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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/17/15 in Risposte
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buonasera a tutti, vi posto il mio ultimo acquisto... le monete di Francesco I sono le mie preferite.... I che conservazione la vedete... Grazie a tutti quelli che risponderanno.. Luca3 punti
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Concordo che senza informazioni di contesto sia difficile esprimersi. Personalmente della circolazione di biglione d'argento in Giudea in epoca premonetaria non ne so assolutamente nulla. Peraltro la circolazione di biglione in epoca arcaica accanto all'argento monetato é messa in evidenza da un buon numero di tesoretti, in occidente come in oriente. Il fatto che alcuni di questi siano stati rinvenuti nella zona di emissione delle specie monetate tende ad escludere che si trattasse di accumuli finalizzati alla fusione. A questo proposito credo che valga la pena leggere l'interessante lavoro di Kim e Kroll sul ripostiglio di Colofone: https://www.academia.edu/3787028/A_hoard_of_archaic_coins_of_Colophon_and_unminted_silver_CH_I.3_AJN_2nd_ser._20_2008_3 punti
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Buon giorno a tutti. Tunisia 2 franchi argento 18923 punti
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e per finire la ciliegina sulla torta: :yahoo: :yahoo: Taglio: 10 cent Nazione: Monaco Anno: 2002 Tiratura: 367.200 Condizioni: BB Città: Milano3 punti
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si ma...non è che maneggio monete da 90000 euro su un piede solo con una mano dietro la schiena e rigorosamente in piedi sul ciglio di un burrone.... in vita mia ho tenuto anche in mano uno scudone del 1901...l'emozione c'era ma ero SEDUTO con la moneta su un tavolo e sotto avevo del velluto. è chiaro che ci vuole della testa altrimenti.... marco2 punti
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Posto due monete del 1892 ... Scusate ma ora sono di gran fretta e metto solo le foto poi appena posso allego anche qualche info2 punti
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______________ 1892 British India Vittoria (1819-1901) 2 Anna - Argento .9172 punti
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@@Parpajola @@dabbene Soprattutto il santo raffigurato sulle emissioni pavesi non è S. Ambrogio ma S. Siro...quindi lo staffile non aveva ragione di essere presente in mano al patrono. O sbaglio? :D2 punti
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Non credo che sia vero. Grandi intelletti sorgono e ce ne sono (pochi) in qualunque epoca, anche oggi. Che poi ora essi preferiscano altri strumenti quali lo sono, ad esempio, gli articoli, credo che sia proprio perché l'enorme diffusione delle informazioni fa sì che uno nel momento stesso in cui s'impegna nello scrivere un libro di maggiore respiro, si accorge costantemente di restare indietro nelle informazioni e questo crea una certa demotivazione. Poi, diciamoci la verità, scrivere una Grande Opera è cosa mortalmente noiosa! Secondo me, gli Autori delle Grandi Opere sono delle frane con l'altro sesso! Beh: direi che è lapalissiano! Non sono d'accordo. La persona competente distingue, eccome che distingue! tra il pensiero di chi ha qualcosa da dire e quello di chi non ha nulla da dire. In quanto alla persona che pur avendo poca esperienza e competenza su un tema, tuttavia vuol dire la sua (e ne ha pieno diritto), vorrei spendere qualche parola in sua difesa. Lo "studioso che ha dedicato 20 anni a un argomento", per forza di cose con il trascorrere del tempo si è irrigidito sulle sue posizioni, pur senza volerlo e senza esserne cosciente, e tende a proseguire lungo una strada che lui stesso ha avviato. L'incompetente (che non vuol dire che sia una persona sciocca, ma semplicemente che non ha una grossa preparazione sull'argomento) se intelligente (e non vedo perché un incompetente non possa esserlo) è creativo nelle sue idee, proprio perché non condizionate da un'esperienza troppo consolidata. Molte scoperte sono giunte proprio da persone incompetenti, che hanno visto una tema noto da un punto di vista totalmente diverso in quanto non condizionate da una logica acquisita e consolidata. In effetti, credo che la collaborazione tra il competente e l'incompetente possa essere molto proficua: il secondo spesso produce un'enorme valanga di idee diverse, per lo più balzane, ma tra le quali può non mancare l'idea davvero geniale. E lì entra in gioco il competente che deve riconoscere l'idea geniale, proprio perché ha la competenza necessaria per poterla distinguere. Ma avrà l'umiltà di accettare che sia proprio l'incompetente ad avere l'idea geniale?2 punti
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E' STATO DECISO DI PROROGARE LA DURATA DEI SONDAGGI DELLA SECONDA FASE DELL'OSCAR EURO FINO A SABATO 21 MARZO POMERIGGIO/SERA . LA NOSTRA IDEA E' QUELLA DI PUBBLICIZZARE QUESTA INIZIATIVA NELLA PIAZZETTA DEL NUMISMATICO , SPERANDO CHE QUALCHUN'ALTRO POSSA AGGIUNGERSI ALLA NOSTRA SEZIONE E ALLE NOSTRE INIZIATIVE . ANCHE PERCHE' NON SARA' LA PRIMA VOLTA , CI SARANNO ALTRI COLLEGAMENTI TRA PIAZZETTA ED EURO CON LE ATTUALITA' IN CORRISPONDENZA DI FATTI DI ATTUALITA', COME LA DIATRIBA TRA FRANCIA E BELGIO SUL 2€ WATERLOO NON PIU' EMESSO , COME LO SARA' L'EXPO O LE GIORNATE MONDIALI DELLA GIOVENTU' VATICANE , AD ESEMPIO . CHE SONO FATTI SEGUITI DA TUTTI , A SECONDA DI COSA SI COLLEZIONA. VOGLIAMO PROVARE QUESTA NUOVA STRADA , PUO' PORTARE A QUALCOSA DI BUONO , COME LA DISCUSSIONE SUL 2,50 € BELGA. CORDIALI SALUTI .2 punti
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Qui si tocca un aspetto molto delicato, del quale non mi ero mai reso conto ma che leggendo quanto scritto dall'amico Acraf mi rendo conto di quanto sia veridico. Contrariamente a quanto ci si aspetterebbe, la Grande Opera non stimola come dovrebbe, o almeno non quanto dovrebbe, maggiori studi sull'argomento, ma al contraria, li disincentiva. Poi, in una seconda fase, viene l'aspettativa per l'aggiornamento della Grande Opera: e anch'essa disincentiva lo sviluppo de maggiori studi sul tema. Altro punto che merita molta riflessione. Certamente è difficile per l'autore di una Grande Opera riprendere in mano l'argomento, senza rischiare di scrivere una seconda Grande Opera non più all'altezza della prima. Ma forse c'è anche un secondo aspetto. Io non ho mai scritto nessuna Grande Opera né sono in grado di scriverla, ovviamente. Tuttavia ho dedicato circa 10 anni a studiare sui testi originali dei secoli dal XVI al XIX le ricopilazione di missionari, militari, studiosi di varia indole in merito ai diversi miti della cultura mapuche, tutti riportati in modo molto frammentario e distorto dalla visione occidentale e cristiana; in questo modo giunsi a costruire una bozza di quello che credo fosse il mito originale nella sua integrità e completezza. Quindi nei 10 anni successivi mi dedicai alla revisione della mia bozza discutendola con sciamani e anziani mapuche, trascrivendo quando possibile testi orali in lingua mapudungún, sí da poter avvicinarmi meglio al mito originale nella sua completezza. In tutto 20 anni dedicati alla ricostruzione del mito mapuuche sulal creazione dell'universo e dell'uomo e sui "tempi iniziali". Recentemente pubblicato, sta trovando un enorme (e per me molto inatteso) successo, tanto da parte degli accademici, che mi stanno invitando a fare giornate di discussione in alcune Università, quanto da parte delle Comunità indigene (che è quanto pìù m'interessa: la loro condivisione del testo). Or bene: un mese fa l'editore mi ha proposto di scrivere altre due formulazioni del libro: una di carattere divulgativo destinata al pubblico non mapuche (o quanto meno non preparato sull'argomento - l'edizione attuale si rivolge ai mapuche e agli antropologi); una seconda versione, con un linguaggio appropriato per essere proposta ai bambini tra i 10 e 14 anni (secondo ciclo di scuola basica). La mia risposta è stata: no, grazie! Perché? Semplicissimo! Dopo vent'anni che ci ho lavorato, non ne ho più voglia di ritornare ancora su quest'argomento o di dedicarci maggiore tempo. Ovviamente la mia non è una Grande Opera, ma mi ha richiesto un tempo di studio, raccolta di informazioni, predisposizione di innumerevoli bozze, discussioni e rielaborazioni che è simile a quello richiesto all'Autore di una Grande Opera: e questo, ovviamente, produce alal fine una grande stanchezza e il desiderio di voltare pagina, dedicarsi ad altre cose. Credo che sia anche per questo Crawford, e così gli altri Autori di Grandi Opere, non sono più ritornati sull'argomento. Neanch'io saprei cosa proporre e condivido pienamente quanto dice Acraf: può solo nascere dall'iniziativa di una Istituzione accademica che si avvalga si ampia collaborazione esterna. Condivido pienamente. Più che il bisogno di Grandi Opere maggiormente aggiornate sui temi numismatici di mio interesse, sento la necessità che sia rese fruibili on line le grandi collezioni pubbliche, nella loro completezza, con immagini ad alta definizione. O di qualunque altro Autore di una Grande Opera. Ho lasciato questo topico per ultimo perché mi pare molto delicato. La Grande Opera mi pare che crei spesso una sorta di conflitto tra sostenitori che in modo ieratico non ammettono che possa essere messa in discussione, e coloro che la respingono. Aprendo questa discussione, anche se non dichiarato apertamente, volevo proprio giungere a questo argomento. Parlare dei limiti oggettivi di una Grande Opera vuol dire affermare che è possibile (e corretto) discutere sulle manchevolezze della stessa, senza per altro respingerla, ma al contrario, apprezzandola e valorizzandola. Eppure - non è la prima volta che mi succede su questo forum - non appena scrivo qualcosa che appare anche solo vagamente critico nei confronti del RIC, ecco che immediatamente insorgono alcuni foristi che si stracciano le vesti e i capelli gridando "bestemmia! bestemmia! alñ rogo! al rogo!". LegioItalicaII, addirittura, si domandò come fosse possibile che osassi dire che nei "Sacri Mostri" (sic!: è lui che li chiama così) ci potessero essere delle mancanze. M'incuriosisce moltissimo questom atteggiamento sacerdotale da parte di alcune persone che reagiscono in modo così soggettivo e viscerale se critico il RIC (o il DOC o il MEC). Perché tanta passionalità? Perché lo vivono in modo così personale? Provo ad azzardare un'ipotesi. Per insicurezza. Credo che oggi molti vivono, giustificatamente, il momento storico attuale (cambiamento di un'epoca) con un enorme disagio: valori etici e sociali che da secoli sono ritenuti i pilastri della nostra società, sono posti in discussione, respinti, denigrati.... Le basi stesse del nostro vivere civile e della nostra organizzazione sociale ed economica si stanno sgretolando, vengono a meno. Ed ecco che appare sul forum numismatico, dove uno va per divertirsi e trascorrere un momento sereno e di pausa delle preoccupazioni quotidiane, un imbecille che anche lì mette in discussione i punti fermi: il RIC, il Cohen, le altri Grandi Opere. Non riesco a spiegarmi altrimenti la reazione che a me pare totalmente ingiustificata di scandalo se mi permetto di dire solamente che il RIC non è aggiornato! Perché poi solo di questo si tratta: non ho detto che le Grandi Opere sono sopravvalutate, o che non sono più valide. Ho solo scritto che non sono aggiornate e che non possono mai esserlo a causa dei lunghissimi tempi di gestazione.. Perché reazioni così viscerali?2 punti
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Beh per me si può fare . Legare la monetazione in euro a quella che è l'attualità , come in questo caso la diatriba tra Francia e Belgio , e come potrebbe esserlo per l'EXPO o per le giornate mondiali della gioventù vaticane . Sono temi che tutti seguono , collezionisti di euro o meno , e legarli a questa monetazione non può che far piacere . Bisogna decidere come fare, ma io sono più che favorevole :good:2 punti
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Legalmente e tecnicamente, nessuna documentazione pregressa. Fa fede la fattura( o la ricevuta fiscale) della ditta italiana venditrice corredata da documento da cui si identifichi univocamente la moneta oggetto della transazione, il che, per le monete antiche e/o non realizzate con procedimento di coniazione industriale moderno, significa la realizzazione di documentazione fotografica della moneta stessa, il famoso "certificato fotografico" che troppo spesso viene dimenticato nelle transazioni. Il che mette fuori gioco gli scontrini anonimi. E' questa la documentazione dovuta e prescritta dalle leggi. Chiaro che poi uno può anche indicare sulla fattura, volontariamente se è il caso, da che vendita pubblica o collezione la tal moneta provenga, ma non è un obbligo di legge. In caso di controlli i dati pregressi saranno esibiti, su precisa richiesta, all'autorità giudiziaria.2 punti
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Ho seguito questa discussione con un certo divertimento, anche per certe ironie abbastanza stimolanti. Personalmente ritengo indispensabili sia le Grandi Opere che buoni articoli di approfondimento su specifici argomenti. Purtroppo è sempre più difficile scrivere una Grande Opera che sia valida scientificamente o quanto meno costituisca un valido stato di conoscenza attuale. Per la sua compilazione serve sempre più un valido lavoro di squadra, che persegue un progetto ben definito, che però richiede non solo un buon sforzo intellettuale (e sarebbe pure il minimo), ma anche economico. Prendiamo il caso del RRC: Roman Republica Coinage, del Crawford. In realtà è stata opera di un solo docente universitario, che ha potuto anche contare sull'aiuto di vari colleghi, ma assumendosi tutta la propria responsabilità. La pubblicazione di una Grande Opera (e parlo sempre di un'opera di un certo spessore scientifico e non un'accozzaglia di scopiazzature varie) crea tuttavia una serie di vari problemi. Il primo, che può sorprendere alcuni, è che ingenera una sorta di pigrizia ad approfondire aspetti e problemi ancora insoluti. Quando apparvero i due volumi del Crawford, nel 1974, si ebbe una sorta di paralisi nelle pubblicazioni di studi veramente innovativi nel campo delle monete romane repubblicane, che durò diversi anni. Praticamente gli studiosi semplicemente o avversarono o più spesso sposarono le tesi del Crawford, senza però fornire sostanziali novità. Praticamente si era sviluppata la convinzione che si era detto quasi tutto su questa monetazione. Solo relativamente da poco si sta maturando la consapevolezza che servono seri aggiornamenti e rettifiche, con la comparsa di diversi articoli anche molto stimolanti. Il Crawford non è più tornato su un aggiornamento della sua opera e in questo lo posso anche capire. E' sempre difficile riprendere in mano un argomento poi così impegnativo. Lui ha preferito seguire una strada diversa e per certi versi anche molto lungimirante. Ha reso disponibili tutti i suoi appunti relativi ai ritrovamenti, anche per superare il suo ormai datato Roman Republican Coin Hoards. Infatti si sta sviluppando un sito come: http://numismatics.org/chrr/ Sempre nel campo delle monete romane repubblicane (che studio più da vicino rispetto alle imperiali) c'è una consapevolezza della necessità di rendere disponibile il materiale presente nelle principali collezioni pubbliche. Ormai queste monete sono reperibili sui siti del British Museum, di Parigi (anche se con un pessimo motore di ricerca), di Berlino e ora ho notizia che perfino l'aristocratica Vienna si sta attrezzando a rendere pubblico il suo materiale repubblicano. A questo punto subentra il secondo problema. Come redigere una nuova Grande Opera sulle monete romane repubblicane, che tenga presente non solo degli avanzamenti negli studi, ma che abbia un minimo di requisiti di aggiornamento e di rettifica? E' un bel discorso e sinceramente non so come proporre, salvo che deve essere appannaggio di una valida istituzione universitaria aperta alla collaborazione di vari specialisti. Sicuramente la strada degli articoli, da 10 o 20 pagine, è molto più facile da percorrere ed è possibile fornire validi contributi come anche delle autentiche castronerie (e questo vale ovviamente anche per i libri da oltre 200 pagine). I nostri accademici preferiscono la strada degli articoli. Tanto per i loro titoli e per i punteggi conta quasi più il numero che la qualità degli articoli e scrivere un buon libro in genere si impiega più tempo rispetto a una serie di articoli.... In genere il libro che compare è frutto di una tesi di dottorato, con opportuni approfondimenti o integrazioni.....2 punti
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Concordo con quanto sopra Ma al contempo dovrebbe essere un diritto del cittadino ( onesto e che paga le tasse) " pretendere" norme semplici e chiare E non dover impazzire per gli arzigogoli burocratici e del tutto inutili , come ormai gli stessi funzionari dovrebbero ammettere, verso un'efficace azione di tutela. In tantissimi altri Paesi, forse in tutti non esiste un sistema cosi poco chiaro nelle regole che scritte hanno una valenza e sul campo un'altra. Comprendo, anche se non condivido, la reazione di uno straniero, quale Turbato 5 , che improvvisamente si trovi confrontato con il sistema "italiano" di regole , stupidamente complesse, nel campo delle monete antiche . Cinquant'anni fa non rra cosi e di tutela ve n'era certamente di piu' e piu' efficace, si ha davvero l'impressione di essere tornati indietro .2 punti
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Non mi farei scoraggiare dalla burocrazia che, a volte, risulta essere minore sul campo di quanto appaia in linea teorica. Acquisterei senza patemi d'animo monete o oggetti da commercianti stranieri (eviterei i privati.....), pagando con sistemi tracciabili e solo se il venditore accompagna la fattura con foto di quanto oggetto della transazione, da lui timbrata e firmata. Rischi veri e propri non ne vedo, se non quello di ricevere certe visite, magari anche frequentemente. Ma se le carte sono in regola.......why not ?2 punti
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Hai ragione Ares, aggiungerei anche che sono monetazioni che soprattutto bisogna evitare di approcciare con un "metro classico". Mi spiego meglio: se siamo abituati ad attribuire le emissioni greche a poleis determinate, o al limite a federazioni di poleis o ad imperi con zecche distribuite sul territorio, questo non funziona coi celti, meno che meno con quelli di Gallia. Inutile tentare di attribuire una tale emissione ad un popolo. O meglio lo si puo' anche fare, si puo' dire "tale emissione é attribuibile ai Senoni, per le ragioni x, y, z". Ma questo non vuol dire che l'emissione in questione sia stata prodotta da un'articolazione statale dei Senoni per conto e a favore di tutta la nazione Senone, ma solo che gli artefici dell'emissione erano Senoni, punto. La maggior parte delle emissioni galliche sono emissioni private, di questo o quel capo, appartenente a questo o quel pagus, a sua volta appartenente ad un gruppo tribale (Senoni, Nervi, Turones, e cosi' via). Di alcune tipologie di emissioni, quali i potins, é ancora in discussione il reale utilizzo, dato che sono praticamente prive di intrinseco e facilmente riproducibili (e riprodotte). Pare che avessere un ruolo nell'ambito delle strutture clientelari che tenevano assieme la società. In ogni caso uno scenario ben lontano da quello classico, in termini sociali, economici e monetari. Tornando al tema, qua non si chiede di certo ai curatori di cataloghi d'asta di diventare specialisti o comunque di approfondire. No, la pretesa é molto più limitata: semplicemente di classificare le monete poste in vendita come cristo comanda. E, se proprio non ci si riesce, piuttosto che spararle grosse mettere un umile "moneta celtica da classificare". Credo che tutti ne avrebbero da guadagnare2 punti
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Bisognerebbe partire dal presupposto che la monetazione celtica non è una monetazione semplice per varie ragioni: 1- si tratta per lo più di monetazione imitativa (greco-romana)...ma non solo; 2- si tratta non di una popolazione, stanziata su un territorio definito, ma di vari popoli collocati in modo frazionato su mezzo continente; 3- le rappresentazioni non hanno uno scopo naturalistico, ma sono spesso delle astrazioni di concetti politico-religiosi ; 4- scarsità di fonti; 5- ..... Inoltre si dovrebbe anche superare l'idea che è "bello" solo ciò che capisco o che riesco a riconoscere. La monetazione greca ha raggiunto dei livelli sublimi per ciò che riguarda la ritrattistica e la naturalezza, ma ciò non significa che sia l'unica caratteristica che può o che deve avere una moneta. A parte il fatto che la bellezza è un concetto molto relativo a ambiguo, ma purtroppo alcuni ritengono che una moneta sia bella e quindi di valore solo se raffigura qualcosa di comprensibile. Allora le opere d'arte contemporanea di Mirò, o di Picasso, o di Matisse, cosa rappresentano, o meglio, qualcuno capisce cosa rappresentano? Tornando alla numismatica celtica, questa è un ramo della numismatica antica che forse richiede un impegno maggiore allo studioso-collezionista, perché richiede non solo una conoscenza di tipo naturalistico (es. : vedo un lupo e un A, quindi la moneta dovrebbe essere di Argo) ma una conoscenza più ampia che spazia anche alla storia, e alla politica, alle tecniche di produzione (che nel caso delle monete celtiche si hanno anche delle vere particolarità), alla capacità di astrazione, ecc.....(non che nello studio delle altre monete tutto questo non ci sia, ma nella monetazione celtica queste caratteristiche devono essere più affinate). Quindi chiunque si avvicina a questo ambito della numismatica, a maggior ragione se si tratta di venditori esperti, dovrebbe evitare qualunque forma di cialtroneria e pressappochismo perché contribuisce a deteriorare l'immagine di queste monete. Le monete celtiche non sono ESOTICHE, non sono STRANEZZE, non sono SCHERZI DI NATURA, da mostrare al circo :nono: . Sono monete antiche con una loro storia che merita rispetto al pari dei sesterzi romani o delle dracme greche!2 punti
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Con piacere comunico che ad Avellino il 16 e 17 maggio 2015 presso la palestra della Scuola media "F. Solimena", sita in Avellino alla Via Fratelli del Gaudio, 2, si terrà il 24° CONVEGNO FILATELICO NUMISMATICO IRPINO. La mostra/concorso che si terrà in contemporanea è a tema libero. Quando avrò ulteriori dati inerenti li trasmetterò.1 punto
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Ciao a tutti, vorrei un parere su questa moneta da 9 cavalli 1788. Quale conservazione attribuirgli e quale prezzo è corretto? Grazie come sempre1 punto
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@@b8b8, Veramente i miei complimenti per questa bellissima moneta, concordo con il BB+ anche se al R/ qualcosina in più ce la metterei, merita tanto.1 punto
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______________ 1892 Cile Jorge Montt (1847-1922) Medio decimo (5 centavos) - Argento .5001 punto
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Porca miseria sta succedendo anche a me...innamorato delle papali, e provo molte meno emozioni guardando la collezione del Regno dove senza pezzi clamorosi ho messo via qualche prova, progetto e rarità. Che fare?vendere sarebbe difficile, svendere non posso... Il fatto che ora sul mercato ci sono tante monete del Regno, causa crisi, accumuli, barili vari (!) probabilmente ha dato modo a tanti come me la possibilità di arricchire la propria collezione ed avere, finanze permettendo, ciò che si vuole. Monete di altri tempi, vedi le papali fino al 700, per esempio, si trovano con meno facilità ed ognuna è diversa dalle altre, quindi almeno per me il vorrei ma non sempre posso ed il fascino di vere e proprie opere d'arte sta portando l'attenzione proprio verso queste.1 punto
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Noto che sempre più collezionisti le tolgono . Beh in caso di rivendita vanno fatte riperiziare... Inoltre ci sarà pure un motivo dei continui strani colpetti su monete apparentemente fior di conio... Perché libere sul velluto .. certo che se tutti fanno cosi prima o poi finiscono in terra e via.. Colpo al bordo !! Moneta andata che perde valore ... Le monete non solo devono stare chiuse in bustina, ma devono stare poi in un album sicuro con taschine. Al massimo cade l'album .. Per la miseria poi non ditemi che toccate con le dita monete in fdc di alto valore.... Non ci posso credere.1 punto
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______________ 1892 Indocina francese 1 Cent - Rame1 punto
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Chiedo scusa per la banalissima osservazione, ma ormai non vi è un abuso del concetto di "premoneta" nelle aste? Inoltre non è utilizzato un po' come uno specchio per le allodole (collezionisti)? Nel mondo antico, evitando di fare facili parallelismi, la moneta aveva valore essenzialmente per il suo peso, quindi tutti i metalli preziosi o reputati tali sarebbero monete (?!) , ma penso che non tutti i pezzetti di metallo che si ritrovano in giro avevano effettivamente tale funzione. Quindi bisogna stare attenti alle pseudo-monete chiamate molto elegantemente "premonete".1 punto
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Oscar delle Monete Euro 2014 Dopo essermi sentito col curatore della sezione Euro, @@Ciccio 86 ho valutato di aprire qui, in "piazzetta" una discussione per ricordare anche a tutti gli utenti che non frequentano abitualmente la sezione la possibilità di partecipare con il loro voto e perchè no con un elaborato all'edizione 2014 degli Oscar Euro. Per chi non lo conosce posso dire brevemente che si tratta di un concorso tra gli utenti che ha lo scopo di vedere quelle che sono state valutate le migliori (ma anche le peggiori) monete in Euro emesse nel 2014 in varie categorie (2 euro CC, Argento, Oro, Divisionali, Proof etc) Può essere un momento per conoscere meglio la monetazione in Euro e perchè no appassionarsi ad una possibile collezione in futuro. Proprio per incentivare la partecipazione si è deciso di prorogare la chiusura delle votazione a Sabato prossimo 21 Marzo per info e regolamento http://www.lamoneta.it/topic/135272-oscar-delle-monete-in-%E2%82%AC-2014-1a-fase/1 punto
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credo che acraf abbia centrato il problema. le Grandi Opere non vengono più scritte perchè non esistono più Grandi Intelletti capaci di produrle. e si preferisce la strada della quantità e della miriadi di articoli. sarà fuori topic ma reputo molto interessante il fatto che alcuni musei abbiano messo le proprie monete romane online. facendo una ricerca su internet però ho trovato solo i musei di Londra e Parigi, ma non quello di Berlino e Vienna. E' possibile aprire un topic dove inserire i vari link di tutti i musei? Saluti.1 punto
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Ho lasciato decantare un po la discussione per vedere se saltava all' occhio un' altro particolare importante. Si è parlato di pegioni o grosso, di cimieri e secchie, di varianti di leggenda e rosette, ma il motivo della rappresentazione di S. Ambrogio benedicente per Pavia e con lo staffile per Milano? Le monete erano contemporanee e coniate dallo stesso Duca.1 punto
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Se ti può servire per approfondire se ne è parlato pure qui: http://www.lamoneta.it/topic/124467-20-franc-1950/1 punto
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1892 parte la nuova moneta Austro-Ungarica, ma ho altre annate, perciò... Canada Vittoria 5 cents che hanno circolato....1 punto
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Io invece sono inguaribilmente un esploratore :) nel senso che non riesco a non avere un po di varietà. Ho monete che mi attraggono per la l'ora antichità, altre per il modulo, altre per la varietà e qualità artistica delle raffigurazioni, altre per la serialità (esattamente l'opposto!), altre perché sono della mia città... E mi piace perché a rotazione mi interessano sempre tutte, un po una un po l'altra... E sono tutte ben suddivise, ordinate e con un criterio. E ognuna significa qualcosa per me. Se per un periodo degno di poco sguardo una collezione, il periodo successivo torna protagonista. E così via. Tieni presente che ogni volta che cambiamo idea vuol dire che abbiamo imparato qualcosa ;) Non vederlo quindi come qualcosa di negativo!!1 punto
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Se qualcuno avesse sottomano un. Mir emilia.....sono quasi certo di averscritto qualcosa al riguardo....1 punto
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Non è questione di essere cassandre o meno, ma è che la burocrazia fa perdere in tutti i campi una marea di tempo che potrebbe e dovrebbe essere speso in modo migliore. Pensate che io sono un fisico nucleare e mi ritrovo a poter fare serenamente ricerca praticamente il sabato e la domenica, perchè sono spesso alle prese con cacchiate burocratiche. Per acquistare un giravite bisogna rimepire carte, moduli online e perdere talmente tempo che quando lo si racconta ai colleghi all'estero questi si mettono semplicemente a ridere. E' chiaro che si perde competitività in tutti i campi. Tra l'altro questo spiega anche perchè gli italiani, quando vanno all'estero, riescono così tanto bene. Si sono trovati per anni con un sacco di palle al piede che non appena se ne liberano riescono a fare di tutto e di più :) Quello che voglio dire, in conclusione, è che la semplificazione burocratica è una questione molto più importante di quanto molti siano portati a pensare.1 punto
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salve volevo chiedervi se questa classificazione fosse giusta, viste le varianti che ci sono... Scheu 42 Bruttium, The Brettii. c215-205 BC. AE Reduced Uncia. Laureate head of Zeus right; thunderbolt behind / BRE-TTIWN, naked warrior advancing right with shield & spear; grape cluster at foot before. SNGANS 102. SGN Cop 1658 grazie Roberto1 punto
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Si, però se vogliono aggirare il problema, devono emettere la moneta con valore facciale diverso dal due euro; altrimenti direi che non si può fare. La nomenclatura dei nominali destinati alla circolazione è quella nota. Non si può emettere una moneta con valore facciale da due euro, dichiarare che non ha corso legale e cederla a due euro e cinquanta. Questo lo si può fare solo con i nominali destinati ai collezionisti, che fra l'altro hanno comunque corso legale per il loro valore facciale nei Paesi che li emettono. M.1 punto
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In Italia avrebbero cercato di sequestrare anche la palla di neve... Se poi si fosse sciolta, il bambino sarebbe finito in galera per aver nascosto parte del corpo del reato... :ph34r:1 punto
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Sempre proseguendo con l'asta Aureo & Calicò del 24 aprile 2014 in cui vi era ,per gli appassionati di monete del sud Italia,"molta carne a cuocere" lotto n°607 Ferdinando d'Aragona (1458-1494). Nàpols. Doppio Carlino o Tarì argento gr.7,19 D/Scritta periferica +FERDINANDVS:D:G:R:SI:IE:VN;nel campo ,entro cerchio perlinato scudo araldico coronato inquartato con le insegne degli Aragona ed Angiò-Durazzo R/Scritta periferica +RECORDATVS:MISERICORDIE:SVE:°(ricordato per la sua misericordia ,riferendosi al perdono del Re verso i Baroni ribelli);nel campo,entro cerchio perlinato ,busto del Re cotonato volto a destra;lettera M(Maestro di Zecca Antonio Miroballo) dietro la nuca Riferimenti: Crusafont V.S. 999;Crusafont C.G. 3406;Cagiati 5-9;PANNUTI E RICCIO 10a; MIR 65. Si sono riscontrati Tarì con le lettere N della legenda capovolte Il Sambon sostiene che questi Tarì siano stati coniati ,come il primo Ducato aureo,nel 1465;in ogni caso il Re è raffigurato con sembianze giovanili.Questo Tarì fu la prima moneta argentea ,del Regno di Napoli, di grande peso,superiore a gr.7 La moneta è stata aggiudicata ad € 5.500 + diritti d'asta Faccio notare il bellissimo decoro inciso sull'abito regale del Re Vi invito a postare monete del Regno di Napoli presenti nelle vostre collezioni,a farle seguire da una vostra scheda di presentazione e magari anche con pedigree di provenienza e,se riuscite,sarebbe molto bello evidenziare tramite foto i particolari che vi piacciono della moneta postata --Salutoni -odjob1 punto
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Non è la più rara, non è la più costosa ma è una delle monete cui sono più affezionato. Regno d'Italia Napoleone I Assedio Austriaco a Zara (Ottobre - Dicembre 1813) 4 Once 1813 Zara Arg. Grammi 118,915 diametro 53,99 mm D/ in losanga grande (29,35 mm) ZARA // 1813 ai lati di aquila imperiale coronata a destra con ali spiegate Rv: nel campo in quadrato (19,43 mm) al centro 4. 0. - ___ - 18.F 40.C, intorno all'incavo della battitura escrescenza circolare, si conosce solo per questo tipo. Contorno : contromarche in incuso SP MF (capovolto) SB Moneta splendida e molto rara Provenienza: ex Notaio Giovanni Battista Bolgeri Milano ex Asta Santamaria Monete e Medaglie Napoleoniche, Roma 27 maggio 1926; lotto 117 per £. 1.500 (C1) Pagani 311a, VG 2319b, CNI 2, DP 869, Davenport 47. note: tondello di forte spessore 5,08mm E' una storia un pò particolare, intima che condivido volentieri con i miei amici del forum. Questa moneta fu acquistata dal mio avo; stava già molto male e sarebbe mancato da li a pochi mesi. Tutti i giorni redigeva un diario della sua malattia (una forma di malaria contratta andando a caccia in Africa) con piccole note - tipico dei notai - e quando riusci ad aggiudicarsi la moneta a £. 1.500 + 10% di diritti, (sapeva che non avrebbe più avuto molto da vivere) scrisse: "oggi sono felice, finalmente" - fece uno schizzo della moneta sul libricino nero della malattia. "Ravanando" (non credo sia italiano ma dialetto casalingo) nella casa in campagna trovai il diario, lo lessi e quando trovai la nota mi prese una sensazione strana, irripetibile; tra la felicità e lo sconforto. Pensai ai 40 anni che lo "zio Bista", come lo chiamiamo in casa, dette la caccia a questa moneta ... sempre troppo cara per essere una moneta (così scriveva tutte le volte che non si aggiudicava un lotto !), e solo al tramonto della sua vita si decise a far si che non fosse più troppo cara. Su questa moneta scrisse un'accorata lettera alla Domenica del Corriere (mai pubblicata) per rivendicare l'italianità della Dalmazia. Scritta assai bene ed, in bella calligrafia ma i contenuti erano probabilmente eccessivi per essere pubblicati. Per farvela breve, quando 35 anni fa rimisi in ordine la collezione dello "zio Bista" ... fu la prima moneta che vidi e ... (perdonatemi, mi vengono le lacrime agli occhi), e cercai al meglio di meritarmi i libri, gli scritti e le ultime monete scampate alle seconda guerra mondiale. Un giorno venderò collezione, è inevitabile per un collezionista prima che sia buttata al vento da eredi insapienti, ma non questa, questa no; come dico gli anglosassoni : "everything but ..." questo è il mio but.1 punto
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Direi più propriamente 'tondello arroventato', naturalmente ai tempi della coniazione manuale con i conii d'incudine e di martello. E 'monetazione fusa' è il termine per indicare il processo di produzione di monete tramite fusione, versando cioè il metallo o la lega allo stato fuso (o liquido) in uno stampo cavo. apollonia .1 punto
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