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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/28/15 in Risposte
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Finalmente ce la faccio a postarla. Trovato il 28 Luglio in un supermercato di San Antonio(Ibiza). Appena tolta dal rotolino Taglio 2Euro Nazione Andorra Anno 2014 Tiratura 360.000 Condizioni QFDC Luogo San Antonio(Ibiza,Baleari)6 punti
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Bella domanda, se lo mettete anche artigianale, male non farà, poi comunque ci saranno i meeting - point agli orari stabiliti a un tavolo che Francesco ci ha gentilmente concesso, se ci sarà già uno stampato o un cartello sul tavolo meglio, se no mi porto qualcosa io per la bisogna per il tavolo che è già pronto. Porterò anche il mio iPAD, potrebbe servire.... e ho pronti degli stampati made in dabbene sul forum Lamoneta, chi ha altre idee....non ha che da dirlo....certamente l'entusiasmo non mi manca.... :blum:3 punti
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L'idea di unificazione europea è cosa antica: se ne parla sporadicamente in certe opere letterarie fin dal XIII secolo, e dal XVIII aumentano le discussioni in tema, a volte corredate da descrizioni di ipotetiche strutture politiche come governi e parlamenti comuni. Ma è nel XIX secolo che l'europeismo di principio diventa qualcosa di più concreto: anche a causa del crescente malcontento per le frequenti tensioni e guerre dell'epoca molti intellettuali e politici cominciano a proporre progetti per la formazione degli "Stati Uniti d'Europa". Per quanto riguarda le valute, a causa della necessità di avere un minimo d'ordine nel crescente interscambio commerciale europeo si vive la parentesi dell'Unione Monetaria Latina. Dopo la prima Guerra Mondiale alcuni capiscono che nonostante gli orrori di questa guerra nulla sarebbe cambiato, contrariamente all'opinione diffusa all'epoca che si fosse trattato della "guerra destinata a porre fine alla guerra": negli anni '20 viene fondato il primo movimento europeista generico organizzato, l'Unione Paneuropea di Richard Koudenove-Kalergi. E' a questo periodo che risale la produzione delle prime medaglie con sembianze di moneta, prodotte da privati o associazioni proprio per promuovere l'idea di unità europea, come queste: Poco prima della seconda guerra mondiale il dibattito sull'opportunità di formare una federazione europea aumenta e l'idea è sempre più popolare in Francia e Gran Bretagna. Durante la seconda Guerra Mondiale, nel giugno del 1940, Jean Monnet (all'epoca capo del comitato di coordinamento degli alleati) propone a Churcill e al governo francese un trattato d'unione federale tra Francia e Gran Bretagna: il piano viene accettato ma non è più attuabile a causa della resa francese ai nazisti, avvenuta subito dopo. Il nucleo dell'Europa che abbiamo oggi nasce direttamente dalle macerie della seconda Guerra Mondiale: il primissimo tentativo di creare istituzioni europee comuni è un progetto di unione doganale italo-francese avviato nel 1948, destinata secondo le previsioni all'estensione graduale ad altri paesi. Questo piano procede con lentezza e viene definitivamente superato quando il 9 Maggio 1950 al Quai d'Orsai, sede del Ministero degli Esteri francese, viene letta la Dichiarazione Schuman, scritta da Monnet anche se porta il nome del ministro degli esteri francese Robert Schuman. La dichiarazione segna l'inizio del processo d'integrazione europea: partire dalla messa in comune del carbone e l'acciaio (all'epoca economicamente e strategicamente importanti come il petrolio e il gas oggi) di Francia, Germania e altri paesi che vorranno aderire per formare gradualmente un'unione economica europea che faccia da solida base per una futura unione federale. Nel settembre del 1950 avviene la fondazione della UEP (Unione Europea dei Pagamenti) con la creazione contemporanea della prima unità europea di conto, l'UCE (Unità di Conto Europea): inizialmente proposta col nome di "Epunit", è una valuta scritturale con una parità aurea di 0,888671 grammi, uguale a quella del dollaro USA. A questo periodo risalgono gli "Europinos" coniati nel 1952 per promuovere l'idea dell'economista francese Jacques Rueff, consigliere economico di De Gaulle, secondo cui il passo seguente e indispensabile per unire l'Europa era creare una valuta comune. La Comunità Europea, istituita coi trattati di Roma del 25 marzo 1957, viene attivata il 1 gennaio 1958 e il primo ministro del Lussemburgo Pierre Werner nel novembre del 1960 propone l'istituzione di un'altra valuta di conto europea chiamata "Euror". Nel 1961 il comitato per gli Stati Uniti d'Europa (detto anche Comitato Monnet, perchè formato nell'ottobre 1955 su proposta di Jean Monnet) propone di realizzare un'Unione Europea delle Riserve Monetarie come primo passo verso una moneta europea vera. Le discussioni proseguono negli anni '60, e in questo periodo si colloca l'inizio della coniazione di medaglie rappresentanti una valuta unica denominata profeticamente in Euro da parte del MFE (Movimento Federalista Europeo), la sezione italiana della UEF (Unione Europea dei federalisti). Galleria: http://collezionieuro.altervista.org/gallery/PreEuro%20e%20Probe/Preeuro%20MFE/#5 Periodo storico importante per il processo d'unione monetaria è la fine degli anni '60: nel dicembre del 1969 i capi di stato e di governo della Comunità europea discutono di alcuni piani per l'istituzione di un'unione monetaria entro il 1977 o 1978 circa, e prospettano l'istituzione di un Fondo di riserva europeo. I colloqui si concretizzano nell'ottobre del 1970, quando viene presentato il Rapporto Werner ( http://ec.europa.eu/economy_finance/emu_history/documentation/chapter5/19701008en72realisationbystage.pdf ) sulla realizzazione per fasi dell'unione monetaria. Il programma prevedeva l'istituzione di una valuta unica il 31 dicembre 1980. Nel 1972 il MFE sostiene il processo lanciando una "Campagna per la moneta unica europea" e l'Unione paneuropea produce le medaglie che altrettanto profeticamente del nome di quelle del MFE riportano l'attuale simbolo dell'Euro. Galleria: http://taxfreegold.co.uk/paneuropa.html Ad aprile dello stesso anno nasce il "Serpente", accordo per la regolazione dei cambi fra Belgio, Francia, Germania, Italia e Paesi Bassi. Il processo subisce una battuta d'arresto nel 1973 a causa della crisi energetica, con la turbolenza a livello planetario causata anche alle valute. In piena crisi, nel 1975, l'UCE diventa una specie di precursore dell'ECU perchè viene strutturato come paniere composto da quantità fisse delle valute degli allora 9 stati della Comunità europea. Le acque riprendono a smuoversi solo nel 1977 quando Roy Jenkins, all'epoca Presidente della Commissione europea, propone di riprendere il progetto di unificazione monetaria. Al Consiglio europeo di Copenhagen del 1978 , Giscard d'Estaing e Schmidt propongono la creazione dello SME (Sistema Monetario Europeo), che entra in funzione nel marzo del 1979, a cui partecipano Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Irlanda, Paesi Bassi e Italia. Il valore e la composizione sono inizialmente uguali a quelli dell'UCE e dal gennaio 1981 l'ECU sostituirà l'UCE come unità di conto nei bilanci comunitari. Da lì a pochi anni inizia la vasta produzione di medaglie rappresentanti l'ECU, di cui c'è una bella galleria in questo link: http://collezionieuro.altervista.org/gallery/PreEuro%20e%20Probe/Preeuro%20ECU/ Nel dicembre del 1986 viene istituito il Comitato per l'unione monetaria dell'Europa (detto anche Comitato Giscard d'Estaing-Schmidt) che nel marzo 1988 presenta la proposta con cui riparte definitivamente il processo per l'unione monetaria. A giugno il Consiglio europeo di Hannover, presieduto da Jacques Delors delinea le famose tre fasi che porteranno all'istituzione dell'Euro il 1 gennaio del 1999. (cronologia completa dell'unione monetaria qui, aggiornata al post #13 http://www.lamoneta.it/topic/65910-cronologia-dellunione-monetaria-europea/ )2 punti
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Questo é un grande classico, forse uno dei potins più noti e rappresentativi. E' dei Remi, tribù della Gallia Belgica stanziata in Champagne-Ardenne (quindi subito a nord del territorio dei Senoni) attorno all'attuale Reims (che ne prende il nome, così come l'attuale Sens quello dei Senoni). E' un grande classico anche perché formalmente riportauna serie di elementi simbolici tipicamente celtici, soprattutto al dritto (seconda foto): é un guerriero che corre a d., molto stilizzato, caratterizzato da una capigliatura raccolta in una grossa treccia, che tiene una lancia in una mano (poco visibile nella foto) ed un torque nell'altra. Al rovescio, la cui foto andrebbe ruotata verso destra di circa 90 gradi, c'é un quadrupede rivolto a destra, con sotto le zampe, normalmente ma non in questo caso, un "qualcosa" che viene interpretato come un serpente e nel campo in alto sopra il dorso un altro "qualcosa" (questo invece ben visibile) che viene interpretato come una fibula di tipo lateniano. Circa alla datazione, tradizionalmente questa era ritenuta piuttosto bassa, essendo interpretato il rovescio come un'imitazione del denario di Cesare con l'elefante. Più recentemente, sulla base di dati di scavo, la data di inizio della monetazione é stata rialzata a cavallo tra il II ed il I secolo a.C. Dovrebbe esserci un articolo su un numero speciale di Gallia sui potin, che tra l'altro é disponibile in linea. Lo cerco e lo posto. Volendo fare ulteriori ricerche, il tipo é definito di solito dalla letteratura francese "au personnage courant" o "au guerrier courant". EDIT Eccolo: http://persee.fr/web/revues/home/prescript/article/galia_0016-4119_1995_num_52_1_31232 punti
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"Riesumo" questa discussione perchè ho da poco trovato un interessante articolo che riferisce di alcuni piccoli ma significativi ritrovamenti monetali presso Carnuntum, sia per Regaliano che per Driantilla ( il più recente nel 2013). Tenuto conto dell'esiguità di tracce lasciate da questo usurpatore, il ritrovamento di monete in un contesto archeologico accertato mi pare importante. Allego il pdf, il cui autore è Cristian Găzdac, del Institute of Archaeology and Art History Cluj-Napoca. Il testo è in inglese, ma la sua comprensione è abbastanza semplice anche per chi lo mastica in maniera non eccezionale. Antoniniano a nome di Driantilla con Aequitas al rovescio, ribatutto su un denario di Settimio Severo. 109-463-1-PB.pdf2 punti
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Probabilmente mi sono spiegato male; Ritengo che tra il donare tutte le prove di una determinata moneta e fregarsi fisicamente i pezzi musealizzati vi sia una differenza. Se non giuridicamente, questo me lo dici tu che è il tuo settore, almeno moralmente per me c'è, eccome. È la differenza che c'è, come citavo prima, tra la malagestione di un bene ed il suo furto. L'esempio del quadro a mio avviso non sta in piedi in quanto il quadro è un'opera unica e, quando la rintraccio, non esistono dubbi che sia L'oggetto rubato. Le prove invece sono multipli esattamente identici fra loro (del granchio mi pare si stimino 5/6 esemplari noti, qualcuno dice di più ma non credo). Dimostrare che un determinato pezzo sia quello che hanno sottratto al museo, piuttosto che uno di quelli omaggiati dalla zecca, mi sembra Quantomeno improbo.2 punti
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Ogni volta che leggo questa discussione è stata modificata, cancellandone dei post... Penso che i Curatori debbano chiuderla definitivamente poiché una discussione ha senso se fatta in toni civili e se risulta comprensibile. Gli interventi fuori posto di alcuni utenti e i tagli dei Curatori la rendono di fatto inutile e incomprensibile. Scusate, a presto.2 punti
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Considerando che della Via Appia non c'e' praticamente piu' traccia antica , vediamo cosa c'e' di veramente importante ad Altamura rimanendo nel nostro campo , ma non troppo : La cava dei dinosauri : In località Pontrelli, sono state scoperte nel 1999 , su un'area di dodicimila metri quadrati , circa trentamila orme di dinosauri . La grande importanza di questo ritrovamento ,ad oggi questo è il sito più ricco e importante d'Europa e forse del mondo , sta nell'elevatissima biodiversità che caratterizzava gli individui presenti contemporaneamente nello stesso luogo . Le impronte risalgono al Cretacico superiore , tra i 70 e gli 80 milioni di anni fa , quando il clima in Puglia era di tipo tropicale e testimoniano la presenza di oltre duecento animali , appartenenti almeno a cinque gruppi diversi di dinosauri , erbivori e anche carnivori . Le dimensioni delle impronte variano dai 5 – 6 cm fino ai 40 – 45 cm , facendo supporre di trovarsi di fronte ad animali alti fino a 10 metri . In molte impronte si riesce addirittura a leggere le pieghe della pelle . Tale eccezionale stato di conservazione delle impronte è dovuto molto probabilmente alla presenza di un terreno paludoso dal fondo fangoso , con tappeti di alghe che hanno permesso la cementazione dell'impronta . In numerose impronte è infatti ancora visibile la piccola onda di fango generata nel momento in cui l'animale ha poggiato la zampa al suolo . Dalla lettura delle impronte e soprattutto delle piste , ovvero di una serie di almeno tre impronte consecutive , o tre coppie mano - piede nel caso di animali quadrupedi , lasciate dallo stesso animale in movimento , si capisce come le andature siano normali , senza tracce di panico , a dimostrazione del fatto che si trattava di un normale spostamento degli animali mentre pascolavano tranquilli in un ambiente presumibilmente lagunare . Dalla quantità delle impronte e dalle loro dimensioni ci si può facilmente rendere conto delle quantità veramente ingenti di vegetali che dovevano essere presenti in loco per poter soddisfare le necessità di sopravvivenza di tanti animali . Una delle piste individuate appartiene ad un Ceropode un dinosauro erbivoro , essa rivela un'incertezza nell'andamento , forse un cambio brusco di passo , per evitare un ostacolo improvviso oppure cambiare direzione . L'Uomo di Altamura : Il 7 ottobre 1993 venne fortuitamente scoperto l'"Uomo di Altamura", unici resti di scheletro umano integro risalenti al paleolitico medio-inferiore . Il reperto scoperto nella grotta di Lamalunga rappresenta uno dei più grandi rinvenimenti paleontologici . L'ottimo stato di conservazione , l'integrità del reperto , l'assenza di deformazioni e la presenza del cranio , intero , costituiscono una buona occasione per una migliore conoscenza e definizione dei meccanismi di evoluzione che hanno portato al popolamento europeo e al ciclo neanderthaliano . Lo scheletro è infatti riconducibile ad un maschio adulto dell'altezza di 160 – 165 cm , il cui cranio presenta sia i tratti arcaici che quelle trasformazioni morfologiche , stabilizzatesi nelle popolazioni neanderthaliane , che consentono di collocarlo nel gruppo di fossili del Pleistocene Medio europeo , ovvero tra le forme dell'Homo erectus (400.000 anni fa) e le forme tipiche dell'uomo di Neanderthal (85.000 anni fa), in una fase di passaggio cioè , stimata a circa 200.000 anni fa . Dopo uno studio effettuato nel 2015 dall'Università La Sapienza di Roma , lo scheletro è stato datato fra i 128.000 e i 187.000 anni fa , e ciò lo rende il più antico reperto di Neanderthal al mondo da cui sia mai stato estratto del DNA . Questo studio è stato ripreso da molte testate internazionali , fra cui la rivista Nature .2 punti
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Il valore più alto della Westfalen serie di 1923, credo, è il pezzo di marchio "1-billion"—ma—poiché i tedeschi usano "milliarde" per descrivere il numero di americani sanno come un "billion" (1.000.000.000), quindi un tedesco "billion" è in realtà il numero che gli americani sanno come un "trilion" (1.000.000.000.000). Possiedo uno dei valori bassi della serie 1923, il inconsequential(!) pezzo di 10.000-mark, denominate a solo 1/5000 di tuo, derek83... :) v. The highest value in the 1923 Westfalen series, I believe, is the “1-billion” mark piece—but—since the Germans use “milliarde” to describe the number that Americans know as a “billion” (1,000,000,000), then a German “billion” is actually the number that Americans know as a “trillion” (1,000,000,000,000). I own one of the low values of the 1923 series, the inconsequential(!) 10,000-mark piece, denominated at only 1/5000 of yours, derek83…. :) v.2 punti
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Ciao. La storia delle "prove e progetti" è indubbiamente molto complessa. E la stessa Zecca (cioè lo Stato) ci ha messo molto del suo per rendere lo scenario ancor più confuso. Rimanendo al periodo repubblicano (perché se andiamo al Regno è anche peggio...) va infatti ricordato come molte delle prove e progetti fuoriusciti dall'Officina monetaria nazionale furono consegnati ai dipendenti della zecca sotto forma di gratifica o come "benefit", e ciò secondo una prassi assolutamente non contemplata dalla legge, dai regolamenti o dai contratti di lavoro. Questa "prassi" ha comportato due gravi conseguenze, che poi si sono ritorte contro la stessa zecca: - da un lato la "prassi" ha legittimato la presenza sul mercato di tutto quel materiale che è stato ufficialmente e liberamente assegnato ai dipendenti, i quali poi se lo sono rivenduto sul libero mercato. E' evidente che per tutto questo materiale non si può parlare di "trafugamento" e concordo sul fatto che sequestrarlo a posteriori sia un abuso, in quanto è stata la stessa zecca a favorirne - ed anzi, a consentirne - la fuoriuscita; - dall'altro, questa "prassi" ha creato un grave precedente, che si è potuto invocare anche laddove le prove e progetti "esternalizzati" non rientravano fra quelli di cui la zecca aveva favorita la fuoriuscita, In altre parole, in mancanza di prove certe, il fatto che la stessa zecca abbia con certezza consentito più e più volte la distribuzione di prove e progetti ai dipendenti, può far ritenere (o può non escludere) che anche per quelle più rare (persino mancanti al proprio Museo...) la loro comparsa sul libero mercato non sia il frutto di illeciti ma possa ugualmente rientrare in quella stessa arbitraria "prassi", che per ovvii motivi non può oggi ritorcersi contro gli ignari successivi acquirenti di quel materiale, che vanno fra l'altro considerati in buona fede perché, fino alla nota indagine del 2000, nessuno o pochi aveva mai lamentato problemi in ordine alla presenza di questo materiale sul mercato. Ed è questo secondo caso che suscita in me molte perplessità. Capisco che si tratta di sostenere un'accusa che dev'essere ben circostanziata e mirata (non si può partire in quarta e chiedere il sequestro, genericamente, di tutte le prove e progetti presenti sul mercato, per i motivi innanzi detti e perché così facendo si rischia di generalizzare la vicenda e di non precisare quale sia il vero materiale da rivendicare...). E comprendo anche che a causa del comportamento della stessa zecca, per gli inquirenti possa essere stato non semplice dimostrare come la fuoriuscita sia avvenuta, all'origine, illecitamente. Tuttavia, a voler restringere i casi di rivendica dello Stato solo a quei pezzi rarissimi, per i quali non esistono neppure esemplari al museo della zecca e per i quali non è verosimile pensare che siano stati assegnati alle maestranze o comunque a terzi, una qualche riflessione andrebbe pur fatta. L'amico vathek1984 scrive sopra: "Concordo pienamente...non è sostenibile l'ipotesi per cui in ragione dell'assoluta incapacità dello stato (all'epoca) di tutelare e preservare esemplari come quello di cui all'oggetto, ne debbano ora, a distanza di decenni, fare le spese i collezionisti in buona fede o gli operatori commerciali del settore... Mi permetto di dissentire sulla base del seguente ragionamento: - Facciamo il caso che venga rubato da un Museo statale un dipinto e, nonostante le indagini delle nostre Forze di polizia, esso non sia ritrovato ed i responsabili del furto non vengano individuati; - Ipotizziamo che dopo trent'anni dal furto, a reati ormai prescritti, il dipinto riappaia sul mercato antiquario e venga acquistato da un ignaro collezionista; Qualcuno degli addetti ai lavori, sfogliando il catalogo nel quale è descritto il dipinto, si avvede dell'opera e si ricorda che trent'anni prima era stata rubata. Da qui parte un'azione civile per recuperare il dipinto. Si dirà che in questa ipotesi, a differenza del caso del 20 lire "granchio", le indagini dello Stato si sono avviate subito, mentre per il "granchio" le stesse partono solo quando qualcuno si avvede che la prova è sul mercato e non c'è al museo della zecca. Vero. Ma nella sostanza parliamo pur sempre di due oggetti (il dipinto ed il "granchio") di proprietà dello Stato, che stavano in due musei statali e che non ci sono più. Per il dipinto, nessuno (penso) si scandalizzerebbe se lo Stato, dopo 30 anni dal furto, avuta notizia della sua ricomparsa sul mercato, fa valere i suoi diritti di proprietà e agisce di conseguenza; per la rarissima prova monetale invece, la colpevole disattenzione dello Stato, che non ha perseguito immediatamente l'illecita fuoriuscita dalla zecca, dovrebbe persino degradarne la natura giuridica da bene demaniale (quali sono i beni delle raccolte museali statali) a bene di proprietà privata, sul quale lo Stato non può avere più alcun diritto. Aggiungo soltanto che chi acquista prove di tale rarità (e prezzo...decine di migliaia di euro...) mi sembra strano che non sia sufficientemente informato della provenienza e, soprattutto, delle modalità attraverso cui queste esimie rarità siano giunte sul mercato....o quanto meno non si faccia qualche elementare..... domanda. Per carità....non parlo di "questione morale", di etica ecc., ma semplicemente mi chiedo se chi tratta quel tipo di materiale (e ribadisco...non tutte le prove e progetti ma solo quel ristretto tipo di materiale per il quale non è credibile che per la sua estrema rarità sia fuoriuscito dalla zecca sotto forma di benefit al dipendente o altre forme che ne giustificano la presenza sul mercato..) non si ponga almeno la domanda delle "cento pistole": "ma come ci è arrivata questa prova sul mercato, che manca persino al Museo della zecca dove dovrebbe essercene almeno un esemplare?" Dopodiché, rispettiamo le sentenze, sia quella sulle prove e progetti così come quella sul centesimo di euro battuto "per errore" sul tondello del due centesimi..... Però fare fra noi qualche riflessione non fa male..... :pardon: Saluti. Michele2 punti
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Buongiorno a tutti, vorrei condividere con voi questo nuovo acquisto. Taglio : 50 miglioni di marchi Stato : Germania prov. Westfalen (notgeld) Anno : 1923 Materiale : bronzo dorato Peso: 32,5 gr Diametro: 44 mm Spessore: 3 mm Tiratura: 106.060 Notgeld der Provinz Westfalen 50 Millionen Mk. ⁃1923⁃ E' una tipologia che mi ha sempre attirato e così ne ho approfittato. Qualcuno di voi ne possiede? Si tratta inoltre di un grosso modulo ed è davvero piacevole da osservare sembra quasi un medaglione. Inoltre ho notato una rottura di conio lungo la scritta 'notgeld'1 punto
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Grazie Francesco ma arrivo di mattina e riparto il pomeriggio. Spero cmq che riusciamo a vederci1 punto
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Carissimo Eliodoro il tema e il momento storico è molto interessante senza dubbio e merita approfondimenti... Anche la moneta in sé merita qualche approfondimento, nonostante sia proposta da una serissima ed attenta casa d'aste di primissima fila. Quantomeno mi piacerebbe vederla in mano, in quanto, a dispetto di una apparente "verginità" , la moneta mi sembra abbia problemi di varia natura, che non mi spiego facilmente ( lettere non a squadro con il campo, perlinatura incerta, i rilievi un po' saponosi con qualche simil-bollicina qua e là, una mancanza un po' strana a h12 sul bordo sopra il ritratto di Caro con il bordo rilevato intorno e altro ancora...tipo la patina). Magari è solo la foto assieme a un restauro troppo pesante ed invasivo, ma...insomma mi piacerebbe analizzarla attentamente...dal vivo. Cordialmente, :) Enrico1 punto
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Intanto complimenti per il post e fai bene a cercare di studiare e cercare ogni possibile fonte scritta sull'argomento, d'altronde e' una ricerca anche della tua identità..... Di solito fonti scritte e archivistiche e scavi e ricerche archeologiche possono essere le due strade, forse effettivamente qualcosa in più mi sembra di capire si poteva fare sul secondo aspetto, comunque tienici aggiornati....in un certo qual senso il tutto e' misterioso ma anche affascinante, auguri....1 punto
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Medaglia devozionale natalizia,in lamina di rame/ottone,del XIX sec. di probabile produzione tedesca.- D/ La Madonna con Gesù Bambino e S. Giuseppe,davanti a loro i tre Re Magi che offrono i doni a Gesù Bambino. R/ Scritta che allude ai Re Magi e alla loro protezione. Ciao Borgho P.S.=Alcuni autori fanno risalire questa tipologia di medaglia al XVI sec.1 punto
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@@Georg C'e' fior di conio e fior di conio e come questa mica sono poi cosi' tante. Ciao1 punto
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In attesa di vedere il pezzo di Inasta ....metto e come non potevo un bel falsone della Kunst und Munzen, 1988, lotto 1181. Così lo descrive il catalogo : gettone o tessera, anepigrafo, peso gr. 1,41, riconio ad opera di falsari del XIX secolo. Quindi anche falsi del 1800 come ci dice anche il Crippa, fenomeno che effettivamente attecchì, certamente i pezzi visti i valori commerciali attuali potevano essere già all'epoca un buon affare....1 punto
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Ciao Contemax, purtroppo sono con il cell e non sarò preciso più di tanto ma rispetto alle prime foto sembra un altra moneta. Hai rischiato un po' ma ne è valsa la pena se l'hai pagata il giusto come credo. Stasera la guardo meglio. Stammi bene1 punto
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grazie, dalla foto mi pare si presenti più anonima della maggiore. Almeno nell'altra ci sono soggetti che indicano il territorio pertinente. Qui invece abbiamo due lettere, una per lato, che la fanno somigliare più a una tessera mercantile.1 punto
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Io vedo un D.B.incluxarum , magari vedo bene Antonio poi sul latino .... :blum:, sui pezzi che sto trovando vedo : 1) Kunst und Munzun del 1998, Gettone o Tessera, lotto 1181, ( nominale minore )( riconio ad opera di falsari del XIX secolo ) ( c'erano anche quelli....), aggiudicato a 500 Euro, ritenuto R3 2) Varesi, Coll.Este Milani, 2009, lotto109, sesino, estremamente rara, stima 1.500,non aggiudicato 3) Varesi, 1999, lotto 207, sesino, rarissima, stima di partenza 1.700 Euro 4) Varesi, 2011, lotto 603, estremamente rara, sesino, stima 1.200 E di partenza Si denota una maggior facilità come ammesso anche da Toffanin di reperimento ( si fa un po' per dire....comunque del nominale minore, sempre che non tornino poi anche in circolo, cosa possibile....) Vediamo se sui pezzi qualcuno offre di più.... :blum: , anche sul latino magari, con tutti questi giovani iscritti a lettere classiche .... :blum:1 punto
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Mi risulta che il limite di 5000 euro di cui parla correttamente @@petronius arbiter non valga solo per gli hobbisti ai mercatini, ma per tutti i cittadini italiani si cimentino in attività occasionali, corrisponde alla 'no tax area' sotto la quale non sono dovute imposte allo Stato, sopra tale limite è obbligatorio aprire partita IVA per i lavoratori autonomi, o fare dichiarazione dei redditi per gli altri, e pagare le tasse di conseguenza. Nella mia regione i controlli dei vigili nei mercatini riguardano la regolarità della superficie occupata dal banco e la relativa quota versata al Comune nel quale si espone la merce, penso che del resto si occupino altri... Io frequento spesso mercatini in Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e spesso mi viene rilasciata ricevuta fiscale all'acquisto anche da pochi euro, probabilmente chi supera il suddetto limite di guadagno avrà bisogno di giustificare le entrate eccedenti, cosa che non mi sembra sbagliata, gli altri non so. A chi dice che nel Comune di Roma le regole non ci siano rispondo che non mi risulta, che alcuni si comportano come se niente fosse....questo invece mi risulta!1 punto
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A mio modesto parere la moneta è fdc. I rilievi e i piumaggi non denotano usura. La macchia sulle ali mi sa tanto di riflesso, comunque altre foto non farebbero male. Una richiesta al venditore toglierebbe ogni dubbio.1 punto
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Sono oggetti che hanno un mercato poco più che nullo.... difficile anche stabilirne un valore commerciale. Fossi in te li terrei, magari un giorno avranno una richiesta significativa, oggi come oggi non te li compra nessuno, nemmeno se li metti a pochi Euro.1 punto
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Ciao, in merito alle presunte varianti non mi pronuncio non conoscendo abbastanza tale monetazione, in merito alla conservazione invece posso assicurarti che uno SPL pieno ci calza a pennello, considerando la tipologia! :good:1 punto
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L'umidità non ha direttamente a che fare con l'ossidazione dell'argento, semmai può accelerare il processo: la patina dell'argento è formata da solfuro d'argento, quindi occorre una minima concentrazione di zolfo per prima cosa, oppure, ma non credo sia un caso comune di cianuro... Dunque succede che la parte più superficiale del metallo e solo quella assuma dei riflessi iridescenti con parti più o meno scure, ma ciò non influisce più di tanto sulla 'lucentezza', che dipende piuttosto dal trattamento della superficie del metallo, solo in minima parte dalla sua composizione.1 punto
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Mi accodo ai pareri precedenti, un bel BB pieno ci sta eccome, per non parlare di quella stupenda patina che conferisce un discreto valore aggiunto sia esteticamente che economicamente! :good:1 punto
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Medaglia grossa e rara del : 1934 MILANO ESPOSIZIONE DELL'AERONAUTICA ITALIANA DA GIUGNO A OTTOBRE ( cinque mesi ) Bronzo, colore grigio scuro tipo canna di fucile, mm. 50 - Aut. EMILIO MONTI - Stab. JOHNSON ..per saperne di più: https://it.wikipedia.org/wiki/Esposizione_aeronautica_italiana1 punto
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Un Museo deve avere anche una sostenibilità economica e poter essere facilmente raggiungibile. Vogliamo parlare dei Bronzi di Riace??1 punto
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Non sono d'accordo...nell'articolo si parla di mancanza di indicazioni sulle opere esposte e di incuria generale nella manutenzione dei cartellini, la mancanza di corrispondenza tra esposizione e cartellino ecc...assenza di traduzioni....non giriamoci intorno...lì e in altri luoghi nessuno ha la competenza/voglia/passione per quello che fa. Serve un generale svecchiamento dei dipendenti dei musei, i quali dovrebbero essere destinati ad altre mansioni all'interno del comune di appartenenza. Basterebbe cercare all'interno del personale già assunto, mi sembra impossibile che nessuno sappia prendersi la briga di ristampare un cartellino o di fare una sommaria traduzione in inglese!1 punto
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@@bizerba62 Quoto in buona parte il tuo discorso ma c'è più un distinguo, e non da poco conto, da fare nel tuo esempio quadro/granchio. A) il granchio è già comparso precedentemente in vendita, ricordo almeno una volta da nomisma nel 2000 (?) ma mi pare di ricordare anche in Italia negli anni 80/90 (grigoli? Finarte? Montenapoleone? Non rammento). B) sono diverse le prove mancanti al museo della zecca ed alcune di queste non di grande valore, segno che probabilmente, più che sottratte dalle bacheche del museo, non vi sono proprio mai entrate (disattenzione o menefreghismo di chi ne era deputato). Insomma, malagestione più che reato (perchè un conto è non ottemperare ad un regolamento interno alla zecca che prevede di tenere 2 esemplari per tipo ed un altro è rubare quanto già deposto al museo). Questa teoria ritengo sia passata al giudice, più che la mancanza di prove del reato. Quanto poi al discorso di informarsi sulla provenienza prima di acquistarla o di averla in conferimento: C) se il venditore/conferente fosse una ditta dubito che mi verrebbe a dire da chi l'ha avuta D) sono passati quasi 60 anni dalla sua battitura, davvero vogliamo sperare che sia rimasta sempre nel cassetto del proprietario/conferente senza mai aver fatto almeno un paio di passaggi ? Quale documentazione, quali nomi si possono fare dopo tutti questi anni ? Leggo lo stesso per le 5 lire del 1901 "comprare solo quelle con documentazione di provenienza". Personalemente non ne ho mai vista una, di documentazione (scritta)....quindi non ne comperiamo più?1 punto
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Carissimo Michele, al #41 avevo posto una domanda cui Domenico non ha risposto. Va benissimo restituire, ma se nessuno ha mai denunciato il furto? Come la mettiamo? La triste storia delle 20 Lire Aquila Araldica del 1908, sembra suggerire che le istituzioni possano essere state conniventi o, almeno, fortemente negligenti, non avendo provveduto ad inventariare correttamente il materiale. E visto che chi vi era preposto avrebbe dovuto risponderne "in solido", meglio negare sempre e comunque, a qualunque costo come il più incallito dei fedifraghi nei confronti della moglie! Ed in questo caso? Nessuno (immagino) ha mai denunciato alcun furto al Museo della Zecca, nessuno sa quanti esemplari siano stati coniati, nessuno sa se siano mai stati effettivamente consegnati al MdZ, nessuno può dire con certezza in base a quale principio non possano essere commercializzati. Personalmente non acquisterei mai un progetto del genere, anche avendone la possibilità: non dormirei sonni tranquilli. Però non mi sembra corretto che ogni responsabilità vada sempre italicamente ricercata nell'agire del semplice cittadino e mai in quello delle istituzioni!1 punto
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Il 1944 2-franco belga....ha colpito a Philadelphia il planchets rimanenti da 1-cent a 1943 in acciaio non riuscita dell'America (visibile in precedenza in questo thread). :) v. ------------------------------------------------------------- The 1944 Belgian 2-franc….struck at Philadelphia on planchets remaining from America’s failed 1943 steel cent (visible earlier in this thread). :) v.1 punto
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1944 REPUBLICA ORIENTAL DE URUGUAY 5 Centavos sopra il valore, segno di Zecca So in monogramma1 punto
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Un 1943i australiano 1-penny coniate in bronzo, 30,8mm di diametro e peso 9,41g. il "I" sotto al ritratto—accoppiato con i puntini prima e dopo "PENNY"—contrassegnare questa moneta come un prodotto della zecca Bombay in India britannica. Si noti che il "I" marchio di zecca sul bronzo australiano della seconda guerra mondiale significa qualcosa di diverso che lo fa sul bronzo australiano della prima guerra mondiale (dove segna la moneta come un prodotto di Calcutta). La ragione per la coniazione Penny australiano in India? Guerra. Le zecche a Perth e a Melbourne ha avuto più lavoro di quanto avrebbero potuto gestire. Bombay ha aiutato con l'monete di bronzo dell'Australia e le zecche di U.S. a Denver e San Francisco hanno aiutato con argento australiano. Le spedizioni di queste monete 1943i arrivato in un'Australia che era sopravvissuto alla crisi esistenziale del 1942, ma queste monete avevano un sacco da fare—gli americani e altri alleati continuarono ad arrivare in Australia in gran numero come parte dello sforzo per spingere indietro i giapponesi. Mi ricordo leggendo un racconto contemporaneo scritto da un soldato americano per il consumo a casa. Ha detto che il biglietto del tram in Australia era due penny, ma che donne e uomini militari ripercorso per metà prezzo, vale a dire per un pezzo 1-penny come questo (naturalmente due half-pennies avrebbe anche comprato la corsa}. In alcuni casi, anche se (segnalato il soldato), un conduttore amichevole avrebbe permesso loro di viaggiare gratuitamente, e un penny come questo potrebbe essere restituito a tasca del un soldato o marinaio per altri compiti. :) v. ----------------------------------------------------------------- A 1943i Australian 1-penny struck in bronze, 30.8mm in diameter and weighing 9.41g. The “I” beneath the portrait—coupled with the dots before and after “PENNY”—mark this coin as a product of the Bombay mint in British India. Note that the ”I” mintmark on the Australian bronze of WWII means something different that it does on the Australian bronze of WWI (where it marks the coin as a Calcutta product). The reason for minting Australian pennies in India? War. The mints at Perth and at Melbourne had more work than they could manage. Bombay helped with Australia’s bronze coinage and the U.S. mints at Denver and San Francisco helped with Australian silver. Shipments of these 1943i pennies arrived in an Australia that had survived the existential crisis of 1942, but these coins had plenty to do—Americans and other allies continued to arrive in Australia in large numbers as part of the effort to push back the Japanese. I remember reading a contemporary account written by an American enlisted man for consumption back home. He said that tram fare in Australia was tuppence, but that military men and women rode for half-price, that is, for a 1-penny piece like this one (of course two half-pennies would also have bought the ride}. Occasionally, though (reported the soldier), a friendly conductor would let them ride for free, and a penny like this one could be returned to a soldier or sailor’s pocket for other duty. :) v.1 punto
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Francesco sei sicuro della partecipazione di Raffaele (Negrini) ?1 punto
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... e poi questa chicca!!!!!!! Taglio: 10 cent Nazione: Monaco Anno: 2003 Tiratura: 100.800 Condizioni: SPL Città: Montecarlo 1 punto
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Forse mi sbaglio ( e mi correggerete) però sto notando che qualcuno se la prende un po' troppo (in un discorso che dovrebbe vederci tutti uniti contro il malaffare e il malcostume) quando si cerca di mostrare la strada giusta e legale in questo tema. Se esistono delle regole, queste devono essere rispettate anche se le si considerano ingiuste, inique e sbagliate. Anche perché se noi arbitrariamente decidiamo di applicare solo quelle che ci fanno comodo, inevitabilmente anche altri faranno la stessa cosa, e si avrà come conseguenza naturale uno scontro. E allora chi potrà mai avere ragione il primo o il secondo trasgressore? E quindi ci sarà l'anarchia. Sulla questione dei controlli, io resto fiducioso, perché prima o poi un controllo ci sarà (penso di fare tra poco delle trasferte anche a Roma, servisse a qualcosa..... :rofl: :rofl: :rofl:..........A Gonzaga ci sono stato ed anche lì ho beccato finanza e vigili in piena attività......) è sempre solo questione di tempo o di invidia di altri concorrenti (ops l'ho detto :mega_shok:). Riguardo a politici ed altri personaggi da novanta (che concordo che dovrebbero essere arrestati), io inizierei a pensare un pochino più a ciò che si possa fare personalmente per migliorare la situazione attuale e solo dopo alzerei il dito contro gli altri.1 punto
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Leggo e resto allibito. E' sempre colpa di qualcun altro, "la colpa é dell'Italia..." Le leggi? Evidentemente un optional. "A Roma (o Milano, o Sassari, o Canicattì, o...) funziona così". Gli "altri" rubano, quindi é giusto rubare. Ecco, quando leggo queste cose tiro un sospiro di sollievo per aver deciso, un giorno della mia vita, di trasferirmi all'estero. E non é che all'estero sia rose e fiori, ma a questo schifo, dove sto io e per ora, non ci si é arrivati. Scusate la brutalità, ma di fronte a certe affermazioni resto proprio di sasso.1 punto
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Questa spero che sia migliore di foto, piu' perpendicolare. Di meglio e' difficile farla, mi riflette la luce e non riesco a tirare fuori nulla di meglio. Se clickate sull'immagine comunque si ingrandisce.1 punto
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Ansia? Piuttosto certezza. So che ai miei figli (in verità due splendide persone) non importa nulla della mia modesta collezione; se la lasciassi loro in eredità la svenderebbero o la disperderebbero. Sto riflettendo sulle alternative. Non credo di intaccare i loro diritti o le loro aspettative se dovessi disporre in modo da tutelare la collezione ...1 punto
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Il '92 è chiaramente una patacca, basta guardare la data (soprattutto il 2) che è completamente diversa dall'originale. Ma anche bordo troppo sottile e perlinatura malfatta.1 punto
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Tutelato negli scambi tra privati? La vedo dura. L'unica tutela è "caveat emptor", in altre parole: in campana... Non ho mai avuto notizia di nessuno che sia mai stato oggetto di una "visita" avendo come motivazione iniziale dell'indagine il fatto che deteneva "la collezione del nonno". A meno che, come dicevo sopra, non fosse quello che stava scritto nelle sue inserzioni eBay ;) La legge non fa nessuna differenza di questo genere: la ricerca di cose di interesse storico/archeologico è vietata, lucro o svago, metal o non metal, punto. Si può essere d'accordo o meno, ma allo stato attuale la legge è questa e va rispettata.1 punto
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Ciao Caio Ottavio, per questo sguardo su un evento storico "minore" della travagliata metà del III secolo d.C. Le monete note ed emesse a nome suo o della moglie sono circa 25, tutte ribattute su monete precedenti. Brutte, quasi barbariche nei tratti. Ma sai che festa averne una nel raccoglitore? :P Ciao Illyricum :)1 punto
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