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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/07/14 in Risposte
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La piastra in oggetto non ha a parer mio alcuna traccia di saldature divelte nei campi. Si tratta di ossidazioni che spesso si riscontrano in altri analoghi esemplari. Se possibile avere una foto scattata alla luce naturale ti sapremo essere certamente più precisi. Aggiungo inoltre che le stesse micro mancanze di metallo che vediamo a ridosso della differente colorazione le troviamo altrove.5 punti
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Ciao Gianvito, scusa se ti rispondo con ritardo: sono tante le cause che portano a patine irregolari o ossidazioni. Difficile stabilire da una foto le motivazioni delle macchie al rovescio. Tra le cause più diffuse possono esserci agenti atmosferici sia esterni che all'interno dell'ambiente in cui è stata tesaurizzata, non dimenticare che il metallo di un tondello di una moneta o medaglia è composto da una lega metallica ed il metallo non nobile in essa contenuta ossida a secondo delle condizioni conservative. Ecco perché spesso troviamo porosità superficiali e macchie di diverse tonalità. Personalmente ho avuto esperienze negative con alcune monete e medaglie in rame e argento e sulla presenza di macchie formatesi improvvisamente in casa, alla fine capii che si trattava di una piccola percentuale di sostanze acide nell'aria. .... cambiai location dei plateau e posi fine al problema. Non dimentichiamo che spesso le monete possono subire cambiamenti di patina a seconda delle eventuali puliture subite negli anni.3 punti
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Come anticipato non ci sono argomenti sufficienti a giustificare quel tipo di rovina. Le contingenze citate creano danni diversi e decisamente più lievi. Non si può comunque affermare con certezza che le macchie in questione siano dovute all'amalgama di saldatura...fino a prova contraria la situazione statisticamente più ricorrente é anche in questo caso la più probabile. Aggiungo all'ottimo intervento di francesco77 che é lo zolfo a ossidare l'argento, trasportato e depositato proprio sotto forma di acido dall'umidità dell'aria, in prossimità quindi di inquinamento da combustione(impianti siderurgici, petrolchimici, centrali termiche...). La forma delle macchie può dipendere anche dal contatto con altri metalli che si ossidano selettivamente.2 punti
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Ciao Giò, davvero una bella medaglia ! Penso possa interessare a tutti coloro che raccolgono medaglie e cimeli della croce Rossa, un organismo internazionale che ha dato vita ad una produzione vasta e interessante. Mi vengono in mente - fra le tante - le spillette che durante il regime fascista venivano distribuite per le strade dalle dame della CRI, che avevano un ciondoli pendente dalla forma esotica che cambiava ogni anno (una capanna africana, uno scudo da guerra etiopico, un casco coloniale, ecc.) su cui erano incise due Croci Rosse diverse : i fondi raccolti venivano suddivisi tra la CRI e le analoghe associazioni che operavano nei territori coloniali. @@Giovanna2 punti
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Le foto postate dall'ottimo Legio,mi suggeriscono alcuni spunti.Per primo,vorrei ricordare lo scempio compiuto nel taglio del magnifico Ponte Elio,nel 1892,dopo che vennero rinvenuti altri archi laterali,magnificamente conservati in perfetta opera muraria.Venne anche rinvenuto il basolato originario...Si dimostrò il ponte in tutta la sua lunghezza e armonia,capace di far fronte alle piene del fiume,non ostacolandolo gravemente.Dal medioevo,invece,furono quasi obliterati gli archi laterali,cosicchè il ponte divenne una diga! La foto del battistero vaticano mi riporta alla mente la storia della bellissima conca di porfido.Questa fu ridotta allo stato attuale dal Fontana,che ne tagliò un lato corto e vi aggiunse una cornice,sempre in porfido.Per sei secoli,questo stupendo manufatto fu il coperchio dell'imperatore germanico Ottone II,morto a Roma prima del 1000 e sepolto nel "Paradiso",il magnifico quadriportico della antica Basilica di S.Pietro...Ma,forse,in quel superbo sepolcro di porfido,fu sepolto lo stesso Adriano!Il porfido era pietra riservata per re e imperatori...Il mausoleo di Adriano fu cava di marmi privilegiata per i bisogni della vicinissima Basilica Vaticana... E vogliamo parlare dei cavalli della Basilica di S.Marco?Provenienti da Costantinopoli,forse vi furono portati dall'imperatore Costante nel 655,il quale,dopo una visita a Roma,decise di fregarsi una quantità immane di statue e ornamenti di bronzo,che ancora ornavano l'Urbe(tra cui ilbronzo dorato della cupola del Pantheon).Questi cavalli non sembrano opera greca..ma romana e recano lettere latine sul bronzo.E da dove potevano provenire se non da Roma.Erano parte della famosa quadriga dell ' Hadrianeum?2 punti
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@@gianvi Anch'io non vedo nessuna spillatura e tanto meno saldature. Quelle piccole mancanze di metallo sui bordi sono state causate da alcune scorie di metallo rimaste nel conio che, oltretutto, si riscontrano anche su altri esemplari. Nel complesso, a mio avviso, è un buon BB. Le macchie, invece, potrebbero essere state causate da un liquido corrosivo utilizzato nel tentativo di pulirla, però ...2 punti
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Per quanto riguarda la questione del muro di cinta,posso sicuramente affermare che fu demolito per ricavarne materiali.Era un alto muro in blocchi di marmo sormontato da una cornice con ghirlande e bucrani.Fu raffigurato in alcuni disegni fino alla fine del Quattrocento.Gli elementi marmorei furono,probabilmente riutilizzati(lo si vede da disegni e stampe)in un grande torrione circolare costruito da Alessandro VI intorno al 1500,posto proprio all'inizio di ponte Elio.Ad Alessandro VI,infatti,risalgono grandissimi lavori di rafforzamento del Castello.Purtroppo,però,con questi lavori,si chiusero alcune arcate del Ponte,determinando un pericolosissimo tappo al deflusso del flusso del Tevere.Dopo alcune piene disastrose,Urbano VIII decise di rimuovere il torrione di Alessandro VI(pregevolissimo) e diede al Castello l'aspetto che mantenne fino al 1890 circa,quando fu praticamente smantellato dall'ing.Canevari del Genio Civile che,per costruire i muraglioni,distrusse vandalicamente mezzo Ponte Elio(il più bel ponte romano del mondo) e moltissimi bastioni del Castello.2 punti
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L' emidracma siracusana oggetto della presente discussione è un piccolo frazionale di grande fascino, impreziosito dalla presenza al R/ tra i delfini della lettera "E". Normalmente con la presenza di questa lettera si attribuisce l'incisione del conio al maestro Euaineto, ma non sarebbe da escludere anche Eumenes, noti per la realizzazione di decadrammi, auerei e tetradracme. Normalmente questa emissione è considerata dal mercato particolarmente rara, anche se presente in Sylloge e Collezioni. Al D/ : Testa di Ninfa (Aretusa) rivolta a sinistra, attorno 2 delfini, sotto il collo :GreeK_Sigma: :Greek_Upsilon: :Greek_Rho: :Greek_Alpha: :Greek_Kappa: :Greek_Omicron: :GreeK_Sigma: :Greek_Iota: :Greek_Omega: :Greek_Nu: Al R/: Triga rivolta a destra, sopra Nike; in esergo 2 delfini (tra i delfini lettera "E") Un appunto interessante; Normalmente nelle descrizioni dei pezzi, viene indicata la presenza di una quadriga, ma valutando con attenzione le immagini si può notare che i cavalli sono in realtà 3, con 6 zampe (come correttamente riporta la descrizione del pezzo in collezione Jameson). Credo che a trarre in inganno i compilatori dei cataloghi, che indicano quadriga, sia un leggero sdoppiamento della testa del secondo cavallo. Di seguito i pezzi presenti nelle principali collezioni: 1) 2) 3) 4) Da qualche tempo sul mercato sono comparsi alcuni esemplari, che meriterebbero di essere valutati. Fortunatamente, tempo fa un caro amico, acquistò un esemplare dello stesso tipo all'asta Titano 44, lotto 27. Arrivata la moneta e valutata con attenzione mi inviò le seguenti immagini, non perfette ma sicuramente importanti. 5) Balzano immediatamente all'occhio le differenze stilistiche nei rilievi rispetto agli esemplari di cui sopra, lettere poco definite, particolari evanescenti e solite crepe sul bordo....(direi ci siano pochi dubbi....) 6) questo esemplare in vendita nella prossima asta Hirsch, presenta incredibilmente le stesse caratteristiche di stile... 7) 8) Gli esemplari 7 e 8, meriterebbero forse un approfondimento. 9) 10) 11) 12) 13) Premesso sempre che la valutazione viene fatta da immagini, che ne pensate?? ciao skuby1 punto
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Ciao a tutti, vorrei condividere questa splendida coppia di medaglie dell'incoronazione di Ferdinando I del 1838 (lira e mezza lira), acquistate di fresco da un amico. Una domanda per voi: questi due gettoni hanno effettivamente circolato come contante? Grazie in anticipo e un saluto.1 punto
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Questa mattina al circolo numismatico di Torino , il dott.E. Montenegro , come da tradizione , ha consegnato ai partecipanti alcune copie del nuovo Catalogo Montenegro 2015 Nel 2015 si festeggiano i XXX anni del catalogo passato nel 1984 dalla gestione del comm. Cesare Bobba a quella del dott. Eupremio Montenegro. I miei complimenti all' autore ed editore per il traguardo raggiunto .1 punto
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Buongiorno a voi, sperando di fare cosa gradita, segnalo agli amici medievalisti (o medievisti?) e soprattutto a quelli che si interessano della monetazione della zecca di Cremona, il denaro a nome di Giovanni di Boemia in vendita nell'ultima asta 95 di Rauch, lotto 1202. La conservazione, soprattutto al dritto, lascia un po' a desiderare, ma si tratta di una moneta estremamente rara, che merita senz'altro l'attenzione di chi collezione le emissioni di questa zecca. In questo esemplare la lega sembra essere molto povera, ma mi sono noti altri pezzi di migliore mistura. Da notare infine che, almeno apparentemente, il conio di incudine sembra essere stato quello con il nome della città, con tutto quello che ne vogliamo far discendere... Cordialmente, Teofrasto1 punto
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Buongiorno e buona domenica a tutti Questo grosso senatoriale romano rappresenta al D/ un leone passante a sinistra che guarda l'osservatore, simbolo della potenza romana ed al rovescio un'allegoria della città di Roma seduta in trono. Questa costituisce una rara rappresentazione medioevale di una città con una figura umana tanto da indurre in errore il compilatore della lista Camaiani (Vedi - L.Travaini , "Monete, mercanti e matematica" pag.193) nella prima metà del XV Sec. che la definiva: "imperadore con una spiga in mano". Conoscete altre personalizzazioni medioevali di città su delle monete (ma anche altro, che so io, affreschi, sculture ....) Saluti1 punto
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Buongiorno a tutti, recentemente sono entrato in possesso di una collezione di monete e cartamonete della Repubblica Italiana, con qualche moneta precedente ed altre straniere. Era un pò tutto alla rinfusa, ed io, per nulla esperto, ho risistemato tutto in un raccoglitore dividendo per paese ed anno, e facedendo delle schede. Nelle schede oltre ai dati (anno, nominale, zecca e firma) della moneta ho inserito degli spazzi per: tiratura, rarità, stato di conservazione, valore e curiosità. non potendo aquistare un catalogo specifico mi sono affidato a questi siti: http://www.lamoneta.it/links/goto/234-monete-ditalia-cenni-storici-e-numismatica/ http://www.numismatica.it/index.htm http://numismatica-italiana.lamoneta.it/ http://www.lemonete.com/index.htm Cosa mi dite? sto andando nella direzione giusta? servono consigli :) grazie1 punto
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Il ritratto fu senz’altro un segno tangibile di dominio, ma anche forma espressiva degli artisti che si confrontarono per poter al meglio rappresentare non tanto le sembianze, quanto la regalità, lo stile, l’espressione, il dinamismo, ma più di ogni cosa il messaggio… Come quello che volle dare Filippo IV al problema della tosatura che in quegli anni raggiunse il suo apice. Infatti il fenomeno della tosatura delle monete era già conosciuto in epoca medievale, ma ebbe il suo culmine proprio con la monetazione di Filippo IV. In pratica i tosatori grattavano via dal bordo della moneta, con degli appositi strumenti, della polvere d'argento, che tesaurizzavano. Una volta effettuata l'operazione il lestofante rimetteva in circolazione la moneta, che manteneva comunque il suo valore nominale (che a conto fatti poteva anche essere dimezzato con questa pratica) pur essendo più "leggera" nel suo materiale nobile..la piaga della tosatura fu la causa di un dissesto economico non da poco nella metà del '600 che portò alla rovina numerose banche ed istituti di cambio. Erano previste pene severissime per i tosatori a cui potevano anche venire tagliate le mani per il crimine commesso. Per ovviare a questo crimine vennero anche coniati, sempre regnante Filippo IV, dei carlini che presentavano una doppia perlinatura concentrica, ciascuna delle quali riportava un nominale..man mano che la moneta veniva tosata la prima perlinatura si perdeva e arrivando a quella più interna la moneta acquistava un nominale inferiore, diciamo che veniva declassata! Gli esemplari napoletani di Filippo III e Filippo IV di Spagna sono l'esempio più lampante di questa frode. Verso il 1620 si propose al vicerè di Spagna di coniare un ingegnosa moneta "antitosatura". Quest'ultima aveva oltre la leggenda al dritto due cerchi concentrici con i valori indicati di 5 Grana e 10 Grana, se si provava a tosare il bordo eliminando la parte con il valore di 10 Grana la moneta avrebbe indicato il valore di 5 e quindi per uno o due grammi al massimo si rischiava di perdere il 50% del valore nominale della moneta. I tosatori, però, ne sapevano una più del diavolo e, tosavano solo un angolo, lasciarono intatto il resto per poterla spacciare senza problemi ingannando magari qualche ingenuo non molto pignolo. Questa moneta è la testimonianza più tangibile della volontà da parte delle autorità di limitare il fenomeno della tosatura, reato, quest'ultimo, punito con carcere duro, torture ed in alcuni casi con la morte. NAPOLI - FILIPPO IV - Carlino 1624 Al centro il busto del sovrano in abiti regali con la testa nuda, il tutto è racchiuso dal bordo anti-tosatura che reca due valori 10 Grana ( Carlino) e 5 Grana.1 punto
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Parto dal principio che non sono un tecnico, potrò anche sbagliare, ma.... Io non vedo nessuna traccia di montatur, ripeto potrò sbagliarmi.1 punto
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DE GREGE EPICURI Mi pare auentico, si trovano spesso antoniniani in condizioni simili di questo periodo.1 punto
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Sono contento che siamo riusciti ad organizzare il primo incontro :)1 punto
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Da un punto di vista fotografico è consigliabile usare colori neutri, anche per evitare riflessi colorati nella foto. Da un punto di vista estetico lo trovo troppo d'impatto: Il nero stravince in assoluto (oltre ad avere i benefici sopra menzionati), esaltando l'oro a mio parere in maniera decisamente più elegante e sobria del rosso. Poi de gustibus, fate vobis1 punto
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Il muraglione marmoreo del mausoleo nel Quattrocento,prima dei lavori di Alessandro VI Sent from my GT-I9100 using Lamoneta.it Forum mobile app1 punto
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Anche nel corso della Repubblica di Salò, la caratteristica lettera M smaltata di rosso - che era stata creata come simbolo dei legionari appartenenti ai Battaglioni M (Guardia del Duce) divenne un distintivo d'onore concesso non individualmente ma ad interi reparti (elencati in una circolare governativa del 1944) e veniva appuntato sul lato destro della giubba, in alto. La Guardia del Duce continuava invece a portarlo sul bavero della giubba.1 punto
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Cerchiamo di aiutarci a vicenda: il peso del nostro dolore sarà più leggero. Traduzione della scritta sulla medaglia tratta dalle prime due righe dalla famosa favola di Jean-Pierre Claris de Florian 'Il cieco e lo zoppo' http://poesie.webnet.fr/lesgrandsclassiques/poemes/jean_pierre_claris_de_florian/l_aveugle_et_le_paralytique.html apollonia1 punto
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Taglio: 2 euro Nazione: Irlanda Anno: 2012 Tiratura: 1.051.750 Condizioni: BB Città: Vimercate Taglio: 2 euro Nazione: Irlanda Anno: 2004 Tiratura: 1.592.990 Condizioni: B+ Città: Milano1 punto
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Non vedo un valore nominale, quindi è quasi sicuramente un gettone o simile.1 punto
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Grazie magdi, proprio quello che cercavo. Sent from my GT-I8260 using Lamoneta.it Forum mobile app1 punto
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Credo proprio che per il medioevo sia un caso unico: le personificazioni in generale sono rare da trovare nel medioevo. Fino alla metà del Duecento non credo ci siano molte attestazioni, soprattutto per Roma, che nella personificazione veniva forse percepita come un idolo pagano. Questa tavoletta d'avorio, di epoca carolingia, è forse l'unico esempio in cui è presente una personificazione di Roma per quell'epoca (l'immagine e qualche notizia si trovano su "Roma antica nel Medioevo"); sempre lo stesso testo indica come le personificazioni tornarono, seppur per breve tempo, nel momento in cui Ottone III spostò la sua attenzione su Roma e l'italia, citando alcuni esempi, tra cui la bolla in piombo di Ottone III in cui Roma è rappresentata a mezzo busto con l'armatura antica. In questo dipinto, le regioni dell'Impero, tra cui Roma, porgono dei doni all'Imperatore. Successivamente al 1250 si trova qualche esempio: tra gli altri, quello della Fontana maggiore di Perugia. Mi pare di ricordare che Giovanni Pisano avesse dipinto delle personificazioni anche di Pisa in un quadro al fianco della Vergine Maria, ma non ricordo sinceramente dove sia conservata l'opera, ne il titolo. Una personificazione di Perugia, invece, è scolpita sicuramente sulla fontana maggiore, sempre di Giovanni Pisano e Nicola Pisano. La personificazione di Perugia sulla Fontana Maggiore1 punto
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Ho avuto occasione di vedere la Bambina di Grottarossa durante la visita a Palazzo Massimo, è veramente emozionante poterla osservare da vicino, l'espressione del suo volto è serena ed è impressionante come si sia conservata attraverso i secoli. Ciao e buona domenica a tutti, ci rileggiamo stasera da Roma. Giò1 punto
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I segni sul bordo potrebbero far pensare che sia stata incassata in una così detta "gabbietta" ed usata su una spilla (en broche) o come centrale di una collana. Mi sono capitate diversi tipi di gioielli su cui erano state utilizzate monete di vario tipo, specialmente quelle d'oro. Le macchie sembrano più ossidazioni che altro.1 punto
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Probabilmente incollato data la disposizione delle zone chiare, mi vengono in mente quelle scatoline portapillole con moneta sul coperchio...o altri usi simili. É un' ipotesi ma io noto una diversa usura tra dritto e rovescio, il che potrebbe far pensare a una qualche copertura/protezione1 punto
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Sì, Carlo Felice, peso 10gr. diam. 28 mm moneta molto usurata, zecca Genova o Torino, di Torino la più rara è la P in ovale e la testina d' Aquila1 punto
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@@centurioneamico @@incuso potresti gentilmente ripulire questa discussione? Grazie mille e scusa per il disturbo. Francesco1 punto
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Polizia municipale in divisa di gala? Mi sembra proprio lo stemma di Bobbio. Il proprietario della feluca, guarda caso, è proprio di Bobbio, anche se l'ha recuperata, mi sembra nel veronese da una famiglia di provenienza bobbiese!1 punto
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Ciao Simone, grazie per l'approfondimento. :good: Non so molto sul tema, e anche su questo gradirei un parere dagli amici più esperti di me. Vedo però che nell'estetica del ventennio quella M "corsiva", scritta in quel modo così particolare proprio per identificare lui, veniva usata un po' su tutto ciò che aveva a che fare col fascismo. Si trattava, insomma, di un grafema che non era stato pensato per identificare una porzione di quel movimento politico, bensì il suo fondatore-animatore.1 punto
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@@gallo83 Credo proprio di si.....hai fatto un ottimo acquisto e devo essere sincero, a me piace moltissimo il tuo metodo di collezionare. :hi:1 punto
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No , non credo proprio , forse e' la stessa situazione che esiste per il Palazzo di Giustizia li' vicino , anch'esso mi sembra di aver letto , abbassatosi un po' rispetto al passato , ma avendo sotto le fondamenta una platea di cemento armato , non penso succeda nulla ; d' altra parte questi due colossi poggiano su terreno alluvionale del Tevere . Sapevi che sotto le fondamenta del Palazzo do Giustizia , durante i lavori di scavo per le fondazioni vennero alla luce diversi reperti archeologici ? tra i quali alcuni sarcofagi con relativo corredo funerario . In uno di questi fu rinvenuta , accanto allo scheletro di una giovanne donna , Crepereia Tryphaena , una bambola d'avorio di pregevole fattura e snodabile nelle articolazioni , che fu trasferita nell'Antiquarium comunale . Ora è conservata nei caveaux dei Musei Capitolini di Roma . Notizie dalla rete : CREPEREIA TRYPHAENA LA PICCOLA BAMBOLA IN AVORIO DI DUEMILA ANNI FA, SNODABILE ESATTAMENTE COME LA BARBIE DEI NOSTRI GIORNI. FU RINVENUTA DURANTE LA COSTRUZIONE DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA, NEL 1889, NELLA TOMBA DI UNA GIOVINETTA MORTA PRIMA DELLE NOZZE. Chi ama Roma non può non amare la storia della giovane Crepereia Tryphaena e della sua deliziosa bambola, una specie di Barbie di duemila anni fa, snodabile esattamente come la sofisticatissima microcreatura platinata della Mattel dei nostri tempi. E’ il 10 maggio 1889 quando, durante i lavori per la costruzione del Palazzo di Giustizia a Roma, architetto Calderini, nell’area dell’attuale via Ulpiano, viene alla luce il sarcofago di una giovane donna morta prematuramente all’età di soli18 anni. C’è inciso un nome, quello di Crepereia Tryphaena. Gli esperti collocano il reperto tombale intorno al 170Crepereia Tryphaena d.C., età degli Antonini. Alla vista degli scopritori del reperto, il teschio appare stranamente coperto da una folta e lunga capigliatura ondeggiante sull'acqua. In realtà si trattava delle foglie e dei rami di una pianta acquatica che aveva messo le radici sul cranio, dando l’impressione di una specie di strana capigliatura. Insieme allo scheletro, orecchini, spille, anelli e una corona di mirto con un fermaglio d'argento al centro, a testimonianza che la defunta apparteneva ad una famiglia aristocratica., Tre anelli, dalle dimensioni sorprendentemente ridotte, erano stati infilati nelle falangi superiori dell'anulare e del mignolo della mano sinistra; di particolare interesse è quello, ricavato nel cammeo, dove e' inciso un nome: Filetus, probabilmente il promesso sposo della giovinetta. Crepereia era stata sepolta adorna dei suoi gioielli. Il sarcofago era stato ritrovato, affiancato a quello di Crepereio Euhodo, con i sigilli ancora intatti, ma pieno d'acqua "penetratavi stilla a stilla attraverso le commessure del battente"; fu quindi necessario provvedere a vuotarne la cassa prima del trasferimento nella sede museale e a "raccogliere diligentemente quanto vi fosse per avventura serbato" I due sarcofagi di Crepereia Tryphaena e di Crepereio Euhodo furono esposti dal momento della scoperta fino al 1928 nella sala " dei sarcofagi " nel Museo del Palazzo dei Conservatori. Successivamente, con la creazione nel 1929 dell' Antiquarium Comunale al Celio, il museo destinato a documentare i vari aspetti della civiltà romana antica si provvide a sistemarvi entrambe le tombe. Nel 1939 dopo lo sgombero e il parziale crollo dell'Antiquarium i due sarcofagi e il corredo tornarono nei depositi dei Musei Capitolini e furono esposti solo per brevi periodi in talune occasioni, a Torino e a Roma. Proviamo a immaginare la sorpresa degli esperti quando tra i reperti al fianco della fanciulla romana scoprirono la sagoma di una bambola, per di più una bambola speciale, un vero capolavoro nel suo genere. La bambola è alta ventitre centimetri circa, è in avorio anche se il passare dei secoli l’ha resa scura al punto tale da sembrare di legno d’ebano. Il viso è finemente scolpito e la ricca acconciatura, con i capelli raccolti in sei trecce e poi girati intorno al capo, ricorda quella di gran moda per le giovani spose all’epoca degli Antonini. Le braccia si raccordano al corpo mediante perni mentre le gambe si innestano negli appositi alloggiamenti incavati all'interno del bacino grazie ad un accurato sistema ad incastro fissato ancora con perni accuratamente mimetizzati; analogo collegamento rende possibili l'articolazione del gomito e del ginocchio. Il lavoro risulta eseguito con una precisione ed una perizia artigianale tale da richiedere la padronanza di uno straordinario livello tecnico, particolarmente apprezzabile nelle mani e nelle unghie del balocco. Chissà quale segreto conservano i resti di questa giovinetta dell’antica Roma e della sua straordinaria bambola, destinate a percorrere insieme il difficile viaggio verso l’aldilà? Il mirto e la bambola inducono a ritenere che la fanciulla sia morta prima di sposarsi. Infatti era usanza che la sposa donasse i giocattoli della sua infanzia a Venere alla Vigilia delle Nozze ma, se la padroncina moriva prima, gli oggetti l’avrebbero seguita nella tomba. Crepereia ha ispirato al poeta Giovanni Pascoli una poesia in lingua latina, dove rievoca la cerimonia funebre per la giovinetta morta poco prima del matrimonio e rivive l'amore del promesso sposo Fileto. In un passo dell'opera si legge: "...Venerique pupa nota negata est" "...riconosco la bambola promessa invano a Venere". Al momento del ritrovamento infatti il teschio era rivolto verso la bambola. Forse chi l’aveva seppellita voleva che la fanciulla vi si rispecchiasse, per sopravvivere nell'aldilà. Questo spiegherebbe perchè la bambola incarna le sembianze della defunta1 punto
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avrai sicuramente la fila di collezionisti davanti alla porta ;)1 punto
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E' vero che la triga veniva usata molto più raramente delle più note biga e quadriga, ma pare che il suo uso sia assodato (a parte il noto episodio di Achille nell'Iliade) anche se più in epoca romana che greca. Dionigi di Alicarnasso accenna a corse di trigae al tempo di Augusto. Seppure più raramente, esistono raffigurazioni più antiche di trigae, come in una urna cineraria etrusca da Chiusi: Probabilmente era discrezione dell'incisore di raffigurare nel modo più appropriato il carro. In un modulo ristretto come quello dell'emidracma era più facile raffigurare (di profilo) tre piuttosto che quattro cavalli. Solo grandi incisori più innovativi, come Kimon, riuscivano a rappresentare una quadriga completa anche in simili tondelli. Passando all'ottima rassegna proposta da Skubydu, balza evidente come gli esemplari 5 - 6 - 7 presentino una errata perlinatura, che appare essere all'altezza del delfino davanti il profilo della ninfa, anzichè oltre il delfino…. Basta confrontare con gli esemplari 1 e 2 (rispettivamente ANS 305 e Jameson 805) per rendersi conto. Inoltre colpisce come il pezzo 6 (nella prossima asta Hirsch) inoltre rechi la lettere F all'esergo del rovescio, fra due delfini. Invece dovrebbe essere una E, che è leggibile nel pezzo ANS. Nel pezzo Jameson (n. 2) sembra di intravvedere una F, ma in realtà, come giustamente riportato nel testo del catalogo Jameson, è una E. E' possibile che il falsario sia indotto all'errore credendo di leggere una F al posto di una E. Bisognerebbe avvisare Hirsch che il suo lotto è falso…. I pezzi 7 e 8, ambedue ri Roma Numismatics, appaiono più subdoli e meriterebbero un esame dal vivo. Sembrano più prodotti di fusione che di coniazione.1 punto
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Proprio come avevo sperato. Anche se straconosciuto @@Legio II Italica hai fatto in modo che il monumento funebre di Adriano fosse meglio conoscibile sotto l'aspetto più interessante, cioè quello di epoca romana. Bravo veramente e complimenti anche per la scelta del materiale fotografico, sempre ricco e appropriato.1 punto
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Ciao @@gallo83, il tuo intervento ci dovrebbe riportare un pò tutti sulla terra, vedo a volte un pò troppa sicurezza sulla materia in oggetto.... Anche i più bravi collezionisti del forum con decenni di esperienza ne sanno per me sempre di meno del perito di turno iscritto al NIP Questo è il mio parere perchè quando leggo pareri che sembrano uscire dalla bibbia mi fanno sorridere e basta..... Guarda io colleziono da oltre un decennio ma a volte mi sbaglio, prendo granchi come tutti solo che non ho la presunzione di saperne più di altri ma al paro degli altri ci si confronta, questo per me è l'unico scopo del forum...... Poi mi piacerebbe che molti periti professionisti che partecipano al forum non si nascondessero sotto ad un nick, per me è svilente nei loro confronti.... Spero che qualcuno di loro ci legga e prenda in considerazione ciò che ho detto. Quando vedo un intervento ad esempio del Sig. Alberto Varesi ho sempre tanto piacere a leggerlo e così dovrebbe essere per gli altri..... Scusa la lungaggine del mio intervento...prendi tutto con molta filosofia e leggerezza...... Ciao Marco Daniele1 punto
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perché non guardano la faccia comune, oppure sono tutte ruotate di 180°... :rofl:1 punto
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vabbè forse 50 son pochi per un fdc...non vi do torto. ...ma da foto,dentro la plastica e con due foto belle ma non ottimali se uno la pesa qFDC i 50 euro non è poi un prezzo tanto campato per aria. poi è chiaro che se uno o più utenti l'hanno vista in mano o addirittura in precedenza era loro il discorso cambia. http://www.lamoneta.it/topic/106308-umberto-i10-centesimi-1893-birmingham/?hl=centesimi mi ricordo questa discussione su una mia moneta,quando volarono degli spl,spl+ e spl/fdc e poi la diedi dentro in uno scambio a Tevere e lui la mise sul sito come FDC ecz....fate voi. tutto questo per dire che io l'avevo data per qfdc/fdc ...se mi dite che è fdc rosso tanto meglio per il nostro amico :) marco1 punto
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Visto che si è parlato di Napoli... propongo questa 3 Cinquine del 1647.. così si può fare un confronto sui ritratti.. bisogna però tenere conto che questa è una moneta d'argento da 2,5 grammi circa e 20 mm di diametro....1 punto
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Per festeggiare l' anno della discussione, posto questa Parpagliola del 1608 emessa sotto Filippo III. La moneta proviene da asta CNG e apparteneva alla collezione SHA ex Archer Milton Huntington. La parpagliola è un falso molto ben prodotto in rame, dove si vedono benissimo le differenze con una parpagliola vera.1 punto
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Tutto in effetti condivisibile e vediamo se altri vorranno commentare e aggiungere altro.... la scelta della Regina al rovescio e con che raffigurazione !!, il fatto che siano poche quelle conosciute e in buona conservazione, il fasto e la ricchezza della coniazione ci portano più sul celebrativo, ostentativo, emissione ricordo più per pochi che per tutti. Nel contempo è anche giusto ricordare quanto dice lo storico M. Cremosano riportato anche sul Crippa nel suo " Memorie storiche milanesi dell'anno 1642 al 1691 " che parla di beneficienza per le parrocchie e quindi in tal caso probabilmente ci dovrebbe essere stato un certo uso da parte degli utilizzatori e forse una usura maggiore delle stesse arrivate a noi. C'è anche da dire che comunque ci sono due varianti conosciute una con GVBERNAN, una con GVBERN, una variante col DVCIS invece del DVC, nel CNI e nel GNECCHI viene riportata anche una ulteriore variante con due globetti all'esergo, il Crippa però ritiene di non averne visto uno così e lascia aperto per questa variante a ragionevoli dubbi. Quindi anche queste piccole varianti potrebbero far pensare a un quantitativo di coniazioni, anche se effettivamente non conosciamo i numeri, forse neanche poi così limitato, d'altronde lo stanziamento finanziario per l'avvenimento fu ragguardevole comunque a quanto viene riportato.1 punto
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Vediamo se riesco a stimolare in voi qualche ulteriore riflessione :blum:......, l'emissione è indubbiamente rara, almeno da quanto si vede nelle aste, nel contempo però le Civiche Raccolte di Milano ne hanno ben 4 esemplari , 3 con GVBERNAN, 1 con GVBERN e anche in buona conservazione. Questo potrebbe farci pensare sempre più a una emissione limitata anche numericamente, emessa solo in quel contesto specifico, che magari venne anche usata come moneta corrente, ma magari visto il pezzo pregevole e il ricordo dello stesso magari anche conservata e questo spiegherebbe anche la buona conservazione dei pezzi. Quindi anche voi sareste per una emissione speciale ? L'altra particolarità è la comparsa sulla moneta del nome con tanto di carica del Governatore Caracena, anomalia credo anche questa, il Caracena si battè per questa coniazione, la volle e forse volle anche il suo nome come merito dell'iniziativa. Le analogie e i confronti con i busti del Filippo IIII di quest'epoca napoletani possono essere un ulteriore spunto come anticipato già nel mio primo post, certamente il pezzo ha una dovizia e precisione di particolari, non comune nella monetazione milanese dell'epoca, basta guardare le corone, gli stessi tratti di Filippo IIII, baffi, pizzo, il colletto, e ancor di più lo si nota nel busto di Maria Anna, sempre coronata, una veste riccamente ornata, collana, gioielli, la testa coronata ornata da lunghe piume. In un certo qual senso si opera per una emissione di prestigio, volutamente da esibire e sorprendere, fattura e iconografia precise, il tutto rientrerebbe nell'aver fatto un pezzo speciale per una occasione speciale....1 punto
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Ciao, e benvenuto nel forum. Le medaglie che hai postato NON sono emissioni ufficiali, ma presumo coniazioni di ditte private, a maggior ragione lo sono i "francobolli". L'aspetto artistico delle medaglie non è eccelso, non ci fosse inciso il nome del papa, non sarebbe semplice l'identificazione, sopratutto per Giovanni XXIII..... Il valore economico, essendo le medaglie d'argento ( si notano i punzoni) dovrebbe essere quello del metallo o poco più. saluti TIBERIVS1 punto
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Riusciate a inviarmi il link della discussione dove avete già trattato questo gettone??:) Ho provato a cercare ma non ho trovato nulla.. :(1 punto
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