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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/17/14 in Risposte
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Credo che lo scritto di zecche del sud debba far riflettere molto gli attori protagonisti della discussione incriminata e di quelle che seguono in parallelo. Il diritto alla critica è sacrosanto ma parliamo di critica, magari costruttiva, non di un tentativo di annientare la controparte come se fosse il peggior nemico. Se non si è d'accordo su quanto scritto ci sono tanti modi per dirlo o farlo notare. Qui sul forum si è scelto l'unico modo sbagliato. La cosa che più mi rammarica è che hanno partecipato a questo massacro mediatico personaggi che, profondi cultori della numismatica partenopea, auspicano sempre un civile confronto alla polemica ma, ancora una volta, sono riusciti a dimostrare il contrario. Nel corso dello svolgimento di questa, permettetemi il termine, vergognosa discussione, ho avuto uno scambio privato con Francesco facendogli notare le mie riserve su quanto stava avvenendo. Francesco forse non immaginava un decorso simile ed ha cercato di correre ai ripari frenando le polemiche ma ormai la miccia era stata accesa e l'epilogo, purtroppo, non poteva essere altro che la chiusura del post. Insomma, ancora una volta si è persa l'occasione di un sano confronto, magari anche "maschio" per via delle diverse correnti di pensiero, preferendo invece la via di in una sterile polemica con a volte risvolti puerili. Non passa giorno che non esca un articolo o una pubblicazione di carattere numismatico eppure quali sono quelle che vengono attaccate? Solo quelle riguardanti la monetazione del Sud. E bene o male sempre dagli stessi. Mi viene da pensare quindi che c'è qualcosa alla base che non va... Poco spirito di collaborazione? Invasione del "proprio" territorio? O cos'altro? A Francesco in privato ho scritto una realtà che ormai è nel pensiero di tutti, cioè che chi scrive sulla monetazione del nostro Sud deve passare sotto le Forche Caudine del forum. Anche se quest'affermazione può sembrare assurda è dimostrabile semplicemente andando a rileggere alcune discussioni passate. Io personalmente plaudo ad ogni iniziativa e pubblicazione che mette in risalto la monetazione meridionale e, anche se non condivido quanto riportato dall'autore, mai mi permetterei di contestargli la cosa pubblicamente. Al limite in privato posso dirgli il mio pensiero a riguardo ma, prima di tutto ci deve essere il rispetto per la fatica sostenuta. Saranno i posteri poi a giudicare. Magari anche io stesso in uno scritto posteriore dove posso esprimere il mio parere contrario ma sempre nel massimo rispetto. Chi ha mosso questi attacchi in maniera così polemica provasse a prendere per un attimo il posto di Perfetto... (credetemi non mancherebbero le occasioni) e provasse ad immaginare cosa si prova, non ad essere criticati, ma ad essere attaccati personalmente in una maniera così assurda. Queste azioni hanno portato l'autore a chiedere la sua cancellazione dal forum. Qualcuno esulterà per questo. Io invece vedo una sconfitta per il forum e per la numismatica del nostro Sud. Si perde un pezzo importante. E se questi modi di fare continueranno non sarà l'unico. Magari ci sarà chi esulterà anche per questo... Mi permetto quindi di invitare TUTTI i protagonisti della vicenda a fare della sana autocritica e magari la prossima volta ad evitare certe risposte dettate più dall'istinto animale che è in tutti noi che non dalla ragione che magari ci distingue. Anche perchè, e questo mi preme scriverlo, spesso certi interventi si fanno mossi dalla giustificazione di tutelare i giovani che si avvicinano alla numismatica. Se io fossi un giovane (magari...) e stessi per intraprendere questa magnifica avventura e, trovandomi sul forum a leggere quella discussione, ... altro che tutela. Prenderei subito le distanze, in particolare se fosse mia intenzione provare a scrivere due righe sulla monetazione del Sud. Da domani si collezionano farfalle... magari ci potrebbe essere un tornaconto più piacevole. Auspico quindi per il futuro un sereno e pacifico confronto con un diritto di critica che non debba trascendere in attacchi alla persona e risultare offensivo sia per chi lo subisce sia per chi lo legge facendo sì che la Numismatica del Sud (non mi stancherò mai di ripeterlo) non si trasformi nel sud della numismatica.6 punti
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Questa discussione, anzi, questa "lettera aperta" (come si usava scrivere in tempi di romantica memoria) nasce, spontaneamente, per la chiusura di un'altra discussione dedicata alla zecca di Lanciano (dal titolo: Lanciano in epoca vicereale? ecc.). Con questa premessa, quindi, ne faccio il naturale seguito. Il raffronto stilistico tra emissioni coeve e la scoperta documentaria sono temi scientifici? Sì, certamente. Il titolo della discussione chiusa (che, se la memoria non m'inganna, ha fatto susseguire risposte impertinenti a una domanda pungente, ma intelligente) faceva presagire un tono scientifico? Direi proprio di no. All'interno della discussione sono apparsi contenuti scientifici o spunti capaci di favorire la ricerca e, dunque, il progresso della numismatica o di altre discipline? Assolutamente sì, ma si è fatta grande fatica nel metterli a fuoco e memorizzarli, perché distratti continuamente da altro, da qualcosa che nulla ha a che vedere con la numismatica e con il sano confronto tra gli studiosi, oltre che con il comune buon senso. Mi chiedo, allora, se sbaglia chi provoca o lo fa chi reagisce, se sbaglia di più chi non molla, chi non modera o chi si astiene dall'esprimere commenti assennati. Alla fine, però, poco importa perché nel calderone cadiamo tutti. Cari amici del Forum, perdonate la franchezza e il suo tono aspro, denudante, anche fastidioso, ma tutto quello che da troppo tempo orbita, impunito, attorno alla "Questione Lanciano" è diseducativo, specie per i giovani, ai quali non possiamo e non dobbiamo, categoricamente, far pervenire un messaggio del genere. Come me, altri cultori della materia hanno scelto, sdegnati più che imbarazzati, di aspettare in silenzio e a malincuore il misero epilogo della numismatica napoletana o, almeno, di una parte di essa. Sì, il misero epilogo, perché in questo modo e in questo momento storico, così avaro per la cultura e l'editoria, la numismatica napoletana - e con essa i suoi cultori - andrà a perdere quella credibilità e quell'interesse che i nostri precursori, con sacrificio, ci hanno lasciato in eredità. Dico questo perché il web è un occhio sul mondo e questo Forum, nel e nel male, è una finestra sul mondo numismatico, dove si affacciano studiosi, editori, collezionisti, ma anche figure legate agli ambienti accademici e istituzionali. I protagonisti della "Questione Lanciano", avendo tutte le carte in regola, potrebbero fare il bene della numismatica napoletana coagulando le proprie conoscenze e le proprie intuizioni, facendola così progredire, invece di avvinghiarsi in una lotta di quartiere, dove si può "vincere" anche con i numeri, attaccando in branco. Dico questo da convinto sostenitore e, soprattutto, da attuatore della collaborazione negli studi e nelle discipline, perché collaborare vuol dire misurarsi, rispettarsi e completarsi. Suggerisco, pertanto, di non perdere di vista i due punti cardine della discussione, dai quali si deve necessariamente ripartire, ma insieme: 1) il raffronto stilistico tra serie coeve (quelle anonime con quelle marcate da sigle personali del maestro di zecca); 2) la conferma del privilegio di zecca alla città di Lanciano, siglata a Madrid il 15 febbraio 1608 (di cui nessuno sapeva). In assenza delle fonti, come spesso accade, sappiamo che l'analisi critica deve reggersi sulle informazioni conservate dalla moneta. Due coni simili che liberavano moneta con prerogative diverse, da qui la presenza o meno di una sigla distintiva, sono capaci sì di testimoniare in maniera attendibile la stessa mano incisoria o, al limite, la stessa scuola, ma non sono in grado di escludere a priori (in deroga, quindi, alle note modalità di conservazione delle matrici monetarie all'interno di una zecca) un ordine legittimo (da parte, cioè, dell'autorità emittente) di estrazione dei coni dalla zecca che li aveva in uso, per un impiego in trasferta. E la recente letteratura scientifica (cfr. RIN 2014), richiamata proprio nella discussione chiusa, documenta un fuori sede dei coni milanesi, con tutte le considerazioni del caso. Di contro, la conferma della zecca (badate bene, non l'apertura) esprime la volontà del sovrano di autorizzare ancora una volta la città di Lanciano a battere moneta. Per buona pace di tutti, da studioso conosciuto per "l'eccessiva prudenza" nella disamina delle fonti, resto dell'idea (sindacabile, per carità) che le tante monete della discordia permettono d'insinuare il ragionevole dubbio in capo al locus di produzione (Napoli, con esclusione di Lanciano), ma non possono fare ombra sulla verità storica custodita dalle carte d'archivio, vale a dire la conferma della zecca, ossia la legittima autorizzazione di battere moneta a Lanciano anche nell'età in disamina (inizio del XVII secolo). Privilegio che, almeno sulla carta, permette concretamente di ridelineare la tradizionale geografia delle zecche e la politica monetaria del tempo oltre che di approfondire la storia economica di quell'angolo di Reame, con le sue influenze nei circuiti fieristici e nelle aree commerciali, profondamente mutate con le mire imperiali sul bacino del Mediterraneo; ma la straordinarietà del documento non la vedo tanto nel privilegio di zecca (di retaggio aragonese) quanto nei contenuti generali, dato che la sedimentazione dei privilegi, susseguitasi con le dinastie regnanti (si passa dagli Svevi agli Asburgo), è notoriamente alla base degli ordinamenti statutari, come del resto è straordinario, a ritroso nelle discussioni e nelle pubblicazioni, lo status di regia zecca, che nella storiografia del nostro Meridione peninsulare incontriamo, da quanto appreso finora, solo in altri due casi: nella zecca centrale (Napoli, la regia zecca per eccellenza) e nella sua storica filiale tardomedievale (l'Aquila), che più di una volta ha stupito (me per primo, che le ho dedicato e le dedico la massima attenzione) per le condizioni attuative e per i suoi manufatti. Questi elementi, che un giorno ci si augura di sviscerare con l'ausilio delle analisi del metallo (sui denari della prima età angioina molto si è scoperto grazie a queste indagini, condotte dall'Università di Salerno), possono diventare un'isperata chiave di lettura a quelle che ora, gioco forza, sembrano essere delle tesi inconciliabili. Come dire, quelle della discordia potrebbero non essere monete di Lanciano, ma questo non significa che la zecca di Lanciano non era nelle condizioni di battere moneta in piena legittimità. Achille Giuliani5 punti
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Ciao visto che si parla di come e dove si tengono le proprie monete ho deciso di farvi vedere come faccio io. Silvio3 punti
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Dopo tre mesi di assenza dal forum, leggo di una conversazione iniziata da una moneta di per finire in una zuffa personale prossima all’insulto. Ilcollezionista90 la Sua cieca ammirazione per Napoleone, come Le ho già detto in passato necessiterebbe di una maggiore tolleranza per l’opinione altrui; corretta o meno, agli occhi suoi. alessandr0, c’è modo e modo di rispondere, e se ad un buffetto, giusto o sbagliato che sia, si risponde con una cannonata strada ne faremo poca sul forum. Sarebbe meglio argomentare i propri punti di vista con le corrette motivazioni, spostare l’argomento di discussione dal soggetto (Napoleone) all’oggetto (la controparte) serve a poco, se non a dire: “a me non la si fa”; se queste sono le soddisfazioni che ci vogliamo prendere sul forum, liberissimi, ma non ha alcun senso farlo in un contesto numismatico. Mi spiace che Gallienus, probabilmente l’utente più accreditato per esprimere un giudizio, saggiamente … rimane sopra le parti. Parlando della moneta; 15 euro non ci si compra più neppure una pizza ed una Coca Cola; non distruggono un bilancio familiare e comunque permettono di acquistare una moneta (non la storia) che è stata emessa più di 200 anni fa. Nel 1808 tutte le emissioni hanno le alabarde con i puntali aguzzi, ed il suo esemplare si distingue per essere la seconda emissione con il bordo in incuso. E’ una delle emissioni più comuni dopo il 1811. Commercialmente è un q. MB, la dovessi mettere in collezione non la giudicherei oltre al D (Discreta). nando12 Vedendola interessata Le allego alcune immagini per il 5 lire 1808, il tipo da Lei acquistato con il bordo in incuso e la prima emissione con il bordo in rilievo. Noterà che ci sono lievi differenze nella forma della testa di Napoleone oltre alle più evidenti nella dentellatura al bordo presente solo nel tipo con il bordo in rilievo. Noto che ha 1264 messaggi in 45 giorni, notevole entusiasmo. Detto questo me ne torno in vacanza, magari tra altri tre mesi il clima è più disteso e si potrà parlare di monete; magari di un 5 lire del 1807 con un segno "strano nel campo" . Buona conversazione a tutti, ed a ben risentirVi.2 punti
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Notazione araldica. Nello stemma del doge Michele Steno campeggia una stella a otto punte come quelle che s’era fatto porre sul corno dogale e delle quali si vantava assai. Proprio per questo, nel 1406, in suo onore il soffitto della sala del Maggior Consiglio venne adornato di stelle d’oro, cosa che gli valse il soprannome di dux stellifer. Con il suo permesso, inoltre, la stella venne adottata nello stemma della città di Montagnana. apollonia2 punti
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Speriamo solo che tra qualche mese non esce fuori che i 120 grana sebeto con sigle G: / H: sono stati conianti in Spagna.... :rofl:2 punti
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Sono felicissimo di poter finalmente condividere con voi il mio statere di Egina :) La monete non è perfetta (metallo un po' poroso e rovescio praticamente inesistente), ma per me è veramente emozionante poterla tenere in mano. E per questa moneta devo ringraziare la mia fidanzata Veronica, che me l'ha regalata per la mia laurea :give_rose: (dovrei farle un monumento non solo per la moneta in sè, ma anche per avermi ascoltato e sopportato in mesi di ricerche :D). Tornando alla moneta, come dicevo, non è perfetta. Ma credo possa essere collezionabilissima, specialmente ai miei livelli, e a suo favore gioca il prezzo pagato: 135€ + 20% commissioni + spedizione = circa 170€. Una conservazione di poco superiore avrebbe fatto lievitare il prezzo... Questa era la foto dell'inserzione: Statere Egina circa 500 - 480 a.C. D/ Tartaruga marina. R/ Quadrati in incuso (non visibili). 12,5g. 16x18mm Ex Teutoburger-muenzauktion, Auktion 83, lot. 1386. ps: cliccando sulle foto è possibile ingrandirle due volte.. E colgo anche l'occasione per ringraziare ovviamente chi ho avuto modo di disturbare nel corso di questa discussione e in altre occasioni chiedendo consigli sulle monete di Egina e su altre monete greche :) @@apollonia @@skubydu @ @@grigioviola2 punti
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Quando la Corea del sud è stato invaso nel 1950 e le forze delle Nazioni Unite quasi sono stati spinti in mare, l'estrema utilità di portaerei—degli aerodromi mobili—divenne chiaro al Congresso americano ancora una volta. Il nuovo velivolo navale—getti—erano più grande, più pesante e più veloce. Un mazzo di vettore più grande e più forte, è stato necessario per gestirli e così nel 1955 il U.S.S. Forrestal si unì alla flotta. Era primo "supercarrier" di Marina ed era molto più grande di qualsiasi di elementi portanti di velivolo costruito o cominciato durante seconda guerra mondiale. Il Forrestal era troppo una nave costosa e costano circa $217,000,000 (qualcosa come $2,000,000,000 in dollari di oggi). Forrestal ha lavorato fino alla fine del 1993, quando lei fu colpita dall'elenco della Marina, e per 20 anni si sedeva tranquillamente a un dock o successivo, aspettando il suo destino. Che cosa ha detto che vorrei comprare un centesimo americano nel 2013? Questo particolare penny 2013d, forse? Che cosa potrebbe questo centesimo hanno comprato? Il vecchio Forrestal forse! Lei è stata venduta per essere demolita alla fine del 2013, per un prezzo di contratto di $0,01. Vedere: http://www.Navy.mil/Submit/display.asp?story_id=77193 Un centesimo. Un solo centesimo. Ho avuto un plastico della nave, quando ero un ragazzino, quando la Forrestal era ancora abbastanza nuovo per essere l'orgoglio della Marina americana. Ho il kit per il mio compleanno, ma il prezzo è stato stampato sulla scatola—i miei genitori non potevano rimuoverlo senza ferire l'illustrazione. La raccolta di pezzi di plastica costo quattro dollari. Quattrocento di pennies. (Mi sono ricordato il costo, perché mi sembrava così enorme). Comunque, pensando il contrasto tra ciò che, è e ciò che è stato, mi mette nella mente della famosa frase così associata a Lincoln, oggetto di questo pezzo di 1-cent: “E questo, troppo, passeranno.” :) v. -------------------------------------------------------------- When South Korea was invaded in 1950 and the United Nations forces were very nearly pushed into the sea, the extreme utility of aircraft carriers—of moveable airfields—became clear to the American Congress once again. The new naval aircraft—jets—were bigger, heavier, and faster. A larger and stronger carrier deck was needed to handle them, and so in 1955 the U.S.S. Forrestal joined the fleet. She was the navy’s first “supercarrier,” and was far larger than any of the aircraft carriers built or begun during WWII. The Forrestal was an expensive ship too, and cost about $217,000,000 (something like $2,000,000,000 in today’s dollars). Forrestal worked until late in 1993, when she was stricken from the navy list, and for 20 years she sat quietly at one dock or the next, waiting her fate. What did I say an American penny would buy in 2013? This particular 2013d penny, perhaps? What might this penny have bought? The old Forrestal, perhaps! She was sold for scrap late in 2013, for a contract price of $0.01. See: http://www.navy.mil/submit/display.asp?story_id=77193 One cent. One single penny. I had a plastic model of the ship when I was a little boy, when the Forrestal was still new enough to be the pride of the American navy. I got the kit for my birthday, but the price was printed on the box—my parents couldn’t remove it without injuring the illustration. That collection of plastic parts cost four dollars. Four hundred pennies. (I remembered the cost because it seemed so enormous.) Anyway, thinking about the contrast between what is, and what was, puts me in mind of the famous phrase so associated with Lincoln, subject of this 1-cent piece: “And this, too, shall pass away.” :) v.2 punti
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Gli esemplari sopra postati meritano una discussione a parte! Non ha alcun senso inserire monete di quel calibro in una discussione che ha un titolo ben preciso. Visto che monete del genere non si vedono proprio tutti i giorni, è bene dare loro la giusta importanza e una collocazione esclusiva. Renato2 punti
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A volte la storia e il ritrovamento archeologico occasionale , come puo' essere quello relativo al nostro caso , trovano delle strane coincidenze tra il fatto storico umano e quello di una statua riferita all' uomo . In seguito all' esito della battaglia di Farsalo , Pompeo uscitone sconfitto , prese la decisione nefasta di fuggire in Egitto alla corte del re Tolomeo , qui su consiglio di Plotino e al fine di ingraziarsi Cesare , venne catturato con l' inganno e decapitato proprio il giorno del suo 58° compleanno , il resto e' ben noto ; questa in breve la storia della sua "prima" decapitazione . Nell' anno 1553 , la storia si ripete con una tentata "seconda" decapitazione , questo il fatto . Al tempo di Papa Giulio III la statua di Pompeo Magno fu ritrovata in una cantina , come ci tramanda Flaminio Vacca scultore e storico romano che visse a cavallo del XVI/XVII secolo , in Via dei Leutari , vicino la Cancelleria , e poco distante dal famoso Teatro di Pompeo , di cui ne fu l' artefice ; ebbene la statua fu rinvenuta trasversalmente in modo tale che il corpo e la testa erano divise , come proprieta' immobiliare , tra la cantina di un proprietario e quella di un altro , suo dirimpettaio ; per tale motivo sia l' uno che l' altro proprietario , delle due cantine adiacenti , rivendicavano la proprieta' dell' intera statua , il primo perché tutto il corpo tranne la testa era nella sua proprieta' , l' altro perché riteneva che essendo la testa la parte piu' importante del corpo , la piu' nobile , nella sua cantina , aveva quindi diritto a tutta la statua . Da qui un susseguirsi di infinite discussioni che finirono in appello , il cui giudice sentenzio' che la statua andasse segata in due in modo che il corpo e la testa andassero ai rispettivi proprietari delle due cantine e in tal modo finisse la lunga disputa sulla intera proprieta' ; fortunatamente il Cardinale Capodiferro quando seppe di questa incredibile sentenza si rivolse a Papa Giulio III affinché riscattasse la statua intera , detto fatto e pago' 500 scudi d'oro da dividersi a meta' tra i due proprietari delle cantine dove giaceva la statua e certamente i due non dissero di no alla proposta del Papa , dopo di che il Giulio III la regalo' al suo Cardinale che la pose nel suo Palazzo che porta il suo nome , successivamente passato alla famiglia Spada . Oggi il Palazzo Capo di Ferro / Spada e' sede del Consiglio di Stato e al suo interno , visitabile , la Galleria Spada fondata nel 1927 , contenente oltre alla statua di Pompeo nella sala delle riunioni del Consiglio , alta quasi tre metri in atteggiamento eroico , una ricca Pinacoteca antica , affreschi e stucchi . La statua non sicuramente al 100% appartenente a Pompeo Magno , sebbene ne abbia le fattezze del volto molto simili a quelle delle monete , ha pero' a suo favore il luogo di ritrovamento molto vicino al suo Teatro dove sappiamo esisteva con certezza una sua statua colossale e fatto piu' emozionante presenta in prossimita' delle gambe delle zone scure color rosso ruggine che forse potrebbe essere il sangue di Cesare accasciatosi morente sotto la statua del suo rivale Pompeo , ucciso nella Curia di Pompeo dove si riuniva momentaneamente il Senato , all' interno del Teatro di Pompeo ; Il marmo ha la proprieta' che una volta macchiato e non subito pulito , non si restituisce piu' al suo iniziale colore , mantenendo nel tempo quello che lo ha macchiato .1 punto
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Buongiorno a tutti voi, stamane desidererei aprire una discussione sulle medaglie per le fiere e le esposizioni in Italia nel XIX e XX secolo, se la discussione dovesse aver successo potrebbe essere una buona fonte di immagini e info per tutti noi, l'argomento è quanto mai vasto. Inizio io con le medaglie dell'Italia Meridionale. Per quanto concerne la bibliografia propongo di utilizzare, oltre che il nuovo testo di Alessandro Brambilla, la vecchia opera di Alfredo Comandini in 5 volumi, a mio parere abbastanza affidabile, in rete è possibile scaricare l'opera gratuitamente dal sito dell'Università di Toronto, migliaia e migliaia di pagine che percorrono giorno per giorno tutti gli avvenimenti d'Italia attraverso le medaglie dal 1789 al 1900. Per le medaglie del Sud proporrei invece di avvalersi del catalogo d'asta "Varesi 49, Utriusque Siciliae, parte seconda, Le medaglie. Pavia, aprile 2007." In questa vendita, ex Collezione Giannoccaro, erano presenti molte medaglie rare, interessante la serie di medaglie del periodo 1861-1900. http://archive.org/details/litalianeicentoa01comauoft http://archive.org/details/litalianeicentoa03comauoft http://archive.org/details/litalianeicentoa04comauoft http://archive.org/details/litalianeicentoa05comauoft Buon prosieguo a tutti! :hi: :good: Opus: Luigi Arnaud Medaglia in argento coniata a Napoli, mm. 55, per l'esposizione artigianale e artistica di Capitanata (Foggia) al dr./ ESPOSIZIONE INDUSTRIALE EDA ARTISTICA DI CAPITANATA. La Daunia stante con corona e cippo su cui è scritto: DAUN(IA). Sotto: L.ARNAUD IN NAPOLI al rov./ LA R.SOCIETA' ECONOMICA E LA CAMERA DI COMMERCIO ED ARTI - 1869. Serto d'alloro e di quercia con al centro: I FRATELLI MARCHESE / PASQUALE CARLO / ED AGOSTINO CAPPELLI. (Comandini, Manca - Varesi 49, 361)1 punto
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In occasione del mio compleanno (che guarda caso capita proprio al culmine del periodo delle aste!) mi piace regalarmi (o quando possibile farmi regalare) una moneta particolarmente affascinante, così che poi mi conservi il ricordo dell'avvenimento. Non dimenticherò mai il meraviglioso tetradramma di Atene che mi hanno regalato i miei genitori per i 30 anni, o l'antoniniano celebrativo del millenario di Roma da parte della mia fidanzata... Bene, quest'anno mi sono voluto regalare un pezzo non particolarmente raro ma che mi ha sempre affascinato, puntando su una conservazione migliore rispetto allo standard che mi è abitualmente consentito dal mio magro portafogli. Mi è arrivata questa mattina, e vorrei condividerla con voi :)1 punto
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Come richiesto da alcuni in altre discussione (littore 1932) apro questa per postare un pò di monete del regno, solo oro, e una moneta al giorno in modo che si ha tempo di fare commenti e gustarsi gli amati tondelli. le monete postate sono state in parte inserite nel catalogo. Inizio con Vittorio emaniele III, 100 lire aratrice.1 punto
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anche con il Messico il Brasile ha giocato malissimo...siamo molto lontani dal Brasile del 1982,ma anche da quello dell'ultimo mondiale.Il Messico tonico ma gioca dove va la palla ,ha tirato in porta ma inconcludente. Il portiere del Messico ha dato l'idea di uno che in porta non c'è stato messo tanto per coprire un buco difensivo ed è stato anche fortunato, Entrambe le squadre non sanno applicare il fuorigioco. Una squadra nostra di serie B avrebbe tranquillamente battuto il Brasile ,ma anche il Messico che è stato"tutto fumo e niente arrosto" :lol: :lol:1 punto
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Tutti argomenti mai trattati sul forum... Usare il tasto cerca prima di aprire nuove discussioni no, eh ?1 punto
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Per me è spl+ e mi sa che sono cattivo nel giudizio. La seconda foto del dritto mi piace moltissimo,complimenti!! --Salutoni -odjob1 punto
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Di questa variante con al R/ la Vittoria in volo che incorona Minerva su quadriga a destra (Crawford 342/4a - http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G145/2 ) non ne trovi molte, essendo estremamente rara: ecco perchè hai trovato in alcuni libri o cataloghi dei "disegni". Prima dei recenti passaggi d'asta di Lanz 150 del 2010, di NAC 63 del 2012 e Gorny & Mosch 208 del 2012 (di cui non posso inserire la foto nel catalogo in quanto la casa d'asta non è proprietaria dei diritti delle foto) ho trovato solamente un'apparizione in Montenapoleone 6 del 1985 lotto 92, di cui allego la foto. Considero la moneta un R4 Dello stesso avviso Andrew McCabe nella nota inserita nel recente volume che raccoglie la collezione RBW, edito dalla NAC: "The great rarity of this type (Cr. 342/4a) and of Cr. 342/5a, both with especiallly spirited quadrigae and with Victory overhead, is not generally understood by collectors, probably in view of the fact that their ralated types, without Victory, are among the most common in the Republican series ..."1 punto
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Le considerazioni di Elmetto2007 le trovo sempre saggie e spiegate con competenza. Dunque bella moneta anche per me in alta conservazione sicuramente. SPL/FDC!!!!! Sent from my JY-G3 using Lamoneta.it Forum mobile app1 punto
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@@picchio, non credevo che per una moneta si potesse arrivare sino a questo punto, però, me lo lasci dire, senza alcuna difesa per nessuno ma, di libera opinione personale, per l'appunto per una moneta napoleonica del 1808 ma, quando qualcuno allude a qualcosa che addirittura non centra con la storia di quella moneta, bhe.., per me non è più la moneta ma bensì la storia, anche se, rimango sempre del fatto che ognuno ha una sua libera opinione di esprimersi. detto questo, sono molto onorato, che una persona del suo spessore, abbia dato il proprio apporto a questa discussione. spero che, gli utenti facenti parte di questa discussione non si siano sentiti offesi, e per giunta, l'invito è d'obbligo, a ripresentarsi per qualsiasi chiarimento purchè sia costruttivo per tutti. non sò se i messaggi che ho inviato in questi 45 giorni siano stati utili, per me sicuramente, magari a qualcuno forse stanno dando fastidio ma, detto con molta sincerità a me questo forum per adesso mi piace, e lo consiglio a tutti quelli che vogliono addentrarsi nel mondo della numismatica perchè all'interno di questo forum ci sono persone competenti di tutto ciò che riguarda la numismatica. con l'occasione porgo i miei più distinti saluti.1 punto
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Le gare equestri introdotte nel 680 a.C. consistevano in corse di carri trainati da quattro cavalli (tethrippon) o da due cavalli (synoris). L'ippodromo di Olimpia era lungo circa 550 metri e largo la metà: vi potevano gareggiare fino a 60 carri contemporaneamente (probabilmente nella realtà il loro numero era assai minore). Il tethrippon consisteva di dodici giri dell'ippodromo, alle cui estremità si dovevano affrontare due curve piuttosto strette. La direzione dei Giochi Olimpici e l’applicazione dei regolamenti erano affidate a un corpo di giudici denominati ellanodici (ellanodìkai, "giudici dei greci), scelti tra cittadini appartenenti alle famiglie aristocratiche degli elei particolarmente stimati per autorevolezza e condotta irreprensibile, e al Gran Consiglio (boulè), organismo costituito solamente nel 4° sec. a.C. i cui membri, tutti sacerdoti e notabili, erano eletti per un quadriennio, risiedevano a Olimpia ed entravano in funzione dieci mesi prima dell'inizio delle gare. La boulè rappresentava anche una specie di giuria di appello contro le decisioni dei giudici. In caso di ricorso contro un provvedimento degli ellanodici, se accolto, la boulè provvedeva a sostituire o a punire il giudice responsabile dell'errata decisione, ma il risultato della gara restava immutato. I casi di contestazione delle decisioni dei giudici furono però rarissimi. apollonia1 punto
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Dai, cerchiamo di non beccarci in continuazione. Questo nuovo (per me) argomento è molto interessante e credo valga la pena di affrontarlo con serenità. Dall'esame di tutti i 40 tremissi di Carlo Magno di Ilanz (39 per la verità in quanto quello di Coira è di un tipo diverso) posso rilevare che il tipo di "stella" quasi sempre presente è quello a 4 raggi: Quella a 6 raggi è presente solo in due conii (uno, con 3 esemplari, di Milano e uno, con un solo esemplare, di Ticino): Da notare che questi due conii di diritto (Milano e Ticino) con stella a sei raggi sono legati dallo stesso conio di rovescio. Questa peculiarità, già evidenziata da Bernareggi, è a mio avviso estremamente importante perchè mette in discussione la pluralità delle zecche in attività (almeno sotto Carlo Magno).1 punto
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Ragazzi, io credo che gli utenti del forum la propria idea sulla questione se la siano serenamente fatti, ed il discorso di zecche del sud nell'altra discussione bloccata probabilmente la riassume. Continuando con questo muro contro muro probabilmente l'unico risultato sarà quello di far chiudere una dopo l'altra tutte le discussioni della sezione. la discussione ha preso una piega probabilmente al momento insanabile, molti post sono imbeccate personali ai quali l'altro, finirà poi per rispondere con qualche altra imbeccata. La discussione di per se è estremamente interessante, oltre che per la questione Lanciano, perchè aiuta a far comprendere meglio il metodo scientifico applicato alla ricerca storica e numismatica,metodo che in linea di principio andrebbe applicato anche per altre monetazioni. Ma di fatto si presenta quasi illeggibile, perchè assieme ad un post di carattere numismatico mi tocca leggere gli attacchi personali più o meno velati verso l'altro. Trovate una soluzione, magari per msg privati, che possa permettere la continuazione serena di queste discussioni.1 punto
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Ciao a tutti, scusatemi per l'intervento non in tema. Ringrazio Mario @@dabbene e tutti i partecipanti, per questa bellissima discussione e per la quantità e, soprattutto, qualità delle monete postate ( ve le invidio :good:) Per me, a digiuno della monetazione moderna, è una discussione che seguo con piacere ed estremo interesse. Mi raccomando, continuate così Saluti Eliodoro1 punto
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mi pare ci fosse una discussione in cui proprio mario spiegava, passo passo, come fare.. prova a cercarla in questa sezione, se segui le istruzioni dovresti farcela o se non altro ci provi. persa per persa, tanto vale provare ps: qualora l' avessi sognata, che ne dici @@mariov60 di farne una dedicata unicamente al trattamento del cancro da mettere poi in evidenza? le tue competenze potrebbero risultare utili a molti1 punto
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Scusa puoi gentilmente mostrarmi una foto o un passaggio d'asta del tarì di Alfonso d'Aragona?1 punto
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Ciao Matteo , per quanto riguarda la Magna Grecia e la Sicilia ti consiglierei ; Ettore Pais : Storia della Sicilia e Magna Grecia , e' un testo un po' datato ma di lettura piacevolissima e ancora valida , oppure dello stesso tenore e tema , ma piu' approfondito , Adolf Holm : Storia della Sicilia nell' antichita' . Per quanto riguarda invece la Grecia continentale , ti consiglierei questi due libri di facile lettura generale Thomas Martin : Storia dell' antica Grecia , origini e segreti di una civilta' e Andrew Burn : Storia dell' antica Grecia . Questi due ultimi e specialmente il primo , sono libri generici piuttosto veloci nella lettura che racchiudono la storia della Grecia classica in poche centinaia di pagine , penso che corrispondano alle tue aspettative di lettura .1 punto
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"Per come la penso io, nel collezionismo bisogna solo stare attenti a non rimetterci, prendere quel che effettivamente serve/desideriamo e mai pensare a guadagno e speculazione" Una grande verità!!!!! A proposito del 2 euro, voci di corridoio lo dano uscente in rotolino per la fine di questo mese: qualcuno ne sà di più?1 punto
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Quando ero alle prime armi sul forum e scattavo le foto con un vecchio cellulare mi fecero la stessa battuta, me lo ricordo ancora, ci rimasi un po' male. Così quando ho visto le tue foto non ho saputo resistere :blum:1 punto
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resto un po' frastornato da questi continui commenti che invece di preludere alla condivisione di idee che ognuno di noi puo' essersi fatto sulle "bolle", non perdono occasione di invocare divisioni, fratture, e contrapposizioni. Personalmente ritengo la diversità di idee e l'originalità di pensiero il sale della ricerca scientifica. Se non si è arrivati , come di fatto non si è arrivati, ad una spiegazione plausibile sull'origine delle bolle credo che piu' che mettere a paragone particolari malamente ingranditi di fenomeni che si ritengono simili su monete del tutto diverse, in un encomiabile ma un po' amatoriale tentativo empirico, valga la pena, come piu' volte suggerito , di condurre un'analisi piu' formale con l'osservazione diretta delle escrescenze sulle monete di DEsiderio che presentino tale fenomeno. Le analisi e le opinioni espresse finora, dove tutti si sono impegnati contribuendo con le proprie idee ma anche portando evidenze, foto e dati oggettivi utilissimi (a questo proposito grazie Giollo per i validi contributi) hanno toccato forse un po' il limite di quello che si poteva esperire sulla base dei dati a disposizione. Quasi timidamente esponevo questo poco sopra ma se invece questi suggerimenti danno fastidio o creano imbarazzo, possiamo tranquillamente soprassedere. Credo seguire un metodo di indagine sia piu' importante che voler avere per forza ragione, non stiamo ad un derby calcistico anche se vedo che a volte si cerca di dare alla discussione questa connotazione e mi dispiace. Possiamo in fondo anche smetterla qui fin quando almeno non vi saranno degli elementi nuovi che portino nuova luce alla questione. In fondo fino alla comparsa dell'esemplare CNG delle bolle non se ne era accorto in pratica nessuno :rolleyes:1 punto
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Monetine del (pessimo) fine settimana............... Taglio: 2 euro EMU Nazione: Austria Anno: 2009 Tiratura: 4.910.000 Condizioni: BB Città: Comacchio (FE) Taglio: 1 euro Nazione: San Marino Anno: 2013 Tiratura: 372.325 Condizioni: qSPL Città: Comacchio (FE) Note.................erano 2 , appena riesco a trovarla posto la seconda.................. :rofl: Taglio: 2 euro Nazione: Lussemburgo Anno: 2005 Tiratura: 3,500.000 Condizioni: BB Città: Comacchio (FE) Taglio: 2 euro Nazione: Lussemburgo Anno: 2013 Tiratura: 3.120.000 Condizioni: BB Città: Comacchio (FE)1 punto
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incontro per caso mia madre al supermercato, mi chiede un passaggio e per dimostrare riconoscenza mi fa vedere il pugno di monetine appena ricevute dalla cassiera, dice che ce n'è una "strana": è un dieci centesimi con la venere del botticelli a fianco, un euro finlandia 2000, e soprattutto un dieci centesimi cipro 2008 le mamme... :-D1 punto
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Posto questa medaglia (che vorrei acquistare) visto che l'IMPRESA LODIGIANI S.P.A era Piacentina, allego anche un pò di storia della ditta. http://www.treccani.it/enciclopedia/lodigiani_%28Dizionario-Biografico%29/1 punto
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Ho avuto modo di leggere in questi giorni il citato articolo " il nobile Leonardo de Zocchis alias Terracina e il Corpus delle sue relazioni " di Simonluca Perfetto, indubbiamente ci sono dei riferimenti che possono interessare la discussione. De Zocchis era l'ufficiale della zecca napoletana che nel cinquecento era incaricato di seguire pesi e misure giudice estremo nella zecca della moneta. Grazie al fatto di aver stilato una relazione dettagliata sulla zecca e alle sue mansioni specifiche quanto viene riportato dallo stesso può essere interessante. Il de Zocchis alla fine gesti' ben quattro officia della zecca, fece carriera e divenne uomo di fiducia di superiori, viceré, sovrani. Fu presente quando ci furono le due visite ufficiali nel Regno, quella del de Quiroga e quella del de Guzman, nelle visite furono processati degli ufficiali, maestro di zecca compreso, che si difesero con documenti precostituiti, il solo de Zocchis produsse documenti suoi e di riferimento. i quattro documenti lasciati rendono una testimonianza della situazione della zecca del tempo, che qualche problema sicuramente anche di controlli aveva. Uno in particolare e' interessante, riporta che nel 1556 arrivo' in zecca un ingente carico di reali d'argento spagnoli, raccolti in 34 cascine. lo scritto interessa perché mette in evidenza l'interesse di Filippo II ad importare dalla Spagna a Napoli argento da monetare a però determinate condizioni, tre requisiti specifici. La principale preoccupazione era dettata dal calo della quantità di metallo a seguito delle lavorazioni e il cercare di stabilire il quantitativo effettivo che si sarebbe prodotto con l'argento importato prestabilito. Quindi il de Zocchis considerato di fiducia all'epoca e con mansioni tecniche, che venne ricompensato con cariche, anche nobiliari e ricompense a fine carriera, che deve seguire queste specifiche, questa e' un piccolo ulteriore tassello di questa storia, questa volta per l'argento spagnolo che serviva per la Zecca di Napoli e per l controlli relativi che comunque sembrano essere demandati, tranne le due visite ufficiali ,ai responsabili di zecca. Inviato dal mio iPad utilizzando Lamoneta.it Forum1 punto
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Credo sia un colpo a vuoto del conio che ha impresso parte della corona sul conio del D/.1 punto
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Diciamo che lamoneta.it non ha mai avuto intenzione di far la concorrenza alla carta stampata creando un prodotto "a stampa". Anzi, siamo sempre stati a favore di una piú stretta collaborazione con le riviste del settore come già auspicato a suo tempo quando fu presentato il GdN. Certo che adesso si apre una lacuna. Ma non credo sia possibile riempirla se non con un piano imprenditoriale (e relativi soldini) mentre noi siamo fondamentalmente volontari. Non so se reficul ci stia pensando. Allo stesso tempo rammentiamo che PN esiste ancora ed è viva e vegeta. Chissà se per caso non possa essere un'occasione per loro di tentare anche la via dell'edicola... Una cosa che probabilmente potremmo fare è quella di raccogliere i contributi al nostro portale e vedere se è possibile produrre dei volumetti a stampa.1 punto
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ciao Rex ecco gli articoli del BCNN 1973: G. Bovi : Il rame di Ferdinando IV G. Bovi : le monete napoletane del 1804 G. Coniglio : il viceré cardinale Zapata M. Pannuti : un esame di saggiatore della zecca T. Siciliano : Leonardo Ximenes di Trapani istituisce in Toscana le cattedre di Astronomia e Idraulica R: Volpes : medaglie siciliane inedite N. CE Rosa : medaglie per Francesco Cilea R. Gaudioso : i mini-assegni1 punto
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Un bel foglio intero da 54 esemplari da 10 euro (9x6) - Germania (X) naturalmente: http://www.ebay.com/itm/UNCUT-SHEET-OF-52-10-EUROS-BILLS-NOTES-MONEY-CURRENCY-UNC-GEM-VERY-RARE-/331191734313?pt=Paper_Money&hash=item4d1c90d029&nma=true&si=G09k79%252Fq69xXnZjau%252BzkOpE9v5o%253D&orig_cvip=true&rt=nc&_trksid=p2047675.l2557 Hanno solo sbagliato a fare la moltiplicazione e lo vendono come un "uncut" completo da 52 pezzi! :lol: Nella descrizione è specificato che: è un foglio salvato prima del taglio, è denaro legale e che può essere speso OVUNQUE! certo.. dopo aver speso 2.700 dollari lo spendi come 540 euro! :rofl:1 punto
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:) un gran salute a tutti.......e quando ne salta una fuori!e sempre un evenimente carico di ramenti d'amicizia....storia e curiosita di osservarne sempre una.....questa e piccolissima,12.5mm....e 0.33grammi.......un concentrato di "micro arte"......penso questa volta un mezzo denaro,con una sporta piena di dittagli propri a lui... :)1 punto
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:good: ...tanti saluti matteo.....ti ringrazio e auguro buone ferie...... ;) ;) ecco per confronte con altre sorelle.......1 punto
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La bruttissima esperienza dell’amico Antonio mi ha fatto prendere alcune decisioni per me importanti: -mentre prima pensavo che, in caso di necessità o anche per “sostituire” pezzi con esemplari migliori, che avrei potuto “vendere” qualcosa, ora non più! Non venderò. -la mia attuale collezione sarà un regalo ai miei figli; ho redatto un inventario che consiglierò di allegare alla successione con i valori da indicare, la mia speranza è che in futuro esistano leggi più chiare di quelle di oggi e lascerò loro la decisione di farne quello che vorranno. -non consiglierò loro di spendere altri soldi nella numismatica, ho già fatto abbastanza io. Sono sicuro che apprezzeranno la testimonianza storica che ogni moneta rappresenta, dubito che vorranno vendere, perché conosco bene i miei figli, ma chissà alla terza o quarta generazione… Circa la vicenda di Antonio mi sono sentito anch’io offeso e umiliato, nei primissimi giorni della notizia ci fu qualcuno che propose una sottoscrizione e alcuni lamonetiani mi scrissero se potevano inviarmi dei soldi da girare a lui, io risposi che senza autorizzazione dello staff io non avrei raccolto niente ma senz’altro avrei partecipato se fosse partita l’iniziativa (se vado a cercare nella posta potrei risalire anche ai nomi) …ma poi non se ne fece nulla, la discussione fu chiusa e Antonio lasciato “solo”. Il fatto che la discussione fu chiusa anticipatamente fece sì che il “problema” restasse solo a lui. Oggi sono contento di sapere che bizerba ti sia stato vicino. Io no, ma ti ho avuto sempre presente e oggi mi sento un verme per non essere stato capace di esprimertelo. Mi dispiace perchè quello che ho letto sul tuo caso in tutti questi anni, pur non conoscendoti personalmente, mi hanno fatto avere di te un’immagine più che familiare. Non sono un grande scrittore e le mie conoscenze sono molto limitate ma io sono qui e se avessi bisogno di qualsiasi cosa non farti avere problemi a chiedere …avevo in mente questo sin dall’inizio, anche se non te l’ho mai scritto, ma per me era e resta un impegno cui sarei felice di adempiere.1 punto
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@alessandr0 perché parlare a sproposito sopratutto quando non si sanno i fatti ? . Imperatore va con la lettera maiuscola e non fra virgolette , essendoci stati due plebisciti POPOLARI . Per il barile , credo che si riferisca alla botte di vino che ha scatenato questo sproloquio senza senso , sopratutto da chi non conosce ne la Storia ne i fatti e va avanti con luoghi comuni , pregiudizi e quant'altro . Onde evitare di continuare in questa sede , meglio aprire una discussione apposita nella sezione "Storia ed Archeologia " , sempre ammesso che si voglia parlare di Storia . Buona serata , sperando che non finisca con un "barile" Premettendo , che questo è uno dei commenti più meschinamente subdoli che mi siano stati rivolti, (Senza sapere, sproloquio,sproposito,onde evitare.....) Forse è la spasmodica volontà di un ragazzino che non vedendo l'oggettività delle cose,si slancia a capofitto nel difendere il proprio "eroe". Tutto ciò per aver letto in una frase , 2 insindacabili verità. ( autoproclamatosi imperatore e fuggito in un barile, botte?) Non era mia intenzione essere offeso da lei , per finire con il risponderle, Anche perché da come si pone , mi sembra che a parlare di Re ed Imperatori, non sia certo un Duca ma il frutto di una progenie di plebei . (Quella stessa fascia della popolazione che Napoleone avrebbe trucidato a cannonate senza rimorsi per una conquista, strategia di guerra,l'artiglieria,il tuono infernale del cannone, che gli valse il soprannome di "orco di Corsica" per le vite mietute) Forse lei a 20 anni crede di istruire analfabeti, Crede di custodire l'erudizione , che a tocchi caritatevoli ostenta misericordioso al popolo. Parlare di storia , con una persona la cui superbia è evidentemente seconda solo alla propria ignoranza e grettezza , non porterebbe a nulla, almeno a me. Sprechi quel tempo ,per imparare la differenza che corre tra botte e barile ed il significato del virgolettato in un opinione personale. Concluda con il ripassare modi più intelligenti e meno offensivi per esporre le proprie discordanti opinioni. Allora potrà arrogarsi la sapienza,che a dispetto del mondo,ritiene di custodire. Saluti Alessandro1 punto
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Della serie FRATELLI BRAMBILLA al post 1-2-3-4-5 aggiungo questo ultimo acquistato venerdi a Verona, e mai visto in precedenza, con bel ritratto di UMBERTO I databile dal 1878-1900 Pattini a rotelle, fabbricazione propria Ottone, mm. 30,51 punto
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L'Apollo del Foro romano, sotto la via Sacra rinvenuta una testa del Dio del 1° secolo d.C. Laura Larcan Chissà se Luis Sepúlveda gli dedicherebbe una novella, magari col titolo «storia di un topolino che adottò la testa di Apollo». Perché tra le tante avventure dellarcheologia romana spicca anche quella di un roditore inquilino del Foro romano, che ha custodito nella sua tana, ad una profondità di tre metri e mezzo, una grande testa di divinità. Proprio seguendo le tracce di una cavità scavata dallanimaletto, lungo le pareti dellantichissimo condotto fognario sotto la Via Sacra, gli archeologi hanno scoperto una splendida testa del dio Apollo scolpita in marmo, più grande del naturale (lunga almeno 80 centimetri), databile con certezza alla piena età imperiale, cioè tra il I secolo d.C. e i primi anni del II d.C. In fondo, il topolino ha contribuito ad uno dei ritrovamenti più emozionanti degli ultimi ventanni, avvenuto pochi giorni fa mentre unéquipe di tecnici stava eseguendo lavori di restauro e consolidamento del condotto che dallArco di Tito si collega alla Cloaca Maxima. «La grandezza della testa rivela che doveva appartenere ad una statua molto importante, esposta non in un semplice sacello, ma in un rilevante luogo di culto: un tempio, un santuario dellarea del Foro», dichiara con una voce che tradisce lemozione Patrizia Fortini, responsabile per la Soprintendenza ai beni archeologici di Roma del Foro romano. CAPELLI E RICCI Ad aver sorpreso gli archeologi è proprio il «tipo» di Apollo: la capigliatura è decorata con una fascia, intorno a cui appaiono arrotolate grandi ciocche di capelli, lavorati con un virtuosismo calligrafico dei dettagli. «Da un punto di vista stilistico la testa si colloca nella piena età imperale, e la resa plastica del marmo ricorda le opere in bronzo: quasi sicuramente la testa è una copia romana di una statua greca bronzea», avverte Fortini. Non solo. La tipologia decorativa del reperto è vicina alle teste di Apollo in terracotta detà augustea provenienti dalla zona della Casa di Augusto, oggi al Museo del Palatino. E sono così tipici di Apollo i lineamenti femminili, quasi androgini: tanto che appena tirata fuori dalla terra era stata scambiata per Diana. «Non sono molte le testimonianze di nuovi documenti statuari - riflette Fortini - la testa è la prima scoperta importante degli ultimi anni che arricchisce il panorama delle conoscenze sulla statuaria detà imperiale legata al contesto di Foro e Palatino». Non unarea qualsiasi: qui viveva limperatore di Roma, batteva il cuore politico, e qui una statua di Apollo rivestiva un significato forte per un culto legato ad Augusto, ai primi imperatori e alla corte imperiale. Inoltre, la scoperta è avvenuta in un punto cruciale dellantica strada, area che nel corso dei secoli ha subito modifiche urbanistiche, soprattutto dopo il terribile incendio di Nerone. «Non ci aspettavamo di ritrovare un reperto così straordinario in un contesto come questo», dice Fortini. Il condotto sotto la Via Sacra (lungo 330 metri) era stato scavato nel 1900 da Giacomo Boni. E i lavori di restauro oggi seguono proprio le piante e sezioni lasciate dal famoso archeologo. LESPLORAZIONE Lesplorazione del condotto sotto la Via Sacra è uno dei punti chiave del più complesso e articolato piano di revisione dellantico sistema fognario di tutta larea archeologica centrale. «La fognatura sotto la Via Sacra ha una datazione variabile dal I secolo a.C. alletà augustea, con restauri antichi di età imperiale - sottolinea larchitetto della Soprintendenza Maria Grazia Filetici responsabile del progetto - I lavori avviati in questo settore rientrano in un progetto di messa in sicurezza del sistema di smaltimento delle acque, sia meteoriche sia nere, per evitare che lacqua continui a corrodere le strutture archeologiche». Edoardo Santini, larcheologo che ha materialmente scoperto la testa (assistendo i lavori eseguiti dalla ditta Archedim), la definisce una «fortuita coincidenza». Ma a lui si deve lintuizione e la tenacia. Quella mattina presto, Santini si è calato nel condotto largo 1 metro per intervenire su un tratto murario della fogna a circa 20 metri dallArco di Tito, che aveva subito pesanti distacchi. Da immaginare la situazione: buio, fioca luce di torcia, ad una profondità di oltre tre metri e mezzo. «Mi sono accorto che dietro il muro cera la tana scavata da un topo - ricorda Santini - mi sono infilato e ho provato a ripulire la cavità. Muovendo la terra è cominciato ad uscire qualcosa che faceva da parete alla tana». Prima i capelli, poi gli occhi. La tenacia è stata premiata. Dopo il restauro, lApollo sara'esposto. http://m.ilmessaggero.it/m/messaggero/articolo/spettacoli/6839181 punto
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Non è l'unico Pertinace in giro o non è l'unico falso in quel tavolo? In ogni caso posso confermarti sin da ora tutte e due le ipotesi...di quei pertinace ne sono già passati in vendita e su quel tavolo sono già passate monete false ( di alcune si è anche già parlato proprio qui) e monete ritoccate e restaurate, a onta del contesto " lussuoso" , come scrivi tu, in cui sono presentate e che NON mette a riparo proprio da nulla...anzi....anche leggendo le varie discussioni relative a falsi e pastrocchi visti in vendita ,citati qui sul forum e di giretti ai convegni, mi pare proprio che una location "lussuosa e/o prestigiosa" sia , generalmente, non un sinonimo di garanzia e sicurezza per l'acquirente....e non sto riferendomi solo a questo specifico caso, ma mi pare una situazione diffusa....molto diffusa...forse troppo diffusa...e più in alto si và e più mi pare diffusa...ma si sa che io sono un malpensante, no?!1 punto
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Banca Nazionale delle Comunicazioni (http://www.fondazionebnc.it/storia.asp) L'origine della Fondazione risale alla fine del XIX secolo, quando i Ferrovieri italiani crearono, con risorse proprie, alcune Casse di deposito con finalità di mutua assistenza, accorpate successivamente nella Cassa Nazionale dei Ferrovieri (Società Anonima Cooperativa di Credito) e nell'Associazione Nazionale dei Ferrovieri (Società di Mutuo Soccorso e Previdenza) - divenuta ente morale con R.D. 20 settembre 1914, n.1221. La Cassa Nazionale dei Ferrovieri e l'Associazione Nazionale dei Ferrovieri, assieme alla Cassa Nazionale delle Comunicazioni - facente capo al Ministero delle Comunicazioni -, sono state fuse nell'Istituto Nazionale di Previdenza e Credito delle Comunicazioni con R.D.L. 22 dicembre 1927, n.2574. Il capitale dell'Istituto era costituito dal patrimonio mobiliare ed immobiliare delle Casse e dell'Associazione, oltre che dalle quote di partecipazione degli iscritti, che potevano essere solo i dipendenti del Ministero delle Comunicazioni, delle aziende ferroviarie private e pubbliche e delle aziende ed imprese che gestivano servizi affini ed accessori. Con legge 6 agosto 1967, n.700, recante il nuovo ordinamento dell'Istituto, nasce la nuova denominazione di Banca Nazionale delle Comunicazioni che veniva ad essere fortemente caratterizzata come uno strumento operativo a disposizione del "Ministero dei Trasporti e delle Comunicazioni" e delle "Ferrovie dello Stato". L'Istituto si prefiggeva come obiettivo lo sviluppo economico del settore dei Trasporti ed in particolare la crescita dei servizi ferroviari, rimanendo altresì fedele alla propria originaria natura mutualistica, prevedendo a tale scopo servizi assistenziali e previdenziali a favore dei ferrovieri, che avevano creato la base economica per la costituzione della Banca.1 punto
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