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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/21/15 in Risposte
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buongiorno Nel II vol. del Corpus Nummorim Siculorum del Calciati; da pag. 301 a pag. 317 vengono mostrate le monete di Hicetas 288-279 a.C.dalla n. 154 alla 174. Da pag.301 si vedono le monete dalla n. 154: Testa di Zeus a Sx /Aquila a sx. Da pag.311 si vedono le monete dalla n. 167: Testa di Zeus a Dx. / Aquila a sx. Gruppo I emissione non riconiata. le monete vanno da gr. 9,685 per la 167, a gr. 4,80 per la n. 167/18 (qui la testa di Zeus occupa quasi tutta la moneta) A pag.314 si vedono le monete n.169- e 169/1-169/2 :Gruppo III modulo e peso minori: Testa di Zeus a Sx. / Aquila a Sx.-- le monete hanno il peso che va da gr. 5,10 a gr.4,62. PS: la moneta da te postata, Testa di Zeus a Dx. /Aquila a Sx.(può essere tra queste ultime tre, come vedi vi sono monete con pesi minori sino a gr. 4,62 ----quelle sino ad ora trovate. vedi immagini in scansione (non perfetta ma visibile per la bisogna)Testa di Zeus a Dx. /Aquila a Sx. Pietro4 punti
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apro questa discussione per condividere il mio ultimo acquisto, una coppia di monete che cercavo da un po di anni... che ne pensate? P.S. per rendere giustizia alle monete utilizzo la foto del venditore3 punti
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....dopo la super-conservazione di Picchio, passo alla normalità, e confermo R33 punti
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Mi unisco anch'io a questa interessantissima discussione, con un 5 lei del 18803 punti
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Premetto che non mangio pane e monete, penso però che in un forum come questo, dove ci sono molte persone competenti, l'importante sia esprimere il proprio parere, sempre e comunque, anche perchè penso sia uno dei pochi modi per partecipare e imparare da chi ne sa di più. Detto questo, se bisogna essere "gambizzati" per aver espresso un parere personale, giusto o sbagliato, da esperti in materia, non penso ci sia motivo di crescita per nessuno.3 punti
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Come già accennato da Dabbene "l'impresa della salamandra" fa bella mostra di se anche sulla moneta del grosso da 6 soldi. Per esecuzione e composizione la considero, personalmente, una delle monete più affascinanti dell'intera serie milanese. La Salamandra, animale chimerico, è rappresentata molto similmente ad un ramarro circondato dal fuoco e fiamme con la coda ripiegata; in araldica è il simbolo di costanza e di giustizia. Non compare con frequenza nelle aste, Crippa e MIR la classificano per R2, Gnecchi per R5 che equivarrebbe ad un R3, Duplessy 959 non riporta la rarità. Consultando numerosi cataloghi d'asta, raramente appare più di una volta all'anno e non tutti gli anni, la considero R3 ed assai difficilmente compare in conservazione superiore al BB.3 punti
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Domanda da un milione di follis :D In parole povere: con la svalutazione e l'inflazione galoppante era un gran casino. Puoi farti più o meno un'idea di quanto costassero le merci con il famoso editto dei prezzi di Diocleziano, ma considera che lo stesso editto fu un mezzo fallimento. http://www.hs-augsburg.de/~harsch/Chronologia/Lspost04/Diocletianus/dio_ep_i.html I prezzi massimi delle singole merci sono espressi i denari; considera che un follis equivaleva a 25 denari e un argenteo a 100. Nel 301 un modio da 17 litri di frumento poteva costare al massimo 100 denarii, ovvero 4 follis o 1 argenteo.3 punti
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Caro @@avgvstvs, la prima che ha detto @@chievolan... ma che poi ha scartato troppo frettolosamente! :D O meglio, questa è l'ipotesi che io ho formulato non avendo trovato nulla di meglio. Non si tratta però di un emissione del Duecento, ma di quella Trecentesca, sulla quale la "N" di Nicolaus è resa come un' "H" dalle aste verticali molto ravvicinate e con il tratto trasversale molto sottile. Questa moneta è generalmente datata al 1325-1327, ma almeno un'emissione potrebbe forse essere stata effettuata anche qualche decennio dopo (in questo caso si tratta di una notizia inedita che devo verificare con una visita e una ricerca all'archivio di Reggio Emilia). In ogni caso, visto che il documento in questione riguarda i territori di Reggio e Parma (questa indicazione non ve l'avevo data prima), l'idea della moneta di Reggio, anche se emessa una settantina di anni prima, è plausibile. Comunque il testo dell'articolo è stato consegnato il mese scorso alla Revue Numismatique. Verrà pubblicato sul numero di quest'anno. Spero di poter mette on-line il pdf il più presto possibile. Dopodiché spero che mi facciate sapere i vostri pareri, negativi o positivi che siano, ai quali tengo molto. Ancora grazie per il grande aiuto che mi avete dato. Un caro saluto a tutti i partecipanti di questa "caccia al tesoro". Non è assolutamente detto che sia stata risolta, anzi, permangono ancora molti dubbi. Buona Giornata, Teofrasto PS mi scuso con gli amici del forum se in questo periodo non partecipo molto, ma devo finire urgentemente diversi lavori che mi portano via un sacco di tempo. Ad Majora :)3 punti
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Ho finito il lavoro (approssimativo) di patchwork, tutti i denari qui riportati sono stati presentati in passato in quest discussione.3 punti
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E' semplicemente che hanno usato la lingua greca nell'arcaica forma achea. Per la lettera S hanno usato il san, che si scrive con una forma simile a una M. Per la lettera I hanno usato lo iota, che in acheo arcaico ha una forma segmentata. Anche Serdaioi ha simili lettere. Pure la celeberrima lamina di Olimpia, risalente al 530-510 a.C., che reca una iscrizione in acheo arcaico e commemora un trattato di amicizia tra Sibari e Serdaioi con la protezione di Poseidonia, mostra lettere simili. Ecco l'immagine della lamina, con la relativa trascrizione in greco e traduzione in italiano:3 punti
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Ciao le monete secondo il mio modo di pensare , vanno vissute , mi piace studiarle e toccarle ogni volta che voglio senza l'ingombro di oblò o custodie varie che rovinano le monete, collezionare monete non è un' investimento ma uno studio di un periodo passato, come ho sempre detto meglio una moneta MB o B ma originale che una SPL ma rifatta. Nei miei vassoi indico solo l'Imperatore la città o cosa distingue la moneta, le divido per tipo es. sesterzi, assi, zecche come Alessandria o Antiochia ecc. quello che ho postato è quello dei quadranti, e poi ho un data base con le specifiche delle monete. Silvio PS vi allego una scheda. IMPERIATORIALI.doc3 punti
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Ecco le foto fatte con la reflex. Che ne dite? Saluti a tutti i numismatici!3 punti
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Intervengo solo adesso. La discussione su una moneta è sempre istruttiva per il furum, se un commerciante (o che si ritiene tale) non accetta di veder commentate bene o male le proprie monete non ha capito nulla dell'E-commerce. E non ha capito che chi frequenta il forum è anche un potenziale cliente!!!! Purtroppo qualcuno ha espresso dubbi ACCETTABILI e si è preso solo delle risposte poco misurate. Risultato??? Un'altro commerciante che non risulta simpatico e che probabilmente ha perso svariati clienti ( Coda lunga docet....)2 punti
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faccio un OT a proposito di quelle immagini formato "francobollo" del noto commerciante... mi domando, visto che il fine del commercio è la vendita, a cosa effettivamente servano... boh ...2 punti
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In realtà attraverso 132 frammenti rinvenuti ad Aezani in Frigia ed ad Afrodisiade in Caria si é potuto parzialmente ricostruire l'editto "de maximis pretiis rervm venalivm" di Diocleziano emesso nel 301. Naturalmente in poco tempo i valori massimi divennero con il procedere dell' inflzione i valori di mercato. Il rapporto di scambio delle merci e dei servizi viene espresso in denari di conto, moneta non più esistente in quel periodo ma per semplificare il Nummo ( Follis) di g.9,92 nel 295 valeva 20 denari di conto. Sempre nel 295 una libbra d'oro valeva 48.000 denari, nel 300 valeva 60.000 denari e nel 301 il prezzo massimo era di 72.000 denari. Se credi per avere un indicazione su prezzi e servizi puoi accedere al sito del Circolo Numismatico Monzese www.circolonumismaticomonzese.org entra in ricerca e digita Edictum, clicca di fianco al n°1 ed ancora " editto dei prezzi di Diocleziano" si aprirà un foglio Excell con l'elenco delle merci e servizi espressi in denari di conto, poichè occorrevano 72.000 denari per libbra d'oro di fianco viene espresso il valore in grammi in oro, ed inserendo nella cella a fondo giallo il vaolre in Euro oggi a puro titolo comparativo (per rendere più agevole la comprensione ) il valore in Euro oggi.2 punti
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Base 150€, realizzo 260€ escluso diritti, un incremento del 76% della stima... 11 anni e mezzo fa!2 punti
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Nulla di preoccupante, una patina leggera data dal calore o da galvanizzazione di altre sostanze come ad esempio l'oro, in poche parole: o l'hai messa sul termosifone o al sole dopo eventuali puliture oppure è stata immersa in un liquido pulente precedentemente utilizzato per pulire l'oro.2 punti
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Quest'oggi pubblico in questa discussione una moneta di indubbio interesse numismatico: Cavallo:FEDERICO III(1496-1501) Zecca di Napoli rame gr.1,81 D/FERDINANDVS°°°REX;testa coronata di Ferdinando volta a sinistra R/EQVITAS°REGNI°;cavallo al passo a sinistra;in esergo L fra due stellette Riferimenti:PANNUTI E RICCIO 21;MIR 110/13 Di non facile apparizione sul mercato numismatico,questa moneta è stata venduta dalla casa d'aste Aureo & Calicò nell'asta del 24 aprile 2014"Ramon Muntaner" al lotto n°638 realizzando € 220+ diritti Noto una ribattitura della moneta forse su Cavallo di Carlo VIII? La moneta è un R4 come rarità Da notare il ritratto di Ferdinando III che assomiglia più a quello di Ferdinando I Presumo che la moneta sia autentica2 punti
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Mi dispiace dire che non so che cosa era la data. Villa66 era il nostro indirizzo in Italia, e quindi la data era non una considerazione. Anche se io probabilmente lo ricorderei comunque—tranne—foto che ho fatto per il mio avatar era mia foto di moneta prima volta. Ho tirato tre pezzi anonimi 10-lire (una moneta che ha un significato importante per me) dal mio duplicati, ha preso una serie di foto, e ha scelto quello che piaceva di più! ;) Ora torniamo al meraviglioso aggiunte di thommys... :D v. ------------------------------------------------------------ I’m sorry to say that I don’t know what the date was. Villa66 was our address in Italia, and so the date wasn’t a consideration. Although I’d probably remember it anyway—except—the photos I took for my avatar were my first-ever coin photos. I pulled three anonymous 10-lire pieces (a coin which has important meaning for me) from my duplicates, took a series of photos, and chose the one I liked best! ;) Now back to thommys' wonderful additions…. :D v.2 punti
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Sono d'accordo con @@eliodoro sulle emozioni che devono darti le monete.... soprattutto le antiche. Però non si può passar sopra al fatto che chi dovrebbe garantire qualità, periti numismatici o case d'asta (soprattutto se si fregiano dei sigilli NIP), abbandoni la Numismatica (con la N maiuscola intesa come studio delle monete e della storia che queste si portano dentro) per scivolare grossolanamente sulla speculazione. Se una moneta ha un difetto (appicagnoli, colpi, graffi o addirittura è rifatta come questa), questo DEVE essere evidenziato nella descrizione del catalogo d'asta o nel tagliandino della moneta sigillata. Ne va della serietà di chi propone la moneta.... a mio parere senza possibilità di appello!!! A costruire una reputazione ci vogliono anni ma a distruggerla anche pochi istanti. Ci sono periti che non sigillerebbero mai una moneta così senza segnalare in rosso che è completamente rifatta (che cosa avrebbe scritto il compianto Tevere di una moneta così?) ed altri, o alcune case d'asta, che, guarda caso, se ne dimenticano. E se glielo segnali, o gli restituisci la moneta dopo che l'hai vita dal vivo, ti dicono con la faccia di bronzo (o di oricalco...? :rolleyes: ) che non se ne erano accorti... Sono d'accordo, infatti, con chi giudica questo sesterzio come un falso: che differenza c'è tra un falso e questa schifezza completamente rifatta?? Almeno dal punto di vista di chi la propone e di chi, ingenuo o inesperto, dovesse comprarla.... Così si allontanano le persone dalla numismatica per colpa di chi per pochi spiccioli è disposto a vendere fregature. E questa tendenza a proporre monete completamente artefatte se non addirittura false, incapaci di suscitare emozioni o di raccontare la storia, prima o poi prosciugherà il bacino dei veri collezionisti di monete antiche o lo ridurrà ad una cerchia ristrettissima. Spero che il forum contribuisca sempre più ad evidenziare i comportamenti di chi cerca di fare guadagni speculativi con poca trasparenza, se non peggio, in modo da mettere in guardia da certi soggetti chi ha meno esperienza e potrebbe cadere nella trappola....2 punti
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A parte che per bellezza stilistica la quadriga sotterra qualsiasi savoiarda passata e futura, e se vogliamo, la "spettacolarità" sotto questo aspetto non sarebbe neanche chiamata in causa impropriamente... ma più che altro... ancora che postiamo le foto letterbox di NLM, che per conservazione si va a fiducia o niente? Ma per favore come si fa a dire che è spettacolare una moneta fotografata in formato francobollo, che avrà si e no 200px di superficie utile della moneta? nel 2015? Questa non la considero spettacolare ma è bella forte, brillante e tagliente, senza colpi al bordo, leggera e delicata patina, proveniente direttamente da Emilio Tevere, e foto che più o meno le rende giustizia (almeno ben si vede)2 punti
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Vedo che compare anche nello stemma della città di Le Havre con lo stesso motto e magari qui @@Corbiniano potrà dirci di più, allego il link dello stesso intanto http://www.araldicacivica.it/citta-di-le-havre-seine-maritime-france/ I significati del motto sono vari da : " me ne nutro e lo estinguo " " sostenere il bene e combattere il male ", " io mi nutro del fuoco buono e tengo lontano quello cattivo ".....2 punti
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se io fossi in grado di rispondere a questa tua domanda, e farlo in modo assolutamente e perfettamente diacronico dal III secolo aC al VI dC, vorrei la mia statua in ogni piazza italiana :) la tua domanda ha 2 risposte diverse, a mio parere.....: 1 - fotografando un momento particolare, a volte , è possibile dire cosa si poteva comprare e a quale prezzo. molte testimonianze "fotografiche" come Pompei, o vari atti scritti, ci riportano questa informazione. 2 - il processo inflattivo invece, soprattutto visto su un periodo eccezionalmente ampio come i 7/8 secoli che citavo, è assai arduo, così come è arduo spesso trovare e spiegare la continuità di valore/peso/nominale/concambio tra asse, denario, antoniniano, follis, centennionale, siliqua, aureo, solido, nummo (li metto così, a casaccio :) ) e chi più ne ha più ne metta.... ti basti leggere la secolare diatriba: quanti denari valeva un follis? ....ma quale follis... :)2 punti
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Eccone un bell'esemplare artistico, scolpito in travertino sulla facciata della chiesa romana di San Luigi de' Francesi e accompagnato dal motto NVTRISCO ET EXTINGO: (da: http://roma.andreapollett.com/S5/rione08i.htm)2 punti
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Caro Francesco, certo tutti possono postare, anzi devono, purchè in tema, io solitamente procedo per regioni e arriveremo anche al sud, per farti felice ti mando un anticipo Grazie palpi62 della segnalazione2 punti
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Nel momento in cui fai entrare quei teppisti alcolizzati nei centri storici delle città, hai già creato i presupposti per la guerriglia urbana e per i conseguenti danni agli arredi urbani. Questi gruppi vanno scortati, dal loro arrivo e fino alla partenza e tenuti in aree delle città appositamente allestite per questi eventi, nelle quali siano facilmente controllabili ed in caso di scontri, i danni che possono arrecare siano minimizzati. Non li si può lasciare liberi di scorrazzare , con casse di alcolici al seguito, per le strade e le piazze delle città. Poi non li fermi più. M.2 punti
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i bordi dello scudo 1914 sono quasi tutti problematici (del resto è una moneta di seconda classe proprio per questa ragione). Tuttavia il colpetto a ore 6 (+/-), non mi pare così un dramma... è davvero un colpettino, e vedere questo magnifico scudo (pessimamente fotografato) solo alla luce del colpetto mi par di voler vedere solo il pelo rispetto all'uovo... :D2 punti
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Era Valle Giulia, Emi, non Villa Giulia. Facoltà di architettura. Io me lo ricordo bene, tu non c'eri ancora...;)2 punti
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Infatti...hai detto bene, 11 anni fa, adesso questa moneta si paga molto di più.....ammesso che si riescono a scovare !!1 punto
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Oh, bella! Avevamo bisogno di qualche novità ....che qui c'è naturalmente! Iniziamo dalla cosa più facile: l'identificazione: minuto tra quelli attribuiti ad Antoniotto Adorno Governatore per il Re di Francia ...ma le sigle? Ebbene la prima in basso a sinistra è una "g gotica" mentre la seconda in basso a destra.....boh? Ad intuito direi un'altra "d gotica" ...battuta un po' male ...ma non ne sono sicurissimo ... Se lo fosse una sigla "g gotica - d gotica"! In ogni caso complimentissimi cumpà!!! .....oltre ai miei carissimi saluti! PS: ...e quei due puntini sotto a VS nel retro?1 punto
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è brutto dirlo ma il miglior metodo è la mano pesante verso questi "animali"..1 punto
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E allora? Lei ha postato foto impossibili da valutare, che poi l'abbia vista in mano è un altro discorso1 punto
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Buongiorno vi sottopongo un bronzetto di 5,70 gr x 20mm testa laureata ? a dx aquila a sx grazie per l' aiuto Roberto1 punto
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Puoi postare le foto della moneta? Così possiamo vedere l'anno e la conservazione. Ciao1 punto
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Residui di qualcosa, o che erano già sulla moneta, o che erano nel posto dove l'hai messa...comunque non avrei particolare paura, metti in acqua demineralizzata e dopo un giorno prova a vedere se anche solo agitandola o passandoci sopra i polpastrelli leggerissimamente va via...1 punto
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Per me è davvero eccezionale perchè l'ho vista da vicino e posso confermare l'assoluto FDC (a parte piccolo colpetto e segnetto impercettibile al bordo) ma fin quando non posterai foto decenti avrai sempre torto, ricordalo! P.s. Comunque nelle foto che hai fatto con il cellulare si nota anche l'integrità della fatidica cinghia sulla pancia del cavallo ...... hai bisogno di fotografarla bene altrimenti chi osserva queste foto non avrà torto nell'etichettarla come NON ECCEZIONALE.1 punto
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Buona serata Belli gli scudi ... complimenti; io non ne posseggo nemmeno uno :cray: In effetti collezionare monete veneziane per iniziali del Massaro, la vedo "dura" ... a parte le disponibilità finanziarie (tuttaltro che trascurabili), ma anche il tempo necessario. La vedrei più fattibile se la collezione fosse concentrata su un determinato Doge; prendiamo ad esempio la discussione sul Grosso del Doge Ranieri Zeno: http://www.lamoneta.it/topic/133838-matapan-zeno/ In questo caso abbiamo "dragato" dalla rete quasi tutti i simboli dei Massari presenti su questo tipo, anche se alcuni mancano all'appello; attenzione però, quelli trovati si riferiscono a quanto trovato in rete in un intervallo di tempo di qualche anno ... :pleasantry: per contro ne sono stati trovati di inediti. Innegabile qindi la soddisfazione di trovare un tipo non censito saluti luciano1 punto
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@@Albert975 hai colto nel segno sicuramente...quoto in pieno @@ilcollezionista90 io penso che molti non intervengano in tanti argomenti perchè non sono sicuri se sono in torto o a ragione dunque nel dubbio non intervengono.... io interverrò sempre se avrò qualcosa da dire....indovinando o meno....non è quello il problema.... E' normale che una determinata tipologia di monete che non conosco stò zitto.....a me i tuttologi non mi sono mai piaciuti.... Comunque ci sono tanti utenti in gamba quà, solo che essendo in tanti ci si deve sempre confrontare con idee altrui e non sempre si può andar daccordo con tutti... Alla fine però finchè non vedo toni arroganti e offensivi negli interventi io prendo tutto alla leggera.... Saluti1 punto
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Solite cose "all'italiana"..... Da un lato proibisci ai rivenditori ufficiali di vendere gli alcolici e dall'altro non intervieni ad impedire che lo stesso alcol venga venduto dagli abusivi..... M.1 punto
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Dal diario di viaggio: Diciassettesimo giorno, Vologases 1° e Vespasiano (Pacoro 2° e Decebalo di Dacia) George, tutto sommato i Giulio Claudii stabilirono con la Partia un rapporto di pace se non proprio di serenità e mi pare di capire che anche con i ” Flavii” non insorsero oggettivi attriti. Te lo confermo Caesar; fu con gli imperatori successivi che ripresero le mire espansionistiche della “Città eterma” ; ma di questo parleremo domani. La ristabilita pace tra Roma e la Partia non v’è dubbio che debba essere considerata una fortunata circostanza per gli abitanti di entrambe i paesi anche se fu la Partia a trovarsi in posizione di svantaggio almeno propagandistico, infatti sino a che il conflitto con Roma era in essere gli scrittori Greci e Romani si occupavano dell’Oriente e ne descrivevano usi, costumi e credenze tracciando il decorso delle ostilità con puntuale precisione. Dopo la firma del trattato di pace venne a mancare pressochè totalmente l’interesse per questo lontano paese e le informazioni che ci giungono, quasi sempre intelleggibili, ricorrono qua e là sparse nelle pagine degli autori classici. Anche le serie della moneta Partica diventano confuse, confondibili e la storia per oltre mezzo secolo è lacunosa, fumosa; meno articolata la successione dei regnanti che non è più certa, come incerta è l’attribuzione della moneta a questo od a quel monarca. Secondo gli studiosi di questo periodo pare che Vologases abbia continuato a regnare sino al 77 A.D., se così è fu contemporaneo di ben sei Imperatori Romani: Claudio, Nerone, Galba, Oto, Vitellio e Vespasiano con il quale regnò, in contemporanea per circa otto anni. (Denaro in Argento di Vespasiano) Le relazioni tra Vespasiano e Vologases furono per lo più improntate all’amicizia tanto che quando Vespasiano pose la sua candidatura all’Impero ( 70 A.D.) Vologases si offrì di mandargli a supporto 40.000 arcieri a cavallo nel caso avesse incontrato difficoltà per salire al trono, tuttavia i successi dei suoi generali in Italia spinsero il futuro imperatore a declinare l’offerta anche per non suscitare polemiche con l’impiego di “Truppa Barbara” come la chiamavano i Romani, contro i cittadini di Roma. Quando l’imperatore, un anno dopo, fece visita alla città di Zeuma sull’Eufrate il Re dei Parti andò a congratularsi con lui per il successo ottenuto contro i Giudei e gli chiese di accettare dalle sua mani una corona d’oro. Flavio, la cui amabilità era proverbiale acconsentì e per dimostrare il suo apprezzamento invitò a banchetto gli inviati di Vologases e li intrattenne sontuosamente. Poco dopo tuttavia tanto idilliaco reciproco comportamento fu oscurato dalla macchinazione di Cesennio Paeto, il generale sconfitto nell’ultima campagna Armena ed ora promosso all’ufficio di Proconsole della Siria. La rottura dei buoni rapporti tra i due imperatori divenne tangibile quando Caesennio Paeto, non è dato sapere su quale fondamento, inviò a Vespasiano (72A.D.) un rapporto estremamente allarmistico in cui si diceva al corrente di un complotto, concertato tra Vologases ed Antioco che era a quel tempo Re della Commagene per togliere questo paese dall’influenza Siriana e porlo sotto l’egida Parta. (Bronzo di Antioco 4° della Commagene) L’esecuzione del piano, secondo Paeto sembrava già in essere con la consegna della capitale Samostata al monarca Parto e questo significava per Vologases un facile accesso alle province romane di: Cappadocia, Cilicia e Siria che da quel sito avrebbero potuto essere tutte facilmente invase dall’esercito dei Parti. Senza che fosse autorizzato da Roma, Paeto si fece immediatamente carico di bloccare ogni attività nella zona e questo portò non poco scompiglio in Oriente; d’altra parte l’Imperatore che non aveva ragione alcuna di dubitare della buona fede di Paeto e della correttezza delle informazioni ricevute; gli rispose in ritardo dandogli così tempo e modo di agire come meglio ritenesse opportuno. Il proconsole che già aveva predisposto tutti i preparativi per l’invasione della Commagene, appena avuta la risposta da Roma, dette inizio all’azione di conquista portandosi all’interno del paese, verso Samostata; non incontrò resistenza e fu facile conquistare la città. Qualcosa di più che un sospetto ci dice che la storia riportata a Vespasiano sia stata una invenzione di Paeto, smanioso di gloria e di menar le mani, tuttavia la sua improvvisa invasione della Commagene non ebbe gli effetti che il proconsole sperava anche e soprattutto per la moderazione che mostrarono i due sovrani. Vologases ed Antioco. Quest’ultimo rifiutò decisamente di assumere la parte del ribelle che Paeto gli aveva cucito addosso anche se suo figlio aveva preso le armi contro Paeto ed era entrato in Cilicia occupando Tarso. Vologases non dette seguito all’azione intrapresa dal figlio di Antioco, ritirò l’esercito e semplicemente si limitò a controllare la situazione. Quando anche le milizie di suo padre si erano ritirate dalla Cilicia fu giocoforza abbandonare l’impresa e riparare in Partia da dove scrisse una lunga lettera di scuse a Vespasiano che perdonò il giovane principe e lo invitò a Roma con suo padre. Non molto tempo dopo lo scampato pericolo di una guerra con Roma, Vologases fu attaccato, su un altro fronte, dal selvaggio popolo degli Alani, tribù Scizia o più probabilmente Finnica che abitava le regioni orientali del Caspio. Alleati degli Icarniani in più di una occasione avevano dato segni di irrequietezza, fino a che nel 75 A.D. si riversarono improvvisamente sulla Media, cacciarono Pacoro, fratello di Vologases che cercò rifugio nelle zone montane mentre gli Alani mettevano a ferro e fuoco l’intero paese. Dalla Media passarono all’Armenia che era sotto l’altro fratello: Tiridate; lo sconfissero in una battaglia campale e poco mancò che non riuscissero a prenderlo prigioniero. Vologases mandò allora una ambasceria a Vespasiano ricordandogli l’offerta che gli aveva a suo tempo fatta, di inviare 40.000 arcieri a cavallo chiedendogli l’invio di un corpo di spedizione romano al comando di Tito o Domiziano. Quest’ultimo principe, geloso della fama militare del fratello Tito sperava di essere scelto per la missione e nel frattempo aveva arruolato un grosso esercito nella speranza che la scelta cadesse su di lui. Vespasiano era oramai in età avanzata e non desiderava impegnarsi in una nuova avventura, rispose decisamente che non c’era ragione alcuna di mettere il naso di affari che non lo riguardavano, se in passato avesse accettato l’offerta di Vologases era diverso e si sarebbe tenuto moralmente impegnato a contraccambiare l’aiuto; ma avendo declinato l’offerta ,si riteneva quindi libero di rifiutare la richiesta e mandò a Vologases una risposta negativa. Il Re Parto non solo fu dispiaciuto; ma irritato dal rifiuto, sfogò il suo malumore in una successiva corrispondenza diplomatica facendo pesare il suo rango regale: “ Arsace, Re dei Re, manda i saluti a Flavio Vespasiano” e Vespasiano, con uno spiccato senso dell’umor, tanto raro in personaggi di così alto rango, rispose con lo stesso stile al suo corrispondente: “ Flavio Vespasiano manda i saluti ad Arsace, Re dei Re” ovviamente nelle relazioni tra i due paesi era sceso il gelo. La Partia dovendo fare affidamento sulle sole sue forze lasciò nelle mani degli Alani non poco “bottino” né fu in grado di replicare ai loro reiterati attacchi, riuscì tuttavia a mantenere intatto il possesso dei territori occidentali e persino a recuperare la Media e l’Armenia; solo l’Hicarnia finì sotto il dominio dei pretendenti che si dicevano anch’essi discendenti degli Arsacidi e che anch’essi presero il titolo di sovrani Partici. Vologases morì nel 78 A.D. e gli successe, con ogni probabilità il figlio: Pacoro 2° che sulla monetazione emessa in occasione dell’ ascensione al trono appare molto giovane; il suo regno durò trent’anni: dal 78 A.D. al 108 A.D. Fu contemporaneo di ben cinque Imperatori Romani: Vespasiano, Tito, Domiziano, Nerva e Traiano; ma sembra che non abbia tenuto corrispondenza con nessuno di loro (Pacoro 2° Tetradracma d’Argento) Il gelo che era sceso nei rapporti tra suo padre e Roma gradatamente sfociò il aperta ostilità e quando il bellicoso Traiano salì al trono fu presto chiaro che lo scontro era diventato oramai inevitabile. (Argenteo denaro di Traiano) Roma pretese nuovamente il predominio sull’Armenia e la Partia, sapendo che presto sarebbe stata attaccata, si guardò attorno, tra i nemici di Roma, per cercare alleati; si stabilirono così nuove relazioni tra Pacoro 2° e Decebalo, Re della Dacia che già dal tempo di Domiziano ( 81 – 90 A.D.) era in guerra con Roma. Pacoro tuttavia non ebbe il coraggio di portare al suo alleato un aiuto tangibile in occasione della contesa che si sviluppò sul Danubio né creare un alleggerimento della pressione bellica effettuando sull’Eufrate una diversione in favore dell’alleato. Decebalo cadde nel 104 A.D. e la Dacia divenne di fatto provincia romana, fu chiaro allora che essendosi Pacoro 2°schierato dalla parte dei nemici di Roma, ben presto sarebbe stato oggetto di un attacco da parte dei romani; ma Traiano era uomo troppo saggio e prudente per anticipare i tempi. L’invasione dell’Oriente necessitava di accurata preparazione e l’invasione ch’egli premeditava era di grande importanza e dimensione, pertanto nell’immediato si astenne da misure offensive e preparò il terreno per la spedizione fomentando torbidi in Armenia e dove possibile, rinforzando gli effettivi presenti sul territorio mentre preparava nuovamente i soldati alla ferrea disciplina militare di guerra. Pacoro 2° fu lasciato in pace sino al termine del suo lungo periodo di regno e la tempesta che era stata preparata con tanta cura non si scatenò che contro il suo successore. In questo periodo sulle monete della Partia compare anche un pretendente Arsace: Artabano 4° (Argentea dracma di Artabano 4°)1 punto
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Sicuramente c'è stata disorganizzazione da parte delle forze dell'ordine nel presagire e agire in questo contesto e per questo si dovrebbero prendere provvedimenti, ovvero licenziando. C'è da dire anche però che in questo bel paese la polizia ha le mani legate nell'intervenire "fisicamente" (legalmente parlando ci sono tremila limitazioni nel poter usare la forza), ma tant'è. Cmq tra violenti alcolizzati nordici e la solita burocrazia inutile di sto paese a farci le spese è l'arte, patrimonio di NOI (essere umani) tutti.1 punto
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Ciao, condivido appieno il tuo disdegno. Qui vengono tutti a fare i bulli da tutta Europa perchè sanno che in Italia se la cavano... ricordate qualche anno fa le interperanze dei pesudo-tifosi serbi? Ma il problema è un altro: che non lo fanno solo i pseudo-tifosi stranieri ma anche quelli nostrani, spesso e volentieri... In compenso se tu, cittadino probo e retto vai allo stadio con la figlia di 8 anni per esaudire una sua richiesta in tal senso devi: - presentare documenti - farti assegnare un posto - stessa trafila per la "piccola holigan di minore età" - oltrepassare i tornelli - farti perquisire - farti sequestrare l'accendino (si può lanciare in campo e allora dovrebbero sequestrare anche le monete da 2€, la fibbia della cintura, le scarpe, il cellulare... ;) ) - farti sequestrare un bottiglietta di plastica che porti per la figlia in caso di sete o quantomeno il tappo sempre per evitare che venga lanciata in campo (da chi, dalla figlia esagitata?) Da allora son passati 4 anni. E allo stadio non mi han visto più. Altro che "stadi aperti alle famiglie"!! Se quella che dovrebbe essere una festa diventa un sopruso, preferisco non "festeggiare". I sintesi: i pseudo-tifosi continuano nelle loro scorrerie, chi sta nei limiti normali (la maggioranza) viene represso. Posso dirvelo? Seguo ancora il calcio da sportivo con sommo distacco e fino a che non cambierà questo stato non metterò piede in uno stadio. Si vive benissimo anche così. L'unica cosa... mi da fastidio vedere quanti soldi pubblici vanno persi tra distaccamenti di forze dell'ordine, scontri e danni vari. Basterebbe rendere le varie società e federazioni realmente responsabili (a tutti i titoli) di quanto commettono i propri tifosi. Forse avremmo stadi meno "caldi" ma sicuramente più tranquilli... ;) Ciao Illyricum :)1 punto
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Buona sera, Rispondo a te volendo rispondere a tutti quelli che hanno posto questa questione, perchè ho assistito alla polemica che si è scatenata ovunque e credo che non siano corretti i termini: il convegno dei NIP si è tenuto in questi anni a Roma casualmente, la NIP è un'associazione italiana, e per questo è giusto che portino il collezionismo ovunque, e non solo a Roma; personalmente credo che il vero errore sia stato invece quello di farlo per diversi anni di fila a Roma (come sarebbe un errore se decidessero di rimanere a Milano anche nei prossimi anni): è possibile che Firenze, Napoli, Palermo o Perugia, che sono vivacissime in termini numismatici, non possano avere un cavolo di convegno, o anche un momento di ritrovo numismatico più rilevante della riunione domenicale del circolino di città? era doveroso che la NIP si attivasse in questo senso, e credo che altre realtà, anche culturali, che ancora non si sono mosse in questo senso, siano in difetto! La SNI, ad esempio, di cui sono felice di fare parte, non organizza eventi/conferenze da diversi anni: l'ultima fu quella sui direttori della RIN, se non erro... non è difficile attivarsi in questo senso sul territorio, attraverso eventi come quello sul grosso agontano, sparsi per la nostra bella penisola che valorizzino davvero gli aspetti della numismatica. Manca certamente la volonta, perchè credo che la partecipazione certo non mancherebbe, e lo dico senza polemica, in tono di constatazione. Credo che in questo clima, un'associazione che ha il coraggio di uscire dalla propria routine di comodo per portare davvero in giro la numismatica commerciale meriti un grande plauso, e non una sgridata. Magdi1 punto
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Prima che " ribattuta" venga interpretato in modo negativo come " ribattuta su un tondello non antico " o che si ingeneri altra confusione:il termine "ribattuta" è qui usato a sproposito. Per ribattuta si intende una moneta battuta su un'altra di altro genere ( ribattuta appunto) come per certi bronzi dei Mamertini o certe monete del regno ribattute su altre ( i centesimi esagono, se non sbaglio).Purtroppo è anche una tecnica di falsificazione dove su tondelli antichi originali, privi di immagine residua, si ribattono appunto le immagini di una nuova moneta usando conii in acciaio. Ma non è il caso del sesterzio in questione che è perfettamente autentico( anche se meno verde di come si vede in foto) e non ha avuto nessuna lavorazione né dei fondi, né di altreparti. Il termine che sarebbe stato giusto usare sarebbe stato " doppia battitura" o "rimbalzo di conio" che è quello che ha determinato un certo sdoppiamento su alcune lettere della legenda ed è dovuto a movimenti spuri del tondello tra un colpo e l'altro della mazzetta con cui si colpiva ( ripetutamente) il conio e si imprimeva l'immagine sulla moneta. Lo si trova molto spesso sulle monete eseguite a mano in qualsiasi epoca, dalle greche, alle romane alle rinascimentali e medievali, fino all'avvento della coniazione a macchina.1 punto
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