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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/18/14 in Risposte
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Babbo Natale è arrivato in anticipo. ditemi che ne pensate.7 punti
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Ne abbiamo viste tante di queste monete nel forum...le regalavano una trentina d'anni fa con le merendine Finalmente c'è l'occasione di vederne una vera. Dico finalmente, perché sono anni che cerco un'immagine decente su internet, senza riuscire a trovarne (si possono comunque vedere nei cataloghi). Ora, uno dei soli QUATTRO esemplari coniati, viene proposto da Heritage nell'asta del 7 gennaio prossimo, e lo si può ammirare in tutto il suo splendore http://coins.ha.com/itm/confederate-states-of-america/1861-50c-original-confederate-half-dollar-pr30-ngc-cac/a/1216-5847.s#Photo La moneta in questione, sarebbe appartenuta nientemeno che a Jefferson Davis, che l'avrebbe avuta dal suo Segretario al Tesoro, Christopher Memminger. Sarebbe stata poi rubata dal bagaglio di sua moglie da alcuni soldati nordisti. Ma in un forum statunitense, qualcuno mette in dubbio che il presidente della Confederazione l'abbia mai vista. Solo quattro esemplari di questa moneta sono stati coniati a New Orleans nell'aprile del 1861, dopo che le truppe sudiste avevano occupato la città. Dal 1° al 30 aprile 1861, la Zecca di New Orleans, passata sotto il controllo della Confederazione, aveva coniato 962.633 half dollars e 2.991 double eagles. Si conosce il numero di queste monete, ma esse sono indistinguibili da quelle coniate in precedenza, lo stesso anno, dall'Unione prima (gennaio) e dallo Stato della Louisiana poi (febbraio-marzo). Prima della chiusura della Zecca, il 30 aprile per mancanza di materia prima (riaprirà soltanto nel 1878), fu brevemente contemplato un programma di monetazione Confederata, e furono prodotti questi quattro esemplari di mezzi dollari in argento, con la Libertà seduta al dritto, e un rovescio diverso da quello dei Seated Liberty che si coniavano dal 1839. Le quattro monete, furono disperse tra proprietari non numismatici, e di loro si perse anche ogni memoria per i successivi 18 anni. Riemersero pian piano, lungo un arco di ben 110 anni (la prima nel 1879, l'ultima nel 1971), ma sono state sempre saldamente tenute in mano da importanti collezionisti e istituzioni, e la possibilità di acquisirne una è sempre stata rara come le monete stesse. Ora, Heritage vi offre questa fantastica occasione Quando mancano ancora 20 giorni all'asta battuta in sala, la moneta ha raggiunto i 55.000 dollari (che diventano poco più di 64.000 con i diritti d'asta) ma si può esser certi che ben altro sarà il realizzo finale...la stessa moneta, in asta Stack's dell'ottobre 2005, ha fatto fermare il martello del banditore alla cifra di 632.500 dollari! petronius3 punti
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ecco il mio regalo di Natale...anticipato. :) cosa ne pensate? a me ha colpito la freschezza combinata alla patina...in mano i rilievi son satinati(dalle foto si intuisce sulla corona al rovescio. attendo pareri... un salutone alla sezione e un grazie a chi interverrà marco3 punti
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Il ministro tende a precisare che non ci sara' alcuna speculazione.Le monete circoleranno realmemte come l'ue vuole.Non verranno date ai soliti speculatori seppure questi ultimi abbiano in tutti i modi cercato di fare impennare le quotazioni di queste monete.In breve e' quello di saliente che c'e' scritto nel primo link. Non ho capito se il ministro Cinca ci prende in giro o no.O se ci fa' o ci e' come si dice da noi. Nel secondo link si ripetono inCatalano le stesse cose piu' o meno.Sono assicurate le serie ai cittadini e il principato vedra' seriamente circolare gli Euro(di Andorra)al suo interno. Mah...tutta questa "frenesia" di dover sottolineare piu' e piu' volte il fatto che gli speculatori non l'avranno vinta,mi fa pensare proprio il contrario. Le monete saranno presentate martedi' con una celebrazione apposita nella camera di consiglio del principato,durante il pomeriggio.3 punti
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Buonasera, è con grande orgoglio che annuncio il rientro nella sua terra materna di questo tondello. Dalla collezione M Huntington da quel degli States vi presento il quarto di scudo caricato delle armi di Castiglia e Milano che arricchito della data ai lati del busto del re risulta tipologia rarissima (R4). Stando poi a dati riferitimi da amici affidabili, questo sarebbe ( uso il condizionale solo perché personalmente non ho potuto verificare, non avendo il testo; non certo per dubbio nutrito sulla serietà delle mie fonti(grazie @@Parpajola e ad Alessandro) lo stesso tondello fotografato dallo Gnecchi nella sua opera sulla monetazione di Milano edita nel 1884. Ultimo passaggio in asta che mi è noto ( grazie @@dabbene per l'indicazione) asta cronos 1 primavera 2008 Crippa numismatica ex collezione Gavazzi. Il peso è 7,65 g, magnifica patina solo parzialmente esaltat dalla mia foto. Buona conservazione, stando anche a quanto scrive il Crippa che dichiara difficile reperire in buona conservazione questa tipologia. Spero, e sono sicuro, che potrete e vorrete darmi ulteriori notizie e commenti. Grazie3 punti
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Salve a tutti, anche non conoscendone i dati ponderali ma sicuramente siamo sotto al grammo, probabilmente si tratta di Teodosio II al tipo DN THEODOSIVS PF AVG - VT XXX V in ghirlanda, Ric X, 457-459 emessa a Costantinopoli, Nicomedia e Cizico. Marcus Didius3 punti
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hai perfettamente ragione zenith. per quanto riguarda se sia rimasto contento dell'acquisto...bhe si, la desideravo molto, credo che fara' la sua figura ma la cosa che mi fa piacere e' che sto coinvolgendo la mia piccola figlioletta nella passione della numismatica.2 punti
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No , un prezzo che puo andare,ma importante che tu sia contento dell'acquisto, io non chiedo mai dopo aver comprato ,capita sempre chi ha speso meno e ci resti male,ripeto se quando compri a te sta bene non pensarci piu e goditi la soddisfazione di aver preso un pezzo che volevi avere,specialmente se si parla di cifre modeste in cui puoi aver speso pochi euro in piu o meno ,il discorso cambia su pezzi e prezzi piu importanti allora conviene si sentire i pareri ma prima di acquistare.2 punti
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Probabilmente perchè non ci sono monete, infatti il fatto che queste siano ufficialmente poste in circolazione il 23 di Dicembre non fa si che esistano, ma solo che potranno essere emesse da tale giorno e con data 2014, infatti come già espresso vedremo queste monete solo nel 2015, ma con questa strategia ad Andorra si sono potuti garantire di emettere monete anche con millesimo 2014 e quindi non perdere il contingente di questo anno, ma rimandando la vera coniazione al 2015 e quindi la visione e distribuzione (al commercio) solo nel 2015. Spero di essere smentito, ma sono sicuro che nessuno vedra queste monete prima del 2015.2 punti
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Intanto beccatevi le tavole del Carandini (che ho scansionato di nascosto nella biblioteca con uno scanner manuale a colori e quindi con qualità non eccelsa) relative ai due monumenti in discussione. Macellum Magnus Domus Aurea nella sua porzione che stava sul colle Oppio: e nella porzione sul colle Velia Per capire meglio come si presentava il fronte della Domus Aurea, con davanti la grandiosa piscina con la nave di Nemi e dietro si intravvede il Colosso…. (da un fotogramma catturato in uno dei video che illustrano la ricostruzione della Domus Aurea):2 punti
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E vabbè ma son ragazzi! Lasciali fare! Beh ...... la 1707 è a parer mio una R2 rispetto alla 1702 NC, non è eccessivamente rara però devi anche considerare che il vicereame di Filippo V e Carlo d'Asburgo per Napoli non è quotato come il periodo borbonico, ma questa è una cosa molto positiva per chi vuole investire e non certo per chi vuol vendere. p.s. Il termine esatto per definire questa situazione è TESAURIZZAZIONE A MEDIO-LUNGO TERMINE, magari se chiedi a qualche esperto di economia potrà spiegarti meglio.2 punti
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Stati tedeschi Francoforte 2 Gulden 1848 argento .900 moneta celebrative dell' assemblea costituzionale inaugurata il 18 maggio 1848 tiratura 8600 pezzi2 punti
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caro @@margheludo, leggo anche senza citazioni (quando posso... :)), non ti preoccupare. Ho corretto un piccolo punto del precedente post per farti capire meglio, e entro più nello specifico qui: - per i denari di Lucca, in base alla evoluzione della scritta LVCA sul R/ tra fine XI e prima metà XII secolo ed altre varie considerazioni, sembra (perchè con tutte quelle lettere simili tu capisci che vi sono poche certezze...e nessuno del tempo ci ha lasciato detto come di solito venivano lette o percepite da chi non sapeva leggere) che la scritta sia da leggere in segno di croce, ovvero > L (ore 12, nei tipi di 2a metà XII secolo è ruotata in modo che in realtà sembra una V), V (ore 6), C (ore 9) A (ore 3). - per i denari di Pisa invece la scritta è intorno al punto in senso orario a partire da ore 9, dove si trova la P (vedi anche nel mio volume: mi pareva chiaro...ma forse no :D!). La lettera veramente distintiva - sempre come ho cercato di spiegare nei dettagli delle schede del mio volume anche nella parte del catalogo: mannaggia che non lo leggete mai in tutte le sue parti :P) - è appunto la P in luogo della C ad ore 9. Infatti la I di Pisa, nei primi tipi soprattutto, è svasata in alto in modo da sembrare una L/V chiusa (ore 12), la S sempre nei primi tipi è fatta a linee spezzate e con la coda terminale corta in modo che sia molto simile alla < (ore 3), e la A ad ore 6 è fatta come la V di LVCA in quel punto. Fammi sapere se adesso ti è più chiaro. Vedrai che se comprendi queste cose e fai caso a questi particolari poi è tutto più semplice (almeno voi avete qualcun che ve lo spiega: pensa a me, buttata là fin dai tempi della tesi a districarsi in pratica da sola tra le monete meno comprensibili (o quasi) e più brutte del medioevo italiano... :D! Di nuovo un saluto e buona serata MB2 punti
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Caro @@margheludo ci sono in giro anche diversi denari di Pisa con il punto o con il bisante ed anche con varie forme e dimensioni della P e della I. In più il conio così crudo di queste serie di denari pisani e lucchesi di fine XII secolo contribuisce a confonderli davvero facilmente (ed era quello che i Pisani volevano, del resto ;)). Il modo per orientarsi però l'ho già in parte anticipato (svalando - se vuoi - un piccolo segreto :)). In queste serie della seconda metà del XII secolo la "VS" finale del nome dell'imperatore (sia ENRICVS per Lucca che FEDERICVS per Pisa è sempre posizionata allo stesso modo, ovvero con la V=U che si incastra dentro la V oppure la A del nome della città sede di zecca (nelle serie precedenti non è così, dunque occhio). Questo serve per orientare anzitutto il conio della moneta perché questa doppia VV "incastrata" sta sempre in basso, più o meno ad ore 6. A questo punto se guardi il conio sulla sinistra, tra ore 7 ed ore 9 devi vedere la S coricata. Ora se tra la S ed il punto vedi una C o comunque un segno semilunato la cui schiena è rivolta verso la S e le cui punte sono rivolte verso il punto o il globetto centrale, sei difronte ad un denaro di Lucca. Se invece ha la schiena rivolta verso il punto e magari anche un piccolo gambo sotto (nei tipi con l'anelletto invece diventa grande e ben visibile) sei difronte ad una P e dunque ad un denaro di Pisa. Le altre lettere invece sono meno diagnostiche e si possono più facilmente confondere o essere identiche come nel caso della ultima V/A, ovviamente. Detto questo ti posto il dritto ed il rovescio del primo dei due denari e ti dico quello che ci ho visto io (ovviamente per quello che posso dalle fotografie che hai postato, con tutti i limiti che questo comporta). Chiaramente va ruotato nel caso di entrambe le facce (il D/ circa di 130° antiorario, il R/ quasi di 180°). Nel post successivo ti invio anche il rovescio del secondo denaro per farti vedere l'analoga struttura del conio e la posizione della parte della legenda che termina con "VS" a fronte di un "lettering" leggermente diverso. Ridisegnate le lettere e rivisti con attenzione metterei il primo ancora nello stesso gruppo ma alla fine del periodo ed il secondo sempre nello stesso gruppo ma agli inizi del periodo. Fammi sapere se ti è tutto chiaro e cosa ne pensi (ovviamente lo stesso vale per gli altri utenti, "storici" o meno, della discussione. In attesa di tue nuove in merito, un caro saluto MB2 punti
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Cambiamo mano....,altro giro, altro argomento, amanti dei luigini è il vostro momento, in particolare @@expo77 che sa già di quanto vedremo, dei luigini, del fenomeno a loro connesso sappiamo già molto, le zecche che li producevano sono tante, quando ho visto sull'ultima Cronos CAMPI, mi ha incuriosito ancor di più, CAMPI non ricorre spesso, questo poi oltre alla variante CAMI in leggenda al posto di CAMPI ha tante altre piccole particolarità che cercheremo di vedere, datemi una mano ovviamente.... CAMPI, feudo dei Centurioni -Scotti produce anch'essa luigini, gli anni sono circoscritti, 1667,1668,1669, il 1667 e il 1669 sono decisamente rari, portano al diritto la solita figura femminile con la leggenda a nome della Principessa Giulia Serra IULIA M PRINCIP CAMPI, qui invece abbiamo però CAMI e al rovescio il solito scudo di Francia con i tre gigli e in questo caso essendo un 1668, la leggenda CENTVPLVM GERMINA BV, i motti presenti in leggenda sono tre e cambiano nelle monete. Crippa la indica Cammarano 031a, in questo caso però come dicevo è una variante ulteriore, riportata anche nel CNI in un solo tipo il 14 con CAMI, presumo che la rarità dalla R dichiarata dal Cammarano aumenti in questo caso forse a un R3. Rispetto al tipo 031 del Cammarano interessante vedere le lettere della legenda andare e continuare sopra lo stemma, altrettanto una sola rosetta all'esergo. Ma chissa ci saranno altre osservazioni da fare....il pezzo presenta una bella freschezza, un buon peso vicino ai valori massimi dichiarati, esattamente 2,36 gr. , Crippa lo considera BB. Da aggiungere che pare che Campi coniasse luigini non solo per la stessa ma anche per altri, certo Campi è direi luigini essenzialmente.... Per ultimo, almeno da parte mia, la GIULIA SERRA in leggenda è la moglie di Giovanni Battista Centurioni Scotti, la figura invece rappresenta la solita raffigurazione di un busto femminile.1 punto
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Buonasera All’ultima Gorny & Mosch mi sono aggiudicato un tetradramma di Alessandro Magno coniato a Mitilene sull’isola di Lesbo nel 188-170 circa a. C., che ho descritto qui http://www.lamoneta.it/topic/84573-le-monete-piu-attraenti-di-alessandro-magno/page-137 ai post # 2048 e segg. Recentemente mi sono aggiudicato in un’altra asta questo piccolo bronzo coniato nella stessa zecca circa due secoli e mezzo prima del tetradramma LESBOS MYTILENE - Ae ca. 440 - 400 v. Chr. Vs: Jugendlicher männlicher Kopf (Apollon) mit Diadem n.r. Rs Viergeteiltes Quadratum incusum. Erhaltung: sehr schön. 0,744 g, diametro 8,0 mm. SNG Copenhagen 364. Ho visto in Snible che in quel periodo (440-400 a. C.) nella stessa zecca è stata coniata una moneta d’argento di 4,4 g con quei tipi (Head of Apollo r., hound with taenia/Quadripartite inc. sq.), mentre il bronzo dell’epoca risulta ‘Head of Apollo r./ΜVΤ Calf’s head - Æ Size .4’, quindi con la testa di vitello invece dell’incuso quadripartito sul rovescio. Ringrazio chi può aggiungere altre informazioni sulla mia moneta. apollonia1 punto
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E' veramente molto bella, complimenti ! Non mi intendo di medaglie religiose, ma questa è affascinante, in ottime condizioni : e tu l'hai ripulita benissimo. Ti sei fatto un bel dono di Natale !1 punto
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@@claudioc47 si .......... anche al dritto,..... ecco dove ne avevo parlato pochi giorni fa dopo la chiusura dell'asta. http://www.lamoneta.it/topic/131736-120-grana-1834-ferdinando-ii/1 punto
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@@claudioc47 ti mostro semplicemente cosa ne penso : :pissed: :cry:1 punto
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@@Fufluns Grazie per i complimenti :). Caprignano è un sito archeologico relativamente vicino a Roma e abbandonato nel 1308, come dimostrano le fonti scritte. Dalle indagini archeologiche sono emersi esemplari di provisini con la caratteristica di avere il pettine che interseca cerchio e leggenda nel dritto della moneta. In base a particolarità di stile e analisi composizionale del metallo Angelo Finetti attribuiva tale tipologia alla fine del Duecento-primi del Trecento, in particolare emessi per il Giubileo del 1300. Sono note tre varietà: due bisanti (1° e 4° angolo della croce), senza segni nella croce e omega-stella a cinque punte (2° e 3° angolo della croce). Inoltre sono indicativi per la cronologia la forma della croce e il numero dei denti del pettine (sette) che riconducono in un certo senso ai tipi di prime emissioni. Tutti i provisini sono prodotti a Roma. Mi permetto di ricordare che per le seconde emissioni (tranne qualche rara eccezione) il dritto è la parte della moneta con il pettine impresso ( magari in seguito potremo individuare le motivazioni per cui si è passati dalla faccia con croce delle prime emissioni a quella con pettine successivamente). Spero che monbalda intervenga e ci possa aiutare ulteriormente con la sua grande competenza nello specifico. Per gli altri post e immagini attendiamo commenti da altri utenti anche per non fare la figura del prezzemolo :D Cari saluti a tutti1 punto
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@@claudioc47, Stupenda a dir poco, secondo me questa sta un pelino sotto al qFDC.1 punto
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@@bocchan Vengono distribuiti direttamente i rotolini alle attività commerciali, te lo posso confermare per certo avendoli visti aprire nelle casse di vari negozi in questi anni, questo in linea generale per le province di Ferrara e Belluno.1 punto
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@@Clar622, con 50 euro ti compri un'ape del regno d'italia in FDC.1 punto
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@@tognon @@david7 @@ilcollezionistadiossa @@zenith1 @@nando12 @@ilcollezionista90 mi mancava in collezione il 37, l'ho acquistata a 32 euro, secondo voi l'ho pagata molto?1 punto
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Ciao Ciondolini : le foto sono chiare ma - come tutte - non riescono a rendere appieno la realtà della medaglia. Per spiegarmi meglio, non si evince chiaramente se la sostanza gialla che copriva la medaglia era solo un deposito terroso (in tal caso da eliminare), ovvero una vera e propria patina che in tal caso è opportuno conservare. Il colore delle patine dipende da vari fattori : in primis la natura terreno da cui la medaglia è stata portata alla luce, dal metallo in cui è stata coniata, dal fatto se il detto terreno sia asciutto (es. deserto) o umido : da questi principali fattori nasce la patina. Ci sono pertanto patine verdastre, ma anche gialle e persino rossastre. E' orientamento diffuso conservare le patine su medaglie e monete antiche : con una pulizia drastica si potrebbero anche riportarle a lucido, ma non si fa ! Però vanno pulite per togliere appunto le eventuali tracce di terra, di sudicio che vi si può essere depositato. Solitamente si usa acqua demineralizzata e si strofina leggermente con mezzi che non intacchino la patina che aderisce alla medaglia. Diverso il discorso se si ritrova un pezzo messo molto male e che, in ogni caso, non avrebbe alcun valore commerciale. In questi casi si può anche agire in modo più incisivo, se non altro per rendere visibile qualche elemento del pezzetto di ruggine che si è trovato (io almeno faccio così). Non mi intendo di medaglie religiose : ma la tua è sicuramente un bel pezzo. Molti auguri anche a te per le prossime Festività. @@ciondolini1 punto
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Spilla da giacca per signora, penso anni 30/40, ecco una delle più famose, peccato per aver perso tutte le pietre.1 punto
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@@rcamil .. di nuovo grazie ho visto che anche Artemide ha venduto un esemplare l'anno scorso - buon BB, indicandolo come CNI 13 (Manca per legenda) http://www.deamoneta.com/auctions/view/148/6181 punto
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La puntata di Passepartout è dedicata all’opera di tre grandissimi protagonisti del Rinascimento italiano: Raffaello, Sebastiano del Piombo e Correggio. Philippe Daverio racconta: “Questi artisti hanno in comune il fatto di essere giunti prestissimo al successo.A 25 anni Raffaello,Sebastiano del Piombo e Correggio avevano già scritto alcune delle pagine più belle della loro arte. Tra un capolavoro e un altro, la puntata si snoda attraverso un percorso che prende spunto da diverse mostre dedicate aquesti artisti: Sebastiano del Piombo. 1485 - 1547 a Palazzo Venezia a Roma; Correggio e l'antico, presso la Galleria Borghese di Roma, e sempre alla Galleria Borghese una mostra di qualche tempo fa dedicata a Raffaello. Non manca come di consueto una ricognizione nei luoghi dove questi artisti hanno lasciato le tracce più importanti del loro percorso artistico, soprattutto a Roma, ma anche in altre località come Parma, dove Daverio visita la spettacolareCamera della Badessa in San Paolo e la Chiesa di San Giovanni Evangelista. http://www.rai.tv/dl/replaytv/replaytv.html?day=2014-12-17&ch=31&v=453470&vd=2014-12-17&vc=31#day=2014-12-17&ch=31&v=453470&vd=2014-12-17&vc=31 --Salutoni -odjob1 punto
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Che roba... Mi chiedo chi è il CRIMINALE che ha conciato così quella povera monetina.1 punto
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Avete citato Bayron e Donizzetti; aggiungo Goethe, Shakespeare, Verdi, Dall'Ongaro, Mann; quanti hanno attinto a piene mani nella storia e nell'architettura veneziana per imbastire racconti ed opere che sono diventate un patrimonio culturale universale? Molti di più di quelli citati, ma quale altro palcoscenico, al pari di Venezia, può creare la stessa magia? Qualcuno disse che a Venezia, anche una lattina di Coca Cola diventa romantica, come dargli torto? saluti luciano1 punto
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Ciao Azaad : sulla bruttezza di questa medaglia hai senz'altro ragione : e tuttavia è sempre la testimonianza di un'epoca, un suo interesse ce l'ha. Non credo valga una fortuna : fosse mia e volessi cederla, più che offrirla su ebay (a quale cifra ?) la mostrerei agli espositori di una qualche Mostra/Mercato del settore : così, tanto per farmi una idea sull'interesse che può suscitare, o meno. Alla peggio, la terrei : cederla per qualche euro non mi cabierebbe la vita, magari un domani potrebbe invece darmi una qualche soddisfazione... @@azaad1 punto
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@@margheludo Il MIR indica foglia di fico e credo che sia da intendere come simbolo unico, per quanto riguarda i simboli poteva capitare che si ripetessero. Saluti Marfir1 punto
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Moneta interessante e quesiti posti da @anto R ancora più interessanti.. Effettivamente lo stile è "raffinato" pur nella realizzazione grezza tipica degli esemplari del periodo, servirebbe un originale per confronto ma la seconda ipotesi, quella della produzione del pezzo in metallo vile argentato ma eseguita con conii originali è affascinante, intrigante ed inquietante allo stesso tempo. Secondo me comunque l'aver prodotto un falso di un esemplare così particolare come questo emesso in occasione del giubileo del 1450 potrebbe legarsi ad una facile smerciatura di tali pezzi ai pellegrini proprio in occasione di tale evento. Un'opportunità ghiotta per i falsari per raggirare forestieri e sprovveduti con monete false, realizzando ampi margini di profitto. In quest'ottica la tosatura secondo me potrebbe anche essere stata realizzata dallo stesso falsario: meglio una moneta sicuramente smerciabile seppur di peso calante piuttosto che un tondello eccessivamente nuovo che di certo da più nell'occhio. Ovviamente le mie sono solo ipotesi immaginifiche, prendetele per ciò che valgono. Ma chissà che in fondo le cose non siano andate davvero così? Moneta interessantissima e degna di approfondimento, complimenti @anto R!1 punto
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Due parole più sul come si presenta il libro che sui contenuti in quanto potete immaginare che c'è da ponderare bene e con calma gli argomenti scientifici. La copertina esterna questa volta è color grigio, per differenziarsi dagli altri colori dei numeri precedenti, le pagine si sfogliano bene, meglio che con i precedenti volumi, la veste grafica è importante decisamente, la prefazione di Ermanno Arslan è bellissima, racconta come è nato questo studio, le motivazioni, la metodologia. Altrettanto interessante e da leggere l'introduzione degli autori e un breve accenno alla zecca in quel periodo storico. Lo schema segue quello degli altri volumi, parte storica con di solito acclusa parte sulla monetazione specifica, seguita dalla catalogazione delle varie tipologie monetarie con relative spiegazioni. Le immagini delle monete sono ingrandite, con come novità a fianco il diametro reale delle stesse, ottima la parte sugli ottoniani ed enriciani con le leggende disegnate lettera per lettera per comprenderle meglio e differenziarle, alla fine una bella parte riepilogativa per tipologia con le monete in misura reale, con una ampia parte molto interessante anche sulle falsificazioni. Capisco che ci sono diverse attribuzioni che non sono facili e semplici e c'è curiosità e interesse.....per i tipo XPSTIANA RELIGIO posso dire che nell'introduzione viene detto che diversamente dal passato, solo una piccola parte sono riconducibili a Milano per il loro stile, che c'è una parte interessante sugli elementi per distinguere le emissioni di Milano da quelle di Pavia per i denari di modulo larghissimo, che c'è una parte molto, ma molto particolareggiata sugli enriciani, quelli dopo Enrico II e che....che...dovreste poi comprarvelo anche voi..... :blum:, perché è indubbiamente, vista la complessità della materia trattata, da leggere con calma e pazienza.....1 punto
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Uè la tecnica vieni a pranzo che ti piazzo la moneta funziona sempre con i neo frequentanti :) Bell'esemplare Vince, bel mix di lustro e patina; ma dalla foto troppi segni e troppo vistosi per essere considerata qFDC/FDC e la valutazione del curatore anche in questo caso probabilmente non é imparziale visto che la moneta esce dall'album condiviso.1 punto
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Il caso dell'euro belga del 2003 è particolarmente sconcertante: sebbene la tiratura risulti ammontare a 6 milioni di esemplari, persino un mio amico che vive a Bruxelles da anni non l'ha MAI trovato!1 punto
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Non esiste paragone, a mio avviso la prima moneta è molto più affascinante...;) Sbaglio o il rovescio con la rosa somiglia un pò ad alcune prove delle 500 lire in argento prima che si optasse per le celebri caravelle?1 punto
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Secondo il mio parere dovevano limitarne a una per stato ogni anno e quando c'era l'emissione comune, solo quella. Si commemorava solo quello che realmente era da commemorare e non come si fa adesso che si commemorano anche le cose degli altri. In questo caso il quntitativo rimaneva basso e la collezione più leggera e meno stancante. Tutte queste monete finiranno per far smettere molte persone.1 punto
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BASETTI Giampiero – CARANTANI Vezio - Le monete della civica biblioteca “Angelo Mai” di Bergamo – Bergamo 20031 punto
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Buona sera al forum ed a te Amnum; Grazie i complimenti fanno sempre piacere e vorrà dire che invierò subito il resoconto di una altra giornata del nostro viaggio tra i Parti Grazie ancora e buona serata da Nonno Cesare1 punto
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Ciao a tutti, ho letto per sommi capi la discussione sull'interpretazione di questo rovescio architettonico neroniano e vorrei aggiungere due dati che sostengono la tesi del macellum. Non mi pronuncio sull'autenticità delle monete con la scritta macellus perché non sono in grado di dare giudizi vedendo solo una foto, mi baso solo sull'edificio raffigurato sulle monete poiché l'ho studiato qualche anno fa in occasione della mia tesi triennale. Come è stato già detto Nerone e tutti gli altri imperatori non hanno mai fatto coniare monete con rovesci architettonici di carattere privato, ma sempre volti alla propaganda di edifici pubblici, come è normale che sia perché da sempre chi sta al potere utilizza mezzi di informazione che ha a disposizione per comunicare con il popolo e tenerselo a bada; mi sembrerebbe strano vedere un regnante che mostra la propria casa, magari fatta a spese dei cittadini!! Comunque sia anche nel mondo accademico c'è stato qualcuno che ha pensato che questa struttura fosse la famosa machina augusti: lessi un articolo del 1982 pubblicato sulle "memorie della pontificia accademia romana di archeologia" dove l'autore dava quest'interpretazione. Ma veniamo ai due dati: 1) la statua posta all'ingresso della struttura tiene nella mano sinistra un tridente (servirebbero monete con alto grado di conservazione per vederlo bene) e nell'iconografia classica la divinità con questo attributo è Nettuno, custode divino dei macella, cioè i mercati; quindi una statua di Nettuno dentro il macellum neroniamo ci sarebbe stata bene! 2) Analizziamo un attimo quelli che hanno studiato la monetazione di Nerone: il Mc Dowell risulta ad oggi l'autore che ha pubblicato il più completo libro sulla monetazione di Nerone e, se non vado errato, colloca la prima emissione del MAC AVG al 62. Mentre gli autori della revisione del RIC pubblicata nel 1984, alcuni anni dopo il libro di Mc Dowell, inseriscono la prima emissione di MAC AVG al 63 e su tutti e due i libri non compare la moneta di MACELLUS AVGVSTI sicuramente per via della grande rarità. Quindi, tirando le conclusioni, il rovescio raffigura per forza il macellum che Nerone fece costruire a roma negli anni centrali del suo principato perché, oltre a tutto quello che già è stato detto, al centro della struttura c'è la statua di Nettuno e la prima emissione di questa moneta avvenne nel 62 o al più tardi nel 63, comunque prima dell'incendio del 64 e quindi prima della costruzione della famosa domus aurea con la sua splendida sala roteante.1 punto
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ciao, penso che arrivata la moneta della VITA si cominci dopo poco a ricercare la seconda e cosi via ..... questa MALATTIA che ci ha colpiti, nel profondo, non credo ci lasci andare dopo aver trovato UNA moneta, anche se la più ricercata e amata. Dentro di noi sappiamo che LEI è li nel cassetto/espositore/cuore /ect ma come una droga cercheremo altre monete che ci facciano sentire appagati/altro.... Roberto1 punto
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