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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/22/14 in Risposte

  1. Rinnovo anch'io i complimenti al nostro Alberto Mosca per l'interessante articolo sul grosso di Treviso. Ma vorrei anche farli a Adriano Savio e a Roberto Ganganelli, direttori rispettivamente della Rivista Italiana di Numismatica e de Il Giornale della Numismatica, per la bella iniziativa di divulgare ad un vasto pubblico articoli che altrimenti sarebbero stati conosciuti solo dagli studiosi. Arka
    4 punti
  2. Spero vi piaccia quanto piace a me
    3 punti
  3. Guardate bene la scritta Drusilla e vi toglierete i dubbi :good: Saluti Babelone
    3 punti
  4. Possiedo una Caravella di 500-lire 1968 che ho comprato circa 20 anni fa. E ' stato bellissimo. E ' stato perfetto. Con la leggera nebbia viola di una patina, stabilendosi leggermente su di un forte gelo argento bianco—scioccato gli occhi con la sua perfezione forte allo stesso tempo esso li accarezzate con la sua complessità tranquilla. Ho guardato quella moneta e guardai quella moneta. E mi ricordo che cosa ho pensato: un momento nel tempo. E certo che è quello che era: "un momento nel tempo". Vita spesso ci separa dai nostri preferiti e quando—diversi anni più tardi—sono stato finalmente in grado di rivisitare il mio Caravel 1968, lei era cambiato considerevolmente. Lei era più scura, meno sottile, più ordinaria. Lei era ancora una bellezza, certo, ma era passato "quel momento". Chiunque abbia visto una moneta preferita cambiare il carattere con il passare degli anni conosce uno degli argomenti più convincenti per i detentori di moneta ermetico durevole che gli americani chiamano spesso "slabs:" la guerra infinita con il tempo. Tutte le argomentazioni che ho letto sopra in questo thread sono abbastanza vere; le lastre sono ingombrante e fare lastre tendono ad isolare la moneta dal collezionista ed ecc, ecc. Sono d'accordo con tutti loro. Ma... Credo che infine dipende dalla filosofia della persona della raccolta... Se estrazione godimento da monete è l'idea, allora io vado per i vassoi foderato di feltro aperti di un Gabinetto numismatico, ma se—però—conservazione delle monete è l'idea, allora io vado con lastre ermetici per preparare le mie monete per le loro battaglie con i secoli a venire. Mi mancano sicuro mio Caravella ‘68, almeno lei era in quel particolare momento del tempo. :) v. --------------------------------------------------------------- I own a 1968 500-lire Caravel that I bought about 20 years ago. It was beautiful. It was perfect. With the light violet mist of a patina, settling lightly upon a strong white silver frost—it shocked the eyes with its loud perfection at the same time it caressed them with its quiet intricacy. I looked at that coin and I looked at that coin. And I remember what I thought: a moment in time. And of course that is what it was: “a moment in time.” Life often separates us from our favorites, and when—several years later—I was finally able to revisit my 1968 Caravel, she had changed considerably. She was darker, less subtle, more routine. She was still a beauty, of course, but “that moment in time” had passed. Anyone who has seen a favorite coin change character with the passing of years knows one of the most compelling arguments for the durable airtight coin holders that Americans often call “slabs:” the endless war with Time. All the arguments I have read above in this thread are quite true; slabs are bulky, and slabs do tend to isolate the coin from the collector, and etc., etc. I agree with them all. But…. I guess it finally depends on a person’s philosophy of collecting…..if extracting enjoyment from coins is the idea, then I’m going for the open felt-lined trays of a coin-cabinet, but if—however—conservation of coins is the idea, then I’m going with airtight slabs to prep my coins for their battles with the coming centuries. I sure miss my ’68 Caravel, at least the way she was in that particular moment of time. :) v.
    3 punti
  5. @@altegiovanni@@acraf Scusami tu Alberto ,cosi pure Altegiovanni,, non volevo essere pignolo a non approfondire con maggiore chiarezza sul tetra di Region. Ieri era diverso per me, oggi ,poi ché la stessa Sincona ha dichiarato che il ritiro e solo per dubbi di autenticità ha dato conferma a quel che era la mia opinione e che non potevo da solo espormi tanto . O tentato di dare qualche accenno , ma si vede che non è stato sufficiente. Chiuso. Parliamo del perché i due tetra (Region e Akragas) sono falsi e non proprio pericolosi come qualcuno sostiene. Il tetra di Region e il secondo che compare , a distanza di 19 anni. Vendita NAC aprile 1995 . Casualmente si tratta dello stesso conio e dello stesso tipo di tondello (con codoli) che non si riscondra in nessun esemplare genuino , in questa 3° serie della fine de IV sec. Basta un po di attenzione alla ricerca delle imperfezioni , che sfuggono dalla copiatura da un prototipo tratto da un genuino . In questo caso i tetra genuini (parenti) sono : Divo 2013, Prospero 2012, Roma Num. 2012 ex NAC. Bordi senza codoli, il dritto segnato (A) un difetto del conio genuino , che si riproduce su tutti e tre i tetra genuini (tranne il Prospero per pochino) difetto che sui due falsi pur essendo (lo stesso conio , non c'è) Il rovescio piu facile la comprensione. Un perlinato che va dalle ore 10 alle ore 12 non perfettamente circolare ,cosa che per le zecche di allora non si potevano permettere. Cosa che nei tre genuini è perfettamente regolare. Sull'orecchio destro della maschera del leone evidente che il Nac segnato (C1) e conforme ai tre genuini. Che viene ricesellato il conio con allungamenti della peluria dell'orecchio. Qui mi fermo ,poiché potrei proseguire ,ma meglio non evidenziare tutti i difetti .
    3 punti
  6. Ho acquistato di recente uan 20ina di monete Egiziane in conservazioni miste e vari anni e vorrei condividere con voi le mie preferite tra quelle prese che in ordine sono: - 1/40 Qirsh 1876 (Hamid II) - 10 Pound 1955 - Ag.635 - 1/2 Milliemes 1938 (Farouk) - 2 Qirsh 1876 - Ag. 750 (Hamid II) P.s. Scusate, nel titolo ho invertito la "s" e la "i" :P
    2 punti
  7. @@nando12 scusa, ma l'usura dove la vedi? la debolezza che si nota sulla perlinatura è di conio, non è causato dalla circolazione
    2 punti
  8. ieri appena ho visto il catalogo, mi ha subito colpito il sesterzio in questione. Secondo me è un fuso. Non mi convincono i capelli, la corona e il nastro sono evanescenti. Il bordo sembra un pò limato.
    2 punti
  9. Andrebbero visti i bordi ma considerando quanto e' stata falsificata questa tipologia e l'evanescenza del ritratto e delle figure al rovescio....Direi che ho anch'io i dubbi di Altegiovanni. Non vedo poi grandi segni di coniatura, anzi noto le lettere affogare nella perlinatura nella parte bassa del dritto.
    2 punti
  10. Ragazzi volevo condividere con voi di questo bellissimo Forum queste mie nuove scoperte. Ieri stavo sistemando le monete spagnole e mi sono accorto che gli anni erano quasi tutti uguali e mi sembrava una cosa stranissima. Sono entrato sul canale e poi sul catalogo online e ho trovato la spiegazione della data all'interno della stellina. Mamma mia che spettacolo pero' porca miseria neanche con la lente riesco a vederlo. Solo sulle 50 pesetas con Franco sono riuscito a trovarne 2 con il 58 (raro). Pensare che queste monete me le sono comprate al chilo mi da una soddisfazione perché penso che chi le aveva prima non sapeva la storia della stellina e le ha considerate tutte uguali. Scusatemi per questa mia considerazione ma volevo condividere con voi questa mia scoperta , che per voi sara' ridicola ma per un neofita come me è spettacolare. Buona giornata a tutti. Christian
    1 punto
  11. Salute pensavo che il Mezzo Scudo di Filippo III coniato dalla Zecca di Messina con data 1612 non esistesse fin quando non l'ho visto pubblicato alla vendita n°76 della casa d'aste Numismatica Ars Classica dello scorso dicembre. Poi ho visto la vendita "Utriusque Siciliae" ,della casa d'aste Varesi,ed al lotto n°308 è presente un bel Mezzo Scudo 1612 messinese La moneta posta in asta dalla NAC ha le sigle del Maestro di Zecca DF A (Don Francesco Abate)mentre la moneta venduta all'asta Varesi ,appartenuta precedentemente alla collezione Spahr e classificata al n°17 ,ha le sigle I P(Giovanni Del Pozzo) La moneta che posto oggi appartiene a collezione privata ed è quella venduta dalla NAC lo scorso dicembre Ringrazio il possessore di questa moneta che mi ha dato la possibilità di toccare con mano questo fantastico nummo con rarità R2 e di verificare che effettivamente esiste il Mezzo Scudo 1612 di Filippo III Ho scattato delle superbe foto che valorizzano la bellezza della moneta che presenta una patina antica che l'abbelisce e la rende ancor più apprezzabile agli occhi di un appassionato di numismatica. Approfittando della cortesia del nuovo custode della moneta oltre a scattare le foto del Dritto e del Rovescio mi sono soffermato a scattare foto dei particolari è doverosa la classificazione: Mezzo Scudo:FILIPPO III(1598-1621)Zecca di Messina ,anno 1612,Argento gr.15,63 D/+PHILIPPVS III DEI GRATIA;busto corazzato volto a sinistra,con gorgiera R/+SICILIAE ET HIERVSA REX e data;nel camnpo croce con braccia che terminano con fiamme e ciascun braccio è sormontato da corona;nei quarti inferiori vi sono le sigle del Maestro di zecca(in questo caso DF A:Don Francesco Abate) Riferimenti:SPAHR 18;MIR 344/5 La moneta ha un grado di rarità R2 poichè monete con sigla DF A sono più rare di quelle con stessa data e stesso valore ma con sigle I P --Salutoni -odjob
    1 punto
  12. ha, capisco..... ciao :lol: ciao
    1 punto
  13. Aggiudicato alla base una moneta da Inasta 54 (lotto 750) che a parer mio ne vale almeno il doppio (forse anche di più), una grande fortuna per colui che dalla bella Puglia è stato in grado di riportare in patria una delle monete aragonesi più rare in assoluto. Il mezzo carlino di Ferdinando I d'Aragona è noto anche come "ermellino" per via dell'iconografia al rovescio legata all'animale simbolo dell'ordine cavalleresco istituito il 29 settembre 1465 da re Ferdinando I, l'esemplare in questione venne battuto a Lecce e riporta al rovescio la scritta LICI al posto delle pressochè onnipresenti sigle del maestro di zecca (rammento a tutti che il dritto è il lato con lo stemma). I miei complimenti al nuovo proprietario che ha saputo acquistare un pezzo da 90 di epoca rinascimentale ad un decimo delle cifre solitamente pagate per una moneta decimale in FDC. :good: :hi: :hi:
    1 punto
  14. Babelone rileggiti il post 16 se era cosi facile pronuncairsi perche non è stato fatto prima ? forse perché in fonod "non " era cosi facile (e giustamente perche non è sempre agevole pronunciarsi su foto) Occorre riconsocere che i falsi in questione non erano poi cosi banali..
    1 punto
  15. Finora non ho nessuna moneta del Regno cosidetto Napoleonide, ma vedendo questa vien voglia di iniziare subito :blum: Questa moneta è davvero stupenda, con rilievi alti e belli. Leggera patina molto gradevole. Come conservazione gli dò uno SPL pieno. Complimenti @@sulinus :hi: :clapping:
    1 punto
  16. il cerchio "strano" è patina a "bersaglio", si trova spesso in queste monete
    1 punto
  17. Questa pratica è iniziata nel 1946 ed utilizzata per 35 anni, sono interessate le monete da 50 centesimi di pesatas e superiori. La "data di serie" rappresenta la data in cui quel particolare tipo di moneta fu prodotta, è quella più evidente sulla moneta, la "data di conio" si trova all'interno della stella a sei punte e rappresenta l'anno in cui la moneta è stata coniata. Una qualsiasi modifica al disegno della moneta (anche piccolissima) fa reimpostare la "data di serie" all'anno contemporaneo in cui è avvenuta la modifica. Ad esempio: la classica cinque pesetas con Francisco Franco riporta sempre in evidenza il 1957, non sono mai state apportate modifiche, quindi nel corso del tempo è cambiata solo la "data di conio" (dal 1958 al 1975). I numeri dell'anno di conio sono posti in incuso, si utilizzano solo le ultime due cifre dell'anno ( es: "63" per il 1963 ), in alcune serie (tipo il 50 cent in alluminio 1966-75 e successive) un'altra stella contiene le prime due cifre dell'anno conio ("19") Nel 1982 è stata ritirata la data di progettazione e sulle monete spagnole si cominciò a visualizzare solo la data di conio, le ultime monete ad avere all'interno della stellina il (19) (82) furono quelle dedicate ai Mondiali di Calcio (0,50 - 1 - 2 - 5 - 25 - 50 pesetas). Il "perchè" è stata scelta questa pratica però non la conosco. ciao
    1 punto
  18. 1 punto
  19. Ciao Luca, per me la moneta è un bb-qspl nel complesso….. quello a ore 7 del dritto dovrebbe essere un colpetto se non erro….non riesco ad ingrandire la foto mi sembra di averla già vista qui sul forum…. :huh:
    1 punto
  20. L'editoriale di Ganganelli come sempre è interessante e pone un quesito che oggi più che mai è attuale, comunicare la numismatica. Pone tanti interrogativi sull'oggi e sul domani, per esempio serve una buona comunicazione anche in numismatica ? e se si che tipo di comunicazione, come, dove ? E tutti vogliono poi comunicare in numismatica ? La comunicazione in tutti i campi, numismatica compresa, è cambiata, cambia, cambierà ancora e quindi inevitabilmente con l'avvento della tecnologia, dei social, dei forum, dei siti, dei contributi digitali, degli e - book, tutti chi più, chi meno dovranno avere a che fare. L'impressione è che fermo restando l'importanza del contributo cartaceo comunque, l'evoluzione sia inarrestabile. Oggi un contributo come la catalogazione del CNI è digitalizzata e a disposizione di tutti, ma molto trovi ormai su internet, molti autori postano per tutti i loro contributi, è un nuovo modo di porsi e far conoscere ; c'è chi l'ha abbracciato subito, chi in parte, chi per nulla. E allora le frontiere che si aprono oggi sono varie, pensiamo alla comunicazione di un evento numismatico, come possa, se spinto e ben proposto, essere comunicato con successo per esempio su un forum come questo. Certamente ci deve essere la qualità, il tema o le tematiche devono interessare, i relatori attrarre, ma un evento oggi comunicato su un forum può essere divulgato in tempo reale e avere un grosso riscontro di consenso, come è capitato più volte anche qui. Resisterà l'ambito cartaceo per la comunicazione numismatica ? questo sembra trapelare dall'editoriale di Ganganelli.....certo molto è già cambiato e velocemente, la comunicazione non potrà fare a meno dei contributi tecnologici in prospettiva e tutti dovranno poi un po' adeguarsi. Pensiamo anche agli ambiti commerciali come siano cambiati rispetto ad anni fa......poi come in tutte le cose rimarranno sempre i pro e i contro, certo oggi per chi vuol ben comunicare e comunicare a molti, i nuovi strumenti tecnologici sono ormai ineludibili o quasi......
    1 punto
  21. Scusate il ritardo, vi allego lo scanner del catalogo........è di più facile lettura. Ciao doc01612220140522113429.pdf doc01612320140522113448.pdf doc01612420140522113518.pdf doc01612520140522113535.pdf
    1 punto
  22. ecco il.. cardo :-) in ingrandimento possibile qui: http://www.friziodesign.it/coins18.html :-)
    1 punto
  23. Mi piace molto e mi piacciono moltissimo le 2 Italiane!! :wub:
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  24. la moneta (a mio parere) è un denaro di Corrado I° per Regno di Sicilia 1250/1254 purtroppo la moneta è rovinata in un punto determinante per identificare appieno la sigla conunque al D/ si legge CONRADUS - Croce patente entro cerchio lineare R/ - mi sembra RX - IERL ET SICIL penso possa essere questo http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CR1/3
    1 punto
  25. Grazie Enrico @@vitellio per il Tuo prezioso parere, già che vi siano delle probabilità, confermate da Te e gionnysicily, che possa essere Giovanni mi conforta.Saluti Eliodoro Sent from my GT-I8190N using Lamoneta.it Forum mobile app
    1 punto
  26. Caro @@eliodoro concordo con Gionnysicily quando dice che il nummetto ha bisogno di una pulizia che lo renda maggiormente leggibile, o almeno bisognerebbe osservare attentamente nella zona del mento se la barba esiste o meno, cosa che puoi fare solo tu dal vivo, le foto difiicilmente possono rendere sufficientemente la situazione, soprattutto se la barba è solo accennata e consunta. Comunque sia non scarterei di certo la possibilità che sia Giovanni, anzi come ha mostrato Gionny ci sono delle congruenze. Magari bisognerebbe trovare un esemplare con al R/ la Victoria, cosa non facile, per effettuare altri paragoni. Mi riprometto, quando avrò più tempo, di tornare sulla questione per aiutarti a trovare una risposta certa, anche se non sarà facile arrivarci. Cordialmente, Enrico
    1 punto
  27. Ciao @@vespa.76, il sesterzio da Te postato è classificato al RIC II 383 e Cohen 593 ( Se il rovescio riporta TR P COS II P.P.) con la scritta al diritto uguale a quella presente sulla Tua moneta. L'iscrizione è indicata dal RIC come B1. Se il rovescio riporta invece TRP COS II è iI Ric 391 Cohen 611. Sono coniazioni senatoriali relative agli anni 98 - 99 d.c. - COS II Saluti Eliodoro
    1 punto
  28. Io voglio l' Augustus Imp. 2° vers.!:clapping:
    1 punto
  29. RRC 245/1 ( http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G259/1 ) Il monetiere M. Marcius, alla ricerca di un consenso popolare, ricorda l’operato del suo antenato Mn. Marcius, che in qualità di edile della plebe fece ottenere alla plebe il grano a prezzo politico.
    1 punto
  30. Eccola: http://en.numista.com/catalogue/pieces791.html
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  31. @@acraf Alberto basta guardare bene la nike,l'auriga ed anche le orecchie della lepre per rendersi conto di come è la moneta.......... e il codolo serve a mascherare la tecnica Saluti Babelone
    1 punto
  32. Il mito di Ero e Leandro anche su un bronzo di Caracalla TROAS, Abydus. Caracalla. AD 198-217. Æ 38mm (26.29 g, 6h). Struck AD 215-217. AV K M AVPH ANTWNEINO C, laureate, draped, and cuirassed bust right / ABVDHNWN above, HPW downward to right, LAIANDPOC in exergue, Leander swimming right across Hellespont toward tower containing Hero standing left, who holds a lighted lamp in extended right hand; to left, sheathed sword set on rock outcropping; above, Eros flying right, holding wedding torch. M. Price, “Greek Imperial Coins,” NC (1971), p. 129 and note 4; BMC p. 7 note; SNG München -; SNG von Aulock -; SNG Copenhagen -; Mionnet II 58. EF, black-brown patina with some green and lighter brown overones, hairline flan crack. Extremely rare. Rispetto a quello di Settimio Severo questo contiene in più la raffigurazione a sinistra di una spada inguainata deposta su una roccia emergente. apollonia
    1 punto
  33. si grazie l'avevo vista dopo questa altra variante,che anche se non mi da monete rare ,mi da comunque la soddisfazione di scoprire sempre cose nuove :D grazie a tutti e alla numismatica
    1 punto
  34. Collezionare esclusivamente medaglie borboniche, perché non si può fare in modo diverso, non è roba da pivelli. Bisogna studiare parecchio ed avere buona dimestichezza con molte cose. Non ci si inventa dall'oggi al domani, ed è proprio questo che scoraggia molte persone che si sganciano dal collezionare altri settori per passare a questo. Molti comprano uno o due pezzi affascinati dall'euforia dell'oggetto d'arte, poi diventano più realistici e si fermano. La componente "due aste di seguito" secondo me c'entra poco, c'erano cose per tutti i livelli di collezionismo e le aste erano online in contemporanea, chi voleva poteva scegliere. Di sicuro penso che si continui a prediligere pezzi comuni e grossi moduli (la fetta di mercato fatta da chi si accosta da poco ma non solo) alle medaglie davvero rare. I prezzi sono quelli che sono, ma solo chi studia comprende davvero l'importanza e la rarità di ogni singolo pezzo. Non è solo questione di passaggi d'asta. Poi a me se scendono mi fanno solo un piacere :P
    1 punto
  35. Cristian il discorso e' che se le togli per bene con acqua e panno in microfibra-preferibilmente-il problema lo argini e probabilmente nessuno ti accorgera' che non e' fdc anche perche'-se l'impronta non si vede piu'-in realta' e' fdc.Ovviamente se le pulisci male o se non la fai subito ecco che si presenta il problema proprio come hai detto te.No,non li usano proprio i guanti essendo monete da poco per loro(che poi non e' sempre vero che sono da poco ma per loro e' cosi).
    1 punto
  36. Bello stemma. Stile fine XIV-inizioXV secolo. Probabilmente originale: il bordo "composito" della lastra l'ho già visto in altre lapidi venete e veneziane del periodo. Peccato per la spaccatura che attraversa lo stemma, e ancor più per il foro nella parte inferiore destra (la sinistra per noi che guardiamo). Ma la figura resta ben leggibile, grazie al manico che si è salvato: si tratta di una graticola. Come quella di San Lorenzo, per capirci.
    1 punto
  37. La medaglia di Doria Livia Carafa e la 1848 del Papa a Gaeta secondo me sono stati due super affari per chi le ha prese ; la prima a parer mio è una medaglia di straordinaria bellezza ed è migliore di splendida (almeno dalle immagini), la seconda è comune ma in uno stato di conservazione praticamente al top. Ferrovia Napoli Portici molto rara ma la conservazione lasciava un po' a desiderare
    1 punto
  38. Salute ho avuto l'opportunità di fotografare anche questo mezzo Scudo di Filippo III coniato dalla Zecca di MESSINA nel 1612 la particolarità sostanziale che differisce da quello precedentemente postato da me sono le iniziali del maestro di Zecca I.P. (Giovanni del Pozzo) Riferimenti:SPAHR 17 --Salutoni -odjob
    1 punto
  39. Ho appena parlato con Elena la ragazza che ci serve ai tavoli di solito, ho prenotato per 17 persone, pregandola di lasciare spazio per aggiungere eventuali tavoli per aggiunte di amici all'ultimo minuto. Come riferimento ho indicato Mario Dabbene :D (ho avuto un vuoto di memoria per il tuo cognome Mario, mi dispiace, l'ho ricordato subito dopo... :lol: :lol: ), dicendo che chiamerà verso le 12,00 per dare il numero esatto delle persone presenti al Pranzo, se poi si aggiungerà qualcun'altro non ci saranno problemi. Il Menù, che ora vi posto, vi da 2 possibilità di scelta, come al solito, compresi saranno acqua e vino della casa. Il tutto vi costerà 13,00 € a persona. Tortellini alla panna - Penne alla Cubana Cotoletta alla Milanese - Scaloppina Patate ed insalata al tavolo in fiamminga. Buon appetito a tutti, Giò :)
    1 punto
  40. A mio parere un qBB...moneta che ha svolto ampiamente il proprio dovere!
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  41. Diciamo che hai fatto un'affare. Io la vedo più che buona, direi BB.
    1 punto
  42. Buona serata Complimenti al dott.Michele Chimienti per il godibilissimo racconto su "Monete false e falsari a Bologna". Anche i falsi fanno parte del "nostro mondo"; non parlo ovviamente di quelli coniati per fare male ai collezionisti e appassionati, ma dei falsi coevi; chi li rifugge come la peste, chi li colleziona... ma è sempre interessante conoscere le vicende storiche che riguardano i falsari. Complimenti anche al dott.Alberto Mosca; ho l'opportunità di farglieli attraverso il forum, visto che non ho potuto farglieli dopo aver letto la RIN. Beh, che dire? A volte succede che un mistero che dura da tanto tempo venga svelato grazie a quella strana alchimia che vede un mix di cultura, non esclusivamente numismatica, sapienza, passione e perché no, anche occhio e intuizione. In questa occasione l'alchimia ha dato buoni frutti. Saluti luciano
    1 punto
  43. Dico la mia riguardo all' ultima Inasta : il motivo che le medaglie sono rimaste per lo più invendute non è né che le medaglie erano comuni (capisco che il paragone con le monete è un po' forzato, ma con questo ragionamento non dovrebbero più vendersi il 90% delle monete del regno d' Italia!), né che erano sovrastimate come basi d' asta (le basi a parte qualche eccezione erano in linea con il "presunto valore di mercato") né che le conservazioni fossero basse (anzi, erano mediamente medio/alte). Il motivo è secondo me da ricercare nello scarsissimo numero di NUOVI collezionisti rispetto ai quali medaglie "comuni" come queste sarebbero state certamente molto appetibili! Andrei anche cauto con il dire che si tratta di medaglie comuni (giusto per fare un esempio, la 2 lire del 1914 è comune, ne trovi a vagonate in fdc assoluto ovunque vai) ; se un collezionista tra un mesetto volesse acquistare la medaglia "Per il Concilio Provinciale Palermitano" (giusto per dirne una) non credo che la troverebbe con estrema facilità! Altri motivi (di secondaria importanza) della débâcle sono : momento economico per niente florido ; troppe troppe aste, ragion per cui Inasta che si posiziona cronologicamente più o meno dopo tutte le altre certamente ne risente! Spero vivamente che si tratti di un caso isolato ; spero vivamente che una nuova folta ciurma di collezionisti possa appassionarsi e cimentarsi nella medaglistica napoletana, per bellezza e storia non seconda a nessuna!
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  44. Penso che cazorsi voglia prencerci per.... :moon: Caro cazorsi, noi NON siamo qui per farci prendere per :moon: dall'ultimo arrivato..... saluti TIBERIVS
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  45. Bielorussia 20 Rubli del 2012 in argento - applicazioni in oro e cristalli
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  46. Grazie Borgho : non avevo pensato ad una medaglia devozionale.....!
    1 punto
  47. povero @@pottone1991....e pensare che si era schierato per primo in difesa dell' altissima conservazione di questa moneta!
    1 punto
  48. la Gioconda fu portata da Leonardo stesso in Francia e lì è sempre legittimamente stata
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  49. Più che foto a luce calda, direi, a luci rosse. ahahahah :rofl:
    1 punto
  50. Addendum per Corbiniano La storia dello stemma di Aruba apre la pagina del sito http://www.visitaruba.com/about-aruba/general-aruba-facts/coat-of-arms/ che descrive le caratteristiche dell’isola. Occupata dagli Olandesi nel 1636, Aruba fece parte delle Antille olandesi fino al 1986 e in seguito confermò la sua fedeltà e appartenenza al Regno dei Paesi Bassi. La moneta corrente è il fiorino (fiorino arubano) e questo spiega la presenza del classico simbolo della Reale Zecca dei Paesi Bassi KNM (Koninklijke Nederlandse Munt) con sede a Utrecht in Olanda, un caduceo alato a destra della A e sull’altra faccia del gettone al post # 27. Dal 1815 questo segno è presente su tutte le monete nazionali dei Paesi Bassi e anche su quelle coniate dalla stessa zecca per altri stati tra cui il Lussemburgo, Suriname, Aruba, Antille olandesi, Slovenia. Il motivo dell’adozione del caduceo come segno della Zecca di Utrecht può esser dovuto secondo me alla storia della città, sede di unificazione di province e di stipulazione di trattati preliminari alla pace, e al significato generale di pace e di concordia del bastone alato che Mercurio ebbe in dono da Apollo. apollonia
    1 punto
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