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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/16/14 in Risposte
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Ciao a tutti, Vi posto il mio ultimo arrivo: Cavallo Carlo VIII° zecca di Chieti..4 punti
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La data qui sembra quasi più "1851" di "1831", ma è di 1831. :D Questo 1831 5/10-real della provincia argentina di Buenos Aires (notare l'ortografia diversa qui) appartiene a un tipo introdotto nel 1827 come successore il decimos Buenos Aires del 1822-3. Molte di queste monete di 5/10-real "Banco Nacional" spiccia furono giustiziati 1827-31 (vedi i molti muoiono crepe e sciopero di questo particolare esempio fuori centro), e almeno alcuni di quei problemi di produzione deve risultato da molti di loro avendo stato sia utilizzando i decimo 1822-3 pezzi. :) v. -------------------------------------------------------- The date here looks almost more like “1851” than “1831,” but 1831 it is. :D This 1831 5/10-real from the Argentine province of Buenos Aires (note the different spelling here) belongs to a type introduced in 1827 as the successor to the Buenos Aires decimos of 1822-3. Many of these 1827-31 “Banco Nacional” 5/10-real coins were sloppily executed (see the many die cracks and off-center strike of this particular example), and at least some of those production problems must result from many of them having been overstruck using the 1822-3 decimo pieces. :) v.4 punti
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Ciao Luciano. Riporto qui quanto ho già scritto al nostro comune amico. Preciso subito che Lorenzo Tiepolo è piuttosto lontano dai dogi che di solito frequento ....ma qui provo a sbilanciarmi. Analizzando il dritto, sulla base della forma dei caratteri, e per quanto riguarda la scritta S.M.VENETI, la S invertita, la M solo abbozzata, la N ottenuta con una E speculare senza trascurare la sproporzione della X di DVX, io vedo una serie di errori, caratteri anomali e inversioni che non mi sembrano propri della produzione a nome di questo doge. Ho riguardato le diverse varianti di cui posseggo immagini (comprese quelle del catalogo on-line) e non ho trovato alcuna corrispondenza. Penso quindi che si debba considerare come possibile che si tratti di un falso di matrice slavo bosniaca (che spesso usavano le stelle come interpunzoni).....penso... ma non ne sono certo. ciao Mario3 punti
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La data dice 1826 ma... Non così comune, in quale conservazione la giudichereste? E un bel primo piano dell'aquila :)2 punti
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Allora ecco il mio esemplare. E' passato anche per me il tempo in cui consideravo con esclusività la monetazione sabauda: ora gli interessi sono più variegati e mi piace prendere spunto da una moneta che mi affascina, per approfondirne gli aspetti storici, economici e monetari correlati. ;)2 punti
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Provo con questa identificazione, anche se potrebbe non essere corretta... CONSTANS (25/12/333-18/01/350) Flavius Julius Constans César (25/12/333-9/09/337) Centenionalis ou nummus 335-336 Date : 335-336 Nom de l'atelier : Nicomédie Métal : cuivre Diamètre : 15mm Axe des coins : 6h. Poids : 1,15g. Degré de rareté : R1 Traduction avers : 'Flavii Constantis Beatissimus Caesar', (Au très heureux césar Flavien Constans). Titulature revers : GLOR-IA EXERC-ITVS// SMN?. Description revers : Deux soldats debout face à face, casqués et vêtus militairement, tenant chacun une haste et s'appuyant sur un bouclier ; au milieu, une enseigne militaire. Traduction revers : 'Gloria Exercitus', (La Gloire de l'armée). Commentaire à propos de cet exemplaire : Poids léger. Historique : Constans est né en 320 et reçoit le titre de césar le 25 décembre 333. Auguste après le 9 septembre 337 avec ses deux autres frères, Constantin II et Constance II, il ne tarda pas à se fâcher avec son frère aîné qui périt en avril 340. Après la mort de son frère, Constans récupéra l'héritage de Constantin II et eut en charge l'Occident. Nell'immagine non vedo bene l'officina... su quello aspetta pareri piu autorevoli2 punti
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alcuni dei miei, cavallo con croce cantonata da gigli, D.A. 26 RRR " " " " " rosette, D.A. 27 RR " " " ancorata D.A . 14 NC2 punti
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i cavalli di Carlo VIII per Chieti, partono da NC a R5, comunque , si vedono in vendità molto di frequente, questo è il tipo D.A. 22 NC, var. per l'assenza della T, ci sono anche esemplari ribattuti su cavalli di Ferdinando I, su questo non noto evidenti tracce di ribattitura, ma se vuole, mi mandi delle immagini ingrandite in mp2 punti
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Ammazza Claudio. Ti è venuta proprio la piastrite acuta hahah. Torna alle medievali :)2 punti
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Uhmm.....penso che sia @ che @@francesco77 ci hanno visto giusto, riprenderemo il discorso (se non Vi dispiace, più avanti quando arriveremo a queste date). :) Stamane però (diciamo che ieri sera era tardi e di sabato pure) ho fatto alcune considerazioni che volevo sottoporvi, analizzando appunto, il fatto che avrebbe fatto tutto lui, il Cariello. Essere precipitosi nello scrivere non è un buon segno, ma se non si scrive non ci rendiamo conto se commettiamo degli errori. Mi sono andato a riguardare un pò di appunti che avevo, erano notizie già di mia conoscenza, ma che ieri mi erano sfuggite .... ed ho constatato che (sommariamente): Quando si costituì il Gabinetto d'Incisione (1830) Vincenzo Catenacci era un incisore già affermato in zecca e proprio a lui si devono parecchi coni anche della monetazione di Francesco I; il Direttore del neo-costituendo Gabinetto fu il Rega e credo, anzi sono quasi sicuro che il Catenacci svolse in zecca un ruolo importante in quegli anni, assumendo (vista la consolidata esperienza e bravura) la carica di Primo incisore dei dritti. Il regolamneto però prevedeva anche la carica di un secondo Incisore (dritti) e aiutanti e d alunni, ma questi ultimi teniamoli da parte, perchè parliamo di effige sovrana. Nel 1830 l'alunno Cariello era già in grado di operare ad alto livello in zecca (sotto Francesco I) e credo che in zecca con l'istituzione del Gabinetto, prese la carica di secondo Incisore dei dritti (e probabilmente il figlio di Catenacci, Scipione era tra gli alunni o addirittura già un aiutante). Nel 33, morto il Rega, Catenacci divenne Direttore, ma è proprio in questo lasso di tempo 31-33 che si diede avvio alla monetazione di Ferdinando II di Borbone. Ora non è da sottovalutare il fatto che il Direttore (Rega) era colui il quale dava ordini in zecca e distribuiva i lavori agli incisori, sorvegliandone anche le lavorazioni ecc.ecc. Mi sono chiesto: è mai possibile che il Rega avesse scelto il Cariello (anche se bravo, ma ancora molto giovane) per preparare i conii delle monete di Ferdinando ? tutte ? ... credo di no, anche perchè il Catenacci era uno oramai consolidato (amico del Rega) e su cui si poteva fare appieno affidamento per iniziare la monetazione.....non si poteva sbagliare o fare brutte figure. Un'ultima considerazione mi è data dal fatto che in zecca i lavori veniva divisi e/o distribuiti ed in questo caso si affidava i moduli maggiori agli incisori più bravi o ai Primi, mentre quelli di taglio inferiori agli altri, i secondi. E credo che proprio su questa linea che dobbiamo muoverci per imboccare la strada che ci conduce fino al 1860. Adesso mi fermo un attimo, poi proseguiamo. Grazie per la cortese attenzione.......e spero di non annoiarVi....tutti.2 punti
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Buona Domenica Bruno Vedo che gli appuntamenti si moltiplicano con orari che, tra l'altro, si sovrappongono; considerato che questo può generare non poco smarrimento (soprattutto per i ragazzi che desiderano ritirare i libri e per coloro che, come te, invece, li donano); oppure quelli che desiderano acquistare da Tinia il Quaderno Lamoneta, ricapitolo a beneficio di tutti: Sabato ore 11.30 presso Tinia Numismatica: appuntamento per coloro che hanno interesse alla consegna/ritiro di libri, o l'acquisto del Quaderno Lamoneta; Terminato lo scambio, penso verso le 12,00 - 12,15 nulla osta congiungersi a coloro che non avendo tale interesse, desiderano farsi trovare presso R-R e poi, per coloro che si sono prenotati, dirigersi insieme al pranzo numismatico. Ovvero, al grido di "liberi tutti" .... :pleasantry: trovarsi addirittura alla Grotta Azzurra. Dopo pranzo - sempre per coloro che sono interessati - si tornerà presso Tinia Numismatica per consegnare altri libri ai ragazzi che non sono potuti venire in mattinata. Ho dimenticato qualche cosa? Eventualmente correggetemi. :pardon: saluti luciano2 punti
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Sul fatto che questa moneta non andrebbe considerata a tutti gli effetti come appartenente al Regno d'Italia, mi ero già espresso, nel mio primo messaggio. Il fatto che sia stato prodotto da una zecca ufficiale non significa che sia ufficiale anche esso: al termine zecca vanno ricondotti due significati fondamentali; il primo è quello del luogo fisico dove vengono battute le monete, il secondo riguarda il diritto di battere moneta che spetta al sovrano (o allo stato). In questo caso, è chiaro il divario tra i due aspetti. Il fatto, comunque, che sia un rpodotto di zecca ufficiale, che abbia circolato liberamente (ma nel regno circolavano anche, ad esempio, monete francesi, che nessuno attribuirebbe al Regno d'Italia, per questo) sicuramente la rende appetibile e non nascondo che la vorrei anche io in collezione. Riguardo alla F, ritengo possa essere la semplice contrazione di Fecit (ovvero fece). Questa benedetta F si ritrova anche, ad esempio, in questo francescone http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-L2/19. Un piccolo excursus storico sui fatti toscani mi pare doveroso: A seguito dell'esilio di Leopoldo II di Lorena e dello scoppio della seconda guerra di indipendenza, il 27 aprile la municipalità di Firenze nominò un Governo provvisorio (Peruzzi, Malenchini e Danzini) che avrebbe dovuto offrire la dittatura a Vittorio Emanuele II, il quale si limitò ad assumere il protettorato e nominare Commissario straordinario (per lo stato di guerra) il suo Ambasciatore nel Granducato Boncompagni: i tempi non erano maturi e Cavour con lettera indirizzata al Governo Provvisorio il 30 aprile 1859 sosteneva la necessità di mantenere l'autonomia amministrativa (e dunque monetaria) riservando al Re il comando delle truppe. Il commissario straordinario divenne ((11 maggio 1859) quindi il vero e proprio capo di stato che nominò il suo governo (Interni Ricasoli, Istruzione ed Esteri Cosimo Ridolfi, Giustizia e Grazia Poggi, Finanze Busacca, Guerra Malenchini, Affari ecclesiastici Poggi) e una Consulta. Gli atti e le sentenze venivano emanati a nome del Governo di Toscana e il giuramento doveva essere rivolto a Vittorio Emanuele II, come protettore del governo nazionale di Toscana. Con l'approssimarsi dell' armistizio di Villafranca, venendo meno la necessità del regime commissariale Boncompagni il 1° agosto cedette i suoi poteri al consiglio dei ministri, il cui presidente divenne Ricasoli. Vennero, quindi indette le elezioni per l'Assemblea toscana il 7 agosto che avrebbe dovuto dichiarare decaduta la dinastia dei Lorena e richiedere l'annessione al Regno di Sardegna. Con proclama del 29 settembre il governo dichiarava esplicitamente di volere esercitare il potere "in nome di S, M. Vittorio Emanuele di Savoia, Re eletto". La formula del giuramento divenne: "Giuro di essere fedele a S. M. Vittorio Emanuele Re eletto". Tra gli altri provvedimenti presi vi fu quello dell'adozione dello stemma di Savoia, l'attribuzione del titolo Regio alle isitituzioni e l'introduzione del sistema decimale (la moneta toscana cessò di avere corso legale il 1 novembre del medesimo anno) Nel marzo 1860 il plebiscito sancì l'annessione al regno di Vittorio Emanuele ii che nominò Eugenio di Savoia Luogotente e Ricasoli governatore generale. L'annessione, comunque, fu graduale e venne comunque mantenuta, inizialmente una certa autonomia (decreto del l 23 marzo 1860 (...) Art. 2. È mantenuto provvisoriamente in Toscana un centro amministrativo che rimane stabilito nella città di Firenze. A capo di esso sarà un governatore generale. Art.3 A ciascuno dei rami do governo e di pubblica amministrazione, che a termini delle leggi vigenti in toscana erano rispettivamente di competenza dei cessati ministri (...) presiederà un direttore sotto la dipendenza immediata del Governatore (...) art. 5 Il Governatore sottoporrà al nostro luogotenente i provvedimenti pei quali, secondo le norme vigenti in Toscana, richiedevasi per lo passato la sovrana assensione e spedirà direttamente gli affari pei quali bastava un decreto ministeriale (...)2 punti
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"Se in mano fosse FdC non mi sorprenderebbe" Ho capito bene? Nonostante i difetti di conio, le debolezze e la successiva corrosione, questa moneta viene classificata qFDC o addirittura FDC? Renato2 punti
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Buona giornata, volevo presentarvi l'ultima entrata in collezione, è una piastra del 1857, mi ha colpito la freschezza della barba e le tracce di lustro al R/ Gradirei i vostri pareri riguardo la conservazione Come al solito chiedo venia per le foto di scarsa qualità Il titolo però dice "I Ferdinandi", difatti Ferdinando II delle Due Sicilie non è l'unico Ferdinando della discussuone, l'altro è Ferdinando VII di Spagna Si tratta di un "colonnato" da 8 Reales, la moneta è stata coniata in Spagna ma ha circolato nel Regno delle Due Sicilie. Passiamo alla moneta in particolare: la conservazione non è al top, ma prenderla per il valore dell'argento contenuto mi sembrava ottimo, inoltre con i suoi 40mm di diametro ha guadagnato il titolo di moneta più grande in mio possesso (ma non quello di più pesante) Qualche curiosità: prima del valore (8R) c'è una M, indica la zecca di Madrid? E le due i successive al valore? Inoltre volevo chiedervi, se possibile, di approfondire la questione della circolazione di queste monete nel regno delle due Sicilie1 punto
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Alvise Mocenigo II porta la croce in cima all'asta impugnata da S. Marco e dal Doge; Alvise Mocenigo III croce in cima all'asta impugnata dal Doge; S.Marco lo benedice con la destra; Io seguo questa differenza per identificare il Doge, perché sui punti e le stellette ho trovato tante di quelle varietà che l'identificazione diventa impossibile.. Vediamo se interviene qualcun'altro a smentire o confermare, anche se stiamo andando off topic..1 punto
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di uguale non hanno niente. la croce nello scudo del secondo non mi pare che rispecchi lo stile dell'epoca.1 punto
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Buona Domenica Daniele Non conoscevo l'esistenza di questa moneta; indubbiamente molto bella. Da profano, quindi, non posso che limitarmi all'aspetto estetico e non ti nascondo che il calco mi appaga di più rispetto alla moneta. Ci sono i particolari che tu hai evidenziato: i riccioli e le volute dello scudo, i pallini della corona ... che a mio parere denotano una migliore realizzazione nel calco (è tutto dire), rispetto alla moneta. So che può non voler dire nulla; è solo una mia sensazione estetica e lascia il tempo che trova; ma come profano, ripeto, non posso proprio dire di più :pardon: saluti luciano1 punto
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Ecco un nuovo arrivo cosa ne pensate? Per me è uno Spl+/qFdc. Che ne dite delle foto? Un saluto.1 punto
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Medaglia devozionale tonda, alluminio,primo novecento (1900 -1925), di produzione francese( Deposè).- D/ Madonna con Gesù Bambino,coronati, scritta: SALUS - INFERMORUM- ORA P. N.= Salute degli Infermi ,pregate per noi,qui la Madonna è invocata con la litania lauretana. R/ S. Camillo De Lellis,che conforta un infermo.S. Camillo fu il fondatore dell'Ordine dei "Chierici regolari Ministri degli Infermi" oggi più conosciuti come Camilliani. Medaglia generica distribuita dai Camilliani ai devoti e in particolare agli infermi. Ciao Borgho.1 punto
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un altro... :yahoo: Taglio: 2 €uro Nazione: Finlandia Anno: 2002 Tiratura: 1.239.000 Condizione: BB Città: Milano1 punto
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Come ho già spiegato con tanto di passi nella cronologia il processo che portò all'unione monetaria (non solo quella economica generale ma alla moneta unica stessa) era in atto da ben prima della caduta del muro e portata avanti con vigore anche dalla Germania stessa, che fermando tutto nel 1989 avrebbe ottenuto solo proprio di esacerbare quella psicosi da Germania unita che voleva contrastare. La rinuncia al marco era stata già decisa da un pezzo: come tutto il processo di unione monetaria in sè rispondeva fra l'altro all'interesse generale di mettere fine a una situazione d'instabilità complessiva, che dopo lo stravolgimento geopolitico causato dalla caduta del muro avrebbe potuto rivelarsi ancor più pericolosa del solito... e a ben vedere visti gli eventi del 1992 che portarono alla crisi dello SME. Kohl avrebbe partorito la geniale idea di ricattare gli altri barattando l'unione monetaria con la riunificazione? Chi vuole è libero di crederci, ma questo non implica comunque che l'idea di unione monetaria sia saltata fuori dopo la caduta del muro. In ogni caso per sostenerlo ci vorrebbero argomentazioni un po' più concrete dell'interpretazione degli eventi su siti di parte che parlano di "tecnostrutture BCE-Commissione europea", di UE "struttura sovranazionale sottomessa agli ukase" e altre bestialità politiche del genere.1 punto
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Taglio: 50 cent Nazione: Vaticano Anno: 2014 Tiratura: 1.488.376 Condizione: BB Città: Milano1 punto
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allora la foto non fa che accentuarli, capisco i difetti di conio, ma oltre un certo limite A MIO PARERE sono deturpanti, e rispetto ad una piastra dello stesso anno ma con assenza di graffi, direi che anche alla vista, la stessa risulta migliore.. Io cerco di trovare le piastre con assenza o quanto meno, graffi lievi, altrimenti lascio perdere e aspetto tempi migliori.. la mia 31 è un BB con segni di contatto da circolazione e conio debole al retro, appena ne trovo una migliore, la cambierò..1 punto
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@@motoreavapore ti sbagli sono a cinque (hai dimenticato la 1854) ed in settimana deve arrivare la sesta (una 1859)! Poi vedrò a Verona cosa c'è di interessante.......hahaha :hi:1 punto
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@@Il collezionatutto è da poco che sono entrato nel mondo della monetazione napoletana e, forse, sono la persona meno adatta per fare determinate considerazioni, però, sono abituato ad approfondire gli argomenti, e penso che se il Gigante ha creato un sistema di catalogazione avanzata che tiene conto dei difetti di coniazione un motivo ci sarà. Se la terza classe prevede la presenza di certi tipi di difetti di conio, non vedo perché questi difetti debbano incidere sulla determinazione del grado di conservazione. Dico di più, il valore espresso sul catalogo già tiene conto di questi possibili difetti, si tratta solo di stabilire se non ce ne sono, per migliorare la valutazione economica. Al di là di questo, ti assicuro che in mano i graffi non disturbano affatto, anche quello diagonale, perché sono superficiali.1 punto
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Questa l’ho presa perché è una patacca un po’ “speciale” in quanto rappresenta uno dei misteri della monetazione genovese che deve ancora essere risolto. In due parole la storia è questa: l'esemplare, sconosciuto fino ad allora, fu trovato da Vittorio Emanuele III al Museo dell’Ermitage a San Pietroburgo nel 1894 e, avendone ricevuto un calco, lo presentò a Giuseppe Ruggero che ne fece un oggetto di uno studio pubblicato l’anno successivo nelle "Annotazioni numismatiche genovesi" dove sollevò qualche dubbio sulla sua vera natura, se fosse veramente stato in circolazione come “Tallero per il Levante” o multiplo dei Luigini (quando ormai i Luigini erano fuori legge in Turchia) inoltre, per alcuni caratteri arabi del retro scritti in maniera errata, non se la sentì neppure di considerarla una prova. Successivamente però saltarono fuori altri due esemplari simili ma non dello stesso conio (la prima in una collezione privata e la seconda nella collezione di Banca Carige) che comunque non sembrano sufficienti a risolvere il problema (oggi sembra prevalere la ipotesi che siano delle prove di un’emissione cui non si dette luogo, resta da spiegare perché almeno due sono di conio leggermente diverso).1 punto
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Era proprio brutto...ecco un suo ritratto realistico.1 punto
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Non si legge bene l'officina di zecca, le rarità del RIC variano da R2 a R4 a seconda dell'officina, anche se sono puramente accademiche, credo che questa moneta non sia per nulla comune. Penso che 200 euro ci stanno, parere personale. Questa ha fatto 320 sterline, circa 400 euro, Quarta officina, R4 secondo il RIC Quest'altra 145 euro, Terza officina, R2 secondo il RIC1 punto
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poco ma sicuro è il fatto che Ferdinando IV aveva un nasone considerevole!! :D tant'è che veniva definito il Re nasone1 punto
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Beh essendo dei venditori che guadagnano su una vendita... Se multassero le case per ogni moneta falsa venduta stai tranquillo che prima o poi metterebbero molta attenzione in ciò che vendono e i falsi sparirebbero! Se poi multassero anche il conferente (Magari solo se recidivo e se propone alle case d'asta oppure vende su ebay più volte dei falsi) stai tranquillo che, anche in quel caso, i falsari avrebbero vita difficile!! Lo stato farebbe cassa e i delinquenti verrebbero isolati.1 punto
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La mia prima moneta è stata la mia prima patacca, e grazie a lei ho conosciuto il forum. L'avevo trovata per casa, facendo una ricerca su internet notai che era un po' diversa dalle altre ma... "ehi, ha 200 anni, probabilmente è normale", mi ripetevo. Poi, mentre cercavo una possibile valutazione trovai un catalogo online, era il catalogo del forum, dove trovai la prova schiacciante della sua falsità: il diametro troppo piccolo. Qualche ora dopo mi iscrissi al forum e nacque la mai avventura numismatica :lol: Si tratta di una riproduzione di un 5 lire di Carlo Felice, la data riportata è 1827 Chiedo venia per le foto poco definite ma il pessimo metallo (o dovrei dire la pessima placcatura dato che in alcuni punti sta andando via) mi rende complicato fare foto migliori1 punto
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Taglio 1 euro Nazione San marino Anno 2014 Tiratura 1.556.500 Condizione SPL Città Larino (CB) Taglio 50 cent Nazione Vaticano Anno 2014 Tiratura 1.586.376 Condizione SPL Città Larino (CB)1 punto
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Perché non provi a pulirlo un po'. Mettilo in acqua distillata per qualche giorno poi dagli una spazzolatina e ributtalo in acqua finché non ti soddisfa. Poi riposta le foto. Ciao1 punto
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Rascia, anche secondo me. troppi "errori" non sarebbero passati in zecca a Venezia.1 punto
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@@andreagcs Lo sapevi che il tuo diobolo vendica il Price in quanto la Troxell, nel suo studio sulla zecca di Macedonia, aveva concluso che la descrizione del Price di questa tipologia con la ghirlanda come simbolo era errata? Infatti tutti gli esemplari a lei noti avevano una foglia invece della ghirlanda, compresa la moneta pubblicata dal Price stesso. Il tuo e quest’altro esemplare del diobolo Price 16, nel quale si leggono anche le quattro lettere finali (anteposte) di ALEXANDROY, dimostrano chiaramente che il simbolo tra le due aquile è una ghirlanda e rappresentano quindi la ‘vendetta’ di Martin J. Price nei confronti di Hyla A. Troxell. apollonia1 punto
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Dipende dai punti di vista... nel senso che un mezzo tornese possiede lo stesso valore di un 3 cavalli Se l'ultimo nominale da 3 cavalli fu coniato da Ferdinando IV nel 1805 e Ferdinando II salì al trono nel 1830... ho trovato questo stralcio del Decreto n°837 del 9 Aprile 1832, "...avendo conosciuto il bisogno di doversi coniare anche altre nuove piccole monete di rame per agevolare le minute contrattazioni..."1 punto
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Si tratta del Dollaro Eisenhower emesso tra il 1971 e il 1978. E' una moneta comune. Trovi molte informazioni al seguente link: http://eisenhowerdollarguide.com/1 punto
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Mi permetto di consigliare :blum: coprendo sia il periodo medievale che moderno il libro sulla Moneta in Monferrato, ci sono importanti contributi di Gianazza, Matzke, Saccocci, Day....e altri...fondamentali secondo me anche sugli aspetti del sistema monetario, la circolazione e Monferrato non è solo Monferrato ....i collegamenti con tante zecche o aree sono enormi, ecco perchè bisogna guardare sempre quello che c'è intorno a una area monetaria....da questo libro lo capirete....con questi grandi maestri....1 punto
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io mi metto in coda anche per Quaderni di Studi VIII, 2013, A.C.Italia Num. se fino a Verona non vengono prenotati ne vorrei uno se no lascio a chi non ha ordinato ancora niente :)1 punto
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Riapro questa fortunata discussione per soffermarmi su una rara emissione di Agyrion, il Calciati 18. C'erano pochi esemplari noti, fra cui quello posseduto dal Virzì e venduto nella famosa asta Leu 6 del 1973 (lotto n. 132): Virzì 132 = Ars Classica 4/1922, 228 g. 2,41 (diam. 13 mm) Ultimamente sono comparsi sul mercato diversi esemplari e spesso di ottima conservazione (!). Uno era apparso su Roma Numismatics, realizzando una bella sommetta (600 sterline, più spese….!): Roma Numismatics e.a. 9/2014, 80 g. 2,67 (diam 15 mm) e ora è apparso ancora un altro esemplare, in vendita nella prossima asta elettronica, sempre di Roma Numismatics: Roma Numismatics e.a. 13/2014, 21 g. 1,13 (diam. 10 mm) Se si osserva con attenzione, si comprende che i due esemplari di Roma Numismatics provengono da una stessa coppia di conii (diversi da quelli di Virzì), specialmente se si cura un corretto dimensionamento. Personalmente ho grandi perplessità nei confronti del primo pezzo di Roma Numismatics, con modulo molto largo. Non ho mai visto un modulo del genere per questa emissione. Più naturale sembra il nuovo pezzo, che risulta quasi spatinato e con strana frattura a freddo alle ore 5. Però non posso fare a meno di notare come le due monetine abbiano quasi lo stesso grado di usura, al di là dell'identità di conio. Se poi andiamo ad analizzare l'etnico riportato al rovescio: Roma Numismatics 9/2014 Roma Numismatics 13/2014 noto anche che la forma delle lettere, in particolare della N, non appare conforme agli esemplari noti di antica collezione. Purtroppo non ho possibilità di allegare una foto sufficientemente nitida dell'etnico del pezzo di Virzì, ma avevo avuto modo di vederlo a suo tempo, come anche alcuni pezzi comparsi molti anni fa, e debbo dire che la forma epigrafica è un pò differente…. Poi questi due pezzi di Roma Numismatics sono veramente troppo simili fra loro, al di là del diverso tondello (ormai non si fanno più cloni uguali, se non forse per monete più comuni e quindi con minore attenzione).1 punto
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