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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/24/15 in Risposte

  1. Per 1866 nikita ha già inviato monete immaginando Napoleone III di Francia, Leopoldo II del Belgio, Guglielmo I di Prussia e Franz Joseph dell'Austria. Qui è una moneta che li tira tutti insieme—l'imperatore del Messico, Maximilian, su 1866 1-peso che, sorprendentemente, è la prima volta comparsa di peso d'argento del Messico: Debolezza americana durante la guerra civile ha aperto la porta ad una prova della Dottrina Monroe dell'imperatore francese Napoleone III, che ha installato Massimiliano, fratello dell'imperatore austriaco Franz Joseph, come imperatore del Messico. Massimiliano aveva sposato la principessa Charlotte, il cui fratello era il re Leopoldo II del Belgio. Si è conclusa l'avventura francese in Messico dopo la vittoria dell'Unione nella guerra civile americana nel 1865 ha permesso uno spostamento dell'attenzione dagli Stati Uniti, e Francia, naturalmente, interessò anche raccogliendo il suo punto di forza a casa, a causa della crescente sfida presentata da re Guglielmo I di Prussia. :) v. -------------------------------------------------- For 1866 nikita has already posted coins picturing France’s Napoleon III, Belgium’s Leopold II, Austria’s Franz Joseph, and Prussia’s Wilhelm I. Here’s a coin that pulls them all together—the Emperor of Mexico, Maximilian, on an 1866 1-peso which, surprisingly, is the first-ever appearance of Mexico’s silver peso: American weakness during the Civil War opened the door to a test of the Monroe Doctrine by the French Emperor Napoleon III, who installed Maximilian, younger brother of the Austrian Kaiser Franz Joseph, as Emperor of Mexico. Maximilian had married Princess Charlotte, whose brother was Belgium’s King Leopold II. The French adventure in Mexico ended after the Union victory in the American Civil War in 1865 allowed a shift of attention by the United States, and France, of course, was also interested in gathering its strength at home, because of the growing challenge presented by Prussia’s King Wilhelm I. :) v.
    5 punti
  2. Buonasera a tutti! Oggi, dopo qualche settimana di impaziente attesa, finalmente ha visto la luce il monetiere artigianale realizzato su misura per le mie esigenze da un bravissimo artigiano della zona, che in queste settimane ha creato un qualcosa di perfetto per quelle che sono le necessità della mia tipologia di collezione. Struttura in legno massello (massiccio! il monetiere finito pesa 14 kg da vuoto...) con dodici cassettini contenenti ognuno 12 monete della dimensione di una piastra (ho preferito fare tutti i cassetti con gli alloggiamenti identici), fondo del cassetto in bel vellutino rosso, stemma con le chiavi di san Pietro incrociate sul fronte (è una chicca, ci tenevo!), l'ho voluto al naturale senza verniciature per permettere al legno di respirare e per dare alle monete un ambiente il più possibile naturale dove riposare e patinare nel tempo. Come nel mio precedente album continuo a corredare ogni vassoio con la scheda del relativo pontefice, sul retro della scheda invece sono presenti i dati delle singole monete contenute in corrispondenza di ciascun alloggiamento... un cartellino dalla duplice funzione quindi. Inutile dire che sono felicissimo, che differenza rispetto alla plastica degli album... E ora... non resta altro che riempirlo! :blum:
    3 punti
  3. Concordo, siamo grosso modo intorno al BB, se desideri sapere come si è evoluta questa monetazione e con quale criterio venne stabilito il peso del ducato napoletano nel corso degli anni ti consiglio la lettura di questa tabella pubblicata in un vecchio studio di Giovanni Bovi.
    3 punti
  4. Ciao, ormai io non apro a nessuno... tra truffatori, venditori fasulli e tirapacchi vari ho deciso che la miglior difesa è questa. Se si tratta di un reale problema lascieranno un avviso. Non credo più a cartellini (con un PC ne puoi inventare di tutti i tipi), a proclami, etc... Un mesetto fa ho salvato la vicina un po' attempata e in buona fede dal cadere nei raggiri dei famosi "venditori di risparmi e di affari".. di solito non mi intrometto negli affari altrui ma detesto i truffatori. Detesto chi abilmente raggira la gente (specie di una certa età ma non esclusivamente) offrendo interventi, sconti, promozioni e quant'altro. Detesto dover motivare in casa mia i motivi per cui "non sono interessato" e a sentirmi dire in pratica che sono uno scemo se non accetto. Detesto vedere che far sparire questi "benefattori" basta affermare "mi dia un pieghevole con le vostre offerte e al caso vi ricontatto"... Detesto vedere che se non basta quanto affermato sopra allora basta pronunciare la parola magica "Carabinieri" (da vedere se poi intervengono detto tra noi...) e ti trasformi in un novello illusionista, facendoli sparire all'istante... Detesto sapere che c'è gente che firma contratti spacciando la sigla come autografa tua... (accaduto a miei conoscenti) Detesto sapere che rimontano le telefonate e un tuo "sì" alla domanda "Lei è tal dei tali?" diventa la risposta ad un "accetta la nostra proposta di contratto?" e ti ritrovi senza linea telefonica fissa... (accaduto a miei conoscenti). Detesto, per il motivo di cui sopra, dover cercare di evitare, durante le offerte pubblicitarie telefoniche, l'uso del termine "sì"... Detesto chi approfitta della buona educazione altrui e incalza l'improvvido, a maggior ragione se anziano. Detesto dover dare spiegazioni e motivare le mie scelte, in casa mia. Detesto vedere che chi segnala e scova questi furboni sono trasmissioni come "Le Iene" o "Striscia la notizia". Detesto che quella volta che scopro che l'acquisto on-line di 130€ è stata una "sola" e mi rivolgo alle Istituzioni (non tanto per la somma quanto per bloccare il responsabile) mi viene detto: i termini temporali ci sono, consideri che bisogna vedere se il Magistrato manda avanti la pratica, se sì tra 4-5 anni il Giudice competente (campano) può convocarla in loco a deporre a spese sue... Detesto venire a conoscenza tramite un gruppo Facebook di fregati che lo stesso venditore è responsabile negli ultimi mesi di un'altra ottantina di truffe anche economicamente più rilevanti e che è difficile fare un'azione comune per sanzionarlo... Ma ciò che detesto di più è il dover limitare la mia libertà e dovermi barricare in casa per vivere in pace. Mala tempora currunt, amici! Ciao Illyricum :diablo:
    3 punti
  5. Continuo col 2° esempio virtuoso, siamo questa volta in Brianza a Biassono vicino a Monza c'è il Museo Civico Verri, il curatore è il prof. Arslan, il direttore Leopoldo Pozzi, persone eccezionali con idee e passione e tanto lavoro....il Verri si basa sul lavoro di diversi volontari, l'idea è di farne un polo innovativo, tramite l'Associazione del Gral il Museo permanente diventa anche Centro Culturale con opportunità di conferenze, biblioteca, il Museo vive sempre tutto l'anno, la tecnologia è la base, tutte le monete vengono messe on line, ci sono anche pubblicazioni cartacee, mostre, ed esposizioni permanenti o temporanee di monete, molte delle monete sono di donatori, queste sono ancor più valorizzate di altre, il donatore deve essere giustamente gratificato e ringraziato, chi arriva da quelle parti anche lì sarà accompagnato, spesso dallo stesso Pozzi, il Museo diventa la casa di tutti gli appassionati. Il Verri ha già fatto mostre importanti, eventi di caratura internazionale, anche qui si tende alla valorizzazione dei beni , se dovessi sintetizzare la ricetta del Verri direi un mix di innovazione, idee, lavoro volontario tanto, digitalizzazione, cortesia , polo culturale che va oltre il Museo, un centro permanente che cerca di fideilizzare l'appassionato e di coinvolgerlo e poi.... e poi se vuoi vedere monete esposte a Milano, senza preavviso lì devi andare, vedrete classiche, milanesi, lombarde....e tanto altro... Concludo quello che mi disse circa dieci anni fa Pozzi, gli chiesi se potevo fotografare i reperti archeologici e le monete....mi guardò ridendo....stai scherzando ? Ricordati sempre che queste monete non sono mie, non sono di lui, ma sono di tutti te compreso e queste cose purtroppo poi le sentiamo poche volte .....a volte mai.... Tutto questo per dire che a volte si possono ottenere grandi risultati con idee, lavoro, passione....e quindi ....forza....
    3 punti
  6. Io invece penso che sia soprattutto questione di intelligenza, iniziativa e organizzazione Si possono realizzare molte cose , soprattuttocon la tecnologia odierna che mi permetono di rendere fruibile una colkezione per il grande pubblico ed edicarlo senza pensare di dover necessariamente predisporre teche per diecimila monete Dive sta scritto che devo esporre una collezione per intero? Sai chd noia.. La visione della collezione puo' essere riservata agli studiosi ( in moltissimi musei neppure questo e' possibile - pensate a wuanyo inefficiente e' il sistema) Mentre al grande pubblico riservo una selezione di pezzi ( bastano due tre teche fatte bene) ma soprattutto gli fornisco gli strumenti edicativi e informativi per poter apprezzare cio' che ha davanti Video educational sulla monetazione oggetto della collezione dove si parli di storia, numismatica, usi di quelle monete e soprattutto si facciano vedere , ingrandite , le monete piu' significative aiutano moltissimo a comprendere meglio cio' che rappresentano quei reperti che altrimenti sarebbero solo dei miseri , scuri ed anonimi tondelli agli occhi dei piu' Infine qualcosa che racconti anche la storia del collezionista che con infinita passione ( penso al Bovi) pazienza, conoscenza e perizia ha saputo raccogliere un insieme unico di testimonianze numismatiche che possiamo oggi apprezzare sotto tanti punti di vista e che ci fornisce informazioni storiche e godimento artistico ( oltre che piu' specificamente numismatico) accrescendo la nostra cultura. Come finanzio wueste cose? Non stiamo parlando di cose impossibili. Gestendo meglio le risorse a disposizione, non sprecando ma gestendo meglio la spesa gia' diverse cose potrebbero saltare fuori ( ci sono cosi tante spese stupide o sprechi fatti nella gestione dei beni culturali che un minimo di efficienza tirerebbe fuori gia' parecchio) Per quelli che manca si potrebbero sollecitare opportunamente privati, sia istituzionali ( banche ad esempio da sempre legate e affascinare dal discorso 'moneta') . Dico questo con cognizione di causa perche' gia' sono stati realizzati in passato progetti simili con contributi o partecipa ioni di istituti bancari al loro finanziament0 Oppure anche risorse raccolte presso cittadini privati opportunamentdmotivati al progetto Certo occorre sbattersi per realizzare queste cose, meglio per il funzionario pigro restare in poltrona. Occorre poi avere gli opportuni gradi di liberta' - cosa che oggi pochi musei ancora hanno. E poi occorre essere bravi organizzatori e avere iniziativa. Anche qui non e' scontato che un bravo direttore di museo che sia magari uno studioso sia anche un bravo organizzatore. Queste sono forse le cose che mancano maggiormente. Ma e' riduttivo essere rinunciatari in partenza o nascondersi dietro difficolta' che spesso ci vengono mostrate come oggettive quando e' invece la volonta' a monte che manca .
    3 punti
  7. Continua la carrellata di rarità questo fine settimana nebbioso e freddo! Cosa ne pensate, quale la conservazione secondo voi? Poi vi dirò la conservazione espressa dal Maestro :blum: :hi: Renato
    2 punti
  8. 2 punti
  9. Un esemplare di questo oggetto monetiforme apparve in commercio nel 1998 nell'asta n. 12 "Italo Vecchi Ltd"
    2 punti
  10. Ringrazio per gli interventi e in particolar modo @@francesco77 per l'interessante tabella che amplia sull'argomento del valore del peso. Nel periodo della reggenza, tra il 1665 e il 1666, furono battuti, solo a nome di Carlo II, carlini che si collocano sullo stesso standard ponderale di Filippo IV, mentre nell'ultimo anno di regno congiunto apparvero monete da un ducato, mezzo ducato e tari' con leggenda duplice, le quali, però, sia per il peso inferiore alla norma sia per l'accuratezza dei conii, dovrebbero ritenersi come coniazioni commemorative. Intanto la Spagna viveva momenti difficili, soprattutto per le mire di Luigi XIV di Francia, cui fu costretta a cedere alcuni territori, e ne subiva le conseguenza persino in Sicilia, dove la rivolta di Messina del 1674, diretta a ppunto contro il governo spagnolo, privò la città di battere monete del Regno, privilegio che passo a Palermo. Per esempio le emissioni monetarie in Sicilia si possono pertanto dividere in quattro momenti diversi: 1) Zecca di Messina fino al 1674; zecchieri D.Gregorio Vigevi 1665-1666 (DG - V) e D. Giovanni Battista Vigevi 1667-1674 (DI - BV). 2) Emissioni dei tipi messinesi del 1678 con sigla R - C, cioè Regia Corte, battuti a Messina, nonostante il divieto, forse unicamente per provvedere alla ribattitura delle monete francesi rimaste in circolazione nella città. 3) Emissioni "di transizione" a Palermo, dal 1677 al 1693, corrispondenti all'inizio dell'uso del bilanciere, con conseguente sforzo per migliorare la qualità delle monete nel disegno e nella fattura. La sigla presente su tutte le emissioni palermitane, anche successive, è R - C. 4) Emissioni palermitane definitive in puro stile barocco, dal 1697. A Napoli, per merito del marchese Carpio, la complessa monetazione trovò finalmente ordine con la riforma che vide comparire nel 1683 nuove monete d'argento coniate con una lega di 11 onze per libbra e l'opportuno provvedimento del ritiro dalla circolazione di tutte le vecchie monete, nonostante ciò comportasse all'erario un notevole sforzo finanziario. Nel periodo successivo furono emesse anche monete d'argento di peso inferiore, in seguito all'aumento del costo del metallo, situazione a cui corrispose un operazione di maggiorazione del valore delle monete battute in precedenza e ancora in circolazione. Tutta questa monetazione d'argento di Carlo II a Napoli fu eseguita al bilanciere con pregievole fattura; schematicamente può essere divisa in tre periodi principali: 1) 1683-1687: ducato, mezzo ducato, tari', carlini, sulla base del peso dell'unità (il carlino) di gr. 2,81. 2) 1687-1689: si aggiungono monete da 8 grani sul peso di un carlino di gr. 2,56. 3( 1691-1700: stessi nominali con pesi basati sul peso di un carlino di gr. 2,19. Dal 1677 parallelamente si batteva anche rame: 1 grano, 1 tornese, 3 cavalli. Fino al 1680 in questo metallo si battevano monete al martello, da questa data in poi fu usato il bilanciere.
    2 punti
  11. La base della lettera "I" è completamente diversa.
    2 punti
  12. Si Michele, certamente se citiamo gli esempi negativi italiani questa discussione non la finiamo certo più :blum:, cercavo di dare un target, se possibile, di speranza e di esempio da seguire, di proposta, dobbiamo cercare di dare qualche input affinché la Collezione Bovi non finisca nell'oblio e nelle casseforti o scantinati e che un giorno si debba dire come a Bosa e la Collezione Bovi ? Scusi quale Collezione Bovi ? Di cosa stiamo parlando....? Ecco perché gli esempi virtuosi, ove esistano, possono essere un faro da seguire, per esempio non per insistere la digitalizzazione della Collezione, o la esposizione anche di una piccola parte come a Ozieri e poi magari ruotata con un'altra parte, che potrebbe avvenire non necessariamente nella attuale sede, l'ausilio su base volontaria di alcune di queste incombenze che essendo quindi a costo zero potrebbero essere un aspetto valutabile dagli attuali gestori, e poi comunicazione che nella numismatica non è facile per i numeri limitati e per una unità che spesso è difficile trovare, ma per esempio centrare il prossimo Convegno Partenopeo @@francesco77 dal punto di vista culturale su questa tematica potrebbe dare una certa cassa di risonanza magari con appello firmato da molti precedentemente.....insomma vediamola dal punto di vista propositivo, fermo restando le oggettive difficoltà, queste evidentemente ci sono, se no non saremmo qui a parlarne :blum:
    2 punti
  13. @@monbalda Per quanto mi riguarda sono d'accordo con l'uso della tecnica a bulino, a formare i denti, per le prime emissioni (e forse anche un poco oltre :)). A un primo e frettoloso esame, in attesa di più immagini particolareggiate di ambedue le emissioni (Cola e Bonifacio) l'impressione è nel primo si utilizzi un punzone mentre per l'altro il bulino. Mi riprometto di analizzare il problema con più calma, comunque. @@anto R Premetto che per rispondere, ragionevolmente, a tutti i quesiti di Antonio occorre tempo e "frullato" di meningi :D. Sarei dell'idea di rispondere prima agli spunti di Monica. Che ne dite? Per ora intendo trattare, in linea di massima, la prima "domandina" ovvero perchè la S sopra il pettine nella moneta di Bonifacio. Nel tuo articolo in rete riguardo al bolognino romano, per altro ben fatto a mio parere, affermi che con il ritorno di Urbano V a Roma cessa l'attività della zecca senatoriale (se sbaglio correggimi). Personalmente non sono d'accordo ma questo poco importa in finale. Però, a mio avviso una domanda nasce spontanea: che moneta piccola circolava a Roma nella seconda metà del XIV secolo? Probabilmente se riesci a rispondere trovi la soluzione. A presto e cari saluti
    2 punti
  14. Il vostro Roscius denarius ha i simboli di Crawford 176(Babelon 128). Finora, solo due esemplari eranno conosciuti ma su entrambi i simboli erano difficili da vedere. Il vostro denarius è il primo con simboli chiari, quindi grazie per averci mostrato. Il simbolo dritto è un cervo con corna (o animale simile) con campane (o cablaggio) appesi al collo. Il simbolo rovescio è una tazza seduto su un vassoio. Vi preghiamo di mostrare i vostri altre monete con controlmarks perché anch'essi siano meglio rispetto agli esempi pubblicati. Richard
    2 punti
  15. "Io porto come esempio degli esempi italici, non siamo in grandi città, siamo in strutture che oggi definiremmo minori, una è in Sardegna, una è in Brianza vicino a Monza." Ma certo che anche in Italia ci sono realtà che funzionano. Il punto però è che, a ben vedere, queste realtà altro non fanno che compiere il loro dovere e svolgere il lavoro per il quale esistono e sono retribuite (in genere con denaro della collettività....). Ormai abbiamo una visione talmente deformata della realtà, che ci sembra straordinario e meritevole di apprezzamento ciò che invece dovrebbe essere (e altrove lo è...) la normalità. Io ho invece un esempio di segno diverso che vorrei raccontare, ma non tanto perché è negativo (esempi negativi ne avrei anche altri, se è per quello...) ma perché è semplicemente....."grottesco" o, se volete perché è un tipico esempio "italiota". Qualche tempo fa trovo in una biblioteca il testo di Francesco Guido pubblicato nel 1994 "Bosa. Le monete del museo civico" e mi viene lo sghiribizzo di vedere le monete dal vivo. A luglio scorso, ho un impegno di lavoro di venerdì mattina nel nord Sardegna e pianifico con mia moglie il fine settimana nella cittadina sarda posta ad una quarantina di Km. a sud di Alghero e nota, fra le altre cose, per ospitare nel suo territorio il Castello dei Malaspina. Quale migliore occasione per visitare la collezione del Museo civico e, magari, acquistare una copia del Catalogo del Guido, che la casa editrici di Milano dà nel suo sito per esaurito? Metto nel bagaglio una lenta di ingrandimento ed il costume da bagno e si parte. Il venerdì sera, arrivati a Bosa, dopo aver preso l'albergo decidiamo di fare subito un salto al museo civico, che fra l'altro si trova lungo la strada principale della cittadina. Ecco il Museo, è aperto, chiedo subito alla gentile signorina che è dietro un banco se si può vedere la collezione di monete sarde. Mi guarda in modo strano e mi chiede: "scusi...quale collezione di monete? Noi qui non abbiamo monete". Con aria a mia volta perplessa, le rispondo che sto riferendomi alla collezione riportata nel Catalogo del Guido e che forse potrebbe essere che non sia esposta, ma che se prende una copia del Catalogo del Guido ne potrà constatare l'esistenza. "Scusi". mi dice l'addetta, "ma di quale Catalogo sta parlando? Qui non abbiamo nessun Catalogo di una collezione civica di monete". A quel punto, chiedo a mia moglie di far vedere alla ragazza un'immagine della copertina del Catalogo dal suo IPhone (il mio telefono è un po'...arretrato.. tecnologicamente) e così gliela mostriamo. L'addetta cade dalle nuvole e mi dice che non l'ha mai visto quel Catalogo e che non ha mai sentito parlare di una collezione civica di monete. Chiede anche al alcuni suoi colleghi, che nel frattempo ci hanno raggiunto, ma nessuno sa niente. Ma non hanno la minima idea di cosa sia potuto accadere alle monete. Uno mi dice anche: "vabbè...dopo tutto sono passati 20 anni dalla pubblicazione del Catalogo"....ed io aggiungo: "e già....in 20 anni hai voglia di quante cose possono capitare...". Così a Bosa non ho potuto usare la lente...in compenso ho usato molto il costume da bagno.... :pleasantry: http://www.edizioniennerre.it/IT44125.htm Saluti. Michele
    2 punti
  16. comunque per tua conoscenza il significato della succitata scritta era il seguente: "Il sovrano, in coincidenza con l'anniversario della propria ascesa al trono, poteva chiedere agli dei di conservarlo in buona salute per un dato numero di anni, per esempio per venti o dieci o cinque o anche trenta (si parla in questo caso di "vota suscepta vicennalia, decennalia, quinquennalia ecc. ecc."), il tutto in cambio di un sacrificio che avrebbe avuto luogo alla scadenza; oppure poteva, trascorsi o cinque o dieci o venti anni dall'ascesa, adempiere ad una promessa fatta vent'anni prima "vota soluta".
    2 punti
  17. Quesito a mio avviso molto interessante ed ancora meritevole di approfondimenti. A riguardo questa particolare coniazione, cosa rara, esiste un documento che però, per stessa ammissione del Trasselli, è tutt'altro che chiaro. Mi limito a riportarne la trascrizione dal De Rebus Regni Siciliae e poi magari lascio la parola agli esperti della monetazione siciliana. Sembrerebbe quindi proprio il documento che ordina questo particolare denaro che doveva essere scambiato a 20 per tarì e la sua medalia, cioè la sua metà ed il suo quarto ( quest'ultimo mancherebbe all'appello) se il documento è stato ovviamente ben interpretato. Le mie conoscenze però sulla monetazione siciliana sono fortemente limitate quindi lascio la parola a chi più esperto. Ovviamente se ho detto castronerie invoco a mia difesa il fatto che sono sveglio da ieri mattina alle 6.00... :p.
    2 punti
  18. @@monbalda l'imitazione non solo della moneta ma anche dei metodi di produzione della stessa penso anch'io sia un fatto molto interessante....e a questo punto si potrebbe fare un bello sviluppo del discorso partendo dal Provisino senatoriale con la Y sopra al pettine ed approfondire quindi il concetto di moneta imitativa. Per rispondere ai tuoi quesiti sulle ultime serie ecco le immagini dei miei esemplari: Cola di Rienzo e Bonifacio IX (piccolo appunto per questo Provisino: notare come dopo PP al diritto vi sia una sola N anziché due) I denti dell'esemplare di Nicola mi sembrano originati da un punzone (hanno tutti lo stesso spessore, lo stesso raggio di curvatura, la stessa forma della punta). Per quanto riguarda quelli dell'esemplare papale il discorso inizia a farsi - almeno per me - più complicato. I denti sono molto simili e le punte sembrano identiche tra loro, ma lo spessore è veramente minimo!!! Per questo sostengo l'ipotesi dell'uso del bulino nelle mani "giuste". E adesso alcune domandine le faccio io..... Secondo voi come mai Bonifacio IX decise di mantenere la S sopra al pettine? (Qui riprendo un quesito della @@adolfos univesity, che magari qualcuno si è perso nelle svariate pagine di discussione) Ritenete antecedenti i Provisini di Cola con VRBS inquartata oppure quelli con i quarti vuoti? Parere sul seguente pezzo: L'avevo già postato quando mi ero inserito nella discussione, ma era stato degnato di poca attenzione (certamente la pessima conservazione ed il salto di conio non hanno aiutato). Attenzione che non aveva avuto troppo nemmeno da parte mia, fino ad oggi. Iniziamo dal diritto, dove possiamo notare come il pettine abbia i denti a D (sulla questione punzone/bulino non saprei che dire....) e sia sormontato dalla S tra crescente e stelletta. Al rovescio le cose iniziano a farsi più interessanti....Infatti oltre ad una stelletta nel I quarto, abbiamo circa ad ore 9 una S. La S al rovescio unita agli altri elementi compare in questa monetazione solamente due volte: con Bonifacio IX (BONIFATIVS PP NN) e in un periodo imprecisato del XIV secolo, con il Provisino catalogato dal Muntoni al numero 84 (ROMA CAPVS M). Secondo voi qual è l'attribuzione più probabile? Tanto per aggiungere un piccolo mattoncino al mio discorso su denti a C e denti a D entrambe le monete (Provisini di Bonifacio IX e Muntoni 84) si presentano con i denti a D e hanno, come possiamo vedere dal mio dubbio di attribuzione, parecchi tratti in comune (posizione e tipologia dei simboli, stile delle lettere, qualità della lega..)...quindi forse davvero i denti a D furono voluti e non casuali, forse ad indicare l'emissione più tarda e svilita della moneta. Buona giornata a tutti, Antonio
    2 punti
  19. Buongiorno ragazzi, ciao Francesco, come già spiegato a breve inserirò la data in forma ufficiale, posso anticiparvi che il convegno si svolgerà o a fine febbraio o a fine marzo, queste sono le date disponibili per Castellammare di Stabia, ho prorogato la decisione finale a venerdi 30 gennaio a Piacenza, dopo aver sondato ulteriormente gli espositori e coordinandomi con organizzatori di altre manifestazioni, segnalerò e aggiungerò nel calendario degli eventi qui su la Moneta, un pò di pazienza ancora, a presto da Attilio.
    2 punti
  20. Guardate che chiunque abbia studiato a fondo una emissione, compulsando anche vecchi testi e cataloghi, risce talvolta a ricostruire dei pedigrees inimmaginabili. Ovviamente se sono emissioni di una certa importanza storica e di pregio è più facile scoprire vecchie foto fino alla fine Ottocento. Prima ancora c'erano solo disegni, che hanno spesso scarso valore documentario. Un solo banale esempio. Attualmente sto completando il Corpus sul denario di Cn. Domitius Calvinus, con circa 200 esemplari censiti da musei e collezioni, compresi vecchi e recenti cataloghi, permettendomi di ricostruire la sequenza dei conii. Ho anche rintracciato esemplari provenienti dai soli 5 ripostigli noti in Europa per questi denari. Confrontando le varie immagini ho scoperto che l'esemplare che era stato venduto, quasi alla chetichella, nell'asta sanmarinese iNumis 11/2010, n. 88 (senza pedigree) non era altro che l'esemplare appartenuto alla famosa collezione Maddalena, dispersa in Canessa & Sambon del 7 maggio 1903, n. 796. Basta il seguente confronto (considerando che in Canessa & Sambon la moneta era riprodotta in calco, con conseguente riduzione delle fratture sui bordi): caratteristico il graffio davanti la testa e l'esatta corrispondenza delle centrature delle immagini:
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  21. Mi allaccio all'intervento precedente, io credo che la passione, la buona volontà, il senso del dovere siano fondamentali nella vita e nel lavoro, dove questi albergano negli uomini tutto è possibile e aggiungerei anche la determinazione nel cercare di fare le cose.... Io porto come esempio degli esempi italici, non siamo in grandi città, siamo in strutture che oggi definiremmo minori, una è in Sardegna, una è in Brianza vicino a Monza. Ogni anno vado a trovare due brave e appassionate signore di Ozieri, poi vi spiegherò perché ogni anno, una è la Direttrice del Museo di Ozieri in Sardegna, l'altra è una sua Collaboratrice, cosa fanno queste due signore ogni anno da sole ? Ozieri è una realtà che ha nei magazzeni quantità di monete, donazioni, rispostigli accumulate nel tempo, tante.... Ritengono che non sia giusto che muoiano e morire e la parola giusta in questo caso, si muovono con il Comune, con la Banca locale, ottengono qualche aiuto, ma poi ci vuole il lavoro e neanche poi tanto....a loro dire....il minimo sindacale.... Provvedono ad allestire sale con teche ben illuminate, pannelli con led tecnologici di spiegazione e poi iniziano.... Nella spiegazione si scherniscono....sa siamo sarde i nostri tempi, ritmi sono lenti, ci siamo prefissi di catalogare ogni giorno una moneta, quindi 365 monete all'anno, il minimo secondo noi che ce la prendiamo comoda, facendo così noi siamo in grado di esporre ogni anno 365 nuove monete a rotazione per gli appassionati, per la comunità, per i nostri giovani.... E se lei verrà tra un anno ne vedrà altre 365 altre ecco perché ritorno ogni anno..., poi sempre con qualche fondo ottenuto provvediamo a qualche pubblicazione del catalogato e poi sono lì, il visitatore diventa amico, spiegano, raccontano, ti accompagnano, un vero piacere, credo che un giovane dopo una visita così si possa anche appassionare....è il giusto approccio, di certo non impossibile....come vedete.... Nel salutarmi mi dicono vorremmo tanto venire a Milano a vedere le monete del Castello....gli spiego che non è poi come pensano....ma nel prossimo post vi racconterò come si possa in altro modo non in Milano, ma abbastanza vicino a Milano, fare divulgazione numismatica, far appassionare, creare poli culturali d'avanguardia, come ? diciamo subito che senza la passione e il lavoro di un gruppo di volontari questo non sarebbe successo....e poi certamente ci vuole l'idea, il progetto e le persone che vogliano e sappiano portarlo avanti...e la Collezione Bovi da questi due esempi virtuosi potrà trarne qualche spunto utile e di riferimento....al prossimo post....
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  22. Ciao Jolly, tutto bene ti ringrazio, spero che anche a te sia tutto ok :) Hai ragione, oramai è un bel po' che non posto più nulla, sia a livello di medaglie che di monete, ma la collezione fortunatamente va avanti. Dai, prossimamente, tempo permettendo, inserisco qualcosa :) A presto!
    2 punti
  23. anche questa questa è compatibile: http://www.cnvaldostano.it/hatra.htm
    2 punti
  24. Oddio vi prego ve lo traduco io ma non usate google traduttore perche' uccide l'italiano;(Gia' scienza sconosciuta ai piu';)Comunque il senso e' abbastanza chiaro. Speriamo..
    2 punti
  25. Diametro: 11 mm Metalllo: Oro Peso osservato: 0,9 gr. Titolo in millesimi: 1000°/oo Valore: 2 soldi genovesi Rarità: R Stato di conservazione: BB (sarebbe un bel SPL - a mio parere - se avesse l'impronta piena). Diritto: + I . A . N . V . A . Castello entro cerchio perlinato, simbolo: Sole. Rovescio: . + . CVNRAD1 . REX Croce patente entro cerchio perlinato. Alcuni appunti presi dell'estratto dalla Riv. It. di Numismatica vol. IX, serie quinta, LXIII, 1961: "L'inizio della coniazione dell'oro a Genova ed una pubblicazioe del Prof. R.S. Lopez della Yale University" Corrado Astengo. Del genovino esistono, come noto, dei sottomultipli che sono la quartarola e l'ottavino. Queste frazioni, per indiscutibili ed universalmente ammesse ragioni stilistiche e paleografiche, sono da ritenersi anteriori al genovino e stanno a dimostrare una precedente ed inconfutabile esistenza della moneta d'oro genovese già verso il 1200, se non negli ultimi anni del 1100. La quartarola e la sua metà sembrano piuttosto orientate al peso del tarì dell'Italia meridionale ed insulare. Si tratta insomma evidentemente di tentativi ed assaggi minori della zecca di Genova, che hanno poi sfociato nella nuova moneta, il genovino, e di questa infatti rappresentano esattamente la quarta ed ottava parte. Anche l'Evans accetta la priorità dei quartigli o quartarole sul genovino posteriore. Superfluo, al riguardo, addurre lo stile ed il carattere evidenti, nella quartarola, dei tre tipi di legenda del rovescio (CVNRAD1, + CVNRAD1, + CVNRADVS) che - presentandosi nella stessa moneta e nello stesso metallo - costituiscono un'indubbia prova di consecution temporum e di precedenza graduale nel tempo. Il terzo tipo della quartarola (+ CVNRADVS) con legenda identica a quella del genovino non può essere che sottomultiplo contemporaneo.
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  26. ... non ti consiglio di prendere monete se non con dichiarazione di legittima provenienza...... queste non credo che siano tale tipologia...
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  27. la stessa impressione che a te indica la potenziale falsità... :whome:
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  28. @@dario77 Sei pregato, per regolamento del forum,di non postare link di compravendita,grazie
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  29. La lettura della moneta è comunque soggettiva, quindi ben vengano critiche e osservazioni. Se no si perde il gusto se il coro è sempre intonato...ogni tanto qualche nota fuori dal coro fa piacere, se motivata.
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  30. Beh, nessuno vuole fare il disfattista, ma lodare un funzionario o un ente pubblico solo perché svolgono il proprio lavoro, mi sembra una pratica molto "italiana", ovvero tipica di chi è normalmente abituato a ricevere un servizio al di sotto degli standard e si sente particolarmente gratificato quando riceve una prestazione che altro non è che lo standard di quel servizio, altrove assicurato a tutti senza destare alcuna sorpresa. Il caso che mi è capitato e che Vi ho raccontato non è neppure riconducibile alla raccolta dei casi negativi, bensì a quella dei casi "surreali", che sono una tipologia ancora diversa rispetto ai casi negativi. Personalmente, se proprio devo scegliere tra lodare un funzionario che svolge correttamente il proprio lavoro o segnalare un altro che invece non lo svolge, riterrei più utile segnalare il secondo; non perché il primo non meriti la giusta menzione che sta correttamente svolgendo il compito per cui è stato assunto ed è pagato ma perché ritengo più utile segnalare le cose che non vanno, affinché vengano corrette (si spera..) e portate allo standard delle cose che funzionano. Se poi invece siamo ormai così abituati ai disservizi del pubblico che ci sentiamo in dovere di sorprenderci anche davanti a chi svolge il proprio lavoro, forse dovremmo ricalibrare i concetti di buona amministrazione, efficienza, ecc. riferiti ai pubblici servizi (che sono pagati, lo ricordo ancora, dalla Collettività) e mettere tutto in una giusta ottica, anche di tipo europeo, visto che continuano a ricordarci che siamo in Europa. Chiedetevi se in UK, in Svezia o in Germania, qualcuno (tranne gli italiani, ovviamente...) si sognerebbe mai di tessere le lodi di un funzionario pubblico, addetto ad un Museo, che lo rendesse fruibile al pubblico; o che mandasse la foto di una moneta ad uno studioso che la richieda; o che permettesse di visitare un medagliere...; tutto questo lì è normale.....siamo solo noi che lo troviamo "straordinario", se capita qui. M
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  31. Auguri, se la moneta ti piace, hai fatto bene
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  32. Attendo, ti reputo uno dei collezionisti dal palato fine , uno dei migliori su questo forum!
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  33. Aggiungo anche la base della lettera T @@dareios it :good:
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  34. difficile pensare che stiano 15 anni senza usare quel conio. di solito si corregge il conio dell'anno precedente e se dal 57 non è più stato usato viene corretto quando si decide di riprendere la coniazione.
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  35. Ma che importanza ha? Se fosse vero che si riesce a leggere il 1657 è un "R4" o addirittura "R5" poi che sia BB o BB+ per me è ininfluente. Se il volto della madonna non fosse stato un po' meno usurato avrei detto SPL ...quindi vedi tu ...
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  36. Ciao @@guarracino , in questa discussione ce ne sono in quantità ..... http://www.lamoneta.it/topic/66797-i-falsi-nella-monetazione-napoletana-e-siciliana/page-25
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  37. @@guarracino moneta falsa ritrovata insieme ad una collezione falsa :) ps : la moneta è sgraziata in ogni sua forma , dai dettagli al resto
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  38. Eppoi credo che il titolo d'argento sia superiore nei doppi denari. Almeno apparentemente i doppi denari sembrano d'argento mentre i denari sono di rame.
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  39. Debolezza americana durante la guerra civile ha aperto la porta ad una prova della Dottrina Monroe dell'imperatore francese Napoleone III, che ha installato Massimiliano, fratello dell'imperatore austriaco Franz Joseph, come imperatore del Messico. Massimiliano aveva sposato la principessa Charlotte, il cui fratello era il re Leopoldo II del Belgio. Tutti imparentati in un modo o nell'altro... Si nota che avevano in comune... la barba di famiglia! _____ :rofl:
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  40. queste sono le notizie che ci arrivano in regione tramite le testate on-line. A parte la faccenda dei reperti da Aquieia in una collezione (si fa per dire) privata, mi piacerebbe sapere quali siano le oselle veneziane in oro del tesoro di San Vito (di Marano Lagunare), dalla unica foto vista non si capisce quali siano, se non che sono tutte appicagnolate. Questo tesoro era stato trafugato già nel 1928, poi ritrovato, ed era finito in cassette di sicurezza della suddetta banca. Ora, al di là di qualsiasi considerazione, mi pare alquanto curioso il fatto che tale insieme di oggetti fosse conservato - anche da parte di una non meglio identificata autorità ecclesiastica - in una banca. Mettere su un paio di stanze, creare un piccolo museo o al limite un paio di stanze nella cittadina forse sarebbe stato meglio, per le oselle e forse anche per il pubblico, invece che lasciarle ammuffire in una scatoletta in un caveau.
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  41. ______________ 1866 Belgio Leopoldo II° (1835-1909) 50 Cent. - Argento .835
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  42. Sì, potin dei Remi (vado a memoria...) il rovescio rappresenta un cinghiale sx.
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  43. Sono d'accordo con il cambiamento, penso porti qualcosa di positivo, una vetrina maggiore, anche se vedere il forum Monete e Medaglie delle Due Sicilie senza più una discussione..........fa un po' impressione.....:-)
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  44. Carrellata di monete da un dollaro Flowing Hair e Draped Bust dal 1795 al 1803. le mie preferite, che spettacolo... (da visionare preferibilmente in modalità schermo intero)
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  45. Come promesso, in questi mesi ho personalmente provveduto alla spedizione o consegna diretta di una copia del bollettino in oggetto ad alcune biblioteche in Italia, di seguito la lista dei comuni in ordine alfabetico, è probabile che qualcuna di queste non abbia ancora ricevuto il plico a causa di eventuali disservizi e ritardi postali, prego a tutti coloro residenti nelle vicinanze delle strutture bibliotecarie citate di comunicarmi tramite MP eventuali mancanze, Grazie Albinea (RE) – Biblioteca Comunale paolo Neruda – Via Morandi, 9 – 42020 Albinea (RE) Arezzo – Biblioteca Comunale - Via dei Pileati, 8 – 52100 Arezzo Campobasso – Università degli Studi del Molise – Biblioteca di Ateneo – Viale A. Manzoni, snc – 86100 Campobasso Canicattì (AG) – Biblioteca Comunale – Via Cavallotti – pal. Stella – 92024 Canicattì (AG) Caserta – Biblioteca Comunale Alfonso Ruggiero – Via Laviano, 65 (Angolo via Ruggiero) – 81100 Caserta Caserta – Biblioteca Comunale Tescione – Via Mazzini, 16, largo san Sebastiano, in centro dei servizi sociali e culturali Sant'Agostino – 81100 Caserta Conversano (BA) – Biblioteca Comunale Maria Marangelli – Via San Giuseppe, 6 – 70014 Conversano (BA) Brindisi – Fondazione Biblioteca Pubblica Arcivescovile Annibale De Leo – Piazza Duomo, 12 – 72100 Brindisi Chieti Scalo - Biblioteca Università Ettore Paratore di Chieti - Via dei Vestini - campus universitario - 66013 Chieti. Chieti - Biblioteca Soprintendenza Chieti, presso Museo Archeologico Nazionale d'Abruzzo - Villa Frigeri (Villa comunale) - Via G. Costanzi, 2 - 66100 Chieti. Chieti - Biblioteca Provinciale di Chieti - Via Speziali (Theate Center) - 66100 Chieti. Cosenza – Biblioteca Nazionale – Piazza A. Toscano – 87100 Cosenza Foggia - Biblioteca Provinciale di Foggia - Via Michelangelo, 1 - 71100 Foggia. Foggia - Biblioteca Lettere Università di Foggia - via Arpi, 176 (piano terra) - 71121 Foggia. Gaeta (LT) – Biblioteca del Centro Storico Culturale di Gaeta – Via Annunziata, 1 – 04024 Gaeta (LT) L'Aquila - Archivio di Stato - Via Galileo Galilei - Zona Industriale Bazzano - 67100 L'Aquila L'Aquila – Biblioteca Provinciale – Zona Industriale Bazzano – 67100 L'Aquila Latina – Biblioteca Comunale Aldo Manuzio – Piazza del popolo – 04100 Latina Milano – Biblioteca della Società Numismatica Italiana – Via Orti, 3 – 20122 Milano Napoli – Biblioteca Nazionale – Piazza del Plebiscito, 1 – 80132 Napoli Napoli – Biblioteca della Società Napoletana di Storia Patria – Via Vittorio Emanuele III, Castel Nuovo (Maschio Angioino, II e III piano)- Napoli Napoli – Biblioteca dell'Archivio di Stato – Piazzetta del Grande Archivio – 80138 Napoli Palermo – Biblioteca Comunale – Via Maqueda, 157 – 90133 Palermo Palermo – Biblioteca Comunale di Casa Professa – Piazza Casa Professa, 1 – 90133 Palermo Pescara - Biblioteca Provinciale di Pescara - Via del Concilio, 2 - 65100 Pescara. Pisa – Biblioteca Comunale – Via San Michele degli Scalzi, 69 – 56123 Pisa Reggio Emilia – Biblioteca Comunale Panizzi – Via Farini, 3 – 42100 Reggio Emilia Roccella Jonica (RC) – Biblioteca Comunale – Via Enrico Fermi – 89047 Roccella Jonica (RC) Roma - Biblioteca associazione ANIMI (Associazione Nazionale per gli Interessi del Mezzogiorno d'Italia) Salerno - Biblioteca Provinciale - Via Valerio Laspro, 1 - 84126. Salerno - Biblioteca della Soprintendenza per i Beni Archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta - Via Trotula de Ruggiero 6/7 - 84121 Salerno. Santa Maria Capua Vetere (CE) – Biblioteca Comunale – Viale Angiulli, 3 – 81055 Santa Maria Capua Vetere (CE) Sora (FR) - Biblioteca Comunale – Via Deci, 1 – 03039 Sora (FR) Tagliacozzo (AQ) – Biblioteca Comunale Petronilla Paolini Massimi – Via Municipio – 67079 Tagliacozzo (AQ)
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  46. Sentirmi nominare come esperto mi fa un pò impressione :blum: . Gli esperti sono ben altri. la moneta a prima vista pare strana, con le lettere molto più sottili che nella norma. In realtà ad una seconda occhiata si nota che è rimasta un pò di patina molto spessa o residui, che coprendo i fondi fa sembrare le lettere un pò più sottili. Personalmente a me le monete con residui non mi fanno impazzire e, a meno che il rapporto qualità prezzo non sia eccezionale, preferisco evitare di metterle in collezione. Con 50 euro secondo me si può trovare di meglio. @@Eolo, ho visto che sei siciliano. Perchè non vieni al convegno di Catania del 31 gennaio? Troverai tantissime monete sveve e medioevali interessanti per te. Se vuoi, un denaro di Enrico e Costanza, in conservazione leggermente inferiore (BB-Spl), ma senza residui, te lo regalo con piacere. Fammi sapere, io, a meno di catastrofi, sarò lì il sabato, Giuseppe
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  47. Non è la più rara, non è la più costosa ma è una delle monete cui sono più affezionato. Regno d'Italia Napoleone I Assedio Austriaco a Zara (Ottobre - Dicembre 1813) 4 Once 1813 Zara Arg. Grammi 118,915 diametro 53,99 mm D/ in losanga grande (29,35 mm) ZARA // 1813 ai lati di aquila imperiale coronata a destra con ali spiegate Rv: nel campo in quadrato (19,43 mm) al centro 4. 0. - ___ - 18.F 40.C, intorno all'incavo della battitura escrescenza circolare, si conosce solo per questo tipo. Contorno : contromarche in incuso SP MF (capovolto) SB Moneta splendida e molto rara Provenienza: ex Notaio Giovanni Battista Bolgeri Milano ex Asta Santamaria Monete e Medaglie Napoleoniche, Roma 27 maggio 1926; lotto 117 per £. 1.500 (C1) Pagani 311a, VG 2319b, CNI 2, DP 869, Davenport 47. note: tondello di forte spessore 5,08mm E' una storia un pò particolare, intima che condivido volentieri con i miei amici del forum. Questa moneta fu acquistata dal mio avo; stava già molto male e sarebbe mancato da li a pochi mesi. Tutti i giorni redigeva un diario della sua malattia (una forma di malaria contratta andando a caccia in Africa) con piccole note - tipico dei notai - e quando riusci ad aggiudicarsi la moneta a £. 1.500 + 10% di diritti, (sapeva che non avrebbe più avuto molto da vivere) scrisse: "oggi sono felice, finalmente" - fece uno schizzo della moneta sul libricino nero della malattia. "Ravanando" (non credo sia italiano ma dialetto casalingo) nella casa in campagna trovai il diario, lo lessi e quando trovai la nota mi prese una sensazione strana, irripetibile; tra la felicità e lo sconforto. Pensai ai 40 anni che lo "zio Bista", come lo chiamiamo in casa, dette la caccia a questa moneta ... sempre troppo cara per essere una moneta (così scriveva tutte le volte che non si aggiudicava un lotto !), e solo al tramonto della sua vita si decise a far si che non fosse più troppo cara. Su questa moneta scrisse un'accorata lettera alla Domenica del Corriere (mai pubblicata) per rivendicare l'italianità della Dalmazia. Scritta assai bene ed, in bella calligrafia ma i contenuti erano probabilmente eccessivi per essere pubblicati. Per farvela breve, quando 35 anni fa rimisi in ordine la collezione dello "zio Bista" ... fu la prima moneta che vidi e ... (perdonatemi, mi vengono le lacrime agli occhi), e cercai al meglio di meritarmi i libri, gli scritti e le ultime monete scampate alle seconda guerra mondiale. Un giorno venderò collezione, è inevitabile per un collezionista prima che sia buttata al vento da eredi insapienti, ma non questa, questa no; come dico gli anglosassoni : "everything but ..." questo è il mio but.
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  48. La moneta più rara che si può avere in collezione è quella che ti regala un amico. E'difficile trovare un amico ed è più difficile trovare un amico che ,non essendo appassionato di Numismatica,comprenda la tua passione e ti regali una moneta ed è molto ,molto difficile trovare un amico non numismatico che ti regali una moneta che a te manca in collezione. --Salutoni -odjob
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  49. Argomento indubbiamente interessante. Credo che però la parola fine, senza un riscontro documentale sia difficile da mettere. Bisogna ammettere che l'ipotesi avanzata da D'Andrea/Andreani sul fatto che questa tipologia di carlini sia stata coniata nella città de l'Aquila ha un suo riscontro oggettivo osservando gli esemplari in questione. Lo stile, come anche sottolineato da Junomoneta, è diverso da quello di conio partenopeo, ma è altrettanto vero che l'assenza del simbolo di zecca, porta l'ago della bilancia a pendere per una coniazione nella città di Napoli. Cercando cmq di approfondire la cosa, la presenza della stella nell'esemplare postato da Junomoneta (stella che di certo non sembra messa lì in maniera casuale), confrontato con le due stelle presenti nell'esemplare catalogato al n°68 del D'Andrea/Andreani (Perfetto n°379) dove comunque va precisato che vi è il simbolo di zecca, potrebbe far supporre una certa corrispondenza tra la presenza di questa stelletta e l'officina di zecca de l'Aquila. Naturalmente parliamo sempre di ipotesi. Sempre D'Andrea/Andreani rafforzano la loro interessante ipotesi con il fatto che spesso in alcuni esemplari l'aquiletta (ossia il simbolo di zecca) venisse all'epoca abrasa per far confondere l'esemplare abruzzese, con contenuto di fino minore, con quello napoletano, in modo da evitare un eventuale rifiuto della moneta. E' altresì vero che Perfetto a pag. 206, in nota 141, pur condividendo l'ipotesi di D'Andrea/Andreani, puntualizza che a seguito di esperimenti effettuati sul metallo dei carlini di Alfonso I, questi solo in parte sono risultati con un contenuto di fino inferiore agli esemplari napoletani e mai con un contenuto superiore, concludendo quindi che le rimozioni del simbolo di zecca avvenivano molto spesso solo per precauzione e/o per recuperare qualche mg d'argento. Alla luce di questi ulteriori dati oggettivi non credo sia nemmeno ipotizzabile una decisione nella zecca abruzzese di non inserire il proprio simbolo onde non rendere immediatamente riconoscibili i propri esemplari prodotti e quindi poterli in questo modo confonderli con gli esemplari coniati a Napoli. Anche perchè in questo caso credo che una qualche riscontro documentale ci sarebbe stato. Ma facciamo un passo indietro e torniamo alla "famigerata" stelletta. Sui carlini della zecca del l'Aquila (con il simbolo di zecca) spesso troviamo la stelletta presente nel I quarto, sopra la croce potenziata o più raramente nel II quarto dopo il palato e nel IV quarto sotto la croce potenziata. Mai questa stelletta (o almeno a me così risulta) è presente in esemplari che sono stati certamente coniati a Napoli e quindi, come precedentemente detto, la combinazione Stelletta/Zecca de l'Aquila torna prepotentemente a riportare l'ago della bilancia verso l'ipotesi di coniazione nella zecca abruzzese. Poi aggiungiamoci che, nostante già i dubbi a riguardo, a complicare le cose (per fortuna :blum: ) arriva Junomoneta che posta un carlino dove non vi è traccia di stellette al D/ quindi non rientrante nella categoria di cui sopra, ma ne ha una in bella evidenza al R/... Credo di essermi dilungato anche troppo e spero di essere stato chiaro in quello che ho scritto (dopo il turno di notte non garantisco nulla), penso quindi di poter concludere con la frase con la quale ho iniziato, cioè senza una prova documentale è difficile chiudere definitivamente la questione. Accolgo l'invito di Francesco77 a postare immagini per cercare di avanzare ulteriori ipotesi e se può essere d'aiuto posto un esemplare con stellette nell'interpunzione ma senza simboli di zecca e senza stellette nel campo al D/ per poterlo comparare stilisticamente con altri. Chiedo scusa per la foto, ma fatta al volo e con luce artificiale.
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