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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/18/14 in Risposte
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Se pensi di collezionare euro coll'idea di guadagnarci hai proprio sbagliato strada, in generale, se vuoi collezionare monete per guadagnarci non ci siamo proprio.......................... :nea:3 punti
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I rilievi sono ottimi ma su una moneta di grande modulo come questa una volta messa nel vassoio colpi del genere mi salterebbero subito all'occhio ogni volta... soprattutto in contrasto con la qualità complessiva della moneta. Personalmente mi dispiace dirtelo ma non l'avrei proprio comprata al prezzo che dici. Saluti Simone2 punti
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Vendita record per il francobollo One Cent Magenta della Guiana Britannica. Il pezzo, unico nel suo genere, è stato battuto all’asta per 9,5 milioni di dollari (cira 7 milioni di euro) da Sotheby’s a New York. Il record precedente apparteneva a un francobollo svedese venduto a Zurigo per 2,3 milioni di dollari nel 1996. Emesso nel 1856 dalla colonia britannica in un’unica emissione, il francobollo è considerato dai dai collezionisti il timbro più famoso del mondo e l’equivalente della Monna Lisa nel mondo dei filatelici. A vendere il francobollo sono stati gli eredi di John du Pont, milionario dell’industria chimica, che lo aveva sempre conservato in cassaforte. Du Pont nel 1996 era stato condannato a 30 anni di carcere per aver ucciso un campione olimpico del wrestling ed è morto in prigione nel 2010. Il resto della collezione della Guyana di Du Pont (contenente moltissimi altri pezzi rarissimi, quando non unici) andrà all’asta in Svizzera prossimamente. Come tutti i francobolli mitici, anch’esso è corredato da una storia di ritrovamento casuale: sarebbe stato scoperto nel 1873 da un ragazzino dodicenne, che poi lo cedette per pochi scellini. http://www.corriere.it/foto-gallery/esteri/14_giugno_18/one-cent-magenta-vendita-record-un-francobollo-0e700518-f6d3-11e3-a606-b69b7fae23a1.shtml2 punti
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Niente metallo in esubero, è un bel colpo con successivo tentativo di riprenderlo mal riuscito.2 punti
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Ma il medaglione d'oro di che periodo è? Non sono sicuro che sia del periodo ellenistico, mi sembra quasi romano... In effetti questo e gli altri medaglioni, trovati con 600 (o più) aurei romani da Alessandro Severo a Costantino I vicino ad Abukir, sul delta del Nilo, nel 1902, si ritiene siano stati coniati nella prima metà del 3° sec. d.C. in occasione delle festività in onore di Alessandro che all’epoca si tenevano a Beroia, in Macedonia, ed erano particolarmente importanti. Se però rappresentassero i premi per gli atleti vittoriosi nelle competizioni sportive oppure fossero offerti in dono alle personalità di alto rango rimane ancora un argomento di dibattito. Qui possiamo vedere il volto di Alessandro di fronte. Alexander Kosmokrator (the ruler of the world): 84.30 g, 56 mm, 12 h. Obv.: Armoured bust of Alexander with diadem, shield and spear seen from the front, slightly bearded. On shield zodiac (ram, bull, twins, crab, lion) with Gaia and facing busts of Helios and Selene in centre. Rev.: BACI–ΛE–ΩC – AΛE–ΞANΔPOV. Nike to right presenting a shield supported by Eros. On shield scene with two lovers (?). On right side a trophy and two captives. apollonia2 punti
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Al MASSIMO (Filisina) :blum: gli avrai dato 30 euro compresa la spedizione Sergio2 punti
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Beh il "colpetto" è una botta niente male che ritengo sia abbastanza invalidante e su di una moneta niente affatto rara come questa ne porta il valore al peso in argento o poco più, in questi casi è difficile, almeno per me, dare un giudizio sulla conservazione, che non può non considerare nel giudizio generale il colpo, dunque direi nel complesso un BB (io non amo giudizi tipo "colpo al bordo altrimenti SPL")2 punti
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Taglio: 2 euro Nazione: San Marino Anno: 2012 Tiratura: 627.249 Condizioni: qSPL Città: Milano Note: 2 monete2 punti
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La perlinatura del bordo del dritto è irregolare, il metallo pare poroso e il colore non è quello dell'argento. Secondo me si tratta di un falso, come la stragrande maggioranza dei dollari cinesi di questa tipologia.2 punti
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Tu dovresti postare la domanda li (nell'osservatorio prezzi di mercato), non aprire un topic per ogni richiesta. Tornando al 2 euro monegasco, è facile trovarlo sugli 80 €, si è deprezzato molto. Con un asta riesci a spuntare anche sotto i 60, visto che ci sono dei compralo subito sugli 80. Queste sono le aste chiuse negli ultimi 3 mesi a prezzi crescenti.2 punti
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Salve a tutti, volevo postare una moneta davvero interessante, il famigerato Tarì antitosatura dei fratelli Biblia, l’altro giorno ne ho visto un esemplare dal vivo a casa di un mio amico collezionista ed oggi non ho resistito al desiderio di postare un’immagine proveniente dall’aggiornamento del Pannuti-Riccio e condividerla con tutti gli amici lamonetiani. Ci sarebbe da fare un bell’articolo su questa moneta, conosco personalmente 6 esemplari apparsi in alcune aste e/o presenti in collezioni private e come per il Carlino, anche per il Tarì esistono più varianti di sigle. In allegato un’immagine proveniente da una pubblicazione di mia proprietà regalatami personalmente dal dr. Pannuti in uno dei nostri incontri domenicali. Ricordo ancora le sue parole “… ma tu ce l’hai l’aggiornamento della mia opera? Eccotela …… ”. Una fonte inesauribile di informazioni quel grande studioso.1 punto
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Hola a todos, esta es la web: http://www.revista-hecate.org/ Aceptamos artículos en italiano, francés, español, etc... http://www.revista-hecate.org/normas-de-presentacion.html saludos1 punto
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______ Andrew Jackson Presidente USA 1829-1837 Un bordo piuttosto sottile per contenere una scritta: FIFTY CENTS * OR HALF A DOLLAR * E' quello che si legge (anche se non proprio così agevolmente) sul bordo di questa moneta entrata a far parte della mia colezione. Forse un pò troppo liscia (13,10 grammi anzichè 13,48) ma che dire.... spero che vi piaccia come è piaciuta a me :)1 punto
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Anno 212 a. C. , dopo oltre 500 anni dalla sua fondazione la "magnificentissima" Citta' , colonia di Corinto , fu conquistata da Claudio Marcello che ne pianse la conquista dall' alto dell' Epipoli ( la zona alta di Siracusa da cui si domina tutta la Citta' ) come ci tramanda Plutarco , nel corso della tremenda seconda guerra punica . In verita' dopo due anni infruttuosi di assedio via mare e terra , Siracusa venne conquistata solo grazie al tradimento di un mercenario di origine iberica chiamato Merico che apri' una delle porte , prospicenti il Porto Grande , delle possenti mura che circondavano completamente la Citta' , anzi le 5 Citta' di cui era composta la metropoli antica , erette da Dionisio I al tempo delle sue guerre contro i Cartaginesi ; triste destino delle grandi citta' , anche Roma in un lontanissimo futuro , subira' la stessa sorte . Siracusa la piu' grande e popolosa citta' di tutta la Magna Grecia e seconda solo ad Atene , per la Grecia continentale , resistette due anni all' assedio romano per essersi alleata con i Cartaginesi dopo la morte del fedele Ierone II , che in punto di morte raccomando' di non abbandonare mai l' alleanza con i Romani , che il grande vecchio tenne salda per circa mezzo secolo , aiutando i Romani nei momenti difficili della guerra annibalica con donazioni principalmente di equipaggiamenti militari e alimentari , nonché di armati e navi ; ma eventi umani , disastrosi per la Citta' , fecero abbandonare Roma per unirsi con gli acerrimi e secolari nemici di sempre , i Cartaginesi . Le possenti mura , parte delle quali ancora ben visibili ai nostri giorni , il valore dei cittadini avvezzi alle guerre e agli assedi e soprattutto Archimede , fecero si che i Romani non riuscirono militarmente a conquistare la Citta' , in cui una volta entrati , ne trassero un immenso e ricchissimo bottino protrattosi fino al tempo delle rapine da parte di Verre che fece indignare Cicerone , che lo cito' in tribunale con le sue famose "Verrine" . Ma ora dopo questa breve premessa , veniamo al fatto specifico . L' argomento principale dell' assedio di Siracusa del 212 a.C. riguarda essenzialmente l' aneddoto degli specchi ustori che secondo la storia o leggenda , Archimede impiego' contro le navi romane durante la guerra contro i Romani , negli ultimi scorci della seconda guerra punica . Quasi tutti gli storici odierni sono concordi nel ritenere questo fatto non credibile , anche perché nessuno storico antico accreditato , ne fa cenno , quindi sembrerebbe una "storiella da barbiere" , pero' alcuni particolari non quadrano , infatti due storici accennano a qualcosa in questo senso , ad esempio lo storico Silio Italico nella sua opera : Punica , verso 420 e seguenti , inoltre ne parla anche Galeno , un medico della scuola di Pergamo vissuto tra il 129 e il 201 a.C. , ma sono solo accenni , insufficenti pero' a ben capire cosa fossero veramente questi specchi ustori ; per avere piu' informazioni dettagliate dobbiamo risalire fino ad uno storico bizantino del XII secolo , Giovanni Tzetze , che tra altre opere , scrisse le "Chiliadi" grande libro a carattere storico in 13.000 versi in cui narra il fatto delle navi romane del Console Marcello incendiate dagli specchi di Archimede e ci racconta oltre al fatto anche il congegno impiegato , cosi' scrive nelle Historie , capitolo II , versi 103-120 : <<.......Il Vecchio ( si riferisce ad Archimede ) aveva costruito uno specchio a forma esagonale e ad una determinata distanza da questo dispose quattro specchi quadrati del medesimo tipo . Questi ultimi potevano essere mossi mediante cerniere di metallo . Con questo congegno prendeva i raggi del sole di mezzogiorno sia in estate che in inverno . I raggi riflettendosi in quel congegno , causavano una tremenda fiamma che accendeva le navi , che alla distanza di un tiro di freccia venivano ridotte in cenere ........>> . Il discorso e' molto chiaro , preciso e dettagliato per essere inventato di sana pianta da chi poi non aveva la piu' pallida idea di strumenti di guerra e in particolare di apparecchiature ottiche , da cio' si puo' ipotizzare che questo racconto sia stato tramandato da uno storico dell' epoca di Archimede contemporaneo ai fatti , poi perduto , ma non creduto oralmente dagli storici di poco posteriori ai fatti storici narrati , tra cui i grandi Polibio e Livio che nelle loro opere , riferite all'assedio di Siracusa , non parlano degli specchi ustori , evidentemente ritennero una pura fantasia tramandare la storiella degli specchi . Sulla giustezza e verita' del fatto storico si potrebbe obiettare del perche' non possa essere realmente avvenuto : successivamente all' assedio di Siracusa , ci si domanda perché non sia stata riutillizzzata un' arma del genere in guerra se era tanto devastante , a cio' si puo' rispondere , primo , perche' il congegno durante la presa delle mura e il successivo saccheggio della citta' potrebbe essere stato incendiato o distrutto , secondo , perche' nessuno al mondo in quell' epoca antica , sarebbe stato in grado di ricostruire un congegno del genere che racchiudeva in se nozioni di meccanica , fisica e ottica e naturalmente di astronomia , scienze in dote ai pochi geni greci e a nessun altro mortale . Si potrebbe altresi’ obiettare del perche’ Archimede non abbia usato contro le navi romane piu’ semplicemente frecce incendiare o il famoso “fuoco greco” , entrambe armi efficaci e sperimentate , il motivo sicuramente risiedeva nel Genio di Archimede , aveva infatti bisogno di un “arma segreta” che potesse stupire e terrorizzare gli assedianti e incendiare le navi come per magia , infatti l' incendio delle navi avveniva come per magia senza che nessun oggetto fisico venisse lanciato dalle mura di Siracusa , fatto sta che i Romani tolsero effettivamente l’ assedio via mare , terrorizzati e con la flotta semi distrutta . Vediamo ora di cercare di capire come poteva teoricamente funzionare tutta la sequenza degli specchi per poter esercitare una concentrazione di calore tale da incendiare , forse non direttamente lo scafo delle navi , bensi prima la loro velatura , fino a 100 e piu' metri di distanza dalle mura di Siracusa . Dalla descrizione del macchinario esposta dallo storico bizantino , si puo' ipotizzare che fosse cosi' disposto : alla base del tutto , un grande anello di legno o di metallo ruotante su di una base fissa anch' essa rotonda , un po' come una rotaia del treno e della sua ruota e mosso da leva ruotante o da un verricello , per poter mirare l' obiettivo dello specchio principale esagonale sulle navi in qualsiasi direzione ; poi , fissati alla base , sull' anello ruotante , i quattro specchi piani quadrati spostati a due a due a sinistra e destra e di rimpetto al grande specchio in modo da lasciare libera d’ innanzi la sua riflessione e che incernierati sul perno di fissaggio fisso , potevano a loro volta seguire , azionati a mano , lo spostamento del sole , per poter indirizzare i loro raggi sul grande specchio principale , grandi abbastanza da poter coprire singolarmente tutta la superficie dello specchio esagonale principale posto innanzi a loro e anch' esso fissato sulla grande ruota mobile , il tutto mosso da 4/6 persone ; infine il grande specchio esagonale , vera arma finale del macchinario e qui inizia il problema , infatti questo specchio esagonale non poteva essere di forma piana come lo potevano essere i quattro quadrati , perche' altrimenti l' effetto finale di riflessione avrebbe avuto l' unico effetto di accecare i soldati sulle navi che inavvertitamente avessero guardato le mura in quella direzione , ma non poteva causare alcun incendio perche' non esisteva concentrazione in un solo punto del fuoco dello specchio ; da cio' si deduce che Archimede , conoscendo bene le coniche , parabole e iperbole e quindi nel fatto specifico , la parabola , in cui tutti i punti di luce incidente convergono in un unico punto detto fuoco , che quindi avesse progettato lo specchio principale di questa forma suddivindelo in sei spicchi triangolari , forse per facilitarne la realizzazione e di cui dovette calcolarne la giusta curvatura affinche' i sei fuochi parziali si concentrassero tutti in un unico fuoco devastante principale lontano circa 100 metri dallo specchio ; probabilmente esisteva anche un sistema per poter variare la curvatura della parabola e variare cosi’ la lunghezza del fuoco , quello che oggi si chiamerebbe gittata di sparo . Naturalmente tutta la serie dei cinque specchi non vanno intesi come noi oggi li conosciamo , bensi' dobbiamo immaginarli come specchi realizzati in lucido bronzo o meglio in argento , il metallo piu' riflettente la luce . Sul fatto che tale sistema potesse incendiare lo scafo in legno di poderose navi , non so , ma certamente poteva farlo sulle velature e su altri oggetti infiammabili che sicuramente non mancavano sulle navi antiche , da qui l' incendio poteva facilmente propagarsi a tutta la nave distruggendola . Sebbene queste invenzioni ottiche fossero state devastanti contro i nemici , il Genio di Archimede nulla pote' contro la bassezza dell' animo umano attratto dalle ricchezze , un piccolo mercenario iberico , annullo' la Scienza del grande siracusano . Claudio Marcello conscio della grandezza di Archimede ordino' che durante il sacco della Citta' non fosse fatto alcun male allo scienziato e alla sua famiglia , ma forse un rude soldato di Roma non riconoscendolo od irritato dalla risposta alla sua domanda se fosse lui Archimede , al che rispose di non disturbarlo perché stava ultimando un problema di geometria , lo uccise ; con la sua morte termina la storia di Siracusa come grande citta' , libera e indipendente . Sotto in ordine : Coniche, parabole , iperbole e teoria dell' uso degli specchi - Probabile moneta (disegno) con al dritto Archimede ( la terza ) - Pianta della citta' antica di Siracusa - Le mura di Siracusa - Il Castello di Eurialo , immensa fortezza inespugnabile , la piu' grande pervenutaci quasi intatta dall' antichita' greco romana posta al vertice interno della Citta' , ricostruzione - Ipotetica e fantasiosa ricostruzione personale ( scusate lo scarso disegno ) del congegno ottico di Archimede per incendiare le navi romane - Probabile fisionomia di Archimede in un busto antico .1 punto
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Il governo vuol darsi da fare per avviare il processo d'adesione: come date si parla di un periodo fra il 2016 e il 2019.1 punto
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Si Amico mio hai ragione ma il discorso e' ben diverso.Io colleziono per passione se poi la moneta varra' tanto ben venga.Ma io colleziono per passione,parto con quell'idea non con l'idea di farci soldi.E' l'idea di partenza che a me,da appassionato,da fastidio.Non i futuri possibili guadagni.E' a monte il problema non a valle.A presto1 punto
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Medaglia molto interessante, certamente riferibile alla medaglistica papale, opus Putinati. Poche sono le medaglie papali di questo eccellente artista del 1800. Forse la medaglia postata da Fabio volle rappresentare una dimostrazione delle qualità dell'artista per proporsi per incarichi. E' medaglia celebrativa di Papa Gregorio XVI: la data 2 febbraio 1835 corrisponde all'inizio del quarto anno di pontificato; nel rovescio è scolpito lo stemma di Papa Cappellari. La scritta del rovescio "la quale e il quale a voler dire il vero" riproduce - se ben ricordo - un verso della Divina Commedia (Inferno - incontro del poeta con Virgilio), verso celebrativo della gloria di Roma e del Suo Impero (la quale e il quale), destinata a sede del Papato. La medaglia, nata probabilmente non da commissione ma da una volontà personale dell'artista, ebbe tiratura certamente limitata. L'esemplare proposto da Fabio è una riproduzione galvanica, tecnica che si andò affermando in quegli anni. Probabilmente diverse copie di medaglie e placchette del Putinati, molto richieste, furono commercializzate con esemplari in galvanoplastica. Aggiungo che nella stessa medaglistica papale ci sono anche alcune medaglie (poche) che nascono originariamente come produzione galvanica, utilizzata massimamente per moduli molto grandi. Cito il medaglione di Zaccagnini per la collocazione delle statue di San Pietro e San Paolo nella scalinata della basilica vaticana (diametro oltre 100 mm) ed una bellissima lavanda di grande modulo di Arnaud, datata 1853, che riutilizza il ritratto del Pontefice direttamente realizzato durante il soggiorno napoletano: due medaglie di estrema rarità, che non si vedono quasi mai e che nelle pochissime apparizioni in aste hanno raggiunto prezzi molto alti. Quanto alle copie galvaniche, sempre nella medaglisica papale, ha avuto una particolare attenzione il massimo modulo di Gaeta.1 punto
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DE GREGE EPICURI Moneta davvero interessante, di una zecca che non si vede spesso. Al D. la legenda completa è: AYTOKPATWP TITOC KAICAP. Al rovescio invece: KLAYDEYKONIEWN. Busto di Perseo con berretto frigio; dietro al busto oggetti diversi. Riportata dal Sear al n. 770, è la 5389 di von Aulock. Come già detto da Roberto, poi Iconium divenne colonia, con scritte latine; ma non so esattamente da quando.1 punto
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Sic transit gloria mundi...non sono più utente del mese :cray: :lol: Auguri e congratulazioni a @@fedafa :beerchug: nuovo utente del mese, al quale sono ben felice di passare lo scettro, non avrei potuto desiderare di meglio :D petronius :)1 punto
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In dubio abstinet... :D Arka P.S. Già c'è Andreas che mi dice che non mi applico abbastanza, ora anche numa numa.... :unsure:1 punto
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Si, questo passo dello Stahl era già stato citato...e già era stata evidenziata la stranezza che quei segni, che lo Stahl ricollega alle operazioni di raschiatura dei conii usurati, si ritrovino solo nelle monete veneziane e non nelle altre emissioni coeve in oro. Delle bolle non fa menzione, probabilmente perché non indicative ... però, a questo punto, mi si affaccia in testa un'altra possibilità.... dato per assunto che i fabbri addetti alla cancellazione dei conii e alla loro preparazione, non fossero da meno , come abilità tecnica, di quelli impiegati nelle altre zecche..quindi li si può considerare perfettamente in grado, anche loro, di fare lavori con finiture analoghe a quelle degli altri operatori,..se provassimo a considerare le striature "intenzionali", invece che un residuo casuale di una lavorazione grossolana? Intanto si spiegherebbe la mancanza di casualità nelle stesse righe, si giustificherebbe il parallelismo spinto delle righe e si spiegherebbe anche il perché non sono nelle figure, neanche marginalmente, ma solo nei campi.... proviamo a ipotizzarne una utilità pratica... potrebbero servire come " antifalsificazione" ante litteram, perché, data la loro sottigliezza, una copiatura per fusione,con i materiali del tempo, non ne permetterebbe la replicazione sul falso fuso... Oppure potrebbero essere l'antesignano dell'ologramma sugli euro : una misura atta a complicare la vita a chi decidesse di copiare la moneta aurea veneta...sia che si tratti di falsari che lucrano sul titolo, sia che si tratti di imitazioni coeve e concesse... oppure un'espediente atto a impedire la tosatura delle monete sui piani per erosione con sabbiatura, come testimoniato per altre emissioni, dato che già sul bordo si concentrava l'attenzione dei saggiatori...sparite le righe, significava che la moneta era stata tosata e non c'era neanche bisogno della bilancia per stabilirlo...( una spinta a favore di questa idea, potrebbe essere la constatazione che le monete affette da questa caratteristica siano di un solo doge o di un solo periodo preciso.) Oppure una caratteristica che permettesse di riconoscere a colpo d'occhio le emissioni ufficiali dalle varie imitazioni levantine... Altre ipotesi saranno benvenute...1 punto
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2 euro : taglio della moneta ( valore facciale ) proof : particolare stato di conservazione della moneta : http://it.wikipedia.org/wiki/Conservazione_(numismatica) belgio : nazione che ha emesso la moneta1 punto
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Anch'io :blum: Ma dovi lo trovi un altro forum che, dalla numismatica, passa in un battibaleno alla filosofia, alla sociologia, alla fisica, alla glittica, alla semantica e tanto altro..... E' troppo bello saluti luciano1 punto
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Questa moneta, vista la qualità dei rilievi, deve essere caduta in terra involontariamente a qualche collezionista che l'ha posseduta prima di te. E subito dopo dovrebbe aver fatto una faccia su per giù simile a questa:1 punto
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Taglio: 50 cent Nazione: Vaticano Anno: 2014 Tiratura: ? Condizioni: qFDC Città: Città del vaticano Note: avuta di resto all'UFN Taglio: 2 euro cc Nazione: Belgio Anno: 2012 Tiratura: 5.000.000 Condizioni: BB Città: Città del vaticano Note: avuta di resto all'Ufn Taglio: 2 euro cc Nazione: Germania Anno: 2007 Zecca: D Tiratura: 11.840.000 Condizioni: BB Città: Pomezia1 punto
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non è necessario pubblicare 47 messaggi di fila.. se non ottieni risposta immediata ci saranno dei motivi, no? ad ogni modo, personalmente non me la sento di darti un consiglio sull' acquisto di una moneta (peraltro di un certo tipo e partendo da un budget non bassissimo) praticamente alla cieca.. il mio approccio è informarmi, girare, leggere, raccogliere informazioni e solo in un secondo momento procedere ad un eventuale acquisto... consiglio a te di fare la stessa cosa1 punto
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Ciao, prendo spunto dalla discussione relativa alla chiusura del Giornale della Numismatica, per condividere con voi un pensiero che mi ha sempre accompagnato e che si ripresenta spesso, alla luce delle mancate risposte alle mie richieste che faccio ai vari commercianti numismatici italiani. Ora, si parlava del GdN che chiuderà col numero estivo, chiusura additata da alcuni, credo giustamente, anche se le cause sono sempre molteplici, al proliferare di informazioni gratuite sul web, all'evoluzione informatica della società ed a tutto ciò che comporta in riferimento ai classici modi di fruire di cultura ed informazioni. A fronte di tutto ciò rimango sbalordito ogni volta che "oso" mandare una e-mail ad un qualsiasi commerciante italiano. Non farò alcun nome, ognuno o quasi avrà fatto le sue esperienze e potrà confermare o smentire quello che stò per dire. Salvo rarissimi casi, mai nessun commerciante risponde alle mie e-mail con cui chiedo di acquistare monete. Ieri ero a Roma per lavoro e decido di dedicare un pò di tempo per visitare un negozio di numismatica che non conoscevo. Già domenica avevo stampato mappa, orari di apertura, telefono, ecc.... Mi reco sul posto, visto che l'orario indicava il lunedì mattina il negozio aperto.....ed il negozio era chiuso. Telefono ed infatti entra la segreteria telefonica, che indica orari diversi da quelli indicati nel grande sito internet della ditta, uno dei più curati del panorama. Rientrato a casa, nel pomeriggio, invio una e-mail, al momento, dopo oltre 24 ore nessuna risposta. A Verona incontro un importante commerciante da cui ho comprato in passato tante monete del Regno ed ha cui mi rivolgo anche per la monetazione locale che ora stò approfondendo. Come sempre, a differenza di quello che compare nel sito internet, non ha mai con sè monete della zecca che mi interessa, comunque prendiamo accordi per sentirci la settimana successiva a Verona. Passa una settimana e non sento nessuno. Scrivo mail su mail ma nessuno risponde. Eppure è uno strumento ottimo: senza distrurbare il negoziante che potrebbe avere clienti in negozio, una e-mail rimane ed il destinatario può leggerla fine giornata o in qualsiasi momento libero. Mi è passata un pò la voglia, nessuno ha pezzi rarissimi che meritano di essere acquistati comunque, non gli telefonerò. Vuol dire che va bene così, molto ricchi i commercianti e non intaccati dalla crisi!1 punto
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@@donty, moolto bella peccato per il colpaccio al bordo, veramente peccato!! ha anche una bella patina, conservazione BB, valore secondo me, non meno di 35 auro.1 punto
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Taglio: 50 cent Nazione: San Marino Anno: 2006 Tiratura: 193.880 Condizioni: B+/B++/B Città: Milano Note: 3 monete1 punto
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Qualche altra notizia su alcune gare olimpiche dell’antica Grecia Gli incontri di pugilato, introdotto nella XIII Olimpiade, non avevano un termine ma proseguivano fino a che uno dei due sfidanti non si arrendeva. Inoltre solo chi vinceva prendeva gli onori mentre gli altri erano umiliati perchè non esisteva la concezione del 2° e 3° posto. La lotta esisteva già quando nacquero le Olimpiadi ed era nata per addestrare gli eserciti al combattimento corpo a corpo, ma nel corso dei secoli ha perso tutti gli aspetti cruenti che la caratterizzavano. Nel 708 a.C. venne aggiunta ai giochi olimpici nel quadro delle prove del pentathlon. Si iniziava in piedi, non necessariamente l'avversario doveva toccare il terreno con le due spalle, ma era sufficiente farlo cadere a terra per tre volte perché si dichiarasse vinto. Le gare si basavano sull'eliminazione diretta: anefedro era definito colui che vinceva ogni incontro; aconita era definito chi vinceva per abbandono dell'avversario, il quale prima ancora dell'inizio del combattimenti rinunciava per il riconoscimento della propria inferiorità. Questo era il titolo più desiderato. Uno dei più grandi campioni olimpici della lotta antica fu Milone di Crotone, vincitore per ben sei volte dal 540 a.C. al 516 a.C. Il pancrazio appare come disciplina olimpica nel 648 a.C. Misto tra lotta e pugilato, lo scopo era vincere l'avversario utilizzando tutte le proprie forze, a mani nude, e i contendenti avevano la possibilità di usare tutte le mosse possibili: sgambetti, proiezioni, leve articolari, pugni, calci, ginocchiate, gomitate, unghiate, tecniche di rottura delle dita. La storia racconta di come Milone di Crotone, specialista nella lotta e nel pancrazio, sfidò un toro, lo vinse e fece un giro dello stadio di corsa con lo stesso toro sulle spalle. E di come Arrachione, mentre l'avversario lo stava strangolando, con la bocca riuscì a spezzargli l'alluce, ma nel farlo soffocò proprio mentre l'avversario si arrendeva. I giudici furono costretti a decretarlo vincitore da morto. Successivamente il pancrazio rientrò nei limiti ed ebbe come obiettivo solo quello di vincere l'avversario e non di ucciderlo. apollonia1 punto
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Retowski, O. THE GENOESE-TATAR COINAGE. Akron, 1984 reprint in English translation. 4to, original printed card covers. (1), 62, (1) pages; illustrated. Fine. A Russian Numismatic Society publication From the library of Quentin Archer.1 punto
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@@numa numa, ma anche per tutti... :pardon: Da studi di filosofia (purtroppo lontanissimi di liceale memoria) rammento che il dubbio è corrosivo e non porta affatto alla verità. Quando si mette in dubbio qualsiasi cosa, nulla è più certo, nulla è più vero. Nemmeno 2+2=4... Il saggio, quindi, non si pone dubbi, ma domande. Queste ultime a differenza dei primi hanno delle risposte. L'importante è cercarle e trovarle. Non dubbi, ma domande a cui dare risposte. Arka1 punto
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Ma scusate, se comprate i folder che senso ha aprirli e perdere così il loro eventuale valore? Mai mi sognerò ti toccarli, uso le capsule solamente per i fior di conio che sono sfusi, ma i folder proprio no!1 punto
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No se una reazione fisica e ' correttamente descritta da un'equazione, la matematica non ammette errori A meno che un fenomeno venga 'apparentemente' spiegato in modo formale dalle leggi che lo descrivono Prima che Einstein introducesse il concetto di "relativita' " la fisica classica, Maxwelliana ad esempio, pensava di aver piu' o meno descritto e identificato tutte le forze che regolavano l'universo Proprio pochi decenni dopo il principio di indeterminazione di Eisenberg che introduce il concetto quantistico e la relativita' einsteiniana, oggi tuttora non conciliate , ci danno due descrizioni completamente differente della realta' fisica che ci circonda (per cui Einstein pronuncio ' la famosa frase : Dio non puo' giocare a dadi... ) Tornando ai nostri piu' modesti assunti Preferisco non usare un'eccessiva assertivita' nei miei assunti , anche se magari sono corretti Ritengo il dubbio il sale della ricerca Ogni tanto noto delle posizioni Maxwelliane, corrette secondo certi assunti ma non generalizzabili universalmente, sostenute nei nostri dibattitit con la sicumera che non ammette rimessa in discussione e ' forse per questo che qualche volta abbiamo posizioni distanti ... :)1 punto
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salve qui trovi uno simile http://monetemondo.altervista.org/gettoni-telefonici-trasporti-generici-/gettoni-americani-/gettoni-generici-/20-camel-1957-us-token.jpg.html1 punto
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io ti sposto la discussione nella sezione Siciliana ma solo perche' e' una discussione iniziata da te e quindi per tua richiesta mi sembra logico... Ma non sono daccordo sul fatto che si tratti di una moneta da considerare siciliana.. E' in tutto e per tutto una moneta sabauda, l'autorita' emittente e' sabauda, solo la zecca e' siciliana... In questa categoria si esce dalla regionabilita'.. Si considera l'autorita' emittente... Altrimenti le monete coniate in Savoia sarebbero francesi.. Quelle di Piacenza, le sarde e ancora Bologna ecc ecc... La categoria sabauda abbraccia troppe zecche per rimanere rinchiusa in un ambito regionale... Fa categoria a se stante.. E non voglio essere di parte... Poi non e' vero che non interessa ai savoiardi.. Io sono all'estero ed ho problemi di connessione... Ma mi sono letto ben volentieri la discussione appena ho potuto...1 punto
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In araldica, si definiscono cavalli marinati. L'aggettivo marinato si applica in generale a qualsiasi animale degli stemmi che, contro la sua natura, abbia la seconda metà del corpo a forma di pesce. Nel caso del cavallo marinato, poi, gli inglesi (come non di rado accade) esagerano il concetto e gli fanno anche le zampe anteriori palmate... :blink:1 punto
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Interessante davvero. Un grazie a Apollonia per averci spiegato il funzionamento delle corse anche quando sorgevano episodi contestati. :) Ho trovato qualcosa sul funzionamento delle gare dei carri e sulle caratteristiche degli aurighi e dei carri: "Il tethrippon consisteva di dodici giri dell'ippodromo, alle cui estremità si dovevano affrontare due curve piuttosto strette. Si utilizzavano diversi strumenti di tipo meccanico, tra cui i cancelletti di partenza (hysplex) che venivano abbassati per dare inizio alla gara. Secondo Pausania erano stati inventati dall'architetto Kleoitas e funzionavano in modo tale che i carri posizionati all'esterno partivano prima di quelli dal lato interno. La gara non poteva in effetti dirsi veramente iniziata finché non si apriva l'ultimo cancelletto e, a quel punto, i carri si trovavano tutti più o meno allineati, anche se quelli partiti dal lato esterno avevano una velocità iniziale maggiore degli altri. Venivano poi alzati altri meccanismi chiamati l'aquila e il delfino per dichiarare la corsa iniziata e poi venivano man mano abbassati per indicare il numero di giri rimasti da percorrere. Si trattava probabilmente di sculture di bronzo che rappresentavano i due animali sistemate nei pressi della linea di partenza. Diversamente dagli altri atleti olimpici, gli aurighi non gareggiavano nudi, probabilmente per ragioni di sicurezza dato il polverone sollevato dai cavalli in corsa e la frequenza con cui si verificavano sanguinosi incidenti. I concorrenti indossavano una veste chiamata xystis: era lunga fino alle ginocchia e legata stretta in vita con un largo cinturone. Due cinghie che si incrociavano sulla parte superiore della schiena impedivano che la xystis si gonfiasse per l'aria durante la gara. Al pari dei moderni fantini gli aurighi erano scelti per il loro peso limitato e, dato che dovevano anche essere abbastanza alti, spesso si trattava di adolescenti. I carri usati erano dei carri da guerra modificati, essenzialmente dei carretti di legno a due ruote con la parte posteriore aperta anche se, all'epoca in cui si svolgevano le corse, quel tipo di carro in battaglia non veniva più impiegato. La parte più emozionante della corsa dei carri, perlomeno dal punto di vista del pubblico, erano le curve ai due lati dell'ippodromo. Effettuare queste curve era estremamente pericoloso e spesso si verificavano incidenti mortali. Se un carro non era stato precedentemente rovesciato da un avversario prima della curva, poteva finire capovolto o schiacciato (auriga e cavalli inclusi) dagli altri carri al momento di effettuare la virata. urtare deliberatamente un avversario per provocare un incidente era tecnicamente illegale ma, in realtà, se succedeva non si poteva fare nulla (nella corsa per i funerali di Patroclo di fatto Antiloco si comporta in questo modo nei confronti di Menelao), inoltre gli incidenti potevano succedere anche per caso."1 punto
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In effetti.... :rofl: Però preferisco aspettare la dipartita del Papa Emerito, così potrò venderle al doppio come santino...1 punto
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Ciao Bernardino, sono d'accordo con te, infatti credo che sia più proficuo invitare coloro che hanno intenzione di intervenire a scrivere qualcosa sull'argomento soltanto se hanno eventuali prove fotografiche o quesiti da porre. Chiuderla significherebbe non dare la possibilità ad altri utenti di partecipare attivamente. ...... negli ultimi interventi ho letto opinioni molto importanti. Grazie mille a tutti coloro che sono intervenuti.1 punto
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Ma che dire... noto negli ultimi tempi molto impegno da parte di giovani e motivati addetti ai lavori e invece parecchio rilassamento in quei operatori più navigati ( che diciamola tutta sono ben disposti con facoltosi clienti e meno con sconosciuti o quasi) comunque in tutti i settori commerciali si nota tale disimpegno.1 punto
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Evidentemente ci sono prove a sostegno che tali monete non vengano dal sottosuolo patrio. E a giudicare dal tipo di monete mi sembra probabile.1 punto
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Cenni di pondometria Il termine piede indica il modello di misura ponderale nei diversi metalli e nei diversi sistemi monetari. In tutto il mondo antico, la base ponderale è il talento che si divide in mine. In Grecia il talento è diviso in 60 mine e la mina in 100 dracme. La dracma si divide in 6 oboli. L'obolo è pari a 2 emioboli e a 4 tetartemori. I principali modelli (piedi) monetari della Grecia sono: * l'eginetico, in cui un talento pesa 36.960 Kg., una dracma pesa 6.16 g. e da' luogo al didramma da 12.32 g. Diffuso in Peloponneso, Beozia, Tessaglia, Focide, Cicladi. * l'euboico-attico, con talento da 26.196 Kg., dracma da 4.36 g. e tetradrammi da 17.44 g. Diffuso in Attica, Eubea, e colonie greche della Sicilia. Riceverà la massima diffusione proprio dalla monetazione di Alessandro III di Macedonia. * il corinzio, con dracma da 2.90 g. e tridrammi da 8.70 g. Diffuso in Magna Grecia con l'esclusione di Posidonia e Velia. Dobbiamo tuttavia ricordare anche i sistemi: * di Corcyra: dracma da 5.80 g. e didrammo da 11.60 g. Forse diffuso all'inizio in alcune colonie della Sicilia (Zancle, Imera, Nasso) e poi sostituito con quello attico. N.B.: la monetazione citata potrebbe però essere stata fondata sul piede di Corinto battuto in didrammi anziché in tridrammi. * di Chio e di Rodi: dracma da 3.90 g., didrammo da 7.80 g. e tetradrammo da 15.60 g. * di Samo: dracma da 4.37 g. e tridrammo da 13.10 g. * della Tracia e della Macedonia: dracma da 4.80 g. e didrammo da 9.70 g. Diffuso a Tasos e Neapolis. * fenicio: dracma da 3.60 g., didrammo da 7.20 g. e tetradrammo da 14.40 g. Diffuso in Tracia, Macedonia, Calcidica, Cirenaica, Egitto. Copiato e incollato da: Alessandro III il Grande, storia e monete (Ottavio de Manzini - Sergio Rossi) in: http://www.roth37.it/COINS/Alex/index.html1 punto
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