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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/26/15 in Risposte
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Ho ripulito la discussione, ricominciamo pure a discutere partendo dal pdf dell'Artbonus postato da @@vitellio. petronius4 punti
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Un pezzo di 50-centavos 1935 messicano coniate in argento ,420, 27mm di diametro, con un peso di 7,97g. La stessa punta in argento prezzi che ha portato alla rinascita di 1935 il grande 10- e 20-centavos di monete di rame (notgeld messicano!) ha causato l'argento in questo 50-centavos 1935 per essere ridotto a una finezza anemico di ,420 (si noti la scomparsa della solita "0.720" alla testa dell'Aquila). Queste monete—un tipo di un anno—recare il marchio di zecca di città del Messico, e molti sono stati infatti colpiti lì (c.10,799,150), ma grandi numeri sono stati coniati anche presso le zecche americane a Philadelphia (25.000.000), Denver (17.000.850) e San Francisco (18.000.000). L'monete americana 1935 per il Messico è una vera stranezza. Messico ha raramente bisogno molto aiuto soddisfare i propri requisiti di monete, e quale aiuto è necessario solitamente è stato più confortevole sempre da fonti europee. Infatti, solo precedente istanza di aiuto coniatura americano era nel 1906-07 come ottenere nasce il nuovo conio "ESTADOS UNIDOS". (Compreso l'unica monete di New Orleans per un altro paese). Non fino al 1949 una zecca americana ancora colpirebbe monete messicane—e quelli sono stati intesi per il nazionalista cinese. Ma torno questi pezzi 50-centavo e 1935. L'invenzione americana riflette la relazione di Messico e Stati Uniti molto migliorato del tempo, e suggerisce anche che il Messico bisogno un sacco di 50-centavos molto rapidamente. La denominazione non fosse stata prodotta dal 1925—modo alimentazione era probabile stretto comunque—e l'economia del paese migliorando stava mettendo pressione su moneta forniture al momento molto alta dei prezzi d'argento sono stati ulteriormente riducendo la loro disponibilità. Ma l'emergenza fu di breve durata e lunga tradizione buone monete d'argento del Messico si è riaffermata rapidamente. Molto rapidamente si è riaffermata—ho letto che questi pezzi di 50-centavo 1935 furono demonetizzati il 28 agosto 1936. (Questo particolare esempio supporta certamente quella data). :) v. ------------------------------------------------------------------- A Mexican 1935 50-centavos piece struck in .420 silver, 27mm in diameter, with a weight of 7.97g. The same spike in silver prices that led to 1935’s revival of the big copper 10- and 20-centavo coins (Mexican notgeld!) caused the silver in this 1935 50-centavos to be reduced to an anemic fineness of .420 (note the disappearance of the usual “0.720” at the eagle’s head). These coins—a one-year type—bear Mexico City’s mintmark, and many were indeed struck there (c.10,799,150), but large numbers were also coined at the American mints in Philadelphia (25,000,000), Denver (17,000,850), and San Francisco (18,000,000). The 1935 American coinage for Mexico is a real oddity. Mexico has rarely needed much help meeting its own coinage requirements, and what help it has needed it has usually been more comfortable getting from European sources. In fact, the only previous instance of American coining help was in 1906-07 as the new “ESTADOS UNIDOS” coinage was getting established. (Including the only New Orleans coinage for another country.) Not until 1949 would an American mint again strike Mexican coins—and those were intended for the Nationalist Chinese. But back to 1935 and these 50-centavo pieces. The American coinage reflects the much-improved Mexican-U.S. relationship of the time, and suggests too that Mexico needed a lot of 50-centavo coins very quickly. The denomination hadn’t been produced since 1925—so supply was likely tight anyway—and the country’s improving economy was putting pressure on coin supplies at the very moment high silver prices were further reducing their availability. But the emergency was short-lived, and Mexico’s long tradition of good silver coins quickly reasserted itself. Very quickly reasserted itself—I have read that these 1935 50-centavo pieces were demonetized on 28 August 1936. (This particular example certainly supports that date.) :) v.3 punti
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Sono altre le monete fuori luogo @@vandalo85 .... Qui se non c'era la foto del "prima" tutti questi interventi scandalizzati non ci sarebbero stati ed al loro posto ci sarebbero parole di lode per il bel ritratto e la bella patina verde con inclusioni marroncine...siamo onesti! Il 95% delle monete antiche sono piu' o meno restaurate, anche i BB e gli MB...prima questo ci entra in testa meglio è... E il restauro se fatto bene e ci permette di apprezzare e leggere meglio una moneta, ricavandone anche una certa gratificazione estetica che appaga la nostra ricerca del bello, uniformando un po' colori e superfici senza intaccare il modellato creato dall'incisore antico...secondo me non è da demonizzare ed è anzi auspicabile in molti casi di monete obliterate e problematiche. Qui si è andati un pelo oltre con qualche aiutino a bulino, ok, ma da qui a falsificare e mistificare ce ne passa!3 punti
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Regno di Albania. Zog I°; 1 franco 1935 e 2 franchi 1935; argento 835, zecca di Roma3 punti
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Lo so, il mio intervento può apparire "politico", me ne scuso e sono pronto alle reprimende. Ma credo che a questa roba, oggi, non sia da dare spazio. Probabilmente tra qualche anno lo si potrà fare in un forum di numismatica. Ma oggi no.3 punti
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Per gli amici di Parma, posto questa graziosa medaglia in vendita sulla baia, che se non sbaglio non è presente sui cataloghi LaMoneta.2 punti
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Ciao a tutti, apro questa topic per festeggiare assieme a voi i 1000 messaggi raggiunti sul forum interagendo con altri utenti che come me amano maneggiare tondelli e scoprirne le storie che essi celano Grazie di esistere :D2 punti
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@@claudioc47: non è possibile prescindere dalla brillantezza dei fondi nel valutare una moneta in alta conservazione. Qualcuno in qualche messaggio precedente si chiedeva come fosse possibile distinguere se i segnetti presenti su di una moneta sono di contatto dovuti al processo di produzione, oppure sono dovuti a una sia pur minima circolazione: ebbene, in molti casi è proprio il lustro di zecca e quindi la brillantezza a distinguere una moneta mai circolata ma con segnetti di contatto dovuti alla coniazione, da una moneta in alta conservazione, ma che ha circolato. Se una moneta è stata immessa in circolazione e ha subìto alcuni passaggi di mano prima di essere tesaurizzata, il lustro avrà subito un parziale ma visibile deterioramento. Una moneta particolarmente sfortunata può uscire dalla zecca con una miriade di segnetti di contatto, ma manterrà sempre il lustro completo (a meno che qualcuno in zecca l'abbia presa in mano con le mani sporche e l'abbia maneggiata per bene). Poi è chiaro che una moneta come l'ultima postata è chiaramente un esemplare "fortunatissimo", nel senso che ha un lustro che abbaglia ed è pure pulitissima (termine che io uso in maniera non letterale: mi piace parlare di moneta "pulita" quando ha i fondi pressoché intatti ed esenti da qualsiasi tipo di segno) a livello di rilievi e di fondi.2 punti
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Io penso e l'ho sempre scritto da quando sono sul forum che tutto ciò che è pubblico è di tutti, tutti hanno diritto, che sia uno studioso, che sia un collezionista, che sia semplicemente un giovane appassionato del forum. In una discussione che feci su questo forum chiesi quale fosse il desiderio numismatico più importante degli utenti, ci furono molte risposte e il risultato fu di proporzioni bulgare, tutti volevano vedere monete, le nostre monete che sono nei nostri Musei, nelle Civiche.... Era ed è forte questa esigenza in particolare per le strutture che non hanno esposizioni fisse o temporanee, non hanno digitalizzato, non hanno cataloghi cartacei....eppure io sento, ho sentito tanti, senza alcun curriculum, senza studi o pubblicazioni, semplici appassionati che vorrebbero vederle, magari fotografarle per uso personale, credo sia dovuto anche per far crescere le passioni, le vocazioni, un giovane appassionato, anche non titolato, anche non iscritto, deve poter vedere, con appuntamento, con precisa richiesta ma deve, può... la numismatica è per tutti, se no torniamo ad alcuni si, alcuni no, e siccome queste cose le ho sentite più volte.....ecco questo non mi piace per nulla.....e visto tra l'altro dove stiamo scrivendo su un forum per tutti dove tutti imparano, apprendono, chiedono, divulgano, i giovani si incuriosiscono, si appassionano....ancor di più dico che l'accesso deve essere per ognuno che è semplicemente incuriosito, motivato....cerchiamo di andare nella direzione per tutti quelli che vorrebbero, e certo non ci sarà la fila comunque, e non solo per pochi accreditati, referenziati, conosciuti....ecco questa è la numismatica che vorrei con un papà che potesse dire al figlio settimana prossima ti porto nel tuo Museo, della tua città , a vedere la tua storia, le tue monete, la tua identità ......2 punti
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mi pare la soluzione migliore che andrebbe adottata sempre. altrimenti il forum diventa ostaggio e certi argomenti non vengono affrontati mai fino in fondo. se a qualcuno non piace una discussione, interviene, la metta in caciara, fomenta e si chiude. ottiene così quello che vuole.2 punti
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@@claudioc47 lo stato dei fondi non è un elemento determinante sul grading sbagliato .2 punti
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per avere un idea di come intendo io lo stato dei fondi per un fdc o qfdc... dovrebbero essere cosi'.. e ti garantisco che parlano piu' di tante analisi sullo stato di usura dei rilievi2 punti
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Allego pdf con una introduzione su cosa è l Artbonus e in fondo troverete gli art. 108 e109 Codice beni culturali così come modificati dall'Artbonus. Credo che la risposta la troverete, bella e chiara ! Invito a leggerli attentamente, e se non basta a rileggerli, prima di fare ulteriore polemica !!!! Grazie ! Cordialmente, Enrico P.S. La chiusura del topic e/o la cancellazione dei post sarebbe un vero peccato, vediamo quindi di non lanciare frecciate e controfrecciate, per favore, anzi se potete modificate i post che ognuno ritenga lesivo nei confronti dell'altro, senza aspettare l'intervento di un moderatore, di nuovo grazie... Artbonus.pdf2 punti
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Negli ultimi mesi sono state aperte varie discussioni in alcune sezioni che a vario titolo avevano questo comune denominatore (isis) Parlo di "monete" come in questo caso, di materiale numismatico antico di dubbia provenienza, di distruzioni varie del patrimonio storico etc. Tutte se non ricordo male sono degenerate in diatribe a sfondo o tema politico tra gli utenti con conseguenti interventi dello staff. In questo caso mi permetto di anticipare il tutto, Chiudo.2 punti
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Che si sappia invece ... che il direttore di un museo ha fatto una cortesia ad uno studioso .... mettendo a disposizione di questi il suo tempo e lo ha favorito nella sua richiesta. Perché bravi funzionari ci sono. Che la Corte dei Conti vada a vedere quelli che scaldano sedie e non conoscono ciò che gestiscono, ... che non si sognano neppure di rispondere ad una richiesta.2 punti
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http://www.rai1.rai.it/dl/PortaliRai/Programmi/PublishingBlock-fa20f228-6cc5-4eaf-9815-fbabebb8a228.html?ContentItem-eedd040f-5240-460c-943a-38c67e24b7ec Sto guardando questo programma sui mercatini in giro per l'Italia, prevalentemente e per il momento di antiquariato / modernariato. Sicuramente il primo del genere sulla tv generalista. Vediamo come procede, niente monete per ora. I due conduttori sembrano spaesati... Pani (figlio di Mina) vale sicuramente più come arrangiatore e musicista che come narratore o cacciatore di tesori in giro per mercatini. Cerbella, detto Cerbero, ex falsario ora convertito, non parla mai e vaga in giro per il programma facendo stime qui e là dei più disparati oggetti. Le stime, appunto, sembrano buttate lì, senza alcun fondamento: il mercatino lo sappiamo bene, ha tutto un altro sapore. Un bello spunto comunque lo dà Ascoli Piceno, nella prima puntata, per parlare della sua storia e dei suoi monumenti. I programmi in salsa Dmax, orientati ad un pubblico prettamente americano e americanofilo, sono tutt'altra cosa.1 punto
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Paolino, non possiamo però dire con certezza che anche nel caso di moneta con lustro 100% i segni di contatto siano dovuti ai processi di coniazione. Possiamo però dire che con ogni probabilità lo sono: é importante questa specifica. Faccio un esempio comprensibile a tutti, se prendessi in mano ADESSO con le dovute cautele l'aquila di TonyCamp e ci facessi cadere sopra una moneta sorella per qualche volta, creerei dei segni di contatto del tutto compatibili con quelli subiti durante i processi di lavorazione. Otterrei una moneta non circolata con qualche segno di contatto. Tralasciando il fatto che solo un pazzo lo farebbe, questo però basta alla logica per dover parlare di probabilità e non di certezze assolute, come troppo spesso a mio avviso vengono vendute in questo settore. Ho notato che la comprensione del lustro da parte di chi comincia a studiare la gradazione delle monete, risulta essere la cosa più difficile da padroneggiare. In realtà, una volta compreso cosa sia il lustro di una moneta, la lettura della stessa diventa spesso addirittura banale (con tutte le cautele del caso, s'intende). Questo discorso poi apre le porte alla "freschezza del conio", ed anche qui starei molto attento a come passare certi messaggi, altrimenti si rischia che una moneta uscita da conio un po' più stanco dalle prime battute venga letta come lustro parziale perchè non impattante come le prime. Ti ho usato come spalla per approfondire ulteriormente qualche concetto, spero non ti dispiaccia.1 punto
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salve a tutti ecco un altra moneta che necessita della vostra consulenza R figura a sx con corona (?) intorno ET [...] A V/N D testa radiata (ho pensato all'antoniano per questo) la leggenda mi risulta incomprensibile, sembra GELLEN evidentemente deve esserci qualche lettera, ho pensato a GALLIENUS non dovrebbero iniziare con IMP C le leggende di queste monete? p 2,5 g d 17 mm grazie per il vostro prezioso aiuto1 punto
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Se poi vogliamo parlare dello "scopo di lucro" nell'editoria numismatica......facciamolo...così magari ci raccontiamo qualche barzelletta. M.1 punto
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Vi lascio per il week -end la visione di un'altra moneta, quando siete stufi però ditemelo.... :blum:, non deve essere accanimento.... :blum:, è dell'Asta Ranieri 3, peso 1,08 gr., tratti incerti , schiacciature di conio, una R un po' sommaria.....lascio a voi....ulteriore riflessione chissà se più ci si avvicina alla zona grigia e intermedia dei pesi, le caratteristiche si avvicinano in un qualcosa....ma qui forse entreremmo veramente nel difficile.....1 punto
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Mi dispiace aver fatto scoppiare un bubbone sollevando una questione che la moltitudine può ritenere anti numismatica....però....scusatemi, mi viene da pensare che se oggi i numismatici si trovano molto spesso a combattere contro i mulini a vento è proprio perchè alcuni funzionari si comportano come fossero i padri padroni di quello di cui hanno una responsabilità di custodia. Intendiamoci, se da un punto di vista scientifico e ragionando da stuidioso, posso approvare il comportamento del funzionario che consente la fruizione gratuitamente del patrimonio numismatico di cui è consegnatario (non pago nulla, ergo le pubblicazioni che realizzerò avranno un costo più contenuto), da un punto di vista di uomo dello Stato mi sorgono le stesse perplessità sollevate da Bizerba.....e parafrasando una scenetta di Aldo Fabrizi nel film "I tartassati" , lui diceva anche io ho un parente postino ma non per questo non metto l'affrncatura nella lettera che intendo spedire. E che succederebbe se ogni mese uno studioso va in quel museo e pretende di fotografare 1.200 monete? Tutti godrebbero dello stesso trattamento? Non credo sia possibile.1 punto
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AntvwaIa scrive (post n.167): "Il fatto che una persona faccia richiesta di visionare/studiare/fotografare del materiale museale, qualsivoglia sia la sua natura, non costituisce né può costituire un diritto." dabbene scrive (post n. 171): " Io penso e l'ho sempre scritto da quando sono sul forum che tutto ciò che è pubblico è di tutti, tutti hanno diritto, che sia uno studioso, che sia un collezionista, che sia semplicemente un giovane appassionato del forum." Se posso, rispettosamente, proporre una soluzione mediana alle Vostre opposte posizioni, preferirei pensare che tutti devono poter fruire dei beni pubblici, previo pagamento di quanto la legge e i conseguenti regolamenti stabiliscono, con parità di accesso e parità di considerazione. Se poi questo accesso non avviene a titolo personale ma è finalizzato ad una collaborazione con l'Istituzione (come ad esempio avviene fra il MNR e alcuni Studiosi proposti dalla SNI), regolamentata da un accordo, allora è evidente che il discorso cambia e che il privato non debba corrispondere alcun compenso per le riproduzioni che acquisisce in funzione del lavoro che svolge. Lavoro che poi sarà pubblicato dall'Istituzione, sotto le sue "insegne" e a suo carico. Ma questa modalità, abbiate pazienza, non mi sembra quella che, almeno da quanto scritto inizialmente (vedi post. n. 126 di Alberto, che riposto di seguito) caratterizzava il rapporto fra lo stesso Alberto e l'Istituzione che gli ha concesso di fotogragate gratuitamente 1.200 monete. "Nei due casi in cui ho voluto studiare delle monete non ancora studiate giacenti presso Musei civici (CN e MI), ho trovato le porte aperte immediatamente, non solo per me, ma per il nostro Gruppo di Studio. Al medagliere civico di Milano (Castello Sforzesco) quando ho telefonato al curatore, dr. Martini, ho trovata immediata disponibilità, senza dover attendere nient'altro che il suo ritorno dalle ferie (era in agosto) e quando mi ci recai l'unico vincolo che mi fu posto fu di fotografare le monete una alla volta, per non rischiare di riporle poi in modo errato (ne ho fotografate oltre 1200!). Nel Museo Civico di Cuneo trovai sempre la massima disponibilità. Ovviamente quando ci si presenta a un Museo, bisogna dar prova di avere delle idee precise di cosa si vuol vedere e, soprattutto nel caso di monetazione non pienamente catalogata, delle motivazioni per cui si vogliono vedere e studiare tali monete." Saluti. M.1 punto
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Sesino di Ferrante III Gonzaga per Guastalla http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-F3G/11 punto
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Ciao. "Può anche essere che ci siano disposizioni diverse da Civiche a Statali, Milano per esempio è Comunale....." Certo. Può anche essere. Questo, infatti, è ciò che è scritto nel sito della Civica Biblioteca Archeologica e Numismatica del Comune di Milano: "Servizi offerti Nell’ambito dei servizi offerti dalla Biblioteca non è previsto il servizio di prestito. Per la consultazione in sede, l’accettazione di richieste di volumi o altro materiale consultabile con specifica richiesta termina 30 minuti prima della chiusura della Biblioteca al mattino e al pomeriggio. Sono previsti servizi di riproduzione fotografica per il pubblico, richiedibili anche per posta, posta elettronica o fax. Le richieste di riproduzione fotografica sono soggette alla sottoscrizione dello specifico modulo in uso presso la Biblioteca, al rispetto delle prescrizioni ivi indicate ed al pagamento delle tariffe dettagliate nel Tariffario per i diritti di riproduzione delle immagini dei Civici Istituti del Comune di Milano in vigore al momento della richiesta. In allegato, riporto il facsimile di domada da presentare per ottenere le riproduzioni, contenente il "disciplinare" e le tariffe richieste dal Comune di Milano. "Allego pdf con una introduzione su cosa è l Artbonus e in fondo troverete gli art. 108 e109 Codice beni culturali così come modificati dall'Artbonus." Caro Enrico, con "l'Artbonus" non mi sembra si siano fatti passi particolarmente significativi. Non c'è nessuna novità su canoni e diritti per le riproduzioni da utilizzarsi a scopo di lucro (ma se poi vogliamo discutere del "lucro" connesso alla pubblicazione di un libro, sono pronto.....) Non c'è nessuna novità per le riproduzioni di beni bibliografici e archivistici che, inspiegabilmente, rimangono esclusi dalla liberalizzazione. Si dice poi che sono libere le riproduzioni (non a fini di lucro) di beni culturali, ma solo se attuate "con modalità che non comportino alcun contatto fisico con il bene, nè l'esposizione dello stesso a sorgenti luminose, nè all'interno degli istituti della cultura, l'uso di stativi o treppiedi". Ma se devo fotografare una moneta fuori dalla sua teca, è evidente che ci dovrà essere un contatto fisico, perchè qualcuno dovrà pur prenderla in mano ed appoggiarla da qualche parte....e allora la riproduzione non è più "libera"? Ma anche l'uso di "sorgenti luminose" o stativi o treppiedi è necessario, se voglio fare delle foto che riproducano le monete (che sono piccole o anche piccolissime..) con una sufficiente chiarezza e risoluzione. E allora, anche in questi casi, la riproduzione non è più libera? Insomma, mi sembra di capire che l'artbonus consenta. in buona sostanza, di fotografare liberamente le monete con la propria fotocamera attraverso le teche e senza che si usi il flash o il treppiede. Certo. Meglio di niente. Ma se devo utilizzare quello foto anche solo per studiare le monete, siamo sicuri che quella modalità ci permetta di farlo? Saluti. M. CASVARichiestaImmagini1.pdf1 punto
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Me lo vedo già il nostro cavalieresenzasoldi con bilancino di precisione, calibro digitale centesimale, fonometro e grossa lente d'ingrandimento... aggirarsi guardingo tra i banchi dei mercatini. Diventerà il terrore dei commercianti. Poi su un carrettino ci metterà uno scanner per postarci in diretta i vari ritrovamenti. :clapping: :clapping: :clapping: :clapping: :clapping: :good: :good: :good: Si scherza ovviamente, buona caccia.1 punto
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a parte il rischio di pestaggio che ti ha già prospettato Ronca :D , direi che è una cosa che non servirebbe a nulla; ogni moneta ha un titolo di argento differente, quindi un suono differente; una moneta 999 non ti suona come una 500, una 600 non ti suona come una 835 e via discorrendo... ciao.1 punto
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Bisogna essere bravi a capire lo stato dei fondi... anche i fondi spl o spl/fdc sono lucenti ma non hanno la freschezza di un fdc.. anche un bb/spl lavato ha i fondi lucenti... le foto con luce sparata sopra sono molto indicative... perché ingrandiscono la moneta e rivelano la vera qualità dei fondi.. più luce c'è più si capisce la qualità della moneta1 punto
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Ciao,il fert è completamente diverso da quello che si presenta su una moneta originale come anche il nodo e la rosetta. Inoltre, vedendo che hai indicato come peso 23 grammi, è sottopeso di 2 grammi. Ti allego una foto del contorno di una moneta originale presente nel catalogo del forum per confronto.1 punto
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Ricevuto : PISANTI Gennaro Paolo Le monete di Carlo di Borbone estratto da Annali del Lazio Meridionale Anno IX n.1 Giugno 20091 punto
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A volte è difficile distinguere se è argento o non è argento. Non sempre abbiamo a disposizione il calibro e la bilancia. Ai mercatini questi strumenti non vengono usati. Riconoscere un falso da un vero? Ovviamente il catalogo può aiutare, ma è soprattutto l'esperienza che ti aiuta. Nel dubbio o nel sospetto che la persona che ti sta vendendo la moneta non sia proprio corretta, lascia stare. meglio un acquisto non fatto che una fregatura presa. Nella numismatica occasioni ti trovare quello che cerchi ci sono, per cui se non trovo oggi, trovo domani: pazientate gente, pazientate.1 punto
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siete interessati a collezionarle ? io no anche perchè non ho monete moderne a parte quelle della spesa....1 punto
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@@Monetaio Bravo Pino, bella spiegazione. Ed il R/ non è da meno, secondo me Ho visto male?1 punto
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"In due casi specifici, l'Archivio di Stato di Torino e il Medagliere Civico di Milano, ho trovato dei funzionari particolarmente cortesi, disponibili e flessibili e ho celebrato sul forum il loro atteggiamento avendo come reazione una pesante critica nei loro confronti. Mi è venuto da chiedermi come "loro" si potrebbero sentire se per caso di quando in quando dessero un'occhiata a questo forum e leggessero le critiche sollevate al loro comportamento." Guarda, per me nessuna critica. Mi chiedo solo come potrebbero giustificare il loro comportamento a chi dovesse chiedere loro conto del motivo per il quale non hanno applicato il prescritto tariffario e riscosso i compensi stabiliti. Se la risposta fosse "per disponibilità e per flessibilità verso l'Utenza", non saprei quanto questa risposta potrebbe essere convincente. Si può essere flessibili e disponibili con le cose proprie che, al limite, possono essere anche regalate. Ma con i beni della Collettività la gestione non può essere personalistica, ma deve rispondere alle regole che la stessa Collettività ha stabilito vengano osservate e rispettate. E questo lo sanno bene proprio coloro che gestiscono i beni pubblici. La cosa sorprendente per me è invece un'altra: come al solito noi italiani andiamo da un estremo all'altro. O incontriamo la massima disponibilità e cortesia, che arriva al punto di farci ottenere - a gratis - dei servizi pubblici che sarebbero a pagamento, oppure, all'estremo opposto, non ti viene neanche risposto se invii una semplice richiesta di accesso ai materiali o a informazioni. Ma una normale, equilibrata, ordinaria...via di mezzo.... no? "Al Medagliere di Torino quando chiesi la fotografia di due biglietti di Credito delle Regie Finanze, mi fecero attendere alcuni mesi e mi chiesero, in anticipo, una tariffa notevolmente elevata. Potrei capirlo in un Museo che fosse un'istituzione privata, ma non da un Museo pubblico." A parte l'attesa di alcuni mesi, certamente ingiustificata, se Ti hanno chiesto di pagare i previsti compensi non vedo che hanno commesso di sbagliato. Che altro potevano fare? Capisco che rispetto a chi non ti fa pagare nulla, fanno la parte dei "cerberi". Il Museo pubblico applica le tariffe (pubbliche) previste....che altro potrebbe fare? "Tutti i funzionari dispongono di fatto, se non de iure, di una discrezionalità che possono usare bene o male." Guarda, sulla riscossione dei compensi non dispongono di nessuna discrezionalità, nè de facto, nè tanto meno de iure. Ti può essere consentita qualche fotocopia di straforo, qualche foto con il telefonino, ma finisce lì. E se questa discrezionalità l'hanno comunque esercitata, è perchè magari nessuno li controlla o perchè vogliono fare una cortesia ad uno studioso...ma è bene che di questi favoritismi (perchè tali sono) non si sappia troppo in giro. 1.200 monete fotografate e pubblicate senza versare un euro di compensi al Museo? Complimenti! Spero non lo venga a sapere la Corte dei Conti. "Il rispetto stretto delle norme, vorrei ricordarlo a tutti, è talvolta usato dai funzionari della PA quale forma di protesta alternativa allo sciopero, poiché così facendo ne compromettono la funzionalità". Incassare i diritti stabiliti per un servizio pubblico erogato è, nè più e nè meno, come incassare il biglietto del bus dal passeggero. Ma quale forma di protesta? "Offrire un servizio ad un prezzo elevato da parte di una AP chiamata a diffondere cultura, per me, è operare male, anche se nel rispetto di una norma. Quindi direi che quella norma non è adeguata. Concordo con Matteo91 al 100%." E posso concordare anch'io....però prima si devono diminuire (o magari eliminare) le tariffe che la "Collettività" (non lo "Spirito Santo") vuole che siano corrisposte per questi servizi pubblici. E questa diminuzione o eliminazione delle tariffe non può essere rimessa alla discrezionalità di quel singolo "Servitore della Collettività", che ad esse è invece vincolato. M.1 punto
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Carissimi, che ne pensate di questo gigliato di Roberto D'Angiò P.R.2 con errore nell'iscrizione? C'è scritto al D/ "RET" invece di "REX". Un saluto, Luca1 punto
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Ciao. "Lamentare il fatto che due curatori di un Museo e di un Archivio storico dimostrino flessibilità e disponibilità...." Ho segnalato il diverso trattamento per rilevare come questi comportamenti possano determinare stridenti contraddizioni fra strutture e strutture e fra studiosi e studiosi. Posso essere contento per Te se ottieni - gratis -, la possibilità di fotografare monete in un museo e se poi, sempre gratis, ottieni anche l'autorizzazione per pubblicarle su un libro che poi metti in vendita. Non posso però fare a meno di domandarmi perchè altrove io debba invece pagare sia per avere le foto che per poterle pubblicare su un libro. Tutto ciò, poi, esistendo per entrambe le strutture alle quali ci siamo rivolti, l'obbligo di applicare Regolamenti tariffari che prevedono la corresponsione di compensi, che possiamo considerare anche ingiusti, esagerati, iniqui ecc. ma che, purtroppo, esistono. In una recente pubblicazione che ho dato alle stampe sulle monete dei Savoia per la Sardegna, ho dovuto chiedere ad amici ed Utenti del Forum l'autorizzazione a pubblicare le loro foto postate sul Catalogo del Forum perché il costo per le foto, che avrei dovuto sostenere se le avessi richieste al locale Museo (peraltro...le monete non c'erano più...e quindi non le avrei neanche potute ottenere...) sarebbe stato proibitivo. La stessa cosa per le pubblicazioni di scansioni di documenti originali.....che ho poi dovuto trascrivere in quanto pubblicarli integralmente avrebbe comportato esborsi insostenibili. Se vedo qualcuno che entra gratis in un museo a pagamento o che viaggia "a sbafo" su un mezzo pubblico...posso arrivare ad essere contento per lui ma non posso trovare normale o "flessibile" il comportamento di chi acconsente che ciò avvenga. Per me può andare benissimo che non si faccia pagare nulla né per entrare nei musei, né per prendere foto, né per viaggiare sui mezzi pubblici...ma ciò deve valere per tutti. "Mi sembra davvero triste il fatto che nel momento in cui uno segnala un comportamento positivo da parte di soggetti pubblici, tale comportamento anziché essere celebrato e additato come esempio, venga criticato e addirittura si insinui che possa costituire un illecito. Ripeto: mi paiono considerazioni squallide." Scusa, ma se c'è un tariffario non puoi pensare di additare quel comportamento come modello solo perché quel funzionario non Ti fa pagare nulla. E' come se Ti dicessi che ammiro quel bigliettaio della metro perché non mi fa mai pagare il biglietto.... Grazie al cavolo! Non ho parlato di illecito ma se Tu seguissi il mio ragionamento (che mi pare Tu faccia finta di non capire) comprenderesTi facilmente come il pubblico funzionario non ha il potere discrezionale di gestire la cosa pubblica come fosse roba sua, anche se nello specifico questo modo di gestire la cosa pubblica può tornare molto utile allo studioso. Non c'è dubbio che se è previsto che si riscuotano dei compensi e i compensi non si riscuotono è ben ipotizzabile, quanto meno, un danno erariale. Questo mi sembra evidente. Sai quanto viene chiesto per l'acquisto della riproduzione di un'immagine in TIFF (alta risoluzione)? 125 euro. Ciò significa se volessi richiedere l'immagine in TIFF, fronte e retro di una moneta, dovrei sborsare 250 euro!. Ti allego il modulo di richiesta valido per i Musei Civici fiorentini, con il relativo tariffario Saluti. Michele Rich_ripr_Foto_21x-1.pdf1 punto
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I segni di contatto sono segni di contatto e stop. Se dati da normali processi di lavorazione, stoccaggio o meno, entriamo nel campo delle illazioni: ovvero non é dimostrabile se uno o più determinati segni siano da messa in sacchetto o postumi, quandanche rimane molto probabile che molti di questi siano da fase di produzione conoscendone il procedimento. E fino a qui ci siamo tutti: una moneta può essere quindi non circolata ma presentare addirittura anche segni di contatto e qualche colpettino al ciglio/bordo. Segni di contatto però che non tolgono zone di lustro sulla superficie (escludendo la mera piccola sona di contatto ovviamente), ne tantomeno posso limare i rilievi, guarda caso quelli maggiori, di una moneta. Si può arrivare a fare grading anche non contando assolutamente i colpi al bordo, come fanno gli americani nei loro slab, e che in più di qualcuno anche qui dentro osanna come metodo molto preciso. Personalmente ho sempre visto osannare quel metodo di grading (piuttosto che un altro) da parte di neofiti e/o poco avvezzi a riconoscere la reale conservazione delle monete, e persone che non hanno capito che il problema non é tanto il protocollo usato (linguaggio), quanto la serietà e/o bravura di chi lo usa. Io, per inciso, sono un altro di quelli che quando legge "da FDC in su" da parte di qualcuno, gli viene un attacco di orticaria numismatica.1 punto
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Secondo me bisognerebbe distinguere il collezionismo dalla numismatica; possono coesistere ma non sono imprescindibili uno dall'altro. Una persona può essere tranquillamente un numismatico e collezionista di monete ma anche essere solo un collezionista o solo un numismatico... Ci sono molti numismatici che non posseggono monete ma sanno "vita morte e miracoli" di tantissime monete come ci sono tantissimi collezionisti che hanno importanti collezioni di monete ma che sanno poco o niente della loro storia e dei popoli che le usavano...1 punto
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Quella di Malta secondo me la BCE gliela boccera'. Amore ok ma perche' l'immagine della famiglia? Con uomo,donna e bambino. Questo non e' piu' l'unico modella di famiglia ai giorni d'oggi. Qualcuno,volente o nolente,si dovra' aggiornare senno' rischiera' di violare i diritti di chi vede l'amore in modo diverso da da quello classico.1 punto
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"Oltre a temere una distruzione totale del sito, credo sia concreto l'avvio di una attività commerciale clandestina di beni archeologici trafugati finalizzata al finanziamento del daesh." Ciao Antonio. Quella dell'acquisto di beni archeologici trafugati da questi siti è un'altra "sponda" che l'occidente (ma non solo l'occidente) offre all'ISIS nella più totale ipocrisia. Da un lato si condannano i misfatti di questi criiminalii e dall'altro non ci facciamo scrupolo di acquistarne sottobanco i "bottini" delle loro razzie. "Si. Come sono presenti gli anticlericali a prescindere. Vero? Già Giovanni Paolo II ha chiesto perdono per i peccati commessi dalla Chiesa. A quanto pare non è servito e forse avevano ragione quelli che lo dissuadevano dal farlo. Ora basta. Non so se Ti sia reso conto di quanto hai scritto.... Questo dovrebbe essere un dibattito storico aperto a tutte le opinioni che, se formulate in modo civile, come mi pare sia avvenuto finora, non possono essere concluse dal Tuo perentorio..... "Ora basta". Le scuse presentate da Giovanni Paolo II dimostrano da un lato la grandezza di quel Pontefice e dall'altra confermano proprio quello che, chi non la pensa come Te (pur non essendo necessariamente un anticlericale), ha inteso scrivere sopra sulle gravissime responsabilità storiche del Potere temporale della Chiesa (come avrai notato ho distinto fin dal primo momento la Chiesa come confessione religiosa dal suo potere temporale...). Quella frase: "Ora basta" non Ti nascondo che mi inquieta alquanto, ricordandomi certi "diktat" di tipo fondamentalista che da qualunque parte provengano, hanno lo stesso sapore: quello dell'intolleranza verso chi la pensa diversamente. "Per parte mia la decadenza dell'Occidente è colpa dei tanti che hanno rinnegato le loro radici e svuotato un continente di qualsiasi identità." Ci sono esempi nella storia, anche antica, di convivenze pacifiche di comunità che professavano confessioni religiose diverse e che, senza mai perdere la loro identità, hanno convissuto in pace per secoli. Nessuno credo vuole rinnegare le proprie radici...(fra l'altro....ma è possibile rinnegare le proprie radici?) ma queste periodiche fasi di decandenza coincidono, ciclicamente, con il prevalere dei fondamentalismi religiosi, che con i principi di qualunque confessione non hanno nulla in comune. Non esiste infatti un credo religioso che inciti all'odio e propugni l'assassinio; quindi queste "degenerazioni interpretative", al pari di quelle che mille anni fa caratterizzarono le Crociate della cristianità, sono frutto di strumentalizzazioni delle religioni e non certamente della loro osservanza. "Tranquilli ancora qualche tempo e sarete colonizzati dagli islamici che invece hanno una fortissima identità." Mah.......... "Una storiografia abbondante ma spesso sostenuta da fonti parecchio opinabili in termini di peso storiografico, e che, sopratutto, non tiene conto di molte altre fonti che inviterebbero a riscrivere buonissima parte di questi giudizi." Se ne può parlare, perchè no. L'importante è che non si prendano per buone solo le fonti storiche che aggradano, dicendo poi che si fa politica quando si citeranno altre fonti che disturbano certe coscienze...e magari concludendo il discorso con un ..."ora basta". "Vandalo, nessuna ipocrisia, almeno da parte mia, anzi, e te lo dimostro affermando che, a mio parere,(ma anche di numerosi storici e intellettuali) in termini di contributo allo sviluppo della storia europea, le Crociate non furono affatto dannose, anzi...." Quindi, con questa motivazione giustifichiamo gli eccidi e le distruzioni commesse dai Crociati in nome della Cristianità? Spero che fra mille anni qualcuno non sosterrà che i crimini che oggi sta commettendo l'ISIS sono stati un contributo alla sviluppo della società europea del terzo millennio. Sarebbe inquietante, però...e qui Ti do ragione....giustificherebbero tali crimini. Quali saranno le conseguenze per la società europea di questi atti criminali, è argomento interessante ma certamente diverso da quello che si stava trattando qui. Fra l'altro, la prospettiva temporale ci consente di fare delle valutazioni compiute solo sulle conseguenze delle Crociate, mentre ciò non è evidentemente possibile fare per quanto riguarda un fenomeno attualmente in corso com'è quello dell'ISIS. Chi può dire oggi quale sarà "l'effetto "ISIS" sull'Europa, sul nord-Africa, sul medio-Oriente? Che impatto avranno sull'Occidente fra 50/100 anni queste continue migrazioni, che sono in gran parte motivate proprio da fenomeno innescato dall'ISIS? "... infatti speravo con la mia richiesta della risposta n°11 , di indirizzare l' argomento su un altro binario, ma invano . Scusa ma quale sarebbe "l'altro binario"...? "L' unica cosa che ormai posso fare e' di non scrivere altri post che possano trascendere in politica o in diatribe religiose ; come scritto in apertura post , ero restio a scriverlo e avrei fatto bene." Trattando di un argomento di attualità come quello dell'ISIS è difficile non "scantonare" su argomenti correlati....tuttavia si dovrebbe essere più tolleranti nel considerare i punti di vista degli interlocutori, che mi pare non abbiamo detto nulla di sconvolgente se non accostare i metodi ed il radicalismo dell'ISIS ai metodi ed il radicalismo che mille anni fa vennero impiegati dai Crociati, che commisero le stesse nefandezze in nome della Cristianità. Paragone scellerto perchè storicamente non ha senso confrontare due fenomeni storici così diversi? Può essere. Ma perchè reagire subito malamente tacciando alcuni interlocutori di voler provocare o voler fare politica o di essere degli anticlericali che rinnegano le proprie radici? Personalmente devo molto della mia formazione alla Chiesa Cattolica.....e non rinnego nulla, tanto meno le mie radici....ma questo non significa che debba acriticamente rinunciare ad interrogarmi sui gravi errori storici che Essa ha commesso e che, almeno in certi frangenti, non sono dissimili da quelli che l'ISIS sta oggi compiendo. Errori per i quai, come è già stato ricordato da Altri, la Chiesa stessa ha solo di recente chiesto perdono al mondo, ha ampiamente riconosciuto e che quindi non ha alcun senso minimizzare o rimuovere...perchè sono un dato storico inconfutabile. Se poi parlarne significa automaticamente fare politica....si dica a questo punto cosa si deve intendere per "Storia" e cosa per "Politica". Perchè non vorrei che la differenza consistesse nel fatto che quando ciò che si scrive disturba qualcuno...allora si sta facendo politica, mentre quando quello che si scrive aggrada....allora si sta parlando di storia. Se la mia impressione fosse confermata, dovresTe convenire che si dovrebbero cambiare i parametri di valutazione. Saluti. :hi: Michele1 punto
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Scilla, cui la natura aveva fatto dono di una incredibile grazia, era una bellissima ninfa dagli occhi azzurri che si recava spesso sulla spiaggia di Zancle (presso l'attuale città di Reggio Calabria) a passeggiare a piedi nudi sulla spiaggia e a fare il bagno nell’acqua del mare. Una sera, mentre era sdraiata sulla sabbia, sentì un rumore provenire dal mare e notò un'onda dirigersi verso di lei. Impietrita dalla paura, vide apparire dai flutti un essere metà uomo e metà pesce dal corpo azzurro con il volto incorniciato da una folta barba verde e i capelli, lunghi sino alle spalle, pieni di frammenti di alghe. Era un dio marino che un tempo era stato un pescatore di nome Glauco, che un prodigio aveva trasformato in un essere di natura divina. Scilla, terrorizzata alla sua vista, si rifugiò sulla vetta di un monte che sorgeva vicino alla spiaggia. Il dio, vista la reazione della ninfa, iniziò ad urlarle il suo amore, ma Scilla fuggì lasciandolo solo nel suo dolore. Allora Glauco si recò all’isola di Eea dalla maga Circe e le chiese un filtro d’amore per far innamorare la ninfa di lui. Ma Circe, desiderando il dio per sé, gli propose di unirsi a lei. Glauco si rifiutò di tradire il suo amore per Scilla e Circe, furiosa per essere stata respinta al posto di una mortale, volle vendicarsi. Dopo che Glauco se ne fu andato, preparò una pozione malefica e si recò presso la spiaggia di Zancle, versò il filtro in mare e ritornò alla sua dimora. Quando Scilla arrivò e s'immerse in acqua per fare un bagno, vide crescere intorno a sé delle mostruose teste di cani. Spaventata fuggì dall’acqua ma si accorse che i cani erano attaccati alle sue gambe con un collo serpentino. Si rese conto allora che sino al bacino era ancora una ninfa, ma al posto delle gambe spuntavano sei musi feroci di cane. Per l’orrore Scilla si gettò in mare e andò a vivere nella cavità di uno scoglio vicino alla grotta dove abitava anche Cariddi. Scilla e Cariddi, entrambe spaventosi mostri marini, erano quindi l'una vicino all'altra a formare quello che oggi si chiama "Lo Stretto di Messina": mentre Cariddi ingoia e rigetta tre volte al giorno l'acqua del mare creando dei giganteschi vortici, Scilla attenta alla vita dei naviganti con le sue sei teste cercando di ghermire altrettanti marinai. apollonia1 punto
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Il declino del convegno di Riccione era iniziato anni fa. Negli ultimi tempi i commercianti presenti erano sempre meno ed i cataloghi erano già usciti o comunque non venivano più presentati in quella occasione. Inoltre, da quello che mi dicevano, i costi per i commercianti erano sempre maggiori per compensare il calo degli espositori. Purtroppo è un discorso già fatto tante volte: i commercianti vanno volentieri ai convegni ben organizzati, dove si cura sia la location che la sicurezza, e dove l'affluenza è all'altezza del costo del tavolo. Purtroppo Riccione non rispondeva più a questi requisiti.1 punto
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