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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/24/15 in Risposte
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Titolo: "I signori tiranni si mettono in medalia e non i cavi de repubblica" (I ritratti dei dogi nella monetazione veneziana) Autore: Luciano Binaschi Data Pubblicazione: 24/09/2015 Incipit Sunto della relazione tenuta in occasione dell’incontro avvenuto in data 22/09/2015 presso il Centro Culturale Numismatico Milanese (C.C.N.M.) Via Terraggio 1 Milano Il Serenissimo d’immortal memoria è passato da questa a miglior vita, compianto da tutti gli ordini per le sue rare e singolari virtù. Presento a V.S. il regio sigillo e le chiavi dell’Erario per comando degli Eccellentissimi familiari e per dover del mio umilissimo ministero” ... Link: http://numismaticamente.it/collezionismo-numismatico/i-signori-tiranni-si-mettono-in-medalia-e-non-i-cavi-de-repubblica4 punti
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La prima esposizione di MILANO è del 1871, denominata ESPOSIZIONE INDUSTRIALE, dedicata a prodotti tessili, alimentari e alle più avanzate tecniche meccaniche e di edilizia. Localizzata nel salone appena restaurato dei GIARDINI PUBBLICI, con apertura il 2 settembre e chiusura il 2 ottobre. Vi furono 1190 espositori con la presenza di 90 mila visitatori. Bronzo, mm. 43,52 punti
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Ciao a tutti ragazzi, dopo alcuni mesi e dopo aver finito i parecchi esami del semestre mi sono regalato qualche monetina che vorrei mostrarvi; sono sempre graditi i vostri validissimi pareri e ringrazio già da ora chi lo farà :)2 punti
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svelato l'arcano, a sto punto metto pure il rovescio molto meno interessante, anche se si può notare che non avessero i punzoni per la A ma erano pieni di V :friends:2 punti
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Autentica In ogni caso buona norma è non prendere per Vangelo nessuno, né il Fabrega, né me...nessuno...siamo uomini e pertanto soggetti a dire e scrivere castronerie...i manuali ne sono pieni e le collezioni di conseguenza...2 punti
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No. 1960. Ho in casa già da quattro giorni senza internet. Fornitore di in cerca di un guasto. :crazy: È necessario avvalersi della ruota di scorta opzione. :) La Repubblica Di Austria. 20 GROSCHEN. Il Belgio. Léopold III ° (1901 – 1983). 20 FRANCS. 100 FRANCS. Regno Unito. George VI ° (1895 — 1952) HALF PENNY. ONE SHILLING. TWO SHILLINGS. HALF CROWN.2 punti
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@@margheludo appezzo molto il tuo metodo di approccio alle problematiche che il nostro amato-odiato enriciano lucchese propone sistematicamente. Il tuo ragionamento è fluido e supportato da avvenimenti storici. Molto bene. L'argomento è in fase di studio e, a quanto ne so, presto avremo dei riscontro precisi circa le motivazioni della presenza della lettera C. Nel frattempo, comunque, nulla vieta di parlarne e quindi bene hai fatto a riproporre il tema. Per quanto riguarda il mio messaggio precedente si tratta di piccola provocazione. Se si continua a individuare imitazioni volterrane con il ritmo attuale va a finire che i lucchesi diventano più rari delle imitazioni :) Chiaramente, non badate a me, che con la vecchiaia divento sempre più acido :D Cari saluti a tutti2 punti
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Non ditelo nelle altre sezioni, ma una piccola collezione di Euro ce l'ho anch'io... :pardon: Arka2 punti
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Ho finito di guardare il BdN n. 24 e Giannazza/Toffanin le classificano Creazione Moderna con un punto di domanda, numeri 611 e 612.2 punti
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Nella discussione generale di oggi, ho apprezzato l'intervento della prof.ssa Caccamo Caltabiano che, rispondendo ad un intervento del pubblico non ha potuto fare a meno di notare l'assenza di politici. Un evento del genere avrebbe meritato la presenza continua e costante non dico del Ministro, ma quantomeno di un Sottosegretario e di una nutrita pattuglia di dirigenticheguadagnanocosipoco. La crisi identitaria della nostra Nazione passa per la crisi culturale (nel senso umanistico e nel senso scientifico del termine). La numismatica e l'angolino nel quale risulta a forza relegata è la cartina al tornasole di questa crisi. A fronte di uomini di buona volontà, nell'ambito accademico, dell'insegnamento in generale, dello studio, del collezionismo e del mercato (mi riferisco ai numismatici professionisti) si rileva un'apatia culturale dei nostri amministratori locali (la Sicilia è regione a statuto speciale in subiecta materia) e nazionali e l'applicazione delle leggi, riflette, pur con le migliori intenzioni, questo stato confusionale. Alla fine si penalizza il commerciante, il collezionista e quindi la cultura numismatica in senso ampio. Non un concorso per numismatici, tuonava oggi la prof.ssa Caccamo Caltabiano! Aggiungo, non solo in ambito accademico, ma anche per tutte le Soprintendenze. Con i consequenziali danni che tutti sappiamo. Come sarebbe bello un mondo accademico aperto al collezionista privato ed un mondo amministrativo che collabori ugualmente per lo sviluppo della cultura. Oggi invece le Soprintendenze NON hanno esperti numismatici, tantomeno di mentalità aperta... Tempoi fa sono stato a Vienna, Parigi e Londra. Ho preso appuntamento coi responsabili (addirittura a Parigi personalmente col direttore del Cabinet ) e mi hanno fatto vedere tutto; ho potuto interloquire ed ho mostrato la mia collezione (in foto). ne sono uscito arricchito e mi hanno ringraziato; a Parigi - su richiesta - ho inviato i file. Qui da noi...si assiste solo al depredamento dei siti ed alla persecuzione non dei ricettatori, ma dei collezionisti... 2 punti
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Il convegno si svolge a Taormina. Posto bello ma non proprio comodo da raggiungere per chi non abita nei dintorni . Sinceramente non credo che vi siano state comitive di numismatici che siano arrivati fino a Taormina con il piano di fare i 'portoghesi" . Più' probabile che forse qualcuno già' residente in zona - saputo del Ccngresso - si sia affacciato. La marea di tessere rosse che i congressisti esibiscono al collo testimonia della stragrande maggioranza di 'regolari'. Un po' preoccupante a mio avviso il fatto che invece di essere fieri che una manifestazione di tale livello si tenga in Italia si perda tempo a parlare della security del congresso. Molte poi erano le possibilità' per giovani numismatici di avere finanziata la loro partecipazione . Credo più' di 50 giovani hanno ricevuto borse di studio da varie associazioni . Uno di questi giovani e' nientemeno che un vincitore qualche anno fa del concorso Nino Rapetti organizzato proprio da LaMoneta - e ciò' dovrebbe essere un altro motivo di vanto dell'utilizzo ma opera di diffusione della cultura e divulgazione realizzata dal Forum. Sono anzi ben due i vincitori di quel concorso che partecipano al Congresso,uno come borsista-uditore l'altro come relatore direi che sarebbe più' edificante parlare di questi traguardi invece di fare sterili polemiche che con la mumismatica hanno davvero poco a che fare .2 punti
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Nessuno colleziona Liangpiao (粮票) cinesi? Beh, prima di tutto, cosa erano i Liangpiao? Forse quasi tutti voi ne avrete visto almeno uno.. sono quei biglietti piccoli piccoli cinesi, con immagini di contadini, ponti, opere agricole, treni, operai.. spesso confusi con banconote ma in realta’ sono dei buoni di razionamento emessi fino ai primissimi anni 2000. I Liangpiao hanno una storia molto lunga, esistevano gia’ in epoca Qing a causa delle varie carestie che rendevano necessario il razionamento degli alimenti, soprattutto riso, cereali, olio e carne di maiale o pollame. Ritornano in auge negli anni 20 a causa delle devastazioni causate dalla guerra civile tra i vari signori locali, soprattutto nel nord e nord est, poi di nuovo a causa dell’invasione giapponese. Ma e’ dagli inizi anni 50 in poi, a causa dei disastri economici causati dal “balzo in avanti” , dalle carestie, e dalle centinaia di migliaia di morti, che vengono usati massicciamente, e anche forzatamente. Se all’inizio i liangpiao erano simili a tessere razionarie personali, dove il possessore era intitolato a una determinata razione di questo o quel bene in questi o quei determinati giorni, col tempo assumono un valore piu’ generico (non vengono piu’ emesse a titolo personale, ma ognuno puo’ usarli) e l’aspetto di piccole banconote, curate graficamente e molto colorate. Molti neofiti infatti li scambiano per banconote, ma in realta’ i valori indicati non sono monetari (in alcuni casi pero’ si), ma quasi sempre espressi in jin (1 jin = 0.5 kg), mi (metri), litri, o numero di polli, maiali, o di ogni altro bene ottenibile. I piu’ famosi esempi sono i “buoni del riso”, quelli esteticamente piu’ belli e diffusi, espressi, come detto, in Jin o anche in Kg. Ma furono emessi anche per l’acquisto di stoffa (in genere di dimensioni piccole e poco attraenti), carburante, olio da cucina, bestiame, ecc. Insomma, per l’acquisto di TUTTI i beni necessari alla sussistenza. Ne furono emessi a decine di migliaia di tipi e tipologie diversi. Ogni provincia, citta’, o villaggio li emetteva ed erano validi soltanto sul territorio di competenza di dove venivano emessi. Esistevano anche quelli validi su tutto il territorio nazionale, o quelli validi solo per l’esercito o la marina. Insomma, tantissimi, e ancor oggi nessuno sa esattamente quanti (poi vedremo il perche’). Il funzionamento e lo scopo e’ variato parecchio da zona a zona e da periodo a periodo. All’inizio, come dicevo, servivano per razionare beni di consumo come il riso, cereali e stoffe, limitati a causa della guerra contro il Giappone prima, e la guerra civile coi Nazionalisti poi. Circolavano a fianco della moneta ufficiale, lo Yuan, e soltanto nelle provincie piu’ disastrate o economicamente svantaggiate. Con l’inizio del “balzo in avanti” e la creazione delle comuni agricole, l’uso si diffonde in tutta la Cina. La qualita’ della vita peggiora giorno dopo giorno e i beni diventano sempre piu’ scarsi e inaccessibili. Il razionamento forzato diventa quindi obbligatorio in molte zone, anche per ragioni “politiche”: chi ha piu’ degli altri viene accusato di essere un imboscatore, borghese, e capitalista. Lo scopo delle comuni e’ quello di rendere tutti i cittadini uguali, con lo stesso ammontare di beni strettamente necessari, senza creare persone che hanno piu’ o meno degli altri. Insomma, tutti si devono accontentare della solita razione o della solita’ quantita’ di beni decisa dalle varie sezioni locali del partito, dai quadri, e dalle comuni. Comunque, dopo la fine del balzo in avanti, che tanta miseria e morte ha causato, si passa a un periodo transitorio dove viene premiata la produttivita’, fedelta’, e correttezza morale. I liangpiao vengono quindi usati, oltre a controllare il razionamento, anche come “buoni fedelta’”. Chi ha lavorato meglio e di piu’ ha diritto a avere razioni extra di questo o quel bene. Ricordiamo comunque che la moneta ufficiale circola ancora, anche se sempre piu’ limitatamente e accessibile a sempre meno persone. Le cose peggiorano con la rivoluzione culturale, quando in molte comuni viene de facto abolito il denaro, soprattutto in quelle piu’ radicali e estremiste del nord-est. Da interviste e racconti che ho raccolto da chi ha vissuto quell’epoca, pare che in molte zone i liangpiao venivano quindi usati adesso come unico pagamento e unico mezzo per ottenere beni e servizi, diventando de facto moneta circolante. Non che il denaro vero servisse a molto in altre comuni, dato che veniva razionato quasi tutto per creare cittadini perfettamente uguali in ideologia, fede e possesso di beni. Anzi, la frase “possesso di beni” risulta fuori luogo dato che tutto apparteneva alla comunita’, e quindi le uniche cose personali che uno poteva ottenere erano il cibo, vestiti, medicinali. Ma anche questi erano razionati in modo che nessuno non potesse averne piu’ del necessario o piu’ di altri. Soltanto nelle citta’ o centri piu’ sviluppati, come Shanghai, Pechino, Qindao, Tianjin ecc o nelle regioni avvantaggiate economicamente, esiste ancora un uso ampio e diffuso della moneta, ma si tratta di posti dove le guardie rosse hanno meno controllo, e la vita, anche se comunque ancora precaria e con molte limitazioni, continua con un’apparenza di quasi normalita’, se di normalita’ si puo’ parlare nella Rivoluzione Culturale. Dopo la fine della rivoluzione culturale, e con il boom demografico voluto da Mao, la timida apertura a forme di economia privatizzata, l’apertura al “capitalismo”, l’inizio del progresso economico cinese, le migliorate condizioni di vita e la richiesta sempre piu’ alta di beni alimentari e di sussistenza, fanno si che i razionamenti diventino ancora piu’ intensi, a causa della scarsa disponibilita’ dei beni stessi e dell’aumento demografico. La moneta ufficiale torna a circolare nei posti dove era stata –piu’ o meno ufficialmente- abolita, ma la situazione rimane precaria: stipendi troppo bassi, prezzi dei beni troppo alti, diffusione di beni alimentari o di necessita’ a macchia di leopardo, e fenomeni di mercato nero molto diffusi. Sono anni difficili per la Cina, di anarchia sociale e malcontento, che precedera’ l’apertura economica che portera’ alle conseguenze che tutti conoscono. I liangpiao vengono ancora massicciamente usati fino all’inizio degli anni 90, soprattutto in quelle provincie ancora molto sottosviluppate rispetto alle zone costiere, mentre nelle zone gia’ sviluppate o in via di sviluppo, scompaiono gradualmente nei primi anni 80. Comunque, tra alti e bassi economici, terranno botta nelle ultime localita’ “povere” fino ai primissimi anni 2000 (mi pare il piu’ recente che ho sia del 2003). Con la mutata situazione economica cinese e un maggiore benessere diffuso, il loro uso diventa inutile e anacronistico e scompare, anche con sollievo di tutti, senza troppi clamori o troppi rimpianti verso il 2002-2003. Le nuove generazioni cinesi non hanno mai visto o sentito parlare dei Liangpiao. Quando li faccio vedere ai miei studenti universitari, mi accorgo che non ne hanno la minima idea di cosa erano stati o di cosa avevano rappresentato. Relegati per molto tempo al rango di carta straccia, distrutti a carrellate piene, venduti a chili per pochi centesimi, snobbati, ignorati e anche dimenticati, adesso sembra che stiano tornando di moda tra i collezionisti. Se fino a pochi anni fa si trovavano a prezzi infimi, roba tipo 1 euro per un centinaio di pezzi, adesso le quotazioni stanno andando su, soprattutto per esemplari della Rivoluzione Culturale con le citazioni del libretto rosso di Mao. Gli esemplari precedenti, quelli del “balzo in avanti” cominciano ad avere prezzi notevoli, soprattutto se in buone condizioni (difficilissimi da trovare a causa anche della carta poverissima su cui erano stampati che si sbriciola letteralmente). Ci sono anche molti collezionisti che collezionano soltanto i liangpiao emessi nelle province a forte minoranza etnica (Tibet, Xinjiang, Qinghai, Gansu, Inner Mongolia), graficamente molto belli e con scritte in arabo, mongolo, tibetano che ne impreziosiscono l’aspetto (e il valore). Purtroppo, come dicevo prima, i giovani non sono interessati a queste cose. I “vecchi” sono relativamente pochi, e i piu’ esperti ormai sono nel mondo dei piu’. Dato l’enorme numero di liangpiao emessi, in un numero spropositato di localita’, spesso difficili da identificare, il grandissimo numero di tipologie e usi diversi, la difficolta’ di reperire esemplari a causa della carta di qalita’ pessima ecc… e’ quasi impossibile farne una catalogazione completa. Qualche anno fa furono pubblicati cataloghi.. il meglio forse era quello dedicato ai “buoni del riso”. Anche se non completo (mancavano moltissimi esemplari) dava comunque una prima catalogazione “generica” dei buoni del riso. Lo stesso era stato fatto per i “buoni della stoffa”, ma purtroppo cio’ non era stato seguito dalla catalogazione degli altri tipi di liangpiao (olio, carburante, carni, ecc…) Purtroppo questi cataloghi, oltre ad essere lacunosi come quasi tutti i “pionieri”, non elencavano le emissioni locali, ma solo quelle a livello nazionale, provinciale o di citta’ consistenti. Le piccole localita’ erano ignorate. Esistono anche altri cataloghi piu’ specialistici, ma tutto sommato sono pochi e si limitano a una ristretta area geografica, come per esempio tutti i liangpiao della sola citta’ di Shanghai, o della sola provincia del Fujian, o soltanto della provincia del Henan. Insomma, non una panoramica completa. Inoltre, questi cataloghi pubblicati quasi 15 anni fa riportavano valutazioni molto basse, ma adesso sono aumentate anche del 300-1000% in piu’. Purtroppo questi autori sono ormai vecchi (se non gia’ defunti) e non sono stati pubblicati ulteriori cataloghi o aggiornamenti. Esiste un bollettino in formato tabloid diffuso tra i collezionisti, che e’ solo una una sale list e “listino di borsa” con aumenti e diminuzioni, ma senza foto o articoli di approfondimento. Sebbene la stragrande maggioranza si trova ancora a prezzi molto bassi, e’ difficile trovarli al di fuori della Cina. Ovviamente la preferenza va a esemplari FDS, ma essendo i cataloghi non aggiornati, i prezzi possono essere molto ‘elastici”, giungendo fino a propri esempi di sciacallaggio. Quel che si trova al di fuori della Cina sono gli esemplari piu’ economici esistenti, ma quasi sempre in serie incomplete (una serie poteva avere fino a 12-15 esemplari, come i francobolli o le notgeld). Trovare serie complete non e’ difficilissimo, ma bisogna innanzitutto sapere di quanti pezzi e’ composta tale serie, e qui incominciano le difficolta’ a causa proprio della mancanza di una catalogazione accurata. Io ne ho un 7000-8000 pezzi.. non li colleziono tutti ovviamente perche’ richiederebbe troppo tempo, e poi molti sono esteticamente brutti. Mi limito soltanto a qualli graficamente piu’ belli, in particolare a quelli incisi e illustrati dagli artisti di stato che hanno illustrato anche le banconote ufficiali. Beh, che dire, posto qualche immagine!1 punto
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Ciao, ieri su ebay hanno battuto questa moneta a ben 126 euro.... http://www.ebay.it/itm/252005706644?_trksid=p2060353.m1438.l2648&ssPageName=STRK%3AMEBIDX%3AIT il monogramma mi ha incuriosito. Ed evidentemente non solo me.... (tra l'altro non so neanche da che parte si debba guardarlo) I monogrammi come episema delle monete con scudo macedone che io sappia sono 3: Pirro, LIAMPI M18 Demetrio (Poliorcete o II non si sa bene), LIAMPI M 16 Antigono. LIAMPI M 24-26 Quello di Demetrio è differente.... Sul rovescio di una moneta della mia collezione c'è questo... SNG ALPHABANK 1006, SNG COP 1222 A me paiono molto simili. Nel catalogo ALPHABANK il monogramma è dato come Sigma iniziale. Boh... io ci vedo un Demetrio pure qui..... Qualcuno ne sa qualcosa? Grazie Mille. Davide1 punto
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Ciao a tutti ragazzi, dopo alcuni mesi e dopo aver finito i parecchi esami del semestre mi sono regalato qualche monetina che vorrei mostrarvi; sono sempre graditi i vostri validissimi pareri e ringrazio già da ora chi lo farà :)1 punto
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Niente contraffazioni, patacche, cineserie ecc. ecc. E' solo una culiosità tlovata in intelnet, pel falsi una lisata :lol:1 punto
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so che non e' facile giudicare da una foto monete di questo tipo ma spero che questa possa rendere il compito piu' facile a tutti. mi piacerebbe sapere cosa ne pensate.grazie :rolleyes: saluti, max1 punto
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Buona sera ErdrucKt a te ed al forum spero di non dover essere contraddetto; ma ho acquistato ed acquisto regolarmente monete dalla Cina ed a parte i tempi che sono un pò lunghi, per chi non sa attendere " Il bue è lento; ma la terra è paziente" recita un antico proverbio cinese, non ho sino ad oggi incontrato problematiche di sorta...trenta giorni od anche più, sono la normalità; ma poi arriva il tanto desiderato pacchetto ed allora...tutto va bene; buona serata Erdruck da nonno cesare1 punto
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l'unica col naso non nero che ho visto è quella che costa 220 euro nel negozio ebay di cavaliere... se hai speso di meno tanto di cappello B)1 punto
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Consentitemi di condividere con voi questo momento di gioia pura. Quello in blu sono io che consegno all'archeologa Verena Gassner dell'Università di Vienna una copia del mio libro "I numeri rivelati". Siamo nel Parco Archeologico di Velia: alle nostre spalle i suoi allievi stanno portando alla luce una fornace...... di mattoni velini!!!1 punto
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il 20 centesimi sicuramente al top però non si capisce cosa sia quel nero sul naso.1 punto
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in Britannia si trovano valanghe di silique tosate anche per Arcadio e Onorio.... ma non è questo il caso ps - io non l'ho ancora letto bene ma online si trovano: King - late roman silver hoards in britain and the problem of clipped siliquae Burnett - clipped siliquae and the end of roman Britain io li ho, e di principio sono per condividere qualsiasi testo in mio possesso, anche la semplice scansione di una pagina...quindi se avete difficoltà, potete contattarmi su MP senza remore :)1 punto
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è un bronzetto del basso impero romano - di Costante I° - quarto figlio di Costantino- con al R/ due vittorie AE4 Obv: CONSTANSPFAVG - Diademed, draped and cuirassed bust right. Rev: VICTORIAEDDAVGGQNN Exe: - Two Victories standing, facing each other, each holding a wreath and palm. zecca di Siscia1 punto
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Il Principato Di Monaco. Rainier III ° 1923 —2005. 20 FRANCS. 50 FRANCS. 100 FRANCS. La Repubblica popolare romeno. 2 LEI. Francia. Quarta Repubblica. 2 FRANC (Coniate a Parigi). 20 FRANC (Coniate a Beaumont-le-Roger). 20 FRANC (Coniate a Parigi).1 punto
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In realtà, la citazione originale sarebbe "rigore è quando arbitro fischia" mi sono permesso di parafrasarla perché penso possa andar bene anche per tutto il resto ;) petronius :)1 punto
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Confermo la tua identificazione: RIC 168. Per quanto riguarda il peso posto il link di questa pagina, con vari denari del tipo in oggetto. http://numismatics.org/ocre/id/ric.4.sa.168 Come puoi vedere il tuo rientra perfettamente nell'intervallo di peso (max 2,87g - min 2,23g - medio 2,64)1 punto
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Il peso, per un denario di Alessandro Severo, ci sta alla grande. Se ne trovano anche con pesi inferiori. Comunque un bel denario, complimenti.1 punto
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buona sera a tutti,voglio seguire il consiglio di @@dabbene e far finta di discutere al bar attorno ad un tavolo dove qualcuno ha appena appoggiato un denaro enriciano,è uno di quelli con la C ad inizio legenda di cui si è gia discusso precedentemente,si cerca di dare una spiegazione plausibile a quella lettera che non dovrebbe proprio esserci.Ecco che parte la girandola di ipotesi e questa è la mia.Da Corrado II in avanti si assiste ad uno stallo epigrafico che durerà a lungo e mi sembra di capire che il motivo sia essenzialmente di natura socio-politico-economica e tutti gli "Enrico" che si avvicenderanno sul trono di imperatore per non alterare i delicati equilibri in atto accettano di battere moneta a nome di un Enricus generico, tanto che gli importa, del resto loro si chiamano comunque Enricus, ma con la morte di Enrico V e l'ascesa al trono di Lotario II inizia un periodo di coniazioni alquanto confuse,e accanto alle monete riconosciute ufficiali ve ne sono alcune su cui iniziano a manifestarsi una serie di segni , lettere,o strane caratteristiche che a tutt'oggi restano un mistero.imitazioni?falsi?segni di zecca? Proviamo però a pensare alla frustrazione di un imperatore costretto suo malgrado a rinunciare ad imprimere il proprio nome su una moneta,nessun privilegio celebrava la grandezza di un imperatore piu di quello di battere moneta a proprio nome, e rinunciarvi avrebbe dato vita a una paura piu grande di quella di morire,e cioè morire ed essere dimenticato.Se iniziamo a vedere queste monete con questa nuova ottica ecco che questa strana C puo diventare la firma celata di Corrado III .Mi è sembrato di capire che questi denari sono riconosciuti come ufficiali e che il loro arco temporale sia abbastanza ristretto,potrebbe essere plausibile secondo voi? p.s. scusa @@adolfos avrei voluto prima darti un parere rispondendo alla tua domanda ma mi scappava di scrivere sta cosa.Ci penso un po su e poi provo a dirti la mia,buona notte a tutti.1 punto
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Io ho cominciato a collezionare da molto prima dell'avvento dell'Euro e la mia situazione di partenza era una piccola scatola piatta con l'interno di velluto piena di vecchie monete di ogni epoca e luogo, abbandonata nel cassetto di una scrivania a casa. Non so neanche di chi fosse stata prima di adottarla io. Anche se spesso mi rilassavo guardando quelle monete alla luce di una lampada, non mi era ancora venuto in mente di cominciare a raccoglierne per conto mio: la "porta" fu una moneta olandese da 10 cent e una della stessa serie da 25 cent che mi regalò un mio amico per un compleanno. Non so neanche perchè ma fu quel regalo ad aprirla, facendomi passare da semplice osservatore delle monete nella scatoletta a collezionista vero e proprio.1 punto
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Ritengo che non sia possibile classificarla tra le medaglie papali, ricorda l'Anno Santo 2000 ma è priva di qualsiasi riferimento a Papa Giovanni Paolo II. al Dritto: ANNO SANTO 2000 busto di figura femminile a sx regge trifoglio, sovrapposto ad ala (in basso è presente la firma dell'incisore che dovresti leggere tu con una lente) al Verso: HEILIGES JAHR _ ANNEE SAINTE Vista anteriore di Piazza San Pietro con la Basilica di prospetto (rappresentazione piuttosto dozzinale) in esergo: HOLY YEAR sotto trovi presumibilmente il marchio dell'esecutore e il titolo del metallo (forse argento) questo è quanto vedo e non trovo riferimenti al Papa1 punto
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Guarda io in questi anni sto assistendo ad una cosa assurda : guarda il campo degli euro , ogni anno vengono coniate numerosissime commemorative con metalli nobili , ma effetivamente se andiamo a guardare il valore numismatico , a mio parere siamo sullo 0 , ovvero vale semplicemente il metallo contenuto in esse ; perchè dico questo ? Semplicemente perchè son pezzi privi di storia e privi di senso mirati a "far cassa"; non ci passano nulla, in nessun contesto. Questo ne è un esempio : http://www.filnum.it/it-101/-italia-delle-arti-selinunte-moneta-da-5-euro-in-argento-11541/ . Tra l'altro vengono coniate molteplici tipologie. Non si parla solo di euro , ovvio , se ci guardiamo le spalle e andiamo indietro troviamo lo stesso durante la monetazione a lire , e così per molti altri stati. Quindi a mio parere non è una sottostima , ma è il mercato che impone prezzi eccessivi per dei semplici lingottini ; si aggiunge un plusvalore insensato . Sono pezzi destinati a non aver mercato , tutto qua . Prendete ciò che dico come un'idea mia , non impongo che ciò sia legge anzi son curioso di sapere cosa ne pensate . @ discussione interessante ;)1 punto
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Come avevo detto al mio post 51 il forum Lamoneta è stato ben rappresentato, due ragazzi " nati qui " che sono a Taormina, uno parla, uno arriva ( notizia di poco fa ) terzo al Premio Memmo Cagiati, ragazzi che partono da qui, finiscono nella SNI e poi vanno a Taormina. E' il frutto del lavoro che è stato fatto da molti qui su Lamoneta in questi anni verso i giovani, quante iniziative abbiamo fatto e quante mi auguro, se ci sarà collaborazione, faremo ancora ? Ma parte da qui, da utenti volontari, collezionisti privati, studiosi autonomi che poi rappresentano anche Associazioni, Società, Circoli, quando parlavo di riconoscimento mi riferivo anche a questo, a quanto fatto con passione, divulgazione, spirito di servizio e una visione aperta di prospettiva di una numismatica del futuro che comprende tutte queste componenti oltre a quella Accademica, ma la visione deve essere di collaborazione tra tutti e nella direzione di una numismatica per tutti....1 punto
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@@Boss Borot C'ero cascato anche io all'inizio! In realtà il simbolino rosso con scritto "1" o "2" ecc è il numero di persone che sono attive in chat in quel momento, non sono messaggi! :)1 punto
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Il gettone MEXICO Cafè, come si legge sul diritto, è un comunissimo gettone italiano di 26 mm di diametro in uso negli anni ’70-’80 per prendere un caffè dai distributori automatici. Infatti sul rovescio c’è una tazzina di caffè fumante al centro, con la scritta in circolo lungo il bordo – DISTRIBUZIONE AUTOMATICA –. Su questo gettone, alla scritta del diritto è stata sovraimpressa una doppia serie circolare concentrica di X attorno a un cerchio al centro, credo per cancellare la scrittura originale. Sul rovescio si nota la stessa serie circolare più esterna delle X per cancellare la scritta sottostante CANTEEN ITALIANA (così leggo). Siccome ‘canteen’ significa mensa (di una scuola o di una fabbrica), credo che il gettone fosse stato progettato per l’uso di un distributore automatico in quella mensa ma che poi questa scritta (forse per ragioni brevettuali) non potesse sostituire la legenda originale DISTRIBUZIONE AUTOMATICA e andasse eliminata. Per questo motivo i gettoni, per non andare sprecati, sono stati ribattuti cancellando anche la scritta sul diritto. Si tratta naturalmente di una mia ipotesi. apollonia1 punto
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Erano un po' di giorni che volevo aprire una nuova discussione, ma pensandoci bene mi sembra giusto proseguire in questa che la trovo interessante anche se sono mancati gli interventi sperati, spero non dispiaccia a @@dabbene. Finita la premessa vi racconto a cosa ho pensato. Ero intento a sistemare alcune monete e a tirarne fuori altre da fotografare ed inserire nei cataloghi, quando mi sono "imbattuto" nella moneta della foto. Non è mia abitudine guardarle spesso, ma ogni tanto faccio un tuffo nel passato. In particolare i 2 euro dell'atomo ogni volta mi riportano alla mente, dove tutto ebbe inizio. Già, perché prima di questa moneta, ero un normale raccoglitore di circolato a cui piaceva la nuova moneta, ma non me ne curavo di conoscere le svariate tipologie che fossero emesse. Un bel giorno, una domenica di ottobre, ero con altri amici alla fiera di militaria che si svolgeva a Roma, seguivo il mio gruppo di softair ed ero sempre attirato dai pezzi del passato del mondo militare, senza però collezionare alcunché. Girovagavo tutto il giorno tra i vari tavoli, vedevo e rivedevo vassoi e vetrine con le "solite" monete del regno, tutte "sporche" e "ammaccate", ma spesso con prezzi da paura che non sapevo spiegarmi, pensavo che fossero dati solo dal basso numero di pezzi coniati, inoltre medaglie, fucili, elmetti e quant'altro. Tra tanti però spiccavano un paio di venditori che avevano qualche strana moneta da 2 euro che non avevo mai visto. Incuriosito mi avvicinai e chiesi cosa fossero. Il negoziante mi disse che erano i primi 2 euro commemorativi coniati dal Belgio, con l'effige del monumento dedicato all'atomo che si trovava a Bruxelles. In quel preciso momento mi dissi " è qualche anno che raccogli il circolato, perchè non prendere queste che non ti capiterà di trovare in circolazione?" Detto fatto, la presi tutto contento alla "modica" cifra di 7 euro e me la portai a casa, anche se ci ho riflettuto parecchio, pensando che pagare 7 euro per averne in "cambio" 2 era da pazzi. Da quella domenica in poi non vedevo l'ora che arrivasse la nuova fiera per "scoprire" se ne avessero coniate di nuove. La primavera successiva presi il Don Chisciotte e quella del trattato Austriaco e una copia dell'unificato, con la quale mi si aprì un mondo fatto di tirature, immagini, e tant'altre informazioni, comprese gli assurdi prezzi di catalogo. Ma ogni volta che guardo l'atomo, soprattutto dopo questa discussione, non posso che pensare che quella moneta è stata la porta che ho aperto. Adesso mi piacerebbe che anche altri postassero la foto della loro monetuzza che rappresenta questa fantastica "porta", scoprendo la storia che la accompagna.1 punto
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Buonasera, mancava un Francesco all'appello! Piastra Firenze Francesco dei Medici, catalogata dal Di Giulio e Manzoni come R2. Piastra ben centrata, con tutto il bordo impresso sulla moneta, cosa ben rara su questa tipologia, al diritto il Granduca busto corazzato, al rovescio il santo e patrono di firenze S.Giovanni Battista, mostrato in questa serie di piastre in maniera molto diversa dalle successive o precedenti illustrazioni e pose. definireì la posa somigliante al David di Michelangelo a Firenze molto statuaria, con addominali a tartaruga e posa del braccio in maniera molto classica. di alta qualità. descrizione: Monete di zecche italiane Firenze Francesco I de' Medici, 1574-1587. Piastra 1584. AR gr. 32,51 FRAN MED MAGN DVX ETRVRIÆ II Mezzo busto corazzato a d. Rv. S IOANNES BAPTISTA Il Santo volto a destra con nimbo circolare, si appoggia a lunga croce astile; all’esergo 1584. CNI 85/89. Galeotti VIII, 26/28. Di Giulio 15. Ravegnani-Morosini 4. Davenport 8386. Francesco I, precursore dei tempi, di natura curiosa ed affascinato dalle scienze e dalle tecnologie, creò numerosi laboratori e centri di studio in Toscana. A lui si deve la prima porcellana paragonabile per qualità a quella cinese e la prima galleria d’arte, gli Uffizi. Diede scandalo quando in seconde nozze sposò la veneziana Bianca Cappello (considerata dai fiorentini donna di dubbia morale). Convinto che le sue conoscenze mediche fossero superiori a quelle dei suoi contemporanei Francesco I, ammalatosi di malaria, volle curarsi da solo. Decisione purtroppo poco felice, perché morí avvelenato da un intruglio da lui stesso preparato il 13 ottobre 1587. Misteriosamente Bianca Cappello passó a miglior vita, con piena soddisfazione dei fiorentini, poche ore più tardi.1 punto
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Uno dei "Feriti Belgio" 1-franc pezzi del 1922-35, quest'una varietà di lingua fiamminga. Con il tempo che questo 1929 franc fu coniato, purtroppo, ricordi di guerra sono svanendo un po '. Che ha reso una nuova guerra ancora più probabile. Una serie in cui il messaggio cambia radicalmente, credo, il più tardi alla data della moneta. v. -------------------------------------------------------------- One of the “Wounded Belgium” 1-franc pieces of 1922-35, this one a Flemish language variety. By the time this 1929 franc was coined, unfortunately, memories of the war were fading somewhat. Which made a new war all the more likely. A series whose message changes radically, I think, the later the date of the coin. v.1 punto
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....Sì, sono un'appassionata di Numismatica Antica ;-) sono nuova nel forum, mi sono presentata giusto ieri nell'apposita sezione, da brava neofita... ? Sono una dei vincitori del premio "Pro Mario Traina"...anche per questo sarò presente al congresso. Saluti a tutti! ESMERALDA1 punto
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@@cristianaprilia Anche perchè i temi stanno diventando sempre più ridicoli! L'anno prossimo mi aspetto la commemorazione del 2016 bisestile......1 punto
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La successiva ESPOSIZIONE NAZIONALE DEL 1881 aperta a Milano dal 6 maggio al 1 novembre, localizzata nell'area dei GIARDINI PUBBLICI a Porta Venezia, si sviluppa su una superfice di162.000 mq. di cui 57.000 coperti. Gli espositori furono 7139 con la presenza di 1 milione di visitatori, e confermò Milano capitale dell'INDUSTRIA ITALIANA. Peltro, mm. 601 punto
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lo scoglio è: quali sono queste benedette monete SENZA interesse e, soprattutto, CHI deve stabilirlo, visto che non c'è un repertorio a cui riferirsi, ma, di volta in volta, lo decide il funzionario di turno in modo assolutamente arbitrario? Se non ci fosse questa impasse, tutta la faccenda sarebbe di una semplicità e praticità assolute. MA, come al solito, prima si fa la legge e poi si aspetta di fare i regolamenti attuativi e le tabelle...bene: qui non ci sono ancora nessuno dei due, si va a braccio a seconda di come si è svegliato il funzionario e di come tira il vento politico...vedi un po' te in che melma siamo..1 punto
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