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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/03/15 in Risposte
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Prendo a prestito da un racconto di Isaac Babel il titolo di questa discussione. L'argomento é del tutto diverso, ma l'area geografica in cui le vicende si svolgono non é poi cosi' distante. Ed il titolo mi sembra perfetto. Il cavallo in questione é quello con cui Filippo II di Macedonia vinse i 106esimi giochi olimpici nel 356 a.C., e che il re macedone decise di rendere immortale raffigurandolo sul rovescio di una propria emissione. Ma lo stesso Filippo mai avrebbe probabilmente immaginato il successo di tale rappresentazione, né i cammini inaspettati ed originali che quel cavallo avrebbe percorso, trasformandosi. Cammini lunghi e tortuosi, che lo porteranno fino all'Atlantico. Per il momento ci fermeremo prima, rimanendo nell'area balcanica. Scopo della discussione non é quello di dare un quadro esauriente delle imitazioni di Filippo II in area danubiana, ma solo quello di rendere un'idea del suo sviluppo, sulla base dei pochi esemplari, tipologicamente limitati, che ho in collezione. Le primissime imitazioni delle tetradracme di Filippo II si situano in tre zone dell'attuale Romania: Valacchia, Banato e Moldova (regione rumena, da non confondere con l'adiacente repubblica ex-sovietica). Siamo in una fase in cui le popolazioni celtiche non hanno ancora raggiunto la penisola balcanica. Le emissioni vanno pertanto attribuite ai Geto-Daci. Questa é un'imitazione, di prima mano, della Valacchia. La zona di emissione di questo tipo (definito da Constantin Preda come "Imitazioni dirette – Gruppo A") é a grandi linee quella rappresentata nella cartina: Putroppo (per noi) i saggi, estremamente profondi e solitamente prodotti con uno o più colpi di scalpello al rovescio sono molto frequenti in queste prime emissioni. Anzi, le monete che si salvano sono veramente poche. In alcuni casi, poi, non esistendo esemplari non "saggiati", é stato ipotizzato che l'operazione fosse eseguita all'origine, cosi' come la contromarcatura. E' il caso del tipo Huşi-Vovrieşti, caratteristico della Moldavia. La regione sarà successivamente occupata dai Bastarni, tribù celtica di stirpe germanica. Queste monete sono precedenti all'invasione, e rimarranno le uniche: in Moldavia non ci saranno emissioni successive a queste, per qualche secolo. Questa la posto con molte riserve. Apparentemente é inedita, fatto che non stupisce, trattandosi di una frazione. Certo é che in questo periodo di frazioni pubblicate non c'é un gran che. A me sembra avere delle grandi affinità con le tetradracme di tipo Tulghieş-Copăceni del Preda. Il tipo Tulghieş-Copăceni é localizzato tra il Banato e la Transilvania occidentale. <continua>5 punti
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Inizio questa discussione postando qualche medaglia di ANGELO GRILLI. Nato a Pavia nel 1932 ivi residente, iniziato giovanissimo dal padre Vittorio valente scultore. Ha frequentato la scuola d'ARTE di PAVIA, in seguito la Scuola Superiore d'Arte Cristiana "BEATO ANGELICO" a Milano e l'ACCADEMIA D'ARTE CIGNAROLI di Verona. Dal 1950 partecipa numerose e importanti Esposizioni Internazionali in Italia e all'estero. La prima medaglia del 1972 per la IX MOSTRA FILATELICA NUMISMATICA di PAVIA D/ Al centro, francobollo con la basilica di S. MICHELE MAGGIORE e fondo di filigrana stellata. Ai lati mascheroni altomedievali, alla base un drago. Nella cornice la dicitura IX MOSTRA FILATELICA NUMISMATICA. R/ Tre figure erette: l'imperatore Aureliano, Totila e Francesco I Sforza. In basso tre monete. A sinistra PAVIA 1972, a destra in piccolo GRILLI Riferimenti: Rivista MEDAGLIA n. 16 del 1981- edizioni S. JOHNSON MILANO4 punti
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1885 è un po' che non si vedono Asburgo... 1 kreuzer Vienna4 punti
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Succede anche questo in Inghilterra, dove un ragazzino di 10 anni stava facendo a palle di neve nel cortile della scuola e si è accorto che nell'ultima palla che aveva preparato c'era una piccola monetina, che si è rivelata poi essere un six pence dei Tudor del 1562. Incredulo anche il maestro del ragazzino al quale è stata subito portata la moneta. Credo che questa bella storia segnerà quasi certamente il destino di questo ragazzo facendogli scoprire la numismatica :good: :lol: http://www.westernmorningnews.co.uk/Schoolboy-finds-Tudor-coin-snowball/story-26040533-detail/story.html3 punti
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Les divers aspects de la vie publique, guerre, diplomatie, religion, cursus honorum, sont souvent aussi intimement liés dans les effigies monétaires qu’ils l’ont été dans la réalité meme. Sur ses deniers Syd. 517, frappes à Rome vers 110, N. Fabius Pictor reppelle un conflict politique dans lequel s’était trouvé engagé l’un de ses ancétres, grand-père ou arrière-grand-père; élu préteur en 189, il dut renoncer à la préture en Sardaigne qu’il avait tirée au sort, parce que les fonctions de flamen Quirinalis, qu’il exerçait déjà, lui interdisaient de quitter Rome. Le conflit avait eu, comme on s’en doute, des implications politiques assez étendues. H. Zehnacker, Moneta, p. 506 Il denario oggetto di questa discussione, emesso da N. Fabius Pictor nel 126 a.C., presenta al dritto la tradizionale testa elmata di Roma ed al rovescio una figura seduta a sinistra con elmo e corazza, apex nella mano destra e lancia nella sinistra; al fianco della sedia poggia uno scudo tondo caratterizzato da iscrizione QVI / RIN (Cr. 268/1, Bab. Fabia 11, Syd. 517, BMCRR Roma 1173). Ad un superficiale sguardo la figura del rovescio parrebbe “semplicemente” il nitido ed efficace ritratto di un flamen Quirinalis, sacerdote preposto al culto del dio Quirino e, nello specifico, di Q. Fabius Pictor, antenato del monetario, che ricoprì decenni prima tale sacerdozio. Ad una più attenta analisi, così come ben evidenziato dal Grueber (BMCRR, I, p.181 nota 2), è però possibile notare attributi che poco hanno a che fare con quelli tipici di uno dei tre flamini maggiori. La figura indossa infatti elmo e corazza (ben visibile solo in certi conii ed in alte conservazioni) e tiene nelle mani, oltre al simbolo sacerdotale rappresentato dall’apex, una lancia. Collocato in primo piano vi è infine lo scudo, simbolo legato alla sfera militare che, unitamente all’iscrizione QVIRIN posta su di esso, ben incarna la doppia valenza della raffigurazione. Tale dicotomia, se ben analizzata ed inquadrata, presenta una duplice lettura; la prima appartenente alla sfera giuridico-religiosa, la seconda a quella prettamente politica. Fondamentale è un breve racconto degli eventi che interessarono il soggetto del rovescio, Quinto Fabio Pittore, nonno o bisnonno del responsabile dell’emissione e figlio del più noto Quinctus Fabius Pictor, autore degli Annales (la prima ed importantissima vulgata dell’intera storia romana, dal mito di Enea alla seconda guerra punica). Correva l’anno 189 a.C. quando Quinto Fabio Pittore, già flamen Quirinalis dall’anno precedente, venne eletto pretore con assegnazione della provincia Sardinia. Vista la sovrapposizione di ruoli intervenne il pontefice massimo in carica, P. Licinius Crassus Dive, che dall’alto dei suoi poteri ed in virtù della sua discussa e discutibile rigorosità, vietò ad sacra la pretura. I motivi di culto connessi all’ufficio sacerdotale furono anteposti a quelli giuridici ma il flamine non accettò di buon grado tale imposizione ed il contenzioso che ne seguì ben ci è stato narrato da Livio (Ad Urbe condita, XXXVII, 51): […]et in senatu et ad populum magnis contentionibus certatum, et imperia inhibita ultro citroque, et pignera capta, et multae dictae, et tribuni appellati, et provocatum ad populum est. religio ad postremum vicit; ut dicto audiens esset flamen pontifici iussus; et multa iussu populi ei remissa.[…] Si passò da inibizioni di imperia da ambo le parti a multe reciproche, dall’appello ai tribuni alla provocatio ad populum, fino all’esecuzione dell’imposizione, però mitigata dalla remissione della multa comminata e dall’assegnazione della carica di praetor peregrinus (che operava nell'Urbe). Ufficialmente la religio viene dunque anteposta ad ogni altro aspetto ed un flamine che essendo lontano da Roma viene meno ai suoi doveri sacerdotali, si tramuta in una pericolosissima e reale minaccia contro la preservazione della pax deorum. Ma potrebbe essere questo l’unico motivo che spinse il pontifex maximus Publius Licinius Crassus Dives ad adottare un simile provvedimento?3 punti
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Buona notte,dopo circa un anno di "stalking"sono riuscito a fare uno scambio con un amico,l'ho preso per fame dopo un lungo assedio e ha ceduto. Peso 1,50g diam 19-20 cm io lo classificherei come baldassarri F Vl.2a ma non sono convinto ,credevo che fosse piu facile catalogarla , ma riporta caratteristiche di pi' tipi oltre ad una pallina sulla gambetta di congiunzione della N ,che ne pensate?.accetto commenti di ogni tipo,a presto.3 punti
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Nella sua corsa verso ovest il cavallo darà luogo ad una delle serie più prolifiche e sviluppate dei Balcani. Nel territorio degli Scordisci, tribù celtica stanziata nella Serbia settentrionale, da un gruppo di emissioni di tetradracme caratterizzate da tondelli molto spessi e stilisticamente prossime alle prime emissioni geto-daciche, il cosiddetto "Gruppo Serbo" del Pink si svilupperanno le varie fasi di quello che Popovic definisce come "Tipo di Srem" ed il Pink Kugelwange, per la caratteristica "palla" che costituisce la guancia del ritratto al dritto. Questo di seguito é un raro esemplare del Gruppo Serbo - Fase di transizione (Popovic ne recensisce qualche manciata). La rielaborazione grafica ha stavolta colpito il cavaliere, per altro fornito di elmo con cimiero svolazzante. Interessante anche notare i residui di legenda, trasformati in simboli, che in qualche modo testimoniano una diretta discendenza dalle prime imitazioni. Dal gruppo serbo si sviluppa il tipo di Srem, le cui prime emissioni, quanto meno le dracme, non mostrano ancora la caratteristica "palla" sul volto di Zeus. Per contro il cavaliere é già sparito, lasciando il posto ad una ruota. Tipo di Srem - Fase A Successivamente in questa fase, con la scomposizione del ritratto al dritto, appare la "palla" ed il caratteristico nasone, che accompagnerà quest'emissione sino alle emissioni finali, che il decadimento progressivo della lega renderà praticamente bronzee. Tipo di Srem - Fase A (Kugelwange) Tipo di Srem - Fase B (Kugelwange) Tipo di Srem - Fase C (Kugelwange) (posto un paio di esemplari dato che sono talmente brutti che con uno solo sarebbe difficile individuare il tipo...) <continua>3 punti
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Ho appena iniziato a votare, al solito per le commemorative da 2 euro e le varie serie fdc vado a colpo sicuro, per le altre invece, non collezionandole è diverso, è però sempre un piacere per chi non è aggiornato su tutte le emissioni in argento ed oro andare a sfogliare le varie pagine di catalogo dove si possono comodamente trovare le immagini di queste monete, è un mondo tutto da scoprire ed è inevitabile farsi prendere dalla tentazione di averle, sono tutte (o quasi) piccole opere d'arte. Con questo volevo solo invitarvi a votare numerosi per il concorso che quest'anno avrà come novità principale l'assegnazione di un bollino come riconoscimento per il vincitore e che è anche e soprattutto un'occasione per non discutere solo su date di emissione, nomi di venditori, prezzi di spedizione etc. etc. ma per concentrarsi sull'aspetto estetico, storico e culturale di queste nostre monete. Quindi Buon voto a tutti quanti3 punti
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Turchia Sultanato Abdul Hamid II° 5 kurush 1293//11 (1885) argento 6,013 gr.3 punti
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Anche a me l'emissione con la P non sembra lucchese e mi pare anche relativamente diffusa, allora si potrebbe fare un'ipotesi: se le emissioni con la C appartengono a Lucca, considerando che la C non e' allineata con la legenda ma e' allineata con il "logo" LVCA, allora si potrebbe forse leggere come C(ivitas) LVCA. La P e' invece allineata con la legenda, quindi non sembrerebbe riferirsi alla citta' di Lucca. Allora, potrebbe forse essere che le 2 emissioni siano contemporanee e la lettera iniziale sia stata messa per distinguerle intenzionalmente. Successivamente la C dei denari lucchesi scompare, forse perche' non c'e' piu' bisogno di sottolineare questa differenza. Se questo fosse vero mi viene da pensare ad un periodo piuttosto preciso...3 punti
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Fino a questo punto le emissioni imitative non si erano di molto discostate dal prototipo macedone, ma l'arrivo nei balcani di nuove popolazioni di cultura lateniana porterà al fiorire di differenziazioni regionali dagli esiti figurativi tutt'altro che scontati. Queste nuove emissioni insisteranno sulle stesse aree che avevano visto nascere le imitazioni dirette (con l'esclusione della Moldavia), dopodiché il nostro cavallo, che in alcuni casi avrà perduto (totalmente o in parte) il cavaliere, comincerà il suo lungo viaggio verso occidente. In Muntenia (Romania) appariranno alcune serie caratterizzate da un dritto che risente degli influssi delle emissioni di Lisimaco, quali il tipo Adâncata-Mânăstirea ed il Vârteju-Bucareşti, questo probabilmente il più longevo, che sembra arrivare sino alla seconda metà del I sec.aC In Oltenia un altro gruppo celtico produce una delle emissioni piu' spettacolari per quanto riguarda la trasformazione lateniana del nostro cavallo, che sembra quasi diventare un personaggio dei fumetti. Si tratta del tipo Aninoasa-Dobreşti: Il tipo che mostra lo sviluppo in due fasi, la seconda caratterizzata dall'utilizzo ad esaurimento dei coni di dritto, ritoccati al punto da divenire astratti. Un po' più a nord, in Transilvania, il nostro cavallo si libera del cavaliere con il tipo Medieşu Aurit, attribuito ai Costobocii: <continua>3 punti
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potrebbe essere la RIC VIII 182 con in campo DOT over M e in esergo TRP in legenda CONSTANS PF AVG senza spezzatura....2 punti
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Salute a tutti gli amici e frequentatori del Forum che ne dite? Vi piace? Una moneta piccola nelle dimensioni, ma carica di fascino, mostra un lustro incredibile, è periziata Bassani FDC. Ma quanta storia che si porta appresso....so di scatenare le ire degli amanti del 50 lire 1911, ma per me le batte tutte!! min_ver2 punti
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1885 Stati Uniti d'America Dollaro Morgan Ag New Orleans (O) Il mio primo e, per ora, unico dollaro d'argento2 punti
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______________ 1885 Spagna Alfonso XII° (1857-1885) 5 Pesetas - Argento .9002 punti
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http://ilportaledelsud.org/cnp.htm Nel sito de ilportaledelsud è stata creata una pagina web dedicata al circolo, è già in previsione il bollettino II - 2015 e sono già pervenuti alcuni contributi sulla monetazione antica e bizantina. A breve aggiorneremo tutti sull'evolversi del lavoro e del secondo convegno di Napoli. :good:2 punti
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:)...E così sia.....tiriamo tutti un sospiro di sollievo... e concludiamo così: https://www.youtube.com/watch?v=3HLGJ7m-66U2 punti
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Perfetto il ragionamento fin qui per me di @, cerco di proseguirlo estrinsecando meglio quello che volevo dire, anche se detto un po' cripticamente, nel mio post precedente e che vorrei far capire invece anche a tutti. Credo che siano importanti le caratteristiche da analizzare insieme dei quattro denari con P, di forma di tondello, dell' H, delle lettere in leggenda, del peso, del diametro anche del cerchio interno, dell'intrinseco, per esempio anche la stanghettina sottilissima che congiunge le aste dell'H e poi cercare di capire se questi quattro denari sono databili ai denari di Lucca diciamo del quarto gruppo ( per farmi intendere sempre da tutti diciamo quello che il Bellesia data dal 1129 al 1160 ). Se si....proseguo, a Pisa nel 1181 viene definito l'accordo in cui si fissano le caratteristiche del denaro pisano quello con la F e PISA, prima di tutto questo a Pisa si producevano denari già in modo non ufficiale con la F e PISA, ma eravamo nel periodo in cui tutto si faceva. Ma prima ancora Pisa produceva monete enriciane sul tipo di quelle di Lucca e potremmo essere intorno agli anni del 1150 circa e queste giravano insieme a quelle di Lucca. Enriciani fatti a Lucca ed enriciani con caratteristiche similari fatti a Pisa, giravano insieme, ovviamente impossibile distinguerli almeno per il popolo, ma di solito in questi casi gli zecchieri lasciavano sempre un segno per distinguerli almeno loro....l'uno dall'altro.... E il segno poteva essere proprio la P che vediamo in leggenda.....la P di Pisa che a Lucca non c'era ( ma magari in quei pochi anni circoscritti poteva esserci invece la C di conferma per Lucca col CIVITAS....)....ora ho detto tutto il mio pensiero anche fin troppo chiaro :blum:, è ovvio che l'analisi dei tipi conosciuti può portare a una conferma o meno di tutto questo....2 punti
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Buon pomeriggio, Vi chiedo un giudizio su questa moneta che presenta al D/ e al R/ una doppia battitura. Ho riletto le discussioni che vi sono gia’ state sul forum ed e’ per questo motivo che la considero in pregevole stato di conservazione. Gr.7,44 – mm 27-31 Buona domenica.2 punti
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e' autentica, ma e' veramente brutta, conservata molto male per una moneta comune :)2 punti
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Volevo aggiungere ancora qualche riflessione personale su quest'ultimi denari con la P, in attesa si sapere l'arcano o le ipotesi su questo...., una lettera in più non credo sia casuale, indubbiamente significava qualcosa e ripeto potrebbe essere un segno per identificare una certa emissione o di zecchiere diciamo così, o un segno di zecca per identificare che la moneta fosse stata coniata in un'altra zecca diversa da Lucca. Lo stile, le caratteristiche possono aiutare....il capire se provenienti da uno stesso periodo, personalmente mi è rimasta nella testa dai tempi una idea personale che la lettera, la P, possa essere associata a una città che in un certo periodo abbia coniato enriciani lucchesi distinguendosi dagli ufficiali, certamente una ipotesi ....e nel caso penso a una nomination per questa zecca, ovviamente il definire meglio il periodo storico, di emissione, e se le caratteristiche sono omogenee dei pezzi a disposizione, potrebbe aiutare meglio in un certo senso.....2 punti
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Molto bello; ne ho comprato anche io uno, pochi giorni fa; la tipologia è più arcaica della tua, ma adesso sono fuori e non ho il riferimento al volume di Monica, e nemmeno i dati pondometrici. (scusate le foto, sono fatte col cellulare...) Magdi2 punti
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dopo giorni di attenta valutazione sono arrivato alla conclusione di tenere la moneta... chi mastica questa moneta come il pane sa che trovarla in fdc puro e' praticamente un utopia.. magari come diceva Paperonedepaperoni ne trovo una senza il colpetto ma con altri difetti che sostanzialmente la riportano allo stesso livello della mia.. che praticamente ha veramente pochi segnetti (..e quelli che si vedono posono essere anche della bustina) e lustro invidiabile. Giorni fa si e' chiusa un inserzione su ebay durata 1 gg di un fdc sempre periziato cavaliere http://www.ebay.it/itm/5-lire-1911-FDC-di-eccezionale-qualita-vitt-emanuele-lll-/151595125694?pt=Monete_Italiane_in_Lire&hash=item234bc60bbe 2800 meno tariffe ebay 2500 tondi tondi. Per cui la cifra da sborsare per un fdc e' questa, cento euro piu' o cento euro in meno E' vero che l'avrei potuta pagare un duecento euro in meno.... sono stato un po sfortunato perche' il colpetto non si notava proprio.. e se non c'era veramente come pensavo sarei stato l'uomo piu' felice del mondo.. pero' in questi giorni ho imparato ad apprezzarla in tutte le sue qualita' e mi ci sono affezionato... per cui ora guai a chi me la tocca :D e' una moneta bellissima che ha solo bisogno di essere amata... e ora ve la rifaccio apprezzare con nuove foto e non oso immaginare come verrebbe se fotografata da il*numismatico2 punti
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Picchio tutto questo e' verissimo ma purtroppo ... Cosi e' ... Armiamoci di pazienza e , per i piu' dinamici e volenterosi, magari c'e' l'opzione di partecipare ad entrambe le manifestazioni Congratulo in ogni caso Soldato Ryan-Dabbene e lo propongo per un'onoreficenza per la sua stoica resistenza. :)2 punti
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Taglio: 50 cent Nazione: sanmarino Anno: 2013 Tiratura: 132.000 :D:D:D Condizioni: / Città: Brescia2 punti
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Un 1884 (Meiji 17) 1-rin, più piccola denominazione nel nuovo conio di occidentale-stile introdotto dai giapponesi da 1870. (1 yen = 100 sen = 1000 rin.) Questa piccola moneta rame (.91 grammi di peso, diametro 15,75mm) era troppo infinitesimale un valore utile per lungo tempo. Infatti, questa edizione del 1884 fu coniata l'anno scorso per la circolazione. C'erano, tuttavia, un pochissimi pezzi supplementari 1-rin coniati—datata 1892—per la visualizzazione all'esposizione colombiana di Chicago. :) v. ------------------------------------------------------------- An 1884 (Meiji 17) 1-rin, smallest denomination in the new Western-style coinage introduced by the Japanese in 1870. (1 yen = 100 sen = 1000 rin.) This tiny copper coin (.91 gram weight, 15.75mm diameter) was just too infinitesimal a value to be useful for long. Indeed, this 1884 edition was the last year coined for circulation. There were, however, a very few additional 1-rin pieces coined—dated 1892— for display at the Columbian Exposition in Chicago. :) v.2 punti
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Pensa fosse successo in Italia, tra legislazioni, obblighi e burocrazie sarebbe stato un modo eccezionale per non far mai avvicinare il ragazzino alla numismatica.2 punti
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Purtroppo i "lucchesi di Ravenna" citati a p. 48 di Travaini 2007 non esistono, sono solo frutto dell'errata trascrizione del documento del 1179 da parte del primo editore. Se siete interessati ho spiegato la questione a nota 60 di un articolo disponibile in rete a questo sito: https://www.academia.edu/3672435/Relazioni_monetarie_fra_le_Marche_e_le_regioni_circostanti_in_et%C3%A0_medievale_e_moderna Segnalo anche, ma lo avevo già detto in una discussione che al momento non ricordo, che tutte le citazioni di ravennates e anconetani precedenti agli anni '70 del XII secolo sono totalmente inattendibili, perché presenti in copie molto tarde (addirittura XV secolo) di documenti non più esistenti. Ora la possibilità che una moneta (come qualunque altra cosa) sia citata diffusamente in copie posteriori di quattro secoli, senza aver lasciato traccia nella documentazione coeva, è considerata statisticamente irrilevante, soprattutto perché cambiare il nome di valute ormai sconosciute in valute meglio note, perché più vicine al'epoca di trascrizione, era un' esigenza importante per i redattori di queste copie. Queste infatti in genere non venivano fatte per lasciare ai posteri memoria storica del passato, ma semplicemente per documentare atti giuridici che erano riportati su documenti che si andavano deteriorando. Ed ovviamente il 'valore monetario' era qualcosa importante da rendere comprensibile ai contemporanei. Buona notte, Andreas1 punto
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Questo tarì non è certo in grandi condizioni ma ha il 7 chiaramente ribattuto, che ne dite?1 punto
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Ecco le foto: quali esemplari ritrarrebbero San Demetrio e quali Pandolfo o Anfuso? Quali hanno una scritta cufica e quali un castello stilizzato?1 punto
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è un Halfpenny monetaz. Virginia monetazione circolante autorizzata dalla Corona Britannica nelle colonie - prima della guerra rivoluzionaria americana http://coinquest.com/cgi-bin/cq/coins?main_coin=130081 punto
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.... che poi, senza nessuna protezione, se ti cade per sbaglio i colpetti diventano due anzichè uno ... :blum: :blum: :blum:1 punto
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Ciao! Mi dispiace per il mio GoogleTranslate-Italiano :) Questa moneta è stata trovata in Crimea tra le monete del dell'Orda d'Oro. Contribuire a individuare quello che è, per favore!1 punto
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taglio 2 euro cc paese Germania D anno 2015 tiratura 6.300.000 condizioni spl città Verona note news1 punto
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@@contemax67 siccome ho la sensazione che sia stata lavata, serve una foto più a fuoco per vedere i fondi come sono. Da queste foto sembrano abbastanza rigati, però potrebbe essere un effetto della sfocatura. Prova a chiedere foto migliori.1 punto
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Ho appreso in questo momento che il presente topic è supervisionato dalla Commissione Disciplinare. Ricordo a tutti gli utenti che Il Forum "La Moneta" è uno spazio che è stato messo a disposizione di noi collezionisti dove ognuno è libero di esprimere le proprie opinioni sempre nel rispetto del pensiero altrui. Personalmente ritengo che se una discussione non risulti contraria al Regolamento del Forum non deve essere chiusa su richiesta, altresì non bisogna costringere con il proprio comportamento alla chiusura della stessa da parte dei Curatori/Moderatori. Se ad un utente non interessano gli argomenti trattati nella discussione in quanto ritiene che i contenuti di quest'ultima siano sterili e di scarso valore numismatico basta semplicemente non seguirla. Al tempo stesso quest'ultimo invece limitarsi a criticare l'operato dello Staff e degli altri utenti potrebbe contribuire attivamente cercando di orientare la discussione su tematiche diverse "numismaticamente" parlando. grazie per l'attenzione Diabolik731 punto
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Salve Amedeo, moneta davvero curiosa... Mentre al R/ si evidenzia un leggero "slittamento" di conio al D/ vi è una doppia battitura con una rotazione di 90°. Si potrebbe ipotizzare quindi con le dovute riserve che il conio di incudine incida sul tondello il R/ della moneta mentre il torsello incida invece il D/ della moneta. Questo perché essendo il torsello mobile teoricamente è quello che può aver subito una rotazione tra un colpo e l'altro. Un doppio colpo che quindi ha causato un R/ con leggero spostamento ed una rotazione di 90° del conio del D/. Bell'esemplare. Complimenti.1 punto
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I CURATORI DEL FILE ED IO ABBIAMO DECISO DI RIAPRIRE L'OSSERVATORIO RARITA' , SPERANDO CHE QUALCHE UTENTE CHE HA RICONOSCIUTO DENTRO DI SE' DI ESSERE STATO UN PO' SCORRETTO ABBIA CAPITO CHE NON SI VINCE NIENTE E LO SCOPO DELL'OSSERVATORIO E' NOBILE E DEVE ESSERE FONTE DI SVAGO . BUONA SERATA E BUONE MONETE !1 punto
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Buonasera ragazzi, ciao Francesco :friends: siamo quasi prossimi e pronti per la manifestazione :help: vi ringrazio anticipatamente, per un imponente passaparola tra amici,parenti, conoscenti :good: Castellammare di Stabia...vi accoglierà...calorosamente...grazie...a presto da Attilio!!! :pleasantry:1 punto
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penso ci siano diverse rarità: 1. rarità di catalogo - quando una moneta è data R - R2 - R3 ecc... nelle varie pubblicazioni 2. rarità di mercato - quando anche se ritenuta C o NC è di difficile reperibilità sul mercato (ne esistono parecchie) 3. rarità per conservazione - quando una moneta (qualsiasi sia la sua rarità) diventa "R5" in alte conservazioni 4. rarità di pedigree - quando una moneta è stata parte di più collezioni famose o pubblicata su qualche testo 5. moneta inedita - quando una moneta non è presente sui testi, ma proprio perchè mancante di basi solide su cui affermare la sua rarità può essere tanto R5 tanto C o sbaglio?1 punto
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In attesa di altre monete del 1879 una curiosità sui calendari :) Se avete notato, la differenza tra una data gregoriana ed una data islamica diventa sempre più breve con l'andar del tempo. (dal post precedente) il nostro anno 1000 equivale al 391 islamico, una differenza di 609 anni - il 1700 equivale al 1112 islamico, una differenza di 588 anni - il 1900 equivale al 1318 islamico, una differenza di 582 anni - il 2010 equivale al 1432 islamico, una differenza di 578 anni - Siamo partiti con una differenza di 622 anni (l'anno 1 islamico). Ad oggi la differenza è ancora di 578 anni. Ebbene questa differenza si azzererà e le due date combacieranno, successivamente la data islamica sarà numericamente superiore, ma ci vorrà un bel po' di tempo... :D Il 01 Gennaio 20875 gregoriano sarà il 9 Muharram 20875 islamico ٢٠٨٧٥1 punto
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No è tutta rifatta, completamente, legenda inclusa. Si sono salvati forse solo l'estremità superiore dei capelli e l'occhio ma tutto il resto è stato ripassato a bulino. Guarda anche i piccoli solchetti irregolari rimasti come traccia nei campi, e sopravvissuti alla lisciatura finale. Hanno spianato anche la zona esterna oltre le lettere per arrivare ai bordi. Le lettere sono diventate troppo squadrate e spigolose, con i lati lunghi innaturalmente curvi verso l'esterno. L'hanno poi brunita e gli hanno applicato la patinetta verde sopra i rilievi per dare una parvenza di antico. Ti conviene confrontarla con un esemplare splendido e quasi non toccato per capire meglio gli interventi di restauro e come dovrebbe essere invece l'impronta antica originale:1 punto
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Il primo tipo a sinistra postato da Fedafa è attribuito dal MEC nientemeno al 1458-59, ossia al periodo contraddistinto dalla lotta per la successione di Ferrante, prevalentemente sulla base del giovanile, elegante ma anche rigido e stereotipato profilo e soprattutto dal momento che al rovescio presenta le armi a tutto campo, prive di corona, e pertanto potrebbe intendersi antecedente all'atto formale dell'incoronazione. Mi danno un pò da pensare i caratteri della legenda che sono già quelli "minimal-rinascimentali" (alla Pisanello), mentre nello stesso periodo sui carlini si continuavano ad usare i caratteri del gotico fiorito. D'altronde è abbastanza lecito ritenere che le emissioni in oro fossero tributarie di un'attenzione estetica particolare, anche se quelle d'argento si mostreranno in seguito più duttili per gli aspetti propagandistici. E' appunto di questo rarissimo ducato che il Pannuti-Riccio identifica due tipi distinti ai nn. 3 e 4 (il primo riferito al Corpus, il secondo ad un listino De Falco) benché personalmente non sia riuscito a cogliere nessuna variante "importante" o "primaria" tra i due esemplari, se si escludono minime variazioni nella legenda, e chiedo lumi in proposito ai grandi esperti che sono intervenuti sopra. Il secondo ducato invece è catalogato al n. 5 del Pannuti e, per schiaccianti analogie stilistiche, ritengo possa ritenersi coevo al tarì o doppio carlino d'argento che si vuole coniato immediatamente dopo l'incoronazione di Ferrante (1459) e per pochi anni seguenti, durante la reggenza temporanea della zecca da parte di Salvatore Miraballo e di suo fratello (?) Antonio, che pure resse la zecca tra il 1458 e il '60 (Prota) ma a cui il MEC attribuisce la lettera A. Nelle due monete identica è la foggia della corona, con i grossi fioroni contornati da un'aura membranosa (?), identico il profilo crudele e affilato, fortemente mascellare e aquilino del giovane re, identica la piega finale sollevata e a punta della capigliatura, l'occhio socchiuso con le palpebre pesanti, l'orecchio appena accennato sotto il casco di capelli, come pure molto simile risulta l'abbigliamento, con un farsetto a righe verticali da cui spunta una cotta di maglia visibile attorno al collo e sulla spalla (particolarmente nel tarì che presenta il busto intero) e una fascia trasversale al petto recante una croce (non visibile in tutti gli esemplari). Solitamente i tarì privi della sigla dello zecchiere (M) presentano un profilo più morbido e addolcito, come si vede bene anche dal confronto con l'esemplare pubblicato sul Pannuti al n. 10, di rarissima apparizione, e che sembra propriamente un tipo a parte rispetto al tarì di cui sopra. E' tuttavia recentemente "spuntato" un ducato inedito, del tutto simile a quello del 1459-60, ma con i tratti del sovrano addolciti (NAC 32, 23 gennaio 2006, n. 71). Sarebbe interessante poter leggere parimenti questo ritratto in analogia con quello "addolcito" sui tarì senza sigla. E stilisticamente sembra intermedio tra i due postati sopra da Fedafa.1 punto
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Se Genova chiama... ... Venezia non può stare a guardare :P Che ne pensi di quest'altra ottocentesca splendida balia del Comitato delle Signore Venete ??? :rolleyes: Medaglia per la fiera di beneficenza dell’ospizio marino -1869: R/Una donna seduta di fronte allatta un bambino al seno e tiene accanto una bambina. D/Leone di S. Marco. Diam. 32 mm. Ottone argentato. [Cortesia: Nummus Et Ars] Valeria medusa1 punto
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