito a rovinargli la discussione Invito invece chi desidera ancora chiarimenti in merito, di contattarmi serenamente in privato, certi che in altrettanta serenita' e armonia riceveranno le dovute risposte… Un caro saluto a tutti Rocco
    1 punto
  23. avevo capito che non si trattava di lanciano..altrimenti come ha puntualizzato anche lei non avrebbe scritto inedita..speravo in qualche anticipazione :)@@francesco77 chiamami più spesso ahahah :D
    1 punto
  24. Concordo con @@gennydbmoney la piccola ondulazione che si nota sopra la corona è dovuta sicuramente a qualche colpo.....qualche leggero graffio c'è....anche per me BB anche se come detto da Francesco ai messo in collezione un buon pezzo non certo comunissimo.
    1 punto
  25. Buona sera al Forum; per quelli che ancora seguono questa discussione ricordo l’obbiettivo che ci siamo imposti con questo breve saggio: verificare l’azione abrasiva delle sabbie sulla formazione della patina che subisce il Rame, o le sue leghe in acqua mare. Dopo aver descritto l’azione disgregatrice che ha l’onda marina sulla sabbia ed aver caratterizzato quest’ultima evidenziandone l’eterogeneità, siamo passati ad illustrare le caratteristiche di una acqua oceanica standard, visto che anche questo parametro presenta notevoli oscillazioni qualitative, in modo tale da porre una base per eventuali futuri ulteriori approfondimenti, se sarà il caso. Con questo intervento ritengo opportuno descrivere il protocollo seguito per la realizzazione di questa semplice indagine. In “Becher” ( i bicchieri dei chimici) da 350 ml si sono introdotti 300 ml di soluzione oceanica standard e 15 gr di sabbia lavata e seccata a 105°C; dopo aver aggiunto un “ventolino” metallico, ricoperto di Teflon per evitare interferenze e corrosioni, ci siamo avvalsi di un agitatore magnetico per mantenere la torbida in movimento. Abbiamo utilizzato tre “Becher” nel primo non è stata introdotta la sabbia ed è stato tenuto quindi come riferimento, negli altri due sono stati inseriti due tipi diversi di sabbie, una prelevata sulla spiaggia del Mondello, nei pressi di Palermo, caratterizzata da un elevato contenuto calcareo, la seconda proveniente dall’isola di Vulcano, ricca in silicati e “pietre dure. Il perché di questa scelta è facilmente comprensibile se si pensa a ciò che viene definito “Durezza” di un minerale, il fatto cioè che un minerale possa essere più o meno facilmente inciso. Magari successivamente entreremo più nel particolare; per adesso dirò soltanto che esiste una scala della durezza in dieci punti, dovuta a “Moss” che ascrive al punto uno minerali teneri, quali in Talco, che può essere inciso dall’unghia mentre al decimo posto si trova il Diamante, ritenuto il più duro tra i minerali naturali ed inciso solo dal Carborundum (Carburo di silicio) materiale sintetico cui viene assegnata durezza convenzionale quindici. I carbonati, riporta la scala di Moss, possono essere incisi da una moneta di Rame mentre i minerali di Silicio sono classificati di durezza superiore. Da quanto sopra ci attendiamo un effetto di “Lucidatura” o se volete di inibizione della patina da parte della sabbia carbonatica mentre dalla sabbia silicea c’è da attendersi un effetto abrasivo che forse potrà enfatizzare la formazione della patinatura …i risultati dell’indagine ci diranno se i presupposti sono giusti o meno ed in qual misura. Detto questo abbiamo preparato n° 8 monete da 200 lire commemorative ( n° 4 Carabinieri e n° 4 Accademia) che sono state forate e pesate con bilancia analitica di precisione, alla quarta cifra decimale e sulle quali sono stati eseguiti rilievi fotografici nell’ottica di poter monitorare, nel tempo la formazione e/o l’evolversi di eventuale patinatura. Una moneta per tipo è stata sospesa nel Becher di riferimento; nei rimanenti due Becher abbiamo posto n° 3 monete, dello stesso tipo: “Carabinieri” nel bicchiere con un tipo di sabbia, “Accademia” nell’altro; questa diversificazione è stata scelta per evitare confusione tra una applicazione e l’altra. Nei nostri intenti le tre monete dovrebbero essere rimosse dalle rispettive torbide, ed analizzate: Dopo ca. 200 ore di agitazione Dopo ca. 400 ore di agitazione Dopo ca. 600 ore di agitazione Solo il punto a) riteniamo per certo da rispettare; gli altri due saranno funzione dei risultati ottenuti dopo la prima esposizione ( al momento di questo scritto sono trascorsi poco più di 100 ore di agitazione dall’inizio della sperimentazione). Va da sé che giacchè il tempo di agitazione della torbida coincide necessariamente con quello della presenza in laboratorio, il tempo di contatto con l’acqua mare sarà superiore a quello di turbinio della sabbia attorno alla superficie delle monete; considerati i sabati e le domeniche, il tempo di agitazione dovrebbe, alla fine, risultare di poco superiore al 20% del tempo totale di contatto, in ogni caso sarà tenuto conto del parametro: Tempo. Le monete sono state appese ad una bacchettina di vetro, posta in alto sul bicchiere, con un filo di quelli utilizzati per le lenze, sino a ca. 5 cm dal fondo. Aggiungiamo che i parametri di misura adottati si riferiranno al peso ed alla osservazione, fermata attraverso immagine fotografica; ma non è da escludere l’analisi del Rame nell’acqua oceanica standard impiegata e se fosse possibile; ma occorrerebbe qui una patinatura pressoché completa ed omogenea, verificare la validità di un parametro che tenga conto del rapporto tra il peso originario della moneta di Rame e la variazione di peso prodotta dal fenomeno di corrosione…un po’ come il VMR relativo ai volumi…mi rivolgo qui agli studiosi ed appassionati di patine. Concludo con il migliore dei saluti e, se mai riuscirò, allegando le fotografie delle sabbie utilizzate e della semplice apparecchiatura impiegata per queste prove. Buona serata da nonno Cesare.
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  26. Se dovessi comprare una moneta di alto valore, prime di tutto penserei a farmi le competenza su tale moneta, studiandola finchè non inizio a capirci qualcosa in piena autonomia. Solo DOPO inizierei a pensare all'acquisto. Una volta che ritenessi di aver acquisito un minimo di sicurezza su questa moneta, prima di pensare al problema della perizia o dei periti, penserei prima al problema di dove acquistarla, scegliendo un commerciante da me stimato che poi possa eventualmente rispondere in caso di problemi. La perizia o il perito a questo punto diventerebbe davvero l'ultima delle discriminanti....
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  27. La moneta ha buoni rilievi, ma dalle seconde immagine emergono un bel pò di segnetti al D/. Io mi terrei su un cautelativo BB-SPL. Il valore? Fermo restando che per 50 cent l'avrei presa di corsa pure io, non mi farei troppe illusioni: sul mercato privato è un tipo di moneta che in queste conservazioni, pur non facili da reperire, diventa un pò ne carne ne pesce, nel senso che non è di evidente alta conservazione, così come non è di bassa conservazione. E' una moneta che solo nelle aste oppure se periziata da perito top può fare i prezzi citati. Io la mia l'ho presa su ebay a 20 Euro e l'ho valutata qSPL (un filino meglio di questa), un esemplare simile a questo, che avevo anch'esso catalogato come BB-SPL, lo presi per pochi Euro (5, se ricordo bene) a un mercatino rivendendolo poi su ebay a una cifra, se la memoria non mi inganna, sui 15 Euro o poco più. Va detto che dei rigati il 1925 è l'unico che si trova senza troppi problemi in conservazione vicine allo SPL, diventa raro solo sopra lo SPL.
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  28. Avendo letto ed apprezzato il primo volume che ritengo fondamentale a oggi per lo studioso e l'appassionato di questa zecca mi sento di "lanciare un appello " a sostenere opere come questa dove viene analizzato un ulteriore periodo storico della zecca che ha tanti motivi per essere apprezzata, iconografia fantastica in primis. Quindi spero in un vostro aiuto e riscontro con una prenotazione dello stesso e mi auguro quanto prima di poterlo leggere ed averlo tra le mani....
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  29. Sì, è bello... Ma ridono in troppi... :nea: Guardate: ridono ancora... :girl_devil: Arka :D
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  30. Per me a qspl ci arriva. Complimenti per la moneta e per i 50 cent. spesi
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  31. Questa sembra anche meglio dell'altra, soprattutto al rovescio. Al dritto, qualche segnettino sull'effigie e il 9 ribattuto su 8 (ne ho anche io un esemplare simile)... falle una foto ché quello scanner le appiattisce tutte :-P
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  32. Ottimi consigli i due precedenti. Se una moneta non si conosce bene, aspetterei ad acquistarla. Di una moneta l' importante è l'autenticità ( garantita dalla perizia), il giudizio sulla conservazione, come giustamente dice Soleshine, è personale, e qui ognuno di noi NON dovrebbe avere l'ausilio di un altro ( leggi Perito) per stabilirne la conservazione. saluti TIBERIVS
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  33. @@sulinus molto gradevole come piastra , personalmente mi terrei sul qspl/spl :) Aspettiamo però pareri più autorevoli del mio Saluto
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  34. Marino Zorzi. :cray: Arka
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  35. Per completezza d’informazione, data la presenza nell’atmosfera di acido solfidrico non solo gassoso ma, essendo un acido debole, anche in forma dissociata, le reazioni che portano a solfuro d’argento da considerare sono: 2 Ag(s) + H2S → Ag2S(s) + 2H+ + 2e– 2 Ag(s) + HS– → Ag2S(s) + H+ + 2e– 2 Ag(s) + S– –→ Ag2S(s) + 2e– Inoltre c’è una reazione possibile dal punto di vista termodinamico tra il solfuro d’argento e l’acqua (in forma diversa da quella del mio precedente intervento) e alla quale credo si riferisse ilcollezionista90, che però non è rilevante nelle condizioni di formazione del solfuro d’argento nell’atmosfera. Ag2S(s) + H2O → Ag2O(s) + S + 2H+ + 2e– apollonia
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  36. oppure scegli questa :p Fonte Cataloghi Online apparte gli scherzi....sono belle entrambe...delle seconda meglio il R/ della prima meglio il D/....in ogni caso le foto per me penalizza entrambe perchè così macro i segnetto sembravo voragini specialmente sul D/ della seconda complimenti per entrambe le monete ;)
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  37. Io le venderei entrambi per prendere una spettacolare! Oppure se ti piace di più, ne prenderei una terza spettacolare e poi venderei le due... il risultato è sempre quello :D quando hai questi dubbi così forti non puoi che prenderne solamente una più bella... il tenerne una ti farà rimpiangere di aver ceduto l'altra e viceversa; tenerle entrambe comunque ti fa avere un senso di mezza soddisfazione, perchè ne vuoi una migliore. Non è una moneta "impossibile" da trovare quasi al TOP, abbi pazienza e sappi cogliere l'occasione quando verrà! ;)
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  38. @@cancun175 --- Grazie delle ulteriori info. :good: A questo punto, riflettiamo assieme: - la moglie del soldato era deceduta da cinque anni; - cent'anni fa gli amori "segreti" erano molto più tali che non oggi; - nel 1916-1917 toccava stare al fronte, erano forse i momenti peggiori per le nostre truppe, e tempo per le "segretezze di cuore" non ce n'era; - viceversa, molte nostre truppe furono impegnate in guerre di logoramento che comprendevano non pochi "tempi morti"; - la sensibilità femminile è più orientata a ricamare generici ornamenti (sul tipo di quelli che circondano lo stemma sabaudo) piuttosto che croci e altre (pseudo)decorazioni; - i generici ornamenti attorno allo stemma sono piuttosto irregolari e asimmetrici, e tradiscono una mano poco "femminile". Per farla breve, penso che grazie alle nuove info diventa più probabile che tutte queste cuciture siano state autoprodotte dal soldato proprietario del portafoglio. Resta il mistero del "monogramma" sopra la data 1917: non potrebbero essere le iniziali del nome della moglie deceduta?
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  39. Scoperto l'arcano ed il perché dell'uno e trentatré! (fa pure rima..) E' una composizione di 33 tasselli denominata "Cappella Sistina". Niue gli ha dato il valore nominale di un Dollaro nonostante sia un chilo di peso. I tasselli sono asportabili e componibili, ad ognuno di loro hanno quindi attribuito un valore di un trentatreesimo di Dollaro. 1/33 :good:
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  40. Febbraio-marzo 2014 In Italia la asta più significativa del periodo per le medaglie papali è stata quella di INASTA per corrispondenza e on line. Sono stati proposti circa 140 lotti, prevalentemente riferiti a riconi di medaglie antiche e ad emissioni abbastanza comuni e in conservazione media. Le aggiudicazioni hanno riguardato circa il 50% dei lotti con prezzi di norma vicini alla base di asta, a mio giudizio abbastanza convenienti per i collezionisti acquirenti. Le medaglie più quotate (cito esemplificativamente un massimo modulo in argento di Leone XIII; una rara fusione di grande modulo del Giampaoli per Giovanni XXIII) non sono state aggiudicate: ma per le medaglie più rare le quotazioni base erano decisamente più difensive. Modesta è stata la richiesta di medaglie di Pio IX e Leone XIII con prezzi un po' cedenti; più vivace è risultato il mercato per le medaglie di Giovanni XXIII, forse influenzato da un nuovo collezionismo in vista della canonizzazione. In sintesi, si è trattato di un'asta senza pretese con risultati allineati. ART COINS ha riproposto un gruppo delle medaglie non aggiudicate nell'asta del maggio 2013, molto criticata per i prezzi eccessivi. In questa nuova asta on line erano presenti gli invenduti da Leone XIII a Giovanni XXIII e dei grandi moduli con uno sconto di circa il 30%.Gli originari 280 lotti risultavano ridotti a 165, ma, trattandosi di una collezione scremata, neanche la riduzione della base d'asta ha consentito vendite significative, soprattutto nelle consuete annuali in argento da Leone XIII a Pio XII. Per i grandi moduli l'invenduto si è ristretto a livelli fisiologici. All'estero, come osservo da tempo, le risultanze di mercato sono decisamente migliori. ELSEN aveva solo una medaglia papale: l'annuale di Pio VII per la restituzione delle opere di arte, nella quale è raffigurata la statua di Lacoonte. Questa bella medaglia in bronzo, stimata € 100, è stata aggiudicata per il prezzo di € 320+diritti. Benissimo è andata l'asta di kuenker, nella quale era proposto un gruppo di circa 30 medaglie papali , prevalentemente antiche e anche decisamente rare. La vendita è risultata quasi totalitaria. Le medaglie in oro (con qualche riconio e/o conservazione media) si sono limitate a confermare la base di asta; le medaglie in argento e bronzo hanno spesso raggiunto prezzi stellari e sono state evidentemente molto contese. Cito: - la bellissima e molto celebre medaglia di Paolo II per il Concistoro 1466 - fusione originale in bronzo - attribuita ad Orfini, conforme all'esemplare in oro della moneta da 20 ducati - conservazione BB - euro 6.500+diritti; - Pio IV - Porta Pia - AE - mm. 30,5 - BB - € 1.500+diritti; - Pio V - Lepanto - Anno VI - copia fusa in argento (ma medaglia molto particolare con un peso inferiore a g. 9?) q.SPL- € 1.600+diritti; Alessandro VII - Annuale anno XII argento - Ospedale S. Spirito .- BB/SPL - € 1.100+diritti; Innocenzo XII - Medaglia fusa in bronzo "Sinum suum aperuit " di B. Hamerani, diametro un po' carente, BB - € 1.600+diritti; Innocenzo XII - Medaglia indizione anno santo emessa a Napoli - opus Arondeaux - in AG, q. SPL - € 2.400+diritti; Pio VII - Medaglia di grande modulo - rovescio Colosseo, in Argento (estremamente rara in questo metallo) - opus Mercandetti - q. SPL - € 3.000+diritti. Pio IX - Concilio - AG - mm. 74 - q.FDC - € 750+diritti; Ma anche una medaglia abbastanza comune, come l'annuale di Pio X - anno VI in argento SPL - in conclusione di asta è stata contesa fino ad una aggiudicazione record per € 420+diritti. E' il fascino delle aste, nelle quali qualche volta il clima della contesa trascina fino ad una vittoria irrazionale!
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  41. @@gallo83 assolutamente si , prima di tutto c'è il collezionista e la sua filosofia di collezionare , siano esse MB o fdc . Personalmente , a titolo puramente soggettivo do ragione ad @@elmetto2007 visto che , sempre in merito alla mia piccola e personale esperienza , la prima cosa , oltre ovviamente ad imparare l'abc della numismatica agli albori , mi sentì dire " meglio una ma bella, almeno non ci rimetti più le mani " . Capisco ora il pensiero espresso che non tutti possono spendere cifre elevate ma , se invece di comprare 100 monete in bassa conservazione , lentamente si mette da parte il gruzzoletto per la moneta ? ...credo sia fattibile , certo non è mia intenzione fare i conti i tasca alle persone intendiamoci , ecco perché accetto qualsivoglia modo di vedere la numismatica ed il modo di collezionare . Saluto
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  42. La realtà è che ogni collezionista deve maturare la propria idea di cosa e come collezionare...ma lo deve fare lui da solo. A te adesso piace questa moneta...magari tra 2 anni non più ma deve maturare da te questa scelta e non deve essere indotta da altri...o magari non la cambierai mai. La propria collezione è qualcosa di estremamente intimo( anche se si postano qua le monete) e non c'è il giusto o lo sbagliato.Si può discutere sul valore chiaramente o sul prezzo pagato(anche se poi ognuno paga ciò che gli pare) ma non sulla moneta in se e sulla scelta del collezionista,a meno che non lo si conosca e non si sappia già cosa cerca. marco
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  43. signori,non si può andare sul soggettivo con le monete,è stato fatto mille volte il discorso;allo stesso prezzo meglio un FDC comune o una molto rara in MB?Non tutti ragionano nello stesso modo,quindi senza sapere l'orientamento del collezionista(passione,investimento,passatempo ecc...) non è possibile giudicare o consigliare un acquisto piuttosto che un altro. Sarebbe come consigliare un tipo di donna o un tipo di uomo ad un'altra persona.Per chi non è collezionista,noi tutti appaiamo come alieni,almeno tra noi cerchiamo di capire soggettività e gusti personali, Un saluto a tutti Marco
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  44. Segnalo questa inserzione su Ebay di una 2 lire napoletana 1813 di Gioacchino Murat con capigliatura bulinata. Occhio! In effetti si nota poco perchè la patina risulta omogenea ma vi garantisco che tutta la parte centrale dei rilievi non è originale. http://www.ebay.it/itm/NAPLES-SICILY-JOACHIM-MURAT-NAPOLEON-2-LIRE-1813-THE-DANDY-KING-RARE-/290984152124?pt=US_World_Coins&hash=item43c001cc3c&_uhb=1
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  45. ma poi, se si fotografa la moneta ancora periziata e, dopo averla liberata, si tiene la perizia... cosa cambia?
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  46. Forse non tutti sanno che nella Roma antica ed in quella moderna , intendendo per moderna quella fino alla fine del 1800 e ai primi anni anni del 1900 , tra gli altri innumerevoli primati di questa Citta' , vi era anche quello di avere il maggior numero di Archi al mondo , tra antichi e "moderni" , considerando tra gli antichi sia quelli ancora presenti , sia quelli tramandati dalle fonti storiche ed oggi scomparsi , di cui nel corso dei secoli ne sono state trovate le tracce e di alcuni riportati , tramite disegni su carta o acquerelli , le forme prima della loro infelice e barbarica distruzione ; il numero complessivo di questi archi ammonta a 146 . Tra gli archi antichi superstiti in Citta' ve ne e' uno poco conosciuto , anche dagli stessi Romani , in quanto stretto da case e Chiesa e in una Via , di San Vito , corta poche decine di metri e poco frequentata , non essendo adibita a traffico automobilistico , in pratica Arco , Via e Chiesa sono un angolo di antichita' ; sono un po' distanti dal centro storico maggiormente visitato da turisti e stranieri , questa mancanza di conoscenza , credo sia una pecca dell'Amministrazione Capitolina , che reclamizza forse poco i monumenti minori di Roma antica a scapito dei soliti Colosseo e Fori Imperiali , straconosciuti in tutto il Mondo . Questo Arco di cui parlo , e' l' Arco di Gallieno ; fu eretto nell' anno 262 al posto dell' antichissima Porta Esquilina di epoca serviana , i cui resti non esistono piu' , esistono pero' alcuni blocchi in peperino della cinta muraria vicina all' antica Porta , a poche decine di metri distanti dall' Arco ed ora inglobati nei muri moderni , ne riporto sotto una foto ; questo Arco di Gallieno non fu eretto per celebrare qualche vittoria militare di questo Imperatore , come avveniva nella normalita' di questi monumenti , bensi fu una offerta di un privato cittadino romano a Gallieno e a sua moglie Salonina , conosciamo il nome di questo antico cittadino ma non la sua figura storica , essendo completamente sconosciuto , tale era Marco Aurelio Vittore , dedico' l' Arco forse per riconoscenza a Gallieno e Salonina per favore ricevuto , probabilmente una carica politica , militare od amministrativa ; l' Arco e' tutto in travertino , la stessa pietra con cui e' fatto il Colosseo , molto resistente al trascorrere del tempo , una pietra minore rispetto al marmo e forse questo lo ha salvato dalla distruzione dei secoli bui , era inizialmente costituito da tre fornici , decorati con false colonne o pilastri in stile corinzio , di cui gli archi laterali , minori rispetto all' arco centrale , l' unico superstite , la cui altezza raggiunge i 10 metri circa , per una larghezza di circa 7 metri , probabilmente l' attico era ornato ai lati con le statue dei due Imperatori poste sopra gli archi minori , mentre sopra quello maggiore forse c' era una edicola ; sotto l' attico , sopra l' arco maggiore , si legge ancora oggi chiaramente la dedica ai due Imperatori , che e' cosi' incisa : "Gallieno Clementissimo Principi cuius invicta virtus sola pietate superata est et Saloninae sanctissimae . M. Aurelius Victor dedicatissimus numini maiestatique eorum" che tradotto riporta "A Gallieno clementissimo principe la cui invitta virtu' fu superata dalla sola pieta' e alla santissima Salonina . Marco Aurelio Vittore offre in omaggio alla loro maesta' divina" Come si evince , questa fu una costruzione notevole e non indifferente economicamente , operata da un privato cittadino a cui Gallieno e Salonina dovevano avere concesso qualcosa di notevole o qualche carica pubblica altrettanto importante , certamente non fu un consolato , altrimenti Marco Aurelio Vittore sarebbe storicamente noto tramite i Fasti Consolari . L' Arco come dicevo e' oggi costituito da un solo fornice superstite , il centrale , che conserva intatta la dedica , si appoggia da un lato ad una casa privata e dall'altro alla antica Chiesa di San Vito e Modesto . Anche questo monumento storico non e' riportato dalla numismatica antica conosciuta , ma conoscendo il carattere di Gallieno , tramandato dalla sua vita nella Storia Augusta , probabilmente il suo Arco fu raffigurato su qualche moneta , ma che il passare dei secoli purtroppo non ci ha conservata .
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  47. Buongiorno a voi, sperando di fare cosa gradita, trascrivo qui di seguito la scheda della voce 'Busca' a firma G. Fea, tratta dalla Guida delle zecche. Buona giornata, Teofrasto Busca (Cuneo; Piemonte) G. Fea Prima di essere costituita in marchesato autonomo Busca fece parte degli estesi domini del marchese di Savona Bonifacio del Vasto. Alla sua morte (1130 circa) il feudo passò in eredità al figlio Guglielmo che ne fu il primo marchese. Il personaggio di maggior spicco tra i componenti la casata fu indubbiamente Manfredi II, figlio di quel Manfredi I che guadagnò alla famiglia il soprannome ‘Lancia’ per essere stato al servizio dell’imperatore Federico I durante l’assedio di Alessandria del 1174-75 [Cordero 1854]. Non a caso la monetazione di Busca è riconducibile esclusivamente a Manfredi II (1217-55 circa), del quale alcuni autori posticipano erroneamente la signoria al 1299-1334 [bazzi-Santoni 1886; Gnecchi 1889; Engel, Serrure 1891]. Uomo di fiducia dell’imperatore Federico II, Manfredi II fu insignito della carica di vicario imperiale ed inoltre numerosi Comuni, tra cui Milano, Alessandria e Chieri, lo vollero come podestà. Non è chiaro quando Manfredi II batté le monete che recano la scritta mlancea (da sciogliere in marchio lancea oppure manfredus lancia); e non è neppure certo che la zecca, tra le tante località che il marchese deteneva in feudo, sia stata avviata a Busca. Promis [1852, p. 13] ritenne che la zecca di Busca sia stata attivata per concessione di Federico II ma non esiste alcun diploma in merito. Un’ipotesi potrebbe essere che il Lancia si sia sentito autorizzato a battere moneta per via del proprio titolo di marchese e vicario imperiale, ma anche questo non è certo. Secondo Rossi [1882b] le monete potrebbero essere state emesse non a Busca ma a Milano, durante il periodo in cui il marchese fu podestà della città, tra il 1252 ed il 1255. Per il diritto di monetazione si veda supra Matzke. Nominali emessi Manfredo Lancia, marchese e vicario imperiale (1227-55 circa): in mistura, denaro mezzano scodellato (mezzo denaro imperiale) (1250-55 circa?). Rossi [1882a; 1882b] ha pubblicato un grosso recante le stesse scritte del denaro mezzano, affermando che esso proveniva da un rinvenimento effettuato in provincia di Parma quello stesso anno. Secondo Gnecchi [1888] si sarebbe invece trattato di un falso prodotto a Roma nel 1881. Gli autori successivi hanno ritenuta valida l’ipotesi di Gnecchi e di conseguenza non hanno tenuto conto di quanto affermato da Rossi. Esso è esplicitamente indicato come falso in CNI [iI, p. 50, nota al n. 1]. Brunetti [1966, p. 86, 570] attribuisce, erroneamente, la produzione del grosso falso a Luigi Cigoi (m. maggio 1875). Collezioni Roma, MNR, coll. Reale [CNI II, pp. 50-51]; Milano, Civ. R. Num. [belloni 1977; Martini et alii 1987]; Torino, M. Civ. [Fava et alii 1964]; Venezia, M. Correr [Castellani 1925]. Bibliografia: Bazzi, Santoni 1886; Bianchimani 2004, p. 29; Castellani 1925; CNI II, pp. 50-51; Engel-Serrure 1891; Fava et alii 1964; Gnecchi 1889, pp. 46-47; Martini et alii 1987; Promis 1852; Promis 1882. - Cordero di San Quintino G. 1854, Osservazioni critiche sopra alcuni particolari delle storie del Piemonte e della Liguria nell’undicesimo e dodicesimo secolo, Torino. - Gnecchi E. 1888, Falsificazioni moderne, «RIN», 1, pp. 266-268. - Rossi G. 1882a, L’inedito grosso di Manfredi Lancia signore di Busca. Primo marchese e primo nome sull’italiane monete del medio evo, Roma. - Rossi G. 1882b, Alcune parole sul grosso di Manfredi II Lancia, «BNSSI», 1, pp. 65-79, 117-133.
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  48. Il Brigadiere Generale Giovanni Battista Chiossi, effettuando qualche ricerca, sembra possedere in quel periodo il dono dell'ubiquità. Allo scoppio della prima guerra mondiale tra Germania, Austria, Bulgaria e Turchia contro Serbia, Francia, Italia, Russia e Grecia, l'Italia approntò un Corpo di Spedizione : la 35a divisione articolata sulle brigate Cagliari e Sicilia, quest'ultima agli ordini del Brigadiere generale Giovanni Battista Chiossi. Le medaglia/ricordo attribuitagli dai suoi ufficiali in Libia fa pensare che si trovasse lì di guarnigione all'inizio della guerra, però al momento non ho ancora trovato una fonte che lo confermi. La città di Cirene era stata fondata nel 630 a.C. dai Greci Dori : questo spiega il perché della scritta in greco attorno all'immagine della pianta di silphio, che Gpittini ha mostrato su una antica moneta cirenaica. A me la medaglia piace molto, sia il recto che il verso sono suggestivi : le basse fortificazioni ricordano quelle già viste in tante foto e film riguardanti le guerre coloniali in Africa, sia italiane che francesi.
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  49. Non essere timido...scrivi le tue idee senza problemi :D . Ciao
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  50. Ciao, ci rincontriamo :drinks: Sta per una Numerazione di Catalogo,Catalogo di John S. Davenport numero 1018 Saluti Alessandro
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