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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/30/14 in Risposte
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Non si capisce però il motivo per il quale, se il Convegno apre il venerdì alle 10 e chiude la domenica alle 13, molti espositori lascino il campo già il sabato pomeriggio. Questo comportamento lo trovo sbagliato e poco rispettoso del pubblico che, per vari motivi, potrebbero raggiungere la Fiera solo la domenica così da trovare il .......deserto. La cosa sarebbe persino inaccettabile se poi si facesse pagare al visitatore un biglietto. La ragione dell'abbandono in anticipo per motivi di distanza dalla propria sede, scusate ma non la ritengo valida. Riccardo, che deve tornare in Sardegna, smonta il banco alle 12, 30 di domenica e lascia la fiera alle 13. Se poi due giorni e mezzo di convegno fossero ritenuti troppi, lo si chiuda per tutti alle 18 del sabato....e buonanotte. Ma se lo si articola per il pubblico in due giornate e mezza, chi decide di parteciparvi come espositore dovrebbe essere obbligato a rimanere fino alla fine, come avviene all'estero, dove chi va via prima della fine poi non viene più ammesso ad esporre in quel Convegno. Diciamo che l'ingresso gratuito del pubblico è anche un buon alibi per l'espositore che vuole "mollare gli ormeggi" quando più lo ritiene opportuno, generando poi la solita anarchia italica, dove chi vuole rimane e chi non vuole se ne va...senza dare alcuna spiegazione. Tanto nessuno gli chiede o gli dice nulla. Morale: la domenica mattina è una desolazione (anche se poi quei pochi che rimangono fanno magari anche qualche buon affare....). Basta leggere nello sguardo degli avventori domenicali, che hanno l'espressione di chi crede di aver sbagliato posto. Scusate...ma questo è il solito sistema italiano "casinista", dove ciascuno si organizza come meglio crede, fregandosene di tutti gli altri e del calendario ufficiale, ma pensando solo al proprio comodo. M.8 punti
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Basta non guardarci ;) Complicato trovare FDC (o esemplari eccezionali a seconda della scala che si vuole utilizzare) anche di questa tipologia, sull'elmetto ci son sempre segni e buchi e al rovescio la parte bassa del fascio anche. Mi pare di ricordare che questa moneta sia chiusa FDC, l'esemplare comunque per conservazione e patina é magnifico nell'insieme, e la perizia di Emilio le da un piccolo plus. Poi il problema é sempre e solo quanto si paga, o quanto si é disposti a spendere per certe monete. Non che sia questo il caso, perchè notoriamente Renato é uno che le monete le paga (e a volte anche strapaga), ma é chiaro che chi pretende di comprare un esemplare FDC di questa moneta a 1200/1300€ non fa altro che invitare più di qualcuno a prenderlo un po' in giro sulla reale conservazione della moneta, per poi magari convincersi di aver fatto chissà quale affare spesso negando anche l'evidenza. Errori di acquisto a parte, cosa che facciamo tutti, beninteso, bisogna che ci si metta in testa che le belle monete non le regala o deprezza NESSUNO. E che se si pensa di comprare una bella moneta vera a prezzo sconto, di solito l'affare lo fa sempre chi vende. Chi compra, se ne accorge dopo qualche mese o anno, o anche mai: dipende dal tempo che ci metterà a vedere veramente le monete con i propri occhi e non con quelli degli altri. Mi sono permesso questa piccola divagazione solo perchè al momento non ho elmetti in altissima conservazione da vendere.6 punti
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Io avevo già estratto questo 1841 2-anna pezzo di India britannica da fotografare, quando ho visto che papalcoins aveva già postato un altro esempio. Ma io dopo questo uno troppo—spero che non vi dispiacerà—perché c'è qualche divertimento nel vedere due gemelli indiano (invecchiato), uno ora in Italia e l'altro negli Stati Uniti, sono incontrati dopo tutto questi anni, side-by-side nel cyberspazio. Entrambi questi esempi sono del tipo "Leggende diviso": "VICTORIA....Queen," e mi potrai notare qui come guardando il pezzo inviato da papalcoins mi fa capire che nel corso degli anni ha cambiato la mia opinione personale delle monete forate più profondamente. Come un giovane collezionista non vorrei andare vicino a una moneta forata—danni, danni e danni è stato tutto quello che potevo vedere. Ma non ora. Ora guardo al mio 1841 2-anna e vedere una moneta piuttosto ordinaria, con un po ' ordinaria—anche se ancora interessante—storia. Ma 2-anna di papalcoins... ora guardo il buco e vedere un ragazzo britannico lontano da casa, facendosi un ricordo, o un marinaio britannico, facendosi un talismano, o un indiano, forse, facendosi un amuleto protettivo durante l'ammutinamento del 1857—qualcosa da mostrare, in extremis, che lui o lei era sul lato "corretto" —o forse il foro è semplicemente per cucire questa piccola moneta d'argento sul vestito della donna, o da indossare su una cintura o una collana... dopo tutto, donne indiane, se sono riusciti a lasciare un cattivo matrimonio, erano autorizzate a portare con sé qualunque argento essi potrei indossare. :) v. ---------------------------------------------------------- I had already retrieved this 1841 British India 2-anna piece to photograph when I saw that papalcoins had already posted another example. But I’ll post this one too—I hope you won’t mind—because there is some fun in seeing two (aged) Indian twins, one now in Italia and the other in the United States, met together after all these years, side-by-side in cyberspace. Both of these examples are of the “Divided Legends” type: “VICTORIA….QUEEN,” and I’ll note here how looking at the piece posted by papalcoins makes me realize that the passing of years has changed my personal opinion of holed coins most profoundly. As a young collector I wouldn’t go near a holed coin—damage, damage and damage was all I could see. But not now. Now I look at my own 1841 2-anna and see a somewhat ordinary coin, with a somewhat ordinary—although still interesting—story. But papalcoins’ 2-anna…now I look at the hole and see a British kid far away from home making himself a keepsake, or a British sailor making himself a talisman, or an Indian, perhaps, making himself a protective amulet during the Mutiny of 1857—something to show, in extremis, that he or she was on the “correct” side—or maybe the hole is simply to sew this little silver coin onto a woman’s dress, or to wear it on a belt or a necklace…after all, Indian women, if they managed to leave a bad marriage, were allowed to take with them whatever silver they could wear. :) v.5 punti
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Evidentemente tre giorni sono troppi. Ma mi ha sempre colpito il fatto che sia proprio la domenica il giorno trascurato, perché dovrebbe essere quello con più frequenza di collezionisti ma anche di semplici curiosi certamente "ingombranti" ma che potrebbero essere futuri collezionisti (penso a famiglie, a ragazzi che il sabato mattina sono a scuola). Comprendo comunque le esigenze dei commercianti. Se vanno via prima avranno valutato che non c'è tornaconto. Chi rimane forse fa buoni affari solo perché per l'acquirente c'è poca scelta. Ma se la domenica ci sono pochi acquirenti è perché sanno che la domenica non ci sono abbastanza venditori. Dubito sia il contrario. Ci dovrebbe essere più chiarezza. Se tre giorni sono troppi, farne solo due; tutti. L'orario non può essere "a discrezione", è diritto dell'acquirente sapere di trovare "il negozio aperto" negli orari indicati, e gli organizzatori dovrebbero imporre il rispetto degli orari. Adesso poi non c'è più solo il vuoto domenicale, ma anche quello del sabato pomeriggio. Forse è un po' troppo. Quello di Verona non è un mercatino, è un convegno importante, il più importante. Ma se non è così importante da valere tre giorni, lo si porti a due, o a uno. Con presenze certe. I collezionisti comunque si sono adeguati. Quelli che possono si prendono le ferie e vengono il venerdì o il sabato mattina. Quelli che possono venire solo la domenica, .... non vengono più.5 punti
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Ciao è passata una settimana da Verona e tirando le somme tutto sommato non è andata poi così male ho trovato 3 monete su 6 che cercavo con l'aggiunta di una quarta che mancava e serve sempre, la mostra, a mio parere era un po' sotto tono con parecchi espositori in meno dell'ultima volta che ci ero stato qualche anno fa, in special modo esteri, sarà la crisi, ma forse di più le nostre norme che allontanano molti espositori, una cosa che mi ha rattristato è il furto subito dalla Numismatica Estense e dai fatti successi in fiera, sempre furti ma scoperti, mi è piaciuto lo sforzo di Dabbene per i giovani distribuendo libri, e l'ospitalità di Tinia, che anche se anni fa mi perse una moneta è sempre gentile, e mi è molto molto piaciuto il pranzo comunitario momento per incontrarci e scambiare 4 chiacchiere sulle monete, anche se il tempo è stato poco è sempre stato piacevole. Un ringraziamento speciale va a Giovanna che oltre all'impegno per organizzarlo si è anche sbattuta per le ordinazioni. Vi allego sperando di farvi piacere un paio di foto fatte a tavola. Silvio4 punti
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Intanto esiste un Regolamento, che ciascun espositore sottoscrive all'atto della presentazione della domanda di adesione. http://www.veronafil.it/doc/domandadiammissione.pdf Giusto per la cronaca, l'art. 11 stabilisce per gli espositori "l'obbligo di rispetto degli orari e divieto di anticipata smobilitazione" (e viene fatto sottoscrivere anche come singola clausola a parte...) Vabbè, dirà qualcuno....ma è "solo" il Regolamento del Convegno. M.4 punti
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Un saluto alla sezione, dopo un po di latitanza abbiamo un altro paio di monetine da condividere, non sono iper-fantastiche ma hanno una bella patina che le impreziosisce e sono le nostre prime due napoleonidi...sono due sorelline, prese insieme, con un po di fortuna le abbiamo portate a casa e adesso le coccoliamo un po, facciamo una breve descrizione: 1 lira 1813: Al D/ : GIOACCHINO NAPOLEONE nel giro della legenda, in esergo 1813 e al centro l'effigie del neo sovrano. Contorno: Stellette in incuso Al R/ REGNO DELLE DUE SICILIE nel giro e al centro il valore "1 lira" su due righe tra rami di ulivo e alloro Curiosità: Clashed dies al diritto, si notato dietro l'effigie i rami del rovescio in incuso in una nota flebile, punto di compasso appena sotto al lobo. 1/2 lira 1813: Al D/: GIOACCHINO NAPOLEONE nel giro della legenda, in esergo 1813. e al centro l'effigie del neo sovrano. Contorno: Liscio Al R/ REGNO DELLE DUE SICILIE nel giro e al centro il valore "Mezza lira" su due righe tra rami di ulivo e alloro Curiosità: "Punta di compasso al diritto che cade sul lobo del sovrano" Guardando e osservando queste monete per la prima volta in mano ci soffermavamo sulla varietà di effigi in pochi anni di regno..diverse sui vari nominali e approntate espressamente per essi. A voi il giudizio su questi tondelli che hanno fatto tanta strada e hanno passato tante mani, ma ora son tornate a casa :D3 punti
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Toccheremo tanti argomenti, analizzeremo alcune tecniche di restauro certamente poco corrette, vedremo alcuni esempi pratici. Ovviamente non scenderemo troppo nei dettagli prr non avvsntaggiare nessuno. Del video vedremo poi cosa divulgare ma certamente manterremo la parte relativa ai meccanismi della corrosione e agli interventi conservativi3 punti
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Buonasera a voi, premetto che scrivo con fatica a causa del gesso ad entrambe le braccia e pertanto mi scuso per eventuali errori. Per lo stesso motivo cercherò di essere esintetico con il rischio di omettere dati o particolari importanti. In realtà si tratta di un denaro imperiale, probabilmente dell'inizio del Trecento. Lo stile delle leggende è infatti simile a quella del grosso cd. "con sant'Imerio". Le due monete doverbbero pertanto essere all'incirca coeve. Che non si possa trattare di un "mezzanino" (meglio sarebbe "mezzano", anche se in effetti la locuzione "mecianinum" si incontra nei documenti) lo dimostrano peso e intrinseco, molto differenti dai terzoli milanesi dello stesso periodo e ai quali i vecchi mezzani erano parificati (vedi il Bollettino di Numismatica on-line 16 - Milano 4). Pesi, diametro e fino dovrebbero essere all'incirca gli stessi dei denari imperiali emessi contemporaneamente nelle zecche di Milano, Pavia, Cremona, Piacenza e Parma, quasi si sia trattata di una sorta di Koinè monetaria non altrimenti nota. Nella recensione citata da Mario, che ringrazio per avermi fatto notare il topic, alla fine ci sono alcune tabelle che possono servire per inquadrare meglio la monetazione medievale di Cremona e che integrano il lavoro - ancora comunque fondamentale per la monetazione di Cremona - di Fenti. Cordiali saluti, Teofrasto3 punti
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Questa mattina ho ricevuto il libro: "La moneta in Monferrato tra Medioevo ed Età Moderna"... Vorrei ringraziare tutti quelli che hanno contribuito a realizzare e portato a termine questa nuova e fantastica iniziativa... non ho parole per descrivere quanto eventi come questo avvicinino i giovani alla numismatica... atti concreti che solo chi è animato da una grande passione e da spirito di divulgazione può ideare...3 punti
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Forse un'altra considerazione da fare è che il valore lo da il mercato, magari nel lungo periodo, l'appeal del regno potrebbe essere maggiore tra i collezionisti...le icone del re... e cmq anche col nuovo conio siamo ancora in periodo repubblicano, nonostante forse con l'europa siamo in periodo tecnocratico/lobbystico, ma forse sono solo considerazioni politiche personali3 punti
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come ti capisco Io devo agire con il favore delle tenebre...Quando moglie e prole ronfano, dopodichè riporre tutto e non lasciare tracce :D3 punti
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tirando le somme,un convegno di due giorni (al pubblico) e un ingresso a pagamento per aver soldi da destinare a una maggior sicurezza e ad un parcheggio per gli espositori separato,son proposte molto valide. però sarebbe bello che tutti rimaneste fino alle 18 di sabato....almeno questo. il collezionista paga,il commerciante si 'sbatte' un po di più......mi sembra un compromesso equo perlomeno. marco3 punti
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Pur non essendo un commerciante, posso dire di conoscere bene la situazione del convegno relativa al deserto di banchi che i (pochi) visitatori domenicali trovano. Per anni ho dato una mano ad amici commercianti che prendono lo stand al convegno. Viaggio insieme a loro e quando occorre do appunto loro una mano, soprattutto a controllare che qualche pezzo non rimanga inavvertitamente attaccato alla mano dell'occasionale cliente (e' successo). I miei amici sono numismatici che vendono un po' di tutto, dall'antico al moderno, passando pure per monete straniere e qualche banconota. Per anni ed anni ci siamo fermati anche la domenica (come sarebbe in linea di principio giusto). Poi, vedendo gli esiti assolutamente deludenti, per non dire disarmanti della domenica (spesso nessun incasso), hanno deciso di ripartire nel tardo pomeriggio del sabato, evitando spese inutili e avendo la possibilità di passare quindi una giornata in famiglia. Gli affari (se così si possono definire) si fanno ormai il venerdì e il sabato (peraltro fino alla prima parte del pomeriggio). So bene che i pochi visitatori della domenica (dico "pochi", non contando i curiosi che guardano tutto e non comprano niente) dovrebbero trovarsi ancora banchi con materiale da valutare e nel caso decidere di acquistare, ma capisco benissimo chi decide di ripartire prima. I commercianti sono lì per lavoro e se non si lavora che stanno a fare? I problemi del convegno di Verona sono molteplici, dalla scarsa per non dire inesistente sicurezza, alla sede inadeguata per illuminazione ed igiene (i numismatici sono bestie, evidentemente, visto che devono condividere gli spazi appena lasciati dai cavalli, con conseguente olezzo di stalla). Ne tralascio altri per evitare di essere prolisso. Fosse per me, tornando ai giorni di convegno, toglierei la domenica e concentrerei tutto nei due giorni precedenti. Riguardo il biglietto, non mi disturba come idea, ma rilevo che gli organizzatori già incassano di sicuro cifre rilevanti, tali da permettere fin da subito un maggiore impegno da tutti i punti di vista. Per il momento si crogiolano ancora sugli allori, visto che il convegno è ancora molto frequentato, ma a scendere rapidamente la china si fa presto....3 punti
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E' vero.......... E' lo stesso problema che in teoria c'è allo stadio. Ma siccome il biglietto è nominativo se non dimostri chi sei tirando fuori "spontaneamente" il tuo documento dentro non entri. ;) Che popolo ridicolo che siamo diventati. Sempre pronti a trovare mille cavilli e mille se e ma.... Mai pronti invece ad usare il buon senso ed un sano pragmatismo. Saluti Simone3 punti
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Vi presento il primo luigino della mia vita! Sono fan di queste monete da molto tempo ma fino a oggi non ne avevo nemmeno uno! Felicità suprema :lol:2 punti
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Buongiorno, acquisto fresco fresco di giornata, purtroppo non ho il Fenti sotto mano e non posso controllare se è tutto "a posto". Dovrebbe trattarsi di un "comune" denaro imperiale con le stelle di Cremona, tuttavia così su due piedi mi lascia perplesso la S verticale e non piegata. Mi è piaciuto anche per la presenza del cartellino originale... qualcuno saprebbe dirmi chi è questo "L. Vegeto"? Il peso è di 0,67 g, il diametro di 15 mm. Saluti2 punti
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Buonasera a tutti: il weekend veronese è terminato e vi posto uno dei due acquisti. mi son spostato un pò più indietro rispetto al periodo che colleziono ma rimanendo sullo stesso metallo...quello rosso :D Queste tipologie monetali,ma in realtà tutto il rame di Ferdinando IV di Borbone,sono davvero difficili da trovare in conservazione ottimale....consapevole di non aver certo preso il massimo,penso che per la tipologia mi accontenterò. Gradirei i vostri pareri sulla conservazione chiaramente ed anche sull'eventuale rarità. un salutone alla sezione ed anche a tutti i partenopei con cui ho scambiato due chiacchiere al Veronafil ;) marco2 punti
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Buonasera, visto che si parla tanto di grifi, voglio postare due monete Toscane di Pietro Leopoldo, due Francesconi, zecca di Pisa, uno del 1773 uno del 1790, bhè direi iconografie da sogno...2 punti
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Il punto è che una fiera numismatica non è un cinema che ripropone tre volte al giorno lo stesso film. È come un grande magazzino in periodo di saldi. Chi vuole accaparrarsi il pezzo migliore ci va il primo giorno di apertura, il venerdì (o per i pochi fortunati il giovedì che dovrebbe essere off limits al pubblico) e posso assicurare che la mattina all'apertura delle porte c'è un bel casino per entrare! I collezionisti vogliono vedere le cose per primi, non si accontentano degli "scarti" rimasti dopo due giorni di fiera. Ovvio poi che se il commerciante si è già rifatto dei soldi spesi e ci ha pure guadagnato nei due giorni di fiera non resterà la domenica per pochi curiosi o qualche sparuto collezionista. Se il tempo che impiega il commerciante a star lì non troverà compensazione economica è normale che vada via. Nessun lavoratore sopporta spese se già sa in anticipo che non ci ricaverà tanto quanto.2 punti
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Caro Alberto, grazie per il tuo commento. Orientativamente mi trovo d'accordo con quanto dici, eccetto per la differente "qualità" degli intenti di Fenici e Greci nei loro viaggi verso Occidente. Per i Fenici infatti abbiamo due ondate principali di espansione verso occidente, la prima prettamente commerciale, come hai già sottolineato, che abbraccia un vasto periodo tra il XIV e X secolo a.C. (una evidenza su tutte, la statuetta di bronzo fenicia, datata XIV secolo a.C. trovata al largo di Selinunte nel 1961). Una seconda ondata ebbe invece caratteristiche più chiaramente coloniali, ossia spostamento di masse di persone per fondare nuovi insediamenti stabili e non più semplici emporia. Questa seconda ondata ebbe luogo a partire dal VIII secolo, in seguito alla espansione neo-Assira sulle coste mediterranee della Siria, che costrinse I Fenici ad emigrare verso occidente in cerca di rifugio in terre più sicure (si pensi a Malta, Utica, Cartagine, la Sicilia occidentale e la Sardegna, oltre la Spagna ancora più a occidente). Dunque anche per i Fenici vi fu un fenomeno prima commerciale e poi coloniale, distinti sul piano cronologico in due fasi successive. Riguardo prima ondata di diffusione dei "Fenici" verso ovest proprio alla transizione tra età del bronzo e del ferro abbiamo diverse evidenze, ma in questo caso ho messo l'etnico tra virgolette, perché è molto difficile poter identificare con certezza l'etnia delle genti orientali che allo scorcio tra secondo e primo millennio arrivarono a ovest (in primis Sardegna, Sicilia e coste Tirreniche del'Italia Centrale) in cerca di metalli: le evidenze archeologiche ci parlano di genti non solo provenienti dalla Fenicia vera e propria (Tiro e Sidone per intenderci), ma anche di genti Cipriote e di Aramei. Rileggendo attentamente le antiche fonti si capisce che per i Greci "Fenicio" non indicava letteralmente ciò che noi intendiamo oggi, ma poteva avere significati diversi, attribuibili in generale a qualsiasi orientale che costeggiasse le coste della Anatolia o del nord-Africa per recarsi a ovest, quindi anche i Cari per un Greco erano "Fenici", così come le genti semitiche della Cilicia, di Cipro e della Siria, come gli Aramei. In ogni caso questa prima ondata aveva sicuramente motivazioni prettamente commerciali: lo scambio di metalli con altri beni probabilmente in buona parte deperibili, motivo per cui abbiamo poche tracce superstiti a parte alcuni frammenti di vasi (uno schiavo orientale o una stoffa pregiata non lasciano tracce archeologiche, al contrario di un lingotto di rame). In ogni caso le poche prove archeologiche che abbiamo parlano chiaro, come la statuetta trovata a Selinunte che ho citato sopra, oppure la ancora più significativa e sbalorditiva evidenza dei due frammenti ceramici trovati presso Rieti, di fabbricazione locale, datati XIII secolo a.C., con inscrizioni incise prima della cottura, quindi in loco, in scrittura "pseudo-geroglifica di Biblo", usata alla metà del secondo millennio in Siria Libano e Palestina (Garbini 1985). Personalmente trovo stupefacente che in terra sabina, nel XIII a.C. vi fosse qualcuno che, in un sito neanche vicino alla costa, produceva iscrizioni nella lingua che si scriveva a Biblo. Secondo me queste evidenze dovrebbero anche far riflettere i filologi sulle origini della scrittura Etrusca. Siamo certi che il medium siano stati i Greci, e non direttamente i Fenici? Spesso si parla della iscrizione Greca ritrovata a Ischia sulla famosa "Coppa di Nestore", ma in quanti sanno che in Sardegna abbiamo almeno due esempi di iscrizioni in lingua Fenicia (frammento di Nora e frammento di Bosa), che risalgono addirittura al X secolo a.C.? Forse gli studiosi occidentali sono stati troppo "ellenocentrici" fino ad oggi, e la componente semitica delle origini della civiltà occidentale andrebbero riconsiderate, forse oggi possiamo permettercelo ora che l'antisemitismo che inquinava gli studi classici durante '800 e '900 può essere messo da parte... Altra evidenza significativa dei contatti privilegiato tra Tirreno e Mediterraneo Orientale allo scorcio tra Bronzo e Ferro: il ritrovamento a Piediluco, tra Sabina e Umbria, di bronzi Ciprioti datati al XII a.C. La seconda ondata (questa volta coloniale) di genti levantine e Fenici (in particolare fenici di Cipro) come ho detto si ebbe qualche secolo più tardi, e fu di poco precedente a quella dei Greci; infatti, come racconta Tucidide (VI,2), i Greci sbarcati in Sicilia si accorsero che i Fenici erano arrivati prima di loro. Non è un segreto che i Fenici almeno fino all'ottavo secolo furono superiori ai Greci come navigatori, se addirittura furono proprio loro a portare nell'Egeo la scrittura, come anche Erodoto riporta nel suo racconto di Cadmo. Oggi è largamente accettata l'ipotesi di una "colonizzazione" fenicia in occidente di pochi anni precedente quella degli Eubei. Basti pensare alle scoperte di oggetti Siriani con iscrizioni Aramaiche rinvenuti a Ischia ed a Francavilla Marittima (vedi i lavori di Buchner e Garbini). MEDUSA http://www.bollettinodarte.beniculturali.it/opencms/multimedia/BollettinoArteIt/documents/1360942563837_05_-_Pettazzoni_491.pdf Riguardo la testa di Medusa, il vecchio articolo di R. Pettazzoni del 1921 è sempre un buon punto di partenza, almeno per farsi un'idea generale della localizzazione geografica del fenomeno (interessante anche in questo caso la crucialità di Cipro); poi sulle origini e diffusione della iconografia personalmente non mi trovo d'accordo con l'autore quando ipotizza una origine egizia che si sia in seguito diffusa in direzioni opposte verso Est e verso Ovest. Io penso che l'origine sia da cercarsi più a Est, e che l'Egitto sia stato un punto di passaggio, non l'origine. Cari saluti :) Nico2 punti
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il mio sogno nel cassetto non è una moneta in particolare, ma uno studiolo da dedicare unicamente alla numismatica con biblioteca, espositori e tutto ciò che può servire.. il tutto, naturalmente, off limits :D2 punti
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Nessun mistero, Michele. Il giovedi si fanno affari. Solo fra commercianti (che poi non è vero, anche qui Verona mostra una falla), ma si fanno. La domenica no (in linea di massima, ovviamente) La tendenza, ovunque si vada, è di arrivare prima degli altri. al coinex di Londra se entri il giorno "standard" paghi 5 pounds, ma se vuoi entrare il giorno precedente (il pre-convegno) ne paghi 50....... Tre giorni sono troppi e chi arriva la domenica, in ogni caso, è svantaggiato. Faccio convegni da 20 anni e ricordo che Verona si è sempre svuotata la domenica. Meno di adesso, che ci sono maggiori problemi di sicurezza e minori incassi, ma il visitatore domenicale si è sempre dovuto accontentare. Un paio di edizioni mi fermai anche di domenica e tra i curiosi, le famigliole in cerca di un modo per passare la domenica i (pochi) colleIonisti che giravano fra i tavoli lamentavano che le monete interessati avevano già preso il volo nei due giorni precedenti. Mi vien da pensare che non sia possibile accontentare tutti.2 punti
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vista la plateale idiosincrasia per i segnetti, quand'anche insignificanti, mi piacerebbe proprio tanto vedere postata una bella Fdc "immacolata"... ma proprio tanto tanto ... ;)2 punti
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La più comune, vale l'intrinseco... ma fondi così non ci sono neanche nelle proof moderne :P Provenienza ebay.de, pagata poco più dell'intrinseco e presa assieme a un 1881 coi fondi uguali2 punti
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Ritiro fuori un vecchio argomento, come mai le prime emissioni le ricordiamo tutti e adesso sappiamo a malapena quelle dell'anno corrente? perché sono troppe! Il tempo di gustarsi una moneta non c'è più perché subito ne esce un'altra e un'altra ancora. Può anche starmi bene la libera coniazione da parte di tutti gli stati, però non provo il gusto che provavo i primi anni quando tra una moneta e l'altra avevi qualche mese di tempo ad aspettarla e di quelle uscite conoscevo ogni particolare. Siamo a dicembre e ancora aspettiamo la Spagna, Galileo è appena uscito e a gennaio si riparte con la Germania. Poi l'esborso economico da come la vedo io è notevole, perché per me la collezione non si compone solo di fdc, ma anche coincard e proof, per me la sua completezza è così, interromperla non per mia scelta ma perché si decide di lasciare carta bianca a tutti gli stati mi da parecchio fastidio.2 punti
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Per mirkoct. Se la domenica non hai mai venduto Tu, questo non significa che non abbiano fatto affari gli altri. Chiedi a Simone e Sonia se hanno venduto domenica mattina all'ultimo Convegno di Verona; chiedilo a Riccardo; chiedilo a Massimo Filisina, che è andato via alle 13; chiedilo al ragazzo albanese che aveva il tavolo dietro Riccardo e che ha acquistato delle monete d'oro da due signore che transitavano spaesate ra le corsie deserte dopo le 11. Chiedilo a loro se hanno fatto affari e poi decidiamo chi è bugiardo....... M.2 punti
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Carissimo, se tedio :good: deve'essere, allora lo aumento e lo aggravo con questa bella foto (trovata proprio ieri su Flickr) di un lampione limitrofo a piazza Ducale: (da: https://www.flickr.com/photos/tluc/14022925094/sizes/z/- foto di Tiziano Caviglia) Mi ha colpito lo stato di conservazione dello stemma, che sembra praticamente intatto nonostante i molti decenni e le tante damnatio memoriæ che ha bypassato indenne, sebbene mi lasci un po' perplesso lo sfondo bianco del capo del littorio... Tutti i dettagli si distinguono bene, a partire dal grifo che lo tiene a sinistra.2 punti
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Allora non c’erano grandi mezzi di divulgazione, e la carta stampata era per pochi, per ricordare certi avvenimenti e raccontare la storia, la Numismatica era il mezzo più diretto specialmente se poi certi eventi dovevano entrare per forza di cose nella vita quotidiane del popolo, il simbolismo come nella pittura parlava alla gente.. Zecca di Napoli -Piastra 1791. AR, gr. 27,25 – ø 42,3 mm. D/ FERDINANDVS IV. ET MARIA CAROLINA, busti accollati, corazzati, e con la parrucca in capo, volti a destra dei sovrani, sotto al busto D P (Domenico Perger, maestro incisore). – R/ PRO FAVSTO PP REDITV V. S. , il Sebeto e Partenope volti di fronte in atto sacrificale, sullo sfondo il Vesuvio con fumata, a destra di Partenope A.P. (Antonio Planelli, maestro di zecca) sotto M. (Raffaele Mannara, maestro di prova), all’esergo 1791. – T/ cordonato in rilievo. CNI 209. Pannuti Riccio 60 ®. Cagiati 25. Davenport 1407. Nel mese di agosto del 1790 Ferdinando IV e la consorte Maria Carolina accompagnano le figlie Maria Teresa e Maria Luisa a Vienna andate in sposa a Napoli per procura con i figli del Gran Duca Leopoldo, gli Arciduchi d’Austria Francesco e Ferdinando. Maria Teresa diventerà Imperatrice d’Austria e Maria Luisa Amalia Gran Duchessa di Toscana La traduzione della leggenda al rovescio "Voti Assolti per il Felice Ritorno dei Sovrani." ne celebra il ritorno a Napoli dei regnanti. Don Basile appaltatore per la moneta di argento e di rame fece preparare a sue spese i conii. Antonio Planelli presentò i primi saggi a Novembre chiedendo l’autorizzazione a proseguire la coniazione. A Ferdinando IV non piacquero e ne fece sospendere la coniazione ma non fece ritirare quanto già coniato. In tutto furono coniate solo 9.476 pezzi. Per tipologia unica e dai rilievi marcati è una delle monete di Ferdinando IV maggiormente ricercate.2 punti
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In effetti i commercianti sono autolesionisti, vanno a casa il giorno prima di fare affari....2 punti
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VENEZIA rappresentazioni del galeone oselle: Il Bucintoro con dodici coppie di remi in navigazione verso s., accompagnato da quattro gondole; in alto, sole raggiante tra quattro nubi. All’esergo, 1727 in caratteri minuti. nell altra Osella anno III-1765, AR 9,82 g. BINIS IMMOTA MANEBO Una nave da guerra battente bandiera veneziana, ancorata a prua ed a prora, fra due forti; all’esergo M : : S (Mario Soranzo). Rv. ALOYSII / MOCENICO / PRINCVENE / MUNUS / AN3 : 1765 nel campo, tra due rami di palma chiusi in alto dal corno dogale nell altra Alvise Mocenigo II doge CX, 1700-1709 Osella anno VII (1706), AR 9,62 g. ¬S¬MVALOYSIVS¬MOCENI¬DV¬ Simile alla precedente; all’esergo, {G¬F{ (Gerolamo Falier). Rv. EMERGIT – VIGILANTE LEONE Galeone in navigazione verso s.; sul cassero, il leone di S. Marco con spada e vessillo. uno spettacolo..2 punti
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In realtà è una leggenda quella che nessuno ruba. È lo stesso concetto della pena di morte in alcuni degli stati degli Stati Uniti. Si potrebbe pensare che la pena di morte sia un deterrente formidabile... e invece in pratica non risolve nulla. Così come non risolve nulla la minaccia di amputazione di un arto. Sono metodi BARBARI e INCIVILI da medioevo. Consiglio di andare a vedere le condizioni dei detenuti norvegesi, decisamente migliori rispetto a quelle dei detenuti italiani. Eppure la Norvegia è tra gli stati con meno criminalità in Europa. La soluzione, se posso dire la mia, passa dal migliorare la cultura e il rispetto delle regole sociali, sta nel ricordarsi che il carcere dovrebbe essere un istituto correttivo che agevola il reinserimento, e su questo si dovrebbe lavorare, sebbene molti lo considerino una forma di vendetta personale spesso addirittura subottimale.2 punti
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Comunque è piuttosto "pericoloso", potrebbe spuntare anche un'immagine oscena. Dovrebbe comparire qualcosa di simile: photobucket e imageshack da un bel po' di tempo non permettono più il sovrapporsi di vecchie url/link d'immagini, pensavo che anche tinypic lo facesse. Comunque hanno già pensato a toglierla, fagogitata dal sistema.... :rolleyes: Vado a cercare un'altra iraniana..... :lol:1 punto
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Mi sembra che il sandwich sia composto dal dritto di un denario della Gens Cupiennia e dal verso di un denario serrato della Gens Poblicia, forse per creare un (piuttosto malfatto) inedito.1 punto
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Ciao @@apuano, non è il mio campo ma credo sia una moneta indiana del II° secolo d.C INDIA, KUSHAN: Kanishka I AE tetradrachm, OADO reverse. SCARCE! Obverse King standing facing, sacrificing at altar at left, holding sceptre in left hand, Bactrian legend around: �AO KANI�KI (Shao Kanishki) Reverse Wind God Oado flying right, holding up his cloak to catch the wind like a sail, and hair flying to indicate his rapid motion, Bactrian legend at right: OAΔO, tamgha at left Date c. 127-150 CE Weight 17.23 gm. Diameter 27 mm. Die axis 12 o'clock Reference G�bl 783, MAC 3112 Comments Some encrustations on the obverse, but a nice reverse. Most authors describe Oado as "running" but I suspect the intention was to show him Flying.1 punto
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MB/BB, per favore non infierire anche tu, lasciala riposare tranquilla se lo merita. Ciao1 punto
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Sì, davvero. :wacko: Come se tuttora Genova fosse tuttora retta da un podestà e non da un sindaco... ...altro che poca attenzione... :nea: Però devo dire che il capo del littorio su sfondo bianco, benchè "strano" (per legge lo sfondo doveva essere rosso o porpora), l'ho già trovato altre volte. Per esempio a Piacenza, sull'architrave di una porta d'accesso dell'Archivio Storico Comunale, una trentina d'anni fa vidi una lastra di metallo smaltato, con la dicitura dell'Archivio e lo stemma civico in policromia e con capo del littorio in bianco. Non ricordo su quale via si trovava quella porta, ma mi pare fosse una via "stretta e secondaria", il che mi fece credere che la lastra fosse davvero un residuo dell'epoca. Chissà se qualche amico piacentino se la sente di andare a controllare se quella lastra c'è ancora. :good: :good:1 punto
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Dal tondello totalmente difforme dai tipi Giulio Claudi. Sembra quasi un Sesterzio di barra...e comunque anche se non è di barra, è probabilmente un tondello di Gordiano...se ne trovano molti a questa maniera. Lo stile del ritratto, infine, non aiuta la moneta a sembrare autentica.1 punto
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Da qualche intervento sembra che i commercianti godano ad andarsene prima della fine della manifestazione. Avrò capito certamente male, ma posso affermare senza timori di smentite che resterebbero più che volentieri se ne valesse la pena. Ne conosco tanti e so bene quello che dico. So perfettamente che per rispetto della manifestazione e dei frequentatori i banchi dovrebbero essere presidiati fino alla fine, ma bisogna considerare le spese e siamo pure in un periodo di crisi. La numismatica in fondo, rispetto al mercato dell'arte in generale rappresenta una nicchia. Se è vero che nessun mercante muore di fame, è anche vero che pochissimi nuotano nell'oro. Sono persone che conducono delle imprese, cosa che fanno con passione, ma che devono guardare costi e ricavi. In più si aggiunge il discorso sicurezza, ancor più acuito alla domenica. Da collezionista mi sento di spezzare una lancia in loro favore. ;)1 punto
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L'approccio del giovane Titta99 (e si vede chiaramente che è di classe 1999) è quello più corretto per la buona salute della numismatica. Ci deve essere passione e curiosità e non mero interesse economico. Se ripenso, con nostalgia, ai miei inizi di interesse numismatico e avevo circa dodici anni, mi rendo conto che la vera molla che ha alimentato la mia passione era quello dell'interesse per la storia e la geografia e ho piano piano ampliato la mia cultura, leggendo anche su libri specializzati. Ho fatto il liceo scientifico e come lingua straniera avevo il francese. Orbene, ho praticamente imparato pure l'inglese studiandolo direttamente dai libri numismatici scritti in inglese…. Quindi leggendo gli argomenti di numismatica potevo ampliare la mia cultura anche in altri campi. Sono stato fortunato ad avere questa dote e anche una famiglia che ha sempre assecondato la mia passione, che fu addirittura trasmessa pure a mio padre (e quindi con un aiuto anche economico per i primi acquisti). Dopo cinquant'anni e tre nipotini credo di avere accumulato una certa esperienza, che sono felice di poter trasmettere alle nuove generazioni. Ho smesso da tempo col collezionismo attivo ed è rimasta la mia passione per gli studi e scrivo con una certa frequenza articoli da pubblicare. Personalmente raccomando sempre a un sincero appassionato di monete, siano antiche siano medievali o moderne, di leggere molto e a un certo momento di cimentarsi anche nella stesura di un proprio studio, sia pure semplicemente divulgativo. Secondo me è molto importante provare a scrivere. Aiuta molto a riordinare le proprie idee e a prepararsi al confronto con altre persone con la stessa passione e con la giusta dose di umiltà. E' molto importante cercare di scrivere (e non solo messaggi più o meno sintetici): la scrittura amplia i propri orizzonti ed è sempre gratificante.1 punto
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@@rorey36 sei sicuro di essere piemontese? non è che hai origini genovesi? :rofl:1 punto
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Ciao, sono stupito del contenuto di questa discussione. Alcuni messaggi, come altri in altre discussioni, li riassumerei col motto: "o tempora, o mores"! Si tratta di un motto ben antico, che non ha naturalmente nulla a che fare con questo forum. Ma che resta valido, ovviamente, perché è un fatto risaputo che dopo "una generazione", gli anziani non capiscono più i giovani. Quello che mi pare qui, è che "una generazione" oramai accade in tempi molto più rapidi che trent'anni... Vi sono utenti qui da dieci anni, che sono di "una generazione" più vecchi di me... :-) che comincio a scrivere in questi giorni e vi assicuro, lamoneta.it mi piace molto, mi interessa, ma è anche molto complicato affrontare un forum dove ci sono decine di migliaia di messaggi... una comunità che si conosce e si rispetta... dunque dei "vecchi" :-) naturalmente in senso lato, poiché sono sicuro che molti di questi "vecchi" utenti sono anagraficamente più giovani di me ;-) http://www.lamoneta.it/user/7356-mirko8710/ (vedete son cosi' "giovane" che non so nemmeno citare gli altri utenti :-) intendo @Mirko8710) abbia ragione, voi "vecchi" vi conoscete e forse non avete voglia di ripetere cose che avete già detto. Ma vi saranno altre persone nuove che arriveranno e che pubblicheranno cose che vi innervosiranno, vi appassioneranno, vi estasieranno, oppure non vi interesseranno :-) Devo confessare che mi piacerebbe, ad esempio, scrivere il perché io collezioni monete, magari con qualche foto illustrativa di monete della mia storia. Ma in che sezione mi consigliereste di pubblicare questo racconto... ? Forse potremmo fare una sezione speciale? Ma magari esiste di già... ?? Saluti molto cordiali a tutti, "giovani" e "vecchi", "patinatori" e "patiti" :blum:1 punto
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Moneta bella, però a ore 25 mi pare di vedere un microcolpetto, e poi sulla guancia del re forse sono dei graffi di qualche micron che la declassato non poco. E per finire quella patina leggera pesante omodisomogenea siamo sicuri che non nasconda pulilucidature intensive da sfregamento? No no,mi dispiace ma io in questa conservazione non l'avrei mai presa avrei aspettato che reiniziassero a coniare e sarei andato a piede macchina per prenderla appena coniata.1 punto
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Benritrovati, parto io con il 1841, una piccolina maltrattata... India Britannica Two annas1 punto
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Mi unisco al coro dei giovani "isolati", che in realtà isolati non sono. Il fatto che non ci sia alcun mio coetaneo, ho 26 anni, che collezioni (non dico che collezioni borboniche perché sarebbe chiedere troppo) non mi ha però fatto desistere dal continuare. E quando dico continuare non intendo solo continuare a leggere, ma anche a scrivere. Perché si, a 24 anni si può scrivere di numismatica, io anzi rientro già nella fascia old perché ci sono ragazzi su questo forum che già a 15 anni hanno l'onore di scrivere approfondimenti importanti su riviste blasonate. La solitudine è parte del collezionismo anzi, del collezionista e ne abbiamo parlato parecchio sul forum. Non voglio essere drammatico nel dire che non c'è spazio per i giovani ai piani alti, e non voglio nemmeno dire che oggi manchino i comunicatori. Proprio perché faccio parte di quei giovani comunicatori che cercano di portare il segno della numismatica ben appuntato sul petto. Per mostrare a quante più persone possibili quanto si nasconda dietro un tondello. Mi viene da dire, di getto e pur non conoscendolo poiché si tratta di un settore che non colleziono, che quello delle monete classiche è oggi un settore difficile. Difficile per i tristi problemi che l'affliggono, per il forte timore nell'esporsi in prima persona. Penso con un pizzico di invidia a quei periodi storici lontani in cui era proprio il collezionista a scrivere le pagine della storia con le sue monete. Oggi la moneta è un tramite per raccontare una storia già scritta. Ieri era protagonista di quella storia che direttamente scriveva.1 punto
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Taglio : 50 cent Nazione : san marino Anno : 2013 Tiratura : 130.000 Condizioni : spl Città : Codigoro ( fe ) Taglio : 1 euro Nazione : san marino Anno : 2014 Tiratura : 1.556.500 Condizioni: qFDC Città : Codigoro ( fe ) Note: così alta la tiratura? :huh:1 punto
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Faccio un complimento agli occhi lunghi che hanno pizzicato una patina "studiata", mi è balzato alla vista anche a me... A mio avviso sotto il Q.fdc, forse spl/q.fdc, leggera usura nei punti chiave, bordo non al 100%(sono stato troppo critico?). Però bellissima moneta, complimenti!!!!!1 punto
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e concludo con una moneta fuori dal comune che mi ha fatto tanto gioire :D Taglio: 2 € CC Nazione: Grecia Anno: 2013 Tiratura: 737.500 Condizioni: BB Città: Napoli1 punto
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