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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/21/14 in Risposte
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La spiga di grano è un tema ricorrente su tutte le monete dell'antichità. Sin dalle prime monete Greche per arrivare poi alle Romane imperiali (e oltre) questo viene ripreso più volte. La spiga di grano ha diversi significati, da simbolo di rinascita e speranza per il futuro, a quello religioso e di operosità agricola e abbondanza. LUCANIA. METAPONTO. (VI-V sec a. C.) - Statere. Fotografia di Crippa Numismatica Metaponto, Dracma del tempo di Pirro , circa 278-276 a.C. 2.84 g. Testa di Atena in elmo attico decorato con un’ala / Spiga d’orzo. SNG ANS 541 Metaponto, terzo di statere aureo del tempo di Pirro circa 280-279 a.C. 2.80 g. Coniato dopo la vittoria ad Eraclea. Testa di Leucippo con elmo corinzio / due spighe d’orzo; SNG ANS 397 Denario T. Vettius Sabinus Al D/: Testa barbata del re Tito Tazio a destra Al R/: Figura togata su biga. Dietro una spiga di grano. Denario di Vespasiano (78 d. C.) con Cerere al R/ che tiene in mano una spiga di grano Per arrivare poi alle più conosciute... Estremamente somigliante con lo statere del metaponto ed il 5 cent. spiga6 punti
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Buongiorno Littore, ringraziandoLa per il suo omaggio savoiardo, ricambio con l'ultima moneta, a me molto cara e di non frequente apparizione sul mercato. Non è rara, ma essendo di una zecca minore (Castro), senza ritratto e frazione viene spesso ignorata dai collezionisti. Il motto al rovescio "Virtus Securitatem Parit" la Virtù genera Sicurezza con l'unicorno (o liocorno, non mi è chiara la differnza differenza che credo stia negli zoccoli e nella coda) che immerge il corno nell'acqua ed anulla i veleni delle serpi che ne fuggono. Quindi con la Virtù (saggezza) si annullano i veleni (maldicenze e cattiveria); buone cose da tenere a mente.6 punti
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E ' sempre stato un piacere e un arricchimento leggere @@picchio, siamo alla divulgazione totale e pura, sicuramente un esempio da seguire, un riferimento per gli altri e voi sapete che non dico mai cose a cui non credo. Non credo di dire nulla di eclatante nel ricordare quando ero semplice lettore e leggevo solo il forum, leggevo in particolare due utenti, perché mi affascinavano e insegnavano, uno era picchio, certamente esempi così mi convinsero a partecipare ed essere attivo poi. Il forum dovrebbe andare sempre più in questa direzione, uno strumento per insegnare, far appassionare, bisognerebbe cercare di lasciare eventuali propri interessi sempre defilati e spingere sull' allargamento della base di appassionati, e' il principio su cui si basa il forum, un po' quasi una missione, un donare, ma così è stato e così dovrebbe essere, ecco perché speriamo e mi auguro di leggerla comunque ogni tanto, la sua presenza sul forum si sente e speriamo continui .... Un caro saluto e con grande stima, Mario Inviato da un device_name utilizzando your_app_name App4 punti
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Amico mio, secondo me queste sfumature di grigio hanno rovinato la Numismatica... Se dal principio, anzichè indorare la pillola per un ritorno commerciale, si fosse rigidamente sostenuto che le monete "smoothed & tooled" fossero cacca, non ne saremmo stati invasi e ci sarebbero meno collezionisti a considerarle "belle" e "collezionabili". Ho l'impressione che viviamo un epoca in cui tutto si basa sul compromesso, sulla mediiazione, sul farsi i fatti propri campando cent'anni, dove prendere una posizione precisa (o bianco o nero) è da stolti, nonchè a proprio rischio e pericolo. Perdonate lo sfogo.3 punti
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Concordo con Simone; non si dovrebbero periziare le monete ai convegni dove spesso mancano le condizioni adeguate per un esame fatto con i "sacri crismi" (poca luce, persone che ti chiamano, uno sguardo al tavolo per controllare che non ti freghino le monete ecc. ecc.). Un lavoro fatto a regola d'arte richiederebbe più tempo da parte del Perito ed un maggior esborso per il richiedente ma il giudizio finale sarebbe sicuramente più attendibile; ricordiamoci che il costo è proporzionale alla qualità del servizio. Nessuno poi è infallibile, ma se aggiungiamo anche le difficoltà di cui sopra ecco che le possibilità di prendere un granchio aumentano e una brutta figura vale molto più dei 10 € che è costata la perizia. Parlando poi a grandi linee dovremmo anche ammettere che il perito numismatico veste troppo spesso i panni del tuttologo, periziando monete dall'evo antico al moderno, dalle italiane alle straniere. Sono 2700 anni di monetazione........3 punti
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Letti i recenti interventi su altro post relativo ai problemi della Cultura in Italia , nella sezione Storia e Archeologia , dai quali in parte mi dissocio , perche’ in alcuni punti credo anche pesanti , rivolti contro i nostri Musei , ritengo che questi commenti vadano piuttosto indirizzati alle Amministrazioni Comunali , Assessorati alla Cultura e Circoscrizioni di Zona , veri punti dolenti della situazione precaria in cui versano i monumenti cosi’ detti impropriamente “minori” , delle nostre citta’ . Proseguendo la ricerca dei monumenti “secondari” di Roma , secondari intesi come conoscenza e lasciando volutamente fuori quelli universalmente noti , continuiamo a visitare quelli difficilmente visitati da turisti , ma anche dagli amanti delle antichita’ romane , perche’ poco o nulla conosciuti , tranne che come identita’ , forse , dai residenti in zona ; fatta questa breve premessa parliamo di un altro caso clamoroso di abbandono di rudere , a dimostrazione di quanto esposto in apertura del post , cioe’ il Sepolcro situato sulla Via Tuscolana , in zona Quadraro , Via che in antico da Roma conduceva all’ antichissima Tusculum , citta’ in cima ad uno dei Colli Albani , citta’ di fondazione antichissima la cui fondazione la si fa risalire a Telegono figlio di Ulisse e di Circe , fu poi castello degli Etruschi e successivamente alla battaglia del Lago Regillo , che vide la Lega Latina contro Roma , fu da allora fedele alleata dei Romani . Questo Sepolcro viene ritenuto , quasi certamente , essere quello di Alessandro Severo e di sua madre Giulia Mamea , chiamato popolarmente fin dal rinascimento , Monte del Grano per la sua forma a cupola . Purtroppo come dimostrano le foto eseguite questa mattina tutta la struttura e’ completamente ricoperta di terra , erba , arbusti incolti , alberi e..…..altro , addirittura sopra la copertura si intravede in cima anche una costruzione ; non esiste uno straccio di indicazione che dica cosa sia questa struttura , ormai in gran parte interrata , solo una inferiata che gira tutta intorno ne dimostra la forma rotonda , insomma niente lascia capire che ci troviamo davanti ad un Mausoleo Imperiale del III secolo , il terzo come grandezza a Roma ; per il resto chi non ne conosce la storia , puo’ benissimo pensare che la collinetta sia una discarica chiusa o una collinetta artificiale . Ecco contro chi rivolgere le critiche : Comuni , Assessorati e Circoscrizioni , altro che contro i Musei nazionali , che fanno tutti chi piu' , chi meno , bene il loro dovere , considerando anche i pochi mezzi a loro disposizione ; comunque anche le Circoscrizioni di Zona non sono tutte uguali , alcune funzionano meglio di altre , come tutela del patrimonio archeologico , come dimostrero’ in un altro prossimo post . Il Mausoleo di Alessandro o Monte del Grano , che è il nome popolare del probabile Mausoleo di Alessandro Severo e di sua madre e’ collocato attualmente all'interno di un parco pubblico , come quello del Mausoleo , gia’ trattato , dei Gordiani . Questo e’ il terzo Mausoleo , indipendentemente a chi appartenga , in ordine di grandezza esistente a Roma , dopo il Mausoleo di Adriano ed il Mausoleo di Augusto , ed e’ come quelli , rotondo ; vi si accedeva all’ interno tramite un corridoio lungo ben 21 metri fino all’ ingesso della stanza rotonda centrale larga 10 metri , tutto il tamburo ha un diametro superiore ai 50 metri . Attualmente all’ esterno si presenta come una collinetta di circa dodici metri di altezza in mezzo al parco , nascosta e anonima , dai palazzi costruiti accanto agli inizi degli anni '70 . Nel 1500 venne ritrovato al suo interno un enorme sarcofago di stile attico, oggi conservato nelle sale al piano terreno dei Musei Capitolini . L’ interno del Mausoleo non e’ liberamente visitabile , vi si accedeva all'interno attraverso un corridoio lungo ventuno metri che si immette in una sala circolare di dieci metri di diametro , che un tempo era divisa in due piani , di cui il superiore e’ crollato . Studi eseguiti in tutti i tempi fino ad oggi , mettono in dubbio l'attribuzione del Mausoleo ad Alessandro Severo , mentre recenti studi di Erminio Paoletta dell' Istituto Nazionale Studi Romani , accertano che il mausoleo è stato sicuramente la tomba dell'Imperatore e di sua madre Mamea , vista la somiglianza dei due personaggi raffigurati distesi sul sarcofago con le immagini di confronto con statue e soprattutto monete. Il nome popolare di Monte del Grano derivava probabilmente dalla corruzione dell'antico nome modius grani (moggio di grano), dovuto alla forma che aveva assunto la collinetta dopo l'asportazione dei blocchi di travertino , avvenuta nel 1387 per opera di un tal Nicolò Valentini , veneziano . Il nome di Monte del grano era divenuto comune già nel 1386 , così risultando da alcuni documenti conservati nell'Archivio Storico Capitolino . Il Mausoleo faceva parte della tenuta chiamata "Casale delle Forme" (le forme erano una parte della struttura degli acquedotti presenti in zona Tuscolana). Il mausoleo è anche definito come "Monte di Onorio" o "Monte di Nori" o ancora "lo Montone del Grano". Per completare la ricerca , forse ci puo’ aiutare il passo n° LXIII della Storia Augusta , nella Vita di Alessandro , dove l’ autore Elio Lampridio , ci informa che Alessandro , dopo l’assassinio in Germania , forse su ordine di Massimino , fu portato a Roma e “sepolto a Roma in un grandioso sepolcro” , purtroppo non ci dice in quale parte di Roma si trovasse questo sepolcro ; pero’ questa definizione di “grandioso sepolcro” ben si addice a questo terzo sepolcro , come grandezza , dopo quelli di Adriano e Augusto . Vorrei inoltre aggiungere un mio personale , discutibile parere , circa l’ attribuzione a Mamea della figura sul coperchio del sarcofago affiancata ad Alessandro , sempre che le due figure siano a loro attribuibili , mi sembra strano che fossero distese e sepolti insieme madre e figlio in atteggiamento piu’ da sposi che da madre e figlio , anche perche’ sappiamo che a Roma e fuori , la figura di Mamea non era ben vista , anzi , tutt’ altro , a causa del forte ascendente che esercitava su Alessandro , influenzandolo su scelte e decisioni importanti , anche di Stato , oltre che indurlo a ripudiare per gelosia la moglie Orbiana di cui ne era innamorato ; a questa figura di Orbiana sarei piu’ favorevole riconoscere la persona con lui distesa sul sarcofago , che sappiamo da Erodiano essere stata , dopo il divorzio imposto da Mamea , esiliata in Libia , ma non uccisa e della quale non ne conosciamo la fine . Un' ultima annotazione , il parco pubblico all' interno del quale sorge il Mausoleo e' dedicato ai martiri della ferocia nazifascista qui avvenuta il 17 Aprile 1944 , e' presente anche una grande scultura con tre figure che sintetizza l' evento , oltre alla targa , nulla da eccepire nel ricordare le atrocita' della guerra , mi meraviglia pero' la mancanza di uno straccio di cartello o di semplice indicazione che ricordi anche cosa ci sia sotto la "collina" , la Storia antica come quella recente sono la linfa vitale di una societa' . Attendo i vostri commenti . Sotto le foto di oggi del Mausoleo , o meglio della collina , piu' altre varie , del sarcofago e dell' interno del Sepolcro . Seguono nella risposta altre foto .2 punti
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Devo ringraziare l'amico di cui vi parlavo nel mio ultimo post per la solerzia con cui ha accettato di condividere con noi (malati della numismatica) la moneta in suo possesso. Da premettere che io avevo capito che di questo esemplare, ne avesse due pezzi. Invece oltre a quello che vedete qui di seguito, l'altro esemplare non è lo stesso tipo ma molto più raro di questo. Mi ha promesso però (senza fretta) che prima o poi mi porta a vedere anche l'altro. La prima cosa che si nota osservando il lato della testa di Federico bambino, è che la "X" di "REX" funge anche da crocetta. La seconda cosa è il metallo di buon argento. Terza cosa, si nota nitidamente l'anello sotto (o nel becco) dell'aquiletta. Il peso è di grammi 0.88 e il diametro di mm 15-16. A voi la parola. @@numa numa @@vox792 punti
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Questo è uno dei temi ricorrenti nella monetazione, il primo esemplare di epoca napoleonica gli altri due del Regno.2 punti
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La valutazione che ti hanno fatto può essere corretta per la moneta della foto, ma dato che non è quella fotografata nel gruppo, a che ti serve una stima su una moneta similare e non sulla tua? In più : per la tua hai certezza che sia autentica? No, visto che chiedi qui informazioni, quindi tutta questa discussione , messa così , non ha alcun senso..... A parte questo, così, a giudicare dalla foto, direi che ce n'è più di una in odore di falsità...se davvero vuoi una valutazione, o fai come ti è stato detto, fotografando LE TUE dritto e rovescio e postandole una per volta, oppure vai da un numismatico professionista e senti lui cosa ti dice...2 punti
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Ciao a tutti, Vorrei contribuire con un piccolo contributo storico su Carlo III o VI che vuole chiarire un 'errore' tramandato... Per quanto riguarda la moneta tipicamente milanese formata dai filippi, dai suoi sottomultipli e dal quattrino (battuti al martello e 'maltagliati'), Carlo d'Asburgo conia monete a Milano con il titolo di Re di Spagna dal 1703 al 1725, e di questo periodo si conoscono quattrini del 1707 e 1725 (oltre al 1701). Conia poi monete con il titolo di Imperatore dal 1726 al 1740, si conoscono quattrini del 1726, 1728 e 36. Il passaggio da Re di Spagna e Imperatore per Milano non è il 1711 in quanto il ducato di Milano era considerato un dominio ancora sotto la corona spagnola, anche se di una Spagna 'fittizia' di Carlo III con sede a Vienna. Infatti dopo la guerra di successione spagnola e la pace di Utrecht e Rastadd del 1713 e 1714 Filippo V di Borbone mantenne definitivamente il trono di Spagna ma dovette rinunciare ai possedimenti europei, tra cui il ducato di Milano che passò al ramo Asburgico e quindi a Carlo, il quale si considerò ancora Re di Spagna e istituì a Vienna un Consiglio di Spagna con cui governò la nostra città firmandosi Yo el Rey. Solo con la pace di Vienna del 30 aprile 1725 Carlo d'Asburgo rinunciò definitivamente alla corona spagnola. Fanno eccezione le monete coniate al torchio prima del 1725 che sono di chiara impronta austriaca e riportano unicamente il titolo imperiale, forse indice che la loro coniazione non avvenne nella zecca milanese. Ma questa è un'altra storia.... Ale2 punti
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@@Ianva Se è IANVA che IANVA sia ! Le confesso, senza pudore alcuno, che quando l'ho acquistata mi son sentito un vero mercante del golfo !2 punti
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Carissimi Mi sembra chiaro che il diadema, almeno dopo la seconda rosetta partendo dalla nuca sia reinciso in maniera arbitraria, tanto da andare sotto i rilievi. Altrettanto per quanto riguarda i panneggi del busto: sono stati reincisi in maniera arbitraria, dando luogo a un effetto innaturale ed allungato artificialmente. Al rovescio le lettere sono ritoccate integralmente, anche se probabilmente vicino alle posizioni originarie. I fondi del diritto e del rovescio sono stati integralmente ribassati e lisciati abbondantemente. L'effetto finale è quello di una moneta "sgraziata" e senza la usuale finezza, come sottolineato da Nikko. Doveva trattarsi di una moneta molto incrostata e hanno fatto una pulizia/restauro penoso che non ha lasciato niente di intoccato... Peccato, perchè la moneta era autentica e interessante ! Cordialmente, Enrico2 punti
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Vi ringrazio per la stima e per "l'affetto virtuale"; non so davvero che dire ... non me lo aspettavo proprio, non ho parole. Non ho la presunzione di pensare che un forum attivo come questo possa risentire della mancanza di partecipazione di qualche utente, evidentemente avete un'impressione diversa dalla mia. Belle monete quelle postate a partire da chi ha "avuto la brillante idea" di ricordarmi che non è facile l'oblio telematico ... prima o poi qualcuno bussa alla tua porta. Davanti a tanto entusiasmo non posso che prometerVi ... di riffa o di raffa un occhio al forum ce lo butto sempre; oggi una mia partecipazione come quella passata non è più possibile sia per impegni di lavoro sia per la totale mancanza di voglia di discutere e di perder tempo in polemiche inutili, tanto più se organizzate a regola d'arte. "Ragazzi" chiudiamola qui ed evitiamo di parlare di addii e di ritorni; ho scritto che mi sarei preso una lunga vacanza dal forum, lo sto facendo ma anche in vacanza si partecipa. Beh .... grazie, ma non lo fate più che mi commuovo. N.2 punti
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Recentemente sono stato in grado di riempire l'ultima vacanza (di tipo) nella mia collezione di monete irlandesi pre-decimale. Io non stavo cercando, non proprio, ma è accaduto lungo in una scatola di cianfrusaglie—per $0,17. Non è l'esempio migliore, ma il prezzo era irresistibile! Questo 1939 half-crown fu colpito in argento .750 e ha un peso nominale di 14,14 grammi. (Ho preso nota di questo fatto perché tra i miei acquisti di spazzatura-casella $0,17 quel particolare giorno fu una contraffazione Panama 1-balboa, ora pubblicato altrove in questa sezione). La half-crown era la più alta moneta di denominazione introdotta dagli irlandesi nella loro famosa serie "Barnyard" del 1928, e rimase tale fino a quando il pezzo di 10-shilling fu introdotto nel 1966. Decimalizzazione fu presto a seguire, tuttavia, e—a differenza di shilling e il florin, che continuarono a circolare come pezzi 5p e 10p—la half-crown era in pensione a partire da 1° gennaio 1970. La 1939 half-crown, insieme con le altre monete irlandesi di quella data, sono il primo dei rispettivi tipi e rappresentano un'importante partenza dalla serie originale del 1928. Il nome del paese è sicuramente il più evidente cambiamento: "SAORSTAT EIREANN", o "Stato libero d'Irlanda," è diventato "EIRE," semplicemente, "Irlanda". Il cambiamento di nome deriva dall'Irlanda dopo aver adottato una nuova costituzione nel 1937. (A volte è detto cambiamento dell'Irlanda, quella dello stato e la confusione in quel momento che circonda la successione al trono britannico—non erano coincidenti.) 1938 fu un anno senza nuova monetazione irlandese, come il passaggio ha preso tempo. L'opportunità per il cambiamento è stato alquanto fortuita agli occhi dei funzionari di zecca, perché offriva la possibilità di correggere i problemi di flusso (metallo) che aveva incontrato nella produzione della monetazione del 1928, problemi che affliggono soprattutto le monete di diametro più grande come il penny e la half-crown. Consolidando la data—che è suddiviso in due parti della serie 1928—poi spostarlo fuori i due campi, posizionandolo vicino al bordo, era una strategia per migliorare la qualità sorprendente. La variazione del numero di stringhe di arpa (da 16 a 14) è anche notevole, ma non riesco a individuare alcun motivo per esso (ad esempio una modifica nel numero di contee o alcuni di tali), quindi sono propenso a pensare ad esso come una semplice rielaborazione del disegno per ragioni estetiche o tecniche (flusso di metallo, ancora?). Conio della 1939 half-crown era 888.000, più di qualsiasi anno dal 1928. Ma alla fine della half-crown d'argento dell'Irlanda era a portata di mano. L'ultimo anno di produzione di quantità di circolazione era il 1942, e solo circa 1.000 pezzi furono coniati nel 1943. Ci sarebbe non più nuova half-crowns irlandese fino le monete di rame-nichel del 1951. Da allora, Irlanda sarebbe diventato (1949) della Repubblica d'Irlanda, ma avrebbe continuato l'elegante semplicità di questa riprogettazione del 1939. Eire. :) v. --------------------------------------------------- Recently I was able to fill the last vacancy (by type) in my collection of pre-decimal Irish coins. I wasn’t looking for it, not really, but it happened along in a junk-box—for $0.17. It isn’t the best example, but the price was irresistible! This 1939 half-crown was struck in .750 silver and has a nominal weight of 14.14 grams. (I took special note of this fact because among my $0.17 junk-box purchases that particular day was a counterfeit Panama 1-balboa, now posted elsewhere in this section.) The half-crown was the highest denomination coin introduced by the Irish in their famous “Barnyard” series of 1928, and remained so until the 10-shilling piece was introduced in 1966. Decimalization was soon to follow, however, and—unlike the shilling and the florin, which continued to circulate as 5P and 10P pieces—the half-crown was retired as of 1 January 1970. The 1939 half-crown, along with the other Irish coins of that date, are the first of their respective types, and represent an important departure from the original series of 1928. The country name is surely the most obvious change: “SAORSTAT EIREANN,” or “Irish Free State,” has become “EIRE,” simply, “Ireland.” The name change derives from Ireland having adopted a new constitution in 1937. (It is sometimes said that Ireland’s change of status, and the confusion at that time surrounding the succession to the British throne—were not coincidental.) 1938 was a year without new Irish coinage, as the changeover took some time. The opportunity for change was somewhat serendipitous in the eyes of mint officials, because it offered a chance to correct the (metal) flow problems they had encountered in producing the 1928 coinage, problems which particularly afflicted the larger diameter coins such as the penny and the half-crown. Consolidating the date—which is broken into two parts in the 1928 series—then moving it out of the two fields, positioning it near the rim, was one strategy to improve striking quality. The change in the number of harp strings (from 16 to 14) is also notable, but I cannot seem to locate any reason for it (such as a change in the number of counties or some such), so I’m inclined to think of it as a simple reworking of the design for technical (metal flow, again?) or aesthetic reasons. Mintage of the 1939 half-crown was 888,000, the most of any year since 1928. But the end of Ireland’s silver half-crown was close at hand. The final year of circulation-quantity production was 1942, and only about 1,000 pieces were coined in 1943. There would be no more new Irish half-crowns until the copper-nickel coins of 1951. By then, Ireland would become (1949) the Republic of Ireland, but the elegant simplicity of this 1939 redesign would continue. Eire. :) v.1 punto
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Il 19 Agosto del 14 , a Nola , moriva Augusto , ricorre quindi domani il II millennio della morte del primo Imperatore romano , uomo per tanti aspetti controverso , ma comunque di levatura eccezionale le cui riforme dello Stato durarono per circa tre secoli . Ricchissima la serie monetale emessa che ne consacra la divinita’ , sotto alcuni tipici esemplari , molti furono emessi postumi dai successivi Imperatori , credo fino agli Antoniniani di Traiano Decio . La moneta in foto , sesterzio , che rappresenta il funerale di Augusto seduto idealmente su un carro e trasportato da quattro elefanti e’ di carattere simbolico ed allegorico in quanto l’ elefante rappresenta l’ Aeternitas ; il reale funerale di Augusto e’ tramandato da Svetonio , nella Vita di Augusto , eccone in particolare alcuni passi : Tomi XCIX e C : “……….prima di spirare diede un unico segno di alterazione mentale , quando , con un improvviso terrore , si lamento’ che quaranta giovani lo stavano trascinando via . Ma anche questo fu piu’ un presagio che un’ attenuazione della coscienza , perche’ tanti furono i soldati pretoriani che portarono la salma all’ aperto . Mori’ nella medesima camera in cui era morto suo padre Ottavio , sotto il consolato dei due Sesti , Pompeo e Appuleio , il quattordicesimo giorno prima delle calende di Settembre , all’ ora nona , trentacinque giorni prima di compiere settantasei anni . I Decurioni dei municipi e delle colonie trasportarono il cadavere da Nola a Boville di notte a causa della stagione , depositandolo fra una tappa e l’ altra nella basilica di ciascuna citta’ o nel massimo tempio cittadino . Da Boville lo prese in consegna l’ ordine equestre che lo porto’ nell’ Urbe e lo pose nel vestibolo della sua casa ……….posto pero’ un limite alle onoranze , ricevette due volte l’ elogio funebre davanti al tempio del Divo Giulio , da Tiberio , e davanti ai vecchi rostri , da Druso , figlio di Tiberio , quindi la salma fu portata al Campo Marzio sulle spalle dei Senatori e li fu cremata . Non manco’ un ex Pretore che giuro’ di averne visto l’ immagine dopo la cremazione mentre saliva in cielo . I primi dell’ ordine equestre , vestiti con la sola tunica , senza cintura e a piedi nudi , ne raccolsero i resti e li deposero nel suo Mausoleo……..” Accanto alla figura di Augusto , e’ giusto ricordare anche due importanti e fedeli uomini che furono di aiuto determinante e costante ad Augusto nel corso di tanti anni , fino alla loro morte e con il loro supporto , oltre alle innate capacita’ politiche di Augusto , contribuirono al successo del lungo percorso storico e politico del figlio adottivo di Cesare ; questi furono Marco Vipsanio Agrippa , principalmente per la parte militare e successivamente architettonica di Roma , morto il 12 a.C. e Caio Cilnio Mecenate , per quella politica e culturale , morto l’ 8 a.C. ; la figura storica di Mecenate e’ forse quella meno conosciuta , di Vipsanio Agrippa al contrario sappiamo tanto ed e’ superfluo qui ricordarlo , in merito a Mecenate , credo sufficiente ricordare il commento di lui fatto dallo storico Velleio Patercolo , che lo descrive e lo sintetizza , come : “insonne nella vigilanza e nelle emergenze , lungimirante nell'agire , ma nei momenti di ritiro dagli affari più lussuoso ed effeminato di una donna”.1 punto
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Dite la verità...piacerebbe anche a voi chiamarvi Juventus, Atalanta o Sampdoria :lol: Questo tifoso bulgaro, dal nome impronunciabile (in fondo, in questo senso c'è un miglioramento :P) ha coronato il sogno che inseguiva da 15 anni, e dopo essersi fatto tatuare sulla fronte il logo del club inglese (vedi link) è riuscito a farsi registrare all'anagrafe col nome di Manchester United :rolleyes: Da Repubblica.it: "Quindici anni di lotte, ed alla fine il buon Zdravkov potrà dimostrare per sempre il suo amore alla squadra del cuore. Un 50enne tifoso bulgaro, Zdravkov Levidzhov, è finalmente riuscito a cambiare il proprio nome in Zdravkov Manchester United Levidzhov. Era dal 1999 che ci stava provando. Durante l'indimenticabile finale di Champions League tra i Red Devils e il Bayern Monaco, con i tedeschi in vantaggio fino all'89', giurò davanti alla madre e al gatto (chiamato Beckham, non a caso) che avrebbe cambiato il suo nome in Manchester United in caso di rimonta. E' ciò accadde, perchè Solskjaer e Sheringham segnarono in pieno recupero regalando una clamorosa vittoria alla formazione allora allenata da Sir Alex Ferguson. Da allora Levidzhov, che si è anche tatuato il logo del club inglese in fronte, ha portato avanti il progetto giunto in porto. Chi lo incontra per strada potrà chiamarlo Manchester United." http://www.repubblica.it/sport/calcio/esteri/2014/08/20/news/tifoso_bulgaro_cambia_nome_manchester_united-94169954/?ref=HRLV-3 petronius oo)1 punto
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Buonasera, qui di seguito posto le foto dell'esemplare in mio possesso. Per me sono orecchie, come si vede dal particolare, sembra che l'incisore abbia voluto dare proprio la forma del lobo auricolare. Chissà può darsi che Federico da bambino avesse le orecchie a sventola!! Claudio1 punto
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però, tanto per guardare la luna e non il dito, trasponete quella patina su un falso meno dozzinale e poi ne riparliamo....1 punto
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Il discorso è che ognuno di noi può avere un pensiero, ma da soli la nostra idea, il nostro pensiero non conta nulla. Per andare avanti bisogna che quel pensiero diventi il pensiero di tutti! Questo è riferito ovviamente non solo alla cultura ma a tutti i problemi che il nostro paese si porta avanti nel tempo senza mai fare nulla per risolverli, quando oramai sono causa ogni giorno di lamentele da parte di noi tutti cittadini. Più fatti e meno parole, questo è il vero problema di noi italiani ovviamente non è riferito alla discussione nel post ma sto generalizzando per rendervi partecipe del mio pensiero.1 punto
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Caro Ares siamo andati ben oltre. Questi medesimi concetti, in forma molto piu' articolata e dettagliata (con un focus numismatico), sono stati ribaditi da professori, commercianti e collezionisti in una serie di interventi davanti ad un aplatea di lati funzionari delle nostre Belle Arti in un importante incontro organizzato lo scorso Novembre a Milano proprio dal Ministero dei Beni Culturali dal titolo "L'eredità salvata". Gli interventi sono poi stati integralmente pubblicati nel Bollettino Numismatico del Ministero. Quindi non si puo' dire che il messaggio non sia passato, anzi. Ma occorre continuare a tenere alto il dibattito. Solo con un confronto continuo , nel rispetto reciproco, si potranno fare dei progressi.1 punto
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Sarò noioso ma dedico la stessa moneta, di minore importanza rispetto a quelle postate precedentemente, sia a @@lindap che a @@picchio1 punto
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Nel salutare caramente il ritorno di Picchio, sottolineo l'eccezionale qualità di questo paolo di Pier Luigi Farnese Duca di Castro, moneta di cui è veramente raro vederne qualche esemplare di cotanta bellezza, mi preme sottolineare la fascia regia che cinge il collo del mitico animale simbolo di purezza, questa decorazione militare venne concessa da Giovanna regina di Napoli al suo generale Cola Farnese per i servizi resi (G. Contrucci: "Le monete del Ducato di Castro")1 punto
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Per esserne certi bisognerebbe vedere se rientra nei limiti di misure delle eccezioni permesse, comunque un bell'inasprimento della normativa non farebbe male.1 punto
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Ciao @@collezionistabari , @@ARES III e agli intervenuti in questo post . Prima di continuare il tuo prossimo discorso annunciato sulle responsabilita' del dissesto culturale in Italia , leggi prima , se vuoi , il mio ultimo post che invio oggi ; le responsabilita' a cui alludi vanno bene individuate , senza sparare sulla "Croce Rossa" , cioe' a caso e senza trovare bene il bersaglio o i bersagli , oppure peggio su chi non centra nulla , cioe' i Musei nazionali . Come ha ben spiegato @@ARES III , ci sono eccellenze invidiabili sparse in Italia a livello di piccoli e grandi Musei , che non devono temere concorrenze dall' estero , anzi abbiamo da insegnare agli altri , tutto dipende soltanto dalla sensibilita' Regionale , Provinciale , Comunale e dei singoli appartenenti alla comunita' , se questa catena amministrativa funziona bene , ne beneficia anche la Cultura , come gli esempi locali riportati da ARES .1 punto
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Assolutamente no, caro Sorante. Piuttosto, mi chiedo come mai il "trinciato centrato" di cui parlavi (correttamente) nel post #1 è diventato "ricurvo" nel #3... ;)1 punto
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La frontiera tra una moneta pulita e restaurata è labile. Ovviamente un restauro, per quanto pesante, non trasforma una moneta in falsificata se non modifica nessuno degli elementi che la caratterizzano, quali legenda, contrasegni di zecca, simboli nel campo, tipologia di diadema, eccetera. Ho l'impressione che molti collezionisti ex-filatelici abbiano trasferito alla moneta antica la logica del "dentello intatto", stimolando ritocchi molto pesanti e patine del tutto rifatte. A una buona fetta del mercato numismatico, soprattutto nordamericano o di recente acquisizione, piace siffatta moneta restaurata. A me personalmente no: preferisco una moneta di conservazione modestissima ma intatta, ovvero solamente lavata e morbidamente spazzolata per togliere le incrostazioni terrose. Ammetto un trattamento più energico solamente nel caso di monete intaccate dal cancro del bronzo. Come trattamento protettivo, non mi dispiace la velatura con cera d'api, ottenuta sciogliendo in abbondante benzina rettificata la cera vergine e bagnando la moneta che poii asciugando resta coperta da un leggero velo ceroso che poi si lucida con un panno morbidissimo. Una pellicola che può essere asportata in qualunque momento, che migliora la leggibilità della moneta senza modificare il colore della patina e che la protegge dall'eventuale progredire del cancro del bronzo.1 punto
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Taglio: 50 cent Nazione: Germania zecca J Anno: 2008 Condizioni: BB Tiratura: 80.000 solo divisionale Note: pensate possa essere falsa?1 punto
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Caro Mirko a mio giudizio la moneta è buona e quindi da considerarsi tale a tutti gli effetti. Ovviamente dal punto di vista collezionistico è un altro paio di maniche, infatti dipende molto dall'interesse che uno ha per questa moneta che, ancorchè autentica, ha subito pesanti manipolazioni, anche se non tali da "falsificare in toto" la moneta. Cerco di spiegarmi meglio: se la moneta in sè non ha cambiato caratteristiche principali, quali il nome dell'imperatore, il tipo di riovescio, la zecca, il nominale ( giusto per fare un esempio ) etc, la moneta pur malridotta, se è ancora riconducibile agevolmente alla situazione originale, ha ancora significato numismatico, anche se collezionisticamente può aver perso molto o moltissimo. In questo caso credo sia ancora una moneta " numismatica", pur pesantemente ritoccata. Quanto al metterla in collezione dipenderebbe esclusivamente dai miei criteri collezionistici, che ovviamente potrebbero andare da "accetto tutto comunque sia" a "solo cose eccezionali e perfette". Immagino comunque che si possa argomentare in maniera diversa... E voi ... che ne pensate? Cordialmente, Enrico1 punto
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Resterà un mistero che non svelerò, perché non vorrei trovarmi orde di persone agli sportelli per ritirare rotolini da 2 Euro pagandoli solo 22 Cent al pezzo...1 punto
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E' possibile che le prime monete del valore di un quarto di denaro siano state battute proprio dalla città quasi gemellata con Genova, per l'infrangibile e fraterna amicizia... ehm, Venezia , sotto il doge Enrico Dandolo (1192-1205). Ed è buffo che proprio il denaro veneziano fosse quello di minor valore intrinseco, in Italia Saluti, Andrea1 punto
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Oh, perbacco!!! Siffatta moneta è stata presentata nel 2010! Chissà quali retroscena riserva?! Secondo me, ben più d'uno!1 punto
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Grazie Vox il diritto e rovescio vanno invertiti (e cosi le foto) Al diritto compare la legenda E IMPERATOR con l'aquila volta a sin e al rovescio la testa frontale coronata con +FREDERIC' REX la nomenclatura vuole il nome dell'imperatore faccia premio (a meno che non si tratti di moneta Flavia ove a fare premio è invece la città ) e cosi riportano i sacri testi (MEC, Travaini, D'andrea) IL MEC vol. XIV riporta ai nn. 488-491 degli esemplari abbastanza simili con l' annulet (anellino) sotto il becco dell'aquila An he se di tipo leggermente piu' corto che negli esemplari comunemente riscontrati credo che le protuberanze ai lati della testa siano comunque dei pendilia e non delle orecchie che sarebbero protuberanze mostruose di quelle dimensioni, ancorché irriverenti nei confronti dell'imperatore, notate infatti la leggera convessità ma l'apertura in fondo che non si salda al viso ( nell'esemplare MEC 491 i pendagli sono piu' diritti e non incurvati ma in pratica le medesime caratteristiche) Una variante interessante della suggestiva emissione di Enrico a favore del figlio con un bellissimo ritratto pieno di vigore medioevale.1 punto
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moneta dal valore economico pari allo zero... ma ottima per iniziare una collezione.1 punto
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Ringrazio e ricordo la discusione/conversazione; assolutamente vaga. Ho una piastra papale cui sono molto legato, per la rappresentazione del rovescio, semplice ma essenziale, sia per l'infinita ricerca per trovare un esemplare non appiccagnolato in conservazione accettabile senza dover accedere ad un mutuo ! ricambio la dedica. .1 punto
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Si scusatr avevo provato a cercare e ho trovato un sacco di info sui rotolini alla banca d'italia ma non la risposta a questa domanda in particolare. Grazie ancora1 punto
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Mi ero riproposto di rispondere a tutti e lo farò prima di tornare in vacanza ... ed è il turno di Gallo83 ... che non è semplice. La monetazione della Repubblica Romana per Roma, Bologna, Ancona è tutta comune ad eccezione di un tre Baiocchi per fusione gia apparso nella vendita de "il Fascio Numismatico" poi in un'asta Ratto ed infine dopo un ulteriore passaggio intermedio che non ricordo fu venduta da Nomisma nel 2006. La moneta non l'ho mai vista; stilisticamente è molto diversa dal resto delle emissioni del periodo, ma questo significa ben poco: ha lunga storia ed un secondo esemplare, o primo, è presente nella collezione Papadopoli. Il periodo è ricco di invenzioni numismatiche di fantasia emesse privatamente in Belgio, in Francia e probabilmente anche in Germania, dalle monete romboidali con la lupa alle fantasie di Gaeta. Se ciò non bastasse si aggiungono "prove" assai discutibili per fusione in piombo verniciato a rame dei 40 baiocchi e dei 3 Baiocchi (più facilmente falsi d'epoca). Dunque per rendere giustizia a Gallo83 c'è forse una moneta che vale la pena postare. In primo luogo perchè autentica, quindi per la sua rarità (non mi risultano sia apparsi altri esemplari), infine per la forma.1 punto
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Visto che gli spunti non mancano, allora proponiamo un classico Italiano... Scudo detto "spadino". AR 25,05 g. – ø 40,2 mm. CAROLVS•EM•D : G° - DVX•SAB•P•P•ET•C• Busto corazzato, a d., con colletto alla spagnola, mantello, maschera leonina sullo spallaccio e Collare dell’Annunziata sul petto. Rv. OMNIA • DAT • QVI • - IVSTA • NEGAT Braccio armato di spada che esce dalle nubi; sotto, nel giro, cartella ornata vuota. CNI 495. Spaziani Testa 59. Ravegnani M. 29. MIR 619a. Biaggi 526a . Simonetti 42/a. Davenport 4164. Lo scudo dello spadino ci rimanda alla guerra per la successione di Mantova ed il possesso del Monferrato. Un conflitto che durò dal 1628 sino alla morte del Duca, avvenuta nel 1630. La leggenda al rovescio riprende le parole di Cesare nella Pharsalia di Lucano (libro I, ver.349) e suona da ammonimento alla Francia, "dà tutto chi nega le cose giuste", che dovrà cedere molto di più se non consentirà la restituzione dei territori tolti di Pinerolo, Finestrelle e Valle di Ulzio sottratti al Ducato. Succeduto nel 1580 al padre Emanuele Filiberto, che gli aveva lasciato uno Stato in perfetta efficienza, Carlo Emanuele I ereditò dal genitore le virtù guerresche ma non la capacità politica. Difatti tutta la sua vita fu un continuo destreggiarsi tra imprese belliche dall’esito incerto, tutte volte ad estendere i suoi domini e ad affermare il prestigio del suo Casato: i cinquanta anni del suo regno lo videro infatti impegnato in una serie continua di guerre in cui volle confrontarsi ad armi pari, almeno nelle sue intenzioni, con la Francia e con la Spagna.1 punto
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purtoppo si tratta di un falso abbastanza pacchiano, probabilmente la moneta non è neppure d'argento ma argentata. Fondi irregolari e localmente bombati, specie al rovescio piccoli vacuoli dovuti a bolle di fusione,i bordi semprerebbero limati (cosa di cui però non sono sicuro). Dovrebbe rappresentare un dekadramma di Siracusa. Ci potresti dare dimensione e peso?1 punto
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Ma quante meraviglie! Complimenti a tutti e grazie per la partecipazione, inoltre un grazie particolarmente sentito al signor Picchio! L''affascinante in una comunità virtuale come questa sta nel fatto di trovarsi a dialogare con sconosciuti e tra questi scoprire persone di grande livello, di grande sensibilità e grande cultura, a volte mi è sembrato di dialogare con Sua Maestà Vittorio Emanuele III, a volte con Hemingway, altre ancora con Freud o con i grandissimi numismatici del passato ...senza parlare dei "poeti" nel senso più largo del termine ...poi sì, ci sono altri meno "elevati" ...allora passo oltre ...i primi elencati valgono certamente molto, molto di più che perdere l'opportunità di dialogo con i "grandi". P.S. Non denunciatemi al SPDC (servizio psichiatrico di diagnosi e cura) ...il mio è un gioco innocuo ...poi fuori dal forum sono ...normale ...1 punto
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Partecipo con una moneta attinente alla monetazione della sezione moderne straniere, che in effetti anni fa avevo già presentato in quella sede ma che forse, dato che là era molto piaciuta, potrà interessare anche un pubblico più vasto. Poche monete possono rendere l’idea della tragedia della guerra come sa fare questa. Si tratta del tallero noto come “Pfaffenfeindtaler” o “Gottesfreundtaler”, terribile testimone degli inizi della guerra dei trent’anni. A coniarla fu il duca Cristiano di Braunschweig e Luneburg, che pur essendo protestante amministrava il vescovado di Halberstadt. Assieme a Ernst Mansfeld e al margravio Georg Friedrich Baden-Durlach, fu colui che, nella fase palatina della guerra dei trent’anni e tra atrocità di ogni genere, tenne viva la fiamma di una resistenza protestante contro la “normalizzazione” imperiale guidata dalle truppe di Spinola e Tilly, che già aveva sradicato con estrema violenza ogni traccia di riforma dalla Stiria e dalla Boemia. “Quel pazzo di Halberstadt”, come era definito dai contemporanei, morì nel 1626, a soli 27 anni. A Soest, nel 1622, Cristian ricavò l’argento per questa “Spottmünze”, fondendo il tesoro del duomo di Paderborn e in particolare lo scrigno di epoca medievale che custodiva le reliquie di San Liborio. La moneta mostra al diritto la scritta che l’ha resa tragicamente famosa: “GOTTES FREVNDT DER PFAFFEN FEINDT”, ovvero “È amico di Dio chi è nemico dei preti”; sul giro quindi si trovano i titoli di Christian, duca di Braunschweig e di Luneburg. Al rovescio su vede un braccio corazzato armato di una spada che esce da una nuvola: si tratta del braccio armato di Dio, pronto a colpire i nemici della Riforma e, sul giro, oltre alla data 1622, si legge la scritta in francese “TOVT AVEC DIEV”, ovvero, “Tutto con Dio”. Di questa moneta esistono varianti che mostrano, infilzati sulla punta della spada, un cappello gesuitico o una corona.1 punto
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Buona giornata Altra storia (non numismatica) dalla bergamasca... Parliamo di Vistallo Zignoni, rampollo di una delle famiglie più importanti della Val Brembana, bandito dalla Serenissima per un omicidio compiuto in gioventù. Vistallo si era arruolato come balestriere nelle truppe del marchese di Mantova e nel 1495 prese parte alla battaglia di Fornovo, combattuta da talune città italiane (inclusa Venezia) per arrestare l'esercito francese di Carlo VIII sceso in Italia per reclamare il regno di Napoli alla sua casata. Ebbene, grazie a fortunate circostanze riuscì ad impadronirsi un pezzo della corona di spine che aveva cinto la testa di Gesù e che il re francese aveva portato con se, come auspicio di vittoria. Vistallo riuscì ad ottenere un salvacondotto e si reco' a Venezia dove, ricevuto dal doge Agostino Barbarigo e dai membri del senato, consegno' la preziosa reliquia. In cambio ottenne un lauto rimborso spese, una rendita vitalizia per se, il padre ed i due fratelli e una cospicua dote per avviare il figlio alla carriera ecclesiastica. E il bando? Non gli venne levato, ma solo sospeso per un periodo di ..... Cento anni. ;) Una spina però, la tenne per se è la dono' al Duomo di S. Giovanni Bianco, dove è tutt'oggi conservata e venerata. Saluti Luciano1 punto
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Taglio: 2 euro Nazione: san marino Anno: 2012 Tiratura: 627.249 Condizioni: BB+ Regione: Puglia1 punto
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Il Circo Massimo è un altro scandalo clamoroso: invece di scavare e restaurarlo per dare una visione della sua maestosità, ci fanno i concerti e comizi politici, riducendolo un immondezzaio. In quale altra parte del mondo questo accade? Davvero ci meritiamo questo ? Degli antichi non c'è memoria che sia rispettata e onorata. Il Colosseo, vanto e orgoglio, profanato da bancarellari, guide abusive, falsi figuranti di antichi romani, bibitari vari e borseggiatori. Se hai un pò di tempo, vieni vedere l'acquedotto Alessandrino, ridotto a spartitraffico a Vle Togliatti e praticamente interrato nel resto del percorso, alcove di prostituzione e degrado. Roma è ridotta un lerciume1 punto
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@@Terrace Fuori ci saranno 5-6 banchetti, ma non sono commercianti, per lo più sono del tipo "mercatino dell'antiquariato". Due/tre comunque avevano belle monete l'anno scorso. All'interno lo scorso anno c'erano circa 25 banchetti, alcuni erano specializzati in euro collezione. Il convegno è piccolo, credo inoltre che ogni anno sia diverso e dipenda dalle adesioni dei commercianti. Ovviamente se uno è di zona, un salto lo può fare, se invece si deve partire da chissà quale posto in Italia, meglio pensarci. :) Stiamo parlando di una realtà piccola, non di Verona o Riccione. Ah dimenticavo, lo scorso anno c'era anche un banchetto con monete papali e romane. Tu sei in zona?!1 punto
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Complimenti ad Angel, post altamente simbolico e importante il suo, se avessi avuto la possibilità gli avrei dato due mi piace :blum:, ma sono sicuro che a questo penseranno poi altri amici.... Poiché nella vita bisogna far di necessità virtù e bisogna anche essere eclettici mi cimenterò volutamente ora ricollegandomi al post precedente nella continuazione di quanto raccontato. Se una moneta è bella, è bella....non c'è periodo, non c'è zecca che tenga..., a me piacciono tutte le monete indistintamente che mi danno emozioni a tenerle in mano e questa da sempre me ne ha date tante.... Rimaniamo in Sicilia e passiamo al successivo Guglielmo II ( 1166 - 1189 ), è un trifollaro, moneta in rame, che si trova abbastanza facilmente, ma con un modulo così' ampio forse meno.... Alte simbologie presenti dalla testa di leone frontale che richiama simboli classici, con quegli occhi del leone che sembrano fissarti e quasi ammonirti, e poi al rovescio un simbolo dell'identità, la palma coi datteri, un mix di classico e di identità, moneta che è un piacere girarsela nelle mani e vedersela, spero che questo sia un buon incentivo, da buon milanese, per queste splendide monete siciliane....poi le monete sono simboli universali che devono abbracciare giustamente tutti e insegnare e raccontare....a voi.....a noi....1 punto
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Caro Massimo, hai tutta la mia comprensione e stima. So benissimo cosa succede ai convegni per le perizie: portano le monete più difficili per avere pareri (quasi sempre gratuiti) e poi chiedono di sigillarle seduta stante, quasi senza lasciare il tempo di verificare approfonditamente. L'unica possibilità è chiedere il parere a qualche collega così da confortare o meno la propria opinione. Bisognerebbe fare come i filatelici (dai quali potremmo imparare tante cose): vuoi periziare una moneta? Bene, me la lasci, ti faccio una ricevuta e me la paghi, tempo 7 giorni te la spedisco per assicurata. Questo dovrebbe essere il modus operandi, per poterla analizzare bene e cercare di limitare al massimo gli errori. Quanto poi alla moneta in questione lascio ad altri le considerazioni, dico solo che chi non lavora non sbaglia e forse un minimo di cautela nel dare certi giudizi andrebbe tenuto, ma questo è un discorso vecchio.1 punto
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Si pero' una Banca che non da i rotolini al facciale non mi piace molto.Se le dai al prezzo doppio del facciale allora non ha neppure senso metterle in circolo.Falla per i collezionisti e stop.1 punto
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