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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/18/15 in Risposte
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ciao a tutti ragazzi ecco altri 2 acquisti arrivati proprio oggi che si aggiungono alla mia modesta collezione :) sempre graditi giudizi e pareri! buona serata a tutti!4 punti
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@@claudioc47 grazie come sempre per le tue risposte analitiche e competenti; hai detto molto bene, quando l'umore del periodo me lo consente, tra le mille difficoltà serie della vita quotidiana, gradisco fare dell'umorismo - specialmente se di risposta a quello di altri utenti del forum, come in questo caso - specialmente in contesti come questo, che a mio parere modestissimo dovrebbero essere più di studio e relax che di non infrequenti polemiche e battibecchi, come purtroppo spesso mi capita di leggere. Avendo conseguito tempo fa l'attestato HACCP presso Confcommercio, ho seguito il corso tenuto da un Ispettore della A.s.l. della mia provincia, il quale spiegava in termini chimico-biologici come l'aceto sia il più potente pulitore/sgrassatore/disinfettante esistente in natura, e come i professionisti della ristorazione lo adoperino per la pulizia e disinfezione dei piani di lavoro, siano essi in marmo che in acciaio. Un prodotto naturale, dal costo infimo, molto più valido ed efficace del 99,99% dei disinfettanti chimici di uso comune, che tra l'altro non sono un toccasana per la nostra salute. Perciò, come hai ben detto, trattandosi di moneta dal valore praticamente nullo, ho pensato di provare, tanto in ogni caso sarà una moneta che non entrerà mai in collezione (è veramente terribile, vi garantisco). Proverò prossimamente l'utilizzo anche della benzina rettificata, facilmente reperibile tra l'altro presso qualsiasi tabaccheria. grazie e un saluto.3 punti
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Stahl parla anche di quest'ultima emissione (tipo C della pagina postata sopra). Avendo il Maggior Consiglio rifiutato il grosso di bello stile, in quanto troppo innovativo, venne invece accettata una seconda proposta meno innovativa dove compare il doge con la barba. Se date un'occhiata al Papadopoli questa dovrebbe essere l'ultima emissione corrispondente all'editto del 1399. Arka3 punti
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Un 1908s Indian Head cent da San Francisco, una città ancora raccogliendo i pezzi del terremoto e fuoco del 1906. Il 3,11 grammi di peso, diametro 19mm e lega di bronzo del pezzo 1-cent americano era rimasto costante dal 1864, verso la fine della guerra civile. E così è stato con questo penny, sulla superficie solo l'ultimo di una lunga fila di bronzo piccoli centesimi che risale a circa 44 anni. Ma non. Perché questo 1908s indiano—il marchio di zecca "S" è sotto la corona—è la prima moneta 1-cent degli Stati Uniti ha colpita presso una zecca diverso da Philadelphia. E abbastanza certa distanza lontano da Philly, troppo—4,054 chilometri (2,520 miles) di aria—un po' più di distanza da Lisbona a Mosca. Sembra strano a me che questo dovrebbe accadere così tardi. Ma forse no, perché non era necessario denaro piccolo West nel modo era in Oriente più costante—non per anni, comunque. Ma i tempi cambiano. Un'economia in rapida crescita e cambiando le strategie di vendita al dettaglio volti a una classe di consumatori ampliamento aveva fatto piccole monete sempre più importante nella vita quotidiana. Produzione di cento negli Stati Uniti, che aveva flirtato con il marchio 100.000.000 nel 1906, passò nel 1907. (Ma la produzione di cento sarebbe immergersi precipitosamente nel 1908, dopo il panico del 1907). Ad ogni modo, con questi 1908s pezzi di 1-cent, penny americano era arrivato in California—senza dover viaggiare lì treno dalla Pennsylvania. :) v. ---------------------------------------------------------------------------- A 1908s Indian Head cent from San Francisco, a city still picking up the pieces of the 1906 earthquake and fire. The 3.11 gram weight, 19mm diameter, and bronze alloy of the American 1-cent piece had remained constant since 1864, near the end of the Civil War. And so it was with this penny, on the surface just the latest in the long line of bronze small cents stretching back some 44 years. But not. Because this 1908s Indian—its “S” mintmark is below the wreath—is the first U.S. 1-cent coin struck at a mint other than Philadelphia. And quite some distance away from Philly, too—2,520 miles (4,054 kilometers) by air—slightly more than the distance from Lisbon to Moscow. It seems odd to me that this should happen so late. But maybe not, because small money wasn’t needed out West in the way it was in the more settled East—not for years, anyway. But times change. A fast-growing economy and changing retail strategies aimed at a widening consumer class had made small coins increasingly important in everyday life. U.S. cent production, which had flirted with the 100,000,000-mark in 1906, passed it in 1907. (But cent production would plunge precipitously in 1908, after the Panic of 1907.) At any rate, with these 1908s 1-cent pieces, American pennies had arrived in California—without having to travel there by train from Pennsylvania. :) v.3 punti
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ok vi tolgo subito il dubbio.. in effetti le monete trovate sono due :yahoo: , entrambe con tirature abbastanza basse, ma non quanto il GK (sarebbe il massimo trovarlo in circolazione) ecco la prima: Taglio: 2 € cc Nazione: Malta Anno: 2011 Tiratura: 375.000 Condizioni: SPL+ (vedendolo senza lente di ingrandimento; dalla scansione direi qSPL si vedono i segni di circolazione) Città: Milano Note: NEWS!!!! :yahoo: :yahoo:3 punti
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VIsto che se ne vedono pochissimi, Vi posto questo denaro da asta iNumis. Buona visione (Louis II) ou frappe anonyme de Venise, denier, s.d. (c.855-875) Venise A/+DS CoNSERVA RoMANo IMP, lettres liées Croix cantonnée de quatre besants R/+ XPE SALVA VENEcIAS Temple TTB, RRR Argent, 20,0 mm, 1,15 g, 6 h D.1116G (3 ex.) MG.- Biaggi 2748 - Mont.7-9 Bel exemplaire bien que légèrement nettoyé, le flan à peine voilé et un minime cran à 2 h au revers sur le listel. Ce denier sans nom d'Empereur, mais avec une titulature pour la Conservation de l'Empire et de la ville de Venise, est donné à Louis II Empereur. Cette frappe pourrait être datée de la première prise d'autonomie de la ville à la mort de l'Empereur Louis II. D'une grande importance historique. Quelques exemplaires connus dont 3 passés en vente récemment, avec des commentaires plus complets auxquels nous renvoyons : Classical Numismatic Group, Auction 91, n° 1397 (EF, $14,000 + frais), Fritz Rudolf Künker GmbH, Auction 205, n° 2510 (SUP, 18.000 € + frais) et Fritz Rudolf Künker GmbH, Auction 227, n° 2240 (SUP, 12.000 € + frais). cet exemplaire provient de la Vente aux enchères Delorme et Collin du Bocage, expert iNumis, 10 décembre 2013 n° 159 (4000 € + frais)2 punti
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Le De Gennaro al D/hanno il pino mediterraneo con due rami e più scarno di foglie e il fumo che fuoriesce dal Vesuvio è voluminoso.Le Hoger hanno il pino in conformazione 3+1 ramo e il fumo del Vesuvio più piccolo e leggermente tendente a sinistra..... Queste sono le cose che noto...2 punti
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Da quel che ho visto io, mi sembra che Hoger siano leggermente più comuni, mentre quelle del De Gennaro un po meno. Non so se può aiutare, nel mio database ho quattro Hoger catalogate in alta conservazione (diciamo oltre lo Spl pieno, di cui una top passata alla civitas) e nessuna con le sigle DeG in alta conservazione. Questa è la mia, sigle DeG e NEAP al R/2 punti
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Comprendo le vostre reticenze e le vostre preoccupazioni in relazione alle normative sui beni colturali e le condivido . Non ho nessuna voglia di provocare una polemica su questo sito che considero eccellente e come uno dei migliori che io conosca. La storia della mia isola si confonde con la storia delle altre città o stati italiani fino al 1768, lo stesso vale per la numismatica, in conseguenza considero una cosa “naturale” che collezionisti, numismatici, ricercatori, storici, archeologi o semplici amatori di storia corsi si rechino su siti similari al vostro. Tali siti ci permettono di disporre di una vasta base di informazioni tecniche, tipologiche e storiche che spesso non troviamo in Francia. Per questo motivo e per quanto riguarda l'oggetto in questione mi ha sembrato più logico fare la domanda in Italia. Per me il caso è chiuso, vi ringrazio per avermi letto e mi scuso per il mio italiano esitante. Buona serata.2 punti
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@@ilcollezionista90 sono pienamente d'accordo. Io ci sto provando ad impostare un sistema che renda la graduazione più oggettiva possibile, come forse avrai letto in qualche post di altre discussioni. Ancora non ne parlo diffusamente perché continuo a fare dei test di verifica e quindi relative messe a punto, ma fin'ora mi sembra che funziona. Sono sulla strada giusta? Mah, vedremo!!2 punti
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Ok, adesso posso dire che è mia, ringrazio comunque tutti quanti per l'interventi fatti.2 punti
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hai capito che differenze!!! incredibile! le monete vanno viste in mano,è inutile...2 punti
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Non pensavo fosse possibile, invece ulteriore peggioramento. Bene per gli euro, quasi assente tutto il resto. Ha senso continuare?2 punti
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Sì, la zecca di Coo è molto rara. In questo tipo di tetra una clava è tenuta dal granchio. KINGS of MACEDON, Alexander III. 336-323 BC. AR Tetradrachm (16.77 gm). Cos mint. Struck 201 BC. Head of Herakles right, wearing lion's skin headdress / ALEXANDROU right, Zeus seated left, holding eagle in right hand, sceptre in left; crab holding club in its claws before. Price 2500; Müller -. Lightly toned, good VF. Very rare mint. apollonia2 punti
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Taglio: 2 € CC Nazione: Germania B Anno: 2015 A Tiratura: 6.000.000 Conservazione: qFDC Città: Lussemburgo Note: NEWS2 punti
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Mi cascano le braccia sapendo che una terza carica dello stato abbia delle idee simili con i problemi seri che abbiamo in Italia, comunque se la notizia fosse vera e se questa tizia intende istituire a tutti i costi una Damnatio Memoriae a suo gusto e piacimento senza alcuna conoscenza della storia allora anche a Napoli dovremmo demolire mezza città e tutte le chiese barocche, oltre a fondere tutte le monete del periodo vicereale dato che la dominazione spagnola durata oltre 200 anni è stata per noi meridionali la più triste pagina di storia. Napoli fu corona quando regnava casa d'Aragona ma dal 1503 in poi furono tanti gli episodi di ingiustizia sociale, il Regno di Napoli venne "spremuto" fino all'osso dal governo di Madrid, un fiume di danaro, centinaia di milioni di ducati d'oro per finanziare le inutili guerre europee e gli sprechi della corte spagnola, basti pensare che i re di Spagna considerarono Napoli "la migliore delle Indie ........". Chi conosce la storia del Regno di Napoli di quel periodo sa bene quanto danno fecero gli spagnoli nella capitale, eppure nel bene e nel male hanno rappresentato la nostra entità e la nostra cultura, moltissime le testimonianze artistiche di quel periodo, spesso di una fastosità eccessiva tanto quanto la miseria dell'epoca, molte le testimonianze in campo religioso e culturale. Se proprio vogliamo ragionare su quale damnatio memoriae è la più giusta per noi dovremmo sbattere fuori proprio questo governo, un governo che passerà alla storia come il peggiore della repubblica Italiana, un governo che ha aumentato i poveri e che sta distruggendo il tessuto economico ed industriale per favorire l'economia comunitaria dell'Unione Europa, un governo che ha permesso il peggiore dei crimini contro il proprio popolo, cioè quello di utilizzare le forze armate e navali per farci invadere. Io vivrò per raccontare ai miei nipoti chi furono i peggiori!2 punti
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Per me il convegno di Verona e ideale per collezionisti giovani e meno giovani che non hanno il portafoglio a fisarmonica,inoltre da un po' di anni e divenuto punto d'incontro fra giovanissimi e anziani del collezionismo. Per quei circoli che fanno divulgazione numismatica donando loro volumi e' una grande soddisfazione. Senza contare che per gli utenti del nostro forum e'un'occasione per conoscersi. La numismatica e anche questo. Blaise2 punti
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Buona serata Certamente medaglie e/o gettoni veneziani sono stati già postati nel forum, nelle sezioni a loro dedicate; ricordo le medaglie coniate dalle varie Scuole di Carità e Devozione che esistevano a Venezia, postate da @@giancarlone e da altri appassionati; ricordo anche i tappi plumbei dei contenitori del polifarmaco "Teriaca" al marchio delle varie spezierie veneziane, postate da @@apollonia, ma vorrei restringere in questa sede e con questa discussione, l'argomento "medaglie" alle rappresentazioni dei dogi. Oltre ai quadri e gli arazzi commissionati dalla repubblica per enfatizzare la sua storia e quella dei suoi dogi, ci sono anche le medaglie; non si possono dimenticare e se anche queste sono state quasi sempre coniate per iniziativa privata, anch'esse rappresentano una importantissima testimonianza per conoscere i volti dei dogi, così come quello delle dogaresse e dei personaggi cospicui della Serenissima, come i procuratori di San Marco, gli ammiragli ed i vari capitani, podestà e conti che si sono succeduti nei tantissimi reggimenti delle città del dominio, ma anche i patriarchi, i filosofi e i dotti. Ci sono anche splendide medaglie con le vedute di Venezia a “volo d'uccello”, dei suoi monumenti, delle sue fortezze, dei suoi possedimenti; sono anch'esse pagine di storia e cultura. Venezia, salvo le poche e conosciute eccezioni, ha sempre negato la rappresentazione veritiera del “Principe” sulle proprie monete e lo ha relegato in una immagine stereotipata che rappresentasse il potere dello stato in quanto tale e che mai potesse essere frainteso col potere personale. La medaglia, benchè commissionata da privati, è quindi testimonianza di ciò che non possiamo trovare sulle monete veneziane. Mi permetto quindi di invitare gli appassionati collezionisti di medaglie veneziane, perché ci facciano conoscere questi tesori e possibilmente di spiegarcele. Inizio io con una medaglia trovata in rete, ma che ho visto spesso, anche in "replica" venduta in siti di aste online. Personalmente la trovo affascinante nella sua eleganza. Il "corno" occupa una porzione non indifferente; sotto questo si vede appena la "rensa" senza laccetti; il colletto e la "dogalina" con i caratteristici bottoni a pera; i tessuti arabeschi che evidenziano il probabile lavoro a soprarizzo d'oro. Tutto concorre a dare un'immagine del doge sfarzosa e regale. Marc’Antonio Memmo, 1612-1615. Medaglia solo diritto 1612 opus G. Duprè in peltro. gr. 143.50 mm 89 MARCUS ANTONIUS MEMMO DUX VENETIARUM In esergo nel giro G.DIUPRE.F.1612 Busto a d. con mantello e corno dogali. Voltolina II n. 862. Buona serata luciano1 punto
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Ciao a tutti. .. oggi volevo mostrarvi un D di un mio aquilino fotografato da due angolazioni diverse e con 2 luci diverse con l'unico scopo di mostrarvi come spesso sia difficile giudicare una moneta da una sola foto. Anche se a fuoco e perfettamente perpendicolare1 punto
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Mi sono sovrapposto a Renato. Continua..... Prima si era pensato ad un foro con un marchio stampato,scartata tale ipotesi bisognava decidere se rifare la rigatura al nichel oppure l'argento. L'orlo del 5 lire riporta la scritta fert fra nodi e rosette che è la più efficace caratteristica contro le falsificazioni così venne deciso che la rigatura dovesse essere eseguita sulle monete di nichel. Segue......1 punto
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1908 Prussia cominciano le emissioni del taglio da 3 Mark, per compensare il ritiro ufficiale dei vari Talleri pre-impero.1 punto
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Ad eccezione della fig.1 coinvolta in un refuso che riguarda il dritto, mi limiterò alle immagini dei versi (motivo del contendere) e descrizioni relative. Tipo 1 (fig.1, da CHS Basel Numismatic) dritto: RAYN•I•MVT•R•EC•DVX: (nella descrizione dell'articolo mancano i 2 punti finali...mea culpa), ritratto del duca rivolto a destra. verso: scritta su due righe MVT / SESIN in cartella ornata e contorno perlinato. Riferimenti: MIR 840, CNI 146 – 149, Ravegnani Morosini 9, Crespellani 136 A mio parere in questo caso, unico neo o dubbio è il "possibile" punto dopo il MVT del verso; la moneta è molto incrostata e, non avendola analizzata direttamente, non me la sono sentita di attribuirle una lettura comunque "dubbia" Il tipo 3 penso sia indiscutibile Tipo 3 (fig.2, da collezione privata) dritto: anepigrafe, aquila estense coronata con la testa rivolta a sinistra e ali spiegate. Verso: scritta su due righe MVT / SESIN in cartella ornata. Riferimenti: MIR 841/a, CNI 152, Crespellani, 137. Il tipo 1c dritto: RAYN•I•MVT•R•EC•DVX, ritratto come sopra. verso: scritta su due righe MVT• / SESIN• come sopra. (riferimento CNI 148), fig.3 (da Aurora Numismatica) il tipo 1e dritto: RAYN•I•MVT•R•EC•DVX, busto e caratteri di dimensioni ridotte. verso: scritta su due righe MVT / SESIN• come sopra. (riferimento CNI manca), fig.4 (da collezione privata) Per passare alla seconda emissione Dritto: anepigrafe, aquila estense coronata con la testa rivolta a sinistra e ali spiegate. Verso: scritta a caratteri piccoli, su due righe MVT / SESIN• in cartella ornata fig.10 (da collezione privata) terza emissione (caratteri medi) Dritto: anepigrafe, aquila estense coronata con la testa rivolta a sinistra e ali spiegate. Verso: scritta a caratteri medi, su due righe MVT / SESIN in cartella ornata fig.11 (da vendita Aurora Numismatica) E il confronto fra esemplari caratterizzati dalle tre differenti dimensioni fig.13 (esemplari da collezioni private) Spero che queste immagini siano chiarificatrici....per il futuro sarà mio impegno richiedere sempre anche la pubblicazione degli ingrandimenti. Ok! qui mi fermo. Un saluto e di nuovo grazie per l'interessamento. Mario1 punto
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Alcuni soci del Circolo Numismatici di Beinasco e del Circolo Numismatico Torinese stanno organizzando una gita ad Annecy in occasione del convegno di Domenica 26 Aprile1 punto
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France' ... questa discussione, come tutte le altre del sud, non è bloccata tra le "importanti" e per ricercarla occorre cliccare andando su e giù per questo forum. La cosa è un po' deludente ... non mi piace!1 punto
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Eh si, mi sa che hai ragione alla grande ! Quindi il segreto è non acquistare mai medaglie perfette o quasi :D A parte gli scherzi, grazie davvero per il commento, e se un giorno dovessi ritenerla insufficiente per la qualità media della mia collezione sarà un bel giorno. Intanto me la godo, come sempre il piacere di maneggiare e osservare una medaglia di questo fascino ha la sua misura negli occhi di chi guarda... e a me da molto piacere averla :D1 punto
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@@Il*Numismatico Grazie,comunque è proprio quell'insieme che mi piace,sporcizia (sicuramente) mista a patina, e come dicevi giustamente tu ,togliendola, si potrebbe togliere quel fascino che questo mix da al tondello,e poi parlandoci francamente da me si dice "ognunu cu so misteri"( ognuno con il suo mestiere) Io non saprei da dove iniziare e ho una paura tremenda di combinare cazzate1 punto
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Io la lascerei così com'è, e mi godrei il fascino che questo sano "zozzo" evoca :D La moneta è ancora molto gradevole, la scena del sebeto è senza strappi e debolezze, con usura accentuata ma omogenea. Lo sporco, in misura ovviamente contenuta (cosa che secondo me c'è su questo esemplare), aiuta a dare una certa tridimensionalità ai rilievi, specialmente se questi sono usurati. Lavando la moneta, si perderebbe ciò, visto anche i rilievi bassi che ha. Proprio a voler togliere qualcosa, alleggerirei la zona di nero nell'esergo, e quelle macchie al D/. Operazione comunque da fare in un certo modo, e con certi metodi, per non rendere troppo enfatizzato lo squilibrio di intensità che potrebbe venire a crearsi.1 punto
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Si moduli leggermente ridotti e peso tra 1,20 e 1,40 per tutti. Assolutamente in linea con i precedenti esempi e in genere con tutti gli ibridi di questa serie. Il fatto che siano meno comuni della serie ufficiale, ma comunque non cosi impossibili da reperire, mi fa pensare a una produzione in massa e serializzata fatta con un certo criterio e con buoni mezzi. È il periodo della rivolta dei monetieri della zecca di Roma, dell'ostilità dichiarata del senato nei confronti di Aureliano... C'è confusione nella capitale insomma. Tutti ingredienti che fanno pensare a un prodotto forse non autorizzato, ma proveniente dalla zecca di Roma: una serie dedicata a Claudio II, divininizzato, con gli ultimi rovesci da lui emessi da vivo. Una serie distinguibile da quella autorizzata emessa per una precisa duplice finalità: contrapporsi a una certa parte politica e militare e lucrare sul metallo prezioso affidato alla zecca.1 punto
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Totalmente assenti i commercianti stranieri o del nord est. Il peggiore da quando lo frequento1 punto
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Per me la moneta è tra lo SPL e il FDC (SPL/FDC) Del 1868 esistono soloo due tipi 1868 anno XXII E XXIII la dicitura del dritto è PIVS IX PONT. MAX.AN. XXII per la prima e PIVS IX PONT. M..A. XXIII per la seconda( e le successive) Per quanta riguarda la rarità per mia esperienza direi che sono entrambi Comuni Esistono anche delle piccole varianti dovute al logorio del conio o alla sostituzione dello stesso per usura (ma sono più per fissati come me) Spero di esserti stato utile Ciao1 punto
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Buon giorno a tutti. Colgo l'occasione per postare una foto presa da MA COINS di quello che io pensavo (erroneamente) fosse il grosso in questione. Come scritto da Luciano anche questo potrebbe essere un altro ritratto del Venerio.1 punto
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ciao @@tonycamp1978 mi dispiace ma io rimango del mio parere, oltre a tante foto, e considerato che possiedi la moneta da tanto tempo, avresti fatto bene ad inserire anche il peso, il diametro e la foto del taglio, Comunque ognuno è libero di pensarla come vuole, a questo punto si discuterebbe solo di aria fritta, l'unico consiglio che posso darti è di farla vedere ad un NIP, e metterti il cuore i pace. Buona giornata TIBERIVS1 punto
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Credo che sarebbe utile per le nostre ricerche avere ulteriori informazioni dei passaggi in asta e foto del Tollero con data 1695. La tiratura di 54.000 pezzi dell'anno 1695 non giustifica la rarità e probabilmente per cause a noi ignote, visto che il tollero era destinato al commercio con il Levante, parte della coniazione ė andata perduta. Il Tollero ha il titolo di once 11 = g 27,117 La Pezza della Rosa ha il titolo di once 11 = g 25,938 1 libbra = 12 once = g 339,510 Nel 1695 la Zecca ha coniato l'equivalente di 5.150 libbre fiorentine per le emissioni del Tollero con data 1695 (54.000 Pz.) e della Pezza della Rosa con data 1684 (26.813 Pz.) Nel 1696 la Zecca ha coniato l'equivalente di 2.700 libbre fiorentine per le emissioni del Tollero 1695 ?? visto che del Tollero 1696 (12.865 Pz) non abbiamo traccia e ancora Pezze della Rosa con l'anno 1684. L'argomento è da approfondire perché la somma delle coniazioni in libbre fiorentine (5.150 + 2.700) non corrisponde alla coniazione del Tollero 1695 e della Pezza della Rosa 1695/1696. Aggiungo foto del Tollero 1695 listino Simonetti e della pubblicazione Andrea Pucci.1 punto
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@@Luca Pantano eh ma è diverso....gli euro fs hanno avuto un'emissione particolare per esser collezionati così...queste monete in fs si trovano solo se son dei primi conii e se si son salvate dalla circolazione...contemporaneamente. è solo una precisazione...sui tuoi gusti non transigo :)1 punto
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Come non ricordarmene! La cosa nacque un mesetto fa, quando Poemenius per ragioni sue mi propose di scrivere due righe sull nascita del nummus ("non più di due paginette, mi raccomando!", mi disse). Le paginette furono una decina nelel qauli sostenevo che il nummo quale moneta fisica avesse emesso il suo primo vagito sulle sponde del Mediterraneo nell'anno Domini 388. Un po' scazzato per la prolissità eccessiva, "già, il tuo ragionamento può anche filare: ma le fonti?" mi disse Poemenius. Già, le fonti. Gli è che le fonti mica si trovano facilmente! Alla ricerca di fonti, mi misi a studiare la riforma di Teodosio del 392: lì una fonte l'abbiamo: la legge di Arcadio e Onorio che l'abroga e sulla quale c'è una proibizione di convertire il decargiro in alio, dove a quell'alio do una traduzione che va contro mari e monti!. Studia che ti ristudia, dopo aver scritto una trentina di paginette sulla riforma monetaria del 392, giunsi alla conclusione che non era comprendibile se prima non comprendevo quella di Graziano de 378, all'indomani della funesta battaglia di Adrianiopoli. E così ho cancellato le 30 pagine già scrtitte e mi sono accinto a riscriverle, ma alla luce della riforma di Graziano. Ora le pagine sono diventate una cinquantina. Ma di nuovo mi sono arenato: perché è difficile comprendere la riforma di Graziano, che probabilmente è una volgarissima svalutazione della monetazione di Valentiniano I avvolta in una bellissima carta da regola luccicante e piena di bei disegnini! Dunque s'ha da studiare la riforma di Valentiniano I, della quale le fonti qualcosina dicono.... rimandando alla riforma di Costanzo II del 348! Ed eccomi qui! Ora ho il grosso timore che appaiano delle fonti dalle quali si deduca che per comprendere la riforma del 348 bisogna andare all'inizio di tutto! In principio quando Dio creò i cieli e la terra tutto era confusione.1 punto
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Questo è un nominale con molti difetti di conio, i capelli sono molto spesso soggetti a debolezze e/o schiacciature da conio, ed in questo esemplare sono presenti questi difetti oltre ad usura. I rilievi dei capelli, ed in generale le fattezze stesse del ritratto, hanno diverse varianti per questa piastra, che sovente sono causa di difetti nel bordo e nei rilievi del R/. (Interessandomi di questo nominale in modo particolare per un mio studio, ne ho accumulati quasi una 15na di esemplari, per cui in base a questo studio statistico ho dedotto questa mia deduzione, preciso a scanso di equivoci, del tutto personale.) Questo, con i rilievi dei capelli medi (diciamo sotto il giro della corona), è tra i più comuni. Il Rovescio di questa piastra è rappresentativo per lo stemma completo di tutte le armi del Regno delle Due Sicilie, per cui, personalmente, eviterei di acquistarla con un colpo così deturpante e con lo stemma anche solo parzialmente debole nei dettagli. Posto un bell'esemplare (variante con le stelle sul contorno) che nonostante la conservazione modesta, si può ammirare il R/ nella sua completa rappresentazione araldica, senza strappi di conio e senza debolezze. Con un po di pazienza, ed una spesa (quasi) contenuta, si riesce a trovare un esemplare gradevole da mettere in collezione.1 punto
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A questo punto allaghiamo nuovamente le paludi pontine.... :D Mah ... fossero davvero questi i problemi dell'Italia ... Un saluto.1 punto
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In fondo , la presidentessa della camera :blum: , applica alla perfezione il concetto di "storia" di molti italiani. Fascisti ? Nessun italiano ha mai creduto o è stato fascista Fascisti che diventarono democristiani, socialisti, anche comunisti ? Mai esistiti L'impero ? Nessun industriale italiano ci ha mangiato o creduto Le adunate a Roma ? Le persone venivano portate lì con gli autobus....scusate , mi sto confondendo con alcuni comizi di ex comunisti :blum:1 punto
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praticamente vorrebbe fare per motivi politici quello che l'isis fa per religione, cancellare la storia.1 punto
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A mero scopo di ostentazione l'emissione per i 50 anni di matrimonio dei reggenti di Baden Friedrich e Luise. 5 Marchi 1906. La moneta presenta la patina solo al diritto, probabilmente rimasta poggiata sul verso per ... anni e anni. Di circolazione proprio non se ne parla. Non ho idea di come si presenti la fotografia, ho dovuto ridurre l'immagine con qualche espediente altrimenti il programma non lo accetta.1 punto
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Che dire....per ora solo grazie per la bellissima giornata. Roberto Troppo stanco....1 punto
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IV CONGRESSO INTERNAZIONALE D'ASSISTENZA PUBBLICA E PRIVATA MILANO 23-27 MAGGIO 1906 Argento mm.26x39 - Autore LANDI1 punto
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. Sperando di fare cosa gradita, riprendo un vecchio ma ancora valido articolo di Secondina Lorenza CESANO, L'oro in Italia nell'Età di Mezzo e nell'Evo Moderno, in Atti e Memorie dell'Istituto Italiano di Numismatica, Vol. V, Roma 1925. La Cesano esaminando diversi ripostigli di monete auree medieovali traccia un quadro delle emissioni di monete d'oro sul territorio italiano all'indomani della cauta dell'Impero Romano nel 476dC. separando le emissioni tra quelle in territori del Meridione da quelle del Settentrione. Di seguito riportero anche l'elenco cronologico delle emissioni auree per zecca a partire dalla fase di ripresa della coniazione dell'oro in Italia, ovvero a partire dalle prime emissioni di Firenze, Genova etc a metà del XIII secolo. Italia MERIDIONALE 1. emissioni sul piede bizantino, principalmente solidi e tremissi, battute dai principi longobardi nelle zecche di Benevento e Salerno 2. l’oro battuto dai califfi fatimidi (uno anche aglabide) che governavano Palermo (913 – 1072) 3. i tari dei duchi di Puglia battuti ad Amalfi, Salerno, Palermo e quelli dei conti di Calabria e di Sicilia (zecche di Messina e Palermo) 1058 – 1130 4. Le emissioni della monarchia normanna da Ruggero II a Tancredi 1130- 1194 5. Le emissioni della casa sveva di Hoehnstaufen da Enrico IV (1194-97) a Manfredi (1258-1266), per le zecche di Amalfi, Brindisi, Messina, compresi gli augustali e mezzi augustali di Federico II 6. I saluti d’oro di Carlo I d’Angiò battuti a Napoli nel 1277 7. Le emissioni dei pierreali di Pietro III d’Aragona, divenuto re di Sicilia nel 1282 Italia SETTENTRIONALE 1. le emissioni auree di tipo prettamente bizantino all’indomani della caduta dell’impero da parte degli Eruli e dei Goti 2. Le emissioni dell’esarcato di Ravenna (V-IX secolo) 3. Le emissioni anonime longobarde ad imitazione dei tremissi bizantini 4. Le emissioni di tipo longobardo da Cuniperto, Pertarito Ratchis, Aistolfo e Desiderio battute in una quindicina di zecche nell’Italia superiore fino a lUcca e Pistoia 5. 5. Le emissioni carolinge, sul piede, modello e tipo longobardo battute da Carlo Magno prima della sua famosa riforma monetaria che eliminò di fatto l’oro dalla monetazione successiva fino alle prime emissioni delle signorie e comuni medioevali. Come si nota immediatamente se l’oro delle emissioni meridionali non subisce interruzioni e può vantare una presenza continua, ininterrotta praticamente fino alla fine del Regno. Nell’Italia Superior invece le emissioni auree, più rarefatte (si sa che i tremissi longobardi servivano per pagare solo transazioni assai cospicui come vendite di terreni, case, tributi etc. – i longobardi non avevano quasi o in misura molto ridotta nominali argentei e praticamente nulla nel bronzo se escludiamo le eccezionali emissioni di Aistolfo per Ravenna). Inoltre vi è una netta cesura operata dalla riforma carolingia che verrà superata dopo ben due secoli senza emissioni auree , dall’800 al 1252, data di nascita del fiorino e del Genovino. A patire da tale data si assiste ad una progressiva “esplosione” di emissioni auree da parte delle zecche comunali e delle signorie italiane che daranno vita alla più variegata e ricca serie monetale (non solo aurea) prodotta da un’area (non si può parlare di Stato..) europea. Vale la pena elencare le zecche/famiglie che hanno emesso monetazione aurea nei secoli successivi al periodo sin qui esaminato: Secolo XIII Firenze, Genova, Napoli, Lucca, Milano, Venezia Secolo XIV Ancona, Bologna, Chiasso, Padova, Roma, Savoia, Savona, Siena Secolo XV Asti, Carmagnola, Casale Monferrato, Ferrara, Foligno, Mantova, Mesocco (Roveredo), Modena, Musso, Parma, Pavia, Reggio, Spoleto Secolo XVI Bardi, Benevello, Bozzolo, Camerino, Castro, Correggio, Cremona, Desana, Frinco, Gubbio, Massa Lombarda, Massa Lunigiana, Tesserano, Mirandola, Montanaro, Nizza, Novara, Passerano, Perugia, Pesaro, Piacenza, Pisa, Pomponesco, Ravenna, Rovereto, Sabbioneta, Urbino, Verona Secolo XVII Arquata, Campi, Castiglion delle Siviere, Cisterna, Cuneo, Gazoldo, Guastalla, Loano, Taccagno, Monaco, Piombino, Retegno, Ronco; Solforino, Tassarolo, Vercelli Secolo XVIII Belgioioso, Belmonte, Porcia, San Giorgio, Vasto, Ventimiglia Il primo gruppo comprende, per i secc. XIII e XIV le emissioni delle grandi monarchie, Sicilia e Savoia, le emissioni papali, Roma, e quelle delle grandi repubbliche marinare, Genova, Venezia e Lucca, e delle grandi città commerciali: Milano e Firenze Il secondo gruppo comprende le serie iniziatesi nei secc. XV e XVI con produzioni più frammentate ma anche limitate quantitativamente econ circolazione limitata, vi sono presenti una gran parte delle signorie italiane, di grande, piccola e media taglia. Il terzo gruppo include i secc. XVII e XVIII che vede spesso emissioni auree di brevissima durata e diffusione, sovente per dar lustro alla casata emittente più che per reali necessità economiche, spesso con produzione di pezzi eccezionali e di ostentazione e pezzi ossidionali. La serie aurea italiana si configura come forse la serie più ricca per varietà tipologica e indubbiamente la più interessante sotto il profilo artistico tra tutte quelle battute in Europa in questi secoli. Tardando forse a convergere verso un’unità che altri Paesi avevano raggiunto ben prima , pensiamo alla serie dei re francesi o a quella dei sovrani d’Inghilterra, ma lasciandoci una ricchezza di tipologica, storica ed artistica che ha ben pochi eguali nel mondo numismatico.1 punto
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