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    francesco77

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/13/14 in Risposte

  1. Chiedo venia a tutti se durante le discussioni vi sono state alcune frecciatine da ambo le parti che hanno distolto l'attenzione dalla vera motivazione che mi ha spinto ad aprire la discussione e la pubblicazione di alcune monete che ha rafforzato le basi delle mie perplessità sull'effettiva coniazione di monete senza sigle a Lanciano. In accordo con @@Rapax riapro la discussione ed invito lo staff a sorvegliare il regolare avanzamento dei commenti. Andiamo avanti. Come già anticipato ho reperito in archivio molte altre prove a suffragio di quanto scritto, analizzando altre monete napoletane di Filippo II, Filippo III e Filippo IV in archivio ho riscontrato moltissime coincidenze riguardo l'accoppiamento di conii di dritti e rovesci di monete con e senza sigle, il tutto per dimostrare con prove certe, anche se oramai non ce ne sarebbe più bisogno, che il rarissimo tarì postato nell'intervento 1 di questa discussione non è un caso isolato e che tutto il discorso va ben oltre il semplice accoppiamento di conii, desidero per tanto affrontare il tema dell'utilizzo dei punzoni di queste monete con chiunque vorrà interagire. In poche parole le immagini che mostrerò di seguito e nel corso dei prossimi mesi dimostreranno inequivocabilmente che a Napoli vennero coniate monete con sigle e senza sigle e che le motivazioni della mancanza delle stesse in un conio non sono ricercare in un'altra zecca. Assodato per mezzo di prove fotografiche che i tarì postati nell'intervento 1 vennero battuti nella stessa officina monetaria con l'utilizzo dello stesso rovescio faccio notare come anche i punzoni adoperati per la loro coniazione siano gli stessi adoperati per altri tarì nonostante i conii fossero differenti e prodotti in periodi differenti, in poche parole ci troviamo di fronte allo stesso artista incisore che utilizzò le stesse attrezzature in un determinato arco di tempo. Ecco due tarì di Filippo III classificati per l'esattezza in Pannuti Riccio 10 e 10A, il primo senza sigle e l'altro senza sigle, non voglio dilungarmi troppo onde evitare di tediarvi, per tanto ho ritenuto opportuno semplificare il confronto collocando alcuni indicatori sui punti in comune con tutti gli altri tarì aventi stesso/simile dritto (testa a sinistra). Chi ha seguito alcune discussioni sul tema della produzione dei conii e dei punzoni (magari qualcuno di voi potrebbe riesumare qualcuna di queste) avrà anche letto che il punzone raffigurava sempre un'effigie abbozzata ed approssimativa, tale punzone (con una tempera differente da quella utilizzata per la fusione del conio) veniva poi pressato sul conio definitivo (ma prima bisognava stemperare quest'ultimo), l'artista incisore provvedeva poi a rifinire ogni dettaglio ed elemento decorativo delle figure ed in particolar modo dell'effigie. Nei secoli scorsi c'è stata un'evoluzione tecnologica riguardante tali operazioni ma il concetto è stato sempre lo stesso, la manualità e l'originalità di certe operazioni di incisione erano maggiormente accentuate nel periodo antecedente al perfezionamento della zecca di Napoli (1683), per non parlare poi della costruzione dei caratteri delle leggende in epoca rinascimentale dove non esistevano caratteri completi ma scomposti, in quel caso l'incisore incontrava più difficoltà nella punzonatura dei caratteri che nell'effigie. Nonostante queste due monete siano state battute da due conii differenti risulta palese con un breve confronto visivo come le due effigi furono opera dello stesso incisore che li incise in un arco di tempo praticamente breve (un conio senza sigle ed uno con sigle), gli elementi decorativi e la capigliatura coincidono perfettamente, ciò significa: stessi punzoni, stesse attrezzature, stesso incisore, stessa officina monetaria …........... e a comprovare ciò desidero far notare che lo stesso incisore di questi due ultimi tarì è lo stesso dei due tarì napoletani con cornucopie indagati nel post 1. Tutto coincide e tutto è in stretto collegamento tra loro: persone, luoghi e attrezzature. Ultima e definitiva prova: il punzone dell'effigie è lo stesso in tutti i tarì illustrati in questa discussione per via del segno sotto il mento del re consistente in un doppio bordo (cfr. punto indicato).
    4 punti
  2. Continuiamo con l'ultimo cavallo...questo è con le lettere C ed A in monogramma e, come gli altri, anche questo è abbastanza raro :)
    4 punti
  3. E' un invito cui non posso sottrarmi. ;) Ti serve altro? :P
    3 punti
  4. Ti ringrazio di cuore per il gentile consiglio, sono un umile studioso ed appassionato, con tutti i difetti che un essere umano può avere (compresi i refusi), un numismatico non di professione e che fa nella vita tutt'altro lavoro, che si diletta a colloquiare con la gente tra i convegni, messaggi, forum e quant'altro, non vivo economicamente di numismatica perchè non vendo libri né monete, quelle poche pubblicazioni a firma del sottoscritto le regalo, scrivo qualche articolo e aggiorno cataloghi ma non percepisco un solo euro dagli editori, piuttosto mi faccio donare un po' di copie per farne dono ad amici e parenti. In poche parole non ho bisogno di palcoscenici perchè non sono un attore, sono quello che la gente vede.
    3 punti
  5. Oggi 13 giugno 2014 ricorre il 215° anniversario della fine della Repubblica Napoletana, qui di seguito alcune immagini di monete (Asta Varesi 42 Civitas Neapolis del novembre 2003) in ricordo dello storico avvenimento.
    2 punti
  6. Ravviviamo questa interessante discussione, parliamo ancora di Napoli, la zecca che per tipologia fu l'esempio indiscusso della creatività Numismatica del periodo. Ducato 1622, AR 29,58 g. PHILIPPVS IIII DEI GRA Busto radiato e corazzato a d., con drappeggio sulla spalla s. e testa di Medusa sulla lorica; dietro, MC /C (Michele Cavo, maestro di zecca 1626-1630 e Francesco Antonio di Costanzo, maestro di prova 1621-1623) e sotto, nel giro, 1622 +. Rv. HISP VTIRIVSQ ( sic! ) REX Stemma coronato. Pannuti-Riccio 14. MIR 239. Filippo IV a soli sedici anni si trovò ad essere il sovrano di domini immensi per estensione e popolazione, purtroppo il suo carattere rispecchiava l'indecisa personalità paterna. Dimostrò abulia nella condotta degli affari di Stato e travagliato dagli intrighi di corte delegò pienamente il potere al Duca di Olivares fino al 1643 e poi a don Luigi de Haro. Filippo IV sposò in prime nozze la figlia del re di Francia Enrico IV, Elisabetta di Borbone e nel 1649, in seconde nozze, Anna Maria d’Austria, figlia di Ferdinando III, poi madre dell' infante principe Carlo. Il suo regno fu segnato da cruente guerre e cocenti sconfitte tra cui vale la pena ricordare quelle che portarono all’ indipendenza del Portogallo nel 1640 e a quella, dopo la pace di Westfalia del 1648, delle Province Unite. Le continue vessazione che oppressero i napoletani durante questo regno culminarono nel 1647 con la rivolta capeggiata da Masaniello. La vera causa di questa rivoluzione non fu, come comunemente accettato, l’introduzione della nuova gabella sulla frutta, ma la cattiva situazione della moneta circolante che, continuamente adulterata nel titolo e nel peso dalle autorità spagnole, veniva immessa in circolazione ma non accettata per il pagamento delle imposte, che venivano riscosse in ragione del peso e non dell’impronta. Va specificato che la moneta realmente circolante a Napoli era: per il popolo quasi esclusivamente il mezzo carlino (zanetta) e per la borghesia il carlino e il doppio carlino, infatti l’unica emissione di questo regno dello scudo in buon argento è quella del 1622, conosciuta in pochissimi esemplari e che ci fa pensare a una coniazione limitatissima.
    2 punti
  7. Doge già presente Marcantonio Giustinian, ma la posto perchè a me piace moltissimo con questa veduta di Venezia. Fonte asta Gerhard Hirsch Nachfolger 8 maggio 2007
    2 punti
  8. Ciao A Tutti finalmente (dopo soli 6 anni) è stato archiviato anche il secondo procedimento nei miei confronti ed è stata disposta la restituzione del materiale sequestrato che andrò a ritirare giovedì prossimo presso il tribunale di Reggio Emilia ,lo comunico agli amici del forum con estremo piacere , visto che comunicai a suo tempo il sequestro in una discussione che purtroppo non sono riuscito a ritrovare. Un Augurio e Un Abbraccio a tutti coloro che ,come me, sono stati coinvolti in questo genere di dolorose operazioni! Ed un consiglio a tutti gli appassionati di Numismatica , Antica e Moderna, conservate sempre le ricevute,gli scontrini , le fatture o le dichiarazioni di cessione tra privati, è vero non servono a nulla nel momento del sequestro, ma vi fanno vincere e ottenere la restituzione del materiale, sarebbe chiedere troppo in tempi più umani , ma tutti conosciamo la proverbiale lentezza della giustizia italiana! Un Saluto Massimo
    1 punto
  9. Nel 1973 il prezzo del rame era aumentato di molto e una moneta da 1 centesimo di dollaro USA era arrivata ad avere un valore intrinseco quasi pari al facciale, riducendo di molto il profitto della zecca. Di conseguenza, come spesso avviene in questi casi, si era deciso di cambiarne la composizione metallica in un materiale più economico. Si era deciso per l’uso di alluminio: i nuovi penny avrebbero avuto lo stesso disegno e le stesse dimensioni di quelli in rame, ma colore diverso e peso molto inferiore (0.937g invece che 3,11g). Oltre un milione e mezzo di queste nuove monete furono battute nella zecca di Philadelphia con millesimo 1974, in quanto sarebbero dovute entrare in circolazione l’anno successivo. Alcune decine di pezzi furono tuttavia distribuiti in regalo ai membri del Congresso degli Stati Uniti d’America come omaggio. Tuttavia la decisione di coniare i penny in alluminio suscitò non poche polemiche: i produttori di rame temevano di vedersi ridurre la domanda di questo materiale e quindi i loro profitti, i gestori dei distributori automatici si lamentavano per i costi necessari a modificare i loro meccanismi affinché accettassero le nuove monete e i medici sostenevano che l’alluminio è invisibile ai raggi X causando difficoltà in caso in cui un bambino avesse ingerito un penny. Inoltre nei mesi successivi il prezzo del rame riprese a scendere, rendendo conveniente continuare a coniare i penny in rame, cosa che continuò, come molti probabilmente sanno, fino al successivo aumento del prezzo del rame avvenuto nel 1982, anno a partire dal quale i penny vengono coniati in zinco e solo rivestiti da un sottile strato di rame. Pertanto alla zecca di Philadelphia furono rifuse tutte le monete coniate e fu richiesto ai membri del Congresso di riconsegnare quelle che avevano ricevuto in omaggio. Tuttavia non tutti obbedirono, probabilmente dicendo che le avevano perse e alla fine 12-14 pezzi mancarono all’appello. Un pezzo fu donato al celebre museo Smithsonian di Washington DC, in cui fa bella mostra nella Collezione Numismatica Nazionale, insieme ad altri celebri pezzi di enorme rarità, tra cui il dollaro del 1804, il Liberty Nickel del 1913 e la Double Eagle del 1933.
    1 punto
  10. un mio disegno nel cassetto.. :-) http://www.friziodesign.it/coins/soccer-2014.png http://www.friziodesign.it/coins19.html :-)
    1 punto
  11. La discussione è interessante e l'argomento rilevante. Peccato che manchi il parere competente di chi si occupa di metallurgia. Direi che per il Ducato (e, verosimilmente, per gli Antiquiores) vale la pena riportare quanto riferito nello Stahl (La Zecca di Venezia nell'età medioevale, Veltro Editrice, Roma, 2008 p.496): " non adoperabili dovevano essere distrutti, e gli altri raschiati fino alla cancellazione totale di lettere o immagini e poi dati all'intagliatore perché li lavorasse di nuovo. Questo procedimento di reincisione dei conii consumati, potrebbe spiegare i segni di lima che appaiono sul campo di molti esemplari ben conservati di monete veneziane di tutti i tagli nel medioevo, una caratteristica che non si riscontra comunemente nei prodotti di altre zecche italiane." Ovviamente anche questo è un parere (che condivido appieno), ma basato su prove testimoniali. Per quanto riguarda le microbolle, allego la foto già presentata con l'aggiunta di alcune frecce bianche che ne evidenziano alcune. Mi sono chiesto spesso anch'io come si formino, ovviamente anche per distinguere esemplari autentici dai falsi (per microfusione). Si parla di conio arrugginito, ed è probabilmente possibile anche dopo la sua raschiatura e reincisione (come sottolineato da 417sonia). Dò per scontato che si tratti di conii di ferro temprati e, verosimilmente, che in essi si siano formate delle caveole in rapporto alle impurità del metallo (non tanto o non solo ossidazioni) estruse nel corso della vita del conio. Esse si trovano sotto il livello del campo (con striature) e pertanto si innalzano al di sopra nella moneta. Sempreché non si tratti di falso (ma la moneta va valutata nel suo complesso, e non mi sembra il caso dell'esemplare presentato) ottenuto per coniazione da conii microfusi! Un'ultima considerazione, ma mi sembra banale: il sistema della lima per portare a peso i tondelli è stato ampiamente utilizzato in epoca relativamente tarda (Settecento e Ottocento), ed è quanto evidenziato dai graffi di conio (che sono in "minus" nella moneta rispetto alla rigatura di cui stiamo qui discutendo "in plus"): tuttavia non credo sia mai stato usato per le monete veneziane.
    1 punto
  12. Valore purtroppo piccolino.... si trovano frequentemente nelle ciotole, la prima si trova spesso da 50 cent ad un euro, la seconda da 20 cent a 50 cent, la terza non è una moneta.
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  13. Buona serata Non necessariamente, se il conio veniva raspato, poi doveva essere nuovamente inciso per svolgere la sua funzione; una volta preparato e pronto all'uso, poteva avvenire quello che con certezza non abbiamo ancora identificato..... Il fatto che ci possano essere bolle anche sulle immagini, indica, a mio parere, che si sono formate successivamente alla preparazione dei coni luciano
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  14. non credo perchè la botte di vino è già vuota..... :rofl:
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  15. Non capisco cosa intendi: non ho mai sostenuto assurdità totali come che le nazioni "non esistono" o "esistono solo per fondersi"... Semplicemente dico che far finta di non vedere i problemi non serve a niente. D'interessi convergenti con diversi paesi europei ne abbiamo parecchi, primo fra tutti quello a non rimanere (tutti quanti) un'accozzaglia di staterelli che poco e niente contano nel mondo, non so se mi sono spiegato. Qui non è questione di "interessi nazionali": puoi fare tutti gli interessi nazionali che vuoi ma sempre della stessa statura geopolitica rispetto agli altri rimarrai. Ed è proprio questa mania di voler perseguire a tutti i costi i supposti interessi nazionali a scapito degli altri invece di pensare anche agli altrettanto concreti interessi comuni che ci ha sempre reso divisi e deboli, alla mercè dei potenti di turno. Ognuno nel suo orticello a pensare per sè e i forti/grandi (USA, Russia, Cina, India... e via) sempre più forti hanno sempre più spazio per loro mentre noi (europei) ci accapigliamo come dementi fra noi. Noi (italiani) non siamo affatto una "provincia", perchè in UE - forse questo concetto non è ancora chiaro - a comandare non è l'entità astratta "burocrati stranieri" ma sono i capi di governo dei suoi stati. Va da sè che se uno stato è debole (per colpa di chi? di non meglio precisati babau o per colpa della corruzione, della criminalità, degli sprechi?) è inevitabile che subisca l'influenza di quelli più forti/grandi... e di che ci stupiamo? Di cosa ci lamentiamo? Il sistema nazionalista è proprio questo: ognuno per sè a difendere i suoi "interessi" a scapito degli altri. A te va bene così? A me non va bene.
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  16. Chiedo venia, ho ricontrollato; è vero il Gigante non la porta 100 euro, ricordavo male io! certo che con 250/280 ci si compra un q.SPL oggi, quindi un BB sui 150/200 ed un MB andrei sui 120 al massimo. Questa moneta è quasi introvabile SOLO IN FDC, dal q.FDC a scendere la trovi aprendo il portafoglio. Non è proibitiva come l'anno V o lo scudo del '14, io personalmente la consiglio almeno in BB; meglio se SPL
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  17. Grazie ragazzi di vero cuore :D
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  18. Purtroppo abbiamo ricevuto numerose segnalazioni proprio in merito ai "semplici battibecchi", che evidentemente per alcuni risultano piuttosto fastidiosi e fuori luogo. Se c'è la volontà di continuare concentrandosi SOLO ED ESCLUSIVAMENTE SUI CONTENUTI, mettendo da parte i diverbi di tipo personale e le relative frasi sarcastiche la discussione potrà proseguire, in caso contrario la discussione resterà chiusa.
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  19. Vado Off Topic ma mi tocca fare gli auguri di pronta ripresa all' amico Daniele , promettente numismatico ma ormai ex calciatore :offtopic:
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  20. A questo punto, in termini di contenuti, non c'è altro da aggiungere. Abbiamo monitorato la discussione fin dall'inizio ed oggettivamente i toni utilizzati sono stati da scontro e non da confronto. Trasformare un interessante dibattito in una guerra non giova a nessuno, ci auguriamo vivamente che questo non accada più.
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  21. Esatto Elio! :good: Questo perchè lo stemma civico di Amatrice, nonostante sia simile a quello di Capua ha alcuni elementi sovrastanti la croce. Capua invece ha una croce leggermente differente. Ecco una rara medaglia ottocentesca con stemma civico capuano, in ambito scolastico potrebbe rientrare nella ricerca del nostro piccolo-grande Gaetano @ .
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  22. Medaglia in bronzo 1799 diametro 48 mm coniata per il Re Ferdinando IV ristabilito sul trono dopo la sconfitta della Repubblica Napoletana (opus: Conrad Heinrich Kuchler). Al dr./ FERDINAN.IV D:G.SICILIAR.ET HIE.REX. Busto corazzato del Re a destra, sotto il busto, C.H.K. (Corrad Heinrich Kuchler; medaglista di origine fiamminga ). Al rov./ PER MEZZO DELLA DIVINA PROVVIDENZA DELLE / DI LUI VIRTU DELLA FEDE & ENERGIA DEL SUO POPOLO / DEL VALORE DE’ SUOI ALLEATI ED IN / PARTICOLARE GL’INGLESI GLORIOSTE / RISTABILITO SUL TRONO. / LI 10.LUGLIO.1799. In basso a destra, K. Veduta di Napoli con Castel Sant’Elmo; nella rada vascello inglese. In primo piano due gruppi di persone, sulla sinistra le milizie della Santa Fede capitanate dal Cardinale Ruffo, inseguono i giacobini in fuga verso destra. In alto al centro una vittoria alata che dà fiato ad una tromba e sorregge un medaglione col ritratto dell’Ammiraglio Nelson. Intorno al ritratto la leggenda: HOR.NELSON DUCA BRONTI. (Ricciardi 59. British Historical Medals 479. D’Auria 61)
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  23. e io dico a trovarne BB+ con seno e ventre così ben definiti! i capelli soffrono su questo conio, partono già bassi. qui è un pò usura di circolazione, un pò è conio usurato per me moneta SPL, foto non bellissima che svilisce i fondi (sicuramente in mano è più bella e brillante), non mi stupirei se fosse chiusa SPL+ ;-)
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  24. complimenti!!
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  25. sono già venute fuori e manco te ne sei accorto. La tua grande preparazione mi illumina sempre di più! Il tarì di questa discussione non c'entra nulla, è una delle tue solite bufale numismatiche che riempiono da tempo le riviste.
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  26. Ieri sera a tavola un minuto di silenzio in ricordo delle tue mangiate :rofl:
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  27. Segnalo lo studio di Giovanni Beltrani, apparso sulla "Rassegna Pugliese" del 1897, dal titolo: Le monete battute dalla Repubblica Napoletana nel 1799 Liberamente disponibile su: http://emeroteca.provincia.brindisi.it/Rassegna%20pugliese%20di%20scienze%20lettere%20ed%20arti/1897/Ottobre6.pdf N.B. Per problemi tecnici non ho potuto pubblicare il presente studio nella sezione "Biblioteca Online".
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  28. 150 dollari è decisamente troppo: uncut o meno sono banconote comuni, fra l'altro in questo caso già tagliate da fogli interi venduti regolarmente in Germania anni fa.
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  29. Ragazzi non è un fatto personale, ma siccome questo è un forum anche divulgativo mi è sembrato giusto puntualizzare. :blum:
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  30. COmplimenti per i cavali @. Il primo è molto interessante, Don Ferrante con volto giovanile e Rex Regni Eqvitas al rovescio. Riguardo il secondo per me è una D retrograda quella al rovescio
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  31. Vabbè dai, ne posto un altro...l'asta lo portava come cavallo con sigla O davanti al cavallo...sinceramente non mi sembra proprio una O...che sia la famosa C gotica? ahaahh mi correggo CI :P Cosa ne pensate? Io sarei più propenso per questa idea...oppure per una D retrograda...boooh :pardon:
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  32. A volte basterebbe un passo indietro nelle cose. Lanciano nel periodo aragonese era certamente una città importante, avrà coniato monete ? Potrebbe, ma l'evidente mancanza di documenti specifici, leggo adesso per la distruzione effettuata dai francesi, rende problematica la dimostrazione di tal fatto, quando e se usciranno non credo ci saranno persone che non dormiranno. Magari...alcune teorie Lancianocentriche , andranno bene quando si gioca in casa, ma sai che Lanciano fosse più importante di Napoli è almeno discutibile.
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  33. Secondo me è inutile scontrarsi e perseguire la strada delle teorie. Le immagini postate all'inizio dimostrano l'assoluta estraneità di Lanciano nelle coniazioni di monete senza sigle. Dovreste concentrarvi maggiormente sullo studio dei conii e dei punzoni. Verba volant, moneta manent!
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  34. è vero che conta vincere,ma visto il centrocampo dai piedi buoni che abbiamo,mi aspetto di veder giocar la squadra con personalità e senza paura. L'unico dispiacere è non veder pepito...peccato. speriam bene :)
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  35. No,io sono di Arezzo quindi te lo dico con certezza che non fa servizio al pubblico.Se vuoi e se sei di Arezzo devi andare alle poste centrali(quelle in centro per capirsi).Io me li sono fatti dare li.Prendi il tuo numerino e chiedi alla operatrice/operatore.Io un tempo le presi(2 rotoli braille)pure alla filiale di pescaiola(se sei pratico della citta' sai a quale mi riferisco)pero' perche' conoscevo il direttore e me ne dette un bel po'.Se vuoi puoi provare anche li pero' in generale alle centrali sanno subito di che parli e non te la fanno mai lunga.
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  36. È bello per me vedere 2 giocatori , mirante e immobile ,quest'ultimo secondo me dovrebbe stare in attacco al posto di Balotelli o perlomeno affiancarlo , che vedevo giocare in serie c col sorrento in nazionale durante i mondiali Spero che la nazionale arrivi il più lontano possibile e dico: FORZA AZZURRI!!
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  37. La lucidatura è abbastanza penalizzante, e come scrive @@elmetto2007, con l'esperienza ed un occhio critico più allenato i criteri di valutazione si contraggono al ribasso (ovviamente sempre in modo ragionevole ed il più possibile equilibrato, tenendo presente che giudichiamo delle fotografie). Ho perso il conto di quanti littori abbia cambiato e sostituito, a riprova del fatto che con l'esperienza, il criterio di giudizio diventa più rigoroso, ciò è dovuto dal fatto che si valutano aspetti che passano inosservati ai meno esperti. Ci siam passati tutti... normale crescita numismatica ;)
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  38. In casa mia ho un monetiere apposito per ottenere tale patina.
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  39. edit..? Abbi il coraggio di dire che te le inventi tutte pur di parlare dei grossi aquilini di Treviso. :D Arka
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  40. Io con 150 piuttosto che prendere un elmetto in quelle condizioni mi prenderei una lira o due lire "quadriga briosa" in fdc e nel millesimo più raro (1916 per1 lira e 1917 per 2 lire). Sono monete fantastiche rare e spenderei meno di 150fdc
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  41. Dabbene in questi anni ci ha abituato a discussioni sempre interessanti e coinvolgenti. Questa credo le superi tutte. Ha affrontato un tema che, anche se bene o male noto a tutti, non è mai stato approfondito qui sul forum nonostante si possa affermare che quello dell'argento spagnolo proveniente dal "nuovo mondo", è un argomento che dovrebbe interessare tutti i numismatici. Con quell'argento si è battuto di tutto e dappertutto. Tutta l'Europa iniziò a battere i famosi Pataco, Patacon o Patacconi che andavano ad indicare proprio le monete d'argento di grosso modulo, Napoli, come già indicato, trovandosi sotto l'egemonia spagnola, è stata protagonista di questa importante "rivoluzione" numismatica. Già a partire da Carlo V, nel 1552, si iniziò a battere, nella zecca partenopea il famoso 1/2 ducato in argento. Il primo "grosso" nominale in argento del nostro meridione (si esclude ovviamente il 1/2 scudo ossidionale del 1528 battuto per altre esigenze). da NAC 69, lotto 711 Ma è sotto il suo successore Filippo II che l'esplosione monetale in argento ha il suo apice. Ed ecco i Patacconi (ducati) da NAC 69, lotto 721 e cianfroni (1/2 ducato). da NAC 69, lotto 723 Ovviamente questa abbondante produzione è stata possibile grazie all'argento pervenuto dalla Spagna nel 1556 (a riguardo si può vedere quanto scritto da S. Perfetto in "La prova del metallo - L'esperienza di Vincenzo Porzio nella zecca di Napoli", p. 23. E, sempre S. Perfetto "Il Nobile Leonardo de Zocchis alias Terracina e il corpus delle sue relazioni" in ASPN, CXXXI, p. 226 ed in particolare il documento 3 "Relatione deli argenti dela Regia Corte Tanto deli riali quanto dele picze seu piance li quali argenti da Spagna et sono stati consignati in la Regia zeccha de Napoli" a p. 235. Invito @@mero mixtoque imperio a fornirci approfondimenti in merito. Altro argomento poco affrontato ma meritevole di nota, forse un po' fuori tema ma sostanzialmente a riprova dell'enorme quantitativo di argento disponibile, è quello dell'attività della zecca di Napoli, ed in particolare della figura del suo mastro di Prova V. Porzio, nel battere monete per finanziare quella che poi sarebbe restata nella storia come l'ultima crociata nella battaglia di Lepanto. A riguardo consiglio vivamente di leggere quanto scritto da Perfetto nel suo "La prova del metallo - L'esperienza di Vincenzo Porzio nella zecca di Napoli", pp. 65-72. Chiedo venia se ho citato esclusivamente queste due opere che qualche benpensante potrebbe interpretare come un'azione di parte visto che ho curato la parte numismatica di una delle due opere ma posso garantire che non è così ma la motivazione va cercata più semplicemente nel fatto che si tratta di studi che riguardano, almeno in parte, l'argomento trattato. Poi permettetemi di ringraziare @@dabbene che per l'ennesima volta si dimostra pilastro portante di questo forum per questa interessantissima discussione.
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  42. Grazie a tutti per i commenti che partendo dal BB stanno lentamente "risalendo la china" grazie ai coraggiosi contributì di @maxxi e di @ihuru3 :-)) scherzo. Signori, il rovescio per me è praticamente FDC (qualche piccolo taglio normale...) il dritto invece è di più difficile interpretazione. Ho chiesto appositamente il vostro parere. Grazie a tutti. Vince
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  43. Mario l' importante è impegnarsi e divulgare le conoscenze e divertirsi nel farlo. Purtroppo questo è l' andazzo del nostro paese che si è sparso come una piaga in tutti i settori, si fa qualche cosa per proprio tornaconto e non si deve partecipare nelle iniziative fatte, da altri, solo per un' ideale o per coinvolgere altre persone. Una sola parola invidia. Torniamo a noi con altre belle foto del museo. Pezzi a 8 ancora da "liberare"
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  44. Quando vado a Miami, faccio sempre una puntata a Key West e non mi stanco mai di visitare il museo di Mel Fisher, il grande cercatore americano di tesori sommersi che nel 1985, dopo una ricerca di più di 15 anni e costata molto cara con la perdita della moglie e un figlio, trovò il relitto della Nuestra Senora de Atocha affondata nel 1622. Un solo numero per capire, 40 tonnellate tra oro e argento..................... Un paio di foto del museo. Ah ho dimenticato il motto di Mel TODAY THE DAY
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  45. Un grande sputtanamento mediatico nei confronti di questi persecutori potrebbe aver più effetto di una causa per risarcimento, potremmo aver l'appoggio delle varie riviste di numismatica, @@meja ha il diritto di far sapere a tutti della sua vittoria e delle ingiustizie subite. Molti di voi potrebbero etichettare l'accaduto con la classica frase "Beh, in fondo hanno fatto il loro dovere, che colpa ne hanno?", invece io sono dell'opinione che spesso questi sequestri preventivi (il più delle volte effettuati da persone che non sanno distinguere un tappo di bottiglia da un denario serrato) viene effettuato in mala fede, pur sapendo di restituire il mal tolto al legittimo proprietario dopo lunghi e costosi processi, quindi ............. coloro che dispongono simili scelleratezze nei confronti di inermi cittadini non fanno il loro dovere, ma danno semplicemente sfogo al loro istinto sadico. Gran parte del problema è ovviamente a monte, leggi assurde interpretate in maniera assurda. p.s. Massimo pensaci, metti alla gogna coloro che ti hanno fatto soffrire per due lustri.
    1 punto
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