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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/04/14 in Risposte

  1. La fortuna esiste nella vita, è un dato di fatto. Ma non è del tutto cieca perché esige che uno sia preparato a coglierla, e per essere preparato ci vuole un impegno costante.
    5 punti
  2. Visto che qui al nord imperversa l'autunno (di fine stagione, pure), e siamo più o meno rintanati in casa, ho rifatto le foto (niente di che, ma spero rendano meglio) del 50 lire cinquantenario. La tonalità piuttosto "aranciata" è quella reale. Spero vi piaccia. :) Un saluto autunnale ( :wacko: ).
    4 punti
  3. Io distinguerei due aspetti: uno, più scientifico, che riguarda la possibile precisa emissione alla quale attribuire la moneta; e uno, più commerciale, che permetta di stabilire se la moneta è autentica o meno. A parte che già dalla foto era possibile arguire sull'autenticità dell'oncia, la perizia semplicemente conferma e attesta che è una moneta originale. Circa la più corretta attribuzione al Crawford, purtroppo non era una cosa semplice e si richiede una buona conoscenza, anche a livello stilistico. Mi fa piacere che anche Andrew, che è forse attualmente il maggiore esperto vivente della monetazione repubblicana in bronzo, abbia confermato la mia opiniore che era Crawford 84. Quando ci sono dubbi, che in questo caso possono essere risolti solo con uno studio molto approfondito, si ricorre al solito contenitore di Crawford 56, che è piuttosto eterogeneo. Se ritieni opportuno, puoi tornare da Moruzzi (ormai a settembre) con le prove propugnate da me e da Andrew McCabe per rettificare la perizia, sostituendo la classificazione di Craword 56 con Crawford 84….. Penso che Moruzzi abbia interesse a capire le motivazioni e correggere la sua perizia. In fondo non si tratta di un errore, ma semplicemente di una precisazione che, solo con un accurato studio dei conii, ha permesso tale rettificazione. E senza alcun spirito polemico, ma con la massima collaborazione.
    2 punti
  4. @@nando12 Scusa nando, come ti abbiamo scritto più volte nei giorni scorsi abbiamo delle regole per quanto riguarda le monete che vanno inserite in osservatorio, sono riportate nello specchietto a pagina 1 di questa discussione, la settimana scorsa avevo inserito anche il link in modo che le trovassi.................... Riguardale perchè da quel che vedo non hai ancora ben chiaro cosa va inserito e cosa no..........................OK ?
    2 punti
  5. @@nando12 Il 50 cent portoghese 2009 non va inserito :good:
    2 punti
  6. Ecco, anche McCabe (ahala) concorda incondizionatamente con Campana (acraf). Visto il livello di competenza dei due interessati, direi che non ti potevi aspettare di più!
    2 punti
  7. e per finire... la più bella :yahoo: Taglio: 1 euro Nazione: San Marino Anno: 2002 Tiratura: 131.800 Condizioni: B+ Città: Milano
    2 punti
  8. Bellissima storia,non mi sono annoiato ma appassionato nel leggerti.Io sono rimasto quello che tu eri un tempo.Un malato di collezionismo,mai fatto niente per pensare ad un investimento(per investire ci vuole l'oro e adesso neanche piu' quello).Sempre fatto tutto per amore e passione verso gli Euro.Sara' che e' il mio lavoro(lavoro in Borsa)sara' che ho sempre amato il tintinnio delle monetine,sara' che son matto o stupido non lo so.Sara' quel che sara' ma quelle monetine me le guardo e riguardo in continuazione come se vedessi la piu' bella modella del mondo davanti a me.Rimango ad ammirarle,ad osservarle,e se sono circolate(faccio anche quelle)penso alla loro storia,a quanto hanno girato prima di arrivare da me..
    2 punti
  9. Ciao Vittorio, grazie a questa discussione ho potuto aggiungere sul cartellino il nome del premiato Raffaele Galante, la medaglia è fondo specchio e quell'abrasione sul cognome al rovescio è un vero peccato. Grazie. Ecco l'immagine della medaglia del 1842.
    2 punti
  10. Recentemente sono stato in grado di riempire l'ultima vacanza (di tipo) nella mia collezione di monete irlandesi pre-decimale. Io non stavo cercando, non proprio, ma è accaduto lungo in una scatola di cianfrusaglie—per $0,17. Non è l'esempio migliore, ma il prezzo era irresistibile! Questo 1939 half-crown fu colpito in argento .750 e ha un peso nominale di 14,14 grammi. (Ho preso nota di questo fatto perché tra i miei acquisti di spazzatura-casella $0,17 quel particolare giorno fu una contraffazione Panama 1-balboa, ora pubblicato altrove in questa sezione). La half-crown era la più alta moneta di denominazione introdotta dagli irlandesi nella loro famosa serie "Barnyard" del 1928, e rimase tale fino a quando il pezzo di 10-shilling fu introdotto nel 1966. Decimalizzazione fu presto a seguire, tuttavia, e—a differenza di shilling e il florin, che continuarono a circolare come pezzi 5p e 10p—la half-crown era in pensione a partire da 1° gennaio 1970. La 1939 half-crown, insieme con le altre monete irlandesi di quella data, sono il primo dei rispettivi tipi e rappresentano un'importante partenza dalla serie originale del 1928. Il nome del paese è sicuramente il più evidente cambiamento: "SAORSTAT EIREANN", o "Stato libero d'Irlanda," è diventato "EIRE," semplicemente, "Irlanda". Il cambiamento di nome deriva dall'Irlanda dopo aver adottato una nuova costituzione nel 1937. (A volte è detto cambiamento dell'Irlanda, quella dello stato e la confusione in quel momento che circonda la successione al trono britannico—non erano coincidenti.) 1938 fu un anno senza nuova monetazione irlandese, come il passaggio ha preso tempo. L'opportunità per il cambiamento è stato alquanto fortuita agli occhi dei funzionari di zecca, perché offriva la possibilità di correggere i problemi di flusso (metallo) che aveva incontrato nella produzione della monetazione del 1928, problemi che affliggono soprattutto le monete di diametro più grande come il penny e la half-crown. Consolidando la data—che è suddiviso in due parti della serie 1928—poi spostarlo fuori i due campi, posizionandolo vicino al bordo, era una strategia per migliorare la qualità sorprendente. La variazione del numero di stringhe di arpa (da 16 a 14) è anche notevole, ma non riesco a individuare alcun motivo per esso (ad esempio una modifica nel numero di contee o alcuni di tali), quindi sono propenso a pensare ad esso come una semplice rielaborazione del disegno per ragioni estetiche o tecniche (flusso di metallo, ancora?). Conio della 1939 half-crown era 888.000, più di qualsiasi anno dal 1928. Ma alla fine della half-crown d'argento dell'Irlanda era a portata di mano. L'ultimo anno di produzione di quantità di circolazione era il 1942, e solo circa 1.000 pezzi furono coniati nel 1943. Ci sarebbe non più nuova half-crowns irlandese fino le monete di rame-nichel del 1951. Da allora, Irlanda sarebbe diventato (1949) della Repubblica d'Irlanda, ma avrebbe continuato l'elegante semplicità di questa riprogettazione del 1939. Eire. :) v. --------------------------------------------------- Recently I was able to fill the last vacancy (by type) in my collection of pre-decimal Irish coins. I wasn’t looking for it, not really, but it happened along in a junk-box—for $0.17. It isn’t the best example, but the price was irresistible! This 1939 half-crown was struck in .750 silver and has a nominal weight of 14.14 grams. (I took special note of this fact because among my $0.17 junk-box purchases that particular day was a counterfeit Panama 1-balboa, now posted elsewhere in this section.) The half-crown was the highest denomination coin introduced by the Irish in their famous “Barnyard” series of 1928, and remained so until the 10-shilling piece was introduced in 1966. Decimalization was soon to follow, however, and—unlike the shilling and the florin, which continued to circulate as 5P and 10P pieces—the half-crown was retired as of 1 January 1970. The 1939 half-crown, along with the other Irish coins of that date, are the first of their respective types, and represent an important departure from the original series of 1928. The country name is surely the most obvious change: “SAORSTAT EIREANN,” or “Irish Free State,” has become “EIRE,” simply, “Ireland.” The name change derives from Ireland having adopted a new constitution in 1937. (It is sometimes said that Ireland’s change of status, and the confusion at that time surrounding the succession to the British throne—were not coincidental.) 1938 was a year without new Irish coinage, as the changeover took some time. The opportunity for change was somewhat serendipitous in the eyes of mint officials, because it offered a chance to correct the (metal) flow problems they had encountered in producing the 1928 coinage, problems which particularly afflicted the larger diameter coins such as the penny and the half-crown. Consolidating the date—which is broken into two parts in the 1928 series—then moving it out of the two fields, positioning it near the rim, was one strategy to improve striking quality. The change in the number of harp strings (from 16 to 14) is also notable, but I cannot seem to locate any reason for it (such as a change in the number of counties or some such), so I’m inclined to think of it as a simple reworking of the design for technical (metal flow, again?) or aesthetic reasons. Mintage of the 1939 half-crown was 888,000, the most of any year since 1928. But the end of Ireland’s silver half-crown was close at hand. The final year of circulation-quantity production was 1942, and only about 1,000 pieces were coined in 1943. There would be no more new Irish half-crowns until the copper-nickel coins of 1951. By then, Ireland would become (1949) the Republic of Ireland, but the elegant simplicity of this 1939 redesign would continue. Eire. :) v.
    1 punto
  11. Mi sa invece che la porta è a sinistra... :blush: Quindi RIC I 304 oppure 309 (in questo esemplare SC è sotto il tempio, anche se non citato dal RIC)
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  12. Ipotizzo perchè dalla foto non capisco bene ed esistono decine di tipi simili... Il busto è di tipo B, laureato rivolto a destra, mi sembra non ci sia un globetto sulla punta del collo, quindi cercherei nella zecca di Roma. Al dritto esistono molte legende possibili, ma vista la probabile lunghezza e il fatto che il tempio è del tipo "porta a destra", per esclusione dovrebbe rimanere: legenda tipo 4: NERO CAESAR AVG GERM IMP A questo punto la classificazione dipende dalla legenda al verso: RIC I 300 se: PACE PR TERRA MARIO PARTA IANVM CLVSIT RIC I 306 se: PACE PR VBIQ PARTA IANVM CLVSIT Non trovo riferimenti nel RIC per SC sotto il tempio, potrebbe essere la variante di una di queste due. Ribadisco il fatto che si tratta di una mia ipotesi ed altri pareri sono più che bene accetti...
    1 punto
  13. Ciao Matteo, che vuoi… ci son le ferie, tanti non sono presenti e… di quelli che rimango, quando non piove (ahimè raramente), il caldo impigrisce… :D Inoltre hai scelto una moneta che ha un sacco di varianti spesso insidiose… ;) e in questa moneta alcune non sono valutabili. Dunque: Spezzatura CONSTAN-TINVS AVG, ritratto elmato e corazzato rivolto a destra/ rovescio BEATA TRAN-QVILLITAS, VO-TIS-XX. Esergo: leggo STR ma non vedo il dot davanti che forse tu intravedi a moneta in mano… e dopo la R potrebbe starci un “dot” o un “crescent”. Per la distribuzione della legenda, eliminerei la possibilità "crescent". A questo punto a parità di ritratto e legende, mi affiderei alle probabilità statistiche: RIC 341 (STR dot – rated C3) 322 d.C. RIC 368 (dot STR dot – rated C3) 322-323 d.C. Quale delle due? Io non vedendo il primo dot direi RIC 341… Ciao Illyricum :)
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  14. Dipende da cosa uno vuole collezionare. Personalmente li colleziono nuovi, ma c'è anche chi li colleziona usati, cioè timbrati.
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  15. @@gianvi...devo ricredermi, visto le foto che poi non sono ancora il max della fotografia per me la moneta è uno Spl pieno di sicuro, ambe le facce !!
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  16. Ma quella non è la moneta originale, ma è una prova... (e lo dice anche nel titolo, essai = prova).
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  17. :buoncompleanno:TANTISSIMI AUGURI ANCHE DA PARTE MIA A FABRIZIO19 A SICIL_REX E SOPRATTUTTO..... :buoncompleanno: TANTI TANTI AUGURI, BUON COMPLEANNO @@skubydu :clapping: :drinks: Non me ne vogliano le donne (quando sarà il loro compleanno troverò qualcuno fico anche per loro ;)), ma questo potrebbe essere un buon modo per festeggiare....Con Scarlett Johansson e Champagne :D
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  18. Vorrei sapere se ci sono varianti o meno. Grazie
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  19. per quanto riguarda il mezzo penny di Giorgio V del 1914 non ci sono varianti: oltre 20 milioni di pezzi tutti uguali. Se invece per Varianti si intendono "tipi" diversi dello stesso taglio, in tal caso la moneta è stata realizzata in tre diversi ritratti, anche se le differenze sono poco evidenti, vedi link http://collectorsonline.org/moneta/C-GIO5/3
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  20. Dipende dall'eccesso di lubrificante usato in fase di coniazione. Per questo e altri dubbi esiste l'osservatorio stranezze e dubbi........................ :lol:
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  21. per fare delle belle foto le monete vanno tolte dalle bustine
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  22. che poi, quella formuletta " a mio parere" sarebbe anche ora di cambiarla...sei un professionista? ti fai pagare? la gente basa i suoi acquisti o i tuoi rifiuti su quello che sentenzi? e allora non puoi scrivere " a mio parere" e scaricarti di qualsiasi responsabilità futura...non credo che su una perizia di un'immobile ci sia scritto " a mio parere, sta in piedi" , sottintendendo " ma mi potrei anche sbagliare, sicché occhio!".... Si prenda la moneta, la si analizzi SUL SERIO ,magari con l'ausilio di qualche strumento ( tipo XRF o altro) che dovrebbe far parte della dotazione di ogni perito che voglia scrivere perizie serie e poi si scriva " giudico la moneta autentica" tout court...punto e basta o " giudico la moneta falsa", punto e basta....... e per le due risposte si alleghino i risultati delle prove tecniche effettuate sulla moneta e si illustri il percorso che oggettivamente ti ha portato a quella conclusione...sennò è solo aria fritta e carta sporcata di inchiostro...tu dici che "secondo te" è buona? ..ok, io dico che " secondo me e secondo il mio amico" è falsa...e adesso? com'è sta moneta? Così non va...bisogna cominciare a essere più precisi, a scrivere le motivazioni ( sempre che le si abbiano e le si sappiano dimostrare) che portano ad una conclusione o all'altra...non basta la fama di un numismatico, magari acquisita parecchi anni fa o magari immeritata, visto il livello tecnico delle falsificazioni , mediamente altissimo, e il livello della preparazione media degli antagonisti, mediamente bassissima..... Quindi, a parte precisare che questa campana non suona per Moruzzi in particolare, ma che ho solo approfittato della sua perizia con la frasetta di scarico della responsabilità usuale e condiviso da tutti, mi piacerebbe finalmente poter leggere : " è falsa ( o vera) per questo e quest'altro...queste sono le teorie e queste le prove pratiche..la conclusione, al di là di ogni ragionevole sospetto, è questa" che poi, nulla toglie che uno possa fare lo stesso un errore in buona fede, ma non lo si potrà certo crocifiggere se il procedimento è stato svolto correttamente...alla fin fine, la corsa tra falsari ed esperti, vede una volta l'uno e una volta l'altro a condurre la classifica...
    1 punto
  23. Il punto non è l'errore , che può capitare, è che ogni volta c'è una differente versione . Se un problema di visualizzazione o sistema o comunque riguardante al Forum si verifica , lo si comunica a un Curatore, a un Moderatore o un Admin , o lo si segnala in una sezione apposita, con un Post. La prima volta hai postato, tutto bene, la seconda con errori , e hai detto che ti eri regolato guardando altre monete postate con tiratura alta ( le cc , che fanno eccezione ) , ma hai detto che avresti guardato le regole . La terza volta idem , avresti guardato le regole e postato per bene . E oggi cominci a postare alla rinfusa . Ripeto, il problema non è l'errore, non hai commesso alcun crimine e mi dispiace se tu dovessi smettere di postare , ma semplicemente se noti che nelle tabelle ci sono solo XXX , o questo famoso file excel di cui ti parliamo da tempo, non esiste , avresti dovuto quanto meno segnalarlo il guasto, il problema tecnico . Non è che se c'è una strada senza cartelli , io sorpasso a destra o vado a 250 Km/h . Puoi fare la tua segnalazione , insieme alle altre dei post e della campana delle notifiche, all'ultima sezione, dove è scritto supporto tecnico. Ciccio 86
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  24. Sì è un asse della gens valeria.lo stesso dell'altra identificazione.saluti Sent from my GT-I8190N using Lamoneta.it Forum mobile app
    1 punto
  25. Ciao @@oedema Asse repubblicano con prora Dovrebbe essere questo: GENS VALERIA Æ REPUBLICAN AS. VF. JANUS BIFRONS - PROWL/VAL Obverse: Laureate head of Janus, I above. Reverse: Prow right, VAL monogram above, I before, ROMA below. Syd 356, Cr191/1. Rome mint, 169-158 b.C. Saluti Eliodoro Sent from my GT-I8190N using Lamoneta.it Forum mobile app
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  26. Sono abbondantemente fuori dai miei confini spazio/temporali ma la prima dovrebbe corrispondere alla tipologia del link. http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-B60/1 e il secondo alla seguente tipologia con le lettere AV in nesso a formare A/ http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G16/12 ciao Mario
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  27. I attach links to my own examples of these coins, which you can compare for style: ROMA uncia: https://www.flickr.com/photos/ahala_rome/6686320665/ https://www.flickr.com/photos/ahala_rome/6686324879/ H uncia: https://www.flickr.com/photos/ahala_rome/3538734900/ V uncia https://www.flickr.com/photos/ahala_rome/7376332308/ spearhead uncia https://www.flickr.com/photos/ahala_rome/8481216007/ The sperhead uncia has a very different obverse style with a long narrow portrait, and a very different reverse, with a small and simple deck structure. However the other three coins (ROMA, H, V) are all similar in style, with an large sloping fighting platform, and on top a structure with a pointed top, sometimes with a line to the left, probably indicating the corvus. You can contrast the style of the anonymous Rome mint issues (Crawford 56, or McCabe group G in Essays Russo), here: https://www.flickr.com/photos/ahala_rome/8450775331/ https://www.flickr.com/photos/ahala_rome/8450783313/ Apart from the different styles, the deck structures with the flat-top corvus are very different, and the flans are also different. Crawford 56 is no longer a "heterogeneous container" since the publication of my long paper in Essays Russo that divides Crawford 38, 41, 56, 198, 272 and 339 into many distinct groups. There exists no anonymous group like the uncia posted here. All coins of this style have symbols (ROMA, H, V, Q etc.) Conclusion: the coin under debate is definitely from the Crawford 84 ROMA series. Post-script: I'm also sure that the coin is genuine. There is no alternative Roman uncia type that it could have been modified from, there is evidently no tooling, and there is no specimen of this type that I know of which has a reverse prow as nice and clear as this. It also looks exactly right. So I see no way that it could have been made or altered in modern times.
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  28. This is an Uncia of the ROMA series, Crawford 84. The style of the prow, especially the structure on the deck, is clear. The obverse style also only belongs to these issues from Apulia. Two series have this style prow and this style obverse, Crawford 84 ROMA and Crawford 85, H. But it is clear to me that the monogram is typical of the ROMA issue. The monogram is usually a little blurred. These coins are not so rare today, I know of perhaps 10 examples. Andrew
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  29. Prego figurati.Si anche a me aiuta sempre poverina.Le faccio due scatole grosse come il mondo..ma d'altronde devono accettare anche qualche nostra "perversione";)
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  30. @petronius arbiter concordo che ci sia un 6 di troppo ho messo il link della pagina solo perchè c'era un piccolo pezzo di descrizione so che la bollaffi ha prezzi eccessivi
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  31. @@pizzamargherita Buongiorno, c'è anche il nostro catalogo http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CMFS/6 Allego link. Mentre qui puoi trovare alcuni cenni storici, sempre dal nostro catalogo. http://numismatica-italiana.lamoneta.it/cat/W-CMFS Per ultimo ma non per importanza puoi scaricarti il PDF della collezione Reale del periodo Cosimo I de' Medici Duca di Firenze e Siena. http://www.bdnonline.numismaticadellostato.it/materiali/index.do?id=185 Saluti Marfir
    1 punto
  32. La 5 euro S004 e S005 non sono state emesse, di questo ho avuto conferma.
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  33. Meglio le ultime.
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  34. Caro Luca, pensa che cio' che ho scritto e' stato riassunto , era un raccolto molto più dettagliato e specifico ma ho dovuto levare molta roba per farlo diventare piu' leggibile :) Posseggo infatti tantissime monete e cartamoneta mondiali,europee,italiane e tante monete del regno e della lira,con svariati doppioni,ma e' L'EURO che mi affascina!!! Condivido con te sul fatto delle monete circolate,ma in ambito lira e regno:provo un qualcosa di indescrivibile toccando quegli spiccioli che sono stati maneggiati da chi ha vissuto in prima persona le guerre mondiali....che con quella lira comprava il pane.... E vogliamo parlarne delle soddisfazioni a scuola?? Signori miei collezionare moneta e' anche arricchirsi culturalmente senza fatica ma con tanto piacere.......tanta storia.... Spero tanto di fare numerosi scambi con voi amici !!!! Buona notte
    1 punto
  35. Taglio: 20 cent Nazione: San Marino Anno: 2005 Tiratura: 179.712 Condizioni: B+ Città: Milano
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  36. Visto che questa discussione è stata richiamata: la Mezzana, dipinto olio su tela attribuito a Jan Vermeer. E' firmato in basso a destra IV Meer.1656. La scena, impostata sulle tonalità calde del rosso e del bruno, tra le quali spiccano fortemente il giallo e il bianco indossati dalla donna in primo piano, mostra quattro personaggi presso un tavolo d'osteria, coperto da un pesante tappeto orientale di lana, su cui uno degli uomini ha appoggiato la sua giacca scura. Un musicista, a sinistra, guarda lo spettatore impugnando il manico del suo strumento e un bicchiere (in questa figura è stata ipotizzata la presenza di un autoritratto, comunque indimostrabile nell'assenza di documentazione o opere di confronto). A destra un giovane ben vestito dà una moneta in mano a una donna, che l'accetta di buon grado aprendo la mano e lasciandosi toccare il seno. Nella mano sinistra regge un calice di acqua o vino, versato verosimilmente dalla brocca posata lì vicino. Una donna anziana velata di nero assiste compiaciuta alla scena, piegandosi in avanti: è lei la "mezzana" ovvero la procuratrice dell'incontro. apollonia
    1 punto
  37. Magari non tutti pensano la stessa cosa ma per quanto mi riguarda è così. Hai perfettamente ragione nel dire che non conviene prenderle da loro specie quando uno ha ansia di ricevere la nuova uscita subito ma in questo caso purtroppo preferisco aspettare. Con i mini stati non si è mai al sicuro. Speculazioni emissioni improvvise o cambi di metodi di vendita (vedi il san Marino di quest'anno) sono sempre in agguato :)
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  38. Intendi per D o R o entrambe le facce?
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  39. Rimango sempre fermo allo SPL, se lo merita tutto.
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  40. Nel Museo delle Terme , situato all’ interno delle antiche Terme erette da Diocleziano a Roma nel 296 e completate nei primi anni del 300 , di rimpetto alla Stazione Termini e un po’ defilato sulla destra rispetto all’ altro vicino Museo Nazionale Romano , tra le altre meraviglie dell’ antichita’ qui conservate , spicca su tutto a mio modesto parere : il Pugilatore , una meravigliosa statua in bronzo che , se fissata , sembra da un momento all’ altro alzarsi dalla sua posizione seduta di riposo per riprendere il combattimento contro l’immaginario avversario , tanta e’ la plasticita’ quasi umana della statua , l’ espressione sfinita dal cruento combattimento ma non doma del volto , la drammaticita’ della scena , ma anche la volonta’ di non cedere ; purtroppo gli occhi in pasta vitrea furono persi forse gia’ in antico , avrebbero dato ancora piu’ espressivita’ alla statua . Lo sguardo rivolto in alto , con la bocca socchiusa , cercava forse un aiuto o conforto dagli Dei , dopo la preghiera di aiuto o di un voto affinche' vincesse la gara . La statua bronzea del Pugile , conosciuta anche come Pugile delle Terme o Pugile del Quirinale, è una scultura greca alta 128 cm , quindi in grandezza naturale , datata alla seconda metà del IV secolo a.C. attribuita a Lisippo , fu rinvenuta a Roma alle pendici del Quirinale nel 1885 , questa la storia del ritrovamento , ma prima due parole sulle Terme di Diocleziano . Le terme furono costruite per servire di bagni pubblici i popolosi quartieri del Quirinale , Viminale ed Esquilino e per la loro realizzazione fu smantellato un intero quartiere , con insule , edifici privati e religiosi , regolarmente acquistati e con lo sconvolgimento della viabilità preesistente , insomma l’ immensa zona fu stravolta dalla costruzione delle Terme che occupano ancora oggi un area di ben 380 metri x 365 metri , quasi 14 ettari di terreno . L'iscrizione dedicatoria , divisa in otto frammenti ed oggi ricomposta nell'aula di ingresso del Museo delle Terme , cosi’ riporta : "D N Diocletianus et Maximianus invicti seniores Aug patres Imp et Caes et d n Constantius et Maximianus invicti Aug et Severus et Maximianus nobilissimi Caesares thermas felices Diocletianas, quas Maximianus Aug rediens ex Africa sub praesentia maiestatis disposuit ac fieri iussit et Diocletiani Aug fratris sui nomine consecravit, coemptis aedificiis pro tanti operis magnitudine omni culta perfectas Romanis suis dedicaverunt" "I nostri signori Diocleziano e Massimiano invitti, Augusti "seniores", padri degli Imperatori e dei Cesari, e i nostri signori Costanzo e Massimiano invitti Augusti, e Severo e Massimiano nobilissimi Cesari, dedicarono ai loro Romani le terme felici Diocleziane, che Massimiano Augusto al suo ritorno dall'Africa, in presenza della sua maestà decise e ordinò di costruire e consacrò al nome di Diocleziano, suo fratello, acquistati gli edifici ad un'opera di tanta grandezza, e completate sontuosamente in ogni particolare" La statua del Pugilatore fu trovata nel mese di Marzo del 1885 durante la costruzione del Teatro Drammatico Nazionale , oggi non piu’ esistente , alle falde del Colle Quirinale , dove oggi esiste la Via IV Novembre , esattamente nel punto di curva della Via dove si trova l' ex palazzo dell’ INAIL ; nel mese precedente di Febbraio sempre nella stessa occasione , era stata trovata un'altra statua in bronzo alta 2, 24 metri rappresentante un atleta o divinta’ nudo che presentava sul petto le chiare lettere incise : L . VIS . L . XXIIX , lettere mai decifrate con sicurezza , si ipotizzo’ che essendo la statua forse dedicata ad un atleta , la scritta rappresentasse il numero delle vittorie ottenute o il numero degli anni vissuti dall’ atleta , ma l’ ipotesi fu abbandonata per la non comprensione delle altre lettere che non si conciliavano con il numero XXIIX . Dunque il Pugilatore fu la seconda statua trovata nello stesso punto a circa 6 metri sotto terra durante lo scavo delle fondamenta del Teatro , fu notato subito un particolare preciso ed inquietante , cioe’ che la statua non era li’ per caso o buttata li’ , ma fu depositata da qualcuno con estrema cura , in posizione naturale seduta su un rocco di colonna e poi sotterrata con estrema cura , lasciando una intercapedine polverosa molto fine di protezione , affinche’ il ruvido e acido terreno non intaccasse il bronzo fin dall’ antichita’ , il lavoro fu ben fatto ; forse l’ antico e ricco proprietario romano della statua , ben conscio del grande valore dell’opera , volle con ogni cura sotterrarla e preservarla sapendo che non l’ avrebbe piu’ rivista , affidandola in custodia al tempo futuro , fino a noi , grazie alla sua passione ed amore di probabile e premuroso collezionista di opere d’ arte , possiamo oggi ammirarla praticamente intatta . Annotazione , quelli che sembrano graffi accidentali sul bronzo , nel volto del pugile , non lo sono , sono invece segni originali che rappresentano l’ asprezza del combattimento con l’ avversario . Sotto un disegno d'epoca eseguito al momento della scoperta del Pugile e altre foto di particolari del Pugile
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  41. Per @@6330enrico e @@ramon_fonst , come ben ricordavo per averla ammirata personalmente , la statua del Pugile delle Terme inizialmente si trovava nel Museo delle Terme e non al Museo Nazionale Romano , dove fu spostata alcuni anni fa . Da un articolo che cita la statua : "Questa statua rappresentante un pugile in riposo nei momenti successivi ad un pericoloso incontro pugilistico si trova a Roma in una sala del palazzo Massimo spostato qualche anno fa' dall' aula ottagona del Museo delle Terme di Diocleziano , donde la tradizionale denominazione della statua" Un saluto a voi , anche a @@eliodoro
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  42. Ciao ghjua eccone un'altra...16mm peso 0.65😕
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  43. E già che ci sono, vi mostro una "chicca" rarissima (in 40 anni di collezione solo una volta ho visto questa immaginetta, e non me la sono lasciata sfuggire) che vorrei condividere con voi. Anche se non attinente a questa sezione, rimane però un documento molto importante per l'epoca. Ditemi però se li riconoscete :dirol:
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  44. Sono colpi di lima, penso ma non ne sono sicuro, usati per dare il corretto peso.
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  45. Ciao, non sono d'accordo con Gibbon e la teoria dell'indebolimento dovuto all'ascesa del Cristianesimo. La crisi dell'Impero fu multifattoriale, questo sì, ma la crisi fu soprattutto a mio avviso economica militare con le due indissolubilmente collegate. Inoltre personalmente ci aggiungo un'altra: tecnologicaLa crisi economica fu collegata al costo di mantenimento dell'esercito: quando questo divenne "improduttivo" divenne una spesa senza ritorni, ovvero senza rendiconto legato al reperimento di nuove risorse (vedi materie prime - oro, argento, etc...) che rimpinguavano le casse dell'erario. I momenti di massimo splendore sono legati a momenti di espansione e di ritorno economico (es: Traiano, la Dacia e la conseguente importazione di metalli preziosi). Non solo ma anche la dotazione di manufatti ai militari fu un costo aggiuntivo da sommare ai vari stipendia e donativum e nel tempo peggiorò la qualità dei materiali impiegati (es: il passaggio dall'elmo romano a calotta intera a quella rivetatta in più parti assemblate del Tardo Impero). Logico che senza grosse entrate legate alle conquiste si assistette al progressivo svilimento della moneta per ridurre l'esposizione dello Stato e per contro, ad un aumento delle tassazioni... L'esercito nel tempo perse organizzazione, soffrì di una " crisi di vocazione" che costrinse a immettere nelle fila elementi "non-romani" che portarono all'abbandono di stili di combattimento vincenti e si passò allo scontro "uomo-contro-uomo" tipico delle culture germaniche. Quando si trovarono a non dover fronteggiare tribù ma grosse coalizioni (dalla metà del III secolo d.C.) si trovarono spesso in difficoltà e spesso furono salvati dalla miglior strategia dei comandanti. Nel tempo si affidarono sempre più a truppe di origine "straniera": foederati, mercenari, etc... fino a che l'esercito e i comandi furono pieni di Goti. E chi controllava l'esercito da sempre finiva per comandare, non si limitava ad eseguire... In più ci si mise la pressione dei popoli germanici confederati in Europa e nel settore orientale la pressione dei Sasanidi, talvolta coordinati o quasi e che implicava il dover coprire due fronti senza scoprire una delle due zone (cosa che invece avvenne dovendo reperire effettivi per uno o l'altro settore). La tecnologia di solito non viene considerata. Ma provate a pensare: oggi siamo a... Londinium in poco più di un'ora, pensate che distanze e che tempestiche all'epoca tra messaggeri, truppe da spostare, etc... Con l'espansione dell'Impero il problema delle comunicazioni e degli spostamenti si acuì enormemente. Lo capì Diocleziano e creò la Tetrarchia ma questa non ebbe lunga durata... Mi rendo conto che si tratta di una sintesi di estrema brevità (ce ne sarebbe da scrivere in merito!!) ma la inserisco per contribuire al dibattito... Ciao Illyricum :)
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  46. Giorni fa facevo un salto nel tempo remoto attraverso la rilettura della Storia Augusta , nella Vita dedicata ad Aureliano , qui troviamo un passo in cui si leggono due lettere , inviate da Valeriano imperatore regnante , una al Console Antonino Gallo e la seconda al Prefetto di Roma Ceionio Albino , nelle quali Valeriano esprime le sue lodi e nello stesso tempo “l’impossibilita’ di poter fare di piu’“ nei confronti dell’ allora semplice e giovane Tribuno militare , Aureliano . In queste due lettere scritte dall’ Imperatore Valeriano ed inviate ai due importanti funzionari dello Stato , emerge l’ altissima considerazione , l’ ammirazione per Aureliano ed anche un po’ di preoccupazione per la sua severita’ nell’ esplicare il suo grado di comando , dovuta al suo carattere duro , severita’ pero’ in parte condivisa da Valeriano , nei riguardi del futuro Imperatore ; leggendole , in particolare la seconda , si comprende come Valeriano pur essendo a capo di uno Stato comunque ancora ricco , esprime il suo sincero rammarico , pur essendo Imperatore , per non poter elargire maggiori doni e riconoscimenti tangibili ad Aureliano , come sarebbe piu’ giusto visto il suo attaccamento allo Stato . Encomiabili i comportamenti di entrambi i personaggi , Valeriano nel limitare le spese dello Stato , seppure ampliamente giustificate , Aureliano per accettarle senza problemi , capendo la situazione in cui versa lo Stato , ritenuto sommo bene per gli uomini civili . Veniamo al contenuto della prima lettera di Valeriano , quella inviata al Console Antonino Gallo , lettere che l’ autore della Vita di Aureliano , Flavio Vopisco , dice di avere trovato nella Biblioteca Ulpia , nel Foro di Traiano , in mezzo ai libri Lintei che erano antiche cronache del popolo romano , quasi un quotidiano di oggi , scritte su tela di lino , e di averle trascritte entrambe testualmente ; nella lettera si manifesta anche la estrema democraticita’ e confidenza di Valeriano nel dialogo con un suo , comunque subalterno : “Valeriano Augusto al Console Antonino Gallo . Nella tua gentile lettera mi rimproveri di aver affidato mio figlio Gallieno a Postumo anziche’ ad Aureliano , come avresti preferito : secondo te i ragazzi , come gli eserciti , stanno meglio in mano a persone severe . Ma non lo penseresti piu’ se tu sapessi quanto puo’ essere duro Aureliano , con quel suo carattere chiuso , inflessibile , privo di senso della misura , con la sua mentalita’ ormai inadeguata ai nostri tempi (sic !) . Gli Dei mi sono testimoni che , se non ho scelto lui , e’ perche’ avevo paura che sarebbe stato troppo severo nei confronti di mio figlio , qualora egli con il suo carattere leggero avesse commesso qualche sciocchezza” (e Flavio Vopisco termina) “Se perfino Valeriano lo temeva , come appare dalla lettera , si puo’ capire a quali estremi giungesse la sua severita’” . La seconda lettera , piu’ lunga , fu trovata da Flavio Vopisco negli archivi della Prefettura urbana di Roma , nella quale lo stesso Valeriano celebra le lodi di Aureliano che stava per giungere a Roma dall’ Illirico o dalla Gallia e gli assegna uno stipendio conveniente al suo grado di Tribuno , eccone il testo , in cui e’ presente anche un passo interessante per i numismatici : “Valeriano Augusto al Prefetto di Roma Ceionio Albino . Vorrei premiare i cittadini piu’ fedeli allo Stato , specialmente quando sono all’altezza della carica che occupano , con compensi superiori a quelli che il loro rango comporterebbe , perche’ e’ bene rimunerare un uomo non soltanto per l’ ufficio che svolge , ma anche per i meriti dimostrati nell’ esercizio di tale attivita’ , ma purtroppo il pubblico interesse non permette che un magistrato ricavi dai contributi delle provincie piu’ di quanto gli spetti in base al suo grado . Per esempio nei riguardi del valoroso Aureliano , che ho inviato a ad ispezionare e riordinare tutti gli accampamenti , io mi sento talmente in debito per l’ opera da lui prestata a favore dello Stato e dell’ esercito , che nessuna ricompensa per quanto grande , mi sembra sufficiente . Che cosa ci impedisce di paragonarlo ai Corvini o agli Scipioni , lui il liberatore dell’ Illirico , il riordinatore della Gallia , il comandante esemplare ? . Tuttavia neppur a un simile uomo posso donare qualcosa di piu’ a titolo di premio , la necessita’ di governare con moderazione ed efficienza non me lo permette . Percio’ , parente mio carissimo , con la tua consueta onesta’ gli fornirai per tutto il tempo che rimarra’ a Roma : sedici pani militari di prima qualita’ , quaranta pani militari comuni , quaranta sestari di vino da pasto , mezzo porcellino , due polli , trenta libbre di carne suina , quaranta di carne bovina , un sestario di olio , uno di salsa e uno di sale , verdure e ortaggi in quantita’ sufficiente . Inoltre poiche’ e’doveroso conferirgli qualche riconoscimento straordinario , finche’ soggiornera’ a Roma gli farai avere una buona quantita’ di formaggio e per le spese , due aurei Antoniniani al giorno , cinquecento filippi piccoli di argento e cento denari di rame . Al resto provvederanno i Prefetti dell’ Erario” L’ elenco delle donazioni puo’ sembrare grande , generoso e vario , non sappiamo quanto prendeva di stipendio un Tribuno militare all’ inizio della seconda meta’ del III secolo , ma se rapportato alla paga annua di un Tribuno militare dell’ epoca di poco precedente , circa 20 anni , di Massimino il Trace , un Tribuno di prima nomina prendeva circa 113.000 denari annui di buon argento , si capisce bene che i tempi , nel breve di circa 20 anni , erano cambiati in peggio . Sotto un “Antoniniano” d’oro , un “Filippo” piccolo (?) d’ argento e un “Denario” di rame , come li nomina Valeriano , secondo Flavio Vopisco ( scrittore storico siracusano , vissuto a cavallo del III / IV secolo )
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  47. ...e poi, sempre a Bologna, questo splendido 2 euro commemorativo di Monaco 2013...
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  48. Quasi trecento anni fa, tra le rovine di una chiesa del borgo di Bagnoregio, torna alla luce un anello recante l'immagine di un volto ed alcune lettere misteriose, inizia così la storia di una preziosa testimonianza della conquista longobarda in Italia. Il terremoto del 2 giugno del 1695 a Bagnoregio, aveva provocato ben 32 vittime e causato il crollo di molte case, torri e chiese. Il 5 settembre del 1726, quindi circa trent’anni dopo, la confraternita della chiesa di S. Pietro, posizionata al limite sud della contrada di Civita, chiese al suo tesoriere, Nicola Pompei, di raccogliere il materiale buono rimasto tra le rovine. Durante questo compito il tesoriere venne colpito da un insolito riflesso dorato che veniva da sotto il mattonato nel lato sinistro sotto l’altare, dentro al presbiterio. Il riflesso era quello di un anello d’oro semi-nascosto tra pezzi di mattoni e calcinacci, formato da una piastra circolare delimitata da una cornice perlinata ed incisa con l’immagine di un uomo con barba e capelli divisi al centro da una scriminatura. L’anello ritrovato da Nicola Pompei nella Chiesa di S. Pietro a Civita di Bagnoregio Intorno alla testa dell’uomo alcune lettere precedute da una croce formano il nome “AUFRET”. Nicola Pompei non fece in tempo a pulirlo che l’anello gli fu tolto dalle mani dal canonico Giuseppe Quintarelli, che, nonostante le proteste dei membri della confraternita di S. Pietro, corse subito a consegnarlo nelle mani del vescovo Onofrio Pini. Il vescovo decise di disfarsi del prezioso anello, a causa delle “liti tra i diversi pretensori”, affidando questo delicato compito al fratello Muzio che ritroviamo a Roma in trattativa con un grande collezionista di opere, il marchese Alessandro Capponi. Inizia così una serie di passaggi di mano dell’anello tra diversi collezionisti, fino ad arrivare al 1871 quando fu venduto al Museo Victoria and Albert di Londra, dove ancora oggi è conservato. Questo anello apparteneva ad Aufret, un Longobardo di rango elevato vissuto a Bagnoregio. Probabilmente scrisse a papa Gregorio nell’anno 600, utilizzando questo anello per apporvi il proprio sigillo. La lettera era stata inviata per proporre al pontefice un candidato alla carica vescovile della zona. Aufrit infatti è l’altissimo rappresentante dell’etnia longobarda che arrivò a Bagnoregio nel 593 con l’avanzata di re Agilulfo verso Roma e che collaborava con papa Gregorio per riorganizzare l’ordinamento diocesano in questa regione dell’alto Lazio, definita come frontiera tra i territori longobardi e bizantini.
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  49. Credo che lo scritto di zecche del sud debba far riflettere molto gli attori protagonisti della discussione incriminata e di quelle che seguono in parallelo. Il diritto alla critica è sacrosanto ma parliamo di critica, magari costruttiva, non di un tentativo di annientare la controparte come se fosse il peggior nemico. Se non si è d'accordo su quanto scritto ci sono tanti modi per dirlo o farlo notare. Qui sul forum si è scelto l'unico modo sbagliato. La cosa che più mi rammarica è che hanno partecipato a questo massacro mediatico personaggi che, profondi cultori della numismatica partenopea, auspicano sempre un civile confronto alla polemica ma, ancora una volta, sono riusciti a dimostrare il contrario. Nel corso dello svolgimento di questa, permettetemi il termine, vergognosa discussione, ho avuto uno scambio privato con Francesco facendogli notare le mie riserve su quanto stava avvenendo. Francesco forse non immaginava un decorso simile ed ha cercato di correre ai ripari frenando le polemiche ma ormai la miccia era stata accesa e l'epilogo, purtroppo, non poteva essere altro che la chiusura del post. Insomma, ancora una volta si è persa l'occasione di un sano confronto, magari anche "maschio" per via delle diverse correnti di pensiero, preferendo invece la via di in una sterile polemica con a volte risvolti puerili. Non passa giorno che non esca un articolo o una pubblicazione di carattere numismatico eppure quali sono quelle che vengono attaccate? Solo quelle riguardanti la monetazione del Sud. E bene o male sempre dagli stessi. Mi viene da pensare quindi che c'è qualcosa alla base che non va... Poco spirito di collaborazione? Invasione del "proprio" territorio? O cos'altro? A Francesco in privato ho scritto una realtà che ormai è nel pensiero di tutti, cioè che chi scrive sulla monetazione del nostro Sud deve passare sotto le Forche Caudine del forum. Anche se quest'affermazione può sembrare assurda è dimostrabile semplicemente andando a rileggere alcune discussioni passate. Io personalmente plaudo ad ogni iniziativa e pubblicazione che mette in risalto la monetazione meridionale e, anche se non condivido quanto riportato dall'autore, mai mi permetterei di contestargli la cosa pubblicamente. Al limite in privato posso dirgli il mio pensiero a riguardo ma, prima di tutto ci deve essere il rispetto per la fatica sostenuta. Saranno i posteri poi a giudicare. Magari anche io stesso in uno scritto posteriore dove posso esprimere il mio parere contrario ma sempre nel massimo rispetto. Chi ha mosso questi attacchi in maniera così polemica provasse a prendere per un attimo il posto di Perfetto... (credetemi non mancherebbero le occasioni) e provasse ad immaginare cosa si prova, non ad essere criticati, ma ad essere attaccati personalmente in una maniera così assurda. Queste azioni hanno portato l'autore a chiedere la sua cancellazione dal forum. Qualcuno esulterà per questo. Io invece vedo una sconfitta per il forum e per la numismatica del nostro Sud. Si perde un pezzo importante. E se questi modi di fare continueranno non sarà l'unico. Magari ci sarà chi esulterà anche per questo... Mi permetto quindi di invitare TUTTI i protagonisti della vicenda a fare della sana autocritica e magari la prossima volta ad evitare certe risposte dettate più dall'istinto animale che è in tutti noi che non dalla ragione che magari ci distingue. Anche perchè, e questo mi preme scriverlo, spesso certi interventi si fanno mossi dalla giustificazione di tutelare i giovani che si avvicinano alla numismatica. Se io fossi un giovane (magari...) e stessi per intraprendere questa magnifica avventura e, trovandomi sul forum a leggere quella discussione, ... altro che tutela. Prenderei subito le distanze, in particolare se fosse mia intenzione provare a scrivere due righe sulla monetazione del Sud. Da domani si collezionano farfalle... magari ci potrebbe essere un tornaconto più piacevole. Auspico quindi per il futuro un sereno e pacifico confronto con un diritto di critica che non debba trascendere in attacchi alla persona e risultare offensivo sia per chi lo subisce sia per chi lo legge facendo sì che la Numismatica del Sud (non mi stancherò mai di ripeterlo) non si trasformi nel sud della numismatica.
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