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  1. antvwaIa

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/31/14 in Risposte

  1. Pulire una moneta e una cosa, restaurare una moneta e un'altra cosa. Tempo fa ho pulito una moneta a un nostro utente del forum ( gratuitamente , non opero più da qualche anno) e ho voluto dimostrare fin dove si deve arrivare , lasciando integra la (antichità) non invadendo e cercando di lasciare la sua patina. Nello stesso tempo garantire la conservazione nel tempo. A dir pulire e una cosa , ma farlo professionalmente , con i tempi e l'esperienza e un'altra cosa. Con questo .... ci sono dilettanti allo sbaraglio (che devono imparare) che bulinano con mano pesante , al punto di cambiare dettagli originali con qualcosa che non esiste. Pertanto migliorare la moneta , si...... ma a chi lo sa fare.
    5 punti
  2. Eccoci qua. Durante una passeggiata sui sentieri sterrati di un camping ho trovato una bella moneta da 1 €cents Slovena! 2009 Nessun segno di zecca. Autore Miljenco Licul, Maja Licul e Janez Boljka. Contorno: Liscio Materiale: acciaio placcato con rame (acciaio 94,35% - rame 5,65%) Diametro: 16,25 mm Spessore: 1,67 mm Peso: 2,3 g Tiratura: 18.000.000 di copie. Battuta presso la zecca di Finlandia! Sono costituite da un disco di acciaio rivestito da una sottile lamina di rame, come in genere gli € cents. Quel che mi ha colpito è che, come conferma l'esperienza analoga di @@palpi62, in breve tempo l'esposizione agli agenti atmosferici l'ha ridotta alquanto maluccio: l'acciao che la compone (ma l'acciaio non resisteva bene all'ossidazione?) si è gonfiato ed ha sollevato quasi metà della superficie rivestita dalla lamina rameica. Forse come nei suberati romani si formano delle correnti galvaniche nella zone di contatto tra metalli diversi (in questo caso Cu-Fe) che intaccano la moneta... ma dubito che tra 2000 anni troveranno €cents nel terreno, se questo è il risultato a breve. Il che mi rivaluta alla grande lo stato di conservazione che presentano i suberati romani!!! Sulla base di questa considerazione... l'idea del giochino. Per dimostrarvi che una moneta battuta 5 anni fa con tecnologia moderna, esposta a meno di 5 anni agli agenti atmosferici, può esser messa peggio, in proporzione, di una moneta di 2000 anni. Per cui quando parliamo male di queste vecchie signore... riflettiamo a quante ne hanno passate! :D L'altra moneta, trovata in altra zona.. era una frazione di Kuna, 10 Lipa (1/10 della Kuna Croata dove 7,5 di queste fanno 1 €). Non aveva alcunchè di interessante da proporre. Ciao Illyricum :)
    4 punti
  3. @@frisax Se non vado errato la moneta é un quattrino di Brescia.: vedi scansioni tratte da: Brescia nelle monete di Eugenio Mainetti Gambera; ed. Grafo 1991 questa sotto é l'immagine ingrandita della tua moneta che come vedi è un "R2" tratta da questa è l'immagine della tua moneta presente a pag. 155 la n. 87 C22. presa in esame dall'autore del libro citato è ingrandita per una migliore visione/comparazione con la tua. Le immagini sotto sono la descrizione tipo della moneta che è la n. 87 di pag. 155 Le immagini che seguono(parte 1^-parte 2^--parte 3^) sono le varianti note nei particolari che vanno dal n. 88 al n. 101 di pag 157 visionando le quali puoi risalire alla moneta con varianti come la tua. ciao Pietro
    4 punti
  4. Aggiungo anche un'altra cosa: la mania delle conservazioni estreme ha fatto si che, senza parlare per forza di queste monete ma di tantissime altre, si sia perso il gusto per il "vissuto" del pezzo. Non dico che dobbiamo collezionare rottami ma se una moneta ha un po di usura sui capelli questo fa parte del suo vissuto e dovrei apprezzarlo e non coprirlo con qualcosa di falso. Invece capita spessissimo di vedere monete bulinate o ricostruite anche in piccola parte (ad esempio sui capelli, dove spesso si ha usura essendo la parte più esposta) per puro scopo di lucro, cosa che esula da qualunque interesse numismatico e storico.
    4 punti
  5. Continuo intanto.....Milano e che Milano :blum:, la moneta di cui stiamo parlando è in copertina del recente nuovo MIR Milano di Alessandro Toffanin e anche questo la dice lunga sull'importanza, rarità e messaggio che questa moneta racchiude. Sto parlando del testone di Gian Galeazzo Maria Sforza - Reggenza di Bona di Savoia ( 1476 - 1480 ), vediamo intanto in che contesto storico viene coniata. Bona nasce ad Avigliana nel 1449 da Ludovico di Savoia e da Anna Lusignano di Cipro, frequenta la corte del cognato Luigi XI di Francia, promessa in sposa poi come succedeva in quei tempi a Galeazzo Maria Sforza. Questi accordi matrimoniali erano dei veri contratti economici e di potere, lo fu anche in questo caso e il matrimonio avvenne per procura nel 1468. Bona di Savoia arrivò a Milano accompagnata da una bella dote di 100.000 scudi d'oro e riceveva in cambio una rendita annuale e il possesso in caso di vedovanza, che tra l'altro avvenne qualche anno dopo, del castello di Abbiategrasso. Galeazzo Maria muore assassinato nel 1476, Bona assume la reggenza del Ducato in nome del figlio di soli sette anni Gian Galeazzo Maria. Donna di carattere ed energica seppe contornarsi inizialmente dei favori ed aiuti dei vicini Stati, fin qui la storia che è poi la storia di un momento storico di Milano che avrà poi degli accadimenti convulsi e complessi.... Ma veniamo ora all'aspetto puramente numismatico, il testone viene coniato in quel breve periodo di reggenza di Bona dal 1476 al 1480, l'aspetto rivoluzionario di questa moneta è che riporta il primo ritratto di una donna sulle monete italiane dai tempi dell'Impero Romano e già questo non è poco. Sul rovescio abbiamo poi una memorabile immagine della Fenice, uccello favoloso dell'Arabia, raffigurato sul rogo, che rappresenterebbe l'immortalità in quanto rinasce dalle proprie ceneri. Una considerazione personale ulteriore, la moneta respira come tutti i testoni milanesi l'aria rinascimentale, il ritratto e qui non solo abbiamo una donna, ma la donna è velata e anche questo dice molto. La moneta diventa, come spesso accade, messaggio, messaggio da dare alla popolazione, in questo caso il velo testimonia la vedovanza della donna e lei si espone col suo ritratto e rappresenta la situazione e il momento storico in cui vive. Moneta indubbiamente rara, quando passa in asta è un must per pochissimi, certamente il fascino che trasmette è enorme. Testone, Gian Galeazzo Maria Sforza - Reggenza di Bona di Savoia ( 1476 - 1480), zecca di Milano Argento, peso da gr. 8,31 a 9, 78 , diametro 29 mm. D/ testina BONA 7 IO GZ M DVCE MELI VI, busto della duchessa velato a destra R/ testina SOLA FACTA SOLVM DEVM SEQVOR, la Fenice ad ali aperte sul rogo rif. Crippa 2/A, MIR 218/1, CNI 11-13 e 15-16 Provenienza da Asta 32 NAC, del 23-1-2006, lotto 50 Spero che tutto questo vi sia piaciuto e possa essere stata una buona lettura divulgativa .....questo è poi il vero intento di questa discussione.....ripasso ad altri ora....
    3 punti
  6. Io mi chiedo, ma se uno ha delle capacità e tempo per usare determinati attrezzi da lavoro, mole frese ecc, perché non impiegarlo per qualcosa più costruttivo invece che per fare queste .......? La mia non vuole essere un'accusa all'utente luxor90, ma spesso vedo postati questi artefatti da utenti "giovani", il dubbio che mi viene è, è mai possibile che capitino per le mani proprio a loro? Ripeto nessuna accusa nello specifico, però postarla con riferimento proprio alla mole il dubbio in me si insinua alla grande. Vale per questa moneta come per quelle da 1 euro e 2 euro "smontate" e rimontate.
    3 punti
  7. Sottoscrivo: lo spirito del numismatico apprezza una moneta antica nel suo stato originale che la rende "vissuta". La mania della buona conservazione prima d'ogni altra cosa, anche a costo di "ritoccare" la moneta, è estranea allo spirito numismatico.
    3 punti
  8. Ciao...volevo chiedervi qualche parere su questa monetuzza...appena l'ho vista mi è piaciuta e l'ho presa...tra l'altro ad un prezzo irrisorio secondo me...quanto ci avrei dovuto spendere secondo voi?
    2 punti
  9. Regno di Napoli, Filippo IV 1648 - Ufficiale di zecca Giovanni Andrea Cavo; grado di rarità R. Catalogo Pannuti-Riccio n° 78. Saluti.
    2 punti
  10. @@corzanopietro @@karnescim @@Giovanna, Una possibile combinazione potrebbe essere questa: solo che è un quinario d'argento... In aleternativa: KINGS OF THRACE. Kavaros (230/25-218 BC). Ae. Kabyle. Obv: Laureate head of Apollo right. Rev: ΒΑΣΙΛΕΩΣ ΚΑΥΑΡΟΥ. Nike standing left, holding wreath; monogram before.
    2 punti
  11. ma sta tranquillo...è una bella moneta, pulita ma non intaccata nella sua originalità...e il prezzo è contenuto... cmq considera che quando vedi questi bronzetti con patine molto omogenee e superfici regolari, una trattamento l'hanno subito...soprattutto se sono di provenienza tedesca...
    2 punti
  12. Ne ho visto ben peggiori nel corso del tempo, comunque ci sono altri particolari, la scrittura grossolana sul fronte, la trama verde non omogenea al retro ecc. Metto di seguito le principali differenze, la prima immagine è del falso in questione, la seconda è di un originale molto usato. Il contrassegno di stato anche se usurato non si impasta, ed al retro difficilmente affiora l'immagine della filigrana (piuttosto grossolana nel falso).
    2 punti
  13. Proveniendo dalle moderne a me viene da fare un'altra precisazione: cosa è stato alterato? Nelle moderne la patina non ricopre ma colora in genere, in questi casi invece parliamo quasi (col termine patina) di qualcosa che ha una vita a se. Vedo 3 gradi: 1. pulizia delle concrezioni 2. alterazione della patina 3. alterazione del metallo Sono tutte e 3 interconnesse tra loro, soprattutto le prime due. Posso rimuovere le concrezioni e scoprire sotto una patina tutta butterata e che in parte ingloba ancora le concrezioni, rendendo la moneta poco leggibile o non piacevole. Allora magari posso rendere la patina più "omogenea" cercando di non andare a "riscrivere" i rilievi, bensì facendo in modo che la patina stessa sia "posata" sopra i rilievi del metallo sottostante limitandomi a rendere di bell'aspetto ciò che trovo. Questo mi par di capire che accada spessissimo per questioni di carattere pratico. Se invece spatino e vado a modificare il metallo vivo per poi ripatinare beh, in questo caso c'è poco da dire, si tratta di falsificare i rilievi originali della moneta e ripatinare con una patina falsa. La stessa cosa può accadere se compio questo lavoro su una patina molto spessa di malachite ad esempio: se scolpisco la patina e solo quella, può accadere che essa non ricalchi più i rilievi sottostanti dell'oricalco. Anche in questo caso si tratta di qualcosa di falsificato dunque. Se poi vi è aggiunta di materiale per riparare fondi, tappare buchi, ricostruire legende e ritratti allora il grado di falsificazione, che il materiale provenga dalla moneta o meno, è al massimo grado. Cercando quindi di trovare un improbabile centro di gravità permanente (che non esiste) posso cominciare ad affermare, vedendo i molteplici punti di vista, un mio pensiero. Se la moneta è stata pulita dalle concrezioni (fin qui siamo tutti d'accordo) e la patina è stata resa più "bella" senza alterare nulla del carattere originale della moneta ma rendendola più leggibile e con interventi non invadenti, allora la moneta mi piace poichè conserva il suo caratterre, i suoi rilievi, il materiale originale di una patina millenaria. Tutto cio' che va oltre questo per me è falso, a partire dai rilievi per arrivare ai materiali. Nel link che avevo postato a inizio discussione si parlava con un utente della differenza tra "trucco" e "palstica" in una ragazza. Senza essere troppo rigidi si possono fare le dovute distinzioni. Possiamo poi spendere mille parole (e sarebbe comunque un bene ) su quale sia il discrimine che bisognerebbe adottare in prossimità di quella zona concettualmente "grigia" che si trova tra la fine della concrezione e l'inizio della patina. Ma probabilmente entra in gioco il carattere estetico personale che non può essere che soggettivo: di fronte a un intervento più o meno invasivo - ma sempre nei limiti di "intervengo il meno possibile" - ognuno di noi troverà il piacere di scegliere. La vero problema sta (e la cosa mi spaventa un po') nel saper riconoscere questi interventi. Cosa, come abbiamo visto, spesso impossibile. Se guardo una patina desertica mi piace pensare al modo in cui si è formata, al luogo, al fatto che ha una storia millenaria. Se scoprissi che tale patina è falsa (intendo fatta in laboratorio con la terra del giardino) mi girerebbero non poco, poichè tutto il vissuto della moneta, che è il suo fascino, non esisterebbe più.
    2 punti
  14. Ma se è così "alterata" da non aver mai avuto quell'aspetto, allora cosa è?...una produzione di fantasia...quindi è più un falso che una moneta alterata. E' vero che il tondello ( la base) è pur antico, ma questo non significa molto. SE prendo un tondello antico in argento, come se ne vedono in vendita spesso, e ci conio sopra con uno dei conii che vendevano su ebay qualche tempo fa, cosa ho in mano? una moneta alterata,( il tondello è autentico ma l'impronta no, come nel caso delle monete troppo ritoccate e reincise), o un falso e basta, visto che quella moneta con quelle impronte non è mai stata prodotta a suo tempo? Per me è solo un falso, visto che né quella coniata con i conii nuovi su un tondello antico, né quella reincisa , sono mai esistite in origine in quella forma.
    2 punti
  15. 100? euro...io per un birmingham non andrei oltre i 50 al massimo...ce ne sono a tonnellate. bell'acquisto complimenti.
    2 punti
  16. Ciao a tutti, vorrei condividere questa splendida coppia di medaglie dell'incoronazione di Ferdinando I del 1838 (lira e mezza lira), acquistate di fresco da un amico. Una domanda per voi: questi due gettoni hanno effettivamente circolato come contante? Grazie in anticipo e un saluto.
    1 punto
  17. Buonasera a tutti, dalla lettura di una recente discussione sul restauro delle monete antiche mi sono sorti dei dubbi circa alcuni pezzi che ho acquistato... saranno restaurati o meno? Qualcuno più esperto di me saprebbe indicarmi in linea generale come individuare il restauro qualora mi capitassero di nuovo in futuro situazioni simili (mi riferisco in particolare a follis tardo imperiali)? Per ora inizio con questo follis di Crispo; rovescio non eccellente, diritto fin troppo bello....... Grazie
    1 punto
  18. Ecco a voi il souvenir che mi sono regalato quale ricordo delle vacanze di quest'anno! E' una piccola sorpresa per me, inedita credo, e riguarda un cavallotto dei Dogi biennali, I° fase senza data (quindi dal 1528 al 1541). In quel periodo Andrea Doria era di nuovo passato al servizio del Re di Francia Francesco I° (1527) e ai suoi contemporanei sembrava che quel nuovo accordo sarebbe stato duraturo, ma non fu così. L'anno seguente, forse anche a causa di ritardi nei pagamenti o a causa del "gran rifiuto" di assediare Napoli come avrebbe voluto Francesco I°, il Doria sollevò un contenzioso con i francesi prendendo come scusa la città di Savona che, sottratta al dominio Genovese stava diventando una pericolosa concorrente. L'11 luglio 1528 Francesco I°, in ritardo, rispose: "Vi abbiamo accordato la restituzione a vostre mani della città di Savona" ...ma ormai era troppo tardi e Andrea Doria aveva avviato le trattative per il passaggio all'alleanza con l'imperatore Carlo V, scelta vincente sia a livello personale che cittadino, ottenendo l'indipendenza di Genova. Fra l'8 e il 9 settembre l'Ammiraglio con l'audace cambio di campo operò con un colpo di mano la riconquista della città e da quel giorno divenne il "liberatore della Patria". L'11 ottobre 1528 nasce formalmente la nuova Repubblica, i 12 Riformatori presentano il testo della nuova Costituzione, ampliamente dettata dallo stesso Doria. Genova aveva chiuso col passato. In quel clima rinnovato e di rinnovata pace si battè il mio cavallotto e, credo, visto il notevole numero di varianti, ci fosse la volontà di cambiare qualcosa anche nelle legende delle monete coniate tra una "partita" e la successiva, infatti abbiano monete con REIPVBLICE, R., REIP, REI.P, REI.PG, REI.PV, REIPVB, per stare solo in questa piccola parte della legenda. In questo esemplare c'è stata l'inversione delle lettere V e B di REIPVB ottenendo uno strano REIPBV. So bene che queste varianti non sono per nulla apprezzate ma per me rappresenta una testimonianza del lavoro che si effettuava in zecca, forse il lavorante che ha composto il conio era analfabeta e, nel mucchio, nessun addetto al controllo se n'è accorto, o se se n'è accorto ha giudicato l'errore veniale. Fra le 19 varianti descritte sul CNI la più vicina è al n. 108 a pag 230 con +DVX.ET.GVBER.REIPVB.GENV' e al retro +CONRADVS.REX.ROMA.AS Come vedete anche fra le monete comuni si riescono a trovare vere "chicche". PS: Dimenticavo diametro max 22 mm, peso 3,39 gr
    1 punto
  19. Penso anche io ad Vittorio Amedeo.. Mi sembra possa starci il VIC ad inizio legenda del diritto.. Ma per quanto riguarda la data... Difficile avere certezze...
    1 punto
  20. Ciao @@petronius arbiter , Beh, sì, un pochino ... :blush: ... ma che vuoi, non si può esser sempre seri... e giocare un po' ogni tanto ci vuole, per sdrammatizzare e smorzare le tensioni che talvolta emergono sul Forum ... Non ho mai detto che era antica, ho giocato sul fatto che recentemente sono stato in Illyricum ed avevo postato una sorta di diario di viaggio... inoltre Illyricum di solito presenta discussioni abbastanza serie... diciamo ho giocato un po' sugli equivoci... ma ormai vi state avvicinando alla meta... A breve vi svelo l'arcano!!! Devo scaricare una foto! Ciao Illyricum :)
    1 punto
  21. @@antvwaIa. Ciao , magari mi spieghi meglio cosa vuoi dire con "Quella di Gionny più che pulizia di una moneta mi pare che sia una burilatura del fondo, e non solo, con successiva ripatinatura. " burilatura ?? Scrostare un bronzo , non è necessario bulinarlo, basta fermarsi fin dove si deve e tutto sotto il microscopio stereoscopio a 40 ingrandimenti , bisturi dedicati , tanta pazienza e sicurezza, sapendo quel che fai. Per colorazione non si può parlare di ripatinatura. La ripatinatura si effettua quando sei al metallo o devi nascondere qualcosa , se durante la scrostatura può succedere in diversi punti che per debolezza , va via qualche parte di patina sua , ecco perché una lieve colorazione (dedicata) per rendere uniforme l'aspetto generale . Tra l'altro le colorazioni di cui parlo , non coprono le parti di patina esistente( poiché quasi trasparenti), ma donano un effetto ottico molto meglio di osservare macchioline varie cangianti. Tutto questo sempre nel rispetto dei lineamenti originali e facilmente da asportare , se non si gradisce.
    1 punto
  22. Anche io dico Vittorio Amedeo III, la data proprio non riesco a leggerla. simone
    1 punto
  23. A questo punto vi faccio vedere anche il mio splendido animale, 14 anni e non sentirli......................... In posa alle 7 di questa mattina su uno dei miei lettini....................... :D
    1 punto
  24. L'esemplare Gorny & Mosch , citato come da asta NAC 75 (2013) lotto 696 in realtà è un esemplare leggermente differente. Questo della discussione parrebbe un clone di quello NAC , assai piu' verosimile per incisione, forma delle lettere, e anche per i difetti di conio. Mi chiedo se l'eseplare Gorny possa essere un clone, vista la somiglianza fortissima con l'esemplare NAC , ma con meno forza e dettaglio nell'incisione con lettere piu' pastose e meno definite che in NAC e nell'esemplare Harlan Berk
    1 punto
  25. Ciao @monta86, è un denario di Vespasiano con al rovescio la Felicitas: così decritta e classificata: VESPASIAN (69-79). Denarius. Rome. Obv: IMP CAESAR VESPASIANVS AVG. Laureate head right. Rev: COS ITER TR POT. Pax-Felicitas seated left, holding branch and caduceus. RIC² 29. Le macchie sono esterne o fuoriescono dalla moneta?
    1 punto
  26. ciao Giovanna e Corzanopietro, io osservando la moneta non la trovo molto simile alle ultima postate e spiego il perchè anche se una figura seduta ci potrebbe stare, l'ala che si vede sulla sinistra a me non sembra compatibile per dimensioni e posizione alla nike sorretta dalle divinità rappresentate nelle ultime 4 immagini, vero è che forse quelle sono monete argentee e quindi le monete di rame se ne possono discostare anche parecchio ma non mi convince nemmeno la testa al dritto che somiglia di più alle prime rappresentati Apollo, noto al rovescio anche 2 solchi paralleli che forse non appartengono alla moneta ma sono frutto di interventi, magari accidentali postumi e che potrebbero confondere le idee, io ci vedo 2 figure una più alta e una alata più bassa sulla sinistra, ad ore 2 noto 2 segni paralleli simili al 2 romano e più in basso ad ore 3 forse un'altra lettera, se non ho preso un abbaglio forse la leggenda circolare sulla moneta potrebbe dare qualche indicazione ?
    1 punto
  27. Guardandola con una lente d'ingrandimento si notano dei microcolpetti sul bordo per questo l'ho classificata come qFDC. -donty-
    1 punto
  28. Dico la mia senza andare troppo per il sottile....pane al pane.... Il Marco Aurelio, numismaticamente parlando, è sterco e se è stata venduta senza dichiarare i trattamenti subiti, si è anche trattato di una truffa..... Il follis di Alessandro non è malvagio perchè non ha subito un intervento radicale.....ma fatevi un giro su acsearch e noterete che queste monete NON hanno la patina desertica. La moneta successiva è anch'essa sterco..... Il follis di Costantino idem....profilo del mento e labbra sono orribili e Marte al rovescio è stato reinciso senza neppure prendere una follis analogo come modello....ve ne allego uno...le differenze sono lampanti....
    1 punto
  29. E questa è l'ultima che posto per questo mese. Siamo in agosto ed ora mi dedico al riposo; riprenderò in settembre... :rofl: Taglio: 2€ Nazione: Estonia Anno: 2011 Tiratura: 11.000.000 Conservazione: BB Regione: Trieste
    1 punto
  30. 1 punto
  31. "......il confine tra restauro e falsificazione è chiaro in termini concettuali, ma evanescente quando abbiamo la moneta nelle nostre mani." A questo punto mi chiedo se il concetto di "falsificazione" di una moneta non richieda un approfondimento. Forse più che di "falsificazione" in questi casi dovremmo parlare di "alterazione" della conservazione della moneta, che grazie a questi sorprendenti interventi acquista un aspetto che non aveva "in natura" (cioè prima che la mano del restauratore intervenisse su di essa). La moneta quindi non sarebbe "falsa", secondo la comune accezione, ma "alterata" più o meno pesantemente nella conservazione. In ogni caso, comunque la si veda, mi pare corretto e doveroso che si segnali l'intervento di restauro subìto; poi sarà il mercato a decidere se premiare l'intervento o condannarlo. M.
    1 punto
  32. Secondo me al dritto è "restaurato". Il rilievo dell'orecchia è assai più marcato di quello di altri particolari meno sporgenti. Lasciare tracce tra le lettere è un colpo da maestro. Il rovescio invece mi pare intatto. Lo stiramento che spesso si produce tra le lettere della legenda e il bordo è più o meno pronunciato, dipendendo principalmente dalla vicinanza delle lettere al bordo stesso e soprattutto dalla duttilità del materiale: che sia così pronunciato al rovescio e del tutto assente al dritto non mi convince. Una ripassata leggera che non ricostruisca nessun particolare ma che solo "rinfreschi" il disegno, non muta lo stile dello stesso. In questo caso si può parlare di "restauro" nel senso più corretto del termine e certamente per molti collezionisti si tratta di un restauro accettabile.
    1 punto
  33. Mi permetto di partecipare alla discussione, anche se sono nuovo di queste parti. Quando compro delle monete da NC in su, le cerco sempre con la perizia, semplicemente perchè non sono così esperto da poterle valutare da solo e sono più tranquillo nel fare i miei acquisti, anche nel caso un domani, necessità od altro, mi spingessero a disfarmene. Dato che abito a Roma, mi capita spesso di andare da un noto numismatico, che rilascia per un prezzo ragionevole, una perizia fotografica. Credo sia questa la strada da seguire anche per gli altri, non solo per la maggiore tutela dell'acquirente, ma anche per il buon nome dei venditori. Saluti a tutti.
    1 punto
  34. io purtroppo non sono potuto venire come invece preventivato. e la cosa alla quale avrei partecipato piu volentieri in realta sarebbe stata la pizzata con Petronius (cosi gli avrei stressato l anima per avere altri aneddoti sulle Double Eagles.. :rofl: :yahoo: .).. occasione ottima per conoscere dal vivo utenti di un forum che frequento solo da qualche mese, ma sul quale leggo e quando posso scrivo e intervengo ogni giorno... sara per la prossima volta, speriamo presto! A.
    1 punto
  35. la moneta di sicuro merita..ma io e te dobbiamo migliorare come fotografi... :blum:
    1 punto
  36. @@TARAS @@acraf Salve a tutti e ben ritornati (a chi e andato in vacanza). Ho letto la discussione interessante: Mia opinione è , che non si tratta di un enigmatico fenomeno .... ma solo di tondelli. I tondelli prima di essere coniati , venivano battuti , appiattiti alla misura che serviva per coniare. I tondelli li ottenevano con metallo fuso, a forma di palline o già a tondelli legati da codoli di continuità . Raffreddati venivano staccati in vari modi, e battuti . A volte veniva battuto (anche) parte dei codoli , per via delle impurità contenute nel metallo fuso e battuto , lasciava traccia in varie forme ,nelle facce dei tondelli, non amalgamandosi perfettamente . L'esempio del tetradramma Punico (D) e la battitura della (prima pallina) e dopo tondello , con tracce circolari del codolo . Li troviamo in certe zecche tipo Gela ,Siracusa ,Cartagine etc.etc. Con © osserviamo un bronzetto Punico , con tracce del codolo davanti al muso (fa capire che i tondelli erano ottenuti a fusione) e che al centro un difetto di fuoriuscita di metallo raffreddatosi prima e poi coniato , con questo risultato .
    1 punto
  37. Mah, io quando sono presente ci provo sempre, e anche oggi a pranzo eravamo in sei, quattro del forum e due "esterni". Noto però che diversi utenti, dichiarano di essere presenti al convegno, ma poi quando si tratta di fornire la disponibilità all'incontro, conviviale o meno (e quindi fissare un appuntamento preciso in un certo luogo e ora, magari fornendo il proprio numero di telefono, senza il quale, ad esempio, oggi non avremmo incontrato @@Don Corleonem, che nessuno di noi conosceva) preferiscono eclissarsi. Non mi riferisco al convegno di oggi né, naturalmente, a nessuna persona in particolare, ma è un dato di fatto che ho riscontrato praticamente in tutte le occasioni. E' chiaro che non possiamo e non vogliamo obbligare nessuno, e chi vuole mantenere la privacy è nel suo pieno diritto, ma credo ci sia ancora molto da lavorare per rompere quel muro di isolamento dietro il quale troppi collezionisti preferiscono continuare a nascondersi. Ma io ci provo, e continuerò a provarci tutte le volte che potrò. petronius :)
    1 punto
  38. Forse sarà il mio occhio, ma non sembra la stessa moneta, bhoo....
    1 punto
  39. Taglio: 1 euro X 2 Nazione: Monaco Anno: 2014 Tiratura: 1.229.131 Conservazione: qFDC Località: Montecarlo
    1 punto
  40. No No nessuna tassa... tutto al facciale, in Banca D'Italia i rotolini da 2 e da 1 li danno da 40 pezzi!! prego Ciao :)
    1 punto
  41. Gobl 1487b siscia agosto267- agosto268...7 esemplari catalogati
    1 punto
  42. Marciano. Il falso è quello in mezzo. Soggettivamente a prima vista vi dico: a- patina orribile…da acido? b- colore e feeling generale tremendo c- somiglianza agli originali…minima oggettivamente a- non parlo di peso perché sarebbe lunga b- i rilievi sono volutamente indefiniti…notare la differenza anche con la terza, se non con la prima che è ottima c- al dritto c’è una ghirlanda a piccole V mai vista, primo perché al dritto non c’entra, secondo per il tipo di ghirlanda e foglia d- il busto…piccolo soprattutto nella testa e diversissimo. Spesso questi falsi hanno una testa n po’ più piccola per celare l’imprecisione, che di solito è massima nella zona naso occhio. e- La zona occhio naso è obbiettivamente “oscena” f- Le lettere della legenda al dritto ore 2 hanno uno stile “inventato”, forse non coniato, non pertinente con le monete di Marciano né con i nummetti del V sec in generale g- Il retro tende a imitare le zecche , passatemi il termine grezzo, “più imprecise”, ma lo fa in modo dozzinale, creando un monogramma che sembra poi essere stato ricalcato e evidenziato co nun oggetto metallico appuntito per abbassare il fondo e fare risaltare un poco in più le linee del monogramma Voto: 2 al dritto 5,5 al retro 4- alla patina generale
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  43. Quello che hanno detto coloro che mi hanno preceduto è tutto ottimo e condivisibile. Vorrei solo aggiungere qualche aspetto un po' negativo che però ti faccia avere il quadro un po' più completo delle cose: 1- quando ti capiterà, perché è capitato a tutti (e chi lo nega lo fa per vergogna) ed è solo questione di tempo, di prendere una fregata ti consiglio di non arrabbiarti con te stesso o con la passione numismatica; Capita a tutti anche ai migliori, quindi è inutile qualsiasi forma di avvilimento: bisogna rialzarsi da ogni inciampo o caduta; 2- quando troverai un pezzo che reputi indispensabile per la tua collezione ma sarà troppo caro, non disperare, perché avrai un'altra occasione...basta saper attendere; 3- quando avrai qualche saccente che vorrà metterti in difficolta, sappi che anche lui era come te (e come noi) ma a tua differenza non ha ancora imparato l'educazione. Ma la cosa più importante: questa è una passione che arricchisce ma che non deve trasformarsi in mania che ti privi degli affetti e delle altre gioie della vita, quindi sappi sempre controllarti e mettiti dei paletti in modo tale che questa passione non possa diventare qualcosa di altro. Spero di non averti spaventato, perché non era mia intenzione e in bocca al lupo per tutto.
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  44. Di ritorno da Riccione, confermo quanto già scritto da amici del forum: il convegno e il contorno avevano un tono assolutamente dimesso. Sono voluto andare per rispettare una tradizione beneaugurante. Per tanti anni il convegno di Riccione è stato considerato il capodanno di numismatica e filatelia. Uscivano i nuovi cataloghi e da essi i collezionisti attendevano di conoscere andamento e orientamento dei mercati. Era un ritrovo generale di editoria, commercio, collezionismo. Vi era tanto fermento non solo nei saloni del convegno; al parco di giorno, al Luna e al Centrale dopo cena si svolgevano intense trattative e discussioni; grandi collezionisti partecipavano ai tavoli e commentavano, insegnavano. Ora è tutto cambiato. Soprattutto, si nota che ai convegni non c'è buon materiale in offerta; probabilmente non c'è neanche richiesta. Ma, un saluto e un abbraccio con vecchi amici, un buon risotto alla pescatora mangiato in compagnia, una difesa corporativa/generazionale del buon tempo antico più virtuoso e ricco di valori hanno rallegrato la mia giornata. Se finiscono i convegni commerciali, occorrerà studiare una alternativa di convegni prevalentemente culturali per conservare al collezionismo le indispensabili relazioni umane. Voglio comunque stemperare in chiusura il pessimismo. Oggi era giovedì: e non è giorno nelle consuetudini del convegno. Speriamo che domani sia un "altro" giorno.
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  45. Un numero speciale di PN in occasione del nostro convegno partenopeo! Un grandissimo grazie alla redazione di Panorama Numismatico! :good: :clapping:
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  46. Taglio : 50 centesimi Nazione : città del vaticano Anno: 2011 Tiratura : 2.174.197 Condizioni : BB+ Regione : Puglia
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  47. Caro @@dizzeta ehm, non credo che ti riferissi solo a Teofrasto, vero? Lo so e me ne rendo conto, ma è molto difficile dire in poche parole (forse sempre troppe per un post) cose su cui si sono lette (e qualche volta scritte) innumerevoli pagine. E quasi sempre si finisce col rimanere oscuri. Posso solo scusarmi dicendo che io ci provo ad evitarlo, in tutta sincerità, anche se in genere non ci riesco. Caro @@teofrasto, intanto scusami per non averti quasi neppure salutato dopo tanto tempo, ma quando leggo qualcosa che mi interessa parto in tromba, dimenticandomi perfino dell'educazione. Venendo al punto, non ho nessuna ragione di mettere in dubbio quanto dici, anzi mi sembra ovvio, da quanto hai scritto, che la prima moneta cremonese valesse un quarto dell'imperiale. Non è questo l'aspetto su cui eccepivo, quello su cui eccepivo è che questa moneta potesse essere considerata un sottomultiplo 'fisso' dell'imperiale. Si trattava pur sempre di due valute diverse, e lo stesso imperatore, se come dici fu probabilmente lui ad imporlo, avrebbe potuto cambiarlo di punto in bianco, portandolo a 1:6 e così fregando, ad esempio, tutti quanti avevano cambiato imperiali in cremonesi. Questo è quanto volevo dire. Il motivo per cui ho sollevato la questione è che non si tratta di una differenza di poco conto. La produzione da parte di una zecca di nominali diversi in rapporto fisso fra di loro e quindi realmente interscambiabili nei pagamenti, senza che uno dei due si svalutasse immediatamente rispetto all'altro, è un problema tutt'altro che semplice, e richiede conoscenze monetarie piuttosto avanzate, tanto che due economisti, uno dei quali premio Nobel, ci hanno scritto sopra un'intero libro: Sargent & Velde, The big probem of small change, Princeton 2003. Pensando che la domanda iniziale volesse alludere al l'elevato livello di conoscenze necessarie per far circolare tali sottomultipli, e quindi al merito di chi lo ha fatto per primo, ho pensato di puntualizzare che a mio avviso il cremonese, così come il piacentino ma anche il veronese etc. non potevano considerarsi sottomultipli fissi, tutto lì. Ma si tratta comunque di una questione marginale, rispetto ad altri aspetti che mi pare si stiano discutendo, Andreas
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  48. Ciao Francesco ed un saluto a tutto il Circolo. Vi invio immediatamente i miei complimenti per l'evento, vedo in atto un'ottima organizzazione, bravi, avete già pensato a molti particolari, questo farà contenti i collezionisti e ne assicurerà un'ottima presenza al Primo Convegno organizzato dal Circolo Numismatico Partenopeo. Sicuramente sarò dei vostri e cercherò di aiutarvi con piacere come potrò. Ora avverto reficul via mail, in modo da poter discutere tra voi il prima possibile dei particolari da te esposti sopra. Ancora complimenti a tutti, attendo notizie. Giò :) :clapping: :clapping: :clapping: :clapping: :clapping: :hi: :hi:
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