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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/30/14 in Risposte

  1. Non si capisce però il motivo per il quale, se il Convegno apre il venerdì alle 10 e chiude la domenica alle 13, molti espositori lascino il campo già il sabato pomeriggio. Questo comportamento lo trovo sbagliato e poco rispettoso del pubblico che, per vari motivi, potrebbero raggiungere la Fiera solo la domenica così da trovare il .......deserto. La cosa sarebbe persino inaccettabile se poi si facesse pagare al visitatore un biglietto. La ragione dell'abbandono in anticipo per motivi di distanza dalla propria sede, scusate ma non la ritengo valida. Riccardo, che deve tornare in Sardegna, smonta il banco alle 12, 30 di domenica e lascia la fiera alle 13. Se poi due giorni e mezzo di convegno fossero ritenuti troppi, lo si chiuda per tutti alle 18 del sabato....e buonanotte. Ma se lo si articola per il pubblico in due giornate e mezza, chi decide di parteciparvi come espositore dovrebbe essere obbligato a rimanere fino alla fine, come avviene all'estero, dove chi va via prima della fine poi non viene più ammesso ad esporre in quel Convegno. Diciamo che l'ingresso gratuito del pubblico è anche un buon alibi per l'espositore che vuole "mollare gli ormeggi" quando più lo ritiene opportuno, generando poi la solita anarchia italica, dove chi vuole rimane e chi non vuole se ne va...senza dare alcuna spiegazione. Tanto nessuno gli chiede o gli dice nulla. Morale: la domenica mattina è una desolazione (anche se poi quei pochi che rimangono fanno magari anche qualche buon affare....). Basta leggere nello sguardo degli avventori domenicali, che hanno l'espressione di chi crede di aver sbagliato posto. Scusate...ma questo è il solito sistema italiano "casinista", dove ciascuno si organizza come meglio crede, fregandosene di tutti gli altri e del calendario ufficiale, ma pensando solo al proprio comodo. M.
    8 punti
  2. Basta non guardarci ;) Complicato trovare FDC (o esemplari eccezionali a seconda della scala che si vuole utilizzare) anche di questa tipologia, sull'elmetto ci son sempre segni e buchi e al rovescio la parte bassa del fascio anche. Mi pare di ricordare che questa moneta sia chiusa FDC, l'esemplare comunque per conservazione e patina é magnifico nell'insieme, e la perizia di Emilio le da un piccolo plus. Poi il problema é sempre e solo quanto si paga, o quanto si é disposti a spendere per certe monete. Non che sia questo il caso, perchè notoriamente Renato é uno che le monete le paga (e a volte anche strapaga), ma é chiaro che chi pretende di comprare un esemplare FDC di questa moneta a 1200/1300€ non fa altro che invitare più di qualcuno a prenderlo un po' in giro sulla reale conservazione della moneta, per poi magari convincersi di aver fatto chissà quale affare spesso negando anche l'evidenza. Errori di acquisto a parte, cosa che facciamo tutti, beninteso, bisogna che ci si metta in testa che le belle monete non le regala o deprezza NESSUNO. E che se si pensa di comprare una bella moneta vera a prezzo sconto, di solito l'affare lo fa sempre chi vende. Chi compra, se ne accorge dopo qualche mese o anno, o anche mai: dipende dal tempo che ci metterà a vedere veramente le monete con i propri occhi e non con quelli degli altri. Mi sono permesso questa piccola divagazione solo perchè al momento non ho elmetti in altissima conservazione da vendere.
    6 punti
  3. Io avevo già estratto questo 1841 2-anna pezzo di India britannica da fotografare, quando ho visto che papalcoins aveva già postato un altro esempio. Ma io dopo questo uno troppo—spero che non vi dispiacerà—perché c'è qualche divertimento nel vedere due gemelli indiano (invecchiato), uno ora in Italia e l'altro negli Stati Uniti, sono incontrati dopo tutto questi anni, side-by-side nel cyberspazio. Entrambi questi esempi sono del tipo "Leggende diviso": "VICTORIA....Queen," e mi potrai notare qui come guardando il pezzo inviato da papalcoins mi fa capire che nel corso degli anni ha cambiato la mia opinione personale delle monete forate più profondamente. Come un giovane collezionista non vorrei andare vicino a una moneta forata—danni, danni e danni è stato tutto quello che potevo vedere. Ma non ora. Ora guardo al mio 1841 2-anna e vedere una moneta piuttosto ordinaria, con un po ' ordinaria—anche se ancora interessante—storia. Ma 2-anna di papalcoins... ora guardo il buco e vedere un ragazzo britannico lontano da casa, facendosi un ricordo, o un marinaio britannico, facendosi un talismano, o un indiano, forse, facendosi un amuleto protettivo durante l'ammutinamento del 1857—qualcosa da mostrare, in extremis, che lui o lei era sul lato "corretto" —o forse il foro è semplicemente per cucire questa piccola moneta d'argento sul vestito della donna, o da indossare su una cintura o una collana... dopo tutto, donne indiane, se sono riusciti a lasciare un cattivo matrimonio, erano autorizzate a portare con sé qualunque argento essi potrei indossare. :) v. ---------------------------------------------------------- I had already retrieved this 1841 British India 2-anna piece to photograph when I saw that papalcoins had already posted another example. But I’ll post this one too—I hope you won’t mind—because there is some fun in seeing two (aged) Indian twins, one now in Italia and the other in the United States, met together after all these years, side-by-side in cyberspace. Both of these examples are of the “Divided Legends” type: “VICTORIA….QUEEN,” and I’ll note here how looking at the piece posted by papalcoins makes me realize that the passing of years has changed my personal opinion of holed coins most profoundly. As a young collector I wouldn’t go near a holed coin—damage, damage and damage was all I could see. But not now. Now I look at my own 1841 2-anna and see a somewhat ordinary coin, with a somewhat ordinary—although still interesting—story. But papalcoins’ 2-anna…now I look at the hole and see a British kid far away from home making himself a keepsake, or a British sailor making himself a talisman, or an Indian, perhaps, making himself a protective amulet during the Mutiny of 1857—something to show, in extremis, that he or she was on the “correct” side—or maybe the hole is simply to sew this little silver coin onto a woman’s dress, or to wear it on a belt or a necklace…after all, Indian women, if they managed to leave a bad marriage, were allowed to take with them whatever silver they could wear. :) v.
    5 punti
  4. Evidentemente tre giorni sono troppi. Ma mi ha sempre colpito il fatto che sia proprio la domenica il giorno trascurato, perché dovrebbe essere quello con più frequenza di collezionisti ma anche di semplici curiosi certamente "ingombranti" ma che potrebbero essere futuri collezionisti (penso a famiglie, a ragazzi che il sabato mattina sono a scuola). Comprendo comunque le esigenze dei commercianti. Se vanno via prima avranno valutato che non c'è tornaconto. Chi rimane forse fa buoni affari solo perché per l'acquirente c'è poca scelta. Ma se la domenica ci sono pochi acquirenti è perché sanno che la domenica non ci sono abbastanza venditori. Dubito sia il contrario. Ci dovrebbe essere più chiarezza. Se tre giorni sono troppi, farne solo due; tutti. L'orario non può essere "a discrezione", è diritto dell'acquirente sapere di trovare "il negozio aperto" negli orari indicati, e gli organizzatori dovrebbero imporre il rispetto degli orari. Adesso poi non c'è più solo il vuoto domenicale, ma anche quello del sabato pomeriggio. Forse è un po' troppo. Quello di Verona non è un mercatino, è un convegno importante, il più importante. Ma se non è così importante da valere tre giorni, lo si porti a due, o a uno. Con presenze certe. I collezionisti comunque si sono adeguati. Quelli che possono si prendono le ferie e vengono il venerdì o il sabato mattina. Quelli che possono venire solo la domenica, .... non vengono più.
    5 punti
  5. Ciao è passata una settimana da Verona e tirando le somme tutto sommato non è andata poi così male ho trovato 3 monete su 6 che cercavo con l'aggiunta di una quarta che mancava e serve sempre, la mostra, a mio parere era un po' sotto tono con parecchi espositori in meno dell'ultima volta che ci ero stato qualche anno fa, in special modo esteri, sarà la crisi, ma forse di più le nostre norme che allontanano molti espositori, una cosa che mi ha rattristato è il furto subito dalla Numismatica Estense e dai fatti successi in fiera, sempre furti ma scoperti, mi è piaciuto lo sforzo di Dabbene per i giovani distribuendo libri, e l'ospitalità di Tinia, che anche se anni fa mi perse una moneta è sempre gentile, e mi è molto molto piaciuto il pranzo comunitario momento per incontrarci e scambiare 4 chiacchiere sulle monete, anche se il tempo è stato poco è sempre stato piacevole. Un ringraziamento speciale va a Giovanna che oltre all'impegno per organizzarlo si è anche sbattuta per le ordinazioni. Vi allego sperando di farvi piacere un paio di foto fatte a tavola. Silvio
    4 punti
  6. Intanto esiste un Regolamento, che ciascun espositore sottoscrive all'atto della presentazione della domanda di adesione. http://www.veronafil.it/doc/domandadiammissione.pdf Giusto per la cronaca, l'art. 11 stabilisce per gli espositori "l'obbligo di rispetto degli orari e divieto di anticipata smobilitazione" (e viene fatto sottoscrivere anche come singola clausola a parte...) Vabbè, dirà qualcuno....ma è "solo" il Regolamento del Convegno. M.
    4 punti
  7. Un saluto alla sezione, dopo un po di latitanza abbiamo un altro paio di monetine da condividere, non sono iper-fantastiche ma hanno una bella patina che le impreziosisce e sono le nostre prime due napoleonidi...sono due sorelline, prese insieme, con un po di fortuna le abbiamo portate a casa e adesso le coccoliamo un po, facciamo una breve descrizione: 1 lira 1813: Al D/ : GIOACCHINO NAPOLEONE nel giro della legenda, in esergo 1813 e al centro l'effigie del neo sovrano. Contorno: Stellette in incuso Al R/ REGNO DELLE DUE SICILIE nel giro e al centro il valore "1 lira" su due righe tra rami di ulivo e alloro Curiosità: Clashed dies al diritto, si notato dietro l'effigie i rami del rovescio in incuso in una nota flebile, punto di compasso appena sotto al lobo. 1/2 lira 1813: Al D/: GIOACCHINO NAPOLEONE nel giro della legenda, in esergo 1813. e al centro l'effigie del neo sovrano. Contorno: Liscio Al R/ REGNO DELLE DUE SICILIE nel giro e al centro il valore "Mezza lira" su due righe tra rami di ulivo e alloro Curiosità: "Punta di compasso al diritto che cade sul lobo del sovrano" Guardando e osservando queste monete per la prima volta in mano ci soffermavamo sulla varietà di effigi in pochi anni di regno..diverse sui vari nominali e approntate espressamente per essi. A voi il giudizio su questi tondelli che hanno fatto tanta strada e hanno passato tante mani, ma ora son tornate a casa :D
    3 punti
  8. Toccheremo tanti argomenti, analizzeremo alcune tecniche di restauro certamente poco corrette, vedremo alcuni esempi pratici. Ovviamente non scenderemo troppo nei dettagli prr non avvsntaggiare nessuno. Del video vedremo poi cosa divulgare ma certamente manterremo la parte relativa ai meccanismi della corrosione e agli interventi conservativi
    3 punti
  9. Buonasera a voi, premetto che scrivo con fatica a causa del gesso ad entrambe le braccia e pertanto mi scuso per eventuali errori. Per lo stesso motivo cercherò di essere esintetico con il rischio di omettere dati o particolari importanti. In realtà si tratta di un denaro imperiale, probabilmente dell'inizio del Trecento. Lo stile delle leggende è infatti simile a quella del grosso cd. "con sant'Imerio". Le due monete doverbbero pertanto essere all'incirca coeve. Che non si possa trattare di un "mezzanino" (meglio sarebbe "mezzano", anche se in effetti la locuzione "mecianinum" si incontra nei documenti) lo dimostrano peso e intrinseco, molto differenti dai terzoli milanesi dello stesso periodo e ai quali i vecchi mezzani erano parificati (vedi il Bollettino di Numismatica on-line 16 - Milano 4). Pesi, diametro e fino dovrebbero essere all'incirca gli stessi dei denari imperiali emessi contemporaneamente nelle zecche di Milano, Pavia, Cremona, Piacenza e Parma, quasi si sia trattata di una sorta di Koinè monetaria non altrimenti nota. Nella recensione citata da Mario, che ringrazio per avermi fatto notare il topic, alla fine ci sono alcune tabelle che possono servire per inquadrare meglio la monetazione medievale di Cremona e che integrano il lavoro - ancora comunque fondamentale per la monetazione di Cremona - di Fenti. Cordiali saluti, Teofrasto
    3 punti
  10. Questa mattina ho ricevuto il libro: "La moneta in Monferrato tra Medioevo ed Età Moderna"... Vorrei ringraziare tutti quelli che hanno contribuito a realizzare e portato a termine questa nuova e fantastica iniziativa... non ho parole per descrivere quanto eventi come questo avvicinino i giovani alla numismatica... atti concreti che solo chi è animato da una grande passione e da spirito di divulgazione può ideare...
    3 punti
  11. Forse un'altra considerazione da fare è che il valore lo da il mercato, magari nel lungo periodo, l'appeal del regno potrebbe essere maggiore tra i collezionisti...le icone del re... e cmq anche col nuovo conio siamo ancora in periodo repubblicano, nonostante forse con l'europa siamo in periodo tecnocratico/lobbystico, ma forse sono solo considerazioni politiche personali
    3 punti
  12. come ti capisco Io devo agire con il favore delle tenebre...Quando moglie e prole ronfano, dopodichè riporre tutto e non lasciare tracce :D
    3 punti
  13. tirando le somme,un convegno di due giorni (al pubblico) e un ingresso a pagamento per aver soldi da destinare a una maggior sicurezza e ad un parcheggio per gli espositori separato,son proposte molto valide. però sarebbe bello che tutti rimaneste fino alle 18 di sabato....almeno questo. il collezionista paga,il commerciante si 'sbatte' un po di più......mi sembra un compromesso equo perlomeno. marco
    3 punti
  14. Pur non essendo un commerciante, posso dire di conoscere bene la situazione del convegno relativa al deserto di banchi che i (pochi) visitatori domenicali trovano. Per anni ho dato una mano ad amici commercianti che prendono lo stand al convegno. Viaggio insieme a loro e quando occorre do appunto loro una mano, soprattutto a controllare che qualche pezzo non rimanga inavvertitamente attaccato alla mano dell'occasionale cliente (e' successo). I miei amici sono numismatici che vendono un po' di tutto, dall'antico al moderno, passando pure per monete straniere e qualche banconota. Per anni ed anni ci siamo fermati anche la domenica (come sarebbe in linea di principio giusto). Poi, vedendo gli esiti assolutamente deludenti, per non dire disarmanti della domenica (spesso nessun incasso), hanno deciso di ripartire nel tardo pomeriggio del sabato, evitando spese inutili e avendo la possibilità di passare quindi una giornata in famiglia. Gli affari (se così si possono definire) si fanno ormai il venerdì e il sabato (peraltro fino alla prima parte del pomeriggio). So bene che i pochi visitatori della domenica (dico "pochi", non contando i curiosi che guardano tutto e non comprano niente) dovrebbero trovarsi ancora banchi con materiale da valutare e nel caso decidere di acquistare, ma capisco benissimo chi decide di ripartire prima. I commercianti sono lì per lavoro e se non si lavora che stanno a fare? I problemi del convegno di Verona sono molteplici, dalla scarsa per non dire inesistente sicurezza, alla sede inadeguata per illuminazione ed igiene (i numismatici sono bestie, evidentemente, visto che devono condividere gli spazi appena lasciati dai cavalli, con conseguente olezzo di stalla). Ne tralascio altri per evitare di essere prolisso. Fosse per me, tornando ai giorni di convegno, toglierei la domenica e concentrerei tutto nei due giorni precedenti. Riguardo il biglietto, non mi disturba come idea, ma rilevo che gli organizzatori già incassano di sicuro cifre rilevanti, tali da permettere fin da subito un maggiore impegno da tutti i punti di vista. Per il momento si crogiolano ancora sugli allori, visto che il convegno è ancora molto frequentato, ma a scendere rapidamente la china si fa presto....
    3 punti
  15. E' vero.......... E' lo stesso problema che in teoria c'è allo stadio. Ma siccome il biglietto è nominativo se non dimostri chi sei tirando fuori "spontaneamente" il tuo documento dentro non entri. ;) Che popolo ridicolo che siamo diventati. Sempre pronti a trovare mille cavilli e mille se e ma.... Mai pronti invece ad usare il buon senso ed un sano pragmatismo. Saluti Simone
    3 punti
  16. Vi presento il primo luigino della mia vita! Sono fan di queste monete da molto tempo ma fino a oggi non ne avevo nemmeno uno! Felicità suprema :lol:
    2 punti
  17. Buongiorno, acquisto fresco fresco di giornata, purtroppo non ho il Fenti sotto mano e non posso controllare se è tutto "a posto". Dovrebbe trattarsi di un "comune" denaro imperiale con le stelle di Cremona, tuttavia così su due piedi mi lascia perplesso la S verticale e non piegata. Mi è piaciuto anche per la presenza del cartellino originale... qualcuno saprebbe dirmi chi è questo "L. Vegeto"? Il peso è di 0,67 g, il diametro di 15 mm. Saluti
    2 punti
  18. Buonasera a tutti: il weekend veronese è terminato e vi posto uno dei due acquisti. mi son spostato un pò più indietro rispetto al periodo che colleziono ma rimanendo sullo stesso metallo...quello rosso :D Queste tipologie monetali,ma in realtà tutto il rame di Ferdinando IV di Borbone,sono davvero difficili da trovare in conservazione ottimale....consapevole di non aver certo preso il massimo,penso che per la tipologia mi accontenterò. Gradirei i vostri pareri sulla conservazione chiaramente ed anche sull'eventuale rarità. un salutone alla sezione ed anche a tutti i partenopei con cui ho scambiato due chiacchiere al Veronafil ;) marco
    2 punti
  19. Buonasera, visto che si parla tanto di grifi, voglio postare due monete Toscane di Pietro Leopoldo, due Francesconi, zecca di Pisa, uno del 1773 uno del 1790, bhè direi iconografie da sogno...
    2 punti
  20. Il punto è che una fiera numismatica non è un cinema che ripropone tre volte al giorno lo stesso film. È come un grande magazzino in periodo di saldi. Chi vuole accaparrarsi il pezzo migliore ci va il primo giorno di apertura, il venerdì (o per i pochi fortunati il giovedì che dovrebbe essere off limits al pubblico) e posso assicurare che la mattina all'apertura delle porte c'è un bel casino per entrare! I collezionisti vogliono vedere le cose per primi, non si accontentano degli "scarti" rimasti dopo due giorni di fiera. Ovvio poi che se il commerciante si è già rifatto dei soldi spesi e ci ha pure guadagnato nei due giorni di fiera non resterà la domenica per pochi curiosi o qualche sparuto collezionista. Se il tempo che impiega il commerciante a star lì non troverà compensazione economica è normale che vada via. Nessun lavoratore sopporta spese se già sa in anticipo che non ci ricaverà tanto quanto.
    2 punti
  21. Caro Alberto, grazie per il tuo commento. Orientativamente mi trovo d'accordo con quanto dici, eccetto per la differente "qualità" degli intenti di Fenici e Greci nei loro viaggi verso Occidente. Per i Fenici infatti abbiamo due ondate principali di espansione verso occidente, la prima prettamente commerciale, come hai già sottolineato, che abbraccia un vasto periodo tra il XIV e X secolo a.C. (una evidenza su tutte, la statuetta di bronzo fenicia, datata XIV secolo a.C. trovata al largo di Selinunte nel 1961). Una seconda ondata ebbe invece caratteristiche più chiaramente coloniali, ossia spostamento di masse di persone per fondare nuovi insediamenti stabili e non più semplici emporia. Questa seconda ondata ebbe luogo a partire dal VIII secolo, in seguito alla espansione neo-Assira sulle coste mediterranee della Siria, che costrinse I Fenici ad emigrare verso occidente in cerca di rifugio in terre più sicure (si pensi a Malta, Utica, Cartagine, la Sicilia occidentale e la Sardegna, oltre la Spagna ancora più a occidente). Dunque anche per i Fenici vi fu un fenomeno prima commerciale e poi coloniale, distinti sul piano cronologico in due fasi successive. Riguardo prima ondata di diffusione dei "Fenici" verso ovest proprio alla transizione tra età del bronzo e del ferro abbiamo diverse evidenze, ma in questo caso ho messo l'etnico tra virgolette, perché è molto difficile poter identificare con certezza l'etnia delle genti orientali che allo scorcio tra secondo e primo millennio arrivarono a ovest (in primis Sardegna, Sicilia e coste Tirreniche del'Italia Centrale) in cerca di metalli: le evidenze archeologiche ci parlano di genti non solo provenienti dalla Fenicia vera e propria (Tiro e Sidone per intenderci), ma anche di genti Cipriote e di Aramei. Rileggendo attentamente le antiche fonti si capisce che per i Greci "Fenicio" non indicava letteralmente ciò che noi intendiamo oggi, ma poteva avere significati diversi, attribuibili in generale a qualsiasi orientale che costeggiasse le coste della Anatolia o del nord-Africa per recarsi a ovest, quindi anche i Cari per un Greco erano "Fenici", così come le genti semitiche della Cilicia, di Cipro e della Siria, come gli Aramei. In ogni caso questa prima ondata aveva sicuramente motivazioni prettamente commerciali: lo scambio di metalli con altri beni probabilmente in buona parte deperibili, motivo per cui abbiamo poche tracce superstiti a parte alcuni frammenti di vasi (uno schiavo orientale o una stoffa pregiata non lasciano tracce archeologiche, al contrario di un lingotto di rame). In ogni caso le poche prove archeologiche che abbiamo parlano chiaro, come la statuetta trovata a Selinunte che ho citato sopra, oppure la ancora più significativa e sbalorditiva evidenza dei due frammenti ceramici trovati presso Rieti, di fabbricazione locale, datati XIII secolo a.C., con inscrizioni incise prima della cottura, quindi in loco, in scrittura "pseudo-geroglifica di Biblo", usata alla metà del secondo millennio in Siria Libano e Palestina (Garbini 1985). Personalmente trovo stupefacente che in terra sabina, nel XIII a.C. vi fosse qualcuno che, in un sito neanche vicino alla costa, produceva iscrizioni nella lingua che si scriveva a Biblo. Secondo me queste evidenze dovrebbero anche far riflettere i filologi sulle origini della scrittura Etrusca. Siamo certi che il medium siano stati i Greci, e non direttamente i Fenici? Spesso si parla della iscrizione Greca ritrovata a Ischia sulla famosa "Coppa di Nestore", ma in quanti sanno che in Sardegna abbiamo almeno due esempi di iscrizioni in lingua Fenicia (frammento di Nora e frammento di Bosa), che risalgono addirittura al X secolo a.C.? Forse gli studiosi occidentali sono stati troppo "ellenocentrici" fino ad oggi, e la componente semitica delle origini della civiltà occidentale andrebbero riconsiderate, forse oggi possiamo permettercelo ora che l'antisemitismo che inquinava gli studi classici durante '800 e '900 può essere messo da parte... Altra evidenza significativa dei contatti privilegiato tra Tirreno e Mediterraneo Orientale allo scorcio tra Bronzo e Ferro: il ritrovamento a Piediluco, tra Sabina e Umbria, di bronzi Ciprioti datati al XII a.C. La seconda ondata (questa volta coloniale) di genti levantine e Fenici (in particolare fenici di Cipro) come ho detto si ebbe qualche secolo più tardi, e fu di poco precedente a quella dei Greci; infatti, come racconta Tucidide (VI,2), i Greci sbarcati in Sicilia si accorsero che i Fenici erano arrivati prima di loro. Non è un segreto che i Fenici almeno fino all'ottavo secolo furono superiori ai Greci come navigatori, se addirittura furono proprio loro a portare nell'Egeo la scrittura, come anche Erodoto riporta nel suo racconto di Cadmo. Oggi è largamente accettata l'ipotesi di una "colonizzazione" fenicia in occidente di pochi anni precedente quella degli Eubei. Basti pensare alle scoperte di oggetti Siriani con iscrizioni Aramaiche rinvenuti a Ischia ed a Francavilla Marittima (vedi i lavori di Buchner e Garbini). MEDUSA http://www.bollettinodarte.beniculturali.it/opencms/multimedia/BollettinoArteIt/documents/1360942563837_05_-_Pettazzoni_491.pdf Riguardo la testa di Medusa, il vecchio articolo di R. Pettazzoni del 1921 è sempre un buon punto di partenza, almeno per farsi un'idea generale della localizzazione geografica del fenomeno (interessante anche in questo caso la crucialità di Cipro); poi sulle origini e diffusione della iconografia personalmente non mi trovo d'accordo con l'autore quando ipotizza una origine egizia che si sia in seguito diffusa in direzioni opposte verso Est e verso Ovest. Io penso che l'origine sia da cercarsi più a Est, e che l'Egitto sia stato un punto di passaggio, non l'origine. Cari saluti :) Nico
    2 punti
  22. Idem per me, preceduta solo dalla piastra tipo" sebeto" di Napoli
    2 punti
  23. il mio sogno nel cassetto non è una moneta in particolare, ma uno studiolo da dedicare unicamente alla numismatica con biblioteca, espositori e tutto ciò che può servire.. il tutto, naturalmente, off limits :D
    2 punti
  24. Nessun mistero, Michele. Il giovedi si fanno affari. Solo fra commercianti (che poi non è vero, anche qui Verona mostra una falla), ma si fanno. La domenica no (in linea di massima, ovviamente) La tendenza, ovunque si vada, è di arrivare prima degli altri. al coinex di Londra se entri il giorno "standard" paghi 5 pounds, ma se vuoi entrare il giorno precedente (il pre-convegno) ne paghi 50....... Tre giorni sono troppi e chi arriva la domenica, in ogni caso, è svantaggiato. Faccio convegni da 20 anni e ricordo che Verona si è sempre svuotata la domenica. Meno di adesso, che ci sono maggiori problemi di sicurezza e minori incassi, ma il visitatore domenicale si è sempre dovuto accontentare. Un paio di edizioni mi fermai anche di domenica e tra i curiosi, le famigliole in cerca di un modo per passare la domenica i (pochi) colleIonisti che giravano fra i tavoli lamentavano che le monete interessati avevano già preso il volo nei due giorni precedenti. Mi vien da pensare che non sia possibile accontentare tutti.
    2 punti
  25. vista la plateale idiosincrasia per i segnetti, quand'anche insignificanti, mi piacerebbe proprio tanto vedere postata una bella Fdc "immacolata"... ma proprio tanto tanto ... ;)
    2 punti
  26. La più comune, vale l'intrinseco... ma fondi così non ci sono neanche nelle proof moderne :P Provenienza ebay.de, pagata poco più dell'intrinseco e presa assieme a un 1881 coi fondi uguali
    2 punti
  27. Ritiro fuori un vecchio argomento, come mai le prime emissioni le ricordiamo tutti e adesso sappiamo a malapena quelle dell'anno corrente? perché sono troppe! Il tempo di gustarsi una moneta non c'è più perché subito ne esce un'altra e un'altra ancora. Può anche starmi bene la libera coniazione da parte di tutti gli stati, però non provo il gusto che provavo i primi anni quando tra una moneta e l'altra avevi qualche mese di tempo ad aspettarla e di quelle uscite conoscevo ogni particolare. Siamo a dicembre e ancora aspettiamo la Spagna, Galileo è appena uscito e a gennaio si riparte con la Germania. Poi l'esborso economico da come la vedo io è notevole, perché per me la collezione non si compone solo di fdc, ma anche coincard e proof, per me la sua completezza è così, interromperla non per mia scelta ma perché si decide di lasciare carta bianca a tutti gli stati mi da parecchio fastidio.
    2 punti
  28. Per mirkoct. Se la domenica non hai mai venduto Tu, questo non significa che non abbiano fatto affari gli altri. Chiedi a Simone e Sonia se hanno venduto domenica mattina all'ultimo Convegno di Verona; chiedilo a Riccardo; chiedilo a Massimo Filisina, che è andato via alle 13; chiedilo al ragazzo albanese che aveva il tavolo dietro Riccardo e che ha acquistato delle monete d'oro da due signore che transitavano spaesate ra le corsie deserte dopo le 11. Chiedilo a loro se hanno fatto affari e poi decidiamo chi è bugiardo....... M.
    2 punti
  29. Carissimo, se tedio :good: deve'essere, allora lo aumento e lo aggravo con questa bella foto (trovata proprio ieri su Flickr) di un lampione limitrofo a piazza Ducale: (da: https://www.flickr.com/photos/tluc/14022925094/sizes/z/- foto di Tiziano Caviglia) Mi ha colpito lo stato di conservazione dello stemma, che sembra praticamente intatto nonostante i molti decenni e le tante damnatio memoriæ che ha bypassato indenne, sebbene mi lasci un po' perplesso lo sfondo bianco del capo del littorio... Tutti i dettagli si distinguono bene, a partire dal grifo che lo tiene a sinistra.
    2 punti
  30. Allora non c’erano grandi mezzi di divulgazione, e la carta stampata era per pochi, per ricordare certi avvenimenti e raccontare la storia, la Numismatica era il mezzo più diretto specialmente se poi certi eventi dovevano entrare per forza di cose nella vita quotidiane del popolo, il simbolismo come nella pittura parlava alla gente.. Zecca di Napoli -Piastra 1791. AR, gr. 27,25 – ø 42,3 mm. D/ FERDINANDVS IV. ET MARIA CAROLINA, busti accollati, corazzati, e con la parrucca in capo, volti a destra dei sovrani, sotto al busto D P (Domenico Perger, maestro incisore). – R/ PRO FAVSTO PP REDITV V. S. , il Sebeto e Partenope volti di fronte in atto sacrificale, sullo sfondo il Vesuvio con fumata, a destra di Partenope A.P. (Antonio Planelli, maestro di zecca) sotto M. (Raffaele Mannara, maestro di prova), all’esergo 1791. – T/ cordonato in rilievo. CNI 209. Pannuti Riccio 60 ®. Cagiati 25. Davenport 1407. Nel mese di agosto del 1790 Ferdinando IV e la consorte Maria Carolina accompagnano le figlie Maria Teresa e Maria Luisa a Vienna andate in sposa a Napoli per procura con i figli del Gran Duca Leopoldo, gli Arciduchi d’Austria Francesco e Ferdinando. Maria Teresa diventerà Imperatrice d’Austria e Maria Luisa Amalia Gran Duchessa di Toscana La traduzione della leggenda al rovescio "Voti Assolti per il Felice Ritorno dei Sovrani." ne celebra il ritorno a Napoli dei regnanti. Don Basile appaltatore per la moneta di argento e di rame fece preparare a sue spese i conii. Antonio Planelli presentò i primi saggi a Novembre chiedendo l’autorizzazione a proseguire la coniazione. A Ferdinando IV non piacquero e ne fece sospendere la coniazione ma non fece ritirare quanto già coniato. In tutto furono coniate solo 9.476 pezzi. Per tipologia unica e dai rilievi marcati è una delle monete di Ferdinando IV maggiormente ricercate.
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  31. In effetti i commercianti sono autolesionisti, vanno a casa il giorno prima di fare affari....
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  32. VENEZIA rappresentazioni del galeone oselle: Il Bucintoro con dodici coppie di remi in navigazione verso s., accompagnato da quattro gondole; in alto, sole raggiante tra quattro nubi. All’esergo, 1727 in caratteri minuti. nell altra Osella anno III-1765, AR 9,82 g. BINIS IMMOTA MANEBO Una nave da guerra battente bandiera veneziana, ancorata a prua ed a prora, fra due forti; all’esergo M : : S (Mario Soranzo). Rv. ALOYSII / MOCENICO / PRINCVENE / MUNUS / AN3 : 1765 nel campo, tra due rami di palma chiusi in alto dal corno dogale nell altra Alvise Mocenigo II doge CX, 1700-1709 Osella anno VII (1706), AR 9,62 g. ¬S¬MVALOYSIVS¬MOCENI¬DV¬ Simile alla precedente; all’esergo, {G¬F{ (Gerolamo Falier). Rv. EMERGIT – VIGILANTE LEONE Galeone in navigazione verso s.; sul cassero, il leone di S. Marco con spada e vessillo. uno spettacolo..
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  33. In realtà è una leggenda quella che nessuno ruba. È lo stesso concetto della pena di morte in alcuni degli stati degli Stati Uniti. Si potrebbe pensare che la pena di morte sia un deterrente formidabile... e invece in pratica non risolve nulla. Così come non risolve nulla la minaccia di amputazione di un arto. Sono metodi BARBARI e INCIVILI da medioevo. Consiglio di andare a vedere le condizioni dei detenuti norvegesi, decisamente migliori rispetto a quelle dei detenuti italiani. Eppure la Norvegia è tra gli stati con meno criminalità in Europa. La soluzione, se posso dire la mia, passa dal migliorare la cultura e il rispetto delle regole sociali, sta nel ricordarsi che il carcere dovrebbe essere un istituto correttivo che agevola il reinserimento, e su questo si dovrebbe lavorare, sebbene molti lo considerino una forma di vendetta personale spesso addirittura subottimale.
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  34. Passa di mano questo bell'esemplare di "Elmetto" Mi era stato proposto l'anno scorso al convegno di Forlì, non lo avevo preso molto sul serio, poi ho avuto modo di rivalutarlo molto, la patina ha continuato a progredire, nonostante la bustina. Oggi devo dire che è una "signora moneta" Era stato portato ad esempio in una recente discussione Cosa ne pensate? Anche questa perizia penso proprio che non la taglierò! :hi: Renato
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  35. Buona sera a tutti!! Ho bisogno di un aiutino nel scegliere il regalo a me stesso di Natale.. :rofl: Secondo me è un tondello veramente bello e in alta conservazione si apprezza al meglio.. La prendereste? E se si quanto la paghereste al massimo? Grazie a tutti!!
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  36. "Bizerba mi dispiace ma devi prendere atto che la quasi totalità dei commercianti é ben felice che i colleghi che rimangono la domenica facciano ottimi affari." Io ne prendo anche atto...però anche Tu dovresTi prendere atto che esiste un Regolamento che gli espositori accettano e che li obbliga a rimanere fino alla domenica. Estremizzando (ma neppure troppo...) potrei anche pensare che chi non ritiene utile/conveniente fermarsi fino a domenica e rispettare in tal modo l'impegno che ha liberamente sottoscritto con gli Organizzatori e, indirettamente, con il pubblico, potrebbe anche starsene a casa e non partecipare. Diciamo che se gli Organizzatori fossero più "tedeschi", potrebbero anche applcare la penale, a chi sbaracca il tavolo in anticipo, di non consentirgli di partecipare alla successiva edizione. Messa in questi termini, ho la sensazioni che molti rimarrebbero fino alla domenica. Poi, com'è già stato detto, è più un problema di eccessiva lunghezza di un Convegno che potrebbe perdere tranquillamente un giorno e non se ne accorgerebbe nessuno. "Il collezionista italiano, oggi, é abituato a trovare una buona offerta di materiale ma, purtroppo, disconosce completamente cosa sia un convegno di qualità. Bisognerebbe capire perchè disconosce completamente cosa sia un Convegno di qualità.....non vorrei che ciò dipendesse proprio da come lo ha abituato il mercato interno....non esclusa, almeno in parte, anche "l'anarchia" veronese o di altre sedi dove mancano persino i cessi..(altro che puzza di stalla...). Ma da che cosa dipende la qualità dei Convegni italiani? I Commercianti se lo sono chiesto? "Questa volta le monete le hanno rubate a Fabio, che é un ragazzo stupendo e pieno di passione, oltre ad altri espositori che non sono presenti sul forum...la prossima volta toccherà a qualcun altro. Avanti così allora...tante proposte (molte assolutamente valide) ma alla fine non cambia nulla. Basterebbe poco per capire che siamo veramente tutti sulla stessa barca!" I furti ci saranno sempre, a Verona, a Berlino, a Monaco a Bologna...dovunque vi siano dei valori è possibile (anzi, direi, è naturale..) che qualche malintenzionato si ingegni per sottrarli. Questa constatazione ci amareggia ma sappiamo, realisticamente, che il furto compiuto all'interno o all'esterno di Convegni numismatici, a danno di mercanti che lasciano la macchina dieci secondi incustodita o di semplici collezionisti che vanno a pisciare ed appoggiano due secondi l'album delle loro monete sul vespasiano affianco, si sono sempre verificati, si verificano e sempre si verificheranno. Il discorso che volevo affrontare non è solo quello della sicurezza, che pure è di fondamentale importanza, ma passa per una più complessiva rivisitazione di un Convegno internazionale com'è quello di Verona, che per molti aspetti, così com'è organizzato oggi, è più simile ad un bazar mediorientale che non ad una manifestazione numismatica di primario livello. M.
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  37. Sembra proprio di si... siracusana, e quindi europea... :lol:
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  38. infatti è questione di opinioni, finora non c'è uno studio approfondito... Per esempio anche questo quattrino della collezione del Museo di Biassono, classifica l'esemplare come Filippo IV ma poi in coda specifica.... potrebbe essere Filippo III .... :pleasantry: Ducato di Milano; Filippo IV, Re di Spagna e Duca di Milano (1621-1665); Zecca di Milano; R Quattrino di II tipo. D/ · philipp · iiii · rex · h Busto corazzato a testa nuda a d. di Filippo IV. R/ · mediolani · dvx · et · c Le armi di Milano inquartate. Bibl.gen.: CNI V, p.347, n.203 ss. 1670 gr.2,18; ø mm.16,5; assi 1; n.inv.M.1985.16.8; Da Macherio, scavi a S.Cassiano D/ [..]hilipp[…] R/ [...]dvx[…] Può essere Filippo III. Personalmente reputo di Filippo IV solo quelli con al R/ il biscione....o quelli con il busto che si differenzia nettamente dal tipo che ci occupa In attesa di approfondimenti.... ovviamente...
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  39. "Chiedilo tu agli altri 250 commercianti che vanno via il sabato perche' rinunciano a fare "affari" ......saranno tutti masochisti o tutti cosi' pieni di soldi da poter rinunciare al sicuro e lauto guadagno della domenica?!?!" Cosa dovrei chiedere a chi la domenica (se non addirittura il sabato alle 15) non è più presente? Ma mi spiegatei perché il giovedì, giornata in cui non è consentito l'accesso al pubblico, i commercianti ci sono tutti? Non si potrebbe considerare la mezza giornata di domenica come una sorta di prosecuzione del giovedì? Facciamo poi una distinzione: ci sono commercianti che in realtà non espongono nulla ma che utilizzano il banco come una sorta di "ufficio di rappresentanza", vuoi perché scelgono Verona come comodo "hub" per accentrare la distribuzione manuale ai loro clienti dei lotti aggiudicati nelle aste (mi sembra, ad esempio, il caso di Alberto), vuoi perché distribuiscono cataloghi delle loro prossime aste o comunque materiale pubblicitario. In questo caso è evidente che non avendo nulla da vendere al pubblico, per costoro il Convegno termina nel momento in cui hanno consegnato quello che dovevano consegnare e hanno esaurito le pubbliche relazioni. Costoro, anche se rimanessero la domenica (ma, a questo punto, anche negli altri giorni. ...non vedo la differenza per il pubblico dei potenziali acquirenti..), non rappresenterebbero un apprezzabile riferimento commerciale, perché non hanno materiale al seguito da vendere al pubblico. Altro discorso è quello che va fatto per chi invece espone al pubblico la propria merce. Mi chiedo perché a costoro vada bene il giovedì, ancorché non ci sia pubblico ma solo altri commercianti, ma non la domenica mattina, che bene o male qualcuno fra i banchi semideserti comunque lo si vede. Mah. Misteri italici. M.
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  40. Mi raccomando ...attenzione.....(immagino già qualche antenna alzata...) ciao skuby
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  41. BB-SPL, dovresti metterla in letargo dentro ad una capsula
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  43. Mi aggiungo anch'io: come detto in precedenza, dal momento che (sarò l'unico in Italia?) lavoro 6 giorni a settimana, sono stato al convegno (semideserto) la domenica, non so se facendo affari o meno: ho speso circa 200 euro, ma penso che saranno gli ultimi, dal momento che mi secca tremendamente fare 300 km (150 andata e 150 ritorno) pagando benzina e autostrada e trovare la fiera mezza vuota. Poi ci si chiede come mai la gente vada a comprare le monete su ebay.
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  44. L'apparente Q finale di Venerio non è un errore, ma è dovuta solo alla sovrapposizione del punzone della O con quello della crocetta che chiude la legenda in altri grossi di A. Venier. La posizione corretta dei due segni si vede benissimo in questo esemplare realizzato completamente con gli stessi punzoni (almeno a prima vista), anche se disposti in modo diverso. Mi pare un' ulteriore prova dell'imperizia (naturale o indotta) di questo incisore. Tra l'altro anche in questo esemplare il puntino divide la legenda in modo apparentemente sbagliato, ma quello forse è uno dei segni segreti, realizzato intenzionalmente. Sicuramente non solo questo pezzo, ma probabilmente centinaia se non alcune migliaia di altri sono finiti nei secchi delle monete buone, solo che ne sono rimasti pochissimi, secondo il naturale rapporto fra monete effettivamente coniate e monete oggi sopravvissute. E' anche possibile che le autorità se ne siano accorte al momento del saggio a campione (non facevano certe leggere tutte le monete che battevano da personale istruito, quindi costoso, visto che si producevano milioni di pezzi), ma le abbiano lasciate comunque andare per risparmiare sulla rifusione, visto che erano buone. Strano piuttosto che non abbiano bloccato il conio prima che venisse utilizzato, evidentemente si fidavano molto dei loro incisori A.
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  45. @@Giankyv siamo lontani dal fdc , ma non vorrei fare l'uccellaccio della discussione :)
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  46. Caro Gianfranco, nella serata del 9 avremo modo di toccare molti argomenti e troverai anche la risposta alle tue domande. Non potremo approfondire tutti i singoli aspetti riguardanti le sole patine, ma chiariremo certamente alcuni tra i principali dubbi. Suggerisco a chi intendesse partecipare, di portare con se eventuali monete che necessitano di intervento di restauro così da poter valutare insieme se e come la moneta andrebbe restaurata.
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  47. Forse qualcuno si dimentica che per i commercianti i convegni sono un lavoro, non un hobby. Se chi organizza lo fa a modo suo, a noi non resta che adeguarci e prendere le massime cautele che tutelarci. Vorresti dire che sarebbe meglio che i convegni chiudessero? Forse un po' più di realismo da parte di tutti sarebbe auspicabile. Perché anche i collezionisti non ci danno una mano, mandando per esempio una bella mail a chi organizza il convegno per chiedere più tutele e servizi rendendosi disponibile a pagare un biglietto?
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  48. Ebbene si, eccolo... Taglio: 50 cent Nazione: Monaco Anno: 2002 Tiratura: 324.000 Condizioni: BB++ Città: Milano ... adesso mi manca il 2003... prima o poi lo trovo
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  49. si dice che nel 1272, a seguito della morte del padre Enrico III, Edoardo I divennne re d'Inghilterra. Di seguito un'immagine del re, un po' sfuocata... 1 penny
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  50. Visto che spesso si parla di varianti delle pistre borboniche specialmente dello stemma araldico. Es. http://www.lamoneta.it/index.php?showtopic=34595 Credo che sia opportuno descrivere ciò che rappresentavano (discendenze, domini, e titoli) Il N° 1 é il blasone dei reali di Francia (Angiò moderno) dai quali direttamente discende la famiglia dei Borboni. Il giglio o fiordaliso è il più nobile tra i fiori rappresenta la speranza, la purità, il principe benigno e il retto giudice. Questo fiore fù rilevato da Lodovico VII sopranominato floro da una rosa rossa che portava , dono di Papa Alessandro III nel 1171 che gli aveva fatto durante la quarta domenica di quaresima a Parigi. Lodovico allora decise di rappresentare le sue armi con un fiore che rappresentasse il suo sopranome, allora decise uno scudo seminato di gigli. Anche i suoi successori usarono i gigli d'oro fino a Carlo VI che li restrinse a soli tre. Il n° 2 Questo blasone è composto dai blasoni svevo e aragonese rappresenta il Regno di Sicilia. L'aquila è la Regina dei volatili, essa rappresenta la monarchia http://numismatica-italiana.lamoneta.it/cat/W-F3C Il n°3 fu il blasone del fratello di Luigi IX Re di Francia, Carlo d'Angiò istitutore del regno di Napoli e perciò rappresenta questo regno. Il n° 4 questo è il blasone elevato dai Re di Portogallo Il n° 5 Campo d'oro con cinque palle e nel campo una più grande con tre gigli sopra. La palla rappresenta l'eternità ed il motoincostante della fortuna. Essa fù l'arma della famiglia dei Medici granduchi di Toscana. Il n° 6 è il blasone di Spagna. La torre è il contrassegno di più antica nobiltà, perchè nessuno poteva fabbricare torri se non era di famiglia illustre. Simboli che rappresentano Leon e Castiglia. http://www.lamoneta.it/index.php?showtopic=30216&hl=reales Il n° 7 é il blasone dei duchi di Parma Antonio
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