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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/22/15 in Risposte

  1. 1865 Portogallo (per le Azzorre) 5 reis ogni tanto mi concedo un pezzo BB/SPL :rolleyes:
    6 punti
  2. Vi racconto quanto accaduto ad un collezionista una decina di anni fa: aveva una interessante collezione di monete e medaglie di una zecca minore, essendo molto anziano decide di donarla al proprio comune con l'obbligo di esporla. Si reca presso il municipio e parla con i funzionari addetti. Gli viene risposto che non c'è problema a donarla, l'unica richiesta (!!!) è che lui stesso provveda all'allestimento della sala dell'esposizione, che paghi per la sicurezza, per le teche e per tutto quello che riguarda l'esposizione stessa. La prima reazione è stata di buttarla nel fiume, poi nel frattempo è morto e la vedova ha venduto la collezione. Purtroppo la situazione è questa ed hanno ragione sia Elledi che Numa numa. E poi: sapete quanto collezioni (ed altro) sono state donate senza alcun vincolo per essere esposte, ed adesso sono a "marcire" negli scantinati, spesso non inventariate (e chissà se ci sono ancora......). Non sarebbe meglio, come per esempio si fa spesso all'estero, vendere quello che è già presente nei musei e, con il ricavato, poter esporre quanto è negli scantinati? Ma si sa che le cose semplici in Italia sono le più difficili da farsi.
    4 punti
  3. Un pezzo di 3-cent 1865 colpì a Philadelphia per aiutare ad alleviare la scarsità di moneta causata dalla guerra civile americana. Questo esempio di primo anno di nuovo 3-cent "nickel"—3-cent pezzi d'argento per la maggior parte erano sparito dal 1862—segna la prima apparizione del 25% di nichel, 75% di rame lega che sarebbe diventato così un appuntamento fisso della monetazione americana. (Notare lo stile romano "III" non accompagnati da "cents", che ha funzionato bene con questa moneta, ma il cui successo probabilmente ha contribuito a portare al disastro del pezzo "no cents" V-cent del 1883). 1865, anno finale della guerra, e del primo anno della pace. Famose parole di Abraham Lincoln dal suo secondo discorso inaugurale nel marzo 1865: "Con malizia verso nessuno, con carità per tutti, con fermezza nella destra come Dio ci dà il diritto di vedere, sforziamoci a finire il lavoro siamo in, per fasciare la nazione ferite..." Che era il 4 marzo. La guerra sarebbe finita su aprile 9, e la vita di Lincoln sarebbe finita una settimana dopo, il 15 aprile. :) v. -------------------------------------------------- An 1865 3-cent piece struck in Philadelphia to help alleviate the coin shortage caused by the American Civil War. This first-year example of the new 3-cent “nickel”—the silver 3-cent pieces had mostly disappeared by 1862—marks the first appearance of the 25% nickel, 75% copper alloy that would become such a fixture of American coinage. (Note the Roman-style “III” unaccompanied by “cents,” which worked fine with this coin, but whose success probably helped lead to the disaster of the “no cents” V-cent piece of 1883.) 1865, final year of the War and first year of the Peace. Abraham Lincoln’s famous words from his second inaugural address in March, 1865: “With malice toward none, with charity for all, with firmness in the right as God gives us to see the right, let us strive on to finish the work we are in, to bind up the nation’s wounds….” That was March 4th. The war would end on April 9th, and Lincoln’s life would end a week later, on April 15th. :) v.
    3 punti
  4. In ogni caso..ormai dovreste aver capito che, senza offesa per la categoria, nel campo del giornalismo sono pochi quelli che ne masticano di archeologia...men che meno di numismatica e spesso vengono scritti strafalcioni non di poco conto...tipo monete di inestimabile valore ecc ecc salvo poi verificare che si trattava di oggetti da nulla....
    3 punti
  5. Buongiorno Volevo informazioni su questa moneta che non riesco a decifrare il diametro è di 13mm e il peso di 0,30 circa grazie
    3 punti
  6. sì, tutto confermato :D gli arabisti che mi hanno aiutato, contattati oggi, mi confermano, hanno interpretato male in un primo momento il nome che compare sul lato 1 (presumo sia il dritto), complice anche il fatto che la moneta è alquanto usurata. la lettura corretta è certamente "mahmud", probabilmente di seguito "al zangi". quindi... bingo!!! ci siamo!!! allora ricapitolando: è un fals di mahmud nur ad-din ibn imad ad-din al zangi, europeizzato come nureddin, in italiano antiquato norandino (1118-1174). siamo nel regno zangide di siria all'epoca delle crociate, una costola del dominio selgiuchide resasi autonoma, e il "nostro" fu quello della famiglia che unificò i vari possedimenti (aleppo, damasco, mosul) sotto di se, divenendo il nemico giurato e implacabile dei regni crociati della costa, poco prima che a sua volta emergesse dall'egitto saladino. questo fals è stato coniato a damasco. http://it.wikipedia.org/wiki/Norandino sulla relativa categoria su zeno.ru non ce n'è nessuna veramente uguale alla mia, ma diverse estremamente simili, in modo particolare quella che ho linkato nel post precedente. in conclusione: finalmente l'ho trovata! ci combatto dallo scorso maggio.. io e tutti quelli che si sono impegnati nei vari tentativi di identificazione, credo che siamo stati tratti in inganno da come si presenta la moneta a prima vista: per il nostro sguardo di profani della materia, l'abbiamo creduta molto più recente di quello che in realtà è, poiché indubbiamente a uno sguardo profano e superficiale, può ricordare un pochino certe monete ottomane o soprattutto nordafricane decisamente più vicine a noi nel tempo.. ed ecco che ci siamo buttati su seicento e settecento. hai voglia a cercare!.. ;) tuttavia ringrazio di cuore tutti quelli che hanno letto i miei vari tentativi disperati di venirne a capo, hanno tentato ipotesi, si sono perfino messi per proprio conto a cercare su cataloghi, siti.. una menzione particolare per @@komodo che mi ha segnalato il sito turco, le cui indicazioni ("non è una moneta ottomana") non sono state risolutive in se, ma si sono dimostrate esatte e cmq hanno contribuito un po' a restringere il campo, e per @@nikita_ che si è messo a spulciare certosinamente pagine e pagine di cataloghi! thx a lot!!!
    3 punti
  7. :)saluti a tutti...una piccola moneta,comunissima moneta del popolo....tossata,per il suo peso,0.72grammi di bronzo,15,16,12mm.... :lol:...ma proprio per le stelle,un piaccere vederne una cosi bella!.. :D
    2 punti
  8. Mi piace tanto tanto :) , breve descrizione : Il Credito Agricolo Industriale Sardo nasce il 27 Luglio 1873 , la sede era Cagliari , l'incarico di stampare questi biglietti nei tagli da 30 50 100 lire fu affidato alla Bradbury Wilkinson & C di Londra . IL 27 Giugno 1887 fu dichiarato il fallimento .
    2 punti
  9. La Finlandia usa quasi sempre dei soggetti molto particolari per le propie rappresentazioni, al contrario vorrei fare un paragone con le nostre CC dove viene evidenziato in maniera molto poco artistica il volto del personaggio commemorato, insomma io gradisco le Finlandesi mentre ai nostri autori chiederei di abbandonare un po la classicità dei ritratti per esprimere anche in maniera diversa i personaggi illustri al quale le monete CC Italiane si ispirano.
    2 punti
  10. E' un BB... ma un BB messo con questa patina, scomoderebbe pure @cembruno5500... che dici Brù? Con questa patina io le amo :good:
    2 punti
  11. Dall'asta Sincona 9 - 22.10.2012 questo fiorino d'oro Pisa Repubblica. Zecchino o. J. (1313-1494). 3,49 g. Fr. 965. Biaggi 1939. CNI XI 301
    2 punti
  12. Tratto invece dall'asta Artemide XXXVIII - 22.06.2013 questo alfonsino d'oro Zecca di Napoli. Alfonso I d'Aragona (1442-1458). Alfonsino d'oro, da un ducato e mezzo. D/ Stemma a tutto campo inquartato con le armi di Aragona e di Napoli (Ungheria, Angiò e Gerusalemme). R/ Alfonso, in armatura ed al galoppo verso destra, brandisce la spada sguainata. P.R. 1. MIR 52. AU. g. 5.20
    2 punti
  13. Tratte dall'asta Varesi 63 - 30.10.2014 MESSINA - FEDERICO II (1197-1250) Augustale. Sp. 98/102 MIR 59 Kowalsky U14/AX1 Au g 5,30
    2 punti
  14. 1 Euro Cent della Repubblica Italiana TAGLIO : 1 centesimo di euro STATO : Italia ANNO : 2002/... AUTORE : Eugenio Driutti, incisore medaglista, nato a Tarcento (Udine) il 14 Gennaio 1949; finito la scuola professionale entra in una bottega artigiana di Udine dove impara la cesellatura e le tecniche a tutto tondo. Nel 1971 vinse la borsa di studio messa in palio dalla Numismatica Friulana che gli permise di frequentare e di diplomarsi alla "Scuola dell'Arte della Medaglia - Giuseppe Romagnoli" dell'IPZS. Dal 1981 è incisore presso la Zecca di Stato. Vive e lavora a Roma. Ha preso alle più importanti esposizioni di arte della medaglia, nazionali ed internazionali riportando sempre ottimi giudizi ed importanti riconoscimenti. TEMA : Castel del Monte di Andria in Puglia DATA DI EMISSIONE : 01/01/2002 MATERIALE : acciaio placcato con rame (acciaio 94,35% - rame 5,65%) DIAMETRO : 16,25 mm SPESSORE : 1,67 mm PESO : 2,3 g. CONTORNO : Liscio Bordo : Leggermente alzato e piatto La faccia nazionale riporta Castel del Monte di Andria in Puglia di prospetto frontalmente sull’entrata principale. Sotto il prospetto centralmente vi è il monogramma della Repubblica Italiana, rappresentato dalle lettere “R” e “I”, in maiuscolo, sovrapposte, alla cui sinistra vi è il segno di zecca (la lettera “R” in maiuscolo) e alla cui destra il monogramma dell'autore, Eugenio Driutti, ricordato dalla sigla, a caratteri maiuscoli, “ED”, in cui la lettera E (tondeggiante) è in secondo piano rispetto alla D, il cui spigolo alto poggia sul piede basso della E. Al di sopra del prospetto del Castello vi è il millesimo di conio. Il tutto è racchiuso tra 12 stelle a cinque punte rappresentanti l'Unione Europea. Castel del Monte fu costruito tra il 1229 e il 1249, ma l’esatta funzione dell'imponente edificio è tuttora sconosciuta: secondo alcuni studiosi è una residenza di caccia, in posizione favorevole al passo degli uccelli, ma sono assenti le stalle e altri ambienti tipici delle case di caccia e presenti fini ornamenti; secondo altri studiosi è un edificio militare, ma non è posto in una posizione strategica ed è privo di elementi tipicamente militari e di fossati e le scale a chiocciola nelle torri sono disposte in senso antiorario, situazione che metteva in svantaggio gli occupanti del castello contro eventuali assalitori, perché avrebbero dovuto impugnare la spada con la sinistra e le feritoie sono troppo strette per ipotizzare anche solo il lancio di frecce; altri hanno ipotizzato che potesse essere una sorta di tempio per i simbolismi di cui è impregnato e dato che la struttura sintetizza conoscenze matematiche, geometriche ed astronomiche; altri hanno ipotizzato che potesse avere una funzione di “centro benessere”, su modello dell'hammam arabo, essendo rilevabili molti e geniali sistemi di canalizzazione e raccolta dell’acqua, numerose cisterne e la presenza delle più antiche stanze da bagno della storia; per altri ha la funzione di ricordare ai popoli che abitavano quelle terre il potere imperiale, dato che a causa della sua forma ottagonale, con altrettanti ottagoni posti in corrispondenza dei vertici della pianta centrale, ricorda la forma di una corona ed è posizionato in modo tale da essere visto a distanza di decine di km. Nonostante non si è ancora determinata l’esatta funzione è il capolavoro dell’architettura sveva e uno dei più perfetti e originali edifici civili del medioevo, il monumento più famoso dell’architettura civile sveva in Italia. Sorge nella solitudine su una collina della catena delle Murge occidentali, a 540 metri sul livello del mare; poggiato come una corona imperiale, domina gran parte della Puglia e della Basilicata. Sito nella frazione omonima del comune di Andria, a 18 km dalla città, nei pressi della località di Santa Maria del Monte, in provincia di Barletta-Andria-Trani, a 60 km da Bari, è inserito nell’elenco dei monumenti nazionali italiani dal 1936 ed è uno dei 49 siti italiani che l’Unesco nel 1996 ha inserito nell'elenco dei patrimoni dell'umanità (The World Heritage List). Considerato universalmente un geniale esempio di architettura medievale, Castel del Monte unisce elementi stilistici diversi, il romanico dei leoni dell’ingresso, il gotico della cornice delle torri, l’arte classica dei fregi interni alla struttura difensiva dell'architettura, lo stile islamico dei mosaici. Frutto di una profonda cultura, a cui partecipa come elemento coibente la componente classicistica, Castel del Monte accoglie nella sua struttura elementare e complessa, la pesantezza romanica della massa, le reminiscenze dei castelli islamici avvicinati dalle Crociate all’esperienza dei nostri architetti, la sobrietà del gotico di origine cistercense. Opera genialissima d’ignoto architetto (alcuni studiosi riconducono l'opera a Riccardo da Lentini), una suggestiva tradizione la vuole concepita e progettata dallo stesso Federico II di Hohenstaufen (di Svevia), che a soli tre anni divenne sovrano del Regno di Sicilia, che fu soprannominato “Stupor Mundi” per l’eclettismo e la vastità della sua cultura e che vi soggiornò per brevi periodi e vi organizzò e diede la festa di nozze della propria figlia naturale Violanta con Riccardo Sanseverino conte di Caserta (1249). L’unico documento relativo alle sue vicende costruttive è un decreto datato Gubbio 28 gennaio 1240 con cui Federico II ordinava a Riccardo di Montefuscolo, Giustiziere della Capitanata, di preparare alcuni materiali per i lavori dell’edificio. L’architetto, però, fu sicuramente locale, in quanto le misure dell’edificio sono multiple o sottomultiple del “palmo napoletano”, la misura allora in uso in Puglia. Dapprima si chiamò “Castello di Santa Maria del Monte” dal nome di un’abbazia benedettina nota dal XII secolo e oggi scomparsa; il nome attuale compare nel 1463 in un decreto del re Ferdinando d’Aragona emesso ad Altamura. Appartiene, per la struttura e le parti essenziali della decorazione, ai primordi dell’architettura gotica nell’Italia meridionale, pur allacciandosi alla vigorosa tradizione romanica della regione. Benché spogliato di tutti i rivestimenti marmorei interni e delle sculture, con i paramenti esterni cariati dall’erosione, Castel del Monte conserva integra la sua struttura cristallina, stupefacente per regolarità e armonia di forme e di dimensioni e per maestria di esecuzione. Il Castel del Monte è costruito direttamente su un banco roccioso affiorante in molti punti, ed è a due piani e a pianta ottagonale (il lato esterno misura 10,30 m da torre a torre); anche la corte interna è a ottagono i cui lati misurano tra i 6,89 m e i 7,83 m. Il diametro del cortile interno è di 17,86 m. Il diametro dell'intero castello è di 56 m. Le torri posizionate ad ogni spigolo sono anch’esse a pianta è ottagonale, il cui lato è 2,70 m, e sono alte 24 m mentre le pareti del castello sono alte 20,50 m. Il portale d’ingresso, classicamente architravato e con tracce della rivestitura di marmo rosato, si apre in arco acuto sulla parete della struttura ottagonale orientata approssimativamente ad est, vale a dire di fronte al punto in cui sorge il sole in coincidenza degli equinozi di primavera e d'autunno. L'ingresso principale è decorato con due colonne scanalate che sorreggono un finto architrave su cui si imposta un frontone di forma cuspidale. Attraverso esso, con una scalinata a due rampe di scale simmetriche, disposte "a tenaglia" ai lati dell'ingresso, ricostruite nel 1928, si entra nell’interno dove intorno all’ottagono del cortile, ritmato da eleganti archeggiature cieche a sesto acuto, di gusto più orientale che gotico, si dispongono su due piani comunicanti a mezzo di scale a chiocciola. Le strutture gotiche sono trattate con pesantezza romanica al piano terreno, e con vibrante slancio al piano superiore dove agli angoli tre snelle colonne unite a fascio da un unico capitello danno ritmo alle vibranti vele che si saldano nella chiave di volta. L’ingresso secondario, orientato a ponente, è costituito da un semplice portale ad arco a sesto acuto. Nelle otto torri della stessa forma nelle cortine murarie in pietra calcarea locale, segnate da una cornice marcapiano, si aprono otto monofore nel piano inferiore, sette bifore e una sola trifora in quello superiore. Il cortile, di forma ottagonale, è caratterizzato, come tutto l'edificio, dal contrasto cromatico derivante dall'utilizzo di breccia corallina, pietra calcarea e marmi. In corrispondenza del piano superiore si aprono tre porte-finestre, sotto cui sono presenti alcuni elementi aggettanti ed alcuni fori, forse destinati a reggere un ballatoio ligneo utile a rendere indipendenti l'una dall'altra le sale, tutte comunicanti tra loro con un percorso anulare, ad eccezione della prima e dell'ottava, separate da una parete in cui si apre, in alto, un grande oculo, probabilmente utilizzato per comunicare. Per ogni piano ci sono otto sale di forma trapezoidale. Lo spazio è ripartito in una campata centrale quadrata coperta a crociera costolonata, mentre i residui spazi triangolari sono coperti da volte a botte ogivali; le colonne al pianterreno sono in breccia corallina a pianterreno, mentre al piano superiore sono trilobate e di marmo. Le chiavi di volta delle crociere sono diverse fra loro e decorate da elementi antropomorfi, zoomorfi e fitomorfi. Il collegamento fra i due piani avviene attraverso tre scale a chiocciola inserite in altrettante torri. In alcune torri vi sono cisterne per la raccolta delle acque piovane, in parte convogliate anche verso la cisterna scavata nella roccia, al di sotto del cortile centrale, mentre in altre torri sono ubicati le latrine e i lavabi, affiancati da un piccolo ambiente, forse utilizzato come spogliatoio o forse destinato ad accogliere le vasche per le abluzioni, poiché la cura del corpo era molto praticata da Federico II e dalla sua corte, secondo l'usanza tipica del mondo arabo molto caro al sovrano. Grandissimo interesse riveste il corredo scultoreo che, sebbene fortemente depauperato, fornisce una significativa testimonianza dell'originario apparato decorativo, un tempo caratterizzato anche da un'ampia gamma cromatica dei materiali impiegati: tessere musive, piastrelle maiolicate, paste vitree e dipinti murali, di cui fra la fine del ‘700 ed i primi dell'800 alcuni scrittori e storici locali videro le tracce, descrivendole nelle loro opere: nel corso dei restauri sono stati rinvenuti frammenti scultorei raffiguranti una Testa ed un Busto acefalo, ma non è stata rinvenuta neanche una traccia della vasca ottagonale posta al centro del cortile, citata da alcuni studiosi del passato. Attualmente sono ancora presenti le due mensole antropomorfe nella Torre del falconiere, i telamoni che sostengono la volta ad ombrello di una delle torri scalari ed un frammento del mosaico pavimentale nell'VIII sala al piano terra. Alla caduta degli Svevi nel 1266 Carlo I d’Angiò vi imprigionò i figli di Manfredi Enrico, Federico e Azzolino, e salvo brevi periodi di feste (come nel 1308 per le nozze di Beatrice d’Angiò e Bertrando del Balzo; nel 1326 fra Umberto de la Tour, delfino di Francia, e Maria del Balzo), il castello fu usato come carcere. Annesso al ducato d’Andria, appartenne ai Del Balzo, a Consalvo di Cordova, ai Carafa conti di Ruvo. Servì da rifugio a nobili famiglie di Andria durante la pestilenza del 1665. A partire dal XVII secolo seguì un lungo periodo d'abbandono, durante il quale il castello venne spogliato degli arredi e delle decorazioni parietali di marmo (le cui tracce restano visibili solo dietro i capitelli) e divenne oltre che carcere anche un ricovero per pastori, briganti e profughi politici. Nel 1799 fu asilo di profughi fuggiti dinnanzi alle stragi sanfediste. Nel 1876 fu riscattato, in condizioni di conservazione estremamente precarie, dallo Stato italiano per la somma di 25.000 lire (pari a € 12,91) e dal 1879 ebbero inizio lavori di restauro, ripresi con maggiore continuità e cautela scientifica dal 1928 dall'architetto Quagliati, il quale fece rimuovere il materiale di risulta all'esterno del castello e demolire parte delle strutture pericolanti per ricostruirle. Questo non ne arrestò il degrado e tra il 1975 e il 1981 si procedette a un ulteriore restauro.
    2 punti
  15. @@gastia1963 Si tratta di un marchesano piccolo coniato a Ferrara sotto Nicolò III d'Este (1393 - 1441): http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-NIFEES/3 Buona giornata, Antonio
    2 punti
  16. Ebbene sì... questa moneta ha uno stato di conservazione decoroso!!! :pleasantry: ... ma non vi abituate troppo ... :rofl: Tunisia 4 Kharub - Abdülazīz [Muḥammad al-Sādiq] KM# 158 Rame Ci si vede tra due anni!
    2 punti
  17. ______________ 1865 1281 - ١٢٨١ Tunisia Muhammad III al Sadiq (1813-1882) 2 Kharub - Rame
    2 punti
  18. Lo confesso, sono entrato in fissa, la notte non ci dormo più e se è vero che la notte porta consiglio mi è venuto in mente di effettuare un piccolo, semplice, esperimento. Ho preso in prestito da mio nipote :ph34r: un blocchetto di plastilina vergine nota marca. Per simulare l'opera di un punzone convesso ho da prima utilizzato la lama di un giravite praticando una pressione sul "punzone" posto in orizzontale.Ho praticato così un'impronta alla quale ho poi sovrapposto leggermente una seconda impronta (prima foto fig B) Ho ritentato l'esperimento questa volta sovrapponendo un po' di più le impronte (prima foto fig C) Non pago ho pensato di simulare l'uso di un punzone piatto (il bordo della scala graduata di un calibro) stessa procedura salvo per il fatto che questa volta le due impronte sono leggermente convergenti, non sovrapposte nel punto X1 (prima foto fig A) per divenire sovrapposte nel punto X2.(ibidem) Le tracce delle sovrapposizioni ottenute non vi sembrano compatibili con gli spazi tra le impronte dei denti del provisino che ho indicato nella seconda foto? Non ho provato ad utilizzare un simil bulino ma non credo di riuscire mai ad ottenere un risultato paragonabile Cosa ne pensate?
    2 punti
  19. Salve a tutti,e' da molto che seguo questo forum che riesce sempre a stupirmi sia in bene che in male ogni giorno. Volevo solo dire la mia E' possibile che ogni volta che uno posta una moneta c'e' sempre e dico sempre da dire? Ad esempio,moneta periziata in fdc passata piu volte in mano da periti professionisti e classificata fdc arriva qua sul forum ,e c'e' la gente che dice siamo SPL o SPL/FDC. E' inutile per me che si postino le monete poiche' alla fine c'e' sempre una gara tra chi ha l'esemplare migliore.. Condividere i propri gioielli numismatici va benissimo,ma ricevere sempre commenti inerenti e sempre negativi ... NON HO MAI E DICO MAI RIGUARDO AL REGNO D'ITALIA VISTO DELLE PERSONE D'ACCORDO PER UNA MONETA FDC,periziata anche da gente importante e viste e riviste con tanto di lente e tempo. Magari la moneta e' intonsa e perfetta ma c'e' un graffietto microscopico e voi state a discutere se e' fdc o meno oppure su quel graffietto che come tutti sanno e' dato dal contatto con altre monete al momento della coniazione. NON HO NULLA CONTRO VOI,SIETE SICURAMENTE PROFESSIONISTI,MA CERTE VOLTE SIETE TROPPO SEVERI. AUGURO UN BUON ANNO A TUTTI E BUONI ACQUISTI !
    2 punti
  20. Rovescio/ ECCO. LA. FICO. - La moglie dell'Imperatore Beatrice seduta sulla mula che alza la coda...... Dopo la conquista di Milano da parte del Barbarossa e l'incendio della città i Milanesi le fecero questo scherzetto. L'Imperatore era impegnato a Monza, le presero la moglie, la misero su una mula girata e come briglie doveva tenere la coda, la fecero girare per la città, ma al ritorno del Barbarossa................ Prendo la descrizione da un libro che riporta anche la medaglia incisa all'acquaforte. Il volume MEMORIE D'ALCUNI UOMINI ILLUSTRI DELLA CITTA' DI LODI - 1776 ........l'Imperatrice sua moglie; azione ,che fu poi vendicata da Federigo nel modo,ch'io sono per narrare da Scrittori riferito. Erasi, scrive il Munstero nel libro II della sua Cosmografia universale a pag. 188, portata Beatrice alla Città di Milano, non da altri spinta, che dal desio di vederla, stimandosi sicura, e lontana dal ricevere affronto alcuno. Quando fermata dà Milanesi la Real Donna, ed allestita una Mula, sù di essa al rovescio salire la fecero; e datagli poscia in mano, a guisa di briglia, la coda della bestia, così uccellandola ne la mandarono fuori per l'altra Porta della Città. Ciò inteso da Federigo, adiratosene molto, si portò incontantenente ad assediare i Milanesi, i quali venuti essendo alla fine in suo potere, furono da Federigo accettati a patto però, che chi volesse vivere, uno dè fichi cavasse cò denti dalle parti vergognose della Mula, altrimenti sarebbero tosto messi a fil di spada. Molti, piuttosto che assoggettarsi alla ignominiosa pena, elessero di morire; la dove coloro, che amanti erano della vita, fecero quanto era ad essi imposto...........
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  21. Buonasera, volevo "festeggiare" il mio centesimo messaggio e il mio primo anno su questo magnifico Forum iniziando una discussione. Centocinquantacinque anni fa a Gaeta veniva emanato l’ultimo prestito pubblico del Regno delle Due Sicilie. Il 10 Ottobre 1860 le Reali Finanze di Re Francesco II emanavano un Prestito di Cinque Milioni di Ducati per sostenere le spese necessarie alla difesa del Regno. A Voi i commenti e le considerazioni sul Titolo postato. P.S. Ho volutamente iniziare questa discussione su questa sezione per avere maggiore visibilità, ma se i Curatori lo riterranno opportuno, la potranno spostare d' ufficio. Sergio.
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  22. Salve a tutti tornato adesso da un estrazione chirurgica di un dente devitalizzato schiantato a meta'... con ascesso !!! Ho sudato come in sauna...ho fracassato i maroni al dentista ..( tra l' altro bravissimo)su cosa mi faceva passo passo. L' ho supplicato di inondarmi di anestetico...e nonostante c' ho....sono stato un ora con la mano di mia moglie nella mia stringendo come un pazzo ....a 43 anni.... e sudando come un fiume in piena tanto da costringere l' assistente a tamponarmi in ogni dove !!! E' normale... o mi devo curare ????
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  23. Son contento che l'hai preso tu :)
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  24. concordo con @@Exergus per l ' asse
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  25. Il 1907-S è un'annata comune, se autentica (il condizionale è d'obbligo, non si può giudicare da foto come queste, oltretutto solo del dritto, e senza conoscere peso e diametro) il valore è di poco superiore a quello del metallo, tra i 1200 e i 1300 euro, ma potenzialmente in crescita vista l'attuale tendenza al rialzo dell'oro. petronius :)
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  26. Molto francamente, e anche nell'intento di contrastare questa dilagante (e così tanto sovente fastidiosa) anglofilia, mi piacerebbe tanto definire "perizia" questa "expertise", che farà tanto "assiduofrequentatoredisotheby", ma che anche nel lessico comune si riserva solitamente ai dipinti o a reperti archeologici, ma raramente alle monete.
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  27. E' della tua collezione? biglietto meraviglioso :)
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  28. Genovino e fiorino.....altra bella coppia....qui potrebbero intervenire anche gli amici corsi :blum:, di certo le navi dei mercanti passavano di lì e qualche scalo o anche ammaraggio sarà capitato pure anche da quelle parti, di certo Corsica e Sardegna erano dei passaggi tra Genova, Toscana e nord Africa..... Genova parte per prima abbiamo visto con la monetazione aurea, uno potrebbe chiedersi perché proprio a Genova ? il Lopez ritiene che sia stato dovuto al fatto che i genovesi avevano importanti relazioni economiche, politiche e culturali col Mezzogiorno Italiano e forse proprio dalla Sicilia partì il riferimento, il modello. D'altronde in Sicilia c'era il tarì e il genovino lo segue nel peso ma lo supera nel titolo e questo fu un asso calato dai genovesi che puntavano sull'originalità del tipo, ma anche sulla finezza della moneta. Il fiorino d'oro arriva dopo, imita Genova, userà anche i sottomultipli dell'argento, ma di certo avrà un grande successo internazionale. C'è anche da dire che monete, storia ed economie vanno sempre insieme, Genova nel momento in cui conia il genovino è in momento di grande floridezza e potenza, un secolo dopo la storia si inverte è Firenze ad essere la moneta con la M maiuscola, accettata e conosciuta dovunque. E' bello quello che dice il Lopez, che ovviamente è un suo parere però certamente qualificato, su genovino e fiorino, Genova e Firenze.... Il fiorino dei banchieri aveva superato il genovino dei marinai.....o anche fu il trionfo del fiorino o di Firenze ? Certamente Firenze spinse la sua moneta verso il successo, ma forse aggiunge il Lopez non fu la vittoria di banchieri su i marinai, ma bensì di banchieri su altri banchieri....e indubbiamente queste sono riflessioni concise, ma estremamente efficaci.... P.S. Aspetto il parere degli amici corsi ....e un genovese o un fiorentino ....sulle loro monete ? Diamo anche un po' di bibliografia :blum: , il Lopez sicuramente ma per il fiorino, C.M. Cipolla " Il fiorino e il quattrino ",quest'ultimo lo trovate facilmente in libreria a modico prezzo.... :blum:
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  29. ti metto un 1741 :whome: A/ .LUD. XV. D. G. FR. (différent). ET. NAV. REX. Dans le champ, L couronnée entre trois lis posés deux et un. R/ .SIT. NOM. DOM. BENEDICTUM. (différent). (date). Dans le champ, L cursive et rameau entrecroisés, sous une couronne ; différent d'atelier à l'exergue. Billon. 2,00 g. 22,5 mm. 6 h. Dy.1690. Lec.141.
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  30. http://www.cgb.fr/louis-xv-dit-le-bien-aime-faux-double-sol-de-billon-improprement-classe-comme-un-double-sol-au-gros-l-et-aux-grandes-couronnes-1742-la-rochelle,v31_1454,a.html Tipi questa
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  31. Pulivo lo Smart Phone ed è partito un messaggio. Dicevo che voleva solo servire a mo' di esempio per far passare un concetto che non riuscivo ad esprimere bene a parole attirando la vs attenzione su come quelle tracce potessero ben essere lasciate dalla parziale sovrapposizione di due "punzonature"
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  32. Eusebio Birocchi - Zecche e monete della Sardegna nei periodi di dominazione Aragonese-Spaguola
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  33. Mariano Sollai - Monete coniate in Sardegna (1289 - 1813) In copertina il Grosso Tornese di Guelfo e Lotto della Gerardesca, coniato in Villa di Chiesa (Iglesias)
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  34. Potrebbe essere come scrivi tu. Oppure pensavo a una prova, non della zecca ma di una persona, fatta cioè da chi doveva incidere sulla medaglia, nel campo liscio, il nome del premiato, la motivazione, l'anno. Cioè, assodato che NON si tratta della medaglia che veniva realmente assegnata ma di una sua qualche imitazione realizzata con metallo, diametro e peso differenti, resta il fatto che tutto il resto coincide (come è stato dimostrato coi documenti postati sopra). Non so se ho reso l'idea... diciamo che mi viene da pensare all'operaio o comunque all'addetto che aveva il delicato compito di incidere - su una medaglia d'oro (dunque preziosa) - e in uno spazio abbastanza ristretto, un nome, un cognome, una motivazione e un anno. Magari potrebbe essersi allenato su uno spicciolo... pur se di dimensioni minori, e le apparenti tracce di doratura potrebbero essere anche il risultato dell'abrasione del rovescio della moneta. Tuttavia, me ne rendo conto io stesso, qui siamo nel campo delle ipotesi e delle suggestioni (in termini più eloquenti si potrebbe dire che mi sto arrampicando sugli specchi :blum: ). Ben altra cosa è il poterlo dimostrare. :nea:
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  35. Adesso anche la Stampa: http://www.lastampa.it/2015/01/21/blogs/diritto-di-cronaca/il-pi-grande-ritrovamento-archeologico-ma-nessuno-sar-punito-zLBFBEZzPMGOp64WRePGVM/pagina.html dove viene formulata la consapevolezza di modeste punizioni contro i tombaroli. Non è escluso che in futuro ci sarà un forte inasprimento di pene contro i saccheggiatori di beni archeologici….
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  36. Ho segnalato alla BCE le modalità di gestione dell'emissione da parte del governo di Andorra. Non servirà a nulla probabilmente, ma almeno c'ho provato!
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  37. Un bell'elenchino anche se una una lista piu' completa e' un work in progress La Traverso (Baranovski ) e' del 1932 L'Antica e Nobile Famiglia ( Baranowski) e' del 1930 e 1931 La Gnecchi ( straordinaria) fu esitata tra il 1902 e 1903 e una parte successiva nel 1914 Non sono stati citati i cataloghi Finarte che avevano interessanti nuclei di monete milanesi in diverse vendite degli anni Settanta Anche non citata la Magnaguti per la parte delle zecche delle signorie italiane che comprendeva Milano Se desideri questi cataloghi in originale dovrai armarti di pazienza e rompere il salvadenaio ... :)
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  38. Ma stá fuori di testa deve ridare i soldi indietro questo è un furto vero e proprio , adesso gli scrivo anch'io vediamo che mi dice questo pagliaccio
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  39. Un piccolo consiglio. Non date troppo peso al "rabescato" ---> in termini blasonici: diaprato. A parte il fatto che è un'usanza passata... ...almeno, dalle nostre parti (mentre altrove, specie nei paesi di lingua tedesca, permane imperterrita). É un modo artistico di riempire le partizioni dello scudo (e raramente anche le figure), per farle sembrare meno "vuote". E basta. La storia dell'arte usa una bella e famosa coppia di parole per definire e spiegare il fenomeno. Horror vacui ---> paura del vuoto (nel senso: riempiamo tutta una superficie, chè altrimenti resterebbe liscia e sarebbe più brutta). Negli stemmi il diaprato si applica indifferentemente su componenti dello stemma di qualsiasi colore.
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  40. Come ho già scritto in altri post tempo fa, SPL-FDC è la conservazione intermedia tra lo SPL e il FDC, così come lo sono MB-BB oppure BB-SPL. SPL/FDC è tutta un'altra cosa, visto che è la differente conservazione di dritto e rovescio, convenzionalmente la prima conservazione indica il dritto (in questo caso SPL) e la seconda il rovescio (in questo caso FDC). E vale per tutti i range di conservazione, ossia MB-BB ed MB/BB, BB-SPL e BB/SPL, ecc. Non solo, possono esserci anche gradi intermedi ad indicare due diverse conservazioni di D/ e R/, ossia BB+/qSPL, MB/BB+, qSPL/SPL+ e via discorrendo. Tutte queste sono convenzioni, più o meno accettate sul mercato numismatico, non vanno considerate la Bibbia perchè in Italia purtroppo non abbiamo un codice unico che sia riconosciuto da tutti, però personalmente adotto la scala SPL, SPL+, SPL-FDC, qFDC, FDC (idem per i range inferiori di conservazione) e cerco di adoperarmi perchè tutti la seguano, anche se vedo in giro molti che usano ancora BB++++ o altre amenità del genere. E non mi elogiate troppo elmetto2007, che poi si monta troppo la testa! :blum:
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  41. Ho notato che in quasi tutte le discussioni si parla o si chiede il valore. In realta' i valori sono due; uno se si acquista e uno se si vende e quasi sempre il primo e' il doppio del secondo. Se si possiede gia' la moneta il valore e' quello della vendita eventuale perché finche' la moneta e' nel mio vassoio il suo valore e' zero. Riassumendo nel caso di questa moneta, se l'acquisti vale 200 ma se la vendi vale 100 se sei fortunato. Questo vale per i rapporti tra commerciante e privato e non tra privato e privato otramite ebay. Ciao
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  42. Neanch'io lo conosco, ma se ho ben capito in questo momento loro non possono inviare per posta nulla, non ho capito perché. Inoltre dice che hanno pochissime serie a disposizione,e forse quando la situazione si sarà normalizzata potranno fare degli invii. Però per ora non possono dare garanzie in merito. Intanto consigliano di andare a spendere un patrimonio sui vari siti d'aste. Cosa che io personalmente non farò mai.
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  43. ╠═► 1865 ◄═╣ Bene mi lancio io con 1865 visto che qui ci si perde in bulloni. Comunissimo ma bellissimo Small Cent - Indian Head - 1865 P Coniati ben 35.429.286 esemplari, ma belli come il mio non ce ne sono. PS: state notando che sono diventato un mago nello scontornare le monete fotografate? :D
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  44. http://ilportaledelsud.org/bcnn1975c.pdf http://ilportaledelsud.org/bollettini.htm Uno studio molto interessante.
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  45. Discussione molto interessante, complimenti all'autore. Personalmente ho sempre ritenuto possibili due ipotesi: la prima, come giustamente da te esposto, una moneta emessa per "circolare" in quei territori, probabilmente coniata in Italia, Manfredonia è sicuramente la zecca più "accreditata"; ho messo tra virgolette il circolare perché ritengo che la moneta sia stata concepita non per la circolazione vera e propria in quei territori, ma con carattere celebrativo... troppo rara e particolare la moneta e, soprattutto, non mi risultano ritrovamenti in Epiro. La seconda ipotesi è che la moneta sia stata coniata in Italia, probabilmente in Manfredonia come detto, ma non per circolare nei territori "ereditati", bensì per celebrare degnamente il fatto di essere divenuto "Dominus Romanie", magari per essere distribuita in una occasione speciale, celebrativa dell'avvenimento. Il fatto che essa sia un multiplo dello stesso peso con la moneta in circolazione in Epiro (più o meno, ma all'epoca era molto svilita, come da te giustamente detto, per cui è difficile fare paragoni..), non è in contrasto con questa ipotesi, anzi, in un certo senso potrebbe addirittura rafforzarla, sottolineandone il carattere "celebrativo". Cosa ne pensano gli altri utenti? Ciao, Matteo
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  46. ciao. questo biglietto non ha più valore al cambio, ma da sempre i vari tagli di questa serie sono stati abbastanza apprezzati, peccato per gli strappi, seppur piccoli sono quelli che a volte fanno crollare il valore di una banconota. Non sono di facile reperibilità e non si trovano "per caso" mischiate alle banconote da collezione ad un euro al pezzo, tutto sommato penso che i suoi 10/15 euro li valga.
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  47. Sempre in tema di pfennig "uniface", posto qui un esemplare di Salisburgo con la G del principe Guidobaldo Thun-Hohenstein, del 1656.
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  48. Ha appena sganciato la bomba, ma condivido, in più di una discussione ho criticato l'atteggiamento spesso "talebano" verso alcune monete.. Sicuramente scatenerai un putiferio ma ti faccio i complimenti @@DrowNight999 sono dalla tua.
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  49. Ti passo la scheda del Catalogo dove potrai reperire tutti i dati che ti interessano. Poi magari @@fabio22 potrà darti eventualmente altri ragguagli. http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-F19P/20
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  50. TORINO, IL DUOMO, nonché Santuario della Sacra Sindone. Il Duomo fu realizzato tra il 1491 e 1498, dedicato a S. Giovanni. Nel 1667 Carlo Emanuele II di Savoia commissionò a Guarino Guarini una cappella per custodire la Sacra Sindone. Argento, datata 1931, mm.33
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