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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/24/14 in Risposte
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A questo punto mi piacerebbe sensibilizzare non solo i giovani che non hanno potuto partecipare, ma l'intero forum. Questi ragazzi debbano essere da esempio per tutti noi, la loro carica passionale verso la Numismatica, dimostrata ampliamente attraverso i loro sinceri e coinvolgenti elaborati, dovrà servirci come esempio di grande amore verso la numismatica e per gli appassionati che la condividono. E' evidente il loro messaggio, crescere insieme a noi, con il forum che ci unisce e trasmette emozioni dando a tutti la possibilità di sentirsi partecipi di una straordinaria comunità, donando a tutto l'ambiente finalmente un pò di serenità.. Certe iniziative potrebbero in futuro unire maggiormente, se si riuscirà a comprenderne il vero scopo... Eros P. S. Vi aspetto a Cordusio per ritirare.5 punti
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Cari Amici, buona serata Tocca a me dare l’esito conclusivo del nostro concorso e ne sono veramente lieto. Lo sono in particolar modo, dal momento che posso annunciare che i 5 Giudici preposti alla rilettura dei 5 testi hanno, di fatto, confermato la graduatoria già espressa dalle votazioni del “primo turno”. Ritengo questo risultato molto positivo; sta a significare che sentimenti di questo tipo sono assolutamente “trasversali” e scevri da influenze dovute ad esperienze ed età anagrafiche differenti dei Giudici. Posso quindi tranquillamente confermare la graduatoria che segue: 1° classificato R.E.IN.SENA con 20 voti 2° classificato Luca Pantano con 19 voti 3° classificato defa92 con 16 voti 4° classificato Providentiaoptimiprincipis con 15 voti 5° classificato Jack Sully con 14 voti Nel fare nuovamente i nostri complimenti a tutti coloro che hanno partecipato, rimando alle informazioni date da Mario qualche post precedente, con le annotazioni da seguire per il ritiro dei libri. Grazie e saluti luciano4 punti
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Il Circolo Numismatico di Beinasco,dona ai due elaborati che non hanno ottenuto voti un premio exstra: Elaborato n.4 Don Corleone Elaborato n.12 Anonimo Il dono consistente nel volume: Lucca Già azza La moneta in Monferrato tra medioevo ed età moderna. I volumi saranno consegnati a dabbene al convegno di Verona,per la consegna agli interessati. Saluti a tutti Blaise del C.N.B.4 punti
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Siete riusciti a prendere la passione di molti di noi ed a trasformarla in qualcosa di piu' grande. Grazie a tutti, sia chi ha scritto, sia chi letto, chi ha organizzato e solo chi e' stato curioso di spizzicare il forum. Sono le piccole cose che costruiscono grandi risultati, sia personali che ''comuni''. Bravi tutti. re4 punti
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Salve a tutti. Proprio ora ho finito di leggere questa interessantissima discussione che mi è stata segnalata da Francesco, che quindi ringrazio sentitamente. Sono felice di apprendere le vostre considerazioni in merito al mio articolo e alla moneta di cui in oggetto e vorrei ringraziarvi tutti per le opinioni, i dubbi e i quesiti sollevati: l'approccio critico è sempre il migliore in questi casi. Anche io, prima di dare alle stampe questo lavoro, ho studiato l'esemplare in questione per quasi due anni di fila, proprio per cercare di avere quanto più chiaro possibile il quadro (soprattutto storico) in cui fu battuto tale carlino. Molto stuzzicante è l'ipotesi di Francesco, secondo cui questa moneta potrebbe essere stata coniata (in un periodo storico sempre molto turbolento, come preciso anche io nell'articolo), non a Napoli, ma in una zecca geograficamente più lontana. Come ho già detto in altra sede, un peso così basso potrebbe essere spiegato, oltre che dall'usura di circolazione e dalla tosatura (quest'ultima molto vistosa), anche e soprattutto al fatto che forse questo carlino sia uscito dalla zecca già con un peso minore rispetto agli altri. Vorrei inoltre precisare un paio di punti: per prima cosa, sul R/ della moneta lo stemma sembra un po' "impastato". Ciò è dovuto semplicemente al fatto che una buona parte della sua raffigurazione (cfr. ad es. il lato destro) presenta un discreto slittamento di conio che contribuisce a rendere meno chiara la lettura delle figure. Inoltre, la scarsa bellezza, se così vogliamo dire, del ritratto del sovrano (e più in generale dell'intero apparato iconografico della moneta) è dovuta non solo alla scarsa qualità artistica dell'incisore (il De la Musica, come ho avuto modo di dire sia nell'articolo che in altra sede), riconosciuta tra l'altro anche presso gli studiosi del passato, ma penso (questa è una mia ipotesi) che le caratteristiche iconiche così anomale non si riscontrano in altri carlini dello stesso tipo perchè questo fu battuto con un conio che, forse, fu poi tolto di mezzo, dato gli errori nelle legende e le differenze stilistiche con gli altri esemplari. Infatti, non ho rinvenuto nel corso dei miei studi un altro carlino di questo tipo con tali errori e con questo stile, il che mi ha spinto a pensare che quest'accoppiamento di conii sia stato circoscritto in un singolo ambito, espresso in questo carlino. Inoltre, la rarità della moneta (R4, secondo il già citato listino di vendita) sembrerebbe avvalorare tale ipotesi, dato che il numero di esemplari emessi così sia stato molto basso. Poi, ho notato che Rex Neap ha evidenziato (nel post #11) in rosso la barretta trasversale alla "coda" della lettera Q. Questo particolare non è una novità per i carlini con busto giovanile di Carlo V e gioca a favore della datazione che ho esplicato nell'articolo per tale moneta: infatti, si trova identico anche su quelli emessi (per cui vedi figura di seguito) durante la maestranza di Marcello Gazella (1515-1527), diretto predecessore del Ram. Gazella morì nel dicembre del 1527, mentre il Ram fu nominato Maestro di Zecca il 14 gennaio del 1528. Dunque, cronologicamente, il lasso temporale tra i due è del tutto insignificante, per non dire inesistente. Ciò non solo avvalora la datazione che ho fissato per questo carlino, ovvero tra il 1528 e il 1533, ma mi fa anche supporre che sia stato uno dei primi emessi sotto la maestranza del Ram, ancora coi retaggi legati ai tempi del Gazella (come questa barretta della lettera Q), quindi più vicino al 1528 che al 1533. Ecco a titolo d'esempio, un carlino con busto giovanile e con G di Gazella: si noti al R/ la barretta sulla Q, particolare che si riscontra anche sul carlino di cui stiamo discutendo. Anche il taglio dei capelli, a livello iconografico, e il modello della corona sono elementi molto più vicini agli esemplari con la G di Gazella che alle future emissioni proprie del Ram. (Volevo altresì precisare che a causa di alcuni tagli che ho dovuto fare al mio articolo per motivi di spazio, non ho potuto inserire molte di queste ipotesi che avevo già espresso nella bozza iniziale del mio lavoro). Infine, come sottolineava anche Francesco all'inizio di questo topic, il globetto di centratura tra i capelli del ritratto al D/ mi fa pensare che l'esemplare si autentico e realizzato secondo i sistemi di coniazione in vigore all'epoca. Ringrazio ancora tutti per l'interessamento dimostrato verso questo carlino. Cercherò di seguire con attenzione gli sviluppi di questa discussione.3 punti
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Carissimi, ho poco tempo a disposizione, sarò quindi lapidario: da quello che vedo la moneta è autentica, il modulo e il bordo è tipico di questa emissione (ludi), la patina, le incrostazioni e le corrosioni sono naturali e convincenti, qualche problema di polverizzazione/cancro, pulizia non invasiva. Cordialmente, Enrico P.S. mi riservo di parlarne più approfonditamente in seguito, con calma e dopo una approfondito studio.3 punti
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La mia e' solo un'opinione, Non ho nulla da nascondere e probabilmente potrei far fronte ad ogni richiesta. Non svilisco certo la circostanza che il solo rispondere mi creerebbe fastidio. Quello che, però, mi infastidisce di più è l'essere monitorato: che si sappiano i miei gusti personali, che si conoscano i miei spostamenti ed altro. Giorni fa, in banca, ho chiesto lumi sul malfunzionamento del mio bancomat. Il funzionario ha telefonato ad un ufficio centrale che dopo qualche minuto ha precisato che circa alle ore tot di quel giorno avevo fatto una richiesta eccessiva (per il mio bancomat) presso un macchinario situato in via tal dei tali (è quello attaccato alla mia banca), ecco perchè non avevo preso i soldi. E' vero che il sistema funziona, per carità ! Ma immaginate che quei dati possono rimanere per sempre in quell'ufficio: dopo un po' di tempo sapranno dove mi sposto abitualmente, a che orari, cosa compero, se vado a teatro o al cinema, a quali giornali sono abbonato, quali ristoranti preferisco, dove vado in vacanza e con quante persone della mia famiglia. Poi aggiungiamo le telecamere per strada, la rintracciabilità del cellulare acceso, il mio DNA sulle sigarette che spengo nei posaceneri. Come vedete può diventare un incubo da Grande Fratello (sto pensando al romanzo, no alla trasmissione televisiva).3 punti
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Ma si, ma che un povero cristo debba giustificare ogni sua spesa rasenta quasi l'assurdo….mentre certe persone spendono e spandono senza dover rendere conto a nessuno (utilizzando i nostri soldi)3 punti
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... se per quello è un incubo anche la trasmissione... tranquillo ... ;)2 punti
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Buona serata Credo che se il tuo cognome appartenesse ad una casata importante, come ritieni, probabilmente lo sapresti da quando sei nato, perché l'avrebbero saputo i tuoi genitori, i tuoi nonni, i tuoi avi...... Dubito fortemente nelle scoperte strada facendo, a meno che non ci si trovi di fronte ad un figlio nato fuori dal matrimonio, ma in questo caso il cognome dovrebbe essere un altro. Per le ricerche puoi trovare informazioni nei comuni e nelle parrocchie dove sono avvenuti battesimi, matrimoni e decessi dei tuoi progenitori. Saluti Luciano2 punti
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A questo ci avevo gia pensato, infatti lo store 蠡 nome di mia madre e io lo uso ogni tanto con il suo consenso. -donty-2 punti
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Da dilettante amante della storia e della storia dell'arte in genere, non è che un nuovo libro debba per forza sostituire un vecchio anzi molti libri di recente pubblicazione sono utili sopratutto come sottotavolo. Voglio dire , in tempi passati si scriveva di numismatica e d'arte partendo dai documenti, oggi capita di leggere scritti che seguono ipotesi "alternative" che spesso partono dalla fantasia, dimenticando che solo la scoperta di nuovi documenti porta a cambiamenti di attribuzione, date etc, lo so scrivo banalità ma a volte anche queste servono2 punti
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alzi la mano chi ha la fattura di tutte le monete che ha in collezione....astenersi collezionisti di antiche per i quali è quasi un obbligo oltre che una tutela... :)2 punti
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Ciao.. Vedi questa "guida", che mi sembra ben fatta e chiara, anche con riferimento allo specifico problema posto. Un'altra cosa: come minorenne non puoi gestire "un piccolo store" (come l'hai definito Tu) ma neppure operare su eBay: farlo a nome di Tua mamma, cioè utilizzando i dati di un adulto, è un modo scorretto per aggirare il divieto. https://s3-eu-west-1.amazonaws.com/fiscosulweb/Adempimenti-Partita-IVA-nelle-vendite-online-Come-Quando-Perche-fiscosulweb.pdf Saluti. Michele2 punti
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Per me siamo oltre il lecito, dal momento che le operazioni di lisciatura hanno provocato la modifica della forma di alcune lettere al rovescio e di alcuni pezzi della pira. I pezzi suddetti non hanno mai avuto, in nessun momento della loro storia, quella forma che hanno assunto adesso. Quindi non siamo più nell ambito della pulitura e/o restauro non invasivo, ma siamo già nel tooling. A questo punto meglio l'originale. Per me questo è il limite da non superare.2 punti
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Molti anni fa, nel 1992, la zecca di Varsavia portò un conio (dritto e rovescio a incastro) a Verona in occasione del convegno numismatico. Vi si ricavava un gettone, coniato a freddo, in una lega dal color giallo rossastro sul cui dritto era rappresentato il monogramma coronato di Stanislao Augusto e ai lati la data 17-66, anno di apertura della zecca di Varsavia. Sul retro il marchio della zecca, MW sovrapposte e la scritta POLONIA circondate dalla legenda 79a Manifestazione Numismatica Veronese. Lo coniava per gli avventori uno zecchiere con tanto di grembiule in pelle. Vi chiederete cosa c'entra tutto questo con la tecnica di coniazione dei longobardi. Forse niente, ma fu l'unica volta che coniai qualcosa a martello. Per una serie di coincidenze fortunate fui, infatti, invitato all'interno dello stand e mi fu proposto di coniarmi il mio gettone. Presi il tondello dallo scatolone, lo poggiai sul conio di incudine, ci misi sopra il conio di martello e ''bum'' diedi la martellata. Tolsi il conio, presi il gettone (non ricordo di aver fatto particolare fatica a staccarlo) e... ci rimasi male. Il dritto era venuto fuori perfetto, ma il rovescio era scivolato e le lettere su una parte del gettone erano illeggibili. Il mastro zecchiere scosse il capo e mi disse che avevo sbagliato il colpo e quindi la forza si era espansa lateralmente. Buttò il gettone tra gli scarti e mi invitò a riprovare. Rifeci tutta l'operazione, ma stavolta facendo attenzione al colpo di martello. Il risultato fu perfetto. Questo solo per dirVi che il momento della coniazione non era difficile, a maggior ragione con un metallo tenero come l'oro, La cosa difficile doveva essere la preparazione dei conii. Arka P.S. Mi è sempre dispiaciuto di non aver chiesto anche il gettone coniato male...2 punti
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Intervengo solo ora, ma ho seguito tutti gli sviluppi della discussione :) Un ringraziamento è d'obbligo al vostro circolo, che con tutte queste bellissime iniziative mostra un grande interesse in noi giovani. Ammetto forse che avrei potuto scrivere un contributo migliore, ma ho preferito che fosse incisivo, e dopo tutto sono contento di com'è andato il concorso. Faccio i miei complimenti ai cinque finalisti, i cui contributi sono stati veramente eccellenti! Riccardo :)2 punti
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Taglio: 2 euro CC Nazione: Monaco Anno: 2013 Tiratura: 1.229.131 Condizioni: qFDC Città: Principato di Monaco Note: pessima qualità della foto2 punti
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Ciao Piras, quello che mi pare di vedere in alto nella prima foto, è una stella a cinque punte terminanti con globetti. Non vorrei sbagliare, ma tra le monete coniate a Salerno, solo una gli assomiglia per questo particolare, ed è un follaro di Guglielmo I come quello che ti allego in foto tratto dal MIR Italia Meridionale Continentale.2 punti
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sarà anche un peccato però stai cercando di inchiapparlo a qualcun altro per qualcosa che non è...suvvia un po di correttezza. http://www.ebay.it/itm/Raro-Brockage-5-centesimi-1867-Vittorio-Emanuele-II-Rarita-/251500173306?pt=Monete_Italiane_in_Lire&hash=item3a8e9417fa&_uhb=12 punti
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Ciao, che dire? Nell'insieme una partita da pareggio... e così stava andando. Avrei detto un risultato giusto, salvo recriminare sul gol al II minuto. In fin dei conti il Benfica, squadra velocissima nelle ripartenze, non aveva fatto granchè e il pallino del gioco lo aveva avuto la Juve (in verità non di livelli altissimi ma comunque aveva tenuto il campo in trasferta su un campo caldo, in modo egregio). La squadra di casa non prendeva gol da molte partite... Al 90° cosa dire? Due leggerezze pagate care (quella già descritta e il gol per supponenza forse dopo il pareggio raggiunto) ... e forse una relativa poca produttività della Juve rispetto al gioco macinato, pur avendo avuto molte occasioni potenziali. Non siamo in un periodo brillantissimo e qualche scelta tecnica non l'ho capita (io farei giocare sempre Llorente che dà peso all'attacco con Tevez o Giovinco) sebbene avessi sperato che Vucinic, al rientro dopo tanto tempo, cavasse dal cilindro una perla e Conte avesse anche questa volta ragione. Boh, al ritorno bisogna segnare un gol e non prenderne (e occhi alla velocità avversaria). Possono farcela, specie con in campo lo spagnolo e il rientro magari di Arturo (il centrocampo di oggi non mi è dispiaciuto ma Vidal è un totem, sia per l'interdizione che per gli inserimenti). E Conte li caricherà per bene... Ad majora, amici ... Ciao Illyricum :)1 punto
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@@Illyricum65 Ciao , bagni in acqua demineralizzata sono consigliati solo sé il bronzo non presenta punti attaccati dal cancro. Basta una osservazione attenta prima di qualsiasi procedimento. Se i bagni si riescono a farli a temperatura di 50 / 60 gradi costante, il risultato e migliore e più sbrigativo. Era abitudine immergerli nell'olio d'oliva, ma con la sua acidità a volte se c'era un puntino di cancro , si estendeva su gran parte della moneta. altrimenti facilitava lo scostamento e in più dei casi partiva insieme ai sedimenti la povera patina. Qualsiasi liquido o creme per il bronzo non è indicato . Pulitura a secco , ci vorrà più tempo ma il risultato soddisfa. Sui bisturi quelli che hai postato , non sono indicati per la pulitura del bronzo. La n° 12 ricurvo , a volte e utile per i piani , sapendolo maneggiare. per entrare tra le ciocche dei capelli o le barbe o le lettere , devi inventarteli con l'esperienza. Uno spillo , la punta tagliata a 45 gradi e ben affilata ,puoi manovrarlo ovunque poiché il diametro non supera i 2 millimetri da una parte e 0,5 millimetri di spigolo. Magari ti faccio uno schizzo se ti interessa. Ciao Gionnysicily.1 punto
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Nei primissimi anni della Repubblica, la parte del leone nella circolazione monetaria, come già giustamente notato, la facevano le banconote. In particolare, i biglietti luogotenenziali da 1 a 10 lire, che sebbene datati 1944 entrarono in circolazione soltanto nel luglio 1946, a partire da quella data e fino a tutto il 1947 inondarono l'Italia per un controvalore di 3 miliardi e 640 milioni di lire, cifra enorme per l'epoca. E accanto a essi continuarono a circolare le am-lire (fino al 30 giugno 1950) e tutta la cartamoneta del Regno che, nei tagli da 50 a 1.000 lire rimase in corso rispettivamente fino al 1950 (50 e 100 lire) e 1953 (500 e 1.000 lire). Questa grande massa di circolante cartaceo, fu il motivo principale della scarsità di coniazioni metalliche nei primi due anni...non ce n'era bisogno. E non ce n'era bisogno anche perché, fino al 30 giugno 1947, rimasero in corso legale le monete "serie Impero", che sicuramente continuarono a circolare e essere usate nei tagli da 1 e 2 lire, forse anche 50 centesimi, mentre i tagli inferiori non servivano ormai più a niente. Per venire alla domanda di @@Gallienus, se poteva andare dal droghiere e ricevere di resto 5 lire del '46 e 2 lire del '47, la risposta, secondo me, è sì. Le monete del 1946 e 1947 sono state sicuramente rilasciate per la circolazione, e trattandosi di semplici monetine d'alluminio, credo ci sia voluto un po' prima che qualcuno si sia reso conto che ne circolavano ben poche e che dunque, potenzialmente, potevano acquisire valore...visti i tempi, anche i collezionisti avevano probabilmente altro a cui pensare ;) petronius oo)1 punto
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Grazie al circolo di beinasco e un grazie particolare al suo presidente Biagio ingrao, un pensiero gentilissimo, Mario Inviato dal mio iPhone utilizzando Lamoneta.it Forum1 punto
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In poche, semplici, chiarissime parole: lascia perdere i lotti da pulire e non comprare le monete romane e greche ai mercatini e in generale da coloro che non possono garantirti la lecita provenienza.1 punto
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Ciao a tutti, Comunico a tutti gli interessati che oggi ho ricevuto il materiale e sabato spedisco. Per chi vuole è possibile il ritiro di persona al convegno di Bologna. @@simonesrt sto portando adesso gli album a Cesare,comunque ci si vede di persona perché, per un cambio di programma, sarò presente al convegno tutto il sabato ;) -donty-1 punto
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Ti allego la scansione della pag. 45 del testo "Il gettone telefonico italiano" di F. e V. Rapposelli. Buon Prosieguo pag 45 di F e V Rapposelli.pdf1 punto
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spero di non essere un hacker ma io ho visto tutti i redditi pubblicati on.line dei nostri rappresentanti. Le cose stanno cambiando.... ma la questione non è questa però....... Il problema sono i furbacchioni piccoli e grossi....e sono quelli che si tenta di stanare con queste azioni.... poi è anche vero che l'attuale sistema prevede per questi simpaticoni ancora 100mila modi leciti per sfuggire ai controlli e 100mila per aggirare le sanzioni1 punto
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Ne aveva parlato @@numizmo da qualche parte ma non ritrovo la discussione. Comunque e' una tecnica che gia' era in uso negli anni '80. Si riutilizzano tondelli lisci con buona patina verde di sesterzi del primo secolo o assi repubblicani giano/prora lisi con le medesime caratterirstiche. Ho visto in mano qualche produzione di questo tipo e mi ricordo le "bruciature" intorno alle lettere, credo provocate dai fissativi per impedire alla patina di sfaldarsi durante la coniazione. Non conosco altri particolari e se i tondelli debbano essere comunque preriscaldati un po', a logica immagino di si. Forse anche @@centurioneamico puo' aiutarci.1 punto
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Ti ringrazio acitamsimun io l'avevo messa da parte da anni perche' pensavo fosse rara ,se qualcuno fosse interessato mi faccia sapere di questi tempi e troppo pesante tenerla in un album , grazie e ciao1 punto
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io credo che non lo voglia, mai lo ha voluto e mai la vorrà (finchè ci saranno questi personaggi al potere)... vedi che "condanna" ha subito Berlusca per una frode di centinaia di milioni di euro, poi mi ricordo qualche mese fa un povero disgraziato, muratore mi sembra, in Sicilia si è ucciso perché Equitalia gli aveva pignorato la casa per un debito di poche migliaia di euro... se questa è giustizia o equità probabilmente sono io che ancora non ci ho capito un cavolo della vita (almeno quella per quella che si vive in Italia) !!1 punto
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a me quel sesterzio dà un'impressione strana: il tondello ha una forma insolitamente poligonale (mai visti prima d'ora, almeno io, né per il I né per II e III sec.); dalle foto inclinate pare che il tondello diventi più sottile oltre la perlinatura, non so se sia un effetto ottico, perché non si spigherebbe. E non consideriamo la larghezza esagerata, con quella battitura centratissima... che su un Domiziano è se non altro molto insolita. L'usura (specie al dritto, dove i rilievi sono più alti) dovrebbe essere più forte al centro e via via sempre meno marcata avvicinandosi ai campi; non è difficile trovarne con la corona d'alloro piallata dalla circolazione e con i capelli ancora in buono stato quanto più si scende verso i campi: questo esemplare invece ha la medesima usura al centro della testa e nelle ciocche più marginali. Dalla foto inclinata del dritto l'usura pare fatta ad arte. Per quanto riguarda la patina non mi esprimo: a vederla da lontano ha un aspetto credibile... Personalmente me ne terrei alla larga!1 punto
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La ripetizione porta alla perfezione....migliaia di piccoli aggiustamenti sono diventati patrimonio degli antichi metallurghi come abilità acquisite con l'esercizio e non tramite passaggio orale o accademico....ai nostri archeometallurghi necessitano un po' di anni di esercizio esclusivo e poi avranno anche loro acquisito la tecnica completa.1 punto
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ciao per me è una riproduzione che vuole imitare un aureo .... forse di questo tipo1 punto
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I due ultimi messaggi, sono tutti belli comunque, sintetizzano bene lo spirito anche per il futuro del Concorso che ormai sta per concludersi...... Dice Eros " sarà un esempio per noi, per i ragazzi, per l'intero forum "...." un messaggio di unità, di condivisione, per poter crescere insieme e ed avere una serenità comune ", dice RE.IN.SENA. " lo scopo del Concorso era di trasformare una passione personale in qualcosa di più "...." piccole cose che possono dare risultati grandi anche comuni ".....è in realtà poi tutto qui...., ora torneremo a parlare di leggende che non capiamo, di conservazioni e di astucci, tutti aspetti degnissimi tra l'altro, ma era giusto, almeno secondo me, fare una riflessione personale e anche collettiva, su come nasce tutto questo e magari su come nascerà per altri.....1 punto
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torniamo all' assunto principale : i famosi coni "arruginiti" ( che poi come avra' fatto un conio - usato per poco tempo e per coniazioni certamente assai limitate - ad arruginire ... Vallo a sapere. ) chissa' che ulteriori analisi non ci portino in altre direzioni Allora, già che ci siamo, allarghiamo anche ai conii greci , di cui si da la stessa definizione "arrugginiti" , il problema se davvero avevano tempo e modo di arrugginirsi così tanto......basta uno strato di strutto e un telo intriso di olio per preservare il ferro acciaioso per decenni.....figuriamoci se i nostri antenati greci non lo sapevano.1 punto
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Si tengono direttamente il pacco perché pensano che ci sia dentro chissà che :P C'è su ebay un tizio geniale che spedisce le monete con piego di libri, mettendo all'interno della busta dei giornalini che sigilla con cura dopo aver nascosto le monete all'interno del giornalino. Sembrano veramente incellofanati da edicola, la prima volta ci son rimasto di sasso pensando che mi avesse truffato. Sono situazioni paradossali, frutto della condizione paradossale di Poste Italiane, dove l'inefficienza e l'aleatorietà della spedizione portano (e chi potrebbe biasimarli?) molti venditori stranieri a includere quelle umilianti postille: "We do not ship to Ruanda, Siria, Afghanistan, Iraq and Italy". A me hanno "smarrito" diversi libri e un pacco, misteriosamente scomparso in ufficio postale: ovviamente mi hanno rimborsato solo il costo della spedizione, ed erano pure scocciati. Ecco, a questo proposito: l'incredibile maleducazione e l'indisponenza del personale del mio ufficio postale mi lasciano sempre sconcertato.1 punto
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Purtroppo sono belle pure le bipedi monegasche.Quelle che conoscemmo ci portarono in una discoteca che sembrava un cavou d'una banca.😅Dai Arciduca aspettiamo i prossimi ritrovamenti,dove so gia' che qualche bella Slovena(non bipede)mi fara' invidia😂1 punto
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Trasparenza?? Mi viene da piangere.... Ho fatto davvero bene a tirarmi fuori dalle discussioni sulla sfortunata collezione di VEIII. comunicazione del numero effettivo delle monete della collezione? Certamente...il problema non è il numero effettivo, se poi invece di monete ci sono gettoni...centomila tondelli? eccoli qua....come da conta effettuata.... Il vero problema è: le monete di VEIII sono ancora quelle nella loro totalità? Oppure....... Nota 56...altro pianto...nessuna risposta...chi ha scritto l'articolo poteva "degnarsi" di dire la sua, magari ci siamo sbagliati nel leggere e interpretare l'articolo..si sa..siamo ignoranti.... Registro Oddo? Si..so che è in buone mani..ma chi ce l'ha ha molti timori di pubblicarlo...certamente getterebbe molta luce su una vicenda squallida.. Vi saluto..torno alla pesca e allo studio....l'aria è meno inquinata.1 punto
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Beh ma anche chi commercia in nero non ha un'attività ed è un privato, ma ho il sospetto che non sia mica tanto legale. In attesa di risposte qualificate secondo me il tutto si gioca sul fatto che le tue vendite siano occasionali oppure no. Se tu vendi regolarmente e con una certa continuità temo che questo possa essere vista come un'attività professionale. A naso se vendi un oggetto ogni tanto non dovresti aver problemi, se si parla di decine di vendite al mese valuterei un po' meglio la situazione. Forse dovresti darci una idea di cosa, quanto e come hai venduto negli ultimi tempi.1 punto
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Non sono d'accordo. Secondo me la cameriera era una bionda. :-)) Battute a parte, grazie molte per averci fatto sognare. E' sempre bello fantasticare su certe cose, pur con la consapevolezza, che in genere, la verità spesso supera anche le fantasie più creative. Ciao1 punto
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se uno lavora,ma vive con i genitori, guadagna circa13.000 all'anno, c'è anche da contare la tredicesima (1000 al mese) non ha un granché di spese, ci può anche forse stare che 5000 euro vengano destinati nell'acquisto di monete :whome: se uno è taccagno in molte cose :D1 punto
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Liberia 1 Dollaro del 1996 in argento Dedicata all'astronave USS ENTERPRISE di Star Trek __________________________ __________________________1 punto
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E' solo fortuna :pleasantry: fidati. E spera di non essere individuato, a me hanno aperto anche le analisi di laboratorio, con tanto di vetrino biologico.1 punto
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Ci ho pensato molto prima di aprire questa discussione che, per la tematica trattata, rischia di essere fraintesa. A scanso di ogni equivoco, preciso dunque subito che non è sicuramente mia intenzione fare apologia e propaganda a un'ideologia lontanissima dal mio modo di pensare e che non condivido in nessuna, neanche minima, parte. L'intenzione, come già in altre discussioni simili (ma forse meno "rischiose") dedicate alla cartamoneta e più in generale alla circolazione monetaria della Seconda Guerra Mondiale, è invece quella di gettare uno sguardo, si spera il più approfondito possibile, a un periodo della nostra storia che, nonostante i connotati negativi, non va dimenticato, per evitare di ripeterne gli errori. E questo si può fare anche attraverso il collezionismo. A tale proposito voglio citare quanto scrive Roberto Ganganelli nell'editoriale del Giornale della Numismatica del dicembre scorso, sul collezionismo di cimeli del fascismo, quali possono essere anche le cartoline dell'epoca: "Il collezionismo in sé non rappresenta una forma di propaganda o di esaltazione politica; può, casomai, avere per oggetto manufatti che per loro natura erano funzionali - quando sono stati prodotti - a un'ideologia oppure a un regime. L'uso che il collezionista fa di questi oggetti è dettato solo dalla sua visione delle cose: può conservarli e studiarli per ciò che sono - testimonianze di un'epoca spesso non prive di fascino e pregio artistico - oppure appuntarseli sul petto e sfilare a testa rasata in un corteo di esaltati con improbabili uniformi addosso." E' evidente che, per questa discussione, vale la prima ipotesi, l'unico distintivo che mi sia mai appuntato sul petto è quello dell'Inter E ancora Ganganelli: "Ci troviamo di fronte ad oggetti che sono documenti storici e che come tali...vanno considerati sia, in primo luogo, dai collezionisti (che in generale sono persone intelligenti) che da quanti a vario titolo - come i reduci delle parti in causa, o i discendenti di ex-combattenti, partigiani, deportati - sentono ancora particolarmente vicino un periodo della storia d'Italia che ha segnato la nostra società in modo doloroso." Dopo aver di nuovo ribadito la mia totale condivisione di queste parole, preciso che le cartoline che mostrerò saranno, salvo diverse indicazioni, tutte autentiche e provenienti dalla mia collezione. Spero che, come sempre, avrete la pazienza di seguirmi, e di poter contare sulla vostra più che gradita collaborazione petronius1 punto
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