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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/10/14 in Risposte

  1. Questa é la trama del prossimo film della disney per Natale? :D Guarda che qui veramente é il mondo alla rovescia... Cioé, tu prova a spiegarmi per quale motivo un cittadino di Como, Varese o Domodossola dovrebbe acquistare un immobile in Italia, quando a X km da casa sua c'é la Svizzera. Per pagare IMU, TARI, TASI, ecc...? Per quale ragione dovrebbe depositare il proprio stipendio o i propri risparmi in una banca italiana...per poi dover chiedere il permesso di ritirare i propri soldi, per ritrovarsi ad aver pagato una patrimoniale? Per quale motivo la gente dovrebbe portare i propri capitali, piccoli o grandi che siano, in Italia quando in Svizzera acquistare beni di consumo é più conveniente ? L' IVA é l' 8 % contro il nostro 22%...sembra che non gliene freghi nulla a nessuno, ma é una follia colpire i consumi in questo modo! ...e tu mi parli di autoriciclaggio? Dovresti indignarti perché in Italia chi ruba NON PAGA MAI...non col tuo vicino di casa perché ha voglia di comprare un televisore da 1500 euro pagandolo in contanti.
    5 punti
  2. Vorrei ringraziare pubblicamente tutti gli Amici che ieri erano presenti alla conferenza sul restauro; è stato per me un vero piacere potervi incontrare e discutere un argomento così poco trattato e conosciuto. Un grazie speciale agli amici venuti appositamente da Brescia, Roma, Torino, Belgio e, ovviamente, un grazie particolare agli organizzatori che hanno reso possibile la preparazione di questa bella serata. Francesco
    5 punti
  3. Beh, vediamo come giudichereste la mia; lo sò, le mie foto sono scarsine ...., ma altrimenti sarebbe stato troppo facile :crazy: poi vi dico come era valutata nell'asta in cui l'ho presa :good: Le monete postate in precedenza sono per me collezionabilissime, non è una data facile a trovarsi !
    4 punti
  4. Russia. Zar Nicola I° (1825-1855). Монета полтина (moneta poltina) = 50 kopeck . КБ - Konstantin Butenev (Константин Бутенев) mintmaster della zecca San Pietroburgo nel 1844-1845 anni. Scusate il mio italiano :).
    4 punti
  5. 3 punti
  6. Sapendolo con più anticipo avremmo potuto appoggiarci ad un agenzia di viaggi, affittare un autobus, dipingere il brand di lamoneta sulle fiancate e partire per una gita di 3 giorni con meta ad Andorra e tappa intermedia a Monaco................ :rofl:
    3 punti
  7. Ciao a tutti, In questi giorni di malattia ho studiato i diversi forum, gruppi,, siti professionali per ben 6 ore al giorno. Grazie al tempo ho unito l'utile al dilettevole e ho deciso di affrontare una nuova sfida numismatica; collezionare oltre le monete di Vittorio 3 anche le preunitarie. Con immensa gioia posto la mia prima moneta; "NAPOLI FERDINANDO 2 5 GRANA 1836". Come vi pare? Consigli e commenti sono sempre graditi grazie, Gabriele
    2 punti
  8. Ciao vi sottopongo un'altra curiosità (almeno per me lo è) Nummo, diritto DNV........NVSP busto con labbroni a destra rovescio: imperatore porta la Croce, a terra prigioniero implorante, esergo AQ condizioni così, così Cosa ne pensate??
    2 punti
  9. Questa sera vi vorrei presentare una moneta piuttosto particolare da poco entrata in collezione: si tratta del 2 e 1/2 centesimi coniato negli Stati Uniti per la Repubblica di Panama nel 1904. Emessa in soltanto 400.000 esemplari esclusivamente nel 1904, tale moneta è famosa fra i collezionisti di tutto il mondo per le sue ridottissime dimensioni: soltanto 10 millimetri di diametro per 1,25 grammi in argento '900...quanto basta per farne la moneta più piccola mai emessa dalle varie zecche degli Stati Uniti ed una delle più piccole al mondo. Soprannominata "Panama Pill" o "Panama Pearl" proprio per le sue lillipuziane dimensioni, questa monetina presenta al diritto un ritratto di Vasco Nunez de Balboa, esploratore noto per essere stato il primo ad attraversare l'istmo di Panama ed avvistare l'Oceano Pacifico. Al rovescio è invece raffigurato lo stemma nazionale della Repubblica di Panama con l'indicazione del valore, del peso e della finezza del metallo. Questa foto rende molto bene l'idea...;) Cosa ne dite? Qualunque commento sulla moneta o sullo stato di conservazione è ovviamente molto gradito.
    2 punti
  10. Ragazzi ... (perdonatemi, è solo questione di età anagrafica) :pardon: più la guardiamo da ogni possibile angolazione e più ci vediamo cose "strane" e ad ogni nuova angolazione, la medesima cosa cambia aspetto.... <_< Saremo noi che ci facciamo tante paturnie? Magari è solo un tondello venuto male ... all'epoca, vista la consunzione, certo non si sono fatti tanti problemi ad usarlo. :blum:
    2 punti
  11. bhe... paragonandole non hanno nulla a che vedere, ma sono convinto che anche in questa conservazione dobbiamo tenercele strette strette perchè comunque siamo in pochi ad averle.
    2 punti
  12. Ringrazio per i libri ricevuti a Verona! :) Per motivi di lavoro non riuscivo a connettermi spesso al Forum in queste ultime settimane :P Come sempre, incontrare gli amici del Forum è sempre un grande piacere! :)
    2 punti
  13. @@nando12 Grazie anche a te Nando,non farò mai più foto la sera ahhah
    2 punti
  14. Come prima cosa c'è da dire che la Piastra dell'85 è una moneta che già solo come tipologia non appare così tanto frequentemente (a mero titolo di esempio nelle ultime tre aste di Ranieri non ce n'era neppure una!), quindi, tanto di cappello anche solo per averle in collezione. La prima moneta ha svolto in maniera esemplare il Suo dovere. L'usura ha intaccato anche la parte inferiore della guancia, quasi vicino alla mandibola. E' il punto dal rilievo più basso nel ritratto. Il R/, avendo un modellato con più rilievi è ovviamente più resistente all'usura, che appare comunque preponderante specialmente sui contorni dello scudo borbonico e sul bordo. Ha un'appeal ancora gradevole per via della patina, e dell'uniformità dell'usura. La seconda è decisamente gradevole. Il ritratto conserva molta della sua espressività, si nota bene il dettaglio dell'orecchio e alcuni rilievi dei capelli che cadono sulle spalle. Decorazioni della veste ancora parzialmente visibili. Decisamente molto gradevole il giro del bordo (tra l'altro ben centrato e senza strappi da conio), che conserva ancora una certa "spigolosità". Avrebbe meritato di certo non solo una foto migliore, ma almeno una maggiore considerazione di presentazione, almeno sulla conservazione, visto la tipologia ostica (e già costosa) di cui stiamo parlando. Complimenti ad entrambi
    2 punti
  15. Le foto non saranno di quelle da copertina, ma direi che sono già abbastanza esplicative sullo stato di conservazione della moneta, che personalmente reputo in conservazione BB. Sta attecchendo con timidezza un leggero velo di patina, sconsiglierei la conservazione in capsula, l'ideale sarebbe un monetiere ma si potrebbe ovviare conservando la moneta in un cassetto di vero legno, poggiandocela direttamente a contatto. La natura farà il suo corso.
    2 punti
  16. ______________ 1845 Paraguay Presidente dal 1841 al 1862 : Carlos Antonio Lòpez (1792-1862) 1/12 Real - Rame
    2 punti
  17. ______________ 1845 Straits Settlements East India Company Vittoria (1819 -1901) 1 Cent. - Rame
    2 punti
  18. Salve a tutti, non preoccupatevi non è una delle discussioni "pesantucce" quanto a tematica che ogni tanto lascio cadere sul forum :) Volevo solo chiedere, senza entrare nel dettaglio di chi è meglio/peggio, se conoscete dei periti numismatici che non siano anche commercianti al giorno d'oggi. Mi viene in mente Varesi, che non vende monete se non in asta (quindi le vende ma non ha un negozio effettivo in cui vende le sue monete da lui periziate, questo intendo). Ringrazio in anticipo!!
    1 punto
  19. TAGLIO : 20 Cent STATO : Slovacchia TIRATURA 2009 : 66.629.000 AUTORI : Jan Cernaj [JC] e Pavol Karoly [PK] TEMA : Castello di Bratislava DATA DI EMISSIONE : 01/01/2009 MATERIALE : Nordic Gold (rame 89% - alluminio 5% - zinco 5% - stagno 1%) DIAMETRO : 22,25 mm SPESSORE : 2,14 mm PESO : 5,74 gr. CONTORNO : Godronatura larga Il castello di Bratislava fu costruito durante il X secolo d.C. sulla sommità di una collina rocciosa. Situato in una posizione dominante rispetto al fiume Danubio è una costruzione storica che domina la città omonima, capitale della Slovacchia. Le sue quattro torri sono considerate il simbolo della città ed attualmente ospita il parlamento. Nel X secolo nel castello venivano coniate le monete con la scritta BRESLAWA CIVITAS. Il castello è apparso nel periodo 1939-42 su un 10 Halierov in bronzo: Nel XV secolo il castello assunse la sua forma attuale, nel corso dei secoli è stato ricostruito, devastato e ancora ristrutturato. Nel 1811 scoppiò un terribile incendio causato dai soldati napoleonici, il fuoco distrusse completamente il castello e per 150 anni sulla città dominavano soltanto le sue rovine. Dopo una ricostruzione assai onerosa, il castello nel 1968 si è nuovamente presentato nella sua bellezza originaria. Nel 2008 è iniziata una costosa opera di rifacimento, della durata prevista di 5 anni. Restauro che ha portato malumore tra la popolazione poichè alla fine fu scelta una discutibile verniciatura bianca per l'intera struttura. ______________________________ La moneta da 10 Cent. DIAMETRO : 19,75 mm SPESSORE : 1,93 mm PESO : 4,10 gr. CONTORNO : Rigato con zigrinatura spessa ______________________________ La moneta da 50 Cent. DIAMETRO : 24,25 mm SPESSORE : 2,38 mm PESO : 7,80 gr. CONTORNO : Rigato con zigrinatura spessa
    1 punto
  20. Salve @@piergi00, il grosso di Asti che a mio avviso si avvicina di più alla moneta in questione, per affinità di legenda è indubbiamente la variante 1 del Promis o CNI 1. La stessa moneta è poi stata illustrata anche nel CNI, tav. 2, n.1 In realtà nel CNI tipo 2 è riportata una moneta ancora più simile (con globetti prima e dopo la crocetta) presente presso il museo civico di Brescia, di peso 1,20 g, ma di tale moneta non è fornita alcuna illustrazione. Gli unici altri grossi che presentano i due globetti, prima e dopo la crocetta, hanno però la stessa in stile genovese che spunta direttamente dal bordo, riconducibili alla variante 4 del Promis (stile genovese secondo Matzke 2009) mentre la variante 5 presenta crocette invece di globetti, oltre a presentare una A (con cappello orizzontale) tipica dei grossi tornesi astesi a lettere gotiche. A tal proposito mi permetto di segnalare che Molina G.A., 1776: Notizie storiche profane della città d'Asti, vol. II, p. 31 fornisce un'illustrazione del grosso tornese (sulla quale ci sarebbe da discutere sulla posizione della E di REX e sulla mancanza dei tre punti dopo DOMINVS, magari in un'altra discussione) e scrive:
    1 punto
  21. @@Eldorado Ciao,io la trovo molto bella,l'unica pecca sono quei graffi,peccato perché la moneta è davvero molto belle
    1 punto
  22. Intanto la sposto nella sua sezione.....
    1 punto
  23. Se la domanda è sulla rarità R5 è sia su Crippa, nuovo MIR Milano, Montenegro, tra l'altro senza esprimere prezzi gli ultimi due, 64.899 esemplari possono sembrare tanti, ma in realtà il valore è decrescente per anno a partire dal 1781 con 528.358, quindi moneta che tende comunque ad andare su coniazioni minime. Crippa dice per il 1785 sono conosciuti solo 5 esemplari, una è proprio quello della Collezione Verri, due sono nel Museo Civico di Piacenza in condizioni cattive, quindi tendenza numerica limitatissima e spesso usurati in generale, il Verri è forse l'eccezione. Ci sono anche molti falsi d'epoca con data 1786 sia in argento che a basso titolo, sia in ottone, i falsi hanno rilievi più bassi e di solito mancano nella biscia dello stemma del nodo nella seconda spira e per altri particolari dello stemma e dei rami. Il peso è basso rispetto allo standard, ma lo stesso Crippa dice che spesso è calante, il MIR mette una forbice da 5,33 gr. a 6,25 gr. Forse si potrebbe controllare anche il diametro, anche se si dichiarano lievi differenze anche in questo. Quindi l'esemplare non permette un accurato riscontro su tutti i particolari, anche se non mi sembra di vedere particolari dubbi, comunque sia io credo che il collezionista di milanesi ambirebbe comunque ad averlo....e magari a vederselo meglio.....per la cronaca un 1786 un r decisamente splendido fu aggiudicato nel 2009 a 1.000 Euro, quindi ....questo è anche il collezionismo.
    1 punto
  24. @@piras però giustamente è il mercato che premia le perizie oculate e penalizza quelle gonfiate... la mia collezione ne è il classico esempio, ho "silurato" alcune monete sigillate da determinati periti e me ne guardo bene dall'acquistarne altre con lo stesso cartellino...
    1 punto
  25. piastra proposta da in asta lotto 3123 asta 53 del 12 marzo 2014 bb-spl proposta a 30 euro e aggiudicata al prezzo base + diritti il mio parere di conservazione è med. bb+ i graffi al dritto sono orribili :pardon: saluti michele
    1 punto
  26. @@nando12 Assolutamente si ;)
    1 punto
  27. Buonasera a voi, @@417sonia, scusami se rispondo innanzitutto ad Andrea perché credo sia più urgente, dal momento che altrimenti rischia di fare ricerche a vuoto. Poi, se riesco, con il portatile provo a scaricare qualche immagine dal Web e a fare delle prove con photoshop. @@ak72, le monete delle quali hai postato e immagini sono oboli e denari unghreresi. Sono in argento o comunque di una mistura piuttosto alta e hanno diametri più piccoli della tua moneta. Piuttosto, potresti provare a postare un'immagine ben a fuoco e con luce radente della parte che dovrebbe essere sotto la testa del leone? hai visto mai che "spuntassero" dei "mazzetti"... Teo
    1 punto
  28. Tra l'altro è assurda la dicitura "Versamento minimo"... sarebbe bene mettessero i prezzi definiti!
    1 punto
  29. una cosa del genere insomma...perchè s'intravede una S ore 3, il che mi farebbe pensare che dopo il TR POT non vi sia nessun numero... Questo è il RIC 1266 Antonino Pio.
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  30. Speriamo che non solo tu ma nessuno ci mostri foto fatte di sera in camera da letto perchè si perde solo tempo, oltre a rischiare di penalizzare le proprie monete. Secondo me è uno spl pieno. Bellissima piastra, complimenti!
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  31. 1 punto
  32. ne ho trovate 2 anche io :D forse è stato aperto un rotolino nella nostra zona
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  33. Carissimo Giuseppe, le faccio i miei complimenti, purtroppo ho finito i mi piace quindi ne ha uno prenotato. Ho registrato il passaggio d'asta per la Sua moneta, per cui non mi pronuncio sulla conservazione con cui la presentarono, Questa è la foto. La conservi, insieme a tutta la documentazione se non lo ha ancora fatto ;) Fab
    1 punto
  34. Buongiorno a voi, personalmente non credo che si tratti di una tessera. Per quanto ne so, le tessere venete (ma il discorso credo posso valere in generale per tutte le tessere, di qualunque città), sebbene in qualche caso potessero recare inciso il Leone di san Marco nel complesso, per tipologia e per dimensioni, erano piuttosto differenti dalle monete in circolazione proprio per non doversi confondere con quest'ultime. Che poi per qualche ragione particolare potessero effettivamente essere utilizzate come succedane del circolante, è un altro discorso. Premetto che non posseggo i volumi di Voltolina, ma ho controllato nei cataloghi "The Serenissima Collection" (che contengono la collezione di questo studioso) e in questi non ho visto nulla che possa assomigliare al pezzo di Andrea. Anche tra gli esemplari pubblicati sui numeri della RIN del 1921 (peraltro già segnalato dallo stesso Andrea), 1922 e 1925 non mi pare ci sia nulla in proposito. Non ho controllato tra quelle milanesi (RIN 1954, 1955 e 1956), ma non credo ci possano interessare. Né tantomeno ho trovato confronti in quelle medievali più antiche, quelle cd. "mercantili" (@@ak72: per intenderci, quelle pubblicate dalla Vanni ;) ), nonostante il Leone nimbato "che fa di conto" sia piuttosto comune (ma con attorno i bisanti e con il cd. "Androclo" sull'altro lato). Io per il momento resto dell'idea che si tratti di un bagattino ribattuto e che la lettera "A" del massaro in realtà sia qualcos'altro che non so indicare (ma credo siano significativi i segni al disopra di questa "lettera" e che sembrano partire proprio da essa). Non escludo però che possa essere anche il prodotto di un falsario, sebbene la finezza della mano della Vergine (ripeto, sempre ammesso che lo sia) me ne faccia dubitare. Una buon giornata a voi, Teo
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  35. Arriverei all'anagnina con l'auto...diciamo intorno alle 9.15..prima non è possibile in quanto devo partire con la luce..per la strada, da cassino a Frosinone incontro la nebbia..se non erro potrei scendere a barberini e salire..non dovrei essere troopo lontano..chiaramente se creo problemi, fa niente..salto questo giro
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  36. viaggi organizzati???! sinceramente se per procurarmi una serietta in euro da 3,88 euro devo andare fino ad Andorra che se la tengano pure!
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  37. Scusate ma ricordo che siamo in un libero mercato: nessuno ci obbliga a comprare delle monete periziate, come nessuno ci obbliga a condividere una perizia. L'offerta è molto ampia, sta a noi scegliere, valutare e decidere. D'altronde si sa che "l'obiettività non è di questo mondo".
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  38. Caro @ , ne hai messa di carne al fuoco! :D Dunque: siamo sommariamente concordi sul fatto che Augusto puntasse a rendere più debole il Senato e a rafforzare le sue posizioni. Tu lo vedi più sottile e “politico”: illude il popolo che stava restaurando la Repubblica e invece stava rafforzando il suo potere, io lo vedo meno assolutista ma comunque interessato a comandare e a mantenere l’ordine che aveva stabilito. Per quanto il Senato era da lui guidato, soggiogato e controllato probabilmente non voleva rischiare di fare la fine di suo "padre" Giulio Cesare e trovarsi nel bel mezzo della riedizione delle Idi di marzo (e nella parte della vittima!). Dal momento che il fine giustifica i mezzi, ricorse a tutte le tattiche possibili, anche quelle meno lecite. Ma in sintesi diciamo entrambi la stessa cosa: Augusto comandava Roma e l’Impero in barba al parere del Senato. I monetieri… se diamo retta al Martini, i bronzi dei monetieri sono così seriati: I Piso-Surdinus-Rufus (23-22 a.C.) II Gallus-Celer-Lupercus (22-21 a.C.) III Sanquinius-Stolo-Graccus (19-17 a.C.) IV Lamia-Censorinus-Suplicianus (15-17 a.C.) abbiamo poi dopo cinque anni di sosta nella produzione delle serie successive che emettono solo quadrans: V Lamia-Silius-Annius (9-8 a.C.) VI Pulcher.-Taurus-Regulus (8-7 a.C.) e quindi due collegi per soli assi (?) VII Agrippa-Otho-Tullus (7-6 a.C.) VIII Silianus-Quinctilianus-Messalla (6-5 a.C.) e infine un'ultima serie, costituita solo da quadrans: IX Apronius-Galus-Messalla-Sisenna (5-4 a.C.) X Bassus-Capella-Blandus-Catullus (4-3 a.C.) Oltre a queste abbiamo menzione per il da te citato 19 a.C. Aquilius Florus: oltre all’aureo emette una serie con Sol al dritto che richiama quella del 42-43 a.C. di Marco Antonio http://www.lamoneta.it/topic/113179-aiuto-denari-repubblicani/ http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-AUGDNR/89 http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-AUGDNR/88 e di un altro collegio costituito da Rufus-Vinicius-Vetus che conia monete in oro e argento datate alla VII tribunicia potestas (luglio 17 –giugno 16 a.C.) e all’VIII ovvero (luglio 16 – giugno 15 a.C.). http://medagliere-firenze.lamoneta.it/moneta/FI-AUG086/1 La serie “NUMA POMPILO” è stata reputata falsa dal Pink (1946) e in tempi recenti riabilitata dagli studiosi. Numa Pompilio era reputato avo della gens Calpurnia cui apparteneva il stesso Cn.Piso: per la mitografia romana era stato il primo ad emettere monete a Roma e quindi si alludeva probabilmente al un nuovo corso monetale. La testa di Augusto in un gruppo della prima serie compare laureata (ed è l’unico caso nelle tresvirali), ad eccezione delle “Emissioni trionfali”: ciò poco si accorda al carattere civile e non militare presente sui bronzi. Le serie successive si avvicinano a quelle che saranno le serie tresvirali di Piso (D: capo di Augusto scoperto e R: legenda CN PISO … IIIVIR AAAFF ). Se diamo il valore alla serie come “inaugurazione” di nuovo corso monetale nei bronzi allora abbiamo l’apertura che poi trova continuum nella tresvirali del trio Piso-Surdinus-Rufus (23-22 a.C.). In pratica, un segnale ed un prototipo. E Augusto avrebbe lasciato un po’ le briglie sciolte al monetiere dicendogli: “trovami una moneta che abbia nesso con la tradizione romana e indichi nel contempo che una nuova monetazione sta partendo…”. Solito discorso: richiamo al passato ma contemporaneamente innovazione … La serie “emissioni trionfali” è la prima serie del trio Agrippa-Otho-Tullus: contraddistinte da testa laureata di Augusto coronata dalla Vittoria alata, reggente cornucopia e corona. Sono contraddistinte da diametro maggiore degli assi e peso variabile ma superiore alla media dei comuni assi. Dovrebbe trattarsi di emissioni “speciali” di assi dove rispetto al solito si ha la particolarità della presenza della corona d’alloro (vedi sopra per l’eccezione) e della Vittoria, forse connesse al ritorno di Tiberio e al suo trionfo del 7 a.C. A mio avviso la varietà ponderale va motivata con il fatto che essendo una “tiratura limitata” aveva dei pesi che l’avvicinavano agli assi, ai dupondi e ai sesterzi (ce ne sono di 9, 11 e 20 grammi) a seconda del rango di colui che era il destinatario dell’omaggio. Non una moneta ma in pratica un medaglione commemorativo e non con fini di immissione nel normale flusso monetale. Ci può stare? Quindi abbiamo una serie di “apertura nuovo corso”- NUMA POMPILIO - e una–“EMISSIONI TRIONFALI” - di chiusura dei monetieri che stavano perdendo quell’influenza che avevano avuto durante la Repubblica. Nel mezzo abbiamo l’emissione di bronzi di buon modulo, per poi scemare verso i quadrans e dopo alcune riprese e pause produttive la scomparsa dei magistrati monetari. Che indicherebbe ancora di più l’influenza di Augusto nel controllo e supervisione anche nei bronzi. Al Senato restava solo che la ratifica e la fornitura delle materie prime e ai monetieri restava solo il compito di preparazione e controllo delle emissioni. Nati per “per fondere (flando) e battere (feriundo) bronzo (aere), argento ed oro (auro)” i Triumviri Monetales aere argento auro flando feriundo” (e a sua volta la sigla III VIR AAAFF) , avevano perso il controllo delle ultime due in quanto in mano imperiale dopo gli effetti della riforma; formalmente anche il controllo del bronzo, perso in realtà il controllo da parte del Senato, era divenuto imperiale e quindi il loro lavoro si era probabilmente ridimensionato a funzioni di controllo della produzione. Ciao Illyricum :)
    1 punto
  39. Concordo con i pareri già espressi e terrei la prima ...conservazione qSPL, mentre la seconda è un qBB. Se non erro, al r/, si vedono alcune piccole incrostazioni o tracce di sporco in corrispondenza del nodo e della perlinatura a ore 7 - 8, difficile che con un lavaggio queste tracce permangono. Personalmente lo escluderei o cmq non di recente (almeno dalla fotografia). Se hai pazienza lasciala riposare, come dice nando12, in un bel vassoio di velluto (magari rigirandone il verso ogni tanto) e vedrai che il tempo fare il resto ....mi pare che al d/ vi sia già un principio di patina più evidente. Ciao
    1 punto
  40. il direttore del gabinetto è Tommaso Arnaud mentre l'incisore è Luigi Arnaud. :) ...Luigi era il nipote.
    1 punto
  41. Direi che anche nel campo della numismatica "per dritto o per traverso" rientrano spesso conflitti d'interesse....non tanto quanto per le certificazioni di autenticità delle monete, ove il commerciante che è anche perito si gioca ovviamente tutta la sua credibilità e autorevolezza, ma in quanto alle conservazioni che a volte, sebbene si debba rispettare qualsiasi parere essendo del tutto soggettiva la valutazione, si vedono alcune perizie con stati di conservazione parecchio "abbondanti" ....e se è vero che il prezzo di un tondello si basa anche sui gradi di conservazione...lascio a voi le considerazioni....
    1 punto
  42. @@Ianva a ben vedere la domanda ne presuppone diverse. io non distinguerei tra periti e commercianti anche perchè, quasi sempre il perito per diventare esperto deve aver avuto tra le mani migliaia di monete e spesso (ma non sempre) chi ha avuto migliaia di monete tra le mani è un commerciante. Io distinguere, semmai, tra il commerciante che vendendoti una moneta ti rilascia una perizia ed il commerciante che rilascia una perizia su una moneta di un terzo. Ma non nel senso offensivo di "oste è buono il vino che mi vendi ?", bensì con questa precisazione: il commerciante che perizia la moneta che vende ti rilascia una garanzia (firmata) sulla qualità della moneta da lui venduta (è come comprare un elettrodomestico importante - scusate il paragone blasfemo - e leggere, nel libretto di istruzioni stampato dalla casa, la parte che attiene alle caratteristiche tecniche del televisore, dello stereo etc.). Il perito che non vende ti rilascia un parere. Nè si può dire che il perito debba essere necessariamente terzo o, chi acquista da te, non si dovrebbe "fidare" del perito che su tuo incarico e previo tuo pagamento ha periziato la moneta prima che tu la venda. Anche in questo caso tu vendi rilasciando una garanzia supportata da una perizia. L'unico caso di terzietà (nel senso di assoluta estraneità) dovrebbe essere quella del perito incaricato e pagato per l'incarico ricevuto sia dal futuro acquirente che dal futuro venditore per periziare la monetà che sarà oggetto di quella vendita. Ma, come sempre, è solo una mia opinione. Polemarco
    1 punto
  43. ______________ Fino al 1966 il Qatar usò come valuta la rupia indiana. Quando l'India svalutò la sua rupia, Qatar e Dubai si unirono dando corso ad una nuova moneta, il ryal. Fino al 1973 Qatar e Dubai emisero il riyal assieme, dopo il disimpegno britannico dal Golfo Persico, ed in seguito all'entrata di Dubai negli Emirati Arabi Uniti, Qatar iniziò ad emettere il proprio riyal separatamente da Dubai. Monete abbastanza difficoltose da reperire, le banconote lo sono ancor di più anche in modesta conservazione, un mio esemplare: E' l'unica che ho di questa coalizione, il world coins lo identifica come: 1 Dirhem in bronzo 1966 - Qatar and Dubai Protettorato britannico. (è più piccola di un cent di euro)
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  44. Appena ricevute ........ fine giornata .... un grazie a Lorenzo >
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  45. Questo rapido excursus vuole essere prologo al tema che più ha appassionato in questo ultimo periodo: i riflessi del Senatus Consulto nella monetazione augustea e le sue implicazioni. Si tratta di un argomento che alimenta da anni gli storici del periodo non tanto per la valenza in campo numismatico quando come riflesso dei rapporti tra il primo Imperatore e il Senato stesso. Il primo a parlarne fu Eckhel nel 1792 che ritenne che l’S C stesse ad indicare una diarchia nel Primo Impero e che il Senato mantenesse un certo potere di controllo sulla monetazione enea e bronzea, retaggio del potere repubblicano manifestato appunto con i senatoconsulto. Dello stesso avviso fu il Mommsen (1887), che estese i presunti poteri senatoriali (paritari rispetto a quelli imperiali) a tutti gli aspetti di vita economica ed amministrativa dell’Impero. Qualche anno dopo, nel 1910, Willers manifestò perplessità nei confronti dell’ipotesi mommseniana e seppur confermando un certo controllo nella monetazione bronzea da parte del Senato propose che le monete recanti l’S C avessero una diffusione italica. Tale opinione fu commentata dai vari Regling, Pink, Grueber, Mattingly e in ultimo da Sutherland e Kraay (1975); questi ultimi inserirono le monetazioni tresvirali tra le “Regional Coinage” e nella fattispecie in quelle italiche, al pari delle emissioni ispaniche, galliche e delle zecche orientali. Il Pink (1946 e 1952) rifiutò la “diarchia” e spiegò la presenza dell’ S C sulle monete come un “escamotage” ideato da Augusto per dare al popolo la sensazione del mantenersi della tradizione senatoriale repubblicana. Grueber (1910) invece porta la data della riforma augustea al 15 a.C. (conseguente alle varie modifiche giuridiche attuate da Cesare Ottaviano a partire dal 38 a.C.) e che avrebbe portato non Augusto a incaricare il Senato della monetazione bronzea bensì quest’ultimo a delegare al primo il privilegio ( ovvero l’onore) dell’emissione di oro ed argento in omaggio alla sua vittoria su Sesto Pompeo. L’apposizione della sigla S C sulle monete sarebbe stata l’affermazione del Senato del mantenimento del diritto alla coniazione del bronzo. Questa teoria venne confutata dalle recenti indagini numismatiche. Mattingly (1923) invece formula l’ipotesi che per i bronzi in epoca giulio-claudia dapprima vi fosse solo una sola zecca (senatoriale quindi con apposizione della sigla S C) a Roma e quindi, dall’epoca di Caius, una seconda deputata alla coniazione di oro, argento e per breve tempo, bronzo (sesterzi senza apposizione della sigla S C), sottolineando la scarsità di dati noti nei confronti dei rapporti tra zecca/Senato/Imperatore. Anch’egli comunque propone come spiegazione alla sigla S C una sorta di privilegio concesso da Augusto al Senato che nella realtà non possedeva alcuna reale indipendenza; in pratica nega alcun potere al Senato sia nei confronti della monetazione, sia politica che economica. Grant (1946) vuota il Senato di qualsiasi potere, accentuando quanto proposto da Mattingly in merito. Egli infatti analizza i sesterzi di origine orientale recanti la sigla C A e la traduce con C(aesaris) A(vtorictate) anziché C(ommune) A(siae). Augustus. 27 BC-14 AD. Æ "Sestertius" (37mm, 29.03 gm, 1h). Struck circa 25 BC. Bare head right / Large C A within laurel wreath framed by double-pelleted border. RPC I 2233; C. Howgego, "Coinage and Military Finance: the Imperial Bronze Coinage of the Augustan East," NC (1982), Class 2a; RIC I 501; SNG Copenhagen -; SNG von Aulock 6671. Near VF, river patina, minor cleaning scratches. http://www.wildwinds.com/coins/ric/augustus/RIC_0501.9.txt e ci vede quindi un diretto controllo imperiale; sulla base di ciò reputa che successivamente la sigla S C stia a significare “coniata con deliberazione del Senato su autorità imperiale”. Quindi confuta la teoria della circolazione italica dell’S C distribuendola in tutto il settore occidentale mentre in quello orientale vi sarebbe stata la diffusione della sigla CA e, in seguito, del tipo S C in corona d’alloro emesse da Antiochia. Ae26 Augustus. Seleukis and Pieria/ Antiochia ad Orontem . AE 26(16,7 gram) . Head of augustus to the right / SC in wreath . EF- http://www.wildwinds.com/ In questo quadro comunque contrasta la presenza di monete in bronzo riferite alla zecca di Ephesus RIC 486 Augustus (27 BC - 14 AD) AE25 (bronze, 25 x 28 mm, 8.87 grams), uncertain Asian mint. Bare head right, 'CAESAR' /’AUGUSTUS' within wreath. RPC 2235. http://www.wildwinds.com/ che presentano a rovescio la scritta AVGVSTVS senza alcun riferimento alla Autorità Cesarea.
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  46. Concordo con elmetto2007 punterei sul fdc e gli anni impegnativi sul qfdc spl con calma naturalmente ti garantisco che ne vale la pena
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  47. Ciao a tutti, ho letto per sommi capi la discussione sull'interpretazione di questo rovescio architettonico neroniano e vorrei aggiungere due dati che sostengono la tesi del macellum. Non mi pronuncio sull'autenticità delle monete con la scritta macellus perché non sono in grado di dare giudizi vedendo solo una foto, mi baso solo sull'edificio raffigurato sulle monete poiché l'ho studiato qualche anno fa in occasione della mia tesi triennale. Come è stato già detto Nerone e tutti gli altri imperatori non hanno mai fatto coniare monete con rovesci architettonici di carattere privato, ma sempre volti alla propaganda di edifici pubblici, come è normale che sia perché da sempre chi sta al potere utilizza mezzi di informazione che ha a disposizione per comunicare con il popolo e tenerselo a bada; mi sembrerebbe strano vedere un regnante che mostra la propria casa, magari fatta a spese dei cittadini!! Comunque sia anche nel mondo accademico c'è stato qualcuno che ha pensato che questa struttura fosse la famosa machina augusti: lessi un articolo del 1982 pubblicato sulle "memorie della pontificia accademia romana di archeologia" dove l'autore dava quest'interpretazione. Ma veniamo ai due dati: 1) la statua posta all'ingresso della struttura tiene nella mano sinistra un tridente (servirebbero monete con alto grado di conservazione per vederlo bene) e nell'iconografia classica la divinità con questo attributo è Nettuno, custode divino dei macella, cioè i mercati; quindi una statua di Nettuno dentro il macellum neroniamo ci sarebbe stata bene! 2) Analizziamo un attimo quelli che hanno studiato la monetazione di Nerone: il Mc Dowell risulta ad oggi l'autore che ha pubblicato il più completo libro sulla monetazione di Nerone e, se non vado errato, colloca la prima emissione del MAC AVG al 62. Mentre gli autori della revisione del RIC pubblicata nel 1984, alcuni anni dopo il libro di Mc Dowell, inseriscono la prima emissione di MAC AVG al 63 e su tutti e due i libri non compare la moneta di MACELLUS AVGVSTI sicuramente per via della grande rarità. Quindi, tirando le conclusioni, il rovescio raffigura per forza il macellum che Nerone fece costruire a roma negli anni centrali del suo principato perché, oltre a tutto quello che già è stato detto, al centro della struttura c'è la statua di Nettuno e la prima emissione di questa moneta avvenne nel 62 o al più tardi nel 63, comunque prima dell'incendio del 64 e quindi prima della costruzione della famosa domus aurea con la sua splendida sala roteante.
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  48. Scusatemi, ma nessuno di noi riesce a fare una razzia di starter kit ?
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  49. Cari utenti, scusate per la lunga assenza, non utilizzo spesso il personal computer, in ogni modo la materia fa parte della mia vita, pertanto garantirò la mia (saltuaria) presenza nel forum. Risponderò subito alle domande. cliff: per quanto riguarda il sesterzio di Caligola (tipo dell’Adlocutio) si tratta certamente di una moneta genuina, intoccata, e caratterizzata da una patina di "sponda". La superficie presenta le micro corrosioni tipiche delle monete rinvenute in corsi d’acqua a medio e basso scorrimento che non deturpa la conservazione dei rilievi. Lo stesso vale per il colore della patina e per le micro incrostazioni visibili tra i caratteri della leggenda al dritto. Un’analisi chimica su questi sedimenti potrebbe persino confermare la provenienza fluviale del reperto: non dimentichiamoci ad esempio che i fiumi italiani presentano sabbie e limi di natura vulcanica, metamorfica e sedimentaria ben riscontrabili e determinabili, dall’analisi degli elementi in traccia si potrebbe quindi determinare facilmente il contesto di rinvenimento, Po, Arno, Tevere o Garigliano che sia. Il sesterzio di Agrippina era certamente in origine patinato. Quindi è stato sottoposto ad un maldestro tentativo di restauro meccanico al dritto che ha procurato una grande quantità di graffi visibili nei campi e sul bordo, principalmente ad ore 15. Il restauratore probabilmente non soddisfatto del risultato ha deciso quindi di procedere con la spatinatura della moneta che ha determinato la corrosione visibile, per esempio, al dritto sul bordo tra le ore 15 e 16, ed al rovescio sempre sul bordo ad ore 11. La moneta è stata quindi debolmente ripatinata con ossidi derivati dal ferro. Non è da escludere un intervento a bulino per meglio evidenziare i capelli e l’acconciatura all’altezza dell’orecchio. Dalla fotografia è probabile ma per avere la certezza servirebbe un riscontro visivo diretto. caiuspliniussecundus: ho cominciato come tutti da appassionato, poi parallelamente al mio lavoro ho iniziato a sviluppare un occhio critico alla consistenza fisica dei pezzi che andavo collezionando, fino ad incentrarmi sulla tematica del restauro “storico”. snam: ho utilizzato simboli intuitivi, i cerchi blu per evidenziare le zone maggiormente lavorate, le linee rosse per indicare le aree lisciate. Per quanto riguarda il sesterzio di Antonino Pio (Cohen 988) penso che i graffi della pulizia al rovescio siano stati volutamente lasciati dal restauratore; un particolare filone di pensiero, detto restauro “filologico”, prevede di rendere visibile (nei limiti) l’intervento conservativo sul reperto antico. centurioneamico: concordo pienamente sulle tue considerazioni. Aggiungo inoltre che alcuni restauri sono necessari non solo alla godibilità e leggibilità del pezzo ma anche alla preservazione stessa dell’esemplare nel tempo. Tinia Numismatica: sinceramente non capisco a cosa ti riferisca nello specifico, tuttavia sono a conoscenza dei problemi di autenticità legati a molte tipologie monetali di area greca, magno greca e siciliana; se hai particolari dubbi su alcuni pezzi potrei darti un parere, seppur timidamente, dato che di regola ogni moneta andrebbe visionata dal vivo prima di esprimere un qualunque giudizio di autenticità.
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  50. Ciao Tinia, Roth mi ha chiamata subito dopo il pranzo, ero già per strada, per chiedermi come poteva ritirare il libro, gliel'ho spiegato ma ormai era già a casa. Gli posso dare la tua mail, o il tuo telefono, così vi mettete in contatto diretto al fine di trovare una soluzione? Scusalo ma entra pochissimo sul Forum e non ha letto più questa discussione, ad averci pensato glielo avrei ritirato io. Ciao e grazie ancora per il tuo impegno. Giò
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