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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/22/14 in Risposte
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La corruzione è stata negli anni, la vera piaga che ha colpito la nostra cara terra. Ha prodotto povertà ed emigrazione. In pochi anni quasi 4 milioni di giovani italiani, tra cui i miei due figli maschi, (e che non potranno essere qui, con la loro famiglia, in questi santi giorni) sono dovuti partire alla ricerca di un lavoro. La mia speranza è che questa ignobile parola, possa essere un giorno solamente un ricordo scritto sul vocabolario. Un pensiero va anche a tutti i migranti fuggiti dalla loro terra a causa di guerre e carestie, nella speranza che un giorno possano tornare tutti nella loro terra d'origine. Non dimentichiamoci che anche Giuseppe e Maria, sono dovuti scappare a causa della tirannia di Erode. Mi scuso con tutti di questo sfogo e auguro a tutti gli amici del forum, di passare un sereno Natale in compagnia della loro cara famiglia. Non c'è niente di più caro di questo. Di seguito, dalla mia collezione privata, una bella immagine di fine 800.6 punti
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Quest'anno non sono riuscito a "coniare" una nuova moneta per l'occasione quindi riciclo quella dell'anno scorso... Auguri a tutti voi!!!5 punti
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Il regno di Carlo II fu molto lungo. Salì sul trono a quindici anni nel 1661 e morì nel 1700. Ultimo degli Asburgo a regnare sul trono spagnolo si spense senza figli lasciando come suo erede quello che poi per Napoli sarebbe divenuto Filippo V. La sua produzione monetaria per Napoli è di rilievo, ma ciò soprattutto nell'ultimo periodo del suo regno. Tante le tematiche che si intrecciano: fine di una situazione monetaria precaria che tanti dolori aveva cagionato, introduzione definitiva del bilanciere (si pensi al fenomeno della tosatura ed a come esso poteva essere arginato). Non ultimo il fatto del calo del fino contenuto nelle monete d'argento e questo lungo tutto il corso del suo regno. Infatti, la seconda parte della sua produzione monetaria si articola in tre serie. Una di queste, l'ultima, ai fini della discussione è di estremo interesse: furono coniate monete da un Ducato, mezzo Ducato, un Tarì e un Carlino. In particolare l'immagine allegata riproduce un Tarì che ha impressa al rovescio, al centro di un ornato di fogliame, un tosone sospeso. Ma non solo, anche al diritto, l'effige reale è corredata da un tosone sospeso.4 punti
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Ho sempre fatto gli auguri nella sezione dove sono curatore, ma anche in altre dove leggo o scrivo, quest'anno mi sono detto, ma è giusto in un forum ? Forse no o forse anche.....che gli auguri siano per tutto e per tutti mi sono detto, un forum è condivisione, unione, essere uniti, e quindi quest'anno li faccio qui in piazzetta, auguri ai classicisti, ai medievalisti, ai modernisti, alle sezioni speciali, agli appassionati di medaglie, cartamoneta ecc., auguri allo staff, a @@Reficul, auguri a chi è iscritto, a chi legge soltanto, auguri a chi scrive poco, auguri a chi scrive molto incitandoli a continuare così', auguri ai giovani, a chi si affaccia in questo mondo, auguri a chi ne ha bisogno, a chi non sta bene in particolare, auguri a tutta la numismatica italiana.... L'anno scorso in questi giorni eravamo affaccendati qui col concorso " della moneta più bella ", concorso difficile da portare avanti, complesso, durò circa un mese e mezzo, praticamente una maratona, con tanti protagonisti con le loro monete, quello fu un momento di condivisione totale, oggi personalmente mi accontento di meno, molto meno, faccio semplicemente gli auguri, ma a tutti e qui, confidando in tempi migliori per tutti....anche questo alla fine è condividere .... buone feste, Mario3 punti
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3 punti
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Ci sarebbe da sbizzarrirsi molto con l'ordine del Toso D'oro, gli esempi nella nostra monetazione sono diversi, quello che vado a proporvi è un tondello che ha molti amici manca e ambiscono da tempo... VASTO - Cesare d’Avalos d’Aquino principe del S.R.I., marchese di Pescara e di Vasto (1704-1729). Tallero 1706, Augsburg. AR 28,96 g. - ø 40,1. ¬ (segno dell’incisore Philip Heinrich Müller) CAES·DAVALOS DE AQVINO DE ARAG·MAR·PIS ET VASTI D°G·S·R·I·PR· Busto corazzato, a d., con Collare del Toson d’Oro. Rv. DMINVS REGIT ME å ANNO å 1706 å Stemma coronato, circondato dal Collare del Toson d’Oro e caricato su panoplia d’armi; sotto, nel giro, pigna – ferri di cavallo (rispettivamente segni della città di Augsburg in Germania e del maestro di zecca Johan Christoph Holeisen). Sul taglio ·BEATVS VIR QVI NON ABIIT IN CONSILIO IMPIORVM. CNI 4. Cagiati pag. 303, tipo C. Davenport 1523. Cesare d’Avalos, marchese del Vasto e di Pescara, apparteneva ad una delle più importanti famiglie del Regno. La posizione dei suoi dominî confinanti con lo Stato Pontificio e con il mare giocò un ruolo determinante nella ripresa della politica austriaca in Italia meridionale allo scoppio della guerra di successione spagnola. Un anno prima della morte di Carlo II di Spagna, l’Avalos assicurava all’Imperatore Leopoldo I la sua fedeltà alla causa imperiale, riconfermata all’annuncio del testamento di Carlo II a favore di Filippo di Borbone. Tuttavia, pur preparandosi al conflitto ormai inevitabile tra i gallo-ispanici e gli imperiali, non tralasciò di rivolgersi a Luigi XIV di Francia e al nuovo sovrano di Spagna Filippo V con l’idea, forse, di vendere la proppria neutralità in cambio di condizioni migliori di quelle offertegli dall’Austria. Il silenzio con cui furono accolte le sue avances lo convinsero della necessità di un passaggio definitivo al partito absburgico. Pur partecipando alla congiura cosiddetta di "Macchia", dal nome di uno dei cospiratori, Gaetano Gambacorta principe di Macchia, che auspicava l’espulsione degli Spagnoli e l’istaurazione di uno stato indipendente filo-austriaco, egli mantenne un atteggiamento prudente, ma la sua adesione non era sfuggita agli Spagnoli che nel settembre del 1701, nei giorni immediatamente precedenti l’insurrezione, cercarono di arrestarlo segretamente, non potendo sottoporlo a procedimento penale senza l’assenso di Madrid in quanto l’Avalos era Grande di Spagna. Salvatosi con la fuga negli Stati Pontifici, allo scoppio della rivolta non si mosse, deludendo le attese dei congiurati e compromettendo le sorti della congiura stessa. L’ottobre successivo era ancora a Roma, dove fu raggiunto da una condanna a morte in contumacia da parte del governo napoletano, mentre il 16 dicembre dello stesso anno veniva nominato da Leopoldo I maresciallo di campo per i suoi meriti verso l’Impero. Nel 1703 era a Vienna, dove l’Imperatore gli attribuì la carica di gran ciambellano, con uno stipendio annuo di 24.000 fiorini, e nel 1704 riceveva il titolo di Principe del Sacro Romano Impero con il jus monetandi, privilegio del quale si avvalse due anni dopo, facendo coniare nella zecca di Augsburg, in Baviera, zecchini, mezzi zecchini, talleri e mezzi talleri.3 punti
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Questo è sicuramente un buon esempio di moneta proveniente da zona anerobica fluviale. Il fenomeno del rideposito di cui abbiamo parlato a Milano, è assai complesso e raro ed è fortemente legato al luogo di giacitura che deve possedere alcune particolari condizioni: scarsa affluenza di ossigeno (ossigeno quasi assente e senza possibilità di rinnovo per lunghi periodi). terreno gi giacitura particolarmente impermeabile all'ossigeno ma impregnato di acqua ferma (es. fanghiglia argillosa) condizioni termiche variabili in modo anche molto repentino (es. fondali marini) In queste particolari condizioni avviene che la corrosione innescata nei punti più deboli del metallo tende a solubilizzare il metallo stesso portandolo in soluzione; al variare rapido di una delle suddette condizioni (es. repentivo calo termico), la corrosione elettrochimica che stava dissolvendo il metallo si arresta e il metallo finito in soluzione (ricordiamo che la soluzione, nel caso di una giacitura in fanghiglia rafferma, resta immobile per periodi lunghissimi), si rideposita allo stato puro, generalmente in prossimità del cratere da cui si era distaccato. Questo da vita a piccoli tumuli di metallo puro che però, nel caso dell'oricalco, sono esclusivamente in rame e quindi di colore prevalentemente rossi/arancio se visti al microscopio. La giacitura in ambiente fluviale però, pur conservando in genere condizioni di giacitura molto instabili (fondali in lento movimento e soggetti alle variazioni delle correnti e delle temperature) può anche non dar vita al rideposito del metallo puro se, come abbiamo visto, la soluzione non è sufficientemente "ferma". Il curioso fenomeno degli aloni dorati è molto significativo perchè evidenzia la dealligazione preferenziale dei punti di maggiore incrudimento del metallo, vale a dire i contorni del modellato dove il metallo ha subito il massimo stress meccanico, insieme ai bordi dove è confluita tutta l'energia cinetica scaricata dal colpo di martello (propagazione delle forze dal centro del tondello verso i bordi). Notiamo infatti che, mentre i campi ed il resto del modellato appaiono lisci e di un colore leggermente più bruno, tutto il contorno dorato sembra più poroso e frammentato per via della perdita in soluzione di parte del metallo.3 punti
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Se acquista a San Marino e le arriva il pacchetto a casa con contenuto dichiarato e la fattura di vendita, si dovrebbe casomai preoccupare il conferente verso l'asta Sanmarinese, qualora il conferimento fosse avvenuto in maniera irregolare, non certamente l'acquirente, lei, che compra in asta pubblica. Alla fin fine, l'unico illecito lo ha commesso chi ha conferito la moneta, non l'asta di San Marino che l'ha accettata, dato che il conferimento viene dichiarato come avvenuto presso la propria sede con la firma stessa del mandato. E avendola venduta tramite catalogo di asta pubblica, quindi pienamente controllabile a monte, non rischiano nulla neanche spedendola all'estero, visto che non credo che San Marino abbia particolari limitazioni in queste operazioni. Detto ciò, se ne deduce che l'unico a venire seriamente perseguito, in caso di verifiche, sarà chi ha materialmente conferito le monete , magari portandola a San Marino lui stesso o anche consegnandole in altra sede, ma firmando un mandato di consegna da cui risulti la presa in carico presso la sede della ditta. Per l'eventuale acquirente, al massimo, potrebbe verificarsi il sequestro della moneta in oggetto di contendere con il problema di farsi rifondere dal conferente, si badi bene che la casa d'aste in quanto attore conto terzi, non rifonderà nulla più di quanto ricevuto come compenso per la trattativa. Se invece il pacchetto le arrivasse SENZA documenti di vendita, qualche preoccupazione potrebbe anche farsela venire, perché nel caso di controlli che portino a determinare per quella specifica moneta, l'illegalità della transazione e messa in vendita, potrebbero sempre ipotizzare un acquisto consapevole da parte sua.3 punti
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Ormai dal'85 non mi occupo di questioni numismatiche romane, quindi mi sento abbastanza fuori posto. Però il primo articolo numismatico da me scritto, ancora nel '77, riguardava proprio una rappresentazione architettonica sulle monete di Nerone (il porto di Ostia), quindi non riesco ad esimermi dall'intervenire. La cosa che allora mi indusse a scriverne era il fatto che nella monete non fosse rappresentato l'edificio 'simbolo' di quel porto (ed in genere dei porti), sempre inserito nelle rappresentazioni di Ostia, cioè il faro, e che il porto fosse definito Portus Augusti e non Portus Claudii, quando tutte le fonti concordavano nel registrare che fu Claudio a portare a termine l'opera (perfecit). Dopo un bel po' di lavoro e di confronti, ne conclusi che nella moneta non si volle fornire un rappresentazione complessiva del porto (se non nel suo aspetto genericamente circolare), ma soltanto alcuni interventi edilizi realizzati evidentemente da Nerone, molto probabilmente resi necessari da una terribile tempesta che nel 62 d.C. aveva distrutto ben 200 navi addirittura 'dentro' il bacino ostiense. Data l'importanza di Ostia per il complicatissimo approvvigionamento (annona) di Roma (città forse di qualche milione di abitanti), appare logico immaginare che tale intervento fosse ben degno di essere celebrato sulle monete destinate ai beneficiari di tale attività, come conferma il fatto che in contemporanea vennero realizzate monete con la personificazione dell'Annona e Cerere, con sullo sfondo proprio una nave frumentaria. Allora non approfondii l'argomento, ma ora mi sembra assai probabile che la rappresentazione del macellum (mercato alimentare), non importa se realizzato ex novo o restaurato (più probabile la seconda, visto che nella legenda è indicato genericamente come Macellum Augusti e non Macellum Neronis), potesse facilmente rientrare in questo programma iconografico, soprattutto se si trattava di un mercato ittico, come sembra attestare la presenza delle due probabili prore di navi ai lati della statua e dei due chiarissimi (negli esemplari meglio conservati) delfini in tuffo ai lati della scalinata (forse due fontane, visto che hanno la testa rivolta in basso?). Quindi io concordo pienamente con l'idea del macellum, che d'altra parte mi sembra confermata senza quasi ombra di dubbio dalle monete (per me quasi sicuramente buone, il quasi dato dal fatto che non le ho avute in mano) a legenda MACELLVS (ma quale falsario precedente al 1694 poteva esser così colto da riprodurre perfettamente una moneta romana ma così sciocco da usare una rarissima forma latina che quasi tutti i possibili compratori (ben avvezzi al latino classico) allora avrebbero considerato prova di falsità. Immagino comunque che della mia personale posizione non vi interessi un gran che, ma io volevo metter in luce un altro aspetto: quello strano andamento a scendere da sx a dx del portico ai lati dell'edificio al centro. Quasi tutti lo hanno interpretato come un effetto prospettico, secondo me fidando un po' troppo sull'interesse per la prospettiva delle immagini monetali romane (raramente interessate alla resa prospettica). Perché non pensare invece al fatto che sia sistematicamente rappresentato così proprio perché era fatto così, cioè era in forte discesa. E allora non si può non pensare ad un acquedotto, cui era collegato il macellum, il che avrebbe sicuramente risolto tutti quei problemi di acqua e di raffreddamento posti da un mercato, soprattutto se ittico. Anche quello strana cupola apparentemente staccata dal corpo dell'edificio, che ha un aspetto non troppo distante da alcune fonti (tipo meta sudans), potrebbe esser una struttura necessaria a catturare una parte dell'acqua, rallentarla e distribuirla nei vari settori dell'edificio (un piccolo castrum aquarum). Poi probabilmente quest'acqua se ne andava attraverso fontane a forma di delfino. Va be', si tratta di un' idea bislacca, ma mi è venuta osservando quei fiori che decorano il fregio della parte superiore del portico. E se non fossero su un fregio, ma semplicemente sul canale dell'acquedotto (all'aperto), visto non di lato ma dall'alto, a volo d'uccello? Potrebbe trattarsi di quelle piante acquatiche che evidentemente svettavano frequentemente dalla cima degli acquedotti, se i romani pensarono di rappresentarle proprio come simbolo degli stessi: guardate le due monete qui sotto, soprattutto la seconda, che senza alcun dubbio illustrano l'Aqua Marcia e l'Aqua Traiana: Nota dolens: se si tratta di un acquedotto, non può esser che quello realizzato da Nerone per alimentare la domus aurea, che si distaccava dal' Aqua Claudia, attraversava la domus aurea sull'Oppio e raggiungeva proprio il Celio (credo). Questo vorrebbe dire che lo stesso acquedotto probabilmente forniva la forza motrice anche alla 'camera rotante' di Nerone, il che ci riporta al punto di partenza Dubito però che tale struttura semplicemente tecnica avrebbe avuto un ruolo così importante nella rappresentazione della Domus Aurea, no? Saluti, Andreas3 punti
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Nell'ultima asta Elsen avevo notato questo sesterzio di Faustina II per la sua brillantezza: http://www.elsen.eu/index.aspx?tabindex=21&tabid=75&productid=361090&directoryid=+8505&ctrl=auction123details Devo dire di essere rimasto colpito dall'accentuata luminosità dell'esemplare che lo avvicina per colore e brillantezza piu' a un aureo che a un sesterzio. Ho notato che tutto intorno al ritratto, alle legende e alla Laetitia al rovescio, intorno quindi a tutti i rilievi, c'è come un alone brillante e piu' chiaro, che dà risalto al modellato. E' forse questo il noto fenomeno della rideposizione dello zinco, di cui ha parlato piu' volte @@centurioneamico ? Il bordo si presenta frastagliato e con le tipiche crepe e screpolature piu' scure delle monete con giacitura acquifera. Le superfici delle due facce della moneta invece si presentano abbastanza regolari, senza corrosioni, bucce d'arancia o effetti ablativi tipici di monete in giacitura acquifera con forte ricambio di acqua (in corrente). E' presente invece al rovescio un craterino vicino ai piedi della Laetitia il cui fondo è occupato da una sostanza nera, opaca, che sembrerebbe simile al catrame solidificato se dovessi fare un paragone. E' questo forse uno dei segni tipici delle cosiddette patine torbiera, ossia di quelle monete con giacitura acquifera in paludi o stagni con acque ferme e con forte substrato organico? Sono questi i sali di rame nerastri che diventano inclusioni dure e insolubili nelle monete con questo tipo di giacitura? Che ne pensate di queste ipotesi? Aggiungo qualche foto fatta da me presso la casa d'aste durante l'esposizione delle monete che dovrebbe permettere un maggior livello di dettaglio:2 punti
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Eccomi a presentare l'ultimo acquisto. Standing primo tipo del 1917, Philadelphia è una moneta comune ... ma valla a trovare! Grado di conservazione decende e poi se considero che l'ho pagata un prezzo irrisorio, devo dire che sono contento! :lol: Attendo con ansia i Vostri graditi pareri su conservazione e stima. Saluti natalizi.2 punti
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Cari Amici, con la seguente comunicazione, :offtopic: rispetto ai contenuti istituzionali ma non per questo meno importate, invio a nome mio, di @@Exergus , @@grigioviola i nostri più Cordiali Auguri di Buon Natale a tutti i frequentatori della Sezione Monete Imperiali. Ciao Illyricum :friends: :drinks:2 punti
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buone feste a tutti....una monete di 10 centessimi Francese.....una "ceres".......ne tutto il splendore artistico del gravore che l'a creata....... :) ...incredibili dittagli che convido con piaccere con voi tutti..... :)2 punti
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:) buon Natale a tutti....questa ,con il suo veluto di patina e i suoi 35mm.....mi ha stupito..... :) ...da lo suo stato essezionale,si puo anche vedere i segni de la stigmatazione su la mano di San Francesco...... :huh: ...un gran piaccere per me, di convidere con voi questa meraviglia...... :)2 punti
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Essere contenti di come sta "crescendo" la discussione, sì. E molto. Accontentarsi, perchè mai!?... oo) ...il tema ci offre ancora mille e mille aspetti da condividere. Per dirne uno, vogliamo andare alla radice dell'Ordine del Toson d'oro e salutarne l'"inventore"? Eccolo, Filippo di Borgogna: Il ritratto, diciamocelo, molto probabilmente è idealizzato e non è fedele come una fotografia... ...ma il Tosone che gli pende dal collo, sì! E i decori cuciti sulla veste preziosa? Tutti allusivi ai simboli dell'Ordine. Caro @@dabbene, che ne dici se (per questa volta, e per fare più "ricca" la discussione) non indico la fonte dell'immagine, e lasciamo che a trovarla sia il forum?2 punti
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è una imitazione del tetradramma di Akragas http://www.mfa.org/collections/object/tetradrachm-of-akragas-agrigentum-with-quadriga-struck-under-straton-11532 punti
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Ciao @@anto R, hai proprio ragione, il provisino post #157 ha la S carente di conio, ho fatto un po' di confusione con la E che si può trovare nei campi accanto alla S e non sostituirla :D . Complimenti per il tuo nuovo provisino, è bellissimo, per il prezzo poi hai avuto un gran......... :moon:. Se mi permetti una considerazione del tutto personale, non devi declassare i tuoi provisini e tantomeno vergognarti di postarli. Io credo che c'è più vergogna ad avere una collezione di monete tutte perfette, che non lasciano adito a dubbi o interpretazioni. Io amo studiarle le monete (anche se con scarsi risultati) e se trovo tutto nero su bianco non trovo lo stesso piacere, questa monetazione poi, è bellissima proprio per questo, con le sue infinite varianti :wub: tutte da studiare e con un loro significato preciso (un giorno mi dovrò pagare un corso alla @@adolfos university :rolleyes:). Quando le hai comprate è sicuramente perché ti incuriosivano, non certo perché erano belle stilisticamente, questo è per me (parere personale) il vero pregio ;) p.s. Il prezzemolo sta bene su tutto anche per me :lol:2 punti
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Un altro Toson d'Oro, su un tallero del 1614 di Ferdinando d'Asburgo per Graz. Vi mostro il particolare, davvero "lanoso" a mio avviso...2 punti
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Auguri a tutti. Che il sole splenda sulle Vostre famiglie ed il sorriso alberghi nei Vostri cuori e la fortuna Vi accompagni lungo la Vostra strada. @@dareios it consolati uno dei miei è in Australia, ma almeno ho qui quella che abita a Berlino. Felice Natale anche a te.2 punti
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Tutto sempre uguale, Andorra un Paese disperso tra i Pirenei, ma se avessero scelto di coniare Dollari, magari ci saremmo risparmiati questo anno di calvario. IL prossimo anno la Città del Vaticano emettera un 2 euro CC sull'anno del calvari dei collezionisti nel 2014...............................2 punti
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Più che un colpo è una mancanza di metallo forse dovuta ad un colpetto ma potrebbe essere anche di conio. Come sempre in questa tipologia si nota il conio della parte opposta sia al D/ che nel R/,screpolature lineari come consueto ma minimi segni d'usura sui rilievi più alti. Non vorrei essere troppo buono ma potrebbe essere, per me , " Piccola mancanza sul taglio altrimenti qSPL ".2 punti
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Si cambia stile ma la sostanza rimane identica, raffinatezza e classe contraddistinguono questo stupendo scudo seicentesco.. TASSAROLO - Filippo Spinola conte (1616-1688). Scudo 1639. AR 31,43 g. – ø 43,0. PHILIPPVS { SPIN { COMES { TASS Busto drappeggiato e corazzato, a d. Rv. { - { SPES { NON - { CONFVNDIT { San Giorgio, a cavallo verso d., in atto di trafiggere con la lancia un nemico steso al suolo; all’esergo, { 1639 { . CNI 15 var.. Ravegnani M. 6. MIR 984/1. Davenport 4180.2 punti
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Beh, a questo punto mi lancio io... Inizio commentando il provisino proposto da @@Fufluns al post #157. La lettera che vedi sopra al pettine ed interpreti come una E rovesciata è una S, solo che la parte centrale è piuttosto consunta (o debole di conio). Molto belli il provisino di Cola di Rienzo (che fa sfigurare il mio, a saperlo non lo postavo :hi: ) e quello senatoriale con i chiodi nei quarti della croce, in particolare di quest'ultimo mi piace lo stile dei caratteri, un bel gotico di conio "fresco" e ben leggibile. Approfitto dell'occasione per presentare il mio ultimo acquisto: Il diametro varia dai 17 ai 20 mm, il peso è ancora sconosciuto ma appena lo saprò provvederò a postarlo. Sono stato particolarmente colpito dalla conservazione, davvero insolita per queste monete "plebee", e dal titolo piuttosto alto della mistura (prime emissioni?). Come ho già detto il mio interesse principale sono le papali nel senso stretto del termine, però quando ho visto questo pezzo ho sentito la classica vocina che ti sussurra nell'orecchio: "Prendilo o ti resterà il rimpianto per tutta la vita!!"...che poi alla fine sono riuscito a portarlo via con 25 €.... @@adolfos sentiti pure libero di commentare questo mio pezzo, il prezzemolo mi piace ;) Un caloroso saluto a tutti, Antonio2 punti
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@@appah @@arnold @@carlino @@francesco77 @@gionni980 @@Giovanna @@Il*Numismatico @@Monetaio @Numi62 @@Rex Neap @@Ric70 @@sulinus @@vox79 @@motoreavapore e a tutti i lamonetai AUGURI DI BUON NATALE E SERENO 20152 punti
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Taglio: 50 cent Nazione: Italia Anno: 2007 Tiratura: 4.955.490 Condizione: BB Città: Milano2 punti
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Buona sera, in allegato un ottimo scudo in mio possesso, ma più precisamente in che conservazione si trova? Marco1 punto
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Per quanto noto in ambienti numismatici, la collezione Boccia di medaglie papali fu acquistata, dopo la morte del grande collezionista, dalla Santa Sede per arricchire il medagliere vaticano. Per recuperare parte del costo, fu fatta una cernita di quelle medaglie per le quali si verificava una disponibilità superiore a due esemplari, ponendo in vendita le medaglie di conservazione più modesta. Pertanto nelle collezioni vendute in aste Tkalec, in primo luogo per l'oro e poi per l'argento-bronzo, la medaglistica antica risultava in conservazione media; eccellente era invece la conservazione della medaglistica moderna dal 1800. La vendita Tkalec per l'argento / bronzo conteneva 1400 lotti; ad essa seguì una vendita Italphil, che proponeva ulteriori doppioni unitamente all'invenduto di Tkalec. Le aste furono accolte dai collezionisti del settore con preoccupazione, poichè parvero caratterizzate da una concentrazione eccessiva. Non piacque neanche la scelta della Svizzera, che esponeva il collezionismo italiano ai costi delle tasse doganali. Le vendite non andarono male perchè i prezzi base erano invitanti; presumibilmente accanto al collezionismo vi furono interventi del commercio, sicchè gli esemplari sono ritornati successivamente in diverse aste per trovare collocazione nelle collezioni. Va detto che intorno al 2007 il mercato delle medaglie papali era abbastanza vivace; perdendosi un acquirente con la passione e la potenza economica di Boccia e dovendosi al tempo stesso assorbire una vendita consistente, vi è stata in questi anni una buona resistenza, ma senza riuscire a recuperare di norma i livelli massimi. Le medaglie papali hanno conservato pertanto una quotazione contenuta, coerente con l'ambito del loro collezionismo. Non credo che vi siano accumuli speculativi, solo collezioni, talvolta rispettosamente (direi religiosamente) conservate e tramandate in ambito familiare. In linea di massima le medaglie papali (è perfetta l'osservazione di numa) sono rimaste estranee al fenomeno del falso moderno; abbiamo i riconi antichi (quelli settecenteschi degli Hamerani e quelli ottocenteschi del Mazio) e non mancano copie antiche fuse; la falsificazione dei nostri tempi è assolutamente eccezionale.. Ma occorre vigilare. Recentemente si è parlato di nuove coniazioni per la medaglia di Pio XII - Collegio Americano in oro e anche in argento. E qualche falso conio è apparso per medaglie papali attinenti all'esilio napoletano di Pio IX. Ma, per fortuna, i prezzi contenuti ed una domanda di collezionismo di nicchia (non certamente di massa) non invogliano ad investire in attività truffaldine.1 punto
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Ciao Eliodoro, di solito siamo "in concordia" ma questa volta in parte dissento. I ritratti traianei del primo periodo richiamano penso volutamente i tratti del padre putativo Nerva, probabilmente per indicarne una discendenza o meglio una continuitá nella conduzione imperiale. Traiano era un importante generale romano e certamente era conosciuto nell'Urbe; in seguito dopo la sua trionfale "carriera" come Imperatore - era citato come regnante esemplare ovvero come OPTIMUS PRINCEPS - il suo ritratto divenne piú verista e si puó distinguere il progressivo incalzare degli anni. Giusto il discorso per Maximianus I che al momento dell'acclamazione da parte delle sue truppe era in Germania. Solo in seguito il suo ritratto assumerá le vere sembianze e denunciano il probabile progredire dell'acromegali da cui era affetto. Io ho un denario suberato di origine balcanica dove il ritratto ricorda Alessandro Severo e il rovescio non è presente in Maximianus I ma nel predecessore, anche se la legenda al dritto è in nome dell' ... acromegalico. Per il discorso per le Auguste c'è stata una gustosa discussione di Mirko: http://www.lamoneta.it/topic/75115-imperatore-come-mai-si-e-tagliato-la-barba/?hl=barba Ciao Illyricum :)1 punto
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@@david7 le monete, se sono intonse (cioè la superficie della moneta non è MAI stata a contatto con i polpastrelli, che rilasciano grassi ed acidi sulla moneta) rimangono rosse anche nella plastica. In pratica quelle monete che sono state coniate, prese al bordo (non da mani sudate!) e conservate. l'ho riscontrato in alcune perizie (autentiche) del Bobba e nelle rarissime perizie di fine anni '90 di Tevere poi ho visto anche perizie di Tevere che nella bustina hanno fatto un alone verde (il verderame, presumo) filiforme, colloso, facilmente asportabile e presente sopratutto sul bordo (la superficie maggiormente a contatto, appunto!). Erano intonse. Ma le monete non si sono ossidate nella bustina...1 punto
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Medaglia devozionale e celebrativa giubilare,bronzo/ottone,ronboidale con appendici globulari, del 1625.- D/ I cinque santi canonizzati nel 1622, sono: S. Ignazio di Loyola, S. Francesco Saverio, S. Isidoro agricoltore S. Filippo Neri,S. Teresa d'Avila, in alto colomba raggiata(Spirito Santo).in esergo ROMA. R/ Le quattro Porte Sante, disposte a croce intercalate dalla data 1625, medaglia rara ed in ottime condizioni, complimenti e buon Natale- Ciao Borgho.1 punto
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Confermo il BB. A quella su ebay, a mio personale parere, hanno aggiunto una B in più :) .1 punto
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Quando andiamo atrovare i nostri defunti il padre di mia moglie è tumulato in una tomba di famiglia vicino a quella di Mazzini,il cimitero ultimamente è stato purtroppo investito dalle diverse calamità naturali abbattutesi su Genova, il cimitero di straordinaria bellezza scultorea purtroppo anno dopo anno viene abbandonato,sotto un aspetto puramente turistico sarebbe una meta insostituibile,ma purtroppo i nostri siti di alto profilo culturale, come quello di Pompei vengono tralasciati.Ciao carlo1 punto
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@@Rex Neap @@francesco77 Beh, visto che si tratta di una medaglia in bronzo per l'Esposizione di Belle Arti del 1855, colgo l'occasione per dire una cosa: avevamo già visto, grazie a Francesco, a pag. 7 della discussione, due esemplari di medaglie in bronzo per quella rassegna. Al post #99 (LINK) c'è quella che fu assegnata a Enrico de Luise, mentre al #100 (LINK) quella con cui fu premiato Giuseppe Laezza. A guardarle, le due medaglie appaiono identiche, tranne che - appunto - per il nome del premiato. Eppure avevano una diversa "valenza". Per quella mostra, come vedrete dall'immagine qui in basso, furono distribuite 101 medaglie in bronzo. Di queste, 18 "semplici" e 83 "con l'onore di quelle d'argento di 3. classe" (in totale 101, i conti tornano). Le due medaglie postate da Francesco appartengono, per l'appunto, alle due tipologie. Scorrendo l'elenco dei premiati si vede bene che quella destinata al Laezza era semplice, mentre quella che fu assegnata al De Luise era sì, comunque, in bronzo, ma con valenza di medaglia d'argento di terza classe. E' una particolarità che, per ora, mi risulta solo per questa Esposizione e che aggiunge un altro piccolo tassello a questa incredibile storia. Mi chiedo - e vi chiedo: sapete se, insieme alla medaglia veniva consegnato un attestato o un diploma? Insomma, a guardarle le medaglie sono uguali. Come facevano i premiati a mostrare (e dimostrare) che una medaglia che fisicamente era in bronzo aveva virtualmente la valenza di una d'argento (sia pure di terza classe)? Ecco intanto la prova di quel che ho scritto:1 punto
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Ricambio gli auguri che voglio estendere a tutto il popolo lamonetiano e ai loro familiari. Un sereno e santo Natale e un Buon anno.1 punto
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Trovare un 4 Tornesi 1799 in condizioni migliori al tuo non è cosa da poco. La moneta è comune e già in BB, a mio parere, diventa rara, perciò non considerarla superiore perchè non lo è. Gioisci del bell'acquisto che hai fatto e non fare i confronti con quelli che aumentano lo stato di conservazione per vendere. ;)1 punto
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Per chiunque che potrebbe non sanno già, contro-stamped monete americane come questo (e altri di questo periodo di tempo) sono diventato ampiamente raccolti e a volte—forse sorprendentemente—che valgono di più rispetto ai loro omologhi non danneggiati! :) v. --------------------------------------------------------- For anyone who might not know it already, counter-stamped American coins like this one (and others of this time period) have become widely collected, and sometimes—perhaps surprisingly—they are worth more than their undamaged counterparts! :) v.1 punto
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buonasera.@@b8b8 dal catalogo Montenegro 2015; questi sono i prezzi riportati: La moneta con "22 Marzo 1848" è riportata: Spl. 550, FDC. 1200 La moneta con "11 Agosto ecc" è riportata: Spl. 600, FDC. 1300 Questi che riporto sotto, invece, sono i prezzi del catalogo d'asta, in essere: Asta N. 1.. NUMISMATICA FELSINEA --BOLOGNA 25 gennaio 2015. I cataloghi d'asta danno dei riferimenti attendibili, pur variando nei realizzi; poichè soggetti appunto all'asta, i realizzi solitamente poco si discostano dall'indicato d'asta. A pag. 138, per la moneta 5 lire 11 Agosto, il lotto n. 1065 con conservazione qFDC/FDC, indica € 550,00 A pag. 138, per la moneta 5 lire 11 Agosto, il lotto n. 1066 con conservazione qFDC , indica € 500,00 Per la moneta 5 lire 22 Marzo 1848 A pag. 138, per la moneta 5 lire 22 marzo, il lotto n. 1067 con conservazione qFDC, indica € 500,00 ciao Pietro1 punto
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Taglio: 50 cent Nazione: San Marino Anno: 2013 Tiratura: 132.000 Condizione: qSPL Città: Milano1 punto
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Taglio: 50 cent Nazione: San Marino Anno: 2007 Tiratura: 320.000 Condizione: BB Città: Milano1 punto
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Taglio: 2 Euro cc Nazione: Lussemburgo Anno: 2007 Tiratura: 1.000.000 Condizione: B+ Città: Milano1 punto
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Esattamente: si trattava proprio di due "spazi monetari" diversi. Mentre tra Roma e Parigi o Barcellona, per dire, probabilmente non avreste avuto bisogno di cambiare i vostri soldi in valuta locale, lo stesso non sarebbe accaduto tra Roma e Napoli, almeno fino alla riforma sveva. Sono gustosissimi, e forse sono stati anche citati recentemente sul forum, i racconti sui Crociati che maledicono i Bizantini perché questi li costringono a cambiare i loro buoni denari d'argento con folles di vile rame (moneta fiduciaria, inconcepibile per gli europei occidentali dell'epoca!)1 punto
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comunque per sommi capi e in estremissima sintesi, le tessere mercantili sono un capitolo abbastanza oscuro della storia economica medioevale... salvo smentita (non ho letto i citati libri purtroppo) il loro scopo secondo Zanetti starebbe nell'essere «contrassegni dei mercanti, o Arti, per soddisfar gli operai che si erano impiegati nelle manifatture» Secondo altre teorie sono delle tessere di conto una specie di gettoni per la tenuta della contabilità spiccia (ma!). Il Verci infine, riferendosi ai tipi delle tessere carraresi (di cui lascia anche una tavola con i tipi a lui noti, abbastanza varia ma non completa) ipotizza che si trattassero di segni distintivi che i Da Carrara davano ai possessori dei castelli o comunque a quelle persone che avevano il controllo (o il diritto di accesso) in determinate proprietà/possedimenti... quasi una sorta di lasciapassare o segni distintivi di un determinato potere. La quasi totatlità delle tessere conosciute battute in Padova ha al rovescio quasi sempre il carro stemma dei carraresi e al dritto il cimiero/elmo con lo scudo dei da Carrara... si capisce quindi il perchè dell'ipotesi del Verci che le svincola dal mondo strettamente mercantile per ricondurle a una sfera in più stretta connessione con la signoria dominante. L'ipotesi ha un suo fascino e per rafforzarla cita lettere del periodo e si basa su di un'analisi filologica della parola latina "signum" intesa come tessera distintiva... ma! resta un campo oscuro e per questo ancor più affascinante. Sta di fatto che diversi di questi ritrovamenti sono legati a fondamenta o opere murarie di edifici.1 punto
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