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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/18/14 in Risposte
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« E’ meglio acquistare una moneta perfetta, o, in caso di particolare rarità, si può accettare anche una moneta restaurata? Questo è il dilemma: se sia più nobile soffrire i colpi di fionda e i dardi dei costi proibitivi o accettare l’ imperfezione a fronte dell’abbattimento del 50% del valore di mercato. Deturpata, restaurata… nient’altro, e con il restauro dire che poniamo fine al dolore del cuore e ai mille tumulti naturali di cui è erede la carne per il fatto che ci mancava in collezione: è una conclusione da desiderarsi devotamente. Deturpata, restaurata. Naturalmente usurata, forse? Sì, qui è l’ostacolo, perché di quel restauro quali segni possono restare dopo che ci siamo cavati di dosso la parte peggiore, questo deve farci esitare. È questo lo scrupolo che dà alla sventura una vita così lunga. Perché chi sopporterebbe le frustate e gli scherni degli studiosi, il torto del collezionista, la contumelia dello storico, gli spasimi dell’archeologo, l’insolenza dei numismatici e il disprezzo che il merito forumista riceve dagli altri postando sul forum l’oggetto dei suoi desideri, quando egli stesso potrebbe darsi quietanza con un semplice posizionamento sul vassoio, dalla parte del lato migliore, senza parlarne ad alcuno? Chi porterebbe fardelli, grugnendo e sudando sotto il peso di una vita faticosa, se non fosse che il terrore di qualcosa dopo la morte, il paese inesplorato dalla cui frontiera nessun viaggiatore fa ritorno, sconcerta la volontà e ci fa sopportare i mali che abbiamo piuttosto che accorrere verso altri che ci sono ignoti? (tipo…se dicessero all’erede: “ma che schifezza di moneta ha messo in collezione il de cuius”) Così la coscienza ci rende tutti codardi, e così il colore naturale della risolutezza è reso malsano dalla pallida cera del pensiero, e imprese di grande altezza e momento per questa ragione deviano dal loro corso e fanno perdere, alla nostra passione, il nome stesso di “collezione”. » Ecco quindi cosa mi ha scatenato la “rivisitazione” del monologo di Amleto: questa monetina della zecca si San Francisco, emessa in soli 34.500 esemplari, ma “restaurata” come si vede sul retro. Io, a differenza di Amleto, ho deciso, per me non era un problema “esistenziale” e quindi è stato più facile, tutt’al più ho buttato via qualche soldo, ma avrei piacere di sentire cosa ne pensate. Grazie per l’attenzione. PS: Chiedo scusa all’amico Willy per aver “deturpato” la sua inestimabile opera d’arte letteraria ma questa operazione è facile da rimuovere, basta cancellarla.5 punti
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Ciao @@dabbene, seguo e leggo i Tuoi interessantissimi post, ed ammiro la Tua continua e "caparbia" azione di avvicinare i giovani alla numismatica. Sul tema, premesso che da bambino collezionavo, non so chi se li ricorda, i tappi dei succhi di frutta con le bandiere degli Stati, un giorno mio padre torna a casa e che cosa mi porge? L'ambrosino della Perugina...era convinto che era autentico come del resto lo sono stato io, per anni. Ho passato giorni a capire quell'Ambrosius chi era... Da lì nasce il "brivido" e l'amore per la numismatica. Un caro vecchio amico di famiglia, collezionista, mi cominciò, poi vedendoomi interessato, a rifornire di pennies inglesi di fine 800 e metà 900, tutti consumati che conservo gelosamente...... man mano che aumentavano le mie conoscenze, con molta delusione, capii che l'amico di famiglia era un semplice " raccoglitore di monete" e non uno studioso. Nella solitudine del collezionismo di provincia degli anni 80 e 90, sono passato al Regno D'Italia e, ringrazio dei consigli che De Falco mi dava quando accoglieva nel suo negozio sul Rettifilo a Napoli questo ragazzetto che, con i regali dei nonni di Natale, comprava monete.... Sui talloncini che accompagnavano le monete acquistate, che custodisco gelosamente, su mia richiesta, Il Sig. De Falco ci aggiungeva a penna la valutazione della moneta... Poi, con gli anni sono passato alla monetazione classica, ed, ultimamente, a quella angioina ed aragonese. Mi accorgo, però, che, sempre di più, mi piace lo studio della moneta più che il suo possesso. Il passaggio da semplice collezionista ad amante e studioso della numismatica, per me, si ha, quando si passa dalla domanda, tipica, anche dei molti foristi: - Quanto vale la mia moneta? alle domande successive... Chi sono i personaggi rappresentati sul diritto? Cosa rappresenta il rovescio? In che periodo è stato coniata? Chi governava al momento della sua emissione? Esistono varianti della moneta o è unica? E' ufficiale o imitativa? Quando ci si comincia a porre queste domande... bisogna studiare.. ed allora arriviamo al collezionismo numismatico. Una delle fortune dei giovani d'oggi, per me, è costituito, proprio da questo forum, con persone preparatissime che ti aiutano ad "aprire gli occhi", e, con i loro consigli, a far crescere la passione. Scusa @@dabbene per i numerosi O.T... Saluti Eliodoro4 punti
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Io, come tanti da piccolo ero attratto dai francobolli e questi hanno rappresentato una grande passione negli anni delle medie e anche del liceo. Erano piu' immediati, colorati, anche molto accessibili economicamente. Ma soprattutto le monete che vedevo intorno a me erano monete moderne, ne raccoglievo, distrattamente, con meno passione che per i francobolli. Erano piu' pesanti, gli album per monete di piu' difficile gestione, il francobollo era leggero e allegro. Poi tutto è cambiato quando qualcuno, conoscendo la mia vena collezionistica (ero ancora giovanissimo) mi ha portato da un commerciante di grande tradizione di monete. Una signora russa, figlia (o nipote?) del grande Baranowski che mi ha messo in mano due monetine medioevali, un denaro di Enrico IV per MIlano e un denarino di Siena. Quel denarino scodellato, che ho tuttora, mi ha fatto battere il cuore. Un mondo si è spalancato di fronte a me e una passione fortissima di "cose" medioevali si è impossessata di miei desideri. La strada poi è stata lunga, i francobolli hanno resistito ancora molto ma inevitabilmente hanno ceduto il passo alle monetine. ,Monete non me ne sono potuto permettere per tanti anni ancora , prima sono venuti i libri - costavano meno e mi rendevo conto che erano assolutamente indispensabili (mi ricordo ancora i viaggi di rientro da londra, dove c'erano le migliori librerie d'europa e merce che da noi la potevi solo sognare, con valigie pesantissime - che felicità..). Oggi le cose stanno diversamente, di acqua ne è passata sotto i ponti, tante cose sono cambiate, la passione - per fortuna - è rimasta la stessa e se potessi esprimere un desiderio vorrei che continuasse esattamente cosi :rolleyes: c'è anche maggiore consapevolezza e si scopre anche che è molto bello condividere la tua passione con altri. Questo Forum ha permesso a molti collzionisti di avvicinarsi tra loro, di imparare cose nuove gli uni dagli altri, ogni tanto è vero si discute, ogni tanto facciamo arrabbiare qualcuno (soprattutto se parliamo di falsi :D ) , ma tutto questo fa lo stesso parte del gioco e credo nessuno voglia un forum asettico , perfettino, senza anima.. meglio un forum dove ci si manda a quel paese (vero NUm ?..) ma che sia autentico e questo mi sembra proprio che lo sia . Avanti cosi. Bravo Maro per la bella idea di iniziare la discussione e .. mi raccomando abbi sempre fiducia in te stesso ;)3 punti
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Come diceva Figaro: "Uno alla volta, per carità! per carità! per carità! uno alla volta, uno alla volta, uno alla volta, per carità! Ehi, Figaro! Son qua. Figaro qua, Figaro là, Figaro su, Figaro giù ...."3 punti
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Questa poi sembra una barzelletta!!questi non sono in grado di coniare una serie normale e pensano alla commemorativa?????ma son fuori de cabesa..2 punti
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Ciao, non posso che dichiararmi completamente d'accordo con Grigioviola... Al momento "attuale" la legislazione italiana è praticamente opposta a quella britannica. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti. D'altra parte importare tout court le normative inglesi... beh, lo ritengo assolutamente improponibile in ambito "italico" (uitlizzando il termine italico anzichè italiano volutamente, nel senso di popolo con i suoi pregi e difetti). Nella mia esperienza personale posso dirvi che quando un giovane studioso di preistoria di mia conoscenza mostrò apertura verso i ricercatori dilettanti friulani l'area, precedentemente vergine in tal senso, questa cominciò a presentare molteplici evidenze del periodo neolitico e quella di uno dei più grandi villaggi neolitici europei (Sammardenchia Cueis presso Udine). Qualcosa vorrà pur dire... D' altra parte al momento "attuale" questa è la legge italiana e, criticandola o meno (sempre con intento costruttivo), il nostro dovere è quello di seguirla... Ciao Illyricum ;) Sent from my GT-I8190 using Lamoneta.it Forum mobile app2 punti
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Non per fare polemiche, però mi pare di aver capito, poi se mi sbaglio correggimi, che stai commentando tracce di una montatura che non esiste, aggiungendo poi commenti che non c'entrano nulla con questa moneta. Non pensi che sia il caso che tu faccia un passo indietro dato che ti sei spinto così in avanti? Lo dico per il tuo bene, se mi permetto di darti qualche spintone ogni tanto è perchè voglio salvarti dal pentolone d'acqua bollente che ti stai rovesciando addosso. Pensala come vuoi ma guarda che così facendo potresti ricoprirti di ridicolo. Da come scrivi dai l'impressione di non aver mai avuto una moneta tra le mani. Ciao e grazie comunque per i tuoi interventi.2 punti
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So che non è la sezione adatta per i francobolli ma visto che tratta dello stesso tema e se quasi possiamo dirlo ha anche lo stesso soggetto volevo condividere con voi quest'info. Io colleziono anche francobolli quindi sono attento alle notizie che arrivano da questo mondo. Se a qualcuno può interessare o magari vuole affiancare a questa stupenda moneta anche dei francobolli per fare qualcosa di carino e completo, poste italiane ha emesso due giorni fa anche un foglietto riguardante il bicentenario della nascita dell'arma acquistabile presso la sede ma anche dal sito online. Spero di aver fatto cosa gradita e di non aver pubblicato un post inutile :good:2 punti
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:lol: :lol: ..chi sono anche ioooo per i fondi di tirreti....... :lol: ....son tutti a sudare al mare.....io son a casa al fresco..!! :lol: ....dui minutini....uno veramente piccolo!!... :lol: u gran salute a tutti.......ho paolo,"fame nera!!!"... :lol:2 punti
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Caro Dizzeta, a me piacciono monete anche in condizioni peggiori, di solito quelle che suscitano attenzione in me sono senz'altro da comprare, senza pensarci su troppo, chiaramente se nelle mie possibilità economiche. A questo proposito ti racconto un piccolo episodio: Agli albori del mio interesse numismatico partecipai, con mio marito, ad una cena a casa di un amico con altri amici forumisti e non. Eravamo sulla strada di Riccione ed alla cena partecipò anche Paolo Manfredini, Numismatica Brescia, che ci mostrò moltissime belle monete. Ne comprai qualcuna e Paolo volle regalarmene una... Grata guardai a lungo tra i tanti vassoi ed alla fine la mia attenzione fu catturata da una piccola moneta papale che è ancora oggi una delle mie preferite... Paolo si stupì e mi guardò sgranando gli occhi dicendomi:"Tra tante belle monete proprio questa vai a scegliere?" Ed io sorridendogli risposi:"Mi piace che devo fà... :) " Il fealing che si istaura con la moneta scelta è istintivo ed io ho imprato ad ascoltare il mio istinto oramai... Ve la mostro...complimenti per la tua bella moneta. Ciao2 punti
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Caro Amedeo la moneta in questione, correttamente evidenziata nel Corpus, non appartiene alla Collezione Reale, bensi alla collezione della Bibliothéque Nationale di Parigi come altresi evidenziato nel "Repertorio"del Sambon, che la descrive come unica e riporta, anch'esso la localizzazione di Parigi. L'addetta di Roma ti ha quindi risposto correttamente perché la moneta non è mai stata nella collezione Reale. Non vorrei pero' che si potesse ingenerare confusione e approfitto di questo breve spazio per chiarire che non necessariamente una moneta riportata nel Corpus debba appartenere alla collezione Reale. Infatti il Corpus, proprio in quanto tale è un'opera che si prefigge di riportare l'intera tipologia conosciuta delle monete emesse da una zecca. I CNI, ideato da Vittorio Emanuele III aveva questo scopo. Il re ha parallelamente raccolto una collezione di proporzioni ineguagliate che si poneva l'obiettivo di rispecchiare tutte le monete emesse, per tipologia e anche se possibile varianti, da ciascuna zecca. Ma , nel caso di esemplari particolarmente rari ovviamente anche la collezione Reale ammette qualche lacuna. Non cosi il Corpus che, essendo un lavoro scientifico, ha l'obbligo di registrare tutte le monete emesse conosciute per una data zecca e, quasi sempre, per questi esemplari eccezionalmente rari il CNI ne dà anche la localizzazione (come appunto nel caso del follaro a ttribuito a Roberto II). Il re e i suoi collaboratori avevano quindi fornito il dato giusto e anche la collaboratrice di Roma aveva risposto correttamente evidenziando come la moneta non c'era a Roma proprio perche apparteneva ab origine ad un'altra collezione. Nessuna confusione quindi. Per la Biblioteca Francese ti consiglio di rivolgerti a loro direttamente anche se in questa fase stanno credo procedendo a importanti lavori di ristrutturazione dei locali di Rue Richelieu che potrebbero impedire la consultazione della collezione (da verificare comunque).2 punti
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Mentre mi dichiaro sicuramente d’accordo in linea di principio con i temi portati avanti da @@dabbene, anche entusiasta a tutte le sue iniziative e grato quando le propone e sostiene con tutte le sue forze, mi deprimo quando invece vedo che nella realtà quotidiana il mondo che mi circonda è tutto preso da altro spirito. Egoismo, professionismo, “furbettismo” esasperati mi fanno poi ricredere nelle speranze a cui dabbene invece mi incita in ogni occasione. Nutro ancora fortissime speranze sui “giovani” …ne ho fatti ben 3 … ma i miei ormai stanno cessando di essere “giovani” e non hanno ancora “certezze” nel futuro anche se i titoli di studio non mancano, la voglia di fare è ai massimi livelli ma i tentativi si scontrano sempre contro “muri” che paiono insormontabili. Speranza a tutti i costi? Da qualche anno si è un po’ affievolita, mi sono adagiato a quello che mi dà ancora un po’ di soddisfazione perché dipende da me e dai miei …ma quando entrano in gioco “gli altri” non la vedo più rosea come prima. Basta mi fermo qui, so di dare dispiacere a dabbene e sono sicuro di non aver colto invece i suoi propositi migliori ma ci sono tempi in cui si è forti ed altri in cui, anche se si capisce bene che si sta sbagliando, si è un po’ indifesi di fronte agli eventi. Spero peraltro che dabbene abbia ragione pertanto lo incito a proseguire perché a leggerlo è sempre "primavera". PS: Direte cosa c'entra in tutto questo il "collezionismo"? ...Non lo so ma questo è quello che mi è venuto in mente leggendo la discussione...2 punti
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Faccio una breve riflessione. Ho iniziato a collezionare e ad appassionarmi alle monete da piccolo con l'uscita degli euro, avevo 7 anni. L'anno scorso, per caso e per curiosità, ho deciso di entrare a visitare la sezione di monete napoletane, poichè vivo in questo contesto. Ho iniziato pian piano ad informarmi, la storia mi è sempre piaciuta e le letture sono passate velocemente. Ad un certo punto mi sono reso conto di una cosa: prima neanche ricordavo bene chi erano i Re e per che cosa erano famosi, adesso ricordo perfettamente anche gli anni di successione, quelli delle ribellioni, e tante altre particolarità dei tempi che furono. Ebbi veramente piacere quando poi presentai al professore di arte del Liceo un approfondimento su questo argomento e vedevo che c'erano cose a lui quasi sconosciute, per una volta forse i ruoli si erano invertiti.2 punti
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Caro Arturo , questa prima parte del tuo post #50 " D’altronde mio padre lo diceva sempre il piu’ bravo e quello che sbaglia meno." La condivido pienamente. Poiché anche i bravi possono (qualche volta) sbagliare....... La tua posizione ti avvantaggia però di molto , perché tu puoi vedere, foto che noi non vediamo , tu puoi vedere a microscopio quel che noi non vediamo . Chiunque al tuo posto si sentirebbe male a leggere le opinioni in questo forum con astio ,durezza e presunzione come tu dici...... Personalmente io non vedo nulla di personale nei confronti , n'è di te e n'è della NAC. Taras a espresso con delle foto ad alta definizione un dubbio che man mano si è concretizzato in due opinioni. Come in tutte le democrazie c'è chi si è espresso che il Decadramma e genuino e chi come me , contro . Tutto questo NON perché è della NAC , ma perché è discusso in questo forum libero di esprimere ognuno la sua. Certamente chi scrive non sono nato ieri ...... E sulle classiche e di grosso calibro , non per vantarmi ..... So riconoscere anche in foto quel che è e quel che non è. L'unica cosa che tengo e il rispetto reciproco , qualcuno ti ha chiesto di postare delle foto in HD dei bordi e le fratture , postale , li commentiamo e se hai la ragione dalla tua , sono pronto per quel che mi riguarda a chiederti scusa e di aver sbagliato qui sul forum. Se poi vuoi confrontarti direttamente, dal vivo , sarò ONORATO a visionare direttamente con uno dei tuoi microscopi ( se ancora c'è lo avete....... Quanto c'ero io c'era ) il tutto nella migliore forma pacata e serena. Sul tetra arcaico di Syrakosion con il rovescio incuso, sarò lieto di conoscere e capire perché è autentico , anche qui sarò felice di poterti chiedere scusa (se hai ragione) ..PS se ci leggi ogni tanto.... Vedrai che non avrai difficoltà a seguire questo tipo di discussioni che poi non sono noiose .Cordialmente Giovanni.2 punti
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se le persone non partecipano molto in parte è dovuto al fatto che intervenire in questi temi senza dire stupidaggini non è affatto facile. inoltre nella mia piccola esperienza di neofita solitario non ho nemmeno mai davvero considerato il tema della condivisione o della partecipazione attiva alle discussioni, almeno fino ad ora. la cruda realtà è che per lo più ci si iscrive ai forum per ottenere informazioni senza voler parlare con nessuno. non è una bella cosa ovviamente ma credo che il 90% delle cose si comporti pensando allo stesso modo. però come io sto partecipando per la prima volta perché è stata avviata una bella discussione, sono convinto che altri parteciperanno se si sentiranno stimolati da future discussioni!2 punti
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Qualcuno tra coloro che hanno ricevuto la rivista può dirmi la sua impressione sull'articolo di copertina, In God We Trust? E' il primo articolo interamente mio pubblicato su carta, avevo collaborato nel numero di giugno all'articolo di Bernardino Mirra sulla zecca di Philadelphia, ma vevano sbaglaito a scrivere il mio nome :P Quello della carta stampata è un campo completamente nuovo per me, consigli e critiche saranno ben accetti. petronius oo)2 punti
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Io invece credo proprio che si tratti di un bel falso d'epoca di un gigliato... Capisco dal post che l' U.S. del rinvenimento ha una datazione precedente ma ciò non esclude la possibilità di uno "scivolamento" della moneta da una U.S. superiore ad una inferiore o magari la moneta potrebbe dare una datazione diversa. Ti allego l'immagine ruotata del D/ con evidenziati i particolari che mi portano a ritenere che si tratti di un gigliato (falso visto che il tondello mi sembra di rame o lega simile). Al R/ invece è ben visibile la croce gigliata.2 punti
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DE GREGE EPICURI L'unica affermazione su cui non concordo è che "in Palestina ai tempi di Gesù non circolavano denari". Contrasta proprio con l'episodio evangelico del "tributo a Cesare" e con la successiva affermazione della separazione delle autorità (Date a Cesare quel che è di Cesare, a Dio quel che è di Dio). Infatti l'episodio inizia con la esibizione di un denario ("Di chi è quel ritratto?" "Di Cesare").1 punto
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io sono uno dei 3/4 avventori del bar cui pero' ritorno in continuazione... che ci volete fare, evidentemente il caffé é buono ! a me i libri piacciono molto e anche sentirne parlare, scambiare due idee con Pier, Liutprand, etc, mi piace , mi stimola nuove idee, mi permette a volte anche di essere utile a qualcuno.. Tra poco ci chiameranno i gattopardi della carta stampata .. , o meglio : quattro amici al bar... ma a noi piace cosi :hi: un consiglio : fino a poco tempo fa le ricerche si facevano quasi eclusivamente in biblioteca su libri realie non virtuali... non buttiamole via le nostre belle biblioteche - facciamole vivere sono uno dei maggiori patrimoni dell'umanità. Costa un po' piu' di fatica ma dà anche una profondità che il web non è in grado di dare...1 punto
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Rimango dell'idea che come è strutturata ora questa discussione l'utilità sia molto ridotta per il forum. E' piu' un bar virtuale in cui 3/4 utenti si comunicano i rispettivi acquisti ma sembra piu' che altro un club privato. Hai sicuramente ragione considerato che ben pochi utenti leggono libri numismatici ,ancor meno utenti acquistano volumi cartacei mentre moltissimi collezionano giga di files pdf compresi testi sotto diritto d'autore1 punto
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Anche questa moneta non dovrebbe mancare in questa discussione: A proposito di "montatura" :crazy: Bolaffi del 5/6 giugno 2014 lotto 456 proposto a 800,00 euro e aggiudicato a 1.300,00 euro + diritti :hi: Ferdinando I d'Aragona - Ducato d'oro sigla ? Gran bella "monetuzza" ... ho partecipato ma me l'hanno soffiata.....che peccato. @@odjob .... è già presente nella discussione ? Un saluto a tutti.1 punto
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Taglio: 50c Nazione: San Marino Anno: 2002 Tiratura: 75.400 Condizioni: BB Città: Palermo Note: mancante1 punto
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Ed ecco il retro sempre dei due minuti postati da @@jagd che mi confermano l'attribuzione del primo a Luigi XII http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GEV42/10 e il secondo al periodo Dogi biennali ma di questo non riesco a vedere la sigla. Anche in questo caso abbiamo una rarità, che però abbiamo però già visto ed è nel catalogo, cioè C/I/I/rosetta A con la rosetta prima della A e non, come al solito, dopo ... ...ora passo all'altro di Corsodinazione ...1 punto
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No, perche' quella di Varesina e' per me QFDC e la tua e' SPL+ (mezzo punto infatti, perche' il quarto di punto e' SPL/FDC)1 punto
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Conio arrugginito...??? :rofl: Arka P.S. Scusatemi, non ho resistito...1 punto
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Buonasera, ho avuto modo di vedere il tarì ISTIS e sono sicuro di non aver visto segni di appiccagnolo divelto. Essendo anche un collezionista di monete papali, quindi abituato alle monete appiccagnolate, non ho visto la caratteristica consunzione da lungo sfregamento sugli indumenti tipica, a meno che non sia stata montata già molto consumata e portata per poco tempo, ma ritengo improbabile che qualcuno abbia pensato di montare una moneta già molto consunta e onestamente brutta. Poi tutto è possibile, si fa per discutere. Sotto un esempio di moneta portata per molto tempo. Saluti a tutti. Raffaele1 punto
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Il primo direi che si tratta di un minuto di Ottaviano Campofregoso con sigla A .... Il secondo invece un dogi biennali forse Inviato dal mio iPhone utilizzando Lamoneta.it Forum1 punto
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Io la valuterei anche meno....cioè mi spiego al dettaglio vale sui 20 euro più o meno, ma se dovessi comprarla non mi spingerei oltre i 10 euro....parere personale :blum: borgia.1 punto
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Per me, hai fatto bene a prenderla...forse perchè non seguo la monetazione moderna o contemporanea, ma la ricerca del FDC sta diventando un feticcio...delle monete da BB/qSpl in giù che ne facciamo, le fondiamo? Saluti Eliodoro1 punto
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prima di vedere la foto pensavo che ti riferissi ad una moneta genovese che verrà battuta in asta ....bella moneta complimenti .... personalmente per questo tipo di monete penso che si ci possa "accontentare" anche delle conservazioni minori1 punto
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Ricordo a tutti che domani ad Oriolo Romano avrà luogo questa bellissima visita-conferenza a Palazzo Altieri. Guida d'eccezione Maurizio Carlo Alberto Gorra. Arriverò ad Oriolo Romano verso le 16,15 col treno per Viterbo, se qualcuno ha intenzione di partecipare mi contatti in MP, ci metteremo d'accordo. La sera dopo la Conferenza è prevista una pizzata con altri amici del sito. A domani, ciao, Giò1 punto
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284 MI O.M. E. A. S.p.A. -Officine Meccaniche & Artistiche Via F. Albani. 20 MILANO 12/07/1938 active at 31/12/1971 @@ciondolini bella medaglia, il 284 MI è la sigla dell'orafo.1 punto
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Caro Daniele grazie di essere intervenuto, cosa hai fatto, come la pensi, la tua sensibilità la conosco bene, anzi la conosciamo, devo solo dirti che la tua visione pessimistica questa volta non è poi così lontana da quella che tratteggio anche io in particolare nei post 16, 22, 25, certamente non è " la tragedia " evocata , ma difficoltà ci sono anche nel nostro mondo, non siamo una oasi felice, e credo che il problema maggiore oggi più che mai per il mondo collezionistico, per la numismatica, sia il cercare di avere unità d'intenti, di condividere e il forum è condivisione. Discussioni come questa che rappresentano dei valori in cui molto credono dovrebbero unire, mi piacerebbe leggere anche dei semplici sono d'accordo su questi valori, altrettanto i giovani, altrettanto la divulgazione e su questi esprimo anche io perplessità e forti dubbi ora da quel che ho visto ultimamente, però la speranza mi rimane....se non l'avessi più e mi mancasse quel poco di entusiasmo che ho ancora non scriverei più qui..... Ognuno deve scegliere il suo destino....., lasciando fuori ogni ambito esterno, questo è un mondo che deve decidere quale sarà il suo futuro...., io non dico nulla, tocca a voi, ai giovani.....l'unica nota che mi porta sempre speranza e sulla quale dobbiamo sempre crederci è il post 1, da qui si deve partire necessariamente, da quel pezzo di storia in mano a un ragazzo...., da quel brivido, da quella emozione...., quella rimarrà per molti.1 punto
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Taglio: 20 centesimi Nazione: Cipro Anno: 2008 Tiratura: 64.930.000 Condizioni: BB Città: Milano1 punto
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Se per errore un tondello da 50 centesimi è finito fra quelli da 1 lira, l'espansione in fase di coniazione non è stata sufficiente ad imprimere l'intera rigatura sul contorno, che pertanto appare solo parzialmente rigato.1 punto
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oggi per la prima volta mi è venuto malditesta per quante monete ho visto ... Sto invecchiando ... o sto esagerando :blum:1 punto
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Si a volte effettivamente basta poco, personalmente davanti a certe manifestazioni d'amore verso questa passione e verso il forum non riesco a rimanere impassibile. Anche perchè non mi sembra che vi siano ultimamente sul forum discussioni che potrebbero unire tutti.. Questo è il momento giusto per essere coinvolti piacevolmente, lasciandosi andare alle vere e semplici emozioni che chiunque di noi proverebbe dopo una lettura del genere.. E non serve pensare, l'istinto parla per noi, conducendoci per mano e donandoci semplici riflessioni... BASTA POCO... Eros1 punto
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Ciao @@templare89 , al post 7 la foto è giusta ma la classificazione no... RIC VII Siscia 129, in esergo BSIS stella su crescente. Databile al 320 d.C.1 punto
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Taglio: 2 Euro cc Nazione: paesi bassi Anno: 2007 Tiratura: 6.333.000 Condizioni: bb+ Regione: Puglia1 punto
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Nel senso che hai anche il 1920 e il 1921 e il purtroppo è riferito al fatto che non ci sono altre date da aggiungere? :rofl:1 punto
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È dalla fine dello scorso anno invece 2014, ma ieri—per la prima volta—ho visto un quarter-dollar di Mount Rushmore in circolazione. Un interessante prendere sul monumento, con le scaffolding e con un sospeso lavoratore. :) v. -------------------------------------------------- It’s from late last year instead of 2014, but yesterday—for the first time—I saw a Mount Rushmore quarter-dollar in circulation. An interesting take on the monument, with the scaffolding and with a suspended worker. :) v.1 punto
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come diceva Incuso, in Italia la concorrenza da parte dei privati, per la natura della nostra legislazione, è pressoché assente pertanto questo non agevola il contenimento dei prezzi. in Inghilterra, sempre per la legislazione differente, c'è un ingresso "quotidiano" di nuova moneta nel mercato che non proviene solo da precedenti collezioni: ciò che viene ritrovato nel sottosuolo, dopo la doverosa segnalazione alle autorità, viene riconsegnato (se non di particolar pregio e/o valore e/o interesse) allo scopritore che lo immette nel mercato quindi la materia prima per certi versi e per certe tipologie monetali è più facile da reperire. il mercato numismatico è più vivo perché, a mio avviso, vi è più interesse sia per spirito collezionistico che per fini di ricerca/studio non necessariamente di natura professionale. infine, in Inghilterra, sono decisamente più pratici e pragmatici che da noi. non necessariamente è un bene, ma nemmeno un male :) il giusto prezzo qual è? a mio avviso per certe fasce della monetazione quello inglese, per altre, quello italiano/europeo. una situazione intermedia la si può trovare in ambito francese.1 punto
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Credo che questa moneta in questa discussione non debba mancare, anche perchè mi sembra che è la prima volta che appare sul mercato, monete così si vedono una sola volta nella vita: Carlo II Re di Spagna con la madre Marianna d'Austria "reggente" (1665-1674) perchè il figlio Carlo aveva solo 4 anni quando ereditò la corona. Le monete che includono in legenda il nome della madre sono a dir poco di un estrema rarità. Alla Nomisma 49 lotto 1006 è apparso un esemplare da Tarì (PR 3) aggiudicato alla cifra di €. 13.000,00 ... il Pannuti e Riccio dicono che questa moneta, insieme al Ducato e al Mezzo Ducato del 1674 probabilmente possono essere considerate "coniazioni commemorative". Interessanti invece sono questi 2 studi sul periodo .. redatti dal nostro curatore Francesco. http://www.ilportaledelsud.org/monete_carlo_II.htm Un saluto a tutti.1 punto
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Vorrei provare a riassumere la posizione dell’Autore, nella speranza di alimentare il dibattito (e di suscitare interesse per il libro, che è di indubbio e grande interesse). Premetto che Coarelli opera la sua ricostruzione partendo da due presupposti, che invece negli ultimi anni sono stati fortemente attaccati, soprattutto dalla scuola inglese: i testi classici vanno interpretati su base filologica e confermati con dati archeologici, ma non disattesi; l’iconografia di tutte le monete - anche quelle della fase cosiddetta romano-campana - ha un significato, che doveva essere intellegibile all’epoca della loro emissione. Ecco, quindi, una brevissima sintesi (mi scuso per gli errori, tutti miei). Lascio alla lettura del suo libro (di cui mi sento di caldeggiare l’acquisto) il processo logico attraverso cui Coarelli giunge a formulare queste interessantissime teorie. 375-325 a.C. - aes signatum Per Coarelli, l’aes signatum doveva essere in uso nel corso del IV secolo, ma prima della coniazione dell’aes grave (che l’autore colloca all’ultimo quarto del secolo). In particolare, il lingotto Cr. 4/1 non può non essere anteriore alla didracma Cr. 13/1, portando una legenda più arcaica; il lingotto Cr. 10/1 potrebbe alludere alla riforma, nel 367, del collegium sacris faciundis, i cui membri furono portati a 2 a 10, o alla susseguente ricostruzione del tempio di Apollo, nel 353; il lingotto Cr. 12/1 potrebbe commemorare la vittoria sui Volsci e sulla Lega Latina del 338, quando i rostra furono portati al Comizio, a ornare la tribuna. Le stelle, simbolo dei Dioscuri, evocherebbero l’altra, famosa vittoria di Roma contro la Lega Latina, al Lago Regillo nel 499. dal 326-312 a.C. - Cr. 13/1. Secondo Coarelli (che richiama Torelli), il D/ richiama l’immagine dell’ara Martis e rinvia, quindi, al lustrum che chiudeva la censura. Il R/ alluderebbe invece alla cavalleria e alla Campania (territorio celebre per le sue messi); l’iconografia quindi alluderebbe a un censimento di cavalieri (recognitio equitum) campani. Sappiamo che i Capuani dovettero pagare 450 “denarii nummi” all’anno, per il sostentamento dei 1.600 equites campani, e a ciò potrebbe essere servita la coniazione di queste didracme. Quanto alla data, la recognitio è necessariamente susseguente alla concessione della cittadinanza optimo iure, che Livio fissa al 340 ma (come ha osservato Michel Humm nel 2005) non può non essere successiva al 338-334, quando fu concessa la sola cittadinanza sine suffragio ai Capuani. All’epoca era disponibile, per Roma, la sola zecca di Napoli: potrebbe allora essere una successiva foedusi del 326. Al più tardi, potrebbe essere risalire alla censura di Appio Claudio (312 - Diodoro 20, 36, 5), valida occasione per iscrivere i nuovi civites nelle liste del censo. L’iconografia sarà poi copiata dal bronzo di Cosa (successivo al 273) HN Italy 210. 325-300 a.C. circa - Cr. 14/1 Per Coarelli, l'emissione dell’aes grave inizia nell’ultimo quarto del IV secolo e ritiene che la serie più antica sia la Cr. 14/1, al cui dritto identifica (come nel quadrigato) Fons. 292 a.C. - Cr. 15/1 e Cr. 18/1 Per Coarelli, la didracma Cr. 15/1 e l’asse Cr. 18/1 sono contemporanei, condividendo l’iconografia di Apollo, inconsueta per Roma. Per la corona d’alloro, va identificato con la divinità di Delfi. Nel 292, in occasione di una grave pestilenza, una delegazione romana, guidata da Q. Ogulnio Gallo (futuro console del 269) si recò a Epidauro, da dove importò a Roma il culto di Esculapio, figlio di Apollo. Secondo Ovidio, la delegazione si recò anche appunto a Delfi, a consultare l’oracolo di Apollo; a questo potrebbe alludere appunto l’immagine di Apollo. Il cavallo al R/ potrebbe invece ricordare l’intervento di Q. Fabio Rulliano che, sempre nel 292, se fece nominare legato dal figlio, il console Q. Fabio Massimo Gurges, lo salvò dalla disfatta contro i Sanniti. Sappiamo infatti che Rulliano intervenì in battaglia a cavallo, e a cavallo seguì il figlio durante il trionfo (nel 291). Questa emissione potrebbe essere stata ottenuta determinata dalla disponibilità di argento susseguente al trionfo sui Sanniti, nel 293, di L. Papirio Cursore Sanniti. Coarelli evidenzia come le emissioni Cr. 15/1, 18/1, 20/1, 22/1 e l’introduzione del quadrigato siano tutte riconducibili a un gruppo politico composto dalla potente famiglia dei Fabii e da Q. Ogulnio Gallo, della gens Ogulnia di origine etrusca (forse discendente dagli Uclina di Volsinii); gruppo politico cui, quindi, andrebbe imputata l’iniziativa di aver fortemente promosso l’introduzione della moneta romana. 290-289 a.C. - Cr. 20/1 Coarelli concorda sul fato che la lupa rievochi il simulacro collocato nel Comizio dai fratelli Ogulnii durante la loro edilità (296). L’immagine al D/ (ripresa, per la particolarità di essere imberbe e portare il diadema, dalla monetazione di Alessandro) richiamerebbe invece Ercole Invitto, così come era rappresentato nell’Ara Maxima, la cui edificazione dovrebbe essere di poco posteriore al 293. Trattandosi chiaramente della commemorazione di una vittoria, e considerato che il dio era ritenuto antenato dei Fabii, l’Ara potrebbe essere stata fondata da Q. Fabio Massimo Gurges, quando trionfò sui Sanniti (nel 291), e dedicata durante la sua censura (nel 289). La coniazione potrebbe quindi risalire al 290-289. Questa emissione potrebbe essere stata ottenuta determinata dalla disponibilità di argento susseguente ai due trionfi coevi sui Sanniti, nel 291, di Gurges e di L. Postumio Megello. dal 272 a.C. - Cr. 22/1 Per l’identificazione del D/ sono state proposte Bellona (Breglia) e Diana (Thomsen 1957), ma oggi si ritiene pacifico che sia Roma (Alföldi, Thomsen 1961, Crawford, Coarelli), di cui l’elmo frigio celebra le origini troiane. Per il R/, Coarelli fa riferimento a Livio (10.47.3), che ci informa che in occasione dei Ludi Romani del 293, per la prima volta, fu importata a Roma l’abitudine greca di offrire rami di palma ai vincitori. Secondo Coarelli, la perfetta e mai più riproposta coincidenza fra il sistema di numerazione (due serie, semplici e doppie, di lettere greche, da 1 a 50) adottato qui e sulle monete di Arsinoe II denuncia la contemporaneità delle emissioni; nel 273 Roma aveva stipulato un trattato di amicitia con l’Egitto e le monete di Arsinoe II, seppur correntemente datate al 270, potrebbero in realtà essere del 272. Quell’anno, Roma conquistava a Taranto e là avrebbe quindi coniato le didracme, allusive di questo e degli altri successi conseguiti nel conflitto contro Pirro. Significativo anche che l’ambasceria in Egitto del 273 fosse costituita da Q. Ogulnio Gallo e da due Fabii. La datazione è confermata da valutazioni ponderali: questa didracma risente del calo dello standard da 7,24 g a 6,6 g, che si registra nella monetazione magno greca e siracusana ed è attribuibile agli anni ’70 del III secolo (come dimostra il fatto che non si presenta a Metaponto, abbandonata entro il 275). 270-269 a.C. - Cr. 25/1, 26/1 e 27/1 Queste ultime emissioni romano-campane sono, per Coarelli, un prolungamento di quelle a legenda ROMANO (di cui ripetono gli elementi iconografici), reso necessario da esigenze forse militari, di poco antecedenti al quadrigato. Il cambio di legenda indicherebbe l’attivazione di una zecca centralizzata, forse già quella di Roma. dal 269 a.C. al 216 a.C. - quadrigato Per Coarelli, è questa la prima moneta ufficiale in argento di Roma, coniata nella zecca dell’Urbe con intendimento di farne un’emissione stabile, duratura e numerosa. Si tratta, quindi, dell’argentum la cui coniazione, secondo Plinio, inizia nel 269 (la data alternativa del 268 discende da un’errata interpretazione dell’Epitome XV a Livio, che in realtà indica, anch’essa, il 269). Nello stesso anno cominciava anche l’attività dell’officina Monetae e, forse, fu istituita la magistratura dei tresviri monetales. La datazione è confermata dai rinvenimenti: 1 esemplare e un tesoretto di 31 esemplari a Selinunte, città distrutta nel 250; 1 esemplare a Kerkouane, città punica distrutta da Attilio regolo nel 256. Il viso al D/, viene attribuito da Coarelli a Fons, figlio di Giano e di Giuturna. Si tratterebbe di una citazione, sulla prima emissione argentea ufficiale, della prima emissione enea (Cr. 14/1). Fra l’altro, il suo tempio era stato dedicato il 13 ottobre, festa dei Fontinalia (il che dimostra un collegamento con le fonti, così come le raffigurazioni di toro androcefalo sulla monetazione magnogreca) ed era sito nei pressi della zecca. La quadriga al R/ rappresenta sì, secondo Coarelli, l’acroterio del tempio di Giove Capitolino, ma non quello originale in terracotta, bensì quello in bronzo, che lo sostituì nel 296 a cura degli edili, i fratelli Ogulnii. Essa allude a un’importante successo militare: verosimilmente, la recente vittoria su Pirro. Secondo Coarelli, gli esemplari più antichi sono quelli, piutosto rari, con legenda in rilievo entro tavoletta. La legenda in incuso sarebbe venuta dopo, quella in rilievo entro cornice sarebbe l’ultima. Il quadrigato doveva essere ancora in corso nel 219-218, quando fu introdotto l’aureo Cr. 28/1, connesso sul piano ponderale. Inoltre, Zonara ricorda come dopo la sconfitta al Trasimento (216) i romani mescolarono rame all’argento, fatto effettivamente accertato per gli ultimi quadrigati e per i vittoriati. La coniazione finì probabilmente proprio nel 216. 260-258 a.C. - Cr. 35/1 Nel 260, a Mylae, i Romani ottengono la loro prima grande vittoria navale. Secondo Coarelli, la fondazione del tempio di Giano al Foro Olitorio si collega proprio con il trionfo navale di C. Duilio, e in questo senso si coniuga l’iconografi al D/ e al R/ di questo asse. Sappiamo dall’iscrizione della colonna rostrata di Duilio che egli, durante il trionfo, si impegnò ad assegnare al popolo la preda navale: si trattava probabilmente della restituzione del tributum, che durante la Prima Guerra Punica era stato particolarmente oneroso, e secondo Coarelli potrebbe essere avvenuta in bronzo, mediante elargizione di questi assi. La data dell’elargizione potrebbe essere fissata al 258, quando Duilio ricoprì la censura e probabilmente inaugurò il tempio di Giano. L’emissione dell’aes grave dovrebbe quindi essere successiva all’esposizione della preda durante il trionfo (260) ma precedente all’elargizione (258). dal 245-242 a.C. al 222 a.C. - standard semilibrale La metrologia dimostra che gli assi semilibrali coniati appartengono agli anni finali della Prima Guerra Punica; discende quindi dalla crisi finanziaria causata dalle gravi sconfitte navali. A conferma di questa datazione, due semionce Cr. 38/7 sono state rinvenute in una tomba della necropoli di Falerii veteres (Celle), città abbandonata nel 241. Tutti gli altri reperti archeologici della necropoli sono databili ai primi decenni del III secolo. Questo standard doveva essere ancora in corso nel 222, quando furono votati i ludi Maximi del 217 (come illustrato nella nota alla riduzione quadrantale). dal 222-219 (probabilmente 220) a.C. al 217 a.C. - standard trientale Questa riduzione non può che incastrarsi fra la fine dello standard semilibrale (dal 222) e la riduzione quadrantale (nel 217). 219 a.C. - Cr. 28/1 Secondo Plinio, il primo aureo romano fu coniato 51 anni dopo l’argento (i codici più recenti riportano 62, ma è certamente un errore), quindi, a seconda del metodo di computo utilizzato, dal 219 al 217. Si tratta sicuramente dell’Oro del giuramento, Cr. 28/1, che è tagliato sullo standard di 6 scrupoli, come i primi quadrigati, cui pertanto è connesso. Al R/, è stata supposta la rappresentazione di un foedus, che come sappiamo veniva stipulato (per Roma) da due feziali, di cui uno era il pater patratus e l’altro un gregario, un verbenarius. In effetti, le due figure di sinistra portano una veste particolare, che lascia il corpo nudo e presenta un elemento globulare alle spalle: probabilmente il cinctus Gabinus, di cui si servivano i sacerdoti, e quella in piedi è raffigurata come uomo anziano, che regge una lancia, prerogativa del pater patratus, antenata (secondo l’Alföldi) dello scettro e quindi simbolo dell’imperium. La figura di destra invece, staccata dalle altre due, è giovane e veste una corazza anatomica. Secondo Mommsen e Crawford (che colloca l’aureo al 217), è qui riprodotto il foedus Caudinum, stipulata nel 321 dal console T. Veturius Calvinus (per questo, l’iconografia sarà ripresa in seguito da un altro Veturius, con il denario Cr. 234/1), prototipo (mitico e non storico, secondo Crawford) della pax Numantina. Per Coarelli, si tratta invece del foedus tra Romolo e Tito Tazio (peraltro, in sabino cures era il nome sia della città di Tito Tazio che della lancia), di cui esisteva un gruppo scultoreo, verosimilmente qui riprodotto, lungo la sacra via. L’aureo potè essere emesso grazie alle prime miniere aurifere cadute in mano ai Romani: le miniere di Victimulae, presso Vercelli, che sappiamo furono sottratte a Roma, da Annibale, alla fine del 218. Sappiamo da Zonara che nel 220 i due consules suffecti, Lucio Veturio Philo e Gaio Lutazio, a completamento della guerra contro i Celti della Gallia Cisalpina (conclusasi nel 222 con la presa di Milano) spinsero le conquiste di Roma “fino alle Alpi”: probabilmente è questa la data di conquista delle miniere. Quindi, nel 219, con l’oro acquisito grazie alle operazioni di Lucio Veturio Philo, fu commemorata la fine delle operazioni militari iniziate nel 225, quando i Galli cisalpini Boi e Insubri e transalpini Gesati, avevano invaso l’Italia, creando grande preoccupazione e causando una spontanea adesione degli Italici a Roma: evento cui allude la citazione dei foedus originario tra Tito Tazio e Romolo. dal 218-215 (probabilmente 217) a.C. al 215 a.C. - standard quadrantale Secondo Plinio, una riduzione ponderale fu introdotta “Hannibale urguente Q. fabio Maximo dictatore”, quindi nel 217. Quello stesso anno, furono stanziati per i ludi Maximi 333.333 assi e un triente, anziché 200.000 assi, chiaramente perché si voleva mantenere, a seguito della riduzione, il peso (un milione di once) corrispondente alla cifra precedente, per non “ingannare gli dei”. Per Coarelli, il valore di 200.000 deve essere fatto risalire a quando i ludi furono votati, verosimilmente tra il 225 e il 222, momento di massima apprensione per le sorti della guerra contro i Galli. La data del 222 è più probabile, perché normalmente passavano o 5 oppure 10 anni fra il voto e l’esecuzione dei ludi. Fino al 222, pertanto, dovevano ancora essere in vigore gli assi semilibrali ridotti (di 5 once); nel frattempo era intervenuta la riduzione trientale, e ora, nel 217, quella quadrantale. Le riconiazioni confermano che lo standard quadrantale era in corso nel 216, quando iniziarono le emissioni delle città campane alleatesi con Annibale. 216-215 a.C. - vittoriato Thomsen ha dimostrato come il vittoriato sia leggermente precedente al denario. Deve quindi incastrarsi, per Coarelli, fra la fine dell’emissione del quadrigato e la riforma denariale. dal 215 a.C. - standard sestantale e denario Riforma sestantale e introduzione del denario sono pacificamente connesse e contemporanee. Marchetti ha dimostrato come il ritrovamento di Morgantina debba essere collegato alla conquista cartaginese (213), piuttosto che alla riconquista finale romana. Egli inoltre, sulla base delle riconiazioni di monete siracusane, ritiene che lo standard sestantale non possa essere posteriore al 214. Peraltro, 52 aurei della serie marziale (Cr. 44), chiaramente connessa, sul piano ponderale, con il denario, sono stati rinvenuti ad Agrigento e sembrano dover essere attribuiti alla conquista cartaginese della città (213). Livio ricorda che nel 214 il censo minimo fu portato da 50.000 assi (qual era sino al censimento del 220) a 100.000 assi, iniziativa che può essere spiegata ritenendo che nel 220 fosse ancora in vigore lo standard trientale, nel 214 quello sestantale. Tutto questo fa ritenere che il denario sia stato introdotto nel 215. Il R/ riprende l’iconografia di un octobolo dei Bruzi della fine della guerra contro Pirro (quando essi erano alleati di roma), ma con impostazione più guerresca (con le lance in resta, anziché la mano alzata). I Dioscuri alludono a un rapporto mitico tra Bruzi e Romani, per l’associazione fra la battagtlia della Sagra con quella del Lago Regillo. L’iconografia del denario può essere interpretata, allora, come una promessa di riscatto rivolta ai cittadini di Locri e quanti altri, come loro, cercavano di resistere alle pressioni belliche di Annibale. Infatti, proprio nel 215 Locri aveva deciso di opporsi ad Annibale; convinti da Annone avevano poi capitolato, ma non prima di aver fatto mettere in salvo la guarnigione romana. dal 212-211 a.C. - standard onciale Secondo Coarelli, le riconiazioni dimostrano che lo standard onciale fu introdotto nella monetazione delle città campane alleatesi con Annibale, quindi necessariamente prima del 211. Anche Marchetti, sulla base delle riconiazioni di monete siracusane, ritiene che lo standard onciale non possa essere posteriore al 211.1 punto
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