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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/04/15 in Risposte
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E` con grande orgoglio che vi presento il nuovo albergo per le mie monete che ho costruito con le mie mani. Si tratta di un trilocale con una biblioteca, uno spazio con le stanze e un'aula magna. la biblioteca ospita qualche libro del mestiere, lo spazio camere comprende 8 stanze da letto per un totale di 288 posti mentre l'aula magna contiene vari folder. :D Le misure sono 50 altezza x 37 larghezza x 25 profondità, è dotato di serratura e i vassoi sono in floccato della leuchtturm. Che ne pensate? E` uscito un bel monetiere secondo voi? la stanza vaticana la stanza antiche6 punti
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Scusa ma 200 euro dove lo trovi? Io ne comprerei un sacchetto. A 200 siamo a peso d'oro, a quella cifra trovi il 1882. Per un 1897 qFDC siamo sui 280-300 euro.5 punti
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A questo punto, probabilmente fare un giretto a Casablanca... La mia risposta è tra il serio e il faceto, considerato che più di una volta è emerso che all'UFN parrebbero avere un occhio di riguardo verso il gentil sesso. Normalmente i tempi di attesa per entrare nelle liste per le donne sono decisamente più corti, e adesso emerge che anche in merito alle quantità assegnate c'è una predilezione per favorire le donzelle. Che ne dite, organizziamo un traghetto per soli maschietti e torniamo tutti dal Marocco come delle isteriche pazze ???3 punti
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che fosse buona lo si capiva già con la seconda foto, quella del rovescio la moneta è stata lavata, come il 99% delle monete del regno. la bustina non l'aiuterà a patinarsi. poi la cosa va molto a gusti. messa così è abbastanza innaturale, ma è autentica ed è la cosa maggiormente importante: la patina la si può togliere e riformare e togliere ancora. la falsità invece non diventa mai autenticità e viceversa3 punti
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1885 Stati Uniti d'America Dollaro Morgan Ag New Orleans (O) Il mio primo e, per ora, unico dollaro d'argento3 punti
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Nella sua corsa verso ovest il cavallo darà luogo ad una delle serie più prolifiche e sviluppate dei Balcani. Nel territorio degli Scordisci, tribù celtica stanziata nella Serbia settentrionale, da un gruppo di emissioni di tetradracme caratterizzate da tondelli molto spessi e stilisticamente prossime alle prime emissioni geto-daciche, il cosiddetto "Gruppo Serbo" del Pink si svilupperanno le varie fasi di quello che Popovic definisce come "Tipo di Srem" ed il Pink Kugelwange, per la caratteristica "palla" che costituisce la guancia del ritratto al dritto. Questo di seguito é un raro esemplare del Gruppo Serbo - Fase di transizione (Popovic ne recensisce qualche manciata). La rielaborazione grafica ha stavolta colpito il cavaliere, per altro fornito di elmo con cimiero svolazzante. Interessante anche notare i residui di legenda, trasformati in simboli, che in qualche modo testimoniano una diretta discendenza dalle prime imitazioni. Dal gruppo serbo si sviluppa il tipo di Srem, le cui prime emissioni, quanto meno le dracme, non mostrano ancora la caratteristica "palla" sul volto di Zeus. Per contro il cavaliere é già sparito, lasciando il posto ad una ruota. Tipo di Srem - Fase A Successivamente in questa fase, con la scomposizione del ritratto al dritto, appare la "palla" ed il caratteristico nasone, che accompagnerà quest'emissione sino alle emissioni finali, che il decadimento progressivo della lega renderà praticamente bronzee. Tipo di Srem - Fase A (Kugelwange) Tipo di Srem - Fase B (Kugelwange) Tipo di Srem - Fase C (Kugelwange) (posto un paio di esemplari dato che sono talmente brutti che con uno solo sarebbe difficile individuare il tipo...) <continua>3 punti
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Salve a tutti Cercando tra le monete dell’antica Grecia dei multipli di tre della dramma, ho trovato questo capolavoro che non mi risulta sia stato ancora descritto sul forum. PHOKIS, Delphi. 5th century BC. AR Tridrachm (25mm, 18.26 g). Two rhyta (drinking vessels) in the form of ram’s heads; above, two dolphins swimming toward each other; ΔAΛΦ-I-KON in small letters below; all within beaded border / Quadripartite incuse square in the form of a coffered ceiling; each coffer decorated with a dolphin and laurel spray. Svoronos, Delphi 18, pl. XXV, 34 (Berlin) and 35 (Paris = Kraay & Hirmer 461); BCD Lokris 376 = Asyut 242 (this coin). EF, lightly toned. Well centered and struck. Il diritto fa riferimento alla vittoria dei Greci sui Persiani a Platea nel 479 a. C., quando i vincitori conquistarono un ricco bottino del quale facevano parte i due rhyta (plurale greco di rhyton) raffigurati, delle particolari coppe di forma conica per bevande o per liquidi da versare nelle cerimonie. Questi devono poi essere stati portati a Delfi come dedica ad Apollo, al quale erano sacri gli arieti (come pure i delfini). Anche il rovescio è insolito in quanto non si tratta di un normale incuso diviso in quattro parti ma di un soffitto a cassettoni, decorazione dei soffitti antichi come quello del tempio di Apollo. I delfini a ornamento dei cassettoni confermano questa identificazione in quanto essi entrano in gioco sia sul nome di Delfi sia sul fatto che Apollo stesso può apparire in forma di delfino. Una sintesi perfetta di stile, rarità e importanza storica. apollonia2 punti
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Salve a tutti...c'è una moneta in particolare che tutti abbiamo o dovremmo avere in collezione che magari non spicca certo nè per patina,nè per rarità,tantomeno per bellezza,ma che non ce ne separeremmo mai semplicemente perché.....è la nostra numero uno; e come il papero più ricco del mondo,la custodiamo gelosamente....la mia è un asse di Domiziano che mi regalò nel lontano 1984 il mio povero e amato zio...la compró da un noto numismatico milanese.Pensate che allora collezionavo monete straniere e il solo possedere che so,un dollaro statunitense o una dracma greca mi pareva di fare il giro del mondo.Ma lo zio conosceva bene la mia passione per la storia....immaginate di certo cosa provai,quando la vidi....mi pareva di essere Aldo Baglio...nooon ci possso creeederee....la voglio condividere con voi....e voi,possedete ancora la vostra numero uno?se si...qual'è?2 punti
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Ciao, @@profausto , questa volta (e non capita spesso ;) ) devo smentire il mio caro amico @@Exergus. Come hai già segnalato CONSTANS - PF AVG su Coinstuff ricade nel 182 var. e presenta un dot M. Le altre possibilità contemplano CONSTAN-S PF AVG e presentano solo la lettera M. L'essergo può essere TRP o TRS e a questo punto direi [TR]P in base all'osservazione diretta della parte. Ma Coinstuff è moolto utile ma spesso presenta qualche inesattezza. Tra l'altro si potrebbe segnalare a Dane Kurth la moneta per inserirla come ulteriore RIC 182 var. , so che accetta di buon grado segnalazioni in tal senso per ampliare l'elenco. A questo punto: o il "dot" è stato abraso (non mi pare ci sia questa evidenza) oppure siamo effettivamente in presenza di una variante non nota/NOT IN RIC. Non è un'eventualità rara, anzi, tutt'altro. Andate al link http://www.forumancientcoins.com/board/index.php?topic=60516.0;wap2 Si commenta una moneta CONSTAN-S PF AVG, M in centro e TRP con la particolarità che le Vittorie reggono una unica corona anzichè due. Sempre nello stesso link Dougsmit riporta: Con ciò non affermo che la moneta in esame sia imitativa, certo che si nota una certa differenza stilistica sia ritrattistica che di iconografia del rovescio. Ne faccio accenno solo per evidenziare come lo stile di questa moneta sia leggermente più... "rustico" (non trovo un termine pienamente calzante il mio pensiero) e ritengo bensì che si tratti di una tendenza stilistica degli incisori del periodo della zecca di Trier. Ciao Illyricum :)2 punti
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La trielina non rovina la moneta, se togli la cera e il risultato non ti soddisfa, si può sempre applicare di nuovo, magari usando cera microcristallina. Dai la cera, togli la cera, dai la cera, togli la cera...2 punti
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Eccola, è un Dokdo di Rasul Muhammad Khan: http://en.numista.com/catalogue/pieces17565.html2 punti
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Se mi permetto di suggerire un modo per seguire i dettami di una rigorosamente-rinforzate(!) tipo insieme, e allo stesso tempo ancora ottenere due dollari Morgan nella mia collezione... Il 1921! Anche se i cataloghi non rompono come un tipo distinto, un collezionista intraprendente sempre possibile vederlo in quel modo. ;) Nel thread di dollaro Morgan petronius e altrove sul Forum, è fatta menzione del distintivo "look" del ‘21 Morgans. Produzione della Morgan si era fermato nel 1904; dal 1910 sembrava chiaro che nessun altro dollari d'argento sarebbero necessari per molti anni, se mai, così le autorità causato strumenti coniatura di Morgan essere distrutti. Poi è intervenuto GMI. I britannici necessari argento per l'India, e per fornire un numero enorme di Morgans sono state fuse sotto il Pittman Act del 1918. Dopo la guerra il fuso di dollari sono stati sostituiti, ma per realizzare il lavoro, la zecca doveva creare completamente nuovi strumenti di coniatura. Se dall'incidente o dal disegno, il 1921 Morgans sono sottilmente—ma inconfondibilmente—diverso dal Morgans di 1878-1904. Il ritratto è apparentemente di una dimensione diversa, ma la cosa più importante, il Morgans sembrano essere colpito in rilievo significativamente inferiore rispetto le precedenti monete di 1921. Nella mano il ritratto sembra piuttosto piatto. Comunque, è un modo per lo più principled di ottenere due Morgans in un insieme di tipo... :D v. ------------------------------------------------------------ If I might suggest a way to follow the dictates of a strictly-enforced(!) type collection, and at the same time still get two Morgan dollars into my collection…. The 1921! Even though the catalogs don’t break it out as a distinct type, a resourceful collector can always choose to see it that way. ;) In petronius’ Morgan dollar thread and elsewhere on the Forum, mention is made of the distinctive “look” of the ’21 Morgans. Production of the Morgan had stopped in 1904; by 1910 it seemed clear that no more silver dollars would be required for many years, if ever, so the authorities caused the Morgan’s coining tools to be destroyed. Then WWI intervened. The British needed silver for India, and to supply it an enormous number of Morgans were melted under the Pittman Act of 1918. After the war the melted dollars were replaced, but to accomplish the job, the mint had to create completely new coining tools. Whether by accident or by design, the 1921 Morgans are subtly—but unmistakably—different from the Morgans of 1878-1904. The portrait is seemingly of a different dimension, but most importantly, the 1921 Morgans seem to be struck in significantly lower relief than the earlier coins. In the hand the portrait seems quite flat. Anyway, it’s a mostly principled way of getting two Morgans into a type collection…. :D v.2 punti
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PS Complimenti @@Alex0901 hai tutte le carte in regola per diventare un ottimo antichista: non perdere mai la curiosità!2 punti
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______________________ 1885 1293 11 - ١٢٩٣ ١١ Egitto Abdul Hamid II° detto il Sanguinario (1842-1918) 10 Qirsh - gr. 14 - Argento .8332 punti
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Ecco le foto: quali esemplari ritrarrebbero San Demetrio e quali Pandolfo o Anfuso? Quali hanno una scritta cufica e quali un castello stilizzato?2 punti
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@@Specialized65 Ciao Roberto. Scusami per il ritardo ma volevo avere il tempo di ricevere un paio di foto e volevo lasciare il tempo anche ad altri di esprimere qualche opinione....ma a quanto pare siamo come le due molecole di sodio nella nota acqua minerale... :crazy: Ho atteso le immagini per documentare e meglio circostanziare il confronto stilistico fra le varianti di cui tanto abbiamo parlato e avendo ora a disposizione immagini meglio utilizzabili, vado ad affiancare le singole lettere estratte dalle legende dei marchesani e dei bagattini. Le singole immagini, quando non presenti in esemplari già presentati nei post precedenti, sono estratte dai seguenti esemplari: bagattino tipo 1 da vendita Filetti bagattino tipo 1 da vendita Artemide bagattino tipo 2 (collezione privata, ex Inasta) Il primo confronto sarà fra le lettera dei marchesani di Nicolò II, di Nicolò III e del bagattino di tipo 1 (quello con le lettere arrotondate). Partiamo con le lettere più difficili: la A si presenta molto simile anche se in Nicolò III appare con i tratti inferiori più incurvati e il tratto superiore leggermente a fiocco….volendo trovare delle similitudini nella lettera A del bagattino io ci vedo le linee inferiori più incurvate e il tratto superiore più curvilineo rispetto a quelle di Nicolò II….ma c’è il filo della polenta. La O, si presenta simile ma in Nicolò II è certamente più tonda che in Nicolò III; nel bagattino vedo forme leggermente eccentriche e setti inferiori e superiori sottili….simili a quelli di Nicolò III….ma anche qui c’è il filo della polenta… Della R abbiamo già parlato e qui la mostro….e basta… Il secondo confronto sarà fra le due varianti del marchesano di Nicolò III e il bagattino del tipo 2: Tutte le lettere si presentano decisamente più corpose nel marchesano di tipo 1, più sottili e stilizzate nel marchesano di tipo 2. La F La A La R Io ci vedo una forte similitudine fra lo stile del bagattino di tipo 2 e quella del marchesano di tipo 2 Purtroppo non sono riuscito a campionare le O che a mio parere confermano ulteriormente questa sensazione…e cioè che il bagattino di tipo 2 sia da accostare all'emissione dei marchesani di tipo 2... Ma lascio a tutti la libertà di fare confronti e valutazioni… Per quanto riguarda la rarità la variante con la “n” snella (tipo 2) è sicuramente più rara di quella con la “n” arrotondata, anch’essa comunque decisamente rara. Riguardo al titolo di fino delle diverse emissioni e delle possibili verifiche va specificato che quelle effettuate ai tempi del Bellini dovevano essere forzatamente distruttive e, per essere rappresentative, andavano svolte utilizzando un certo numero di esemplari (l'atribuzione del quattrino anonimo il Bellini la fece esclusivamente in base a valutazioni stilistiche)….per cui, se partiamo da tre esemplari conosciuti (in effetto penso quattro o cinque)….chi sacrifica il proprio?? Le verifiche strumentali attualmente disponibili mi pare che abbiano il difetto di essere influenzate dalle stratificazioni del metallo per cui una moneta sbiancata, e quindi con maggior percentuale di fino in superficie, darebbe un risultato non rappresentativo del reale valore percentuale. Ok...questo è diventato un poema e qui mi fermo Un saluto Mario2 punti
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Vickydog se guardi meglio puoi vedere che ci sono due teste, due patere, due S di SC, due cornucopie...2 punti
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Sembra che si stia diffondendo negli ultimi tempi un nuovo tipo di restauro "aggressivo" che permette di ridefinire al laser i denari romani, ripassando i rilievi e rendendo i fondi assolutamente piatti, regolari e lucenti. Praticamente l'effetto è simile a quello dei bronzi ribulinati e rifatti, anche se per l'argento non si usa il bulino ma il laser. Nei forum stranieri si è iniziato a parlare di queste nuove tecniche anche perchè i denari che hanno ricevuto questo trattamento ultimamente sono arrivati in gruppo nelle aste. In particolare nella prossima asta Gorny sembra ne sia presente piu' di uno, che posterò qui sotto. Chiaramente il fine di questi interventi è prettamente economico: far salire di un grado di conservazione denari rari e quotati (quasi sempre i denari che subiscono questo trattamento sono i denari imperatoriali, Giulio Cesare, Augusto piu' i denari imperiali del primo secolo). Che dire, mi piacerebbe sapere qualcosa in piu' di queste tecniche di restauro, l'unica cosa che posso notare è che questi denari sembrano un po' tutti uguali... Ecco alcuni esempi:1 punto
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@@mfalier come ormai saprai, io seguo Ravenna solo di riflesso per analogie con la monetazione di Ancona. Purtroppo un certo Arcivescovo di Ravenna (guarda caso) fece distruggere tutti i documenti storici che trovò nella città di Ancona. Hai visto mai che sia l'artefice anche della distruzione di documenti ravennati? Comunque tornando al documento, vedo che hai bene interpretato a cosa faccio riferimento. Il documento, per quanto malridotto, è originale e nella sua interpretazione anche esplicito. Presenta sul retro delle annotazioni postume, ma la parte che riguarda Ravenna è originale e ben datata. Ora bisogna continuare nelle ricerche. Come ho già detto, poco ma ogni tanto qualcosa viene fuori. Io ho delle mie convinzioni ma non suffragate da documenti, ma sono convinto che la monetazione sia di Ravenna che di Ancona vada anticipata rispetto ai target tradizionali che sono loro attribuiti. Ma non voglio fare come per le monete di Rimini per le quali sono venute fuori ipotesi molto fantasiose. Ormai ho capito che in questo mondo non puoi dire una cosa se non hai i documenti in mano, e devono essere anche originali, altrimenti racconti fandonie. Certo però che il Castellani parla di un documento di Ancona datato 1170 e tutti lo hanno preso per buono. Eppure originale non era. Per quanto riguarda Di Virgilio, credo che abbia fatto un ottimo lavoro considerati i documenti a disposizione; ma per XI-XII e XIII secolo c'è ancora molto da scoprire. Continuiamo a portare altri tasselli.1 punto
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Puoi depennare ciò che non desideri senza correre il rischio di mancata gestione dell'ordine, vai tranquillo. Fai semplicemente una riga con la penna sull'articolo che non vuoi e sul totale da pagare, e ricalcola il totale ponendolo a fianco di quello prestampato. Ricorda, però, che quasi certamente ciò che depenni adesso non ti verrà più assegnato in futuro (in verità le coincard a volte le ripropongono l'anno seguente anche se depennate in passato, forse perché non c'è una richiesta straordinaria, ma per il resto rischi davvero di non accedere più a quegli articoli).1 punto
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Tutti GBA ed apparentemente dello stesso conio; dove hai visto l'esemplare con MFA ? Il CNI è piuttosto ambiguo nella descrizione, riporta due tipi e con descrizione "come il ducato", ma non si capisce se anche nelle sigle; il Mir riporta solo un tipo, con IM nel taglio del braccio e con GBA e fino a che non vedo gli esemplari della Coll. reale è quello che risulta anche a me... PS: il PR riporta anche lui per il 1715 MFA ma per il poco che si può leggere l'immagine che mette sembrerebbe proprio un carlino 1715 con GBA1 punto
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che fosse buona lo si capiva già con la seconda foto, quella del rovescio esatto Francesco anche se alla prima ci si poteva arrivare tranquillamente1 punto
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Dramma dell'aquila suberata Kingdom of Macedon. Alexander III 'the Great' AR Fourrée Drachm. 336-323 BC. Miletos, circa 325 BC. Struck under Philoxenos. Head of Herakles right, wearing lion skin headdress / Eagle standing to right on thunderbolt, head left, ΑΛΕΞΑΝ[ΔΡΟΥ] around; monogram to left. Price 153 (Macedon); ADM I Series I, 28–31 (Miletos). 3.50g, 17mm, 9h. Very Fine. Rare. apollonia1 punto
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Mi piace molto il tuo 3d Anniovero, e condivido l'accostamento numismatica - emozioni. Io pure raccoglievo monete dei Paesi del mondo, un mondo che pochi decenni fa era "più grande" di oggi quando invece tutto è più vicino, raggiungibile, simile. Se la Geografia è per così dire mutata, invece immutata è la Storia. Entrai in un negozio di monete da adolescente con un amico coetaneo per acquistare una moneta antica e mi lascia conquistare da una vissuta Genovese medievale da poche migliaia di lire, ignorando che si potessero acquistare anche delle Romane imperiali con un esborso non necessariamente superiore. Cionondimeno con quella moneta mi immaginavo di risentire i suoni e gli odori del '400... Una moneta antica da ragazzini dona delle emozioni intensissime. Questa numero 1 è chissà dove, chi me la sotrasse dovette pensare di avere tra le mani un tesoro, date le mie descrizioni superlative sull'album che la conteneva tutta sola. Invece era un tesoro soltanto per quel ragazzino :)1 punto
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il solo valore dell'oro è 203 EUR ... vorremo poi attribuire un valore anche alla parte numismatica ? ... spero di si' ... senno' ci conviene tutti fare i "compro oro" ...1 punto
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"Ma la distruzione lucida, «per fanatico dogmatismo», è ancora Rampoldi a ricordarlo, ebbe luogo anche nel nostro Paese, col Risorgimento. Dopo le immense confische del patrimonio ecclesiastico, anche meravigliose chiese vennero trasformate in depositi del sale (con conseguenze micidiali sugli affreschi), bellissimi chioschi diventarono stalle di cavalli e antichi archivi delle abbazie finirono in fiamme. Una barbarie che Federico Zeri ebbe a denunciare, ma che nessuno mai ha studiato e quantificato. Vi fu, ad esempio, la demolizione dello splendido chiostro bramantesco dell’abbazia di Chiaravalle (pochi chilometri a sud di Milano). Pur essendo circondata da ogni lato da un’immensa pianura disabitata, nel 1862 si volle pervicacemente far passare la ferrovia per Pavia sopra quel chiostro, imitando anche in questo i francesi."1 punto
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Complimenti vivissimi al bravo Rapax per avere approfondito una particolare emissione repubblicana non troppo apprezzata. Se riesci poi a raccogliere un pò di immagini e verificare i vari conii, aggiungendo un corredo bibliografico, ottieni una monografia veramente esaustiva su questa emissione, che si potrenìbbe anche pubblicare.... Per chi desidera un pò di approfondimenti, allego i lavori in pdf di Montanari e di Vallocchia (anche se servirebbe il suo libro, pubblicato l'anno prima): Montanari 2009 Aspetti-religiosi-imperium.pdf Vallocchia 2009 Sacerdozio-Magistratura-Popolo.pdf1 punto
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"La rivoluzione del 1789, come scrive Duccio Rampoldi (Capolavori al rogo, Apulia, dicembre 2000) «è stata probabilmente la più grande distruzione di opere d’arte della storia umana». Ecco l’elenco che fa lo storico: le abbazie di Cluny e di Citeaux, che sono il grembo della civiltà europea, furono rase al suolo. Con i massacri di preti e di suore, l’abolizione degli ordini religiosi, la confisca di tutti i loro beni, la chiusura delle chiese dal novembre 1793 al marzo 1795 e dal 1798 al 1799, si procede anche a un piano sistematico di distruzione: decapitate le statue di tutte le cattedrali francesi, definite «indecenti e ridicole» da Albert Louis Mille, direttore della Bibliothèque Nationale. Furono devastate, a Parigi, Notre Dame e Saint-Germain-des-Près (quest’ultima poi trasformata in arsenale), fino a Semur-en-Auxerrois, Sens e Vézelay e le altre splendide chiese romaniche e gotiche del sud. Distrutte chiese millenarie come quella di Saint-Denis (con la tomba del Santo), la certosa di Champmol, la cappella sepolcrale dei duchi di Borgogna (ma si tratta solo di pochi esempi, l’elenco sarebbe lunghissimo). Dal novembre 1793 furono distrutti 434 dipinti nel deposito del Museo Centrale e nell’aprile ‘94 il Comitato di salute pubblica ne fece bruciare molti altri. Candelabri, ostensori e reliquiari furono portati alla Zecca per essere fusi (persino i fonti battesimali in bronzo); si arrivò a distruggere le grandi tappezzerie per prelevare i fili d’oro e d’argento. Una perdita irreparabile e senza eguali, che si somma alle razzie selvagge. Tutto per «schiacciare l’infame», come diceva Voltaire."1 punto
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Gordian III AE Sestertius. 240 AD, 4th issue. IMP GORDIANVS PIVS FEL AVG, laureate, draped & cuirassed bust right / AETERNITATI AVG S-C, Sol standing front, head left, with raised hand & holding globe. RIC IVc 297a, Cohen 43.1 punto
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Buona scelta, nel dubbio il parere degli amici piu' esperti e' importante, pensa quanti consulenti abbiamo. Ciao1 punto
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... Per me è senz'altro venetica: si vede anche la coda e forse qualche traccia della leggenda a ferri di cavallo; non c'è riconio: è curioso quante cose si vedono per pareidolia! :pleasantry: ! http://rolandomirkobordin.jimdo.com/catalogazione-delle-monete-dei-celti-padani/veneti/1 punto
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Solo ora ho visto la tua richiesta, per ora ho trovato questi contributi sull'argomento. Ganganelli, R., Monetazione pontificia e gli Hamerani tra XVII e XVIII secolo, in ≪Cronaca Numismatica≫,108. 1999, pp. 60-62. Castellani, A., Un capolavoro giovanile di Giovanni Hamerani: lo scudo per Napoleone Spinola battuto a Ronco, in ≪Cronaca Numismatica≫, 208. 2008, p. 24. Pennestri, S., All’insegna della lupa. Il patrimonio della bottega Hamerani in due documenti dell’Archivio di Stato di Roma, in ≪Rivista italiana di numismatica e scienze affini≫, 2009, pp. 437-478. Fitzel, A.U., Die Hamerani, in «Münzen Revue», luglio-agosto 2010 Alteri, G., I disegni Hamerani nell’Archivio del Medagliere Vaticano, in La Collezione di Vittorio Emanuele III e gli studi di storia monetaria. Atti del convegno. Roma, Museo Nazionale Romano 21-22 ottobre 2010, in «Bollettino di Numismatica», 54. 2012, pp. 299-324.1 punto
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Ho ricevuto il modulo d'ordine, ma se chiamo il centralino UFN per sapere quanto ho in conto deposito, mi rispondono che il codice è errato o inattivo... STRANISSIMO è l prima volta che mi succede. E' successa una cosa analoga anche a voi ? :help: :help: :help:1 punto
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non commento la conservazione, dico solo che bisogna adempìre allo scempio del liquido magico, e farle riposare sul velluto per "vestirle" a dovere. complimenti per le new entry1 punto
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Possiamo leggere in questo caso X.TEIIA.VEXIVL6ASDX. Secondo me nel tentativo di imitare la leggenda Venecia Vixilifer del Tornesello. Che ne pensate?1 punto
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Se non erro i prezzi di LAC sono in sterline,ma poco cambia,la moneta ,come tutte le monete antiche,medievali e rinascimentali ,vendute a meno di € 50,pur se in conservazione non eccelsa,è stata svenduta.Le monete devono avere una loro dignità ed importanza storico/numismatica ed,a mio avviso,non dovrebbero essere svendute --Salutoni -odjob1 punto
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e' autentica, ma e' veramente brutta, conservata molto male per una moneta comune :)1 punto
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Turchia Sultanato Abdul Hamid II° 5 kurush 1293//11 (1885) argento 6,013 gr.1 punto
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Il 2 franchi 1807 testa di moro è stato oggetto dell' "affaire Duchazeaux". Di cosa si tratta, brevemente Vi illustro essendo una storia di malamoneta ... visto che tanti falsi circolano in aste oggigiorno ... potrebbe anche essere che traggano origine da ottimi falsari, ed erano destinate alla circolazione. Il 16 novembre 1808 un membro dell'Amministrazione della Zecca ricevette un 2 franchi testa di moro che era stato rifiutato da un commerciante perché probabilmente falso. Toileir fu convoca in zecca il giorno seguente per periziare la moneta, il quale dopo minuziosa verifica sentenzio la falsità della moneta. Il falso è ben fatto, o meglio lo era certamente quando entrato in circolazione, di peso pari all'originale, composto di due lamine in argento su tondello di rame e coniato al bilanciere. Non vi riporto il rapporto di Toilier con le sue conclusioni sulla moneta, ma semplicemente Vi scrivo che rimase impressionato dalla qualità d'esecuzione tecnica e stilistica del falso. Il 10 gennaio 1809 un secondo esemplare arrivò in zecca, con simile al precedente ma leggermente diverso, migliorato nella qualità della legenda e dell'impressione della virola sul taglio, e di peso leggermente più scarso, 8,85 grammi, infatti in argento di bassa lega e non impellicciato. Le indagine furono immediate ed in tre mesi la polizia della circoscrizione di Hauterive arresta, il 3 aprile 1809, Duchazeaux. Portato al cospetto del giudice Busson e di in presenza di Tiolier, nella speranza di uno sconto di pena dimostra la sua perizia nel falso. La pena nel tempo per chi spaccia o produce falsa moneta è sempre stata la stessa dalle origini sino all'evo contemporaneo: la pena capitale. Così è stato. Duchazeux astutamente aveva spacciato falsa moneta per lo più lontano da Parigi, per evitare lo spiacevole incontro con le autorità dell'Amministrazione della zecca. L'emissione non era considerevole, probabilmente meno di un migliaio di pezzi, ma ciò fa poca differenza; la differenza è tra 0 e 1 e non tra 1 o 2. Produrre falsa moneta o non farlo e non quanta produrne. Fatto è che comunque ancora nel luglio del 1810 sono segnalati a Lione un paio di esemplari falsi, ed ancora nel 1813 nella regione del Calvados, ed a Bayonne. Possiamo dire che oggi sono sopravvissuti solo pochi esemplari, meno di una decina di questo raro documento storico pseudomonetiforme, la cui opera costò la vista all'ingegnoso creatore.1 punto
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Ho appreso in questo momento che il presente topic è supervisionato dalla Commissione Disciplinare. Ricordo a tutti gli utenti che Il Forum "La Moneta" è uno spazio che è stato messo a disposizione di noi collezionisti dove ognuno è libero di esprimere le proprie opinioni sempre nel rispetto del pensiero altrui. Personalmente ritengo che se una discussione non risulti contraria al Regolamento del Forum non deve essere chiusa su richiesta, altresì non bisogna costringere con il proprio comportamento alla chiusura della stessa da parte dei Curatori/Moderatori. Se ad un utente non interessano gli argomenti trattati nella discussione in quanto ritiene che i contenuti di quest'ultima siano sterili e di scarso valore numismatico basta semplicemente non seguirla. Al tempo stesso quest'ultimo invece limitarsi a criticare l'operato dello Staff e degli altri utenti potrebbe contribuire attivamente cercando di orientare la discussione su tematiche diverse "numismaticamente" parlando. grazie per l'attenzione Diabolik731 punto
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Il 1807 esprime una tipologia unica nell'iconografia napoleonica, la celebre "tète de nègre" o più politically correct : "testa di moro". Il nuovo punzone sostituisce la testa giovanile con il busto allungato degli anni precedenti. Napoleone è rappresentato con una grande e massiccia ed il collo taurino. Capelli corti e quasi increspati, la testa è nuda ed il ritratto riempie nel pieno il campo. Il conio è l'opera poco felice di Tiolier ed è autorizzata l'emissione con il processo vernale del 11.2.1807. Coniata nella sola zecca di Parigi in 24.076 è tra la monete più ricercate dai collezionisti del franco germinale. Esiste una variante che ha utilizzato il conio della V rovesciata al posto della A in FRANCAISE. Di questa moneta esiste un altrettanto celebre falso con una storia poco edificante alle spalle .... ne parleremo in seguito. Nel restanti zecche dell'impero, fortunatamente non vengono trasferiti i punzoni. Napoleone visto il risultato blocca immediatamente l'emissione. Era già successo con i progetti della monetazione in oro della Repubblica Italiana con Napoleone Presidente. D'altra parte la moneta era il più rapido mezzo di promozione e la cura di Napoleone era proprio quella di apparire incriticabile con sembianze divinatorie. Il "crapun" non rendeva il giusto omaggio alla personalità dell'imperatore.1 punto
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allora, è mio piacere informarvi che la vicenda, per quanto mi riguarda è giunta ad una conclusione. Giorni fa ho ricevuto l'illustre parere di un esperto dell'azienda britannica Gold-Traders (UK) Ltd., da me interpellata via e-mail, orientato inequivocabilmente alla falsità della sterlina e motivato dall'inesistenza del bordo di cui abbiamo ampiamente parlato, nonché, come voi stessi avevate fatto notare, dalla debolezza di numerosi particolari nello stemma; questo parere negativo si è andato a sommare ad altre importanti valutazioni che avevo già ricevuto, tra le quali quella del compianto Maestro Emilio Tevere (che purtroppo non ho conosciuto di persona, ma sempre via e-mail). Mi sono deciso perciò a far testare da un compro oro la moneta, la quale, vi ricordo, già aveva destato il nostro sospetto a causa del suo suono molto differente da quello delle altre sterline in mio possesso; il risultato è stato che la moneta non era assolutamente in oro 22 carati (test effettuato due volte davanti ai miei occhi). A questo punto, non senza imbarazzo, ho ricontattato il commerciante che me l'aveva venduta, il quale ha provveduto in poche ore a sostituire la sterlina consegnandomene un'altra, non dell'anno 2002 ma tuttavia in uno stato di conservazione a mio parere fdc. Questo, oltre a farmi recuperare una buona percentuale di fiducia nell'umanità in generale (e lo dico senza alcuna intenzione di scherzare), ha confermato quanto dicevo nei miei primi post di questa discussione affermando "non posso dire di più per ovvi motivi, ma nel caso in cui la sterlina fosse falsa, non c'è sicuramente stata malafede da parte del venditore", stante il rapporto si può dire familiare tra me e la sua famiglia, rapporto che va avanti dal 1985 quando io bambino ero portato nel negozio in questione dal mio papà che mi comprava i francobolli, che allora collezionavo. Ho messo quindi da parte il legame affettivo che avevo con la moneta, anche perché, con l'esperienza di vita, ho capito che il distacco da un oggetto è assolutamente nulla rispetto al distacco da una persona cara o una creatura vivente in genere, distacco che tutti noi prima o poi abbiamo purtroppo sperimentato, ed ho accettato di buon grado la sostituzione, cosa per la quale ho ampiamente ringraziato il venditore che anzi si è anche più volte scusato per il disguido. In ultimo, il venditore mi ha assicurato che mi terrà informato sull'esito della vicenda, dopo che avrà fatto a sua volta testare la moneta da un banco metalli di sua fiducia (sperando che non sarà necessario tagliarla in due, aggiungo io), con l'auspicio che il titolo dell'oro in essa sicuramente contenuto sia il più alto possibile e recuperare così parte dell'importo. Ringrazio anche voi che avete seguito la mia discussione, che se non ricordo male ha ricevuto quasi 1800 letture, e, vi do appuntamento sulle altre discussioni di questo prezioso Forum.1 punto
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Scopro solo ora questo Topic e , seppur con colpevole ritardo , mi aggrego alla " Famiglia Bianconera " , anche perchè per come io vivo il mio endogeno ... datato ... passionale ... viscerale rapporto con la Vecchia Signora ed i Colori Bianconeri ... " DOVE C'E' JUVE ...C'E' CASA " ! Cordiali Saluti a Tutti i " Fratelli Bianconeri " - :hi: Stefano ! Togliatti, Una volta chiese i risultati di una partita della sua Juve a Pietro Secchia. Il quale, ovviamente, li ignorava. Togliatti sbarrò gli occhi, e impartì rapida lezione di tecnica politica al più sovversivo e bolscevico di Botteghe Oscure: “E tu, pretendi di fare la rivoluzione senza sapere i risultati della Juventus?”. Si dice che , persino dopo l’attentato, al risveglio dall’operazione, per prima cosa , chiese: Cos’ha fatto la Juventus?.E, come Togliatti , anche Berlinguer e Lama : Insomma tutta la " SINISTRA " che contava e che più " SINISTRA " non poteva essere , INCREDIBILE MA VERO , CON GIANNI AGNELLI , TUTTI INSIEME APPASSIONATAMENTE ... FOLLEMENTE INNAMORATI DI UNA " VECCHIA SIGNORA " ! E poichè, la Nostra Juve , da sempre, è in grado di " UNIRE IL SACRO ED IL PROFANO " - " L'ALFA E L'OMEGA " - " IL NORD ED IL SUD " - "FUOCO E L'ACQUA "- " MARE E MONTI " - ecc.ecc. - ecco che , anche sull'altra sponda , quella della Destra più conservatrice che aveva in Almirante il suo " "Demiurgo " , come narrò e fece Mughini , altro rappresentante di una Sinistra più Naif,se ti recavi nel suo studio , da una parte trovavi il busto di Mussolini e dall'altra il Gagliardetto della Juve ! Sarà anche e soprattutto per questo che , quando Berlinguer venne a mancare, Almirante , da solo ed a piedi , tra un " Trionfo di Bandiere Rosse " , si recò a rendere il Dovuto Omaggio al suo acerrimo ma leale avversario politico ?1 punto
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Bellissima Agrippina @@eliodoro, complimenti! Nonostante la conservazione conserva tutto il suo fascino e la moneta trasuda antichità e originalità, grazie al fatto che non è stata vandalizzata e ci è arrivata quasi integra. Ottimo rilievo tra l'altro per il ritratto, cosa non scontata per questo nominale anche in conservazioni piu' alte. Si puo' assolutamente collezionare in BB o in MB, ma con assennatezza e discernimento ricercando monete come questa, che hanno preservato il loro valore storico attraverso i secoli. Il problema è che una moneta come questa al giorno d'oggi ha molte piu' probabilità di finire nelle mani sbagliate, e di tramutarsi immediatamente in un esemplare vandalizzato come quello del post iniziale di Quadriga...1 punto
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Asta Negrini n. 28 del Dicembre 2008, bellissima selezione di monete milanesi con molti R4 e R5. Partendo dal lotto n. 1337 Ludovico II per finire lotto n. 1504 Napoleone. Un' arco temporale di quasi 1000 anni, con presenza di molte monete Visconti/Sforza, domimazione spagnola etc. Il catalogo é presente nel sito e si puó scaricare.1 punto
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