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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/05/14 in Risposte
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Come promesso, appena arrivata, posto la foto del Penny in rame del 1841. E' la varietà senza "comma" dopo Reg in legenda. Acquistata online in U.K. dopo una discreta lotta al rialzo. Cordialità. Renzo @@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@4 punti
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La butto là... e se il cane-felino che vediamo fosse un agnello? magari un agnus dei?4 punti
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Quando vedo questa piastra ... chissàpperchè ...mi viene in mente la sua metà. La piastra celebra il Battesimo di Gesù e ricorda la "figliolanza prediletta" del Padre divino mentre la mezza piastra ricorda San Giovanni Battista e la sua "figliolanza terrena" (figlio di Zaccaria). Io la interpreto come un "omaggio" ai "padri" e mi piace pensare che quando il figlio "è un po' speciale" qualche merito deve pur averlo il padre che lo ha educato... Ovviamente è una mia liberissima interpretazione che non ha nulla di teologico ma questo accostamento tre mezza piastra e piastra mi scatena questa fantasia ...anche se, all'epoca, quel povero "padre terreno" deve aver sofferto parecchio per "la carriera" intrapresa da suo figlio ...ma anche qui si può pensare che "i propri meriti" prima o poi vengono sempre riconosciuti ...ma ho l'impressione di filosofeggiare un po' troppo ... Saluti4 punti
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Buonasera, segnalo che il Ministero dell'Economia e Finanze ha organizzato un'apertura straordinaria al pubblico con visite guidate per il giorno 13 dicembre p.v. "Ogni visita guidata avrà la durata di circa 60 minuti, per gruppi di 15/20 persone, su un’articolazione oraria dalle ore 9.00 alle ore 14.00. L’ingresso sarà da Via XX Settembre, dove verrà effettuato il controllo da parte della Guardia di Finanza e consegnato il passi. Il percorso, con accesso dalla scala D, riguarderà il primo piano (Sala Azzurra, Parlamentino, Sala della Maggioranza), ed il piano terra (Biblioteca Storica e Museo numismatico della Zecca). Il percorso dettagliato della visita sarà definito in prossimità dell’evento. " Ci risentiamo per organizzarci quando avremo maggiori dettagli. R.3 punti
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Buonasera amici, sempre per amor del forum metto due foto di altre mie monete che col tempo ho permutato con altre più conservate per la mia collezione. le metto per divulgazione e per il loro fascino intrinseco di storia e di religione. Descrizione : Firenze Piastra Cosimo III 1680 RR Firenze Piastra Cosimo III 1679 RR Firenze Piastra Cosimo III 1678 R Tutte con la loro patina di monetiere , raccontano e descrivono iconograficamente al diritto il Granduca corazzato con la data in basso e al rovescio il Santo patrono di Firenze Il San Giovanni Battista che Battezza il Cristo sulle rive del fiume Giordano, in alto la colomba simboleggia lo spirito santo durante l'evento che era presente. avevo anche una del 1684 ma non ho le foto, forse poi aggiungo quella del 1676 nel fine settimana, quella eccezionale del 1677 vi feci vedere il diritto ma non ho foto nitide da mostrare e mi manca il rovescio... saluti Fofo3 punti
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Ciao, un terzetto di novara, l'ultima è Farnese, è fuori "area", ma visto che c'ero le ho messe tutte assieme PS: tra l'altro cerco materiale di novara se qualcuno volesse sbarazzarsene :)3 punti
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Inoltre... A me pare che lo scopo di tutti fosse argomentare le proprie idee... Non certo convincere coercitivamente gli altri...@@Legio II Italica, argomenta la tua idea, chi non concorda con te oggi, se sei bravo e con argomentazioni forti, magari concordera' domani, con o senza SNI. Se non ci fosse dialogo e se non ci fossero posizioni diverse, non ci sarebbe forum.... Sta a te convincere sulle tue idee argomentando. Ma se i tuoi argomenti risultano deboli ai piu' non devi prendertela, ma devi cercare argomentazioni piu' forti!3 punti
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Caro Enzo (@@vox79), Sai che il RVCATA per me e' una vera ossessione (in senso positivo). Faccio notare, a te ad agli altri cari amici, un importante particolare che stranamente mi era sfuggito (accidenti all'incipiente Alzaimer!). Sulla corona del monarca e' impressa una croce. Era il segno di una autorita' assoluta (Ruggero II)? o cos'altro? Come hai detto, forse le due monete sono storicamente legate. Ricordiamo che i due erano in perenne lotta e che Ruggero II conquisto' sia Capua che Gaeta.3 punti
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Carissimi amici, Ho iniziato solo ora a seguire le discussioni iniziate questa mattina. Quante interessanti ipotesi, sia sull'edifico che sulla figura zoomorfa! Sicuramente occorre approfondire in che condizioni era l'anfiteatro all'epoca, per confermare o smentire questa ipotesi. Cosa potrebbe essere, scartandola?. In ogni caso, in internet ho visto un filmato girato con la telecamera di un drone; fa vedere tutti i particolari dell'anfiteatro dall'alto. Per quanto riguarda la figura (che potrebbe essere in canide, un leone o un altra fiera) potremmo confrontarla anche con le immagini incise sulle monete salernitane coeve. Questo solo per confrontare gli stili. Quella che sto vivendo, per me e' una esperienza entusiasmante. Stiamo studiando, per la prima volta, una moneta del tutto sconosciuta. Devo dire, pero', che almeno conosciamo chi l'ha fatta coniare, mentre per la mia ossessione (il RV CA-TA), non conoscendo il monarca, e' tutto molto molto piu' difficile. Ci sentiamo presto. Amedeo P.S.: il mio computer mi da dei problemi e non mi conferma se i 'Mi piace" sono stati inviati. Potete controllare sui vostri post di questa mattina?. Non e' un cosa fondamentale per noi, ma serve per condividere una opinione senza dover messaggiare.3 punti
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Se l'animale è l'Agnus dei, mi permetto di ipotizzare che la figura sottostante è un calice e non un anfiteatro o un accampamento, idea avuta soprattutto confrontando il post 133 in cui la moneta è confrontata con la RV CA-TA; quasi sempre i calici hanno un bordo perlinato al disotto di uno liscio e al di sotto della coppa si restringono per poi allargarsi alla base: potrebbe essere un calice per raccogliere il Sangue dell'Agnello3 punti
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parecchio di nicchia :) ma è comunque bello da citare, perché anche se non mi aspetto 200 post di risposta, magari qualcuno lo trova utile, o si rende egli stesso utile per me e per altri.... è comunque un bel modo di "fare forum" anche se non tutti partecipano per ovvi motivi :)3 punti
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Dopo aver inserito nel file anche le impronte digitali di Alessandro direi sia meglio proseguire inserendo monete come abbiamo sempre fatto, ricordandosi da qui in avanti del nickname e lasciando perdere tutto il resto.......................3 punti
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Moneta di Firenze, RRRRR firmata dall'incisore Gaspare Mola, molto bella l'iconografia, al diritto il Granduca con il collare Spagnolo drappeggiato e corazzato e al rovescio il San Giovanni Battista patrono di Firenze che battezza il cristo sulle acque del fiume Giordano, entrambi genuflessi, sopra la colomba simboleggia lo Spirito Santo. Firenze Cosimo II de’Medici, 1609-1621. Piastra 1610/1610, AR 32,50 g. COSMVS II MAGN DVX ETRVR IIII Busto drappeggiato e corazzato a d., con collare alla spagnola e maschera leonina sullo spallaccio; sotto, nel giro, 1610. Rv. FILIVS MEVS DILECTVS Il Battesimo di Cristo; all’esergo, 1610. per Firenze secondo me questa è "la moneta" . Saluti Fofo3 punti
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Qui il favoloso Dritto: Possiamo vedere uno scorcio del ponte sul Reno, meraviglioso, e due barche che delicatamente ne increspano la superficie. Questa è un'ostentazione di ricchezza - si veda la cornucopia all'esergo -, la ricchezza portata dagli ugonotti a cui la città aveva aperto le porte quasi un secolo prima i quali avevano portato in dote la loro esperienza industriale ed artigianale. Sopra, gli stemmi comunali di Ramstein, Liestal, Waldenburg, Farnsburg, Homburg, Münchenstein, Pratteln e Riehen. Anche il nominale di questa moneta, 20 ducati, è una ostentazione bella e buona, considerato il grandissimo valore per l'epoca. Che dire, un autentico sogno, di cui si conoscono due esemplari, uno in un museo e l'altro, ora, nel monetiere di qualche fortunato collezionista... Un saluto, sperando di non avervi annoiato.2 punti
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In teoria da come è scritto , come impone la regola UE , almeno l'80 % delle monete coniate dovrà essere distribuito per circolare effettivamente . Poi chissà .. Tra il dire e il fare ci sono di mezzo i .. Pirenei :rofl:2 punti
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Silver scusa se mi permetto ma le monete napoletane hanno dei riferimenti e criteri di giudizio diversi da quelli che in genere si utilizzano per le monete decimali, (giusto per dirla in generale) spesso queste monete uscivano dal conio già con delle piccole debolezze di conio all'altezza dei rilievi o dei capelli, particolari questi che a te sicuramente potrebbero sembrare tracce di usura ma che in realtà vanno presi con le pinze. Considera che De Falco di Napoli è uno molto pignolo e il suo bb/spl equivale in molti casi ad un q.spl. Non è che vogliamo convincerti di qualcosa perchè siamo qui tra amici a discutere tranquillamente per confrontarci, spero che i nostri consigli potranno esserti utili in futuro affinchè tu non ti faccia sfuggire qualche bella moneta a causa di eventuali tuo criteri di valutazione sbagliati per un determinato tipo di moneta. Ti ripeto, non è per sminuire la tua preparazione numismatica, magari in altre monetazione sei molto più bravo di noi ma in queste della zecca di Napoli (Palermo è ancora peggio come difetti di conio) ti consiglio di seguire i nostri post perchè certamente potresti correggere il tiro su molte cose e perfezionarti. Fidati. :good:2 punti
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molto interessante e affascinante la storia del santo "san Giovanni Battista" Giovanni andò a vivere nel deserto, conducendo una vita di penitenza e di preghiera, secondo la tradizione ebraica del voto dinazireato: "Giovanni portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano locuste e mieleselvatico" (Vangelo secondo Marco 1, 6). Nei Vangeli è definito "voce di uno che grida nel deserto" (in latino: vox clamantis in deserto). Si discute tuttora sui possibili rapporti fra il Battista e la comunità giudaica degli Esseni, che vivevano in comunità monastichenel deserto, aspettavano l'avvento del Messia e praticavano il battesimo come rito di purificazione. La novità del battesimo di Giovanni, rispetto alle abluzioni di tipo rituale che già si conoscevano nella tradizione giudaica, consisteva nel preciso impegno di "conversione", da parte di coloro che andavano a farsi battezzare da lui. Secondo alcuni vangeli apocrifi, in seguito alla morte della madre si sarebbe recato nel deserto dove fu istruito dagli angeli e uomini sapienti per la sua futura missione[senza fonte]. Dettaglio dellaCrocifissione dipinta daGrünewald Per approfondire, vedi Battesimo di Gesù. Giovanni dichiarò più volte di riconoscere Gesù come il Messia annunciato dai profeti, ma il momento culminante fu quello in cui Gesù stesso volle essere battezzato da lui nelle acque del Giordano; in tale occasione Giovanni additò Gesù ai suoi seguaci come "l'agnello di Dio che toglie i peccati del mondo" (Vangelo secondo Giovanni 1, 29). E sottolineò il proprio rapporto di dipendenza affermando: "Egli deve crescere e io invece diminuire" (Giovanni 3, 30:[7] Illum oportet crescere, me autem minui).[8] Tuttavia risulta che molti continuarono a dirsi seguaci del Battista ancora a lungo. La morte[modifica | modifica sorgente] Il Battista morì a causa della sua predicazione. Egli condannò pubblicamente la condotta di Erode Antipa, che conviveva con la cognata Erodiade; il re lo fece prima imprigionare, poi, per compiacere la bella figlia di Erodiade, Salomè, che aveva ballato ad un banchetto, lo fece decapitare. http://it.wikipedia....1600_-_1605.jpg TROVO MOLTO AFFASCINANTI LE STORIE VERE, LA NOSTRA EREDITà CULTURALE E STORICA. QUESTO PERSONAGGIO ERA ED è SICURAMENTE UNO TRA I SANTI PIù ACCLAMATI E IMPORTANTI DI SEMPRE SIA PER LA SUA REMISSIONE DEI PECCATI SIA PERCHè BATTEZZò GESù CRISTO NEL FIUME GIORDANO, SIA PER L'AGNELLO PASQUALE OFFERTO IN SACRIFICIO PER NOI. QUEST'ULTIMO RAFFIGURATO MOLTO BENE NEL RETRO DELLA MONETA AI PIEDI DEL SANTO CHE GURADA IN Sù. Altre sono le raffigurazioni nelle monete della zecca di Firenze (patrono) dove nel retro il santo battezza il Cristo con l'arrivo dello spirito santo raffigurato nella colomba sopra di loro. Saluti di buona Pasqua a tutti Fofo Allega miniatura(e) Allego foto del Testone di Cosimo III 1676 RRR raffigura proprio l'agnello ai piedi del Santo vestito di pelle appoggiato su una roccia nel mezzo del deserto.2 punti
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Beh se tutti continuano a non usare il buonsenso ne riempiamo anche 250 di pagine. ALessandro ti ha ampiamente dimostrato che quelle monete sono sue , ti ha anche bonariamente preso in giro mettendo la sua mano. A questo punto avresti dovuto alzare le mani invece di continuare . Altro che provocazione e minimo sospetto, stai buttando benzina sul fuoco . Così come l'utente @@Luca1984 , non aveva potuto far vedere le foto per poco, non per una settimana e gli avete dato contro e preso in giro . A Joker dopo una settimana gliele ho richieste io e tu non avevi minimamente "aperto bocca" . Qui si sta facendo figli e figliastri e non va bene . E non parlo da curatore ma da utente che sta qui da 10 anni . Perchè io non faccio distinzioni nè "lancio il sasso e nascondo la mano" . Con Alessandro ho discusso ma adesso sto dalla sua parte, perchè io non faccio distinzioni . Il punto è che tutto si puòchiedere sul Forum , una foto, una verifica , ma quando questa arriva sono due le strade : stare muti e ringraziare ( e contribuie al Forum non solo con polemiche ) oppure continuare ad almentare la cultura del sospetto che alberga nella nostra indole . Se poi la foto non dovesse arrivare , anche qui si apprende il fatto e si sta buoni , al massimo esternando con educazione e mai prese in giro ( come già successo ) . QUINDI RIBADISCO IL MIO INVITO A PROSEGUIRE A POSTARE LE MONETE . Per qualsiasi chiarimento vi prego di scrivermi ( o scrivere a chi si desidera ) in privato. Grazie..2 punti
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@@angel pensavo anche io ad un calice per la presenza dell'agnello. Però dopo aver trovato quel bassorilievo della chiesa di s. Maria della Strada a Matrice (CB) - praticamente dall'altra parte del Matese rispetto a Capua, quindi relativamente vicina - non sottovaluterei la possibilità che sia una stilizzazione dell'iconografia del volo di Alessandro. Le prime manifestazioni di questa iconografia risalgono al IX secolo, mentre la fortuna si prolungò per tutto il Medioevo. Numerosi sono gli esempi in sculture e rilievi romanici, apposti sugli esterni delle chiese dell'epoca. La ricezione del tema nei manufatti scultorei si esaurì durante il XIII secolo, ma la sua persistenza continuò attraverso le miniature nei manoscritti medievali. Secondo un’antica leggenda Alessandro Magno, recatosi su un alto monte nei pressi del mar Rosso, pensò di volare incatenando due grifoni alati ad una sorta di cesto. Le mitiche bestie, cercando di afferrare la carne infilata su due aste, cominciarono a salire finché una divinità con la propria ombra li fece precipitare a terra senza danno. Dopo il volo, l’esercito, che aveva assistito alla scena, acclamò il proprio re. Abbiamo contemporaneamente l'acclamazione del proprio potere e l'aspirazione al Paradiso e quindi una duplice allegoria della forza. In realtà fino all'umanesimo si portò avanti questa leggenda quindi diciamo che siamo nei tempi giusti2 punti
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Le monete di prova e i progetti vengono astutamente diluite nelle aste , evitando di saturare il mercato e far scendere le quotazioni2 punti
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il collezionista è un essere strano... capire i suoi interessi a volte è impossibile perché spesso... non sa nemmeno lui quale sia il "perché" che lo anima! :)2 punti
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I motivi per cui questa (e anche altre magari già note in antico) non sono finite nel RIC o nel Cohen possono essere molteplici. Dalla semplice volontà di inserire solo monete di cui si è presa visione diretta e si è quindi certi dell'esistenza (ecco che monete rare, conosciute perché apparse nel mercato e finite in collezioni private e quindi rimaste nell'oblio per anni, se non per secoli, non sono state inserite) alla più banale mancanza (è tipico dell'essere umano non conoscere qualcosa o dimenticarsene perché se ne son visionate altre migliaia) a tutta una serie di altre motivazioni di varia natura e sfumatura. Io cercherei di non prendere il tutto come una sorta di attacco o di critica personale, mi raccomando! Questa discussione, che vedeva (e mi par di capire vede!) due teorie interpretative contrapposte, ha dato modo di sviscerare un rovescio di una moneta a fondo. Il porre in dubbio anche una cosa certa, personalmente, non lo vedo come un male ma come uno spunto per indagare meglio, per cogliere e apprezzare magari dettagli che altrimenti si davano per scontati. Personalmente non conoscevo questa moneta di Nerone, e non avevo idea di questo edificio, del suo utilizzo in antico, della sua storia reale e supposta. Questa discussione articolata è stata, per me, una bella pagina di storia. Da assoluto non conoscitore ritengo altamente probabile se non certo che si tratti del Macello (inteso come mercato alimentare) l'edificio raffigurato nella moneta anche se appare suggestiva l'ipotesi della Domus Aurea. Mi sembra sussistano diversi dettagli e prove che portano esclusivamente in questa direzione, tuttavia, mi ripeto, confutare il certo può essere molto utile sia per scoprire che certo non era come per rafforzarlo ulteriormente. Non inquiniamo questa discussione con parapiglia vari! Ve ne prego, mi sembra una discussione di grande interesse che dimostra come storia, archeologia, architettura e numismatica siano discipline tra loro connesse. :)2 punti
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Credo che parlando di Denari , gli unici veramente belli per la grande varieta' delle iconografie e per la rappresentativita' degli eventi storici accaduti , siano quelli emessi da Ottaviano Augusto , poi come dice Illyricum65 , da Tiberio in poi , tranne eccezioni , sono piuttosto monotoni come iconografie ; inoltre la grande diversita' di modulo rendono i Sesterzi piu' ricchi di particolari , tutto questo non toglie pero' importanza storica al Denario , la moneta principe dei Legionari con cui inizio l' Impero di Roma .2 punti
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Però trovo strano che un principe cristiano faccia raffigurare un edificio pagano su una propria moneta... non conosco Capua ma immagino che al tempo la città avesse anche altri monumenti di cui andar fieri. A meno che l'anfiteatro non avesse assunto una funzione particolarmente importante a quell'epoca... Secondo me la figura zoomorfa che appare sopra potrebbe essere la chiave di tutto2 punti
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Pensato di che aggiungere alla parata di pezzi di 5-franchi francesi. Questo pezzo di 5-franchi 1844a—della zecca di Parigi—era allora e per diversi decenni più ancora spesso chiamati un "écu", dopo la vecchia moneta d'argento, somigliante in dimensione e metallo. I viaggi del vecchio ispano-americana e messicana "dollari" così si intrecciano con la storia della monetazione americana—e le loro storie così incorporato nel nostro hobby locale—che a volte è troppo facile per gli americani a dimenticare come ampiamente viaggiarono questi pezzi 5-franchi francesi. Ricordo la lettura—come destinazione solo uno tra molti—come popolare erano in Madagascar, vi circolano molti anni prima che l'isola divenne una colonia francese, e spesso (come è avvenuto per tanti loro coetanei d'argento grande), essendo tagliato per uso come monetazione frazionale. E viaggiando indietro agli Stati Uniti per un secondo, come così molti di questi grandi pezzi di 5-franchi francesi fatto—erano moneta a corso legale negli Stati Uniti pure, e così rimase fino al 1857. :) v. ---------------------------------------------------------- I thought I’d add to the parade of French 5-franc pieces. This 1844a 5-franc piece—from the Paris mint—was then and for several decades more still often called an “écu,” after the old silver coin which they resembled in size and metal. The travels of the old Spanish-American and Mexican “dollars” are so interwoven with American coinage history—and their stories so embedded in our local hobby—that sometimes it’s too easy for Americans to forget how widely these French 5-franc pieces travelled. I remember reading—as just one destination among many—how popular they were in Madagascar, circulating there many years before the island became a French colony, and often (as was the case for so many of their large silver contemporaries), being cut up for use as fractional coinage. And travelling back to the United States for a second, as so many of these big French 5-franc pieces did—they were legal tender in the U.S. as well, and would remain so until 1857. :) v.2 punti
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TAGLIO : 50 Cent. STATO : Slovenia TIRATURA 2007 : 32.400.000 (Vantaa-Finlandia) AUTORE : Miljenco Licul, Maja Licul e Janez Boljka. TEMA : Monte Triglav DATA DI EMISSIONE : 01/01/2007 MATERIALE: Nordic Gold (rame 89% - alluminio 5% - zinco 5% - stagno 1%) DIAMETRO : 24,25 mm SPESSORE : 2,38 mm PESO : 7,8 gr. CONTORNO : Rigato con zigrinatura spessa Monte Triglav (in italiano Monte Tricorno) è la vetta più alta della Slovenia (2864 m.), fu raggiunta la prima volta il 26 agosto 1778. Si trova sulle Alpi Giulie in mezzo al Parco Nazionale del Triglav, è considerato dai sloveni monumento nazionale. Il nome deriverebbe dalla sua forma a tre punte, Triglav significa per l'appunto "tre teste". Sulla sommità, dal 1895, si trova un caratteristico bivacco chiamato torre di Aljaz. Secondo la tradizione ogni sloveno almeno una volta nella vita dovrebbe salire sulla cima del Tricorno. Sulla moneta si nota che la cima è posta sotto la costellazione del Cancro, è corrispondente al segno zodiacale sotto il quale la Slovenia ha conquistato l'indipendenza (25 giugno 1991) e la scritta "Oj Triglav, moj dom" (Oh Tricorno, mia dimora). Sia il monte, che la costellazione del Cancro, sono impressi sullo stemma di Stato. Elementi che spiccano anche sulla bandiera nazionale, si evince da questo il forte legame della popolazione slovena verso questo monte e la propria terra.2 punti
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Buon pomeriggio A Verona ho fatto presente a Giovanna e a incuso gli errori ortografici e grammaticali che si ripetono sistematicamente negli interventi sul forum riguardanti le monete greche quando si parla di multipli e sottomultipli della dramma. Mi hanno chiesto di mettere per iscritto le regole su questo argomento e ho pensato di appoggiarmi a questa discussione, il cui titolo è appropriato e conforme all’obiettivo prefissato. Ho riportato pari pari le pagine dello Zingarelli e della Piccola Treccani, in modo che ciascuno può prendere visione delle regole dai testi ufficiali, aggiungendo qualche mio commento. La dramma è l’unità ponderale e monetaria degli antichi Greci, mentre la dracma è l’unità monetaria della Grecia moderna, che si divide in 100 leptà ed è stata in auge fino all’introduzione dell’euro. ‘Dramma o dracma’ nel vocabolario vuol significare che i due termini sono considerati equivalenti e quindi intercambiabili. Così si può dire benissimo ‘una dracma di Alessandro Magno’ anche se la moneta è della Grecia antica e non moderna. Personalmente preferisco 'dramma' per mantenere il termine anche nei multipli e sottomultipli dove - come vedremo - la forma con 'cm' non è corretta. (segue) apollonia2 punti
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L'autorità monetaria di Andorra ha comunicato ufficialmente che le monete verranno emesse tra il 16 e il 19 dicembre prossimi.2 punti
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oltre...una moneta in stagno e plastica...oh, sarebbe un su...cesso! :pleasantry:1 punto
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Meno male che qualcuno parlava della disponibilità delle nostre Istituzioni a dialogare con i Privati..... Pensate cosa sarebbe invece se le Istituzioni fossero chiuse al dialogo...!!! Mah. M.1 punto
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Ottobolo. Ag: 5,31 g, 17-18 mm. Tetrobolo. Ag: 2,43 g, 14,5-15 mm. Come si vede dalla tabella, le denominazioni ‘ottobolo’ e ‘tetrobolo’ possono essere associate rispettivamente a una dramma e a un’emidramma di standard eginetico ridotto oppure persiano. Questi argenti di Callati sono coniazioni autonome per il commercio locale, i cui tipi sono notevolmente influenzati da quelli delle monete di Alessandro Magno. Infatti il diritto è quello dei bronzi e delle dramme e tetradrammi d’argento (testa di Eracle a destra con copricapo in pelle di leone), mentre il rovescio è quello dei bronzi (clava e gorytos oltre a una spiga di grano e al nome in greco della città). Callati, antica città dorica e colonia di Eraclea Pontica situata sul litorale occidentale del Mar Nero, era grande e fiorente, soprattutto nel IV sec. a. C. Grazie alla sua posizione geografica estendeva il suo dominio su tutto il territorio circostante ricco in cereali e popolato da numerosi agricoltori traci e sciti. Per il suo eccellente porto, Callati divenne, col commercio di esportazione, soprattutto di cereali e di ceramica, e d’importazione di vino, una delle città più importanti del Mar Nero. apollonia1 punto
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Non ho mai visto rotolini della Regia Zecca ! In nessuna documentazione ufficiale sono citati Quelli che si vedono in giro sono rotolini fatti in Banca o di epoca successiva1 punto
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Bhe quelle sono ipotesi prese dalla bigliografia corposa che c'e' attorno a questa moneta e attorno al follaro RVCATA. Purtroppo molte ipotesi sono spesso "visionarie" e non viene quasi mai riportata un'immagine di confronto. Il mio modesto parere, vedendo la foto, e' quello di un animale in alto (orso o cane), e la figura centrare ancora non saperei .... ma vedo molte somiglianze con follaro RVCATA. Sinceramente un porto o delle fortificazioni potrebbe essere, forse anche una veste per l'investitura, o forse anche un rebus :) PS avete provato a girare la fotosottosopra ? sembra una corona :)1 punto
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Se posso permettermi, vorrei ricordare che chi crea un corpus di monete ha lo stesso inevitabile problema che incontra chi pubblica un catalogo con le valutazioni o le rarità indicate: al momento della stampa, tutto quello che ha scritto è, inevitabilmente, già obsoleto. Quindi, pur rimanendogli piena valenza globale, è portatore di un errore intrinseco dovuto ai tempi di realizzazione. Per i cataloghi di monete è la stessa cosa. Sul Cohen mancano monete che si troveranno in seguito sul RIC e sul RIC 2 ci sono monete che non erano sul vecchio tomo e correzioni in attribuzione. Quindi voler per forza considerare i testi di numismatica come " tomi sacri" o quasi, è una delle cose più sbagliate che si possano fare , oltre che più miopi. Sono scritti da uomini, che li scrivono sulla base di quel che hanno avuto modo di vedere e dedurre, e vi posso assicurare che nello stesso momento della stesura finale e dell'invio alle stampe, gli saranno venute in mente altre cento modifiche al testo e avranno già avuto per le mani un po' di monete che nell'opera appena data alla tipografia, non ci sono e le avranno messe da parte riservandosi di aggiungerle in una successiva edizione. Ovvio che sia più facile trovare degli inediti ( o meglio: non riportati) tra i bronzetti del V e VI secolo, per le loro intrinseche caratteristiche di variabilità e difficoltà di lettura e attribuzione , che tra i grandi bronzi dell'alto impero, ma di inediti e nuove emissioni o titolature o leggende, ce ne sono a iosa anche tra questi ultimi. Detto ciò , vorrei anche obiettare ad una considerazione fatta relativamente all'ubicazione del macellum neroniano: è pur vero che a Roma stava sul colle,ma la vedo già più complicata porlo su un colle a Pompei e massimamente a Leptis Magna e Jarash zone pressoché pianeggianti. Quindi non confonderei le esigenze dovute alla morfologia del territorio, con eventuali prescrizioni edilizie. Detto questo, ritengo che il macellum, non fosse luogo in cui stazionavano e venivano macellate le bestie, ma solo il luogo in cui si trattavano i vari commerci alimentari. Anche per una semplice considerazione che credo si possa applicare anche al mondo romano dell'epoca: non so se avete mai vissuto vicino ad un macello ( o mattatoio come lo si chiama ora) dove si uccidono e trattano le carni, ma vi posso assicurare che il fetore e, soprattutto, il rumore continuo, notte e giorno, dovuto ai lamenti degli animali è insopportabile. Per di più, i mattatoi hanno necessità di una grande disponibilità di acqua per lavare via i residui della macellazione. E' pur vero che a Roma gli acquedotti non mancavano a nessuna quota territoriale, ma l'acqua degli acquedotti costava e, secondo me, il mattatoio di Roma lo vedrei, più congruamente allocato, sulla riva del Tevere, magari ai limiti della città e più lontano possibile dalle zone residenziali per i motivi citati sopra.1 punto
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TAGLIO : 1 euro STATO : Città del Vaticano ANNO : dal 2006 al 2013 AUTORE : scultrice Daniela Longo e incisore Ettore Lorenzo Frapiccini, indicati, rispettivamente, con le sigle “D.L.” e “ELF inc”, posizionate la prima sulla spalla destra alla base del collo, e la seconda sulla testa dell’omero sinistro. TEMA : profilo a ¾ del Papa Benetto XVI guardante a destra DATA DI EMISSIONE : 27/04/2006 MATERIALE : Bimetallica: corona esterna: nichel-ottone (rame 75% - zinco 20% - nichel 5%); cerchio interno: rame-nichel (rame 75% - nichel 25%). DIAMETRO : 23,25 mm SPESSORE : 2,33 mm PESO : 7,5 g. CONTORNO : Liscio rigato alternati NOTE : Queste monete provengono tutte dalle serie della Zecca ad eccezione di 6400 pezzi del 2008 e di 6400 pezzi del 2009 che provengono dalle buste regalate a ogni impiegato della Città del Vaticano, contenenti una serie di monete da 1 cent a 2 €. Nella faccia nazionale, nel cerchio interno è raffigurato il profilo di ¾ guardante a destra del Papa Benedetto XVI, il cui capo è coperto dallo zucchetto; sopra la spalla destra, alla base del collo, è presente la sigla “D.L.”, iniziali della scultrice, Daniela Longo; sulla testa dell’omero sinistro è presente la sigla “ELF inc”, per indicare che l’incisore è Ettore Lorenzo Frapiccini. Ad arco dietro la testa compare la scritta a caratteri maiuscoli “città”, mentre sul lato del volto sempre a caratteri maiuscoli compare la scritta “del Vaticano”, per cui le due scritte si presentano intermezzate dalla parte alta testa del Papa coperta da zucchetto. Nella parte destra dell’esergo vi è il millesimo di conio con sopra il segno di Zecca ®. Nella corona esterna 12 stelle a cinque punte rappresentanti l'Unione Europea. Il Papa Benedetto XVI, al secolo Joseph Aloisius Ratzinger, è nato a Marktl, il 16 aprile 1927. È stato il 265º papa della Chiesa cattolica e vescovo di Roma e il 7º pontefice tedesco nella storia della Chiesa cattolica, mantenendo il Pontificato dal 24 aprile 2005 al 28 febbraio 2013, essendo stato eletto durante il secondo giorno del conclave del 2005, al quarto scrutinio, nel pomeriggio del 19 aprile 2005. Nel concistoro ordinario dell'11 febbraio 2013 ha annunciato la rinuncia al ministero di vescovo di Roma, successore di San Pietro, con decorrenza della sede vacante dalle ore 20.00 del 28 dello stesso mese: da quel momento il suo titolo è diventato “romano pontefice emerito” o “papa emerito” mentre il trattamento è rimasto quello di Sua Santità. È stato l'8º pontefice a rinunciare al ministero petrino; prima di lui rinunciarono Clemente, Ponziano, Silverio, Benedetto IX, Gregorio VI, Celestino V e Gregorio XII. Joseph Aloisius Ratzinger, Papa Benedetto XVI a partire dal 19 febbraio 2005, è nato, ultimo figlio di tre, a Marktl am Inn, piccolo comune della Baviera (Germania), il 16 aprile del 1927 (Sabato Santo), e fu battezzato nello stesso giorno. Il padre, Joseph Ratzinger, Commissario di polizia, antinazista che, in resistenza alle camicie brune di Hitler, ha fatto trasferire la sua famiglia diverse volte, proveniva da un’antica famiglia di agricoltori della Bassa Baviera, di condizioni economiche piuttosto modeste; la madre, Maria Rieger, era figlia di artigiani di Rimsting, e prima di sposarsi aveva lavorato come cuoca in vari hotels. La sorella Maria, che è morta nel 1991, non si è mai sposata per mantenere fede alla promessa fatta ai genitori di prendersi cura dei suoi fratelli. Il fratello maggiore Georg Ratzinger (nato il 15 gennaio 1924 a Pleiskirchen) è diventato presbitero, musicista e direttore di coro ed è stato insignito di varie onorificenze. Tali brevi note lasciano intendere la forte religiosità della famiglia. Joseph Aloisius Ratzinger trascorse l’infanzia e l’adolescenza in Traunstein; qui ha ricevuto la sua formazione cristiana, umana e culturale in un contesto che egli stesso ha definito “mozartiano”. Nel 1939, dodicenne si iscrisse al seminario minore di Traunstein, e vi rimase fino al 1942, anno in cui il seminario fu chiuso per uso militare, perciò tornò al gymnasium di Traunstein. Nel 1941, Ratzinger era già iscritto nella Gioventù Hitleriana, come previsto dalla legge Gesetz über die Hitlerjugend, del 6 marzo 1939 e in vigore dal 25 marzo 1939 fino al 1945, che obbligava tutti i giovani di età compresa fra i 14 e i 18 anni ad arruolarvisi. Dopo la chiusura del seminario continuò le sue presenze obbligatorie alla Gioventù hitleriana contro la sua volontà, per non ricevere sanzioni pecuniarie sulle tasse scolastiche del gymnasium, ma grazie a un professore di matematica comprensivo, non partecipò mai alle riunioni. Due anni dopo fu costretto a partecipare al programma Luftwaffenhelfer ("personale di supporto alla Luftwaffe") a Monaco e fu assegnato a un reparto di artiglieria contraerea esterno alla Wehrmacht che difendeva gli stabilimenti della BMW. Fu assegnato per un anno ad un reparto di intercettazioni radiofoniche. Con il peggioramento delle sorti tedesche nel conflitto fu trasferito e incaricato allo scavo di trincee, quindi inviato insieme a gruppi di coetanei a compiere marce in alcune città tedesche cantando canti nazionalsocialisti per sollevare il morale della popolazione; nell'aprile 1944 disertò durante una di queste marce, evitando la fucilazione prevista per i disertori grazie ad un sergente che lo fece scappare. Con la disfatta tedesca, nell'aprile 1945 Ratzinger fu recluso per alcune settimane in un campo degli Alleati, vicino a Ulm, come prigioniero di guerra; venne rilasciato il19 giugno 1945. Ratzinger, nel suo libro “La mia vita - Ricordi (1927-1977)”, a proposito della sua esperienza di guerra, ha precisato di non aver mai sparato un colpo e di non aver mai partecipato ad una battaglia. La fede e l’educazione della famiglia lo avevano bene prepararono ad affrontare la dura esperienza di quei tempi, in cui il regime nazista manteneva un clima di forte ostilità contro la Chiesa cattolica e in tale complessa situazione, egli scoprì la fede in Cristo e nella Chiesa. Nel 1946 Jospeh si iscrisse all'Istituto superiore di filosofia e teologia di Frisinga, ove studiò filosofia e teologia cattolica; nel 1947, si trasferì nel seminario Herzogliches Georgianum di Monaco di Baviera e continuò gli studi di filosofia e teologia presso l’adiacente Università Ludwig Maximilian, fino al 1950. Il 29 ottobre 1950 fu ordinato diacono e il 29 giugno 1951 all'età di 24 anni assieme a suo fratello maggiore Georg fu ordinato presbitero. L'11 luglio 1953 discusse la tesi di dottorato in teologia su Sant'Agostino, dal titolo “Popolo e casa di Dio nella dottrina agostiniana della Chiesa”, ottenendo la massima valutazione. Nel 1955 presentò la dissertazione su San Bonaventura dal titolo “La teologia della storia di san Bonaventura” per l'abilitazione all'insegnamento universitario, ma venne accusato dal correlatore di un modernismo per il fatto che le idee teologiche espresse avrebbero potuto portare alla soggettivizzazione del concetto di rivelazione, perciò dovette modificare la tesi, ma conservò la struttura di pensiero, e l'anno successivo Ratzinger superò l'esame di abilitazione. Di conseguenza gli vengono assegnate diverse cattedre in prestigiosi atenei: nel maggio 1957 ottenne la cattedra di teologia fondamentale presso l'Università di Monaco; nel dicembre 1957 ottenne la cattedra di teologia dogmatica e fondamentale presso l'Istituto superiore di teologia e filosofia di Frisinga; nel 1959 divenne professore all'Università di Bonn. Dal 1962 al 1965 partecipò, come “esperto”, al Concilio Vaticano II, dove assiste come consultore teologico il Cardinale Joseph Frings, Arcivescovo di Colonia e sostiene le sue posizioni riformatrici. Nel 1963 ottenne la cattedra all'Università di Münster e dal 1966 al 1969 insegnò all’Università di Tubinga; nel 1969 divenne anche cattedratico di dogmatica e storia del dogma all’Università di Ratisbona, dove ricoprì al tempo stesso l’incarico di vicepresidente dell’Università. Nel 1972, insieme ad altri grandi teologi, fondò la rivista di teologia “Communio”, oggi pubblicata in diciassette lingue. Il 25 marzo del 1977 il Papa Paolo VI lo nominò Arcivescovo di Monaco e Frisinga e il 28 maggio ne ricevette l’Ordinazione episcopale; come motto episcopale scelse “collaboratore della verità”, che spiegò così: “per un verso, mi sembrava che era questo il rapporto esistente tra il mio precedente compito di professore e la nuova missione. Anche se in modi diversi, quel che era e continuava a restare in gioco era seguire la verità, stare al suo servizio. E, d’altra parte, ho scelto questo motto perché nel mondo di oggi il tema della verità viene quasi totalmente sottaciuto; appare infatti come qualcosa di troppo grande per l’uomo, nonostante che tutto si sgretoli se manca la verità”. Nel Concistoro del 27 giugno del 1977 il Papa Paolo VI lo nominò Cardinale, con il titolo presbiterale di “Santa Maria Consolatrice al Tiburtino”. Dal 25 al 26 agosto del 1978, il Cardinale Ratzinger partecipò al Conclave che elesse al soglio pontificio il Cardinale Albino Luciani che assunse il nome di Giovanni Paolo I, il quale lo nominò suo Inviato Speciale al III Congresso mariologico internazionale celebratosi a Guayaquil, in Ecuador, dal 16 al 24 settembre. Nel mese di ottobre sempre del 1978 prese parte al Conclave che elesse al soglio pontificio il Cardinale Karol Józef Wojtyła che assunse il nome di Giovanni Paolo II, in memoria del suo predecessore. Il Cardinale Ratzinger fu relatore nella V Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi del 1980 sul tema: “Missione della famiglia cristiana nel mondo contemporaneo”. Il Papa Giovanni Paolo II, il 25 novembre del 1981, lo nominò Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede e Presidente della Pontificia Commissione Biblica e della Commissione Teologica Internazionale. Il 15 febbraio del 1982 rinunciò al governo pastorale dell’Arcidiocesi di Monaco e Frisinga. Il Cardinale Ratzinger fu Presidente delegato della VI Assemblea Generale Ordinaria del 1983 su “La riconciliazione e la penitenza nella missione della Chiesa” e dal 1986 al 1992 fu Presidente della Commissione per la preparazione del Catechismo della Chiesa Cattolica, che ha presentato al Papa il nuovo Catechismo. Il 5 aprile del 1993 venne elevato dal Papa Giovanni Paolo II all’Ordine dei Vescovi, e gli fu assegnata la sede suburbicaria di Velletri - Segni. Ha ricevuto numerosi dottorati “honoris causa”: dal College of St. Thomas in St. Paul (Minnesota, USA) nel 1984; dall’Università cattolica di Lima nel 1986; dall’Università cattolica di Eichstätt nel 1987; dall’Università cattolica di Lublino nel 1988; dall’Università di Navarra (Pamplona, Spagna) nel 1998; dalla Libera Università Maria Santissima Assunta (LUMSA) nel 1999; dalla Facoltà di teologia dell’Università di Breslavia (Polonia) nel 2000. Il Papa Giovanni Paolo II, il 6 novembre del 1998, approvò la sua elezione a Vice Decano del Collegio cardinalizio da parte dei Cardinali dell’Ordine dei Vescovi. Fu Inviato Speciale del Papa alle celebrazioni per il XII centenario dell’erezione della Diocesi di Paderborn, in Germania, che ebbero luogo il 3 gennaio 1999. Dal 13 novembre del 2000 è stato Accademico onorario della Pontificia Accademia delle Scienze. Il 30 novembre 2002 divenne Decano del collegio cardinalizio con la contestuale assegnazione della sede suburbicaria di Ostia. Proprio come decano del Sacro Collegio, venerdì 8 aprile 2005, presiedette la "Messa esequiale del Romano Pontefice" per il defunto Papa Giovanni Paolo II, incensando la bara di colui che sarebbe risultato il suo predecessore sul soglio di Pietro: al quarto scrutinio del secondo giorno del Conclave del 2005, nel pomeriggio del 19 aprile 2005 il Cardinale Ratzinger fu eletto Papa durante e si mise nome "Benedetto XVI". Domenica 24 aprile 2005 si è tenuta in piazza San Pietro la Messa per l'inizio del Ministero Petrino di Papa Benedetto XVI, testualmente chiamata "Santa Messa di imposizione del pallio e consegna dell'anello del pescatore per l'inizio del Ministero petrino del Vescovo di Roma". In tale occasione il Pontefice ha pronunciato una significativa omelia all'insegna dell'ecumenismo, della continuità nei confronti del suo predecessore e dell'apertura verso i fedeli. Il 27 aprile Papa Benedetto XVI, in occasione della prima udienza generale in piazza San Pietro, spiegò le ragioni della scelta del suo nome pontificale: scelta non casuale, avendo voluto riallacciarsi idealmente a Benedetto XV, chiamato a guidare la Chiesa nel travagliato periodo della prima guerra mondiale e alla straordinaria figura di San Benedetto da Norcia, Patriarca del monachesimo occidentale e compatrono d'Europa insieme ai Santi Cirillo e Metodio e alle Sante Brigida di Svezia, Caterina da Siena ed Edith Stein, e molto venerato in Baviera. Il 28 aprile dello stesso anno concede la dispensa dal tempo di cinque anni di attesa dalla morte per l’inizio della causa di beatificazione del suo predecessore, Giovanni Paolo II. Il 7 maggio 2005 nella Basilica di San Giovanni in Laterano si tenne la Messa, tradizionalmente detta di intronizzazione o di incoronazione, che fu chiamata "Celebrazione eucaristica e insediamento sulla Cathedra Romana del vescovo di Roma Benedetto XVI". Il suo pontificato inizia a essere minato dagli scandali legati al fenomeno dei preti pedofili e il 19 luglio 2008 in occasione della Giornata Mondiale delle Gioventù a Sydney, a proposito dello scandalo dei preti pedofili in Irlanda afferma: «Devono essere portati davanti alla giustizia. Vergogna per i loro misfatti». Il 9 maggio 2009 incontra in Giordania Re Hussein e rivolge un incoraggiamento al dialogo tra cattolici e musulmani e il 12 maggio 2009 a Gerusalemme incontra il Gran Mufti nella Spianata delle moschee. Il 19 dicembre 2009 con un decreto proclama venerabile il Papa Giovanni Paolo II e il 1 maggio 2011, in piazza San Pietro, lo fa beato. Il 25 maggio 2012, pochi giorni dopo la pubblicazione del libro “Sua Santità. Le carte segrete di Benedetto XVI” di Gianluigi Nuzzi, riportante molti dei documenti privati del Papa, scoppia lo scandalo Vatileaks (termine coniato da padre Federico Lombardi, direttore dal 2006 della Sala stampa della Santa Sede), che ha per oggetto la scoperta dell'esistenza di profonde divisioni e contrasti interni sugli indirizzo di governo del Vaticano e sulla gestione dello IOR (Istituto per le Opere di Religione), scandalo, al cui centro sta la figura del Cardinal segretario di Stato Tarcisio Bertone, e portato alla ribalta da una fuga di notizie che ha portato alla conoscenza pubblica di una serie di documenti interni di natura riservata pubblicati nel citato libro di Gianluigi Nuzzi. Padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, annuncia che la Gendarmeria Vaticana, la sera del 24 maggio 2012, ha trovato un uomo in possesso di carteggi riservati del Papa e ha proceduto al suo interrogatorio e al suo fermo; trattasi di Paolo Gabriele, Aiutante di camera di Sua Santità dal 2006, una delle persone a lui più vicine, arrestato con l'accusa di furto aggravato. Il 13 agosto 2012 è stato diffuso un comunicato ufficiale della Santa Sede relativo ai risultati dell’istruttoria e al rinvio a giudizio di Paolo Gabriele, insieme con un altro imputato, Claudio Sciarpelletti, dipendente della Segreteria di Stato. Il 29 settembre 2012 è iniziato nei confronti di Paolo Gabriele presso il Tribunale della Città del Vaticano il processo, che si è svolto in una settimana, per un totale di 4 udienze e si è concluso con la condanna di Gabriele a tre anni, ridotti a un anno e 6 mesi di reclusione. Il 5 novembre 2012 è iniziato il processo con imputato l'informatico Claudio Sciarpelletti, coinvolto anch'egli nella vicenda. Il 10 dello stesso mese, Sciarpelletti viene condannato a 4 mesi, ridotti a 2. La pena è stata sospesa per 5 anni. Inizialmente Sciarpelletti avrebbe voluto ricorrere in appello, ma in seguito vi ha rinunciato, avendo Padre Federico Lombardi annunciato la condonazione della pena. Il 22 dicembre Gabriele ha ricevuto in carcere la visita del Papa Benedetto XVI che gli ha concesso la grazia del perdono. Tuttavia nel mese di dicembre 2012 il papato annovera anche una novità positiva: il 12 dicembre 2012 il Papa Benedetto XVI invia il primo tweet mandato da un pontefice. In poche ore gli account @Pontifex raggiungono milioni di utenti. Così è arrivato anche il Papato su Twitter, con tutto l'impegno e lo sforzo che un Papa di 86 anni può mettere in questa particolare avventura, che non muore con la fine del suo papato, anzi, rimane un'altra delle sue importanti eredità. Alle 11.46 di lunedì 11 febbraio, un flash dell’Ansa annuncia: «Papa lascia pontificato dal 28/2». L'11 febbraio 2013 il Papa Benedetto XVI ha annunciato la sua rinuncia al ministero petrino, a partire dal 28 febbraio, lasciando così spazio alla convocazione di un Conclave per l'elezione del suo successore. La notizia è stata comunicata dal papa in latino durante il concistoro per la canonizzazione dei martiri di Otranto e di altri tre beati, seguendo le regole previste dal Canone 332 del Codice di Diritto Canonico, che al comma 2 richiede «che la rinuncia sia fatta liberamente e che venga debitamente manifestata» Papa Benedetto XVI ha cessato il suo pontificato alle ore 20:00 del 28 febbraio 2013 ed è iniziato il periodo di sede vacante ed è stato organizzato il conclave, a cui il “Papa abdicante” non ha partecipato e che si è concluso la sera del 13 marzo 2013 con l'elezione al soglio pontificio di Papa Francesco. Il “Papa abdicante” ha espresso la volontà di risiedere nel monastero Mater Ecclesiae nella Città del Vaticano, attendendo la fine dei lavori di ristrutturazione nelle ville pontificie di Castel Gandolfo, ove è giunto alle 17,30 del 28 febbraio 2013, avendo lasciato mezz'ora prima il Vaticano in elicottero: l'intero abbandono degli appartamenti pontifici è stato ripreso da 19 telecamere del Centro Televisivo Vaticano e trasmesso in diretta televisiva. A Castel Gandolfo il papa ha salutato per l'ultima volta la folla con un breve intervento in cui ha parlato a braccio. Allo scoccare delle ore 20.00, gli atti che hanno formalmente segnato l'avvio della sede vacante sono stati la chiusura del portone di accesso al Palazzo Pontificio, il passaggio di consegne tra la Guardia svizzera pontificia e la Gendarmeria Vaticana che ha assunto i compiti di protezione dell'ormai pontefice emerito, l'ammainabandiera al Palazzo Pontificio di Castel Gandolfo, la sigillatura dell'appartamento papale del Palazzo Apostolico, la dismissione degli abiti pontifici da parte del “Papa abdicante”. L'annullamento dell'anello piscatorio è avvenuto il 5 marzo tramite rigatura. Joseph Aloisius Ratzinger porterà il nuovo titolo di «Papa emerito» o di «Romano Pontefice emerito» (Marco Ansaldo, Rep. 27/2/2013), continuerà a vestire di bianco (come il suo successore) ma senza mantellina, ai piedi avrà mocassini marroni anziché quelli rossi indossati dai Pontefici, non porterà più all’anulare destro l’Anello del Pescatore, ma porterà l'anello vescovile e non potrà usare più il sigillo di piombo con intarsiato il simbolo del suo pontificato. Assunta la carica di Papa emerito, il 23 marzo 2013 riceve a Castel Gandolfo il suo successore, Papa Francesco, in quello che è passato alla storia come il primo incontro tra due pontefici. Dopo essersi abbracciati, i due papi hanno pregato insieme, inginocchiati uno accanto all'altro. Il 2 maggio 2013, dopo due mesi trascorsi a Castel Gandolfo, il Papa emerito ritorna in Vaticano, e va a vivere nel Monastero Mater Ecclesiae, come da lui stesso richiesto, essendo terminati i lavori di ristrutturazione. Il 5 luglio 2013, Benedetto XVI è apparso in pubblico per la prima volta da Papa emerito insieme a Papa Francesco all'inaugurazione di un nuovo monumento a San Michele Arcangelo nei Giardini Vaticani. Il 22 febbraio 2014 partecipa al primo concistoro per la creazione di nuovi cardinali di Papa Francesco, sedendo tra i cardinali. Si è trattato della prima volta in cui si è verificata la compresenza di due Papi viventi all'interno della Basilica di San Pietro. Il 27 aprile 2014 concelebra con Papa Francesco la canonizzazione dei suoi predecessori Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. Il 19 ottobre 2014 concelebra nuovamente con papa Francesco la messa in piazza San Pietro in occasione della beatificazione di Paolo VI e della contestuale conclusione del sinodo straordinario dei vescovi. Wojtyla e Ratzinger sono due corporature completamente diverse e, per certi versi, la successione di Papa Benedetto XVI in Vaticano ha rappresentava una forte rottura con tutto quello che negli anni era diventato il Papa. Per Ratzinger si è trattato di un'eredità difficile, soprattutto per la sfida di riuscire a mantenere unita la Chiesa.1 punto
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Prova a utilizzare la tastiera qwerty e vedrai che molti errori si possono facilmente evitare. In ogni caso è buona consuetudine rileggere il testo prima di postarlo.1 punto
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Grazie @@fofo di avercela proposta, qui indubbiamente c'è tutto, l'arte del grande incisore, il ritratto del Granduca, tra l'altro veramente fantastico, l'identità e anche il voler essere rappresentato al meglio, alla fine queste monete erano poi dei " biglietti da visita " per il mondo esterno e poi, cosa che non c'è in tutte le monete, c'è il messaggio cristiano, la scena della Benedizione e la Colomba dello Spirito Santo, e poi l'estrema rarità, altro grandissimo esempio per questa discussione che incomincia veramente ad essere molto rappresentativa.....1 punto
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@@Celticman : per cortesia, poiché siamo italiani e poiché non stiamo scrivendo né sms, né in chat (seppur anche su questi ci sarebbe da sindacare...) potresti evitare le K nei tuoi messaggi ? La nostra lingua è tanto bella e apprezzata in tutto il mondo, perché storpiarla ? E poi anche il regolamento del forum invita ad evitare linguaggi da sms e a scrivere messaggi in italiano corretto, sia grammaticamente che ortograficamente. Ti ringrazio molto per la comprensione. :good:1 punto
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@@Andrea_92 Zecca http://coins.about.com/od/worldcoins/ig/Chinese-Counterfeiting-Ring/ E negozio online http://www.jinghuashei.com/html/product/10092723343597497.html Qualche anno fa ne presi 3 (per 3$ in tutto, spedizione inclusa), sono fatti relativamente bene, compreso il FERT in incuso. Il peso è corretto (25g meno qualcosa, che ci sta vista l'usura apparente). Si riconosce per diversi dettagli, ma in particolare per il nodo savoia al centro del R/, leggermente obliquo Ha fatto (quando comparse la prima volta) vittime illustri, ad esempio è finito anche nel catalogo di un'asta battuta di Ranieri (con sghignazzata in sala quando il banditore ha dovuto ammettere l'errore) Queste le mie foto di una moneta che presi dal link che ho postato Ciao :)1 punto
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Ho visto così tante monete e varianti dell'alto impero non riportate nel ric che nel catalogo sopra citato, che ho stilato in tre anni di fatiche, che ho aggiunto almeno 200 novità rispetto al RIC volume 1. E parlo di Sesterzi, dupondi e denari. In ogni caso, per rispondere alla domanda che mi hai posto prima, Legio, mi verrebbe da dire solamente, sono romani...che così come gli etruschi, più e più volte mo sono stupito della loro testardaggine e "stupidità" si direbbe oggi. Ma in fin dei conti, anche nel mondo moderno costruiamo edifici non accessibili ai disabili, per fare un paragone moderno riguardo all'edilizia e le sue comodità. Anche per me, ovviamente, rimane il macellum. Riguardo alla prospettiva, immaginatevi di essere già dentro la piazza, dentro il macellum, e guardare l'edificio a cupola centrale e i "negozi" diametralmente opposti all'entrata.1 punto
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Buonasera, consiglio di usare il tasto "cerca" , per non aprire discussioni doppie e triple. Intanto ti linko una breve guida molto utile, sono delle FAQ . Presenti sempre nel secondo sottoforum, inoltre, ci sono diverse discussionia riguardo in cui potrai trovare ciò che cerchi e anche di più : http://www.lamoneta.it/topic/119784-faq-vaticano-domande-e-risposte/1 punto
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In tema di romanticismo e ricordi… E’ la prima figurina della serie Liebig dell’Iliade, che regalerò per Santa Lucia al mio nipotino Alessandro di nove anni, appassionato di Storia e di Mitologia greca in particolare. La bella Elena, sposa di Menelao, venne rapita da Paride figlio di Priamo e re di Troia (Ilio). Tutti i Greci si armarono per punire l’affronto e andarono all’assedio di Troia. Filottete, che faceva parte dell’esercito greco e che possedeva le frecce e l’arco di Eracle (Ercole), durante il tragitto venne morso da un serpente e, poiché la ferita non lasciava sperare la guarigione, fu lasciato nell’isola di Lenno. Più tardi però lo si dovrà andare a riprendere perché era detto che senza le frecce di Eracle, Troia non sarebbe mai caduta. In seguito posterò l’ottobolo e il tetrobolo di Callati che ho in collezione. apollonia1 punto
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Altra grande e notevole iconografia è quella per Livorno, che con Cosimo III volle rappresentare la maestosità e potenza della Fortezza di Livorno, punto cardinale e di forza dei commerci della Toscana sotto la famiglia Medici che da Cosimo il vecchio nel 500 sino al 700 con i successori della famiglia volle rafforzare, proteggere, fortificare i vari porti della Toscana e sviluppare commerci nel mondo sino ad essere il fulcro delle entrate del tempo. Fortezza di Livorno Cosimo III 1717 RR altra splendida iconografia..1 punto
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Grandioso! Finalmente una fenice che assomiglia a una... fenice! ================================================================= Direte: ma questo è :crazy: matto, la fenice dove l'ha vista mai?! ================================================================= Beh, mica avete torto... :hi: ================================================================= Il vecchio sognatore che sta scrivendo ha visto tante fenici, che nemmeno le conta più. Alcune, simili a aquile: (moneta greca del 1831, dal catalogo d'asta Ghiglione n° 15, lotto n° 589) ================================================================= Altre, simili a polli arrosto: (ducatone s.d. per Alessandro II Pico della Mirandola, da Cronaca Numismatica n° 185, maggio 2006, p. 71) ================================================================= Altre, simili a cicogne o altri pennuti a becco lungo: (30 tarì, 1793, per re Ferdinando I, da Cronaca Numismatica n° 186, giugno 2006, p. 28) ================================================================= Mille volte meglio, a parere del vecchio sognatore, è il bellissimo e toccante disegno con cui un alunno di una scuola elementare di Arsoli (RM) ha riprodotto lo stemma (con fenice) del comune di Mirabella Eclano (AV) (decreto 15.11.1873): ================================================================= (A proposito, questo disegno fa parte di un progetto scolastico sulla fenice realizzato alcuni anni or sono dalle attente insegnanti :hi: di un Istituto Comprensivo di Arsoli, al quale è stato dato risalto in un apposito sito Internet. :good: Non perdetevelo! :lol: Lo trovate qui: http://www.icsarsoli.it/LAVORI%20SITO%20%20NUOVO/ARSOLI/PAG%20PROG%20STRADA%20FACENDO%20VEDRAI%2009/PAG%20STEMMA%20E%20FENICE.htm ) ================================================================= Per restare in araldica, ecco un altro bell'esempio di fenice "al naturale". Stemma della città di Suzzara (MN), come da decreto del 21.4.1927: (da: http://www.araldicacivica.it/stemmi/comuni/comune/?id=2429) ================================================================= In antico, peraltro, di confusione ce n'era tanta lo stesso. In questo mosaico del XIII secolo, già nell'abside della vecchia basilica del Vaticano e oggi nel Museo di Roma, la fenice ha l'aureola, come un Santo cristiano, o come un Sol invictus pagano (del quale parlammo giorni fa in un'altra discussione... sempre siano lodati i fili rossi :hi: dell'arte!): (da: G. Heinz-Mohr, Lessico di iconografia cristiana, Milano, Istituto Propaganda Libraria 1984, p. 113) ================================================================= Insomma... ...chi se la sente di cercare su qualche libro una bella descrizione di com'era fatta davvero una fenice? :good:1 punto
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per quanto riguarda il Batzen ti giro la pagina wikipedia a riguardo che ha anche una digressione sulla storia del nome (ma probabilmente l'avrai già letta): http://it.wikipedia.org/wiki/Batzen Per la seconda invece non saprei dirti qual'è la traduzione.... Guldiner (o Guldengroschen) era il nome dato ad un grosso d'argento dal valore equivalente a quello delfiorino d'oro tedesco. Dal XVI secolo si iniziò a chiamarlo tallero, quindi direi che era il nome arcaico del tallero. In particolare Schau vuol dire "mostra","esposizione" o "esibizione" e Schaumünze vuol dire medaglione. Quindi può darsi che uno Schauguldiner sia una sorta di medaglione-tallero (o medaglione-grosso) dal peso e dal titolo di argento appunto uguali a quelli di un guldiner, celebrativo di qualche particolare evento: un matrimonio (tipo il Caracena coniato a Milano), una nascita, un'incoronazione o una vittoria. Mi vengono in mente quelle medaglie di incoronazione he avevano peso e titolo pri a quelli di quallhe modulo esistente ed entrarono nel circolante. Oppure ancora una moneta di presentazione. Però qui sto supponendo quindi non posso dartene la certezza..1 punto
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