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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/17/15 in Risposte

  1. Ciao ragazzi, vi presento l'ultimo regalino che mi sono fatto... da solo :) Mi ha colpito per la conservazione che di solito lascia molto a desiderare per questa emissione e così ho deciso di fare una piccola follia e di condividerla con voi
    3 punti
  2. @@francesco77 io mi sento di ringraziare te, per l'amore e la dedizione e la sensibilità dedicata all'organizzazione di questo convegno, dalla cura nei minimi dettagli all'attenzione alla scelta delle date per evitare la sovrapposizione con altri convegni (purtroppo gli organizzatori di Riccione hanno -seppur involontariamente- un pò turbato l'affluenza organizzando il convegno all'ultimo istante...) e ancora, dalla scelta della location non in un capannone industriale periferico ma bensi nel centro città, facilmente raggiungibile con qualsiasi mezzo, ai vari rinfreschi .. sembrava un matrimonio :rofl: alla scelta della security che ha svolto ancora una volta un lavoro eccellente sventando qualsiasi iniziativa malevola sul nascere. e infine e non ultimo all'altissima qualità degli espositori .. certamente una scelta di qualità e quantità superiore ad un convegno locale non c'è stata nessuna nota spiacevole, se non il maltempo.. ma per questo nessuno poteva farci nulla, neanche tu! :blum: :blum: per concludere un grande convegno organizzato da un grande staff composto da grandi uomini, con grandi cuori grazie di tutto. Impaziente di poter partecipare al prossimo convegno. F.
    3 punti
  3. Nessuno colleziona Liangpiao (粮票) cinesi? Beh, prima di tutto, cosa erano i Liangpiao? Forse quasi tutti voi ne avrete visto almeno uno.. sono quei biglietti piccoli piccoli cinesi, con immagini di contadini, ponti, opere agricole, treni, operai.. spesso confusi con banconote ma in realta’ sono dei buoni di razionamento emessi fino ai primissimi anni 2000. I Liangpiao hanno una storia molto lunga, esistevano gia’ in epoca Qing a causa delle varie carestie che rendevano necessario il razionamento degli alimenti, soprattutto riso, cereali, olio e carne di maiale o pollame. Ritornano in auge negli anni 20 a causa delle devastazioni causate dalla guerra civile tra i vari signori locali, soprattutto nel nord e nord est, poi di nuovo a causa dell’invasione giapponese. Ma e’ dagli inizi anni 50 in poi, a causa dei disastri economici causati dal “balzo in avanti” , dalle carestie, e dalle centinaia di migliaia di morti, che vengono usati massicciamente, e anche forzatamente. Se all’inizio i liangpiao erano simili a tessere razionarie personali, dove il possessore era intitolato a una determinata razione di questo o quel bene in questi o quei determinati giorni, col tempo assumono un valore piu’ generico (non vengono piu’ emesse a titolo personale, ma ognuno puo’ usarli) e l’aspetto di piccole banconote, curate graficamente e molto colorate. Molti neofiti infatti li scambiano per banconote, ma in realta’ i valori indicati non sono monetari (in alcuni casi pero’ si), ma quasi sempre espressi in jin (1 jin = 0.5 kg), mi (metri), litri, o numero di polli, maiali, o di ogni altro bene ottenibile. I piu’ famosi esempi sono i “buoni del riso”, quelli esteticamente piu’ belli e diffusi, espressi, come detto, in Jin o anche in Kg. Ma furono emessi anche per l’acquisto di stoffa (in genere di dimensioni piccole e poco attraenti), carburante, olio da cucina, bestiame, ecc. Insomma, per l’acquisto di TUTTI i beni necessari alla sussistenza. Ne furono emessi a decine di migliaia di tipi e tipologie diversi. Ogni provincia, citta’, o villaggio li emetteva ed erano validi soltanto sul territorio di competenza di dove venivano emessi. Esistevano anche quelli validi su tutto il territorio nazionale, o quelli validi solo per l’esercito o la marina. Insomma, tantissimi, e ancor oggi nessuno sa esattamente quanti (poi vedremo il perche’). Il funzionamento e lo scopo e’ variato parecchio da zona a zona e da periodo a periodo. All’inizio, come dicevo, servivano per razionare beni di consumo come il riso, cereali e stoffe, limitati a causa della guerra contro il Giappone prima, e la guerra civile coi Nazionalisti poi. Circolavano a fianco della moneta ufficiale, lo Yuan, e soltanto nelle provincie piu’ disastrate o economicamente svantaggiate. Con l’inizio del “balzo in avanti” e la creazione delle comuni agricole, l’uso si diffonde in tutta la Cina. La qualita’ della vita peggiora giorno dopo giorno e i beni diventano sempre piu’ scarsi e inaccessibili. Il razionamento forzato diventa quindi obbligatorio in molte zone, anche per ragioni “politiche”: chi ha piu’ degli altri viene accusato di essere un imboscatore, borghese, e capitalista. Lo scopo delle comuni e’ quello di rendere tutti i cittadini uguali, con lo stesso ammontare di beni strettamente necessari, senza creare persone che hanno piu’ o meno degli altri. Insomma, tutti si devono accontentare della solita razione o della solita’ quantita’ di beni decisa dalle varie sezioni locali del partito, dai quadri, e dalle comuni. Comunque, dopo la fine del balzo in avanti, che tanta miseria e morte ha causato, si passa a un periodo transitorio dove viene premiata la produttivita’, fedelta’, e correttezza morale. I liangpiao vengono quindi usati, oltre a controllare il razionamento, anche come “buoni fedelta’”. Chi ha lavorato meglio e di piu’ ha diritto a avere razioni extra di questo o quel bene. Ricordiamo comunque che la moneta ufficiale circola ancora, anche se sempre piu’ limitatamente e accessibile a sempre meno persone. Le cose peggiorano con la rivoluzione culturale, quando in molte comuni viene de facto abolito il denaro, soprattutto in quelle piu’ radicali e estremiste del nord-est. Da interviste e racconti che ho raccolto da chi ha vissuto quell’epoca, pare che in molte zone i liangpiao venivano quindi usati adesso come unico pagamento e unico mezzo per ottenere beni e servizi, diventando de facto moneta circolante. Non che il denaro vero servisse a molto in altre comuni, dato che veniva razionato quasi tutto per creare cittadini perfettamente uguali in ideologia, fede e possesso di beni. Anzi, la frase “possesso di beni” risulta fuori luogo dato che tutto apparteneva alla comunita’, e quindi le uniche cose personali che uno poteva ottenere erano il cibo, vestiti, medicinali. Ma anche questi erano razionati in modo che nessuno non potesse averne piu’ del necessario o piu’ di altri. Soltanto nelle citta’ o centri piu’ sviluppati, come Shanghai, Pechino, Qindao, Tianjin ecc o nelle regioni avvantaggiate economicamente, esiste ancora un uso ampio e diffuso della moneta, ma si tratta di posti dove le guardie rosse hanno meno controllo, e la vita, anche se comunque ancora precaria e con molte limitazioni, continua con un’apparenza di quasi normalita’, se di normalita’ si puo’ parlare nella Rivoluzione Culturale. Dopo la fine della rivoluzione culturale, e con il boom demografico voluto da Mao, la timida apertura a forme di economia privatizzata, l’apertura al “capitalismo”, l’inizio del progresso economico cinese, le migliorate condizioni di vita e la richiesta sempre piu’ alta di beni alimentari e di sussistenza, fanno si che i razionamenti diventino ancora piu’ intensi, a causa della scarsa disponibilita’ dei beni stessi e dell’aumento demografico. La moneta ufficiale torna a circolare nei posti dove era stata –piu’ o meno ufficialmente- abolita, ma la situazione rimane precaria: stipendi troppo bassi, prezzi dei beni troppo alti, diffusione di beni alimentari o di necessita’ a macchia di leopardo, e fenomeni di mercato nero molto diffusi. Sono anni difficili per la Cina, di anarchia sociale e malcontento, che precedera’ l’apertura economica che portera’ alle conseguenze che tutti conoscono. I liangpiao vengono ancora massicciamente usati fino all’inizio degli anni 90, soprattutto in quelle provincie ancora molto sottosviluppate rispetto alle zone costiere, mentre nelle zone gia’ sviluppate o in via di sviluppo, scompaiono gradualmente nei primi anni 80. Comunque, tra alti e bassi economici, terranno botta nelle ultime localita’ “povere” fino ai primissimi anni 2000 (mi pare il piu’ recente che ho sia del 2003). Con la mutata situazione economica cinese e un maggiore benessere diffuso, il loro uso diventa inutile e anacronistico e scompare, anche con sollievo di tutti, senza troppi clamori o troppi rimpianti verso il 2002-2003. Le nuove generazioni cinesi non hanno mai visto o sentito parlare dei Liangpiao. Quando li faccio vedere ai miei studenti universitari, mi accorgo che non ne hanno la minima idea di cosa erano stati o di cosa avevano rappresentato. Relegati per molto tempo al rango di carta straccia, distrutti a carrellate piene, venduti a chili per pochi centesimi, snobbati, ignorati e anche dimenticati, adesso sembra che stiano tornando di moda tra i collezionisti. Se fino a pochi anni fa si trovavano a prezzi infimi, roba tipo 1 euro per un centinaio di pezzi, adesso le quotazioni stanno andando su, soprattutto per esemplari della Rivoluzione Culturale con le citazioni del libretto rosso di Mao. Gli esemplari precedenti, quelli del “balzo in avanti” cominciano ad avere prezzi notevoli, soprattutto se in buone condizioni (difficilissimi da trovare a causa anche della carta poverissima su cui erano stampati che si sbriciola letteralmente). Ci sono anche molti collezionisti che collezionano soltanto i liangpiao emessi nelle province a forte minoranza etnica (Tibet, Xinjiang, Qinghai, Gansu, Inner Mongolia), graficamente molto belli e con scritte in arabo, mongolo, tibetano che ne impreziosiscono l’aspetto (e il valore). Purtroppo, come dicevo prima, i giovani non sono interessati a queste cose. I “vecchi” sono relativamente pochi, e i piu’ esperti ormai sono nel mondo dei piu’. Dato l’enorme numero di liangpiao emessi, in un numero spropositato di localita’, spesso difficili da identificare, il grandissimo numero di tipologie e usi diversi, la difficolta’ di reperire esemplari a causa della carta di qalita’ pessima ecc… e’ quasi impossibile farne una catalogazione completa. Qualche anno fa furono pubblicati cataloghi.. il meglio forse era quello dedicato ai “buoni del riso”. Anche se non completo (mancavano moltissimi esemplari) dava comunque una prima catalogazione “generica” dei buoni del riso. Lo stesso era stato fatto per i “buoni della stoffa”, ma purtroppo cio’ non era stato seguito dalla catalogazione degli altri tipi di liangpiao (olio, carburante, carni, ecc…) Purtroppo questi cataloghi, oltre ad essere lacunosi come quasi tutti i “pionieri”, non elencavano le emissioni locali, ma solo quelle a livello nazionale, provinciale o di citta’ consistenti. Le piccole localita’ erano ignorate. Esistono anche altri cataloghi piu’ specialistici, ma tutto sommato sono pochi e si limitano a una ristretta area geografica, come per esempio tutti i liangpiao della sola citta’ di Shanghai, o della sola provincia del Fujian, o soltanto della provincia del Henan. Insomma, non una panoramica completa. Inoltre, questi cataloghi pubblicati quasi 15 anni fa riportavano valutazioni molto basse, ma adesso sono aumentate anche del 300-1000% in piu’. Purtroppo questi autori sono ormai vecchi (se non gia’ defunti) e non sono stati pubblicati ulteriori cataloghi o aggiornamenti. Esiste un bollettino in formato tabloid diffuso tra i collezionisti, che e’ solo una una sale list e “listino di borsa” con aumenti e diminuzioni, ma senza foto o articoli di approfondimento. Sebbene la stragrande maggioranza si trova ancora a prezzi molto bassi, e’ difficile trovarli al di fuori della Cina. Ovviamente la preferenza va a esemplari FDS, ma essendo i cataloghi non aggiornati, i prezzi possono essere molto ‘elastici”, giungendo fino a propri esempi di sciacallaggio. Quel che si trova al di fuori della Cina sono gli esemplari piu’ economici esistenti, ma quasi sempre in serie incomplete (una serie poteva avere fino a 12-15 esemplari, come i francobolli o le notgeld). Trovare serie complete non e’ difficilissimo, ma bisogna innanzitutto sapere di quanti pezzi e’ composta tale serie, e qui incominciano le difficolta’ a causa proprio della mancanza di una catalogazione accurata. Io ne ho un 7000-8000 pezzi.. non li colleziono tutti ovviamente perche’ richiederebbe troppo tempo, e poi molti sono esteticamente brutti. Mi limito soltanto a qualli graficamente piu’ belli, in particolare a quelli incisi e illustrati dagli artisti di stato che hanno illustrato anche le banconote ufficiali. Beh, che dire, posto qualche immagine!
    2 punti
  4. Buongiorno, posto una graziosa devo credo fine '800 in bronzo con leggere tracce di doratura, misure mm.40X30 compreso appicagnolo, peso gr. 12,70, appena sopra all'esergo S.J
    2 punti
  5. Buongiorno a tutti. Oggi festeggio 32 anni di matrimonio che devo dire sonom letteralmente volati. Ci sono stati alti e bassi, abbiamo 2 splendidi figli e risposerei mia moglie
    2 punti
  6. Molto probabilmente è un denaro di Corrado I della zecca di Brindisi. Nel campo del diritto si dovrebbe leggere la scritta " CO - R" su due righe.
    2 punti
  7. Buona serata Tutte belle, per carità, anche con il segnetto sul bordo, anche con lo sfrisino sul muso del leone o la patina non molto omogenea.... Fate ciò che vi consiglia il cuore; ma se trascurate il cuore, appena sopra c'è il portafoglio e quando si privilegia quest'ultimo, è tutta un'altra cosa :pleasantry: Ma volete mettere quelle che avete postato in confronto alla mia? Non c'è paragone :dirol: E' vero, l'ho già postata qualche tempo fa .... forse l'anno scorso :pardon: ma non è importante; spesso le discussioni si sedimentano e "annegano" sotto centinaia di altre che si sovrappongono. Va beh, dicevo .... La mia "parla" ... come ribadì anche picchio! Quindi ve la ripropongo. da notare il maldestro tentativo di restauro ... questa moneta era spillata e probabilmente attaccata alla giacca o gilet di qualche patriota; quanta storia ..... se potesse parlare ..... tanta, tanta, tanta :cray: un caro saluto luciano
    2 punti
  8. Visto che siete stati così gentili da citarmi, allora vi segnalo l'articolo dove ho affrontato specificatamente il tema, poi ripreso in modo cursorio nel lavoro sul Regnum Italiae: L’aumento di diametro nelle monete: soltanto un fatto di natura tecnica?, “Quaderni Ticinesi di Numismatica e Antichità Classiche”, XXVIII (1999), pp. 347-356. Purtroppo non ho un pdf di questo lavoro. Nonostante i 16 anni trascorsi nessuno che io sappia ha commentato la mia ipotesi, a parte la gentile ripresa nel sito "Moneta e civiltà" citato da dabbene. No, ad essere sinceri, Cécile Morrisson mi ha bacchettato in un Survey perché non ho citato un paio di suoi articoli il cui tale allargamento e la conseguente curvatura del tondello, in alcune serie bizantine, veniva spiegata con la necessità tecnologica di compensare l'indurimento del metallo conseguente al peggioramento della lega, onde evitare fratture sul bordo, immagino. In realtà non li ho citati, come poi ho spiegato nel lavoro sul Regnum Italiae, proprio perché mi occupavo di monete che venivano prodotte sempre più larghe pur mentenendo perfettamente le caratteristiche originali di peso e di lega, perché proprio quello era il fatto da spiegare. Comunque, visto il silezio, io ho mantenuto quella opinione. Anzi, ne sono sempre più convinto Cari saluti, Andreas
    2 punti
  9. Odjob...come si diceva nel 68' "siate realisti chiedete l'impossibile" così le 328 pagine sono diventate un po' di più...Un salutone Odjob e ben ritrovato da parte di nonno cesare
    2 punti
  10. ci potrebbe essere qualche connessione con i denari riattribuiti dal Grierson da Milano a Venezia? intendo quelli per Berengario, Ugo e Rodolfo, oltre ai primissimi ottoniani. Anche lì si assiste ad un fenomeno a mio parere peculiare: i denari con il bordo largo rialzato (non scodellati) potrebbero avere un significato o un'origine parallela agli stampi larghi milanesi. Giustamente, come dice Andreas, non giustificabile con ragioni estetiche o soggettive ma da quel che intendo più prettamente economiche e inflazionarie -mi si passi il termine. Si vedono a volte denari veneziani con un bordo spropositato, di diversi millimetri oltre al conio, per es. quelli attribuibili agli Ottoni. Un esperimento durato comunque diversi decenni, mi pare di intuire, ma poi rientrato.
    2 punti
  11. A titolo di puro divertissement, vi propongo una curiosa annotazione sui Bisanti di Cipro tratta dal Gallicciolli (1795), che si può scaricare (insieme a mille altri pdf di storiografia veneziana) dal sito BSA. La teoria finale è davvero curiosissima, mi ha fatto sorridere: Bis Ante Interitum. Al di là delle considerazioni generali, si evince comunque che nel '700 si sapevano queste cose: 1) già allora si considerava il peso molto variabile dei pezzi, nonché la grande varietà di conii e/o punzoni. 2) l'anno 1570 era stato calamitoso per noi. Dopo oltre due secoli ancora se ne parlava. 3) viene citata la sola variante (più comune, come assodato anche in questa discussione) con Pressidio, anziché Praesidio. Questo ovviamente non prova niente né il contrario di niente, trattandosi di una citazione singola (statisticamente irrilevante). Certo che se fosse stato invece descritto il Praesidio, avrei dovuto rimangiarmi quanto supponevo riguardo alle rarità. 4) Nell'esergo, il pezzo visto dal Gallicciolli è a sua volta la versione "più" comune, con (stella) I (stella) anziché (stella) I . F (stella) e altre. 5) Infine, immancabilmente, l'interpretazione volutamente erudita del finale. Ridicola, certo, ma erudita :good: Una nota di positivismo: I pdf ricercabili (tramite Ctrl_F) sono ormai molto comuni anche per le opere di una certa età, con tutti i limiti del caso si intende, ma non si può capire la portata di questo se non facendo una ricerca per es. sui diarii del Sanudo completi, di un termine come "Monede".
    2 punti
  12. La Germania pure divenne una repubblica, ma il nuovo governo dovette fin da subito fronteggiare una tremenda crisi politica oltre che economica, della quale cercarono ripetutamente di approfittare gli estremisti di sinistra e di destra. In Baviera per un breve periodo fu proclamata una repubblica di tipo sovietico, mentre poco tempo dopo vi fu il famoso tentativo di golpe da parte di Hitler. La situazione economica si ristabilizzò verso il 1925, nel frattempo era stata necessaria una riforma della valuta, istituendo il Renten Mark, che poi verrà chiamato Reichsmark. Se Germania e Austria non se la passavano bene, non si può dire che la vittoria avesse portato grossi benefici ai vincitori. In Francia, Italia e in molti altri paesi vi fu una forte svalutazione. Questo fenomeno portò alla scomparsa delle monete in metallo prezioso dalla circolazione, poiché la gente se le teneva strette piuttosto che spenderle (valevano di più del loro nominale). In molti di questi paesi nella prima metà degli anni venti era comune vedere in circolazione dei "buoni" emessi direttamente dallo stato oppure emessi a nome di altri enti parastatali ma coniati dalla zecca di stato. Questi erano di fatto delle vere e proprie monete, in quanto non avevano validità limitata nel tempo o ristretta a un determinato territorio.
    2 punti
  13. A mio parere personale sono orribili, e non erano neanche le prime classificate: i bozzetti che vinsero il concorso furono esclusi a furor di popolo perchè ancora più brutti.
    2 punti
  14. Nel corso della nota discussione su “Apocalisse e Numismatica” (vedasi ad esempio la discussione #41) http://www.lamoneta.it/topic/110495-apocalisse-e-numismatica/page-2?hl=+apocalisse%20+numismatica il forumista King John aveva accennato a sue ricerche sull’uso di lettere greche come annotazioni numeriche, soprattutto per calcolare la tiratura di alcune emissioni. Ho il piacere di annunciare che queste ricerche sono confluite in un bel volume pubblicato, a cura della Editrice Diana, con moltissime e belle illustrazioni a colori, intitolato: “I numeri svelati Alla scoperta delle notazioni numeriche riportate sulle monete greche” prezzo €25,- Posso assicurare che il rapporto prezzo/qualità e soprattutto l’interessante argomento rendono molto raccomandabile l’acquisto dell’opera, che si presta anche a interessanti approfondimenti su aspetti finora trascurati da studiosi numismatici. La Premessa del volume è curata dalla nota prof.ssa Maria Caccamo Caltabiano.
    1 punto
  15. Ciao! Vi ho tirato, a te e a @@Ross14, una "goliardata" ... centellinandovi la risposta per non farvi vedere subito la mia moneta ... se non si scherza con gli Amici ... Indubbiamente quelle che avete postate voi sono strabelle (ed anche il prezzo ne consegue); se mettessi in vendita la mia, mi riderebbero in faccia ... ma la mia non è omologabile ai concetti di conservazione che valgono per quelle belle che avete messo voi; la mia, ormai, va oltre .... :blum: ma .... come si dice questi casi? Una moneta con tutta questa storia, non ha prezzo :rofl: A dire il vero non ho mai visto di queste monete con ancora la spilla attaccata, peccato :pardon: luciano
    1 punto
  16. Grazie ak72, vedere le foto così vicine aiuta. Guardando e comparando le due foto di questo grosso nel libro di Bernardi, quella a pag. 27 e quella a pag.46, si vedono bene le similitudini e nel contempo si notano le differenze con l'esemplare in oggetto, e comparando la foto di questo con quella del Brunetti postata da Teofrasto se ne notano le similitudini. Ca ... volo, non ho mai pensato tanto ad una moneta come in questo periodo! Voglio sapere se è buona o no.
    1 punto
  17. se rimane nella serra manco io ci torno.... certo che questa volta non sono in EMERGENZA come in primavera...il tempo per trovare un altro posto ci sarà pure stato no? confidiamo in voi felsinei....
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  18. @@maxxi ti rispondo io visto che praticamente sono l'unico ad essere sceso sotto il qFDC ;)....non solo le "5 gemme" vedo un po basse ma anche i dettagli della parte orizzontale sia sotto che sopra la corona stessa ;)....poi lo ripeto la moneta rimane meravigliosa e noi la stiamo valutando da una foto :).
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  19. Caro Luciano... a me personalmente : la tua moneta piace, è non poco... peccato per l`attaccatura tolta, (magari anche maldestramente) ma resta "sempre" un bel pezzo di storia , con chissà quante cose da raccontare.
    1 punto
  20. Molto bello anche come conservazione.....sbaglio o vedo un piccolo cuneo nella 0 , poi il piede delle due T sembrano due stanghette forse perché mal coniate anche per mancanza di spazio , vedo il monogramma poi molto ravvicinato nelle lettere....
    1 punto
  21. e' possibile ...corro ad acquistare l'opera Grazie ancora
    1 punto
  22. E' stata aggiornata la pagina principale del sito. L'emissione numismatica è prevista per il 6 Ottobre
    1 punto
  23. Questa è una moneta che non ha circolato... ovviamente :) Quindi è almeno SPL/FDC. Poi entrano in gioco tanti fattori, a volte anche personali di come uno considera le monete in alte conservazioni. Per me q.FDC ci sta tutto.
    1 punto
  24. Intervengo solo ora finita la descrizione in quanto ho trovato questa discussione molto interessante. Ho da poco finito di leggere il libro "Melior ut es florenus" Note di storia monetaria Veneziana di Franco Rossi ed ha pagina 130 fig. 45 abbiamo la pianta della zecca similare a quella postata da Incuso. :D Qui abbiamo anche la descrizione che prosegue fino alla L.
    1 punto
  25. il link all'articolo completo è questo: http://retro.seals.ch/cntmng?pid=smb-001:1973-1977:23-27::665 Quello insertio da Grigioviola è solo il percorso di download sul suo PC.
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  26. Dallo stile (con un gusto così ricco di lobi e volute) potrebbe essere datata a inizio '900.
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  27. @@refero1980 e hai perfettamente ragione, perchè mi sono accorto che ho sbagliato a scrivere, è un Bb/Spl (657/°°°)! @@Cinna74 scusa il lapsus.
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  28. aggiungo una scansione dal libro di Giulio Bernardi
    1 punto
  29. D/ Gem.Lager / Semmering / Ternitz R/ 25 Zn: 3,268 g, 25 mm. Semmering e Ternitz sono due comuni della Bassa Austria distanti 23 km uno dall’altro che, stando alla scritta sul gettone, dovevano condividere un campo di concentramento in una zona nelle vicinanze. Questo campo di concentramento non compare tra i principali dell’Austria (http://www.ushmm.org/wlc/it/media_nm.php?MediaId=123 ), ma ho letto di un reduce veronese dal fronte greco-albanese e in Montenegro internato in Germania, al campo di Kustrin, il 19 settembre 1943, il quale dice d’esser passato per l’Alta Slesia a Katowice e infine nel campo di lavoro VIII di Tessin, Auschwitz e Semmering, in Austria. apollonia
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  30. Si.. Salto di conio! Se guardi ci sono anche due M CAR EM...M... Un salto di conio che gli ha fatto una extension ai capelli! E doppie labbra!
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  31. Riporto sull'argomento da " La monetazione del Regnum Italiae e l'evoluzione complessiva del sistema monetario europeo tra VIII secolo e XII secolo " di Andrea Saccocci che trovate anche in rete : " Un simile incremento del diametro a parità di peso, che trova paralleli nella monetazione aurea bizantina dello stesso periodo, nonché nei bratteati tedeschi di qualche secolo posteriori, rappresenta una complicazione tecnica tale che a nostro avviso non può essere giustificata soltanto da motivi estetici o soggettivi. Per questo abbiamo ritenuto e scritto che esso possa essere giustificato soltanto da una ragione importante, quale potrebbe essere la necessità di marcare in qualche modo il progressivo aumento di valore, cioè di potere d'acquisto, della moneta. Non a caso,infatti, questo aumento si presenta in modo progressivo e soprattutto precede di poco , sia in Italia che a Bisanzio, le prime svalutazioni nell'intrinseco della moneta. Evidentemente ci si trovava di fronte ad uno squilibrio fra domanda ed offerta di moneta coniata che portava quest'ultima ad apprezzarsi in modo sensibile. All'inizio si cercò di rimediare alla cosa dando un valore nominale sempre più alto alle monete via via prodotte, con il trucco di farle apparire soltanto più grandi ( una sorta di primitiva renovatio monetae, basata sulle dimensioni anziché sulla tipologia ), poi evidentemente ci si dovette rassegnare all'idea di ridurre la quantità di metallo presente in ogni singolo esemplare......" e continua...consiglio di leggerlo attentamente e poi , se riterrete, commentarlo....certo siamo sul pezzo, questo è sicuro....
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  32. 1 punto
  33. Grazie @@vwgolf @@417sonia @@fabry61 tutti invitati domenica mattina per aperitivo in Cordusio!
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  34. Non ho del tutto capito quale sia quello che vuoi sapere, ad ogni modo, riassumendo: 5 lire cinquantenario: assi a 0°, detti anche "a medaglia", oppure "alla tedesca"; sono tipici delle medaglie, ma usati pure sulle monete, in particolar modo sugli attuali Euro. 20 lire littore: assi a 180°, detti anche "a moneta" oppure "alla francese", sono gli assi storicamente più usati per le monete; tutte le monete dell'Italia dal 1861 al 2001 sono state coniate con questi assi, con l'unica eccezione della serie del cinquantenario del 1911. Dei motivi per i quali si scelga di coniare con uno o l'altro asse onestamente non ne ho la più pallida idea; diciamo che fino a qualche decennio fa non era per nulla usuale l'utilizzo degli assi alla tedesca per le monete, però in epoca moderna c'è stata una evidente inversione di tendenza.
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  35. Paesi Bassi. Wilhelmina (1880 — 1962). 1 СENT. 5 СENTS. 10 СENTS. 25 СENTS. Norvegia. Haakon VII (1872 — 1957). 50 ØRE. La Repubblica popolare romeno. 5 LEI. L'Unione Delle Repubbliche Socialiste Sovietiche. 1 КОПЕЙКА. 3 КОПЕЙКИ.
    1 punto
  36. La moneta che ho postato l'ho ricercata nei listini on line ma non l'ho trovata purtroppo.. Peccato che non ho annotato l'asta di provenienza perchè era proprio bella come moneta e mi sarebbe piaciuto vedere l'aggiudicazione.. L'altra l'ho ritrovata in un catalogo Bolaffi ma mi sono accorto essere la prova. La terza non la trovo più neanche quella.. Purtroppo guardo talmente tanti listini che mi è difficile ricordare dove ho visto le monete che non mi interessano direttamente ( cioè che non posso mettere in collezione)..
    1 punto
  37. Sono del parere che il giglio sulla corona è indicativo per l'attribuzione a Carlo I d'Angiò. Riguardo alla rarità di questa moneta, io penso che R2 sia più consono, per due motivi, il primo è perchè molte persone non fanno caso alla sommità della corona, il secondo è perchè molte volte questi nominali sono molto consunti e difficili da riconoscere. Due anni fa a Riccione in villa, ebbi modo di notarne un paio in un lotticino di circa 100 denarini siciliani.
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  38. Scusate, ma io ho bisogno della traduzione, anche se maccheronica :D Con le scuse, a causa della materia complessa, in questo thread io di solito pubblicherò in solo in inglese. Ma, per favore, qualsiasi e tutti i contributi sono benvenuti, non importa quanto espresso. Come monete effettivamente lavorate è un aspetto di questo hobby che interessa davvero un sacco di noi. Per me, personalmente, guide di viaggio sono stati una fonte speciale di buone informazioni su come monete moderne abituarsi. In un negozio di seconda mano qualche tempo fa ho trovato un vecchio libro che era in condizioni terribili. Ma il ragazzo è utile a chiunque curioso di prezzi (e quindi l'utilizzo della moneta) in Europa circa 1885 o giù di lì: UN VIAGGIO TRAMP (Come vedere l'Europa in cinquanta centesimi al giorno), scritto nel 1886 da Lee Meriwether e pubblicati nel 1887 da Harper & Brothers di New York. Sto solo cominciando a leggerlo attentamente. Un rapido sguardo, tuttavia, rivela un itinerario di massima: Italia, Svizzera, Austria, Baviera, Bulgaria, Turchia, Russia, Prussia, Francia, Inghilterra. Non tutti questi luoghi sono stati destinazioni, e non c'è molto particolare su alcuni di essi. Per gli altri, anche se ... Italia è stata una destinazione di autore Meriwether, quindi inizierò con questo primo estratto, il che è utile anche perché si inietta un po 'di mondo reale avanti e indietro nella questione dei prezzi attuali. Cioè, prezzi-e così coin-utilizzo, spesso sono molto diversi a seconda della persona, etc. A proposito di quanto segue, che ha lo scopo di dare al lettore un'idea di come "la contrattazione" ha lavorato in Italia: 1) "soldo" e il suo plurale "soldi" erano monete obsolete nel regno italiano, ma il cui uso colloquiale è stata tuttavia continuato, e applicati alla denominazione di 5 centesimi per molti anni successivi. 2) "cent" e "centesimi" qui si riferiscono alla valuta americana, che al momento scambiato a 20 centesimi = 1 lira. Mr. Meriwether, a Napoli, al momento: Questo sistema è fastidioso, ma con l'esperienza arriva la saggezza. E poi i trucchi dei negozianti roguish sono piuttosto divertente che altrimenti. Ho fatto un passo un giorno ad uno dei numerosi stand limonata che adornano il piazze delle città italiane, e disse al venditore, 'Quanto vuoi per limonata?' Sapevo molto bene il prezzo regolare era un centesimo per il vetro, ma ho voluto giocare con i compagni. Mi guardò bruscamente, calcolando come verde ero e quanto potevo sopportare. 'Cinque soldi' (cinque centesimi), ha detto. 'Cinque soldi,' ho ripetuto, come se quasi di una mente di acquistare; poi, tirandosi indietro: 'No, signore, troppo cara, non posso pagare.' 'Troppo cara? Non molto a buon mercato. È limonata bene. Vieni, cinque soldi. ' 'No; troppo cara '. 'Ah, sainted Maria, che cosa vuoi? Quattro soldi? ' 'Ancora troppo cara.' 'Tre?' 'Nessuno. Vi darò un soldo '. 'Che cosa, un soldo? Un soldo? Mio Dio in cielo! Non è niente; ma prenderlo, signore, prenderlo. Perdo, ma la faccio ', e ha proceduto a versare la limonata. In questo il lettore ha un quadro della contrattazione in Italia. Che circola in Italia, al momento sarebbe stato questo 1861m 5 centesimi ("soldo"). E 'stato coniato a Milano a nord, ma nel 1885 potrebbe facilmente aver lavorato la sua strada fino a Napoli molti anni prima. Dove potrebbe aver comprato il signor Meriwether suo bicchiere di limonata ....
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  39. CORREGGO Si tratta di Licinio IMP LICIN-IVS PF AVG, testa laureata a destra LICINI AVG / VO-TIS-XX al centro in tre linee. La zecca non riesco a leggerla (Forse è S punto A) ma questo tipo di moneta è stato emesso solo ad ARLES nel 320-321 d.C.
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  40. Su questo puoi starne certo... i regali del "vecchio" non si toccano anche se fossero in conservazione bassissima.. :)
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  41. Wonderful! :D At the time this other 5 centesimi could be a very common circulating coin in Napoli too... (N = Napoli mint) And If you don't know I show you a really 100% "1 soldo = 5 Cent" coin. :D Saluti Simone PS One doubt: "calculating how green I was" = "calculating how RICH I was" ?
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  42. e per finire, alcuni esempi (bruttini anzicheno') di emissioni locali di buoni per diversi tipi di merce: verdure, zucchero, farina, cereali... con le quantita' espresse in numeri arabi o in caratteri cinesi tradizionali (mentre il resto delle scritte e' in caratteri semplificati). le emissioni locali sono numerosissime e finora poco studiate e soltanto in piccolissima parte classificate e catalogate. Gli esemplari degli anni 50 e primi anni 60 sono difficli da trovare in FDS dato che la carta era molto porosa e di qualita' scadente che col passare del tempo tende a sbriciolarsi o a far scomparire l'inchiostro di stampa.
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  43. Pensavo ad un volo lowcost e B&B mica Alitalia e 5 stelle.... Luciano altro che dirigenti qui andrebbero solo chi mandato da commercianti,editori, università, e associazioni o comunque da che può. .... Ciao Roberto
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  44. costo troppo elevato per le nuove leve o neofiti.... con volo si arriva a meta' stipendio....senza comprare nulla..... spero che chi ci andra' posti alcune foto. ciao Roberto
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  45. Taglio: 2€ CC Nazione: Finlandia Anno: 2011 Tiratura: 1.560.000 Condizioni: BB- Città: Bibione (Ve)
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  46. Taglio: 2€ CC Nazione: Monaco Anno: 2013 Tiratura: 1.226.631 Condizioni: SPL Città: Bibione (ve)
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  47. Taglio: 2 euro Nazione: Germania F Anno: 2006 Tiratura: solo in divisionale Città: Milano Condizioni: BB
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  48. Taglio: 1 euro Nazione: Austria Anno: 2003 Tiratura: solo in divisionale (150.000) Città: Milano Condizioni: BB
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  49. Ciao, Davvero bella moneta. A mio modesto parere, la conservazione si aggira su un bel BB pieno, essendo generosi anche BB+. Come hai anche tu notato, è presente una ribatittura abbastanza evidente ambedue i lati, cosa non rarissima per le monete del periodo. Sul valore economico non mi pronuncio, attendiamo pareri più autorevoli :good:!.
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