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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/21/15 in Risposte
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Ciao ragazzi, oggi festeggio ... ho appena inserito il pezzo numero 5.000 nella mia collezione. Una buona metà sono monetine €6 punti
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In passato ho sviscerato in diverse discussioni con i molti esperti di monetazione milanese del forum i vari aspetti dei simboli della monetazione di Milano e l'evoluzione degli stessi nel corso del tempo. Abbiamo parlato di cavalieri, cimieri, draghi ed ovviamente di biscioni. Nei nostri commenti spesso si girava intorno anche alla corona ducale tanto ambita da Gian Galeazzo Visconti, presente in una maniera costante solo nelle sue emissioni con l'elmo. Oggi vorrei presentarvi l'ultimo arrivo nella mia collezione, cogliendo l'occasione anche per parlare un po' di storia come del resto è avvenuto nelle discussioni precedenti sopracitate. Giovanni Maria Visconti, II Duca di Milano (1402 - 1412) Grosso da un soldo e mezzo (pegione) 2,29 gr. Crippa 2/C Si tratta di una moneta comune (anche se questo esemplare è in condizioni già migliori del solito, almeno secondo il mio umile parere) ma di grande valore storico. Infatti è la prima moneta in cui la biscia appare coronata, in segno del nuovo status di Ducato di Milano. L'esplicitazione del potere ducale non è solo iconografica, infatti al diritto troviamo, subito dopo il nome del Visconti, DVX MEDIOLANI 3C. Da questo momento la biscia sarà raffigurata sempre coronata anche sulle emissioni delle successive dominazioni straniere, pensiamo ad esempio a Ludovico XII d'Orleans ed al suo grosso da 3 soldi, detto anche bissona, (@@dabbene mi permetto di fare un collegamente alla tua discussione in merito) http://www.lamoneta.it/topic/136574-la-bissona-di-milano/ A voi la parola, Antonio4 punti
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Ciao ragazzi, oggi festeggio ... ho appena inserito il pezzo numero 5.000 nella mia collezione3 punti
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Per gli amanti del genere, tra i quali io stesso, è ripresa la serie de “Il trono di spade”, che promette sfracelli con i tre draghi dell’affascinante Daenerys. In antichità, quando c’era spazio nella vita quotidiana anche per il mito, spesso sulle monete venivano raffigurati mostri, demoni e altre creature misteriose che altro non erano che la personificazione delle paure dei nostri antenati. Qualche tempo fa, ho fatto una ricerca per un romanzo giallo a sfondo numismatico che stavo scrivendo. Non si ha idea dell'ampiezza del bestiario magico che si può trovare rappresentato sulle monete, peraltro bellissime, del periodo classico: grifoni, sfingi, gorgone, arpie, draghi, mostri marini, centauri, chimere ecc… È una consuetudine questa che nelle epoche successive si è persa… oppure no? È un invito che rivolgo a chi ama i miti e le leggende del passato, e anche a chi è appassionato dell’odierno genere fantasy: postate qui le vostre creature del terrore preferite. Comincio io: Tetradramma di Akragas, circa 410 A.C. Il mostro Scilla (busto e testa di donna, corpo di cane a due teste, coda di mostro marino) Denario di L. Papius, 89 A.C. - Grifone rampante sopra testa di drago Statere di elettro di Ciziko, circa 500-450 A.C. - Sfinge alata, due corpi e una sola testa Buona caccia Filippo3 punti
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Intanto la moneta è decisamente bella, quindi complimenti, il momento chiave è il 1395, anno in cui Gian Galeazzo Visconti ottiene la legittimazione imperiale da parte di Venceslao, grazie anche al pagamento di 100.000 fiorini. Gian Galeazzo è già legittimato ma aspetta a mettere il DUX e la corona, i motivi e le ipotesi un po' li abbiamo visti in altre discussioni, diciamo per opportunità varie.... La situazione e il quadro cambieranno con Giovanni Maria qualche anno dopo nel 1402 e qui Giovanni Maria utilizzerà sia il DVX che la corona....ora poteva mostrare anche sulla moneta quanto legittimamente avevano ottenuto i Visconti....3 punti
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Interessante confronto, anch'io l'avevo notato giorni fa ma poi ho dimenticato di segnalarlo, complimenti, ottimo fiuto, penso che siano molto simili ma che tecnicamente non siano frutto dello stesso punzone, anche in virtù della differenza d'epoca. L'ordine dello sperone venne istituito nel 1260 quindi anche in questo caso i saluti d'oro possono rientrare nel discorso che si sta portando avanti, essendo stati coniati dopo il 1266. E' inutile ricordare a tutti che sulle monete troviamo spesso iconografie riferite ad ordini cavallereschi istituiti dall'autorità emittente; ermellino, drago, diademi, toson d'oro, eccetera ............... a proposito, faccio una breve parentesi off topic, avete mai notato il rovescio dei ducati d'oro di Federico d'Aragona? Sapevate che re Federico faceva parte di un ordine cavalleresco? Avete capito quale? poi se volete possiamo aprire una nuova discussione sull'argomento. http://www.ilmattino.it/NAPOLI/CRONACA/dracula-napoli/notizie/739083.shtml3 punti
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E' importante tener presente questo ragionamenti di Poemenius. I sistemi monetari del basso impero ci paiono spesso poco comprensibili, complicati, privi di riferimenti chiari e oggettivi. Ma non è così perché così non può essere. Invece sono sistemi semplici, di facile comprensione anche per l'uomo semplice della Società romana. Se l'anziana liberta andava a comprare delle aringhe, anche se analfabeta, comprendeva benissimo quanto costavano, se quanto le chiedevano era un buon prezzo o era caro, se stava pagabndo il giusto e se le davano il giusto resto. La notazione decimale è stata un'enorme conquista che dobbiamo al pensiero arabo. Ormai nella nostra logica è un fatto acquisto per cui tutto ciò che fuorisce da un sistema riconducibile a quello decimale, ai nostri occhi diventa molto complicato, scomodo, ambiguo. Ma la Società romana non conosceva il sistema decimale né la sua logica: basta pensare nella numerazione stessa, Condizionati dalla logica decimale, a noi pare ovvio che un sistema monetario per funzionare deve avere delle monete il cui valore tra loro stia in termini di frazioni semplici: 1:2:4. Pochi numerari inferiori combinati tra loro ai nostri occhi devono sempre dare il numerario maggiore. Ma questo è ai nostri occhi, non a quelli del mondo Mediterraneo di 15 secoli or sono. Se oserviamo l'oro, vediamo che tremisse, semisse e solido non hanno tra loro delle proporzioni immediate. E tanto meno le hanno le monete di bronzo. Per riuscire a racappezzarci, dobbiamo uscire da una logica decimale e non pensare assolutamente alla "nostra" notazione numerica. Se non riusciremo a pensare trasversalmente, non troveremo mai il bandolo della matassa. Ma se ci riusciremo, molto probabilmente poi diremo: "ma che sistema semplice! Come non ce ne siamo resi conto di quale fosse la sua logica!".3 punti
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Prima di passare al 1910 volevo inserire pure questa :) ______________ 1909 Cina http://en.numista.com/catalogue/pieces17772.html Provincia di Guangdong ____(Kwangtung) L'ultimo Imperatore Pu Yi (1906.1967) 1 Mace and 4.4 Candareens - Argento .8002 punti
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Milano....,Visconti....come non potevo :blum:, Filippo Maria Visconti (1412 - 1447), fiorino o ducato, al dritto la corazza è ornata da una biscia e la gualdrappa da due bisce, al rovescio scudetto con la biscia viscontea sormontato da elmo coronato e cimiero ornato da drago piumato con fanciullo nelle fauci. La raffigurazione del drago trarrebbe origine da una leggenda secondo la quale Uberto Visconti, Signore di Angera e presunto capostipite dei Visconti avrebbe abbattuto nei pressi di Milano un drago che uccideva gli abitanti con aliti di fuoco. Leggende, imprese, stemmi, simboli, monete....che poi diventano anche rappresentazione delle identità.....2 punti
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@@orocash, Se vuoi puoi seguire anche questa discussione. :) http://www.lamoneta.it/topic/101226-1-eurocent-con-mole-antonelliana/?hl=%20errore%20%20centesimo%20%20euro2 punti
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@@claudioc47, concordo in pieno, ho evidenziato solo altri particolari. :)2 punti
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Buongiorno a voi, innanzitutto ringrazio Mario per aver dato risalto a questo post. Dal momento che @@Young ha chiesto un po’ di informazioni riguardo alla sua bella e interessante moneta, riporto qui di seguito una parte del testo tratto dal Bollettino di Numismatica on-line, Materiali, 16, Roma, Museo Nazionale Romano, La collezione di Vittorio Emanuele III, La zecca di Milano, Età comunale e signorile. Dalla metà del XIII secolo al 1330 ca. Se vuole lo può scaricare e leggere in forma integrale al seguente link http://www.bdnonline.numismaticadellostato.it/materiali/index.do?id=187 da p. 16 dell'introduzione: Denari imperiali “nuovi” (cat. nn. 336-342) Gli ultimi denari imperiali emessi poco prima della venuta in Italia di Enrico VII erano ancora a nome di Fredericus imperator. Il suo arrivo e la volontà di riformare le zecche del Regnum portò all’introduzione del nome del nuovo sovrano anche su queste monete. Nel campo del dritto, al po sto delle lettere iprt disposte intorno a una rosetta, fu messa una croce patente o potenziata con la leggenda Henricvs rex. Il rovescio è ancora occupato dal nome della città su più righe, come nelle precedenti emissioni, ma al posto delle rosette vi sono due trifogli accantonati da globetti, come nei più vecchi denari imperiali. Gli esemplari presenti in Collezione sono sette i cui pesi variano da g 0,67 a 0,4, con un peso medio di ca. g 0,6 (cat. nn. 336-342). Il Corpus riporta per queste monete alcune varianti presenti in esemplari della Bibliothèque Nationale de France e delle Civiche Rac colte Numismatiche di Milano, delle quali, anche in questo caso, sarebbe opportuna una verifica. L’esemplare cat. n. 337 possiede realmente la leggenda i (me) / diola / m(?)vn, indicata sul CNI V, p. 63, n. 27, ma a differenza di quanto segnalato nella scheda del Corpus, nell’ultima riga è presente il trifoglio accantonato dai due globetti. Il titolo indicato dagli Gnecchi per il denaro milanese a nome di Henricus rex è di ca. 228 ‰124. Cercando di riportarlo a quello di fine Duecento125, Enrico VII tentava forse di attuare una rivaluta zione del denaro imperiale per farne la base della sua riforma monetaria? L’inizio delle emissioni d’imperiali a nome di re Enrico è incerto. L’editto del 7 novembre 1311 indica che a quella data erano già coniati, ma è dubbio se la battitura sia iniziata subito dopo l’arrivo del re a Milano o in seguito. Credo comunque che la loro produzione non sia cessata con la morte di Enrico nell’agosto del 1313. Queste monete sono oggi relativamente di facile reperi bilità e ciò potrebbe essere indice di emissioni abbondanti, protrattesi per un periodo più ampio dei pochi mesi intercorsi tra l’incoronazione del gennaio 1311 e quella imperiale del giugno 1312. Inoltre sembra impossibile pensare che Milano per quasi quindici anni non abbia coniato il no minale più importante per il commercio cittadino al dettaglio126. Infine, la somiglianza tra questi e le prime emissioni di denari imperiali a nome di Ludovico il Bavaro (cfr. cat. n. 364) fa pensare a una vicinanza temporale tra le due monetazioni. Bisogna dunque attribuire alle signorie di Matteo Visconti (1311-1322) e Galeazzo I Visconti (1322-1328) parte delle emissioni di denari imperiali nome di Enrico VII127. Buona lettura, Teofrasto2 punti
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Mi è venuta sfocata.... (fatta con il cellulare, quando avrò tempo farò una foto dignitosa).2 punti
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Letto anche l'articolo sull'inflazione che colpi l'Ungheria dopo la fine della seconda guerra mondiale, con banconote dove il numero degli zeri se stampato credo avrebbe coperto tutto, molto bello anche l'articolo sulla moneta più piccola, il Panama Pill, ho notato però che come scritto dall'autore nella descrizione della moneta a pag. 27 segnala lo stemma della Repubblica Panamense con nove stelle sopra l'aquila, ma nello stemma normale questo è vero, se riferita a questa minuscola monetina invece le stelle rappresentate sono 7, non so se magari si sono aggiunte due provincie col tempo dopo il 1904 o se è stato solo un problema di spazio, comunque veramente un bell'articolo.2 punti
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@@Littore78 non sono un esperto come dice @@visroboris, che ringrazio, ma sono uno che quando si interessa di una materia cerca di sviscerarla il più possibile, e voglio esprimere un "claudio pensiero", un ragionamento ad alta voce, circa il discorso della rarità di una moneta. In numismatica si dovrebbero esprimere due livelli di rarità, uno quello relativo al numero dei pezzi coniati, ed uno relativo all'effettivo reperimento di una moneta in un certo stato di conservazione. In realtà questo già avviene, se hai notato le quotazioni di catalogo della tua moneta nei primi tre stati di conservazione hanno una progressione matematica, ad ogni passaggio quasi si raddoppia (280>400>950) mentre il passaggio al Fdc porta ad una progressione geometrica, da 950 sale a 2600, circa il triplo. E così avviene per tutte le monete Quindi la tua moneta o è Mb o è Fdc sempre R2 rimane ma solo perché ne sono stati coniati circa 535000 pezzi.. Detto questo reputo che le espressioni "moneta comune in Bb ma molto rara in Fdc" o similari, inopportune e devianti, come è successo a te. Pongo una domanda a chi è vicino al mondo dell'editoria (@@francesco77): non sarebbe utile inserire nel catalogo un FATTORE DI REPERIMENTO CONSERVATIVO (FRC)?2 punti
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@@Ice80, autentica ma in bassa conservazione, direi un pelo sotto al qBB, valore tra i 45/70 euro.2 punti
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Wishing to familiarize themselves with the equipment for the coinage of the late XIX century - early XX century, at the mints of the world can do so on the links on my themes: http://www.worldofcoins.eu/forum/index.php/topic,25912.15.html http://www.worldofcoins.eu/forum/index.php/topic,26462.0.html http://www.worldofcoins.eu/forum/index.php/topic,25898.0.html http://www.worldofcoins.eu/forum/index.php/topic,27388.0.html1 punto
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Forse qualcuno, tra i più giovani, si sarà chiesto se ne valeva la pena falsificare la moneta da 10 lire. Per fare un esempio: con 10 lire si comprava una pallina di gelato, quello che oggi si acquista con 1 euro e anche più. Ho anch'io un paio di 10 lire false e tutte e due hanno gli assi ruotati, bordi sfuggenti e l'impronta è molto evanescente. Per le monete postate: la prima, vista la colorazione propenderei per un falso, la seconda, da tenere lontano da altre monete, mangiata dal cancro.1 punto
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Ciao @@francesco77 La medaglia che hai postato è molto interessante: presenta il busto della Beata Vergine di San Luca, patrona di Bologna e al V la "classica" 'immagine di San Luca Evangelista posto su di un toro (suo simbolo) che vediamo volto a dx rappresentato intento a dipingere su cartiglio questa iconografia, molto simile a quella utilizzata per la me- daglia annuale dell'Accademia, emessa prima da Gregorio XVI e poi da Pio IX e ripresa in seguito, dopo l'annessione di Roma al Regno d'Italia. Si tratta probabilmente di una devozionale d'emissione ufficiale, coniata a Roma dalla Zecca (Filippo Speranza) per il Santuario di Bologna. Credo possa essere datata al 1870 circa.1 punto
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@@providentiaoptimiprincipis Non sono in grado di risponderti , non essendo in contatto con gli organizzatori Sicuramente @@francesco77 ha notizie di prima mano1 punto
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Ciao, volevo condividere la mia prima esperienza con l'edta... Purtroppo non ho fatto foto ma spero di farlo alla prossima... Ho provato il prodotto su alcune monete di rame di poco conto... Dopo aver preparato la soluzione ho messo una di queste per pochi secondi e dopo averla tolta già vedevo i primi effetti, infatti il verderame cominciava a sciogliersi e così via man mano che la mettevo e toglievo dalla soluzione... Al risultato che mi soddisfaceva mi son fermato, sciacquatina e via in acqua distillata... Per un'altra, sempre in rame, che aveva solo alcuni punti, sembravano sempre verderame ma che andavano un pò più in profondità ho provato ad agire solo su quel verso mettendo alcune gocce per volta... Il risultato, dopo vari tentativi era che il verde era si, quasi tutto andato via ma avevo i due versi molto disomogenei, per questo decido di metterla in acqua distillata aspettando di avere un pò di tempo per ripetere l'esperimento... Succede però che mentre la prima moneta dopo qualche giorno la tolgo dall'acqua, la asciugo e la metto apposto, la seconda la lascio li' fin quando, qualche giorno fa ricordo di averla lasciata nel contenitore ma quando vado a prenderla, sorpresa:'( l'acqua era tutta evaporata (avevo usato un contenitore aperto) e la moneta sul lato rivolto in alto era quasi interamente ricoperta di verderame.. La mia idea che mi son fatto, poi magari spero che qualcuno mi dia conferma o smentita, è che nell'evaporare l'acqua abbia lasciato tutti i residui di verderame o altro sciolti nell'acqua e si siano depositati sulla moneta... A questo punto l'ho messa per intero nella soluzione con l'edta, vedevo proprio il verde scomparire ma appena la toglievo per asciugarla notavo che dopo pochi secondi il verde riaffiorava .. Ho provato varie volte ma il risultato non cambiava, a contatto con l'aria quel verso della moneta come per magia cambiava da color rame a verde. A questo punto decido di toglierla dalla soluzione e di metterla subito in acqua distillata e così faccio e noto che li' il verde non riaffiora... Adesso è, dopo qualche giorno, ancora li'... Con quanto scritto volevo da un lato cercare di far capire che bisogna andare sempre cauti con pulizie e prodotti vari (e fare sempre delle prove su monete rovinate o di poco conto) , soprattutto per chi come me è alle prime armi con questi interventi e dall'altro cercare di avere delle spiegazioni su cosa possa essere successo, tecnicamente, affinché avvenisse quanto descritto sopra... Grazie fin d'ora1 punto
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Concordo nel dire che la moneta appare autentica ma sicuramente ha subito alcuni interventi meccanici. La patina non è autentica e probabilmente è stata spatinata, restaurata meccanicamente e ripatinata. E' possibile che siano stati stuccati alcuni punti come al rovescio proprio sotto alle zampe del cavallo dove vediamo 3 pallini che mal si conciliano con un'operazione di rimozione e levigatura di un deposito di cuprite. I punti in cui si intuisce meglio l'intervento meccanico sono quelli evidenziati dai cerchi gialli. Altro punto da vedere meglio è la zona sotto alla legenda "decursio" dove forse, oltre alla rimozione di un grosso deposito di cuprite, è stato apportato materiale nuovo. Infatti il tondello nel punto che vado ad indicare presenta una frattura la cui continuazione sembra intuirsi anche nel campo. Qui però vedo numerosi avvallamenti che probabilmente sono voluti per mantenere l'aspetto "poroso" e ricco di asperità di tutta la moneta (altrimenti i punti restaurati salterebbero all'occhio) e la frattura sembra riempita. ovviamente questo dettaglio dalla foto non può essere chiarito ed è solo un dubbio.1 punto
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La foto è sfocata ma la qualità della moneta è davvero alta. Complimenti, te la invidio molto1 punto
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Beh mi sono fatto un bel pò di amici!! Savoiardi :aug: e :m249: Borbonici! :help:1 punto
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E questa "creatura" inquietante (che forse non c'entra nulla con la discussione) tratta dal libro Simplicius Simplicissimus (allegoria del XVII sec.) su di una comune moneta tedesca da 5 marchi in argento .625 del 1976 (destinata anche alla comune circolazione). L'originale:1 punto
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@@sulinus ... non avere dubbi; R va più che bene....non di più.....è una variante non tanto rara. ;)1 punto
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Un paio di piccole precisazioni: - la moneta in basso a sinistra nella foto n. 8 è un 5 fils 1975 dell'Iraq KM# 125a - nelle monete da 10 qirsh 1413-1992 (foto n. 4), 10 qirsh 1404-1984 (foto n. 9 e n. 10) e 20 qirsh 1404-1984 (foto n. 10) al rovescio è rappresentata la Moschea di Muhammad Ali al Cairo, mentre nelle monete da 20 qirsh del 1413-1992 la Moschea della celebre università Al-Azhar del Cairo.1 punto
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@@cig se c'è una moneta, tra le candidate, che a mio giudizio non centra una mazza con la commemorazione della bandiera è proprio la 3 :) Come dice @@vaio4ever sembra ennesima commem a dante :)1 punto
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@@Littore78 anche per me complessivamente Bb/Spl, al qSpl non ci arriva per i segni di usura sui capelli e sulla guancia al D/, sui cavalli ed i due colpetti a ore 10 e 11 alR/. Il grado di rarità R2 vuol dire "molto rara", rarità dovuta alla basso num. di pezzi coniati (504.000) come ha detto @@visroboris.1 punto
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@@alessandro1970 Tanti auguri e complimenti per questo traguardo. Mi ci vorranno anni per avere a mia volta sotto lente e studio tutti questi fantastici pezzi di Storia. Un saluto.1 punto
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Buonasera a tutti, mi potreste dare un consiglio su come eliminare queste macchie fastidiose1 punto
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@@TONDELLO moneta in Fdc basta guardare come sono definite le zampe dell'aquila... per me una perizia di Bazzoni a meno che la plastica non vada a nuocere alla moneta non si taglia. Complimenti. Stefano1 punto
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Visto gia' da in po' infatti e' stato rimesso in vendita, ma son molto meno rari di quel che si pensava solo pochi anni fa e le quotazioni ne hanno pesantemente risentito. Cmq quella moneta e' in buone condizioni per la tipologia.1 punto
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Questo esmplare postato da @@francesco77 Lo posseggo anche io in collezione. Hadrianumismatica D/Toson d'oro, sotto lettera A!1 punto
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Taglio: 2 euro CC Nazione: Portogallo Anno: 2014 Tiratura:520.000 Conservazione: BB Città: Nizza Note: News1 punto
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Forse dovrei postarla nella sezione gettoni, ma visto che l'ho avuta come resto al posto di una moneta da 1 euro preferisco metterla in evidenza in questa discussione. Il gettone è di un atolavggio Bresciano: Vorrei far notare la differenza che intercorre tra quello che ho io e la foto che ho trovato in internet, si nota che l'anello esterno dorato è molto più largo nell'esemplare in mio possesso e che tale gettone assomiglia molto di più come caratteristiche ad una moneta da un euro, a differenza di qete immagini dove il disco centrale è molto più largo dell'anello esterno.1 punto
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Si diciamo le foto...pero e anche vero che piu di qualcuno tende a sminuire le monete altrui...io almeno ho notato questo...in questa caso poi qualcuno l aveva fatto notare che non c erano dubbi! E comunque questa storia ci insegna che un bel bagno d umiltà non guasta...1 punto
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mio Dio che obrobi ..................... se le possono anche tenere. non colleziono più obrobi di san marino, basta.. mi hanno nauseato....1 punto
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Buona serata Difficile scostarsi dalla storiografia più recente (in rete ce n'è da fare indigestione); quindi posso scrivere per quello che, ritengo, sia il motivo reale del tentato "golpe" nella Venezia del 1355. Non già il "colpo di testa" di un vecchio arteriosclerotico, che voleva rovesciare il governo della Repubblica per fargliela pagare a quei giudici nobili, ma imbelli, rei di non aver adeguatamente punito le offese rivolte a sua moglie da quattro giovinastri, nobili anch'essi. Il Falier era una delle menti più lucide del suo tempo; politico di razza, aveva accumulato esperienze di comandante e ambasciatore; insomma era un personaggio colto e raffinato. Risibile la scusa di cui sopra; molto più probabile che volesse farsi signore di Venezia, proprio come stava avvenendo in altre realtà, dove i vecchi comuni si stavano trasformando in signorie e questo poteva farlo solo con l'appoggio dei cittadini, con l'avvertenza che questi ultimi non erano il popolo, ma erano coloro che, pur non nobili, avevano in mano l'economia (o buona parte) dello stato. Quindi commercianti, artigiani, imprenditori navali, cambiavalute ... tutte persone che avevano da dolersi dei soldi persi e che lo stato aveva "dragato" per sostenere la guerra contro Genova. Circa le monete, è chiaro, sono rarissime; considerato che regnò circa un anno. Non escludo nemmeno che buona parte di quelle in circolazione finirono nel crogiuolo; una sorta di damnatio memoriae effettuata sulle monete come è stato fatto con le immagini che lo rappresentavano. saluti luciano1 punto
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