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  1. 417sonia

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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/09/14 in Risposte

  1. Tempo... abbastanza tempo. :) v. ----------------------------------------------- Time…enough time. :) v.
    7 punti
  2. Buona Domenica Leggendo libri di storia veneziana, ci si imbatte sempre nell'elezione di questo o quel Doge e si legge anche che Questi, assiso in un “pozzetto” portato a spalla dagli arsenalotti, insieme al “ballottino” (il bambino che dall'urna estraeva le ballotte che determinavano le varie mani necessarie alla elezione dogale), e ad un familiare, faceva il giro di piazza San Marco gettando denaro al popolo che lì si accalcava in attesa. Non sempre le cronache e le biografie dei dogi si soffermano su questo dettaglio e quasi sempre vengono spese poche parole al riguardo, eppure il lancio di denaro (ma anche distribuzione di vino e cibo) al popolo, faceva parte della liturgia dell'insediamento del nuovo Doge. Possiamo iniziare una discussione a più mani, dove si racconta di monete veneziane prendendo a prestito proprio il loro lancio alla folla in attesa. Inizio chiaramente io, ma l'invito è rivolto a tutti coloro che hanno desiderio di aggiungersi per continuare il racconto; per scrivere di qualche Doge particolarmente generoso e munifico; oppure di altri più parsimoniosi; oppure di casi nei quali questa tradizione portò in se qualche anedotto “gustoso”. “Questo xe missier lo Dose, se ve biaxe” (Questo è il signor Doge se vi piace) Con queste parole, il 29 settembre 1172, veniva comunicata al popolo veneziano radunato davanti al palazzo ducale, l'elezione del nuovo Doge, Sebastiano Ziani. Per la prima volta il Doge non era stato eletto dal popolo per acclamazione, ma gli era stato presentato, dopo che un comitato di undici maggiorenti, lo aveva scelto. L'avvenimento rappresentava una palese rottura della tradizione e il popolo, che si vedeva defraudato di una sua prerogativa, cominciò ad agitarsi e parve che nessun tentativo di spiegazione potesse essere accettato. La situazione sarebbe oltremodo precipitata se lo Ziani, uomo tra i più ricchi a Venezia, non avesse messo mano alle sue monete e non le avesse lanciate al popolo che, solo allora, si placò; alcuni operai dell'arsenale lo presero di peso e fattolo sedere sulle loro spalle, lo portarono in trionfo lungo la piazza. Così, pare, sia nata la tradizione, per i dogi appena eletti, di gettare denaro al popolo festante. Tradizione che, in verità, affonda le proprie radici in epoche ben più lontante; era già una consuetudine nella Roma dei Cesari, e successivamente dei Papi, nella Bisanzio degli Imperatori d'oriente e in chissà in quanti altri stati; denaro, vino, pane e cibo in generale, erano regalie che venivano profuse a volontà al popolo, dalla persona eletta a così alta carica, per ingraziarsi il loro favore. Ma quali monete lanciò al popolo lo Ziani? Ovviamente non c'è traccia di questo dettaglio nelle cronache; possiamo solo immaginarlo. Lo Ziani non potè certo lanciare i denari scodellati emessi a suo nome; non potevano essere pronti se è vero che era stato appena eletto e il lancio del denaro al popolo avvenne li per li, senza premeditazione; è probabile quindi che vennero gettati i mezzi denari a nome del doge precedente: Vitale Michiel II, congiuntamente ai denari veronesi che, sappiamo, circolassero normalmente in città e forse anche i denari a nome di Enrico IV di Franconia. Denaro veneziano di Enrico IV di Franconia (Ranieri numismatica) 1/2 Denaro di Vitale Michiel II Denaro veronese di Enrico IV / V (Ranieri numismatica) ed ecco denaro scodellato o piccolo emesso sotto il dogato di Sebastiano Ziani (Ranieri numismatica) luciano
    6 punti
  3. caro @@gpittini sulla moneta che hai postato si leggono abbastanza chiaramente le legende nei punti caratterizzanti per individuare il tipo e la serie della moneta, che dovrebbe per ciò essere come segue: D/ +E.INPERATOR ; croce R/ C.INPERATRIX; aquila spiegata con capo a sinistra Dunque non si tratta del tipo di denaro da te citato (Spahr 1976 n. 26), bensì del tipo Spahr 1976, n. 28 ovvero MEC 14, n. 483, che secondo Grierson e Travaini è stato coniato da una zecca siciliana, Palermo o, più probabilmente, Messina. Per tali motivi non presenta neppure il segno di abbreviazione sul gambo della P da te menzionato (quella P "crociata" infatti starebbe per "PER" da cui INPATOR = INPERATOR). Un saluto cordiale MB
    6 punti
  4. Taglio: 2 euro Nazione: Monaco Anno: 2014 Tiratura: 780.000 Condizioni: SPL Città: Nizza Note: News
    5 punti
  5. Ringraziando come sempre @@dabbene@@417sonia e tutti gli altri per quello che fanno per noi giovani, vorrei donare anche io 3 cataloghi ( sperando non siano troppo vecchi :blum: ). Io dovrei essere a Verona il sabato mattina. Sperando di fare cosa gradita un saluto a tutti :)
    4 punti
  6. Poter essere collezionista di monete classiche senza tremare quando bussano alla porta!!
    4 punti
  7. 1. libri a prezzi più umani... 2. una o più riviste cartacee di numismatica, facilmente reperibili in edicola come avviene, ad esempio, in Germania (ma questo è legato al numero di persone interessate, c'è poco da fare) Per il resto, parlando di monete di tutto il mondo: 3. un Krause "all'antica" dove c'erano molti meno errori 4. cataloghi più completi per le monete settecentesche 5. un mercato italiano non "drogato" (le monete italiane costano di più che all'estero perchè c'è più richiesta; le monete estere costano di più che all'estero perchè è più difficile venderle...)
    4 punti
  8. Taglio: 50 cent Nazione: Monaco Anno: 2001 Tiratura: 300.000 Condizioni: B+ Città: Milano
    3 punti
  9. Giusto@ Illyricum65, per i primi due, il terzo invece ha conio diverso dagli altri due. Comunque sia non hanno i tondelli identici tra loro, come nel caso dei due Iulianus della discussione, e ancor meno hanno le stesse altezze, mancanze e spostamento della perlinatura e la stessa usura/ mancanza di coniazione della figura al rovescio etc. C'è una differenza tra i due iniziali : la crepa ( o mancanza a simulare una crepa ?) del 2°, che sembra piena e anche un altro punto del bordo a h 9 del D e h 7 del R/ , niente che non si possa facilmente fare in sede di approntamento del dischetto in cera per una fusione... Certo, il secondo è un filo più sfumato, al netto delle corrosioni... quindi... Dal vivo e con gli opportuni mezzi avremmo certezze, così solo... quasi certezze, anche se la identità dei tondelli come ha detto @@Nikko, è "paurosamente simile"o come direi io è realmente imbarazzante. Complimenti a @@Massenzio per la ricerca e il reperimento dei due ! Cordialmente, Enrico
    3 punti
  10. @@dabbene ora di venerdì 21 mi sa che ti tocca prenotare un Transit per arrivare a Verona...altro che trolley! Avendo ricevuto molto dagli amici del Cordusio (e non parlo solo di libri, ma anche di competenza, consigli e amicizia) credo giusto che altri ragazzi come me possano beneficiare di questo amore disinteressato per la cultura, il cui dono, per me, è la massima espressione. In più, è importante che questo tipo di diffusione prescinda dai diaframmi dei gruppi, dei circoli, delle regioni, ma abbracci tutti gli appassionati. Perciò non posso che fare i complimenti per l'iniziativa, in quanto rivolta a tutti i giovani, da "Trento a Trapani" (cit.), che saranno presenti quest'anno a Verona. Un saluto Luca
    3 punti
  11. I giovani sono la porta entro la quale il presente entra nel futuro ed una società lungimirante sa aiutarli nel trovare la propria strada e il proprio spazio, nella numismatica, come nella vita e, come sempre, Quelli del Cordusio, si dimostrano una delle associazioni più attente a questa realtà, per cui non posso che fare loro i miei complimenti e a invitarli ad proseguire su questa strada.
    3 punti
  12. Cari amici collezionisti, sulla base della mia pluriennale esperienza in restauro di metalli ed in particolare nella conservazione di monete classiche sia in oro che argento e bronzo, scriverò una serie di appunti descrivendo con precisione gli interventi di restauro più o meno rilevanti delle monete presenti nelle principali aste internazionali al fine di informarvi sul reale stato di conservazione e di integrità degli esemplari che vi interessano. Va da sé che il mio agire non ha alcun intento detrattivo nei confronti di questo materiale numismatico ma nutro la speranza di far nascere una nuova consapevolezza in chi, con amore e infinita dedizione, colleziona appassionatamente monete che appartengono intimamente al nostro mondo, alla nostra cultura, testimoni mute di eventi cosi importanti che continuamente riecheggiano nella nostra storia. Cercherò di indicarvi nei dettagli e con la massima semplicità gli interventi di pulizia, ripatinatura, rimodellazione, integrazione e normalizzazione dei fondi prendendo in considerazione le monete poste in vendita nelle principali aste internazionali in corso e degli scorsi anni. Evidentemente non effettuerò alcuna analisi delle monete poste in vendita da case d’asta che hanno autonomamente indicato gli interventi di restauro e pulitura. Spesso tali interventi sono indicati in modo generico, meglio sarebbe, anche per le monete più importanti, che le case d’asta si abituassero ad allegare alla descrizione del lotto una scheda dettagliata di restauro, come si usa regolarmente fare nelle aste di mobilio, archeologia, scultura, pittura, etc... Sono fermamente convinto che la cultura della conservazione e del restauro diverrà un valore aggiunto legato inscindibilmente agli esemplari come parte indispensabile della loro storia. Voglio dire in sostanza, senza ricorrere a dotte citazioni, che le operazione legate alla conservazione costituiscono un momento molto importante che dovrebbe essere registrato e descritto nella sua consistenza e nella sua specificità; ciò certamente produrrebbe interventi più accurati e più rispettosi della materia originale. Per cominciare ho selezionato una serie di monete presenti nelle aste 79 e 80 della NAC – Numismatica Ars Classica che verranno poste in vendita il 20 ottobre prossimo che a mio parere, soprattutto in considerazione della importanza e della autorevolezza della nota casa d’aste, dovrebbero essere meglio descritte. Come anticipato le monete ove la casa d’aste ha segnalato un intervento di restauro non sono state oggetto di studio, anche se ribadisco il fatto che frasi generiche quali “pulita”, “fondi lisciati”, “cesellata” o “ripatinata” non chiariscono né dove è stato fatto l’intervento, né quanto è stato importante, né come e quando è stata ripatinata. Ritengo importante spiegare sin da ora la questione relativa alle tecniche di rimozione dell’ossido di rame comunemente chiamato “cuprite” dalla superficie dei bronzi sia greci che romani in quanto si tratta di interventi molto diffusi ed estremamente delicati, che determinano in alcuni casi (fondi e superfici piane) una riduzione delle escrescenze per giungere alla normalizzazione dei “piani” ed in altri casi (lettere, ritratti e figure) un vero e proprio intervento di “rimodellazione” per ricostruire quello che la modificazione delle molecole del metallo ha ormai irrimediabilmente trasformato. Nella formazione dei fenomeni ossidativi che riguardano le nostre amate monete, l'ossido di rame (Cu2 O) o “Cuprite” è la prima formazione ossidativa del metallo. Per sua formazione strutturale è meno aggregata dal metallo su cui si sviluppa, quindi occupa volumi maggiori. Il rapporto di crescita è normalmente espresso dal così detto Volume Molare Relativo (VMR) che indica la crescita volumetrica delle molecole espressa in un rapporto percentuale. La Cuprite si attesta con un VRM di 1,67 per cento. In teoria non si tratta di un valore significativo ma l'esperienza dimostra che formazioni di Cuprite possono essere decisamente invadenti creando nei campi e sul modellato vere e proprie strutture che deturpano la leggibilità del soggetto. Va quindi specificato che questa crescita avviene in tutte le direzioni sia nella parte in intimo contatto con il metallo, da cui si alimenta, sia nella porzione superiore dove assume per lo più forme sferoidi. E' su questa porzione che agisce l'operatore rimodellando la formazione al livello del piano originale. Asta NAC 79: Lotto 32 Antonino Pio, Sesterzio Cohen 988. Provenienza: Tradart Genève SA, Genève 1991, lot 317. Pur essendo una moneta di grande fascino non può essere taciuta la perfetta e molto ben eseguita normalizzazione dei fondi, è da osservare con cura la corrosione che è ancora visibile tra le lettere e che era sicuramente estesa a tutte le superfici, non solo quindi tracce di pulitura, come dichiarato, ma un attento lavoro completato da una ripatinatura eseguita con ossidi derivati del ferro, per comporre il bel color bruno che la caratterizza. Lavoro molto ben eseguito e di grande sensibilità che lascia volutamente presenti alcuni graffi e tutte le crepe presenti sul lato dell'effige. Lotto 36 Didio Giuliano, Sesterzio Cohen 12. Provenienza: Numismatik Lanz 60, Münich 1992, lot 608. Adolph Hess A.G. - Bank Leu & Co., Luzern, 23 mars 1961, 240. A. Sambon - C. & E. Canessa, Roma, 18 November 1907, lot 2350. Moneta discretamente restaurata. L'intervento principale è stata la rimozione delle numerose formazioni di cuprite e di malachite che sono state spianate e modellate, si veda in particolare: - aree di intervento di riduzione cuprite al dritto: lo zigomo, il collo, il campo dietro la testa, alcuni punti della barba, diversi punti della leggenda e il campo davanti al naso; - aree di intervento di spianamento di concrezioni di malachite al dritto: microdiffuse su tutto il piano, tra le lettere e sulla testa; - aree di intervento di riduzione cuprite al rovescio: il campo in alto a sinistra, in alto a destra, a destra della cornucopia e tra le lettere; - aree di intervento di spianamento di concrezioni di malachite al rovescio: microdiffuse su tutto il piano e la figura. L’intervento di modellazione non è riuscito in modo perfetto in quanto sono ben visibili alcune innaturali durezze al dritto nella corona, alla fine della barba e nei capelli sotto alla corona; al rovescio nella parte bassa della figura. Da sottolineare comunque la grande attenzione con cui sono state conservate le belle rimanenze di patina verde ben presenti su entrambi i lati ed alcune concrezioni lasciate “ad arte” per consentire all’esemplare di mantenere il “fascino” dell’intonso. Lotto 45 Costanzo II, Medaglione Cohen 238. Provenienza: The New York Sale III, NewYork 2000, lot 788. Monnaies et Médailles SA 76, Basel 1991, lot 912. Relativamente al medaglione di Costanzo II mi limiterò a dire quanto segue. La moneta è di grande fascino e sicuramente ben pulita nel rispetto della fragile e bella patina . Il restauratore ha avuto l’accortezza di lasciare, ove è stato possibile, tracce delle originali incrostazioni di terra (residui terrosi visibili principalmente tra le lettere al dritto e nelle fessure del bordo). Relativamente a questo esemplare mi rimane un forte dubbio che sarei in grado di sciogliere in via definitiva solo visionando la moneta direttamente dal vivo. Come potete chiaramente vedere sono presenti al dritto sul collo, sulla spalla a destra, sul volto, di fronte al naso e sotto il mento numerose macchie color verde marcio. Tali macchie, certamente non riconducibili a residui terrosi e nemmeno a variazioni di colore della patina tendenzialmente compatta e di un bel colore verde intenso, mi riconducono ad un vecchio intervento di restauro che feci io stesso alla fine degli anni ottanta, ancora giovane ed inesperto, su un medaglione identico a questo esemplare utilizzando, per chiudere alcuni fori ed una serie di diffusi salti di patina, uno stucco epossidico per metalli (esattamente “da carrozzeria”) pre-colorandolo con terre ventilate che, con gli anni, potrebbe avere deviato la colorazione originaria acquisendo una gradazione diversa da quella della patina originale. Consiglierei alla casa d’aste o al compratore di fare un micro prelievo della materia in questione per verificare tale eventualità. Asta NAC 80: Lotto 55 Nerone Claudio Druso, Sesterzio Cohen 8. Provenienza: M&M 79, 1994, 467 e M&M 92, 2002, 35. Anche in questo caso non posso trascurare di notare l’accurata normalizzazione dei fondi sia al dritto che al rovescio, che risparmia con attenzione qualche difetto minore (retro della nuca) e alcune formazioni di malachite poste sulla parte superiore dell’effige. Gli spianamenti di cuprite sono evidenti sia al dritto che al rovescio in più punti (piccole macchie rosse). Si noti inoltre un’ampia rintegrazione del piano posta a sinistra davanti al naso e nel retro un ulteriore intervento individuabile immediatamente sopra lo scudo di sinistra. E’ infine evidente un discreto e sapiente intervento per meglio evidenziare gradevoli dettagli quali: occhio, bocca, orecchio, naso e capelli, al dritto e drappeggio della figura oltre a scudi, al rovescio. Lotto 91 Traiano, Sesterzio Cohen 542. Provenienza: M&M 76, 19 November 1991, 875 e M&M 92, 2002, 72. Fondi perfetti da ottimo lavoro di spianamento ma tra i caratteri del dritto sono ancora visibili i segni delle precedenti condizioni del fondo. Va da sé che la moneta è stata ripatinata al fine di uniformare gli interventi di “normalizzazione” delle superfici che comunque compaiono in trasparenza evidenziando innaturali “nuance” di sfumature della superficie ben visibili al dritto sul collo e nei campi. Anche in questo caso la mano del restauratore si è fatta sentire in modo direi “non delicato” nella ridefinizione dei capelli, nella ricostruzione della parte bassa della leggenda al dritto e in alcuni dettagli del ponte al rovescio (acqua e statue). Lotto 191 Erennia Etruscilla, Doppio sesterzio Cohen 21. Provenienza: NAC sale 40, 2007, 808. Il doppio sesterzio di Etruscilla, come chiarirò di seguito, è stato sottoposto ad un sostanzioso intervento di restauro. Tutta la moneta ha subìto una decisa normalizzazione dei fondi che ha risparmiato lievi difetti e rimanenze di patina verde al fine di mantenere una studiata naturalezza. Il radicale intervento di spianamento di grumi di cuprite, di malachite e di altre forme di concrezioni ed incrostazioni presenti in modo diffuso su tutta la superficie, è evidente sia nei campi del dritto che in quelli del rovescio incluse le aree piane tra le lettere, nonché su tutto il busto al dritto e sulla figura muliebre al rovescio. La diversa natura delle concrezioni ha lasciato traccia evidente della loro rimozione sulla “pelle” della moneta che presenta fascinose, ma incongrue variopinte colorazioni che vanno dal rosso “terra di Siena”, all’azzurro malachite, sino al “verde prato” e al “bruno testa di moro”. Evidentemente una moneta fresca e intonsa non presenta tali caratteristiche. Imperfetti gli interventi di “lisciatura” effettuati sul collo e sulla guancia che hanno lasciato una superficie non perfetta ed incoerente, in aperto conflitto con quella del campo in basso a destra che va dal collo al naso che risulta straordinariamente levigata e liscia come il piano di un tavolo da biliardo. Decisamente troppo forzati ed un po’ “rozzi” gli interventi a cesello presenti al dritto su tutto il drappeggio notevolmente “irrigidito” dai colpi di una mano maldestra ed in netto contrasto con le sinuosità dei capelli che sembrano anch’essi un po’ “aiutati” (dalla foto non si capisce molto bene), mentre sicuramente il bulino è passato in profondità tra le maglie della treccia determinando un intenso effetto di duro “geometrismo” almeno nella parte alta. La Pudicizia al rovescio è stata ben “ridelineata” in tutte le sue parti. Veramente poco realistico il movimento che il velo farebbe passando sulla gamba. Qui si vedono ben chiari i colpi di cesello fatti a scavare all’interno della gamba. Gli angoli di distacco dal piano di tutte le parti aggettanti (sia figure che lettere) sono stati ripassati al bulino a punta piatta per meglio staccare tali parti dai fondi al fine di aumentare l’effetto del cosiddetto “alto rilievo”. Nella parte superiore del retro la perlinatura è stata rafforzata. Per ora termino qui questa prima osservazione sui lotti che ho appena descritto e lascio naturalmente aperta ogni osservazione che sarò felice di leggere su questi primi esemplari.
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  13. Buonasera, lo stativo della scorsa discussione, dopo prove varie, si è evoluto: ed ecco i risultati fotografici Saluti. Claudio
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  14. Ecco l'ultima arrivata che và ad affiancare quella del 1796 L'ho presa perchè ha un discreto diritto (peccato per quelle macchie) ed un buonissimo rovescio. I rilievi sono alti, i fondi sono molto belli, lisci e nessuna porosità (cosa che ho visto in tanti esemplari) Le foto con luce artificiale non valorizzanzo la moneta, e come dice il bravo @@francesco77, bisogna fare foto alla luce naturale. Domani le farò :blum: Credo che difficilmente cambierò questa moneta, non xchè la ritengo eccezionale ed insostituibile, ma perchè è molto difficile e soprattutto molto costoso trovarla in conservazione alta (@gallo3 ne sà qualcosa :D ) Insomma per le mie tasche e per i miei gusti credo che può andare. :lol: Aspetto i vostri giudizi anche in merito al grado di conservazione
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  15. Bel monetone da 5 Dinar dell'Algeria che commemora il 10° anniversario dell'indipendenza. E' in nickel ed è abbastanza comune, solitamente si trova nelle ciotole ad un euro, in eccellente conservazione viene venduta anche a 3/5 euro, proposte ad oltre rimangono sistematicamente invendute.
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  16. Non mi pare ci sia molto da ridere. FAC è piuttosto seguito dagli americani soprattutto e non mi pare una gran bella cosa essere nella blacklist...forse Art Coins sarebbe il caso che contattasse FAC e Sermarini.
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  17. Una moglie più tollerante quando faccio acquisti!!
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  18. salve, da studioso e collezionista di monete Abruzzesi, concordo con Vox per la G ribattuta, a mio parere questi coronati sono al 100% Aquilani, allego il mio anche se non bellissimo, eviterei di creare delle pseudo varianti totalmente inesistenti !!
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  19. si. sono proprio due mezzi baiocchi, come dici, di conservazione bruttine, per Ferrara di Benedetto XIV e Innocenzo X
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  20. Grazie dei pareri L'ho pagata 240 , con il venditore che la esponeva in vendita a 275. Forse potevo scendere ancora di qualche cosa Comunque mi piace e sono soddisfatto dell acquisto
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  21. Diciamo che al massimo hanno bisogno di coniarle: se le stampassero poi potremmo dire senza paura di esser presi per pazzi che oggi a pranzo ci berremo un bel piatto di spaghetti :lol:
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  22. Ciao Francesco, ho studiato le foto dei particolari che hai appena postato e posso dirti che in alcuni casi si tratta di piccoli errori di punzonatura (non si riesce a comprendere quale carattere sia stato punzonato inizialmente) e in altri casi, dove i caratteri sono parzialmente nitidi, il conio ha lavorato con qualche piccola traccia di usura o polvere di metallo tra i caratteri. Noto inoltre una certa differenza di stile nella parte inferiore di alcuni caratteri, se vuoi che io sia più preciso dovremmo studiare meglio le differenze di stile di altri caratteri in altre piastre dello stesso periodo. All'epoca si alternavano alla zecca diversi artisti specializzati nella creazione e produzione di caratteri. Vero @@Rex Neap ? Si potrebbe parlare un po ' dello studio sugli Aveta.
    2 punti
  23. Forse non le stanno coniando, le stanno cercando. :D
    2 punti
  24. Ancora una volta i "Ragazzi" del Cordusio dimostrano di possedere quello spirito che ha caratterizzato il nostro forum fin dal principio e che mira a diffondere la numismatica fra i giovani. Grazie per tutto ciò che fate per noi e per la numismatica!!
    2 punti
  25. Il mio piccolo contributo con le versioni in Bronzo Dorato e Bronzo Argentato.
    2 punti
  26. La villa Celimontana , già villa Mattei , è un parco pubblico di Roma che si trova nella parte piu’ alta del Celio a 51 metri sul livello del mare , la cui creazione risale al Cinquecento . Si trova sulla sommità occidentale del colle Celio ed ha il suo ingresso monumentale sulla via della Navicella , poco distante dall'omonima fontana con la copia cinquecentesca in piccolo di una Nave , una galera , riprodotta da un originale marmo romano e dalla quale prende il nome la via a fianco alla Basilica di Santa Maria in Domnica , uno dei primi templi cristiani della Capitale ; a circa 300 metri dalla Villa vi e’anche la Chiesa di Santo Stefano Rotondo di cui abbiamo parlato pochi giorni fa in un post , a proposito dei Dupondi e Sesterzi con il presunto Macellum Magnum di Nerone . Il Celio e’ uno dei Colli di Roma , senza rifare la storia del Colle di cui si potrebbe scrivere un libro intero , occorre pero’ dire che e’ uno dei luoghi di Roma piu’ ricchi di testimonianze storiche appartenenti a tutte le eta’ ; la Villa non e’ molto frequentata pur essendo stupendamente ricca di vegetazione , ottimamente ben curata e intercalata da vialetti , e’ anche estremamente riposante essendo completamente appartata ed isolata dal traffico caotico di Roma . Confina a Sud con il Semenzaio di San Sisto Vecchio , sede e principale semenzaio del Servizio Giardini Comunale , ad Ovest con la valle delle Camene e con la valle delle Terme di Caracalla , a Nord con il prolungamento dell'antico Clivo di Scauro e ad Est con la Chiesa di Santo Stefano Rotondo di cui abbiamo abbondantemente parlato . La Villa copre un sito di età Flavia e Traianea del quale restano cinte murarie ora coperte dai livellamenti del terreno e parzialmente visibili solo dal lato Sud . Ospitava i Castra della V coorte dei Vigiles , inoltre scavi archeologici hanno portato alla luce nel 1889 la Basilica Hilariana , eretta da Manius Publicius Hilarus , con i suoi singolari mosaici . Nel 1553, condotta come vigna dalla famiglia Paluzzelli , fu acquistata per 1000 scudi d'oro dalla famiglia Mattei , che la sottopose ad interventi . Contiene numerosi reperti di varie epoche ed origini , che sono oggi esposti ad ornamento lungo i vialetti e nelle aiuole . Fra questi reperti , l'obelisco egizio di Ramsete II , proveniente dalla spoliazione del Tempio del Sole a Eliopoli in Egitto , originariamente sistemato nel Santuario di Iside Capitolina , il Senato lo donò nel 1582 a Ciriaco Mattei dopo essere stato per molto tempo alla base della scalinata dell'Ara Coeli a partire dal XIV secolo ; in seguito nel 1817 fu spostato nell'attuale ubicazione . L'obelisco si accompagna ad una sinistra leggenda : durante gli ultimi lavori di spostamento , vi fu un incidente nel quale il basamento cadde per la rottura delle funi sopra un operaio che perse gli arti superiori , si dovette amputarli per liberarlo dal basamento e tuttora i suoi arti giacciono sotto il basamento dell’ obelisco . Da allora nessuna proposta di ulteriore miglior sistemazione è stata mai più seguita . Secondo un'altra leggenda , la sfera alla sua sommità conterrebbe le ceneri di Augusto , ma questa e’ sicuramente una assurdita’ , figlia della credenza popolare . Il portale monumentale di ingresso era un tempo posizionato a Nord della Villa , poi qui ricostruito ad Est nel 1931 per motivi edilizi . Il viale d'ingresso conduce al "casino", o "Palazzetto Mattei", opera di Jacopo Del Duca , attuale sede attiva della Società Geografica Italiana e per il tramite di questa , anche della Società Geografica Europea (EUGEO) , nonche’ del segretariato permanente dell'Unione Geografica Internazionale . Tutti i reperti archeologici presenti nel parco della Villa sono interessanti , molti anche esteticamente belli , ma quello che mi ha piu’ incuriosito e’ un’ Ara con nomi di persona scolpiti su tutte e quattro i lati dell’ Ara , purtroppo in foto si nota bene solo un lato inciso , gli altri tre lati sono ormai piuttosto consunti e i nomi si intravvedo solo in parte e di lato ; tutto questo elenco di nomi di varie centinaia di personaggi potrebbe appartenere ai Vigiles della V Coorte , il cui Castra era sul Celio . Ci sarebbero tante foto da inserire , ma allego solo quelle che mi sembrano piu' interessanti .
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  27. Taglio: 50 cent Nazione: Italia Anno: 2012 Tiratura: 5.000.000 Condizioni: BB Città: Milano
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  28. Taglio: 2 cent Nazione: Portogallo Anno: 2014 Tiratura: ??? Condizioni: SPL Città: Milano
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  29. Un po' di foto del ritrovo e post-ritrovo di oggi: https://www.facebook.com/media/set/?set=oa.357780417725380
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  30. Libero di dire, e senza timore, che colleziono monete. Il tempo... I figli, od altro familiare, amici... che ti chiedono con vivo interesse di raccontare quello che c'e' raffigurato sulla moneta e la sua storia, e non quanto vale....
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  31. Sì, può essere come dici tu, però ... che strano, quasi sempre in quel punto e non in altri. Questo è il D/ del Coronato passato nell'asta Varesi 65
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  32. Dai dai...ti aspettiamo, non ti vedo da un anno...ho le crisi di astinenzaaa :lol: . A presto
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  33. Bravissimo, come al solito, @@Legio II Italica...la lettura dell'articolo con foto è stato un viaggio virtuale all'interno della villa....
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  34. Salve a tutti, a scanso di equivoci vediamo di ricapitolare e chiarire. L'ipotesi che si tratti di una moneta di Al-Mu'izz (od anche del suo successore Al-'Aziz) non é mia ma bensí di Numa Numa (vedi post 21 e 27). Questa ipotesi, probabile per le ragioni giá avanzate da Numa e successivamente da Vox, ancora manca della prova finale e cioé della moneta. Io ho solo rilevato che i tipi proposti come soluzione da Numa al post 21 non combaciano coll'esemplare in causa, avanzando allo stesso tempo l'ipotesi, tutta da verificare, che si possa trattare di una imitazione di una cittá campana per ragioni commerciali (post 23). Forse Numa ha letto velocemente il mio post 23 ma la moneta del disegno non é una emissione di Al-Mu'izz per Amalfi, come da lui interpretato al post 27, ma di una emissione autonoma di Amalfi ad imitare il muezzino per ragioni commerciali come appunto detto. Per ultimo se Numa facesse la cortesia di postare le ottime foto delle monete riferite al suo post 27 che secondo lui potrebbero avvicinarsi al robai in questione la discussione ne guadagnerebbe di certo.
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  35. Stai prendendo la malattia di qualcuno? Io ci vedo una G ribattuta ☺
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  36. patina decisamente il nichelio , eccome . anche io confermo. io ne ho un paio di buoni da 1 lira patinati molto piu scuri di quella postata (di un marrone scuro) per essere moneta da ciotola non è malvagia, vale sicuramente 0,50 di prezzo, forse anche leggeremente di piu (2-3 euro )
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  37. Salve a tutti. Non disponendo di un catalogo per questa monetazione, sono riuscito soltanto ad identificarlo come un mezzo ducato di Carlo V e stop. Chi può darmi altre notizie in merito? Magari anche una valutazione? Grazie anticipatamente.
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  38. io oggi per commemorare il grande evento del crollo del muro di Berlino ho comprato il 2 euro vaticano per i 25 anni dal crollo. moneta veramente stupenda.
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  39. Complimenti nuovamente a Catalli per l' opera di divulgazione del Monetiere del Museo Archeologico Nazionale di Firenze.
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  40. La data è giusta, l'anno islamico (EH) si basa sul calendario lunare ed è formato da 354 giorni, ben 11 giorni in meno. Ha inizio il 16 luglio 622 e pian piano naturalmente la differenza diminuisce. Al momento siamo nel 1436 (2014 - 1436 = 578) Qui un convertitore: http://www.arab.it/calendario/calendario_conv_greg_islam.htm Andremo a pari nell'anno 20.875 e condivideremo la stessa data sino all'anno 20.906 :lol:
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  41. Ciao @@cancun175 175 , con tutta la buona volonta' ma non riesco proprio a leggere PLON in esergo , le ultime due lettere sono una T e un epsilon o gamma , mentre le prime due a me sembrano una MH , da cui MHTЄ , zecca di Eraclea
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  42. no però la ho presa la da un noto fiorentino
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  43. :D :D ... tutto dovuto ad un conio all'ultimo stadio prima della pensione con un quadro fessurativo abbastanza esteso... voi che dite?
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  44. è la 'lucentezza' originale della moneta appena uscita dalla zecca e che si conserva chiaramente solo se la moneta non circola o circola pochissimo. è quasi un velo che ricopre la moneta ed è la prima cosa che scompare quando una moneta circola....ovviamente è una chiave,se non la chiave,per capire la conservazione delle monete di VEIII. se c'è il lustro di zecca su un rilievo,questo rilievo è intonso(cioè privo di usura)...se il rilievo pare usurato è sicuramente una debolezza in questo caso. è comunque difficile spiegarlo solo a parole...vien più facile con moneta alla mano e soprattutto per distinguere una lucentezza di lustro da una lucidatura che è declassante alla conservazione ed è un pugno nell'occhio per chi ama le monete. come si diceva,serve esperienza diretta...anche perchè da foto,vedere e render l'idea del lustro è impresa assai ardua. comunque avevo capito che volevi comprare un 50 lire...mi scuso. dato che il Topic è quindi impostato per aver informazioni su questa tipologia,direi che è un OTTIMO Topic :) un saluto e VIENI A VERONA!!!! :) marco
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  45. Bellissimo il cavallo di Gaetano, ha fatto un ottimo acquisto. Ma oggi un collezionista napoletano ha fatto un acquisto ancora più importante. Un cavallo di Carlo VIII per Napoli secondo me inedito. Aveva la Croce cantonata non dalle normali crocette, ma da crocette gigliate. Mai visto prima. Qualcuno ne è a conoscenza di queto tipo di cavallo?
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  46. Ciao a tutti,concordo sul fatto che derivano dallo stessa coppia di coni...una cosa che mi ha colpito è l'esergo degli antoniani, sembra assolutamente identico..
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  47. Salve tutti ho visto i vostri post..bhee non avere dei dubbi su quella moneta!!e dire di esserci possibilità di una pressofusione!! si sta andando oltre..e cercare un ago in un pagliaio dico che è entrata la psicosi del dubbio su tutto che si vede..mi dispiace non concordo con le vostre ipotesi e incertezze..credevo di aver lanciato una proposta di rilanciare la numismatica che in questo monento a molta dificolta.. Forse avete raggione meglio andare a vedere le figurine alneno si sta tranquilli.
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  48. Discussione davvero molto interessante! ;) Io oltre banconote e monete, colleziono anche francobolli, documenti antichi (Filografia), orologi d'epoca della collezione che facevano in edicola anni fa, riviste di compagnie aeree :D , e per ultimo, bandiere di diversi stati: quando visito un paese nuovo mi compro oltre ai soliti souvenir anche la bandiera (quelle formato piccolo :lol:), perché ogni bandiera tramite i colori e le forme, racconta la storia di quello stato! Dario
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