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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/18/15 in Risposte
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Buonasera a tutti voi. mi chiamo Carmine e sono di Napoli, ho 16 anni e sono circa 3 mesi che mi sono avvicinato a questo mondo...da quando son piccino sono un appassionato di storia..mi piace tutto ciò che possa raccontare..da un sasso, una moneta, a un semplice chiodo..ogni cosa che possiede ruggine o una semplice patina mi trasmette emozioni. Mi sono sempre piaciute le monete..ho sempre voluto iniziare a collezionarle, però fino a qualche mese fa pensavo che anche la più comune delle monete romane costasse migliaia di euro, finchè per sbaglio mi sono imbattuto in questo forum. Purtroppo i miei genitori non condividono questa mia passione, e le passioni in generale..quindi non ho molte possibilità di acquisto, se non una monetina ogni tanto..ma di basso valore. So che questa discussione non sarà poi tanto interessante..ma mi sembra giusto che appassionati come voi sappiano che in giro, ci sono ragazzini di 16 anni che alla semplice osservazione di una moneta provano una sorta di emozione, e iniziano ad immaginare la storia di quella piccola monetina, che per anni è stata nascosta sotto i nostri piedi. CARMINE12 punti
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Taglio: 2 Euro TDR Nazione: Slovenia Anno: 2007 Tiratura: 400.000 Conservazione: SPL Località: Trieste7 punti
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Salve, Quando interagisci in un ambiente sano e libero da stupidi vizi condividere è bello, non per vanità, ma per gioire e far gioire delle proprie passioni. Per questo mi piacerebbe se decideste di inviare l'immagine del Matapan, a vostro avviso più bello (non necessariamente più raro o prezioso), presente nella vostra collezione. Credo sia una bella soddisfazione ed aiuti anche ad ampliare lo spettro conoscitivo della qualità degli esemplari in circolazione. Se poi al pezzo è legato qualche aneddoto particolare (circa la sua provenienza, caratteristica o acquisto), tanto meglio! ? Io ho pochissimo, ma tra tutti questo è quello che preferisco. Ringrazio tutti coloro che si uniranno a me e tutti quelli che apprezzeranno.3 punti
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Tra le varie invenzioni di tattica militare romana spicca tra tante per originalita’ quella che a prima vista sembra una soluzione semplicissima , quasi ovvia a farsi , cioe’ la formazione a Testuggine , ma che al contrario non era cosi facile da immaginare e mettere in pratica ; infatti credo che non fu mai applicata in battaglia sia campale , sia da assedio , da nessun esercito prima dei Romani . Non conosco con certezza chi fu l’ inventore di questa strana , funzionale ed ermetica formazione tattica , potrebbe essere stato Marco Antonio nel corso delle sue guerre orientali , perche’ Cassio Dione ne parla come gia’ esistente in una di queste circostanze , atta a difendersi dalle frecce dei Parti , certamente se non fu Marco Antonio , fu un personaggio vissuto piu’ o meno in questa epoca di fine Repubblica , potrebbe essere stato anche Silla , Licinio Lucullo , Crasso o Pompeo Magno , quando Roma incrocio’ le sue armi con gli eserciti Orientali di Mitridate Re del Ponto , di Siria , di Armenia o dei Parti , molto abili nell’ uso e nel tiro con l’arco , loro principale arma di offesa . Cassio Dione credo sia stato il primo e forse unico scrittore a descriverci dettagliatamente come questa Testuggine era formata e come agiva in battaglia , cosa che vedremo sotto , inoltre sappiamo con certezza che la Testuggine , come formazione tattica , era in uso corrente al tempo di Traiano , infatti ne abbiamo una nitida rappresentazione in un momento cristallizzato sulla sua Colonna quando un gruppo di legionari assedia un Castellum dei Daci proteggendosi con gli scudi dagli oggetti lanciati dai difensori delle mura , appunto con questo tipo di formazione . Ora tralasciando le varie rappresentazioni piu’ o meno reali viste su film , documentari televisivi o raffigurate su libri , affidiamoci invece completamente alla descrizione fatta da Cassio Dione , contemporaneo dei fatti , inoltre Governatore di Provincia e Senatore , il quale sicuramente ebbe modo di osservare dal vivo come la Testuggine veniva formata e come agiva ; quindi non resta che leggere la sua descrizione . Prima di concludere questa breve premessa , una considerazione di carattere militare ; quando i Romani dovevano per necessita’ affrontare e difendersi dagli arcieri o dai frombolieri nemici , prima del corpo a corpo con la fanteria avversaria , oppure se attaccati da forze di cavalleria catafratta , del tipo dei Parti che erano usi lanciare nuguli di frecce nel mucchio della fanteria avversaria , in questi due modi di offesa , impenetrabili pero’ ai dardi e ai proiettili in pietra , tramite appunto la formazione a Testuggine , riuscivano cosi’ a superare l’ effetto micidiale di queste due armi di offesa nemiche . Da : Cassio Dione , Storia Romana , Libro XLIX , Tomo XXX “Descrivero’ adesso la testuggine e come essa si forma . Le bestie da soma , i soldati armati alla leggera e i cavalieri , vengono collocati nel mezzo dello schieramento ; una parte degli opliti armati di scudi oblunghi , cilindrici e cavi , si dispongono all’ intorno sui limiti estremi , a forma di quadrato e rivolti verso l’ esterno protendendo in avanti gli scudi , coprono tutta la massa . Gli altri , cioe’ quelli che hanno gli scudi larghi si raccolgono nel mezzo , tutti stretti tra loro , e alzando gli scudi a difesa propria e di tutti . In questo modo non si vede per tutto lo schieramento altro che scudi , e tutti sono al riparo dai dardi nemici , a motivo della compattezza della formazione assunta . Tale formazione e’ cosi’ salda che sopra di essa si puo’ anche camminare e possono persino andare cavalli e carri , ogniqualvolta i Romani si trovano in luoghi cavi e stretti . Questa dunque e’ la forma che assume lo schieramento , e ha preso il nome di <<Testuggine>> per la sua robustezza e per il sicuro riparo che offre . I Romani vi ricorrono in due casi , quando si avvicinano ad una fortezza per conquistarla o quando circondati da ogni parte da arcieri nemici , si inginocchiano tutti contemporaneamente compresi i cavalli che sono stati ammaestrati a piegare le ginocchia e a distendersi per terra . Cosi’ fanno credere al nemico di essere sfiniti , quando poi si avvicinano i nemici si alzano all’ improvviso e li annientano” Questa la testimonianza e descrizione della Testuggine fatta da Cassio Dione ; a leggere il testo si capisce bene come le rappresentazione odierne siano semplicistiche e approssimative , infatti sembrerebbe da quanto letto che questa formazione di emergenza comprendesse non un solo piccolo reparto della Legione , ma tutto il complesso , cioe’ fanti , cavalieri , cavalli compresi e bestie da tiro , lasciando fuori solo i carri , protetti forse solo da un piccolo distaccamento della Legione ; insomma a vedere la formazione a Testuggine , da parte del nemico , doveva gia’ a vista incutere paura e terrore vedendo un enorme blocco compatto e inviolabile di scudi con all’ interno uomini pronti a colpire , senza ricevere offese . Per quanto riguarda la Testuggine nel caso di assedio a citta’ nemica , questa manovra e’ meno chiara come movimento e come in realta' avvenisse , probabilmente doveva essere formata solo dai fanti che si avvicinavano protetti dagli scudi alle mura e una volta raggiunte le mura dalla prima fila si arrestava , poi con l'uso di picconi o di arieti forse minavano le mura , oppure tramite scale iniziavano la scalata alle mura , oppure , ipotesi meno plausibile , permettevano agli ultimi uomini della fila , quelli piu' lontani dalle mura , di salire sugli scudi di quelli piu’ vicini alle mura , sempre protetti dagli scudi e cosi’ via fino a formare una alta torre umana , raggiungendo infine i merli ; mentre i Legionari della Testuggine che avevano formato la base della torre umana , cioe' i piu' vicini alle mura , attendevano per entare l’ apertura delle porte della citta’ assediata . Doveva comunque essere una monovra di assedio congiunta con altri sistemi di assedio : arieti , catapulte , torri in legno ecc. in quanto la Testuggine da sola non credo avesse la capacita' di espugnare da sola un Castello o tanto piu' una Citta' nemica ; la sua forza principale doveva essere prettamente campale .3 punti
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La sua politica economica, però, non fu brillante: aumentò la paga ai soldati, che nel frattempo aveva triplicato, e per sopperire la spesa abbassò il valore dell'intrinseco, rispetto al nominale. Questa manovra ebbe due conseguenze: la tesaurizzazione del metallo prezioso e l'inizio di quell'inflazione che porterà alla crisi del III secolo. Una bellissima figura, ma un po' sbadata diciamo ;)3 punti
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Se dovessi scegliere tra i due, propenderei per Ruggero Borsa, sopratutto per le lettere Rv; Roberto il Guiscardo, nel nome, non le contiene. Il RVCATA ha nella mano sinistra una spada, nella mano sinistra una croce e una palma della vittoria sulla sinistra, guardando la figura. Il Borsa avrebbe ribattuto una sua stessa moneta (forse), ma perche'?. Celebrava una vittoria (quale?) e un'alleanza con il Papa?. Perche non usare un tondello nuovo? Per necessita immediata? Dove? a Salerno, ad Amalfi, a Capua? A mio parere occorre approfondire le vicende storiche e le battaglie che coinvolsero il Borsa nell’area della Campania; cio’ per avvalorare od escludere che sia stato coniato da lui. Pero’ mi sembra che lo stile del RVCATA non sia quello delle monete del Borsa. La Travaini prospetta anche un’altra ipotesi: che si tratti di un personaggio diverso (forse di rango inferiore). Non so se questa ipotesi possa essere valida; questo ipotetico personaggio avrebbe dovuto avere un grande potere e l'autorizzazione per battere monete. Tuttavia un esempio lo abbiamo: Fulco de Basacers (1083–????). Nel rovescio della moneta, le lettere CA_TA, potrebbero non indicare una citta’, ma il titolo di chi lo fece coniare. Potrebbe essere Catapano e la tilde o trattino su CA lo potrebbe avvalorare. Il titolo di “Catapano”, oltre che proprio dei bizantini, venne conservato anche dai Normanni, i quali lo attribuivano a funzionari con compiti differenti (al governatore di citta’, o a un magistrato giudiziario, o all’ufficiale dell’armeria. E’ interessante approfondire anche questa ipotesi. Ad esempio il Borsa ebbe questo titolo? Piu’ procediamo con questa ricerca e piu’ mi convinco che l’articolo che scrissi “IL MISTERIOSO FOLLARO “CA-TA”- Un modo sui generis di ricerca”, e’ superato sopratutto per la ribattitura di Ruggero Borsa. Non mi vergogno di ammettere il mio grosso errore. Sicuramente saro' criticato; mi si dira' che avrei dovuto approfondire molto meglio le ribattiture, etc. Rispondo subito dicendo che gli autori del passato ed anche del presente hanno attribuito questa moneta a tanti monarchi ed hanno litigato per le ribattiture (Prota e Dell'Erba). Amedeo3 punti
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Buongiorno a tutti, finalmente possiamo comunicare gli orari ufficiali delle conferenze che si terranno nella giornata di sabato 28 marzo. Le conferenze saranno suddivise tra il mattino ed il pomeriggio, al termine di ogni singola conferenza troveranno spazio le domande che i presenti vorranno porre ai relatori mentre, nella pausa pranzo, noi lamonetiani potremmo fare un mini raduno culinario :). ore 10.00 - breve presentazione di alcune novità editoriali. ore 10.45 - Introduzione al ciclo delle conferenze e messaggio di benvenuto. ore 11.00 - Professore Pierluigi Baima Bollone : “Giustiniano II e la riproduzione del volto della sindone sulle sue monete” ore 11.40 - Professore Giulio Fanti: "Analisi numismatica delle raffigurazioni bizantine di Gesù Cristo e loro influenza nel mondo" ore 12.20 - Professor Fiorenzo Catalli: “Le presunte monete deposte sugli occhi dell'uomo della Sindone”. ore 12.30 - fine primo ciclo di conferenze ore 14.30 - Professore Fiorenzo Catalli: “Costantino I e la sua falsa o presunta conversione” ore 14.50 - Matteo Siciliano (@Matteo91): "I simboli cristiani nella monetazione costantiniana: ruolo politico ed aspetti evolutivi" ore 15.30 - Alain Gennari (@Poemenius): “Simboli cristiani su monete romane, lo staurogramma nel panorama dei monogrammi cristologici” ore 16.00 - Alain Gennari e Alberto Trivero Rivera (@antwala): “Il solido nuziale di Marciano e l'introduzione dell'immagine di Gesù sulla moneta” ore 16.30 - fine secondo ciclo di conferenze ___________________________________________________________________________ Sulla scia dell'importante iniziativa http://www.lamoneta.it/topic/134396-con-i-giovani-il-28-marzo-a-milano/#entry1535411 portata avanti dal nostro @@dabbene, anche a Torino abbiamo pensato di premiare la cultura mettendo a disposizione di tutti coloro che ne faranno richiesta al banco del forum LaMoneta.it, un catalogo Montenegro (edizioni fuori commercio) in omaggio. Questa preziosa iniziativa mira a portare la cultura numismatica in tutte quelle famiglie in cui possa esserci un potenziale neo-numismatico sia esso giovane o giovanissimo oppure più avanti con gli anni ma pur sempre con una viva sete di cultura. Spargete la voce :good:3 punti
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volevo condividere con voi il sistema che ho ideato una quindicina di anni fa per conservare le mie monete. In pratica utilizzo dei normali fogli d'album, come base ho usato un cartoncino colorato sul quale ho applicato dei fogli descrittivi stampati a pc. Mi permette di personalizzare al massimo la disposizione e la raccolta e la scelta dei pezzi, quindi posso inserire varianti desiderate. Le descrizioni sono scopiazzate un po' dal catalogo Gigante 2000 e un po' da un vecchio Bobba del 1970. Adesso con le nuove tecnologie informatiche e stampanti a colori il tutto si può senz'altro migliorare, inserendo nuove grafiche o fotografie. Non è un vassoio in velluto, è un po' grezzo, contiene errori, ma può essere da spunto per collezioni non troppo impegnative per chi non vuole legarsi a quanto imposto dai fogli prestampati tipo masterphil, abafil e simili. Spero vi piaccia. ciao!2 punti
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Periodo di sostituzione per alcuni esemplari della mia collezione 20 Centesimi Esposizione di Milano 1906 Vittorio Emanuele III D/ ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE MILANO 1906 in caratteri incusi su un nastro svolazzante attorno alla testa di fronte dell’Italia. R/ In alto su un nastro VALEVOLE NELL’INTERNO DELL’ESPOSIZIONE nel campo CENT/20 e in basso DAL/COMITATO/CONVERTIBILE AL PORTATORE/IN MONETA LEGALE DURANTE L’ESPOSIZIONE . A sinistra lungo il bordo S.JOHNSON-MILANO e lungo il bordo a destra CA in monogramma e INC T/ Liscio Diametro 27,50 , peso grammi 9,08/86 (sul simonetti viene riportato gr.14,78 per un esemplare presente nella Collezione Rocca ? ) Simonetti 292 ; Gigante 2 pag.288 Questi Gettoni sono stati coniati anche in oro (100 esemplari numerati venduti a 100 lire ciascuno) e in argento (1000 esemplari numerati venduti a 10 lire ciascuno) Qui trovate un esemplare in argento : http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GVE3/0 Incisore Angelo Cappuccio ; Modelli Egidio Boninsegna (segnala Fabio Gigante nel suo catalogo che :”Prima di questa nota la Direzione della Johnson dichiaro’ , per iscritto nella confezione di un recente riconio di questo gettone, che il volto femminile raffigurato al dritto era quello di Cerere e che l’ autore dei modelli era Giannino Castiglioni anziché Egidio Boninsegna. Secondo l’ articolo pubblicato sulla Rivista Italiana di Numismatica nel 1906 riguardo a questo gettone il volto femminile raffigurato al dritto sarebbe quello di Minerva tra le due statue dell’ arte e dell’ industria. Sempre sul Gigante e’ riportata una interpretazione data dal sig. Cesare Johnson secondo la quale il volto rappresenta l’ Esposizione Milanese e le due statuette sono quelle dell’ industria italiana e svizzera unite dal Traforo del Sempione aperto nello stesso anno 1906 Nelle Pagine 287-288 del Simonetti troviamo questo appunto : “ Si tratta di monete non ufficiali , a circolazione in un ambito limitato. Esemplari analoghi , con circolazione più o meno estesa , furono usati durante il Regno di Vittorio Emanuele III nel campo di prigionia di Genova ; pezzi monetali furono anche fatti coniare dalla gestione operaia della FIAT di Torino durante l’ occupazione del 1920 e dalla gestione comunista della Cooperativa di Lanzo Torinese. Durante la prima guerra mondiale circolarono anche come, sostitutivo della moneta spicciola che non si poteva coniare per la penuria di metallo, dei dischi di alluminio con coperchio in materia plastica contenenti francobolli di valori diversi. Anche durante la seconda guerra mondiale furono localmente in uso delle monete private” Qui trovate alcuni esemplari di Gettoni di Necessità http://numismatica-italiana.lamoneta.it/cat/W-NEC2 punti
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@@anto R Mi sembra che i diametri dei conii siano uguali (le corone esterne combaciano quasi) Cambiano le dimensioni dei disegni. Comunque i tipi non corrispondono sicuramente e inoltre noto, oltre all'usura, una diversa freschezza di conio fra uno e l'altro. Alla fine si tratterebbe solo di una curiosità numismatica. Ma se fosse vero molte informazioni potrebbero aiutare molto. Saluti a tutti2 punti
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Ultima acquisizione interessante, una falsificazione coeva in rame della parpagliola emessa sotto Filippo III. Il peso è di g. 1,93. Lo stile, anche se più grossolano, assomiglia a quello della parpagliola al post #313. Al dritto troviamo lo stemma di Milano senza il fiocchetto al vertice delle volute. . MEDIO LANI.D. la lettera D di DVX è un po approssimativa. Al rovescio troviamo la figura della Provvidenza, senza bacchetta che tocca il globo e in esergo un tentativo di data . 1608 . PROVIDENTIA2 punti
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Una dovrebbe essere questa dell'imperatore Kangxi: http://en.numista.com/catalogue/pieces31487.html e l'altra dovrebbe essere questa dell'imperatore Qianlong: http://en.numista.com/catalogue/pieces19755.html2 punti
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Buona serata Grosso a nome di Francesco Dandolo (1328-1339) Segno del Massaro nr. 3 - anellino sulla veste del Cristo al suo lato sinistro della gamba sinistra gr. 2,14 - diam. mm. 22 D: ° FRA DANDVLO ° ° S M VENETI ° lungo l'asta DVX - S.Marco porge il vessillo al Doge R: IC XC - il Redentore in trono saluti luciano2 punti
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Condivido in gran parte. Stabilizzó l'Impero. Ma innescó la spirale inflazionistica che colpí in seguito lo stesso. Lui, strapagando l'esercito per evitare eventuali rivolte e il di lui figlio Caracalla, con la creazione dell'antoniniano. Diciamo che quantomeno non fu lungimirante... ma accade anche in tempi moderni, no? ;)Condusse una guerra in Britannia che non portava grossi vantaggi economici e che il figlio abbandonó dopo la sua morte (per rientrare a Roma per la successione al trono). Altro neo? Quello di non aver bloccato la successione al trono del figlio Caracalla. I figli 'so pezz'e core e in questo lo accomuno a Marco Aurelio e suo figlio Commodo. Ma Settimio aveva anche Geta che almeno in Britannia diede dimostrazione di essere un discreto amministratore. Pregi dei Severi? La grande messa di denari fa si che questi siano abbastanza comuni e quindi trovabili a prezzi abbastanza buoni (specie Settimio). Certi rovesci sono belli, a memoria cito i Victoriae Brit, gli Indulgentia, gli Adventus... oltre a quelli con le varie divinitá. Ciao Illyricum :)2 punti
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@@giulira passò in asta NAC 57 (18.12.2010) lotto 924 . Guarda caso la moneta è proprio quella da te appena acquistata. :clapping: :clapping: Ora ha anche un notevole pedigree!!!!! Ho aggiunto la foto sul catalogo ed inserito il passaggio d'asta. http://www.acsearch.info/search.html?id=9157922 punti
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Un altro uniface, stavolte un heller (mezzo pfennig), proveniente dalla Boemia del periodo hussita (circa 1417-1439) e coniato sotto l'imperatore Sigismondo nella zecca di Iglau, oggi Jihlava, la più antica città mineraria della Repubblica ceca.2 punti
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Plaudo all'iniziativa di Torino di @@centurioneamico e degli amici torinesi di regalare ai giovani delle copie del Montenegro, credo che la direzione debba essere questa, uniti il più possibile su tematiche come quella giovanile. Mi dispiace ovviamente che l'iniziativa non possa essere materialmente congiunta, ma capiteranno altre occasioni, altre sedi....l'importante è che il fronte aumenti e cresca su queste tematiche.... Ma prima di arrivare ai giovani, a lamoneta, a Milano il 28 marzo, volevo spendere ancora qualche parola su chi sta collaborando e sui relatori. Il fronte è ampio, la Nip, la SNI, Il Centro Cult. Num.Milanese, si aggiunge anche il Circolo Num.di Bergamo, ma entra anche il Museo Civico di Biassono con la sua Ass.del Gral . Di Lamperi abbiamo parlato, fa parte del Direttivo del Circolo Num. di Bergamo, Gianfranco Pittini, tra l'altro nostro curatore, è Presidente del CCNM, Leopoldo Pozzi, socio SNI, è Direttore dell'Ass. del Gral del Museo Civico Verri di Biassono dove è Curatore il Prof. Arslan, Toffanin, socio SNI, è Milano col suo nuovo MIR MILANO e col recente MEDIOLANVM. Quindi quattro attori di estrazioni diverse, che rappresentano anche varie Associazioni, Società, Circoli che quindi partecipano e collaborano con l'evento. Di lamoneta non mi sono dimenticato....anzi...ne parlerò nel prossimo post ad hoc e ovviamente anche qui vorremmo fare delle cose buone e giuste.... :blum:2 punti
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Ciao le foto sono molto sfocate ma al retro mi pare vedere a destra una C che potrebbe fare parte dell'SC in quel caso è un quadrante anonimo con Atena e albero di olivo e ci siamo come peso e diametro, Come ho detto però ci vorrebbero foto migliori. Silvio2 punti
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In ogni caso, doppia ribattitura o no, se siamo d'accordo sull'identificazione del sottotipo "diretto" come Travaini 31, abbiamo un'ulteriore conferma che il RV CA TA si pone cronologicamente fra Roberto il Guiscardo e Ruggero Borsa2 punti
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buongiorno@@ciosky68 grazie all'aiuto di @@Theodor Mommsen siamo arrivati alla fine della corsa Ti invio la scheda del mio archivio della stessa moneta; avevo pensato potesse essere quella, ma, mi ha fuorviato la scarsa visibilità della moneta, e la presenza di quelle che pensavo fossero lettere mentre erano giustamente degli astri. La visione in mano doveva dare la certezza Ti allego la scansione della scheda del mio archivio, i dati ricavati dal libro del Garrucci " Le monete dell'Italia antica" ed anche la scansione risolutrice dell'immagine tratta da --Acsearch--grazie al riferimento dato da@@Theodor Mommsen Pietro2 punti
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Il tuo ha il santo in piedi e la tiara pontificia al posto della croce mi pare(tu la vedi con la moneta in mano ?). E' l'unica eccezione che non avevo menzionato. Dunque se la tiara e' grande hai un quattrino rarissimo di Eugenio IV CNI assente MUNTONI assente Chimienti 113 Se la tiara e' piccola hai un comune quattrino attribuito a Sante Bentivoglio successivo agli accordi di pace con Niccolo' V. Mi sa che e' questa purtroppo. L'impugnatura delle chiavi dovrebbe essere di tipo H con quatro globetti in croce. CNI 80 MUNTONI 15 Chimienti 115. Peso ufficiale 0,8 g ma in pratica e' sempre meno. Dimenticavo, periodo tra il 1446 e il 14642 punti
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ed insieme a questa ho torvato pure la paperella... :rofl: Taglio: 2 Euro CC Nazione: Finlandia Anno: 2011 Tiratura: 1.600.000 Conservazione: BB Località: Trieste2 punti
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Cari Amici, come ogni anno anche per il 2015 stiamo organizzando la parte culturale del Convegno Numismatico di Torino che, quest'anno, si terrà il 28 e 29 marzo. Il 2015 è l'anno dell'ostensione della Sindone, motivo per cui abbiamo pensato di prendere tale evento come tema di riferimento per le nostre conferenze. Interverranno tra le persone più esperte sull'argomento e, ho l'onore di annunciarvi, che tra gli autori delle conferenze ci saranno anche alcuni tra i nostri migliori utenti. Le conferenze sono più numerose del solito e, molto probabilmente, saranno distribuite tra il mattino ed il pomeriggio del sabato 28. Spargete la voce e non mancate perchè gli argomenti trattati sono veramente interessanti ed unici. L' Associazione Numismatica Taurinense ed il Forum La Moneta organizzano, per il giorno 28 marzo 2015, in occasione del 34° Raduno Città di Torino, un convegno di studi dedicato alla Sacra Sindone ed alle monete del tempo di Gesù e successive, riportanti simboli ed immagini del sacro volto. Interverranno i seguenti relatori: Professore Pierluigi Baima Bollone : “Giustiniano II e la riproduzione del volto della sindone sulle sue monete” Professore Fiorenzo Catalli: “Costantino I e la sua falsa o presunta conversione” Professore Giulio Fanti: "Analisi numismatica delle raffigurazioni bizantine di Gesù Cristo e loro influenza nel mondo" Matteo Siciliano (@@Matteo91): "I simboli cristiani nella monetazione costantiniana: ruolo politico ed aspetti evolutivi" Alain Gennari (@@Poemenius): “Simboli cristiani su monete romane, lo staurogramma nel panorama dei monogrammi cristologici” Professor Fiorenzo Catalli: “Le presunte monete deposte sugli occhi dell'uomo della Sindone”. Alain Gennari e Alberto Trivero Rivera (@antwala): “Il solido nuziale di Marciano e l'introduzione dell'immagine di Gesù sulla moneta” Sarà inoltre organizzata nei locali dell'Hotel una piccola esposizione che ospiterà le monete oggetto dei temi sopra riportati e materiale commemorativo. Nel corso della mattinata il colonnello dei Carabinieri Claudio Mazzarese Fardella Mungivera presenterà il suo libro dal titolo: “Il cancro della corruzione!”. Il presidente NIA Avvocato Michele Cappellari presenterà il volume “Le monete di Luni”. L'evento si terrà in Torino, presso l'Hotel Jolly Hotel Ambasciatori, corso Vittorio Emanuele II n. 104. (Seguirà un programma dettagliato con gli orari degli interventi).1 punto
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Buonasera a tutti, più per curiosità che per altro ho passato un po' di tempo a studiare i bagattini coniati a Ferrara tra la metà del 1300 e la metà del 1400 sotto Niccolò II d'Este (1361-1388) (detto lo Zoppo a causa della gotta, al quale si deve la costruzione, in soli due anni del Castello Estense che tuttora domina il centro della città e al quale si deve l'introduzione della "lira ferrarese di marchesini" detta volgarmente marchesana come ci insegna il Bellini), e il nipote Niccolò III (1393-1441) (che divenne marchese all'età di 10 anni, famoso anche per la triste storia di Ugo e Parisina, ma che a Ferrara è da sempre ricordato per le avventure amorose: ebbe moltissimi figli legittimi - tra i quali Ercole futuro duca della città - e illegittimi -tra i quali Leonello e Borso - che gli succedettero al governo di Ferrara). Niccolò III nel 1431 ottenne dal Re di Francia Carlo VII il privilegio di inquartare lo stemma estense con l’arme della corona di Francia cioè i tre gigli d’oro dando inizio così al periodo di maggior splendore della città di Ferrara. Ma torniamo ai bagattini: è moneta molto piccola in mistura: 11-12 mm di diametro e un peso medio di 0,30 g. La cosa che ha suscitato la mia curiosità è che mi sono trovato in mano due esemplari, che per quanto non ben conservati, erano a mio avviso assai diversi. Ho provato a consultare i testi di cui sono in possesso e questa è la sintesi: il CNI cita solo il Bagattino di Niccolò III (nn. 20-23), quello di Niccolò II non è indicato Il MIR, come il CNI, cita solo il Bagattino di Niccolò III (n. 226), quello di Niccolò II non è indicato; Il Bellesia non indica il bagattino tra le monete di Niccolò II, lo indica tra quelle di Niccolò III (n. 8) indicando un solo esemplare conosciuto e scrivendo "Anache il bagattino di Niccolò III si distingue da quello di Niccolò II per la diversa forma delle lettere: si notino come al solito la A, la C e la O (il riferimento alle solite lettere che cambiano deriva dalla stessa evoluzione avuta dal Marchesano). Il catalogo di numismatica italiana di lamoneta.it lo indica solo tra le monete di Niccolò III E' quindi evidente che, pur non citandolo direttamente tra lemonete coiate sotto Niccolò II, il Bellesia ne ammette l'esistenza e, indicando il bagattino di Niccolò III come esistente in un unico esemplare, implicitamente evidenzi come quello di Niccolò II sia più comune. Secondo le indicazioni del Bellesia le due monete differiscono per le lettere A, C, e O. La questione è nota, tra l'inizio della signoria di Niccolò II e la fine di quella di Niccolò III trascorrono 80 anni gli stili e le tecniche di coniazione sono cambiati. La A di Niccolò II era più tozza, formata con linee dritte e con base piatta, quella di Niccolò III era più elaborata e la base aveva le punte verso il basso. La C di Niccolò II era formate da una mezzaluna e da due triangolini, quella di Niccolò III era invece chiusa davanti da un tratto verticale infine le O di Niccolò III erano più gonfie ai lati. Di seguito posto l'immagine che ho elaborato per confrontare le due monete: L'elemento che mi è saltato all'occhio e dal quale sono partito ad approfondire è la differenza tra le due n centrali: una grossa e tozza e l'altra decisamente più snella. Gli altri elementi di confronto sono indicati nell'immagine. Ho cercato evidentemente anche su internet diverse immagiini ma ho sempre trovato bagattini classificabili, secondo la mia teoria, al primo tipo, quello di Niccolò II. Quello indicato al n. 8 di Niccolò III nel Bellesia invece appartiene evidentemente al II tipo. Se la mia teoria è giusta, anche il bagattino fotografato nel catalogo di lamoneta.it, ed indicato sotto Niccolò III, dovrebbe invece appartenere a Niccolò II. Attendo le vostre considerazioni in merito.1 punto
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Buonasera a tutti, questa è una delle due medaglie a mio avviso bellissime che mi sono aggiudicato a fine Gennaio ricevute oggi. Che ne pensate? Vi piace ? Saluti Silver1 punto
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Vi sottopongo questo esemplare , recentemente entrato nella mia collezione, per un vostro gradito parere Quattrino di Correggio a nome di Camillo e Fabrizio (1580-1597) Dritto: CAM.ET.FAB.CIV.CORR nel campo le lettere CF fra quelle che appaiono come 2 croci e comprese fra 4 linee parallele / sotto una correggia (cintura) Verso: SALVS MVNDI data (1589) / croce trilobata Mir Emilia 137 Peso: 0,75 grammes. Diametro: 18 mm. Rarita' : R5 Considerato lo spazio in legenda nel R/ questo quattrino dovrebbe essere il tipo con data 1589 Cosa ne pensate1 punto
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Salve a tutti, vi posto questa piccola monetina, per sapere cosa ne pensate, è veramente difficile fotografare questi tondellini così piccoli!!! che impressione di fa? :blum: :blum:1 punto
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Scusa ma mi ero confuso con il duca di Berry Carlo Ferdinando assassinato nel 1820, il duca Ferdinando Filippo d'Orleans era figlio primogenito del re di Francia Luigi Filippo, quindi tutto ciò che riguarda vita e morte di questo personaggio interessa esclusivamente il Regno di Francia, che poi sia nato a Palermo durante l'esilio dei Borbone di Francia non cambia la sostanza. Esistono diverse tipologie di medaglie per questo avvenimento.1 punto
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Mi sembra dalla foto che ci sia una A a ca. h 2 del diritto, oltre a parti di altre lettere prima e dopo. Questo farebbe pensare a una scritta preesistente ora cancellata quasi del tutto. apollonia1 punto
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Una leggenda, non si sa quanto veritiera, vuole che i marenghi del 1947-49 e quelli 1935-L (in realtà coniati nel dopoguerra) siano stati coniati per smaltire l'oro depositato dai nazisti nelle banche elvetiche durante la seconda guerra mondiale, proveniente dai denti d'oro degli ebrei uccisi.1 punto
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Ho latitato ma per il semplice motivo che mi sto leggendo il Lunardi: http://books.monetonos.ru/numi3maticheskai%20literatura/Vostok/Lunardi%20G.%20Le%20monete%20delle%20colonie%20genovesi%20-%201980.pdf ebbene chi se non un genovese ci descrive le imitazioni e le contraffazioni dei soldini veneziani? Consiglio a tutti la lettura dell'ultima parte ci sono dei disegni e delle descrizioni veramente interessanti che non conoscevo. Credo che sia il primo studio che cominci a fare un po' di chiarezza. Ciao1 punto
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Che è bella e non potrà che migliorare :) ti conviene lasciarla girata ora così da patinare anche l'altra faccia !1 punto
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Condivido le motivazione di esporre i propri pezzi e per questo rispondo allegando il mio grosso del III tipo di Antonio Venier. L'ho preso perché ho cercavo (...cerco) le monete dei "nemici di Genova" facendo riferimento alle grandi battaglie e questa moneta mi ricorda la fine della guerra di Chioggia dove sia i Genovesi che i Veneziani intimamente si considerarono (forse ancora oggi) entrambi vincitori quando negli effetti furono entrambi sconfitti dati gli ingenti danni subiti. I Genovesi furono a un passo dall'entrare in laguna a "imbrigliare i cavalli di Bronzo di San Marco" e ancora oggi qualche storico di parte genovese si chiede perchè il Doria non l'avesse fatto. In più mi ricorda come un tempo i governanti erano moralmente inflessibili citando l'aneddoto che racconta che Antonio Venier permise che fosse imprigionato suo figlio Alvise, accusato di adulterio e poi deriso pubblicamente dal marito tradito, e lo lasciò morire in carcere. Alcuni scrivono che questo episodio lo turbò tanto da portarlo alla morte una decina di anni dopo. Tornando alla moneta è la mia preferita per la stupenda patina che sta formando, verde sulla legenda e rossa al centro, come si può vedere abbastanza bene dalla terza fotografia che allego. Saluti a tutti gli amici "veneziani".1 punto
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@r-29 Concordo con te al 100% Per una volta che uno non chiede valore o conservazione...... Ciao1 punto
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Un po' di storia sulla nascita di questa moneta http://www.lamoneta.it/topic/111683-luomo-dei-dollari/?p=1277967 petronius :)1 punto
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Non intendevo dire che la dizione del FDC fosse nata nell'antichità, ma che il collezionismo numismatico nasce con un interesse per le antiche, e solo molto più tardi si accosta alle moderne. E' attestata almeno dal tardo ottocento.1 punto
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Se non esistono monete in FDC che non siano state prodotte con certi particolari accorgimenti dobbiamo supporre che il concetto di FDC sia stato introdotto per forza in anni successivi all'invenzione delle monete da collezione. E' così? Prendiamo ad esempio questa moneta: ha i fondi brillanti e i rilievi più opachi, tanto il conio era fresco, non presenta segni di usura degni di nota, né colpi rilevanti: è FDC? Non lo è?1 punto
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Ad Egina va il riconoscimento di prima città europea a emettere monete in quanto i marinai e i commercianti dell’isola seguirono l’esempio dei Lidi nella parte occidentale dell’Asia Minore nell’introdurre questo semplice mezzo di scambio trasportabile nel mondo mediterraneo. Il Mediterraneo era uno degli habitat naturali delle tartarughe, un fatto riconosciuto nei miti, nella letteratura e nella tecnologia. Le prime vere monete a essere emesse in Grecia furono appunto le ‘tartarughe’ d’argento dell’isola di Egina, coniate probabilmente verso la metà del VI secolo a. C., che garantirono durata a questa nuova forma di scambio, un progresso rispetto ai mucchi di metallo, attrezzi e bestiame. Simbolicamente, le monete avrebbero potuto essere collegate alla tartaruga marina simbolo di Astarte, le dea fenicia dei commercianti. La tartaruga era anche il simbolo di Afrodite, la dea patrona di Egina. Senza contare poi che Esopo, che visse all’incirca in questo periodo, aveva scelto la tartaruga per trarre una lezione morale in almeno tre delle sue favole. La favola di come la tartaruga ebbe la sua corazza narra che Zeus era adirato perché quest’animale non aveva partecipato alla sua festa di nozze, preferendo stare a casa. La creatura fu, quindi, condannata a trasportare la sua casa sul dorso. apollonia1 punto
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Il mito di Egina Nella mitologia greca Egina era una delle numerose figlie del dio fluviale Asopo e della ninfa Metope, talmente bella che Zeus se ne invaghì a prima vista rapendola. Quando Asopo notò la scomparsa della figlia, si mise alla sua ricerca e arrivò sino a Corinto il cui astuto re, Sisifo, gli svelò che il rapitore era stato il re degli dei. Non per questo Asopo rinunciò all'inseguimento per opporsi a Zeus finchè questi, dopo aver assunto in ogni occasione sembianze diverse per evitarlo, perse la pazienza e lo colpì con un fulmine ricacciandolo dentro il suo letto. Per questa ragione ancora oggi si trovano nelle acque di quel fiume pezzi di carbone. Egina venne portata da Zeus nell'isola che allora si chiamava Enone (Terra del vino), dove si unì a lei e generò il figlio Eaco che poi ribattezzò l’isola con il nome della madre. Eaco regnò felice su quest’isola fino al giorno in cui una terribile pestilenza scatenata da Era, la gelosa consorte di Zeus che voleva vendicarsi di questo figlio illegittimo, si abbattè sui suoi sudditi, i quali uno dopo l’altro morirono. Zeus, per aiutare il figlio, ripopolò quelle terre trasformando le formiche del luogo in uomini, che vennero così chiamati Mirmidoni (dalla parola greca “murmex”, che significa formica). Secondo una versione più antica del mito, Egina era un'isola completamente disabitata e vi fu fatto nascere dalle formiche un popolo di uomini per consentire ad Eaco di colonizzarla. Eaco diede origine alla stirpe degli Eacidi di cui faceva parte suo nipote Peleo, per cui Egina è da considerarsi a tutti gli effetti la bisnonna di Achille. (segue) apollonia1 punto
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Inevitabile il collegamento con il Bacco ovidiano di Metamorfosi, III 666-669: Ipse racemiferis frontem circumdatus uvis pampineis agitat velatam frondibus hastam; quem circa tigres simulacraque inania lyncum pictarumque iacent fera corpora pantherarum.1 punto
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sei un grande! :) chi ha poi detto di sostituirsi al parere del perito lo sai solo te. che la moneta sia stata vista da cotanti "stimatissimi" e aggiungo anche sconosciuti professionisti lo sai in pratica solo te che tra l'altro vendi la moneta o almeno vendevi...forse ti abbiamo fatto pubblicità...dovresti quasi ringraziarci :D poi ti dico la verità...io non ho la più pallida idea di chi sia il perito in questione..vedo solo parte del cartellino(scusa metà cartellino ma non ha importanza),non leggo manco la data....è perito del tribunale,della camera,NIP??!!! boh.... e le foto fanno alquanto schifo. la moneta a pelle non mi piace per bordo e mdz in primis ma se dici che te l'han già comprata avrò torto....che il signore mi perdoni :) una moneta di questa importanza e iper-falsificata,se la si inserisce su una giungla come ebay con queste foto e a un prezzo da spl,non ci si può lamentare di un paio di giudizi negativi. cordiali saluti e complimenti per la vendita. marco1 punto
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A parte il fatto che mi sembra diventata una banale questione di mercato. Più che rarità si dovrebbe parlare di reperibilità rispetto alla richiesta, altrimenti non si spiegherebbero certe valutazioni1 punto
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Buona giornata se n'è parlato pochi giorni fa ..... qui trovi molto. http://www.lamoneta.it/topic/134576-bolla-siciliana-credo/ Saluti luciano1 punto
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Taglio: 2 euro commemorativo - allargamento Unione Europea Nazione: Finlandia Anno: 2004 Tiratura: 1.000.000 (di cui 931.400 circolanti) Condizioni: Spl Città: Gatteo (FC)1 punto
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