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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/07/15 in Risposte

  1. Comunico che al programma è stata aggiunta nella giornata di sabato 5 settembre alle ore 15,30 la presentazione a cura di Alberto D'Andrea dei tre volumi sulla monetazione angioina. A scanso di equivoci riporto il programma completo e le copertine dei testi in oggetto. """"Ricordiamo a tutti gli interessati di prenotarsi per la visita guidata a Napoli, il costo del biglietto è di 7,00 euro e il percorso prevede la visita guidata (con personale museale) al Museo del Tesoro di San Gennaro, Cappella Reale e Duomo di Napoli, appuntamento venerdì 4 settembre, ore 17,45 (tassativo) davanti al Duomo di Napoli (via Duomo), il percorso completo ha una durata di circa 90 minuti. In allegato alcune locandine inerenti il museo in oggetto. Per quanto concerne l'orario di apertura al pubblico del convegno commerciale faccio presente che è stato appena inserito in locandina: Venerdì 4 settembre ore 10,30-18,00 Sabato 5 settembre ore 9,30-18,00 Domenica 6 settembre ore 9,30-13,00 Per la conferenza scientifica; sabato 5 settembre, ore 15,30, sala conferenze: Dott. Giovanni Vigna: Monetazione ed errori di zecca a Bologna nel periodo napoleonico Dott. Michele Chimienti: La zecca di Bologna nella fase di transizione tra la caduta di Napoleone e la Restaurazione Pontificia" Dott. Stefano Bertuzzi: medaglie papali nella fase di transizione tra il crollo di Napoleone e la Restaurazione Pontificia. " 1: Achille Giuliani, Davide Fabrizi, Le monete degli Angioini in Italia Meridionale - Indagine archivistica sulla politica monetaria e analisi critica dei materiali, Ariccia (RM), Edizioni D'Andrea, 2014 E' affrontata, da un punto di vista storico, numismatico ed archivistico, tutta la produzione monetaria degli Angioini nel Sud Italia dalla conquista di Carlo I fino all'avvento degli Aragonesi. La ricerca, condotta anche nei monetieri dei musei italiani, ha permesso di confermare (o smentire) l'esistenza di alcuni unicum, come anche di permettere una ricostruzione quasi completa degli zecchieri che si successero nelle varie officine monetarie. 288 pagine a colori, formato foglio A5 2: Achille Giuliani, Davide Fabrizi, Le monete degli Angioini in Italia Meridionale - Catalogo monetario, Acquaviva Picena (AP), Edizioni D'Andrea, 2015 L'opera rappresenta il catalogo monetario che fa da appendice al primo lavoro sulla monetazione degli Angioini in Italia Meridionale. Sono presenti foto di diversi esemplari del Museo Nazionale Romano, del Museo Correr e del Medagliere di Cambridge. Il periodo affrontato va dalla presa di potere da parte di Carlo I fino alle rivendicazioni di Giovanni d'Angiò. 130 pagine a colori, formato foglio 22x32 3: Alberto D'Andrea, The Angevins's coins of Southern Italy, Ariccia (RM), 2015 L'opera riprende i temi dei primi due libri sulla monetazione degli Angioini, sintetizzandoli e riportando i contenuti in italiano ed in inglese, di modo da poter veicolare a livello globale la numismatica dell'Italia Meridionale; in aggiunta rispetto ai primi due il prezziario con le valutazioni degli esemplari proposti. 292 pagine a colori + 4 pagine di prezziario a cura di Francesco Di Rauso, formato foglio 22x32 L'attività del convegno prevede altro ancora: Il numero di settembre di Panorama Numismatico sarà uno speciale sulla monetazione e medaglistica del Sud Italia, numerosi gli autori (anche giovani di questo forum) che pubblicheranno in esso un loro scritto. Pubblicazione e distribuzione del nostro secondo Bollettino del Circolo Numismatico Partenopeo (II - 2015) di circa 255 pagine interamente a colori (a breve aprirò una discussione con qualche anticipazione), entro la terza settimana di agosto andrà anche in stampa. L'evento è patrocinato dall'Accademia Italiana di Studi Numismatici e dal Circolo Numismatico Pugliese. INGRESSO LIBERO.
    4 punti
  2. Buonasera cari amici Vi presento un 20 lire di Vittorio Emanuele I del 1819. Le foto non sono il massimo ma l'ora e la stanchezza non mi hanno aiutato. La moneta è abbastanza comune ma dei sei esemplari della mia serie questa è, unitamente al 1820, quella che presenta maggiore freschezza e migliori rilievi. A parte il 1821 - per il quale mi sono dovuto accontentare di un bel BB - anche le altre non sono facili da reperire in conservazione migliore di SPL. Grazie come sempre delle Vostre opinioni e serena notte min_ver
    3 punti
  3. @@anto R Bella considerazione, Anto. Tuttavia, specialmente nelle prime emissioni spesso lettere capitali sono utilizzate accanto alle unciali (come la V da te indicata). La M "particolare" a cui fa riferimento fra è invece costruita in maniera "extra stile". Per capire il riferimento vi invio un prototipo di scheda, in questo caso di Brancaleone, che avevo preparato per una pubblicazione mai avvenuta, in realtà.
    3 punti
  4. Ecco un grosso romano con legenda CAP' MVNDI, databile secondo Grierson (se ho capito bene) dal 1258 al 1270. Devo dire che ho liberato la Signora ed il gatto dall'odiosa scatoletta che li teneva prigionieri. Peso: 3,34 grammi; diametro: 22 mm. Nota curiosa proviene dalla collezione Clain-Steffanelli.
    2 punti
  5. Se è per questo le lettere strane sono due: la M di sicuro, ma anche la U (vedi Muntoni 62). Si tratta di una U vera e propria, non di una V, e vista la curva "morbida" sarebbe in stile con la m minuscola appunto, solo che le due lettere non compaiono sulle stesse emissioni.....mistero (almeno per me :D )... Fonte Cataloghi Online
    2 punti
  6. Taglio: 2 Euro CC Nazione: Grecia Anno: 2013 Tiratura: 742.000 Condizioni: BB Città: Trieste @@vaio4ever
    2 punti
  7. La tessera è un Rechenpfenning della vasta produzione di Hans Krauwinckel di Norimberga (1586 - 1635), pozleo
    2 punti
  8. Venendo per concludere ai cinque esemplari della CNG/CNR, basta la foto di una sola moneta in quanto le altre sembrano fotocopie (vedi post # 2391). Più interessante è invece il confronto delle rispettive didascalie che ho numerato da 1 a 5. A Group of Exceptional Lifetime Drachms of Alexander III 1.KINGS of MACEDON. Alexander III ‘the Great’. 336-323 BC. AR Drachm (17mm, 4.25 g, 2h). Miletos mint. Struck under Philoxenos, circa 325-323 BC. Head of Herakles right, wearing lion skin / AΛEΞANΔPOY, Zeus Aëtophoros seated left; monogram in left field. Price 2090; ADM I Series I, 91 (same obv. die); SNG Alpha Bank 629–32; SNG Saroglos 771. FDC, gray-blue toning. Exceptional. 2.KINGS of MACEDON. Alexander III ‘the Great’. 336-323 BC. AR Drachm (16.5mm, 4.35 g, 2h). Miletos mint. Struck under Philoxenos, circa 325-323 BC. Head of Herakles right, wearing lion skin / AΛEΞANΔPOY, Zeus Aëtophoros seated left; monogram in left field. Price 2090; ADM I Series I, 91 (same obv. die); SNG Alpha Bank 629–32; SNG Saroglos 771. FDC, gray-blue toning. Exceptional. 3.KINGS of MACEDON. Alexander III ‘the Great’. 336-323 BC. AR Drachm (16mm, 4.30 g, 2h). Miletos mint. Struck under Philoxenos, circa 325-323 BC. Head of Herakles right, wearing lion skin / AΛEΞANΔPOY, Zeus Aëtophoros seated left; monogram in left field. Price 2090; ADM I Series I, 91 (same obv. die); SNG Alpha Bank 629–32; SNG Saroglos 771. FDC, gray-blue toning. Exceptional. 4.KINGS of MACEDON. Alexander III ‘the Great’. 336-323 BC. AR Drachm (17mm, 4.31 g, 2h). Miletos mint. Struck under Philoxenos, circa 325-323 BC. Head of Herakles right, wearing lion skin / AΛEΞANΔPOY, Zeus Aëtophoros seated left; monogram in left field. Price 2090; ADM I Series I, 91 (same obv. die); SNG Alpha Bank 629–32; SNG Saroglos 771. FDC, gray-blue toning. Exceptional. 5.KINGS of MACEDON. Alexander III ‘the Great’. 336-323 BC. AR Drachm (18mm, 4.35 g, 2h). Miletos mint. Struck under Philoxenos, circa 325-323 BC. Head of Herakles right, wearing lion skin / AΛEΞANΔPOY, Zeus Aëtophoros seated left; monogram in left field. Price 2090; ADM I Series I, 91 (same obv. die); SNG Alpha Bank 629–32; SNG Saroglos 771. FDC, gray-blue toning. Exceptional. E’ opportuno a questo punto richiamare il commento di Odisseo: La genuinità e bellezza dei pezzi in questione mi pare fuori discussione. Invece a me pare che la genuinità (io direi autenticità) e la bellezza dei pezzi è da mettere in discussione. Questione di punti di vista, d’accordo, ma chi li sostiene deve portare argomentazioni concrete, non necessariamente condivise da tutti, ma basate su dati oggettivi. Della ‘bellezza’ ho già detto parlando dello stile e, senza ripetermi, invito a confrontarlo con quello degli esemplari della dramma Price 2090 presentati in questa discussione a partire dal post # 1349 dell’1 ottobre 2013. Quanto all’autenticità delle cinque dramme, non si può non convenire che ci troviamo di fronte a un parto pentagemellare di monete con caratteristiche fisiche e chimico-fisiche (gray-blue toning) praticamente sovrapponibili. La coniazione ai tempi di Filosseno (circa 325-323 a. C.) era ancora manuale e che cinque tondelli battuti a martello uno dopo l’altro da un pur abilissimo malliator producessero altrettante monete tutte con gli assi a 2 h e con la centratura del diritto e del rovescio praticamente perfetta era a dir poco un fatto straordinario. E a me sembra straordinario (mi perdoni Odisseo, ripeto che non è per polemica) il fatto che uno non ne faccia almeno un argomento di discussione. Una discussione che potrebbe dissipare i dubbi (per me legittimi) sulla illegittima formazione di questo quintetto. apollonia
    2 punti
  9. I Coronati di Aquila portano le stellette :crazy:
    2 punti
  10. Segnalo questo interessante articolo sul tesoro di Montella che porterà all'uscita di un volume monografico ad opera Travaini /Broggini con vari interventi. http://www.ilgiornaledellanumismatica.it/?p=5801
    1 punto
  11. Questa la copertina e l'indice sommario del numero estivo di Panorama Numismatico: Curiosità numismatiche – Pag. 3 Roberto Diegi, Il prezzo del tradimento di Giuda. Denari o sicli di Tyro? – Pag. 7 Realino Santone, Un inedito cavallo di Sora – Pag. 11 Mario Veronesi, Zecca di Reggio Emilia: il mezzo bagattino per Alfonso I. Proposta per una nuova catalogazione – Pag. 13 Lorenzo Bellesia, Una moneta inedita di Ottavio Farnese per Piacenza – Pag. 19 Luciano Giannoni, Se il buongiorno si vede dal mattino: problemi e lagnanze nel carteggio tra la principessa di Piombino e gli Anziani fin dall’apertura della zecca – Pag. 21 Guglielmo e Claudio Cassanelli, Zecca di Modena: Ercole III d’Este. La prova in rame del tallero, ultima moneta del Ducato estense – Pag. 27 Andrea Lucchi, Ludovico II di Baviera. Genio e follia di un re raccontati attraverso le sue emissioni numismatiche – Pag. 41 Corrado Marino, Con gli imperatori Ming le prime banconote – Pag. 49 Giuseppe Carucci, Il monogramma araldico sulle monete russe – Pag. 53 Notizie dal mondo numismatico – Pag. 55 Emissioni numismatiche 2015 – Pag. 59 Mostre e Convegni – Pag. 62 Aste in agenda – Pag. 63
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  12. salva a tutti , dopo aver postato il grosso acquistato recentemente all'ultima asta Bolaffi nella sezione medievale , desidero postare l'altro lotto vinto a quest'asta. Uno zecchino genovese del 1734 , uno degli anni più comuni per questa tipologia. Si tratta della moneta di più alto valore della serie coniata con San Giovanni al diritto , una serie che a parte il mezzo zecchino ( moneta rarissima ) si può completare con discreta facilità. Al diritto troviamo San Giovanni Battista stante mentre al rovescio lo stemma della città di Genova
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  13. Chiedo ai più esperti, di che San Domenico si tratta, non riesco infatti a capire la scritta "DE SORT:"
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  14. Una delle monete di "telefono" del Messico, utilizzato per le chiamate locali in telefoni per molti anni. Mi è stato detto che per alcuni anni dopo la produzione di questi grandi 20-centavos arrestato—e l'inflazione aveva fatto breccia reale nel loro potere d'acquisto—ciotole di questi grandi rami seduti su tavoli e contro-top in bar e altri esercizi commerciali per i clienti di utilizzare nello stabilimento di telefono a pagamento. :) v. ------------------------------------------------------------------ One of Mexico’s “telephone” coins, used for local calls in pay-phones for many years. I’ve been told that for some years after production of these big 20-centavo coins stopped—and inflation had made real inroads in their purchasing power—bowls of these big coppers sat on tables and counter-tops in bars and other businesses for customers to use in the establishment’s pay-phone. :) v.
    1 punto
  15. A Legio II Italica....è soltanto il mio parere,de gustibus...a me la moneta non piace nemmeno se fosse originale,cosa che probabilmente è...
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  16. Penso, ma posso anche sbagliarmi, che quando ad una moneta si affibbia il termine barbarico il suo valore schizza alle stelle....cosa non si fa per guadagnare.....
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  17. Parere assolutamente rispettabile , ma che numismaticamente , nel senso classico del termine , non condivido
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  18. Sempre col beneficio del dubbio...da foto non mi piace,se me lo proponessero non lo acquisterei,mi sembra poco "vivo" e piatto...fossimo a X Factor direi:per me è no...
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  19. Riassumendo dopo il falso denaro ottoniano.....anche il falso diploma :blum:,d'altronde gli Ottoni erano sempre in Germania e certo non controllavano tutti. Consiglio a chi volesse avere una visione una visione storica complessiva del periodo il libro " Gli ottoni, una dinastia imperiale tra Europa e Italia ( sec.X e XI ) "di Hagen Keller. Il periodo si è prestato a diverse e contrastate posizioni storiche, qui abbiamo la visione di uno storico tedesco, poi ci sarebbero anche quelle di storici italiani, certamente il quadro è ben ricostruito. Gli ottoni ogni tanto venivano anche in Italia, le tappe obbligate erano tre Pavia, la capitale del Regno, Ravenna, e Roma, perché poi i rapporti col Papato erano fondamentali anche per le incoronazioni. Fondamentale fu il ruolo di Adelaide nel periodo di reggenza, lei visse a Pavia e Pavia rimase nel suo cuore e lo dimostrò anche in vita. Fu lei che riuscì a dare una impronta europea alla politica imperiale, d'altronde lei era tutto, moglie di Ottone I , madre di Ottone II, nonna di Ottone III, ebbe la reggenza, condusse in Italia i rapporti, la politica, le situazioni e il Regno. In un articolo parlai delle due Regine di Pavia e delle loro monete, ( l'altra fu Teofane e il contributo lo trovate nel nostro portale ) certamente fu la figura centrale e stabilizzatrice per il periodo, la stessa soggiornando anche per un buon periodo in Italia e amando la capitale del Regno riuscì a calarsi e conoscere anche le problematiche italiche. Fu il vero ago della bilancia in Italia, e non solo, nel periodo Ottoniano....quindi si gli Ottoni, ma spesso conducono le danze quelli meno conosciuti, in questo caso Adelaide....
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  20. Si decisamente.Devono anche essere bravi i nostri governanti a meritarsela la fiducia. Senno' alla fine la perdono. E dopo la via sarebbe disastrosa..
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  21. ... a questo aggiungerei i fondi della guancia e del ritratto in genere, così corrugati e contorti, danno un effetto spiacevole ai pezzi, insieme a quelle sottolineature eccessive delle sopracciglie, della bocca e di molti dettagli quali perlinature etc... Magari saranno le foto che hanno esagerato la resa dei rilievi, ma l'effetto finale è qualche cosa di sgradevole e artificiale... Da vedere dal vivo, per essere garantisti... Cordialmente, Enrico
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  22. @@Arciduca sembra colla. Cioè prendo il centesimo,verso la colla,appoggio una moneta/oggetto sopra, tolgo subito e lascio solidificare...mi sembra che abbiano usato questo procedimento,non nuovo.
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  23. nella seconda parte del raccoglitore, le monete commemorative (tutte monete emesse per la circolazione) completa un cartoncino con delle piccole note
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  24. nella prima parte ci sono le serie ordinarie, una moneta per taglio di ogni paese (tutte monete emesse per la circolazione) completa un cartoncino con delle piccole note
    1 punto
  25. il materiale sembra ferroso. credo possa essere una medaglietta. nella parte centrale vedo un re o una Madonna con scettro. ho ruotato leggermente l'immagine.
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  26. Non è così importante trovare un grado di conservazione, come per le monete moderne. I parametri da tenere in considerazione sono molteplici: due monete antiche della stessa tipologia, considerate entrambe come BB, sarebbero senz'altro molto diverse tra loro...E' per questo che nelle sezioni delle antiche non ci cimentiamo nell'individuare il grado di conservazione ma, semmai, parliamo di una conservazione in termini generali. In generale la tua moneta ha un tondello regolare, le legende e l'esergo sono perfettamente leggibili, i dettagli sono buoni, il dritto è un po' poroso e il rovescio è probabilmente migliore...Il colore della scansione non aiuta a valutare la patina...E' una buona moneta, collezionabilissima :) Ti allego un link dove puoi vedere i prezzi, ma ti devi registrare per farlo: http://www.acsearch.info/search.html?term=Galerius+Maximian+genio+heraclea&category=1-2&en=1&de=1&fr=1&it=1&es=1&ot=1&images=1&currency=usd&order=0&company=
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  27. qualcosa non mi convince, @@min_ver, avevi affermato che quella che avevo postato io arrivava con un pò di benevolenza al q.spl. mi è sembrato allora logico considerare la tua bb+ vi ripropongo la mia foto, secondo voi qual' è la conservazione migliore? vi faccio notare solo i fondi praticamente vergini. la G ha un difetto di conio.
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  28. sono foto delle.....ore 23!
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  29. Hai progettato delle cose bellissime :)
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  30. qualcosa ho disegnato, trovate il resto al link sotto... nessuna polemica, solo interpretazioni di fantasia... :-) http://www.friziodesign.it/coins21.html :-)
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  31. Attualmente in alcune aste spaccerebbero anche i sassi di fiume come premonete.....
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  32. Lo stemma della tua tessera è riportato da Banti, Tessere Mercantili Italiane, Non c'è l'accoppiata D/ e R/ pozleo
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  33. Carissimi, è tanto che non capitavo sul forum e vedo che avete ripreso con passione una discussione sui tremissi. Fate attenzione però a non "moltiplicare" gli esemplari a nome di Carlomagno provenienti dalla Corsica: uno dei FLAVIA LVCA ed il FLAVIA PITAC (ovvero Pisa) a nome di Carlomagno che hanno postato qui gli amici còrsi fanno parte del ritrovamento già pubblicato dalla Dumas (ovvero il secondo della seconda riga e il secondo della terza riga del nostro catalogo). Due degli esemplari sono stati infatti lasciati al ritrovatore che li ha fatti postare a jagd sul forum e quindi me li ha fatti anche visionare e rischedare in previsione di un lavoro di sintesi su queste emissioni dalle isole alto-tirreniche. Per questo sono più che certa che siano loro. Un caro saluto MB
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  34. La vedo dura rispondere ad una simile domanda. Il piombo era impiegato per tutti i generi edili, idraulici, etc, per cui, non può esserci una risposta ristretta per l'argomento moneta.
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  35. Buona sera , io rimango della mia , :rolleyes: "Ogni moneta , per chi ne è interessato, ha una sua storia da poter approfondire"
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  36. ASTE MEDAGLIE PAPALI GIUGNO 2015 Nelle aste del giugno 2015 si manifestano (o si accentuano) nel mercato italiano delle medaglie papali segnali di debolezza della richiesta rispetto alla offerta. Le vendite principali sono state gestite da FELSINEA ed AES RUDE (nuova gestione): vendite corpose, ma prevalentemente con materiale abbastanza comune e ricorrente. FELSINEA ha organizzato un'asta per corrispondenza con oltre 400 lotti. Ne sono stati aggiudicati solo 90 e il prezzo raramente supera la base. Ricordo che questa Casa di aste, nel suo primo incanto del mese di gennaio 2015, aveva messo in vendita, computando l'asta battuta e quella per corrispondenza, circa 500 medaglie papali. Ne furono aggiudicate circa 250. A distanza di pochi mesi FELSINEA ha riproposto l'invenduto con un piccolo ribasso delle basi di asta (10%) e ha aggiunto altro materiale consimile, con molte duplicazioni e quotazioni non sempre allineate al meglio tra vecchio e nuovo materiale. In massima parte l'asta era perciò costituita da medaglie annuali post 1800, in misura preponderante in bronzo, e, come detto, con molti doppioni soprattutto per la medaglistica di Pio IX e Leone XIII. L'asta, pertanto, da un punto di vista organizzativo e anche psicologico non mi è sembrata efficace per la valorizzazione del materiale. Ma nella sostanza va osservato che alla fine ci sono circa 300 lotti di medaglie papali invendute e che l'invenduto riguarda anche quel settore delle annuali da Pio VII a Gregorio XVI, che è sempre stato un punto di forza della richiesta del collezionismo per bellezza degli esemplari e anche per non facilissimo reperimento ( va detto che la collezione delle medaglie annuali dal 1800 al moderno, fino a qualche anno fa, intrigava tanti numismatici, anche se come collezione accessoria). AES RUDE è sempre stata una casa di aste apprezzata dai medaglisti papali, riservando ad essi in ogni catalogo gradite sorprese. La nuova gestione ha proposto circa 80 lotti, che presumibilmente costituivano un avanzo del pregresso: alcune medaglie antiche (anche riconi), qualche medaglia di sede vacante del 1600-1700 con prevalenza per il bronzo, un residuo di collezione di medaglie annuali della lavanda di Pio IX, qualche pezzo in oro, alcune medaglie moderne. Considerando i prezzi a base di asta, che mi sono sembrati un po' più elevati rispetto alle consuetudini della vecchia gestione, le aggiudicazioni in misura superiore al 40% costituiscono un risultato mediocre, ma non negativo. Le medaglie d'oro sono state in genere aggiudicate; per le sedi vacanti 1600-1770 in bronzo noto aggiudicazioni intorno a € 300+diritti; per le lavande di Pio IX in bronzo c'è stata richiesta con un prezzo medio di € 50+diritti. Rilevo qualche richiesta, come è consuetudine, per Pio XII in argento (annuale anno VII € 140+ diritti; anno XIX e 135+diritti) e anche sorprendentemente per Paolo VI in argento (€ 100+diritti per l'anno I; € 90+diritti per gli anni II,X,XVI) e per Benedetto XVI (€ 90/120+diritti). Prezzi superiori alla norma sono registrati anche per le sedi vacanti in argento 1978 (€ 80+diritti) e per le sedi vacanti in argento 2005/2013 (€ 120-130+diritti). Andamento normale per l'asta di Artemide, che proponeva circa 15 lotti e ha avuto aggiudicazioni in misura del 40%. Cito per i prezzi un medaglia straordinaria di emissione tedesca per Innocenzo XII - in argento - q.SPL aggiudicata per € 400+diritti, le medaglie in argento di Gregorio XVI per il museo gregoriano e per il museo egiziano acquistate per € 500+diritti e per € 350+diritti, la sede vacante Maresciallo Chigi in argento 1914 venduta per € 240+diritti. BOLAFFI aveva solo due medaglie papali, in argento, emissioni 1600-1700, rare, vendute a prezzi normali, considerando la conservazione media. Nelle aste estere del mese ho visto pochissime medaglie papali. Solo Leipziger aveva circa 30 lotti, venduti quasi integralmente e a prezzi abbastanza sostenuti. Voglio ricordare una bella scatola esagonale con le 11 medaglie annuali di Pio X in argento e le due sedi vacanti 1914, acquistata per € 1500+diritti (l'acquirente, a mio giudizio, ha fatto un buon affare poichè la medaglia del camerlengo di sede vacante 1914 non è per niente comune). KUENKER proponeva solo una medaglia satirica in argento relativa al pontefice Innocenzo XI, q.SPL., aggiudicata per € 1.100+diritti. ART COINS ha debuttato nel mercato spagnolo; in questa asta proponeva solo una bella medaglia papale in argento del pontificato di Clemente XI ( premio San Luca), aggiudicata per € 570+diritti. NUMIS - Noto la vendita della medaglia annuale in argento Pio X - anno V per € 250+diritti.
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  37. un controllo europeo sui referendum nazionali! il fatto stesso che possano sorgere idee come questo svela quale sia la natura dell'Unione Europea di oggi
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  38. Vi allego le foto
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  39. ______________ 1937 Bolivia Presidente dal 1937 al 1939 ____ German Busch Becerra (1904-1939) 10 Centavos - Rame/nickel
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  40. Ciao a tutti! inserisco il mio contributo Messico 20 centavos 1964 saluti
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  41. E se fosse un altare tipo questo?
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  42. Gabriiiiiiiiiii Maremma maremma! ma non eri passato alle preunitarie? lasciali stare questi pezzettini cosi' belli a chi e' malato di quadrighe! sei arrivato prima di me, volevo prenderla io :) Sono fermamente convinto che la vera moneta rara, parlando di conservazione, sia il 1915. Spesso si vedono i 1916 belli belli ed e' molto comune vedere i 1917, tanto che ne puoi comprare uno veramente bello sui 25 / 30 euro. La moneta che hai preso tu, questa, e' veramente bella. E' molto inusuale vederla cosi'. Ha una bella bavetta di conio al Dritto. Il re ha ancora tuttii dettagli, compreso i finissimi capelli nella parte medio alta che, di solito, basta pochissimo per non vederli piu'. L'orecchio non e' schiacciato, ma bello liscio e continuo. Le greche sono belle e non impastate, il colletto bello, cosi' come la stelletta. La vera chicca secondo me e' il doppio colletto che si vede in poche lirette del 1915, sopratutto la piccola righetta che il colletto crea a contatto con il collo. Meravigliosa. Il Verso e' intonso. I dettagli ci sono tutti ed anche qui, nessun segno di schiacciatura, circolazione o graffietti, seppur minimi. Anche i fiori del carro sono con tutte le puntine a posto. La prima parte della coda, del primo cavallo, e' ben visibile e nemmeno un po' impastata, definita e ''pulita''. Gli altri dettagli sono spettacolari. La briglia, sulla pancia, e' leggermente poco visibile, perche' si confonde con la patina e non crea difetto in alcun modo. La nocca del piede posteriore del 1° cavallo, e' splendidamente rotonda. Trovare una monetina del 10915 cosi' e' davvero bello ed appagante, come quotazioni andrebbe oltre quelle del 1916 in medesima conservazione e, a mio avviso, renderebbe anche maggiore soddisfazione. Devi promettermi di farmela vedere :) visto che mel'hai fregata, questo me lo devi. Davanti ad un buon caffe', magari a verona :) Complimenti, pezzo da mettere in collezione e con cui consolarsi la giornata . Bravo ! r.e
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  43. Sicuramente è un falso perchè un tetradramma di Alessandro Magno in versione ‘mini’ (11,5 g, 23 mm) non può essere autentico Così, a occhio, credo che il corrispondente tetra autentico sia questo della zecca I di Babilonia, coniato nel 300-293 circa a. C. SELEUKID KINGS of SYRIA. Seleukos I. 312-280 BC. AR Tetradrachm (17.12 gm). Babylon I mint. Struck in the name of Alexander III of Macedon, circa 300-293 BC. Head of Herakles right, wearing lion's skin headdress / Zeus seated left, holding eagle and sceptre; Macedonian helmet and monogram in left field, AI monogram below throne. SC 87.3a; Price 3781. Lustrous EF. apollonia
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  44. a 15€ in FDC compro tutti i chili che avete :)
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  45. Di Pisa due esemplari, uno dalla Sardegna - Telti (ex coll. Reale) e uno dalla Corsica - Punta san Damianu.
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  46. Mi piace perché siete molto bravi entrambi a radiografare queste monete nei minimi dettagli, ecco perché il raffronto è stato molto positivo, sono due splendidi esemplari per monete così che permettono tante riflessioni, inviterei altri a vedere le monete con questa ottica, il forum è anche questo, è come se fossimo in un circolo e avessimo le monete lì....quando si dice a volte andiamo oltre la conservazione e la stima, importanti anch'esse certamente, ma le monete ci portano a tante analisi e chissà quante ce ne sono ancora.... per @@anto R, si effettivamente manca la congiunzione nella mia M cosa che nell'altro pezzo c'è, sono in pratica due I , forse una dimenticanza o imprecisione per @@Lafayette , forse si la corona sull'aquila era un obbligo, sul biscione non necessariamente e comunque era diciamo una opportunità e forse anche nel confronto era meglio ogni tanto mettere e a volte no, poi in uno stemma ufficiale secondo me ancor di più....
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  47. Problema irrisolto da secoli quello dei falsi, vi allego il link di questa bellissima discussione che forse non tutti hanno letto sul come veniva affrontato il problema in passato, direi comunque se ci sono proposte su come risolverlo di non invocare il ripristino del rogo in pubblica piazza...... :angel: Unico modo di risolvere il problema a mio parere è l'eliminazione del contante e l'utilizzo esclusivo della transazione elettronica, cosa comunque ancora non applicabile direi, in futuro vedremo............... http://www.lamoneta.it/topic/125175-delle-pene-e-dei-castighi/?hl=%20delle%20%20pene%20%20dei%20%20castighi
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  48. se vi accontentate io ho solo questa che ho preso per la conservazione che, per essere un piombo del 1250 circa, trovo eccezionale.
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  49. Ciao Mario "patientia"....... l' ETC che si trova nelle bolle dogali in piombo, quelle che riportano il nome del doge, non è altro che l'abbreviazione di etcetera. In origine il doge si fregiava del titolo di "Dux Venetiæ et Dalmatiæ" oppure "Dux Veneticorum et Dalmatianorum"; successivamente, dopo la presa di Costantinopoli, aggiunsero anche "Dominus quartae partis et dimidiae totius Imperii Romaniae" Troppo lunga la solfa....e quindi l'hanno abbreviata con etcetera (inteso come: ed altro!) Ci sono poi le bolle emesse dalla cancelleria ducale in vacanza dogale, cioè nel periodo nel quale non era ancora stato eletto il nuovo doge, dopo la morte del precedente. In queste non c'è ovviamente il nome del doge, ma un sobrio "Dominivm Venetiarvm" Un caro saluto luciano
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