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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/12/15 in Risposte
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Queste due parole del titolo non sono a caso : l'interesse che possiamo avere a vario titolo per il collezionismo numismatico è comunque legato a queste due variabili. Per il collezionista il possesso dela moneta è ovvio e impriscindibile, il possesso è la base del collezionista, a volte questo è dettato anche da varie componenti, il possesso materiale fine a se stesso, l'accumulo di monete ,la speranza e la possibilità di avere una plusvalenza da queste e un giusto riconoscimento economico ; una volta il possesso ma parliamo di un tempo che fu, fu anche ostentazione, il voler mostrare, ora non più, i tempi sono cambiati e i comportamenti pure se addirittura non sono in questo senso opposti. Ma quanto oggi è spinto il collezionista dal possesso che può essere anche un puro piacere personale alla sera di rivedere belle e proprie monete e quanto incide oggi invece il desiderio nell'acquisto di far seguire un processo di conoscenza e studio ? L'interesse per la numismatica oggi è condizionato dal solo acquisto materiale di monete o questa può tranquillamente svilupparsi senza, con un continuo e costante processo di apprendimento ? Possesso e conoscenza, studio possono convivere o oggi uno è più preponderante dell'altro ? La società cambia, gli usi e costumi pure, la crisi economica pure incide sui nostri comportamenti anche nella numismatica, quello che una volta era ostentazione, poi puro possesso ora è studio e conoscenza ? Forse probabilmente si e lo si intuisce e vede realmente, c'è un processo di maturazione e cambiamento nel collezionista numismatico italiano in atto, che cerca sempre più di capire, studiare,vuole partecipare attivamente e collaborare con la ricerca ; questo, ma è un parere e un sentire puramente personale, lo ritengo molto positivo sia per la crescita personale dell'individuo, del sapere collettivo, del movimento numismatico italiano in genere. Certamente la conoscenza e lo studio sono componenti importanti, ma credo che alla fine altrettanto fondamentali siano la passione pura e anche il divertimento nel fare tutto questo, si proprio il divertimento, se piace tutto può funzionare e appagare l'uomo, questo è poi la base e l'essenza di tutti i comportamenti umani. Ovviamente le riflessioni possono essere tante e variegate, dipende molto anche dal sentire e dall'essere di ognuno di noi.5 punti
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La Germania. (La Repubblica di Weimar) 10 REICHSPFENNIG. 3 REICHSMARK (L'unione di Waldeck con la Prussia). 3 REICHSMARK (10 ° anniversario della Costituzione di Weimar). 5 REICHSMARK. 3 REICHSMARK (200 ° anniversario della nascita di Lessing). 5 REICHSMARK. 3 REICHSMARK (1000 ° anniversario del castello e la città di Meissen). 5 REICHSMARK.4 punti
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Condivido con coloro che vedono l'esistenza di una evoluzione dal collezionista che inizialmente è più che altro interessato al possesso, a colui che, infine, attribuisce crescente importanza alla conoscenza. Come in tutti i processi evolutivi, c'è chi evolve e chi, invece, rsta al palo. Chi resta al palo si penalizza enormemente con le sue stesse mai. Infatti il divertimento - perché il collezionismo dovrebbe sempre essere un divertimento e anche, perché no?, un gioco - per chi solo bada al possesso, termina con la catalogazione e, occasionalmente, si rinnova con l'ostensione quando mostra a un amico una monetina del cui possesso si sente orgoglioso. Invece per colui che evolve e che finalmente attribuisce alla conoscenza della moneta l'importanza che merita, il "gioco" non terminerà mai, perché ogni elemento conoscitivo que acquisiamo su una moneta ce ne suggerisce altri, e altri ancora. Nella conoscenza vedrei anche due fasi: la prima soprattutto descrittiva, ovvero volta a una conoscenza completa della moneta nel suo contetso storico; la seconda interpretativa, ovvero volta a comprendere le motivazioni poolitiche, sociali, artistiche all'origine di una scelta iconografica ed epigrafica e, più in generali, a rispondere alla domanda: "perché proprio quella moneta e non un'altra?". Credo che quando ormai prevale nel collezionista l'attenzione all'aspetto interpretativo, ormai sia anche molto venuto a meno il desiderio del possesso della moneta: ovvero da collezionista si sia convertito in numismatico. Questo tenendo presente che non credo che uno sia mai 100% solamente collezionista o 100% solamente numismatico, ma sempre vi sia un mix di entrambi. Antvwala PS. Non c'entra nulla con la discussione e se credono gli Amministratori potranno editare questo PS e non me ne adombrerò, ma vi invito a guardare il video che aggiungo, poiché questi sono i progetti che fanno credere che ci sono anche tante persone buone e generose: purtroppo quelli che fanno notizia sono i più marci e corrotti mentre coloro che davvero dovrebbero essere messi in luce, sono invece ignorati. Il Teatro Regio di Torino è stato davvero coerente realizzando ieri sera un concerto solidaristico per raccogliere fondi per ricostruire una scuola in Nepal. Coerente, perché lo ha fatto coinvolgendo il gruppo Pequeñas Huellas - International orchestra, costituita da bimbi e ragazzini tra i quali vi sono tanti che sono diversamente abili. Al podio si sono alternati un ragazzino di colore e una bimbetta di 8-9 anni. Delle due soliste, una è una ragazzina nepalese adottata da un artista del Teatro Regio. Un Bravissimo! al Teatro Regio Torino e un bravissimi! a tutti coloro che hanno voluto questa iniziativa e si sono impegnati per realizzarla. La piccola solista è una bimba nepalese adottata da un artista del Teatro Regio; a dirigere l'orchestra una "maestra" di soli 8-9 anni!4 punti
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Un pezzo francese a 1929 20-franchi di ,680 argento, 35mm di diametro e peso 20.00g. Insieme a suo fratello di 10-franchi, questo 1929 20-franchi era moneta di circolazione d'argento prima di Francia dal seminatori di Roty del 1920. Questa moneta era argento dollaro-dimensioni primo di Francia ha colpito per la circolazione poiché i pezzi di 5-franchi 1878. Questo pezzo d'argento 1929 era la prima moneta di 20-franchi della Francia di qualsiasi tipo dall'oro "Rooster" era sparito con lo scoppio della prima guerra mondiale. Questa serie di 20-franchi argento troppo sarebbe caduta vittima di una guerra mondiale, che termina un decennio più tardi con la piccola tiratura del 1939. L'anno successivo, nel 1940, Parigi comincerebbe il suo periodo grigio. Una decade più sarebbero passati prima che la Francia aveva un'altra nuova moneta da 20-franchi, nel 1950, ma era una cosa molto ridotta, di alluminio-bronzo. Nel 1929 tuttavia... Una volta, l'introduzione (o ritorno) di una grande moneta d'argento in circolazione solitamente significava che un paese si sentiva abbastanza bene su se stessa. Certo che era il caso in Francia 1929, quando apparve questa grande moneta d'argento. Un paio di occasioni pubbliche per rivisitare la vittoria del 1918 si sono presentati nel 1929. Foch e Clemenceau entrambi morì quello stesso anno, e da qualche parte in mezzo le perdite ricordate e i trionfi ricordati, c'erano anche le probabilità di lasciare il passato alle spalle. "Spirito di Locarno" era vivo (riconciliazione europea... e su termini francesi). Il Patto Kellog-Briand—"Il Patto di Parigi," in alcuni luoghi—è entrato in vigore nel 1929. Guerra in sé aveva stato rinnegato, e alcuni gran parte di tale iniziativa aveva un'etichetta "Fatto in Francia" fissata ad esso. L'anno prima, troppo, il franco era stato fissato—era andato il vecchio franco Germinal e con esso circa l'80% del debito pubblico francese. Al suo posto è stato il nuovo franco Poincaré. Forse meglio di tutti, nel 1929 l'economia andava bene, e sarebbe stato per alcuni anni ancora. La grande depressione ha colpito Francia più lo ha fatto negli Stati Uniti o nel Regno Unito, e che ha dato molti francesi un'ulteriore sensazione di soddisfazione nel modo che avevano organizzate le cose tardi. Ma esso sarebbe evaporano molto rapidamente. 1932 e depressione.1933 e...beh, fforse è sufficiente per dire che questi pezzi d'argento 20-franchi furono demonetizzati 16 aprile 1945. :) v. --------------------------------------------------- A 1929 French 20-franc piece of .680 silver, 35mm in diameter and weighing 20.00g. Together with its 10-franc sibling, this 1929 20-franc was France’s first circulating silver coin since Roty’s Sowers of 1920. This coin was France’s first dollar-sized silver struck for circulation since the 1878 5-franc pieces. This 1929 silver piece was France’s first 20-franc coin of any kind since the gold “Rooster” had disappeared with the outbreak of WWI. This silver 20-franc series too would fall victim to a world war, ending a decade later with the tiny mintage of 1939. The next year, in 1940, Paris would begin her gray period. One decade more would pass before France had another new 20-franc coin, in 1950, but it was a much reduced thing, of aluminum-bronze. In 1929 however… Once upon a time, the introduction (or return) of a large circulating silver coin usually meant a country was feeling pretty good about itself. Certainly that was the case in 1929 France, when this big silver coin appeared. A pair of public occasions for revisiting the victory of 1918 presented themselves in 1929. Foch and Clemenceau both died that year, and somewhere amid the remembered losses and the remembered triumphs, there were also chances to leave the past behind. The “Spirit of Locarno” was alive (European reconciliation…and on French terms). The Kellog-Briand Pact—“The Pact of Paris,” in some places—came into force in 1929. War itself had been forsworn, and some large part of that initiative had a “Made in France” label affixed to it. The year before, too, the franc had been fixed—gone was the old franc Germinal, and with it about 80% of the French national debt. In its place was the new franc Poincaré. Perhaps best of all, in 1929 the economy was fine, and would be for a few years yet. The Great Depression hit France later than it did the U.S. or the UK, and that gave many Frenchmen an extra feeling of satisfaction in the way they had things arranged. But it would evaporate very quickly. 1932 and Depression. 1933 and…well, maybe it’s enough to just say that these silver 20-franc pieces were demonetized 16 April 1945. :) v.4 punti
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Per me la "conoscenza" è stata una scelta obbligata per non far morire una passione che stava affievolendosi, una "terza fase" intrapresa per ...necessità. La prima fase fu la scoperta delle monete di Genova, acquisto compulsivo di tutte le monete comuni e stracomuni che trovavo. La seconda fase la ricerca e studio della storia genovese, ahimè, fino ad allora totalmente sconosciuta. La terza fase, attuale, approfondimento delle singole monete all'interno della storia genovese (con la soddisfazione di far rivivere le cose buone o cattive dei primi acquisti). Perchè "necessità"? Ovvio, perchè, arrivato a questo punto della collezione, le monete che "mi piacerebbe" possedere ....sono quelle particolarmente rare, inarrivabili e troppe volte "impossibili". Quindi che fare? Semplice ed economico: andare alla ricerca di fotografie di quelle monete e così cercare di completare "la collezione" e, visto che la fotografia non è la stessa cosa dell'originale, cercare di colmare questo gap con l'anedottica, le curiosità, il contesto, le particolarità di ogni singolo pezzo. Così mi sento appagato e non sono frustrato dalla ricerca ad ogni costo il "pezzo che mi manca". Inoltre il portafoglio ringrazia.3 punti
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@@marco22 Come altri utenti hanno accennato abbiamo decine di discussioni dedicate al GK qui sul forum, ti rimando a queste, alcune anche recenti, leggendole puoi trovare tutte le risposte su valutazioni o altre indicazioni che cerchi su quella moneta. Volendo evitare l'ennesimo multiplo di discussione su questa moneta e per evitare possibili incomprensioni che sembrano emergere preferisco chiudere. Buon acquisto.3 punti
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La moneta antica è sempre un documento storico: di storia scritta! "Ex nummis Historia: Agonia e morte di un impero": questo è il titolo che demmo a un nostro libro, proprio perché partemmo dal presupposto che la moneta è un documento storico. Un documento che talvolta permette di far luce su episodi storici controversi e poco conosciuti, così come lo studio della storia permette di comprendere e collocare nel giusto luogo monete controverse e poco conosciute. http://www.classicadiana.it/libreria/content/trivero-gennari-ex-nummis-historia-agonia-e-morte-di-un-impero2 punti
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Penso che conoscenza e possesso siano propedeutici l'uno all'altro, ripenso al mio battesimo numismatico quando avevo 8 anni... Mi affascinavano le monete della Città del Vaticano che mio nonno teneva in un raccoglitore insieme ad alcuni articoli di giornale sui papi che le avevano emesse. In seguito acquistai per una decina di euro ad un mercatino un 20 baiocchi di Pio IX ed iniziai ad interessarmi alle monete dello Stato Pontificio. Sempre più interessato alla materia, acquistai un'altra papale (questa volta più vecchia, del XVI secolo) e iniziai a leggere una storia dei papi che avevo trovato in casa....La vera svolta nel campo della conoscenza avvenne con l'acquisto del Muntoni, mi ricordo che a 13 anni me lo leggevo alla sera prima di andare a dormire :D ...quindi senza possesso forse almeno i primi tempi non si è invogliati più di tanto alla conoscenza, ma quest'ultima è necessaria per godere pienamente del primo citato.... Il tutto detto da uno che adesso appartiene alla scuola "prima i libri, poi le monete"2 punti
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Difficile stabilire quanto le incisioni sui piani dello scudo e lo stato del bordo incidano sul grado di conservazione. Basandomi solo sui rilievi direi moneta vicina allo SPL con segnalazione naturalmente dei problemi sopra citati Personalmente preferisco un esemplare di conservazione inferiore ma senza colpi e graffi o attendere l' occasione2 punti
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Io direi di lasciar perdere in assoluto le valutazioni dei cataloghi, quasi sempre inaffidabili anche solo come confronto tra moneta e moneta. Detto questo, la moneta oggetto della discussione è un BB pieno, che è già una discreta conservazione per il tipo. Tanto per dire, su ebay ci sono diversi esemplari scaduti/venduti, spesso dichiarati BB, ma che sono tutti inferiori (anche di parecchio) a questo. I valori di mercato per conservazioni come questa sono sempre abbastanza variabili, ad esempio se dai un'occhiata alle aste, un BB non lo trovi per meno di 30 Euro. Viceversa su ebay non è semplicissimo veder passare dei BB pieni, e questo non permette di avere una osservazione regolare del mercato. Personalmente ritengo che a 13, se è prezzo "finito", sia presa bene. E' moneta che in questa conservazione si può pagare tranquillamente 20 Euro. Poi, come sempre, in un eventuale smobilizzo è spesso complicato riprendere i propri soldi, anche comprando bene.... ma in ogni caso parliamo di cifre piuttosto modeste, se anche ci si perde 4 o 5 Euro non si va di certo in rovina.2 punti
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Questa a suo tempo mi è scappata. Sono d'accordo che la conoscenza e il possesso, in certi ambiti, sono concatenate: non ci può essere una se non c'è l'altra. Non m'interessa conoscere se non ho qualcosa di cui voglio sapere. Il campo dell'arte è fatto di queste due parole. Nel nostro caso avere una moneta e non conoscerne niente, è come avere aria fritta. Conoscere una moneta fin nei suoi infinitesimi particolari, e non averla mai vista dal vivo e non averla mai presa in mano, è solo conoscenza che non si concretizza. La mia esperienza personale? Devo dire che ho imparato più storia seguendo la monetazione, sia cartacea che metallica, che non sui libri di scuola. Ho scoperto periodi storici, anedotti e vicende che MAI avrei pensato fossero accadute. Lo studio della numismatica è lo studio del nostro essere, del nostro passato. La numismatica fa parte del nostro quotidiano, faccio un esempio banale: se non conosciamo l'euro, non possiamo accorgerci se ci rifilano denaro falso. Possedere tanti euro e poi non accorgersi che sono falsi, a cosa serve?2 punti
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Argomento vasto che meriterebbe tanti interventi, certamente il possesso può portare alla conoscenza, a volte magari invece no, ci sono anche collezionisti chiamiamoli raccoglitori, che magari guardano più il mordi e fuggi, la plusvalenza, a volte il collezionismo è anche compulsivo, accumulare, accumulare, senza poi pensarci molto a quello che hai.... Direi che oggi però , e il forum è un po' lo specchio di tutto questo, il collezionismo è portato verso l'approfondimento, la ricerca, la storia, i collegamenti, le fonti bibliografiche, va oltre....e questa è una crescita culturale importante per la società, si passa di massima dalla collezione ostentazione alla collezione conoscenza. A volte però il possesso materiale della moneta non è indispensabile per i soli studi, quanti magari partono con monete e poi proseguono con le fonti bibliografiche, i contributi digitali, i pezzi disponibili e visionabili nei musei, in questi casi la conoscenza è il fine ultimo.... Quello che poi conterebbe e sarebbe importante è se poi possesso privato, conoscenze private sfociassero nella divulgazione pubblica, il forum rappresenta uno dei modi di farlo....ma sono tanti gli studiosi ora che digitalizzano per tutti i loro contributi.... Ho parlato finora di possesso privato, conoscenza privata, divulgazione invece per tutti..... l'altro aspetto che dovrebbe concorrere a formare cultura e conoscenza è quello del pubblico, quando il possesso è pubblico, anche se la proprietà è poi di tutti e le conoscenze e la divulgazione non sempre sono comunicate e non sono disponibili alla comunità per tanti motivi.... Se sale la conoscenza e la fame di sapere, ma anche di divulgare del collezionismo privato, sarebbe indispensabile che anche il pubblico seguisse questa tendenza ed esigenza, e anche se qualche esempio virtuoso c'è stato e c'è, credo che molto si debba fare ancora per una numismatica aperta a tutti e non solo a una nicchia di addetti ai lavori.... Vediamo se si apre il dibattito e qualche riflessione....la tematica è talmente ampia che può portare a riflessioni veramente diverse e differenziate....ma appunto è da un forum che questo può forse partire.....2 punti
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Bellissima discussione, belle foto e monete fantastiche ! Contribuisco con 10 Centesimi di S. Marino, 18932 punti
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Una delle mie particolari aree numismatiche di interesse è exonumia; in particolare, conio gettone emessi dai paesi ai tempi di carenza di monetine taglio. Nel Regno Unito, l'epoca dal 1787 fino al 1804 è stato particolarmente noto per aver prodotto da migliaia private produzione di diversi gettoni penny, token mezzo penny, e gettoni Farthing. I disegni di questi gettoni vanno da pubblicità, alla politica, alla architettonici / storico, e molti altri argomenti. Ho raccolto questi token per circa 6 anni, e continuano a interessarmi. Negli Stati Uniti ci si riferisce a questi token come "Conder Tokens", perché il primo indice quasi completa delle varietà è stato scritto da James Conder nel 1798. Nel Regno Unito i segni di questa epoca sono generalmente indicati come "gettoni provinciali del 18 ° secolo ". Lo standard di riferimento per questi token è stato scritto da Dalton e Hamer 1910-1917. Così, questi token sono identificati dai loro numeri "DH". Si può leggere di più sulla loro storia su Wikipedia (English). ======================================================== One of my particular numismatic areas of interest is exonumia; in particular, token coinage issued by countries at the times of shortages of small denomination coins. In the United Kingdom, the era from 1787 up until 1804 was particularly known for having produced by private manufacture thousands of different penny tokens, half penny tokens, and farthing tokens. The designs of these tokens range from advertisement, to politics, to architectural/historical, and many more topics. I have been collecting these tokens for around 6 years, and they continue to interest me. In the United States we refer to these tokens as "Conder Tokens" because the first nearly complete index of the varieties was written by James Conder in 1798. In the United Kingdom the tokens of this era are generally referred to as "18th century provincial tokens". The standard reference for these tokens was written by Dalton and Hamer from 1910-1917. Thus, these tokens are identified by their "DH" numbers. You can read more about their history on Wikipedia. Saluti, Brandon 1799 Warwickshire Penny Token (DH-27a), Rare (Mintage/Tiratura 24 tokens)2 punti
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Concordo in pieno! Qui si sta veramente andando verso l'assurdità numismatica, sezione davvero in balia di se stessa. Ammesso e non concesso poi, che quelli al bordo siano colpetti... vi domando: ma vi passa per la testa che potrebbero essere i risultati degli incusi nel taglio? non dimentichiamoci che stiamo parlando di un nominale con problemi congeniti molto accentuati per il bordo, quindi, fino a prova contraria, sarebbe magari più esatto chiedere foto del taglio per esaminare la zona incriminata. A parte tutto, la moneta è chiaramente in conservazione interessante (sembrerebbe avere una notevole freschezza), nonostante il trattamento omicida che ha ricevuto. Scendere di un grado a colpetto / segnetto, mi pare cosa assolutamente fuori logica. Da queste foto, il R/ è ancora decisamente molto molto gradevole, che proprio a voler far pesare il tutto in una fredda sigla di tre lettere, non gli si può dar meno di SPL. Il D/ è chiaramente più esposto all'azione della "sevizia", per via dei campi aperti e senza rilievi che circondano l'effige sovrana. Vogliamo dargli un BB/qSPL per penalizzare questa oscenità di trattamento con eventuali colpetti annessi? e diamoglielo! BB/qSPL al D/, SPL al R/, secondo me un qSPL complessivo se lo merita, fermo restando, se si vedesse in mano, sono convinto che le foto enfatizzino in maniera eccessiva i graffi presenti, causato dal contrasto un po esasperato tra luci/ombre della foto.2 punti
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Non sono assolutamente d'accordo né sul tema né sui contenuti della discussione. Chi colleziona monete non le odia, mai, sia per chi raccoglie Euro che per chi colleziona qualunque altra tipologia di monete. Al massimo puoi provare un po' di fastidio per trovarti per le mani alcune monete molto più spesso di altre, il che è fisiologico, viste le tirature di alcune emissioni, ma "odiare" assolutamente non è accettabile (almeno IMHO). Inoltre ci sono monete che tu "odi", per le quali io invece provo un sentimento profondo e positivo ogni volta che le vedo e mi passano per le mani, in particolare quelle di Torino 2006, Olimpiade di cui ho fatto parte integrante e per la quale provo ancora oggi una forte e sincera emozione.2 punti
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Vi presento la numero uno della serie Sabauda : Denaro di Aiguebelle - Oddone (1048?-1060)1 punto
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Perché è quadrato? E' normale. I chiodi allora erano quadrati o rettangolari (come ad esempio i chiodi per ferrare cavali e buoi). E' il foro tondo che fa pensare ad un punteruolo e non a un chiodo.1 punto
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Se può interessare dico la mia, voglio dire l’idea che mi sono fatto sul pezzo di Artcoins dall’indagine dei tetroboli d’argento coniati in Macedonia ai tempi del regno di Filippo V e di suo figlio Perseo (gli ultimi re antigonidi della Macedonia), quindi nel periodo di tempo dal 187 al 168 a. C. Le conclusioni si basano su informazioni raccolte senza poter consultare le fonti bibliografiche di carattere storico e numismatico primarie, e quindi vanno considerate come un tentativo di spiegazione. I due tetroboli dal rovescio comune (prua di nave con l’etnico MAKE/∆ONΩN) e con al diritto la testa inghirlandata di una menade oppure lo scudo macedone con ruota centrale e motivo floreale all’interno, sono emissioni autonome (cioè non imperiali) di una zecca macedone non identificata (Pella o Anfipoli). In ogni caso si tratta di emissioni ufficiali. Silver tetrobol, AMNG III 28; BMC Macedonia p. 10, 29; SNG Cop 1293, gVF, Macedonian mint, weight 1.961g, maximum diameter 13.2mm, die axis 0o, c. 185 - 168 B.C.; obverse wreathed head of Maenad right; reverse MAKE/∆ONΩN, stern of galley sailing left, two crewmen standing on deck, P (control letter) right. MACEDONIAN KINGDOM. Autonomous. Silver tetrobol (2.21 gm). Uncertain Macedonian mint under Philip V or Perseus, ca. 185-168. Macedonian shield with flower-like central boss with six petals / MAKE−ΔΟΝΩΝ, stern of ship left. BMC 17-18. Cf. SNG Copenhagen 1289 (four crescent-shaped rays). With areas of light deposits. Nearly extremely fine. (segue) apollonia1 punto
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Buona serata Beh, credo proprio che abbiate capito che il doge Antonio Venier (e la sua monetazione) mi suscita molto interesse. Fu un uomo tutto di un pezzo, diremmo oggi; non aveva qualità elevate, non era nessuno politicamente e la Cà Venier era tra quelle "nuove" e non aveva quindi pedigrée da vantare. Non aveva ricoperto alcuna carica importante prima di assurgere al dogato; mai stato nel Consiglio dei Savi, tanto meno in quello Ducale, perché si sa, in politica ci vuole la lingua sciolta e "Antoniazzo" (come lo chiamavano gli amici) non ce l'aveva ... figurarsi se poteva avere almeno chances nella carriera diplomatica. Il Venier si distinse solo come militare, dove ci vuole poca diplomazia e molta fermezza. Insomma, un vero outsider e ce la fece a diventare doge per caso, potremmo dire; solo perché gli altri concorrenti si scannavano tra loro senza ricavare nulla. Le biografie lo ricordano soprattutto per la tragica vicenda del figlio. Questi, non contento di essersi portato a letto la moglie del nobile Dalle Boccole, con l'aiuto di alcuni amici, appese alla porta della sua casa un bel paio di corna, accompagnate da scritte ingiuriose nei confronti di tutta la famiglia. Preso e messo nei pozzi in attesa che pagasse la multa di Lire 100 e poi partire per il bando, si ammalò gravemente in quelle insane carceri di qualche infezione virale fino a morirne; i giudici stessi fecero capire al Doge che sarebbe bastato un suo cenno e loro avrebbero prescritto la sospensione della pena, ma il Venier fu irremovibile; la legge era uguale per tutti ed il suo pensiero al riguardo è ricordato nell'epitaffio del suo monumento funebre. Taluni storici hanno elogiato la sua fermezza, portata fino all'estremo sacrificio di veder morire il proprio figlio, per rispetto nei confronti della legge; altri l'hanno biasimato considerando il suo gesto quello di un folle che antepone alla ragione la sua inesauribile giustizia. Non sta a me, ovviamente, giudicare il suo operato; preferisco parlarvi delle sue monete e di ciò che mi passa per la testa da parecchio tempo. Abbiamo letto della prova del grosso mai nato e del grosso che, benché di fattura solita, riporta inequivocabilmente il viso del doge; abbiamo anche letto che il Prof. Stahl ritiene che il 30% dei grossi del III° tipo riportino il viso barbuto di Antonio Venier. Ma quanti di questi si sono conservati integri? E' un aspetto che sto monitorando da quasi un anno e vi posso dire che, eccezion fatta di quello che @@fabry61 ha postato nella discussione, tutti quelli che ho trovato io in rete, sono tutti bucati. Non è una indagine scientifica, perché in tanto tempo ne ho trovati solo altri 3, ma sono tutti bucati e quello che mi sconcerta è che il buco non è posizionato in modo che la moneta potesse essere attaccata ad un braccialetto o ad una collana o comunque in qualche modo che potesse essere indossata, almeno con una faccia diritta; i buchi sono messi a casaccio e spesso in modo deturpante (fortunatamente non sul viso del doge). Questo mi fa pensare che fossero cuciti sui vestiti, come usava (e usa ancora), in alcuni paesi; oppure che questi grossi, differenti dallo standard per via di quel viso "strano e non conforme" fossero considerati falsi e quindi inchiodati. Di seguito vi posto le immagini di quelli che ho raccolto, senza dubbio me ne saranno "scappati", ma mi piacerebbe sapere cosa ne pensate. :pardon: saluti luciano1 punto
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La passione numismatica non solo mi ha spronato a studiare la Storia in modo sempre più attento (e critico), ma mi ha riportato a riprendere in mano (dopo cinquant'anni!) la grammatica e il dizionario latino e a cercare di imparare anche qualcosina di greco :)1 punto
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Buona serata Ma che bella :good: Mentre scrivevo "Ma che bella" ho avuto un flash ... chissà cosa potrebbero pensare di questa moneta gli Amici del forum che collezionano monete contemporanee, inscatolate, implasticate, confezionate sotto vuoto, tutte perfette, immacolate, con tanto di certificato. Con tutto rispetto, ovviamente, per la loro passione; noi ... (io senza dubbio) siamo qui a lustrarci gli occhi..... saluti luciano1 punto
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Medaglia devozionale ovale, coniata, ottone/rame, della fine del XIX sec.- D/ S. Paolo della Croce volto a sx verso il crocifisso che tiene tra le mani, fu il fondatore della congregazione dei "Passionisti", canonizzato il 29/06/1867, da papa Pio IX.- R/ Cuore sormontato da croce, all'interno del cuore (poco visibile) le lettere:JESU XPI // PASSIO// sotto tre chiodi, emblema dei Passionisti. Ciao Borgho.1 punto
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Credo che sia solo un riferimento incrociato (un dato statistico) visto che nei passaggi Marcianopoli (1) è la prima tra le zecche provinciali seguita da (2) Nicopoli, (3) Viminacium, (4)Tessalonica, (5) Berytus e (6) Alessandria. Perciò ritengo siano stati riportati anche riferimenti non direttamente riconducibili alla sola sfera imperiale ma anche in alcuni sporadici casi alla sfera provinciale.1 punto
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Sicuramente la moneta é lei. Mai visto fotografare una moneta al posto di un'altra. Si capisce anche da questa foto che é imbustata, si vede il riflesso della bustina in alcuni punti. Ad ore 10 del dritto io vedo una tacchetta a V sul ciglio, forse qualche piccolo segnetto sul viso e sulla fronte del regnante, ma ti ripeto per valutare fai TU delle buone foto e pubblicale. Queste (le coppiole) sono monete che DEVONO essere perfette per essere considerate FDC. La moneta comunque é un bell'esemplare e il prezzo che hai pagato é in linea con il mercato. Probabilmente non hai fatto l'affare e non hai fatto una sciocchezza. :) Intanto incameri una bella esperienza. (prezzi inavvicinabili come al solito per i pezzi interessanti all'asta Bolaffi, x2 x3 di catalogo anche...)1 punto
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Bella! Tienila! :) Specialmente se è tenuta bene come dici, le Duisembrg le trovo quasi tutte in condizioni pietose!1 punto
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Ciao a tutti, per me un qSPL ci sta tutto. Qualcuno in fase di vendita la potrebbe definirebbe anche tranquillamente SPL visti gli ottimi rilievi e non lo si potrebbe nemmeno criticare più di tanto secondo me. Per quanto riguarda l'eventuale prezzo invece si potrebbe discutere ampiamente visto che ad inficiare pesantemente sulla qualità della moneta ci sono i vari difetti già evidenziati. Personalmente potrei soprassedere sui colpetti al bordo e al limite anche su quei graffietti al dritto a ore 7 vicino alla data perché non mi disturbano più di tanto rispetto agli ottimi rilievi generali MA quel SOLCO al dritto ad ore 3 proprio in corrispondenza del naso dove l'occhio ci cade inevitabilmente ogni volta vista la centralità rispetto alle figura mi darebbe fastidio ogni volta che osserverei la moneta quindi in queste condizioni non la comprerei o la metterei in collezione solo come tappabuchi al prezzo dell'argento o giù di lì (10/15 euro). Preferisco infatti una moneta in conservazione minore ma senza difetti. Saluti Simone1 punto
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Qui un altro "Conder token" 1796 Herefordshire, Penny token (DH-4) Buon weekend! Best, Brandon1 punto
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Regno d'Islanda. Christian X (1870-1947) 2 KRÓNUR. Lussemburgo. Marie Adélaïde (1894 — 1924) 5 FRANCS. 10 FRANCS. Paesi Bassi. Wilhelmina (1880 — 1962). 1 GULDEN. Repubblica Polacca. 1 ZŁOTY. L'Unione Delle Repubbliche Socialiste Sovietiche. 10 КОПЕЕК. La Repubblica Di Estonia. 1 SENT.1 punto
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Il prezzo finale, comprensivo di diritti d'asta, é di 450 €. A quella cifra puoi scegliere un esemplare di qualità migliore in un negozio qualsiasi o acquistarlo direttamente in asta. Il 40 Lire 1808 era un esemplare di grande qualità ed é stato ovviamente conteso da tutti coloro che lo hanno "capito".1 punto
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Ciao @@gpittini, grazie per aver condiviso la tua moneta. Si può sempre contare su un tuo contributo, di qualsiasi cosa si parli :D Al British c'era un esposizione molto interessante, che raccontava una sorta di storia della moneta. In una parete, quindi, a fianco delle monete Lido-milesi e creseidi erano presenti le prime monete cinesi a forma di vanga. Una scelta decisamente suggestiva. Altre due foto dal British:1 punto
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Si !!! Leggo EAH... La Y non riesco bene a distinguerla, ma credo proprio ci sia scritto YEAH ! Grazie @Artax1 punto
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Se sotto l'aquila leggi la scritta YEAH è un bronzo greco di Velia (IV-III sec. a.C.)1 punto
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Ciao Alcatraz, L'importante è che piacciano a te. Con il tempo diventerai più preparato e consapevole e forse queste monete non ti susciteranno più lo stesso interesse ed entusiasmo. Ma non è un problema, leggi il forum, documentati e vedrai che in breve tempo le cose cambieranno. È un percorso che tutti hanno affrontato ma noi principianti di oggi, abbiamo un vantaggio notevole. Con un click possiamo accedere a migliaia di informazioni e di commenti che accelerano il nostro percorso di maturazione. Leggi leggi leggi Saluti Silver1 punto
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@@Luca1984, quello che hai fatto è un discorso logico al 100%, però (faccio un po' il guastafeste) se vogliamo esaminare rigorosamente la questione dobbiamo consierare tutte le ipotesi possibili. Non dobbiamo dimenticare che questa in realtà non è una faccenda economica, ma politica: dietro le apparenze non deriva dal non riuscire ad affrontare il lato finanziario del problema Grecia - stato che rappresenta una frazione dell'economia europea - ma dal fatto che, per com'è organizzata adesso, l'UE non ha i mezzi per affrontare crisi come queste. Parliamo di una comunità di stati indipendendti dove tutto è frutto di trattative e compromessi a cui non è affatto scontato nè semplice arrivare, se non altro perchè per le questioni fondamentali dobbiamo metterci sempre d'accordo in 28, con il risultato di arrivare spesso alla paralisi. Manca quel minimo di unità politica che fra le altre cose determina i meccanismi con cui si sbrogliano questi casini: non con piani improvvisati fra capi di governo, trattavie infinite ed estenuanti tira e molla, ma con regole e procedure stabilite in precedenza e sotto la direzione di un governo federale, e non una trentina ognuno con diritto di veto, deputato democraticamente a farlo. Sappiamo benissimo che nè la Grecia in ogni caso nè alcun altro che tenga al futuro dell'integrazione europea, o anche solo alla stabilità europea complessiva, ha interesse a uscire dall'UME... ma siamo sicuri che la pensi così anche il governo tedesco di Angela Merkel e il "falco" Stoiber ? E se invece pensassero che la Grecia non sarà comunque in grado di ripagare i debiti, quindi tanto varrebbe lasciarla fallire e sbatterla fuori per dare una "lezione" gli altri? Sono fiducioso che questo non avverrà, sia perchè non esiste una correlazione automatica fra default e permanenza nell'UME, al contrario di quanto qualcuno vorrebbe farci credere, sia perchè non esistono procedure di uscita volontaria o di espulsione dall'unione monetaria: non può certo decidere solo la Merkel di testa sua, e la Grecia non sarà così pazza da andarsi a suicidare uscendo di propria iniziativa... ma si percepisce chiaramente che qualcuno spera sul serio di riuscire a trasformare l'incubo in realtà, e lavora per arrivarci. L'attentato alla costituzione dello stato è una tua opinione politica, legittima quanto vogliamo, ma qui si parla di un'altra cosa. Monti, Letta, Renzi, i Saggi o Napolitano che sia questa è una faccenda che riguarda l'Italia, giusto o sbagliato che sia stato nel nostro parere il modo di agire in quel periodo. Per "capi di governo eletti da noi" intendo che l'organismo che comanda in UE , il Consiglio, è formato da soggetti che non saltano fuori dall'uovo di Pasqua ma vengono dai processi decisionali/elettorali degli stati. Quindi, contrariamente a quanto ripete a ciclo continuo il registratore dell'eurofobia di professione, di quanto si decide di fare (o non fare) in ambito europeo il merito o la colpa non è di non meglio precisati individui che non si sa chi sono, ma degli accordi (o mancati accordi) fra i capi di governo in Consiglio o all'ECOFIN. Ad esempio classico, a decidere i famosi parametri di Maastricht che molti legittimamente criticano non è stata "l'Europa" o qualche folletto del bosco incantato ma sono stati i capi di governo dell'epoca, che per di più hanno deciso di adottarli con processo completamente intergovernativo. Tradotto in italiano significa non solo che hanno deciso tutto fra loro, ma anche che l'hanno deciso al di fuori dell'ambito comunitario e solo in seguito hanno inserito il patto nei trattati europei. Non sono i non meglio definiti e misteriosi "Bruxelles" o "l'Europa" che hanno deciso di agire in questo modo per affrontare il caso Grecia, ma i capi di governo degli stati - su forte pressione di quello tedesco - i quali hanno pensato, bene o male che fosse, di tirare in ballo come parti negoziali anche la BCE (istituzione comunitaria il cui governatore viene messo in carica dai capi di governo degli stati dell'unione monetaria) e il FMI, perchè la prima ha comprato titoli di stato greci e la seconda ha prestato soldi alla Grecia.1 punto
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@@nando12 i miei occhi ....non posso prestarteli :) , mi servono anche per altro1 punto
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Moneta da esaminare in mano. Comunque ha ottimi rilievi e freschezza del metallo. Per me in mano arriva a Spl.1 punto
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Io guardo e monitoro , voglio vedere dove si va a parare . Non c'è un saluto , una domanda , è strano ma sto monitorando ;)1 punto
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partendo da un mio presupposto...io definisco FDC una moneta perfetta...senza segni ne colpi di nessun genere...altrimenti la definirei NON CIRCOLATA..( ma non FDC)... e ad oggi....non ho ancora visto uno scudo di Vitt. Em.II in VERO FDC..... la moneta mi sembrebbe non circolata , o circolata pochissimo, con dei difetti sicuramente dovuti alla cattiva "CONSERVAZIONE"...intendendo come conservazione...scusate il gioco di parole..il reale metodo di conservare la moneta...magari in una scatola assieme ad altre monete..causa dei graffi e segni di contatto; la classificazione che quindi vogliamo attribuirgli forse e' solo per avvicinargli un valore commerciale...ma che oggi come oggi penso che non vada di pari passo alla valutazione/ prezzo che riportano cataloghi o manuali io la reputo una bellissima moneta, che non sfigurerebbe in una collezione di monete, in una collezione cioe' che raccoglie delle testimonianze della vita passata..e ci ricorda per cosa e' nata la moneta stessa1 punto
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Come al solito saro' di manica larga ma per me ha rilievi da qfdc ma per i segni e i colpi mi fermerei al qspl; il bb mi lascia un po' basito.....mah Ciao1 punto
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Per queste emissioni non è semplice dare un parere sulla conservazione. A parer mio è meglio distinguere tra gradevole e non o tra collezionabile e non. Il tuo è gradevole e collezionabile. Complimenti.1 punto
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quattrino Ferdinando Gonzaga - Duca VI periodo postcardinalizio per Mantova con Virgilio http://catalogo-mantova.lamoneta.it/moneta/MN-FR2/31 punto
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Questa moneta mi farebbe pensare più a Giulia Domna (o comunque ad un'augusta dei Severi) che non a Faustina II per due motivi: - Acconciatura senza la classica crocchia di Faustina II - Sul diritto si legge "CEΠTI", legenda che si trova generalmente sulle monete dei Severi. Cosa ne pensate? A parte questo per il momento non ho trovato su internet una moneta che corrisponda a quella postata...1 punto
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Credo sia sbagliato vedere le cose come se fossero separate: io colleziono monete e storia non una delle due, Certo, la numismatica è lo studio della moneta ma non è possibile studiare una moneta estrapolandola dalla sua storia. Insomma, per me sono due cose che vanno di pari passo, per una moneta la storia è un valore aggiunto senza il quale sarebbero solo dei freddi pezzi di metallo: vuoi mettere l'emozione di toccare con mano monete che raccontano la storia della tua città, della tua nazione? E se non sei patriottico nemmeno un po, vuoi mettere l'emozione di toccare con mano una moneta coniata a nome di Giulio Cesare? (per esempio) Secondo me storia e monete non possono essere due cose separate e proprio per questo la tesina che porterò agli esami è basata sulle monete Non va dimenticato, inoltre, che alcune monete hanno un prezzo maggiore proprio per la storia che portano dietro (ma questo è un'altro discorso...)1 punto
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@@Andrea Ciacci Ciao,per quanto mi riguarda,Storia e collezionismo vanno di pari passo1 punto
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Non credo proprio che tu ti sia informato.Ma tanto tutto cio' che hai scritto per me,in realta',vale per te. Diffida da quello che dicono i giornali e telegiornali dammi retta. Ad ogni modo,visto che non voglio polemizzare ti dico che hai ragione te.1 punto
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Ciao @@ART e ben ritrovato.Sul fatto dell'importanza di questo avvenimento io non discuto. Non riesco a quotare il tuo intervento precedente ma e' su quello che ti dico alcune mie impressioni. Il fatto che NESSUN paese uscira' dall'Euro non e' ben chiaro a molti,putroppo. Io so benissimo,e pure tu lo sai perche' hai conoscenze in materia,che ne la Grecia ne il Portogallo ne nessun altra nazione usciranno mai dall'Euro. Le motivazioni sono chiarissime soprattutto per chi ci capisce qualcosa(sarebbe un fallimento palese della moneta unica,la stessa Grecia si troverebbe a dover affrontare grossissime spese sia per il riconio sia per lo spread dei tassi d'interesse tra le due valute e poi tantissimi altri motivi a me chiarissimi) Detto questo,quoto in toto il tuo intervento,mettendo l'accento sull'ultima parte dove parlavi del bisogno di riformare la BCE. Cosi' com'e' non funziona o comunque funziona molto male. Lo sai benissimo anche te. Prenderei a calci(in modo figurato sia chiaro)tutti i giornalisti che continuano a marciare sulla fragilita' dell'Euro e sulla fragilita' dei paesi che lo hanno adottato,attribuendo allo stesso Euro la colpa dei problemi che molti paesi hanno. Vorrei chiarire che: 1)se la Grecia dentro l'Euro ha problemi,sicuramente se avesse avuto ancora la Dracma sarebbe gia' stra-stra fallita. 2)l'Euro e' una valuta debole??Ma ne siamo sicuri?? Ma andate a vedere le riserve sempre piu' cospicue di Euro che tanti paesi in via di sviluppo(mercato asiatico in primis)cominciano,ormai da anni,ad avere di Euro. La stessa Russia dopo l'embargo per la questione con l'Ucraina che ha causato una pesante svalutazione del Rublo,ha comunciato a rifornirsi di Euro. Non di Dollari o Sterline. Se la moneta fosse cosi' debole non credo che nessuno lo farebbe o lo avrebbe fatto. 3)l'Euro rappresenta l'Unione Europea nei mercati finanziari.Bene,dovete sapere che l'unione Europea ha il piu' alto PIL al mondo.I Paesi dell'UE insieme rappresentano la prima forza al mondo in quanto a potere economico e finanziario. Siamo ancora sicuro che sia una valuta cosi' "stupida"? Boh..io qualche domanda me la farei. La mia non vuol'essere una sentenza sia chiaro. Ma non e' neanche un parere personale. Sono dati,chiari e obiettivi accessibili a chiunque abbia voglia si informarsi bene prima di parlare. Poi che siano stati fatti degli errori questo e' chiaro.E' palese,e' scontato e pure ovvio. Cari giornalisti allarmisti mettetevi l'anima in pace:nessuno stato uscira' dall'Euro. E anzi:presto ne avremmo dei nuovi. Un saluto1 punto
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Questa è rara...peccato per la frattura del tondello.La foto,purtroppo,non è "professionale".1 punto
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Buonasera a voi, premetto che scrivo con fatica a causa del gesso ad entrambe le braccia e pertanto mi scuso per eventuali errori. Per lo stesso motivo cercherò di essere esintetico con il rischio di omettere dati o particolari importanti. In realtà si tratta di un denaro imperiale, probabilmente dell'inizio del Trecento. Lo stile delle leggende è infatti simile a quella del grosso cd. "con sant'Imerio". Le due monete doverbbero pertanto essere all'incirca coeve. Che non si possa trattare di un "mezzanino" (meglio sarebbe "mezzano", anche se in effetti la locuzione "mecianinum" si incontra nei documenti) lo dimostrano peso e intrinseco, molto differenti dai terzoli milanesi dello stesso periodo e ai quali i vecchi mezzani erano parificati (vedi il Bollettino di Numismatica on-line 16 - Milano 4). Pesi, diametro e fino dovrebbero essere all'incirca gli stessi dei denari imperiali emessi contemporaneamente nelle zecche di Milano, Pavia, Cremona, Piacenza e Parma, quasi si sia trattata di una sorta di Koinè monetaria non altrimenti nota. Nella recensione citata da Mario, che ringrazio per avermi fatto notare il topic, alla fine ci sono alcune tabelle che possono servire per inquadrare meglio la monetazione medievale di Cremona e che integrano il lavoro - ancora comunque fondamentale per la monetazione di Cremona - di Fenti. Cordiali saluti, Teofrasto1 punto
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Io credo che possesso e conoscenza siano due punti fondamentali per il collezionismo. Il possesso lo potremmo definire il primo gradino di chi inizia a collezionare, magari da giovane, raccogliendo monete senza stare a porsi troppe domande, ma per il puro e semplice piacere di tenerle in mano e di possederle. Inizialmente questo da delle soddisfazioni, ma di certo pone nella testa del collezionista dei quesiti sul come e sul perchè certe monete sono state coniate ed ecco che scatta la voglia di approfondire e saperne di più (la conoscenza), probabilmente approfondendo anche il periodo storico. E' mia opinione quindi che le due cose siano strettamente collegate fra di loro e non può essere altrimenti. Anche al collezionista più integralista (passatemi il termine) che raccoglie solo per il piacere del possesso, se gli si pone una domanda su una sua moneta di certo saprà rispondere, magari semplicemente per il vanto di cui sopra e in maniera non del tutto esaustiva, ma comunque qualche cosa saprà dire e questo implica di sicuro un minimo di conoscenza. La dimostrazione pratica la possiamo avere osservando le nostre librerie. Credo che in tutte sia presente almeno un catalogo/prezziario. L'acquisto di uno di essi credo sia il primo passo verso la conoscenza.1 punto
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