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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/19/15 in Risposte

  1. ____________________ 1864 Stati Uniti d'America Presidente dal 1861 al 1865 Abraham Lincoln (1809-1865) 2 Cent - Rame
    5 punti
  2. 1. Bene, per prima cosa direi di individuare degli interlocutori. Ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo (Dario Franceschini) -> modulo online Sindaco di Napoli (Luigi de Magistris) -> sindaco @ comune.napoli.it Assessore alla Cultura e al Turismo Comune di Napoli (Gaetano Daniele) -> assessorato.cultura @ comune.napoli.it Eventualmente sarebbe utile capire se la donazione era vincolata all'esposizione permanente (perchè questo dovremmo chiedere quando doniamo le nostre monete) 2. Preparare delle bozze di lettere da inviare (come quella preparata da Oedema) 3. Invierò una comunicazione a tutti gli utenti per chiedere di aderire a questa iniziativa. Iniziativa che se porterà dei risultati potrà essere ripetuta per altre situazioni analoghe.
    5 punti
  3. Mi aggiungo come sesto :). Visto l'ultima moneta postata e i miei interessi sulla monetazione meridionale mi è venuto in mente di postare, in maniera romanzata, un documento presente nei registri angioini (reg. 8, c. 115r) edito già da Carabellese in Carlo d'Angiò nei rapporti politici e commerciali con Venezia e l'Oriente. 5 agosto 1279 Su ordine Regio mi vengono affidate dal priore dell’hospitale di Barletta 1000 once d’oro per acquistare nei mercati di Trani e Barletta grossi veneti da destinare ai bisogni del re. La ricerca presso i banchi di cambio mi permette di recuperare solo 120 once così ripartite: a Barletta: presso il banco di Thoccula di Firenze, a ragione di soldi 7, denari 9 ed un terzo per oncia, 80 once; al banco di Bartholomeo Blasii Plinti, a ragione di soldi 7, denari 9 e mezzo per oncia, 5 once; allo stesso costo per oncia del precedente, presso il banco di Gaczo di Siena, 15 once. A Trani: presso il banco di Matheo di Costantio, a ragione di soldi 7 e denari 10 per oncia, 20 once. La mia speranza, per raggiungere la quota prevista delle 1000 once, è che tra qualche giorno in occasione della festa di Santa Maria, a Barletta inizierà la grande fiera che porterà numerosi commercianti veneti e con essi grosse quantità di monete. Un commercio particolare dove la merce è la moneta stessa. Siamo prima della riforma angioina e della conseguente nascita del carlino quindi una moneta grossa d'argento era necessaria per le esigenze della circolazione e, come dimostrato, utile anche da essere fusa per far battere gli sviliti denari regnicoli con forte guadagno per le casse reali.
    4 punti
  4. Forse dopotutto l'accorpamento delle sezioni del forum non è una cosa tanto negativa se come risultato porta alla scoperta di discussioni come questa...complimenti a tutti quelli che la stanno portando avanti, ora faccio qualche ricerca e vedo di trovare qualche storia...magari di mercanti del sud Italia :) Gaetano
    4 punti
  5. Buonasera a tutti, è da quando ho iniziato a collezionare che sento, giustamente, sottolineare l'importanza di un adeguata raccolta cartacea di cataloghi d'aste. Ed è da quando ho iniziato a pensare ''e si, dovrei comprarne qualcuno'' che ho avuto dei dubbi e dei problemi: - Quali compro? - Quali saranno le aste in cui sono passate monete importanti per la monetazione che seguo? - Quanto materiale ci sarà in quel catalogo che effettivamente mi può interessare? Certo, se il budgtet fosse illimitato, la soluzione sarebbe comprare tutto quello che passa sotto mano e valutarne dopo la pertinenza con i propri interessi....... purtroppo questa soluzione non è al momento fattibile, quindi l'alternativa potrebbe essere questa: utilizzare questa discussione per fornire (grazie al buon cuore di chi ha già' i cataloghi ) una recensione a cui fare riferimento. Schematizzando le informazioni fornite, la rilevanza del catalogo emergerebbe poi da se, senza bisogno di giudizi personali. Sarebbe interessante sviluppare i post in questo modo: - Casa d'asta - Data dell'asta e luogo - Numero di lotti totali descritti nel catalogo - Numero di lotti della zecca di Milano - Periodo storico meglio rappresentato dai lotti offerti. - Indicazioni di almeno 3 lotti tra i più significativi. Io qui ho aperto la discussione per la zecca di Milano, ma nulla vieta di ripetere l'esperienza per altre zecche. Nel tempo, grazie alla pazienza di chi vorra' inserire nuovi post, si potrà creare una raccolta di immediata fruibilità per poter creare la propria lista di desiderata e per conoscere in quali occasioni sarebbe davvero valsa la pena di essere in sala ad ammirare una 'sfilata' difficilmente ripetibile di tondelli Meneghini. Nel post successivo inserirò il primo catalogo. Grazie a tutti quelli che vorranno intervenire-
    3 punti
  6. Visto che si è parlato anche di monete del Regno di Napoli, immaginiamo il nostro mercante di Ancona che torna in patria dopo aver girato il sud Italia...che monete avrà mai nel suo borsellino? Io immagino avesse sicuramente queste due...entrambe le monete sono da un carlino ma appartenenti a due riforme diverse...la prima, chiamata "Saluto" per via della scena dell'annunciazione al rovescio con la legenda riportante le parole dell'arcangelo "Ave gratia plena dominus tecum", fu introdotta da Carlo I d'Angiò (da qui il nome carlino che resisterà fino all'unità d'Italia)...successivamente il figlio di Carlo I, Carlo II sostituì il saluto con il Gigliato, chiamato così per via della croce gigliata al rovescio, con un'altra riforma monetaria...l'esemplare che ho postato è del successore di Carlo II, Roberto d'Angió... Ora sono col cellulare e non posso essere più preciso, poi tardi posterò anche qualche documento interessante al riguardo :) Ecco le monete: Napoli: Carlo II d'Angiò, saluto di Argento Napoli: Roberto d'Angiò, Gigliato Fonte: collezione personale Gaetano
    3 punti
  7. Questa mattina ho letto le pagine introduttive del I volume del CATALOGO COLLEZIONE GIOVANNI BOVI E LUISA MASTROIANNI, e nella conclusione della storia della collezione a firma di Luisa Mastroianni Bovi si legge: ... la mia decisione di donare la collezione, affinché gli studiosi possano trovarvi fonte di studio per i loro lavori, è anche essa merito di mio marito, perché è lui che mi ha educata a capire l'importanza di un'opera d'arte Mi diceva sempre: <<Tu hai dei doveri verso le monete>>. Non è un vincolo a tenere la Collezione esposta, ma potrebbe essere un punto su cui battere o da evidenziare.
    3 punti
  8. Questo è un problema nazionale purtroppo. L'Italia già fa poco per la valorizzazione del patrimonio artistico culturale e come se non bastasse, in questo triste contesto, la numismatica continua ad essere vista come figlia di un Dio minore. Come prima cosa sposterei questo appello/discussione in piazzetta per coordinare un'azione congiunta con tutti gli utenti di questo forum.
    3 punti
  9. beh se non volevo mettere la faccia non rispondevo nemmeno a questa discussione no? comunque sia, una buona classificazione delle varianti la fece De Sopo: Varianti primarie o principali: tutto ciò che riguarda ritratto e stemma varianti secondarie: punteggiatura, caratteri differenti (lettere grandi e piccole per intenderci), valore, millesimo e sigle errori di punzonatura: lettere capovolte, numeri capovolti, lettera per numero e viceversa, errori di ortografia. INFNAS rientra per me tra gli errori di punzonatura, rari si, ma, con tutto il rispetto per Ruotolo, non è possibile secondo me mettere allo stesso livello una casualità (come un errore di punzonatura) con una moneta R4 per anno o tipologia. Poi per le collezioni per me non c'è problema, accetto tutto, pure tappi di bottiglie e piastre negli stessi vassoi. L'unica cosa che contesto è la catalogazione molte volte anche forzata di errori in varianti, così facendo si falsa tutto... Altra cosa, essere un cultore di monete significa anche ogni tanto contestare le scelte di alcuni cataloghi (solo commerciali per la maggioranza) o no? ;)
    3 punti
  10. Taglio: 20 cent Nazione: Germania F Anno: 2007 vecchia cartina Tiratura: errore di conio Conservazione: BB Città: Milano Note: Vecchia cartina :yahoo:
    3 punti
  11. ______________ 1864 New Brunswick Vittoria (1819-1901) 1 Cent - Rame
    2 punti
  12. Leggete l'articolo di Francesco Sernia del 1982 quasi alla fine di questa pagina riepilogativa intitolato La collezione Bovi. @@bizerba62 http://ilportaledelsud.org/bollettini.htm
    2 punti
  13. Io direi però non lasciamola poi cadere....., un testo uguale per tutti, anche conciso, una mail o un fax dove inviarlo e via..., senza fasciarsi troppo la testa se avrà o meno successo, in tutte le cose se non ci provi nemmeno non lo saprai mai e qualche, rara devo dirlo, volta il miracolo è successo.... Io credo che questa sia una giusta causa, cerchiamo di volare alto, di farne un obiettivo, un simbolo del forum per il momento, spero di tutta la numismatica italiana anche più avanti, però forza ....un forum credo debba perseguire con unità e determinazione anche questo, il caso è emblematico, incredibile in negativo, parliamo della Collezione del dott.Bovi, ma potrebbero essere altre, credo sia giusto per il collezionismo italiano, per la numismatica provarci, questo grande studioso, collezionista, donatore virtuoso merita che noi ci proviamo.....però almeno qui spero uniti....
    2 punti
  14. Teniamola viva.....anche se mi sembra che siamo quattro amici al bar :blum:, però vedo che leggono.....e questo non è cosa di poco conto.... Matteo parlava di Oriente, di mitici viaggi del mercante verso questi posti sconosciuti, viaggi lunghi, perigliosi, la prima riflessione che mi viene in mente è la più banale e il ricordo va al viaggio di Marco Polo, Venezia....l'Oriente, i nuovi mercati, l'esplorazione.... Marco Polo.... direi che da lì si deve partire, il prototipo del primo mercante, altra epopea di altri mercanti che abbiamo visto e letto in discussione, che non si muovevano, muovevano merci, spesso non denari, avevano le corrispondenze con uomini fidati nei porti più importanti. Ma certamente è primo di mercante rispetto al secondo che mi porta a fantasticare, un uomo che abbandonava la propria terra e andava e poi tornava e nel viaggio passava tanto, tanto tempo e che quando tornava non sapeva e non riconosceva più la propria terra....la gente che aveva lasciato.... E quindi mi piace pensare a questa figura di mercante che non è solo profitti e denaro, ma che parte perché ha l'avventura, il viaggiare nel sangue....e quando un giorno decide dopo una vita sul mare e di viaggi, ormai vecchio di fermarsi, lo ritroviamo nel porto alla sera raccontare ai più giovani di posti mitici, sconosciuti, di gente nuova, di posti con le palme, di tempeste, di donne di ogni paese, di trattative incredibili....e allora il loro narrare, il loro raccontare diventerà testimonianza e ricordo per i giovani .....di un tempo che non tornerà più....
    2 punti
  15. Taglio: 50 Cent Nazione: Belgio Anno: 2003 Tiratura: ?? (190.000 in Divisionale) Conservazione: SPL+ Città: Bruxelles
    2 punti
  16. Credo che i commenti al riassunto di monbalda abbiano portato alla luce le considerazioni più interessanti. Mi permetto di aggiungere che il progressivo svilimento dei Provisini avrebbe potuto portare all'assunzione di incisori meno capaci, i quali avrebbero potuto preferire la punzonatura all'uso del bulino. Buona giornata a tutti, Antonio
    2 punti
  17. I mezzi sono ben distinguibili, come ben evidenziato dalle foto di confronto nell'articolo del caro amico Gionata. Essendo le monete nella mia collezione , posto le foto originali :)
    2 punti
  18. Taglio: 20 cent Nazione: Grecia Anno: 2004 Tiratura: 470.000 Conservazione: BB+ Città: Milano
    2 punti
  19. Amici che seguite questa discussione @@Layer1986, @@odjob, @@francesco77, @@elledi, @@ferdinandoII, @@Il*Numismatico, @@Liutprand, @, @@dabbene, @@sforza, @@santone, @@angel, @@favaldar, @@simonesrt, @@piras, @@Rex Neap, @@expo77, @@providentiaoptimiprincipis ed a tutti gli amici del forum. Propongo di inviare al Ministero dei beni e delle attivita'culturali e del turismo questo messaggio: "Tenuto conto delle pessime condizioni in cui versano i musei che “conservano” le collezioni numismatiche e che non le espongono al pubblico, Il Ministero dei beni e delle attivita'culturali e del turismo dovrebbe istituire musei della numismatica (con sede nei capoluoghi di Regione e denominati "Museo regionale di numismatica") dove siano collocate tutte le collezioni presenti nei musei che non espongono e che non fanno visionare le monete (es. Museo Filangeri a Napoli – Collezione Bovi; Palazzo Massimo a Roma – Collezione di Vittorio Emanuele III). Per la collocazione dei predetti musei possono essere utilizzati immobili dello Stato non utilizzati o utilizzati male. Per coprire le spese di ristrutturazione ed allestimento si puo’ far ricorso agli sponsor (es. Prada, ex FIAT, e tanti altri) che sicuramente sarebbero disponibili (vedi Colosseo). Per coprire le spese di gestione, il biglietto d’ingresso dovrebbe essere proporzionato alle stesse. Tale operazione sarebbe a costo zero per lo Stato con enorme beneficio per la cultura." Allego l'immagine che comparira' collegandosi al sito ed ho evidenziato in giallo i destinatari e le altre informazioni richieste. Fatemi sapere se approvate e se volete partecipare a questa iniziativa. Ritengo che sia giunto il momento di muoversi ed agire. Vi ringrazio. Amedeo P.S.: il sito e' in cima a questo allegato. Contatto con il Ministero.pdf
    2 punti
  20. Buonasera, volevo "festeggiare" il mio centesimo messaggio e il mio primo anno su questo magnifico Forum iniziando una discussione. Centocinquantacinque anni fa a Gaeta veniva emanato l’ultimo prestito pubblico del Regno delle Due Sicilie. Il 10 Ottobre 1860 le Reali Finanze di Re Francesco II emanavano un Prestito di Cinque Milioni di Ducati per sostenere le spese necessarie alla difesa del Regno. A Voi i commenti e le considerazioni sul Titolo postato. P.S. Ho volutamente iniziare questa discussione su questa sezione per avere maggiore visibilità, ma se i Curatori lo riterranno opportuno, la potranno spostare d' ufficio. Sergio.
    1 punto
  21. In questa discussione volevo parlarvi del denaro da poco esitato all’asta 12 di ArtCoinRoma. Non so se su questa moneta è stato già dibattuto in passato (quanto meno io non ho trovato nulla). La moneta è classificata al 233 nel D’andrea, in via dubitativa, come un doppio denaro ed è assegnato sempre dubitativamente alla zecca di Manfredonia. Al dritto è presente la scritta: MAYNFRIDUS ·R·SICILIE· al centro aquila coronata Al rovescio: ·ET·DOMINUS ROMANIE· al centro croce patente, alla fine di ogni braccio un pallino, in ogni quadrante una stella a sei raggi. Il D’Andrea le attribuisce un peso di 1.13 g, mentre il peso dell’esemplare di ACR è di 1,96 grammi. Chiaramente il peso è notevolmente superiore a quello del denaro (0,76 g) e per questo è stato ipotizzato essere un doppio denaro. La moneta è in se e per se molto interessante, l’aquila ricorda quella del denaro D’andrea n. 238, Spahr 196 attribuita a Brindisi o Manfredonia.
    1 punto
  22. Grazie a tutti, e' una moneta comune, ma spl come conservazione e ben centrata, dal vivo molto meglio della foto, e' leggermente schiacciata ma non era appiccagnolata di sicuro. L'ho comprata, perche' secondo me costava poco................... Grazie ancora, a presto
    1 punto
  23. Evidentemente qualcuno si e' preso la briga di cambiare la lingua italiana senza che io me ne accorgessi.Mi pare di aver scritto che "non passa il BB". Forse ho usato una allocuzione troppo complicata, ma mi sembra che significhi che non supera il BB,non che non ci arriva. La seconda parte del commento voleva invece, e con fin troppa ovvietà, focalizzare l'attenzione sulla parte più usurata del D, come le foto ben testimoniano.
    1 punto
  24. Buonasera @@azaad, si, gli interessi si dovevano incassare a Roma, la Tesoreria di Francesco II era li, se non vado errato presso Palazzo Farnese, immobile di proprietà Borbonica. Ma il problema più grosso, secondo me, era che se i savoiardi ti trovavano un "cupone" addosso eri morto......hai visto ai Briganti e ai "cospiratori" che fine gli facevano fare???? Sergio.
    1 punto
  25. ho editato il mio post precedente dopo questa tua rivelazione :)
    1 punto
  26. L'iniziativa è lodevole e sicuramente parteciperò affinchè sia ridata dignità alla collezione Bovi. Ma perchè non pensare di far sollecitare il museo, oltre che da noi, anche da chi nel campo dei musei e della numismatica ha la voce grossa? Ad esempio sarebbe bello estendere l'invito a fare un pò di pressione anche al medagliere del museo archeologico di Napoli, i docenti di numismatica e museologia di Napoli, Caserta e Salerno; le associazioni di storia patria della Campania e dell'Italia tutta... e così via. Sarebbe bello leggere una lettera aperta di sollecito dell'Istituto Italiano di Numismatica, della Società Numismatica Italiana e dell'Accademia Italiana di Studi Numismatici!! E' importante che anche le istituzioni si diano la voce tra di loro, e che serva di monito anche a loro per il futuro, devono sentire il fiato sul collo!
    1 punto
  27. Ciao Davide, mi sembra una buona idea, io sono un collezionista relativamente giovane, credo che possano risponderti in tanti molto bene da @@giancarlone, @@picchio, @@Parpajola, @@giamba54, lo stesso Varesi e altri , io ti posso aggiungere sicuramente poi magari trovo altro : 1) CRONOS 6 della primavera 2012 a connotazione quasi integralmente milanese 2) CRONOS 8 della primavera 2014 3) VARESI XXXI del 26 ottobre 1999 4) VARESI del 18 e 19 novembre 2009 , è la Collezione Este Milani 5) KUNST UND MUNZEN , asta XXVI, del 13 - 14 - 15 maggio 1988, tenutasi a Lugano e di cui ancora adesso molti collezionisti parlano per le monete di Milano sempre.... Lascio ad altri.... Mario
    1 punto
  28. quella di Francesco è FDC, non c'è ombra di dubbio
    1 punto
  29. Perdonate la mia assenza, ma nel week end passo sempre molto tempo lontano da casa. In questo periodo per studiare e non per divertirmi :) Avrò una settimana un po' intensa, poi riuscirò a ritagliarmi finalmente il tempo per leggere e contribuire più attivamente alla discussione. Bellissimi i racconti su Venezia e su Ancona: di quest'ultima non conoscevo nulla prima d'ora. Quando si parla di Marco Polo, si entra in una dimensiona quasi "leggendaria" ed emerge l'importanza di Venezia e dell'Oriente... Grazie a tutti per aver continuato a scrivere :) Vi saluto intervallando con una moneta per rimanere in tema di Venezia e l'Oriente, ma non per deviare la discussione su altre questioni. E' forse la moneta più "ovvia", quella da mettere per prima, ma allo stesso tempo una delle più rappresentative: il Grosso di Venezia. Raniero Zeno (1253-1268),Grosso, 1253-1268 AR (g 2,15 mm 20 h 6) Montenegro 45
    1 punto
  30. Fai anche bene. Se no poi la gente incomincia a dire , non e' FDC ... Oppure per me MB. Fai bene ;)
    1 punto
  31. Confermo l'anno 1651, come scritto da Fedafa, si vede bene la base biforcata del numero uno . La moneta è un 4 tarì oltre che dal peso , il valore è espresso da quattro pallini sotto il busto. Lo zecchiere è Giovanni del Pozzo Principe el Parco riconducibile dalle sigle IP (Ioannes Pateus) e PP Link della scheda http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-F4C/8 Antonio
    1 punto
  32. @@oedema ovviamente io sono d'accordo...aspetto un tuo segnale per cominciare a tempestarli di email :D
    1 punto
  33. È sempre emozionante ammirare un santo napoletano su un medaglia commemorativa religiosa veneziana. Bella l'incisione! Consiglierei al curatore di questa sezione di aggiungere alla discussione il tag VENEZIA. @@incuso
    1 punto
  34. @@komodo La scheda che hai esaminato non corrisponde alla presente medaglia: si trovano molte varietà di medaglie per le tipologie della beatificazione e canonizzazione di Papa Pio V, ma tutte piuttosto rare. Evidenziano che il culto di Papa Ghislieri era molto diffuso! http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-B25/137
    1 punto
  35. E' buona idea, se ci muoviamo compatti e continui sicuramente la voce si farà sentire e non cadrà nel nulla: potremo organizzarci in gruppi e ogni giorno un gruppo manda l'email se partecipassero tutti gli iscritti sarebbe una petizione.
    1 punto
  36. Ciao, grazie a te per la domanda, che coinvolge un tema importante permettendo di fare una puntualizzazione. :good: Tutte le domande "facili e semplici", come questa, comportano risposte complesse. Che in questo caso possiamo riassumere in una frase apparentemente paradossale. Il "vero" stemma di una famiglia non esiste. Perchè, nei diversi momenti della sua storia, ogni famiglia usa stemmi "veri". Anche se diversi l'uno dall'altro. :blink: Prima che mi :crazy: prendete per matto, cerco di spiegarmi. Gli stemmi sono come i sassi: sembrano inerti, freddi, fissi e stabili. In realtà, come i sassi, gli stemmi nascono da fenomeni ben precisi, e si modificano con l'azione del tempo e dello spazio. É raro trovare famiglie i cui stemmi non cambiano. Un matrimonio, un cambio di status, uno spostamento, una promozione, e mille altri motivi possono trovare riflesso nel cambiamento di uno o più dettagli dello stemma. Cambiamenti che possono essere duraturi, o temporanei; legati a tutti gli esponenti della famiglia, o a pochi, o soltanto a uno. Il discorso sarebbe lungo e noioso, magari potremo continuarlo (se vorrai) in altro momento. Per rimanere nella tua domanda, i Branciforti (o Bracciforti) di Piacenza furono una delle famiglie più antiche della città. Leggenda vuole che un loro antenato, alfiere dell'esercito di Carlo Magno, durante la battaglia ebbe le mani tagliate ma difese ugualmente la sua bandiera prendendola con i moncherini. Ciò giustifica il primo dei tre disegni che proponi nella tua prima foto, lo stemma col leone tenente con le branche anteriori l'asta di un vessillo. Sono le stesse figure dello stemma dei siciliani Branciforte, famiglia sulla quale si tramanda una leggenda identica, e che usa uno stemma come questo (ma che ha in più le branche del leone recise e posate nel cantone sinistro della punta dello scudo). Non so se fra le due famiglie ci sia parentela. Gli altri due disegni della tua prima foto non me li so affatto spiegare. Mentre il secondo disegno (lo stemma di rosso, al destrocherio armato, uscente dal fianco sinistro dello scudo, e impugnante una spada alta in palo, il tutto al naturale) è tratto da p. 529 del volume di C. E. Manfredi/G. di Groppello, Le antiche famiglie di Piacenza e i loro stemmi, Piacenza, Edizioni TEP 1979. Un testo attendibile, serio, ben documentato. Lo stesso da cui ho tratto le notizie di cui sopra (pp. 160÷162). :good: A livello strettamente araldico, purtroppo, non è molto ricco, e infatti per ogni famiglia presenta di solito un'unica versione dello stemma. Se in giro per Piacenza, o dintorni, tu e altri amici trovaste altri stemmi Bracciforti, vediamoli insieme e ragioniamoci su. ;) ;) ;)
    1 punto
  37. Siamo sempre qui :D Ti ho segnalato amazon perché io di solito acquisto lì, non solo in Italia ma anche direttamente dall'America, ma nulla ti vieta di cercarlo anche altrove. Ebay può essere un'alternativa, ma non credo che troverai l'ultima edizione a un prezzo migliore, e risparmiare due o tre euro comprando un'edizione vecchia e magari usata, non mi pare valga la pena. Un'unica avvertenza, se non sei pratico di amazon. Al prezzo di 11,49 devi aggiungere euro 2,90 di spedizione, quindi verresti a spendere 14,39. Ma se, anziché spendere per la spedizione, aggiungi qualcos'altro al tuo ordine (qualsiasi cosa, non necessariamente libri) e arrivi a spendere un minimo di 19 euro, la spedizione è gratis ;) petronius :)
    1 punto
  38. Un video d'epoca USA trovato sempre su youtube, ad occhio e croce avrà una novantina d'anni. Ma non ho ben capito cosa stanno coniando.... :rofl: Curiosa la prova del tintinnio :lol:
    1 punto
  39. @@Fidelio forse era meglio allora l'alfabeto morse :whome: :dirol: o braille ?
    1 punto
  40. @@Ramossen ha sintetizzato bene quello che penso in questo momento, che però mi pare in minima parte differente da quanto detto da @@adolfos (sorry, maestro dei provisini :)). Secondo quello che ho potuto osservare su un campione di provisini, ahimè ancora limitato (quindi, attenzione: con tutte le cautele del caso...) secondo me negli esemplari della c.d. prima emissione i denti sono realizzati a bulino. I tratti sono troppo sottili e le punte molte volte assai irregolari perché possano essere stati realizzati con punzoni di meno di mezzo millimetro di spessore e lunghi diversi millimetri. Inoltre il fatto che fossero diritti non aiutava a poter utilizzare, eventualmente, l'espediente indicato da ramossen, ovvero di spostare il punzone in alto per nasconderlo con schiena del pettine, o tra questa ed il cerchio. Ho fatto la prova utilizzando i centrali e sono davvero troppo lunghi. Invece un orafo con un minimo di esperienza dopo aver tracciato le linee parallele con una punta non ci metterebbe molto ad incidere delle linee diritte per pochi millimetri con un bulino, o anche con più bulini di punta più o meno spessa, come parrebbero indicare le dimensioni diverse di alcuni denti tra i centrali e i laterali anche per quanto riguarda la larghezza. Anche la irregolarità nelle superfici di alcuni di essi potrebbe confermare questa tecnica. Una tecnica mista francamente mi pare troppo dispendiosa in fatto di tempo e poco logica, ma magari mi sbaglio e per qualche emissione potrebbe essere anche possibile. Ma andrebbe verificato con prove grafiche precise. Nelle emissioni più tarde, come già detto probabilmente per velocizzare le operazioni di coniazione (ma forse non solo: cambiano molti parametri tecnici a ben guardare) si cominciano ad impiegare dei punzoni, che quindi devono essere un poco più spessi almeno al centro ed anche un poco più corti. Ciò induce ad una riduzione nel numero dei denti, tanto per lo spessore degli stessi quanto per lo spazio che viene lasciato tra l'uno e l'altro. Il fatto di essere ricurvi insieme alla progressiva rotazione e allo spostamento sotto la schiena del pettine e sotto il cerchio potrebbe essere un espediente utilizzato per impiegare appunto un unico punzone. E' una ipotesi tutta da testare, ma alcune prove fatte - alcune le ho postate - sembrerebbero deporre in questo senso. Comunque al di là delle apparenza la curvatura è sempre la stessa, ma dà diversa impressione a causa di spostamenti e rotazione, appunto. Da queste mie osservazioni ed ipotesi i miei "voti" nel piccolo quiz che abbiamo fatto. Certo è che @@adolfos con la sua acuta domanda (e complice anche l'influenza che mi ha dato un poco di tempo) ha scatenato la mia curiosità e la voglia in futuro di riprendere questo studio più sistematicamente oltre a quanto abbiamo già in cantiere insieme ;). Ora vi saluto davvero aspettando solo di leggervi MB P.S. Per chi scopiazzasse, magari leggendo senza farsi "vedere" (e dunque per nessuno degli utenti che è intervenuto o che è attivo nella sezione, è ovvio): sappiate che quanto scritto sul forum dovrebbe essere protetto almeno da licenza CC-SA. Quindi almeno la corretta attribuzione delle idee o ipotesi altrui in altre sedi dove eventualmente le si citassero è d'obbligo, oltre che segno di buon gusto e di correttezza...
    1 punto
  41. L’ipotesi che segue è di Mario Maugeri, e onestamente mi sembra estremamente ragionevole, in quanto riesce a spiegare le varie contraddizioni cui sono oggetto queste monetine, ossia. · Sono monete che hanno circolato; · Non sono state rivenute nel meridione e non si ha traccia della loro coniazione e documento che ne attesti la circolazione; · Sono di peso molto maggiore rispetto ai denari circolanti nel meridione; Il fatto che hanno circolato contraddice a mio avviso l’ipotesi del piedfort. La prima domanda alla quale bisogna rispondere è quindi da dove escono queste monetine, dato che Grierson stesso dice che non sono trovate negli hoard meridionali? Stando a Maugeri, che ringrazio per le interessanti disquisizioni, queste monete sono ritrovate in buona quantità nei territori balcanici, ma come ci sono finite lì? Riprendo l’immagine utilizzata per la discussione sul multiplo di Manfredi. Come da immagine l’Epiro il territorio bordato di giallo è acquistato in dote da Manfredi dal 1259 fino alla sua morte (poi è riacquisito da Michele II d’Epiro), ma è poi invaso e riconquistato da Carlo D’Angiò a partire dal 1271, che stabilisce un suo dominio, nella speranza, mai avverata, di marciare fino alla conquista di Costantinopoli. Ma come ho già discusso nella discussione sul multiplo di Manfredi (http://www.lamoneta.it/topic/133452-il-multiplo-di-denaro-di-manfredi-re-di-sicilia/), le monete circolanti nella zona (trachy di biglione di bassissimo titolo) erano di peso maggiore, circa 1-3 grammi, rispetto a quelli in uso nel nostro meridione, ragion per cui sembrerebbe ragionevole la coniazione di monete di 1-3 grammi per le spese dell’esercito in Epiro. I famosi multipli di denaro, in definitiva potrebbero non essere altro che monete coniate per le spese nei Balcani. Ripropongo alcuni trachy circolanti nell'Albania di fine XIII dal sito ac search: Una ulteriore evidenza a favore è il fatto che tali “multipli” compaiano con Manfredi, e spariscano con la morte di Carlo D’Angiò, ossia nel periodo in cui l'influenza del regno di Sicilia si estendeva all’odierna Albania.
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  42. In questa sede volevo vagliare l’ipotesi che mi sembra più ragionevole per spiegare la coniazione di questa moneta, e per introdurla è sufficiente commentare il rovescio: “Et dominus Romanie” Cos’era la “Romania” ai tempi di Manfredi? Ricordiamo che ai tempi dell’impero bizantino, l'impero veniva chiamato dai Bizantini stessi Romania, Basileia Romaion o Pragmata Romaion, mentre i cittadini bizantini chiamavano se stessi come “romei” http://it.wikipedia.org/wiki/Romei E perché mai Manfredi avrebbe dovuto fregiarsi del titolo di signore di Romania, ossia signore orientale? La risposta è presto data: Nel il 2 giugno 1259, Manfredi sposa nel Castello di Trani, la figlia del despota d’Epiro, che gli porta in dote la signoria su parte della Grecia settentrionale e dell’attuale Albania, come mostrato nella sottostante cartina. La cartina rappresenta i territori del despotato d'Epiro sotto Michele II .La signoria di Manfredi è quella dal contorno in giallo, portata in dote al re Siciliano dalla figlia Elena d'Epiro. Occorreva quindi una moneta da far circolare nei suoi nuovi domini greci, moneta similare il più è possibile a quelle che circolavano in quei territori, ossia gli “trachy “ emessi dall’impero di Thessalonica e dall’Epiro e circolanti negli anni della sua signoria nei territori da lui controllati, monete originariamente in biglione che andavano sempre più svilendosi, e del peso variabile di 1 -3 grammi. http://www.acsearch.info/search.html?term=trachy+thessalonica+&category=1-2&en=1&de=1&fr=1&it=1&es=1&ot=1&images=1&currency=usd&order=0&company= http://www.acsearch.info/search.html?term=trachy+epirus&category=1-2&en=1&de=1&fr=1&it=1&es=1&ot=1&images=1&currency=usd&order=0&company= La moneta oggetto di questa discussione sembrerebbe quindi avere tutte le carte in regola per essere una moneta circolante in quei territori, sia come peso, variabile come gli esemplari sopra listati, inoltre la leggenda sebbene non in greco ben si adatta al titolo che assumeva Manfredi con la signoria sull’Epiro. Anche se si accetta quest’ipotesi, rimane aperto la questione della zecca di emissione. Parrebbe ragionevole che tali monete siano state battute da zecchieri di cultura latina, in quanto in Epiro, essendo di lingua greca, si sarebbe avuto qualche difficoltà con una legenda in latino. Ma anche ammettendo questo la moneta potrebbe essere stata battuta nel regno di Sicilia (Manfredonia?) e trasportata per mare nei domini epiroti di Manfredi, o battuta in loco, magari al seguito dell’esercito. Ricordiamoci che nonostante il matrimonio, Manfredi non ebbe poi vita così facile in Epiro e dovette ricorrere all’uso delle armi più volte.
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  43. Ecco i prezzi di alcuni prodotto all'ingrosso al quintale del 1896 (fonte ISTAT): frumento tenero 21,30 lire frumento duro 23,23 lire granoturco 13,55 lire avena 13,55 lire patate 13,55 lire pomodori 5,08 lire fagioli secchi 25,17 lire risone 19,36 lire olio di oliva 87,13 lire arance 15,49 lire Prezzi al consumo in kg pane 0,35 lire patate 0,15 lire latte (litro) 0,27 lire caffè tostato 4,4 lire carne bovina 1,37 lire carne suina 1,58 lire
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  44. @@tonycamp1978 allora puoi eliminare molti FDC e SPL dalla tua lista... diciamo il 99% delle monete che girano visto che sono tutte intinte nel liquido magico... ritornando alla moneta che aspira @@marco91, di base è SPL-FDC, penso lo SPL+ venga dato per i numerosi segni al dritto. Segni che non sono di conio e quindi deprezzano! Dici che il venditore ha dei prezzi abbordabili. Rimango perplesso, a me sembra un pò caro, ma il rapporto qualità/prezzo è un altro fattore soggettivo... Senza fare pubblicità, ma tanto per la cronaca, ne ho trovata una globalmente migliore di questa a 90 euro compresa spedizione. Ci ho messo 10 minuti di tempo, forse anche meno. Non è periziata, ma 'sta moneta non esiste falsa. Se poi vuoi correre dietro alle perizie, la dovrai pagare certamente di più... @@nando12 .. ti sarai accorto che una delle due monete che hai postato pare pesantemente lucidata... altro che SPL, quella si che non arriva al BB...
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  45. Una domanda ma questo Museo Filangeri e' privato, e' ancora in essere formalmente come Ente, da chi è diretto ora ? Ennesima dimostrazione di quanto sia invece importante ancora oggi il ruolo del collezionismo privato, che crea degli unicum, li conserva, li preserva, li ama e li tiene con passione....poi qualcuno viene a dire anche qui sul forum ogni tanto che il collezionismo non ha ruolo ....e' un ruolo sempre più strategico, un ruolo, civico, sociale, un progetto culturale costruito nel tempo per chi verrà e se non avete un parente, piuttosto vendete....da un grande seme nasceranno tanti altri nuovi semi, ma semi appassionati che saranno i nuovi custodi nel tempo..... Inviato da un device_name utilizzando your_app_name App
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  46. Una buona idea, naturalmente, e giusto in tempo. Ma mi chiedo se il vostro disegno potrebbe essere migliore se avesse un appello più universale? Mio suggerimento sarebbe quello di mantenere il vostro disegno terrifico come è—tranne la leggenda circolare—che credo potrebbe essere più efficace semplicemente come "vive la liberté d'expressione." È una moneta europea, quindi il messaggio di sostegno europeo per questa aspirazione universale sarebbe inconfondibile, ma qualcuno nel mondo potrebbe guardare la moneta e dire "Sì, questo parla per me." :) v. ----------------------------------------------------------------- A good idea of course, and right on time. But I wonder if your design might be better if it had a more universal appeal? My own suggestion would be to keep your terrific design as is—except the circular legend—which I think might be more effective simply as “vive la liberté d’expressione.“ It’s a European coin, so the message of European support for this universal aspiration would be unmistakable, but anyone in the world could look at the coin and say “Yes, this speaks for me.” :) v.
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  47. Non quella dell'avatar, ... spero! :crazy:
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  48. e' bellina come moneta, io sarei un attimo piu' generoso del nostro curatore.... sia su conservazione che su valore economico, saluti.
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