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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/26/14 in Risposte
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Ben ritrovati, come state? Il faticoso ma straordinario viaggio a Capo Nord in auto con la mia famiglia si è concluso! Attraverso Austria, Germania, Danimarca, Norvegia, Finlandia e Svezia ho compiuto il più lungo, faticoso, ma importante viaggio della mia vita in auto..esattamente 9.850 Km! Descrivere il fascino dei fiordi norvegesi, gli incontaminati laghi della Finlandia, le sterminate foreste della Svezia non è facile. Si tratta di regioni solitarie, poco abitate ma ricche di fascino. Ovvio..l'emozione maggiore è stato il sole di mezzanotte....ma anche delle 2 o delle 3 di notte.....che non rendevano facile il meritato riposo dopo le estenuanti tappe di spostamento di 7/800 km giornaliere. Non meno interessanti si sono rivelate le città attraversate e visitate più o meno velocemente: Berlino, Copenhagen, Bergen, Trondheim, Tromso, Alta, Sundersvall, Stoccolma. Insomma un viaggio che resterà nelle menti e nei cuori. Vi posto alcune foto...equipaggio al completo (compreso il fedele Mozart che dopo 15 giorni non voleva più entrare in auto), le renne che si incrociavano lungo la strada, il sole di notte.5 punti
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Solin/ Salona Era la capitale romana della Provincia della Dalmazia, un fiorente porto sorto alle foci del fiume Giadro/Jadro (lat.Salon) e che controllava tutti traffici commerciali e militari verso l’entroterra e la regione danubiana. Il territorio fu frequentato fin dall’epoca neolitica e sede della colonia greca siracusana di Salon. Nel 119 a.C. Lucio Cecilio Metellio la conquistò, vi svernò e il porto divenne quello principale della flotta romana del settore. Vi furono varie ribellioni fino a quando nel 78 a.C. furono costruite le prime mura urbiche romane. Il territorio fu diviso in centuriazioni e divenne sede del proconsole ovvero del Legatus pro praetore dell’Illirico. Durante la guerra tra Cesare e Pompeo si schierò con il primo e subì più assedi da parte dei pompeiani fino alla caduta e in seguito alla riconquista da parte dei cesariani. Dopo vicende alterne dovute anche a rivolte dei Dalmati, Ottaviano vi dedusse la Colonia Iulia Martia Salonae, con il titolo di Martia ad indicare il valore miliare dei saloniniani durante le guerre civili. Nel tempo Salona crebbe non solo di importanza ma anche di dimensioni: si allargò a occidente e a oriente, costruì nuove mura urbiche più ampie di quelle repubblicane (che rimasero in loco), triplicò la superficie cittadina in esse racchiusa e prese il nome di Salonae, ad indicare la presenza di tre città unite (divise nei settori Urbs Nova Occidentalis, Urbs Vetus e Urbs Nova Orientalis). Marco Aurelio nel 170 d.C. utilizzò la II e III Legione e rinforzò le mura per prevenire incursioni marcomanniche. Nel III secolo raggiunse i 60.000 abitanti, cifra notevole per un insediamento urbano provinciale; nel territorio vi nacquero Claudio II Gothico, Aureliano, Probo e Diocleziano. Quest’ultimo la arricchì dal punto di vista architettonico. La città aveva sette terme pubbliche ed altre private, un anfiteatro, un teatro e due acquedotti uno dei quali, restaurato nel 1800, porta ancora l’acqua a Spalato, distante 5 chilometri. A partire dal III secolo iniziano le evidenze archeologiche collegate all’avvento del cristianesimo e il suo primo vescovo, San Venazio, fu martirizzato nel 270 d.C. Un salonino (Caio di Salona) divenne Sommo Pontefice nel 283. Nel 303-304 ci furono terribili persecuzioni a nome di Diocleziano e a Salona, di Galerio. Nel IV secolo ci furono i primi assalti dei Goti, respinti. Nel IV e V secolo secondo Costantino Profirogenito, la città copriva una superficie pari a metà di Costantinopoli imperiale; nel 414 venne eletta Metropoli ecclesiastica e otto anni dopo ospitò Valentiniano III e Galla Placidia. Nel 454 ci fu un usurpazione a nome di Marcellino, patrizio salonino, che resse il governo della città con il titolo di “Re di Dalmazia”. In seguito vi trovarono rifugio Glicerio e Giulio Nepote, che qui fu ucciso (480). Nel 481 fu conquistata da Odoacre degli Eruli e nel 491 da Teodorico, re degli Ostrogoti. Si sviluppò come centro di diffusione dell’eresia ariana fino alla conquista da parte bizantina sotto Giustiniano (536) cui si dimostrarono fedeli durante un seguente assedio da parte dei Goti. In questo periodo l’arcivescovo di Salona era parificato per importanza a quello di Roma, Ravenna e Milano. Comunque per la città era iniziato un periodo di lenta agonia che termina nel 639 quando gli Avari, dopo vari attacchi, conquistano la città e la rasero al suolo. Una testimonianza indiretta della caduta è costituita da due incisioni su edifici pubblici che riportano una la frase “Sy, Kirie, ora” (Guarda tu o Signore) e la seconda “Deus noster propitius esto Repubblicae Romanae” ovvero invocante l’Eterno a salvare lo stato romano. L’ultima testimonianza di frequentazione a Salona viene dalla data 612 riportata su un sarcofago. Una debole rinascita si ebbe nel IX secolo ad opera di prelati, genti di discendenza latina e di origine croata. Appena scesi dal parcheggio si giunge nell’area della Basilica di Manastirne, sorta nell’area di un cimitero pagano e della Villa degli Ulpii. Dal V secolo divenne la basilica cimiteriale cristiana e vi furono deposti i resti dei sei martiri della città. L'ingresso della Basilica Sarcofaghi dalla necropoli pagana4 punti
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Ciao, inizio una presentazione che mi rendo conto è :offtopic: rispetto al tema “istituzionale” della presente Sezione. Ma considerando che oltre ad essere interessati alla numismatica lo siamo anche (nella maggior parte) della Storia mi permetto di inserire solo transitoriamente questa discussione nella Sezione Monete Imperiali, al fine di darne visione ai frequentatori abituali e quindi di trasferirla nella Sezione Storia ed Archeologia dell’amico Flavio, probabilmente la sistemazione più idonea. Nella maggior parte tratterò siti di epoca romana e ciò rappresenta l’ideale collegamento con questa Sezione. In questi giorni sono rientrato dalle vacanze estive trascorse tra Pannonia e facendo, onore al mio nickname, Illyricum. In Dalmazia ero stato già un paio d’anni fa ed avevo proposto foto di siti archeologici e storici, così come per la zona di Pola. http://www.lamoneta.it/topic/98676-bvrnvm-ascesa-sviluppo-e-caduta/?hl=burnum http://www.lamoneta.it/topic/110243-diario-di-viaggio-2013/?hl=pola Quest’anno ho cambiato lievemente itinerari ed ho visto altre località. Mi piace l’idea di presentare quanti siti di epoca romana si rinvengono nel territorio dalmatino. Non solo, ma mi fa sempre impressione camminare nei sentieri di quelle che sono all’apparenza delle semplici campagne e celano invece nel sottosuolo chissà quali testimonianze di un perduto splendore. La prima località di quest’anno ricorda in grande Burnum: un centro che nacque, si sviluppò, raggiunse l’apice e sparì, inghiottito dai tumulti del periodo post-romano. In questo caso però non si tratta di un importante ma piccolo centro ma di una vera e propria città di una certa rilevanza nel mondo antico romano.3 punti
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30 Euro è una valutazione che non sta ne in cielo ne in terra, d'accordo che è in bassa conservazione (un buon MB), ma è pur sempre una mezza rupia. Se si svalutano in questo modo monete come questa ci credo che poi il mercato numismatico è in crisi profonda. A 140 l'hai sicuramente pagata troppo, secondo me in questa conservazione può valere attorno gli 80/90 Euro. Il fatto che qualcuno "offra" 30 Euro non significa certo che quello ne sia il valore di mercato: nemmeno io la pagherei più di 40 euro, ma solo perchè ce l'ho già un pò più bella e se dovessi comprarla lo farei solo in presenza di un prezzo altamente vantaggioso. Ma, credimi, a 30/40 Euro questa moneta non te la fanno nemmeno vedere. Per le incrostazioni rossastre invece, penso che con un semplice bagnetto nell'apposito liquido per l'argento possano sparire senza troppi problemi.3 punti
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Un numero speciale di PN in occasione del nostro convegno partenopeo! Un grandissimo grazie alla redazione di Panorama Numismatico! :good: :clapping:3 punti
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Castellieri (abitati fortificati su altura), ville rustiche romane, chiese paleocristiane ed edifici medioevali. Questo scorcio dell’Isola Incoronata è emblematico: a prima vista non si nota altro che lo splendido mare. Ma a ben osservare si apprezza la presenza su due colli dela cinta di un castelliere protostorico (freccia rossa) e i resti della fortezza tardoantica di Tarac (freccia nera) che fu costruita in una zona con resti romani. L'Impero Bizantino lasciò, secondo opinione di molti, l'edificio più imponente sulle isole Incoronate: la fortezza di Tureta sull'isola di Incoronata (costruzione tardoantica e altomedievale – probabilmente del 6° secolo). Si suppone che la fortezza fosse costruita con obiettivi militari, per garantire la sicurezza e il controllo della navigazione nel mare Adriatico allora abbastanza incerto. La vista dall’alto con Google Earth ci agevola il riconoscimento dei siti e ci consente di distinguere due tumuli sepolcrali protostorici (freccia blu) altrimenti indistinguibili. Chissà chi ci riposa sotto da millenni ... Spero di esser riuscito a farvi condividere il mio entusiasmo per questa terra che tanta Storia Antica ancora cela nel suo sottosuolo. Ciao Illyricum :)3 punti
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Come proporre sulla rete un pacco bello e buono? Ecco le regole, la medaglia illustrata è una riproduzione moderna spacciata per autentica: 1) Fare foto non nitide o con luci forti in modo da non permettere una visibilità chiara dei fondi. 2) Gettare fumo negli occhi illustrando pubblicazioni con analoghi esemplari (ma autentici) 3) Scrivere due righe per enfatizzare l'inserzione 4) Partire da cifre basse così da attirare neofiti nel tranello 5) Non accettare mai pagamenti sicuri per l'acquirente perchè una volta ricevuti i soldi entra in vigore "la legge del benga"! :rofl: 6) Dulcis in fundo, novità senza precedenti: far creare da un artigiano un astuccio rivestito di velluto dal colore molto fedele all'originale E il tranello è pronto ................. buone risate a tutti! Dimenticavo ............ per cadere come un pollo nel tranello bisognerebbe ignorare questo forum e relative discussioni a cura del sottoscritto su come riconoscere i falsi http://www.lamoneta.it/topic/62665-medaglie-napoletane-come-riconoscere-i-falsi/ , solo sguazzando nell'ignoranza più assoluta è possibile beccarsi il falso e fare ingrassare le persone senza scrupoli. Ovviamente non sto accusando l'inserzionista di Ebay perchè non lo conosco ed è probabile che in buona fede gli abbiano commissionato una simile inserzione. Ad ogni buon conto l'ho avvisato con un messaggio privato, se dovesse rettificare l'inserzione ed aggiungere la voce FALSO o RIPRODUZIONE, allora è una persona in buona fede. http://cgi.ebay.it/ws/eBayISAPI.dll?ViewItem&item=201156076839 pacco-doppio-pacco-e-contro-paccotto.bmp2 punti
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Salve a tutti, gradirei i vostri pareri/impressioni sulle seguenti medaglie, secondo me artisticamente molto belle, che inserirò in tre discussioni separate S.J. in Ag 45 x 36 mm 16 g Grazie a tutti per ogni parere Saluti M.2 punti
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A Sergio devo molto, quando anni fa inizia a interessarmi del basso impero e di Costantino i suoi post furono una miniera di informazioni e se oggi ne so qualcosa delle nostre amate monetine, lui ne ha un grande merito. Voglio ricordarlo con questa moneta di Costantino, una moneta davvero speciale. http://www.forumancientcoins.com/notinric/7rom-141.html2 punti
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Da anni mi occupo, con l'aiuto di molti utenti, dell'individuazione di falsi e di raccogliere tutte le immagini in una sola discussione, in questa discussione si è affrontato più di una volta il falso della medaglia borbonica per il VII congresso degli scienziati italiani a Napoli, si tratta di una delle medaglie napoletane più belle in assoluto e di conseguenza tra le più falsificate. Al post n. 80 di questa discussione potrai approfondire alcune differenze con l'originale. Grazie mille per il tuo prezioso interessamento. http://www.lamoneta.it/topic/62665-medaglie-napoletane-come-riconoscere-i-falsi/page-6?p=7325392 punti
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Tra le monete che ritengo più importanti nella mia collezione, e che rientrano quindi a pieno titolo tra le mie preferite, ce ne sono 3: la prima, regalatami dagli stessi amici che mi prendono in giro perche collezionò monete, ma che per il compleanno hanno deciso di farmi questa sorpresa, è un 10 lire biga accompagnato da una perizia speciale. Regalata da amici e periziata da un amico :) Sent from my Nexus 5 using Lamoneta.it Forum mobile app2 punti
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Salute ho aperto una discussione sulla chiusura de il Giornale della Numismatica ,per il cartaceo, in agorà . Chi vuole continuare a discutere di tale argomento lo può fare nell'apposite discussione in agorà. i messaggi non pertinenti a questa discussione,riguardanti la cessata pubblicazione del cartaceo de Il Giornale della Numismaticae la continuazione della testata su internet verranno spostati nella discussione in agorà. Vogliate pertanto continuare in agorà. --Grazie -odjob2 punti
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la mia "affezionata" non è una ma sono tante, e rappresentano il contenuto di un cassetto di un vecchio banco di negozio, appartenente ai miei nonni, che le conteneva... servì ad incontrare (solo per un paio d'annetti) da adolescente il mondo della numismatica ... ora con molti più annetti sulle spalle mi sono riavvicinato a questo mondo, seguendo un'altra tipologia... tuttavia da un certo punto di vista mi sento più affezionato a queste monetine che tuttora conservo... :D2 punti
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Caro @@teofrasto, forse è meglio essere sinceri, non è che "non siamo un po' d'accordo", sul punto non lo siamo per niente, ma proprio questo è il bello, no :D ? Se no sai che noia a discutere di sfumature. E devo dire che fino ad ora non avevo capito bene neanch'io quale poteva essere il vero punto di dissenso (per @@dizzeta: non penserai mica di essere il solo rimasto al buio, vero? Come vedi sei in buona compagnia :drinks: ). Solo grazie alla tua ultima precisazione, Marco, la cosa mi è apparsa più chiara: evidentemente tu pensi, come moltissimi autori (sono io l'anomalo, in questo caso, non ho problemi a dirlo), che il valore nominale di una moneta sia direttamente proporzionale al contenuto intrinseco e quindi sia sufficiente mettere in circolazione due esemplari che contengano, che so, uno 0,500 g di fino, l'altro 0,125 g, per farli circolare più o meno automaticamente con il rapporto di 1:4. Io invece ritengo che il contenuto intrinseco sia solo uno dei fattori che determinavano il valore nominale della moneta (che non è un pezzo di metallo a peso), il fattore sicuramente più importante perché fissava il limite sotto il quale tale esemplare avrebbe rischiato il crogiolo, ma sicuramente ce n'erano altri che nel caso di monete in mistura potevano anche raddoppiare se non triplicare tale valore: ad esempio talvolta, ma raramente, la forza politica dell' autorità emittente (potrebbe esser il caso di Federico I), un po' i costi di produzione (tuttavia più o meno simili, c'è da ritenere, almeno in Italia) moltissimo, come per tutti i beni, la legge della domanda e dell'offerta e la conseguente velocità di circolazione, che potevano presentare variazioni anche drammatiche. Il problema però è che nessuna autorità emittente, a quell'epoca, era in grado di valutare l'impatto di questo fattori, per cui erano letteralmente incapaci di mantenere stabile il rapporto fra due diverse monete, anche se prodotte dalla stessa zecca, figuriamoci da due zecche diverse. Infatti qualunque moneta venisse prodotta, indipendentemente dall'essere agganciata o meno ad un altra moneta, finiva col diventare immancabilmente la base (cioè il 'denaro') di una nuova lira, quindi di una valuta del tutto autonoma: in pratica ogni nominale era il centro di un universo a sé, una specie di monade. Nel caso di Cremona immagino che l'imperatore, o chi per lui, abbia stabilito che tale città doveva battere una moneta del valore di 1/4 dell'imperiale e poi ovviamente abbia imposto di usare questo rapporto in tutte le transazioni dell'amministrazione imperiale; i bravi commercianti cremonesi avranno stabilito di farla con con un contenuto intrinseco proporzionalmente più basso, tanto per guadagnarci un po', e poi naturalmente nel mercato libero (essenzialmente nei banchi dei cambiavalute) il cambio fra le due valute se ne sarà immediatamente andato per i fatti suoi, al punto che fin dall'inizio i contratti, per rispettare la contabilità fissata dall'imperatore, hanno dovuto specificare che quelle monete valevano un quarto dell'imperiale, cosa del tutto inutile se le due monete avessero avuto un rapporto veramente fisso all'interno di un sistema unico (chi mai scriverebbe, in un contatto, "il giorno di San Martino dovrà versare 1 euro italiano... pari ad 1 euro tedesco?"). E' questa impossibilità di saper regolare il corso dei cambi che rese assai complicata l'introduzione di sottomultipli fissi senza che questi si svalutassero o rivalutassero a loro piacere, (il big problem degli spiccioli), introduzione che avrebbe potuto portare notevoli vantaggi, come si capirà molto tempo dopo, tra XIV e XV secolo. Quello che non sapevano....ma forse per ora è sufficiente, mi pare ci sia già abbastanza carne al fuoco, no? Saluti, Andreas2 punti
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@@Savste86 Non tantissimi gradi ma sicuramente interessante, complimenti.................... :good: Per comodità allego io l'immagine dal download2 punti
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La patinatura di questa moneta mi affascina, con toni irridescenti al rovescio. Una buona serata a tutti1 punto
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Secondo me è così e questo forum, da quello che leggo, ha contribuito non poco a questo risultato. Troppi giovani numismatici tirati su a pane e internet...1 punto
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Nessun avanzo, credo. Hanno addirittura dovuto dimezzare la mia quantità un mese fa, allora erano disponibili una trentina di pezzi. (O congiunzione senza h ;) )1 punto
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@@nando12 i coni umbertini sono così , molto variegati sopratutto negli errori :)1 punto
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La terza è invece è ancora un regalo di compleanno, da parte di mia madre: sei sicuro di non voler qualcos'altro al posto di una moneta??? Chiesto con insistenza.. Perche si sa, è una malattia, e chi non è stato contagiato difficilmente comprende :D Sent from my Nexus 5 using Lamoneta.it Forum mobile app1 punto
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Le riproduzioni della WRL sono piuttosto ben fatte, ogni tanto si trovano in vendita sulla baia con il marchio limato e ripatinate, nel caso dei bronzi. Ovviamente è sempre difficile giudicare da una foto, specie se non ben a fuoco. http://www.forumancientcoins.com/fakes/displayimage.php?album=44&pos=616 http://www.forumancientcoins.com/fakes/displayimage.php?album=44&pos=6151 punto
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Un manufatto molto interessante. Ricco di riferimenti araldici e simbolici, tutti pertinenti a Milano. Al rovescio, lo stemma civico (la croce rossa in campo bianco) è accompagnata da una scrofa lanuta (presunto emblema originario della città arcaica) e da un biscione visconteo (notissimo emblema della prima grande dinastia che dominò su Milano, i Visconti). Al diritto, lungo il bordo, i sei stemmi delle porte urbiche medievali, accostati dalle rispettive iniziali. In senso orario, dall'alto: - P N (Porta Nuova: inquartato d'argento e di nero) - P O (Porta Orientale: d'argento, al leone di nero) - P R (Porta Romana: di rosso pieno) - P T (Porta Ticinese: d'argento, allo sgabello di rosso) - P V (Porta Vercellina: troncato di rosso e d'argento) - P C (Porta Comasina: scaccato di rosso e d'argento)1 punto
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Mi ricorda il profilo di Tiberio, ma senza legende sarà difficile identificarla con certezza.1 punto
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la moneta che hai visto me la ricordo anch'io, era simile per rilievi e patina, ma non aveva quel... "morso" di rilievi è bella... i capelli,la stellina, i leoni, l'italia sul carro ... tutti ben definiti peccato che le corrosioni, sia quelle "naturali" (evidente il cancro del nichelio al rovescio che ha "mangiucchiato" la moneta sotto l'esergo, vicino la data e il valore nominale) sia quelle "indotte" (al dritto, sulla faccia, probabile reazione chimica combinata dal solvente che ha rimosso le placche di cancro + la soluzione usata per patinare la moneta dopo) declassano la moneta tantissimo... non di 1 grado, ma quasi di 2... moneta che a mio avviso si può considerare q.MB, è un vero peccato. Il prezzo è giù di lì quanto può valere: dalle 50 agli 80 euro. Personalmente avrei preferito spendere 80 euro per una moneta sana, più circolata ma non deturpata.1 punto
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Salve Questa medaglia emessa nel 1539 per l'elezione a Doge di Pietro Landro (78° Doge: 1538-1545) è già stata presentata da Luciano al post # 58. La foto tratta dai cataloghi online del forum è quella dell’esemplare battuto alla CNG 88 del settembre 2011 qui riprodotta con la sua didascalia completa, il grado di conservazione attribuito (il nostro qSPL), la stima (1000 USD) e il realizzo (1500 USD). ITALY, Venezia (Venice). Pietro Lando. Doge, 1538-1545. Æ Medal (40mm, 32.37 g, 6h). Commemorating the Election of the 78th Doge. By A. Spinelli. Dated 1539. CONCORDIA • PARVÆ • RES • CRE SCVNT (small things grow in harmony, –adapted from Sallust), Christ standing left, wearing nimbus crown, raising hand in benediction, and holding vexillum; to left, doge and five senators kneeling right; above, SENATVS/VENETVS (the Venetian Senate); •1539• in exergue / A DRIACI • REGINA • • MARIS • ([Venezia], the queen of the Adriatic sea), Venezia seated facing on leonine throne, wearing crown and holding scales and cornucopia; trophy of arms to right; in background to left, galley on water left; in two lines in exergue, • AND • SPINELLI •/• F •. Voltolino 313. Near EF, warm brown patina. CNG 88, Lot: 2013. Estimate $1000. Sold for $1500. In un’asta più recente, la CNG 93 del maggio 2013, è stato battuto un esemplare della stessa medaglia (38mm, 31.94 g, 6h) in grado di conservazione VF (il nostro BB) stimato 500 USD e venduto a 800 USD. La foto è questa. L’ho presentata perché la possibilità di confronto tra due esemplari di una medaglia del Doge a diverso grado di conservazione (pur sempre soggettivo) non è frequente, come pure quella di poter confrontare i prezzi di mercato (oggettivi) degli esemplari stessi. Da tener presente che i 1500 USD del qSPL sono del 2011 mentre gli 800 USD del BB sono del 2013. apollonia1 punto
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aspettiamo gli esperti, pare un 8 reales per potosi Felipe V Sergio1 punto
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l'album non era incustodito, ma era sotto la custodia dell'amico commerciante che non si è accorto di quel che è successo. sul tavolo c'erano anche altri album suoi, non solo di monete. Io penso che qualche collezionista\compratore (sicuramente esperto!) ha visto le monete nell'album e le abbia spostate in modo da non far sembrare nulla, ma non so chi... Comunque la denucia l'ho fatta adesso, con foto allegate. Mi parlavano anche di beni culturali anche se ho cercato di spiegare che non lo sono. Spero di non incorrerrere in altri problemi anche se colleziono solo regno e repubblica e straniere moderne... :nea:1 punto
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Ciao. Ma l'album è rimasto a lungo incustodito? Perchè mi viene difficile pensare che le due monete siano state rubate dai soliti ladri che frequentano i Convegni e i mercatini. Quelli non stanno lì a selezionare le monete da rubare. Mi verrebbe da pensare che il furto sia opera di un ladro che ha una certa conoscenza delle monete, che ha avuto il tempo di controllare indisturbato l'album e che ha preso quelle due monete (e non altre) contando sul fatto che non Te ne saresTi accorto...... Comunque fai la denuncia, indicando esattamente dove si trovava l'album nel tempo in cui non era sotto la Tua custodia. Mi dispiace per l'accaduto. Saluti. Michele .1 punto
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Sicuramente non ha il tempo per rispondere immediatamente a tutti, ma stai tranquillo che leggerà tutto e prima di spedire farà un bel riepilogo.1 punto
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Ciao, Prof! Alla faccia del "viaggetto"... Hai presente il progetto Overland? Se hai dei filmati della tua "gita fuori porta" potresti montarli, inserire la tua voce narrante e chiamare il tutto.... Over(Liut)Prand :pleasantry:1 punto
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Mi dispiace enormemente. Ti consiglio di fare denuncia quanto prima allegando le foto che fortunatamente avevi fatto. Me le salvo anche io così quando sarò a Riccione starò attento se le vedo in giro. Spero proprio che tu possa recuperarle.1 punto
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Ciao vitt.emanumi, puoi fare tranquillamente la denuncia nel tuo paese, tanto ormai i comandi dei carabinieri , ma anche i commissariati, sono collegati online. Hai novanta giorni di tempo per farla, ma se vuoi avere qualche speranza, prima la fai e meglio è.1 punto
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Le questioni richiamate sopra impongono qualche ulteriore riflessione. Questi fenomeni monetari, ancorché di estremo interesse, non sono sempre facilissimi da comprendere nell'immediato come ricordato dal buon Dizzeta. Per questo vale forse la pena elaborare qualche concetto e vedere se calza al quadro generale, economico e valutario che ci siamo fatti per il periodo basso-medioevale : XIII-XIV secolo. Quando un sovrano voleva applicare una svalutazione a fini di profitto doveva semplicemente ridurre il contenuto di metallo delle nuove monete. Per fare questo aveva a disposizione o la riduzione di peso, oppure di contenuto di fino oppure ancora : entrambe. Questo procedimento gli assicurava la possibilità di produrre molte piu' monete dallo stesso marco o libbra di metallo prezioso (riducendo peso o fino si aveva la possibilità di produrre piu' monete per lo stesso quantitativo di fino/metallo prezioso utilizzato in precedenza). Questo significava altresi che poteva pagare un piu' elevato aggio di coniazione a tutti coloro che portavano metallo a fôndere alla zecca: non tutto il guadagno era quindi per il Signore. § Nel trattato De Moneta di Nicolas Oresme (1355) , il maggior trattato di economia monetaria del tardo medio-evo, viene esposta la teoria "realista" secondo la quale : "Alcuni uomini ritengono che ogni sovrano o principe, grazie alla propria autorità , possa alterare il valore della moneta corrente nel proprio reame , regolarlo a suo proprio volere e prendere qualsiasi profitto o guadagno ne derivi di conseguenza: altri uomini tuttavia sono contrari a questa opinione " (De Moneta capitolo I) Oresme era chiaramente tra gli uomini che confutavano tale teoria, sostenendo che la sovranità sulla moneta appartiene alla Comunità, non al principe, e si applico' a dimostrare che sebbene il re non riuscisse in fondo ad alterare il valore delle emissioni, la Comunità invece fosse invece in grado di farlo. Le idee di Orsme rimpiazzarono la vecchia credenza che un sovrano avesse il diritto esclusivo di fare qualunque cosa volesse con il denaro senza alcuna interferenza, mentre le idee di Oresme confutavano con forza questo credo, divenendo rapidamente una nuova ortodossia economica. Filippo IV ricorse a frequenti svalutazioni nella decade 1295 - 1305 per finanziare la sua guerra con l'Inghilterra ma i nobili francesi, con anche il supporto dei vescovi criticarono apertamente tali politiche e levarono piu' volte la loro voce contro tale pratica. Nella stessa INghilterra, temendo che Edward II ricorresse alla stessa pratica i nobili riuscirono addirittura a far espellere i Frescobaldi, consiglieri economici del sovrano per evitare che aiutassero il re nel progetto di svalutazione della valuta inglese riuscendo a sventare i piani del re. Neddless to say la guerra dei Cento Anni porto' a delle fortissime svalutazioni. All'inizio si battevano 60 gros tournois d'argento fino al marco. Nel 1342 Filippo VI aveva già abbassato il peso battendo 240 grossi al marco mentre nel 1355 si battevano 480 grossi al marco il cui contenuto di fino era sceso al 20% . Un altro modo di aumentare i guadagni del signore/principe era quello di aumentare i diritti di signoraggio : L'imperatore Massimiliano I nel 1485 riceveva 24 grossi per ogni marco lavorato nelle sue zecche. Nel 1488 tale percentuale era salita a 62 grossi e nel 1489 a 120 grossi ! Le zecche dell'imperatore erano resposnsabili per quasi un quarto del totale di tutte le e^sue entrate ! § Infine una parola sull'articolo ricordato sopra : Sargent & Velde, The big probem of small change, Princeton 2003. Dapprima scritto come articolo, basato su un articolo ancora anteriore, del 1999, il volume in realtà tratta di un modello matematico ove la mancanza di moneta spicciola determina un apprezzamento della moneta maggiore e si applica a determinare, matematicamente, il liveéllo di moneta spicciola ideale per un'economia. Essendo un modello matematico deve procedere prendendo come base alcune assunzioni e introducendo delle semplificazioni . Il risultato è che la realtà ricostruita dal modello è alla fine totalmente avulsa dal contesto reale socio-economico cui vorrebbe applicarsi e come tale di alcuna utilità pratica maxime per il contesto economico reale ove vale solo "quello che succede realmente" non quello che potrebbe succedere stanti alcune condizioni ; in pratica l'analisi si risolve in una prova di rigorosa analisi matematica ma con scarsissima influenza pratica. Soprattutto l'articolo/libro manca di una seria prospettiva storica che analizzi i fenomeni monetari dell'epoca che i due autori pretendono di replicare attraverso il loro astruso modello. Nonostante le fonti consultate siano molteplici e per di piu' in oltre sette lingue, dalé catalano al portoghese passando per l'italiano, francese, tedesco etc., le loro conoscenze numismatiche non sono esaltanti se , ad esempio definiscono petty coinage sia i grossi che i quattrini. Ora mentre tale definizione si applica certamente ai quattrini, per i grossi credo che piu' di un autore (numismatico) avrebbero qualcosa da ridire Piu' utile, anche se a volte un po' datati, ancora i vecchi studi di Carlo Cipolla, insuperato maestro di economia monetaria medioevale. Grazie a tutti per gli interessanti spunti emersi nella discussione . PS ricordo infine l'ottimo testo di Carlo Cipolla del 1956 che tratta questo specifico argomento : The problem of petty coinage e vorrei citare infine un working paper di Oliver Volckart : The Big Problem of the Petty Coins’ and how it could be solved in the Late Middle Ages , London School of Economics, Feb 2008 che espone una severa critica del libro di Sargent e Velde e di come abbiano male interpretato il fenomeno. Ho trovato questo testo stamattina il testo di Volckart che non conoscevo in precedenza e ho visto che esprime delle critiche piuttosto severe al lavoro di Sargent e Velde, sostenendo che abbiano male interpretato il pensiero di Cipolla affermando che la svalutazione della moneta "piccola" rispetto alla "grande" fosse un fenomeno continuativo e ripetitivo mentre Volckart sostiene abbia natura solo eccezional nel Medioevo. Ho constatao con una certa sorpesa che alcunedelle critiche mossi da Volckart collimavano con i rilievi espsoti da me sopra.1 punto
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peccato che questo progetto sia rimasto limitato ad un gettone... un cavallo "singolo" così (anche se i cavalli, in varie formazioni, abbondano... :P ) avrebbe ben meritato una moneta vera e propria... e anche l'effige del re, leggermente ruotata, quasi un mezzo tre/quarti, ha un impatto davvero particolare... un peccato davvero :D1 punto
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Bravo Francesco, qualcuno ti ha suggerito dove guardare attentamente, bravo1 punto
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Ciao @@ARES III , ho trovato notizie circa l' esistenza di un Sepolcro di Geta sempre tramite la Storia Augusta , vera miniera di notizie storiche sugli Imperatori romani , dove nella Vita di Geta dice : "Egli fu sepolto nella tomba di famiglia , che sorge sulla Via Appia , a destra andando verso la Porta , e che Severo prima di morire si era costruita secondo il modello del Settizonio" . Nel racconto c'e' solo una discordanza in quanto Elio Sparziano , autore della Vita di Settimio Severo e di Caracalla , ci narra che loro due furono sepolti nel Mausoleo di Adriano , quindi in base a questa testimoninza , nel Sepolcro sulla Via Appia fu sepolto il solo Geta . Sotto la foto della Tomba di Geta , a poche centinaia di metri da Porta Appia1 punto
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Taglio : 50 centesimi Nazione : Olanda Anno: 2007 Tiratura : 200.000 Condizioni : BB+ Regione : Puglia1 punto
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Come spesso capita nella numismatica siceliota, quando si vuole approfondire un po’ il quadro risulta piuttosto complesso. Per quanto riguarda la vasta monetazione con i tipi Testa di Kore/Toro cozzante, il quadro generale offerto da Calciati non appare chiaro e anche contestato da studi più recenti. Ad esempio la scuola dell’Università di Messina (M. Caccamo Caltabiano, B. Carroccio, E. Oteri, Il sistema monetale ieroniano: cronologia e problemi, in: La Sicilia tra l’Egitto e Roma. La monetazione sitacusana dell’età di Ierone II, Messina 1995, p. 195-279) ha proposto in pratica la seguente situazione. I primi bronzi con questi tipi sono caratterizzati da due delfini, uno sopra e uno sotto il toro e dovrebbero risalire all’età agatocleana, anche se tuttora permane una certa incertezza per quanto riguarda tutta la monetazione agatocleana. In particolare è ancore discusso se i vari esemplari che si distinguono per diametro e peso siano rapportabili a diversi nominali (come volevano Gabrici e Consolo Langher) o piuttosto a una progressiva svalutazione del peso standard della litra di bronzo (come propendevano Franke, Buda e Ross Holloway). Questi primi bronzi si ritrovano in Calciati 96, 190 e 98 (probabili distinti nominali del peso medio rispettivamente di 10,2 - 6,1 – 3,9 grammi). Ecco un Calciati 96: In un secondo momento, forse ancora al tempo agatocleano, compare una nuova serie, con un solo delfino sopra il toro (Calciati 189 e 99-101 – peso medio ca. 3,30 g). Ecco un Calciati 100: In un momento ancora successivo, ma comunque antecedente la comparsa dei bronzi con IE, ci sono bronzi caratterizzati, talvolta, da una diversa collocazione della legenda. Il delfino sarebeb stato definitivamente eliminato e sostituito da vari elementi accessori, molto variabili (Calciati 104, 108, 110 – medo medio ca. 3,40 g). Ecco un Calciati 108: e un Calciati 110: Infine compare la lunga serie con la sigla IE all’esergo (Calciati 191-192), che rappresenta il punto terminale dell’evoluzione della tipologia Testa di Kore/Toro cozzante, che era particolarmente fortunata e introdotta in età agatocleana. E’ possibile distinguere due principali gruppi, il primo con il nome ∑YPAKO∑IΩN e il secondo senza la scritta, come si può vedere nei seguenti due esemplari: La serie con la scritta ha un peso con addensamento sui 5,7 grammi, mentre la serie senza scritta risulta leggermente più leggera, con addensamento sui 3,8 grammi e probabilmente emessa poco dopo l’altra (nell'articolo che ho citato all'inizio sono riportati i rispettivi grafici). L’appartenenza delle serie con IE al periodo di Ierone II è confermato anche dall’analisi di ripostigli. La quantità di metallo coniato fu sicuramente massiccia. Sono stati identificati finora 21 segni accessori (17 simboli e 4 diverse sigle) sul diritto e almeno 29 segni (lettere, sigle oppure monogrammi) sul rovescio. Quindi la produzione fu troppo abbondante per essere ristretta esclusivamente negli anni della strategia autocratica di Ierone, tra il 275 e il 269 a.C., anno in cui venne introdotta la carica di basileus. Ora si tende ad attribuire tutte le monete con IEPONO∑ agli anni successivi al 269 a.C. Nulla ci autorizza a ritenere che Ierone, da strategos autokrator di fresca nomina si sia potuto arrogare un diritto di battere moneta a proprio nome (anche se abbreviato). Nemmeno Agatocle si permise, prima della sua assunzione della basileia, di battere la moneta a proprio nome entro il territorio di Siracusa. Quale era il nominale di questi bronzi con Testa di Kore/Toro cozzante? La scuola messinese non si sbilancia e li definisce solo appunto “bronzi”. Personalmente ritengo che siano litre di bronzo, considerando che in Magna Grecia, come ad esempio a Neapolis, negli anni 270-250 a.C. era in vigore l’obolo (i famosi bronzi neapolitani con toro androprosopo) del peso medio di circa 5.40 grammi. Se si considera che non c’era una grande differenza tra l’obolo (1/6 di dracma) e la siciliana litra (1/5 di dracma), penso proprio che siamo di fronte a litre (ovviamente fiduciarie….). Gli studiosi ritengono di poter riconoscere nel lungo regno di Ierone II almeno tre principali fasi cronologiche, diversamente contraddistinte nella monetazione: A) un primo periodo, di sostanziale trimetallismo, dal 275 al 263 a.C., che comprendeva quindi sia gli anni della strategia sia dei primi anni del regno, dal 269 al 263 a.C., in cui Ierone era impegnato militarmente contro i Mamertini e i Romani. B) Un secondo periodo, di rigido monometallismo bronzeo, corrispondente grosso modo agli anni della prima guerra punica, dal 263 al 241 a.C. (ma forse anche fin quasi agli inizi della seconda guerra punica). C) Un terzo periodo, di rigido trimetallismo, corrispondente agli anni di produzione dell’argento basilico, all’incirca dal 218 al 215 a.C., con intensa produzione monetaria. Sembra che questi bronzi con Toro cozzante e IE vadano distribuiti tra il primo e il secondo periodo. Successivamente furono emessi altri bronzi e al tempo della seconda guerra punica c'erano i comuni bronzi con Testa barbuta/Tridente…. Penso di avere fornito un primo quadro più chiaro della situazione di questa produzione dei bronzi con IE1 punto
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Un Grazie alla mia splendida barista, adeguatamente addestrata per la caccia alle monete.............................. :D Taglio: 2 euro CC Nazione: Monaco Anno: 2013 Tiratura: 1.229.131 Condizioni: BB Città: Comacchio: (FE)1 punto
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:yahoo: Taglio: 50 centesimi Nazione: finlandia Anno: 2002 Tiratura: 1.000.000 Condizioni: BB Regione: Vienna (AT) Note: :yahoo: ( qualora non si fosse capita la mia gioia...)1 punto
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Taglio: 2 euro cc Nazione: francia Anno: 2011 Tiratura: 10.000.000 Condizioni: BB Regione: Puglia1 punto
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Taglio: 2 euro cc Nazione: grecia EMU / UEM Anno: 2009 Tiratura: 3.992.500 Condizioni: BB Regione: Puglia1 punto
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Taglio: 2 euro Nazione: lussemburgo Anno: 2003 Tiratura: 3.500.000 Condizioni: BB Regione: Puglia1 punto
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Taglio: 2 euro cc Nazione: germania d Anno: 2010 Tiratura: 6.300.000 Condizioni: BB Regione: Puglia1 punto
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Taglio: 20 centesimi Nazione: italia Anno: 2012 Tiratura: 4.971.010 Condizioni: BB Regione: Puglia1 punto
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Credo di aver risolto tutti i miei dubbi, grazie davvero per la tua gentilezza e competenza ! :D1 punto
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La medaglia al valore aeronautico del 1927 con le insegne reali che possiamo considerare del Regno d’Italia descritta nei due post precedenti è stata sostituita nel 1953 da quella ‘repubblicana’, sempre di 33 mm di diametro e nelle versioni oro, argento e bronzo. Ecco la foto di una medaglia di bronzo di questo tipo. Sul diritto è raffigurato Pegaso, il cavallo alato, sopra le nuvole e un globo (motivo tratto da una scultura di Publio Morbiducci), con la scritta circolare in basso 'AL VALORE AERONAUTICO'. Sull’altra faccia la scritta 'REPUBBLICA ITALIANA' con sopra il suo stemma (stella a cinque punte sovraimposta a un ingranaggio all’interno di una corona di ulivo e di quercia) e sotto un pugno che stringe dei fulmini, all’interno di un bordo di puntini in rilievo. apollonia1 punto
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Sono stato poi informato che l’obiettivo principale dei piloti della scuola che dovevano affrontare durissime selezioni era di essere insigniti dell’Aquila con “V” rossa, distintivo da portare sulla divisa d’ordinanza per aver superato in idrocorsa la velocità di 500 km/h. Il distintivo da petto è costituito da un'aquila in lega metallica dorata sormontata dalla corona reale e caricata al centro da una "V" rossa in smalto. Sul retro il marchio del fabbricante romano "F.LLi BRECCIA" e lo spillo di sicurezza. apollonia1 punto
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