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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/29/15 in Risposte
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Pietro Leopoldo di Lorena (1765-1790) - Francescone 1770 Zecca: Firenze - Fronte: busto paludato e corazzato del Granduca a destra - Retro: stemma coronato sovrapposto alla Croce di Santo Stefano e circondato dal Collare del Toson d'Oro. Lo stemma al rovescio è più grande e Barocco. la moneta è priva di schiacciature di conio, debolezze ed è ben centrata. le foto sono di bassa qualità, ma la moneta presenta l'originale lucentezza dei fondi. in mano più bella. di Qualità. Il Manzoni riporta come rarità R.3 punti
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Rispetto a quello che chiede @@dabbene, io ci andrei cauta, nel senso che per quanto alcuni fenomeni siano comuni ad alcune zecche operanti in aree monetarie contigue, o comunque vi siano alcune rispondenze in alcune cronologie di emissione e nei tagli di certi nominali (peso e/o intrinseco), non è detto che il rapporto nominale con la lira di denari piccoli locali fosse lo stesso, proprio perchè vi erano delle differenze nelle lire di denari e nel piede dei denari stessi. Sappiamo per ciò che la lira di denari genovesi era diversa sia da quella di denari imperiali di Milano, sia da quella dei denari lucchesi e pisani. Nel caso di questi ultimi, per i quali ho valori sia desunti da documenti pisani che ora genovesi, sappiamo che fino al 1265 circa, ovvero prima della coniazione degli aquilini minuti pisani (che avevano a standard più simile ai denari genovesi, per fare loro concorrenza sui mercati tirrenici) 1 denaro genovese valeva dapprima 1,6 fino a 1,9/2,0 denari lucchesi o pisani di tipo epigrafico, e in generale la libbra di denari genovesi tra il 1230 ed il 1260 valeva quasi il doppio di quella pisano-lucchese. Quindi il grosso di Genova (dapprima contenente circa 1,58 g di fino e poi sceso a circa 1,39 g di fino al 1252-1260) era conteggiato nominalmente per 6 denari genovesi oppure 10/12 denari pisano-lucchesi, come i grossi di Pisa e di Lucca (dapprima contenenti 1,56 g di fino e poi scesi circa a 1,42 g di fino al 1250-1255). Questi dati sul fino li ho desunti dalle misure dei dati ponderali e dalle analisi metallografiche compiute lo scorso anno su un buon numero di grossi genovesi e pisani grazie alla disponibilità dei musei delle due città, ma anche di molti privati, che qui ringrazio, oltre alla preziosa collaborazione del professor Vincenzo Palleschi del CNR di Pisa. Tali dati trovano del resto corrispondenza con i risultati di altre analisi compiute sui grossi toscani anche con altre metodiche e con quanto riportati nelle pratiche di mercatura e liste di monete più antiche conosciute. Infine: nelle fonti pisane, lucchesi e anche genovesi non ho mai trovato la citazione di "grosso maggiore" o "grosso minore"; in genere si dice solo denaro grosso o grosso e solo talvolta si specifica il valore nominale in denari (6 o 12) o in soldi (1 soldo e poi con i grossi da 2,8 circa 2 soldi). Per questo io uso certe diciture e non le definzioni "maggiore" e "minore" tanto cari ai numismatici - soprattutto i collezionisti - più tradizionalisti. Ciò non vuol dire che grossi di peso differente non siano rimasti in circolazione nello stesso periodo, essendo conteggiati per questo diversamente rispetto alla corrente lira di denari: ad esempio sappiamo che nel 1253 a Genova vi sono alcuni pagamenti in libbre di denari genovesi che sono richiesti di essere saldati in grossi vecchi genovesi come moneta reale. Scusate se mi sono dilungata.... :rolleyes: . Spero tutto sommato di aver risposto a Mario, altrimenti provvederò in seguito. Un caro saluto MB3 punti
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550 anni fa venne istituito a Napoli il Real Ordine dell'Ermellino dal re di Napoli Ferdinando I d'Aragona, molti i collegamenti storici ed iconografici con san Michele Arcangelo e il tradizionale stilema sulle monete dell'epoca. Chi non conosce i coronati battuti a Napoli o L'Aquila o i mezzi carlini con il sopra-citato ermellino? Ma i collegamenti storici vanno oltre Napoli, chi di voi conosce la figura storica del duca di Urbino Federico da Montefeltro sa che nel palazzo ducale di Urbino vennero raffigurati in più angoli questo piccolo animale. http://araldica.blogspot.it/2009/05/lordine-napoletano-dellermellino-e.html L’ordine dell’Ermellino venne istituito da Ferdinando I d’Aragona il 29 settembre 1465 per legare a sé i baroni più fedeli dopo i conflitti con Giovanni d’Angiò (figlio di Renato d’Angiò ex re di Napoli spodestato da Alfonso I d’Aragona nel 1442), le copie in originale dello statuto sono conservate presso la biblioteca della badia di Cava de’Tirreni. Sulla data di fondazione dell’ordine non vi sono dubbi, G.M.Fusco, in un suo studio intitolato “I CAPITOLI DELL’ORDINE DELL’ARMELLINO” (Napoli, 1845) riporta nell’ultimo capitolo dello statuto testuali parole: “ ….Ed in testimonio de ciò havemo facto fare li dicti capituli in forma de privilegio et sigillare del sigillo de dicto ordine. In castello novo de Neapoli die XXVIIIJ de Septembro: anno Domini MCCCLXV….”. L'abito del cavaliere era una veste di seta bianca e lunga fino a terra. Portava su di essa un lungo mantello di seta rossa stretto al collo, aperto al solo lato destro e foderato di armellino. Avevano i cavalieri il collare composto di rami e di sedie (sic) intrecciate fra loro. In cima dei rami sbucciavano (certamente un refuso per sbocciavano) delle frondi e dalle sedie uscivano delle fiamme. Pendeva poi dal collare sul petto la figura dell'armellino in bianco d'oro smaltato , ed ai piedi di esso un nastro su cui era scritto il motto: DECORUM. Nel IX capitolo dell’ordine c’è la descrizione del collare: “ …Dal collare pendarà avanti el pecto una imagine di arminio bianco de oro smaltato in bianco, a li piedi del quale sia uno breve con questa parola DECORVM, et intenda ciascuno qual mente sia la nostra che con la imagine del animale mundissimo significano a li nostri confrati quello solo doverse fare lo quale sia decente justo et honesto…”. In un interessante studio intitolato L’ORDINE NAPOLETANO DELL’ERMELLINO E L’ICONOGRAFIA DI FEDERICO DA MONTEFELTRO a firma Antonio Conti pubblicato in NOBILTA’ – rivista d’araldica, genealogia, ordini cavallereschi (anno XVI, n. 89, marzo-aprile 2009) vi è un’analisi completa dell’ordine in questione, uno dei più illustri membri dell’ordine fu il celeberrimo condottiero e capitano di ventura Federico III da Montefeltro duca di Urbino (Gubbio 1422, Ferrara 1482), entrato nell’ordine nel 1474. Quest’ultimo fu così attaccato all’ordine napoletano che fece decorare diversi angoli del palazzo ducale di Urbino con simboli dell’ermellino e del collare dell’ordine. Qui di seguito alcuni coronati napoletani di Ferdinando I e Alfonso II d'Aragona e due mezzi carlini con l'ermellino al rovescio di Ferdinando I, Alfonso II e Ferdinando II d'Aragona. Fonte:http://ilportaledelsud.org/dritto-rovescio.htm3 punti
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Ciao. Complimenti per l'affascinante tondello, in superba conservazione. "sicuramente uno degli scudi dell'UML più belli in assoluto." Sul fatto che si tratti di una "moneta" avrei molti dubbi, e ciò mi pone in dissenso con le conclusioni a cui si è pervenuti in altra recente discussione, avente ad oggetto proprio questo tondello: http://www.lamoneta.it/topic/137935-svizzera-tiro-federale-lugano-1883/ Peraltro, già nella citata discussione è stato postato un link riferibile alla Swiss Mint, relativo al riepilogo delle coniazioni ufficiali della Confederazione Elvetica e questi tondelli (che forse potremo chiamare a buon diritto "gettoni" e non medaglie, visto che recano un valore e che potevano essere spesi in occasione di quelle competizioni) non sono ricompresi nelle emissioni ufficiali, neppure fra le coniazioni "commemorative". Inoltre andrebbe anche ricordato come a causa del progressivo deprezzamento dell'argento, i membri della U.M.L. riuniti a Parigi nell'ottobre del 1878, si impegnarono a sospendere le emissioni degli scudi, concedendo una deroga al solo Regno d'Italia, che infatti batterà queste monete ancora nel 1878 e nel 1879. Come noto, la ripresa delle coniazioni dello scudo d'argento da parte dei Paesi membri dell'U.M.L. avverrà solo nel XX secolo. Sulla base di quanto esposto, appare poco condivisibile quanto riportato nell'articolo pubblicato su P.N. http://www.panorama-numismatico.com/wp-content/uploads/LE-MONETE-DI-TIRO-FEDERALE.pdf secondo cui le "....gli Stati dell'Unione Monetaria Latina fecero pressione sulla Svizzera perché la loro emissione terminasse e sparissero dalla circolazione.Per questo motivo, l'ultima moneta da 5 franchi battuta per commemorare una festa di tiro fu quella di Berna: correva l'anno 1885." Ricordato come la stessa Svizzera, in sede di U.M.L., si fosse impegnata formalmente nel 1878 a sospendere la coniazione degli scudi d'argento, non si comprende perché gli svizzeri avrebbero dovuto disattendere gli impegni assunti, coniando questi tondelli nel 1879, 1881, 1883 e 1885 e ricevendo pressioni dalla U.M.L. solo dopo la coniazione del 1885 (e perché non fin dall'emissione del 1879, che già era avvenuta in contrasto con gli accordi)? Quanto alla possibilità che questi "gettoni" possano aver circolato anche come monete e anche fuori dalla Svizzera, non si può escluderlo, posto che possiedono le stesse caratteristiche pondometriche e di metallo degli scudi. Tuttavia, andrebbe anche ricordato come le tirature dei "talleri dei tiri federali" si sono attestate su contingenti che non hanno superato i 30.000 esemplari ad emissione e ciò, considerato anche l'elevato interesse collezionistico che li circondava fin dalla loro uscita sul mercato, rende davvero poco probabile che siano finiti nell'ordinaria circolazione. Se poi ciò fosse anche avvenuto, questo fenomeno non è sufficiente a trasformarli in "monete di Stato". Saluti. Michele3 punti
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Solo per dare un'idea della bella organizzazione dell'Accademia di Studi Numismatici e del Congresso Taorminese, posto questo video della premiazione di @@providentiaoptimiprincipis Della serie: Un incisore siciliano in Sicilia... https://youtu.be/irKBDVXiwXw ps anche io vorrei ringraziare l'Accademia di Sudi Numismatici in primis.... Ed un sentito ringraziamento al Dott. Salvatore D'Auria e l'amico Francesco, @@francesco773 punti
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Sei sempre troppo gentile con me! Non sono un esponente, tantomeno un riferimento, cerco di essere un apprendista divulgatore in una terra che finge di non parlare la lingua delle monete, eppure qui ho trovato grandi maestri che continuano ad ispirarmi. Conquistare il terzo posto al premio Cagiati è stata per me e @@Michelangelo2 un'emozione indescrivibile. Arrivare con il nostro "romanzo numismatico" accanto a veri esponenti scientifici della numismatica è stata una gioia immensa...immensa come la pila di libri che ci sono stati donati dall'Accademia insieme alla targa ed all'attestato. Penso sia questa la gioia che debba accompagnare ogni lavoro di numismatica. La vera linfa deve essere il sentimento. Due anni fa non ci aspettavamo di vincere il contest dedicato agli articoli di medaglistica indetto dal forum con il patrocinio di @@francesco77 , eppure è successo, e questo lavoro è stato pubblicato sul VIII Quaderno di Studi dell'Associazione Italia Numismatica, è diventato poi una conferenza alla Sala dello Scalone del Museo Pepoli di Trapani (città natale del Laudicina di cui mi onoro essere conterraneo) e poi? poi sono successe ancora tante ti quelle cose che non la finirei più di scrivere.... Detto questo.... Ci terrei a ringraziare alcune persone a me molto care: Michelangelo @@Michelangelo2 che ormai è mio compagno di penna prediletto (siamo già al 4o lavoro), Salvatore D'Auria maestro spirituale e faro per i miei lavori, @@francesco77 che è stato inconsciamente autore di questo successo quando al Veronafil del 2012 mi disse: perché non fai una ricerca su Michele Laudicina? sai, è un tuo conterraneo!....infine un grande grazie va al mio mentore numismatico @@dabbene, tu già sai....anche dello spillino che portavo al bavero della giacca....3 punti
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Credo che ci voglia collaborazione tra le tante componenti della numismatica che si muovono da sole , anche a Milano stessa abbiamo varie anime ma faticano a collegarsi, però se si muovono alcuni nella stessa direzione i risultati possono anche arrivare, in fondo una piccola goccia, e che goccia, quella sera e' arrivata, il più giovane del circolo....e' il frutto della divulgazione e del proselitismo che spesso parte da qui come nel caso specifico e poi si spera si concretizzi con la formazione di appassionati, collezionisti, studiosi, la vera sfida e' quella, del coinvolgimento anche in altri ambiti e poi i giovani....sembra un ritornello ma è' poi così.... Mi piace collaborare con tutti e vedere ogni realtà, la visita a Napoli mi è' servita per conoscere grandi persone e una storia numismatica vincente, voi sapete che sono a disposizione sempre come meglio riterrete.....comunicatore, oratore, divulgatore, iniziative....nei miei limiti ovvi ma Milano e' la mia città e quindi ogni realtà culturale come questa bisogna poi cercare di tutelarla.....3 punti
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Il bordo non mi convince, troppo sottile e irregolare, mi piacerebbe vederla dal vivo. Magari è buona ma dalla foto non mi sbilancio Ti posto la mia con foto belle grandi, se vuoi fare un confronto3 punti
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Salve a tutti, vi posto il mio nuovo acquisto, anche se per me non lo è, appena ho sentito il prezzo non potevo assolutissimamente lasciarla li, mi potete dare un vostro parere su conservazione e valore, grazie.2 punti
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salve a tutti, condivido con voi quest'altro pezzo, ho voluto prendere anche qualcosa della Russia, vi piace? potete darmi un vostro parere su conservazione e valore? grazie.2 punti
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Svizzera. 1 RAPPEN (CENTIM). 1/2 FRANC (FRANK). Svezia. Gustaf VI ° (1882 — 1973) 5 KRONOR (70 ° anniversario di Gustavo VI Adolfo).2 punti
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Vassoio Zecchi per monete nude......plastica su velluto è una bestemmia... :-)2 punti
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Se non ho capito male anche questa moneta dovrebbe essere stata acquistata da Numismatica Varesina, come il primo Nerone presentatoci da @@simo88. Non dovrebbero dunque esserci problemi di sorta riguardo alla regolarità dell'acquisto. Invece sulla questione di dove e quando si sia formata la patina, bhè, quasi ogni ipotesi potrebbe essere plausibile...2 punti
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Quando ho visto che la discussione sul nuovo numero aveva raggiunto i 14 interventi mi sono rallegrato pensando a commenti su di un articolo molto interessante e stimolante. Invece leggo leggo che si tratta di commenti su di un articolo con refusi. I refusi sono dietro l'angolo, ne ho trovati anche in opere di autori blasonati; per quanto riguarda poi la validità della rivista ognuno ha le sue idee ma in parte condivido il pensiero di Antwala, in quanto M.A. oramai è l'unica rivista cartacea divulgativa che tratti, secondo me dignitosamente, la numismatica classica. Così come non condivido l'idea di raffrontare questa rivista con la RIN, parliamo di strutture, mezzi e finalità diverse. E poi mi preme sottolineare che per me l'aggettivo "divulgativo" ha qualcosa di nobile e di democratico. Mi auguro che il dibattito continui sui binari della pacatezza.2 punti
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Mah.....i refusi capitano e capiteranno, certo meglio evitarli, ma li trovate anche in libri importanti, anche diversi, non conosco la monetazione classica, io vedo però belle immagini, un buon catalogo, una buona impaginazione, poi se si tratta di contenuti e' diverso....si può parlarne....ma mi sembra, se ho ben capito, che la critica riguardi più la forma che il contenuto.... Da parte mia auguro lunga vita vita a un gran divulgatore numismatico come Antonio Morello che con tutte le difficoltà esistenti continua nella sua opera editoriale.....nonostante tutto, io lo definirei forse l'ultimo dei mohicani.....e che resista ....2 punti
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Lungi da me il voler fare polemiche o innescare scontri, Morello non credo abbia bisogno di nessuna difesa d'ufficio, semplicemente ho sempre apprezzato la sua rivista e le sue pubblicazioni, non ho mai notato errori grossolani e quindi la foga di Gallienus mi è sembrata fuori luogo, tutti possono esprimere le proprie opinioni ma il tono mi ha "disturbato" un pò, due parole anche sulla qualità dell'articolo comunque non avrebbero guastato. Per quanto riguarda l'abbonamento per me può fare quello che vuole, ci mancherebbe altro............. Detto questo credo che si possa chiudere qui e restare tutti in buona armonia Maurizio2 punti
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Premetto che non ho ancora ricevuto la rivista ma in tanti anni che sono abbonato non ricordo errori come segnalato da Gallienus,per carità, chi lavora sbaglia e se l'errore si ripete allora diventa un problema ed è giusto che si esponga a critiche più o meno feroci, non mi sembra questo il caso, la violenza con tanto di ultimatum con cui si scaglia Gallienus mi sembra esagerata in virtù proprio di una qualità e competenza espressa negli anni. Inoltre non dimentichiamoci il servizio che questa casa dà a noi appassionati pubblicando e divulgando lavori a costi (secondo me) molto accessibili e probabilmente a discapito di un guadagno che potrebbe essere maggiore. Mi piacerebbe capire come questa volta sia saltato il controllo Tutta la mia stima e simpatia a Morello Maurizio2 punti
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Si tratta della RIC 116. Prima emissione della zecca di treviri con la titolatura completa ed estesa presente solo in tre tipologie di antoniniani e da ricollegare alla nomina fresca fresca di imperatore: IMP C M PIAVVONIVS VICTORINVS P F AV. Sono emissioni non comuni e rappresentano un ben preciso momento storico.2 punti
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Salve ho trovato 5 minuti per fare delle foto dal vivo, non sono il massimo non è messo a fuoco nella parte sinistra, ho usato un obbiettivo 50mm macro comunque ci ho provato. Un saluto2 punti
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certo, l'immagine è proprio la stessa. non mi stupirei che tra le varie sale del palazzo ducale ci fosse ancora una tela celebrativa ( direi periodo Palma il Giovane, Tintoretto, forse l'ultimo Veronese) da cui sia stato tratto il soggetto della madonna con bambino e doge. Sempre che sia scampata a uno degli innumerevoli incendi. Per chi mastica di pittura veneta, intendo una specie di Sacra conversazione, o una madonna con figlio e un "donatore", o una famiglia che a suon di zecchini poteva avere a che fare coi massimi artisti del tempo. Non dimentichiamo il primo esempio, forse, e più spettacolare anche se di cinquant'anni prima: pala Pesaro, la vedete ai Frari a Venezia, Tiziano mi pare 1510 o giù di lì.2 punti
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Una 1951 (16-25) 5-sho del Tibet, coniato in rame al Trabshi Lekhung, appena a nord di Lhasa, 29mm di diametro e dal peso di circa 8,5g. La data, 16-25, denota una moneta coniata nel 25° anno del ciclo 16° (di 60 anni ciascuno), e il primo ciclo dopo aver iniziato nel 1026. L'monete di a che questo 1951 5-sho ha appartenuto è molto una cosa del passato, naturalmente. Monetazione tibetano si è conclusa dopo il cinese ha riaffermato il loro controllo sopra il paese, e i monete del 1953 erano che del ultimo Tibet. Inizio nel 1955 monete cinesi sono stati introdotti, e nel 1959 o giù di lì, monete tibetane come questo erano stato interamente soppiantate dalla monetazione della Repubblica popolare. A quel tempo (1959) una rivolta generalizzata contro la dominazione cinese scoppiò, ma presto è stata schiacciata. Il Dalai Lama ha fuggito il paese, e nel 1965 il Tibet divenne una regione autonoma della Cina. A proposito, ho letto che circa il tempo che questo 1951 5-sho è stato coniato, avrebbe ottenuto un cavallo Ferrato. :) v. --------------------------------------------------- A 1951 (16-25) 5-sho of Tibet, coined in copper at Trabshi Lekhung, just north of Lhasa, 29mm in diameter and weighing approximately 8.5g. The date, 16-25, denotes a coin struck in the 25th year of the 16th cycle (of 60 years each), with the first cycle having begun in 1026. The coinage this 1951 5-sho belonged to is very much a thing of the past, of course. Tibetan coinage ended after the Chinese reasserted their control over the country, and the issues of 1953 were Tibet’s last. Beginning in 1955 Chinese coins were introduced, and by 1959 or thereabouts, Tibetan coins like this one had been entirely supplanted by the coinage of the People’s Republic. About that time (1959) a widespread revolt against Chinese rule broke out, but was soon crushed. The Dalai Lama fled the country, and in 1965 Tibet became an autonomous region of China. I have read, by the way, that about the time this 1951 5-sho was coined, it would have gotten a horse shoed. :) v.2 punti
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Nessuno colleziona Liangpiao (粮票) cinesi? Beh, prima di tutto, cosa erano i Liangpiao? Forse quasi tutti voi ne avrete visto almeno uno.. sono quei biglietti piccoli piccoli cinesi, con immagini di contadini, ponti, opere agricole, treni, operai.. spesso confusi con banconote ma in realta’ sono dei buoni di razionamento emessi fino ai primissimi anni 2000. I Liangpiao hanno una storia molto lunga, esistevano gia’ in epoca Qing a causa delle varie carestie che rendevano necessario il razionamento degli alimenti, soprattutto riso, cereali, olio e carne di maiale o pollame. Ritornano in auge negli anni 20 a causa delle devastazioni causate dalla guerra civile tra i vari signori locali, soprattutto nel nord e nord est, poi di nuovo a causa dell’invasione giapponese. Ma e’ dagli inizi anni 50 in poi, a causa dei disastri economici causati dal “balzo in avanti” , dalle carestie, e dalle centinaia di migliaia di morti, che vengono usati massicciamente, e anche forzatamente. Se all’inizio i liangpiao erano simili a tessere razionarie personali, dove il possessore era intitolato a una determinata razione di questo o quel bene in questi o quei determinati giorni, col tempo assumono un valore piu’ generico (non vengono piu’ emesse a titolo personale, ma ognuno puo’ usarli) e l’aspetto di piccole banconote, curate graficamente e molto colorate. Molti neofiti infatti li scambiano per banconote, ma in realta’ i valori indicati non sono monetari (in alcuni casi pero’ si), ma quasi sempre espressi in jin (1 jin = 0.5 kg), mi (metri), litri, o numero di polli, maiali, o di ogni altro bene ottenibile. I piu’ famosi esempi sono i “buoni del riso”, quelli esteticamente piu’ belli e diffusi, espressi, come detto, in Jin o anche in Kg. Ma furono emessi anche per l’acquisto di stoffa (in genere di dimensioni piccole e poco attraenti), carburante, olio da cucina, bestiame, ecc. Insomma, per l’acquisto di TUTTI i beni necessari alla sussistenza. Ne furono emessi a decine di migliaia di tipi e tipologie diversi. Ogni provincia, citta’, o villaggio li emetteva ed erano validi soltanto sul territorio di competenza di dove venivano emessi. Esistevano anche quelli validi su tutto il territorio nazionale, o quelli validi solo per l’esercito o la marina. Insomma, tantissimi, e ancor oggi nessuno sa esattamente quanti (poi vedremo il perche’). Il funzionamento e lo scopo e’ variato parecchio da zona a zona e da periodo a periodo. All’inizio, come dicevo, servivano per razionare beni di consumo come il riso, cereali e stoffe, limitati a causa della guerra contro il Giappone prima, e la guerra civile coi Nazionalisti poi. Circolavano a fianco della moneta ufficiale, lo Yuan, e soltanto nelle provincie piu’ disastrate o economicamente svantaggiate. Con l’inizio del “balzo in avanti” e la creazione delle comuni agricole, l’uso si diffonde in tutta la Cina. La qualita’ della vita peggiora giorno dopo giorno e i beni diventano sempre piu’ scarsi e inaccessibili. Il razionamento forzato diventa quindi obbligatorio in molte zone, anche per ragioni “politiche”: chi ha piu’ degli altri viene accusato di essere un imboscatore, borghese, e capitalista. Lo scopo delle comuni e’ quello di rendere tutti i cittadini uguali, con lo stesso ammontare di beni strettamente necessari, senza creare persone che hanno piu’ o meno degli altri. Insomma, tutti si devono accontentare della solita razione o della solita’ quantita’ di beni decisa dalle varie sezioni locali del partito, dai quadri, e dalle comuni. Comunque, dopo la fine del balzo in avanti, che tanta miseria e morte ha causato, si passa a un periodo transitorio dove viene premiata la produttivita’, fedelta’, e correttezza morale. I liangpiao vengono quindi usati, oltre a controllare il razionamento, anche come “buoni fedelta’”. Chi ha lavorato meglio e di piu’ ha diritto a avere razioni extra di questo o quel bene. Ricordiamo comunque che la moneta ufficiale circola ancora, anche se sempre piu’ limitatamente e accessibile a sempre meno persone. Le cose peggiorano con la rivoluzione culturale, quando in molte comuni viene de facto abolito il denaro, soprattutto in quelle piu’ radicali e estremiste del nord-est. Da interviste e racconti che ho raccolto da chi ha vissuto quell’epoca, pare che in molte zone i liangpiao venivano quindi usati adesso come unico pagamento e unico mezzo per ottenere beni e servizi, diventando de facto moneta circolante. Non che il denaro vero servisse a molto in altre comuni, dato che veniva razionato quasi tutto per creare cittadini perfettamente uguali in ideologia, fede e possesso di beni. Anzi, la frase “possesso di beni” risulta fuori luogo dato che tutto apparteneva alla comunita’, e quindi le uniche cose personali che uno poteva ottenere erano il cibo, vestiti, medicinali. Ma anche questi erano razionati in modo che nessuno non potesse averne piu’ del necessario o piu’ di altri. Soltanto nelle citta’ o centri piu’ sviluppati, come Shanghai, Pechino, Qindao, Tianjin ecc o nelle regioni avvantaggiate economicamente, esiste ancora un uso ampio e diffuso della moneta, ma si tratta di posti dove le guardie rosse hanno meno controllo, e la vita, anche se comunque ancora precaria e con molte limitazioni, continua con un’apparenza di quasi normalita’, se di normalita’ si puo’ parlare nella Rivoluzione Culturale. Dopo la fine della rivoluzione culturale, e con il boom demografico voluto da Mao, la timida apertura a forme di economia privatizzata, l’apertura al “capitalismo”, l’inizio del progresso economico cinese, le migliorate condizioni di vita e la richiesta sempre piu’ alta di beni alimentari e di sussistenza, fanno si che i razionamenti diventino ancora piu’ intensi, a causa della scarsa disponibilita’ dei beni stessi e dell’aumento demografico. La moneta ufficiale torna a circolare nei posti dove era stata –piu’ o meno ufficialmente- abolita, ma la situazione rimane precaria: stipendi troppo bassi, prezzi dei beni troppo alti, diffusione di beni alimentari o di necessita’ a macchia di leopardo, e fenomeni di mercato nero molto diffusi. Sono anni difficili per la Cina, di anarchia sociale e malcontento, che precedera’ l’apertura economica che portera’ alle conseguenze che tutti conoscono. I liangpiao vengono ancora massicciamente usati fino all’inizio degli anni 90, soprattutto in quelle provincie ancora molto sottosviluppate rispetto alle zone costiere, mentre nelle zone gia’ sviluppate o in via di sviluppo, scompaiono gradualmente nei primi anni 80. Comunque, tra alti e bassi economici, terranno botta nelle ultime localita’ “povere” fino ai primissimi anni 2000 (mi pare il piu’ recente che ho sia del 2003). Con la mutata situazione economica cinese e un maggiore benessere diffuso, il loro uso diventa inutile e anacronistico e scompare, anche con sollievo di tutti, senza troppi clamori o troppi rimpianti verso il 2002-2003. Le nuove generazioni cinesi non hanno mai visto o sentito parlare dei Liangpiao. Quando li faccio vedere ai miei studenti universitari, mi accorgo che non ne hanno la minima idea di cosa erano stati o di cosa avevano rappresentato. Relegati per molto tempo al rango di carta straccia, distrutti a carrellate piene, venduti a chili per pochi centesimi, snobbati, ignorati e anche dimenticati, adesso sembra che stiano tornando di moda tra i collezionisti. Se fino a pochi anni fa si trovavano a prezzi infimi, roba tipo 1 euro per un centinaio di pezzi, adesso le quotazioni stanno andando su, soprattutto per esemplari della Rivoluzione Culturale con le citazioni del libretto rosso di Mao. Gli esemplari precedenti, quelli del “balzo in avanti” cominciano ad avere prezzi notevoli, soprattutto se in buone condizioni (difficilissimi da trovare a causa anche della carta poverissima su cui erano stampati che si sbriciola letteralmente). Ci sono anche molti collezionisti che collezionano soltanto i liangpiao emessi nelle province a forte minoranza etnica (Tibet, Xinjiang, Qinghai, Gansu, Inner Mongolia), graficamente molto belli e con scritte in arabo, mongolo, tibetano che ne impreziosiscono l’aspetto (e il valore). Purtroppo, come dicevo prima, i giovani non sono interessati a queste cose. I “vecchi” sono relativamente pochi, e i piu’ esperti ormai sono nel mondo dei piu’. Dato l’enorme numero di liangpiao emessi, in un numero spropositato di localita’, spesso difficili da identificare, il grandissimo numero di tipologie e usi diversi, la difficolta’ di reperire esemplari a causa della carta di qalita’ pessima ecc… e’ quasi impossibile farne una catalogazione completa. Qualche anno fa furono pubblicati cataloghi.. il meglio forse era quello dedicato ai “buoni del riso”. Anche se non completo (mancavano moltissimi esemplari) dava comunque una prima catalogazione “generica” dei buoni del riso. Lo stesso era stato fatto per i “buoni della stoffa”, ma purtroppo cio’ non era stato seguito dalla catalogazione degli altri tipi di liangpiao (olio, carburante, carni, ecc…) Purtroppo questi cataloghi, oltre ad essere lacunosi come quasi tutti i “pionieri”, non elencavano le emissioni locali, ma solo quelle a livello nazionale, provinciale o di citta’ consistenti. Le piccole localita’ erano ignorate. Esistono anche altri cataloghi piu’ specialistici, ma tutto sommato sono pochi e si limitano a una ristretta area geografica, come per esempio tutti i liangpiao della sola citta’ di Shanghai, o della sola provincia del Fujian, o soltanto della provincia del Henan. Insomma, non una panoramica completa. Inoltre, questi cataloghi pubblicati quasi 15 anni fa riportavano valutazioni molto basse, ma adesso sono aumentate anche del 300-1000% in piu’. Purtroppo questi autori sono ormai vecchi (se non gia’ defunti) e non sono stati pubblicati ulteriori cataloghi o aggiornamenti. Esiste un bollettino in formato tabloid diffuso tra i collezionisti, che e’ solo una una sale list e “listino di borsa” con aumenti e diminuzioni, ma senza foto o articoli di approfondimento. Sebbene la stragrande maggioranza si trova ancora a prezzi molto bassi, e’ difficile trovarli al di fuori della Cina. Ovviamente la preferenza va a esemplari FDS, ma essendo i cataloghi non aggiornati, i prezzi possono essere molto ‘elastici”, giungendo fino a propri esempi di sciacallaggio. Quel che si trova al di fuori della Cina sono gli esemplari piu’ economici esistenti, ma quasi sempre in serie incomplete (una serie poteva avere fino a 12-15 esemplari, come i francobolli o le notgeld). Trovare serie complete non e’ difficilissimo, ma bisogna innanzitutto sapere di quanti pezzi e’ composta tale serie, e qui incominciano le difficolta’ a causa proprio della mancanza di una catalogazione accurata. Io ne ho un 7000-8000 pezzi.. non li colleziono tutti ovviamente perche’ richiederebbe troppo tempo, e poi molti sono esteticamente brutti. Mi limito soltanto a qualli graficamente piu’ belli, in particolare a quelli incisi e illustrati dagli artisti di stato che hanno illustrato anche le banconote ufficiali. Beh, che dire, posto qualche immagine!1 punto
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É un libro sul Granducato , Medici, Lorena. Attilio Manzoni.1 punto
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Segnalo la prima edizione di un convegno commerciale di numismatica, filatelia e cartofilia che si terrà - come da titolo - nei giorni 11, 12 e 13 dicembre a Castiglione Olona (VA) al Castello di Monteruzzo. Ingresso libero, riporto i contatti degli organizzatori qualora qualcuno fosse interessato ad esporre: 339 64 52 270 e 349 35 42 048. Nei prossimi giorni proverò a procurarmi la scansione di un volantino... Buona serata, Antonio1 punto
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Salve, La moneta il Manzoni la riporta R. Per quanto riguarda la decentratura é cosaa molto comune on questa tipologia. La moneta é a mio avviso tra l MB e il BB patinata. Il Manzoni riporta per un BB 100 euro, credo che questa sia al di sotto di tale soglia. Spero di esserti stato d aiuto. Saluti Fofo1 punto
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Gettoni Casa della Misericordia Per questi esemplari devo ringraziare l' amico Blaise Potrebbero essere stati emessi per il Cottolengo di Torino , ma per il momento non ho avuto riscontri1 punto
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Per me lo stiamo solo confondendo mi sa'.... Una cosa però non deve passare per inesatta...se fatto con l'apposito liquido per monete d'argento, con calma e con criterio le monete non subiscono danni di alcun genere..... Altrimenti il 60/70 % di quelle che circolano in che stato sarebbero???1 punto
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Il top, io avevo evitato di fare nomi per non fare pubblicità :D1 punto
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Ho terminato la lettura del II bollettino, i miei complimenti a tutti gli autori e al CNP1 punto
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ma non sarebbe meglio, per delle monete con perizia, un bel vassoio? ;)1 punto
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....è vero che l'argento non mancava e la produzione era copiosa, ma anche i falsari non stavano con le mani in mano.... falso d'epoca 15821 punto
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che bello rileggervi Tutti... dopo tanto tempo Ciao Mario (Dabbene) Ciao Massimo (Foglionco) un saluto a tutti spero di tornare a riscrivere un po'. Ciao1 punto
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Questa a me non piace, lascerei perdere. L'anno scorso fui tentato da questa, ma poi decisi di non tradire i miei bronzi (anche se per Otone, si sa, non ce ne sono):1 punto
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Ciao Raffaele, innanzitutto auguri per oggi, poi non so ma se festeggi il 24 ottobre anzichè il 29 settembre allora scusami. Nella confusione avrò saltato qualche nominativo, lista aggiornata. Grazie mille per la tua preziosa collaborazione e complimenti per l'articolo su Luigi XII, ha una grandissima validità scientifica, specie la parte inerente i maestri di zecca e le conclusioni sulla mancanza di sigle degli ufficiali di zecca nella monetazione napoletana. Un caro saluto, Francesco @@Caio Ottavio1 punto
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http://www.bandb-rome.it/tombe_romane.html :pleasantry: ..buonasera a tutti...un po mortifario....ecco un link che mi a incuriosito....foto non ne ho,perche rari son da scoprire queste epigrafie.....ed anche,posti da tenerssi al alargo.e posti che devono rispetto...parole e testimonianze per certe de le piu terribile di giastemi e maledizione...... :huh: ...anche se da noi si usano altre parole..il christianismo che ce lo ha insegnato.....dato la croce per tutta protezione. :closedeyes: ..buona letura!.. ^_^1 punto
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Ciao Gio' grazie per il link molto interessante,continua pure a scrivere come hai sempre fatto,il tuo italiano a mio parere è piu' che decente,so che la lingua corsa che si parla ad Ajaccio è un po meno simile all'italiano di quella del nord(bastia),quindi il tuo sforzo è apprezzabile,e poi se tu scrivessi in francese non ti capirei io(e molti altri).cari saluti.1 punto
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Spettacolo di moneta! Un paessaggio raffigurato che ho davanti agli occhi ogni mattina...mi hai fatto venire voglia di comprarla anche a me :)1 punto
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Non so se può interessare ma ho visto nell'attuale listino di Numismatica Picena questo grosso ...da 6 ... di 1,40 gr. Vedo sotto la I di IANVA una strana ribattitura (...che potrebbe essere una D oppure una lettera di moneta straniera) e allora, visto che hanno già postato alcune monete di quel listino, ho provato a farne la scansione. Fosse stato qualche anno fa l'avrei presa al volo (per la curiosità e per i capitelli dove mi sembra che quello di destra ...forse ...si è spostato dallo stipite) ma ora devo "passare" (credo sia check in inglese, je passe la parole in Francia). Credo che, se la moneta fosse d'interesse, Numismatica Picena non abbia problemi a inviare la fotografia.1 punto
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La medaglietta in pasta vitrea è del primo novecento (1900-1920). Ciao Borgho.1 punto
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@@palpi62 Ho fatto la scheda, rivedendola noto particolarmente interessante la posizione delle mani di San Tommaso: pare stia contando 5 http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-ME57/281 punto
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....Chiedo scusa.. ...non è FDC, quindi è già un po' usurata.... ....te la rigiri in mano... ....le dai l'argentil... ...mediti addirittura esperimenti col bicarbonato, che è abrasivo... ...e poi scrivi: "magari per evitare danni"???.....Peggio di così, puoi solo metterla nel frullatore!.... Lasciala stare, che è meglio. Così, invece di valere zero, 4 lire almeno le vale!.....1 punto
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il primo buono e' della Provincia dello Shanxi.. valeva quindi in tutte le comuni e i centri di tale provincia dove era in vigore il razionamento. Il secondo buono (quello con l'omino sul trattore) e' della citta' di Xining, la capitale della provincia del Qinghai, regione con forti minoranze musulmane e mongole. Valeva soltanto nell'area amministrativa della citta'. I liangpiao avevano quasi tutti lo stesso retro in comune, con le stesse 3 linee esplicative, la stella nel cerchio ecc. (a parte alcune emissioni di villaggi minori dove a volte tali istruzioni mancavano). Le tre linee dicono (piu' o meno): 1 - Questo buono puo' essere usato soltanto nell'area indicata dal buono stesso per comprare riso, e non e' valido al di fuori dell'area indicata. 2 - Questo buono non puo' essere rivenduto o ceduto a terzi o scambiato privatamente con altri beni, e i falsificatori saranno puniti dalla legge 3 - In caso di smarrimento, danneggiamento o manomissione, questo biglietto non verra' rimborsato e il titolare dovra' presentarsi alle autorita' per denunciarne la perdita. Il cerchio portava il nome della provincia, o citta', o distretto in cui erano emessi ed erano validi. Nonostante la linea 2 dicesse che questi buoni non potevano essere venduti a terzi, in molte aree lo furono, soprattutto dove si era sviluppato il mercato nero. Per esempio un buono 10 Jin di riso (5 chili) veniva cambiato al mercato nero con 10 uova, o venduto per 5 Jiao (10 Jiao = 1 Yuan) in moneta corrente nelle citta' dove non vigeva il razionamento o non amministrate dalle Comuni, o nelle Comuni stesse dove ancora circolava il denaro (non tutte le Comuni lo avevano formalmente proibito). Ufficialmente questi buoni potevano essere usati per ottenere beni soltanto negli spacci gestiti dalle Comuni o dall'Armata di Liberazione del Popolo (i cosiddetti Spacci Xin Hua). L'uso al di fuori di tali spacci, o l'acquisto presso privati era proibito. In pratica, questi Xin Hua erano gli unici spacci o "supermercati" esistenti all'epoca nelle comuni, quindi la gente era per forza di cose obbligata a comprare soltanto li'. I liangpiao divennero quindi la moneta "ufficiale" di questi spacci. Oggigiorno, gli spacci Xin Hua sono diventati la catena nazionale di supermercati "Xin Hua Du" dove ovviamente oggi si paga in denaro contante..1 punto
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Ciao @@francesco77, ho letto l'elenco delle Biblioteche che hanno ricevuto il primo numero del nostro Bollettino e ho notato che manca quella universitaria del campus di Fisciano, a Salerno, a cui consegnai una copia l'anno scorso e la BRAU, biblioteca di ricerca di Area Umanistica, dell'Università "Federico II" di Napoli. Non posso garantire, però, che queste biblioteche universitarie abbiano effettivamente reso fruibile il volume donato loro. Tra l'altro, colgo l'occasione per informarti che in questi giorni sto provvedendo alla distribuzione del secondo numero alle biblioteche nel salernitano, "tour" che ormai ho quasi concluso e sul quale ti aggiornerò prossimamente. Dopodiché sarò pronto ad iniziare quello per le biblioteche napoletane! :D1 punto
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Ciao ragazzi, vi presento l'ultimo regalino che mi sono fatto... da solo :) Mi ha colpito per la conservazione che di solito lascia molto a desiderare per questa emissione e così ho deciso di fare una piccola follia e di condividerla con voi1 punto
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1931 CROCIERA ATLANTICA ITALIANA - ITALIA-BRASILE Crociera atlantica organizzata da ITALO BALBO con 12 idrovolanti in formazione, modello S. 55A SAVOIA MARCHETTI Vedi anche https://it.wikipedia.org/wiki/Crociera_aerea_transatlantica_Italia-Brasile1 punto
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___________________________________ E' la mia prima moneta tibetana! L'acquisizione di oggi, a prima vista sembra della seconda metà dell'800 primi del '900, la fattura il colorito ecc. tutto fa propendere per una datazione simile, ed infatti ho cercato inutilmente nel krause 1801-1900. Successivamente scopro che è solamente del 1950... praticamente l'ultima emissione prima dell'occupazione cinese. Nelle fattezze del conio quindi c'e' sicuramente la testimonianza di una vecchissima e consolidata cultura, da considerare che la servitù della gleba fu abolita solo nel 1951 dietro spinta dell'autorità cinese che impose molto duramente delle riforme strutturali, sino ad allora era in vigore e se ne faceva largo uso in special modo nei monasteri. Fu comunque una drammatica invasione con strascichi che ci riportano ancora ad oggi. Come vi sembra la monetina? :) Diametro 29 mm 8,7 grammi di rame. BE 16-24 (1950)1 punto
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