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  1. Alberto Varesi

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/14/14 in Risposte

  1. Grazie ad entrambi. Purtroppo mi pare che non ci sia una somiglianza più precisa di quelle che avete proposte ai due rovesci postati. Non perché voi non ne trovate, ma proprio perché credo che non ce ne siano. Dunque sono due rovesci simili, ma diversi da quelli imperiali, con disegni che possono essere ricondotti ad una ampia varietà di tipologie che si dànno per tutto il III e IV secolo, con legende diverse. Questo è un guaio, perché vuol dire che l'analisi dell'iconografia di queste enigmatiche monete non è sufficiente a risolvere l'arcano di quale autorità le abbia coniate. Ovviamente il dritto l'arcano non lo risolve, pur essendo perfettamente leggibile, in quanto ci dice solamente che sono "in nome di qulcuno", ma senza dirci di chi! Resta anche da capire se queste differenze dalle iconografie imperiali siano o non siano volute: secondo mo sono volute, secondo altri numismatici più preparati di me non lo sono. Il che, detto in altro modo, vuol dire risponere alla dmanda se siano o non siano monete imitative. Emesse in nome del nostro signore! Che scherzo da preti! Una legenda gesuitica, certamente, ma non si tratta di monete coniate dai gesuiti, bensì da qualcuno in Africa che era in rotta con l'imperatore d'Occidente (ma quale imperatore d'Occidente?) e quindi non coniava in suo nome, ma allo stesso tempo non intendeva compiere una vera e propria usurpazione coniando in proprio nome. Il riferimento a Cartagine e il fatto che queste monetine che possiamo definire "autonome" provengano quasi sempre dall'area dell'antica Provincia d'Africa ci dice pressoché con certezza che siano coniate proprio a Cartagine. Tra tutte le serie se ne conoscono una sessantina, spesso con un unico esemplare per tipologia, oppure due o tre, ma non di più. Tantissime tipologie, dunque, ognuna delle quali coniata in quantità piccola. Ma da chi? I possibili candidati non sono molti: 390 ca-398, da parte di Gildone; 409 ca-413, da parte di Eracliano; 423 ca-425, da parte di Bonifacio; 447 ca-429; ancora da parte di Bonifacio Ecco tutte le tipologie che siamo riusciti (è un lavoro di tutto il nostro gruppo, non solo mio) a racimolare nell'arco di 2-3 anni, costruendo un corpus che crediamo sia il più completo mai realizzato, ma che pure è costituito da solamente una sessantina di monete (Rif. RIC oppure X per le monete di cui abbiamo esempi ma che non appaiono nel RIC): L'illustrazione dell'enigma, anche se senza giungere ancora alla sua soluzione, merita una musica del tutto differente da quelle "classiche" dei post precedente, ma che solo una persona superficiale potrebbe credere meno impegnativa!
    4 punti
  2. il punto è che ci sono perizie e perizie, periti esperti in questa o quella monetazione. Nel caso di cng, semplicemente, chi chiude le monete italiane non è competente. Di conseguenza bisognerebbe prendere con le pinze le monete incapsulate e riguardarle meglio delle altre prima di rischiare un acquisto. Personalmente le evito come la peste: costano di piú, la perizia è inaffidabile e, alla fine, io mi troverei a doverle togliere dalla capsula perchè amo toccare le monete della mia raccolta.
    3 punti
  3. Non mi risulta esistano periti che, di professione, facciano solo quello. Sarebbe una figura sicuramente auspicabile ma.....camperebbe solo con quello ? Dubito... Ci sono periti che sono anche commercianti numismatici e, purtroppo, periti che di professione fanno altro. Non discuto sulle capacità personali, non potrei farlo neanche volendo, solo trovo che queste figure "ibride" rappresentino una stortura e declassino la figura del perito numismatico.
    3 punti
  4. La cercavo così; accettabile e non costosissima ed eccola finalmente. Questa monetina titpologicamente mi piace tantissimo specialmente per il rovescio. Quella croce la trovo molto affascinante Come vi sembra?
    2 punti
  5. Ottima mattinata spesa al Circolo Numismatico di Parma. Di ritorno con qualche monetina. :blum: Cosa ne pensate di questo scudo? Conservazione, aspetto generale. Vorrei la vostra opinione, se possibile. Grazie Renato
    2 punti
  6. Caro Renzo è proprio un bel falso d'epoca dovrebbe esserci anche nel volumetto di Ingrao Biagio nota la bocca del cavallo esprime cattiveria e le lettere hanno una battitura alterata :hi:
    2 punti
  7. @@pietromoney, devo dire che è bellissima, in quanto alla conservazione direi BB/BB+, il D/ è fantastico.
    2 punti
  8. @@Peo11, le monete assumono valore differente in base a due variabili fondamentali, lo stato di conservazione e il livello di rarità. Viene riconosciuta una scala per determinare se una moneta sia comune o meno assegnando una particolare sigla. C - comune NC- non comune R- rara R2-(RR) molto rara R3-(RRR) rarissima R4-(RRRR) estremamente rara R5-(RRRRR) esistenza di pochi esemplari
    2 punti
  9. Fufluns buona sera, resto dell'idea che quelli da te evidenziati non sono crateri di cancro del bronzo, ma mancanze di patina, verosibilmente una patina fragile, di quelle che quando salta si porta via i rilievi della moneta. I crateri attivi si presentano con la formazione di polvere azzurrognolo chiara, molto evidente quando sono di dimensioni grosse. Anche se la foto e' di bassa qualita', Il verde piu' chiaro che si nota in quel tratto di bordo evidenziato, e come si presenta il metallo sotto la patina saltata, a mio avviso si discosta da come dovrebbero essere dei crareri attivi di cancro del bronzo. Magari con una foto migliore della moneta si potrebbe arrivare a conclusioni certe.
    2 punti
  10. Nel campo del collezionismo le mode vanno e vengono ed è difficile dire oggi, cosa si collezionerà tra 50 anni. Penso ad esempio alle schede telefoniche prepagate. Mi ricordo che si arrivava a spendere cifre imbarazzanti per dei pezzi di plastica. Oggi sono tornate ad essere quello che erano, cioè semplici pezzi di plastica. Se hai disponibilità economiche e vuoi fare un investimento, oltre a monete in alte conservazioni, compra quelle d'oro. Magari con quelle, tra qualche decina d'anni , ti ritrovi un patrimonio. Buona domenica.
    2 punti
  11. Come ho già spiegato diverse volte anche in altri thread non sono contrario all'idea in sè della circolazione di monete in metallo prezioso, cosa che piacerebbe anche a me. Quello che considero aberrante è che avrebbero corso legale solo all'interno dello stato: non abbiamo faticato quarant'anni per mettere in piedi l'unione monetaria e poi ritrovarci in uso anche monete che valgono unicamente all'interno, quindi sosterrei la proposta solo se queste monete avessero una faccia comune, come le altre, e corso legale in tutta l'Eurozona.
    2 punti
  12. TAGLIO : 1/2 Euro STATO : Spagna TIRATURA 1999 : 100.200.000/60.500.000 AUTORE : Luis José Diaz. TEMA : Juan Carlos I MATERIALE : Parte esterna: /1/nichel-ottone/2/rame-nichel MATERIALE : Parte interna /1/rame-nichel/2/nichel-ottone DIAMETRO : 23,25/25,75 mm SPESSORE : 2,33/2,20 mm PESO : 7,50/8,50 gr. CONTORNO : Rigato discontinuo / Modello 1999/2009 Modello dal 2010 Nella nuova moneta la data è posizionata all’interno, la M coronata è stata spostata a destra del ritratto del Re, la scritta “ESPAÑA“ e le quattro stelle (a ore 13-16) sono coniate in rilievo anzichè in cavità. ______________________________ Juan Carlos di Borbone è nato a Roma il 5 gennaio 1938 ed è stato re di Spagna dal 22 novembre 1975 al 19 giugno 2014. Nome completo: Juan Carlos Alfonso Vittorio Maria de Borbón y Borbón-Dos Sicilias Dopo la morte di Francisco Franco, il 22 novembre 1975 fu incoronato Re di Spagna, il suo operato portò la nazione nell'attuale costituzione democratica Non tutti sanno che Juan Carlos è nato in Italia, nel 1936 il governo del Fronte popolare spagnolo fa capire all’ex famiglia reale che non è ospite gradita in patria, il padre, Don Juan (1913-1993), trova sistemazione nella capitale italiana. A quel tempo già ci viveva in esilio il padre, l’ex re Alfonso XIII, nonno quindi di Juan Carlos. (Alfonso XIII era il famosissimo sovrano bambino raffigurato sulle monete d'argento spagnole di fine '800) A Roma, il 5 gennaio 1938 alle ore 13.15 nella clinica anglo-americana di via Nomentana viene al mondo il principe Juan Carlos. Riceve il battesimo dalle mani di Monsignor Pacelli, futuro Papa Pio XII. Al bambino vengono imposti i nomi di Juan come il padre, Carlos come il nonno materno, Alfonso come il nonno paterno e Vittorio in omaggio al Re d’Italia. Nel 1941, alla morte di Alfonso XIII, la famiglia lascia l'Italia in guerra e si trasferisce in Svizzera, successivamente in Portogallo ed infine, nel 1948, il ritorno in Spagna. Nel 1969 Francisco Franco indicò Juan Carlos come erede della corona spagnola. Alle h. 18.23 di lunedì 23 febbraio 1981 il luogotenente colonnello António Tejero Molina, per tentare un ritorno al franchismo, irrompe nella Cortes seguito da 180 delle sue guardie civili gridando di agire in nome del Re, sotto la minaccia delle armi ordina a tutti i presenti di stendersi a terra. Alle h. 01.23 il Re si rivolge alla nazione in uniforme di Capitano Generale del Regno e legge l’ordine che aveva indirizzato ai comandanti delle varie armi dell’esercito e poi dichiara: “La Corona, simbolo della continuità e dell’unità della patria, non può tollerare in alcun modo delle azioni o dei comportamenti che pretendano di interrompere con la forza il processo democratico fissate dalla Costituzione approvata dal popolo spagnolo”. Gli spagnoli, vedendo in TV il Re libero e alla guida del paese, comprendono che il colpo di stato è destinato a fallire. La democrazia è salva. ______________________________ Il 18 giugno 2014 Juan Carlos firma l'abdicazione a favore del figlio. l'indomani Filippo VI è proclamato Re di Spagna. Da questa moneta mi prendo un lungo riposo, continuerò comunque a leggere con piacere le vostre iconografie. :)
    2 punti
  13. Nei giorni scorsi mi aveva cercato il sacerdote di un paese qui vicino chiedendomi se per caso avessi potuto recarmi in parrocchia per esaminare le monete delle offerte, ci sono andato stamattina, ho passato un paio d'ore divertenti a spulciare monetine......... Il bello è che davo per scontato fossero euro, altro che euro ! In sostanza si trattava di tutte le monete che nel corso degli anni i fedeli versano durante le funzioni al momento delle offerte, a quanto pare molti parrocchiani invece che euro utilizzano per l'offerta monete fuori corso o meno provenienti da: Svizzera, Belgio, Croazia, Francia, Lussemburgo, Germania, Spagna, Portogallo, Grecia, Israele, Austria, Ungheria, Cipro, Malta, e di vari paesi sparsi d'Europa, i più esotici versano come offerte monete di Colombia, Nepal, Perù, Cile, Argentina, U.s.a., Canada, Messico, Filippine, Ucraina, Russia, vari paesi arabi, seichelles, Senegal, Australia, Thailandia, India, Brasile, ed altri ancora. Molti anche i gettoni delle sale giochi e di supermercati, naturalmente lire nostrane fuori corso, gettoni telefonici ed alcune monete stracomuni del Regno d'Italia. Naturalmente tra le vecchie lire non c'era nulla di interessante da poter rivendere per la parrocchia, poi ho capito che era quello il motivo per cui mi aveva fatto venire, vedere se fra tutto c'era qualcosa di valore. Come ho detto mi sono comunque divertito, per quanto riguarda le monete il mio consiglio è stato di regalare tutto a dei ragazzini che vorrebbero iniziare una raccolta.................. :D A proposito, c'erano anche per sbaglio 2 monete da 10 cent in euro, italiane
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  14. Apro questa discussione per avere in vostri pareri su questa moneta che mi ha fatto vedere un socio del Circolo Numismatico Torinese Nel MIR Piemonte e' solo segnalato il doppio Tornese di Francesco I per Torino al N.1001 Questo esemplare presenta invece al D/ solo due gigli peso 0,86 gr. , diametro 13/14 mm. Legende identiche al Doppio Tornese Tornese inedito di Francesco I di Francia zecca di Torino
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  15. Ogni anno ho fatto un calendario "NUMISMATICO". Quest'anno, in via eccezionale, ne ho fatti due: il primo di monete, il secondo di gettoni da saloon. Sono tutti e due scaricabili qui: http://www.roth37.it/CALENDARIO2015.zip http://www.roth37.it/CALENDARIOSALOON2015.zip e... BUON ANNO A TUTTI ! ! roth37
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  16. Beh! dopo 15 giorni ci sono ancora speranze!... A me ne hanno smarrite diverse ... ( leggi trafugate) presso i centri di smistamento , ma so che ultimamente hanno fatto un po di pulizia tra il personale.che lavora in questi centri.............. Hanno avuto persino il coraggio di recapitarmi una busta chiusa con lo scotch e vuota dentro. Ovviamente ho fatto denuncia ma non so e non sapro' nulla...!
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  17. Io apettarei almeno un altro mese prima di darla persa, buona fortuna.
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  18. Bravo @@nando12 non è facile trovare così in perfette condizioni la capigliatura di Ferdinando IV in questo nominale, soprattutto nei boccoli. @@pietromoney...ottimo esemplare BB+ sicuramente. :good:
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  19. Gran bel nummo, Eliodoro! Ric 2133... Lo darei emesso poco dopo le doppie vittorie, tra il 443 ed il 450. Un caro amico sono sicuro che anticiperebbe questa data, ne abbiamo discusso spesso e a lungo. Ma avendo potuto studiare diverse collezioni, al momento sto studiando un fondo presente nel medagliere del Gabinetto Civico di Numismatica di Milano, ormai ho potuto documentare bene circa un migliaio di nummi di Valentiniano III, molti dei quali provenienti da ripostigli datati, e mi sento sempre più sicuro nelle date che propongo per le emissioni di questo imperatore. Nel RIC viene indicata solamente la Prima e la Seconda Officina, ma ho esempi di tutte e cinque le Officine.
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  20. Piccola correzione, la parpagliola è di Filippo IV per via della testa della provvidenza che interrompe la legenda e per punto quadrifoglio pieno punto in esergo al R della moneta.
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  21. Lui è Giovanni Giorgio III, elettore di Sassonia (1647-1691). Una sua moneta di alto interesse araldico è questo tallero del 1690 per Dresda: (da: http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Johann_Georg_III.,_Taler_1690,_Dresden,_CNG.jpg)
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  22. Divisionale di monete in € del 2014 della Città del Vaticano L’Ufficio Filatelico e Numismatico della Città del Vaticano il 3 marzo 2014 ha emesso la serie di monete in Euro con millesimo 2014, comprendente gli 8 valori (1, 2, 5, 10, 20, 50 centesimi, 1 e 2 euro), sia in versione fior di conio che in versione fondo specchio, aventi al rovescio le caratteristiche comuni a tutti i Paesi aderenti alla moneta unica europea e nel diritto raffigurata l’effigie di Papa Francesco,in prospetti diversi a seconda dei metalli dei tagli: le monete da 1, 2 e 5 centesimi recano l’effige volta a sinistra, quelle da 10, 20 e 50 centesimi recano l’effige di Papa Francesco vista frontalmente, mentre le monete da 1 e 2 € recano l’effige di Papa Francesco a ¾ volta a destra, per cui Papa Francesco è il primo pontefice, nella storia dell’euro, ad assumere tre pose diverse per i tre tipi di metalli. Dati validi per tutti gli 8 tagli STATO : Città del Vaticano ANNO :2014 DATA DI EMISSIONE :3 marzo 2014 Dati validi per 1, 2 e 5 centesimi di € MATERIALE :acciaio placcato con rame (acciaio 94,35% - rame 5,65%) AUTORE : Scultore Gabriella Titotto; incisore Ettore Lorenzo Frapiccini; NOTE : La tiratura è 98000, così ripartita 88000 per la divisionale, 10000 per la divisionale fondo specchio TAGLIO :1centesimo di € DIAMETRO : 16,25 mm SPESSORE : 1,67 mm PESO : 2,3 g. CONTORNO :Liscio TAGLIO :2centesimi di € DIAMETRO : 18,75 mm SPESSORE : 1,67 mm PESO : 3,06 g. CONTORNO :Liscio e con filetto centrale in incuso che divide il contorno in due parti TAGLIO :5centesimi di € DIAMETRO : 21,25 mm SPESSORE : 1,67 mm PESO : 3,92 g. CONTORNO :Liscio Nella faccia nazionale è raffigurato il volto di Papa Francesco rivolto a sinistra col capo coperto dal zucchetto; dietro la nuca il segno di zecca “R” ad indicare Roma, con sopra il millesimo 2014; ponendosi di fronte alla moneta, ad arco nell’esergo a partire da sinistra vi è la scritta "CITTA’ DEL VATICANO”; intorno 12 stelle a cinque punte rappresentanti l'Unione Europea.Sulla spalla del Papa, seguendone il profilo, la sigla “G.Titotto” ad indicare la scultrice Gabriella Titotto, mentre sul petto, ugualmente seguendone il profilo, la sigla “E L F INC.” adindicare l’incisore Ettore Lorenzo Frapiccini. Dati validi per 10, 20 e 50 centesimi di € MATERIALE :Nordic Gold (rame 89% - alluminio 5% - zinco 5% - stagno 1%) AUTORE :Scultore Orietta Rossi; incisore Luciana De Simoni; TAGLIO :10centesimo di € DIAMETRO : 19,75 mm SPESSORE : 1,93 mm PESO : 4,1 g. CONTORNO :Rigato con zigrinatura spessa NOTE : La tiratura è 98000, così ripartita 88000 per la divisionale, 10000 per la divisionale fondo specchio TAGLIO :20centesimi di € DIAMETRO : 22,25 mm SPESSORE : 2,14 mm PESO : 5,74 g. CONTORNO :Godronatura larga NOTE : La tiratura è 98000, così ripartita 88000 per la divisionale, 10000 per la divisionale fondo specchio TAGLIO :50 centesimi di € DIAMETRO : 24,25 mm SPESSORE : 2,38 mm PESO : 7,80 g. CONTORNO :Rigato con zigrinatura spessa NOTE : La tiratura è 1586376, così ripartita 88000 per la divisionale, 10000 per la divisionale fondo specchio e 1.488.376 circolanti Nella faccia nazionale è raffigurato frontalmenteil volto di Papa Francesco col capo coperto dal zucchetto; sulla spalla sinistra del Papa e seguendone il profilo la sigla “O ROSSI” (a ricordare la scultrice Orietta Rossi) con sopra il millesimo 2014e al di sopra della cifre 14, il segno di zecca “R” ad indicare Roma;tra la spalla destra e il collo del Papa e seguendone il profilo la sigla “LDESIMONI” (a ricordare l’incisore Luciana De Simoni). Ponendosi di fronte alla moneta, ad arco nell’esergo, divise dalla parte alta della testa,a sinistra vi è la scritta "CITTA’ DEL” e a destra“VATICANO”; intorno 12 stelle a cinque punte rappresentanti l'Unione Europea. TAGLIO : 1 euro AUTORE : Scultore Patrizio Daniele; incisore Maria Carmela Colaneri MATERIALE : Bimetallica: corona esterna: nichel-ottone (rame 75% - zinco 20% - nichel 5%); cerchio interno: rame-nichel (rame 75% - nichel 25%) DIAMETRO : 23,25 mm SPESSORE : 2,33 mm PESO : 7,5 g. CONTORNO : Liscio rigato alternati NOTE : La tiratura è 98000, così ripartita 88000 per la divisionale, 10000 per la divisionale fondo specchio TAGLIO : 2 euro STATO : Città del Vaticano ANNO : 2013 AUTORE : Scultore Patrizio Daniele e incisore Maria Carmela Colaneri indicati con le sigle “P. DANIELE” “M.C.C. INC” intervallate da una croce e poste sotto lo stemma del Camerlengo ad arco al bordo interno del cerchio interno MATERIALE : Bimetallica: corona esterna: rame-nichel (rame 75% - nichel 25%); cerchio interno: tre strati, dal più esterno all’interno: nichel-ottone, nichel, nichel-ottone DIAMETRO : 25,75 mm SPESSORE : 2,20 mm PESO : 8,5 g. CONTORNO : Finemente zigrinato in verticale rispetto allo spessore con inciso una successione che si ripete 6 volte di stelle a cinque punte alternate al numero 2 che rispetto alla stella frapposta si trova una nel verso giusto e poi capovolto: 2 NOTE : La tiratura è 98000, così ripartita 88000 per la divisionale, 10000 per la divisionale fondo specchio Nella faccia nazionale, nel cerchio interno è raffigurato il profilo di ¾ guardante a destra del Papa Francesco, il cui capo è coperto dallo zucchetto; sopra la spalla sinistra del Papa, è presente la sigla “P DANIELE” (a ricordare lo scultore Patrizio Daniele) con sopre il millesimo 2014 e sopra le cifre20 la R, segno della Zecca di Roma; dalla testa dell’omero destro andando verso l’interno della spalla è presente la sigla “ELF inc”, per indicare che l’incisore è Ettore Lorenzo Frapiccini. Ad arco dietro la testa compare la scritta a caratteri maiuscoli “città del”, mentre sul lato del volto sempre a caratteri maiuscoli compare la scritta “Vaticano”, per cui le due scritte si presentano intermezzate dalla parte alta testa del Papa coperta da zucchetto. Nella corona esterna 12 stelle a cinque punte rappresentanti l'Unione Europea. Papa Francesco, al secolo Jorge Mario Bergoglio, nato il 17 dicembre 1936 a Buenos Aires, è dal 13 marzo 2013 il 266 Papa della Chiesa Cristiana Cattolica. È il primo Papa proveniente dal continente americano, essendo di nazionalità argentina ed è il primo pontefice gesuita, appartenendo ai chierici regolari della Compagnia di Gesù. È nato nella capitale argentina il 17 dicembre 1936, primogenito di cinque figli di emigranti piemontesi: il padre Mario originario della provincia di Asti partì nel 1928 per Buenos Aires, dove svolse l’attività di ragioniere nelle ferrovie, mentre la madre, Regina Sivori, originaria della provincia di Genova, era una casalinga. Diplomatosi tecnico chimico, in seguito ha scelto la strada del sacerdozio, entrando come novizio a Villa Devoto, ma prima si è mantenuto per un certo periodo facendo le pulizie in una fabbrica e poi facendo il buttafuori in un locale malfamato di Córdoba.[21][22] In base a quanto dichiarato da egli stesso, ed è stato anche fidanzato prima di intraprendere la vita ecclesiastica.[23] All'età di 21 anni, a causa di una grave forma di polmonite, gli viene asportata la parte superiore del polmone destro. L’11 marzo 1958 si è trasferito al noviziato della Compagnia di Gesù, per completare gli studi umanistici in Cile e nel 1963, tornato in Argentina, si è laureato in filosofia al collegio San Giuseppe a San Miguel. Fra il 1964 e il 1965 è stato professore di letteratura e psicologia nel collegio dell’Immacolata di Santa Fé e nel 1966 ha insegnato le stesse materie nel collegio del Salvatore a Buenos Aires. Il 13 dicembre 1969 è ordinato sacerdote dall’arcivescovo Ramón José Castellano. Dal 1967 al 1970 ha studiato teologia per laurearsi al collegio San Giuseppe. Prosegue la preparazione tra il 1970 e il 1971 in Spagna, e il 22 aprile 1973 ha emesso la professione perpetua nei gesuiti. Di nuovo in Argentina, è maestro di novizi a Villa Barilari a San Miguel, professore presso la facoltà di teologia, consultore della provincia della Compagnia di Gesù e rettore del Collegio: il 31 luglio 1973 è eletto provinciale dei gesuiti dell’Argentina. Dal 1973 al 1979 è rettore della Facoltà di teologia e filosofia a San Miguel. Nel 1979 partecipa al vertice della Consiglio Episcopale Latinoamericano a Puebla ed è fra coloro che si oppongono decisamente alla teologia della liberazione, sostenendo la necessità che il continente latino-americano faccia i conti con la propria tradizione culturale e religiosa. Nel 1986 si reca in Germania per un periodo di studio alla "Philosophisch-TheologischeHochschuleSanktGeorgen" di Francoforte sul Meno, con lo scopo di completare la tesi di dottorato, ma non consegue il titolo; in questo periodo Bergoglio ha modo di conoscere l'immagine votiva di Maria che scioglie i nodi, devozione che poi contribuirà a diffondere in Argentina. Ritornato in patria diventa direttore spirituale e confessore della chiesa della Compagnia di Gesù di Córdoba. Il cardinale Antonio Quarracino lo vuole come suo stretto collaboratore a Buenos Aires e il 20 maggio 1992 Papa Giovanni Paolo II lo nomina vescovo titolare di Auca e ausiliare di Buenos Aires e il 27 giugno riceve nella cattedrale l’ordinazione episcopale proprio dal cardinale Quarracino; come motto sceglie “Miserando atqueeligendo” e nello stemma inserisce il cristogrammaihs, simbolo della Compagnia di Gesù. È poi nominato vicario episcopale della zona Flores e il 21 dicembre 1993 diviene vicario generale. Il 3 giugno 1997 è promosso arcivescovo coadiutore di Buenos Aires. Alla morte del cardinale Quarracino gli succede, il 28 febbraio 1998, come arcivescovo, primate di Argentina, ordinario per i fedeli di rito orientale residenti nel Paese, gran cancelliere dell’Università Cattolica. Il 21 febbraio 2001 il Papa Giovanni Paolo II, nel concistoro ordinario pubblico per la creazione di quarantadue nuovi cardinali e la pubblicazione dei due cardinali riservati in pectore nel concistoro del 21 febbraio 1998, lo crea cardinale del titolo di San Roberto Bellarmino. Nell’ottobre 2001 è nominato relatore generale aggiunto alla decima assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, dedicata al ministero episcopale. Nel 2002 ha declinato la nomina a presidente della Conferenza episcopale argentina, ma tre anni dopo è eletto e poi riconfermato per un altro triennio nel 2008. Nell’aprile 2005 partecipa al conclave in cui è eletto Papa Benedetto XVI. Come arcivescovo di Buenos Aires pensa a un progetto missionario incentrato sulla comunione e sull’evangelizzazione; quattro gli obiettivi principali: comunità aperte e fraterne, protagonismo di un laicato consapevole, evangelizzazione rivolta a ogni abitante della città, assistenza ai poveri e ai malati e nel settembre 2009 lancia a livello nazionale la campagna di solidarietà per il bicentenario dell’indipendenza del Paese: duecento opere di carità da realizzare entro il 2016. La sera del 13 marzo 2013, al quinto scrutinio, è eletto Papa e assume il nome di Francesco in onore di San Francesco d'Assisi. Nel suo primo discorso pubblico da Papa, dopo aver salutato la folla con un cordiale e semplice "buonasera", ha chiesto di pregare per Benedetto XVI, recitando insieme la preghiere del Padre Nostro, dell'Ave Maria e del Gloria al Padre; ha ricordato, poi, lo stretto legame tra il papa e la Chiesa di Roma e poi ha chiesto ai fedeli di pregare anche per lui e ha chinato il capo, rimanendo in silenzio per diversi secondi. Ha impartito poi la benedizione Urbi et Orbi senza l'abito corale e le tradizionali scarpe rosse preparate nella sacrestia della cappella Sistina dal maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie Guido Marini e previsti per l'occasione, ma indossando solo l'abito piano bianco, con la croce pettorale in argento che utilizzava anche da Caedinale. Solo al momento della benedizione ha indossato la stola, per poi togliersela subito e prima di congedarsi, ha nuovamente salutato i fedeli in piazza San Pietro, ringraziandoli per la loro accoglienza. Il pomeriggio del 14 marzo Francesco ha concelebrato insieme ai cardinali elettori la missa pro Ecclesia nella Cappella Sistina, durante la quale ha proclamato l'omelia, improvvisata al momento, dall'ambone e non ex cathedra e non ha utilizzato l'altare fisso della cappella, ma un altare mobile versus populum. È stato il primo pontefice ad assumere il nome di Francesco, scegliendo dopo undici secoli, dai tempi di Papa Lando, di adottare un nome mai utilizzato da un predecessore (escludendo Papa Giovanni Paolo I, il quale unì i nomi dei suoi due immediati predecessori, Giovanni XXIII e Paolo VI). Il 16 marzo 2013 ha spiegato, in occasione del suo incontro con i giornalisti nell'Aula Paolo VI, le ragioni della scelta del suo nome pontificale: «Nell'elezione, io avevo accanto a me l'arcivescovo emerito di San Paolo e anche prefetto emerito della Congregazione per il Clero, il cardinale CláudioHummes. Quando la cosa diveniva un po' pericolosa, lui mi confortava. E quando i voti sono saliti a due terzi, viene l'applauso consueto, perché è stato eletto il Papa. E lui mi abbracciò, mi baciò e mi disse: "Non dimenticarti dei poveri!". E quella parola è entrata qui: i poveri, i poveri. Poi, subito, in relazione ai poveri ho pensato a Francesco d'Assisi. Poi, ho pensato alle guerre, mentre lo scrutinio proseguiva, fino a tutti i voti. E Francesco è l'uomo della pace. E così, è venuto il nome, nel mio cuore: Francesco d'Assisi» e il 17 marzo, dopo la preghiera di rito nel suo primo Angelus, ha inoltre precisato che, scegliendo il nome del patrono d'Italia, ha rafforzato il legame spirituale con l'Italia. Il 27 aprile 2014 Papa Francesco ha concelebrato col Papa emerito Benedetto XVI la canonizzazione dei suoi predecessori Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II Il 19 ottobre 2014 concelebra nuovamente col Papa emerito Benedetto XVI la messa in piazza San Pietro in occasione della beatificazione di Paolo VI e della contestuale conclusione del sinodo straordinario dei vescovi. Le mani in cui è stato messo il papato le hanno viste tutti dal primo momento in cui Papa Francesco, il 13 marzo 2013, poco dopo le ore 20, si è presentato al mondo, con talare bianca e senza stola, in segno di umiltà, dimostrata anche dal voler indossare l'anello del Pescatore solamente durante le celebrazioni papali più importanti, mentre nelle altre occasioni, come Angelus, udienze e celebrazioni minori, indossa l'anello vescovile in argento. Papa Francesco ha portato dentro le mura vaticane la struttura di un collegio gesuita, con la messa quotidiana e la mensa comune, che impone un cerimoniale ipersemplificato e che ridisegna il modo di essere Papa, Vescovo e Parroco di Roma. Sembra passato non un anno, ma un secolo dall’abdicazione di Papa Benedetto XVI e dalla salita al Soglio pontificio di Papa Francesco, il Papa che sembra Papa da sempre e allo stesso tempo sembra non aver mai smesso di fare il prete.
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  23. Infatti come quasi tutto è solo questione d'esperienza,poi ognuno sviluppa nella mente, dei punti di riferimento per ogni moneta dove carpire al volo le o la differenza. Avendo in mano il falso e l'originale chiaramente è molto più facile,i rilievi se sono foto da scanner sono meno evidenti,foto fatte con molta luce, sparata, possono addirittura sfalsare i lineamenti oppure fatte con monete inclinate..... più ne maneggi e più incameri,assimili,finche a colpo d'occhio capirai se è un falso o un'originale non sapendo nemmeno specificare,sul momento,cosa hai visto che non và. Una memoria fotografica in Numismatica è molto importante. Ciao F.
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  24. @@ilcollezionistadiossa avresti dovuto scrivere un titolo più consono alla realtà del fatto come "vende 3.500 sterline d'oro, multato" sarebbe stato più corretto. saluti TIBERIVS
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  25. non sono nemmeno denari suberati, per me sono falsi .... e basta.
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  26. Vi invito a guardare il seguente video, per capire come una moneta senza segni è senz'altro una moneta miracolata, con tutte le volte che cade sopra altre monete. :blum: Mi scuserete se il video è stato già postato su un altro sito di numismatica o se l'avete già visto, ma è comunque molto interessante. Saluti Marfir
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  27. Caro Antwala, penso che sia opportuno riassumere il pensiero di Turcan sulle emissioni che hai postato. Noto che per lui, soprattutto per ragioni stilistiche (invero opinabili e non sempre oggettive), tende a collocare le monetine a prima del 420 e quindi poco prima delle azioni di Bonifacio, nel 422-431. Mi sembra che tendesse, seppure dubitativamente, a una attribuzione all'usurpatore Gildone (394-398), del quale non credo si conoscano monete. Altrimenti c'è sempre la soluzione di Bonifacio, mentre Turcan esclude la possibilità di un'attribuzione a Genserico, nel periodo compreso tra la sua entrata a Cartagine nel 439 e la sua piena sovranità ottenuta nel 422. In tale periodo egli poteva avere emesso monete "autonome" con sorta di rispetto verso Domino Nostro (ossia verso l'imperatore Valentiniano III). Per Turcan sarebbe un periodo troppo tardivo, anche sulla base di ripostigli rinvenuti in Africa. Riporto alcuni esemplari comunemente attribuiti al periodo di Bonifacio (che indubbiamente presentano uno stile un pò diverso): Veramente complicato lo studio della monetazione "autonoma" di Cartagine, ma senza dubbio ricco di soddisfazioni...
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  28. @Ric70 si immagino che per perdere valore l'oro debba proprio cascare il mondo... Poi il prezzo lo fa il mercato e noi possiamo fare solo delle previsioni più o meno azzeccate, tanto vale seguire la passione e quello che accadrà lo deciderà Dio!
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  29. Ciao, io cercherei sulla monetazione del Regno di Napoli, tipo questo denaro http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CAIIAN/3
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  30. avevo già postato quelle del 1790 e del 1776 con grifi dei francesconi diverse pagine fa... credo siano bellissime in alta conservazione spettacolari... molto simili anche a quelle dello stesso periodo di Genova dove i Grifi tengono lo stemma...forse un briciolo meno curate di queste emissioni... monete entrambe iconograficamente da sogno...
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  31. buongiorno amici,si avvicina il natale e solitamente siamo tutti piu' buoni,quindi,perche' non esserlo con se stessi?mi sono regalato,presso la tinia numismatica,un pezzo della serie fusa che tanto mi mancava,e' stato emozionante osservarlo,vedere ancora una parte del codolo di fusione e constatare il suo peso tra le mani,un vero colosso(non oso immaginare l'asse cosa sia)rispetto alle monete coniate del resto della mia collezione.storicamente parlando sappiamo tutti dei dioscuri,tecnicamente invece,questi sono i dati del sestante: 275-270 a.C., Roma, Cr.18/5 61,43g – 45mm
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  32. Conviene per cosa ? Se è per sperare di avere un tesoretto per il futuro ti consiglio di cambiare monetazione sin da subito, se è per qualche altro motivo sinceramente non capisco quale potrebbe essere, per cui non so proprio cosa risponderti.
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  33. Carissimo Giorgio credo di capire che il punto che vuoi andare a sottolineare sia quello etico, chiaramente trascendente il mero aspetto legale, di cui peraltro non ne sottostimerei la portata. Che pezzi trafugati dal sottosuolo italiano successivamente vengano venduti all'estero ( e non mi riferisco alle sole monete, ma anche a pezzi importantissimi, molto più importanti di "semplici" monete) è un dato di fatto che mi pare evidente che sia avvenuto nel passato ( basti pensare ai pezzi recuperati al Getty e al MET...) e con buona probabilità starà avvenendo tuttora, magari in minor misura. Pezzi con chiara provenienza museale sono decisamente difficili da veder ricomparire, viceversa, per pezzi che non hanno una tracciabilità e una riferibilità certa, purtroppo si può solo fare supposizioni senza riuscire a provare niente. La supposizione è peraltro confortata dal fatto che ogni tanto ci sono ammanchi e sparizioni "miracolose" di fondi di musei e perfino tesoretti, come le cronache a volte ci riportano. E' molto increscioso... e anche un po' imbarazzante sia come italiano che come collezionista. Se del pezzo di cui stiamo parlando, per pura ipotesi e senza reale riferimento, fosse improvvisamente nota la sparizione di un pezzo non fotografato da qualche fondo museale, temo che io personalmente vorrei delle rassicurazioni ben chiare ed esplicite della sua provenienza, altrimenti passerei oltre... Comunque sia, con gli opportuni distinguo, non rinuncerei ( anche se non lo sono, in realtà ) ad essere collezionista di fusi, in quanto esistono da molti secoli nelle collezioni private, non sono di solo rinvenimento italiano e una volta slegati dai dati territoriali-archeologici hanno, a mio avviso, un valore prettamente numismatico ( credo che il nocciolo della questione risieda qui). Sono sicuro che dal punto di vista etico ben altro si potrebbe dire e, peggio ancora, forse non ho risposto appieno alla tua domanda... Un abbraccio, Enrico P.S. "se nessuno se ne accorge", il fatto esiste nella coscienza della realtà delle persone? Andiamo nel filosofico... :unsure:
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  34. grazie @MEDUSA51 e @angel buono a sapersi per la prossima "stranezza" e complimenti per il forum
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  35. Cambogia 12.000 Riels (3.000 x 4) del 2014 in argento puro Composta da 4 sezioni componibili
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  36. Cosa dici ?? http://www.comptoir-des-monnaies.com/product_info.php/suisse-canton-de-fribourg-denier-p-25793 Ciao matteo
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  37. dico la mia, basandomi su quanto successo in europa e nel mondo dopo la fine della seconda guerra mondiale in poi. L'oro non è più stato coniato, mentre l'argento è stato coniato per monete dal valore facciale equivalente a 5-10 euro: vedi 500 lire, 5 marchi d'argento, 5 frnachi, mezzi dollari, 100 pesetas di franco, ecc. ecc. L'argento è sparito dalla circolazione in larga parte del mondo dopo il grave rialzo del prezzo dell'argento 1979, e da questa data è stato coniato con molta difficoltà, a parte qualche eccezione. io ripartirei dall'esperienza pre 1979, ossia coniare monete in argento in 5-10 euro ed escluderei totalmente l'oro, per le motivazioni già introdotte dai precedenti lamonetiani. Per circolare la moneta deve avere un valore intrinseco molto inferiore al valore nominale, inoltre l'autorità emittente deve essere ragionevolmente sicura che impennate del prezzo dell'argento non provochino l'annullamento del signoraggio, in definitiva dubito che una moneta da 5 euro possa pesare più di 5 grammi, anzi tale peso mi sembra praticamente un limite superiore. Onde evitare un imbarazzante titolo del 330%, o roba del genere, si potrebbe pensare ad una bimetallica, o coniare una moneta da 6 grammi al titolo di 835%, così da dare un peso di argento di 5 grammi. da non trascurare l'ipotesi di riprendere peso e titolo delle 5 lire aquilotto, ossia 5 grammi al titolo di 835%. al peggio di potrebbero utilizzare come tondelli i quarti di dollaro americano, da 6.25 grammi per 900% d'argento. Siamo forse oltre il limite superiore come quantità d'argento, ma si risparmierebbe sui tondelli In ogni caso mi terrei sulle tre opzioni esposti. Robe da 500% o 330%, con tutto rispetto, mi fanno tristezza :D Per il 10 euro, molto semplicemente, la farei di peso doppio rispetto al 5 euro, almeno 10 grammi al 835%, anche in questo caso di potrebbero utilizzare i tondelli del mezzo dollaro per risparmiare. Come per il 5 euro escluderei roba a basso titolo.
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  38. C'è una notevole differenza qualitativa tra i due esemplari, ma certamente non tali da giustificare un tale gap. Consideriamo che gli esemplari FDC eccezionali di questa moneta saranno forse 3 o 4 mentre, trattandosi comunque di una tipologia che non ha circolato, gli esemplari qFDC sono addirittura la maggioranza. Forse questo contribuisce in parte a spiegare questa notevole discrasia.
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  39. Bellissimo, complimenti! E' un pezzo che desidero anch'io da tempo. Il tuo mi piace in modo particolare, perché presenta tutti quegli elementi di rusticità (peso elevato, codolo di fusione, segno dello sfasamento tra le due valve di fusione) che donano ai fusi romani quel fascino proprio di una cultura antica che, in origine, "guardava al sodo" e non alle apparenze. Quando vedo queste monete mi immagino i ricchi che le trasportano sui carri, come narrato da Livio ...
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  40. un anno fa ho cominciato a vendere..ed ho anche finito :) ...tutto il regno d'italia. perizie 0...venduto tutto,in gran parte a commercianti(che quindi in teoria dovrebbero comprarti a meno del collezionista)e non ci ho rimesso niente nel complesso. ho guadagnato su alcuni buoni acquisti e ho perso su quelli incauti o da inesperienza. possono esser sigillate da chi vuoi ma se le hai pagate una follia non riprendi nulla della spesa lo stesso....se invece riesci a prenderle bene il discorso cambia. il cartellino hai ragione,può incidere ma per riprenderti almeno la spesa devi averla pagata un buon prezzo altrimenti.... marco
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  41. Eccolo....il tanto atteso c'è.... da martedì in avanti...., incominciano per primi i prenotati, quindi settimana prossima mi prendo il regalino di Natale :blum: http://www.crippanumismatica.it/
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  42. In gemmologia la parola "falso" non si utilizza. I termini tecnici sono "pietra d'imitazione", i vetri per capirci e "pietre sintetiche" ovvero quelle prodotte artificialmente in laboratorio che presentano le stesse caratteristiche chimico-fisiche delle corrispettive naturali. Solo per queste ultime possiamo emettere il "report di analisi gemmologica" su un apposito stampato dell'Associazione Italiana Gemmologi (la parola "certificato" non viene utilizzata) che attesta le caratteristiche della pietra per la sua identificazione e la diagnosi finale, con l'apposizione del timbro identificativo del Perito che si assume la responsabilità dell'analisi. Per le altre, questo non può essere fatto, ma, come ho già detto, si può fare una nota scritta esplicativa nella quale si esplicita se si tratta di imitazione o sintetica. La stessa cosa avviene per le gemme montate su gioiello, per le quali, se non possono essere smontate per l'analisi completa, rimane solo la possibilità di una dichiarazione esplicativa. Immagino che per falso di "alto livello", intenda una pietra ben imitata (che generalmente è sintetica proprio perché possono mantenere le stesse esatte caratteristiche delle naturali), ma rimane sempre un FALSO e quindi non certificabile. Certo ci sono alcune gemme, poche per fortuna, le cui corrispondenti sintetiche sono così ben fatte che bisogna ricorrere ad analisi superiori a quelle standard, ovvero accessibili a tutti i gemmologi, ma in questo caso, quando si è di fronte a questi casi, io personalmente chiedo un consulto a qualche altro collega più attrezzato di me, o chiedo un'analisi più sofisticata ad un laboratorio universitario.
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  43. @@francesco77 Se io facessi una cosa del genere sigillando una pietra falsa, l'Associazione Italiana Gemmologi mi farebbe un mazzo tanto!!
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  44. Questa é la trama del prossimo film della disney per Natale? :D Guarda che qui veramente é il mondo alla rovescia... Cioé, tu prova a spiegarmi per quale motivo un cittadino di Como, Varese o Domodossola dovrebbe acquistare un immobile in Italia, quando a X km da casa sua c'é la Svizzera. Per pagare IMU, TARI, TASI, ecc...? Per quale ragione dovrebbe depositare il proprio stipendio o i propri risparmi in una banca italiana...per poi dover chiedere il permesso di ritirare i propri soldi, per ritrovarsi ad aver pagato una patrimoniale? Per quale motivo la gente dovrebbe portare i propri capitali, piccoli o grandi che siano, in Italia quando in Svizzera acquistare beni di consumo é più conveniente ? L' IVA é l' 8 % contro il nostro 22%...sembra che non gliene freghi nulla a nessuno, ma é una follia colpire i consumi in questo modo! ...e tu mi parli di autoriciclaggio? Dovresti indignarti perché in Italia chi ruba NON PAGA MAI...non col tuo vicino di casa perché ha voglia di comprare un televisore da 1500 euro pagandolo in contanti.
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  45. Ti rispondo con le mie convinzioni che potrebbero non essere per forza corrette: la mia intuizione mi dice che gli oblò lascino passare l'aria con più facilità rispetto alle capsule con tutto ciò di negativo che l'aria può portare alle monete con metalli non nobili (es. reazioni all'umidità). Infine con le capsule sono certo di poterle prendere e maneggiare come e quanto mi pare, con gli oblò bisogna stare un poco più attenti. Ciao, batida
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  46. Credo che saremo tutti d'accordo nel fare i migliori auguri a Panorama Numismatico per il n. 300, sperando che sia solo un traguardo di un ancor lungo itinerario!
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  47. Ecco un'ufficiale soldi composita di una specie, il cartone denso "pog-soldi" utilizzato dall'organo di governo degli Stati Uniti conosciuto come "AAFES" (esercito & aeronautica Exchange System). Queste "monete," cioè, gettone in stile come "certificati di regalo," erano in uso effettivo presso negozi militari degli Stati Uniti ("exchanges") in Afghanistan e in Iraq. Il materiale utilizzato per questi gettone è stato scelto per la sua leggerezza e portabilità facile—specialmente di aria. Questi token sono ancora un po ' difficili da ottenere, poiché essi non sono stati venduti al generale pubblica. (Nemmeno nei set per collezionisti). Sembra chiaro, tuttavia, che i numerosi tipi di disegno e il fatto che essi portano le date erano caratteristiche che incoraggiano la raccolta di questi "pog" da personale militare. Qualsiasi gettone non redenti, naturalmente, era utile per AAFES. :) v. ----------------------------------------------- Here is an official composite money of a sort, the dense cardboard “pog-money” used by the organ of the U.S. government known as “AAFES” (Army & Air Force Exchange System). These “coins,” that is, tokens styled as “gift certificates,” were in actual use at U.S. military stores (“exchanges”) in Afghanistan and Iraq. The material used for these tokens was chosen for its light weight and easy portability—particularly by air. These tokens are still somewhat difficult to get, since they were not sold to the general public. (Not even in sets for collectors.) It seems clear, however, that the numerous design types and the fact that they bear dates were features that would encourage the collecting of these “pogs” by military personnel. Any token not redeemed, of course, was profit for AAFES. :) v.
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