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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/27/14 in Risposte

  1. Eccola qui, non mi sarei mai aspettato di trovarla. Non ci potevo credere. Taglio: 50 cent Nazione: Irlanda Anno: 2013 Tiratura: 948.559 Condizioni: BB Città: Roma No, dai scherzo, mica vi metto in guardia per questo ritrovamento ;) Una giornata fredda, la prima vera giornata invernale di quest'anno. Nulla di buono da aspettarsi, sempre la solita routine con poche possibilità di variazione. Mamma mi ha detto che aveva trovato una moneta "strana" dal macellaio. Apro la zip del borsellino, lentamente, anche se in me credevo sempre di più che fosse la solita moneta italiana luccicante che puntualmente mamma ritiene interessante, dato che per l'età non vede bene da vicino. Aperto. Vedo tante monete, ma solo due da 2€. Punto subito a quelle, cartina nuova entrambe, afferro subito quella più lucente, ma rimango deluso, un Cavour. Perdo le speranze, credendo che mia madre si fosse riferita a quella. Scoraggiato, inizio a passare in rassegna tutto il resto, partendo dall'altra bimetallica. Ha circolato molto, e si vede. La parte dorata è quasi marrone, patinata dalle ditate prese in tanti anni. La giro a metà: bordo italiano, ma lo avevo già intuito dal modo in cui era coniata. "Sicuramente un Dante", penso tra me. La giro tutta. Il mio sguardo cade su un cavallo, sì, un cavallo imbizzarrito. C'è una persona, poi, che cade. "Momento, Momento..." Torna tutto: disegno, taglio, bordo. Associo subito il soggetto alla moneta, ho tutto ben chiaro, istantaneamente. Non ci posso credere. La guardo, la tocco, leggo le scritte. A meno che non sia in un sogno, tutto ciò che mi accade è strano, bello, non riesco a capire più nulla. Sono sconvolto. Eccola qui, un fulmine a ciel sereno. Una bomba. Taglio: 2€ cc Nazione: Vaticano Anno: 2008 Tiratura: 0 (106.084 folder&busta) Condizioni: BB Città: Roma Note: News (e ci mancherebbe :blum: ) Dopo un po'di tempo assente attivamente in osservatorio questo è il miglior modo per ricominciare. Non riesco ancora a sedare l'emozione. Direi proprio che per questa moneta la mia firma non vale, la conserverò per sempre, non me ne separerò per nessun motivo. Pulita si notano meglio i segni di circolazione (non me ne vogliate :D ) Volevo segnalare che c'è un errore nel foglio news, lepro ha trovato il commemorativo belga 2014, non derek83, e non è stato trovato alcun 2€ commemorativo austriaco dello stesso anno :good:
    14 punti
  2. caro @@scacchi, i motivi di una partecipazione meno attiva da parte di tanti in questa sezione, come in altre del forum del resto, possono essere diversi e concorrenti, come hanno già detto diverse persone che mi hanno preceduto. Senz'altro tra queste ve ne sono di "strutturali" (ad esempio, anche io penso che il distaccamento in sezioni separate di varie zecche attive nel medioevo non abbia aiutato, oltre a non essere particolarmente lungimirante dal punto di vista "scientifico" come ha detto anche @@Arka ...che sono contenta si sia ricreduto ;)) e altre congiunturali, come il fatto che magari diversi utenti molto attivi che vivacizzavano le discussioni lo siano un poco meno, o addirittura non intervengano più. Questo può essere causato da più motivi, che però possono anche essere personali, e dunque di poco aiuto per capire se e come migliorare la situazione. Io ti posso dire di me che negli ultimi mesi ho rallentato parecchio la mia partecipazione, ma in generale al forum e non solo in questa sezione. Da un lato e principalmente hanno pesato e pesano tutt'ora miei problemi personali di salute (si invecchia... :() ed anche di tipo professionale (noi "precari" dell'università ed enti pubblici siamo messi proprio male adesso e per sopravvivere bisogna lavorare su progetti con mille scadenze che tolgono il tempo ad altro). Tuttavia a questi si sono accompagnati altri fattori che hanno fatto un poco da deterrente, se vuoi. Il primo è che dopo un primo momento nel quale gli "esperti", cioè chi si occupa di numismatica per professione facendone oggetto di ricerca scientifica come me ormai da una vita, erano stati accolti a braccia aperte, è stato insinuato e poi detto da più utenti che la nostra presenza e/o in generale gli interventi troppo tecnici inibivano la partecipazione di altri utenti. Quindi onde non togliere il piacere ad altri di contribuire e viste anche le mie difficoltà nel trovare tempo adeguato per fare gli interventi tecnici (che costavano comunque tempo e anche fatica, visto che io quando l'ho fatto ho sempre cercato di dare tutte le informazioni possibili per questo tipo contesto) mi è parso opportuno diradare. A questo si è aggiunta un poco di delusione derivata di fatto dalla poca sensibilità o interesse dimostrati - e non solo e non tanto in questa sezione, ma in generale - al tema dei ritrovamenti e dell'importanza di un certo "consumo critico" da parte dei collezionisti (vedi discussioni varie anche nella sezione di legislazione), che era invece una delle molle che mi spingeva a confrontarmi con i collezionisti e gli appassionati su una piattaforma così ampia come questa. Se a questo si aggiungono tutte le volte, come è capitato un poco a tutti, che ci si sente dare indirettamente dello stupido da chi probabilmente sa appena di cosa sta parlando ma pensa di avere la scienza in tasca, o c'è chi equivoca quello che hai postato alle 3,00 di notte pur di rispondere e se la prende e così via, capisci che la voglia di scrivere su una piattaforma pubblica come questa alla fine venga meno. Ovviamente vi sono per fortuna molte eccezioni ed anche nuovi utenti che spingono, quando si può, ad intervenire sempre e a non abbandonare mai del tutto il forum, che comunque ritengo uno strumento importante di comunicazione per la comunità di persone che ruota intorno alla numismatica nel nostro paese, ma anche all'estero, senz'altro anche con grandi potenzialità di ulteriori sviluppi. Grazie al forum e soprattutto a questa sezione, che per me era e rimane una delle migliori (eh beh...si sa: ogni scarrafone...), ho poi incontrato diversi cultori e collezionisti che sono diventati cari amici, con i quali ho fatto studi e pubblicazioni (alcune in corso) o che mi hanno aperto le loro case e le loro raccolte (thanks to all !). Chiaramente questo è importante e va riconosciuto, anche se poi ad esempio il rapporto diretto che si è creato con queste persone fa sì che magari ci sentiamo e ci mettiamo a discutere di monete più al di fuori dal forum che dentro alle varie sezioni per ovvi motivi di comodità. Quindi: che dire ...? Vediamo la prossima ristrutturazione del forum e come procede la partecipazione di vecchi e nuovi utenti volenterosi. Io continuerò a partecipare in questo modo saltuario e a dare una mano come posso e quando posso, a meno che non cambi soprattutto la mia situazione professionale. Mi fa anche molto piacere leggervi, però: quindi avanti con discussioni interessanti! Un caro saluto e ...ad maiora! :) MB
    9 punti
  3. Quando ne ho la possibilità, la domenica amo girare per i mercatini dell'antiquariato della mia zona alla ricerca di qualche pezzo da aggiungere alla mia collezione. Oggi è stata una giornata particolarmente istruttiva. Primo banco di numismatica, ci sono delle ciotole dove frugo per un po', poi rivolgo la mia attenzione ai vassoi. Do un'occhiata, poi ne vedo uno coperto e praticamente inchiodato al tavolo. Chiedo al venditore se sia possibile vederlo, e mi risponde: "Eh, ma lì ci sono monete care". "Va bene, posso vederle?"... Al che lui: "Ma tanto non trovi niente adatto a te lì". Ora, io sono vicino ai 35 anni, non sono un marmocchio rompipalle di 12, e mi vesto in maniera molto classica, non mi sembra di avere l'aspetto di un barbone. Quindi mi spiazza doppiamente, per il contenuto della risposta e per il passaggio al "tu" che par essere più di disprezzo che amichevole. Alla mia insistenza me lo mostra, continuando a borbottare che non è roba per me. La metà delle monete di questo mistico vassoio già le possiedo, e il pezzo più pregiato non supera i 300 euro. Alla fine non acquisto nulla, e me ne vado davvero perplesso per il comportamento del venditore. Secondo banco di monete, vedo un 20 lire Elmetto malamente lucidato e generosamente periziato BB. La moneta mi manca e da un po' ne cerco una economica da mettere in collezione: visto che il regno non è la mia priorità voglio un pezzo con rilievi ancora godibili ma sotto i 100 euro, questo potrebbe fare al caso mio. Chiedo, e il venditore mi dice che costa 300 euro: sostiene che sia un ottimo prezzo e che in giro a meno di 350 non se ne trovano. Faccio il finto tonto e il venditore comincia a raccontarmi un mucchio di fandonie e prova a rifilarmi della cianfrusaglia a prezzi abominevoli. Alla fine ringrazio per "gli insegnamenti" e me ne vado, ovviamente senza comprare nulla. Va bene che non sono i commercianti a dover educare i nuovi collezionisti, ma anche cercare di fregare il primo inesperto che passa non è una bella cosa. Me ne vado sempre più convinto che la concorrenza del mercato online stia seriamente minando queste fonti tradizionali di acquisto, e arrivo al terzo banco. Mentre guardo le monete arriva una signora che dice al venditore che la vecchia mamma ha in casa molte monete e banconote e lei vorrebbe disfarsene. Chiede così se sia disposto a "ritirarle" (questo il verbo da lei utilizzato, che giustifica il successivo comportamento del venditore). La donna tira fuori una ventina di Caravelle più un album con molte banconote di regno e repubblica. Il venditore sfoglia il materiale e fa una cosa spettacolare: calcola il valore facciale (contando che c'erano varie banconote da 1, 2, 5, 10 lire capite quanto sia ridicola la cosa) e il loro cambio in euro: risultano 35 euro, ne offre generosamente altrettanti per le caravelle (con l'aria di chi magnanimo sta offrendo un servizio), insomma 70 euro per tutto quanto. La signora ovviamente accetta contenta di essersi liberata di quella cartaccia fuori corso e se ne va. Avevo la tentazione di intervenire, ma non per aiutare la signora, che non credo proprio lo meritasse: semplicemente per dire "guardi, le do il doppio, dia tutto a me"... però un po' per lo stupore e un po' temendo la reazione del venditore ho preferito lasciar perdere. Alla fine in un altro banco ho acquistato qualche monetina per completare la mia collezione di Pio XI e XII (gli anni che mi mancavano dei centesimini), per un paio di euro l'uno, e son tornato a casa soddisfatto: delle monete acquistate ma soprattutto delle scene cui avevo assistito.
    5 punti
  4. Senza entrare troppo nel merito della sequenza dei conii che in questo momento non ho il tempo di fare e per i quali lascio ad altri tutto il divertimento, ho esaminato le foto in alta definizione (grazie all'automatismo della rotazione) dell'esemplare in questione e posso dire con buona approssimazione che quella patina non è naturale ma è ottenuta chimicamente. Allego tre ingrandimenti utili al vostro esame. Non voglio indicare, come ho fatto altre volte, i punti che mi hanno portato a questa conclusione, anche e soprattutto perchè potrei agevolare il realizzatore della patina che potrebbe anche leggerci. Un buon conoscitore di patine naturali dovrebbe riuscire a comprendere bene quali sono le anomalie presenti, pertanto faccio i miei complimenti a chi come acraf ha avvertito l'anomalia, a tutti gli altri semplicemente dico che la sovrapposizione di patine e sedimenti presenta alcune incongruenze che non esistono in natura. Sono certo che un restauratore, se venisse in contatto con l'esemplare, noterebbe immediatamente tali anomalie.
    4 punti
  5. Io non sono un esperto, ma vedendo le condizioni della moneta penso non piu di 5 euro... Ma questo, a mio parere, conta fino ad un certo punto... Il valore storico di questa moneta è enorme, dato che ha 1700 anni... Fu coniata in un periodo di decadenza dell'Impero... i Barbari premevano alle frontiere e di li a qualche decennio il mondo si sarebbe separato tra occidente e oriente. Ora non ricordo con esattezza cosa accadde in quegli anni, ma sicuramente con una piccola ricerca si può scoprire tanto. Tu quindi devi partire da questo, non dal valore economico, ma da quello storico che, nella maggior parte dei casi, è il vero "cuore" della numismatica. Io lo dico sinceramente... non vado a cercare monete di altissimo livello, anche perchè la mia disponibilità economica è abbastanza ridotta... Mi bastano tutte quelle monete che, anche a prezzi vicini allo 0,hanno il loro fascino storico. Buon lunedi a tutti :) Titta99
    4 punti
  6. Normalissima esperienza da mercatino. Posso dire che, dove non mi conoscono, si comportano, sostanzialmente, come hai raccontato anche tu. Ho già raccontato le mie esperienze peggiori che riassumo brevemente: una moneta del 1814 spacciata per medioevale; le 1000 lire prima versione come rari; i prezzi uguali a quelli dei cataloghi (altro che sopravvalutati) ma con conservazioni gonfiate, etc. La cosa sconcertante è che ho trovato atteggiamenti simili anche in alcuni negozi; in questi aggiungerei: "non abbiamo monete per quel prezzo, solo dai 50 in su" (dovevo fare un regalo), solo antiche (vassoi di monete a 20 euro in bella vista o di VEIII...); dati poderali non corrispondenti a quelli della moneta che ti vendono, etc. Se, poi, provi a vendere qualcosa tu, fanno la faccia schifata e ti offrono 10 centesimi per una moneta da 2 euro, salvo provare a venderle a 5 euro e lamentarsi perchè c'è la crisi e non si vende...
    3 punti
  7. Dici che trasuda di autenticità. Personalmente preferisco tale asserzione solo dopo avere visto dal vivo la moneta, che fin dall'inizio mi aveva storto il naso. Sicuramente l'immagine ad alta definizione permette di cogliere migliori dettagli, correggendo alcune impressioni, ma permangono altre che richiedono un esame diretto della moneta. Andrei cauto sulla patina e concrezioni (che sono relativamente facili da creare). Faccio un esempio. Vorrei richiamare un sesterzio di Nerone, che è presente nella stessa asta, al lotto n. 673: La patina è abbastanza simile, ma senza evidenti concrezioni, eppure a mio modesto giudizio si tratta quasi sicuramente di un falso moderno….. Quindi il sesterzio di Pertinace merita una particolare attenzione, visto che ha già da tempo attirato l'interesse di falsari. Solo nell'ANS di New York ci sono almeno 5 o 6 esemplari di sesterzi con Aequitas di Pertinace, che sono rivelati essere copie moderne. Purtroppo non sono disponibili le foto. Le posso richiedere, ma ci vorrà un pò di tempo…. Resta il dubbio su come hanno fatto a produrre un conio così simile a uno noto e nel contempo così particolare in alcuni dettagli da non trovare altri esempi. Inoltre mi sembra un pò basso il peso riportato da ArtCoins: solo 19,81 grammi….. I conii approntati per Pertinace erano relativamente pochi, il che è logico considerando che il suo regno durò in tutto 86 giorni (anche meno per la zecca tenendo presenti i tempi tecnici per la preparazione dei conii). Le mie antenne si drizzano sempre quando siamo in presenza di un conio nuovo e mai apparso prima….. Comunque proveremo a leggere prima il buon Woodward, anche se vecchio di oltre 50 anni….
    3 punti
  8. Io feci un vano ed estremo tentativo, spiegando più volte che l'unione fa la forza ma questo non piacque e non fu recepito.. Meglio tardi che mai, ma quello che conta realmente è la semplicità e il sapere avvicinare tutti all'interno delle sezioni, i giovani come i nuovi appassionati, hanno bisogno di incentivi, ma più di ogni altra cosa, sentirsi a casa...allora tutto ritornerà come d'incanto ai fasti dei bei tempi, quando l'umiltà la faceva da padrona... Eros
    3 punti
  9. TAGLIO : 2 Euro STATO : Lettonia ANNO : 2014 AUTORE : Guntars Sietins TEMA : Fanciulla lettone TIRATURA : 23.500.000 DATA DI EMISSIONE : 01/01/2014 MATERIALE (Esterno): rame-nichel (rame 75% - nichel 25%) MATERIALE (Interno) : nichel-ottone (rame 75% - zinco 20% - nichel 5%) DIAMETRO : 25,75 mm SPESSORE : 2,20 mm PESO : 8,50 gr. CONTORNO: Zigrinato "DIEVS* * * SVETI* * * LATVIJU* * *" (DIO BENEDICA LA LETTONIA ) _________________ Milda, la fanciulla ritratta sulla moneta da 2 euro della Lettonia, è anche definita "La ragazza della Nazione", uno dei simboli dell'indipendenza lettone, nome con cui viene chiamata anche la ragazza che sostiene le 3 stelle sulla cima del Monumento alla Libertà in pieno centro a Riga. Nasce nel 1929 da un disegno opera del grafico lettone Rihards Zatins (1869-1939), quest'ultimo usa come modella una dipendente delle stamperie statali, Zelma Brauere (1900-1977). Il volto della ragazza viene usato come immagine nelle monete d'argento da 5 Lati che la Lettonia, divenuta stato indipendente nel 1918, conia per la prima volta nel 1929 (emessa anche nel 1931 e 1932). Il grafico utilizzerà il volto di Zelma come modello anche per le banconote da 10 Lati del 1934 e 20 Lati del 1935. I lettoni si innamorano subito del suo volto e le danno un soprannome, per tutti diventa Milda. Durante l'occupazione sovietica i Lati scompaiono per essere sostituiti dai Rubli, ma molti lettoni conservarono le monete e le banconote nazionali, in particolare la moneta d’argento da 5 Lati, come ricordo dei tempi dell’indipendenza. La moneta diventa subito ricercatissima, cinque Lati all'epoca erano una discreta somma, ma molti, piuttosto che spenderla, la conservarono. Milda diventa quindi uno dei simboli del periodo della prima indipendenza lettone, fu considerata “L’effige della bellezza e della purezza”, quando nel 1991 la Lettonia riacquista la libertà dall’Urss, Milda ricompare sulla banconota di maggior taglio, il 500 Lati. In realtà Zelma Brauere non amava molto il nome Milda e non voleva essere chiamata in questo modo. Zelma non si sposò mai, il suo fidanzato, un aviatore, morì in un incidente di volo nel 1934, decise così di rimanere da sola per tutta la vita. Aveva tre lauree, matematica, scienze e lingue (ne conosceva ben sette) e lavorò per 43 anni nella stamperia statale. Gli ultimi anni della sua vita li dedicò alle sue passioni: vestirsi con abiti tipici della cultura popolare lettone, il giardinaggio, l'arte ed i libri. Non era interessata al denaro, tanto che, successivamente alla sua morte per incidente stradale, fu trovato un vero tesoro nella sua casa, tutti i soldi non spesi ed accumulati senza alcun interesse da parte sua nel corso degli anni. La bellezza di Zelma non era appariscente, aveva i lineamenti del viso semplici, molto corretti, in buona sostanza perfetti, nella vita era sempre elegante, sia nei modi che nel vestire. La Banca centrale lettone, prima dell'ingresso nell'euro, continuava periodicamente a coniare esemplari da collezione delle storiche monete degli anni '30 da 5 Lati d'argento con l'immagine di Milda, emissioni che andavano letteralmente a ruba appena dopo l'uscita. Dall'inizio di quest'anno i Lati scompaiono di nuovo per far posto all'euro, ma Milda ritorna su una moneta corrente.
    3 punti
  10. e per finire... Taglio: 2 euro Nazione: Germania F Anno: 2006 Tiratura: solo in divisionale Conservazione: BB Città: Milano
    3 punti
  11. A marzo a Torino presenterò il volume (decimo) che tratta prove e progetti e rarità numismatiche della monetazione italiana relativo all'Aquila Asburgica e il Risorgimento. Editore Montenegro. Pagine 230. Ohè..io continuo a scrivere... :blum: Grazie a tutti coloro che mi hanno dato una mano e sostenuto. Grazie a lamoneta. Grazie ai "Grandi Vecchi" della numismatica...anche quelli che non ci sono più, per tutto quello che hanno scritto in secoli di studi numismatici! Senza di loro, nessuno di noi oggi sarebbe qui a scrivere.
    2 punti
  12. Ciao a tutti ragazzi ho acquistato questa piastra di Carlo III su cui ho notato una piccola differenza.. Nello stemma in basso a destra ( dove ci sono le torrette ) ho notato che ci sono 4 globetti.. ma non dovrebbero essere 5 ? Variante? ringrazio tutti coloro che mi risponderanno!
    2 punti
  13. Quando vedo monete in questa conservazione mi brillano gli occhi!! Poi guardo quelle che ho io in collezione e... mi viene il magone... Allora prendo la mia moneta, la giro e la rigiro tra le dita, ed inizio a fantasticare: chissà in quante mani sarà passata in 170 anni... Chissà con cosa sarà stata barattata... Sarà servita per acquistare una casa, un terreno, una mucca, una capra... chissà... qualcuno li avrà spesi in un mercato, in una fiera.... chissà... chissà quante mani l'avranno maneggiata per ridurla così!...Se potesse parlare ne avrebbe cose da raccontare!... Sarà passata dalle mani di un signore o da quelle di un brigante?... Di certo sarà sfuggita, chissà come, in quell'infausto 1860 al bersagliere piemontese.... altrimenti non sarebbe qui, oggi. Sarà appartenuta a importanti collezioni, in attesa di essere sostituita con un'altra migliore o sarà stata dimenticata in un cassetto per tanto tempo?... Ma... come dicevo è solo fantasia... fantasia e invidia, null'altro che invidia... :P
    2 punti
  14. Ecco la mia ipotesi: la prassi era che veniva coniata prima l'effige e poi la legenda....ad un certo punto l'incisore si è accorto che questa era lunga, ha alzato il drappeggio :blum: di Carlo, ha inciso la X.....e poi l'ha messo al suo posto, riabbassandolo........ Vi piace come soluzione ?
    2 punti
  15. Buonasera, non ho le foto delle monete di cui sono innamorato, molte di cui "tolleri del porto" di Livorno in alta conservazione, ho il 1685,1700,1703,1704 eccezionali ,non glie le feci e adesso mi torna molto scomodo andare a prenderle per fargli dei bei ritratti, ma un giorno gli scatterò due foto per condividerle con voi che le apprezzate in pieno anche se non siete come dice Mario tutti Toscani, son monete iconografiche dello spaccato di un epoca e di grande modulo e fascino. @@tommydedo metti anche le tue, quelle che posto qui sotto sono tutte in conservazione BB e molte le ho utilizzate nel tempo per fare permute con altre meglio conservate. sono tolleri, i primi di Ferdinando, molto rari e un mezzo tollero o chiamata Liburnina del 1683 con la raffigurazione del galeone sul retro.
    2 punti
  16. Butto un altro amo non indifferente sulla Livorno di quegli anni, poi spero in tanti altri appassionati di questa monetazione e in @@fofo anche per le monete, anche di aste, non necessariamente sue.... Altro binomio fu Livorno e gli inglesi....dal 1750 in avanti il Mediterraneo diventa l'area di riferimento per navi e mercanti inglesi, poco alla volta diventa la potenza commerciale e marinara più importante dell'area. Gli olandesi si affiancarono più tardi dal 1590 e in modo importante verso la fine del 1500, tramontava così il predominio dei mercanti italiani nei nostri mari, " un ribaltamento di posizioni drammatico " così lo definisce il Cipolla. Cosa era successo ? Gli inglesi e gli olandesi seppero cogliere subito le nuove tecniche e le novità sia negli affari, nei commerci, che nelle tecniche di navigazione, l'Italia rimase imprigionata dal tradizionalismo,non seppe innovare. Il Mediterraneo era considerato un mare pericoloso, assalti, i pirati, navi di varie nazionalità sempre in guerra tra di loro.... Nel 1628 nel porto di Livorno si trovavano già 40 navi, dieci delle quali di una stazza di circa 450 tonnellate, molte di queste erano inglesi. Ma non c'erano solo grandi navi, c'erano anche tanti piccoli velieri, di piccola stazza e di equipagggio ridotto, queste spesse formavano il convoglio e ritornavano poi per essere più sicure insieme in Inghliterra. Nel tollero del porto le raffigurazioni sembrano richiamare questo tipo di vascello estremamente più diffuso e presente. I vascelli inglesi arrivavano con stagno, piombo, pesce salato e pannilana di vario tipo, tornavano in Inghilterra con seta grezza, spezie dell'Oriente, uva passa, malvasia greca, vino campano, olio anche della Puglia. Gli inglesi si appoggiarono essenzialmente al porto di Livorno che divenne un grande centro di raccolta e smistamento merci favorito in questo dalla lungimiranza dei Granduchi di Toscana. Gli inglesi andavano anche in altri porti però Marsiglia faceva parte del Regno di Francia e gli inglesi non amavano i francesi..., a Napoli c'erano gli spagnoli e anche con questi i rapporti non erano entusiasmanti..., Genova era indipendente ma legata alla Spagna.... Livorno diventò così la base permanente dei commerci marittimi inglesi e da Livorno gli inglesi si potevano muovere nel Mediterraneo e nel Medio - Oriente. L'ordine era che la Royal Navy nel Mediterraneo facesse rifornimenti di vettovaglie a Livorno, poi spesso la meta era l'Oriente. Livorno grazie ai commerci diventa una città bella e forte, famoso centro commerciale della Cristianità così viene descritta nel 1630 da Thomas Mun in un suo trattato " England's Treasure by Forraign Trade ", da luogo poco conosciuto diventa strategico e cruciale nello scacchiere del Mediterraneo, è il momento di Livorno come città, come porto, come centro di smistamento commerciale, tutto questo lo ritroveremo poi anche nelle sue monete....monete, storia, vascelli, navi, porto e poi le rotte che fanno sognare......un bel mix indubbiamente....
    2 punti
  17. ...ancora due parole su questo minuto e sulla sua legenda: Ottaviano di Campofregoso diventa doge il 17 giugno 1513 e si coniano minuti con la solita sigla OC DI al dritto e CRR sigla al retro. Il 1 gennaio 1515 muore Luigi XII e sale al trono francese Francesco I di Valois, il nuovo Re intraprende la conquista del ducato di Milano con l'appoggio dei Veneziani cacciandone il duca Massimiliano Sforza. Per il timore di attacchi Ottaviano di Campofregoso intavola trattative segrete con il re di Francia e in primavera viene firmato un trattato che contempla la cessione di Genova in cambio della nomina di Fregoso a governatore perpetuo con due restrizioni: che Genova non sia annessa alla Francia e che la sua signoria sia legata alla persona del re. Quindi giura fedeltà a Francesco I e si insedia come governatore il 20 novembre 1515 (e sarà governatore fino al 1522). Secondo me in questo periodo di transizione: tra il novembre 1515 e quando sarà riorganizzata la zecca con i nuovi punzoni delle monete a nome di Francesco I, viene battuto il tuo minuto con OC F (governatore di Francia?) DI al dritto e CIFA al retro.
    2 punti
  18. Evitiamo esagerazioni e sconforti. Ripeto che basta studiare ed è ovvio che un serio collezionista deve comunque documentarsi e in ogni caso serve esperienza. Io ci ho messo anni e anni e ho sempre l'entusiasmo a studiare le monete (avevo smesso da alcuni anni di collezionare, ma per libera scelta e per essere più libero). Per maggiore comodità metto a confronto i conii (per un confronto più corretto, ho reso in B/N l'esemplare di ArtCoins): Divertitevi pure a trovare dettagli non conformi….
    2 punti
  19. Tagliamo la testa al toro: è un falso, anche facile da riconoscere, sempre che lo si voglia, e, al 99% non è neanche coniato. E il mio intervento fatto adesso non è per cavalcare il carro opportunisticamente, e chi deve saperlo lo sa, ma avevo volontariamente evitato di commentare per vedere come andava a finire. Era parecchio che non mi divertivo così tanto .... E che non sentivo una tale messe di corbellate....
    2 punti
  20. Acquisti Asta Gorny 225 Seguendo l’ordine di aggiudicazione, il primo è un tetradramma di Babilonia catalogato dal Price come 3685 ma erroneamente riportato nella didascalia dalla Gorny come Price 3650. Il tetra con quest’ultimo numero è infatti di tipo (A) (ALEXANDROY al rovescio), mentre il 3685 è di tipo (BA) (BASILEOS ALEXANDROY al rovescio). GRIECHEN MAKEDONISCHE KÖNIGE Alexander III. der Große, 336 - 323 v. Chr. Tetradrachme (17,25g). 325 - 323 v. Chr. Mzst. Babylon. Vs.: Kopf des Herakles im Löwenskalp n. r. Rs.: BAΣIΛEΩΣ - AΛEΞANΔΡOΥ, Zeus mit Adler und Zepter n. l. thronend, links im Feld Pileus über M, unter dem Thron Monogramm. Price 3650; Müller 707. Gutes ss Lo stile babilonese è evidente da Eracle sul diritto che richiama il profilo sui decadrammi, come pure dai monogrammi sul rovescio nel campo a sinistra e sotto il trono, che sono caratteristici della zecca di Babilonia. Il simbolo caratteristico di questa emissione nel campo a sinistra sopra la M è il pileo, il berretto di pelle, di feltro, di stoffa di forma generalmente allungata a cono ma a volte anche ovale o di semplice calotta (spesso con un risvolto o una piccola falda, ordinariamente rialzata) in uso nell’antichità. Talvolta il pileo ha sulla cima un anello, destinato ad appenderlo, e in basso un nastro per legarlo sotto il mento. In età storica è il copricapo di confidenza, e delle persone di condizione umile. I Greci lo attribuivano a Efesto, ai Dioscuri, a Ulisse e Diomede, forse con riferimento alla loro condizione di operai, viaggiatori, marinai, ecc. Dai Romani invece, come dagli Etruschi e da altri popoli italici, il pileo è considerato parte del costume nazionale. È usato nei saturnali e si conserva come insegna di sacerdozio per i flamini, i pontefici, i salî, e come simbolo di libertà e di cittadinanza nella cerimonia dell'emancipazione e in mano alla personificazione della Libertà rappresentata su monete. Lo stesso significato ha il pileo che Bruto fece rappresentare sui denari coniati dopo la morte di Cesare, e quello che il popolo inastò per le vie di Roma dopo la morte di Nerone. apollonia
    2 punti
  21. Un'altra bella monetina aggiunta alla mia collezione iconogafica. Stavolta a finire in collezione è Alfonso XIII. La moneta è stata acquistata in Spagna, a Madrid, per 2 euro. Vissuta al punto giusto è gradevole alla vista e al tatto. Bello a mio avviso il colore che ha preso l'argento nel tempo. Anno 1900 1 Peseta Argento 835 Peso 5 grammi Diametro 23 mm
    2 punti
  22. Concordo con @@prtgzn, è capitato anche a me. Inoltre non sono d'accordo con @@500Lire. La "caccia" sul campo è sempre un'altra cosa rispetto all' online (che ritengo validissimo e che uso tantissimo) però lo spirito è diverso: primo si fa una passeggiata all'aria aperta (che non è poco) poi le monete le vedi dal vero con tutte le sfumature del metallo e i vari particolari che in foto spesso non è possibile vedere e poi c'è il gusto della scoperta... dell'inatteso... c'è la curiosità...il caso... Insomma è più divertente. Purtroppo però spesso bisogna lasciare scivolare addosso certi episodi spiacevoli e certi atteggiamenti fastidiosi come quelli evidenziati in questa bella discussione. Saluti Simone
    2 punti
  23. Se parliamo dello stesso particolare si. Questa moneta è fatta in modo tale che in base all'angolo di inclinazione si veda il volto del duca girato prima a destra e poi a sinistra in base al modo in cui la si muove e ovviamente anche il disegno comune dell'emissione. Se la muovi nei sensi giusti noterai 3 disegni diversi.
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  24. Premesso che l'affare lo fa sempre chi vende, io devo dire che gli unici piccoli "affari" li ho fatti sui mercatini (faccio medaglistica) e non su banchi specializzati per monete o medaglie, ma da venditori di cianfrusaglie varie.
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  25. Trovare monete così è sempre un momento stupendo! Trovare proprio questa è il massimo : una moneta dal disegno bellissimo, vivo, artistico! COMPLIMENTI, PER ME IL RITROVAMENTO PIÙ BELLO!!!
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  26. Secondo me, tanti venditori di monete ai mercatini, non sanno minimamente fare i prezzi, tutti pensano di avere monete esclusive e belle che hanno solo loro, per me non e' questione di vogliono fregare eventuali acquirenti. Io faccio spesso i mercatini (ceramiche oggettistica antica e argenti) ma mi porto sempre dietro anche una buona porzione di monete e medaglie, poi una ciotola con circa 200 monete che rimbocco continuamente, ebbene su questa ciotola ho scritto che regalo, si regalo monete,a scelta 5 pezzi a persona, ma lo sapete che tutti hanno timore di prenderle? Hanno paura che ci sia il trucco, solo pochi si mettono a rovistare e ne prendono 2 o 3, non arrivano neanche alla quota che offro. Naturalmente sono tutte monete che non valgono nulla, almeno a mio parere, ma vedo spesso che ad esempio i 10 cent. ape brutti da paura le vendono 2 euri, io li regalo, anche i 5/10 centesimi di vitt.ema. II, io li regalo, stessa cosa per i 20 cent,50 cent etc etc...ne ho 3 bidoni pieni, e vorrei regalarti, ma mi sa che muoio prima di finirli. Piccola nota, al paese mio, subito dopo la guerra c'era tanta gente che raccoglieva ferrame e simile, ebbene un raccoglitore appassionato, ora deceduto, aveva raccolte monete x circa 3 quintali, un suo figlio me le dono' circa 80 chili 30 anni fa', quindi non vedo l'ora di smistarle, naturalmente quelle prive di interesse mio, che sono il 99,99%.
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  27. Medaglia che veniva data ai volontari che accompagnavano sui treni gli ammalati al Santuario della Madonna di Lourdes.La medaglia riproduce la scena dell'apparizione della Madonna a Bernadette Soubirous, in alto a sx è presente l'ostensorio. O.F.T.A.L. = Opera Federativa Trasporto Ammalati Lourdes. N.D.L = Notre Dame Lourdes I colori del nastro sono bianco e azzurro,le madonnine venivano apposte per indicare il n° dei servizi svolti. Ciao Borgho.
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  28. @@oldgold la cosa assurda è che nel nostro campo le spese grandi (ma mooooolto spesso anche piccole!) sono intolleranti rispetto a quelle che si fanno negli altri hobby,attività o acquisto di oggetti quotidiani perchè le monete non si utilizzano... Ad esempio se ad un tizio che non ha il minimo interesse per il Tennis gli si fa presente che una racchetta è costata 950 Euro non si stupirà ne criticherà perchè il suo pensiero molto spesso sarà "questa è una racchetta professionale è normale e giusto che costi questa cifra", stessa cosa che avviene coi Tablet e cellulati da 1000 euro... Io più che un fatto di "ignoranza in materia" pesno che si tratti proprio di stupidità, perchè basta sforzarsi minimamente col pensiero, riflettere un attimo, per capire cos'è una passione e che la gente non è che butta i soldi così a casaccio...
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  29. Io giro sempre i mercatini e le scene che hai descritto per me sono abituali. Pensano sempre a fregarti, molte volte non lo fanno con cattiveria, alcuni credono davvero di possedere dei tesori e se, pensando di far bene, fai notare che le monete non sono poi dei piccoli tesori, alcuni si indispettiscono pure. Io infatti chiedo, vedo, ma non commento mai. Se qualcosa mi convince provo a contrattare, ma mi sono stancato di "questionare" quando capisco che il venditore vuole fregarmi.
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  30. Taglio: 1 euro Nazione: Olanda Anno: 2008 Tiratura: 100.000 Conservazione: B Città: Milano Note: un po' rovinata vicino alla data...
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  31. E adesso le migliori: Taglio: 20 cent Nazione: San Marino Anno: 2005 Tiratura: 160.000 Conservazione: BB Città: Milano
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  32. Cari amici, come ha già ben descritto Gianfranco, l'argomento che tratteremo in quella sede è spesso tra i più accesi e dibattuti anche qui sul forum. Tra le altre cose, vorrei affrontare, nel modo più semplice possibile, i fenomeni di corrosione: come si sviluppano, perchè, come intervenire; cose che in realtà non leggo mai sul nostro forum e che spesso sono del tutto trascurate da pulitori e/o restauratori poco formati. Si parlerà anche dei corretti metodi di restauro, di quelli più invasivi sino a quelli che stravolgono la sostanza del bene restaurato. Per lo spazio ed il tempo accordatomi ringrazio di cuore il CCNM e gli amici Gianfranco e Luca! Effettivamente sono ultmamanete assai impegnato e per questa stessa ragione sono poco presente anche sul forum. Sarebbe bello poter pubblicare qualcosa ma so bene (vedi gli Atti sui Falsi) che ci vuole molto tempo se si vuol fare un bel lavoro e in questo momento non posso proprio impegnarmi in un qualcosa che non so se posso portare a termine. Riguardo al video devo pensarci bene su. Ci sono cose che possono e dovrebbero essere rese pubbliche mentre altre no per una serie di motivi anche molto diversi. Devo valutare se riesco a scindere le cose ma per il momento non posso garantire nulla. Un grazie sincero a tutti voi per l'apprezzamento dimostrato nei miei confronti e nei miei studi. Francesco Lamanna
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  33. @@Sanni @@francesco77 è stata incisa prima l'immagine e poi la legenda. Guardate bene la X , il carattere si ferma al bordo del panneggio, come una V. Chiaramente il maggior spessore dell'immagine da' l'impressione ottica di una sovrapposizione.
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  34. Questa è la seconda moneta acquistata ieri, bellissima. Non mi intendo molto di Fiorini e quindi chiedo aiuto per la datazione. Sul dritto il giglio sormontato da . + FLOR ENTIA. all'interno del bordo cordonato sul retro S. Giovanni Battista in piedi, pastorale sulla sinistra, mano destra alzata con indice all'insù, incisione .S.IOAN NES. B. armetta con leone rampante e sul fianco del Santo due lettere .F.F, tutto entro bordo cordonato Moneta d'argento, peso 1,9 g , 23 mm di diametro, 0,5 mm spessore. Grazie molte per qualsiasi aiuto
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  35. ... dimenticavo..... complimenti! :good:
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  36. @@Paoletta84, prova a postare qualche foto.
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  37. Un'altra annata che può essere considerata rara è il 1921, sia per le monete coniate a Denver che a Philadelphia (San Francisco non coniò dimes quell'anno). Il motivo è analogo a quello già visto per il 1916-D...a un certo punto, alle due Zecche fu ordinato di dedicarsi ad altro, in questo caso ai dollari d'argento, che sulla base del Pittman Act si tornarono a coniare in milioni di esemplari dopo 17 anni di sospensione. A Philadelphia furono coniati 11.230.000 esemplari, la quantità più bassa di Mercury mai coniata in questa Zecca, e sebbene non si tratti in assoluto di una quantità irrilevante, il fatto che la maggior parte di essi sia entrata subito in circolazione ha fatto sì che gli esemplari in alta conservazione siano oggi piuttosto rari. Ma anche quelli in conservazioni più basse non sono facili da reperire, perché ci volle un po' prima che ci si rendesse conto che la tiratura non era molto alta e si incominciasse a conservarli. In questa foto, un esemplare classificato da PCGS come AU58 A Denver i dimes coniati nel 1921 furono solo 1.080.000, il che li rende ancora più rari di quelli di Philadelphia. Nell'aprile 2011 un esemplare classificato MS67FB è stato aggiudicato per 24.150 dollari. Da segnalare infine la variante "1942 over 1", il numero 2 della data di queste monete ribattuto su un conio del 1941 Questo è avvenuto sia a Denver che a Philadelphia, e mentre le monete coniate a Denver sono relativamente comuni nelle basse conservazioni, quelle di Philadelphia lo sono assai meno, e in alta conservazione raggiungono facilmente quotazioni di decine di migliaia di dollari...esattamente 60.950, il più alto realizzo di cui sono a conoscenza, per un esemplare MS66FB. Detto questo, quel che rimane dei Mercury dimes è sostanzialmente comune, e il collezionista non avrà difficoltà a mettere nell'album un buon numero di queste monetine, senza bisogno di svuotare il portafoglio petronius
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  38. Non ho nessuna conoscenza sulle monete di Firenze. Segnalo solo un'asta che ha per oggetto una moneta che riporta simboli analoghi sul rovescio: http://www.sixbid.com/browse.html?auction=483&category=10563&lot=496537
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  39. Non verrà dimenticato facilmente perché troverai sempre un segno del suo operato cioè tutte le sue perizie è nel suo tempo ne ha fatte molte... Tutte le perizie del Signor Tevere sono delle garanzie visto la sua professionalità...un grosso saluto a noi tutti
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  40. Se la date ad Enrico non la rivedete più :blum:
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  41. Si ... mo' ci facciamo un liquorino alla piastra "Borbone". :) Alcool normale, quello color rosa utilizzato anche per curare ferite e ... In questo caso, monete sporche di grasso, terriccio ecc. ;)
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  42. Ciao a tutti, per l'incontro del 5 novembre non sono previsti gli atti. Tuttavia, tutti i relatori della serata hanno da poco pubblicato o stanno per pubblicare articoli relativi alle tematiche che verranno trattate il 5 novembre. Vi aggiornerò quanto prima! Intanto potete trovare la locandina qui. A presto etrusco
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  43. Questa mattina sul sito della zecca del Lussemburgo sono in vendita i rotolini.
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  44. Come già osservato, questo carino piccola moneta è comune, ma è comune per un motivo—1857 fu l'anno quando monetazione americana ha gettato via le stampelle e cominciò a stare sulle proprie. (Monete straniere—in particolare lo spagnolo e spagnolo vecchio argento—sono state ritirate dall'inizio circolazione nel 1857.) Troppo, 1857 fu l'anno di produzione finale per metà-centesimi e centesimi di grandi dimensioni, così quando era nuovo e lucida, nikita’s 1857 half-dime condiviso tasche, borse e palme con i nuovissimi centesimi Flying Eagle. :) v. --------------------------------------------------- As already noted, this cute little coin is common, but it’s common for a reason—1857 was the year when American coinage threw away its crutches and began to stand on its own. (Foreign coins—in particular the Mexican and old Spanish silver—were withdrawn from circulation beginning in 1857.) Too, 1857 was the final production year for half-cents and large cents, so when it was new and shiny, nikita’s 1857 half-dime shared pockets, purses and palms with the brand-new Flying Eagle cents. :) v.
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  45. Si tratta di Papa Giovanni Paolo II, Santo Medaglie annuali : Enciclica Redemptor Hominis D/JOANNES PAULUS PONT. MAX sotto . ANNO II. / busto del pontefice a dx R/REDEMPTOR HOMINIS / Cristo in croce; ai suoi piedi figura in preghiera - sotto: SCORZELLE SCULP. Esiste in oro, argento e bronzo Emessa il 29.6.1980 Scultore: Lello Scorselli - oro 917 , 44 mm, gr. 50,5 , 1.000 pezzi - argento 986 , 44 mm, gr. 39 , 6.000 pezzi - bronzo , 44 mm , gr. 34,95 , 6.000 pezzi prezzo di emissione, rispettivamente : £ 1.350.000 - 80.000 - 20.000
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  46. Taglio: 10 cent Nazione: Olanda Anno: 2013 Tiratura: ??? Conservazione: SPL Città: Milano
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  47. Tanto se andiamo avanti di questo passo i 3000 euro all'anno li andremo a spendere comunque per prendere le emissioni dei 2 euro commemorativi :D.
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  48. Devo esserti sincero, avevo capito che c'era qualche traccia di ribattitura quando ho visto la S dietro la nuca del re ma pensavo fosse una ribattitura sullo stesso sestino (uno scherzo di conio) ....... ora che mi hai aperto la mente con il tuo intervento vedo effettivamente un cavallo al di sotto dell'impronta: si vede l'esergo del cavallo precedente del Tramontano con la T capovolta al rovescio a ore 2 della croce potenziata, confermi?
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  49. Non mi sembrano però essere due esemplari degli stessi conii: sono simili, ma non identici. D'altra parte bisogna anche riconoscere che le dracme dionigiane non sono poi di grande rarità e quindi, per principio, non deve sorprendere un'asta con più di un esemplare per simile emissione. Che siano poi state anche molto falsificate è un altro discorso. Piuttosto sarebbe veramente utile riprendere il lavoro fatto dal compianto Calciati per identificare e analizzare i singoli conii, che non sono pochi. Nel suo Corpus aveva iniziato tale identificazione, che però andrebbe corretta e completata. Successivamente bisognerebbe collocare i vari esemplari comparsi nelle varie coppie di conii. E' un lavoraccio, ma di grande spessore scientifico, specialmente se si tengono conto dei numerosi esemplari provenienti da ripostigli e depositati nei musei (e qui sta un punto molto dolente, e cioè le note difficoltà di avere le relative immagini digitali con buona definizione).
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  50. La risposta a queste domande la troverete sul libro del Buceti "Monete, storia e topografia della Sicilia greca". Allego le pagine inerenti la zecca di ALAISA KATANE ALAISA KATANE In Sicilia, così come tramanda Diodoro Siculo (Diodoro, XIV, 16, 2), erano note diverse città col nome di Alaisa. La più conosciuta, anche perché tuttora un sito archeologico a poca distanza dal comune di Tusa, in provincia di Messina, è Alaisa Archonidea, denominata così dal suo fondatore, per distinguerla dalle altre città omonime. L’etimologia della parola alaisa è da ricondurre al verbo λαομαί, “errare senza meta”. Tutti quei luoghi, città o accampamenti, che ospitavano sia i Siculi che i mercenari italici o comunque in generale gli “erranti”, vennero infatti chiamati Аλαίσαι. Si trattava di poleis nate lontano dalle coste e dalle vie di comunicazioni che erano destinate a sparire nell’oblio oppure diventavano merce di scambio per guerre perse. La loro popolazione, costituita in un primo momento da Siculi che erano stati scacciati dalle loro terre, veniva poi rimpinguata da gruppi di mercenari soprattutto italici che, terminato il loro compito, venivano insediati ed assorbiti dalla comunità. Vista la breve vita di queste poleis, risulta molto difficile ricostruirne la storia, soprattutto, quando si hanno pochi elementi probanti e si dispone di fonti che si limitano all’etimologia. Diventa allora anche compito della numismatica cercare di determinare le cronologie e far combaciare le tessere mancanti, sfruttando conoscenze dirette ed indirette. Il primo esempio di uno stanziamento di mercenari italici campani in Sicilia fondato con la violenza, fu la polis di Entella, cui seguì nel 402 a.C. quella di Katane. Questa data e quest’ultima città costituiranno la partenza per lo studio di una nuova tipologia monetaria, che ci aiuterà a scoprire un’ulteriore polis di nome Alaisa, sinora sconosciuta. Si tratta di tre monete, con la stessa tipologia, ritrovate nell’arco di un decennio nell’area sud – est alle falde dell’Etna, e riconducibili ai mercenari campani. Circa cinque anni fa mi fu inviata da un collezionista l’immagine di una moneta che non riusciva a catalogare, a causa delle cattive condizioni e della mancanza di leggenda. La moneta recava sul dritto la testa di una ninfa rivolta a destra, a mio parere assimilabile alle tante ninfe eponime del sud Italia, e sul rovescio un toro stante a sinistra con un delfino, sempre a sinistra, sopra il toro. Non mi furono date indicazioni precise sul luogo di ritrovamento. Com’è mia abitudine, conservai quell’immagine cartacea nei miei appunti, nell’ attesa di nuovi eventi. Quale meraviglia quando, a distanza di anni, lo stesso collezionista, che nel frattempo si era disfatto della moneta, mi fece pervenire l’immagine di un altro esemplare, simile al primo ma in condizioni migliori, rinvenuto sempre in area etnea! Sia la tipologia che lo stile erano identici, tanto da mutare radicalmente il mio giudizio. Il dritto della moneta portava la testa a destra di Sikelia, perfettamente riconoscibile dall’acconciatura, dalla collana e dagli orecchini a tre pendenti. Davanti al viso le lettere risultavano poco chiare, ma in sequenza a formare, dall’alto verso il basso, la leggenda ALАІSА; mancava l’ultima lettera la S, forse fuori conio. Dietro la nuca, era un’ape con le ali chiuse e la testa rivolta verso l’alto. Il rovescio recava lo stesso toro stante a sinistra, con sembianze umane, con il delfino sopra a sinistra; il tutto su linea d’esergo. Subito risolsi di trovarmi indubbiamente davanti alla monetazione di un’altra Alaisa, sinora sconosciuta. La datazione potrebbe essere quella di fine V secolo a.C., oppure tra 343 e 339 a.C., contemporaneamente alla Alaisa Etnea, sorta sull’altopiano del monte Bolo, nell’odierno territorio di Bronte, e già conosciuta con le sue due emissioni. Se optassimo per la seconda ipotesi, sarebbe facile circoscrivere l’emissione al periodo post dionigiano, ma mancherebbe la prova più tangibile, e cioè quella del riconio delle monete. Infatti, è noto come fosse frequente presso i mercenari, e certo non facevano eccezione i campani, riconiare le proprie monete su quelle di Dionisio. E’ pertanto mia opinione che l’emissione vada posta alla fine del V secolo a.C., e cioè dopo il 402 a.C., anno in cui i mercenari campani furono trasferiti da Katane ad Aitna. Probabilmente alcuni contingenti, anziché seguire gli altri, preferirono far parte del gruppo degli erranti, andando ad occupare il territorio posto a sud est delle falde dell’Etna, molto vicino alla polis di Katane. Si tratterebbe allora di una Alaisa nata precedentemente a quella Etnea e situata sul versante opposto. A rafforzare questa teoria, oltre alla tipologia su menzionata, che chiameremo “nominale n°1”, è da annoverarne un’altra “n°2”, conosciuta in un solo esemplare. Si tratta di un nominale, poco superiore al peso di 2 grammi, che non trova riscontro dal punto di vista tipologico, stilistico e ponderale con nessun’altra zecca siciliana. La moneta, che tipologicamente si potrebbe attribuire alla zecca di Segesta, presenta tuttavia un peso nettamente inferiore a questa ed uno stile molto diverso, riscontrabile solamente nelle monete su citate. Il conio reca sul dritto la stessa testa a destra di Sikelia, stilisticamente uguale a quella del nominale n°1, con tracce di leggenda o di monogramma in alto a destra, e piccoli segmenti in obliquo sul bordo destro, a mo’ di frangia. Dietro la nuca spicca una lettera A, con il vertice rivolto verso l’interno della moneta. Il rovescio presenta un cane annusante a sinistra, con la coda tra le gambe, su linea di esergo. Il quadrupede somiglia morfologicamente ad un levriero o, più specificatamente, all’odierno cirneco dell’Etna, una razza autoctona già esistente a quell’epoca. Immagine N° Peso (gr) Esemplari esaminati Valore Periodo Tipologia Rarità Calciati (manca); Campana (manca), Minì (manca). 1 AE 6,11 – 4,80 Ø mm. 20-18 4 Bronzo 402 – 400 a.C. D/ Testa di Sikelia a dx, con sphendone, collana ed orecchini a tre pendenti; nel campo a sn, dietro la nuca, ape, a dx, in senso orario, legenda ALAISA. R/ Toro androprosopo a sn, su linea di esergo; nel campo, sopra il toro, delfino a sn. Bordo lineare. R4 Calciati (manca); Campana (manca), Minì (manca); Edgar LOwen 4935, ex collezione Thomas Virzì; Collezione privata. 2 AE 2,07 - ? Ø mm. 15-13 2 Bronzo 402 – 400 a.C. D/ Testa di Sikelia a dx, con sphendone, collana ed orecchini a tre pendenti; nel campo a sn, dietro la nuca, lettera A, a dx tracce di leggenda e piccoli segmenti obliqui a m’o di frangia. R/ Cane (Cirneco dell’Etna) annusante a sn su linea di esergo, con la coda abbassata ed inarcata tra le gambe. Bordo lineare. Attribu zione incerta R5
    1 punto
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