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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/30/15 in Risposte
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No! a meta' prezzo la compreresti tu? e' questo quello che voleva dirti!!!! Mamma mia ragazzi, ma ci siete o ci fate??? Poi scrivi in maiuscolo, niente virgole, non si capisce una maremma di nulla, sembra un telegramma! Mica sei alle poste che paghi un tanto a parola, cristo! una frase di senso compiuto no?? Piu' che toninopenna sei toninotelegrammainmaiuscolo, la penna mi sa' che l'hai perduta.8 punti
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Concordo. O al limite, dato che anche i falsi acclarati possono rappresentare un'importante documentazione la cui emersione é sempre auspicabile, nel momento in cui sono proposti come tali porre come condizione alla vendita l'apposizione di una contromarca.4 punti
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4 punti
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Uruguaiano 2-centesimos di Nikita è un 1869A da Parigi; ecco il 1869H da Birmingham. Il 1869A è andato dalla Francia a Uruguay all'Italia; il 1869H andato dall'Inghilterra a Uruguay negli Stati Uniti. :) v. ------------------------------------------------------------- Nikita’s Uruguayan 2-centesimos is an 1869A from Paris; here is the 1869H from Birmingham. The 1869A went from France to Uruguay to Italia; the 1869H went from England to Uruguay to the United States. :) v.4 punti
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@@TONINOPENNA1967 Salve, come scrive Fabio Gigante, le varianti di conio sono ben altra cosa: sono quelle monete che, rispetto al tipo stabilito, hanno subito, per opera dell'incisore, una volontaria ed evidente modificazione di alcune caratteristiche di ordine grafico. Le fratture di conio sono invece curiosità che non hanno alcun interesse storico, artistico, economico e quindi numismatico. Insomma, se un 25 centesimi del '03 vale in BB+ una cinquantina di euro, il suo esemplare ha a mio avviso un valore maggiorato al massimo di una ventina di euro. Le racconto un aneddoto: io ho iniziato a collezionare monete con un mio amico, ai tempi della scuola media. Entrambi ragazzini infervorati dal nuovo hobby, abbiamo iniziato a passare in rassegna amici e parenti a caccia di monete di ogni genere. A un certo punto dai nonni del mio amico è emersa una grossa moneta da 5 lire in argento "che girava per casa da sempre", aveva il busto del re su un lato e degli splendidi cavalli dall'altra parte. Il mio amico era convinto di aver trovato un tesoro e mi guardava già dall'alto in basso con aria di sufficienza, come se lui ormai fosse un "grande" e io solo un principiante... ovviamente io mi rodevo dall'invidia. Fatto sta che qualche tempo dopo, al convegno numismatico della nostra città, il mio amico ha scoperto che il suo "tesoro" altro non era che una patacca priva di valore. Nel giro di poche settimane le sue monete eran finite in soffitta, io dopo oltre vent'anni sono ancora qua. La morale è che le illusioni son belle, ma è meglio tenere i piedi per terra, perché altrimenti una delusione cocente può avere il risultato di spegnere la passione. Spero che la cosa possa aiutarla. Saluti Gallienus3 punti
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Eccola fuori dalla plastica. Che ne dite? Secondo me la perizia è corretta, diritto BB+ rovescio qSPL Saluti e buona serata Silver3 punti
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http://m.repubblica.it/mobile/r/sezioni/esteri/2015/01/29/foto/iraq_isis_media_distrutto_tratto_antiche_mura_di_ninive-106037640 Questi scellerati vanno fermati con QUALSIASI mezzo.2 punti
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Tirando le somme...è davvero un peccato che il nostro amico Tonino detto Tonno si sia iscritto SOLO sei giorni fa....ci siamo persi anni ed anni di divertimento. il futuro è roseo davanti a noi....scopriremo monete mai viste. Grazie TONINO2 punti
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Chiudo questa parentesi sulle persone raccontando il caso del mobiliere Claudio Devouard (o Devonard) che pure aveva richiesto all'Istituto d'incoraggiamento una privativa per un sistema da lui inventato per ampliare una tavola. Nel resoconto relativo alle tornate di settembre, novembre e dicembre 1842 (Annali Civili 1842, vol. XXX, fasc. LX, pp. 84-88) Raffaele Liberatore ci dice cosa fu deciso in proposito (p. 85): Ma Devouard fece di meglio... Anziché aspettare la medaglia di incoraggiamento in argento promessa per la tavola, nel 1844 espose un bigliardo che dovette stupire per la sua bellezza, stando a come venne descritto nel catalogo di quella Rassegna: E un lavoro così non poteva che ricevere una medaglia d'oro, come risulta infatti dall'elenco dei premiati di quell'anno, nel quale si ricorda che Devouard la ricevette per il suo bigliardo in palissandro "perfettamete lavorato". E poi venitemi a dire che queste cose di cui ci occupiamo sono noiose... :blum:2 punti
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Vediamo altri casi. Sempre Raffaele Liberatore, relazionando sulle tornate dell'Istituto d'Incoraggiamento tenute nel maggio, giugno, luglio e agosto del 1842 - pubblicate sugli Annali Civili, 1842, vol. XXIX, fasc. LVIII, pp, 123-127 - rende conto di quanto deciso dall'Istituto a proposito delle istanze di privativa inoltrate da Carlo Pannico (o Panico) e Emidio Giampietro. Scrive Liberatore, a p. 126, che l'Istituto... Dunque ancora una volta l'Istituto propone l'assegnazione di premi e incoraggiamenti sotto forma di medaglie. Cosa accadde concretamente poi? Dal database dei premiati risulta che il Panico, che già nel 1842 (prima di tale pronuncia) aveva ottenuto una medaglia d'argento "per la seta organzino", ricevette nel 1844 non una medaglia d'oro, ma ancora un argento "per la seta tirata all'organzino" e che soltanto nel 1853, finalmente, fu premiato con la piccola medaglia d'oro (uguale a quella illustrata da Pietro nel post #251) "pei saggi di seta della sua estesa filanda". Emidio Giampietro, invece, nel 1844 non ricevette l'oro ma soltanto una medaglia d'argento "per la bilancia idrostatica".2 punti
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@ niente , è un falso . Può interessare qualcuno per pochi euro , per puro studio , ma dubito . Non so se apparteneva a qualcuno delle tua famiglia e quindi è per te un ricordo , indipendentemente dal valore , ma in alternativa , dagli una martellata . Te lo dico perché potrebbe se regalato o perso , ripresentarsi ed è insidioso per chi non ne mastica .2 punti
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Occorre vedere in mano la moneta, ma a prima vista la contromarca mi sembra autentica. Per confronto posto la foto del mio esemplare di Tancredi con contromarca a fiore2 punti
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I quinari sono monete rare, soprattutto dopo Adriano a parte qualche altro caso isolato. Tra l'altro nei quinari imperiali c'è quasi sempre rappresentata la Vittoria, rendendola la raffigurazione caratteristica di questo frazionale. Su questo esemplare di Alessandro Severo dunque anche la rappresentazione è molto particolare e lo rende ancora piu' interessante, non essendoci una Vittoria. Peccato per le condizioni, davvero precarie che ne pregiudicano un po' la godibilità... Pur considerando la superficie limitata offerta da questo numerale esistono infatti invece dei capolavori di arte incisoria su quinario, come ad esempio l'esemplare di Traiano, ex Martinetti e Nervegna, esitato nell'ultima Triton:2 punti
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Non capisco perché parli di "mistificazione" o "adulterazione".. La patina si forma, il più delle volte, per processi chimici spontanei.. Basta mettere la moneta in un bel vassoio e via, la cosa va da sé. Non ci vedo alcun artificio se le cose vengono fatte così.. L'aumento di valore è dovuto semplicemente al fatto che molti collezionisti trovano nella patina un valore aggiunto in quanto, oltre a rendere le monete più gradevoli, rappresenta un segno dello scorrere del tempo. Ma queste sono valutazioni personali, nessuno ti obbliga ad apprezzare la patina o a spendere più soldi per una moneta patinata. Riguardo al punto bb/fdc, ognuno colleziona in base ai suoi gusti ed alle sue possibilità.. C' è chi colleziona rottami e chi solo pezzi in fdc, chi della moneta apprezza il vissuto e chi invece ne apprezza la sola estetica, chi entrambe le cose.. Infine, una patina può nascondere alcuni difetti, ma un occhio un minimo allenato non scambierà mai un bb scrauso per un bello spl ;) Tutte le considerazioni che hai fatto, comunque, sono esclusivamente personali. Si basano sul tuo personale senso del bello e della storia. Ma il bello della numismatica sta anche in questo: non esiste, in questo senso, un giusto o uno sbagliato. Esiste unicamente il gusto personale del collezionista; gusto che abbiamo la fortuna di poter coltivare come più ci pare e piace ;)2 punti
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Guarda io sono utente da non molto e ti posso garantire che da quando leggo il forum ho risparmiato centinaia di euro e ho preso solo monete che non mi stancherò mai di avere(fino a quando sarò ricco), devo ringraziare chi ci mette tempo e impegno per insegnare ai neofiti la numismatica... che a scuola non si insegna2 punti
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No ragazzi fatemi smettere di ridere perche' non riesco piu' a smettere!!Jordi Cinca:"non avevamo previsto questa speculazione,le cose non stanno andando come avevamo preventivato!!"Ma pezzi di imb....e ma cosa pensavi che sarebbe successo se vi divertite a centellinarle e soprattutto non le vendete in internet??? Ma questo c'e' o ci fa?? Son contento di vedere che i "buffoni da circo" non sono solo nel nostro paese.Dopo Italia,Belgio(con la storia del 2 euro croce rossa "errato",)anche Andorra si unisce al nutrito gruppetto. Anzi vi diro':alla fine i meno buffoni siamo proprio noi..incredibile ma vero. Il Paese dove la legge e le regole praticamente non esistono,supera o affianca i paesi o paesetti che dovrebbero essere idilliaci...2 punti
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Una versione romanzata , ma non priva di una sottesa verità , un momento commovente per chi , come il generale Nunziante si ritrovò ad essere attendente di quel Re che ora , si trovava difronte al suo plotone d'esecuzione . Molto si è detto , e molto ancora si dirà , dal suo coraggio e alla sua gloria al momento in cui , voltò le spalle all'Impero , un gesto che , medita riflessione . Da poco l'Impero si è dissolto, ed a tante glorie , successi , onori militari di ogni singolo soldato , segue la dissoluzione dei reparti napoleonici , così a Milano [ di cui si ritroveranno gli esempi poi , del generale Teodoro Lechi ] , poi a Napoli , città nella quale , un Re , peraltro francese divenne napoletano . Ognuno di loro in cuor suo , manteneva una certa affezione , o comunque un certo sentimento nei suoi confronti , ad eccezione , s'intende di coloro i quali , furono i principali attori dell'arresto dell'ex Re di Napoli , costretto , per forza degli eventi , pagando ora il tradimento dell'ottobre 1813 , a ritornare , dalla Corsica , con un pugno di uomini alla conquista del suo regno . Era la domaenica dell'otto ottobre dell'anno 1815 , quando , dopo una faticosa navigazione , il Re Gioacchino , circondato dai suoi fedelissimi , sbarca nella spiaggia di Marina di Pizzo . Qui , accolto con una certa affezione dai cittadini del luogo , è seppur stanco ed avvilito dai recenti fatti accaduti , spronato a proseguire , la sua ultima avventura . Si avviano man mano dalla spiaggia , ove sono sbarcati , ad una località vicina , chiamata " Perrera " [ chi del luogo o comunque stato , saprà specificare meglio del sottoscritto ] , ed è qui che , il capitano Trentacapilli , fedelissimo borbonico , da poco ripristinato nel suo grado , raggiunge il manipolo di uomini , ed intima loro l'arresto . Un battibecco verbale che sfocia nell'estrazione reciproca delle pistola , la folla si accalca , la tensione sale , il Re ordina di non rispondere al fuoco ed esprime chiaramente la sua volontà di parlamentare , onde evitare spargimenti inutili di sangue . Il capitano , rozzo nei modi , lo ingiuria , lo offende , lo sbeffeggia . Il clima si surriscalda , il gruppo non può fronteggiare una situazione siffatta e così , decidono di reimbarcarsi , tentativo il quale , non riesce a funzionare , solo l'intervento poi , del conte Alcalà e del duca dell'infatado , riescono a far desistere la folla dal proseguire oltre , all'ingiuria . L'ex Re , viene arrestato e , previo avvertimento del generale Nunziante , inviato nella fortezza del coccodrillo , sita nella città di Pizzo . Qui , in meno di un giorno e mezzo , oltraggiato , derubato dallo stesso Trentacapilli , zelante ufficiale , sopratutto negli oltraggi ; riceve , la notizia della sua condanna a morte , mediante fucilazione . Una commissione , creata in fretta e furia dal sovrano restaurato , ora piegato all'invadenza inglese , decide per tale sentenza , riconoscendolo " nemico pubblico". [ quanta legalità in questa sentenza ?] Nei giorni che susseguono la prigionia , pochi , visto che il nemico è assai scomodo , sopratutto per ciò che rappresenta , ha il tempo per dare spazio all'uomo e mettere da parte sia il soldato che il re . Arriviamo al giorno 13 ottobre , data nella quale il Re Gioacchino riceve , prima il generale Nunziante , al quale recapita una lettera contenente una ciocca dei suoi splendidi capelli , per ricordo ai suoi figli ( Achille e Luciano ) ed una lettera per sua moglie Carolina : Cara Carolina del mio cuore, l’ora fatale è arrivata, morirò con l’ultimo dei supplizi, fra un’ora tu non avrai più marito e inostri figli non avranno più padre. Ricordatevi di me e tenetemi sempre nella vostra memoria. Muoio innocente e la vita mi è tolta da una sentenza ingiusta. Addio mio Achille; Addio mia Letizia. Addio mio Luciano; Addio mia Luisa. Mostratevi degni di me; vi lascio in una terra e in reame pieno di miei nemici; mostratevi superiori alle avversità e ricordatevi di non credervi più di quanto siete, pensando a ciò che siete stati. Addio, vi benedico. Non maledite mai la mia memoria; ricordatevi che il più grande dolore che provo nel mio supplizio è di morire lontano dai miei figli, da mia moglie e di non avere nessun amico che possa chiudermi gli occhi. Addio, mia Carolina, addio figli miei; ricevete la benedizione eterna, le mie calde lacrime ed i miei ultimi baci. Addio, Addio. Non dimenticate il vostro infelice padre! Così si congeda l'uomo Murat , mentre il soldato , darà dignità all'ultimo atto della sua vita . Nel colloquio con il generale Nunziante , al quale oltre a dare la lettera , riceve anche l'ora , alla quale avverrà l'esecuzione , chiede , di poter comandare il suo plotone . Il generale in questione , acconsente e , dopo una certa commozione , considerando il ruolo ricoperto da quest'ultimo , vicino al grande Re si congeda . Alle ore 16:30 il plotone , costituito da 12 uomini , si appresta a disporsi in posizione per eseguire gli ordini impartitegli : Il soldato prende possesso dell'uomo ed ordina , con una certa freddezza , calma , costanza, gli ordini di caricamento dei fucili . Comanda il fuoco , e dei 12 colpi 8 vanno in vano e 3 colpiscono il muro . Ed ecco che , l'affezione dei soldati napoletani si manifesta , soldati che hanno condiviso gloria e disgrazia con il loro Re , sopratutto la cavalleria , che arrivò ad essere la scorta dell'Imperatore Napoleone . Gioacchino ancora , rivolge nuovamente gli ordini al plotone , e questa volta , dopo la raccomandazione di non sfregiare il suo viso , cade a terra , tutto finisce , ma di quei 12 colpi solo pochi raggiungono veramente il cuore . L'atto di morte così recita : <<L'anno 1815 a dii dodici del mese di ottobre - Avanti a noi Gerolamo Tranquillo , Sindaco ed Uffiziale dello stato civile del comune di Pizzo , provincia della calabria ulteriore , sono comparsi : Nicola Moschella di anni 45 , domiciliato entro la città , di professione bastaso e Diego Galeano delle medesima professione , i quali hanno dichiarato che alle ore 21:00 di questa giornata del mese di ottobre 1815 è stato fucilato in questo castello Gioacchino Muratte Napolione ove era detenuto e si fece la commissione , di anni (45 ? ) di professione generale francese , domiciliato in questo castello , è morto nel suddetto domicilio . Per esecuzione della legge ci siamo trasferiti presso il defunto , ed avendo conosciuta , insieme ai dichiaranti , la sua effettiva morte ne abbiamo formato il presente atto , di cui s'è fatto lettura ai dichiaranti . ed indi si è segnato da noi . Essi dichiarano non sanno firmare >> Ma dov'è il corpo del Re ? , e di questo farò un altro post al seguito di quello presentato . Spero per tutti che la lettura sia stata piacevole . dedicata personalmente a @@francesco77 e @@Rex Neap che , con grande gentilezza ed umanità mi hanno accolto in questa sezione1 punto
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Allora,inanzitutto ti faccio i complimenti perche' in mano hai un gioiello , poi in questa conservazione chi li vede in giro? Ha una stupenda patina,se ha una lieve mancanza di metallo io confermo il FDC pieno poiche ha un D e un R da fantascienza. Complimenti, anche io amo gli scudi (infatti recentemente ne ho acquistato uno anche io :) ! FDC Dalle foto,forse i capelli hanno pochissima usura e quindi potrebbe essere un qFDC ma dalle foto non sembrerebbe.1 punto
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@@Giovanna.. Ciao Pat, ci vediamo domenica...salvo eccessivo maltempo...1 punto
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@@tornese71 Caro Vittorio se volessimo inserire anche tutti questi dati verrebbe fuori un Corpus ;) .... ma non è detto. Comunque fa sempre piacere leggere qualche notizia a riguardo. Bravo.1 punto
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@@Andrea imperatore spl/fdc , dalle foto :) ma è veramente riduttivo parlare di semplice conservazione .1 punto
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Allora proviamo a fare un po' d'ordine. Sono state presentate immagini dei tipi 2, 3, 12, 13, 14, 15, 24, 29 e 30. Cerco di rilanciare con altri due tipi: tipo 16: anelletto sotto il gomito destro e a lato della gamba destra. tipo 11: anelletto sotto il gomito destro...da notare il livello dei rilievi, praticamente taglienti. Peccato per il dritto probabilmente realizzato con un conio un po' stanco. Io mi fermo....sperando nel contributo di altri. ciao Mario1 punto
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tempo fa forse avevo piu amici nel forum e tramite messaggi sia io che loro ci si teneva informati oramai invece qui non si capisce piu un tubo, non riesco piu a leggere sul forum, troppe discussioni e di bassa qualità, poi mi sembra di aver perso i v ecchi contatti che anche loro non scrivono piu, mentre coi nuovi utenti non è scattata la fiamma :) bom dai comunque sia che la comprero' a 100 sia a 30 la divisionale andorrana sarà una goccia in mezzo al mare della mia sudata collezione :) (non solo euro...)!1 punto
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Al dritto il busto elmato di Costantinopoli con legenda CONSTANTINOPOLIS, al verso una Vittoria su prora con ghirlanda e palma, con legenda VICTORIA AVG, emessa solo dalla zecca di Roma dal 337 al 340 d.C. Avrei queste tre possibilità, dipende da cosa c'è in esergo: RIC VIII Roma 20, 31 o 42 Mi sembra di vedere la parte superiore di una forma tondeggiante, potrebbe essere la foglia, forse tu con la moneta in mano riesci a distinguere meglio.1 punto
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Penso che stia per uscire: per quanto mi risulta è già stato impaginato.1 punto
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Grazie anche a tutti voi per gli apprezzamenti, fanno piacere! @@rcamil attila ha centrato il legno al secondo tentativo, il monetiere è stato costruito utilizzando legno di frassino. La parte superiore dei cassetti invece (quella con i ribassi per contenere le monete) è realizzata in multistrato da 3 mm. Vedo che molti di voi opterebbero per la verniciatura, a questo punto mi sto quasi convincendo... sicuramente credo che lo stemma sul frontale risalterebbe molto di più.. Una domanda da neofita dei monetieri: generalmente ogni quanto vanno girate le monete per ottenere delle patinature uniformi su entrambi i lati?1 punto
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Nell’esemplare del Price 371 postato da andreagcs e qui riproposto la testa al diritto è identificata con quella di Apollo con un nastro (tainia) che lega i capelli, come avviene di norma per i bronzi in cui la raffigurazione del volto è in bello stile. Previously Attributed to Alexander II - Very Rare Issue KINGS of MACEDON. Philip III Arrhidaios. 323-317 BC. Æ Unit (18mm, 5.14 g, 12h). Struck in the name of Alexander III. Uncertain mint in Macedon. Struck under Antipater or Polyperchon. Youthful head of Apollo right, wearing tainia / Rider on horse prancing left; thunderbolt below. Price 371 corr. (denomination, same obv. die as illustration); AMNG III/2, p. 161, 1 (Alexander II; same obv. die as illustration). Good VF, dark green patina. Very rare. Il bronzo è stato inzialmente attribuito ad Alessandro II sulla base del genitivo in greco eolico del nome del sovrano, cosa che si è poi visto essere una condizione necessaria ma non sufficiente per attribuire la moneta allo zio anziché al nipote. Ciò non toglie che il bronzo sia molto raro. Come si legge nella prosecuzione della didascalia (From the RAJ Collection. Ex Gemini VII (9 January 2011), lot 241 (attributed to Alexander II); Classical Numismatic Group 78 (14 May 2008), lot 358.), questo esemplare ha una lunga storia che ha inizio nella CNG 78 del maggio 2008 e prosegue con la Gemini VII del gennaio 2011, per tornare alla CNG 334 del settembre 2014 con un realizzo di 950$ da base 100$. La fotografia dell’esemplare presentato nelle prime due aste è la stessa (foto sotto) ma diversa per il colore (patina) da quella dell'asta più recente. Però la moneta è sempre quella. KINGS of MACEDON. Alexander III ‘the Great’. 336-323 BC. Æ 1/2 Unit (5.13 g, 1h). Uncertain mint in Macedon. Struck under Antipater, Polyperchon, or Kassander, circa 323-317 BC. Young male head right, wearing tainia / Horseman riding left; thunderbolt below. Price 371. Good VF, dark green patina. apollonia1 punto
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Per quanto riguarda i massari. nella moneta di Contarini si legge chiaramente solo la prima iniziale (Z) la seconda forse la leggi bene tu con la moneta in mano se è ZP - il massaro è ZUANE PRiULI se fosse ZQ invece è ZUANE Querini per Mocenigo il massaro è Bernardo Corner BC1 punto
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Come aveva fatto notare Elmetto, mi sembra, qualche discussione fa, questa moneta è un R4 in FDC, ma direi comune in conservazioni analoghe a questa.1 punto
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Credo se si approccia questa monetazione la prima cosa da fare sia quella di convincersi che non é sempre possibile (anzi quasi mai) attribuire un certo tipo ad un popolo specifico. Già é tanto se si riesce ad attribuirla ad un'area geografica. Ed anche questo non é scontato. Questo é un presupposto estremamente importante. Venendo alla domanda che poni cerco di essere più chiaro. Però devo correggerti: non ho parlato di "prototipo della monetazione celtica", mi sono espresso in questi termini:"ritengo che la moneta di cui sopra se non cenomane, rappresenti quanto meno il prototipo della monetazione cenomane". Detto in altri termini (ma ho già spiegato il mio personale punto di vista nell'altra discussione citata sopra): A. esiste un gruppo (piuttosto tardo) identificato dal Pautasso col tipo 6 e dall'Arslan con il tipo IX (e che costituisce un terzo del ripostiglio di Manerbio) per il quale i due autori concordano per un'attribuzione ai Cenomani, cosa che possiamo ritenere estremamente probabile. Qualche esempio: B. esistono tipi più antichi che possono essere facilmente isolati nel mare magnum del tipo VII dell'Arslan e del tipo 3 del Pautasso, avendo caratteristiche molto specifiche a livello della pseudolegenda e dell'iconografia del dritto, pur possedendo un'articolazione interna. Qualche esempio: Ora l'attribuzione di questo sottotipo é estremamente complicata, per una serie di ragioni. Personalmente ritengo che queste ultime (B) rappresentano tipologicamente uno stadio precedente di quelle illustrate sopra (A) attribuite con una certa sicurezza ai Cenomani. Che si tratti di emissioni più antiche dei Cenomani, o di emissioni di altri popoli prese a prototipo dai Cenomani questo é difficile stabilirlo. Per completezza nel discorso andrebbe inserito anche il gruppo A.X e P.5 (anche lui derivante da B), ma diverrebbe troppo complicato.1 punto
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Che escano monete con " curiosità" non conosciute è una cosa positiva. Abbiamo visto, che nel corso degli anni, sono venute fuori monete con piccoli difetti, o fratture di conio che subito si è parlato di varianti. Variante è una cosa, difetto di conio un'altra. Al di là di questo, il mio intervento è : toninopenna1967 dice di avere questa moneta che vale o dovrebbe valere tanti soldi, ben per lui. Io sono del parere, che ho già espresso in un'altra discussione, che se una moneta vale 100 euro, non è che ho in mano 100 euro, avrò 100 euro quando troverò qualcuno che mi dà 100 euro per quella moneta. Fino ad allora ho zero; ho un valore potenziale. Se vado a fare la spesa e alla cassa mostro la moneta che vale 100 euro, mi dicono bene per lei ma a noi dia quella verde con scritto 100 euro. Il sig. toninopenna1967 ha trovato chi gli offre una valanga di soldi per quella moneta e lui aspetta per specularci, si ricordi la storiella dell'asino di Buridano. Poi ognuno è padrone di se stesso.1 punto
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Tonino Penna, ho un amico che ne dovrebbe ancora due pezzi come il suo. Alla metà di quello che lei propone come base d'asta, li compra ? Se non li compra glielo dico a Nino (Montenegro) che potrebbe anche offendersi. Significherebbe che non gli da credibilità. :)1 punto
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@@lucadesign85 direi che sto messo bene :D ...ste aquile mi fanno impazzire. ;)1 punto
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ma nessuno ha detto che le varianti non contano: ultimamente un 5 centesimi 1913 senza punto (variante in legenda) Fdc è stato venduto per diverse migliaia di euro. Quello sul quale si discute é se questo sia una variante o piuttosto un difetto di conio. dal punto di vista numismatico una variante di conio ha più interesse (leggi + collezionisti che la comprerebbero) rispetto ad un difetto di conio. volendo esemplificare, se la coda lunga l'ha creata l'incisore perchè secondo lui era piú bella è un conto, invece se durante la coniatura dei 25 cent. ad un certo punto si è rotto il conio ed è uscita la coda lunga un altro. sul discorso economico non voglio entrare, vige la legge della domanda e dell'offerta. Anche se r4 se nessuno è interessato il valore è quello di in normale 25 cent. Se ve ne è uno dovete trovare un compromesso, ma se ne trovi 100 persone interessate il prezzo sale e la prende chi apre piú il portafoglio. per questo ti consigliavo una casa d'aste.... per loro è molto semplice trovare tanti interessati, mentre per te è molto piú difficile. in ogni caso ti faccio i miei auguri per la vendita, buona serata ;)1 punto
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Che non me ne voglia il Dott. Montenegro, ma questa moneta a mio avviso non è una variante, bensì una varietà. Non credo proprio che esista un secondo conio con la coda più lunga, bensì sia dovuto ad una frattura di conio avvenuta casualmente proprio in quel punto. Penso sia questo il motivo per cui Gigante neanche la consideri neppure (è un pò come il 100 lire 72 con la barretta, dove Gigante la cita, ma solo perchè è molto commerciale). Gli "errori di conio" consolidati il Gigante li riporta perchè hanno un grande riscontro sul mercato (si comprano e si vendono con una certa frequenza), queste varietà così "strane ed uniche" (come il pezzo da 1 lira aquila sabauda con 2 rosette sul contorno) non sono collezionabili, perchè non ce ne sono a sufficienza per creare un mercato (forse @@Paolino67 riesce ad esprimere meglio il concetto che ho tentato di comunicarvi, in maniera più chiara) L'Attardi porta infinite varietà per ogni moneta, dalle più insignificanti alle più vistose, ma molte di queste varietà per i motivi sopracitati, non hanno mercato (si comprano a pocopiù della moneta senza "variante"). Se analizzate bene il rilievo, noterete chiaramente che la coda sembra "spezzarsi" e deviare proprio dove finisce la coda "normale", e questo sarebbe veramente strano per una modifica volontaria (non pensate alle dimensioni della moneta che è così piccola, pensate al modellato in gesso che è grande 40 CM !). Per coerenza, se fosse una variante voluta dall'incisore, dovrebbe avere una forma più affusolata, invece che prolungarsi come una lineetta segmentata1 punto
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@@pietromoney dovremmo andare nella polemica ma , mi è difficile resistere dal dire quel che penso : il catalogo montenegro non lo consulto neanche quando voglio ridere . Ogni cosa diventa rarità , ogni rarità diventa nell'arco di pochi anni milionaria , però ancora non si spiega perché , il 50 lire di Pio IX è considerato meno raro di una variante ....e questo mi preoccupa .1 punto
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Un qSpl di quella moneta costerebbe almeno 250 euro .... per me hai vinto un BB+ al max1 punto
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Purtroppo viviamo in un periodo di impunità quasi assoluta, soprattutto per coloro che ci rappresentano, e non mi riferisco solo ai politici, ma anche a tutti quei dipendenti e funzionari pubblici che si nascondono dietro a scrivanie e scartoffie varie. Ovviamente non tutti sono così, ma per uno che lavora, quanti altri si imboscano? Non vorrei che la collezione Bovi facesse la fine di quella di Vittorio Emanuele III che, nonostante indagini approfondite, non si è arrivati a nessuna condanna neanche in sede civile. Lo sconforto è tanto e la convinzioni di lottare contro i mulini a vento da una metafora è diventata una triste e dura realtà. Soluzioni? Meglio non proporle...............1 punto
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II° ed ultima parte Un breve passo indietro : era il 25 maggio 1810 quando , il Re Gioacchino Murat , in visita nei territori del Regno più distanti che , tempo prima avevano visto all'opera il brillante Mahnes contro il brigantaggio locale e nazionale , si accingeva a visitare la città di Pizzo , nella quale , caso volle , il parroco della chiesa di S.Giorgio chiese , per i restauri interni e la salvaguardia delle opere al suo interno , una "carità" direttamente al Re . Fu così che , la chiesa , ebbe una cospicua donazione in ducati d'oro , personalmente dal Re . Ma cosa c'entra questo fatto con quanto precedentemente narrato ? . Fu nella chiesa di San. Giorgio ad essere nella notte del 13 ottobre dell'anno 1815 , sepolto il Re Gioacchino Murat , in una fosse comune , vuota o semi-vuota [ non è dato saperlo] , per poi essergli , di lui sopra riversata della calce viva . La fossa venne richiusa , fin quando l'epidemia di [ colera ? ] nel 1837 non si diffuse per l'intero regno , oramai governato dal figlio di Ferdinando IV , visceralmente ostile agli inglesi , in virtù dei suoi ricordi , non buoni , maturati in tenera età [ così riporta Mach Smith ] , venne riaperta e colmata di resti umani . I cadaveri si ammassavano e , le autorità dell'epoca , decisero di rendere fruibili tutte le fosse comuni presenti in loco , fra le quali , ignari sicuramente , dal momento che la fossa era completamente anonima , quella ove risiedeva il corpo dell'augusto reale . Notte tempo , i cronisti dell'epoca ,coadiuvati da una fervida immaginazione , fra questi , lo stesso Guglielmo Pepe , affermarono , e tramandarono tale scorretta notizia , della decapitazione postuma di Re Gioacchino , notizia che è , doveroso da parte mia , riportare ma altrettanto corretto definire falsa , come poi fu dimostrato [ a tal proposito la corte borbonica non ha mai ordinato siffatto atto ne vi sono testimonianze attendibili ] . I soldati di artiglieri che , con fatica si addossarono la cassa e la trasportarono nell'ultima dimora , anonima , gettarono la cassa e , alla presenza dello stesso Condoleo , egli riportò quanto segue << nel momento in cui la cassa era discesa nella sepoltura , si aprì , perché male inchiodata e fu veduto il volto del Re sanguinante e sfigurato >> Ma chi sfigurò il viso del Re ? , è doveroso effettuare questa breve disgressione , al fine di , discolpare gli stessi soldati e lo stesso Nunziante . Dalle fonti in mio possesso , dalle quali , ho voluto cercare , di riportare le dinamiche della triste vicenda , si evince quanto segue : << E' da notare anche che , Gioacchino morì da buon cattolico , dopo essersi confessato al canonico Mesdea , e che tanto gli ufficiali , che lo condannarono , quanto i soldati che eseguirono la fucilazione , erano estremamente commossi ; tanto che , lo stesso generale Nunziante , per non sentire i colpi dei fucili , andò a chiudersi nella stanza più remota del castello . sarebbe venuto meno il coraggio di compiere così nefando sacrilegio sulla persona di un Re ,vincitore di tante battaglie e morto da cristiano >> forse uno sfregio post mortem ? o forse una escoriazione nel trasporto del corpo alla fossa ? . Credo che , ad ora possano rimanere solo dubbi che , difficilmente si dipaneranno . Così , nell'anno 1837 , quella fossa si riempì di cadaveri , oscurando e mescolandosi con quello dell'augusto reale , ivi sepolto . Il tempo passò , ma , nessuno ebbe l'ardire , considerando che , aprire i feretri era considerato un delitto di stato fino al 1860 di effettuare alcun sopralluogo . Questo fin tanto che , gli stessi parenti , prima Letizia Bonaparte poi sua nipote , si interessarono della sepoltura del loro avo . Dopo varie richieste , caldamente sollecitate dagli stessi familiari [ siamo nel 1899 ] , il sindaco dell'epoca , decise di autorizzare l'apertura della fossa . Ignari , i curiosi che compirono il fatto , si ritrovarono difronte ad un cumulo di ossa , indistinte , anonime e , le stesse fonti riportano lo stupore o forse , molto più probabilmente , lo sconforto della stessa madama Bonaparte che " rimase per ben sei ore ad osservare quel cumulo indistinto di ossa , oramai irriconoscibili ". Fu così che il primo tentativo , fallì , nella difficoltà della situazione e nella pochezza dei mezzi . Ma quale fu il vero problema ? , lo scavo iniziò , considerando le fonti dell'epoca che , parlavano della terza fossa , nella chiesa di S.Giorgio , nella quale sicuramente era stato gettato il corpo . Nessuno poteva sapere , i messi d'allora , tanto meno gli avi all'ora in vita che , la fossa n°3 comunicava con altre due fosse , costituendo quindi un cimitero sotterraneo , totalmente anonimo . Passarono , ben 78 anni , fin quando un'altra " spedizione " , venne ricostituita, questa volta da membri dell'associazione Murattiana insieme al dott.Canfora , medico legale dell'università di Napoli . Loro , in occasione di un rifacimento interno della chiesa , chiesero ed ottennero il permesso per praticare nuovamente un foro , sulla botola e poter scattare alcune fotografie , permesso che , una volta accordatogli permise di evincere , seppur ancora nella confusione delle ossa , alcuni dettagli importanti ; osservati e comprovanti la presenza del corpo Reale . L'attento esame , postumo , delle fotografie , del presidente dell'associazione Murattiana di Pizzo , sig Pino Pagnotta , fece notare a ragione , la presenza di una cassa di legno , oramai andata distrutta [ la cassa di abete nella quale fu deposto il corpo del Re ] , a causa dell'indelicatezza dei messi che , al tempo la calarono , anzi gettarono nella fossa . In essa si potè osservare , la presenza di un tessuto di panno nero , che , oramai a brandelli , rispondeva alla fodera interna della cassa : finalmente , seppur anonimamente fra i tanti , il corpo del Re riveniva alla luce . Ed è così che , pur non essendosi potuto riesumare , ne prima ne dopo , il corpo reale , venne , per merito dell'associazione Murattiana del loco , posta la seguente : << Io, Joachim Murat , muoio da cristiano , credendo nella santa chiesa cattolica , apostolica e romana . Joachim Murat. >> Con queste ultime parole , il diavolo rosso , come solevano chiamarlo di cosacchi russi , si congedò dal mondo terreno . Ecco qui @@francesco77 che si conclude la mia breve trattazione , sperando di non aver fatto cosa sgradita a nessuno1 punto
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Ringrazio tutti moltissimo per i pareri espressi. Ricordo anche che avevo chiesto conferme o meno sulla effettiva rarità e non sul valore commerciale.1 punto
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