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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/10/15 in Risposte
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ok lavoro ultimato....mobile riportato a legno, stuccate e sostituite le parti rovinate e via un passaggio di impregnante all'acqua neutro. Cassetti rivestiti di velluto al 100% cotone (na botta de euri notevole) con quadrati ritagliati e appoggiati, un po' più grandi per evitare che le monete tocchino il legno....non credo che verrà più sostituito....6 punti
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Ciao, tra le zecche medievali del Regno di Napoli, aggiungerei la città di Amatrice. Amatrice, all'epoca aragonese, era una piccola città dell'Abruzzo UIteriore, capoluogo di cantone del distretto di Civitaducale.... Durante il periodo della congiura dei baroni, nell'ambito di un Abruzzo da sempre filo angioino, Amatrice si mantenne fedele al Re Ferdinando I° d'Aragona, il quale, domata tale congiura, premiò Amatrice, con la concessione del privilegio... Dai repertori si legge che: In anno 1486 re Ferrante concede all’università et huomini della città dell’Amatrice ob fidelitatem erga eum observatam la terra di Civita Regale, la quale alias fu di detta città e per esso re era stata concessa alla città dell’Aquila, per rebellione della quale è devoluta ad esso re, e perciò la restituisce alla detta università; etiam concede la terra della Rocca e li casali della Montagna di Rosito, le quali olim furono di detta città dell’Aquila rebelle, come appare in Privil. La coniazione riguardò la battitura di Cavalli, con, al rovescio, la scritta :FIDELIS.AMATRIX ed al Diritto: FERRANDUS REX5 punti
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Agli inizi del IX secolo inizia la propria attività la zecca di Venezia coniando un denaro di tipo carolingio a nome di Ludovico il Pio (814-840), figlio di Carlo Magno. E questa è una cosa interessante in quanto Venezia formalmente era territorio bizantino, come confermato da accordi tra Carlo Magno e l'imperatore di Bisanzio Michele I Rangabe. Il primo tipo coniato ebbe al dritto la legenda H LVDOVVICVS IMP e al rovescio VENECIAS MONETA in tre righe. Questo primo tipo, ora rarissimo, venne ben presto sostituito dalla tipologia che al rovescio porta la scritta VENECIAS in due righe, qui rappresentata. Arka4 punti
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Aggiungo un altro tassello "emiliano" alla discussione.... L'attività della zecca di Modena è caratterizzata da due distinti periodi. Il periodo comunale che va dal 1242 al 1598 e il periodo estense, dal 1598 al 1796, anno in cui Ercole III d'Este venne scacciato dai francesi morendo esule a Treviso nel 1803 (gli Austro-Estensi, tornati a Modena nel 1815, non coniarono moneta). Da notare che le monete modenesi emesse prima del 1598, anche a nome dei vari signori estensi (fino ad Alfonso II d'Este), vennero prodotte sulla base della conncessione imperiale alla comunità cittadine e che questa autonomia fu constantemente osteggiata dai signori di turno. La concessione a battere moneta, unitamente ad altri benefici, venne rilasciata nel 1226 da Federico II alla comunità della città di Modena come atto di riconoscenza alla città emiliana che, in seguito all'occupazione di alcuni castelli e territori modenesi da parte dei bolognesi, era uscita dalla lega dei comuni ed era passata dalla parte degli imperiali. I bolognesi, che non aspettavano altro, passarono ad occupare altri territori modenesi, devastando, saccheggiando e portando scompiglio e morte. Le vicende belliche ritardarono l'apertura della zecca cittadina che avvenne solo 1242 con l'emissione del grosso modenese citato nei post precedenti. dritto (ex asta Varesi) verso per una visione delle varianti: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-MOCOM/1 un saluto dal distretto dei Pirenei atlantici....; -) Mario4 punti
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Buona serata Faccio seguito alla discussione relativa alle “Monete di conto nella Venezia Medioevale”, come da link che segue, per parlarvi di un'altra moneta di conto in uso a Venezia, ma in epoca più tarda; siamo alla fine del XVI° secolo. http://www.lamoneta.it/topic/122609-monete-di-conto-nella-venezia-medioevale/ Le tante congiunture economico-finanziarie avvenute nel XVI° secolo, avevano causato il fallimento di tanti banchi, come quelli dei Pisani e dei Tiepolo, ma anche la chiusura di altri che, pur riuscendo a non fallire come quello dei Garzoni, chiusero e liquidarono l'attività. Ciò creò evidentemente un grosso problema per la gestione del credito e delle transazioni commerciali, frenando oltremodo l'economia giacché i mercanti non avevano più riferimenti per il pagamento delle cambiali e delle merci ed anche per effettuare i cambi di valuta; il Governo decise quindi di istituire un banco pubblico, avente un capitale costituito da un cospicuo fondo fornito da vari creditori, garantito dallo Stato, chiamato “Banco Giro” e situato, ovviamente, nel fulcro commerciale della città, a Rialto e più precisamente in prossimità della Ruga degli Orefici, in Campo San Giacometto. e quello che ne resta oggi (e non faccio riferimento all'Osteria, ma al Sottoportego :blum: ) I conti del Banco Giro erano tenuti in Lire o Soldi o Denari, ma indicati con speciali caratteri denominati di banco (Chiamati da Giovanni Cavalà Pasini in “La scuola pratica del banco Giro” - Venezia 1741, anche figure antiche imperiali). Questa Lira di banco non è altro che la Lira di grossi, uguale a 10 Ducati, divisi in 240 Grossi, ognuno dei quali è costituito da 32 Piccoli. Il fatto che questa istituzione fosse garantita dal Governo, il pubblico cominciò a preferirla ed adottarla nelle transazioni più importanti, tanto che veniva pagata o computata ad un valore superiore a quello nominale; si creò quindi un aggio che nel tempo assunse percentuali importanti e che intimorì il Governo; certo che questo comportamento creasse una “bolla speculativa” incontrollabile, limitò l'aggio al 20% del valore nominale. (OT... allora ci pensavano, oggi .....) Sicché per molto tempo la Lira di banco, corrispondente a 10 Ducati, veniva transata a 12 Ducati di Lira corrente ed in egual misura correvano il Grosso ed il Piccolo che, nella valuta corrente, venivano computati 1/5 in più nella valuta di banco. Ma non finisce qui … saluti luciano3 punti
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Eccolo la....appoggiato in un angolo di un mercatino dell'usato....lo desidero da subito...ma il prezzo è alto...aspetto i giorni necessari per lo sconto....scatto....e riesco a prenderlo....ora sotto con il restauro!!!!3 punti
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Taglio: 1 cent Nazione: USA Anno: 2014 Tiratura: ??? Condizioni: SPL Città: Milano Note: non rientra nelle rarità ma è sempre bello trovare una monetina USA in ottime condizioni3 punti
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Sai se si spendono alla fin fine è perché sul c/c c’erano, mica sono scesi dal cielo ... però dietro ad una cifra importante spesa (ma questo penso valga per tutti, anche quando si spendono soli 50 EUR) ci possono essere scelte e rinunce, e non è necessariamente indice di locomozione via Ferrari, piuttosto che pasteggio quotidiano a caviale & champagne … :P Tuttavia ritengo che questa moneta li valga fino all’ultimo cent ... :)3 punti
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Buon giorno a tutti Dopo l'acquisto del sesterzio di Alessandro Severo (postato in una precedente discussione) sono molto tentato di aggiungerne uno della mamma. A me sembra bellissimo ma aspetto pareri dagli esperti. Grazie2 punti
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Si comunica che a partire da ora sono disponibili per le nuove discussioni i TAG per tutte le regioni italiane, li trovate dopo l'inizio della discussione premendo su Categoria Messaggio, indicate la regione di appartenenza delle discussioni prima di iniziare la discussione, se ci fossero dei dubbi non abbiate remore a indicarmele.2 punti
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Per quale motivo dovrebbe esserci una relazione tra Cassio Dione e Cicerone ? non certamente temporale essendo le due Vite distanti tra loro di circa 250 anni . Quello che unisce Cassio Dione a Cicerone , non puo’ infatti essere il contrario , e’ il giudizio che il primo fa sulla figura umana del grande oratore , scrittore , politico e filosofo di Arpino . E’ un giudizio poco lusinghiero , che ovviamente non intendo ne’ contestare ne’ approvare , ma solo approfondire per tentare di capire meglio il giudizio negativo di Cassio Dione sull’ uomo Cicerone ; e’ difficile e sarebbe anche ingiusto sindacare l’ operato e il comportamento umano di Cicerone a distanza di oltre due millenni perche’ le circostanze dell’epoca in cui visse Cicerone furono gravi e particolari ; quindi possiamo solo leggere e farci un’ idea su cio’ che Cassio Dione , piu’ vicino ai fatti in cui visse Cicerone , esprime su di lui e di conseguenza lo giudica ; questo parere negativo su Cicerone nacque e si baso’ oltre che da scritti storici a lui precedenti , anche dai documenti di archivio , sui quali Cassio Dione certamente ebbe modo di informarsi , essendo un Senatore , aveva libero accesso ai documenti di Stato . Forse noi lontani posteri , dopo aver letto quanto scritto da Cassio Dione , possiamo ipotizzare e giustificare il comportamento di Cicerone , considerando l’ epoca in cui visse ; fu un’epoca storica drammatica , da crepuscolo della Repubblica , di feroci guerre civili , di tentati colpi di Stato , di aspiranti al potere assoluto , di secondi Triunviri : Antonio , Ottaviano e Lepido che si comportarono da veri despoti ed anche come spietati assassini ; in conclusione fu piu’ semplicemente , per noi lontani dai fatti ma di cui conosciamo l’ esito , un epoca di trapasso di un sistema politico : dalla Repubblica , al Principato . Trapasso di governo facile a dirsi , ma quante angosce , quante preoccupazioni per l’ avvenire , quante incertezze , quanti drammi , questo cambiamento ormai in corso e inevitabile per una Citta’ che ormai aveva creato un Impero troppo grande per poter essere controllato e guidato da un consenso di Senatori spesso in disaccordo tra loro per motivi politici e di convenienza personale , provoco’ e fu carico di conseguenze per il futuro , coinvolse tutti i Cittadini dai piu’ nobili e meno abbienti . Fu un epoca umana , tranne pochissime eccezioni , di voltagabbana , di tradimenti , di cambia bandiere , di delatori , a seconda delle convenienze politiche e private ciascuno si comportava secondo i propri vantaggi personali , comportamenti certamente discutibili , ma che si adeguavano all’ incertezza della propria vita e del domani . Cicerone in questo non ne fu esente , sebbene uomo di grande cultura , fu coinvolto dai fatti e dalle situazioni in continua e rapida evoluzione ; in questo clima di cambiamento politico epocale , Cicerone nel suo comportamento civico , si adeguo’ ai tempi in cui visse . Tutto questo , pare confermato a leggere Cassio Dione nella sua Storia Romana , in quanto fu giudice forse piu’ imparziale , in quanto lontano dai tempi in cui visse Cicerone , al contrario il Senatore e Console Quinto Fufio Caleno contemporaneo e avversario politico di Cicerone , nonche’ rappresentante dei Senatori ostili a Cicerone , in un lunghissimo discorso nel corso di una drammatica seduta del Senato , invei’ violentemente e ferocemente contro Cicerone ; ma quest’ultimo essendogli avversario apertamente e politicamente , puo’ essere stato nel suo giudizio meno imparziale , piu’ di parte ; quindi conoscendo il clima di terrore che aleggiava in quei tempi a Roma , deve essere considerato meno attendibile nel suo giudizio su Cicerone , rispetto a Cassio Dione . Cassio Dione , Storia Romana , Libro XXXVIII , Tomo XII-3 “Clodio pertanto mise a tacere Bibulo , che al termine della sua carica si era presentato nel Foro e intendeva dopo la conferma del giuramento , fare un discorso sulla presente situazione politica ; poi mosse un attacco contro Cicerone . E poiche’ non riteneva cosa facile vincere un uomo molto potente in citta’ a causa della sua grande eloquenza , cerco’ di conquistarsi non solo l’amicizia del popolo , ma anche dei Cavalieri e dei Senatori , presso i quali Cicerone godeva di altissima stima . Sperava di abbatterlo facilmente , se avesse ottenuto l’ appoggio di costoro e veramente la potenza di Cicerone si basava piu’ sulla paura che incuteva , piuttosto che sull’effetto . Egli infastidiva moltissima gente coi suoi discorsi e coloro che erano aiutati non lo amavano tanto quanto lo odiavano quelli che venivano danneggiati . Infatti la maggior parte degli uomini sono piu’ disposti a sdegnarsi per i torti ricevuti che ad essere grati a qualcuno per i benefici , e credono di essersi disobbligati abbastanza con coloro che li hanno difesi pagando l’onorario, mentre sono tenaci nel vendicarsi in qualche modo contro coloro che li hanno offesi . Per questo Cicerone , cercando sempre di superare gli uomini piu’ potenti e usando verso tutti una violenta e stomachevole liberta’ di parola , si era acquistati acerrimi nemici , e questo perche’ teneva enormemente alla fama di uomo intelligentissimo ed eloquentissimo anche piu’ che a quello di uomo onesto . Per questi motivi ed anche perche’ era pronto a vantarsi piu’ di qualsiasi altro uomo , si credeva superiore a tutti e nei suoi discorsi e nel suo contegno di vita disprezzava tutti e non si sentiva affatto obbligato a seguire le regole normali del vivere , si rendeva fastidioso e odioso , ed era quindi malvisto e odiato anche da coloro che lo apprezzavano” Il brano di Cassio Dione riguardante la seduta del Senato nella quale il Senatore e Console , Quinto Fufio Caleno , seguace di Marco Antonio , attacca veementemente Cicerone , parteggiante di Ottaviano , sia come uomo in generale , sia come oratore , sia come scrittore e sia come filosofo , e’ straordinario come intensita’ e violenza dialettica , tipica dell’agone politico di quel periodo ; e’ pero’ un discorso troppo lungo per essere riportato integralmente , comprende ben 46 fogli , difficile a condensare in quanto spazia su tanti argomenti diversi , quindi chi fosse interessato all’ argomento ne consiglio senz’altro la lettura , anche se di parte , pero’ aiuta a capire il clima politico di quei tempi ; si puo’ leggere tutto il discorso di Quinto Fufio Caleno nel Libro XLVI , dal Tomo I al Tomo XXVIII compresi . Sotto due Denari repubblicani emessi dalla Gens Fufia e Tullia2 punti
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Se schiacciate il verde speranza della Lombardia vedete che incomincia a prendere consistenza.....@@Parpajola @@giancarlone @@davide19782 punti
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Trovo la notizia una vera presa in giro da parte del Governo Andorrano, infatti loro cosa faranno, daranno 30.000 serie a dei grossisti europei, loro dovrebbero rivenderli a 24 euro l'uno a tutti i collezionisti, ridicolo................................ :fool: :fool: Come si puo pensare cio. dove sarebbe il guadagno del rivenditore, e poi se ci fossero troppi passamano prima della vendita il prezzo lieviterà sicuramente, oltretutto neanche i rivenditori autorizzati di Andorra vendono le serie al prezzo di emissione.................. :fool: :fool: Se invece loro avrebbero offerto un set ad ogni persona richiedente tramite il loro sito allora avrei potuto capire, ma non certamente in questa maniera, Andorra continua ancora a stupire, ma non per il conio delle propie monete, ma per il continuo prendere in giro i collezionisti, che prima hanno atteso con trepidazione il 15 Gennaio ed ora magari attenderanno con impazienza il giorno per poter essere spennati da speculatori europei e non più solo Andorrani. :fool: :fool: Una sola parola ci può essere per questa emissione e per la sua distribuzione: VERGOGNA2 punti
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Una volta con il mitico mago queste aste potevano raggiungere MILIONI DI EURO....2 punti
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Due monete del 1875 La prima : Belgio Leopoldo II Zecca di Bruxelles2 punti
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La fabbricazione delle monete minori della Germania imperiale davvero colpito sua falcata con i mintages del 1875. Nove zecche erano colpendo monete per il nuovo impero, con questo 1875c 2-pfennig provenienti dalla zecca alla Frankfurt am Main. Marchio di zecca "C" di Francoforte era diventato prussiano dopo la guerra Austro-Prussiana del 1866, ma rimase un imperiale zecca solo fino al 1879. Da allora, naturalmente, il grande recoinage tedesco era stato compiuto. :) v. ------------------------------------------------- The manufacture of Imperial Germany’s minor coins really hit its stride with the mintages of 1875. Nine mints were striking coins for the new Empire, with this 1875c 2-pfennig coming from the mint at Frankfurt am Main. Frankfurt’s “C” mintmark had become Prussian after the Austro-Prussian War of 1866, but remained an Imperial mint only until 1879. By then, of course, the great German recoinage had been accomplished. :) v.2 punti
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A questo punto vi mostro una diapositiva: follis di LeoneVI e Alessandro da poco entrato in collezione.2 punti
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Ciao a tutti, Partecipo volentieri a questa discussione, parlando della zecca di Capua. Nato come una contea del Ducato di Benevento, il Principato di Capua, con Pandolfo Capodiferro ( 961 - 981), raggiunge il suo massimo splendore con la conquista del Principato di Salerno, unificando, così i domini dell'Italia Longobarda Meridionale. La zecca di Capua, già attiva dal 216 - al 211 a.c., quano fu chiusa dai Romani per punire la città che si era alleata con Annibale, fu riaperta intorno alla metà del IX° secolo, con la coniazione di monete che si ispiravano ai modelli longobardi beneventani.. Vi posto un follaro che viene attribuito a Pandolfo Capodiferro, per il quale, però, ho delle riserve, in quanto è molto simile a quello attribuito ad Anfuso: Una discreta atttività, la zecca capuana l'ebbe con la dominazione dei Normanni fino ad Anfuso, ossia fino alla metà del XII° secolo. Nel caso di Anfuso, però, alcuni follari vengono attribuiti dubitativamente a Capua. Studiosi quali Ruotolo e Travaini, sostengono, infatti, che, in realtà, tali follari fossero stati coniati da Ruggero II, Re di Sicilia, a Bari... Il Rasile sostiene, invece, che la coniazione dei discussi follari sia avvenuta a Capua. Ecco il follaro in oggetto... Sicuramente fu coniato a Capua questo follaro di Ruggero II° Con l'arrivo dei Normanni, Capua, quindi, perde definitivamente la propria autonomia, entrando a far parte del Regno Normanno, prima e, poi, del Regno di Sicilia. La città di Capua, mantiene, però, un suo ruolo rilevante durante il periodo normanno. Ruggero II°, infatti dopo la vittoria a Galluccio sulle truppe pontificie avvenuta nel 1139, fu investito, dallo sconfitto Papa Innocenzo II°, Re di Sicilia, Duca di Puglia e Principe di Capua.... Con l'avvento degli Svevi, Capua non conia più... Le zecche sveve furono, infatti, Brindisi, Messina, Palermo ed, infine, Manfredonia.. La zecca di Capua, per poter nuovamente battere moneta, dovette attendere il XV° secolo, con l'arrivo degli Aragonesi e, in particolare, di Ferdinando I°. Ad essa, infatti, viene attribuita la coniazione di un "Cavallo" di Ferdinando I° d'Aragona. Questo è quanto... Saluti Eliodoro2 punti
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Vi sottopongo questo massimale in argento per un vostro parere 3 Lire 1717 Vittorio Amedeo II - Re di Sicilia D/ VIC AM D G SIC IER ET CYP REX -Busto del re corazzato a destra R/ DVX SAB ET MON TISF PRIN PED &c 1717 -Scudo completo coronato; nell'esergo in cartella il valore S.60 Argento , d. 39 mm. , gr. 18,30 , zecca di Torino Mir Savoia 881a , Biaggi 752b Nel 1717 e nel 1718 vennero battuti in totale 300.000 pezzi rarita' : R4 I coni vennero incisi da Federico Vidman. L' emissione avvenne a tenore dell' ordinanza del 4 gennaio 1717 , con la quale venne prescritto all' economo maestro Bartolomeo Boiero di coniarne nella zecca di Torino un quantitativo di 209.661 pezzi. Quel quantitativo , il 20 novembre 1717 venne aumentato a 300.000 pezzi. (da E.Biaggi Otto Secoli di Storia delle Monete Sabaude Vol.III 1998 Editrice il Centauro)1 punto
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Ottimo acquisto. Ho comprato quattro monete alla stessa asta, una meglio dell'altra.1 punto
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Ehi....ma allora ne hai un bel pò .... !! Questa è un ottimo BB ed è anche non molto Comune .... bravo.1 punto
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2 euro e 50? :rofl: :rofl: :rofl: comunque è ridicola... "L'O PAGATA DI PIU' ". Se trova il pollo dovrebbe investire con qualche lezione d'italiano...1 punto
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Caro Luciano ricordo agli amici che nell'area Veneta il circolante era fornito soprattutto da Verona e Venezia poichè Padova e Treviso erano state chiuse in seguito alla conquista da parte scaligera delle 2 città. La crisi esistente che portò alla creazione del mezzanino e del soldino è ampiamente certificato dal ritrovamento documentato,del più importante e cospicuo gruzzolo conservato alla Cassa di Risparmio di Bolzano. Su oltre 4.000 pezzi presenti mancano gli oramai gloriosi grossi veneziani, mancano i grossi veronesi da 20 denari (anche nella versione con il simbolo degli Scaligeri, mentre quasi tutte le monete appartengono al tirolino e all'aquilino. E' evidente che i grossi di Verona e Venezia erano già scomparsi mentre quelli di tipo meranese erano in fase di tesaurizzazione nel 1329(il gruzzolo è databile intorno al 1329 vedesi H.RIZZOLLI Munzgeschichte des alttirolischen Raumes in Mittelalter und Corpus Nummorum Tirolensium Mediaevlium Bozen 1991) Se si considera che il peso del mezzanino era 1,24 grammi=quasi perfettamente al grosso veronese, Venezia svalutava non solo la propria lira grazie al soldino ma di fatto anche quella in uso nei domini veronesi grazie al mezzanino ed al suo valore corrispondente al grosso veronese. Era una vera e propria dichiarazione di guerra monetaria in grado di causare notevoli danni economici a chi lo subisce.1 punto
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Io attribuirei il tuo esemplare al numero 85 bis dello Spahr. L' autenticità ci sta tutta sia perché ben centrata,bella nitidezza del metallo nobile e poi non noto microfusioni per essere un falso. Non farci caso per il peso, ci sono svariate differenze di peso nei tari' in questione. Bella presa ...un po' caruccia però. ..tutto sommato valido. Un saluto1 punto
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Ciao @@ivan rollingstone, complimenti per il dupondio... ottimo con una bella patina verde chiaro da malachite Riguardo la classificazione, dovrebbe essere RIC 1040, Saluti Eliodoro1 punto
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Officina delta, te ne accorgi se confronti la lettera in questione con le altre A della legenda. Ha l'occhietto un po' triste, ma il ritratto è il suo; non sembra ripatinata.1 punto
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Alla fine i miei e i vostri appelli sono stati ascoltati da @@Reficul ........... magari in futuro potremmo pensare alla mia proposta sull'utilizzo dei sub tag inerenti le singole zecche ........ appena posso inizio a rettificarne alcuni. Con i tag regionali possiamo davvero partire alla grande, rammento a tutti che questi vanno usati maggiormente nella sezione delle medievali, nell'ex Regno di Napoli e Regno di Sicilia (dal VII secolo in poi specialmente) sarebbe consigliabile infatti utilizzarli per via della presenza di numerose officine monetarie sparse in tutto il territorio a partire da Amatrice e Cittaducale (entrambi oggi in provincia di Rieti ma un tempo appartenenti all'Abruzzo Ultra) scendendo poi fino a Catania...... Nelle sezioni delle moderne 1500-1799 e del periodo 1800-1860 dovremmo alla fine utilizzare i soli tag NAPOLI E SICILIA e SICILIA nel 99% dei casi.1 punto
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@@iscatilla75 @@azaad ciao Veramente simpatico il colloquio fra potenziale acquirente e venditore :rofl:1 punto
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mi fa morire dalle risate la domanda posta al di sotto dell'inserzione, dove un utente chiede di poterla acquistare per 2.500 euro. ma il venditore, stoicamente rifiuta, dicendo di averla pagata molto di più. :crazy: Peccato che sia acquirente che venditore scrivano nella stessa maniera convulsa e sgrammaticata, piena di doppie virgole, doppi punti, --, ecc. ecc. Ma cavolo, ma se si vuole imbrogliare e fare il furbacchione ma che almeno lo si faccia bene. Il venditore dovrebbe farsi scrivere le mail dei presunti acquirenti quantomeno da qualche amico scolarizzato, se no si capisce che sono la stessa persona. :blum: Comunque se n'era già parlato in questa discussione e ci siamo già fatti un sacco di grasse risate... http://www.lamoneta.it/topic/114043-25-centesimi-1903/1 punto
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Incuso però ha degradato Guastalla al rango di "sassi annessi" :lol: :blum:1 punto
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L'unico modo che c'è per evitarlo è che vengano vendute direttamente tramite il loro sito web con max 2 serie per ordine o tramite un ufficio numismatico sul posto, senza distributori esterni ovviamente, anche così comunque la cosa è ben difficilmente controllabile, altrimenti è inevitabile che ci sia qualcuno che cerca di approfittarne sia tra professionisti il che è comprensibile da un lato visto che è il loro lavoro ma anche tra semplici collezionisti che magari riescono ad averne pezzi in più per poi rivenderli per conto loro.1 punto
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Ora che non c'è il riflesso della plastica si vedono anche dei rilievi più nitidi, direi che è un Bb/spl.1 punto
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Un'opera fondamentale! Complimenti vivissimi a tutti gli autori :)1 punto
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Complimenti per l'attenzione e avere scovato una interessante leggenda. Non so spiegare la strana forma Tarantein. Potrebbe essere frutto di una non perfetta padronanza della lingia greca e risentire dell'influenza indigena. Servirebbe un esperto di epigrafia greco-apula.1 punto
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Nell'altra discussione qualcuno aveva parlato, riferendosi a fonti locali, che le divisionali sarebbero state esaurite entro 2 settimane e che ne erano state già distribuite oltre la metà. Dal link all'articolo poco sopra si parla di distribuzione internazionale per 35000 serie mentre 30000 saranno distribuite in loco. Ammesso che tutto ciò corrisponda al vero, significa che fino ad ora ne sono andate via solo 5000. Sinceramente mi sembra strano che in quasi 1 mese ne abbiano smerciate solo così poche come mi sembra strano che, ammessa la reale possibilità di acquisto all'estero tramite fantomatici distributori, possa essere rispettato il costo di emissione di 24 euro in assenza di un unico canale di vendita ufficiale che può essere solamene il Servei d'emission stesso.1 punto
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Condividere con gli utenti di questo forum, non deve essere mai vista come una ostentazione, mai come un vanto, chi decide di pubblicare qui le sue monete lo fa con l'intento di rendere un servizio a chi non ha sempre la possibilità di prenderle in mano. Ieri al Convegno di Forlì, accanto a questa, c'era uno Scudo 1901, quanti hanno la possibilità di vederne e prenderne in mano uno? Ihuru3, tu, come tanti altri, hai deciso di condividere un pezzo eccezionale, per il nostro piacere e sai quanto te ne sono grato. Io, nel mio piccolo, cerco di postare le monete che entrano in collezione, non per essere incensato, quanto per far conoscere dei pezzi che non sono proprio sotto gli occhi tutti i giorni, si ha la possibilità di studiarle, apprezzare il lavoro di incisori e modellisti. Qualcuno tempo fa, decise di non postare un esemplare messo in collezione, esemplare secondo me fantastico, perché troppo bello e non ritenne e non ritiene tutt'ora degno questo forum di vederlo e apprezzarlo....beh io certi punti di vista proprio non li capisco! Renato1 punto
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Beh a questo punto mi sembra necessario postare qualche foto... Frazione di siliqua (0,26 g) attribuita a Sergio I (candidata votata da @@adolfos) Denaro antiquiores di Leone III con Carlo Magno (più attinente alla sezione secondo il parere di @@dabbene)1 punto
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Secondo me è stata tosata, e hanno "rifatto" la zigrinatura.... che non gli è venuta tanto bene! saluti TIBERIVS1 punto
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Qualche anno fa al mercatino questa moneta racchiusa in un oblò era posta in vendita con la dicitura "Brasile - 1871 - argento - Rara". Fortunatamente il venditore si è subito ricreduto dopo che gli ho detto che era nickel, forse si è convinto perchè lui stesso aveva dei seri dubbi, solitamente non è facile convincerli... :nea: Da 12 euro è passata ad un euro :) ______________ 1871 Brasile Pietro II° (1825-1891) 200 Reis - Rame/nickel1 punto
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bella monetina, sempre affascinanti i quattrini... ...mi unisco alla richiesta di italpen, se fosse possibile inserire un tag anche per la toscana..1 punto
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In effetti è un po' strano. Nulla di particolare, ma l'insieme stona ... i dettagli della nave contrastano con l'usura delle insegne legionarie. Eppoi, i molti segni dei nummularidovrebbero significare una circolazione protratta nel tempo, quindi una maggiore usura anche al retro ... Aspettiamo pareri di esperti1 punto
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http://www.lamoneta.it/topic/99101-emirato-di-bukhara-1918/ _________________________________________________ :) Un'altra mia banconota di uno stato non più esistente. Per volere di Napoleone fu un regno sovrano dal 1806. Lo stato rimase inalterato anche dopo il Congresso di Vienna nonostante la precedente influenza napoleonica. Il paese aderì al progetto di Bismarck, quindi, dal 1871, il regno di Württemberg fece parte dell'Impero germanico. A seguito della sconfitta nella prima guerra mondiale, il re Guglielmo II abdicò ed il regno si dissolse. Fu una regione della Repubblica di Weimar e successivamente della Germania nazista. Nel 1952 si fonde con il Baden. Tutt'ora è un Lander della Repubblica Federale Tedesca (Baden-Württemberg). Württemberg 100 Marchi 19111 punto
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Bisognerebbe vedere la foto, se hai letto la ezine n°0 avrai sicuramente visto che su quella moneta ci ho studiato molto. La maggior parte dei cavalli vengono spacciati per "Tagliacozzani" poi risultano coniati in tutt'altre zecche... Saluti1 punto
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