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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/06/15 in Risposte
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Segnalo questo breve e recente articolo di Ute Wartenberg Kagan (curatore della American Numismatic Society) che trovo interessante soprattutto per la descrizione delle policies messe in atto dall'ANS al fine di non favorire la spoliazione del patrimonio di paesi terzi da parte di organizzazioni criminali o terroristiche. Tra le altre cose mi ha colpito (ma non stupito) il fatto che non accettino nemmeno in donazione monete provenienti da ebay... Buona lettura. https://www.academia.edu/16306945/Collecting_Coins_and_the_Conflict_in_Syria4 punti
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Non appena sarà edito in "The Numismatic Chronicle 2015" il mio articolo su Salonino, provvederò a darvene notizia. Nel mentre vi comunico che ho iniziato a lavorare a un aggiornamento di quel lavoro... dato che è emerso fresco fresco in questi giorni questo esemplare finora inedito: RÖMISCHE KAISERZEIT SALONINUS, Augustus ca. Juli-August 260 AE Antoninian, hybrid, nach 260/261. Obv/ IMP SALON VALERIANVS AVG. Drap. Panzerbüste des Saloninus mit Stkr. rechts. Rv/ FIDES MI[LITVM]. Fides mit zwei Standarten en face stehend, den Kopf n. links gewandt. C –. RIC –. Elmer –. MIR –. 3,61 g. Von großer Seltenheit! Fast sehr schön Vorbild für die Rückseite ist der Antoninian des Postumus Elmer 133 aus dem Jahre 261. Ex Paul-Francis Jacquier Numismatique Antique, Auction 40, 16 October 20154 punti
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acquistato al mercatino domenicale qualche settimana fa...che ne pensate?3 punti
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Un mezzo dollaro 1953d americano colpito a Denver di 0,900 argento, 30,6mm di diametro e peso 12,50g. Con il tempo questo Franklin half cadde dalla stampa coniatura, monete americane di questa denominazione erano stata di identico diametro e del peso quasi identico per un intero secolo (la half era stato fatto .06g più pesante nel 1873). Questo secolo la pena delle sottolineature pervade un postscript importante per uno dei conceits preferita degli americani, vale a dire che il loro è un paese relativamente giovane. I é un relativamente giovane paese , ma è uno stato molto vecchio. E quindi ecco il vecchio Ben Franklin—sul half-dollar dal 1948, l'ultimo numero regolare moneta degli Stati Uniti a perdere la sua allegorica Lady Liberty—ma certo, era l'inizio del dopoguerra e l'America era arrivato. Lincoln sul cento, Jefferson sul nichel, Roosevelt la dime e Washington sul quarto. Era andato aspirazionale Libertà; Stati Uniti ha avuto una storia dei relativi propri a cui appoggiarsi. 1953. Eisenhower era diventato presidente e "Conflitto" coreano sarebbe finita. Era giunto il momento per gli americani di scendere per il vero business negli anni 1950s e 1960s—educazione dei figli del dopoguerra "Baby Boom". Quel decennio di 1953-1963... in generale, era un tempo particolarmente grande di essere stato un ragazzo americano. Per uomini adulti e vicino-adulti e ragazzi, tuttavia, c'erano alcuni veri dilemmi. Una di quelle scelte difficili—prima del mio tempo, per fortun--è stato il fatto che questo mezzo dollaro 1953d avrei comprato una copia di edicola di una delle riviste di nuove introdotto quell'anno: Playboy. Così che cosa sarà? Vecchio Ben, o la giovane Marilyn, nuda? Vediamo... :D v. ------------------------------------------------------ An American 1953d half-dollar struck in Denver of .900 silver, 30.6mm in diameter and weighing 12.50g. By the time this Franklin half fell from the coining press, American coins of this denomination had been of identical diameter and of near-identical weight for a full century (the half had been made .06g heavier in 1873). This century’s worth of sameness underlines an important postscript to one of Americans’ favorite conceits, that is, that theirs is a relatively young country. It is a relatively young country, but it’s a very old state. And so here is old Ben Franklin—on the half-dollar since 1948, the last regular issue U.S. coin to lose its allegorical Lady Liberty—but of course, it was the early postwar, and America had arrived. Lincoln on the cent, Jefferson on the nickel, Roosevelt on the dime and Washington on the quarter. Gone was the aspirational Liberty; the United States had a history of its own to lean on. 1953. Eisenhower had become president and the Korean “Conflict” would end. It was time for Americans to get down to the real business of the 1950s and early 1960s—raising the children of the postwar “Baby Boom.” That decade of 1953-1963…generally speaking, it was an especially great time to have been an American kid. For adult and near-adult men and boys, however, there were some real dilemmas. One of those tough choices—before my time, luckily—was the fact that this 1953d half-dollar would have bought a newsstand copy of one of the new magazines introduced that year: Playboy. So what’ll it be? Old Ben, or the young Marilyn, naked? Let me see now... :D v.3 punti
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Salve a tutti cari amici, apro questa discussione per condividere con voi una mia piccola gioia...dopo più di un anno di pausa dagli studi oggi ho finalmente iniziato a frequentare l'università, nello specifico la facoltà di Conservazione dei Beni Culturali con percorso archeologico. Studierò quello che mi piace e questa penso sia una grande cosa. Quest'inizio è per me un riscatto vero e proprio dopo un anno nel quale mi sono spesso sentito giù di morale. Fortunatamente ho anche un lavoro quindi non starò nemmeno un secondo senza fare niente :D Sarà impegnativo far convivere le due cose ma io ce la farò! :) Gaetano2 punti
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Saarland. 10 FRANKEN. 20 FRANKEN. 50 FRANKEN. La Repubblica di Finlandia. 20 MARKKAA. Francia. Quarta Repubblica. 100 FRANCS. Repubblica democratica popolare la Cecoslovacchia. 3 HALERU. 10 HALERU. Decennio della rivolta slovacca 10 KORUN. 25 KORUN. Svezia. Gustaf VI ° (1882 — 1973) 5 KRONOR.2 punti
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Il massaro Marc’Antonio Malipiero… Premetto anche se con forte ritardo, che grazie a voi tutti, ogni tanto, posso cercare di condividere le mie ricerche anche sulla numismatica della Repubblica di Venezia. Credetemi, non urlo, per avere scritto in maiuscolo, ma ho tagliato e incollato frettolosamente il testo gia’ da me preparato per il sito, quindi spero vogliate gentilmente scusarmi con tolleranza, anche per delle future risposte. Vorrei rispondere al Sig. Gigetto 13, nell’intento, sebbene difficile, di dare una spiegazione in qualche modo piu’chiara riguardante il massaro Marc’Antonio Malipiero, senza, in alcun modo, cercare opere di convincimento nei suoi confronti. Il Massaro Marc’Antonio Malipiero, viene sospeso ad Ultra dai Provveditori Sopra ori et Arzenti. Questo vuol dire, che lo stesso massaro, per esecuzione immediata viene processato per via direttissima con accusa gravissima per la Repubblica, ed infine condannato, con ordine di non poter ricoprire la carica di massaro negli anni a venire. Quando vengono inflitte in particolar modo questi tipi di condanne dalla potente Magistratura e’ da tenere conto come base la gravita’ della condanna stessa, solitamente se la… “gravita’ e’ tutto sommato accettabile”…, al condannato facente parte del Patriziato Ricco, che solitamente gode della copertura del Senato, come giustamente ricorda Luciano, a lui viene inflitta una multa sostanziosa, con ordine di allontanamento, in questo caso dalla zecca, per ricoprire successivamente dopo sentenza, eventualmente altre cariche ecc. ecc.. In caso in questione al contrario di sopra, l’esecuzione immediata del processo e’ veloce (1° 2 giorni massimo), questo, non e’ come le altre esecuzioni, che necessitavano di almeno 15-20 giorni per aprire l’istruttoria, per poi vedere la terminazione in tempi non brevi. Non vengono rifuse le monete con la sigle MA:M ma riconiate dal massaro entrato immediatamente con Decreto in Carica, (la riconiazione viene approvata con tolleranza dal Senato), limitandone i lunghi tempi necessari della rifusione, con relativo danno alla zecca e forte danno agli organi esecutivi di distribuzione delle monete ( banco di cambio, stamperie, maestranze ecc.), ovviamente, i costi erano tutti addebitati al massaro condannato e credetemi, le cifre erano molto elevate. L’ordine del ritiro delle monete circolanti nella citta’ di venezia e’ immediata, dando informazione verbale di esecuzione, per l’appunto immediata sui banchi di cambio ma non con proclama, (sconveniente e al tempo stesso imbarazzante per i Provveditori Sopra ori et Arzenti), mentre per il ritiro delle stesse in tutto il dominio, la macchina burocratica informativa ed esecutiva, risulta abbastanza lenta, si parla di minimo dieci-dodici giorni. Non avendo trovato fino ad ora, l’elemento chiave della condanna inflitta dai Provveditori e non avendo trovato la documentazione che riguarda la sospensione, anche al sottoscritto potrebbe forse fare sorgere alcuni dubbi portandomi a concordare con il Sig.Gigetto. Rimane comunque la prova, schiacciante a mio avviso, riguardante il documento datato 22 settembre 1634. Con Decreto Esecutivo il massaro MA.M, viene immediatamente sostituito da Alvise Zusto, stranamente, senza dare delle motivazioni scritte accuratamente valide, comportamento molto insolito da parte dei Provveditori e della Magistratura, ma questo non l’unico avvenuto negli anni della Repubblica, ve ne sono molti altri di casi simili. Il massaro MA.M, non viene citato in nessuna filza o Decreto negli anni a venire e non e’ menzionato in nessuna delle altre innumerevoli Cariche, affidate ai Patrizi della Repubblica. Quindi il massaro Marc’Antonio Malipiero, scompare definitivamente dalla vita politica della Repubblica Veneta, confermando, che la condanna deve esserle costata molto cara, tanto e vero che non si trova nemmeno censito il suo nome sui necrologi della Repubblica… Ancora una volta, posso tranquillamente affermare che le monete con le sigle MA.M, sono rare, anche se si trovano attualmente con discreta frequenza. Se andiamo a vedere bene fino in fondo con vari tipi di ricerca, le monete in questione, sono veramente poche, perche’ sempre piu’ o meno risultano essere le stesse, riproposte sul mercato attuale attraverso cataloghi d’asta o convegni o privatamente, molte volte, sia per lo scambio commerciale continuo, nondimeno, anche per la proposta sui mercati, delle varie piccole o grandi collezioni private. Il motivo e’ da ricercarsi nei collezionisti, che affidandosi a degli ottimi testi di catalogazione generica della monetazione veneziana, finiscono, in un certo senso, ad attribuire a questa tipologia di monete, una non giusta importanza, penalizzandole infine con un’altra generalizzata causa;… la copiosa coniazione delle monete, sotto il dogato di Francesco Erizzo. Tendenzialmente perfetto, quindi, in maniera solita, queste monete in argento risultano monete comuni. Luciano, hai ragione di nutrire perplessità’, ma alla luce delle purtroppo poche notizie che sono riuscito a trovare porto a trovare un filo logico e non privo di fondamenta. Sono perfettamente d’accordo sul fatto che MA.M, avesse sicuramente avuto complici all’interno della zecca,… resta comunque il fatto che era lui il …responsabile di zecca… Per finire, rispondendo alla seconda domanda riguardante il ritrovamento…. Purtroppo in tutti i ritrovamenti avvenuti in anni passati e anche recenti, hanno portato ad un’immissione a volte notevole o relativamente, di monete sui mercati mondiali. Le monete della Repubblica di Venezia, con la sua media fruibilità,’ sui mercati, hanno portato a rivedere, sebbene in base all’assorbimento da parte dei collezionisti la rarita’ delle stesse in un lasso di tempo mediamente lungo, riportando anche se con un po’ d’affanno,’ la giusta attribuzione di rarita’. Infine… …sono convinto che voi del forum non siete degli umili collezionisti…ma siete come me…dei collezionisti. Cordialmente a tutti voi i miei migliori saluti e grazie R.M.Bordin2 punti
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Dal rinascimento all'epoca barocca rivoluzionaria: un interessante articolo di Fabrizio Arpaia intitolato "La storia politica delle coniazioni della Repubblica Napoletana", pagg. 173-182.2 punti
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Scusate la latitanza, vorrei partecipare di più alla discussione ma ho troppi fronti aperti. Visto che Mario ha parlato di un quarto con testa nuda e busto a sinistra..................2 punti
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Spesso una monetina comune, conosciuta in milioni di esemplari, puo' passare inosservata. A volte una monetina comune puo' invece nascondere una bellissima storia... http://www.tempi.it/blog/segreto-della-moneta-da-una-corona2 punti
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Io credo che si debba avere il coraggio, una volta per tutte di fare dei distinguo: Un conto è la numismatica, intesa come scienza, materia di studio, ricerca...altro è il commercio, il collezionismo che interessa la monetazione e quanto ad essa legato (libri, strumenti di precisione ecc.). Conosco collezionisti che al di la dei cataloghi non hanno mai sfogliato un volume di numismatica o partecipato ad una conferenza di numismatica e ne conosco molti altri che iniziando così oggi invece approfondiscono, partecipano e talvolta scrivono di numismatica. Certo, si tratta di settori (Numismatica, commercio numismatico, collezionismo), fortemente legati tra di loro e molto spesso tra i collezionisti e i commercianti abbiamo fior di studiosi, ma da qui a fare di tutta un'erba un fascio ce ne corre. Quando avevo 13 anni mio nonno mi regalò alcune monete del Regno, e di antichi stati italiani ed un vecchio catalogo (Il Cermentini del 1975). Ma avevo 13 anni....collezionavo semplicemente...se avessi continuato a collezionare consultando solo i preziari che escono ogni anno sarei rimasto solo un collezionista. Certo, non posso definirmi oggi, a 53 anni un numismatico, e lungi da me dal pensarlo...diciamo però che mi trovo in quella zona grigia dove stanziano collezionisti appassionati e cultori della materia...niente a paragone ovviamente di nomi come il compianto Grierson o la prof.Travaini (non me ne vogliano i molti e molti altri) che rappresentano la categoria dei numismatici "puri". Vi sono poi i commercianti studiosi, che tanto hanno dato e danno alla numismatica, in termini di studi, pubblicazioni, studio delle monetazioni (e qui, Crippa, Tevere, Varesi, Montenegro insegnano). Ed anche questi, grazie anche alla loro esperienza "sul campo" sono di un gradino più elevato di noi semplici appassionati della materia. Ma vi sono anche i venditori di fumo, i laureati in Tuttologia Numismatica, che amano fare passerelle ma che molto poco di nuovo portano alla numismatica, se non la loro presenza, spesso fastidiosa, da "servi sciocchi" appunto. Però...raramente osservo un incontro tra tutte queste "correnti"...ognuno rimane nel suo alveo e se la suona e se la canta da solo o al limite per la sua ristretta platea di interessati. Sarebbe auspicabile un bel convegno con tanto di conferenza aperta a tutti coloro che fanno parte di queste branche, dove ognuno è libero di esprimere il proprio parere...ma si sa...in un modo o nell'altro, chi snobba sempre lo troviamo. Io credo che tutti abbiano bisogno l'uno dell'altro, dal professorone al semplice collezionista, ma se non si superano queste barriere...tutto rimarrà così come è. Sapete come la penso...giusto o sbagliato che sia....l'Oligarchia numismatica pretende di detenere il copyright su tutto quanto sia riconducibile alla numismatica intesa come materia scientifica, decidendo tempi e modalità di erogazione a tutti gli altri del loro sapere. Questo forse una volta poteva andare bene..oggi nell'era del mondo virtuale non è più possibile e concepibile.E, non so perchè, anche l'evento di Taormina, al di la delle giuste note positive, mi pare una passerella dove comunque la linea di impostazione è stabilita rigidamente...mi sbaglierò...ma sono fatto così e mi piace dire quello che penso. E mi chiedo anche se invece di Taormina la location fosse stata Rho o Prato (senza togliere nulla o offendere queste cittadine) ci sarebbe stato lo stesso richiamo. E soprattutto, senza sponsor, contributi pubblici o privati. Concludo...ma davvero per la pubblicazione degli atti ci vogliono due anni? Nell'era del digitale? Mah.2 punti
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Contribuisco con questa monetina austriaca. Nel 1925 erano pochissimi i paesi europei che potevano vantare una regolare coniazione in argento per la circolazione.2 punti
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Secondo me i problemi irrisolti della numismatica sono due: quadro legislativo in cui opera il collezionista (leggi sequestri) e il continuo proliferare delle falsificazioni. Se non si mette mano a questi due problemi "strutturali", è perfettamente initile parlare di divulgazione, convegni, internet e quant'altro2 punti
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Credo sia giusto ogni tanto proporre e cercare di riflettere sull'amata numismatica anche qui sul forum, questa volta l'opportunità me la fornisce l'editoriale dell'ultimo numero di "Monete Antiche" di Antonio Morello. Cito qualche passo che ritengo importante e significativo, la premessa precedente è riferita a un calo di partecipanti e di vendite ai convegni, ma prolifico di eventi culturali : " E' difficile sintetizzare le cause di questa crisi che deve ricercarsi in un insieme di motivazioni che andrebbero commentate una a una ; tuttavia, ad alcune di esse si potrebbe porvi qualche rimedio se ci fosse una unità di intenti da parte di tutte le componenti della numismatica che comunque soffrono, perchè legate l'una all'altra : se mancano i collezionisti c'è meno interesse per la materia, se muore l'editoria si perde la diffusione culturale, se eventi culturali si " chiudono " negli ambienti accademici non c'è apertura verso il sapere collettivo, se c'è un'interpretazione restrittiva sulle norme dei beni culturali c'è abbandono di interesse verso il collezionismo, per certi versi, formativo per questa materia ; insomma se ognuno continua a " coltivare il proprio orticello " e a essere meno "aperto" verso nuove proposte, si avrà un inevitabile declino della numismatica." " Eventi culturali e commerciali, più o meno ben organizzati, dovrebbero far aprire ancor di più gli occhi verso la necessità di unire le forze, in un coro unanime, per tentare di migliorare la situazione affinché professionisti, studiosi, editori, sodalizi di settore possano ciascuno offrire un prezioso contributo per avere un ritorno positivo per tutta la collettività." Così l'editoriale di " Monete Antiche "....gli spunti sono tanti e tutti da riflessione, personalmente trovo importanti gli accenni a una unità che sembra difficile da trovare, a volte Enti, Associazioni non si parlano, le componenti sono tante e con obiettivi divergenti, poi ci sono le date sovrapposte degli Eventi, ma potrebbero partecipare nell'organizzazione insieme tante sigle o fondersi tra loro alcune, l'importanza del collezionismo come motore, il chiudersi in molti nel proprio ambito, la chiusura di parte dell'ambiente accademico verso una numismatica aperta e divulgata a tutti, il considerare anche proposte innovative da qualunque ambito arrivino, il mondo cambia, cambia anche la numismatica, fermi non si può stare....un certo immobilismo che contraddistingue il mondo della numismatica deve cambiare per un ricambio generazionale e per un maggior numero di appassionati, che poi detto tra noi, conviene a tutti, tranne a chi vede la numismatica una cosa per pochi....comunque non dovrebbero sul forum mancare riflessioni su questi temi.....e qualche miglioria io credo che si possa fare ed ottenere se questo mondo parlasse insieme con le sue svariate componenti....1 punto
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Vi allego immagini del mio ultimo acquisto, bolognino aquilano di Ludovico D'Angiò pretendente, 1382-1384, D.A. 1 var. , moneta in eccellente conservazione, di modulo largo, perfettamente leggibile, a mio parere il migliore bolognino di Ludovico che ho visto in questi anni, 0,99 gr. 18mm1 punto
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Giusto per far vedere dove di trova il 9 che identifica la data già individuata da lopezcoins. Già che ci sono inserisco pure l'anno 15 (formato da 5+10) relativo all'altra moneta del link: http://en.numista.com/catalogue/pieces17824.html1 punto
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Si tratta di una terlina di CARLO V zecca di Milano. Descritta nel Crippa ai numeri 23 nel Mir Milano al 296. Moneta comune , ma di grande fascino x la presenza del Sant'Ambrogio ai cui lati figurano le iniziali S A. Al rovescio L'Aquila bicipite coronata affiancata o meno dalle lettere V e K a seconda della variante.1 punto
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Conto di esserci...ma...solo monete e chiacchiere... Senza ampolle diaboliche...spero.....??!! :crazy:1 punto
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A parte quelle antiche naturalmente, si tratta si semplice speculazione, queste nazioni si prestano a tale servizio, business collezionistico, a volte le coniazioni vengono effettuate da zecche serissime come quella australiana, polacca, canadese ecc. Poi ci sono anche i privati: http://www.lamoneta.it/topic/96300-monete-super-extra-bizzarre-della-terra/page-23#entry1451434 L'ufficialità non è fittizia, sono comunque Stati sovrani con potere di coniare "monete", del resto non potrebbero raffigurare su questi "tondelli" un sovrano universalmente riconosciuto come la Regina Elisabetta II. Libero mercato e liberi gli estimatori di queste creazioni di sprecare il loro denaro. A me non dicono nulla, la discussione serve soltanto per far vedere che tipo di stranezze ci sono in giro.1 punto
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Ragazzi, per cortesia..... Per king, concordo che la "P" stia per iniziale dell'etnico... Cerchiamo di fondere 300 anni di numismatica in un solo concetto...che sono sempre numeri .. grazie skuby1 punto
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Per il mio periodo di interesse, III secolo e usurpatori, Vaballato pur non essendo tra le monete che reputo fondamentali per la mia collezione (ho deciso per vari motivi di focalizzarmi solo sull'impero gallico e sulla britannia sconfinando anche di qualche secolo per quest'ultima) è sempre stato un imperatore/usurpatore che, tipologicamente, avevo messo nella mia wishlist mentale con la postilla del "prenderla alla prima occasione buona e favorevole". Ovviamente conduco i miei acquisti nel modo più trasparente e lecito possibile, rivolgendomi presso venditori seri, affidabili, regolari e raccogliendo per ogni moneta la dovuta documentazione atta a dimostrarne il lecito possesso (fatture, ricevute, licenze di esportazioni, dichiarazioni di provenienza da vecchie collezioni ecc) nonostante i miei acquisti siano fatti tutti presso venditori stranieri e quindi potenzialmente esulino dall'avere il certificato di lecita provenienza previsto dalla nostra legislazione. Chiamiamolo pure eccesso di zelo o di prudenza, anche se preferisco chiamarlo "codice etico personale". Mi fa stare tranquillo e vedo che riesco a collezionare tranquillamente e a prezzi più che onesti (ovviamente più o meno bassi a seconda della moneta o dell'eventuale "affare" di turno), ma non mi pare di fare i salti mortali. Certo ci sarebbero delle belle monete che fanno gola ma se non hanno il giusto pedigree... passo il turno. So aspettare e la pazienza alla lunga premia. Ritornando al nostro Vaballato, dopo questa premessa, ho notato come ultimamente stia fiorendo un po' ovunque (e non parlo solo del mercato online di ebay, è in aumento anche nelle aste). Non c'è settimana in cui sui vari canali di vendita (ebay, aste, negozi numismatici con vetrina online ecc) ci siano antoniniani di Aureliano/Vaballato. Certo ci sono sempre stati, ma ultimamente stanno fiorendo come funghi. Al che mi son detto... da dove arrivano? Non avendo modo di darmi una risposta seria e sapendo dove in antichità sono stati coniati e cosa sta succedendo ora in quei territori ho preso la mia decisione: Vaballato grazie no, non lo prendo. Mi si potrà obbiettare che si trova tranquillamente in molti negozi numismatici, in venditori che operano non solo online ma anche solo in sedi fisse e che quindi con la moneta posso avere il documento di turno (dalla fattura al certificato). Sì, ok. Verissimo. Ma non posso essere certo al 100% di tutta la filiera della provenienza. Il collezionista o commerciante di turno potrebbe obiettarmi: e della filiera di un antoniano di Postumo? Che mi dici? Puoi ricostruirla al 100%? La risposta ovviamente è sempre la stessa: no, non posso. Allora, cosa cambia se acquisto da un commerciante tedesco a caso un antoniniano di Vaballato piuttosto che un antoniniano di Postumo ricevendo per entrambi regolare fattura? Oggettivamente nulla. Certo. Ma il mio pensiero è: vero che io personalmente non ho infranto alcuna legge e che in caso di contestazioni io sarò sempre pulito perché in grado di dimostrare che il mio acquisto è stato lecito, ma "potenzialmente" l'avere una moneta proveniente da determinate zone del mondo ora martoriate e in mano a genti(?) di simile fattura mi fa star bene con la coscienza? Scusate ma no. Non mi fa star bene, pertanto tu commerciante regolare tedesco, francese, belga, italiano o che... mi vuoi vendere un Vaballato? Ok, te lo compero, ma dammi il cartellino di vecchia collezione, dimmi qualcosa di provato o provabile sulla provenienza e fammi un buon prezzo. Mi fai solo il prezzo buono e mi dai la ricevuta? Grazie ma no, io non te lo compero. Con questo non voglio condannare a priori quei venditori con tutte le carte in regola che mensilmente o settimanalmente mettono in vendita uno, due o più pezzi di questo imperatore, sia chiaro! Non ho alcun elemento per farlo. La mia vuole solo essere una riflessione fatta ad alta voce, condivisibile come no. PS Vaballato è "arrivato" anche in Britannia in antichità, sia chiaro! Anche se non massicciamente come altri suoi "colleghi": https://finds.org.uk/database/search/results/q/Vabalathus1 punto
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Se può interessare il primo sabato del mese a Casteggio, il secondo sabato a Stradella e la seconda domenica a Broni ci sono i mercatini di "antiquariato" con 5/6 banchetti di monete e medaglie.1 punto
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Avevo notato anch'io che nell'ultimo periodo non è piu' cosi' difficile trovare un Vaballato in vendita o una Zenobia. Proprio pochi giorni fa mi sono sorpreso di trovare quattro antoniniani di Vaballato nel negozio online di un noto commerciante numismatico italiano. Questa puo' essere stata solo una coincidenza e le moneta di lecitissima provenienza ma è vero che è una monetazione che sembra non essere piu' cosi' introvabile. Due diligence. ps. Detto cio' se la guerra in Siria continua per altri tre anni ci troveremo presto con il collezionismo di monete antiche con cosi' tanti paletti da rispettare da renderlo di fatto impraticabile e più un attività per amanti dell'adrenalina che un hobby rilassante. Anche la nuova legge paventata in Germania è figlia del conflitto siriano. Allora avremo perso tutti, anche se il mondo accademico penserà di aver vinto e se ne accorgerà forse solo dopo anni. pps. Riguardo invece a Zenobia, molto piu' rara e di quasi sicura zecca siriana, non mi sembra che i collezionisti si stiano tirando indietro dai nuovi esemplari senza pedigree...anzi...E forse Ute farebbe bene anche a guardare in casa perchè gli americani (sia case d'asta che collezionisti) sembrano non disdegnare affatto... http://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=293907 http://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=99774 http://www.acsearch.info/search.html?id=23974291 punto
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Ce ne sono di diversi tipi. https://www.google.it/search?q=triborough+bridge+and+tunnel+authority+coin&newwindow=1&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ved=0CAcQ_AUoAWoVChMI4oqQvtWtyAIVwW0UCh1DVwI7&biw=1366&bih=670#imgrc=qO31eVem4arqmM%3A1 punto
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Le emissioni di tetradrammi di Patraos recano con certezza delle notazioni numeriche com'è dimostrato dal numero 6 riportato svariate volte su queste monete1 punto
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E dopo lo splendido scudo falso e punzonato.....ho corretto il titolo con l'aggiunta anche del quarto di scudo, uno rarissimo l'abbiamo già visto, chi volesse cimentarsi :blum: anche in questa tipologia è ovviamente benvenuto....anche nel tempo....1 punto
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Hai pensato bene, ... l'area è germanica. ma non hai orientato la moneta nel verso giusto, ... la prima foto devi ruotarla di 45° verso sinistra, così da vedere un cane con zampe grandi ... E' un Pfennig aus Bayern, probabilmente di Heinrich IV (1493-1450). Per vedere un esemplare migliore prova a cercare sotto quel nome o sotto Hund mit Baum.1 punto
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In ritardo, causa organizzazione di casa nuova , lavoro, ecc. ecc. non ho potuto non notare questo bellissimo tetradramma che andrà in scena nella prossima Gorny riservata a monete antiche e lotti (la n.233) e mi sono chiesto: ma secondo voi con quale criterio un tetradramma viene posto da Gorny und Mosch tra le monete di "primo livello" dell'asta 232 o tra quelle minori dell'asta 233? Insomma un tetradramma come questo oltre che veramente attraente è anche raro e difficile per il tipo da trovare in tali condizioni di conservazione. Perché allora non metterlo nella prima asta? Allego tabellino: Lotto 1310 - Tetradramma del Tritone. GRIECHEN MAKEDONISCHE KÖNIGE Alexander III. der Große, 336 - 323 v. Chr. Tetradrachme (16,86g). ca. 280 - ca. 275 v. Chr. Mzst. Pella(?). Vs.: Kopf des Herakles mit Löwenfell nach r. Rs.: AΛEΞANΔΡOΥ, Zeus mit Adler auf der R. nach l. thronend, davor Triton mit Thyrsosstab und Kranz nach links. Price 528; Müller . R! ss-vz p.s. Mi piacerebbe sapere in particolare che ne pensa @@apollonia che ringrazio anche per i precedenti interventi dove ha chiarito con bellissime immagini e descrizioni appropriate le emissioni minori del Grande, dal quarto di obolo fino al quinto di tetradramma. p.p.s. Non farò offerte per il tetradramma in oggetto. E' bellissimo, ma allo stato di cose, al momento, mi serve prima la cabina della doccia in casa che una nuova moneta... :blum:1 punto
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!!!!!!Sarà impegnativo far convivere le due cose ma io ce la farò!"""" fossero tutti cosi' positivi nella vita... si vivrebbe in un mondo migliore.... Un grandissimo in bocca al lupo per questa scelta....ti darà soddisfazioni Daniele1 punto
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no!.. direi che è indispensabile !...... le monete da valutare sono quelle di... @@ZannaIlGrande.... non quelle su Internet..1 punto
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In bocca al lupo. Sarà dura lavoro e studio ma se hai la passione sarà più semplice1 punto
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bene, in bocca al lupo.. fai sempre del tuo meglio.... devo dire che ti invidio un pò, Roberto1 punto
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ciao, il tondello irregolare è normale per queste monetine, la lira per Ferdinando III è stata battuta in 3 date, 1821 1822 e 1823....sono tutte classificate R ma il 1821 e soprattutto il 1823 sono più difficili da trovare...il 1822 invece si vede più spesso...io le classificherei NC il 1822 e R il 1821 e 1823... la tua è una monetina ancora leggibile ma si vede che ha circolato, l'usura è molto evidente...commercialmente la passerebbero per qBB/BB ma realmente io non la classificherei più di MB o MB/BB1 punto
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Salve a tutti, vi posto il mio nuovo acquisto, anche se per me non lo è, appena ho sentito il prezzo non potevo assolutissimamente lasciarla li, mi potete dare un vostro parere su conservazione e valore, grazie.1 punto
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Personalmente sono "nato" numismaticamente parlando a fine anni 80... ora che ho 40 anni ho vissuto due ere della numismatica. Nella prima era le uniche occasioni per vivere il collezionismo, per imparare qualche cosa che non fosse scritto schematicamente in qualche catalogo-prezzario era un mercatino organizzato in una città vicina a casa mia una volta al mese... il numismatico con il negozietto in una via remota quando era aperto dopo la scuola... il circolo che quando entravo ero solo un ragazzino e se mi ci portavano... il convegno che si organizza una volta all'anno...Adesso se ci pensate quotidianamente ci si può confrontare, acquistare, fare offerte nelle aste in tutto il mondo! Visitare shop on-line, chiedere preventivi e prezzi... Internet ha cambiato la faccia della numismatica, (come del resto la nostra vita in generale) velocizzando ogni cosa, azzerando le distanze... Prima dato le pochissime occasioni che mi si presentavano nell'arco di un anno, davo la priorità ad acquistarne delle nuove monete, prima di cambiarle... chissà quando avrei avuto un'altra occasione. Nella nuova era ne compro una, mi piace, ma dopo poche settimane ne salta fuori una più bella... metto in vendita quella che ho e intanto acquisto la più bella...Oggi mettere in vendita una moneta con visibilità di tutto il globo terreste è un gioco da ragazzi, una buona foto, una buona descrizione e via... Negli anni '80 come si faceva?? Forum, gruppi si entra in un mondo dove le occasioni di scambiare, acquistare e vendere è nella quotidianità. Negli anni '80 (per fare un esempio) quanti convegni si organizzavano ogni anno? Quante aste c'erano in un anno? Mi sembra che adesso siamo pieni di eventi commerciali... Al giorno d'oggi l'offerta è pubblicizzata e tutti i collezionisti ne sono a conoscenza, probabilmente una volta lo erano di meno... Non penso che la numismatica sia in declino... conosco collezionisti giovani che abituati alla numismatica della nuova era sono appagati dal loro hobby stando davanti al pc, pensieri, valutazioni, informazioni, acquistano monete, scambiano monete molto più spesso di quello che io facevo alla loro età. Il rovescio della medaglia è che nei convegni, sempre più spesso si nota un declino generalizzato, vuoi per le organizzazioni da terzo mondo... vuoi perchè si sovrappongono con altri eventi... vuoi perchè alla fine i soldi sono finiti prima del convegno... vuoi perchè ci sono tanti eventi commerciali, la domanda supera l'offerta. Anzi penso che al giorno d'oggi, numericamente ci siano più collezionisti rispetto a 30-40 anni fa... La numismatica è cambiata, siamo in una nuova era.1 punto
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Mi fa piacere che il dibattito prenda piede, anche con autorevoli pareri, buon segno, se uno come Morello lancia il sasso ma lo fa ogni tanto anche Ganganelli poi bisogna ogni tanto raccoglierlo anche noi e devo dire che il fatto di riproporlo qui su Lamoneta permette intanto un dibattito che su una rivista non avviene e poi bisogna dirlo raggiunge tanti, tanti attori e tante componenti. E se non le raggiungi direttamente le raggiungerai comunque indirettamente con l'amico che segnalerà la discussione, così è...quindi bene parlarne anche qui....la risonanza comunicativa del forum è comunque veramente ampia.... La situazione della numismatica la conosco, non benissimo, ma la conosco, mi piace guardare sempre anche oltre il forum, ed è giusto così, certo ci sono delle componenti che in misura e modi differenti soffrono, inutile nasconderlo e non lo nasconde infatti nessuno. L'unione delle componenti in particolare quelle similari che agiscono come alternative ma con funzioni analoghe o quasi non sarà una loro scelta sarà una inevitabile conseguenza nel tempo, chi prima, chi poi, i numeri sono numeri....il trend è questo, salvo rare ed encomiabili realtà, le chiusure o le fusioni ci saranno... L'età media aumenta e se non ci sarà un ricambio generazionale sarà difficile invertire la rotta. Il divulgatore è indubbiamente una mosca rara, credo sia una predisposizione innata, una caratteristica, o lo sei o non lo sei, sul forum per fortuna ce ne sono e aggiungo anche ce ne sono stati, speriamo continuino alcuni ancora.... Ma divulgare non è da tutti, spesso le conoscenze te le tieni e gli altri si arrangino.... ma come abbiamo studiosi privati sul forum divulgatori, abbiamo anche accademici che divulgano i loro contributi in digitale, cito Arslan, ma potrei fare anche altri nomi, alcuni anche sul forum. E poi ci sono i maestri, che una volta c'erano, ci sono ancora ? Forse meno....ma sono importanti anche loro... E poi i giovani è chiaro che se non esce nuova linfa qui ci fermeremo....i giovani rimarranno con i telefonini, facebook, le moto....molto è nato e partito da qui sul forum dobbiamo anche dirlo chiaramente. Io vedo con piacere, come altri del Cordusio, che quando ci troviamo vediamo giovani che abbiamo incontrato qui sul forum e poi seguendoli li abbiamo conosciuti realmente, è un percorso lungo, non per tutti, ma oggi possiamo dire che due ragazzi del forum sono stati a Taormina, al Cordusio invece c'è un gruppetto di molto bravi, e poi altri che partecipano comunque. Questi dal forum si sono mossi, articoli, iscrizioni a Circoli, Società, comprano monete, leggono riviste ....capite che il circolo virtuoso poi parte da qui e bisogna alimentarlo, in questo caso i risultati si vedono, certo sono piccoli numeri ma meglio di niente.... Di certo questi giovani non arrivano all'improvviso paracadutati dal cielo, c'è un cammino con alcuni di noi.... E quindi quando si parla di iniziative per i giovani, e qui parlo per gli attori che hanno responsabilità fuori del forum, io dico osate, credete nei giovani, fate delle scommesse, è da qui che bisogna partire, gli Accademici sono già arrivati, i giovani potrebbero arrivare....ma dobbiamo crederci in molti.....1 punto
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L'autore dell'inchiesta sull'insegnamento della numismatica nelle università italiane, pubblicato in tre puntate su Cronaca Numismatica nel 2009, sono io. Già al momento di andare in stampa quell'indagine era suscettibile di aggiornamenti e sviluppi perché le Università stavano attraversando (e quando mai!) un periodo di transizione e cambiamenti, per cui la situazione lì "fotografata" poteva essere paragonata all'istantanea di un soggetto in movimento più che a un paesaggio statico. Oggi, in un panorama nel quale le Facoltà sono state soppresse e le funzioni di didattica e ricerca sono state riunite nei Dipartimenti e, soprattutto, in un contesto in cui in molti Atenei gli insegnamenti "a contratto" sono stati ridotti all'osso, potrebbero venir fuori risultati assai diversi. Ad ogni modo, visto che qualcuno ritiene che la lettura di quei tre articoli possa essere ancora utile, non ho nessun problema a postarli qui sul forum. Prima di farlo chiedo solo un parere tecnico-giuridico a @@bizerba62: considerando che l'autore sono io, che la rivista non esiste più e che la casa editrice (Ediitoriale Olimpia) è fallita, posso postare direttamente le scansioni delle pagine di CN senza violare alcun copyright, oppure è meglio che io inserisca qui le versioni preprint (quindi solo col mio testo ma senza i contenuti grafici ed editoriali aggiunti dalla Redazione)? In attesa che bizerba risponda, aggiungo qui sotto (compreso il testo di una nota), come contributo ad alcuni punti della discussione, l'ultima parte di quelle che erano le conclusioni della mia indagine. Alcune considerazioni, probabilmente, sono ancora valide: Quanto agli sbocchi professionali le ombre si fanno più fitte: i sempre maggiori tagli alla spesa pubblica rendono ancora più problematico il futuro di chi ambisce a lavorare come numismatico. Eppure l’Italia ha un patrimonio immenso che potrebbe generare tantissime occasioni di lavoro tra soprintendenze, musei e collezioni che necessitano di ispettori, catalogatori e conservatori [nota]. Quella di sostenere l’esame di numismatica è in molte università una scelta libera degli studenti, non un obbligo curricolare; il che significa che quasi sempre vi è, in questi casi, un interesse di base verso la materia. Anche a voler ipotizzare un numero di soli 10 allievi per ciascun ateneo (ma è un dato certamente inferiore alla realtà, stando al numero di candidati agli esami pubblicato su alcuni dei siti consultati), ne verrebbe fuori che per ogni anno accademico ci sarebbe un piccolo “esercito” di 300 giovani interessati e motivati da valorizzare. L’università li accoglie, li prepara e ne accresce ancor di più le potenzialità grazie a quanto di positivo si è visto esistere al suo interno. Il rischio, però, che tale patrimonio, una volta terminati gli studi, venga dissipato è molto alto. E sarebbe, davvero, un gran peccato. [nota] Nell’intervista pubblicata 15 anni fa su Cronaca Numismatica, in occasione di un servizio sull’insegnamento nell’Università di Udine, il professor Saccocci già lamentava come spesso vere e proprie “pastoie” burocratiche rendano difficoltosa anche la semplice possibilità di concorrere a posti di conservatore presso i musei. Aggiungo infine, riprendendo un altro punto qua e là già discusso nel forum, che è possibile anche iscriversi a singoli insegnamenti nelle università. Basta avere il diploma di maturità (e sempre che i corsi non siano a numero chiuso). Cioè, senza essere iscritti a un corso di laurea, si può far domanda nelle segreterie, nei periodi di immatricolazione, per iscriversi al singolo corso d'insegnamento e sostenere, alla fine, il relativo esame. In genere è una pratica seguita da chi, per esigenze di carriera, deve inserire nel proprio curriculum di studi specifiche materie per poter esercitare professioni o per concorrere a concorsi, iscriversi ad albi, ecc.. Ma nulla vieta di farlo per "semplice" (si fa per dire) curiosità culturale, avendo naturalmente tempo per farlo e risiedendo in una città sede universitaria con attivo l'insegnamento desiderato. Per rimanere ai termini utilizzati nei primi post, se ne avessi la possibilità, mi farei "infarinare" più che volentieri dalla Travaini, da Saccocci, da Asolati, dalla Caltabiano ecc.. solo per fare degli esempi.1 punto
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Cagliarese (anche "callaresito") è una serie di monete battute a Cagliari. Il primo cagliarese di biglione, del peso di 0,80 g, fu emesso da Ferdinando il Cattolico con il valore di due denari. Nel XVI secolo, con Carlo II divenne di rame. Dopo il passaggio della corona di Sardegna ai Savoia la moneta fu battuta fino al 1813.1 punto
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Premettendo che è una battuta visto che molti sono suscettibili. Se nella vita non si sdrammatizza un pochino.... Mi sa che se fate un'offerta vi risponde Odisseo :rofl:1 punto
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Ritratto... il signor numismatico li ha esauriti i cataloghi.... ne aveva 2 in giacenza......GRRRRRRR..... ma mi offre un 10% di sconto sull'acquisto di altri libri..... Un pò di serietà! Vedrò di procurarmelo altrimenti.... A parte questo inconveniente tecnico mi sembra di vedere sul mio catalogo ANS 7 (aimè le fotocopie non rendono molto) al numero 1023 un'iscrizione Patraou, anche qui con la rho al contrario.... Nota di colore: il dritto appare orribile e vi si può leggere :Greek_Delta: :Greek_Rho: :Greek_Omicron: :Greek_Upsilon: . In effetti è stata riconiata su un :D tetradramma di Alessandro III del tipo testa di Zeus/aquila... PRICE 142-SNG ALPHABANK 468 del 336-332 a.C.. Zecca incerta macedone.1 punto
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@@4mori se vedi bene nelle altre foto più in basso, il 10 centesimi ce l'ho nei due blister/minikit di San Marino 2007 e 2010..in ogni caso trovarli in circolazione è quasi utopia..io trovai le occasioni su ebay e decisi di prendere questi qui, che a differenza delle divisionali, costano molto meno. ;)1 punto
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