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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/05/14 in Risposte

  1. No, Disney non c’entra niente, il Pippo di cui mi accingo a scrivere è Filippo Maria Visconti. Niente di serio, ovviamente, ma una libera interpretazione di quel poco che ho potuto leggere e soprattutto capire …a modo mio. Pippo, Signore di Genova dal 1421 al 1435, non è stato molto amato dai genovesi, si prese la Repubblica che gli fu offerta da Tomaso Campofregoso, quando ormai non c’era più speranza, in cambio della personale salvezza e una cospicua “buonuscita” …… Il motivo di questo “poco amore” si può ben intuire da quello che lui stesso scrisse in merito alla sua “politica”: “Facilmente si regna sovra un branco di pecore, e più facilmente se ben tosate, perché la verga del pastore va più sul vivo.” Due righe “serie” per inquadrare il momento storico: “Filippo Maria Visconti preparava da tempo il terreno propizio alla campagna di conquista di Genova per mezzo di una preventiva azione diplomatica volta ad isolare il doge Tomaso Campofregoso e a presentare la signoria straniera come unico possibile rimedio all'inconciliabilità delle fazioni cittadine. L'attacco decisivo viene sferrato durante l'estate del 1421, quando il duca di Milano invia contro Genova due eserciti al comando di Guido Torello e del famoso condottiero Francesco Bussone detto il Carmagnola. La situazione per Genova precipita in breve tempo. Sconfitto per mare dalla flotta aragonese, alleata del Visconti, e premuto dall'esercito milanese, attestato sulle alture retrostanti la città, Tommaso Campofregoso presto rinuncia a proseguire una lotta troppo impari ed inizia trattative di resa con i rappresentanti ducali. La sottomissione di Genova viene così ad assumere l'aspetto di una cessione contrattuale, secondo uno schema già collaudato nel 1396 in occasione dei negoziati tra Antoniotto Adorno e Carlo VI per il passaggio del Comune sotto la sovranità francese: sostituzione del doge con un governatore di nomina viscontea e conservazione di ogni altro istituto pubblico cittadino. Fra l’altro la “dedizione” stabilisce che il Comune di Genova sia tenuto a consegnare al duca di Milano la fortezza cittadina del Castelletto e acta castra del Dominio, ritenuti capisaldi fondamentali per il controllo del territorio genovese. Le fortezze in questione, come nel 1396, sono in realtà dieci, quattro delle quali - Ovada, Novi, Gavi e Voltaggio - già di fatto in mano viscontea: «[. ..] Item quod dictum Commune Ianue confestim ponere teneatur realiter et de facto in manibus dicti domini ducis Mediolani Castelettum Ianue et octo castra, seu fortìlitia, computatis in ipsis octo castris Vultabii, Gavii, Uvade et Novarum, que de presenti tenentur per prefatum dominum ducem «[. ..]». Sebbene avesse conseguito la signoria su Genova, Filippo Maria Visconti, anziché restituire all'amministrazione genovese le terre dell'Oltregiogo, preferisce dunque mantenere un più stretto controllo su quest'area di rilevante importanza strategica: L'agognato sbocco al mare avrebbe d'altronde perso parte del suo significato economico senza sicure vie di comunicazione tra la pianura padana e la costa, onde l'esigenza di mantenere presidi militari nei punti nodali del transito verso Genova e le riviere.” Durante il suo governo fu coniato il ducato che allego in cui, visto che mi dispiaceva un po’ vederla senza la metà superiore della legenda, ho provato ad inventarmi una nuova categoria: la fantanumismatica, cioè ho aggiunto con il fotoritocco il bordo esterno con la legenda che manca facendo diventare la mia moneta un bel ducato “completo”. Penso che la moneta non sia “tosata” successivamente la sua emissione, credo anzi sia uscita così dalla zecca in quanto il suo peso è 3,52 gr che è perfetto rispetto alla media ricavata dai 22 esemplari del CNI di 3,5122 gr, quindi è probabile che, avendo coniato un esemplare con uno spessore eccessivo, in zecca, piuttosto che rifonderla, abbiano raschiato il bordo per farla rientrare nel peso stabilito … d’altra parte occorreva battere moneta a tutto spiano per soddisfare la voracità di Pippo. Se la moneta fosse stata veramente come il fantaducato allegato, in proporzione al suo peso reale, sfiorerebbe i 5 grammi circa. Non so se quanto ho scritto sia d’interesse anche per voi, per me è stato un bellissimo pomeriggio di ricerca passato in ottima compagnia…
    6 punti
  2. Sembrava ieri e invece sono passati 7 anni, 7 mesi e 7 giorni da quando mi sono affacciato su questa piccola piazza e giorno dopo giorno ho trovato fantastici amici, straordinari spunti di discussioni, persone amabili e persone un po' scostanti, giovanissimi davvero in gamba e gente preparatissima sulla nostra comune passione. Un universo incredibile di anime che ogni giorno aggiungono un mattoncino alla causa della conoscenza comune. In una piovosissima sera di novembre volevo dirVi semplicemente....grazie! Min_ver
    3 punti
  3. Io invece la penso diversamente. La cultura non ha confini e tutti ne dovrebbero poter godere. Preferirei che il vaso di Eufronio fosse ancora al Metropolitan, visto da centinaia di migliaia di persone all'anno (e che lo stesso museo ci riconoscesse una lauta percentuale sui biglietti) piuttosto che "nascosto" in un museo italiano. Il "mal comune, mezzo gaudio" non fa parte del mio credo...... Ricordiamo inoltre che se migliaia di opere d'arte, di oggetti archeologici, hanno seguito la via illegale dell'estero è in buona parte colpa di una legge per certi versi assurda e restrittiva.
    3 punti
  4. @@renato a mio parere tra l'esemplare di rick e quello di roberto non ci sono quasi due gradi di differenza se consideri l'esemplare di @@rickkk BB, questa non è SPL/FDC ma al massimo SPL
    3 punti
  5. Riporto qui i requisiti tali affinchè si possa essere Guardia Svizzera : - FEDE CATTOLICA : La Guardia Svizzera è un cattolico praticante. Opera quotidianamente nel cuore della Curia romana, incontra continuamente persone che si recano in pellegrinaggio sulla Tomba del Principe degli Apostoli e partecipano a celebrazioni liturgiche in Vaticano. E’ ovvio che la Guardia Svizzera sia, con la sua appartenenza e pratica religiosa, un “biglietto da visita“ del Santo Padre. - CITTADINANZA SVIZZERA : La cittadinanza svizzera è il presupposto per poter accedere al Corpo. Il candidato deve potersi integrare nel Corpo e quest’ultimo desidera conservare il suo tipico carattere svizzero. Quindi ci si aspetta che il candidato abbia un particolare attaccamento per la Svizzera. - BUONA SALUTE : Chi entra nel Corpo della Guardia Svizzera Pontificia deve già essersi sottoposto ad esami medici in Svizzera e poi sottoporsi a un rigoroso esame sanitario che include anche un test psicologico. Solo chi è sano può essere una Guardia Svizzera. - REPUTAZIONE IRREPRENSIBILE : Chi è incaricato della sicurezza del Papa, deve avere una reputazione irreprensibile. - AVER ASSOLTO LA SCUOLA RECLUTE NELL'ESERCITO SVIZZERO : La leva obbligatoria di due anni nella Guardia Svizzera Pontificia è troppo breve per acquisire un’esauriente formazione di base. Perciò, la guardia deve già possedere quei requisiti militari che può acquisire nell’Esercito Svizzero. - FORMAZIONE PROFESSIONALE : Uan Guardia Svizzera deve essere un bravo candidato, volenteroso ed efficiente. L’acquisizione di una capacità professionale è un buon indizio di queste qualità. Di regola, viene chiesto un curriculum di studi di almeno tre anni, in via eccezionale una buona formazione professionale di due anni. - SESSO MASCHILE : Le Guardie vivono in due o in tre in semplici stanze. All’inizio vengono sistemate in camerate. Il cameratismo fra giovani non sposati non è un elemento da sottovalutare. Un Corpo misto non è appropriato servizio . - CELIBATO : Per ragioni di servizio sono tenute a vivere in Vaticano e i luoghi per socializzare sono molto limitati. Gli appartamenti a disposizione sono pochi. Per potere sposarsi la guardia deve avere almeno 25 anni, aver servito per almeno tre anni, impegnarsi a servire per almeno altri tre anni e aver raggiunto almeno il grado di Caporale. - ETA INFERIORE A 30 ANNI : Chi vuole divenire Guardia svizzera, deve decidere in fretta. Spesso i più vecchi incontrano maggiori difficoltà a integrarsi. Non si accettano perciò candidati che abbiano superato i trenta anni.
    3 punti
  6. Buona sera a tutti. E' con grande piacere che Vi presento questo nuovo lavoro sulla monetazione Savoia per la Sardegna, che sarà in vendita a partire dal prossimo Convegno di Verona (21, 22 e 23 novembre). Si tratta di un lavoro che mi è costato due anni di ricerca e che vede la luce grazie all'impegno dell'Editore sardo Giampaolo Cirronis. Il libro prende in esame la monetazione emessa durante i 128 anni di dominazione sabauda della Sardegna e s'incentra sull'esame rigoroso di documenti storici – in molti casi sconosciuti alla letteratura numismatica anche più risalente nel tempo – svelando alcune “scoperte” che.....beh non Vi voglio togliere il piacere di verificarlo da Voi, scorrendo il libro..... :pleasantry: In appendice al libro troverete un'altra originalissima novità, curata da una persona che non ha bisogno di presentazioni: sto parlando del perito numismatico Riccardo Rossi (R-R), forse uno fra i maggiori studiosi e conoscitori del mercato relativo alla monetazione sarda. La novità consiste nel fatto che le valutazioni delle monete sono riportate tenendo conto della loro rarità riferita alla conservazione. Credo che questa tecnica estimativa compaia per la prima volta in Italia in questo listino; essa risponde ad un'esigenza molto avvertita dal mondo collezionistico/commerciale ovvero quella di attribuire un più accurato grado di rarità in base allo stato di conservazione della moneta. Chissà che il lavoro di Riccardo non apra, sul fronte dei prezziari/listini, un nuovo scenario anche per altre monetazioni. Staremo a vedere. Vi fornisco alcune caratteristiche del libro: Formato: A4 (150 pagine) – Copertina: rigida (cartonata); Sovracoperta; Rilegatura editoriale (le pagine sono cucite, non incollate): la carta è satinata. Le foto delle monete sono tutte a colori e in buona/alte definizione, mentre i documenti postati sono in bianco e nero. Le foto delle monete sono state gentilmente fornite da alcuni Utenti di questo Forum direttamente o tramite il Catalogo de laMoneta.it nonché da Case d'asta (quando leggerete i ringraziamenti...capirete chi sono i "conferenti"..). L'Editore ha fissato il prezzo di copertina in € 40, ma su mia richiesta, chi lo acquisterà al Convegno di Verona, presso lo Stand di Riccardo, lo pagherà solo 35 euro. La successiva commercializzazione sarà curata direttamente dall'Editore (Riccardo ed io abbiamo rinunciato a qualunque compenso). Il libro si potrà acquistare a partire dal Convegno di Verona in quanto, mentre Vi sto scrivendo, è in corso di stampa presso una Cooperativa tipografica di Iglesias. Vi posterò più tardi due immagini, rispettivamente della prima e della quarta di copertina nonché l'indice del libro. Mi scuso fin d'ora per la qualità delle foto, scattate domenica scorsa in tutta fretta dalla copia numero “zero”, che poi ho dovuto anche lasciare nelle mani dell'Editore.... :crazy: Chi volesse prenotare la Sua copia per ritirarla a Verona, allo Stand di Riccardo (che, per l'occasione ha anche affittato un box tutto Suo... :good:.) può farlo inserendo in questa discussione la Sua richiesta: in ogni caso potete anche contattare direttamente Riccardo (338 9108907), che “traghetterà” materialmente dalla Sardegna a Verona i libri; o l'Editore Giampaolo Cirronis (328 6132020), per qualunque richiesta e/o informazione. Poiché sarò anch'io presente a Verona (dal venerdì alla domenica), chi vorrà potrà ottenere sulla propria copia del libro una dedica “personalizzata”. Grazie per l'attenzione e saluti. :hi: Michele P.S. Naturalmente, se avete qualcosa da chiedere...domandate pure...
    2 punti
  7. Un grande penny britannico coniate in rame, più grande anche del penny britannico bronzo familiare del 1860-1970. Questo penny 1826 è un prodotto del Regno di George IV, ed è l'ultima data del tipo coniato per circolazione interna (i pennies 1827 andò in Australia). Stranamente, il penny di rame britannico successivo sarebbe per William IV datata 1831—e molti di quelli sarebbe stati inviati in Canada. :) v. -------------------------------------------------------- A big British penny struck in copper, bigger even than the familiar bronze British pennies of 1860-1970. This 1826 penny is a product of the reign of George IV, and is the last date of the type coined for domestic circulation (the 1827 pennies went to Australia). Oddly, the next British copper pennies would be issues of William IV dated 1831—and many of those would be sent to Canada. :) v.
    2 punti
  8. Ciao Mario, ho un doppione di " Monete di Casa Savoia Regno d' Italia" di Eupremio Montenegro, potrebbe interessare a qualche nostro giovane amico che colleziona proprio il Regno, sarei felice di fare contento uno di loro. Te lo porto giù, ciao
    2 punti
  9. Non è' falsa....e' una riproduzione
    2 punti
  10. più che un esubero io pensavo fosse la firma ribattuta...questo esemplare forse permette di ritornare coi piedi per terra con l'altro ..anche per me l'altro era sul Bb, ma le bestie nere volavano alto e allora ci siam detti "forse non ci capiamo una ce**a" :D bella monetina roby ;D
    2 punti
  11. La patina rende sicuramente gradevole e affascinante una moneta, il tempo farà il suo lavoro. Ma se non ci sono i rilievi e la freschezza, quella non te la da nessuno!
    2 punti
  12. in allegato foto della mezza pezza della rosa e del quarto della pezza della rosa, monete parecchio rare e particolari.
    2 punti
  13. L'Italia detiene il 50% dei Beni Culturali mondiali? Una classica favoletta, stile Italia "sesta potenza industriale" decaduta quando è arrivato l'euraccio cattivo fonte di tutti i mali a rovinare tutto, e altre perle simili. Ecco invece un esempio risalente a qualche anno fa della realtà dietro le favole della buonanotte al cervello, un caso non isolato della fine che hanno fatto e rischiano di fare per questo e molti altri motivi i documenti storici degli archivi di stato e locali, un tipo di bene culturale poco considerato. http://livesicilia.it/2012/09/06/vandali-in-azione-brucia-larchivio-storico_183478/ Riporto la prima frase dell'articolo, da cui già si capisce tutto: "Numerosi carteggi e preziosi documenti storici, appartenenti all'Archivio del comune di Gela, sono andati perduti ieri sera nel rogo che ha visto in azione un gruppo di vandali. I documenti, conservati nel più completo abbandono presso il capannone ex Iannizzotto, si trovavano alla rinfusa dentro capienti sacchi per la spazzatura." Invece di gustarci con così tanto entusiasmo le fiabe inventate da qualche demente in preda a deliri da nazionalismo (o a preoccupazione per la copertura di negligenze o loschi affari?) dovremmo pensare a tutelare quello che abbiamo invece di lasciarlo marcire nel cesso! Facile a dirsi, un po' meno a farsi... meglio le favolette che ci addormentano la sera.
    2 punti
  14. Firenze non pote' fare a meno di venire incontro alle richieste dei negozianti, specialmente quelli operanti tra Pisa e Livorno, vedevano compromessi i loro affari in territorio ottomano per l' eccessiva bonta' delle monete fiorentine, che non erano cosi' concorrenziali con quelle di altri stati. Mercanti e banchieri chiedevano infatti di poter disporre di un numerario in grado di poter competere, nei favori del Gran Turco, con gli Ungheri d'oro di Alemagna e con i pezzi spagnoli e messicani in argento da 8 reali. Fu cosi che Ferdinando II si indusse a pubblicare il 2 marzo del 1656, un bando con il quale veniva autorizzata l' emissione di una moneta d'oro del peso di 3 denari meno ungrano e di bonta' di carati 3 1/2 che ragguagli l ' ' Unghero di Alemagna , con l' impronta del Granduca e della mostra del porto di Livorno ed una moneta di argento con la medesimq impronta a lega di once 11 e di peso di danari 23 1/25 che ragguaglia la pezza da 8 reali. Si trattava del tollero in oro, emesso alla bonta di 23 1/2 carati, con un peso di 2 denari e 23 grani per ciascun pezzo, e del tollero in argento . La quantita di fino per quest' ultimo venne fissata in 11 once per libra di metallo da monetare. Il peso di denari 23 1/25 per ogni singolo pezzo. Le monete in oro ed in argento doveveano avere il Granduca in ritratto ( l' impronta di sua altezza),e al rovescio l' impronta del porto di Livorno.( la mostra del porto di Livorno). I tolleri d' oro per i quali non venne fissato alcun valore di tariffa, potevano essere esitati come mercanzia, li si poteva commerciare liberamente come qualsiqsi altra mercanzia e questo anche in conformita' con quanto disposto con bando del primo febbraio 1635 che riconosceva al solo zecchino gigliato la capacita' di fare pagamento in banco e altrove al corso legale di 10 soldi e denari 4 il pezzo. Era quello della circolazione delle divise auree un tema per il quale le autorita' monetarie fiorentineavevano mostro' sempre una vigile attenzione. Ma nknostante i numerosi provvedimenti adottati fin dagli anni della minore eta' di Ferdinando II dal governo reggente, il disordine doveva essere notevole e speculazioni e frodi all' ordine del giorno co pregiudizio e detrimento notevole per la cittadinanza. L'oro scarseggiava e fu cosi' che anche l' emissione autorizzata con il bando del 2 marzo 1656, di una moneta d' oro che pur imitando nel peso e nella lega l' unghero di Alemagna , se ne differenziava nettamente dal punto di vista tipologico, non ebbe fortuna. Alle prime due emissikni del 4 e 15 marzo del 1656, non ne seguirono altre: la novita' tipologica dovette giocare un brutto tiro ai mercanti livornesi che evidentemente incontrarono grosse difficolta' nel piazzare sui mercati di oltremare le nuove monete. Saluti Erik
    2 punti
  15. Caro Liutprand Non devo proprio persuaderti, la matematica indica che comunque sia il 50% è nei sogni velleitari dei disinformati e della disinformazione Immagino che non puoi confondere 50 siti su 1000 con il 50 %, per quanto di cultura umanistica ( come pure la mia) un minimo di matematica ... ;) Maggior numero relativo di siti ( di poco, guarda caso Cina 46, e poi Spagna 43, Germania 39, Francia 38, India 32 Messico 31 Spagna ) non vuol dire maggior parte del totale ( 50% famoso) . Ti ricordo che l'argomento di base non è l'importanza del patrimonio italiano, ben chiara a tutti, ma che esso sia il Patrimonio in assoluto ( 50%) , piccola ma non indifferente differenza ! @@Ric70 La mia allergia personale al 50% (o 70% o 90% etc.) non è casuale, ma deriva dalla insofferenza alle tipiche dichiarazioni populiste ( non che tu sia un populista, al massimo hai usato un'espressione infelice) tipo quest'ultima del 50% che poi portano a mostri incredibili. Mostri che fanno eco a "patrimonio inestimabile" per la misera monetucola romana, o il sillogismo errato (troppe volte sentito anche da esponenti pubblici), combattuto personalmente anche nelle aule giudiziarie, che le monete romane sono di Roma, Roma è in Italia ergo le monete romane sono tutte italiane...e simili idiozie, nate dalla pura ignoranza e presunzione di una superiorità culturale italica ( questo anche per rispondere a @@rorey36), salvo poi passare a discutere di queste cose nelle aule giudiziarie, con sul banco degli accusati proprio persone tipo Numismaticasicula etc. Capirai quindi il perchè ho ritenuto di chiarire a fondo la inconsistenza del famoso 50% e simili, non certo perchè non condivida la tua posizione espressa negli ultimi due post... Sempre cordialmente, :) Enrico
    2 punti
  16. Che ne pensate di questa moneta?
    1 punto
  17. Ciao a tutti, Allego un altro esagono acquistato l'altro ieri da sottoporre al vostro giudizio: DESCRIZIONE: 20 CENTESIMI ESAGONO 1918 RIBATTUTO SUL 20 CENTESIMI 1894 KB DI UMBERTO 1; CONTORNO TRACCE DI RIGATURA NON MARCATA. Vi ringrazio per eventuali commenti in merito, Gabriele tracce di rigatura non marcata
    1 punto
  18. Buona sera a tutti! E' da un pò che vorrei aggiungere in collezione una 2 lire quadriga veloce per affiancare la sorella minore.. Considerando che fino ad ora non l'ho mai acquistata perchè mi sono concentrato su altre monete vorrei un vostro parere su quella postata.. E' in vendita da un noto perito, presente anche sul forum, dal quale ho già acquistato e mi sono trovato molto bene.. Se il riscontro sarà positivo vorrei chiedergli di portarmela a Verona per vederla di persona, sempre se non andrà via prima.. Inoltre secondo voi quale sarebbe un giusto prezzo? Casomai rispondetemi in privato.. :good: Grazie a tutti!!
    1 punto
  19. Buongiorno, vi posto una bella medaglia riguardante lae REGATE INTERNAZIONALI di PIACENZA 21 maggio 1933. Materiale, medaglia argento dorato, punzonata 800, diametro mm.22, cornice argento, misure mm. 26X36, peso complessivo gr. 11,7 Ci sono due lettere punzonate F S o E S potrebbe essere l'incisore? Grazie
    1 punto
  20. Di solito quando qualcuno esprime il desiderio per una particolare moneta al Forum, mi sembra presuntuoso parlare di un'altra moneta, ma dall'anno 1876 è importante nella vostra scelta, potrai rischiare di suggerendo un Half-Dollar 1876. Ecco una parte della voce per quella moneta nel mio notebook-moneta... Ma questi 1876 mezzo-dollar potrebbe avere trovato occupazione presso il Centennial Exposition di Philadelphia...La statua della libertà era allora in costruzione e il suo braccio destro, il braccio con la torcia—era stato istituito presso l'esposizione. Per il prezzo di un pezzo di 50-cent come questo, un visitatore della fiera poteva salire su una scala fino al livello del balcone della Mostra e ottenere un'anteprima di "Liberty illuminare il mondo," un decennio prima sua dedizione nell'ottobre 1886. Solo un pensiero. E una possibile alternativa. (Come sapete, monete d'oro americane del 1876 sono relativamente costose). ;) v. ---------------------------------------------------- Usually when someone expresses to the Forum a desire for a particular coin, it seems presumptuous to mention another coin, but since the year 1876 is important in your choice, I’ll risk suggesting an 1876 half-dollar. Here’s a portion of the entry for that coin in my coin-notebook…. But these 1876 half dollars might have found employment at the Philadelphia Centennial Exposition…The Statue of Liberty was then under construction, and her right arm—the arm with the torch—had been set up at the Exposition. For the price of a 50-cent piece like this one, a visitor to the fair could climb a ladder up to the balcony level of the exhibit and get a preview of “Liberty Enlightening the World,” a full decade before her dedication in October, 1886. Just a thought. And a possible alternative. (As you know, American gold coins of 1876 are relatively expensive.) ;) v.
    1 punto
  21. Medaglia devozionale lauretana, tonda, bronzo/ottone, della prima metà del XVII sec.- D/ La Madonna di Loreto dentro una edicola, con ai lati due lampade votive, il tutto circondato da una corona di fiordalisi, anepigrafe.- R/ Crocifisso di Numana ,volgarmente conosciuto come di Sirolo,il tutto circondato da corona floreale (fiordalisi), anepigrafe. Tipologia rara. Ciao Borgho.
    1 punto
  22. Tutta la superficie è bene a fuoco La foto è un pò scura, ma questo dipende probabilmente dal'intensità non sufficiente delle luci usate... aggiungi Lumen :)
    1 punto
  23. @@marco91, Per me un bel qBB
    1 punto
  24. Concordo con la tua valutazione, appena sotto il bb, moneta comunque ancora piacevole e collezionabile. :good:
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  25. E' sempre tutto relativo, c'è anche chi compra monete imbustate come "piccolo sfregio al D/ , grattugiata al R/ altrimenti FDC" , ed è pure convinto di aver fatto l'affare!
    1 punto
  26. Non voglio assolutamente sminuire l'altro ...anzi, esemplare di tutto rispetto per le caratteristiche di questo specifico modulo!!!! Ma proprio per questa ultima considerazione la differenza tra le 2 monete a mio parere e' piu' che netta!!!!!!
    1 punto
  27. @@dabbene c'è anche da dire su Marsiglia e Genova, che nella metà del 600 Livorno riuscì ad avere e vendere più corallo di Marsiglia che era leader nel settore al mercato del levante e India, riuscì a far venire orafi e artigiani Genovesi a Livorno che vendevano e lavoravano il corallo per tutto il mondo. si riuscì a smerciare e barattare il nostro corallo rosso per i diamanti dell'india, resero un introito notevole e diventammo i primi importatori nella penisola.
    1 punto
  28. per comprendere i miei dubbi sul volto... e sulla mia affermazione "falso moderno", spulcia le 5 pagine di questo sito di falsi ciao http://www.forgerynetwork.com/viewassets.aspx?mode=IrY~x~6CGiY1Q=&cl=&cln=&br=&pr=&prd=&key=tmnkeMymm8M=&ext=CbSSjWkLN03YeTuQXF4H4QH/Qglw7e7HP/aL3GaaCQipaQhi4iWDIWHE9YfedsH3Bhz3qs6cHUVcmiT780Lk9EOLumVXPWZq26k5XqOmFT3cdZc~x~wQZYyVJBTc3GH2CMSsAf2vYy3sF2SpMb5EMxrg==&srco=1&num=20&srchall=0 scrivendo "otho" nella sezione - Enter Keyword(s):
    1 punto
  29. @@Kebab9187 Scusami, quale parte della mia frase : E' VIETATA LA COMPRAVENDITA IN QUESTA SEZIONE ( c'è una sezione apposita ) - e E? VIETATO INSERIRE LA PROPRIA MAIL IN CHIARO , non ti è chiara ? Sto editando o cvancellando tutti i tuoi Post in cui ti fai solamente pubblicità ed inserisci la tua mail o apri addirittura nuobve discussioni. Spero tu abbia capito, altrimenti dovrò prendere provvedimenti. Grazie della collaborazione.
    1 punto
  30. Come ho scritto nei miei articoli può essere considerata la prima rivista numismatica italiana!
    1 punto
  31. 05 novembre 2014 14:37 USD 1,145.98 / oz
    1 punto
  32. Piccolo riepilogo :) 22 Utenti (tra partecipanti attivi e chi ha scritto che parteciperà prossimamente) 81 Monete già postate. Altre monete datate 1825 ?
    1 punto
  33. Moneta che per rilievi, aspetto generale è sicuramente SPL/FDC E stato dato per inusuale un esemplare che a mio avviso era BB...di questa, non dice nulla nessuno?
    1 punto
  34. Salve, 500 euro???? da cartellino Giagante 2014 lo riporta a 250 euro..... La forbice di prezzo per questa moneta in tale conservazione è tra i 150 e 200 euro.... Saluti
    1 punto
  35. Da una prima occhiata al lotto credo che me ne manchi soltanto una.... ma devo controllare meglio i mezzi denari. E ho qualche denaro che manca nel lotto A metà prezzo vendo i miei e ricomincio :crazy:
    1 punto
  36. Ciao @@joker67, com ben detto da @@Fufluns è un denario di Otone così classificato: Otho (AD 69). AR denarius (3.42 gm). Rome, January-April AD 69. IMP OTHO CAESAR AVG TR P, bare head of Otho right / SECVRI-TAS P R, S.Securitas standing facing, head left, holding wreath and scepter. RIC 10 Sull'autenticità,non mi pronuncio, in quanto, i miei dubbi su una certa debolezza di conio, potrebbero non avere rilievo. Saluti Eliodoro
    1 punto
  37. Per quanto riguarda le Guardie Svizzere, la loro storia e le ragioni per cui sono loro ad essere in Vaticano c'è una pagina interessante sul sito del Vaticano. Per tutto il resto, pur condividendo in parte ciò che scrivi, ti consiglio di lasciar perdere, primo perchè ti vai a ficcare in un ginepraio, e secondo perchè molti sono temi delicati che rasentano i limiti previsti dal regolamento del forum ;)
    1 punto
  38. Grazie, carissimo :good: Jagd, per questo resoconto davvero interessante. Credo proprio che molti di noi non sapessero nulla di questa vicenda: di sicuro, a me era ignota del tutto. Ho fatto una veloce ricerca in V. Forcella, Iscrizioni delle chiese e d'altri edificii di Roma dal secolo XI fino ai giorni nostri, Roma, Tipografia delle scienze matematiche e fisiche 1869/1880. Testo che raccoglie i contenuti delle iscrizioni visibili sui monumenti romani. La chiesa di San Crisogono è nel vol. II, dove da p. 169 inizia una lunga e interessante serie di iscrizioni della seconda metà del XVI secolo, e pertinenti a personaggi o famiglie corse. Ne ho contati almeno una ventina, e fra questi ho trovato cognomi come Capelli, Grisciolio, Laurenti, Levia, Salviolacio, Tavera. Ma cercando con attenzione ci saranno certo altre lapidi e altri nomi. Ecco il testo della lapide di Pasquino Corso: (da: V. Forcella, Iscrizioni delle chiese e d'altri edificii di Roma dal secolo XI fino ai giorni nostri, Roma, Tipografia delle scienze matematiche e fisiche 1869/1880, vol. II, p. 172, n° 497) Sarebbe interessante vedere la foto della lapide completa dello stemma che l'accompagna alla base. E anche una riproduzione del secondo stendardo, quello con lo stemma di papa Ganganelli al centro e gli altri quattro agli angoli.
    1 punto
  39. Si certo è molto rovinata, ma qualcosa si vede. Nella prima foto, è ben visibile un Gesù crocifisso al centro, con due figure laterali in piedi, una a dx ed una a sx. Nella seconda foto, si intravedono come due chiavi incrociate, con al centro una specie di stemma. In base a questi indizi, avevo pensato potesse trattarsi di una moneta Pontificia. Ciao e grazie Tommaso.
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  40. Papa PIO X - Medaglia straordinaria emessa nel 1903 in omaggio a Mons. Giuseppe Alessandro di Sanfermo chiedo scusa per la scarsa qualità delle foto disponibili e rinvio alla scheda: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-AF111/28
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  41. Trouvé et lu. Molto interessante e molto "veneziano"; Venezia aveva buoni marinai, ma non buoni fanti e cavalieri. Questi li prendeva in altre terre (Serbia, Albania, Grecia e dunque anche in Corsica); alcuni diventarono famosi, come gli "schiavoni" (cavalleria leggera formata da slavi e albanesi) poi altri li prendeva nelle città suddite di Venezia, le lamose "cernide". Al comando degli eserciti di terra, Venezia preferiva assoldare dei condottieri, veri industriali della guerra che si arricchivano con le "condotte" ed a loro, di solito, affiancava un "provveditore" che era un nobile veneziano. luciano
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  42. Ciao, è un denario di Otone http://www.lamoneta.it/gallery/image/8457-othone-denario/
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  43. Ne ha fatti di libri belli il Cipolla, sarebbero da acquistare tutti....a partire dal più importante perchè facile e per tutti che è " Le avventure della lira "..... Ma c'è un'altra storia a Livorno che a questo punto è giusto ricordare ed è la prima, tutto parte poi da qui, siamo a Ferdinando II, tutti imitano, le monete devono andare in Levante e allora nasce l'idea di fare una moneta l'Ungaro o Ongaro d'oro di imitazione dell'accreditato unghero tedesco, si pensa all'oro perchè in Levante c'è ancora diffidenza verso le monete d'argento che vengono contraffate e falsificate facilmente. L'esperimento non fu un successo, anzi fu presto abbandonato, la moneta era originalissima e molto artistica, ma essendo proprio troppo originale non funzionò nei mercati del Levante, lì andavano i tipi più conosciuti, già accreditati. Ma la moneta fece da apripista a quello che fu poi il tollero d'argento col porto, sull'ungaro c'era infatti al diritto la testa di Ferdinando II e al rovescio la fortezza col porto di Livorno e poi quello che diventerà la leggenda tipo il PATET ET FAVET.
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  44. Che l'Italia detenga il 50% del patrimonio mondiale dei beni culturali, grazie a Dio, è una fanfaluca tale che non ha nemmeno bisogno di essere contraddetta. L'Italia rappresenta come territorio lo 0,2% dei cinque continenti: pensare che il restante 99,8% abbia né più né meno del patrimonio che abbiamo noi è una prospettiva semplicemente agghiacciante. Il nostro è un paese unico e meraviglioso, ma se usciamo dalla porta di casa, se guardiamo al di là del nostro campanile, troveremo le tracce di civiltà antichissime, talvolta più grandi e nobili della nostra. Troveremo i segni di culture diverse, che noi non conosciamo anche per colpa di quella chiusura mentale che ancora oggi ci fa credere che ciò che non è Italia valga meno di noi... ma nel frattempo magari il patrimonio di altri paesi viene curato e coccolato e non avviene come qui, dove si fa ogni due per tre un ipocrita sequestro di quattro bronzetti da 1 euro l'uno e poi si lasciano saccheggiare le necropoli etrusche, si lascia crollare Pompei, si abbandonano i musei romani, si trasforma Matera in una discarica... e potrei continuare per ore.
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  45. Mi ero ripromesso di non intervenire nel forum, almeno per un bel po' di tempo, ma questa discussione mi ispira... E allora un piccolo pensiero voglio esprimerlo. Quando sento parlare di percentuali di beni culturali già mi prende la febbre gialla... Sentire che l'Italia avrebbe il 50, se non il 70 o, perchè no, il 90% di quelli mondiali mi sembra decisamente offensivo verso tutte le culture che si sono sviluppate nei millenni in tutto il mondo. E' affermazione decisamente "italocentrica"! Anche io viaggio piuttosto spesso e mi pregio di cercare di confrontarmi con altre culture e empiricamente valutare e considerare ciò che conosco abbastanza bene, il nostro paese, con tutto quello che esprimono gli altri. Ebbene, dal mio opinabilissimo angolo, troverei più giusto che le percentuali di beni culturali del nostro paese fossero decisamente più basse. Di quanto non sono certo in grado di dirlo, ma già quella dei siti Unesco mi parrebbe più ragionevole (e forse persino esagerata, sempre opinione personale). Ciò non vuol dire che si intenda sottovalutare l'immenso patrimonio che in Italia c'è e sotto gli occhi di tutti noi. Quello che da noi colpisce è la concentrazione di beni culturali, che permeano dal più sperduto e spopolato villaggio, fino al paese più grande, arrivando alle città. Ecco, se una differenza posso farla, rispetto ad alcuni paesi da me visitati (e ribadisco il termine alcuni), forse è la concentrazione. Ma, lo ripeto, vale solo per pochi casi ed in più è valutazione assolutamente empirica. Ciò detto, mi sembra giusto considerare che la difesa dei beni culturali, come principio, è giustissima. E' anche vero che un bene culturale è patrimonio immateriale dell'umanità intera, ma è giusto che rimanga nei luoghi di provenienza, dove va (andrebbe?) tutelato e valorizzato. Pertanto, bene che il cratere d'Eufronio sia a Villa Giulia, piuttosto che al Metropolitan, ma se non si riesce a valorizzare e rendere adeguatamente fruibile (ferma restando in tutti i casi la tutela), sarei persino favorevole a spostarlo per mostre più o meno temporanee che promuovano nel mondo la cultura del nostro passato. Sarò eretico? E va bene... Peraltro, appartiene all'Italia, in quanto rinvenuto nel nostro paese, ma Eufronio era greco e la manifattura del vaso è da collocare in Attica. Allora, anche la Grecia, paradossalmente, potrebbe rivendicarne in qualche modo la proprietà? Certo che no, mi viene da rispondere, in quanto ritrovato a Cerveteri. Però non è la stessa cosa che qualche italico benpensante afferma a proposito della Gioconda di Leonardo, legittimamente custodita al Louvre? E non avviene lo stesso per tutte le monete romane, di cui l'Italia pretenderebbe come principio la proprietà, essendo state prodotte in gran parte da noi? Allora, dovremmo chiederci forse cosa si intende per bene culturale e subito dopo come fare per determinarne l'appartenenza. Non voglio annoiarvi troppo, perciò torno a bomba. Esistono certamente molti casi virtuosi di tutela e valorizzazione da noi, ma questo non dovrebbe esimerci stesso tempo dall'affermare che ciò che è stato fatto per la numismatica (e non solo...) fa acqua da tutte le parti. La normativa è questa, sia chiaro, e a questa dobbiamo sottostare, ma vogliamo parlare delle persone come Antonio, che conosco e saluto, congratulandomi per la fine della sua amara vicenda? Vogliamo parlare dei dieci (10!) anni di ingiusta persecuzione e dello spreco di risorse che lo stato ha fatto, mettendo sotto processo un cittadino onesto? Parlo di spreco proprio perchè in queste vicende, da quanto riusciamo a sapere, c'è un dispiegamento di mezzi e uomini non dissimile da quello che avviene per reati ben più gravi, infamanti e di impatto per la pubblica opinione. Non significa che chi sbaglia, anche nel nostro settore, non debba pagare, è giusto che paghi, ma si valutino veramente bene le situazioni prima. Sarebbe ora che qualcuno si prendesse carico di fare un libro bianco sullo stato dell'arte, che riporti, senza commenti, in maniera asettica, le vicende legate ai sequestri di monete, i vari iter processuali, durata e conclusioni, e una bella percentuale che ci dica, finalmente, quante vicende finiscono con una condanna (o con una assoluzione, il discorso non cambia). Partendo dai numeri, dai mezzi impiegati e dai costi, si potrebbe finalmente spingere verso un qualche cambiamento. Ciò non significa che io sogni una liberalizzazione selvaggia del settore, ma regole semplici e facili da comprendere (senza interpretazioni), responsabilizzazione del cittadino e collaborazione vera e fattiva fra pubblico e privato. E' solo un sogno? Per il momento senz'altro, ma non c'è d'altra parte un detto che afferma " i sogni son desideri"? Per dirla con Friedensreich Hundertwasser, “Se uno sogna da solo, è solo un sogno. Se molti sognano insieme, è l’inizio di una nuova realtà". Ad maiora. ;)
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  46. Credo che ci debba essere e ci sia spazio per tutte le idee. A me preme, per il mio modo di collezionare, cercare laicamente nella medaglistica papale il riflesso della storia secolare della Chiesa e della sua opera nel mondo e non darne una valutazione. Comunque, se si osserva approfonditamente il quotidiano, mi pare che in Papa Francesco, anche se lo stile è popolare, anche se c'è grande attenzione ai problemi della gente comune nel mondo odierno, non manchi per niente il rigore della dottrina. E sulla tradizione da tutelare occorre a mio giudizio riflettere. E' quella originaria del Vangelo, della chiesa che si fa carico degli umili, degli ultimi o quella della chiesa organizzazione, attraverso la quale si è espressa e si può esprimere l'autorità e il potere?
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  47. Anche per me autentica, conservazione in qBB.
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  48. Grazie ancora per i pareri e grazie @@elmetto2007 che motivando i suoi post da a tutti i neofiti la possibilità di fare esperienza.
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  49. Il colpo a ore 13 è proprio pesante.. un peccato perchè i rilievi sono notevoli, sopratutto il rovescio @@crisma .. vedi la corazza come è ben definita? (nella prima foto non si vede, ovviamente per la piccolezza). anche la briglia sotto la pancia del cavallo è bella nitida per me: "SPL/FDC, colpetto". pesandolo SPL+ ci va veramente stretto, è una bella moneta per la tipologia
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  50. Beh anche se sfocatissime le foto si capisce che è la riproduzione in argento ( poi presentata in cofanetto ), se non ricordo male al rovescio in basso a dx? ci dovrebbe essere il punzone del titolo dell' argento. Comunque vediamo il parere di altri esperti della monetazione milanese..................
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