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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/21/14 in Risposte
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Sulla storia di Marin Faliero (per quei pochi che ancora non la conoscono) c' è ancora il mio sito: http://roth37.it/COINS/Marfal/index.html Posto anche il suo bel soldino aggiudicatomi ad un "INASTA"5 punti
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Tanto per fissare un limite superiore, questa moneta è stata messa in vendita -senza successo- 4 volte su eBay con prezzo di partenza 119 euri. Divertente anche il "DIFFICILISSIMO DA REPERIRE IN QUESTE CONDIZIONI"; in effetti è la prima che vedo così malmessa :lol:3 punti
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Russia. Zar Nicola I° (1825-1855). Денежка = 1/2 Kopeck. Е.М. = la zecca di Ekaterinburg. Scusate il mio italiano :).3 punti
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Immagini forti le mie. Testimonianza della facile violenza sulle monete apparentemente senza valore. Large Cents - 1851 P - Braided Hair Liberty Head Diametro: 28,5 mm Peso: 10,89 grams3 punti
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1851 Impero Austro-Ungarico Monetazione per l'Austria Francesco Giuseppe 1 Kreuzer Zecca di Vienna (A) Rame3 punti
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E allora io posto la sorella maggiore di Nikita :) Francia 20 Franchi 1851 Parigi3 punti
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Con tutte le piccole imperfezioni, i graffietti e un bordo non perfetto, conserva il fascino di un esemplare che ha nel tempo acquistato una patina e dei riflessi molto belli, questa è sufficiente a far dimenticare i minimi segnetti che purtroppo porta con se. Qualcuno nel suo motto conserva una frase del tipo "meglio un FDC che cento BB" Questa moneta, ha dei costi molto contenuti, è un piccolo capolavoro per soggetto rappresentato e conservazione complessiva. Potrebbe rappresentare un obiettivo per chi si avvicina a questa passione, l'arte di raccogliere belle testimonianze di un passato, il nostro, il lavoro e l'espressione del genio di artisti del passato, incisori e modellisti, che per oltre mezzo, del secolo scorso, hanno prodotto dei veri gioielli destinate alle tasche del popolo. Pochi esempi, negli anni che seguirono, conservano tanta bellezza di immagine e sentimento. Renato3 punti
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Questa è la più bella moneta che ho in collezione. Voglio condividerla con voi. Da una delle più prestigiose collezioni del passato, riposa ora su un morbido velluto rosso del mio monetiere!! :blum: Anche se la mia collezione è principalmente dedicata a Vittorio Emanuele III, non potevo rimane indifferente di fronte a tanta bellezza. Il tempo ha arricchito di una patina particolare questo esemplare, La freschezza di metallo e la conservazione eccezionale ne fanno un vero godimento agli occhi!! Scusatemi se ho per un momento celebrato questo gioiello, ma lo merita e non perché entra a far parte della mia collezione. Renato2 punti
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Eccotene una in attesa della foto della tua......la moneta è comune e la punteggiatura in più o in meno non ne aumenta la rarità2 punti
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Taglio: 50 cent Nazione: Italia Anno: 2007 Tiratura: 4.955.490 Condizione: BB Città: Milano2 punti
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Ho avuto modo di leggere con calma tutti gli interventi solo ora. Concordo sull'anfiteatro e sull'animale. Per quanto riguarda quest'ultimo io però, come suggerito da altri, non scarterei l'ipotesi del "felino". D'altra parte, come detto, il leone è un simbolo araldico molto presente in questo contesto e, in particolare, in ambito figurativo è spesso rappresentato con il capo inclinato. Inoltre non bisogna dimenticare quanto il repertorio faunistico sia presente nella monetazione normanna del sud Italia (si pensi, ad esempio, alle emissioni salernitane).2 punti
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Una volta lessi su Ebay un annuncio che poneva in vendita un 20 lire 1936 patacca dove il venditore diceva che appartenevano alla sua famiglia da oltre 100 anni!!!!!! :)2 punti
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La scena di San Giorgio che trafigge il drago ha avuto un degno precursore circa un secolo prima nel ducato d'oro di Mantova a nome di Ludovico II (1444-1478) http://catalogo-mantova.lamoneta.it/moneta/MN-L2/15 e non poteva essere diversamente, da ricordare infatti che a Mantova il castello, poi inglobato nel palazzo ducale, è detto "di San Giorgio" questo ducato con San Giorgio è stato presentato anche in una recente discussione da @@Corsodinazione come ritrovamento in terra di Corsica (wow!) http://www.lamoneta.it/topic/129402-san-giorgio/?hl=%2Bducato+%2Bmantova+%2Bsan+%2Bgiorgio#entry1472590 Da notare in questa moneta mantovana il "movimento" della scena ed i particolari della bardatura del cavallo e del cavaliere, a mio parere notevoli se confrontati con la staticità o la mancanza di plasticità della maggior parte delle incisioni coeve. un saluto Mario2 punti
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Ringrazio intanto degli interventi @@fofo e @@eracle62, il bianco postato adesso da Eros ci ripropone una leggenda che aiuta a comprendere ancor di più la moneta col quel DEXTERA TUA DNE che è tratta da un versetto di ESODO, XV, 6, " dextera tua, Domine, percussit inimicum ", che è poi una invocazione al Signore, d'altronde per sconfiggere il nemico, il male era necessario anche l'aiuto e la preghiera del Signore, non serviva solo la lancia, l'arma.... Interessante anche la sigla P incisa sotto il busto del Duca che indica colui che fece i conii, cioè il Pastorino.2 punti
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Ciao, Aureliano aveva come divinità protettrice il Dio Sol ed elesse la divinità a protettrice dell'Impero. ...pacificato finalmente l’impero, nel 274 in onore di questo Sol indiges delle origini di Roma (e che ha i suoi corrispondenti nell’iranico Mithra, nell’Apollo-Helios greco, nell’egizio Serapide, nel Sol Invictus Elagabal della città siriana di Emesa e nel Sol Sanctissimus Malachbelus di Palmira) Aureliano istituisce la più importante festività calendariale, il dies natalis Solis invicti, la festa della nascita del Sole invitto, celebrata…il 25 dicembre. E mutuata un cinquantennio più tardi dal cristianesimo. Non sarà una festa qualsiasi ma la festa della divinità suprema protettrice dell’Impero romano (“Sol Dominus Imperii Romani”), che ha il suo vicario – ed imago - sulla terra nell’imperatore. Ad essa si affiancarono “l’istituzione degli Agones Solis, feste solenni in onore del Sole da celebrarsi con cadenza quadriennale”, l’edificazione di un “tempio di Stato per un culto di Stato, costruito sul suolo pubblico” e la creazione “per il nuovo culto, di un collegio pontificale, i Pontefici del Sole, Pontifices Dei Solis”. L'adozione del culto del Sol Invictus fu vista da Aureliano come un forte elemento di coesione dato che, in varie forme, il culto del Sole era presente in tutte le regioni dell'impero. Anche molte divinità greco-romane, come Giove e Apollo, erano identificate con il sole. Inoltre, come riferisce Tertulliano, molti credevano che anche i cristiani adorassero il sole. Ciao Illyricum :)2 punti
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Al dritto mostra quello che é stato interpretato come un "personaggio danzante" (anche se di primo acchitto dà più l'idea di una formica...) con un torque in una mano ed un serpente nell'altra. Al rovescio un cavallo retrospicente, piuttosto bizzarro pure lui. E' d'argento, ed il peso é di g. 1,62. E' una moneta che si vede di rado, se non sui testi sulla monetazione celtica, riportata in tal caso probabilmente per lo più per le fattezze che appaiono "estreme" anche in tale ambito. Pur essendo piuttosto rara qualche dato di rinvenimento é conosciuto, e sembra concentrarsi sulla riva destra del Reno, in Renania-Palatinato. E' stata ipotizzata un'attribuzione agli Ubii, tribù di cui non si sa molto, con una datazione al I sec. a.C. Qualche manciata d'anni prima del disastro di Varo.2 punti
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@@dabbene Riporto qui il mio post. I nostri quattro lettori perdoneranno se partirò da una piccola zecca emiliana, sperduta fra le nebbie e le paludi padane ma anche fucina e laboratorio degli ideali rinascimentali. A Guastalla la notizia del conferimento a Ferrante II Gonzaga del collare del toson d'oro giunse il 17 maggio del 1599 e questa è la data da cui L.Bellesia fa partire il secondo periodo di emissioni a nome del signore della città. Impossibile riportare qui tutte le monete su cui compare questa onorificenza, per questo basta rivolgersi al catalogo on-line: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/cat/W-FIIG ma vorrei qui presentarne solo alcune per fregiare questa discussione di buone immagini. A scanso di equivoci una precisazione: non sono mie monete; non devo vendere; la conservazione è quella lì....punto e basta ; -). Per iniziare il doppio tallero con millesimo 1600: in questa moneta il collare è presente sia sul dritto, al collo di Ferrante II, che sul verso, ad ornare lo stemma gonzaghesco. dritto verso e per continuare ma anche per aggiungere un commento artistico il ducatone. In questo caso il collare del toson d'oro è presente solo nel dritto, al collo del signore di Guastalla, qui ricordato come principe di Melfi dritto, opera di Gaspare Molo verso Vorrei farvi notare anche anche il notevole valore del verso. Si tratta di un'opera d'arte che rappresenta un'opera d'arte. L'opera rappresentata è la statua di Ferrante I Gonzaga, realizzata da Leone Leoni (uno dei più validi artisti del tempo) e ancora oggi collocata nella piazza principale della città (nonchè mio avatar). La statua rappresenta Ferrante I Gonzaga (Franton per i suoi concittadini), il capostipite della dinastia Gonzaga di Guastalla, vestito da soldato romano ma armato "alla moderna" che tiene nella mano destra tre melograni, simboli di saggezza, nell'atto di calpestare un'idra e un satiro avvinghiati insieme. L'idra rappresenta l'invidia, il satiro la calunnia. L'allegoria rappresenta la vittoria di Ferrante I, uomo di fiducia dell'imperatore Carlo V e da questi nominato prima vicere di Sicilia poi governatore di MIlano, sulle maldicenze che lo volevano mettere in cattiva luce nei confronti dell'imperatore stesso. Da notare che nella moneta è rappresentata anche la spada...oggi scomparsa (sigh!) a più tardi Mario2 punti
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Ho sempre fatto gli auguri nella sezione dove sono curatore, ma anche in altre dove leggo o scrivo, quest'anno mi sono detto, ma è giusto in un forum ? Forse no o forse anche.....che gli auguri siano per tutto e per tutti mi sono detto, un forum è condivisione, unione, essere uniti, e quindi quest'anno li faccio qui in piazzetta, auguri ai classicisti, ai medievalisti, ai modernisti, alle sezioni speciali, agli appassionati di medaglie, cartamoneta ecc., auguri allo staff, a @@Reficul, auguri a chi è iscritto, a chi legge soltanto, auguri a chi scrive poco, auguri a chi scrive molto incitandoli a continuare così', auguri ai giovani, a chi si affaccia in questo mondo, auguri a chi ne ha bisogno, a chi non sta bene in particolare, auguri a tutta la numismatica italiana.... L'anno scorso in questi giorni eravamo affaccendati qui col concorso " della moneta più bella ", concorso difficile da portare avanti, complesso, durò circa un mese e mezzo, praticamente una maratona, con tanti protagonisti con le loro monete, quello fu un momento di condivisione totale, oggi personalmente mi accontento di meno, molto meno, faccio semplicemente gli auguri, ma a tutti e qui, confidando in tempi migliori per tutti....anche questo alla fine è condividere .... buone feste, Mario1 punto
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Ciao a tutti, volevo sottoporre alla vostra attenzione la bellezza dei ritratti di questo denario suberato di "Antonino Pio". Al rovescio abbiamo Marco Aurelio, il peso è di 2,9 grammi. Ratamente mi è capitato di vedere denari suberati di Antonino Pio, e a dire la verita', non ne ho mai visti altri "suberati" di questo stile raffinato. Vi piace? :hi:1 punto
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Ecco un'altra new entry anche se avevo già in collezione questo millesimo ma con questa credo di averla migliorata un pochino. Il rovescio è davvero notevole (a mio modesto parere). I rilievi sono altissimi ed è molto netta e visibile la riga che delimita l'esergo. Belli anche i fondi. Il dritto ha una maggiore usura ma qui è dura capire il confine tra usura e debolezza di conio. Cmq i capelli sono in gran parte visibili, si nota l'attaccatura, ed il volto ha una bella colorazione. Insomma non mi sbilancio, aspetto i vs. commenti. Da una parte sono contento perchè miglioro quella che avevo, e dall'altra mi viene una rabbia se penso che quella più brutta l'ho pagata più del doppio rispetto a quest'ultima. Mi convinco sempre di più che nei convegni, i commercianti ci vanno giù di brutto. Le farò vedere entrambe al venditore al prossimo convegno di Napoli o Castellammare e gli farò vedere quanto è stato disonesto "nell'infierire" in un piccolo collezionista come me e spero che almeno la prossima volta se ne ravveda, altrimenti non vedrà più un centesimo da me. Scusate il piccolo sfogo.1 punto
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Grazie @@nando12. Io amo le monete in BB perchè conservano i dettagli (anche se usurati) ed i segni dell'avvenuta circolazione tra le mani della gente; segno di storia evidente e affascinante. E poi quando per puntare ad una conservazione migliore, non è facile per via delle grosse cifre da spendere o per la scarsa reperibilità sul mercato, allora il BB lo apprezzi ancora di più. Quelle che cerco di evitare sono le monete in MB e finora nessun pezzo in tale conservazione è presente nella mia collezione1 punto
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Salve a tutti, mi sono imbattuto in questo marengo dal millesimo comunissimo ma che presenta due diverse rarità, infatti, oltre ad avere l'1 della data ribattuta su di un 1 capovolto, confrontandolo con altri marenghi, ho notato che la sua colorazione è nettamente più scura e tendente al rosso, ciò è dovuto probabilmente ad una quantità di rame maggiore nella lega rispetto alla norma. Ad altri utenti del forum è mai capitato di osservare una moneta simile? Cioè che prenti entrambe le varianti? :) Luca1 punto
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@g.aulisio De bello Gallico " IV, III Ad alteram partem succedunt Ubii, quorum fuit civitas ampla atque florens, ut est captus germanorum. Hi paulo, quam sunt eiusdem generis ceteri, humaniores sunt, propterea quod Rhenum attingunt multumque ad eos mercatores ventitam et ipsi propter propinquatem Gallicis sunt moribus assuefacti. Hos cum Suebi, multis saepe bellis experti, propter amplitudinem gravitatemque civitatis finibus expellere non potuissent, tamen vectigales sibi fecerunt ac multo humiliores infirmioresque redegerunt" De origine et situ germanorum " 5 ... quamquam proximi ob usum commerciorum aurum et argentum in pretio habent formasque quasdam nostrae pecuniae adgnoscunt atque eligunt; interiores simplicius et atiquius permutationem mercium utuntur. Pecuniam probant veterem et diu notam, serratos et bigatosque ..." "28, 5 ... Ne Ubii quidem, quamquam Romana colonia esse meruerint ac libentius Agrippinenses conditoris sui nomine vocentur, origine erubescunt, transgressi olim et experimento fidei super ipsam Rheni ripam collocati, ut arcerent, non ut custodirentur.". G.Aulisio "qualche dato di rinvenimento é conosciuto, e sembra concentrarsi sulla riva destra del Reno, in Renania-Palatinato. E' stata ipotizzata un'attribuzione agli Ubii, tribù di cui non si sa molto, con una datazione al I sec. a.C." Quindi la moneta dovrebbe precedere il passaggio sul lato sinistro (transgressi olim et experimento fidei super Rheni ripam collocati). Considerato che Tacito scrive la Germania nel 98 d.c.(quando gli Ubi sono già transgressi "olim" sulla riva sinistra), la datazione del I sec. a.c. per i ritrovamenti sulla riva destra non è peregrina. Sarebbe interessante verificare se in quell'epoca si riscontra una maggiore somiglianza alle monete romane per le popolazioni a cavallo del Reno (con particolare riferimento alle monete degli Svevi). Polemarco1 punto
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Sono delle tessere alimentari stampate su piccole lamine circolari a beneficio dei pellegrini che trovavano accoglienza presso lo Spedale di Altopascio sulla via Francesca Romea, una delle più importanti vie di pellegrinaggio medievali che da Roma conduceva in Francia e proseguiva poi fino in Inghilterra. Il tipo di pistacchia elargito era rispondente alla classe sociale dell’ospite. Ai poveri era riservata la pistacchia nera in lamina d'ottone, che dava diritto a una libbra di pane nero e a una mezzetta di vino di poco pregio. Per i pellegrini ragguardevoli c’era invece la pistacchia dorata, in lamina d’ottone, che assegnava due libbre di pane bianco e un boccale di vino di gran pregio. Vi erano poi delle pistacchie bianche in lamina di ferro ad uso interno, destinate non ai pellegrini di passaggio ma ai lavoratori della fattoria adibita all’ospedale e alle partorienti, con le quali si otteneva ‘una tantum’ un poco di pane bianco e del vino locale. Sono in possesso delle riproduzioni dei quattro tipi di pistacchie senza conoscere però la funzione di ciascuna di esse. In apertura di discussione presento quella con lo scudo mediceo sul diritto, che compare in incuso sul rovescio. Rame: 3,516 g, 26 mm. In effetti le sei palle (bisanti) non sono uguali perché quella più vicina alla corona è più grossa e armeggiata di Francia, mentre le altre cinque sono uguali e smaltate di rosso. Sul significato delle palle dei Medici, sempre a gruppi di 6, 7 o persino 11 sullo stemma del più importante casato fiorentino, ci sono varie interpretazioni, alcune anche maliziose. Ma qui entriamo nel campo dove Corbiniano può essere più preciso. apollonia1 punto
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AAahhh! il buon Pietro riscalda una domenica fredda d'inverno, aldilà della conservazione, oltre a monete da prezzi poco accessibili è la prima che vedo con una effigie godibile e dai bei tratti!! complimenti, ottima aggiunta :D a me piace molto ;) buono anche il bordo ;)1 punto
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Ripeto che la moneta non è mia, e che fino ad 80 euro l'acquisterei volentieri, ma il mio amico l'ha acquistata sicuramente a più di questa cifra e non penso voglia rivenderla. Non c'è bisogno di dirlo che a 30 o 40 la prenderei al volo se si presentasse l'occasione, ma quello che stò cercando di dire dall'inizio della discussione è che a questo prezzo, brutta che sia, non la si trova; se io vado ad un commerciante e gli chiedo di trovarmi un 5 lire di Parma senza considerare minimamente la conservazione ma unicamente il prezzo, se gli dico a 30 o 40, ma anche 80, non riuscirebbe a trovarla. Una volta un commerciante sarebbe dovuto andare a Riccione a rifornirsi e gli chiesi di trovarmi alcune cose a prezzo modico, non riuscì a trovare nulla per me, i prezzi, anche per BB gradevoli, che lui considerava spl, erano esorbitanti. Anzi, se qualcuno riesce a trovare un 5 lire, in qualsiasi condizione, a non più di 80 euro, può contattarmi in MP, perchè sono interessato all'acquisto.1 punto
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Buona Domenica Lo ritengo un buon volume con una spiccata predilezione per l'aspetto monetale, cioè l'elencazione delle monete con non poche varianti, oselle, bolle dogali .... non ti aspettare però la storia della monetazione veneziana, che spieghi il contesto socio-economico e gli aspetti monetari che giustificarono una emissione piuttosto che un'altra. Se è quest'ultimo aspetto che cerchi, credo che, ancora oggi, il Papadopoli sia insuperato. saluti luciano1 punto
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Taglio: 50 cent Nazione: San Marino Anno: 2007 Tiratura: 320.000 Condizione: BB Città: Milano1 punto
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Ciao @@lucarosina, concordo con @@nando12 per quanto riguarda la conservazione. In più ti consiglio, se ti capita di andare in Svizzera, di sondare per bene i resti che ti danno qualora tu dovessi fare acquisti. Dato che la grafica delle monete svizzere in generale è pressoché immutata da 130 anni, a meno che non si tratti dei vecchi franchi in argento (ma non è sempre vero), capita di trovarsi tra le mani monetine di inizio novecento, fine ottocento. A me è successo spesso, sopratutto con i 20 rappen (1884-1919-1909-1912)...1 punto
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senza volermi sostituire al curatore, visto che sto guardando adesso le stesse pagine, ti indico la scheda. Ciao Komodo http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-AF17S/191 punto
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Taglio: 2 Euro cc Nazione: Lussemburgo Anno: 2007 Tiratura: 1.000.000 Condizione: B+ Città: Milano1 punto
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____________________ 1851 German States Baviera Massimiliano II° (1811-1864) 1 Pfennig - Rame1 punto
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Risposta trovata : SALAPIA - (300-225 a.C.) BRONZO D/Cavallo andante a d. con zampa anteriore sollevata R/Delfino a s. con sopra un tridente - sotto il delfino si intravede la scritta "OIN" Città apula in territorio dauno presso la Salapina o Salpina palus, attuale Lago di Salpi a sud di Manfredonia. strano che il signor @profausto ancora non si pronunci.... :pardon: Grazie mille a tutti1 punto
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se ce l' hai già in collezione, và bene, se invece vorresti acquistarla, vorrei darti un consiglio: Acquista pure monete in bassa conservazione ma mai con i bordi ridotti come questa moneta, che, poverina, deve aver fatto dei bei salti dal tavolo.1 punto
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In questo momento sto leggendo. Dario Fo-Piero Sciotto Ciulla,il grande malfattore. Editore,Ugo Guanda Prezzo €14 Libro appena uscito. Lo consiglio a chi colleziona la cartamoneta,scoprirà le vicende del famoso falsario siciliano. Blaise1 punto
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@miza Concordo ...un cotton fioc e acqua tiepida (se vuoi proprio esagere diluita in un pochino di sapone neutro) solamente sui bordi e poi senza sfregare asciugala tamponando delicatamente. Neppure io toccherei i campi ed il resto della moneta.1 punto
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Salve a tutti, aggiungo solo che il nummo di Marciano è Ric X, 543 monogramma 2 privo di crocetta - Ric X, 545 monogramma 2 con crocetta, posto una sua ricostruzione: D/ [DN MA]RCIANVS PF AV[G] R/ monogramma 2 in corona, in esergo CON Marcus Didius1 punto
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Non colleziono medagliette devozionali, ma la concomitanza di avere letto questo post ieri ed averne trovato un esemplare oggi, a prezzo risibile è stato una tentazione troppo forte :D Non è la stessa, ovviamente; il mio esemplare mi sembra pure più recente, ma per 10 centesimi, che volete? :D peso 1,8 - 1,9 grammi1 punto
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DE GREGE EPICURI Io credo di sì. In uno dei link presenti nella discussione (che ora però non riesco ad aprire bene) avevo letto a suo tempo che ad Apamea era presente un forte gruppo ebraico, che si considerava discendente diretto di Noè (ovviamente), ma anche stanziato nella regione subito dopo il diluvio. Si può pensare che le "monete sul diluvio" di Apamea siano state in qualche modo influenzate dalla presenza di questa importante colonia ebraica. Le due figure rappresentate fanno pensare a Noè e moglie; certo, potrebbero essere personaggi analoghi presenti nelle altre tradizioni.1 punto
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Caro @@margheludo ci sono in giro anche diversi denari di Pisa con il punto o con il bisante ed anche con varie forme e dimensioni della P e della I. In più il conio così crudo di queste serie di denari pisani e lucchesi di fine XII secolo contribuisce a confonderli davvero facilmente (ed era quello che i Pisani volevano, del resto ;)). Il modo per orientarsi però l'ho già in parte anticipato (svalando - se vuoi - un piccolo segreto :)). In queste serie della seconda metà del XII secolo la "VS" finale del nome dell'imperatore (sia ENRICVS per Lucca che FEDERICVS per Pisa è sempre posizionata allo stesso modo, ovvero con la V=U che si incastra dentro la V oppure la A del nome della città sede di zecca (nelle serie precedenti non è così, dunque occhio). Questo serve per orientare anzitutto il conio della moneta perché questa doppia VV "incastrata" sta sempre in basso, più o meno ad ore 6. A questo punto se guardi il conio sulla sinistra, tra ore 7 ed ore 9 devi vedere la S coricata. Ora se tra la S ed il punto vedi una C o comunque un segno semilunato la cui schiena è rivolta verso la S e le cui punte sono rivolte verso il punto o il globetto centrale, sei difronte ad un denaro di Lucca. Se invece ha la schiena rivolta verso il punto e magari anche un piccolo gambo sotto (nei tipi con l'anelletto invece diventa grande e ben visibile) sei difronte ad una P e dunque ad un denaro di Pisa. Le altre lettere invece sono meno diagnostiche e si possono più facilmente confondere o essere identiche come nel caso della ultima V/A, ovviamente. Detto questo ti posto il dritto ed il rovescio del primo dei due denari e ti dico quello che ci ho visto io (ovviamente per quello che posso dalle fotografie che hai postato, con tutti i limiti che questo comporta). Chiaramente va ruotato nel caso di entrambe le facce (il D/ circa di 130° antiorario, il R/ quasi di 180°). Nel post successivo ti invio anche il rovescio del secondo denaro per farti vedere l'analoga struttura del conio e la posizione della parte della legenda che termina con "VS" a fronte di un "lettering" leggermente diverso. Ridisegnate le lettere e rivisti con attenzione metterei il primo ancora nello stesso gruppo ma alla fine del periodo ed il secondo sempre nello stesso gruppo ma agli inizi del periodo. Fammi sapere se ti è tutto chiaro e cosa ne pensi (ovviamente lo stesso vale per gli altri utenti, "storici" o meno, della discussione. In attesa di tue nuove in merito, un caro saluto MB1 punto
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Buona giornata Come ho già avuto modo di scrivere nella discussione http://www.lamoneta.it/topic/131206-tra-iconografia-sogno-e-araldica/page-7post 95, a Venezia i nobili non esternavano le insegne di cavaliere che gli erano state concesse; l'unica manifestazione esteriore del loro cavalierato (qualunque esso fosse) era la "stola" d'oro o in broccato con fili dorati, che veniva posta sulla spalla sinistra, sopra la toga che indossavano nelle sessioni ufficiali e che sostituiva l'onorificenza originale. Facendo scorrere l'elenco dei personaggi (tutti nobili di alto lignaggio, altezze imperiali o reali) insigniti di tale cavalierato, sia del ramo spagnolo, sia del ramo austriaco, non ho trovato traccia di nobili veneziani, nemmeno quelli imparentati con sovrani europei e la cosa non mi ha sorpreso più di tanto, sapendo quanta ritrosia c'era, nella nobiltà veneziana, nell'esternare simili attributi. Eppure un insignito veneziano del toson d'oro, l'ho trovato. Giovanni Andrea Della Croce (o Giannandrea Dalla Croce), insigne medico chirurgo nato a Venezia nel 1509 (o 1515). Ebbe modo di distinguersi quale medico preminente nel Collegio chirurgico di Venezia, tanto da assumerne il priorato. Evito di riportare la sua biografica che, peraltro, si può agevolmente trovare in rete; ciò che è importante riguarda il cavalierato del toson d'oro che gli venne concesso. Dall'elogio che venne recitato a sua memoria nell'Ateneo di Treviso l'8 giugno 1826, dal Professore di medicina e chirurgia Francesco Bernardi e del quale resta anche una pubblicazione fatta nel medesimo anno, leggiamo che il Della Croce fu creato Cavaliere di San Marco e Cavaliere del Toson d'oro. A questo punto "si apre" un giallo; il suo nome non l'ho trovato negli elenchi dei cavalieri insigniti; usurpazione di titolo? saluti luciano1 punto
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Proseguendo nel tempo lo troveremo anche in Carlo VI d'Asburgo, Duca di Milano, non sarà solo al collo dell'Imperatore ma anche al rovescio con l'aquila bicipite sormontata dalla corona imperiale e con lo scudo inquartato con le armi di Milano, circondato il tutto proprio dal Toson d'Oro. Quindi qui si prende un doppio spazio sul busto e intorno allo scudo....in questo da soldi 60 della Collezione Verri.... Ma continuerà....continuerà...passerà per esempio dal crocione di Giuseppe II dove lo vedremo pendere in basso dalla Croce di Borgogna accantonata dalle corone d'Austria, Ungheria, Boemia fino ad arrivare a Francesco Giuseppe I col fiorino dove al rovescio circonda sempre lo stemma e l'aquila bicipite. In questo caso, avendo la sola testa, e non più il busto al diritto non compare, il tutto sempre dalla Verri. E' una storia affascinante questa che unisce sotto questo segno case regnanti, e uomini di potere, il tutto ovviamente anche nella monetazione, che essendo il biglietto da visita dell'epoca non poteva certo permettersi di non includerlo.....1 punto
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Ragazzi, il problema credo non risieda tanto nella fame di lucro che hanno le varie zecche, quanto nella vergognosa approvazione incondizionata da parte di coloro che dovrebbero "filtrare" queste emissioni. Sinora mi pare che l'unica eccezione sia stata la commemorativa su J.F. Kennedy di San Marino che non è stata accettata, altrimenti hanno commemorato di tutto e di più, senza logica apparente in molti casi. Di questo passo prepariamoci a vedere presto una commemorativa che celebrerà il decimo anniversario della nascita del gatto di casa di qualche funzionario di zecca...1 punto
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