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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/13/14 in Risposte
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Ciao @@domenico67 , sì, confermo che non si tratta di una moneta di grande rarità ma comunque molto rara (?), non dimentichiamo che fino a venticinque anni fà la piastra del 1841 testa grande e i 5 tornesi 1797/1798 senza sigla erano monete di grande rarità, oggi a malapena R2. Il decoro che vedi nei 30 ducati del 1825 e nelle piastre già note era presente a partire dal 9 aprile 1825 ............ ho una mia teoria sulla cosa. Comunque è meglio partire da un R2 e poi aumentare eventualmente la rarità con il passar degli anni anzichè pompare le monete appena scoperte con R4 e R5 e poi svalorizzarle ogni volta che vengono fuori sul mercato. Sei d'accordo? :)3 punti
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Da : Il corriere del corsaro (altervista.org) Non metti la lettera “H” nel verbo avere? Sei passibile di denuncia Roma, 24/03/2014 Da Aprile 2014 entrerà in vigore il reato di “Ignoranza”, la legge è stata approvata oggi nei Palazzi di Giustizia, prevederà per i trasgressori un’ammenda fino a 1249€ e fino a 12 mesi di reclusione. In base alla gravità dell’errore grammaticale all’interno di una qualsiasi frase (Stati su facebook, Tweet, Commenti su foto, Mail ecc.) il giudice potrà stabilire l’ammenda e i mesi di reclusione. Il reato potrà essere segnalato tramite “screenshot” da parte di terzi o tramite indagini della polizia postale. La nostra redazione esorta quindi i lettori, a rimettere mano ai libri di grammatica italiana, per evitare eventuali persecuzioni legali.2 punti
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Lasciala perdere! ti ho evidenziato un punto che fa capire che si tratta di una fusione, guarda anche il personaggio dietro Lucio Vero che manca di metallo ed anche i bordi lavorati. Saluti Babelone2 punti
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Per riconoscerci tra tanta gente al convegno di Verona,perche non usiamo il cartellino del Forum, dove va riportato il nome proprio e il nich? Io personalmente incontro e parlo sempre con le stesse persone,fatta eccezione quando si va al pranzo alla Grotta Azzurra,ma anche li sei limitato alle persone che hai vicino o di fronte. Cosa ne pensate? Blaise2 punti
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La lista delle tipologie presenti nel tesoro di Boscoreale e' pubblicata a pagine 574 della Revue Numismatique 1895. La storia del ritrovamento di Boscoreale che a Napoli si e' tramandata di generazione in generazione e' diversa da quella ufficiale, appena ho cinque minuti.....2 punti
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Devo dire che della zona di mia pertinenza (Lago di Como) questi fotomontaggi sono frequentissimi. Soprattutto battelli venivano applicati su paesaggi lacustri scialbi da "animare" un po'. Anch'io li trovo interessanti anche se non li colleziono. Vi allego un paio di esempi.2 punti
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Ciao @@domenico67,anche se fossero qualche centinaia non credi che comunque sarebbero poche,visto che comunque sappiamo che la piastra senza tale ORNATO è molto comune.Poi condivido in pieno quanto detto da @@francesco77,partiamo da r2 poi ad aumentare ci siamo ;)2 punti
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Posso garantirti che tutti gli ufficiali e gradi equiparati delle forze di polizia sanno fare molto bene il loro mestiere e ti assicuro che diritto penale e procedura penale (per non parlare delle altre materie) sono pane quotidiano per cinque anni. Poi c'è l'esperienza. Cosa significa viene fatto tutto interno? Che nelle Accademie si gioca? Informati su chi sono i docenti. In quella della Guardia di Finanza hanno insegnato illustri sconosciuti, tra i quali Giovanni Leone (che era un penalista per chi non lo sapesse), Taormina, Pisapia...idem per le altre accademie. Ispettori e agenti non sono da meno, senza contare che i giovani studiano tutti e ormai di non laureati ne abbiamo ben pochi. Sono daccordo sul fatto che non vi è molta esperienza in materia numismatica, ma questa non ce l'hanno neanche molti avvocati e magistrati, se non sono anche loro studiosi della materia. Rammento poi che la polizia giudiziaria è tenuta ad osservare e far osservare le leggi...l'interpretazione è demandata ad altri.2 punti
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Vi posto il cartellino che accompagna la moneta, Per primo non guardo mai, nel limite del possibile, la valutazione del venditore, cerco sempre di guardare la moneta con i miei occhi, ma una considerazione che ho fatto prima di acquistarla è che il Signor perito che ha stimato la moneta suppongo che non abbia voglia di screditarsi per una monetina del genere… poi l’errore è sempre dietro l’angolo! Avendo la moneta in mano posso dire con tutta tranquillità che lustro ne ha da vendere, anche sopra ai capelli che sono però un pelino evanescenti, sul bordo non ci sono tacchette o colpetti, i difetti che si vedono dalle foto sono il risultato degli incusi delle rosette che sono particolarmente impresse, al rovescio sulla veste un paio di segnetti ci sono, la patina per ora mi sembra ancora leggera, se riesco mi piacerebbe patinarla un pochino di più per raggiungere un equilibrio tra intensità e lustro. In conclusione per me è tranquillamente un q.FDC, sono felice della moneta, che non sarà il top dei top ma è sicuramente sopra alla media e per ora è una valore aggiunto alla mia collezione. :) @@renato purtroppo non verrò al convegno di Verona, ma se non casca il mondo direi di fare un giretto al circolo di Parma la seconda domenica di Giugno, mi piacerebbe farti vedere in mano la moneta per una tua valutazione. :)2 punti
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Grazie mille per le congratulazioni e complimenti a Illyricum per l'ottimo excursus! Il primo maggio è nata Matilde, seconda entrata in famiglia e sorella di Lorenzo. In effetti è la piacevolissima causa della mia recente latitanza dal forum :) in questi giorni sono a casa e più che monete vedo pannolini... ma non c'è moneta che tenga, ve l'assicuro, rispetto alla gioia di tenere in braccio un frugoletto così piccino che fa sembrare un gigante il fratellino di tre anni... i figli, completamento di un'esistenza e puro amore! Grazie ancora e... discussione salvata per quando Matilde sarà più grande e potrà leggerla.2 punti
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E' molto peggio quello che è capitato a me. Dopo avermi squadrato per bene, mi hanno detto: "Ma guardi che costa tanto !". Ovviamente sapevo bene quanto costasse, ma ho sentito l'insopprimibile bisogno di precisare con aria contrita: "Se costa tanto, allora non posso permettermela" e sono andato via. L'educazione è una merce sempre più rara. Polemarco2 punti
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E' un fenomeno già analizzato in altre discussioni. La croce che vedi in incuso nel rovescio è l'impronta esatta della croce che risulta in rilievo nel dritto. Si tratta di un effetto dell'operazione di coniatura dove, per effetto del colpo inferto a martello, il materiale metallico sembra orientarsi preferibilmente verso le impronte più larghe e profonde (croce del dritto) piuttosto che verso i tratteggi più sottili e contorti (in questo caso le sottili linee del tempio). Qualcuno lo definisce effetto risucchio; a me piace assimilarlo al comportamento di un fluido, che prende sempre la via che porta più rapidamente a valle....e quando è in quantità insufficiente (lastrina metallica sottile) una volta riempiti i canali a valle non ne resta per quelli a monte... ciao Mario2 punti
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dovrebbe essere un Quattrino per PESARO di Francesco Maria I° Della Rovere ( 1508-1516 e 1521-1538) D/ Albero di Rovere R/ PI SAV /R in corona di quercia montante a s. Cavicchi PS 124 CNI t 25-29 Mistura2 punti
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@@Il collezionatutto ... Buongiorno, io commercio e di piastre con quella variante ne ho vendute 3 in quattro anni, per me le piastre con tale caratteristica saranno migliaia, ancora da censire ... Francesco parla di Molto Rara, che sarebbe un R2, quindi un grosso numero di pezzi coniati. Di solito le quotazioni delle R2, se non richieste dal mercato, non si discostano molto dalle quotazioni ecomomiche di esemplari ordinari in migliore conservazione (tipo un 50% in più es. BB+ a 250-300 euro). Quindi la rarità R2 non è accompagnata da un grosso plus valore economico. Dal punto di vista Numismatico viceversa l'interesse è sicuramente maggiore.2 punti
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Caro Mario, apprezzo sempre questi tuoi spunti per stimolare e far uscire certi stati d'animo, ma a volte anche la sensibilità non basta. Per quanto mi riguarda, il desiderio di alcuni tondelli ha sempre sovrastato il sapere, poi col tempo le lacune imposero certe scelte, e mi accorsi che la ricerca fu una compagna straordinaria. Oggi mi appaga certo più un testo numismatico che un incantevole tondello, ma questo si apprende solo col tempo. Ma il mio intervento non vuole riproporre certo palesi sensazioni, ma quello che la mia esperienza mi ha fatto dedurre, dopo tante letture e altrettanti tondelli. Vivendo in una grande città, ebbi la fortuna di conoscere molti appassionati che mi accompagnarono attraverso quest’articolato mondo, dandomi consigli, ricette, e molte verità. Verità, questa dolce parola, vorrei tanto farla andare a braccetto col l'altra sublime parola, l'amicizia. Ebbene l'amicizia per me si rilevò più compagna di verità del libro, ancora oggi mi stupisco come a volte l'esperienza di alcuni appassionati valga più di un testo. In sintesi l'uomo che vince sullo stereotipo, il tondello, il libro, ma l'uomo, nuovo elemento che ci accompagnerà per sempre non potrà mai essere eguagliato... Eros2 punti
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Ci mancherebbe proprio che la causa fosse differente ... Se poi la differenza la cerchiamo osservando la grandezza delle bolle o la distanza tra le stesse mi sa che ci allontaniamo ancora di più da una possibile risposta. Il problema deriva da qualcosa accaduto al momento della coniazione o più probabilmente da un difetto dei coni. Non può essere un problema del tondello (cioè non poteva questo presentare le bolle prima della coniazione) nè un problema (affioramento etc ) avvenuto in seguito; queste possibilità sono escluse dal fatto che il tremisse ha un bordo senza alcuna bolla.1 punto
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Della moneta non sono soddisfatto, sono soddisfattissimo!! :) In questi ultimi mesi ho avuto la possibilità di conoscere Matteo di persona ed è un collezionista preparato, con un buon occhio, e oltretutto come si dice dalle mie parti "le un brev ragaz", cosa che nella società d'oggi è più unica che rara, quando mi ha proposto la moneta, al di là del prezzo vantaggioso, mi sono sentito di "aiutarlo" ad acquistare una moneta molto più importante. Credo anche io che prima di cambiare questa... mi dovrà capitare in mano una moneta veramente perfetta, ma per ora mi godo questa :)1 punto
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Ciao @@ivan rollingstone, i prezzi dei follis del periodo tetrarchico, come quello da Te postato, sono assolutamente accessibili e danno soddisfazione perchè abbondanti e non molto ricercati.1 punto
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la seconda dovrebbe essere di Augustus .................... come questo Ascinius Gallus, Æ as, as moneyer under Augustus, c. 16 BC AVGVSTVSTRIBVNIC POTEST in wreath. / C ASINIVS C F GALLVS III VIR AAA FF aroundlarge SC. http://www.wildwinds.com/coins/sear5/s1659.html1 punto
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Bravo Tondello, saremo felici di conoscerti, la prossima edizione si terrà a fine Novembre, apriremo una discussione simile a questa per tempo. Se vuoi avere un'idea del Convegno puoi cercare le vecchie discussioni e guardare le foto, mie e di altri amici, così potrai iniziare anche a conoscerci un po'. @@cippal, ti aggiungo in lista solo per il sabato pomeriggio. Ciao a tutti.1 punto
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Devo confessare che la medaglia, specialmente quella in bronzo, mi ha sempre affascinato. Non ho mai iniziato una collezione (ho qualche pezzo ma niente di importante) perchè l'impegno finanziario è troppo impegnativo, direi molto più impegnativo di quello che sostengo (con molta oculatezza!) per le monete medioevali. Il fatto di documentarmi credo che sia una deformazione professionale (non dimenticare che mi occupo di gemmologia, materia alquanto delicata e provengo da 50 anni di collezionismo filatelico) e lo faccio per tutti gli argomenti che stuzzicano la mia curiosità (è così che tre anni fà, ahimè!, ho iniziato con la monetazione medioevale). Grazie per l'indicazione dello studio che andrò a leggere attentamente. Avvertirò Artemide della svista. Penso che ci risentiremo presto, toglimi una curiosità, ma così giovane come fai a essere così preparato su numismatica e medaglistica (hai iniziato in fasce o sei figlio d'arte?)?. Cordialità Claudio1 punto
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Ovviamente un conto è riferire l'attuale opinione prevalente (col "partito pro-dracma" in netta maggioranza), un altro conto quella personale ("pro-litra", che in qualche modo si riflette nelle mie vecchie monografie). Una cosa è certa e credo sia opinione pressoché unanime che c'è la recensiorità della Atena/Ippocampo, attestata anche da scavi archeologici. L'Ippocampo probabilmente già esisteva quando salì al potere il tiranno Dionisio I, sotto il quale successivamente fu emessa la pesante Atena/Stella e delfini, preceduta da una breve emissione con diverso tipo, con le onde.1 punto
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Il criterio fondamentale per definire la provenienza da Boscoreale è la presenza di una tipica patina rossastra e che sia un aureo ante-80 d.C. Purtroppo sono ben pochi gli aurei con sicuro pedigree, in grado di risalire fino alla prima vendita di Rollin e Feuardent. Esiste un'ampia bibliografia sul tesoro di Boscoreale, che non è solo numismatico, ma furono trovati anche parecchio altro materiale di grande pregio artistico, dal vasellame in argento sbalzato fino ai gioielli... Il libri a cui accennavo all'inizio, che ho potuto solo sfogliare al Ministero BC, è quello di CARLO AVVISATI GLI ORI DI BOSCOREALE I gioielli e gli aurei del I secolo d.C. trovati da Vincenzo De Prisco nello scavo archeologico della villa detta "la Pisanella" Boscoreale, 2012, pp. 84, con ill. b/n. n.t. E' un libro solo in B/N, ma Avvisati, noto giornalista de "Il Mattino", narra con molti particolari la storia di questo ripostiglio monetale. Purtroppo è un libro difficile da trovare ed è edito dal comune di Boscoreale in 500 copie….. Riguardo il ripostiglio edito dalla Cesano, ci sono 11 tavole fotografiche. Ne riporto in ordine (purtroppo non è stato facile scansionare bene in biblioteca):1 punto
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@@francesco77, Sei sempre molto esaudiente nelle risposte e la tua preparazione mi fa si che impari molto più in fretta. Grazie ancora per gli interventi fatti da tutti voi.1 punto
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Caro Alberto, la tua spiegazione sugli incroci di conio e' ovviamente ineccepibile, ma vorrei aggiungere alcuni elementi per renderla ancora più chiara a chi evidentemente non l'ha compresa a pieno. Nelle serie siciliane non e' assolutamente inusuale che un conio venga riparato e riutilizzato. Per fare un esempio, il Westermark-Jenkins (Camarina) assegna due numeri 136 e 140 per uno stesso accoppiamento di coni (V3 / R 6). Nella prima versione, utilizzata all'inizio della coniazione, entrambi i coni sono freschi, mentre nella seconda il conio di dritto e' completamente usurato mentre quello di rovescio e' stato riparato e riutilizzato come evidente da alcuni elementi che sono stati ritoccati. Questo stesso conio di rovescio nella versione "ritoccata" viene utilizzato anche al numero 141 in accoppiamento con un diverso conio di dritto (V4). Nel caso del tetradramma di Cimone il conio V 28 (Pennisi e NAC) viene utilizzato con due diversi conii di rovescio R 53 (Tudeer 78, esemplare Pennisi) e R 54 (Tudeer 79, esemplare NAC). Giustamente Alberto scrive: "Quello che si dovrebbe focalizzare è appunto capire se esiste una logica nella sequenziale vita del conio V 28 e se è possibile distinguere variazioni di battitura dai possibili interventi dell’incisore. Un discorso del genere presuppone però un accurato esame non su soli due esemplari (es. Pennisi e NAC), ma sul maggiore numero possibile di esemplari, appunto per poter ricostruire meglio la vita e dinamica della produzione della specifica emissione." Io personalmente aggiungerei qualcosa a questo discorso tecnicamente ineccepibile. Io ho la sensazione, osservando le monete citate dal Tudeer, che il numero 79 non sia stato coniato in contemporanea con il numero 78, ma in una fase successiva. Se questa mia considerazione fosse corretta e credo che lo sia osservando la progressione delle rotture di conio, un'analisi del conio V28 per essere tecnicamente corretta dovrebbe prendere in considerazione non solo un maggiore numero di monete, ma anche e soprattutto monete provenienti dallo stesso accoppiamento di conii. Se questo fosse stato fatto non sarebbero state fatte tante considerazioni improprie sulla forma della pupilla e dell'occhio che su tutti gli esemplari Tudeer 79 da me presi in considerazione (i due esemplari di Berlino e quello della collezione Du Chastel) e' uguale a quello NAC, avvalorando quindi a tesi che sia stato l'incisore stesso a ritoccare il conio. Ci sono anche altre elementi, come la ciocca dei capelli sopra il delfino all'estrema destra e il metallo che riempe la bocca di Aretusa, che sono comuni a tutti gli esemplari Tudeer 79 e invece differiscono leggermente da quello Pennisi (Tudeer 78). Questo a riprova di un coerente e progressivo deterioramento e del conio e della necessita' da parte dell'incisore di alcuni ritocchi. Scusami se non ho postato le immagini, ma onestamente non ho il tempo di mettermi a mettere freccette e box rossi.... Onestamente non sono intervenuto prima su questa moneta per due ragioni. Prima di tutto perché si tratta di una moneta che, come direbbe qualcuno, "urla" a chi conosce un minimo le monete siciliane, secondo perché queste analisi sulle fotografie sono approssimative e non vengono fatte in maniera tecnicamente corretta. Un saluto affettuoso Arturo1 punto
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P.S. Purtroppo non è che le vele abbiano cambiato direzione per effetto del trattamento come avrei sperato! apollonia1 punto
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E' molto interessante e anche specifico sull'argomento anche " Segni qualità valore, un viaggio fra sigilli marchi e monete " di Paolo Maria Vissani, è un libro del 2008, ed era stato edito dalla Editoriale Olimpia ( tra l'altro è riportata in chiusura una bella conversazione dell'autore con Roberto Ganganelli ).1 punto
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Auguri @@grigioviola per la piccola.... @@Illyricum65, bellissimo regalo.... Parlando della maternità e fecondità nell'antichità,Ti posto un prodotto tipico delle mie zone :D La Mater Matuta capuana, antica divinità italica, che rappresenta un ex voto fatta per favorire la fecondità e fertilità, o a fini di ringraziamento. Furono rinvenute dove sorgeva un templum orientato secondo i quattro punti cardinali dedicato, si pensa, alla grande madre Iovia Damusa o Bona Dea patrona delle partorienti che si è voluto anche identificare con Cerere, dea della crescita, con riferimento alla fertilità non solo agraria ma animale ed umana. Cronologicamente , esse si situano in un arco di tempo che va dal VI al II sec. a.C. Purtuttavia il VI sec. a.C. non può essere considerato il periodo di inizio poiché alcuni esemplari posseduti sono da attribuirsi ad epoche precedenti, paragonando la loro arcaicità a quella dei monumenti preistorici, tali da essere definiti i prodotti più ingenui della scultura di tutti i tempi e di tutti i luoghi.1 punto
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si ... Luca prima di farci godere dei suoi acquisti se li vuole guardare da solo per un poco di tempo... Soltanto quando finalmente la sua gioia per l'acquisizione e' scemata riesce a pensare anche a noi e ci fa partecipare in parte deliziandoci con le immagini delle sue monete... :) Scherzo... Luca non prendertela con me! ;)1 punto
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Caro Eliodoro, le similtudini che citi purtroppo sono errori/ imprecisioni che circolano molto ma nn hanno fondamento, non trovandosi infatti nelle fonti antiche :) .Mithra nn nacque da una vergine, ma dalla roccia( indicata come pura, in questo senso vergine) e non il 25 dicembre, ma in un periodo variabile fra novembre e dicembre a seconda degli anni. I cristiani della pars occidentalis festeggiavano invece sempre il 25 dicembre almeno dai primi anni del iii secolo, ben prima che fonti mitraiche ci parlino di quella data. Il battesimo cristiano aveva inoltre rito e senso diverso dall'iniziazione mitraica. Idem per il ritorno di Osiride nel culto di Iside: li' non c'e' nessuna resurrezione: il dio ritorna, ma mutilato e comunque relegato negli inferi su cui regna: iside compie una operazione da maga, da teurga, ben diversa dalla resurrezione fisica, corporale, attribuita a Cristo. Son tutti dati apparentemente simili, ma differentissimi per senso e prassi rituale. Cosi' nn fosse, i cristiani nn sarebbero stati percepiti come tanto diversi.1 punto
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DE GREGE EPICURI@@ivan rollingstone: E' la porta di un campo militare, raffigurata (come al rovescio della moneta postata) con una porta centrale, due o più torrette, e un numero variabile di file di mattoni, che i collezionisti scrupolosi contano con precisione, mentre quelli un po' spicci come me li trascurano. In certi casi però sono importanti per la classificazione. @@cancun175: con due sole lettere di quel tipo io penserei a Roma (magari RQ?), ma occorre controllare se esiste...Quanto all'ultima parte della legenda, è nascosta dalla pubblicità!1 punto
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Se vi servono le ho io le foto della moneta in questione senza perizia :) Se il proprietario attuale mi da il permesso le pubblico.1 punto
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I campi del rovescio sembrano lisci come un piatto in porcellana...bella bella bella...1 punto
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Vediamo qualche notizia sul rapporto tra natalità e civiltà romana. La sterilità era considerata una grave disgrazia. Le dee cui appellarsi durante la gestazione erano Alemona (che aveva il compito di far crescere il feto) e il Trio Fata. Il parto rappresentava un rischio mortale per tutte le classi sociali. Moriva di parto o per le sue conseguenze il 5-10% delle partorienti. Levatrici e medici non hanno mai la certezza di poter risolvere il parto positivamente. Le cause più comuni di decesso erano legate alla giovane età delle partorienti o per emorragia. La puerpera alle prime contrazioni si lavava le mani e si copriva il capo invocando Giunone Lucina. Intanto veniva spogliata e sistemata su un’apposita sedia da parto dell’ostetrica, forata sotto per far colare i liquidi e dotata di apposite maniglie per attaccarsi nella spinta. Le schiave portavano ampolle d’olio d’oliva, cataplasmi, spugne, coperte di lana grezza e versavano acqua calda nelle catinelle. Una schiava abbracciava da dietro lo schienale la partoriente, mentre l’ostetrica sedeva su un basso sgabello, ungendola d’olio d’oliva per rendere più elastica la pelle e facilitare il passaggio. Le schiave ponevano sul ventre mani riscaldate e panni bagnati di olio caldo sui genitali. Per sedare il dolore si usavano cataplasmi caldi. Le spugne asciugavano il sangue delle ferite e l’acqua calda per la pulizia dei genitali. Le coperte venivano usate per coprire le gambe della donna e le bende e il cuscino per fasciare e deporvi il neonato. Il parto cesareo era raro e veniva praticato con un gancio acuminato che estraeva il feto privilegiando la vita della donna su quella del nascituro. C’era anche chi, a tramandarlo è Giovenale, in preda alla più grande delle felicità decideva di far pubblicare la notizia, a incontrastabile prova della propria virilità. Il padre non poteva assistere al parto, perché di regola nella stanza dove avveniva potevano entrare solo le donne. Accanto alla futura mamma era l’obstetrix, la levatrice, coadiuvata da alcune ancelle. A seconda dei casi, poteva essere presente un medico. Dopo la nascita il figlio era presentato al padre che, con il significativo gesto di prenderlo in braccio, lo legittimava socialmente. Questo momento era importantissimo e dall’inequivocabile significato morale. Nove giorni dopo la nascita del bambino si celebra un rito di purificazione (detto lustratio) contro il maleficio. Il neonato viene portato attraverso la casa fino all'altare domestico, dove si celebrava un sacrificio agli dei protettori dei bambini seguito da un banchetto offerto a parenti e amici. Con questa cerimonia il figlio veniva ufficialmente riconosciuto dal padre che gli imponeva il nome. L'ampiezza del bacino delle donne, spesso giunte ancora impuberi alle nozze, influisce sull'esito del parto. Nelle famiglie agiate, su consiglio del medico Sorano, la nutrice o la madre fasciavano spalle e petto alle spose-bambine e lasciavano libere le anche per ottenere un bacino più ampio. Per le conseguenze negative del parto Cicerone vede morire sua figlia Tullia. La donna romana, specialmente quella di classe sociale più elevata, cominciò a rifiutare la prole a fine repubblica e ci fu una contrazione nelle nascite. Cicerone chiese addirittura di proibire il celibato. E Augusto, alla fine del primo secolo, constatata una forte contrazione nelle nascite, incentivava nozze e natalità e prometteva alle donne maritate la liberazione da ogni tipo di tutela alla morte del padre, purché siano portate a termine almeno tre gravidanze. Per contro, la donna che tra i 18 ed i 50 anni risultasse ancora nubile, non poteva ricevere alcuna eredità. Come conseguenza bisognava dunque tentare almeno tre gravidanze, altrimenti, in forza delle leggi augustee, ogni lascito ereditario finiva in mano ai parenti paterni o allo Stato e si restava per tutta la vita sotto l'amministrazione di un tutore. Limitare le nascite, specie nelle classi più elevate, diventò il principale obiettivo della ricca matrona che era riuscita a portare a termine le tre gravidanze. La matrona poteva fare anche uso di pozioni contraccettive ed abortive, che impiegavano ingredienti rischiosi come la ruta, l'ellèboro, l'artemisia (in epoca repubblicana s'ingerivano sostanze, anch'esse nocive alla salute, nella speranza di ottenere più facilmente la gravidanza). Se la matrona voleva abortire in segreto doveva fare attenzione perché, sin dall'epoca delle XII Tavole, la decisione sull'aborto spettava al futuro padre, che la poteva anche ripudiare per avergli sottratto il partum. Talvolta la donna moriva per effetto della pratica abortiva. Se ciò avveniva per un intervento chirurgico fallito, contro il medico c'era l'accusa di omicidio, se il decesso era dovuto ad una pozione l'accusa era di avvelenamento. In ogni caso l'aborto non era punito in sé, ma solo se procurava la morte della donna. Le classi superiori provvedevano a limitare le nascite anche con la continenza. La matrona che viveva nella continenza veniva ammirata ed approvata. La limitazione delle nascite dipese anche dal fatto che si faceva coincidere, sulla scia di Platone e Aristotele, la miseria con la sovrappopolazione. Il primo proponeva di non nutrire i bambini deboli o i figli di genitori troppo vecchi o malsani o di scarso valore morale. Non ammetteva il diritto di procreare prima dei 37 anni e dopo i 55 per gli uomini; non accettava più di un determinato numero di figli per famiglia, consigliava gli aborti e l'abbandono dei bambini deboli o deformi. Il secondo si era limitato a proporre il matrimonio in tarda età, la volontaria sterilità e la pratica abortiva. I poppatoi potevano avere delle forme curiose, simili a quelle di un giocattolo, per far sì che i bimbi si divertissero nel succhiare il latte. Alcuni venivano riempiti con dei sassolini e venivano utilizzati come sonagli. Con il termine "crepiindia" si indicavano i trastulli infantili, per lo più oggetti dalle svariate forme, che agitati producevano suoni in grado di distogliere il neonato dal pianto. Molto amato era il "tintinnibulum", un grazioso campanellino. Una volta cresciuti, diversi erano i giocattoli destinati ad allietare le serene ore dei bimbi. Le bambole, dette "pupae", erano naturalmente riservati alle femmine: alcune, molto belle, erano d’avorio e possedevano, tra abiti ed accessori, il corredo degno di una matrona. Altre, più modeste, fatte di pezza, erano destinate ai giochi delle bimbe meno abbienti. C’erano anche pupazzi raffiguranti animali, cavallucci di legno, trottole ed aquiloni. Pure i bambini di allora amavano il gioco della palla. Particolarmente adatta a loro era la "pila paganica", una tipologia più piccola e leggera che veniva senza sforzo lanciata con le mani. (Tratto da www.homolaicus.com/storia/antica/roma/donne_procreazione.htm http://www.archeojobs.com/blog/detail/la-donna-nellantica-roma-1oparte http://www.specchioromano.it/fondamentali/Lespigolature/2007/SETTEMBRE/Nascere%20nell%E2%80%99antica%20Roma.htm)1 punto
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Ciao, normalmente sono usati come sinonimo, sovente sulle descrizioni dei cataloghi d'asta "suona meglio" la ribattitura rispetto al salto di conio, ma di quest'ultimo si tratta, ossia il "rimbalzo" del conio colpito dal martello che imprimeva più volte il tondello. Non essendoci ancora la virola di contenimento, il tondello stesso era libero di muoversi e ruotare tra le due impronte e questo causava la sovrimpressione delle incisioni tanto da renderle più o meno pasticciate. A mio parere, una ribattitura vera e propria è la volontaria coniazione di una moneta su un tondello già coniato. Esempio classico nell'ambito papale sono le madonnine ribattute sui sampietrini di Pio VI, o le stesse madonnine sulle monete della caduta Repubblica Romana, che puoi vedere in queste schede del catalogo: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-RM1PG/3 In questi casi è ben visibile l'impronta precedente, tanto da rendere a volte leggibili le intere legende. Ciao, RCAMIL.1 punto
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Chissà se si potrà ritirare direttamente a Verona da Varesi ? Riflettendoci sopra un attimo ancora, io penso che un lavoro di questo tipo su questo periodo specifico per Milano, di cui si sentiva io credo veramente ll bisogno, possa fare un gran bene alla numismatica in genere, potrebbe aprire nuovi orizzonti, forse sopiti, forse poco conosciuti, far crescere nuove spinte di tipo collezionistico e di studio, quindi aprire una nuova strada per molti.....1 punto
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Con Filippo II a Milano non abbiamo solo le parpagliole con la Provvidenza, abbiamo anche il tipo col covone di spighe di grano. Se un giorno dovessimo fare sul forum una discussione sulle tematiche di Expo 2015, e consiglierei prima o poi di farlo, sul cibo, sull'alimentazione anche nella monetazione, in questo caso milanese, ecco questa ci entrerebbe alla grande. La monetazione per simbologie e varietà di Filippo II sappiamo essere molto varia, questa delle spighe di grano è indubbiamente particolare e ricorda anche famosi esempi della monetazione classica. Perché Filippo II introduce questo elemento non risulterebbe da fonti scritte, io penso però, che il covone di spighe possa richiamare la prosperità o la figura dell'Abbondanza. Probabilmente la raffigurazione è legata magari a un momento particolare economico, a un evento, certo il DONVM DEI in leggenda rafforza la simbologia del dono avuto, di un buon raccolto o la speranza di averlo comunque. La parpagliola era moneta del valore di soldi 2 e denari 6, moneta anche imitata dalla zecca di Passerano, difficile da trovare intanto e in buona conservazione ancora meno. Spesso tosata e con peso calante, la moneta che segue per la tipologia ha un buon modulo, buona leggibilità delle leggende, bella seconda me, la raffigurazione del covone di spighe di grano. PARPAGLIOLA, FILIPPO II, zecca Milano, 1593 Mistura, peso 2,12 gr., diametro 21 mm. D/ PHI REX HISP MED DVX , busto a destra con goletta con colletto ondulato R/ DONVM DEI 1593 ( piccola foglia ) , covone di spighe di grano, all'esergo MED con punto finale Rif. Crippa 44/A, MIR 329/1, CNI 196 - 198 Rarità sia per il Crippa che per il MIR R/2 Credo che sia giusto continuare, essendo su un forum, a proporre e divulgare monete, se particolari come questa meglio, raccontare storie numismatiche...., vediamo se ci sono commenti sia sulla moneta che sulla linea divulgativa numismatica per il forum anche in ottica futura.1 punto
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Album ricevuto stamattina ;) Di piccole dimensioni e molto pratico , ho provveduto a sistemarci la mia scambiolista ;) Grazie1 punto
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Per cominicare che anche questa discussione, come molte altre, per una miglior consultazione, accessibilità e divulgazione, è inserita nella discussione nelle importanti , " Archivio : una moneta, una storia " dove sono inseriti diversi contributi della sezione sviluppati nella stessa. http://www.lamoneta.it/topic/104416-archivio-una-moneta-una-storia/1 punto
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Da quanto ne so il problema esiste per le militari, pubblicitarie ricercate a tema (tipo Vespa, Lambretta, vari prodotti alimentari ecc.) e per quelle a firma di certi illustratori, ma basta un minimo di esperienza... il più delle volte sono facilmente riconoscibili. Per le paesaggistiche il problema è quasi assente, starei solo attento a quelle costosissime con immagini di stazioni ferroviarie animatissime con treni (sono collezionati da tanti appassionati a prescindere dal paese) ed a quelle fotografiche che riproducono eventi importati. Nel corso del tempo ne ho visto un paio "reincollate", in buona sostanza le cartoline si aprono delicatamente in due parti, un'immagine valida ed ambita (falsa, od una foto ritagliata da una rivista d'epoca, od una originale rovinata, ecc.) viene attaccata al verso di una cartolina viaggiata con tanto di messaggio e francobollo annullato, l'operazione viene effettuata utilizzando il retro di cartoline originali dell'epoca generiche e senza alcun interesse. Comunque ho avuto modo di vedere rimanenze a mazzette intere di cartoline degli anni 30, 40 e 50, intonse e senza traccia di umidità, anche se nuovissime la loro autenticità era inconfondibile, quel "sa di vecchio" c'era tutto, cosa non facile da aggiungere a delle riproduzioni.1 punto
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Capisco il disappunto che si potrebbe avere, ma si deve tenere in considerazione un fattore molto importante che fa da "collo di bottiglia" nella formulazione della valutazione: le foto. Come secondo fattore, c'è la soggettività interpretativa. La prima coppia di foto ha un'illuminazione omogenea, gradevole, ma non lascia trasparire il lustro. La freschezza si vede poco. Prendiamo il commento di @@cembruno5500 come cartina al tornasole visto che son tanti anni che le vede, ed uno "splendidino" sarebbe una valutazione equilibrata per quelle foto fornite (la prima coppia) La seconda e terza coppia di foto hanno molta più esposizione delle prime, ma sono molto contrastanti. Una coppia sembra avere una patina più presente e coprente, un'altra più delicata, ed un bilanciamento del bianco eseguito più correttamente, le altre risultano essere giallastre. Il lustro si intuisce che c'è, ma non è molto forte per un FdC 69, che dovrebbe essere un gradino sotto il top. Quarta coppia di foto, decisamente sono le migliori, i colori più naturali (persiste un tenue giallo ma non è troppo insistente), il lustro si vede, gradevole freschezza, ma sempre dalle foto, non darei una valutazione così alta (FdC 69, appunto, o, per dirla come si mangia, ottimo qFdC/FdC... conservazione già utopistica per questa tipologia, e Bruno può confermare ;) ). Non so se sono effetti della foto, ma all'altezza del taglio del collo, dello zigomo e dei capelli al D/, e della veste al R/, sembrerebbero perdere qualcosa in freschezza. Ripeto... dalle foto a me sembra dare questa impressione. L'ultima coppia di foto ha una tonalità molto fredda, i colori ne risentono, si vedono i buoni rilievi, ma non son solo questi che fanno la conservazione, specialmente su una moneta così particolare come questa. Morale: La moneta può essere indiscutibilmente di assoluto rilievo, ma se la presentiamo con foto che non rispecchiano la realtà, non dobbiamo avercela a male. Qui si valuta (nel limite della soggettività), quello che si vede. Posto un confronto con la mia. Foto scattata ai tempi che furono con il rottame di compatta digitale. Non la considero FdC (anche se tale era periziata, ma come sempre scrivo, non è la perizia che fa la conservazione ma il nostro giudizio). ma sembrerebbe (RIPETO: SEMBREREBBE) avere maggiore tono, ed infatti io la valuto un insolito qFdC, o qFDC/FDC. Piccolo indizio sulla reale conservazione potrebbe essere il prezzo pagato. Se in conservazione davvero inusuale, questa è una moneta che come minimo chiede 300 euro per essere acchiappata. Se non ci credete, provate ad informarvi a quanto è andato via un esemplare "bello", siglato da noto perito, venduto ultimamente. Nessuno regala niente... se la moneta è forte, è forte pure il prezzo, e molte volte è sempre la "cartina al tornasole"1 punto
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Ecco io direi, se siete d'accordo, di mantenere le tradizioni e di trovarci il sabato verso le 12 e 15/30 davanti allo stand di R - R, come punto d'incontro per chi va poi al pranzo dei lamonetiani alla Grotta Azzurra. Per chi non potesse venire e comunque sarà sabato 24 maggio a Verona, questa può essere anche l'occasione, il momento anche solo di un saluto, di darsi la mano, un momento di condivisione tra gli utenti del forum....anche per un solo momento saremo passati dal virtuale al reale, Mario1 punto
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Erano gli editori stessi delle cartoline che effettuavano questi fotomontaggi, oltre a rendere le immagini più interessanti si risparmiava un bel po'. Foto sotto per esempio: Una porzione di una mia cartolina originale (foto aerea panoramica del 1929). Negli anni '50, non avendo altre foto aeree diverse dalla precedente, l'editore ha pensato bene di aggiungere il ponte che era stato costruito nel 1935, rendendo così la cartolina più moderna, lucida ed in bianco e nero. Alla lente d'ingrandimento si nota bene che il ponte non poggia su nulla, ma è comunque molto particolare ed originale. Questa cartolina del 1952 non è un falso, contiene solo una falsa immagine :)1 punto
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Buona giornata e buon 25 Aprile In particolare agli Amici veneziani che, oggi, festeggiano San Marco. Durante la Serenissima, questo era un giorno speciale e di gran festa; piazza San Marco era tutta addobbata ed il popolo poteva accompagnare il doge che presenziava ad una processione alla quale partecipavano tutte le maggiori figure istituzionali, gli ambasciatori, i rappresentanti delle arti e dei mestieri, nonchè quelli delle scuole di carità insieme al patriarca ed al clero. Sempre in questo giorno, c'era l'usanza (che si rispetta anche oggi) per gli uomini, di regalare un bocciolo di rosa rossa alla propria madre o moglie, o fidanzata. E' il bocciolo di San Marco (bòcolo de San Marco). Auguri! luciano Non è un bocciolo......ma quanto bella è?1 punto
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Potrebbero stare per Reverenda Camera Apostolica. Guarda in http://www.artestori...ollettino/8.pdf apollonia1 punto
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