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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/20/14 in Risposte
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Cari amici, voglio rispondere qui', anziche' aprire un nuovo post perche' mi sembra che, ancora una volta, mario si meriti tanto perche' sta' dando davvero tanto. Oggi ho avuto una gran bella sensazione, se qualcuno ha letto il mio contributo a ''Nascita di una passione'', capira' se dico che ho sentito caldo alle guance. Ieri sono stato a trovare le mie cuginette, 14 e 10. Ci siamo messi a parlare ed e' venuto fuori che ad una piace molto la cultura orientale, all'altra il medioevo. Alla grande, 14 anni, ho chiesto cosa la affascinasse dell'oriente. Mi ha risposto, '' la cultura, la mentalita' aperta, il rispetto che hanno''.....ecc Alla piccola 11 anni, ho chiesto, cosa ti piace del medioevo? e lei tutta sorridente mi risponde che vorrebbe vedere qualcosa che usavano nel medioevo, voleva conoscere la storia del medioevo, i fatti accaduti a siena e nelle sue campagne e, poi, mi ha confidato che '' ... mi piacerebbe moltissimo vedere delle monete medioevali, se esistono...'' Ammetto che quando ho sentito queste parole ho sentito caldo alle guance, mi sono letteralmente ''strutto'' nella speranza di un nuovo ''seme'' da piantare. La fortuna e' che oggi c'era anche il mercatino mensile e quindi, senza pensarci su', le ho portate con me. Il risultato e' stato bello, sono state a sfogliare fra i cataloghi per del tempo, rivedevo me quando babbo mi ha accompagnato ai mercatini la prima volta. Una delle due, Anna, la piccolina, prende una moneta (una copia di un asse romano, si vede che studio eh :D ) e con un sorrisone me la porge. Io le dico di istinto ''... questa e' vecchia, non antica...'' A quel punto entrambe mi han guardato un po' storto, con la faccia a punto interrogativo. Con un sorriso le ho spiegato la differenza. Entrambe si sono buttate, quindi, in una caccia selvaggia. Hanno rovistato tuttii banchetti, in ogni angolo ed in ogni spazio. Glie spositori, al 90% tutti miei conoscenti ed amici, ci han regalato anche delle monetine e la giornata e' stata molto positiva, abbiamo ''cacciato monete antiche'' e abbiamo portato a casa 12 monete. Sulla strada per venire via, un vendotire amico, Leonardo, mi fa' notare un banchetto che hanno creato tutti gli espositori assieme. Guardate qua', metto le foto. Mi sono reso conto che il racconto di mario e' piu' vicino di quanto si pensi ed e' stata una immensa gioia gettare un seme propio alle mie cugine. Il resto della mattinata l'abbiamo passata a girare per siena, le raccontavo dove coniavano le monete, come facevano, come mai il simbolo di siena era cosi' ecc ecc Sinceramente e' stata una giornata positiva ed inaspettata. Ringrazio mario perche' mi ha insegnato e dato tanto tanto, sopratutto mi ha fatto capire che ci sono cose che, anche in campo numismatico, non si pagano, ma valgono enormemente. Scivero' probabilmente qulcosa di piu' ampio per raccontare nel dettaglio come e' andata questa giornata, voglio seguire la falsariga di mario. Per ora inserisco le foto delle cugine, Susie 14 anni e Anna11. Ah, volete sapere di cosa trattava il banco organizzato dagli espositori? Curiosi eh? Ok, metto due foto anche di quello :D Il prossimo mese tornero' al mercato (se faranno l'edizione di agosto) e portero' ilo mio contributo per il banco speciale :D4 punti
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Caro Mario, buon giorno a te ed al forum, ebbene si, la scintillaccia verso le nostre radici si sente eccome, a tutte le età, è sufficiente a volte la fotografia di un antenato, un santino della cresima o della comunione (una volta si usava) per farla scoccare, te lo immagini il potersi rigirare tra le mani una moneta di: cento, duecento…mille, duemila e passa anni fa? Sono altri i problemi, la nostra colossale, abissale ignoranza in primis, più cerchi di elevarti con lo studio più “Altre immense cime innanzi, intorno sovrastammi ancora” per dirla con il poeta, di poi l’oceano dei tempi. Forzatamente stabilito nel 3000°.Ch. l’inizio della nostra civiltà ci troviamo dispersi nel mare magnum di 5000 anni, togliamone pure 2000; ma più o meno dal 1000 a.Ch. troviamo le prime pseudo monete; son riproduzioni di vanghe, conchiglie, coltelli, delfini od altro, forme inusuali per chi associa la forma circolare alla moneta e per giungere sino ai nostri giorni c’è da perdersi. Ci si rifugia allora sull’isoletta, sull’atollo: il mondo dei Greci, le satrapie Persiane, i Parti, l’estremo Oriente Cinese, i Bizantini, il Medio Evo e via, via sino ai Savoia, agli stati moderni, all’Euro e parcellizzando ancora si arriva alle emissioni di una città ed ulteriormente affinando ad un solo nominale: il Denaro, il quattrino ecc… e di questi tutto sappiamo ed anche di più, il “resto del mondo” è fuori della porta; ma come si fa ad escludere il “resto del mondo” ? Buona norma è: Dal generale al particolare, dal particolare al generale. Dar vita ad una collezione vuol dire fermare un attimo del tempo in un determinato sito dell’orbe terraqueo, dove l’uomo si è sparso, per evidenziarne i caratteri salienti attraverso lo studio della moneta; sono a volte sufficienti pochi esemplari per resuscitare un pezzo di storia e coglierne il messaggio saliente: la buona arte museale insegna a trasmettere questo tipo di messaggio. Tante piccole raccolte danno origine ad un insieme più ampio, generale; ma tutto questo è dispersivo, secondo alcuni, aggiungo: faticoso ed economicamente gravoso, tuttavia indispensabile per inquadrare nel giusto contesto quelle poche monete attraverso le quali riproponiamo il tema rappresentativo di un preciso attimo di storia: Glimpses of history. Economicamente gravoso, dicevo ed anche questo è aspetto da non sottovalutare, al giorno d’oggi poi con i più di 3 milioni di senza lavoro ed un disavanzo pubblico del 130% e per portarlo a questo livello dal 150% che era abbiamo ridimensionato drasticamente la piccola e media impresa, ultimo baluardo della produttività, dopo aver distrutto la “grande azienda” e scaricato sul bene casa valanghe di tassazioni…tutto questo è costato, Dio solo sa, quanti suicidi, di tutte le estrazioni sociali “Nous avon profiteè du Jour de la Pentecoste pour acroscer les oef de Pasque de la S. Bartolemmie dan l’arbre de Noel du quatorze juillet; celà ha fait mouvais effect” Politica a parte e mi scuso per questi riferimenti; ma in fondo sono solo osservazioni di una consolidata, non felice attualità, a tutti nota…politica a parte dicevo, il costo di questo bene, che non serve per nutrire il corpo; ma forse lo spirito, ha raggiunto livelli, in molti casi, superiori ai margini operativi dei più, soprattutto dei più giovani. La grancassa poi che continua rullare sull’oro, sull’argento, sul fior di conio, fondo specchio, patine, perizie e via cantando altro non fa che ostacolare l’acquisto facendo lievitare i costi oltre ogni limite. Capisco chi della Numismatica fa “mestiere”; ma non sarebbe male se si enfatizzassero di più le qualità inferiori, o presunte tali, favorendo il fattore storico e favorendo così l’avvicinarsi del collezionista a questa meravigliosa scienza. Comprendo anche l’ingordigia pubblica che emette in continuazione pseudo monete a costi esorbitanti, che non troveranno mai in futuro una giustificazione storica né un ritorno economico tangibile; ma che in compenso sono moneta reale coniata, tolta dalla circolazione a tutto vantaggio delle casse dello stato…un po’ meno capisco chi continua a prestarsi a questo gioco di speculazione. Ancora Mario; ma si potrebbe continuare per molto, la legislazione che interessa questo settore, a volte non chiara, nebulosa, tutta da interpretare, area in cui non è facile districarsi per il collezionista; inutile riprendere il tema su cui sono stati versati e si continuerà a farlo, fiumi d’inchiostro: il rapporto Istutuzione/Collezionista mi pare sia indispensabile, per il bene di tutti, che venga migliorato, ridefinito, chiarito. Giusto colpire i malintenzionati, i lestofanti è una difesa anche e soprattutto per il collezionista onesto (permettimi una parentesi, proprio l’altro giorno m’è capitata tra le mani una vecchia rivista dove si illustrava lo scempio perpetrato di recente al: Museo Egizio del Cairo, a quello di Bagdad…della ex Jugoslavia e se di questo non piangi Mario, di che pianger suoli) ma non è d’altro canto giusto profanare il “Sancta Santorum” di chi ha onestamente tolto all’oblio del tempo scintille di cultura e di storia e non mi stancherò mai di porre l’accento su quanto meritevole sia l’azione operata dalle raccolte private che si affianca degnamente a quella operata da chi è istituzionalmente preposto allo studio di questo settore. Per concludere Mario, non lamentarti se con un piccolo post hai alimentato un vespaio cui è difficile avvicinarsi, come Di zeta anch’io prima si scrivere queste cose ho gettato nel cestino un bel po’ di carta e poco c’è mancato che anche questo foglio non facesse la stessa fine. Come vedi ho dovuto scrivere molto per evidenziare solo pochi aspetti che il tuo intervento ha sollecitato, sono d’accordo con te: Che la scintilla accenda una vivida fiamma che riscaldi l’anima e l’intelletto, che la sua luce attragga altri attorno al fuoco ed a quel calore , tutti assieme, si ponga il nostro impegno per migliorare, in sicurezza, un interesse culturale tanto vasto, soprattutto perché gli accenni cui prima ho fatto riferimento portano fatalmente alla chiusura, al “lupo solitario” quale, in fondo, in fondo, con i suoi interessi particolari è portato il collezionista. Un saluto Mario e buona vacanza da nonno Cesare che ora va a farsi un sonnellino “Penichella” se preferisci, alla romana, prima di andare a fare il tifo per il borbonico Nibali.4 punti
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Nel mondo esistono diversi paesi dotati di governi locali che controllano a tutti gli effetti un territorio ma che non compaiono sugli atlanti perchè non sono internazionalmente riconosciuti, oppure sono riconosciuti solo da alcuni paesi e non dall'ONU. Escludo dall'elenco certi casi particolari, come il Kosovo o Taiwan, che hanno ancora aperti contenziosi più o meno complessi per il loro riconoscimento ma sono comunque stabilmente costituiti e rintracciabili come entità autonome sugli atlanti. Per il resto, eccoli elencati ad oggi con la loro situazione politica sintetica e quella della circolazione valutaria. [Specifico a scanso di equivoci che si parla solo dei paesi non riconosciuti ma effettivamente esistenti e non delle tante nazioni di fantasia "proclamate" a scopo di propaganda politica, per gioco, per protesta, per condurre attività finanziarie off-shore, per truffe organizzate o per incentivare il turismo]. Repubblica Turca di Cipro Nord Nata nel 1983, dopo l'invasione turca di Cipro del 1974, è in realtà uno stato-fantoccio in mano ai turchi e riconosciuto solo dalla Turchia. Valuta: Lira turca. Transnistria Autoproclamatasi indipendente nel 1990 dalla Moldova, è un protettorato russo riconosciuto solo da Abkhazia, Ossezia del sud e Nagorno-Karabakh. Valuta: Rublo della Transnistria. Ossezia del sud: Autoproclamatasi indipendente nel 1991 dalla Georgia è un protettorato russo riconosciuto da Russia, Abkhazia, Transnistria, Nagorno-Karabakh, Nicaragua, Venezuela e Nauru. Valuta: Rublo russo. Abkhazia Autoproclamatasi indipendente nel 1999 dalla Georgia è un protettorato russo riconosciuto da Russia, Transnistria, Ossezia del sud, Nagorno-Karabakh, Nicaragua, Venezuela e Nauru. Valuta: Rublo russo. Nagorno-Karabakh Regione autonoma dell'Azerbajian autoproclamatasi indipendente nel 1992 con l'aiuto dell'Armenia, è riconosciuto da Abkhazia, Transnistria, Ossezia del sud. Valuta: Dram armeno. Republica Araba Saharawi Democratica Proclamata indipendente nel 1976 e riconosciuta da 84 paesi, formalmente comprende tutta la regione denominata Sahara Occidentale (attualmente il sud del Marocco) ma de facto controlla solo una fascia di territorio quasi tutto al confine con la Mauritania che i marocchini hanno lasciato al di là di un muro costruito per contrastare le incursioni del gruppo armato che combatte per l'indipendenza dal Marocco. Valuta: Dirham marocchino. (esistono alcune monete Saharawi ma non è chiaro se circolano o abbiano circolato effettivamente) Palestina E' stata proclamata indipendente nel 1988 ma l'Autorità Nazionale Palestinese controlla effettivamente alcuni territori solo dal 1994, è riconosciuta da 134 paesi. Valuta: Shekel israeliano. Somaliland Indipendente dalla Somalia dal 1991, non è riconosciuto ufficialmente da nessuno ma intrattiene rapporti diplomatici informali con diversi paesi del mondo. Valuta: Scellino del Somaliland. Puntland , Khatumo Sono due regioni della Somalia che hanno autoproclamato ognuna un governo autonomo (la prima nel 1998 e l'altra nel 2012) che s'intende formalmente provvisorio, in attesa della stabilizzazione della Somalia, e non come passo verso l'indipendenza da questa. Valuta: la situazione della circolazione in tutta la Somalia non è molto chiara, pare che si usino diverse valute estere e anche quanto rimasto del vecchio Scellino somalo.3 punti
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A ca' mia, e non solo fortunatamente, un qFDC é fatto in questo modo:3 punti
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La strana storia di questa antica Legione parte da lontano al tempo di Giulio Cesare e come sua conoscenza storica termina entro il primo ventennio del V secolo . Inizialmente la XII fu costituita da Giulio Cesare nel 58 a.C. in occasione della guerra gallica dove viene nominata nei suoi Commentari di guerra , terminando la sua lunghissima storia come legione dell’esercito romano sull’estremo confine orientale dell’ Eufrate in una data imprecisata degli inizi del V secolo , quando forse venne sconfitta dai Parti , forse sciolta oppure inglobata successivamente nell’esercito bizantino , da allora non si hanno notizie successive . Triste sorte di questa antica Legione , ma entrando forse a far parte dell’ esercito bizantino comunque ebbe migliore sorte di quelle gloriose Legioni romane della parte occidentale dell’ Impero , tutte scomparse verso il declinare del V secolo , anche se in questo tardo periodo storico non si puo’ piu’ parlare di Legioni bensi’ di Vessillazioni , formate al massimo da circa 600 uomini come la vecchia Coorte romana . Rimasero nella parte occidentale solo alcuni piccoli distaccamenti di sbandati fino alla fine del VI secolo , sparsi per l’Europa . Non e’ conosciuto con sicurezza il momento in cui la Legione fu nominata “Fulminata” perche’ inizialmente era chiamata semplicemente con il numero XII come quasi tutte le Legioni pre impero , forse della XII ne esistettero piu’di una oppure dei distaccamenti , pare che Cesare chiamasse la sua XII , Antiqua , per distinguerla dalle altre piu’ recenti , forse la Paterna , forse la Victrix ; di certo e’ che il nome “Fulminata” non compare nel periodo cesariano/ottaviano , forse le viene dato solo al tempo di Augusto ma in questo caso non si conosce il motivo che le dette il nome . Emblema della Legione oltre alla classica Aquila legionaria , fu il Fulmine , simbolo e nome acquisito sembra , secondo lo storico greco romano Cassio Dione , solo al tempo delle guerre marcomanniche di Marco Aurelio , esattamente nell’ anno 172 o 173 , ma una iscrizione trovata sulle rive del Mar Caspio , smentirebbe la datazione dello storico greco romano , portando il nome “Fulminata” della Legione XII come gia’ esistente al tempo di Domiziano ; questo a meno che l’ iscrizione non sia un falso , cosa che sarebbe non inusuale nell’epigrafia antica , imitata o addirittura inventata in epoca moderna ; questa iscrizione su pietra grezza , non lavorata , fu trovata in territorio molto lontano e nemico per una Legione romana , nel Nord dell’ odierno Iraq , scritta forse per tramandarne il ricordo ed e’ incisa su uno spigolo della pietra , liscio al contrario del rimanente grezzo e ruvido . L’ incisione su pietra del Mar Caspio , sotto in foto , cosi’ riporta : IMP DOMITIANO CAESARE AUG GERMANIC L. IULIUS (M)?ARIANUS > o (M)?AXIMUS > LEG XII FUL Non c’e’ bisogno di tradurre ; quello che mi lascia un po’ perplesso , oltre al luogo di ritrovamento di una testimonianza di Legione romana in pieno territorio lontano e nemico , sono questi particolari ortografici : 1) la posizione strana di Caesare dopo Imp e il nome Domitiano oltre alla E terminale di Caesare anziche’ incidere solo Caesar oppure con la I finale , 2) Germanic senza la O o la US terminale , 3) l’ autore dell’ incisione non nomina , come d’uso , la sua funzione svolta all’ interno della Legione di appartenenza . L’ iscrizione se autenticata , puo’ darsi comunque essere stata scritta di fretta dall’ autore L. Iulius M….forse un semplice legionario o ausiliaro , senza badare troppo alla forma e allo stile ; ma e’ solo una mia personale riflessione . Senza ripercorrere la lunga storia della Legione , mi soffermo sul solo fatto specifico , cioe’ quando acquisi’ , solo nel caso che diamo credito a Cassio Dione , il nome e il relativo simbolo legionario di “Fulminata” ; tutto parte da due strani fatti storici realmente accaduti , nel corso delle guerre combattute da Marco Aurelio in terra germanica in uno di quei due anni 172/173 e riportati scolpiti sulla Colonna Antonina sita a Piazza Colonna a Roma , nonche’ su un medaglione emesso da Marco Aurelio a ricordo dei fatti nel 173 , dove e’ coniato Giove in quadriga nell’ atto di folgorare un gigante “miracolo del fulmine” rappresentato da una torre da assedio ; mentre l’ altro episodio e’ il famoso “miracolo della pioggia” dove una figura alata e barbata disseta i legionari , ma analizziamoli separatamente perche’ entrambi i fatti , separatamente o no , potrebbero forse aver dato il nome alla legione XII . Il primo episodio , il “miracolo del fulmine” e’ rappresentato nella Colonna in cui si vede un accampamento romano in grave difficolta’ a seguito di assedio dei barbari , forse sul punto di cadere , con tanto di palizzate , probabilmente tenuto dalla XII , che viene assediato dai Germani con una macchina , forse una torre , quando un improvviso fulmine caduto dal cielo , distrugge il macchinario uccidendo i barbari sotto di essa , liberando cosi’ il Castrum dall’assedio . Il secondo episodio piu’ famoso del primo , il “miracolo della pioggia” e’ rappresentato nella Colonna in cui si vede l’ esercito romano , forse rappresentato dalla XII , comandato dal suo Legato di legione e piu’ lontano in alto un legionario che guarda verso il cielo in atteggiamento implorante la pioggia , davanti alcuni animali e uomini giacciono a terra morti per la sete , sulla destra della scena si vede la pioggia che inizia a scendere tra fulmini , soldati che iniziano a dissetarsi , altri alzano elmi e scudi per riempirli ; sopra alla scena una gigantesca figura alata e barbata distribuisce la pioggia . Questo episodio della pioggia divenne in seguito “preda” dei Cristiani che volsero a loro favore la deita’ implorata , attribuendola a Cristo , facendo si’ che alcuni legionari essendo secondo loro cristiani , con le loro preghiere , ottenessero anche per tutti gli altri il miracolo della pioggia ; questa interpretazione cristiana del “miracolo” e’ alquanto inverosimile perche’ e’ risaputo che Marco Aurelio , sebbene fosse chiamato il “Filosofo” avverso’ non solo a parole la religione cristiana , quindi sembrerebbe strano che avesse accettato cristiani nella Legione XII o nelle altre al suo comando in Germania . Secondo la versione di Cassio Dione il nome Fulminata dato alla Legione XII deriva da questi fatti , miracolosi , altri dicono che gia’ Augusto avesse tra le sue Legioni una XII “Fulminata” insomma siamo al confine tra storia e leggenda , comunque questo nome della Legione e’ sinonimo di un evento straordinario a lei legato o subito , che puo’ essere avvenuto in qualsiasi tempo della lunga storia della Legione antecedente a quello narrato da Dione , i due fatti trattati quindi potrebbero essere solo alcuni tra altri ; comunque il nome di “Fulminata” propende al legame con uno o piu’ fulmini avendoli subiti o aiutata e non per Fulminata uguale “lanciatrice di fulmini” come spesso e’ definita la Legione perche' in questo caso si sarebbe dovuta chiamare “Fulminans”, uguale Fulminante , ma non “Fulminata”, uguale colpita o aiutata da fulmine . Sotto un Denario di Marco Antonio con la XII Legione , iscrizione del Mar Caspio e i due pannelli della Colonna Traiana con i fatti narrati2 punti
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Bellissimi gli ultimi interventi, in particolare l'ultimo quello di Enrico che come vincitore, anche se poi vincitore come parola non mi piace, dell'ultimo Concorso" Nascita di una passione " ha colto in pieno gli spunti che volevo e vorrei ancora valorizzare. Il primo è relativo al post iniziale, un utente di 35 anni a Verona, mi disse mannaggia ma quanto mi sarebbe piaciuto raccontare come è nata la mia passione, però avevo superato l'età e purtroppo non potevo farlo....ora avete l'occasione tutti di dirlo come è stato il brivido, abbiamo letto il brivido di Numa, di giovani, di nonno Cesare e vorrei leggerne altri....tutto sommato credo che poi questo è quello che conta. L'altro aspetto che non tutti hanno colto ma voglio riprendere, è un invito, quasi un appello, poi ognuno vede e ritiene se è giusto raccoglierlo e prenderlo in considerazione, sta a voi... Un appello sul rendere più compatto, unito, creare una maggiore condivisione da parte del forum almeno su certi valori ( e non entro nel campo legale e normativo anche se sarebbe auspicabile anche questo ), parlo di valori come la divulgazione, la condivisione, i giovani, il ruolo culturale del collezionismo numismatico..... Capisco che ci possano essere nel forum gruppi con più affinità, vicinanze, caratteristiche simili e che differiscano da altri, ma quando si parla di valori, i valori o ci sono per tutti o non ci sono o sono condivisi o non sono condivisi, se decidiamo di fare qualcosa per i giovani uniamoci.....e ripeto basta anche un post di assenso, io ci sono, noi ci siamo, la scusa del tempo, la voglia non conta, basta una sola parola......chi eventualmente dovesse ancora decidere di fare un qualcosa capirà , giovani compresi, che c'è la vicinanza, la condivisione del forum, l'unità, e per me e per molti che hanno seguito questo o altri progetti, questo è veramente importante, fondamentale sapere se c'è questa volontà comune o no, un giovane .....è un giovane, sia esso di Milano, Roma, Napoli, Palermo, Trento, Venezia....( citate a caso ) è da qui che si deve partire, credo che il messaggio sia chiaro e franco.....incominciamo a condividere certi progetti, poi eventualmente passeremo ad altro, scusate l'estrema franchezza che credo non piacerà a tutti....ma per molti di noi, e ripeto molti, è importante capirlo....., come ? basta dire qui, io ci sono, ci sarò, ci siamo anche noi.....superiamo gli steccati, i circoli, i gruppi......chi ha responsabilità di incarichi sul forum, chi gestisce o segue importanti realtà numismatiche in vari ambiti, uniamo se riusciamo, gli appassionati, su alcuni valori condivisi.....lo dico ovviamente perché ci credo, non perdo la fiducia numa che ringrazio per l'intervento, ma certamente la fiducia dovete poi darla voi, crearla per noi, per tutti, dovete dire anche voi se ci credete, non solo alcuni..... anche questa discussione tutto sommato è un test, chiamiamolo così.... Mario2 punti
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Dalla lettura dei diversi interventi, quindi, i bolognini inediti risultano, al momento, essere due, ed entrambi presentano al posto del globetto, un volatile, individuato da Duprè e Barbieri, come l'aquiletta. L'articolo di Giuliani, che considero uno studioso molto serio e preparato, non sembra contenere smentite sulla presenza o meno dell'aquila, ma una non adesione alle tesi di Duprè e Barbieri, basata su una ragione di carattere iconografica ed una di carattere documentale. Inviterei, anche se so della sua ritrosia a partecipare alle discussioni del forum, Achille Giuliani @@zecche del sud, dato il carattere estremamente pacato ed interessante della discussione, ad intervenire.2 punti
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Al centro della moneta citata c'è un'aquila al 100%. Se chi parla non ha mai visto la moneta dal vivo, non capisco come possa negare la presenza. Le monete si studiano dal vivo, non nelle foto.2 punti
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In questi casi occorre mettere in moto molto la fantasia e un pochettino di logica ... ....e sperare che vada bene e non scambiare lucciole per lanterne .... ...e se fosse questo un Ottaviano di Campofregoso? http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GEV43/1 A voi la verifica e la parola2 punti
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Buongiorno un'altro minuto a classificare a croce eh strana somiglia a una stella;?2 punti
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Salve a tutti anch'io come tanti sono un solitario. Restio a mettere a nudo i propri sentimenti. In genere leggo le varie discussioni di chi ne sà più di me per imparare qualcosa di più sulle monete del regno. Ma l'umanità che ho ravvisato nei 41 post che ho appena letto tutto di un fiato mi costringe ad uscire allo scoperto. Provo a decrivere la mia visione della numismatica. Torno indietro a circa 40 anni fa e rivedo un bambino di circa 10 anni che con gli occhi lucidi osservava uno zio portinaio che trafficava con vecchie monete e che qualche volta su mia insistenza mi faceva tenere in mano alcune monete della sua collezione. Poi un giorno mi consegna un sacchetto di stoffa con un gruzzoletto di monete. Nulla di valore ma per me è bastato per far scoccare la scintilla. Da quel momento il bambino andava a rovistare nel cassetti dei nonni alla ricerca di altri tesori. E questa ricerca non si è più arrestata. Per farla breve son passati 40 anni le monete sono più di 3000 e la stragrande maggioranza ha un valore quasi nullo. Ma il segreto credo consista in questo: quando mi soffermo a riordinarle a pulirle etc. mi sembra di riavvolgere il nastro dei miei ultimi 40 anni ogni moneta è legata ad un momento della mia vita, le monetine del mondo, del nazismo, le colonie inglesi, gli euro, i savoia.insomma la mia vita. E scusatemi se questo è banale.2 punti
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Buona serata sperando di fare cosa gradita agli appassionati della monetazione veneziana, posto il link dove è possibile leggere il mio contributo sul "Leone di Venezia", già pubblicato su "Il Giornale della Numismatica" degli scorsi mesi di ottobre e novembre 2013. saluti luciano http://numismatica.lamoneta.it/numismatica-medioevale/il-leone-di-venezia-storia-di-un-simbolo1 punto
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Tutto poi ruota intorno a questa semplice frase, la moneta, un pezzo di storia e non solo, in mano a un ragazzo o anche a una persona adulta cosa provoca ? Un giorno un ragazzo a Verona mi fece una riflessione banale, ora che ho in mano questa moneta, che è un documento storico, scientifico, economico, che ha circa mille anni di vita, che ha girato migliaia di mani e che è arrivata ora a noi, anzi a me in questo caso, ecco questo tondello mi ha provocato un forte brivido. Il ragazzo quando parlava di brivido, si riferiva all'emozione dell'aver tra le mani un pezzo di storia e ora aveva la possibilità, di studiarlo, capirlo, di andare oltre al puro possesso materiale. Il ragazzo aveva capito.....ed è diventato poi un collezionista numismatico, un collezionista che vuole conoscere, sapere in che periodo è stato coniata, il come è stato coniata, il perché è stata fatta così e cosa rappresentava questo documento in numeri multipli enormi e che permette di apprezzare l'ingegno, il gusto estetico, il gusto artistico, strumento economico ma anche termometro del circolante del contesto storico e geografico da cui proviene. Il ragazzo aveva capito....e aveva avuto la stessa emozione che avevo avuto io quando non giovane come lui presi in mano una moneta ed ebbi lo stesso brivido. Capii che quel brivido mi poteva portare a riscoprire la mia identità, la mia storia, a studiarla e conoscerla ed è stato poi così in realtà. Sicuramente ebbe lo stesso brivido il ragazzino che incontrai nello studio di un noto commerciante, collezionava i denari degli Imperatori romani, sapeva tutto di questi, conosceva la storia come pochi, la sua storia..... E quindi torniamo al pezzo di storia in mano a una persona, e mi rivolgo in particolare ai giovani essendo il forum con una presenza di circa un terzo di utenti sotto i 35 anni di età, il pezzo di storia che è la moneta può portare in tutti ma in particolare nelle nuove generazioni a una crescita culturale, didattica, ad avere una società più consapevole delle proprie radici, della storia che è poi la loro storia, che comprenda meglio tramite una collezione numismatica, la storia, l'arte, l'economia, un collezionismo che diventi per i giovani uno strumento di approfondimento, di studio, un ruolo civico sociale che non può che far bene a tutti quanti.....in due parole che forse sintetizzano bene il tutto un fattore culturale, il collezionismo numismatico è anche questo....1 punto
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« E’ meglio acquistare una moneta perfetta, o, in caso di particolare rarità, si può accettare anche una moneta restaurata? Questo è il dilemma: se sia più nobile soffrire i colpi di fionda e i dardi dei costi proibitivi o accettare l’ imperfezione a fronte dell’abbattimento del 50% del valore di mercato. Deturpata, restaurata… nient’altro, e con il restauro dire che poniamo fine al dolore del cuore e ai mille tumulti naturali di cui è erede la carne per il fatto che ci mancava in collezione: è una conclusione da desiderarsi devotamente. Deturpata, restaurata. Naturalmente usurata, forse? Sì, qui è l’ostacolo, perché di quel restauro quali segni possono restare dopo che ci siamo cavati di dosso la parte peggiore, questo deve farci esitare. È questo lo scrupolo che dà alla sventura una vita così lunga. Perché chi sopporterebbe le frustate e gli scherni degli studiosi, il torto del collezionista, la contumelia dello storico, gli spasimi dell’archeologo, l’insolenza dei numismatici e il disprezzo che il merito forumista riceve dagli altri postando sul forum l’oggetto dei suoi desideri, quando egli stesso potrebbe darsi quietanza con un semplice posizionamento sul vassoio, dalla parte del lato migliore, senza parlarne ad alcuno? Chi porterebbe fardelli, grugnendo e sudando sotto il peso di una vita faticosa, se non fosse che il terrore di qualcosa dopo la morte, il paese inesplorato dalla cui frontiera nessun viaggiatore fa ritorno, sconcerta la volontà e ci fa sopportare i mali che abbiamo piuttosto che accorrere verso altri che ci sono ignoti? (tipo…se dicessero all’erede: “ma che schifezza di moneta ha messo in collezione il de cuius”) Così la coscienza ci rende tutti codardi, e così il colore naturale della risolutezza è reso malsano dalla pallida cera del pensiero, e imprese di grande altezza e momento per questa ragione deviano dal loro corso e fanno perdere, alla nostra passione, il nome stesso di “collezione”. » Ecco quindi cosa mi ha scatenato la “rivisitazione” del monologo di Amleto: questa monetina della zecca si San Francisco, emessa in soli 34.500 esemplari, ma “restaurata” come si vede sul retro. Io, a differenza di Amleto, ho deciso, per me non era un problema “esistenziale” e quindi è stato più facile, tutt’al più ho buttato via qualche soldo, ma avrei piacere di sentire cosa ne pensate. Grazie per l’attenzione. PS: Chiedo scusa all’amico Willy per aver “deturpato” la sua inestimabile opera d’arte letteraria ma questa operazione è facile da rimuovere, basta cancellarla.1 punto
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Negli anni '50 erano abbastanza diffusi bottoni dorati che riportavano stemmi di fantasia, ispirati a quelli nobiliari, applicati su giacche e cardigan femminili. Al verso dovrebbe esserci un anellino saldato perpendicolarmente al bottone per cucirlo sul tessuto. Esistono anche bottoni di livree con bottoni che riportano lo stemma del casato di famiglie patrizie, applicati sugli abiti di servizio dei propri domestici, ma dalla foto penso si tratti di un bottone di fantasia.1 punto
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Ciao Pietro, volevo ringraziarti per aver ricordato a tutti questa interessante discussione tutta aragonese. Rileggendola dall'inizio ci si emoziona sempre anche sebne è passato di tempo. ......1 punto
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Medaglia devozionale,mistilinea,in alluminio prodotta dopo il 1898 o primo 900, celebra l'istituzione ecclesiastica , "Congregazione Figlie di Maria". D/ Lettera M crociata in circolo di dodici stelle;in basso i cuori di Gesù e Maria.- R/ Maria Immacolata raggiante, su crescente con serpente, velata con nimbo a nove stelle, con mani distese raggianti;in basso, Santa Agnese con agnello a sx, e cinque fanciulle inginocchiate a dx.Medaglia diffusissima in molte forme è dimensioni e metalli, comune. Ciao Borgho.1 punto
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DE GREGE EPICURI Certo che è lui. Ne avevamo parlato anche in questa discussione: http://www.lamoneta.it/topic/118208-antipolis-bronzi1 punto
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@@vaio4ever Hai ragione, lui però gioca in casa.......................... :closedeyes: Piccola annotazione....................la moneta l'ha trovata Francesca la mia barista, mi ha chiesto di farlo notare................... :D1 punto
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Grazie alla numismatica ho approfondito un periodo storico di cui non mi ero mai interessato, così ho capito che tante vicende storiche non sempre sono andate come si trova scritto nei libri. Insegnate ad i vostri figli ad essere curiosi sin da bambini delle cose del passato, magari portandoli in piazzetta e regalando qualche monetina. Un giorno saranno persone di cultura. Grazie a tutti voi per gli interventi, mi sono piaciuti molto, sono onorato di poter dare questo mio piccolo apporto alla discussione.1 punto
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Cosa penso ?.... che mè stò a cecà.... :blum: mi farete ammattire !!1 punto
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Sempre proseguendo con l'asta Aureo & Calicò del 24 aprile 2014 in cui vi era ,per gli appassionati di monete del sud Italia,"molta carne a cuocere" lotto n°607 Ferdinando d'Aragona (1458-1494). Nàpols. Doppio Carlino o Tarì argento gr.7,19 D/Scritta periferica +FERDINANDVS:D:G:R:SI:IE:VN;nel campo ,entro cerchio perlinato scudo araldico coronato inquartato con le insegne degli Aragona ed Angiò-Durazzo R/Scritta periferica +RECORDATVS:MISERICORDIE:SVE:°(ricordato per la sua misericordia ,riferendosi al perdono del Re verso i Baroni ribelli);nel campo,entro cerchio perlinato ,busto del Re cotonato volto a destra;lettera M(Maestro di Zecca Antonio Miroballo) dietro la nuca Riferimenti: Crusafont V.S. 999;Crusafont C.G. 3406;Cagiati 5-9;PANNUTI E RICCIO 10a; MIR 65. Si sono riscontrati Tarì con le lettere N della legenda capovolte Il Sambon sostiene che questi Tarì siano stati coniati ,come il primo Ducato aureo,nel 1465;in ogni caso il Re è raffigurato con sembianze giovanili.Questo Tarì fu la prima moneta argentea ,del Regno di Napoli, di grande peso,superiore a gr.7 La moneta è stata aggiudicata ad € 5.500 + diritti d'asta Faccio notare il bellissimo decoro inciso sull'abito regale del Re Vi invito a postare monete del Regno di Napoli presenti nelle vostre collezioni,a farle seguire da una vostra scheda di presentazione e magari anche con pedigree di provenienza e,se riuscite,sarebbe molto bello evidenziare tramite foto i particolari che vi piacciono della moneta postata --Salutoni -odjob1 punto
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Per quanto di mia conoscenza la SM precede la zecca , non la segue ; altra alternativa quella che sembra una H finale potrebbe anche essere una A aperta , quindi ANTA , di piu' non saprei dirti .1 punto
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Beh, l'avrei trovata ...ma non capisco come funziona... Ha cinque sicurezze: tre bei lucchettoni, che sono uno spettacolo, ma anche quei due bottoni sul dorso numerati con IV e V che potete vedere anche nella foto del totale (sono quelle due borchie più alte di tutte le altre) che sfiorandole sono mobili ma non capisco il loro funzionamento. Ovviamente questo è un pezzo da museo prelevato da una nave genovese del XV secolo, null'altro è dato conoscere. Di fronte a questa sono un po' come il protagonista della canzone di Carosone ...non avendo le lettere di Rosina ne il ritratto di "zi' Sofia" e neppure tutto il resto ....potrei metterci la mia collezione di monete genovesi...che hanno più o meno lo stesso valore ... Saluti e buona estate a tutti.1 punto
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non credo che sia fdc dalle nuove foto, la parte interessata non si vede, ero curioso, volevo vedere l'imperfezione se si notava in modo più vistoso rispetto alle precedenti, attenzione:il mio parere non vuole screditare la moneta di renato, anzi ad averla cosi :) il numismatico eccoti accontentato :) dai scherzo.1 punto
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Ciao , quella che sembra una TH finale , potrebbe essere invece una SM finale , quindi ANSM , Antiochia Sacra Moneta , anche se normalmente SM compare prima1 punto
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il maiuscolo forse è senza speranza... e vabbè...ma dopo 3 anni e 7 mesi di forum chiamare una librata librata "20 cent in volo" fa rivoltare Giorgi e Bistolfi nella bara1 punto
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Penso che qualche notizia di carattere storico e mitologico sui personaggi e sul luogo raffigurati su queste monete ci possa stare. Naturalmente le vicende sono note, ma qualche dettaglio può essere uscito dalla memoria o anche non essere conosciuto. Il Minotauro, frutto di un accoppiamento mostruoso Il re di Creta Minosse pregò Poseidone, il dio del mare, di inviargli un toro come simbolo dell'apprezzamento degli dei verso di lui in qualità di sovrano, promettendo che lo avrebbe sacrificato in suo onore. Poseidone acconsentì e gli donò un bellissimo e possente toro bianco di gran valore, solo che Minosse, vista la bellezza dell'animale, decise di tenerlo con le sue mandrie e ne sacrificò un altro. Poseidone s’infuriò per la mancata promessa e per punire Minosse, fece innamorare perdutamente sua moglie Pasifae del toro stesso. La regina riuscì a soddisfare il proprio desiderio carnale nascondendosi dentro una giovenca di legno costruita per lei dall'artista di corte Dedalo, e dall'unione mostruosa nacque il Minotauro, termine che unisce, appunto, il prefisso "minos" (che presso i Cretesi significava re) con il suffisso "taurus" (che significa toro). Il Minotauro aveva un corpo umanoide e bipede, ma anche zoccoli, pelliccia bovina, coda e testa di toro. Era selvaggio e feroce perché la sua mente era completamente dominata dall'istinto animale, avendo la testa, e quindi il cervello, di una bestia. Per nascondere l’infamia della famiglia, Minosse fece rinchiudere il Minotauro nel Labirinto di Cnosso costruito da Dedalo. Quando suo figlio Androgeo fu ucciso da alcuni ateniesi infuriati perché aveva vinto troppo ai loro giochi disonorandoli, Minosse decise di vendicarsi della città di Atene, allora sottomessa a Creta, imponendole di inviare ogni nove anni sette fanciulli e sette fanciulle da offrire in pasto al Minotauro che si cibava di carne umana. Fu Teseo a porre fine a questo scempio uccidendo il Minotauro. (segue) apollonia1 punto
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ciao Corso, è Francesco I, direi una douzaine più francese di così... forse grande F coronata tra due gigli?1 punto
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Pecato...un R2 sul link......a conociuto miserie...eh malagni....grazie amici siete luci sul sogetto...ma no vedo tanti fiori...1 punto
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prova vedere ora ..... scusa ma il disegno l ho fatto un po' di fretta ...ci sono moltissime varianti .....1 punto
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lo so che ci leggono, ( ma spero di no) ma proviamo ad attendere almeno un paio di anni prima di acquistare certe emissioni, facciamogli vedere che non siamo un branco di idioti che comprano tutto quello che viene emesso...almeno proviamoci, vediamo cosa succede.1 punto
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Buona Domenica! Hai fatto benissimo; capita che alcune monete, anche se non propriamente correlate alla nostra passione, ci colpiscano; è un colpo di fulmine? Mah. :pardon: Monete che hanno saputo "toccarci" in qualche recondito meandro della nostra mente e del nostro cuore. :pleasantry: In ogni caso, il mio consiglio è: cedere, sempre e senza recriminazioni. Peggio sarebbe lasciarla perdere e restare con quella sensazione di non aver fatto ciò che si sarebbe dovuto fare. ottila la "lirica" :clapping: luciano1 punto
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aggiungerei come letture : http://www.numismaticadellostato.it/pns-pdf/materiali/flip/BdNonline_Materiali_5_2013/index.html ( IL RIPOSTIGLIO DI CERMIGNANO (TE) Riesame del complesso di Achille Giuliani) nell'immagine da me postata dettaglio di pagina 90 ;)1 punto
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Che la legge sia legge, beh su questo non ci sono dubbi. Vero, ho sbagliato: ho scritto 3 invece che 13 e fa un po' di differenza. ma proprio un po'. la sostanza è quella. Vorrei sapere una cosa: l'Italia è diversa e ha una propria peculiarità e questo è verissimo. Ma che differenza fa, nella sostanza, con le leggi? Nei parchi archeologici anche nel Regno Unito è vietata la ricerca. Il problema sono le aree fuori dai parchi archeologici. Se l'Italia ha pi+ù reperti, noi che cosa facciamo? Li lasciamo sotto terra (e a volte li ricopriamo ad arte perché non abbiamo fondi per il restauro) e li lasciamo in balia di chi se ne impossessa senza discernimento o valutazioni e alimenta il mercato clandestino? Poi a danni fatto, andiamo a caccia di reperti "emersi" con improbabili sequestri? Scusatemi, ma non riesco a trovare in questa politica proprio nulla che soddisfi la nostra..."peculiarità".1 punto
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Taglio: 50c Nazione: San Marino Anno: 2002 Tiratura: 75.400 Condizioni: BB Città: Palermo Note: mancante1 punto
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Non per fare polemiche, però mi pare di aver capito, poi se mi sbaglio correggimi, che stai commentando tracce di una montatura che non esiste, aggiungendo poi commenti che non c'entrano nulla con questa moneta. Non pensi che sia il caso che tu faccia un passo indietro dato che ti sei spinto così in avanti? Lo dico per il tuo bene, se mi permetto di darti qualche spintone ogni tanto è perchè voglio salvarti dal pentolone d'acqua bollente che ti stai rovesciando addosso. Pensala come vuoi ma guarda che così facendo potresti ricoprirti di ridicolo. Da come scrivi dai l'impressione di non aver mai avuto una moneta tra le mani. Ciao e grazie comunque per i tuoi interventi.1 punto
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Caro Dizzeta, a me piacciono monete anche in condizioni peggiori, di solito quelle che suscitano attenzione in me sono senz'altro da comprare, senza pensarci su troppo, chiaramente se nelle mie possibilità economiche. A questo proposito ti racconto un piccolo episodio: Agli albori del mio interesse numismatico partecipai, con mio marito, ad una cena a casa di un amico con altri amici forumisti e non. Eravamo sulla strada di Riccione ed alla cena partecipò anche Paolo Manfredini, Numismatica Brescia, che ci mostrò moltissime belle monete. Ne comprai qualcuna e Paolo volle regalarmene una... Grata guardai a lungo tra i tanti vassoi ed alla fine la mia attenzione fu catturata da una piccola moneta papale che è ancora oggi una delle mie preferite... Paolo si stupì e mi guardò sgranando gli occhi dicendomi:"Tra tante belle monete proprio questa vai a scegliere?" Ed io sorridendogli risposi:"Mi piace che devo fà... :) " Il fealing che si istaura con la moneta scelta è istintivo ed io ho imprato ad ascoltare il mio istinto oramai... Ve la mostro...complimenti per la tua bella moneta. Ciao1 punto
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A quanto ho potuto appurare le stellette mancano totalmente nei Forum: Aste Numismatiche Bibliografia numismatica e novita' editoriali Riviste di numismatica Segnalazione mostre, convegni, incontri e altro Identificazioni monete Falsi numismatici Questioni legali sulla numismatica Monete e Medaglie delle Due Sicilie, già Regno di Napoli e Sicilia Monete e Medaglie dei Savoia prima dell'unità d'Italia Monete della Serenissima Repubblica di Venezia Richiesta Identificazione/valutazione/autenticità (Solo Antiche) Monete dei Regni Barbarici Monete a circolazione ordinaria di tutti i Paesi dell’Area Euro. Euro Monete da collezione Italiane e delle altre Zecche Europee. I progetti del Network - anche in tutti i sottoForum Lamoneta -Piazza Affari - anche in tutti i sottoForum Nuovi arrivati, presentazioni Agorà ed Auguri Le Proposte Supporto Tecnico Ho controllato tutti i Forum e questo è l'elenco di quelli dove non appare "Vota la Discussione". Probabilmente in alcuni non è proprio prevista questa funzione ma in altri mi sembra strano non ci sia. Aspettiamo cosa ci dirà Reficul. Ciao, Giò1 punto
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Conoscevo un bambino che a sei anni, mentre era con il padre impegnato in un lavoro in campagna, trovò un 5 centesimi impero di V. E. III. Altro che brivido! Gli si aprì un mondo! Lui che fino ad allora conosceva solo qualche spicciolo dell'amata (e rimpianta lira). Quello era un "soldo" dei suoi nonni, faceva parte quindi della "sua" storia. Da allora quel bambino non ha smesso mai di approfondire il binomio inseparabile monete-storia scoprendo ogni giorno novità sulla storia del suo territorio e sulle monete che vi hanno circolato. Il tempo è passato e quel bambino è diventato adulto (anche se qualcuno si ostina a definirlo ancora "un ragazzo"). Ha smesso da tempo di collezionare monete ma non ha mai smesso di cercare libri e quant'altro gli permettesse di saperne di più cercando, nel suo piccolo, di divulgare quanto appreso. In questa maniera è riuscito a rinnovare quel brivido provato da bambino. Permettetemi poi di dissentire su una affermazione che ho letto più volte, cioè che le monete non parlano... Non concordo. Le monete parlano eccome. Testimoni del nostro passato ne raccontano di cose :). Grazie Mario per l'ennesima interessantissima discussione.1 punto
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Vi offro una cartina che la dice lunga sui vantaggi di una buona legge. E che risponde alla domanda di questa discussione. Ah dimenticavo: si tratta di hoards e finds trovati in soli tre anni! Una buona legge consente a tutti di essere perfettamente in regola, scarica la magistratura da lavoro inutile e spesso comico, favorisce il collezionismo privato e lo studio della storia, riempie i musei di oggetti di valore. E non droga il mercato.1 punto
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Sono perfettamente d'accordo con Dabbene. All'inizio è il possesso che dà soddisfazione. Ma, man mano che il tempo passa e si acquisisce nuove nozioni, subentra la fame di sapere. Certo per qualcuno più di altri, ma non ho mai conosciuto un collezionista che non abbia imparato qualcosa. Parafrasando il motto di Dabbene insieme al mio: La numismatica è cultura in movimento e il collezionismo di monete è cultura per tutti, ma proprio tutti, nessuno escluso. Arka1 punto
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da proprietario di tre cani meravigliosi, ho letto queste tue poche righe con commozione..1 punto
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Questo è il lavoro > Ferdinando I d’Aragona (1458-1494) Maestri di Zecca Salvatore Miroballo, banchiere napoletano (1455 - 1458) sigla M Giovanni Miroballo,banchiere napoletano (nel 1459) senza sigle. Prota – Maestri e incisori della zecca napoletana 1914 (senza sigla sulle monete). Bovi BCNNAn. LIII 1968 (indica sigla Y). Pannuti e Riccio – Le monete di Napoli 1984 (indica sigla Y). Antonio Miroballo (fino al 1460) figlio di Giovanni,sigla A – M Salvatore de Ponte ( 1460 - 1461) sigla P Benedetto de Cotrullo ( 1460 - 1468) sigla B Jacopo o Yacobus de Cotrullo (dal 1 settembre 1469 al 1474) sigla Y – CY - C - I Francesco di Rauso e Gionata Barbieri - PN 261 Aprile 2011. Paolo de Venis (1472) sigla V Nicolò o Cola Spinello (1475 - 1488) sigla S Gian Carlo Tramontano ( 1488 - 1514) sigla T - CT - IT - TC Prota – Maestri e incisori della zecca napoletana 1914. Bovi BCNNAn. LIII 1968. Pannuti e Riccio – Le monete di Napoli 1984. Nel manoscritto del Prota dopo il nome di Jacopo Cotrullo è segnalato il nome di Paolo de Venis, che il Bovi, per mancanza di conferme non inserisce, cosa invece, che viene fatta nel lavoro del Pannuti e Riccio. Elenco le monete dove tali sigle compariscono, alcune certe, altre con “forzatura”, che potrebbero essere attribuite e/o assegnate a questi maestri di zecca: Giovanni Miroballo, si acquistò solo i favori e la benevolenza di Ferdinando I per averlo aiutato nella guerra contro i baroni (nessuna sigla sulle monete – Prota 1914), anche se segnalo che il Bovi ed il Pannuti Riccio indicano per questo maestro di zecca la sigla (Y); recenti studi condotti da Francesco di Rauso e Gionata Barbieri (Rif. PN 261 “Monete Napoletane Inedite o poco conosciute da Roberto d’Angiò a Federico d’Aragona”) dimostrerebbero che la sigla Y sia da attribuire a Jacopo (Yacobus) de Cotrullo, sono d’accordo con il loro pensiero e di questo maestro riferirò in seguito; Antonio Miroballo, fu nominato prima maestro provvisorio da Ferdinando I per i servizi resi dal padre Giovanni e nel 1459, confermato definitivamente, (A - M) sul Tarì P.R. 10a, sui Coronati P.R. 11a e 12b, sui Carlini P.R. 21b e 21d, sulla Cinquina, P.R. 25c e sul Denaro, P.R. 31a e 31b; Salvatore de Ponte (P) sul Carlino, P.R. 21e; Benedetto de Cotrullo (B) sui Coronati, P.R. 11 e P.R. 12, sul Carlino P.R. 21c e sul Tornese P.R. 26a; Jacopo o Yacobus de Cotrullo (Y) sul Coronato P.R. 12d e P.R. 15d; (CY in nesso) sul Coronato Corpus 261(MEC 60 - p. 961); sigla © su alcuni Coronati di 2^ classe (coniati a partire dal 1 agosto 1472), sulla Cinquina P.R. 25a; Riguardo tali sigle, segnalo che sono apparsi anche due Coronati con le sigle (YY Civitas Neapolis 60) e sigla (Y su C Di Rauso - Barbieri, inedito), gli autori dell’art. sono propensi a considerare che in zecca vi sia stato un riuso dei coni; ritengo anch’io plausibile e ragionevole tale ipotesi, accludendo alcune considerazioni personali: Benedetto e Jacopo de Cotrullo, padre e figlio, erano presenti in zecca ai tempi della coniazione dei Coronati dell’Incoronazione, ma per qualche motivo, credo omonimia, Benedetto abbia dato l’ordine di incidere su di essi, inizialmente, la sigla del nome e non del cognome. In zecca, tra il 1469 e il 1472 (quindi ancora durante la coniazione dei Coronati dell’incoronazione), quando ormai Jacopo era divenuto maestro dell’ufficio di zecca, ci sia stata l’indecisione se apporre la sigla C o continuare la tradizione, con la sigla Y sulle monete, (ciò spiegherebbe la presenza della sigla CY sul Coronato Corpus 261, MEC 60), ma potrebbe trattarsi anche solo di un semplice errore comunque ricondotto a tale motivazione. Intanto nel 1472 , terminata la coniazione dei Coronati dell’Incoronazione, Ferdinando I, diede l’ordine di iniziare a coniare quelli con il busto del Sovrano al dritto e la croce di Calabria al rovescio, e in questa fase 1472 - 1474 (data ultima della presenza in zecca di Jacopo), su alcuni di essi è stato inciso la sigla C, su altri si sia continuato con la sigla Y (P.R.15d), ma potrebbe essere anche accaduto (e non sarebbe una novità per la monetazione napoletana) che su alcuni di essi si sia proceduto ad un riconio della sigla, determinando così alcuni inediti che ai giorni nostri appariscono. Segnalo, inoltre che sul Coronato classificato dal P.R. al nr.12a, (Coll. Scacchi) viene indicata la sigla C, questa moneta potrebbe rientrare tra quelle coniate sotto la direzione di Jacopo Cotrullo. Paolo de Venis (V) sul Coronato P.R. 15c; Nicolò o Cola Spinello (S) sul Carlino, P.R. 21f, sul Doppio Cavallo, P.R. 34, sui Cavalli e sul Denaro P.R. 31c; Gian Carlo Tramontano (T - CT - TC - IT) sulle monete di Ferdinando I, Alfonso II, Ferdinando II, Federico d’Aragona e Ferdinando il Cattolico. Sotto questo Sovrano mi restano ignote la sigla U presente al rovescio del Coronato classificato dal P.R. al n. 12c (moneta questa che merita conferma), la sigla V al dritto del coronato P.R. 18c (in questo caso il de Venis non avrebbe mai potuto siglare questa moneta in quanto risulta in zecca nel 1472 e il Coronato, ivi menzionato, fa parte della 3^ classe “Coronati dell’Angelo” a partire dal 1488, la sigla CA al rovescio del Coronato P.R. 15f , la sigla A sui vari coronati di 2^ classe (coniati a partire dal 1 agosto 1472, su questi ultimi, infatti è improbabile che la sigla sia di Antonio Miroballo che fu presente in zecca fino al 1460) e la sigla E al dritto della Cinquina P.R. 25b. Riguardo ai Coronati dell’Angelo, oltre a quelli riportanti la sigla T (iniziale del Tramontano), se ne conoscono un numero limitato con differenti iniziali, sigla (I) P.R. 17a, P.R. 18b, P.R. 19, sigla © P.R. 18a e sigla (V) P.R. 18c, di questo ultimo ho già riferito in precedenza. Questi, oltre ad essere lavorati sotto la direzione del maestro di zecca effettivo, furono anche eseguiti da maestri aggiunti, sussidiari o supplenti, fuori di zecca, e di conseguenza da differenti incisori; tale tesi è avvalorata dal fatto che essi presentano un carattere di tecnica e di stile artistico più accurato e si differenziano da quelli emessi sotto la gestione del Tramontano. In questi il ritratto del Sovrano è rappresentato con busto più completo e con lineamenti fisionomici sorridenti e la figura dell’Arcangelo in vario e movimentato atteggiamento è di due terzi o di completo profilo nell’atto di trafiggere il drago, con lo scudo imbracciato, non più a rotella ma raffigurato in forma allungata ed a punta, attraversato dalla croce potenziata. (Rif. BCNN An. XXXVI 1951 - I Coronati di Ferrante d’Aragona). Anche la sigla (I) presente sull’Armellino, P.R. 22a, P.R. 22b e P.R. 22c mi rimane di difficile attribuzione, ma la motivazione potrebbe essere ricondotta a ciò che ho riferito in precedenza. Per la tipologia “Cavallo” dove le sigle, che compariscono sotto la linea dell’esergo, singolarmente e a volte presenti anche sotto la zampa o sotto l’addome del cavallo stesso, dato la loro complessità, non ritengo opportuno attribuirle a questo o a quel zecchiere segnalato, anche se per alcune di esse (sigla S, T ) non sussistono dubbi circa l’effettiva corrispondenza con i Maestri di Zecca, Nicolò Spinelli e Gian Carlo Tramontano. Maestro di Prova Antonello Fondacaro (1462-1467). BCNN An. LIII 1968. Incisore Giovanni de La Manna e Ferrante Miroballo, Napoletani (1460). Francesco Liparolo,orafo Napoletano (fino al 1462 o 1468). Girolamo Liparolo, di Napoli (1462 - 1497). Leonardo de Cambrario (1472). Guido Mazzoni (si suppone che abbia lavorato ad alcuni coni). Sambon - Estratto RIN 1893 - Incisori dei coni della moneta napoletana BCNN An. XXXVI 1951 Bernardino de Bove di Napoli (1497 – 1505 ?). Sambon - Estratto RIN 1893 - Incisori dei coni della moneta napoletana. BCNN An. LIII 1968 Anche in questo caso il Bovi a differenza del Sambon indica, accanto ai nomi di questi incisori, solo l’anno in cui certamente essi esercitarono la loro funzione in zecca: Girolamo Liparolo (1462) e Bernardino de Bove (1497). Riguardo a Leonardo de Cambiario, maestro di Prova della zecca Aquilana, nel BCNN An. XXXVI 1951 si legge che nel 1472 venne a Napoli espressamente per ordine del Re per lavorare “monete nuove di Coronati” affiancando, in zecca, Girolamo Liparolo. P.S. mi rimane un dubbio su Stefano Crisafi (1458) citato da Fedafa e riportato anche dal Bovi (citato in un lavoro di Alfonso Silvestri "la zecca di Napoli all'inizio della dominazione aragonese") sinceramente però di questo non ho trovato corrispondenza su alcuna moneta. Per eventuali errori.....si possono sempre corregere. ;) BUONA LETTURA Scusate....ma dimenticavo di segnalare che qui non vi sono nuove scoperte, ma si è cercato solo di mettere insieme tanti piccoli frammenti giunti ai giorni nostri.1 punto
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