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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/31/14 in Risposte
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Oggi sono particolarmente buono e vi faccio un bel regalo :). La moneta in oggetto e' un INEDITO Gigliato di Roberto D'Angio' che presenta alcune particolarita' molto interessanti: Lo Scettro del Re al D/ si trova in posizione "Verticale" e non inclinato come solitamente presente in questa tipologia. Inoltre i Segni di Interpuzione al R/ sono costituiti da una coppia " xx " che stranamente non e' resente al D/ (ci sono i calssici " : " ). Altra particolarita' e' la x della parola REx al D/ che invece presenta la stessa " x " miniscola usata nell'interpunzione al R/ . Negli ultimi 15 anni ne avro' visti 4 esemplari, quindi a mio giudizio, la rarita' puo' essere forse R3 . Che ve ne pare? Voi ne conoscete altri esemplari? Commenti sono come sempre ben accetti :) P.S. da notare le striature del fondo dovute all'alta conservazione della moneta ;) :P6 punti
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Grazie a tutti delle considerazioni! Si, sono pienamente consapevole dei "limiti tecnici" della mia mezza piastra, d'altronde se non li avesse sarebbe costata almeno il doppio e per me sarebbe stata comunque innarivabile, sia oggi che un domani. Diciamo che la mia idea di collezione non è quella di ricercare per forza monete perfette: non sono le classiche monete della repubblica o del regno, decisamente più semplici da trovare in alta conservazione, sono monete che hanno dai 200 ai 500 anni di vita sulle spalle... quindi le valuto e le giudico con un occhio più clemente rispetto a monete più recenti. Non avrò mai una collezione degna di un museo, questo lo so per certo, e di sicuro i miei pezzi sfigurerebbero in qualche collezione importante di chi magari da molti più anni colleziona questo tipo di monete. Ma non mi importa, semplicemente perchè quelle monete sono figlie di una passione, di ognuna mi sono per qualche motivo innamorato, ognuna mi porta un ricordo o una sensazione, ed è questo valore aggiunto che trasforma un tondello in metallo in un oggetto capace di suscitare in noi collezionisti forti emozioni indipendentemente dalle (ahimè) necessarie e sterili valutazioni di carattere economico. Ad esempio il foro riparato mi fa sognare qualche nobildonna romana che nel '700 indossò questa moneta in segno di devozione. Chissà quante ne avrebbe da raccontare questa mezza piastra... se solo potesse parlare... Capite bene che dopo simili voli di fantasia e dopo tutte queste fantasticherie che mi frullano nella mente ogni volta che vedo il mio nuovo acquisto, non riesco a non perdonarle i suoi peccati e difetti! @rcamil ti ringrazio per il tuo autorevole parere, "critiche e precisazioni" ovviamente incluse... ti dirò, sulla patina c'ho riflettuto anch'io... poi però mi sono detto (passatemi il paragone blasfemo) che quando si va a letto con una bella donna, anche se magari non più giovanissima, è meglio non porsi domande sulle sue avventure passate... bisogna invece godersi l'attimo e non pensarci più! :clapping:5 punti
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Buonasera Luca, a proposito del ripostiglio di Lurate Abbate, è molto difficile stabilirne con certezza la data di interramento perché, a parte i nomi dei dogi di Venezia letti sui matapan, delle altre monete Ambrosoli ha dato indicazioni molto sommarie. Sto pensando soprattutto alle monete di Firenze presenti nel ripostiglio e dalle quali, se lo studioso milanese avesse riportato i segni di zecchiere, oggi ci potrebbero venire indicazioni molto utili al riguardo. Visto però che non potremo mai sapere con maggiore precisione quali monete fossero presenti, credo che dovremmo accontentarci del terminus ad quem che ci dà la moneta di Ludovico IV (non V come indicato da Ambrosoli ) ivi contenuta. Le monete di questo imperatore furono infatti coniate tra il giugno del 1327 ed il febbraio del 1329. Ora, poiché i primi denari imperiali di Ludovico il Bavaro con il titolo di rex furono scoperti solamente nel 1907-1908 dobbiamo pensare che l'imperiale di Lurate fosse il tipo "più comune", con il titolo di imperator (in caso contrario Ambrosoli non avrebbe certo mancato di segnalarlo), coniato non prima dell'incoronazione avvenuta nel gennaio del 1328. Questa seconda tipologia di imperiale fu poi emessa fino al febbraio del 1329. La data di nascondimento del ripostiglio non può dunque essere antecedente il gennaio 1328. Il fatto che fosse presente un unico esemplare potrebbe infine significare che quando il gruzzolo fu nascosto tali monete erano appena entrate in circolazione. Naturalmente in questo caso si tratta di un ipotesi non altrimenti verificabile. Spero di esserle stato d'aiuto. PS per quei pdf che lei sa, la prego di scusarmi, ma nei giorni scorsi sono stato molto impegnato con il lavoro. Abbia ancora qualche giorno di pazienza. Una buona serata, Teofrasto5 punti
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Notevole davvero. Ma questi gigliati con l'abbreviazione IhR dove li mettiamo ? :D Come già accennato a Francesco in base a miei recenti studi trovo pareri discordanti tra Baker e Testa, quest'ultimo è propenso ad attribuire il suo gruppo 2a con l'abbreviazione IhR in legenda alle emissioni provenzali postume. Baker invece è scettico su quest'ipotesi anche se ammette che è in dubbio se spostare questa tipologia alla metà del XIV secolo così come suggerito da altri studiosi come Sambon. Di conseguenza il gruppo 2b sarebbe immediatamente successivo al primo e quindi cronologicamente post 1321 ante 1324 anziché post 1324. Questa moneta con queste caratteristiche mi fa propendere ad una collocazione a metà del XIV secolo... Che ne dite ? Biblio che ho consultato: Baker 2006 = J. Baker, Some notes on the monetary life of the Dodecanese and its micro- aseatic peraia, ca. 1100-1400, in Το νόμισμα στα ∆ωδεκάνησα και τη μικρασιατική τους περαία, Αthens, pp. 351-377. Baker 2011b = J. Baker, Tipologia ed epigrafia nella evoluzione dei carlini, in G. Colucci (ed.), 3o Congresso Nazionale di Numismatica. La monetazione angioina nel Regno di Na- poli, Bari 12-13 novembre 2010, Bari, pp. 377-393. Bompaire 1987 = M. Bompaire, Un livre de changeur languedocien du milieu du XIVe S., in Revue Numismatique, 6a serie, 29, pp 118-183. Rolland 1956 = H. Rolland, Monnaies des comtes de Provence xiiie-xve siècles, Paris. Testa 2008 = G. Testa, I gigliati napoletani: il punto della ricerca, in RIN 109 (2008), pp.553-560. Testa 2011 = G. Testa, I gigliati di Provenza, in G. Colucci (ed.), 3 Congresso Nazionale di Numismatica. La monetazione angioina nel Regno di Napoli, Bari 12-13 novembre 2010, Bari, pp. 555-588.4 punti
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Credimi invece che ho capito benissimo. Il punto invece é quanti acquisti da 300/400 euro posso fare in un anno? Io, se sono fortunato ne faccio due, a tre non ci arrivo. Comprare due monete in un anno é per me impensabile, sarebbe come chiedere ad un alcolizzato di ubriacarsi due volte all'anno con lo champagne d'annata.. io preferisco il bottiglione di merlot in tavola ogni settimana, poco importa se non é buono come lo champagne e se a rivenderlo non mi riprendo la spesa fatta: la mia fame non si colma una tantum un paio di volte all'anno. Forse semplicemente non sono un vero collezionista, bensì un sognatore che "butta" i suoi quattro soldi in monetine modeste che però riescono a trasmettermi un qualcosa di positivo e mi fanno stare bene! E a me, francamente, tutti ciò basta e avanza.3 punti
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Prendere il 5 lire del '14 con i polpastrelli è un gesto molto rock and roll. Complimenti per il possesso e la confidenza che le dai.3 punti
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Ed infine il pezzo forte di oggi... Taglio: 50 Cent Nazione: San Marino Anno: 2007 Tiratura: 320.000 Condizioni: BB Città: Trieste3 punti
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Hai ragione! Vedi come è stato condotto un serio studio, quello di Rambach e Walker, del 2012, che ho appena citato prima. Se lo si legge attentamente salta fuori questa bella chicca... In pratica: quel particolare conio, a partire dal famoso esemplare di Londra, che fu acquistato nel 1867, è FALSO !! Evidentemente hanno potuto esaminare a fondo l'esemplare del British Museum e sentenziare la sua falsità. Il pezzo Triton sembra ottenuto con un conio più moderno, ricavato dall'esemplare del BM (die-transfer), probabilmente con piccole discordanze. Ma, un interessante dettaglio, gli autori annotano che l'aureo Triton, probabilmente per i dubbi sollevati successivamente, fu esaminato attentamente dalla CNG (o meglio da esperti assoldati dalla CNG) e la moneta "rescissa" e restituita al proprietario e viene accennata all'esistenza in giro di un altro esemplare della stessa coppia di conii. Chiaramente era l'esemplare poi apparso su ArtCoins !! Così il cerchio si chiude e abbiamo chiarimenti definitivi su questa particolare emissione con una testa così originale…. Ecco cosa serve scambiarci informazioni!3 punti
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Ragazzi, ho ufficialmente concluso il conteggio già da qualche giorno, tanto abbiamo capito tutti che era un conteggio inutile, col passare degli arrivi . A pensar male ci si becca sempre !! :good:2 punti
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In realtà pensavo finisse ben più su.. La conservazione comunque è inusuale, anche cosiderando che è battuta a Napoli che non eccelleva per la qualità dei coni. Non si vede dalla foto, ma i fondi sono ancora molto belli e riflettono il lustro Concordo sul qSPL2 punti
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In passato erano molte di più, in pratica ogni stato che della Germania come la conosciamo oggi aveva la sua zecca............ A : Berlin 1750 to date A : Clausthal (Hannover) 1833-1849 B : Bayreuth, Franconia (Prussia) 1750-1804 B : Breslau (Prussia, Silesia) 1750-1826 B : Brunswick (Brunswick) 1850-1860 B : Brunswick (Westphalia) 1809-1813 B : Dresdan (Saxony) 1861-1872 B : Hannover (Brunswick) 1860-1871 B : Hannover (East Friesland) 1823-1825 B : Hannover (German Unification) 1872-1878 B : Hannover (Hannover) 1821-1866 B : Hannover (Prussia) 1866-1873 B : Regensburg (Regensburg) 1809 B.H.: Frankfurt (Free City of Frankfurt) 1808 B (rosette) H-Regensburg (Rhenis Confederation) 1802-1812 C : Cassel (Westphalla) 1810-1813 C : Clausthal (Brunswick) C : Clausthal (Hannover) 1813-1834 C : Clausthal (Westphalla) 1810-1811 C : Dresden (Saxony) 1779-1804 C : Frankfurt (German Unification) 1866-1879 D : Aurich (East Friesland under Prussia) 1750-1806 D : Dusseldorf, Rhineland (Prussia) 1816-1848 D : Munich (Germany) 1872 to date E : Dresden (Saxony) 1872-1887 E : Muldenhutten (Germany) 1887-1953 F : Dresden (Saxony) 1845-1858 F : Magdeburg (Prussia) 1750-1806 F : Cassel (Hess-Cassel) 1803-1807 F : Stuttgart (Germany) 1872 to date G : Dresden (Saxony) 1833-1844, 1850-1854 G : Glatz (Prussia Silesia) 1807-1809 G : Karlsruhe (Germany) 1872 to date G : Stattin in Pomererania (Prussia) 1750-1806 GN-BW – Bamberg (Bamberg) H : Darmstadt (German Unification) 1872-1882 H : Dresden (Saxony) 1804-1812 H.K. – Rostock (Rostock) 1862-1864 I : Hamburg (Germany) J : Hamburg (Germany) 1873 to date J : Paris (Westphallia) 1808-1809 M.C. : Brunswick (Brunswick) 1813-14, 1820 P.R. : Dusseldorf (Julich-Berg) 1783-1804 S : Dresden (Saxony) 1813-1832 S : Hannover (Hannover) 1839-1844 L'ultima a chiudere in ordine di tempo è stata quella di Dresda (Muldenhutten), simbolo di zecca E, ovviamente non era un esclusiva tedesca quella di avere varie zecche, anche l'Italia solo in tempi recenti aveva Milano, Torino, Genova, Napoli, Firenze etc, è stato poi accentrato tutto a Roma che ha come simbolo di zecca la R, in Germania invece si è scelto di mantenere attive 5 zecche, ognuna emette il contingente di monete assegnato e contrassegna le monete con la proprie letterine che come sappiamo sono A-D-F-G-J, sono monete diverse le une dalle altre solo per quella letterina ma è proprio quella che fa la differenza e non è cosa da poco. Stesso discorso per la Grecia 2002 con la serie "estera" EFS, per Malta negli ultimi anni. E' chiaro poi che ognuno sceglie di impostare la collezione come crede..................................2 punti
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Per me la collezione non è mai stata un semplice aggiungere un pezzo all'altro. Ho sempre pensato che i soldi che spendevo non potevano essere un semplice collezionare ma dovevano avere un senso. Io spendevo pezzi di vita in quanto devo lavorare per guadagnare. Comprare un pezzo con poca appetibilità commerciale per me equivaleva al buttare via le fatiche del mio lavoro. Inoltre mi faceva piacere pensare che avrei lasciato la mia collezione, magari a mia figlia, che volendo avrebbe potuto venderla facilmente. Fatto sta che la mia collezione di monete è stata ceduta e tra l'altro un bel 80% è transitato nella recentissima Asta Varesi. L'ho ceduta molto bene a dimostrazione che ho sempre comprato con molta oculatezza. Io vi inviterei a riflettere sulle mie motivazioni. Forse non avete famiglia cui rendere conto o non ne avete ancora una... Ma dopo anni di collezionismo trovarsi pezzi che nessuno vuole credo che non farà piacere a nessuno.2 punti
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Spero che tu non gli abbia "regalato" una moneta che ti mancava .... :rofl: da un collezionista c'è da aspettarsi anche questo ... Se fosse stata mia moglie sono certo non l'avrebbe presa tanto bene :crazy: COMPLIMENTI per il secondogenito... :good: PS: immagino ora avrai anche più tempo per postare nel forum viste le nottate che ti attendono ... ehehehehe .. cattivella questa :blum:2 punti
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Ti ringrazio Amedeo. Il mio secondo figlio è nato il giorno 11 settembre e da buon "secondo" non potevo che chiamarlo Federico ;). Per la medaglia da coniare... Chissà che io non lo abbia già fatto ;)2 punti
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si concordo che non sia piu' estremamente raro, ma dopo alcuni anni in cui ne sono venuti fuori molti esemplari, ultimamente non se ne vedono piu' cosi' tanti in giro ... forse una R ci vuole :P2 punti
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@@dareios it nel MEC14 lo trovi al n. 669-670, sul D'Andrea-Andreani-Faranda l n. 51 e lo dà come C. Io penso chde si può considerare NC, perché non si trova molto facilmente.2 punti
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Vorrei per un attimo tornare al titolo della discussione che recita: La rarità: solo un'asettica questione di numeri? Bhe! penso che i numeri siano imprescindibili dal concetto di rarità e 34 pezzi conosciuti (fonte scheda Lamoneta??!!) (che tradotto in sigle può essere R5? o sulla base dei 34 pezzi forse R4???) è sicuramente più raro di 114 (che io tradurrei in R3 anzichè R4, ma non vorrei avviare un'altra disputa...) e questa è una semplice e fredda questione di numeri ma diventa incontestabile sostanza se analizziamo i recenti dati statistici. Lo scudo aquila araldica 1901, dal 2004 ad oggi è passato in asta 20 volte (fonte scheda Lamoneta), ergo, aggiungo io, se faccio sventolare 100.000 euro (ma forse anche 80mila, 90mila euro) sotto il naso di uno dei 114 possessori la moneta la trovo in poco tempo (forse il tempo di un trasferimento estero su estero?). Dello scudo 1821 di Parma se non erro non si conoscono recenti passaggi in asta e se voglio lo scudo di Parma 1821 ma anche una qualsiasi alta rarità più antica vedi nel periodo rinascimentale il mezzo testone di Mantova con il ramarro per Federico II http://catalogo-mantova.lamoneta.it/moneta/MN-FMM/23 ...ma quanti se ne possono citare? inumerevoli... anche il semplice quattrino con San Prospero di Reggio Emilia per Ercole II o il torello di Parma con scudo sul toro (pezzi unici o quasi) ... Bhe! se chi li possiede non ha intenzione di vendere hai un bel fare offerte e proporre scambi.....se la risposta è CICCIA! torni a casa con le mani in tasca e il malloppo intatto...ma senza moneta....e quindi per le assolute rarità può essere sensato anche 150mila o 1 milione di euro...se la vuoi...??!! C'è poi una questione di mercato e quindi di incontro fra domanda ed offerta...ed è qui che si fa la differenza: il pezzo unico o conosciuto in massimo tre o quattro esemplari se non ha amanti, se non genera desiderio di possesso, resta la palo anche se è posta in vendita a 500 euro. La moneta concupita (vedi le più o meno grandi rarità del regno) può essere un semplice R2 o R3 ma produce comunque aspre contese e cifre iperboliche....ingiustificate per i medioevalisti e gli appassionati di rinascimentali e preunitarie...assolutamente comprensibili per gli appassionati del regno...e qui si può comprendere anche la differenza di pensiero fra gli appassionati dei differenti ambiti numismatici. Il collezionismo è desiderio e passione e ogni collezionista cerca e trova le giuste motivazioni all'irresistibile necessità di soddisfare il proprio il desiderio.....è un po' più difficile trovare i soldi e qui mi fermo un saluto Mario2 punti
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Nella immensa iconografia della monetazione romana repubblicana e imperiale esistono rappresentazioni di deita’ di tutti gli Dei dell’ Olimpo greco romano , predominano pero’ i piu’ importanti e noti , ai quali erano dedicati numerosi e ricchi Templi sparsi per Roma e per le altre citta’ dell’ Impero , mentre altri Dei , per cosi’ dire minori , compaiono meno frequentemente sui dritti o rovesci delle monete e con pochi Templi cittadini a loro dedicati ; tra questi Dei meno raffigurati ed onorati con pochi Templi , compare saltuariamente raffigurato nelle monete , anzi credo raramente , almeno nel periodo imperiale , il Dio Mercurio . Tra le rare rappresentazioni di Mercurio emesse dagli Imperatori , la piu’ nota , anche se rara , credo sia quella che compare in alcune monete di Marco Aurelio , per lo piu’ Sesterzi , oltre che in raffigurazioni su un Sesterzio di Herennio Etrusco ; facendo ora riferimento ai soli Sesterzi di Marco Aurelio , in quanto piu’ ricchi di dettagli iconografici e simbolici , Mercurio compare all’ interno di un Tempio di forma rotonda a quattro colonne , a lui dedicato , Tempio che si trovava in prossimita’ del Circo Massimo , alle falde del colle Aventino , tanto che si credeva o meglio si confondeva il Tempio del Circo Massimo con un altro sull’ Aventino , pero' inesistente , credendo che i Templi dedicati a Mercurio in Roma fossero due , mentre in realta’ esisteva solo quello vicino al Circo Massimo . Questo Tempio coniato sui Sesterzi di Marco Aurelio si presenta di forma circolare con quattro colonne sul Pronao , una gradinata di ingresso e in mezzo alle colonne , ma nella realta' dentro la cella del Tempio , la statua di Mercurio ; nella parte alta a cupola del Tempio si notano diversi animali , una tartaruga sulla sinistra , poi forse un caprone , ariete o un vitello o un maiale , animali diversi a lui sacrificati nelle cerimonie religiose . La moneta presenta come legenda sul dritto : M ANTONINVS AVG TR P XXVII , sul rovescio IMP VI COS III e in esergo RELIG AUG . Fu emessa in base alla legenda tra la fine del 172 e la fine del 173 . Ma per quale motivo Marco Aurelio emise questa moneta con il Tempio e l’ effige di Mercurio ? quale significato voleva trasmettere ? sappiamo che i Romani emisero le loro monetazioni non solo come arido mezzo di scambio , ma anche per trasmettere a loro stessi e ai popoli soggetti la potenza politica , militare , sociale , economica e religiosa dell’ Impero ; quindi ogni diversa iconografia dei rovesci aveva un particolare significato arcano e profondo . Dalla storia sappiamo che Marco Aurelio in quegli anni del 172/173 , quando fu emessa la moneta , non era a Roma , ma era impegnato in Germania , nel pieno delle tremende guerre Marcomanniche ; quindi questa moneta potrebbe essere stata emessa dal Senato come invocazione al Dio , in quanto Mercurio era anche l’intermediario tra gli uomini e gli Dei e forse anche come forma di richiesta di aiuto alla RELIGIO AUGUSTA tutta , affinche’ fosse favorito il buon esito della guerra ; non escludo che Mercurio nella rappresentazione della moneta fosse anche invocato per il felice ritorno dell’ Imperatore dalla campagna militare , in quanto Mercurio aveva anche questa facolta’ di favorire i felici ritorni . Sarebbe interessante iniziare in questa sezione del Forum , in quanto si studierebbe la moneta solo dal punto di vista del rapporto storico simbolico iconografico , escludendo altri interessi numismatici , una serie di discussioni riguardanti i rovesci di alcune particolari monete romane come questa descritta ; spero abbia un seguito . Sotto due Sesterzi di Marco Aurelio con il Tempio di Mercurio e la Relig Aug , oltre a un Sesterzio di Herennio Etrusco con la PIETAS AUG e la raffigurazione di Mercurio .1 punto
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Buonasera, ho da poco acquisito questa medaglia e gradirei saperne di più oltre che sulla medaglia in se sull'evento che commemora, ovvero il 18°centenario del martirio dei santi Pietro e Paolo. Noto che è stata emessa il 29 giugno del 1867 e vorrei sapere se è stato in questa occasione che sono diventati patroni di Roma o lo erano già. Grazie1 punto
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Dopo un bel pò ho fatto un acquisto sulla baia... anzi due Questo è il primo ...parere conservazione & valore? In asta battuta spesso passa moooooooolto peggio di questa La semicirconferenza nera / scura credo sia dovuta a una moneta posta per diversi anni sopra a questa... magari l'altro 50c che ho preso dallo stesso venditore Ciao1 punto
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ecco un'altra rara monetina (R2) entrata in collezione...primo periodo del Granducato di Toscana sotto Ferdinando III di Lorena...come sempre a voi ogni parere e commento1 punto
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Da parte mia non c'è alcuna acredine verso le monete in bassa conservazione. Semplicemente da amante dell'arte e del bello apprezzo più una moneta ben conservata che il fantasma di questa. Proprio per questo e considerato che a parer mio la monetazione pontificia appare sempre più per persone molto abbienti e visto anche che io cercavo il "bello". Ho da tempo diretto la mia passione verso la medaglistica papale che a parer mio è dal punto di vista artistico qualche volta pari e quasi sempre superiore alla monetazione pontificia. Oltre alle medaglie papali ora mi interesso anche al mondo dell'orologeria vintage. Posto la mia medaglia dorata di Ripetta. Costata "solo" un centinaio di euro. Non è appagante e costa anche relativamente poco? Ed anche un orologio acquistato proprio ieri del 1954.1 punto
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il discorso non fa una piega,però addirittura accomunare questa moneta a "pezzi che nessuno vuole" mi sembra un po' denigrante... Se il prezzo è ragionevole troverà sempre qualcuno disposto ad acquistarla. In fin dei conti io ho fatto sempre un altro tipo di discorso,se avessi avuto un hobby come la pesca? Tempo fa ho aiutato un amico a vuotare il suo garage,c'erano a dir poco 8/10 milioni di lire di attrezzatura da pesca;canne,mulinelli,cassette,reti e un'altra infinità di cose...Tutta roba ormai superata ma che all'epoca era il top!Costui avrebbe dovuto spararsi?Tra esche,benzina,attrezzatura quanto ha speso e quanto si ritrova?La nostra passione ci permette comunque di "rientrare" in parte dei soldi spesi,ovviamente acquisti oculati permettono anche di guadagnare qualcosa,ma credo siamo in molti a preferire il Merlot :lol:1 punto
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Di queste ne nesceno.....pocco e micca.. in Corsica....peso 0.50 g...diam 14mm...1 punto
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Ora il filippo di Carlo II più adulto con data 1694,1 punto
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Ciao Vox, la terza bolla è una riproduzione (temo) di una bolla salernitana di Guglielmo, con al dritto la rappresentazione di San Matteo, hai letto correttamente la legenda; al rovescio dovrebbe esserci : +G.DUX / CAL /.ITAL. / SICL.. Sto andando a memoria quindi perdonami eventuali inesattezze. Purtroppo non ho sottomano ne foto ne dati riguardanti la bolla originale. Parlo di riproduzione - ovviamente si tratta di una mia valutazione, solo con la visione diretta dell'esemplare si potrebbe dirimere ogni dubbio - solo perché l'originale è molto diverso per stile, specie nella rappresentazione del santo e nella perlinatura. La riproduzione (se ci ho visto giusto, ovviamente) fa parte di una serie di falsi che giravano una ventina di anni fa, che comprendevano, tra l'altro, bolle salernitane e di Capua medievale, alcune riproducenti bolle realmente esistenti (come la tua), altre invece completamente di fantasia. Per stile affine temo che anche il secondo esemplare possa far parte dei falsi sopra citati. Spero di essere stato utile. Matteo Sforza.1 punto
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hahaha ecco perche' non lo trovavo :) ... ho consultato un sacco di libri sulla Sicilia , ma Salerno non mi era venuto in mente. La legge del contrappasso ... hahah aver pubblicato un libro su Salerno e non volerlo guardare per classificare le monete hahahah :)1 punto
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Ciao @@massi75rn, non c'è niente da fare, se potessimo, costruiremmo appartamenti anche all'interno del Colosseo ( o a Pompei, ad Agrigento e chi più ne ha più ne metta). Vuoi mettere, ti affacci al balcone a fumare una sigaretta e vedi le rovine dell'Anfiteatro davanti a te,1 punto
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Il quadro panoramico dei conii emerso nel suddetto studio si riassume in questa tabella: Il pezzo di Londra è il n. 1.11 del catalogo con i conii O4/R5, definito "forgery" e nel catalogo riportato nelle pagine successive viene indicato con F (= Forgery).1 punto
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E infatti in ogni studio che si rispetti, come ad esempio il recente lavoro di Rambach e Walker, del 2012, sulla serie dei bellissimi aurei "Heifer" (con giovenca, ispirata allo scultore Mirone), bisogna tenere conto anche degli eventuali falsi presenti. Il problema è che in genere si citano questi falsi (per lo più presenti in qualche museo) che sono certificati, ossia riconosciuti in maniera unanime come falsi (ad esempio riconosciuti per essere delle vecchie fusioni). Restano gli esemplari cosiddetti dubbi e che non hanno ancora la certificazione internazionale IBSCC appunto come falso (spesso perché ritirati in tempo e non più disponibili per un esame di questa commissione. La sigla sta per International Bureau for Supression of Counterfeit Coins. Ha ovviamente un bell'archivio di falsi, che però è (giustamente) accessibile solo ai membri professionali IAPN. Ecco un link: http://www.iapn-coins.org/en/ibscc/about-ibscc Naturalmente esistono dei costi e non tutti hanno piacere di accollarseli... Gli studiosi che affrontano una determinata monetazione conoscono questi problemi e talvolta si rivolgono a questa Commissione per avere informazioni oppure più semplicemente ignorano oppure fanno seguire la dicitura "suspect", anche se non frequentemente, anche per ovvii problemi (si crea una sorta di marchio contro quell'esemplare, almeno a livello "accademico"). Quello che sinceramente non so (e mi piacerebbe sapere) se ogni moneta ritirata, in quanto dichiarata falsa o almeno molto sospetta, venga poi documentata e registrata nell'archivio IBSCC. Penso ad esempio ai vari lotti ritirati nell'ultima asta ArtCoins. Trattandosi di asta importante e con offerta anche di importanti esemplari autentici, mi piacerebbe sapere da un affiliato professionista alla IAPN se le monete ritirate vengono registrate dalla IBSCC…. Se poi quell'esemplare ricompare in un'asta secondaria o in una vendita on-line e quindi difficilmente tracciabile, è un altro discorso….1 punto
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anzi guarda forse l'ho trovato Impero Romano. Marco Aurelio (161-180). Sesterzio. D/ M ANTONINVS AVG TR P XXV. Testa laureata a destra. R/ IMP VI COS III SC. Vittoria stante a destra fissa ad albero di palma scudo con iscrizione VIC/GER. RIC 1001. AE.1 punto
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@@Enrico Volpicelli , a beneficio di inventario... Se interessa con 9K ne parliamo :P1 punto
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@@Legio II Italica grazie. Qualche anno fa accarezzavo l'idea di approfondire i rovesci dei denari di Alessandro Severo nel loro contesto storico negli anni di regno. Mi fa molto piacere leggere un post come il tuo proprio per questo motivo anche se il mio pensiero vola più basso.1 punto
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Buongiorno,@@Eric per valutare da solo le tue monete, ti dò alcuni strumenti di valutazione (quelli che uso anche io): sui 5 cent spiga, devi osservare bene la linea centrale della spiga, se è visibile e ben marcata, la moneta è almeno BB sui 5 cent Impero, devi guardare il piumaggio sul petto dell'aquila, se è liscio la moneta è meno di BB 10 cen ape , devi guardare il corpo dell'ape. le sottili strisce su di lei, se ci sono , moneta almeno BB 10 cent impero, guarda la spiga e la corona sopra il fascio , se si vede bene nei suoi particolari, moneta almeno BB 20 cent librata, qui devi vedere il seno e le cosce della donna, se ha le tette piatte, moneta circolata e meno di BB 50 cent leoni, guarda la criniera dei leoni, se piatta , la moneta è meno di BB, se folta è almeno BB buono da 2 lire, osserva i legacci del fascio e la testa del leone, se sono lisci moneta meno di BB poi per il dritto di tutte le monete, dove ci sta la testa del Re, osserva baffi e capelli, se il Re ha ancora i capelli la moneta è in conservazione migliore rispetto a una senza capelli. Inoltre la moneta deve essere senza botte e ammaccature per essere considerata almeno BB, se rispetta i parametri sopra esposti. Le macchie influiscono poco. saluti1 punto
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The March of Dimes Avevo programmato di inserire questo post più avanti, dopo aver introdotto il Roosevelt dime. Ma, nell'aprire il pc stamattina, ho visto che Google celebra il centenario della nascita di Jonas Salk (28 ottobre 1914), lo scopritore di uno dei due vaccini contro la poliomelite (l'altro è Albert Sabin) che ha potuto sviluppare i suoi studi e giungere alla sua scoperta, nel 1955, proprio grazie ai finanziamenti della March of Dimes Foundation. Mi è sembrato giusto portare un piccolo contributo, e parlare oggi di questa importantissima iniziativa, che va sotto il nome di March of Dimes. Nata nel 1938 come National Foundation for Infantile Paralysis (NFIP), Fondazione Nazionale per la Paralisi Infantile, l'iniziativa raggiunse una popolarità istantanea, che rifletteva quella del suo fondatore, il presidente Franklin D. Roosevelt. Roosevelt, nel 1921, al'età di 39 anni, aveva contratto una malattia, ritenuta al tempo una grave forma di poliomelite, che aveva causato la paralisi dei suoi arti inferiori (nel 2003, uno studio condotto da alcuni medici e ricercatori statunitensi, è giunto alla conclusione che la malattia di cui soffriva Roosevelt fosse probabilmente la sindrome di Guillain-Barré una malattia auto-immune del sistema nervoso periferico, e non la poliomielite. Questo studio non è stato appoggiato da alcuni ricercatori ed ha aperto un forte dibattito che non si è ancora concluso). Nel 1926, Roosevelt aveva fondato il progetto no-profit Georgia Warm Springs Foundation sul sito delle sorgenti termali che frequentava abitualmente, e che pare avessero qualche effetto benefico sulla sua malattia. Finanziata in origine grazie alla generosità di ricche celebrità, la Fondazione non riusciva però a raccogliere fondi abbastanza velocemente per tenere il passo con la diffusione della poliomelite, fortemente aumentata durante la Grande Depressione. Roosevelt decise così di fare appello alla generosità dell'intero popolo americano, varando la Fondazione Nazionale per la Paralisi Infantile, un'associazione di scienziati, medici e volontari, che contribuivano a finanziare la ricerca per un vaccino contro la poliomielite, e assistevano le vittime della malattia attraverso un programma di riabilitazione fisica. Venne supportato in questo dall'aiuto propagandistico di molti uomini di spettacolo, tra cui, su tutti, l'attore e cantante Eddie Cantor. Fu Cantor, durante un incontro con altri attori e produttori cinematografici negli studi della Metro-Goldwyn-Mayer, il 22 novembre 1937, a proporre il nome con cui l'iniziativa sarebbe passata alla storia. Nel corso della riunione, Cantor ricordò il successo dei 30 secondi di appello radiofonico per la raccolta dei fondi di soccorso dopo una catastrofica inondazione del Mississippi. Propose quindi l'applicazione di questa idea alla Fondazione Nazionale: "Sono sicuro che tutti i programmi radiofonici nazionali sarebbe d'accordo nel dedicare 30 secondi per questa grande causa!" Suggerì poi che il denaro raccolto dovesse essere diretto verso la Casa Bianca, in attesa dell'approvazione del presidente. Infine, dopo un altro momento di riflessione, aggiunse: "Potremmo chiamarla March of Dimes" Tutti i presenti approvarono La National Foundation for Infantile Paralysis venne ufficialmente costituita il 3 gennaio 1938, e il primo Radio appello per la March of Dimes ci fu nella settimana precedente il compleanno di Roosevelt, che cadeva il 30 di gennaio. Come lo stesso Cantor sottolineò: "La March of Dimes consentirà a tutte le persone, anche ai bambini, di mostrare al nostro Presidente che sono con lui nella sua battaglia contro questa malattia. Quasi tutti possono inviare un dime, o più monetine. Tuttavia, ci vogliono solo dieci monete da dieci centesimi per fare un dollaro e se un milione di persone inviano un solo centesimo, il totale sarà di $ 100.000." Lì per lì, l'ottimismo di Cantor si scontrò frontalmente con la notizia che l'appello aveva raccolto solo un pugno di monetine nei giorni dopo la prima trasmissione....solo 17,50 dollari erano stati inviati alla Casa Bianca in due giorni. Ma quello che seguì divenne un diluvio: entro il 29 gennaio, oltre 80.000 lettere con dimes e dollari invasero la Casa Bianca, e la corrispondenza ufficiale del Presidente fu letteralmente sepolta da una valanga di donazioni, per un totale di 2.680.000 monete da dieci centesimi o $ 268.000. Nella foto, vediamo Roosevelt che conta le monetine alla sua scrivania alla Casa Bianca La foto è in realtà del 1944, ma testimonia il persistere del successo della March of Dimes anche durante i duri anni della Seconda Guerra Mondiale...un successo culminato con la scoperta del vaccino Salk nel 1955. Oggi che la poliomelite è virtualmente scomparsa dal mondo occidentale (permangono alcune sacche in Nigeria e in alcune zone del sud dell'Asia) la March of Dimes Foundation, continua la sua attività, utilizzando i fondi raccolti per prevenire i difetti dei nascituri e combattere la mortalità infantile. petronius1 punto
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No problem Giovanna, come sai sono sempre di corsa per cui va bene anche un panino asciutto e indigesto in fiera. Anzi, quasi quasi stavolta mi porto la schiscetta1 punto
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Concordo con @@prtgzn, è capitato anche a me. Inoltre non sono d'accordo con @@500Lire. La "caccia" sul campo è sempre un'altra cosa rispetto all' online (che ritengo validissimo e che uso tantissimo) però lo spirito è diverso: primo si fa una passeggiata all'aria aperta (che non è poco) poi le monete le vedi dal vero con tutte le sfumature del metallo e i vari particolari che in foto spesso non è possibile vedere e poi c'è il gusto della scoperta... dell'inatteso... c'è la curiosità...il caso... Insomma è più divertente. Purtroppo però spesso bisogna lasciare scivolare addosso certi episodi spiacevoli e certi atteggiamenti fastidiosi come quelli evidenziati in questa bella discussione. Saluti Simone1 punto
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Ma a che pro mollare il dollaro? L'economia americana e' un'economia reale, non finanziaria o finanziaria solo in parte , forte di suo e di conseguenza la moneta Unamoneta legata all'oro oggi e' ( dico purtroppo perche sono un nostalgico) improponibile Gia' e' tanto che la convertibilita' sia durata fino al 1971 I. Quanto al rubli l' economia russa e' purtroppo altamente inaffidabile mentre il paese e' certamente ricco. Per quella cinese staremo a vedere : di sicuro l 'economia e' fortissima e in crescita i problemi pero' sarebbero altri , legati alla trasparenza di chi la gestisce a livello governativo e di stato1 punto
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Rorey Tu puoi abitare in una splendida casa , di tua proprieta' chd ti e' arrivata dai tuoi avi ma non essere in grado di pagare le spese annuali per il suo mantenimento o le tasse . ... giusto ?1 punto
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oggi ho acquistato il mio primo catalogo e ho optato per il gigante 2015, veramente un bel catalogo fatto molto bene.1 punto
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Cerco di riscrivere più o meno il post che avevo già fatto :blum:..... Parlare di monete di Lucca per me è come un po' tornare agli inizi di quando incominciai a seguire la monetazione medievale coi suoi denari, denari che diventarono, una volta che quelli di Pavia incominciarono a perdere influenza, le monete di riferimento nel periodo. Diventarono tra l'altro una delle sette monete delle Crociate, le uniche italiche, monete intriganti, difficile da capire, ma affascinanti. Quando ci fu la discussione sul forum e poi gli articoli su di essi coniai questo spot per definirli che piacque molto anche agli addetti ai lavori : " la moneta più uguale, ma nel contempo la più diversa ". Lucca è tanto nella monetazione, sono tante le monete importanti trattate anche qui sul forum, certamente nell'era moderna spicca l'importanza dello scudo di Lucca, moneta che fin da fine 1500 si accredita e viene accettata anche all'estero e cambiata alla pari. I bravi mercanti di Lucca con le loro merci, prodotti tessili, seta e altro arrivavano a Parigi, Anversa, Berlino, Mosca....è una moneta che rimane per circa 200 anni con gran successo. Ma a parte il gran successo della moneta, fantastica è l'iconografia con la scena del San Martino a cavallo che porge il proprio mantello al mendicante. Scena dagli alti valori, che richiama il sentimento della carità, dell'aiuto ai poveri, della condivisione, arte e valori, ma anche moneta che conta, un bel mix indubbiamente. Nel 1733 lo zecchiere Domenico Giannini di Lucca paga 15 scudi all'anno al pubblico esattore per la pigione dell'abitazione nei locali della zecca. Più tardi nel 1749 viene dato un donativo al Giannini di 100 scudi per andare all'estero ad imparare i segreti della coniazione ; in realtà i segreti in questa materia non venivano dati e allora si propose a Giovanni Falletti fiorentino di venire a Lucca per 400 scudi a insegnare l'arte della coniazione. Per fare una tara sull'importante emolumento proposto, il Falletti ricopriva un ruolo che era strategico e fondamentale, un super tecnico del tempo, in pratica era depositario di conoscenze e delle migliori tecniche di coniazione. Ringrazio con l'occasione chi mi ha dato la possibilità di ritornare a parlare di Lucca e delle sue monete, Mario1 punto
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Dici? Oggi proverò a postare immagini migliori, nel limite del possibile. Ad occhio, però, mi sembrava di più un 1 che un 7...1 punto
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Vorrei segnalare a tutti gli Utenti che con il grande numero d'iscritti spesso s'infiltrano persone che cercano solamente di vendere le loro monete,con scuse più o meno puerili. Non sono pratico ma ho questa..........nel caso la volessi vendere quanto può.....quanto offrireste per questa......... ecc. ecc. ecc. Normalmente sono nuovi o hanno pochissimi post e quasi nessuno costruttivo o educativo, solo per fare numero. VI PREGO vivamente di DIFFIDARE di queste persone. La maggior parte hanno dei falsi, o addirittura vendono monete non loro, cioè una volta riscossa una certa somma con la stessa comprano su qualche sito, la moneta che vi diranno, forse, a prezzo inferiore. Quest'ultimo episodio è il meno peggio che vi possa capitare, ma non è bello che lo facciano su questo forum, questi affari li vadano a fare su Ebay. Insomma diffidate di chi si fa vedere, cretino, ingenuo o poco esperto ed intanto vi mette sotto gl'occhi ciò che vi può far "GOLA". Attenzione! Ciao1 punto
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