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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/06/14 in Risposte
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Io stavo aggiornando alcune monete tedesche lo scorso fine settimana. Tra le monete che sostituito erano sei pezzi 1-DM. Come al solito—naturalmente—io avevo sentimenti contrastanti circa il processo (5 dei 6 erano monete io avevo tirato dalla circolazione, abbastanza anni fa che è difficile essere unsentimental su di loro). Mentre guardando i nuovi candidati e confrontandole con le monete già nell'insieme, ho capito (ancora una volta!) perché la mio raccolta gusti sono così data-partigiano (piuttosto che di tipo orientato): per me, la data sembra immediatamente fare una moneta molto diverso da altri datato monete, anche dello stesso tipo di progettazione. A volte le differenze sono immediata e tremenda... un 1917 Walking Liberty half-dollar accanto a un Walking Liberty half-dollar datato 1941, o 1946, per esempio, o un 1936 pezzo di 5-reichsmark Hindenburg accanto a uno dello stesso disegno datato 1939. Data diversa = diverso momento storico = moneta differente. Altre volte esso è meno evidente, ma ancora c'è. A volte una narrazione completa (e occasionalmente abbastanza lunga-formulato!) emana da una moneta; altra volta è una breve frase o la miniatura più brevi, come lo scorso fine settimana, quando queste monete partirono la mia collezione. Quindi, nell'ordine della loro partenza... 1961 Sale il muro di Berlino. Est versus ovest in forte rilievo, con questo 1961 1-DM circolanti proprio presso la linea di frattura. 1963 Kennedy e il suo discorso alla parete "Ich bin ein Berliner". Tedeschi come eroi. Ciò che una guarigione pensato che doveva essere per gli utenti di questo 1963 1-DM. Il trattato di Roma del 1957 e la formazione della CEE. Il ritorno della Saar per la Bundesrepublik. Il DM non è nemmeno una decade vecchia, ma questo 1957 1-DM è chiaramente circolanti in un paese nel suo cammino indietro. 1959 il DM ora è l'unica valuta in Germania ovest—Saarland di franken partono circolazione quest'anno. La Bundesrepublik festeggia il suo decimo anniversario. Ed è un anche dieci anni dalla fine del ponte aereo di Berlino. Questo 1959 1-DM hanno cominciato a circolare in un anno di pietre miliari... il nuovo decennio era proprio dietro l'angolo 1968 il miracolo economico tedesco è un fatto compiuto, ma ci sono gli studenti nelle strade europee, tra cui strade tedeschi. Due anni fa gli americani erano cacciati dalla Francia della porta accanto, e gli americani all'interno della Germania ovest sono sempre più impopolari come la guerra in Vietnam si sposa TV. Ma poi c'è Praga e carri armati sovietici vengono a trovare alla porta accanto. Questo 1968 1-DM era di nuovo nelle tasche di un popolo spinto e tirato, uniti e divisi. 1979 la Bundesrepublik è trent'anni. Si stabilirono. Prospero. Ma il muro di Berlino è ancora al suo posto, e c'è ancora un "bordo tedesco interno" di andare avanti con Volkswagen, Mercedes e BMW. Così che era mezz'ora lo scorso fine settimana, e ora questi sei marchi tedeschi saranno presto andare casa in Europa per la redenzione e—suppongo—distruzione. Perché è il 2014 e il Deustchemark è storia. :) v. ------------------------------------------------------- I was upgrading some German coins last weekend. Among the coins I replaced were six 1-DM pieces. As usual—of course—I had mixed feelings about the process (5 of the 6 were coins I had pulled from circulation myself, enough years ago that it’s difficult to be unsentimental about them). While looking at the new candidates, and comparing them to the coins already in the collection, I realized (yet again!) why my own collecting tastes are so date-partisan (rather than type oriented): for me, the date seems instantly to make a coin quite different from other-dated coins, even of the same design type. Sometimes the differences are tremendous and immediate…a 1917 Walking Liberty half-dollar next to a Walking Liberty half-dollar dated 1941, or 1946, for instance, or a 1936 Hindenburg 5-reichsmark piece next to one of the same design dated 1939. Different date = different historical moment = different coin. Other times it’s less obvious, but still it’s there. Sometimes a complete (and occasionally quite long-worded!) narrative emanates from a coin; other time it’s a short phrase or the briefest thumbnail, like last weekend, when these coins departed my collection. So, in order of their departure…. 1961 The Berlin Wall goes up. East versus West in sharp relief, with this 1961 1-DM circulating right at the line of fracture. 1963 Kennedy and his speech at the Wall “Ich bin ein Berliner.” Germans as heroes. What a healing thought that must have been for the users of this 1963 1-DM. 1957 The Treaty of Rome and the formation of the EEC. The return of the Saar to the Bundesrepublik. The DM isn’t even a decade old, but this 1957 1-DM is clearly circulating in a country on its way back. 1959 The DM is now the sole currency in West Germany—the Saarland’s franken depart circulation this year. The Bundesrepublik is celebrating its 10-year anniversary. And it’s an even ten years since the end of the Berlin Airlift. This 1959 1-DM began circulating in a year of milestones…the new decade was just around the corner 1968 The German economic miracle is an accomplished fact, but there are students in European streets, including West German streets. It is two years since the Americans were kicked out of next-door France, and the Americans within West Germany are increasingly unpopular as the war in Vietnam marries TV. But then there is Prague and the Soviet tanks come to visit next door. This 1968 1-DM was new in the pockets of a people pushed and pulled, united and divided. 1979 The Bundesrepublik is thirty. Settled. Prosperous. But the Berlin Wall is still in place, and there Is still an “Inner German Border” to go along with Volkswagen, Mercedes , and BMW. So that was half an hour last weekend, and now these six German marks will soon be going home to Europe for redemption and—I suppose—destruction. Because it’s 2014 and the Deutschemark is history. :) v.6 punti
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Il Mausoleo di Adriano con il suo Ponte , indissolubilmente legato al Mausoleo , e’ forse il monumento antico di Roma piu’ carico di Storia e di eventi legati all’ Urbe , grazie anche alla vicinanza fisica e storica con la Basilica di San Pietro al quale e’ stato , ed e’ , per tanti secoli unito tramite un “Passetto” e per infiniti fatti accaduti . Prima Tomba di Imperatori , poi fortezza , poi prigione di Stato , poi residenza forzata di Papi e residenza di famiglie nobili romane , luogo di assedi e di difese , luogo di “svaghi” , luogo di punizioni e di supplizi capitali , infine Museo nazionale ; insomma ha attraversato i secoli cambiando piu’ volte funzione , ma personalmente a me piace ricordarlo nella sua veste storica , classica , di epoca romana . Dalla Storia Augusta , Vita di Adriano , Tomo XIX : “……..Al proprio nome intitolo’ un Ponte ( il Ponte Aelio di accesso al suo Mausoleo ) e la tomba che si fece costruire sulle rive del Tevere……” Dalla Storia Augusta , Vita di Adriano , Tomo XXVII : “Dopo la sua morte fu ampliamente criticato . Il Senato voleva annullare i suoi atti e non gli avrebbe concesso neppure il titolo di “Divino” se non fosse intervenuto Antonino che alla fine riusci’ a fargli innalzare presso Pozzuoli un Tempio in luogo della Tomba e istitui’ in suo onore delle gare quinquennali , un ordine di Flamini , un sodalizio religioso e tutte le altre forme di culto convenienti ad un Dio . Questo come si e’ detto e’ secondo molti il motivo per cui ad Antonino fu conferito l’ appellativo di Pio” Solo dopo , al tempo di Antonino , dopo aver convinto il Senato e ultimati i lavori di rifinitura del Mausoleo , riusci’ a portare le spoglie di Adriano a Roma e tumularlo cosi’ nel suo Mausoleo . Questi i versi incompleti composti dallo stesso Adriano poco prima di morire e che volle fossero incisi e posti nella camera del suo sepolcro : « Animula vagula blandula Hospes comesque corporis Quae nunc abibis in loca Pallidula rigida nudula Nec ut soles dabis iocos... » « Piccola anima smarrita e soave , compagna e ospite del corpo , ora t'appresti a scendere in luoghi incolori , ardui e spogli , ove non avrai più gli svaghi consueti… » Adriano morì nella sua residenza di Baia , si pensa di edema polmonare , a 62 anni come il predecessore Traiano . Anche Cassio Dione Cocceiano riporta in un brano della sua "Storia Romana" un passo relativo alla sua morte : « Dopo la morte di Adriano gli fu eretto un enorme monumento equestre che lo rappresentava su di una quadriga . Era così grande che un uomo di alta statura avrebbe potuto camminare in un occhio dei cavalli, ma, a causa dell'altezza esagerata del basamento, i passanti avevano l'impressione che i cavalli ed Adriano fossero molto piccoli. » Da questa testimonianza di Cassio Dione sembrerebbe di capire che la sommita’ del Mausoleo non fosse ornata di questa quadriga , ma che fosse invece un monumento eretto a parte in altra zona di Roma ; forse per errore molte ricostruzioni teoriche del monumento sono disegnate con la quadriga in cima al Mausoleo , pero’ considerate le grandi dimensioni descritte da Dione , con il conseguente enorme peso , se vere , sarebbe impensabile che fosse posta cosi’ in alto per le difficolta’ tecniche relative , inoltre il suo peso forse non sarebbe stato sorretto dalla cupola ; torna allora piu’ probabile la presenza in alto sul Mausoleo della famosa Pigna affiancata dai due pavoni , in bronzo forse dorato , che ora ornano il cortile del Belvedere in Vaticano . La costruzione del Mausoleo venne eseguita sulla sponda destra del Tevere , dalla parte opposta e piu’ avanti rispetto al Mausoleo di Augusto , di cui Adriano grosso modo ne copio’la struttura ; questo occupo’ parte degli Horti Domitiae che si estendevano sul lato destro del Tevere , da Via di Porta Castello fino al fiume , all’ altezza del Palazzo di Giustizia e Ponte Umberto ; dove la famiglia imperiale dei Domitii possedeva una vasta proprieta’ chiamata da Tacito : Horti Neronis . Il Mausoleo fu terminato , ma non le rifiniture , forse nel 136 , mentre il ponte di accesso fu terminato con certezza nel 134 , perche’ abbiamo una testimonianza scultorea , come riportava l’incisione della lapide marmorea inserita sopra l’ arcata centrale , delle tre sopra il Tevere , trascritta nell’ VIII secolo , prima che purtroppo la lapide si perdesse nel 1375 , dall’ Anonimo di Einsiedeln , che cosi’ riportava : IMP –CAESAR- DIVI TRAIANI PARTHICI- FILIUS -DIVI NERVAE -NEPOS -TRAIANUS HADRIANUS AUGUSTUS -PONTIF MAXIM- TRIBUNIC POTEST XVIII- CONS III- P P- FECIT Superfluo tradurla ; il ponte e’ riportato anche su un medaglioncino o forse sesterzio datato tra il 134 e il 136 nel quale si vedono i tre archi centrali , tutt’ora esistenti , piu due archi di accesso piu’ piccoli per ogni lato del ponte e , sopra il ponte ad ornamento , otto colonne sormontate da altrettante statue ; i tre archi centrali originali antichi , piu’ i due di ogni lato distrutti durante la costruzione dei muraglioni e dei passeggi pedonali , che furono sostituiti da un solo arco moderno , uno per ogni lato di accesso al ponte , tutto questo corrisponde alla struttura del ponte raffigurato nella moneta ( sotto le foto ) , tranne appunto le modifiche apportate al Ponte dopo l’Unita’ d’Italia . Nella seconda meta’ del IV secolo davanti l’ ingresso del ponte , quello dalla parte opposta al Mausoleo , dalle fonti storiche e dagli antichi disegni , quando ancora era in piedi , sappiamo che fu eretto un grande arco in onore degli Imperatori Graziano , Valentiniano e Teodosio a ricordo delle loro vittorie sui Barbari , del quale arco non rimane , benche’ minima , alcuna traccia . Terminate che furono le rifiniture delle due costruzioni da Antonino , vennero trasportare al Mausoleo le ceneri di Adriano che giacevano ancora a Pozzuoli nella Villa di Cicerone . Adriano in effeti fu cremato , non inumato , l’ urna con le ceneri sembra fosse deposta nel sarcofago di rosso porfido che in seguito Papa Innocenzo II fece trasportare al Laterano e che fu distrutto nel 1360 da un incendio , pero’ dall’ incendio pare si salvasse il solo coperchio che Papa Albani trasporto’ in Vaticano per trasformarlo in fonte battesimale ed quello che si vede ancora oggi nella prima cappella di sinistra entrando in Basilica in San Pietro . Una testimonianza diretta di un testimone oculare di come fosse in origine costruito il Mausoleo ci giunge dal lontano passato , al tempo della Guerra Gotica , durata 18 anni dal 535 al 553 , di cui ne’ e’ l’ autore , il testimone e’ Procopio di Cesarea , al tempo al seguito dell’ esercito di Belisario in Italia . Al tempo degli inizi della guerra gotica , nella prima meta’ del VI secolo , il Mausoleo era ancora integro , come struttura , in tutto il suo splendore e magnificenza , al quale forse erano state tolte solo le parti in bronzo ; questa la preziosa testimonianza diretta di Procopio che lo vide di persona , tratto da : La guerra gotica , Libro I , Tomo XXII : “ Intanto un altro attacco dei Goti contro la Porta Aurelia ebbe luogo nel modo seguente . A un tiro di pietra dalle mura (di Aureliano) trovasi fuori della Porta Aurelia la Tomba di Adriano , imperatore dei Romani ; opera cospicua poiche’ e’ costruita di marmo Pario (marmo bianco a grana finissima) e le pietre sono tra loro connesse senza altro di mezzo . Ha quattro lati eguali , larghi ciascuno circa un tiro di pietra (circa 75 metri , forse piu’) e alti piu’ che le mura della Citta’ . In cima ai lati vi stanno mirabili statue di marmo di uomini a cavallo . Questo sepolcro gli antichi (poiche’ pareva come una fortezza per la citta’) congiunsero con le mura cingendolo di due muraglie che vanno ad esso partendosi dalla cinta , talche’ ha l’ apparenza di un alta torre posta a difesa di quella Porta . Era dunque questa una assai adatta fortezza a custodia della quale Belisario aveva posto Costantino “ A seguito dell’ assedio dei Goti al Mausoleo , presidiato dai Romani , che tentavano la scalata delle mura tramite lunghe scale , Procopio cosi’ prosegue : “Per un poco i Romani furono sgomenti non avendo speranza di trovar difesa che li salvasse ; ma poscia di comune avviso spezzarono la massima parte delle statue che erano assai grandi e sollevate con ambo le mani quelle grandissime pietre , scagliandole sul capo dei nemici e quelli cosi’ colpiti ritiraronsi……..e cosi’ la Porta Aurelia fu messa al sicuro” . Da questa testimonianza diretta di Procopio salta subito all’occhio la mancanza di qualsiasi cenno di Procopio su cosa fosse presente in cima al Mausoleo , Quadriga di Adriano , oppure la Pigna con i Pavoni , o altra scultura , da cio’ si puo’ supporre che alla sua epoca ogni scultura in bronzo fosse gia’ stata tolta , forse in attesa di fusione per altri usi , probabile che la Pigna o altro che fosse , si salvasse da questa triste fine per motivi a noi ignoti . Una conferma su quanto Procopio ci ha tramandato tramite la sua opera , ci giunge dall’ archeologia : quando nel rinascimento furono costruiti i bastioni che ora circondano il tamburo centrale , largo circa 65 metri , e forse alto in origine 22 metri o piu’ , statua esclusa , unico residuo architettonico spoglio dei suoi marmi , dell’ antico Mausoleo , furono travati durante gli scavi per le fondamenta dei bastioni , svariati pezzi e tronconi di statue , le stesse che furono gettate in testa ai Goti assalitori . Essendo il tamburo interno l’ unico residuo murario dell’ epoca romana , la disposizione interna e’ rimasta pero’ sconosciuta fino al 1825 quando venne rinvenuta sul lato del monumento rivolto verso il Tevere la porta di ingresso che tramite un lungo corridoio arriva ad una grande sala dove forse si trovava la statua di Adriano , sulla destra della sala inizia una rampa di accesso a salire , a spirale , larga tre metri e alta quasi nove metri che sfocia nella camera centrale a forma di croce greca , qui si trovava la camera centrale funebre di Adriano e Sabina e nei quattro lati della croce greca la sale funebri di tutti gli altri imperatori succeduti ad Adriano e familiari , fino a Commodo , ma sappiamo dalla Storia Augusta che anche Settimio Severo e forse Caracalla furono sepolti in questo Mausoleo , mentre Geta venne sepolto nel Mausoleo sulla Via Appia che Severo in vita si era fatto costruire per se , simile al Septizonium . Tutte le sale erano decorate di iscrizioni , ma tutte queste storiche iscrizioni marmoree nel corso dei secoli , specialmente nel XVI secolo , furono asportate e segate per decorare le varie cappelle della Basilica in Vaticano . Sopra la porta di ingresso del Mausoleo c’era anche qui’ una grande lapide in marmo che probabilmente riportava la storia della costruzione del Mausoleo , anche questa tolta e lavorata per ornare la cappella Gregoriana in San Pietro . Il Mausoleo ha preso il suo nome attuale di Castel Sant’ Angelo nell’ anno 590 . In quell'anno Roma era afflitta da una grave pestilenza, per allontanare la quale venne organizzata una solenne processione penitenziale cui partecipò lo stesso papa Gregorio I . Quando la processione giunse in prossimità della Mole Adriana, il papa ebbe la visione dell'arcangelo Michele che rinfoderava la sua spada . La visione venne interpretata come un segno celeste preannunciante l'imminente fine dell'epidemia, cosa che effettivamente avvenne. Da allora i romani cominciarono a chiamare Castel S. Angelo la Mole Adriana e a ricordo del prodigio nel XIII secolo posero sullo spalto più alto del Castello un angelo in atto di rinfoderare la spada . Ancora oggi nel Museo Capitolino è conservata una pietra circolare con impronte dei piedi che secondo la tradizione sarebbero quelle lasciate dall'Arcangelo quando si fermò per annunciare la fine della peste . Non e’ certo se fu Aureliano , oppure nel 403 l'imperatore d'Occidente Onorio ad includere l'edificio nelle Mura aureliane : da quel momento l'edificio perse la sua funzione originaria di sepolcro diventando un fortilizio, baluardo avanzato oltre il Tevere a difesa di Roma . Fu allora che il mausoleo venne indicato per la prima volta con l'appellativo di castellum. Salvò la zona del Vaticano dal sacco dei Visigoti di Alarico del 410 e dei Vandali di Genserico del 455. Fu Teodorico che inizio’ ad adibire il Mausoleo a prigione di Stato . Qui termina la nostra storia del Mausoleo di Adriano in epoca romana . Mi concedo a questo punto solo una riflessione in generale , considerando quanto dell’ antica Roma e’ stato nel corso dei secoli distrutto , non rimangono a noi moderni che poche e quasi insignificanti briciole di quell’immenso patrimonio dell’ umanita’ , perso per sempre , insieme a tante storie riportate su pietra , di cui non sapremo mai nulla ; la fine della civilta’ antica fu veramente una catastrofe universale per l’ umanita’ , perpetrata prima dal tempo inesorabile nel suo trascorrere , ma con amarezza , principalmente dai Romani stessi e dagli Italiani , ai danni di Roma e in minima parte da tutti quei popoli che nel corso di oltre XIV secoli di invasioni , si avvicendarono da conquistatori nella penisola ; solo nel Rinascimento con la riscoperta della civilta’ classica ci fu un rallentamento delle distruzioni , ma si tratto’ solo di un rallentamento , mai fermata completa ; furono fortunati quegli uomini che poterono ammirare quei capolavori di architettura , di satuaria e quant’ altro , prima della fine di quell’epoca storica . Sotto una serie di fotografie e disegni , la cui interpretazione per non prolungare troppo la trattazione del post , e' inserita dentro le foto , per leggerla basta portare la frecceta del mouse dentro la fotografia ; le divido in due parti non entrando tutte nella prima pagina . Un saluto .3 punti
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Apro questa discussione come quella sul vaticano, dato le innumerevoli richieste che spesso ricadono in domande già ampiamente discusse, in modo tale da dare delle risposte di base ai nuovi collezionisti con l'augurio di non vedere intasate le sezioni euro con nuove richieste, o almeno limitarle. Se i moderatori lo riterranno opportuno metterla in risalto oppure cancellarla del tutto per me andrà bene comunque. Correzioni, ampliamenti e quant'altro sono ben accetti, purchè date da fonti certi e attendibili. D: dove si possono acquistare gli euro in FDC o altre conservazioni? R: Purtroppo per via del regolamento non si possono citare i nomi di venditori o negozianti, però possiamo dire che la "baia" è il canale più diffuso come altri siti di aste online, poi ci sono le fiere e convegni come Bologna, Rimini, e soprattutto Verona dove troverete un'ampia scelta di commercianti dal vivo, quindi toccare ciò che vorreste comprare, e non solo monete. Seguite le discussioni del link http://www.lamoneta.it/forum/17-segnalazione-mostre-convegni-incontri-e-altro/, è sempre aggiornato da noi utenti su date, luoghi ed anche possibilità di incontri tra noi utenti. Sulla baia oltre a quella italiana, il consiglio è di cercare anche su altre nazioni come Francia e soprattutto Germania. Si può acquistare in molti casi anche direttamente dalle zecche di origine, ma spesso o bisogna far parte di una lista clienti, oppure non conviene se si vuole acquistare una sola moneta fdc, anche perché vendono solo a rotolini, http://www.lamoneta.it/topic/52721-zecche-europee/. Discorsi a parte per folder e commemorative proof. anche comprare da case d'asta è certamente un buon canale, ma purtroppo non tutte trattano gli euro ed è difficile imbattersi in ciò che si cerca, ma controllare non nuoce. Sempre sul nostro sito c'è la sezione dedicata agli http://www.lamoneta.it/forum/23-scambi-euro/, qui si può scambiare con gli altri utenti ciò che potremmo avere come doppioni, ma solo con scambi! Se poi vorremo vendere o comprare c'è la sezione http://www.lamoneta.it/forum/45-annunci-numismatici-vendocerco/, leggere sempre i regolamenti prima di postare. In ultimo ma non per importanza, nella sezione http://www.lamoneta.it/forum/11-altre-discussioni-relative-alle-monete-in-euro/ sono aperte spesso le "razzie" dove è possibile parteciparvi, leggere il regolamento per ottenerne il diritto a farne parte. D: acquistare online non mi sembra molto sicuro, posso fidarmi o è meglio cercare altrove? R: comprare di persona è sempre la miglior cosa, ma purtroppo non tutti abitiamo in luoghi dove sono presenti negozianti, oltretutto forniti ed onesti. Ripiegare sulla rete non da mai garanzie al 100%, ma basta seguire regole basilari che almeno riducano i rischi: comprare da venditori professionali (sulla baia) o da negozianti che sono anche periti nip da un certo margine di sicurezza, come per qualsiasi acquisto si consiglia prima di informarsi tramite i feedback sulla reputazione del venditore. Inoltre acquistare da negozianti ben forniti ci da la possibilità di ammortizzare i costi di spedizione in caso di acquisti multipli. Poi se si è in cerca di un pezzo particolare che lo si trova solamente da un privato, il rischio aumenta, ma basta sempre controllare che sia una persona onesta e non dovreste avere problemi, a volte si fanno con loro i migliori affari. D: sono un neofita e ho trovato un venditore che penso faccia per me, solamente non so se i suoi prezzi siano buoni, come posso fare? R: semplicissimo, sulla baia si avvia una ricerca del pezzo o pezzi interessati con l'opzione aste scadute e appariranno le inserzioni vendute fino a 3 mesi prima, cercare sempre spuntando anche l'opzione europa o cercare sulle varie baie di altre nazioni. Oppure, sempre dopo avere usato il tasto "cerca" del nostro sito, si può ricorrere alla discussione http://www.lamoneta.it/topic/86392-osservatorio-prezzi-di-mercato/, dove chiedere la quotazione della moneta interessata. Comunque le quotazioni vengono date da acquisti personali recenti, o da ricerche sulla baia. Spero di non aver dimenticato le basi e di poter essere stato utile. Buone ricerche e buoni acquisti a tutti.3 punti
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Io non ho mai avuto margini di guadagno poiché compro le monete per tenerle per me, ma direi che il miglior acquisto fatto è questo, semplicemente il venditore la aveva in vendita a 80 euro (non so perché).3 punti
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E’ un raccontino piuttosto elementare ma, credo, possa dare qualche spunto interessante, è esposto al “MUSE”, il nuovo museo di Trento progettato da Renzo Piano, e racconta come si procedeva da quelle parti all’epoca del grosso della zecca trentina. I minatori medievali erano vestiti di una tunica con il cappuccio e poco altro. Per raggiungere il minerale prezioso, nel nostro caso l’argento, scavavano dei pozzi in cui si calavano con le corde. Lavoravano per lo più con un martello e uno scalpello immanicato sul lato lungo, che sarebbero diventati il simbolo stesso dei minatori. Gli scalpelli si consumavano e si rompevano facilmente durante il giorno, per questo i minatori ne portavano a tracolla un kit di ricambio. Una volta trovato il giacimento lo seguivano ovunque, senza preoccuparsi di lavorare in cunicoli stretti o labirintici. Scavavano solo dove serviva, per estrarre tutto l’argento possibile. Raccoglievano il minerale in sacchi o vaschette di legno che trascinavano con una corda. Una volta raggiunta la base di un pozzo versavano il minerale nelle ceste che venivano sollevate con una carrucola e portate all’esterno. Da qui iniziava il viaggio che l’avrebbe trasformato in argento. All’imbocco della miniera si trovavano degli addetti alla cernita e all’arricchimento del minerale, che selezionavano il materiale più ricco in argento e lo riducevano in piccoli pezzi, più facili da trasportare. Un’ulteriore selezione si otteneva nelle laverie, in cui l’acqua incanalata di un torrente lavava il minerale e faceva depositare i frammenti più pesanti contenenti il metallo. Da qui il materiale veniva trasferito con delle carriole ai forni. Il minerale estratto era per lo più galena argentifera, un solfuro di piombo che contiene l’argento come impurità. Per ricavarne il metallo prezioso servivano due fasi di lavorazione. Nel primo forno dalla galena si estraevano piombo e argento, nel secondo forno l’argento veniva separato dal piombo con un processo detto cappellazione. Il piombo fuso ossidava e veniva asportato dalla superficie fino a che non appariva il metallo prezioso depositato sul fondo: il cosiddetto lampo d’argento. Dall’argento prodotto nei forni si ottenevano lingotti che venivano trasportati alla zecca cittadina, il luogo in cui si coniavano le monete. Qui l’argento veniva raffinato e si saggiava la sua qualità. Il metallo migliore veniva ridotto in tondini piatti sui quali una sorta di timbro inciso (il conio), battuto con un martello, imprimeva l’effige del vescovo o del re e il nome della città. Dalle viscere della terra l’argento finiva così nelle tasche dei cittadini di tutta Europa.2 punti
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Buongiorno a tutti, qualche giorno fa ho comprato questa bellissima medaglia della Croce Rossa belga. Quando mi è stata proposta da @@donty non ho pensato di chiederne le dimensioni, l'ho vista in foto mi è piaciuta e l'ho presa. :P Quando poi mi è arrivata ho avuto una bellissima sorpresa, la medaglia è di dimensioni grandi e la conservazione quasi perfetta, ha solo una piccola schiacciatura al bordo a ore 6 al dritto, peccato ma è bellissima anche così. Visto che le medaglie della Croce Rossa italiane sono molto ricercate mi chiedo se anche quelle belga lo sono, è la prima volta che ne vedo una. La sua funzione mi è abbastanza chiara, anche se non conosco il francese, penso sia stata emessa per commemorare un'inondazione avvenuta nel 1925-26, se qualcuno ha qualche notizia in più da regalarmi ne sarò felice. Grazie a tutti, Giò :D La medaglia misura 70 mm e pesa gr 91, 62 punti
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Chissammai se qualcuno di voi lo sa … La sterlina stemmata della regina Vittoria del 1873 ha una tiratura di 2.368.000 pezzi. Circa il 15% dovrebbe essere il numero dei pezzi con il San Giorgio al posto dello stemma. Quindi detraggo e ne restano 2.000.000 circa. Nell’anno 1873, come anche negli anni dal 1863 al 1874, la zecca di Londra fece un esperimento numerando gli esemplari per vedere quanti pezzi potevano coniare prima del deteriorarsi del conio, si stima circa 100.000 pezzi, per cui ogni 100.000 pezzi circa ricominciavano la numerazione dal numero 1. Io di queste sterline numerate ho visto solo numeri bassi, il numero 20, all’asta 48 di NumisBid, un’altra con il numero 264 e varie altre ma sempre a due, massimo tre cifre mai oltre. Oggi ho trovato la sterlina con il numero 1, che, dai ragionamenti fatti sopra dovrebbe essere una delle sole 20.000 sterline recanti quel numero, mi è venuta la curiosità di sapere come scrivessero le migliaia, poiché il posto è limitato e il numero è molto piccolo non riesco proprio ad immaginarmi come possano aver fatto. Ne sapete forse qualcosa di più? Grazie.2 punti
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Non averlo fatto ci avrebbe privato di una discussione bellissima, interessante ed emozionante, per me in particolare. Vedere queste immagini e leggere ciò che hai scritto ha ravvivato il mio amore, e la mia nostalgia, per luoghi cari dove ho trascorso la mia infanzia e che hanno contribuito alla mia formazione culturale imprimendo in me l'amore per la Storia e per l'Arte. Grazie Legio, ti sono molto grata e spero di poter ricambiare la tua gentilezza in futuro. Giò :give_rose: :give_rose: :)2 punti
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Non è il mio campo d'interesse, ma vedi se ti può essere utile questo link: http://www.coins-of-the-uk.co.uk/dieno.html Secondo me le migliaia non esistono, per il sovereign del 1873 è segnalato un numero massimo di 103, e che un 163 segnalato come esistente è solo un errore o lo zero dello stesso 103 battuto male. Per coprire la tiratura da te indicata quasi sicuramente ricominciavano da capo dal numero massimo a 3 cifre indicato nella lista del link, ma questo può voler dire che ci sono molti esemplari con lo stesso numero. 20.000 pezzi del 1873, per esempio, darebbero luogo a circa 200 esemplari con il numero 1 + 200 esemplari con il numero 2 , ecc. ecc. sino al 103. Ma è solo un'ipotesi.2 punti
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perché non guardano la faccia comune, oppure sono tutte ruotate di 180°... :rofl:2 punti
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Bhe! Semplicemente leggendo quello che vedo scritto nella legenda del dritto: (A)LOYS.CON ; -) ciao Mario2 punti
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Caro ” Reinsena” non desidero insegnare a nuotare ai pesci, ma se me lo consenti, perché non guardi la distribuzione del tuo cognome sull’elenco telefonico d’italia…Internet, a volte, può essere d’aiuto e se trovi altre notizie…non farti scrupolo di telefonare o scrivere ai responsabili degli archivi storici, ovviamente con le dovute maniere, spesso sono meno “gelosi” dei tenutari degli archivi parrocchiali. Quanto sopra può essere il primo approccio al problema, seguono: la tradizione orale L’eventuale archivio storico di famiglia anche se sembra di capire che non sia questo il caso tuttavia: Santini di battesimo, Cresima, Comunione e decesso( una volta si usava) non sono da sottovalutare. L’intervista ai parenti; papà, mamma, nonni, dovrebbero già portarti all’inizio del secolo scorso, se non prima e non è poco. Le fotografie, non sono solo “curiose” hanno anch’esse un messaggio da darti che se ben interpretato può essere di valido aiuto. Lettere e cartoline degli “Avi” come gli oggetti loro appartenuti, gelosamente conservati in famiglia o relegati tra il “ciarpame vano” in soffitta od in cantina parlano anch’essi della tua famiglia. Non trascurare poi i “Libri d’Oro” ad esempio: L’enciclopedia araldico nobiliare del marchese Vittorio Spreti, editore: Forni di Bologna, raccoglie le famiglie nobili d’Italia; sono diversi volumi, per quanto mi riguarda sono in possesso del solo VI tomo (S-Z), probabilmente il curatore della sezione araldica li possiede tutti e potrà, se già non l’ha fatto, darti utili indicazioni…è persona disponibile ed ha profonde conoscenze in materia ergo: preziosa. Comunque puoi sempre fare una capatina nella biblioteca comunale…an vedi mai? Anche il “Libro d’Oro” del Comune di Siena, ricco di eventi e di storia può esserti utile, per non parlare degli “Ordini dinastici” della Toscana; sono due, al titolo di San Giuseppe il primo, l’altro dedicato a Santo Stefano Papa e Martire e qui, se vuoi una mano posso dartela. Una particolare attenzione va rivolta alle: Omonimie…c’è da prendere cantonate indicibili Tieni presente che: La compilazione dei registri di: Nascita, Battesimo e Matrimonio venne sancita con il Concilio di Trento nel 1563. Nel 1614 poi con il “Rituale Romanorum” Papa Paolo V impose la tenuta di altri due registri: delle sepolture ovvero dei morti e lo “Stato delle anime” Quest’ultimo registro è uno strumento, come vedi, antecedente l’istituzione dello “Stato Civile” di napoleonica memoria e rappresenta l’unica registrazione continua dell’elenco nominativo delle persone abitanti il territorio di pertinenza della parrocchia, raggruppate per famiglia, eseguita dal parroco in occasione della “Benedizione Pasquale” delle abitazioni. Non trascurare ovviamente lo “Stato Civile” per il recente è di grande utilità. Ultima cosa vi sono, come già hai avuto modo di individuare, studi prestigiosi che possono soddisfare la tua curiosità, ma al di là del costo…vuoi mettere la soddisfazione di scoprire da solo il “tesoretto” del …chi fur li maggior tui? Mi ero proposto di inviarti una mp, ma poi ripensandoci e ritenendo che anche altri del forum potrebbero essersi posti il tuo problema ho ritenuto che queste riflessioni potessero essere utili. Un caro saluto da nonno Cesare che si è fatto un albero genealogico a far data dall’ultimo quarto di secolo del 1400 A.D. (16 generazioni) ma che ha riscontri oggettivi, sia pure a macchia di leopardo, che arrivano al 1.100 A.D. Buon divertimento Re.In.Sena.2 punti
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Tema affrontato in molte discussioni, nomi non ve ne faccio per ovvi motivi, ma vi dico che potete affidarvi sulla baia ai venditori professionali, sia italiani che stranieri, soprattutto quelli tedeschi. Poi ci sono i convegni, i mercatini, insomma l'euro è di facile reperibilità. Non ne troverete, o meglio ne troverete pochissimi nelle case d'asta, non è il loro mercato principale. Adesso non vi rimane che allenarvi a fare ricerche sulla baia. Se non siete pratici di prezzi e per non incorrere in "fregature" vi consiglio di pensare alla moneta che volete comprare, cercare "prima" tra le aste scadute, così avete idea del prezzo di mercato, poi cercare chi la vende tra i professionali ai prezzi che si avvicinano di più a quelli di mercato. Inoltre dai professionali che ne hanno una gran quantità risparmiate sulla spedizione congiunta di più pezzi. Se vi rimangono dubbi sui prezzi, prima di comprare chiedete consiglio nella discussione http://www.lamoneta.it/topic/86392-osservatorio-prezzi-di-mercato/, non aprite post per queste domande. Spero di esservi stato utile.2 punti
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:crazy: :crazy: :crazy: :crazy: Macchè scherziamo??? ma neanche con un Miracolo con la M!!!!!!2 punti
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Bene, La ringrazio per la risposta. Se non può anticipare , giustamente, gli esiti delle sue ricerche, vuol dire che qualche traccia l'ha trovata, ma non può pensare di essere corroborato da altri senza far sapere di cosa stiamo parlando. Buon proseguimento per le sue ricerche.1 punto
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Non solo per data, ma anche dal marchio di zecca troppo. (Yikes!) Ma non cacciarli troppo duro. Se non le dispiace, mi prendo questa occasione per raccontare una storia rapida della moneta. Quando ero un soldato nella Germania ovest durante gli anni '80, raccolto monete di Bundesrepublik dalla circolazione. Dopo un paio di anni avevo trovato tutte le monete di 1-DM (a quel tempo) tranne uno, il 1955j. Il nome di stenografia ('55j) di questa moneta in (americanizzata!) Tedesco solletico un mio amico, e dopo aver detto "funfundfunfzig-Jay" abbastanza volte, e poi iniziato joshing me circa avendo esteso il mio tour in Germania così potrei trovare un 1955j 1-DM, Beh, la mia ricerca per questa particolare moneta divenne comune conoscenza all'interno della mia compagnia di fanteria. Poi un giorno durante il mio ultimo anno, siamo venuti fuori una serie di live-fuoco dopo una lunga notte e giorno. Abbiamo arrancato indietro alle nostre caserme temporanee, ognuno portando un carico di attrezzature. Quasi non c'eravamo quando ci siamo imbattuti in un carro tedesco spuntino. Ho messo giù la pistola di macchina di calibro 0,50 ero portando (mi ricordo molto bene quel pezzo grande e pesante di metallo) e comprato un barattolo di pop. Nascosto la latta in una tasca per dopo, raccolse la pistola di macchina e cominciò a camminare. Mentre camminavo ho tirato il cambiamento dalla transazione fuori dalla mia tasca. C'era una moneta di 1-DM nel mio palmo che è stato datato 1955. E naturalmente un collezionista spera sempre, così ho girato la moneta sopra, spero...e c'era, "J" di Amburgo. Il vero divertimento di esso, però, come ampiamente è stato elogiato ero per aver trovato. Quella notte, naturalmente, ma poi anche una settimana più tardi dopo fummo tornati casa alla guarnigione. Quel settimana a Heidelberg, abbiamo avuto una festa di dimensioni decenti—e se è vero che i soldati farà ogni scusa per far festa—ospite d'onore che la notte era mia DM 1955j! Ha ottenuto un po' appiccicoso, essendo intorno tutta quella birra, ma al contrario mio piccolo '55j non era peggio per usura... :D v. -------------------------------------------------- Not only by date, but by mintmark too. (Yikes!) But I don’t chase them too hard. If you won’t mind, I’ll take this chance to tell a quick coin story. When I was a soldier in West Germany during the ‘80s, I collected the Bundesrepublik’s coins out of circulation. After a couple of years I had found all the 1-DM coins (to that time) except one, the 1955j. The shorthand name (‘55j) of this coin in (Americanized!) German tickled a friend of mine, and after he had said “funfundfunfzig-Jay” enough times, and then started joshing me about having extended my tour in Germany so I could find a 1955j 1-DM, well, my search for this particular coin became common knowledge within my infantry company. Then one day during my last year there, we came off a live-fire range after a long night and day. We trudged back to our temporary barracks, everyone carrying a load of equipment. We were almost there when we came across a German snack-wagon. I put down the .50 caliber machine gun I was carrying (I remember that large and heavy piece of metal very well) and bought a can of pop. I tucked the can into a pocket for later, picked up the machine gun and began to walk. As I walked I pulled the change from the transaction out of my pocket. There was a 1-DM coin in my palm that was dated 1955. And of course a collector always hopes, so I turned the coin over, hoping…and there it was, Hamburg’s “J.” The real fun of it, though, was how widely congratulated I was for having found it. That night, of course, but then also a week later after we had returned home to garrison. That weekend in Heidelberg we had a party of decent size—and while it’s true that soldiers will make any excuse to party—the guest of honor that night was my 1955j DM! It got a little sticky, being around all that beer, but otherwise my little ‘55j was no worse for wear…. :D v1 punto
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Ci vorrebbero foto migliori che mettessero più in risalto la zona del punto. Cerca di farle più ravvicinate, in condizioni di luce ottimali. Così a prima vista a me il bordo del rovescio non piace, non lineare nell'insieme e nella zona in basso da ore quattro a ore sei sembra bombata e non piatta tipico delle monete false1 punto
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Non sono in condizioni di poterlo garantire ma penso e spero di si. Fatemi sapere posto e ora e farò il possibile Ciao Sent from my GT-I8260 using Lamoneta.it Forum mobile app1 punto
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Sono contento che ti piaccia :) Hai fatto davvero delle ottime foto che riescono a rendere davvero bene la bellezza di questo pezzo ;) -donty-1 punto
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Medaglia devozionale(coniata) prodotta tra gli anni 1960 e 1980, produzione italiana. Ciao Borgho.1 punto
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Il mio mercatino è più bello di tutti thié! c'è pure il banco con le olive e al vostro no ! nannannero1 punto
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Gli affari sono altri, avresti speso piu' o meno il giusto ma ti saresti pentito subito con poche decine di euro in piu' puoi prendere il 5 lire in spl. Ciao Il 2 lire mb lo trovi su ebay con base d'asta a 0,99 euro.1 punto
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@@lele300 Nessuna fretta, solo capisco l'emozione di Mancusi90 di fronte ad un pezzo così bello e importante Immagino la stessa mia emozione quando a maggio ho preso il mio primo cappellone che sognavo da quando ho cominciato a collezionare1 punto
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@@gianvi ...dovresti solo rifare le foto e magari poggiando la moneta su un fondo bianco............concordo con Nando.1 punto
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Grazie per i suggerimenti :) il "monetiere" è praticamente pronto. In settimana ve lo mostrerò :)1 punto
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Ciao a te. Il valore storico di quest'oggetto è evidente. Cos'ha sul retro? E quanto è grande? Le risposte possono aiutare a riflettere sull'eventuale valore venale, che a me sfugge del tutto. Al riguardo, ci occorreranno i suggerimenti di altri amici esperti del settore medaglistico. La placchetta non contiene stemmi. Contiene soltanto il fascio littorio, la sigla dell'ente, la M (iniziale corsiva del cognome di Mussolini), e una stella a cinque raggi (credo allusiva alla stella simile che accompagnava i primi stemmi dei Savoia nella qualità di re d'Italia, e che in seguito diventerà lo "stellone" della nostra Repubblica).1 punto
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Ciao @@Giovanna , ho piacere di averti rievocato attimi felici della tua infanzia e agli altri amici fornito qualche informazione forse meno nota ; con questo , ma ne sono felice , mi hai subito smentito :rolleyes: :D Ciao .1 punto
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Guardando bene la foto del R/ però azzarderei a dire che la variante è originale. Se riesci a fare una foto nitida del ramo e del 3 sarebbe più facile avere qualche certezza.1 punto
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Grazie a tutti per le vostre opinioni...in effetti pensavo anch'io di trovarmi di fronte ad un mb o mb +, purtroppo monetina lucidata ma l'ho trovata in una ciotola di 5 lire del 27 e siccome del 26 è più rara e mi mancava per 3 euro non me la sono lasciata sfuggire...grazie ancora a tutti!!!1 punto
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A prescindere dalla conservazione (qSpl per me da queste foto), è comunque una moneta godibilissima, con altrettanto gradevole leggera patina. Acquisto importante, quindi complimenti sinceri :)1 punto
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Buongiorno @@Gimo85, complimenti per la bella moneta! La serie quadriga è davvero spettacolare. Comunque la moneta si presenta in conservazione piuttosto buona, l'usura è contenuta ed è visibile soprattutto al rovescio a livello dello scudo, della spada e del seno dx dell'italia ed al dritto al semibusto del Re. Sono presenti anche alcuni graffi nei campi; tenendo conto di ciò secondo me la moneta si attesta sul qSpl/Spl. Ti auguro un buon weekend, saluti.1 punto
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Ne ho fatti molti, ma il Migliore è stato quando al mercatino comprai due denari : Uno di Caracalla e l'altro di Massimino pagati tutti e due 20! Quello è stato quello con più margine di guadagno.1 punto
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Ciao @@ARES III , per me e' una moneta di Augusto con al rovescio il Capricorno , forse provinciale non si capisce bene la scritta e non sembra un Denario ma un bronzo ; il Capricorno e' simbolo importante per Augusto perché rappresentava il segno zodiacale in cui fu concepito .1 punto
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Soldo da 12 bagattini per Alvise Contarini (1676-1684) http://www.venetiancoins.com/id34.html ciao Mario1 punto
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A 50 euro rosso eccezionale? Perdipiu periziato COMPRO!! Forse forse il 93 a quella cifra, ma il 94 deve capitare la classica botta di culo dal rigattiere. Sfido chiunque a trovarla rosso eccezionale e periziata del 94 a 50 euro o meno ... Ma mi raccomando rosso NATURALE non artefatto...!!! Buona caccia ;-)1 punto
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Ciao @@Giovanna, mi aggiungo anch'io al bus il venerdì, così vengo ad agnano la mattina con la macchina e, poi, sto con voi il pomeriggio al convegno ed al pranzo del sabato... Ciao1 punto
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Forse perche' per loro e' il verso giusto;)son cosi' brutte che interpretarle non e' semplice;(1 punto
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Medaglia molto bella ed affascinante, ecco la discussione su un esemplare identico: http://www.lamoneta.it/topic/120640-san-guglielmo-patrono-di-scicli/?fromsearch=11 punto
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Direi che lo stile di questa medaglia devozionale è certamente meridionale,l'iconografia della Madonna su crescente di luna e nubi con teste di cherubini e due angioletti ai lati,mi ricorda altre rappresentazioni di Madonne napoletane,inoltre S. Vincenzo Ferreri o Ferrer e conpatrono di Napoli, questo fa propendere per una produzione napoletana,a tal proposito sentirei anche il parere di Francesco 77...............ciao Borgho.1 punto
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Quoto gli amici @@sandokan e @@TIBERIVS. In particolare per questo: Aggiungo: in cambio, si risparmia un bel po' di soldi. E si ha la soddisfazione di ritrovare i propri antenati e le proprie radici, passo dopo passo. La fortuna vera è questa: farli "rivivere" con le proprie mani. Se poi si scopre che avevano anche uno stemma... tanto meglio! :hi:1 punto
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Giusto. Come già dicevo in un commento precedente una delle radici della crisi in questo ricambio (non solo per la numismatica) è nella "destoricizzazione" dell'attuale società (specialmente nella sua parte più giovane), quanto mai liquida e rivolta prevalentemente al presente (al massimo al futuro, ma quello a corto raggio). Le cause sono complesse e molteplici, comunque è inutile sottolineare che questo è un vero dramma, perchè perdere il senso delle proprie radici equivale a perdere il senso stesso della realtà che viviamo.... :(1 punto
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E se invece negli ultimi tempi fosse mutata la percezione di ciò che è la numismatica? Acquisisce sempre maggior rilievo il lato commerciale a discapito di quello storico. Da un punto di vista storico qualunque moneta ha un valore commerciale. Da un punto di vista esclusivamente commerciale non è detto che tutte le monete vengano percepite come meritevoli di esser comprate in quanto investimento o cimelio artistico da esibire, e non come oggetto storico da studiare e catalogare. Io ho iniziato a collezionare da pochi anni ma mi sembra che ci sia una specie di fissa per il fdc!!!1 punto
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