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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/15/15 in Risposte

  1. Il mezzo scudo di Filippo II in genere è una moneta che affascina, se è quella con la corona ancor di più....tra l'altro questa volta possiamo dirlo moneta difficile da trovare in buona conservazione. Proviene da una nota casa d'asta italiana e secondo Crippa i conii furono eseguiti da Leone Leoni, un valore aggiunto.... A parte la descrizione e la visione della moneta che può creare qualche commento, mi sono posto nel vedere queste monete senza data specifica, il perché della corona sulla testa di Filippo II rispetto allo scudo e anche il mezzo scudo non coronato. La corona la troviamo nella doppia d'oro, altra grande moneta e poi qui e in una serie dei quarti.... Potrebbe essere che sia un segno distintivo di una serie coniata pare dal 1567 per differenziarla dalle precedenti, ma anche dalle successive con date 1577,1579, 1582, 1588 senza corona ? O per evidenziare anche un valore superiore sempre rispetto alle precedenti come sembra ? Si nota anche una variabilità degli stemmi tra il tipo 20, 21, 22 Crippa.....ci può essere altro per corona o senza corona ? Ma veniamo comunque alla moneta .... MEZZO SCUDO D'ARGENTO, FILIPPO II, ( 1556 - 1598 ), ZECCA MILANO AG., peso gr. 17,73, diametro 43 mm. D/ testina PHILIPPVS REX HISPANIARVM, busto corazzato e coronato con colletto increspato a destra R/ DVX MEDIOLANI, stemma di Spagna coronato Prov. ASTA VARESI 66 Rif. Crippa 21, MIR 311/2, CNI 304/314
    5 punti
  2. Ed ecco uno dei momenti più attesi ... la lista dei commercianti che parteciperanno al convegno di Napoli: NUMISMATICA NEGRINI. MILANO NUMISMATICA VARESI. PAVIA NOMISMA SPA. REPUBBLICA DI SAN MARINO CASA D'ASTE SINCONA AG. ZURIGO (SVIZZERA) ROMANPHIL. ROMA-NAPOLI MORUZZI NUMISMATICA. ROMA ABAFIL. MILANO RE MIDA DI PALLADINO GIUSEPPE. CAMPOBASSO TINIA NUMISMATICA. FOLLONICA (GR) HATRIA NUMISMATICA. GIULIANOVA (TE) NUMISMATICA PICENA. SAN BENEDETTO DEL TRONTO (AP) MONTENEGRO EUPREMIO. TORINO NUMISMATICA TESTA. PULSANO (TA) PALMA STEFANO. SCORZE' (VE) GIACOMO VALENTE. VARESE NUMISMATICA MAZZARINO. VILLA D'AGRI DI MARSICOVETERE (PZ) NUMISMATICA CAVALIERE. SEREGNO (MB) NUMISMATICA PRATESI. PISTOIA NUMISMATICA RENNELLA. AVERSA (CE) SCUOTTO GAETANO. POMIGLIANO D'ARCO (NA) NEACOINS NUMISMATICA. NAPOLI NUMISMATICA IL MONETAIO DI GIUSEPPE FAMILIARI. TRIESTE NUMISMATICA FELSINEA. BOLOGNA NUMISMATICA LUCIO RAPONI. MAIOLATI SPONTINI (AN) NUMISMATICA EUGENIO DE ANGELIS. ROMA NUMISMATICA LORIS ZANIRATO. TORINO NUMISMATICA KATANE. CATANIA
    5 punti
  3. In questo Post ci occupiamo solo delle Pietre dure incise in epoca greco romana , tralasciando quelle risalenti all’epoca babilonese , assira ed egiziana che ci porterebbero troppo lontano nel tempo appesantendo anche il discorso . La civilta’ romana fu estremamente completa , variegata e funzionale in tutte nelle sue manifestazioni , lasciando a noi posteri infinite opere , dalle grandi costruzioni ai piccoli oggetti , meravigliosamente e diversamente belli , di cui oggi non ammiriamo che dei pochissimi e miseri avanzi della loro primitiva magnificenza , ad esempio : costruzioni che ancora suscitano meraviglia , il diritto , sul quale si basano le leggi moderne ; il primo e duraturo esempio di unita’ europea , unita’ mai piu’ realizzata successivamente , se non per brevissimi periodi ; ma oltre che averci lasciato queste grandiosita’ materiali ed istituzionali , non vanno dimenticate quelle che vengono definite , arti minori , tra le quali , la numismatica per quello che riguarda le monete e le pietre incise per la glittica , veri capolavori in miniatura . Vorrei soffermarmi proprio sulle pietre incise , pietre che erano incastonate generalmente su anelli per uomo , ma anche per le donne , specialmente in collane , bracciali ed orecchini ; quelle montate su anelli da uomo , in particolare negli uomini di alto rango : nobili , uomini di Stato ed anche Imperatori , di cui un tipico esempio fu il famoso anello d’oro di Augusto con pietra in nero Onice o in rossa Corniola , incisa con un Capricorno , simbolo del potere e dell’ affermazione in campo sociale , indossato prima da Agrippa quale erede designato da Augusto all’ Impero , poi morto Agrippa , fu ripreso da Augusto che voleva consegnarlo al secondo erede Marco Claudio Marcello , ma che dopo la morte di questo secondo erede fu infine consegnato a Tiberio suo successore ufficiale ; questi anelli con pietre incise venivano spesso usati anche come sigilli per garantire e certificare l’ autenticita’ di un documento ufficiale premendo il castone dell’ anello , dalla parte della pietra , su della cera fusa colata e in parte rassodata , sul bordo finale del documento , insomma la gemma incisa incastonata in anello era per molti personaggi come l’attuale “carta di identita” che faceva riconoscere l’ autore del documento da parte del ricevente . Naturalmente con l’ Impero , aumentata la ricchezza generale , molti potevano permettersi un anello con pietra anche senza essere come minimo Cavalieri , cioe' dell' ordine Equestre , come avveniva per legge , durante la Repubblica ; chi poteva permetterlo si adornava di questi anelli in oro o in argento con pietre incise oppure lavorate a Cammeo , cioe’ con figure in rilievo , oppure grezze solo lucidate , per risparmiare sul lavoro di incisione ; i meno abbienti ricorrevano invece ad anelli in bronzo , semplice o dorato con il castone sempre in bronzo solamente inciso , senza pietre . Le pietre incise venivano lavorate da abili incisori , spesso Greci o Orientali , le cui incisioni , cioe’ i temi delle figure , venivano scelte dai clienti o lasciate alla sensibilita' dell' incisore insieme alla qualita’ piu’ o meno alta di incisione ; le migliori opere dei migliori incisori portavano da un lato la firma dell’ autore , aumentandone di molto il prezzo e il valore generale dell’ opera finita . Questa arte manuale secondaria , ma dalla quale nascevano veri e propri capolavori in miniatura , non era inferiore alle arti maggiori , anche per il motivo che l’ artefice lavorava su materiali durissimi da incidere , tipo : Corindoni , Berilli , Quarzi , Calcedoni , Diaspri e altri minerali per glittica simili , con superficie disponibile ridottissima dovuta all’ utilizzo in anello , al massimo di 2/3 centimetri ma generalmente inferiore , questa arte minore si chiamava : Glittica Uno degli incisori piu’ famosi di pietre dure dell’ antichita’ fu il Greco Pirgotele che firmo’ le sue opere , incise tra altre la pietra da suggello di Alessandro Magno , altro fu Satireio dell'epoca di Tolomeo I , Dioscuride , originario dell'Asia Minore , contemporaneo di Augusto al quale forse consegno' il primo anello imperiale , poi Aspasio , celebre per avere riprodotto in una gemma famosa , ora nel Museo Nazionale Romano , il busto della statua fidiaca di Atena Parthenos . Passato l’ Impero Romano , l’ arte della glittica quasi scomparve , fino a riprendere grande impulso nel Rinascimento quando si risveglio’ l’ interesse verso il mondo classico dell’ antica Roma ; da questa data in poi fiorirono i “falsi” di pietre dure incise , “falsi” solo nel termine che queste opere rinascimentali venivano a volte fatte passare per originali dell’epoca romana , ma nulla toglievano all'arte e alla grandissima qualita’ di incisione ; anche oggi esiste un fiorente mercato semi nascosto di queste pietre , spesso opera di incisori orientali cinesi e giapponesi , ma anche di incisori del medio oriente come in antico , i quali pero' a volte usano spesso al posto delle vere pietre dure , del semplice vetro fuso colorato e con figure incise stampate a caldo , ma questa non e' piu' arte , un occhio esperto non si farebbe pero' ingannare . La tecnica usata dagli antichi incisori consisteva nel lavorare le pietre grezze prima dandogli la forma voluta ' in genere ovale , da inserire alla fine del lavoro nel castone dell’anello o di altre montature , quindi si lucidava la pietra con polveri abrasive provenienti da pietre di uguale o maggiore durezza , dopo chi si procedeva al lavoro di incisione con un trapano ad archetto con punte di ferro duro che , per vincere la durezza della pietra , erano intrise di polvere o di piccoli diamanti provenienti in antichita’ dalla sola India con la quale l' Impero romano aveva costanti contatti economici , oppure con smeriglio proveniente dalla Grecia intriso di olio per ridurre l' attrito . Il motivo per cui si sono trovate migliaia di antiche pietre incise , quasi sempre senza anello , nel corso degli scavi secolari , e' perché in massima parte venivano tolte e gettate via , senza valore , da chi cercava solo oro e argento , come dai Barbari nei tempi delle invasioni , solo in minima parte dipendeva invece da distacco naturale dal castone . Botteghe di incisori e venditori di pietre dure finite , abitavano anche il Foro Romano
    4 punti
  4. cari amici, molto spesso gli amanti dei nummetti, come me, si arrovellano su strane emissioni vandale, ostrogote, e chi più ne ha più ne metta, con il gusto di chi si confronta con qualcosa di semi "ignoto"...e in fondo il gusto è tutto nella scoperta...... se pensiamo ai nummi di Leone I invece tutto ci sembra chiaro.. :) ... allora, facciamo due conti...... quelli con il monogramma (vari), quello con il leone (altrettanto vari), quello con la figura stante, quello con Verina....e poi... ah si, quello un po' più raro con le due figure nimbate al retro....mi sembra sia tutto....no, no c'è quello con la vittoria romana....e penso sia tutto.... E invece no.... perché proprio Leone I ci riserva delle sorprese inaspettate.....volete qualche esempio da leccarsi i baffi?: 1 - RIC 2509 - l'unica crocetta nota a nome di Zenone, nota in 1 esemplare...Ordona hoard di cui esiste un post ad hoc su lamoneta 2 - RIC 2508 - una vittoria, che non è quella RIC 2528 romana, ma che è nota in un solo esemplare...che io non trovo da nessuna parte...... 3 - il "mitico" monogramma RIC 694, di cui si è discusso e si discute se sia Leone o l'usurpatore Leonzio....bella grana...si veda sempre lamoneta 4 - un mule di Marciano al dritto (indiscutibilmente chiaro) apparso in un'asta di qualche tempo fa...con al retro un bel leoncino.....altra bella grana 5 - alcuni rari nummi con busto al dritto e busto al retro...forse, ma forse attribuibili a Leone.... postati sempre da me su lamoneta 6 - il RIC 665, che vi propongo in foto. Un mule che definire "misterioso" come dice Kent, è quantomeno un eufemismo..... apparentemente, la foto non è il massimo, ma Kent ci rassicura, il dritto è DN LEO PERPET AVG...e il retro....udite udite VT XXX V .....quello di Teodosio II ....morto da un bel po'.....direttamente da Munz Zentrum sale 65 - 9 nov 1988...dove si spera ci sia una foto migliore, ma io non lo trovo.... più guardo ai nummi di Leone I, più trovo piccoli "misteri" e nuove storie che aspettano di essere raccontate....svelate ...forse...
    2 punti
  5. Qualche annetto fa me lo sono fatto..... però è vuoto e le monete sono custodite in altro luogo....... saluti TIBERIVS
    2 punti
  6. http://www.deamoneta.com/auctions/view/81/605
    2 punti
  7. Quante novità dai grossi di Giovanni Soranzo: Soranzo venne eletto il 13 luglio 1312 senza, a quanto sembra, incontrare grosse difficoltà. Dopo la guerra esterne e la congiura di Bajamonte Tiepolo (1310) il clima per Venezia s’era un po’ rasserenato e nel 1313 la città otteneva il perdono del papa e la revoca della scomunica inflittale in seguito a contrasti dovuti al possesso della città di Ferrara grazie ai buoni uffizi di Francesco Dandolo, successore del Soranzo nella massima carica. Curiosamente, nonostante il Soranzo fosse un uomo di guerra, durante il suo dogato si visse pressoché in completa pace: i commerci fiorivano, i cittadini s’arricchivano, i trattati commerciali stipulati con i potentati esteri aumentavano anno dopo anno. Indubbiamente, dietro questo quadro quasi idilliaco, si nascondevano tensioni con Genova e le altre potenze ma, durante quegli anni, non accadde nulla di davvero rilevante. Nel1321, a pochi mesi dalla morte, Dante Alighieri visitò la città lagunare ed il noto Arsenale. Nulla più accadde in uno dei dogati più tranquilli e sereni della storia veneziana; Giovanni Soranzo, ammalatosi durante l’estate 1328 e sempre più vecchio, spirò infine il 31 dicembre di quell’anno dopo una lunga vita piena di soddisfazioni ed onori. E' incredibile che da un doge militare da cui ci si aspetterebbe una condotta conservatrice, sia evidenziate una libertà insospettabile proprio in un aspetto primario. Abbiamo il leone nello stemma (a proposito nella figura n.4 da me postata il grosso ha la croce rovesciata ed il leone in stemma) e tutta una serie, non usuale di segni "segreti" ad indicare ? chi ? cosa?. Certo che se i pallini difformi dalla normale croce potrebbero far pensare a piccole libertà, l'utilizzo della y, della x, della croce rovesciata devono essere ricondotti a vere e proprie indicazioni da utilizzare in abbinamento ai normali segni del massaro. Infatti se pensiamo che alla sua morte prescrisse alla propria moglie la veste vedovile (da Da Mosto I Dogi di Venezia)" che doveva essere confezionata con stoffa di color nero e blu scuro, dal valore di trenta grossi al braccio ( :D magari troviamo un segno omega) ed essere composta di una tunica, di due guarnacche, una foderata di vaio e l'altra di volpe, e di un mantello foderato di zendado. Non credo che un simile doge o il Maggior Consiglio non abbia autorizzato PRODUZIONI DI GROSSI con segni che risaltano in maniera molto palese. Chissà.... sarebbe interessante vedere una bolla per confrontare sia lo stemma sia gli altri segni. In attesa di novità auguro un buon caldo africano a tutti.
    2 punti
  8. Direi buona e originale anche il verde che contorna il volto dell'Imperatore. L'esemplare è interessante soprattutto per la contromarca NCAPR che, fino a qualche anno fa, era di incerta datazione: ora, grazie allo studio delle stratigrafie delle pendici N/E del Palatino, può essere datata verosimilmente al 57, anno del congiarium neroniano, confermando così l'ipotesi del Kraay.
    2 punti
  9. Colgo l'occasione per una riflessione... dopo quattro anni passati sul forum, quattro anni in cui il forum ha preso un posto importante nel mio vivere quotidiano...sì, è anche vero che non intervengo spesso, ma seguo molto.... E così, come qualcuno ha già in parte accennato, per me il forum è un faro, una luce....La realtà d'ogni giorno ci mette di fronte a sfide, imprevisti, fatti angoscianti etc., ma il forum, nonostante tutto, è sempre qui, è sempre disponibile per tutti... e allora grazie, grazie a chi scrive discussioni, grazie a chi organizza e mette in pratica iniziative, grazie a chi gestisce, grazie a chi divulga, ma grazie anche solo a chi partecipa.....
    2 punti
  10. Ciao, si legge L ET MAR.... tipo questo nummo di Basilisco e suo figlio Marco del 475-476 di Costantinopoli o Nicomedia... il marchio di zecca non si legge: quindi RIC X 1032 o 1033 quella di Nicomedia è più rara... R4 vs R3
    2 punti
  11. Molti sanno dell'importanza del famoso Medagliere Vaticano, ma anche delle varie difficoltà di poter accedere e visionare il ricco materiale ivi custodito (più di 300.000 monete e medaglie). Da poco è diventata curatrice del medagliere una giovanissima ragazza, di soli 31 anni, Eleonora Giampiccolo. Miracolo dell'intelligente politica di apertura del papa Francesco I ?! Questa ragazza è nata a Piazza Armerina, Sicilia, e dopo la laurea ha visto che non c'erano prospettive nella sua amata Sicilia e con le ben note difficoltà di accedere alle locali collezioni pubbliche. Lei ama dire che "a Enna, per esempio, c'è una bella raccolta numismatica. Ma se le monete non sono catalogate è rischioso fare entrare estranei". Quindi ha fatto uno stage all'ANS e ai corsi dell'Eric P. Newman Graduate Seminar in Numismatics. Prima studentessa italiana, dall'avvio dei master nel 1952, ad essere ammessa e a ricevere una borsa di studio, generalmente riservata a studenti americani. Tornata in Italia è stata assunta dal Gabinetto numismatico del Vaticano e da poco coordina anche la pubblicazione dell'autorevole rivista "Historia Mundi", che esce ogni anno a novembre. Praticamente appena assunta ha assistito Alteri nella pubblicazione del volume sulla zecca di Gela, alcuni mesi fa. Si sente che finalmente appartiene alla giovane generazione e si spera che farà di tutto per svecchiare il vetusto ambiente, praticamente da sempre mummificato. Ho provato a contattarla, anche per verificare alcune voci che mi erano arrivate. Mi ha confermato testualmente che "è in preparazione il catalogo delle monete della Sicilia greca, cui seguirà il completamento della catalogazione in formato digitale e cartaceo dell'intero settore greco e la catalogazione delle monete romano-repubblicane. Se tutto andrà bene, il primo catalogo potrebbe uscire alla fine del prossimo anno". Una bellissima notizia e volete vedere che una volta il Vaticano correrà più veloce di moltìi medaglieri italiani verso una adeguata emersione del suo importante patrimonio numismatico e meno male che la curatrice è particolarmente sensibile verso le monete greche della Sicilia e Magna Grecia e le romane-repubblicane. Aspetteremo le novità e intanto vedrò anche come si sta modificando l'ambiente e se sarà più facile accedere alle immagini digitali di monete antiche.....
    2 punti
  12. Che belle notizie, grazie acraf, ogni tanto fa bene sentirne qualcuna :) Facciamo tutti il tifo per la Dr.ssa Giampiccolo. Saluti :) Nico
    2 punti
  13. Taglio: 2 euro CC Nazione: Finlandia Anno: 2014 B Tiratura: 1.000.000 Condizioni: BB Città: Busto Arsizio Note: News?
    2 punti
  14. Attirandomi le ire dei compilatori di cataloghi e dei loro sostenitori ti consiglierei di rivolgerti direttamente al Mercato. Al di la' dei cataloghi e' il Mercato che fa i prezzi 'veri', ovvero quelli di scambio. Se consulterai le vendite all'asta , che si susseguono ormai frequentissime, potrai trovare a quanto vengono scambiate le monete di tuo interesse. Ogni moneta fa poi storia a ae' in dipendenza non solo di elementi oggettivi, conservazione, patina, freschezza etc che influiscono sul prezzo, ma anche soggettivi se, ad esempio, per una vendita vi sono fue o piu' collezionisti agguerriti che se la contendono o magari in un'altra vi e' disinteresse e si trova l'occasione. Il mercato delle monete - da un punto di vista di analisi economica - e' altamente imperfetto, per questo e' divertente e ci puo' scappare l' occasione...
    2 punti
  15. Salve Nell’ambito delle monete antiche con la raffigurazione della triscele tra cui quelle riportate nella discussione dell’amico roth37 http://www.lamoneta.it/topic/137973-dopo-la-lidia-la-licia/ , i dodecagrammi delle tribù tracio-macedoni dei Derroni sono sicuramente quelle di maggior peso e dimensioni. THRACO-MACEDONIAN TRIBES, Derrones. Circa 480-465 BC. AR Dodekadrachm (36mm, 39.22 g). Driver, holding goad in right hand, reins in left, driving ox cart right; above, crested Corinthian helmet right; solar disc or wheel below / Clockwise triskeles with central O. Peykov 1420 var. (legend on obv., floral ornaments on rev.); otherwise unpublished. Good VF, attractively toned, minor double strike. Unpublished variety. Lot comes with a Greek export certificate. The dodekadrachms of the Derrones typically feature either the helmet or solar wheel in the field above the scene, sometimes with a secondary symbol below. On this piece, both primary symbols are present, which is unknown on other coins of the Derrones. The context and meaning of the types of the Derrones' dodekadrachms are still being debated. Little is known of this tribe other than what can be gleaned from their surviving coinage. Hoard find-spots suggest that they inhabited inland Paeonia, and the absence of their coins from the Asyut hoard suggests that the coinage postdates the burial of that hoard. The obverse type depicts a male figure who is most likely the tribal king and hereditary high priest while the helmet suggests a military reference. apollonia
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  16. Buonasera, presento il nuovo arrivo: FIRENZE Cosimo I de’Medici, 1537-1574. I Periodo, Duca della Repubblica Fiorentina 1537-1557. Scudo d’oro. Au gr. 3,30 Stemma a cuore ornato di fogliame sormontato da corona. Rv. Croce gigliata. CNI 10 var.; Galeotti 5-2/3; Fried. 286 Raro. Il titolo di “duca della Repubblica Fiorentina” venne conferito a Cosimo da Carlo V dopo che il Senato di Firenze lo aveva nominato “capo primario della città di Firenze e suo dominio”. questo è il primo scudo di Cosimo che riporta la corona sopra lo stemma, simbolo del passaggio di potere. la moneta a differenza di molte altre ha meno ribattiture e fratture di tondello, è quasi perfetta, le foto sono fatte purtroppo dal cellulare, ma se riesco le aggiungo con la macchina fotografica. presenta i gigli sulla sfera, ha quasi tutto il bordo perlinato a orologio e la moneta è ben centrata per il tipo. presenta una leggera ribattitura o schiacciatura da conio sul diritto alla lettera X e al rovescio sulla I moneta che di solito non ha leggibile la legenda.. molto fresca in mano, direì eccezionale per la tipologia. chiedo parere anche all'amico @@dizzeta @@dabbene @@rorey36 @@min_ver e a chi vuole..
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  17. Marca di consumazione da 20 centesimi Caffe' Liquorista Vaio. Qualcuno conosce la citta' di questo locale ? Grazie
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  18. Dovrebbe essere questo il peso ridotto potrebbe attribuirsi oltre al grado di usura anche al fatto che potrebbe essere suberato. Cmq aspettiamo il parere dei più esperti
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  19. a me pare falso d'epoca, e non solo per la luce rossastra.
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  20. L imperatore è sicuramente traiano
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  21. Plinio, nel suo capolavoro Naturalis Historia , ci spiega che le pietre preziose erano state create dalla natura per essere incise e non per soli scopi decorativi e frivoli . L’incisione di un soggetto , scelto dal committente , sulla pietra , crea un processo di simbiosi tale che la personalizza e la rende tutt'uno con il possessore che la indossa , trasferendogli le virtu' o i difetti che le gemma possiede . E’ noto ad esempio che nella Roma dei tempi di Nerone o di altri Imperatori a lui simili , i potenti di governo che cadevano in disgrazia avevano ben poche speranze di sfuggire alla morte o al suicidio , un atto obbligato in qusto caso era quello della rottura dei loro sigilli .
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  22. Dato per scontato che il rovescio sia datato 1722, cosa che non vediamo, come ti avevo anticipato non ho riscontro su questa data della legenda ETRVR, oltre dove hai guardato te, sul Pucci e sul CNI che ti allego. Devo controllare sul Galeotti. Un saluti Marfir
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  23. Ciao, come ti hanno già detto, i prezzi li fa il mercato, lascia stare i cataloghi, sono sono utili per tirature, descrizione, gradi di rarità ( non tutte le volte, e fotografie, quando sono decenti, la colonna prezzi, non guardarla neppure. saluti TIBERIVS ps io acquisto un catalogo ogni 10 anni, forse è persino troppo frequente, considerando che non colleziono monete moderne....
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  24. Ufficialmente sì. È anche acquistabile online sul sito INCM.
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  25. l'intervento è estremamente interessante e apre un portone, in quanto indipendentemente dall'amore che abbiamo per la storia e il fascino di una tale moneta, quando vogliamo acquisirla dobbiamo sempre e comunque aprire il portafogli. pagare il giusto per un dato tondello è qualcosa che è tutt'altro che banale. Sapere se un dato tondello è piú o meno sottovalutato in quel momento è qualcosa che va ben oltre le capacitá della maggior parte dei collezionisti (me compreso). una cosa che mi sarebbe tanto piaciuto contribuire a fare era la costruzione di un catalogo realistico, pensato dai collezionisti per i collezionisti, magari online, su questo stesso sito. Voi cosa ne pensate?
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  26. @@gigetto13 non conosco la moneta in oggetto, ma mi sento di porti a mia volta una domanda: perchè non chiedere nuovamente delucidazioni al diretto interessato, che, nonostante i suoi 86 anni splendidamente portati, è ancora in attività in quel di Udine? Conoscendolo sono sicuro che sarebbe più che felice di raccontare di nuovo l'intera vicenda :good:
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  27. Nel quartiere dove vivo io se mi vedono fare una consegna col blindato il giorno dopo mi entrano in casa... ragion per cui mi faccio consegnare tutto a lavoro!!!
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  28. @@Caio153 Alcune mie monete di Filippo III Arrideo e altre non mie le ho postate nella discussione su Alessandro Magno secondo il criterio del Price che le tratta assieme nella sua opera fondamentale. Vuol dire che ne metterò qualcuna di interesse anche in questa discussione. apollonia
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  29. come indicato da @@vaio4ever è fondamentale indicare esattamente la tipologia di moneta commemorativa (cc, TDR, EMU, TYE) e la lettera (A o B) indicante se prima o seconda emissione per facilitare il nostro compito di compilazione del file ritrovamenti... naturalmente qualcuna può scappare ma non tutte... :good: nel file in prima pagina ci sono le indicazioni esatte, se ci sono dei dubbi prima di postare una moneta potete tranquillamente chiedere grazie
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  30. tutti bocciati :rofl:
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  31. Bel tema, qualche anno fa l'avevo trattato in questo post commentando un recente acquisto di un amico lamonetiano: http://www.lamoneta.it/topic/67448-testone-clemente-xii-ultimo-acquisto/#entry709055 Il testone di Clemente XII è opera di Ottone Hamerani, le cui iniziali sono presenti ai lati dell'armetta Casoni al rovescio in un'altra variante: L'ispirazione all'iconografia della moneta di Traiano è palese, ma si tratta della dea Fortuna ? Probabilmente non lo è nel caso del sesterzio, dove viene interpretata spesso come personificazione della Via Traiana, e quasi sicuramente non lo è nel caso di questo testone. Difficile che ci sia da parte di un pontefice la volontà di richiamare una divinità romana, più probabile invece che l'interpretazione data già all'epoca al sesterzio ne consentisse una "riproposizione", ossia rappresentare una personificazione della Via Clementina che si andava ad inaugurare in quel 1736. E' abbastanza usuale tra l'altro trovare, soprattutto nelle medaglie del periodo, delle personificazioni di città, fiumi etc, direttamente legati agli eventi commemorati o rappresentati. Comunque la dea Fortuna compare su altre monete pontificie, di Fano (la Fanum Fortunae romana), in particolare giuli emessi durante il pontificato di Gregorio XIII, in due varianti con e senza ruota, entrambe rarissime: Ciao, RCAMIL.
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  32. Zecca di Lucca, grossetto in mistura, datato 1600, Bellesia,5. Ciao Borgho.
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  33. Due Gettoni valore 2 e 1/2 della societa' operaia di M.S. Avigliana (Torino)
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  34. Gettone fabbrica automatici di Rinero Ernesto via dei fiori 5 Torino
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  35. Gettone da 50 centesimi deposito ditta Gaggero Antonio quartiere Borgo Dora Torino
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  36. Gettone da una corsa per omnibus impresa di Garassino Bartolomeo quartiere di San Salvario Torino http://www.museotorino.it/resources/pdf/books/85/files/assets/seo/page94.html
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  37. Un bel secrétaire-monetiere lo vorrei... N.
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  38. Nonostate fosse già in collezione in ottima conservazione mi sono fatto tentare e ho fatto una offerta per il 20 lire 1828 Torino dell'ultima asta di Jean Elsen. Arrivata ieri, conservazione anche migliore di come sperassi Qui, inutile dirlo, il dettaglio con maggior rilievo è il lobo dell'orecchio e i capelli al D/, che si trovano schiacciati anche in esemplari FDC Al di là della valutazione del catalogo d'asta, secondo voi in che conservazione è?
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  39. E poi ci sono loro i PROTAGONISTI del forum, i lettori intanto, molti, moltissimi, l'Amministrazione, i moderatori, i curatori, ma soprattutto gli ATTORI, in pratica quelli che scrivono, intervengono, divulgano, propongono, aiutano gli altri, il merito è indubbiamente loro.... tanti protagonisti, alcuni amici, grandi personaggi, quasi dei totem sono passati, alcuni ritornano, alcuni hanno rallentato, alcuni hanno fatto altre scelte, qualcuno ha finito il suo ciclo, ma ne sono arrivati altri, altri ne arriveranno....il forum è poi come la vita, ha il suo ciclo e la sua ruota che gira per tutti, ma sicuramente, almeno per me, alcuni erano, sono stati e rimarranno sempre dei totem del forum.... P.S. Credo di avere esaurito la discussione....@@Reficul e Staff, io a occhio questa discussione, me la terrei via :blum: da conservare, alla fine è una rappresentazione di quello che è stato ed è il forum, leggendola....anche un ignaro può capire meglio cosa sia e cosa sia stato Lamoneta, il suo essere e il significato di questo network di numismatica e storia....
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  40. Visto il caldo torrido che ci colpisce qua al nord,mi consolo guardando le mie monetine. Questa in particolare ,non l'avevo ancora postata. è stato l'ultimo acquisto di Verona proprio in extremis....ora per completar le tipologie manca un bel primo tipo(mica roba facile insomma). ritengo la data come la più comune della tipologia anche se le mezze piastre son sempre un taglio difficile da trovare bello. come vi sembra questo esemplare? gradirei i pareri dei partenopei e dei collezionisti di borboniche.... :) un saluto a tutti marco
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  41. Taglio: 2 Euro Nazione: Olanda Anno: 2010 Tiratura: 100.000 Condizioni: B Città: Roma Note: NEWS!!!
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  42. Taglio: 20 Cent Nazione: San Marino Anno: 2005 Tiratura: 160.000 Condizioni: BB Città: Trieste @@vaio4ever
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  43. Taglio: 2 Euro CC Nazione: Grecia Anno: 2013 Tiratura: 742.000 Condizioni: BB Città: Trieste @@vaio4ever
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  44. A parer mio... è molto difficile valutare da queste foto.
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  45. Buona Domenica Hai proprio ragione ... soprattutto notate (spesso le condizioni della moneta non consentono di notare il dettaglio), ma relativamente a queste variabili, anche censite. Bisogna prendere atto che spesso, noi poveri dilettanti (che si dilettano) della numismatica, autodidatti di questa materia per passione, ci rivolgiamo e ci fidiamo dei testi che riusciamo a reperire; spesso ci è anche difficile andare oltre. Libri che sappiamo esistere solo da note bibliografiche sono introvabili o accessibili difficilmente; di altri non ne conosciamo neppure l'ombra ma, come ho scritto sopra, dilettanti siamo. Ci creiamo una cultura numismatica a chiaro e scuro e quanto sta emergendo da alcune discussioni sui grossi è emblematica, perché mette in luce le nostre lacune (mie senza dubbio). Devo confessare, per quel che mi riguarda, che non ho mai letto nulla riguardo; anche nel Papadopoli, relativamente al Soranzo, ci si limita a citare le varianti per i segni dei massari o per le differenti interpunzioni. E anch'io mi sono fermato li, mai mi sono posto il problema che ci potessero essere varianti anche nella iconografia dello stendardo. Devo controllare che si dice per tutti gli altri dogi, perché abbiamo visto che la cosa non riguarda solo il Soranzo. Penso che, certamente, nelle schede dei grossi presenti nei musei questo dettaglio compaia. Avete avuto modo di appurarlo? saluti luciano
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  46. Non è esattamente una questione di rancori, solo che si possono celebrare soltanto battaglie/guerre in cui la Francia ha vinto :rofl: In effetti, le motivazioni addotte dal governo francese sono per lo meno patetiche
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  47. Impegnati ancora un po' e facci godere anche con il R/ no ? Portatemi i sali intanto, sto svenendo....
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  48. Chi produce falsi con un'imitazione della cristallizzazione naturale come fa ? usa pure una lega di argento e rame e elimina il rame come in natura ma con un processo più veloce o fa solo un trattamento superficiale del metallo che imita il tutto ? quanto buone sono queste imitazioni della cristallizzazione naturale ad opera dei falsari ?
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  49. @@visroboris, secondo me il BB/BB+ dovrebbe starci.
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  50. Salve da quanto ricordo la cristallizzazione dell'Ag è dovuta alla migrazione del Cu ai bordi di grano che ne risultano così evidenziati in modo diretto e indiretto; mentre in fusione il Cu è solubile nell'Ag ad elevate concentrazioni, a temperatura ambiente il Cu è solubile a percentuali molto inferiori a quelle con le quali si fabbricavano, anche lecitamente, le monete, da cui una lenta ma progressiva migrazione ai bordi di grano, cioè del cristallo, con l'andare del tempo. La coesione tra i bordi viene così indebolita dalla presenza di uno "strato" di Cu; la discontinuità che ne deriva è la causa della fragilità del materiale cioè della sua propensione alla rottura di schianto ai bordi del grano....è anche però un buon metodo per valutarne l'effettiva antichità dal momento che, seppur imitabile in laboratorio, quest'ultima non produrrà mai o quasi risultati identici a quelli del tempo... Piotr Piotr ricorda bene. ‘Cristallizzazione dell’argento’ è un termine improprio perché il metallo che cristallizza della lega non è l’argento ma il rame. Cerco di spiegare il fenomeno con degli esempi. Mettiamo in un crogiolo 9,8 g di Ag e 0,2 g di Cu; se riscaldiamo fino a fusione otteniamo una soluzione liquida di Cu (soluto) in Ag (solvente) al 2% in peso. Se raffreddiamo il fuso fino a temperatura ambiente, otteniamo una soluzione solida di Cu in Ag alla stessa concentrazione. Se assumiamo che la solubilità di Cu in Ag a temperatura ambiente sia del 3% in peso, questa soluzione è insatura perchè contiene una minor proporzione di soluto di quanto potrebbe contenerne a quella temperatura. Come dire che il rame sta comodamente in questa soluzione. Se pratichiamo lo stesso procedimento partendo da 9,6 g di Ag e 0,4 g di Cu, alla temperatura di fusione non ci sono problemi di solubilità, ma quando raffreddiamo il fuso fino a temperatura ambiente, si può verificare la cristallizzazione della soluzione solida satura al 3% di Cu accanto alla cristallizzazione del rame in eccesso, oppure la cristallizzazione della soluzione solida contenente il 4% in peso di rame, proprio come la miscela di partenza. Questa soluzione che contiene una maggior quantità di soluto rispetto alla saturazione si dice soprassatura e può mantenersi in questo stato anche per lunghi periodi di tempo, nonostante vi sia un ‘sovraccarico’ di rame. Quando però si creano determinate situazioni ambientali di temperatura, pressione, umidità, ecc., la soluzione non sopporta più questo sovraccarico e ‘partorisce’ il rame in eccesso portandosi alla concentrazione di saturazione del 3%. Questo rame migra e produce quelle caratteristiche formazioni che oltre a rendere fragile una moneta, ostacolano la trasmissione del suono al suo interno. apollonia
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